HOME, Torna alla pagina Indice
Citta' di Cosenza , Torna alla pagina Indice
Dir.resp. Pippo Gatto
Home . Cronaca . Università . Sport . Politica . Link . Cultura . Spettacoli . Calcio . Forum . Meteo .
Hinterland
 Rende
 Castrolibero
 Castiglione
 Servizi on Line
 Segnala i problemi 
 Famacie di Turno 
 Gare e Appalti 
 Bandi e Concorsi 
 Cinema 
 Scrivi alla Redazione 


 
 Turismo
 I Monumenti
 Mappa dell'Hinterland
 Centro Storico
 Notizie per i visitatori
 Rubriche
 Alimentazione
 Ambiente
 Attualità/Cronaca
 Consumatori
 Cronaca Rosa e Gossip
 Cultura
 Diritti del Cittadino
 Economia e Finanza
 Innovazione e Tecnologia
 Politica e Sociale
 Servizi Speciali e Dossier
 Sindacati
 Spettacoli
 Sport
 Partecipativi
 Chat
 Forum
 Scienza
 Informatica
 Innovazione
 Scienza
 Associazioni
 Salute
 Prevenzione
 Sanità e Salute
 Scuola e Giovani
 Scuola
 Musica
 Università




Previsioni: Epson Meteo

Link alla politica

Link alla cronaca

Elezioni il 13 e 14 aprile

 

Elezioni. Il sud eleggerà 314 parlamentari. Paolini "Forgione fa demagogia"

18 mar 08 Sono 17,3 milioni gli elettori del Sud Italia (Campania, Calabria, Molise, Basilicata, Puglia, Sicilia e Sardegna) attesi alle urne il 13 e 14 aprile per il rinnovo di Camera e Senato. E su quasi 4.000 candidati in corsa saranno 314 i rappresentanti del Mezzogiorno che, tra Camera (209) e Senato (105), verranno eletti in Parlamento. Questi alcuni dei numeri dell'inserto "TUTTI I CANDIDATI. Speciale elezioni politiche 13-14 aprile" in edicola con Il Sole 24 ORE domani, mercoledì 19 marzo, con le liste complete di tutti i candidati che si presenteranno sul territorio. Una guida per conoscere i candidati alle elezioni politiche della propria regione. Questo il senso dell'iniziativa che avrà infatti 6 edizioni diverse a seconda dell'area geografica di pertinenza dei dorsi regionali del Sole 24 ORE in edicola ogni mercoledì con il quotidiano: Nord Ovest, Nord Est, Lombardia, Centro Nord, Roma/Lazio e Sud. Per ogni territorio, nella prima pagina dello Speciale, è evidenziato l'elenco delle regioni e delle circoscrizioni coinvolte, il numero dei deputati e senatori che saranno eletti all'interno di ciascuna area e il numero totale degli elettori che hanno diritto al voto, secondo gli elenchi elettorali aggiornati. All'interno si parte dal Senato, con l'elenco delle candidature espresse per ciascun partito politico. L'elenco dei partiti, che non necessariamente si presentano sull'intero territorio nazionale, è stato organizzato in ordine alfabetico, tenendo conto del nome indicato presso il ministero degli interni all'atto di registrazione. Dopo il Senato, un elenco analogo è proposto per la Camera, dove per ciascuna circoscrizione è inserita la lista proposta da ogni partito.

Sono 10.830 i militari che voteranno dall’estero. Sono 10.830 i militari italiani, temporaneamente all'estero, che hanno fatto domanda per votare per corrispondenza. A differenza del 2006, il loro voto varra' per le circoscrizioni italiane di Camera e Senato. Nel dettaglio 16 militari della Brigata Taurinense voteranno per la circoscrizione Piemonte 1, 412 alpini del reggimento Cuneo voteranno per il Piemonte 2, 283 guastatori del reggimento Cremona voteranno per Lombardia 3, 1353 militari voteranno per il Friuli, 70 marinai della nave Elettra voteranno per la Liguria, 518 cavalieri Savoia voteranno per la Toscana, 7052 militari voteranno per il Lazio 1, 505 marinai delle navi Etna, Espero, Euro voteranno per la Puglia, 416 militari del reggimento Trapani voteranno per Sicilia 1, 135 marinai delle navi Borsini e Bettica voteranno per Sicilia 2, 38 militari dell'Orsa maggiore voteranno per la Sardegna, 32 militari della Sirio voteranno per la Calabria.

Paolini “Forgione fa demagogia”. ''L'on. Francesco Forgione ci partecipa a mezzo stampa la sua gioia per il ritorno alla calabra terra natia dopo sofferto girovagare per altri collegi elettorali. L'opportunita' gli e' stata data dall'interruzione della legislatura e dalle candidature decise a livello romano''. E' quanto afferma, in una nota, il presidente dell'Aiop, Enzo Paolini. ''All'on. Forgione i vertici romani della Sinistra Arcobaleno - prosegue Forgione - hanno assegnato il compito di guidare la lista per il senato in una campagna elettorale in cui di certezze ne circolano davvero poche. Ma l'on. Forgione e' un combattente di quella sinistra massimalista che doveva far piangere i ricchi ed ha finito per abbassare la soglia di poverta' per molte famiglie italiane. In verita' l'on. Forgione piu' che a far piangere i ricchi si e' impegnato a combattere le mafie presiedendo la commissione parlamentare antimafia che ha concluso i suoi venti mesi di attivita' con una corposa relazione di oltre 200 pagine che il capolista al senato porta con se' dovunque la campagna elettorale lo porti a discutere ed a confrontarsi''. ''Alla ponderosa documentazione allegata alla relazione l'on. Forgione - sostiene ancora Paolini - attinge anche per sferrare un attacco alla sanita' privata in Calabria, sollevando un polverone che non ha riscontri oggettivi ne' nella realta' ne' nella relazione che si porta dietro. Intanto gli consiglieremmo di rivolgersi a qualcuno che abbia qualche confidenza con i problemi della sanita' e le leggi che la regolano onde evitare affermazioni incaute e comunque rivelatrici di un approccio decisamente lacunoso. Non e' dato sapere a quali fonti attinga l'on.Forgione per sostenere che in Calabria la sanita' privata di fatto non esiste perche' tutta sovvenzionata dal sistema pubblico''. ''Qui ci troviamo a dover spiegare all'on. Forgione - sostiene ancora il presidente dell'Aiop - i fondamentali del sistema sanitario che, per definizione giuridica, e' soltanto pubblico con una componente di natura privatistica accreditata, sulla base di requisiti accertati, ad erogare prestazioni su un piano di assoluta parita' con le strutture ospedaliere a gestione pubblica. Non c'e', se non nella mente dell'on. Forgione, un sistema pubblico che sovvenziona la sanita' privata. Soltanto un pregiudizio ideologico sostenuto da una non conoscenza delle leggi di settore puo' spiegare il furore dell'on. Forgione contro la sanita' privata. E che di furore si tratti, animato da pregiudizio ideologico, lo si ricava da un'altra affermazione attribuita al capolista al Senato per la sinistra Arcobaleno, secondo il quale nel settore sanitario proliferano gli interessi della mafia''. ''Un'affermazione che, fatta da un presidente della Commissione Antimafia, sebbene scaduto e in campagna elettorale - sostiene ancora Paolini - meriterebbe qualche elemento a corredo della sua genericita'. Sparare nel mucchio, pubblico o privato che sia, non aiuta a capire ed a combattere la mafia. Per certo la sanita' privata in Calabria,pur in un contesto in cui non mancano punti di criticita', rappresenta la parte piu' produttiva, trasparente e meno onerosa per le casse regionali. Alla sanita' privata si vogliono far pagare le conseguenze delle passivita' accumulate dalle gestioni pubbliche, con i manager nominati dai partiti politici e non certo sulla base di criteri di competenza. Alla sanita' privata si vuole far scontare la colpa di godere delle preferenze del cittadino, il quale quando ha bisogno di cure vuole soltanto guarire e gli e' del tutto indifferente sapere se la struttura prescelta e' di natura pubblica o privatistica''. ''Faccia attenzione l'on. Forgione a non concorrere anche lui - conclude Paolini - a distruggere quel poco di buono che ancora si salva in Calabria grazie alla sanita' privata. Il marcio sta altrove''.

De Sena (PD) “Fondamentale la lotta alla mafia”. ''Indubbiamente la lotta alla mafia e' il punto nodale della questione meridionale e di quella calabrese. Ma anche la lotta al malessere della pubblica amministrazione e' un imperativo altrettanto perentorio''. Lo ha detto, a Crotone, partecipando ad una assemblea elettorale, Luigi De Sena capolista al Senato per il Partito democratico. ''E' un imperativo - ha spiegato de Sena - che dobbiamo seguire con estrema attenzione perche' una pubblica amministrazione efficiente va a recuperare, nel territorio, influenza ai poteri mafiosi. Questa e' la proposta che parte da un modesto rappresentante dello Stato che ha ritenuto opportuno aderire alla candidatura nel Pd. Sotto il profilo formale ci sono passaggi che dobbiamo seguire, ci sono delle norme di valenza eccezionale che hanno bisogno di essere aggiornate. Specialmente quelle relative agli interventi a favore dei testimoni di giustizia che molto spesso si trovano in situazioni di estremo disagio che lo Stato non e' in condizioni di curare. Si dimentica che l'imprenditore, una volta che fa la denuncia, si vede sconvolta la vita personale, professionale e familiare''. ''Qui bisogna - ha concluso - sicuramente incidere ed e' un risultato che possiamo incassare che riguarda la Calabria, il suo tessuto economico, la liberta' di lavorare''

Napoli (AN) “Tentativo di fermare il pentitismo”. ''Appare certamente preoccupante la notizia dell'avvenuta devastazione all'interno dell'appartamento del collaboratore di giustizia, Ulisse Serpa, a Paola. Non v'é dubbio che l'allarmante messaggio si appalesa come il tentativo di frenare il fenomeno del pentitismo che, in questo momento, in Calabria sta rivelandosi estremamente importante e produttivo per il contrasto alla 'ndrangheta''. A sostenerlo, in una nota, è il deputato di An, Angela Napoli, componente della Commissione parlamentare antimafia. "La struttura familistica dell' organizzazione criminale calabrese - prosegue Napoli - non può che essere conosciuta e combattuta anche attraverso i collaboratori di giustizia, decisamente pochi rispetto a quelli che hanno contribuito ad assestare i duri colpi contro la mafia siciliana. Il messaggio intimidatorio contro Ulisse Serpa fa trasparire la preoccupazione della 'ndrangheta, che in questo momento non sta sicuramente vivendo 'sonni tranquillì, non solo perché allarmata dalla forte attività di contrasto nei suoi confronti, ma anche perché alcuni collaboratori stanno iniziando a rendere noti i rapporti che in Calabria si instaurano tra mondi politico e criminale, in occasione delle varie campagne elettorali". Per la parlamentare "non vanno, ad esempio, sottovalutate le deposizioni rese, nella giornata di ieri, da un collaboratore di giustizia durante il processo per l'omicidio Fortugno, giacché le stesse non solo evidenziano da quale parte sono finiti i voti della 'ndrangheta nelle elezioni regionali calabresi del 2005, ma, a mio parere, potrebbero anche dare qualche maggiore indicazione sulla pista da seguire per giungere all'individuazione delle vere responsabilità che hanno portato al delitto del Vice Presidente del Consiglio calabrese"

Villecco (PD) “Un idea solidale dell’Italia”. ''Il Partito democratico non considera straniero il nord ma, piuttosto, considera 'straniera' l'idea che un paese unito come e' l'Italia possa crescere, svilupparsi e sanare vecchi mali e vecchie diffidenze affidando il suo futuro a tante piccole leghe territoriali''. E' quanto afferma in una nota la responsabile Mezzogiorno del Partito Democratico e candidata in Calabria alla Camera dei Deputati, Rosa Villecco Calipari. ''Appare per questo anacronistica un'alleanza che pretende di fondare se stessa da un lato su un partito 'unico nazionale' il Pdl e, dall'altro, su 'due partiti territoriali' come afferma Calderoli. Una nuova classe dirigente nazionale e' cio' che serve al paese e non tante piccole caste locali pronte a difendere se stesse e il proprio ruolo; incapaci di trovare una sintesi tra il legittimo interesse della popolazione e quello generale. Per quanto attiene al Pd, l'attenzione verso il Mezzogiorno risulta chiara nel punto del programma che riguarda le infrastrutture e i servizi per i cittadini, al fine di dimezzare il divario accumulato rispetto alle regioni del nord''. ''Il Pd - conclude Vilecco Calipari - non sceglie tra una parte e l'altra del paese, perche' ha l'idea di un'Italia unita e solidale e questo e' dimostrato sia dal programma, che pone attenzione tanto al Mezzogiorno quanto alle problematiche del nord, sia dall'impegno che il segretario Walter Veltroni sta profondendo nel suo tour per l'Italia''.

Mancini “Da Berlusconi e Veltroni solo promesse”. "Berlusconi e Veltroni da quattordici anni prendono in giro i calabresi". Così Giacomo Mancini, deputato del Partito Socialista, in un incontro a Cosenza con Cleto Sacripanti vice presidente nazionale Giovani Imprenditori di Confindustria. "Hanno promesso che la Calabria sarebbe stata la figlia prediletta e che sarebbe stata rivoltata come un calzino - ha aggiunto Mancini - e invece niente, la nostra terra è soffocata da troppe emergenze che tengono lontani gli imprenditori che qui potrebbero investire". "Per questo c'é bisogno di una svolta - ha sostenuto ancora il parlamentare socialista - basta con dirigenti che hanno dimostrato di non essere credibili e che continuano a ripetere promesse e spazio ad una nuova classe dirigente che sappia liberare i tanti talenti che vivono in questa terra e che hanno l'ambizione di investire in Calabria il loro futuro"

Bruno (PD) “Nucleare in Calabria una doppia beffa”. "Almeno i loro amici calabresi dovrebbe avere l'accortezza di spiegare a Fini e Casini, candidati come tanti altri in questa regione, che parlare di nucleare in Calabria ha il sapore della doppia beffa". E' quanto afferma in una nota il senatore del Partito Democratico, Franco Bruno, candidato al Senato per le prossime elezioni politiche. "Intanto - aggiunge - attualmente già esportiamo un terzo dell'energia che viene prodotta nei nostri territori per soddisfare la richiesta del Paese e, inoltre, i calabresi non godono di alcun beneficio di questo surplus di produzione, considerato che le stesse tasse regionali vengono pagate dai grandi gruppi nelle Regioni in cui hanno le loro sedi sociali, per precisa disattenzione effettuata a suo tempo dai governi regionali e nazionali di centrodestra. Con questa scelta anti strategica il Pil regionale, purtroppo, non si accorge affatto di quanta energia viene già prodotta in Calabria. Sono altre le regioni italiane in cui Fini e Casini farebbero bene a parlare di diversificazione delle fonti energetiche". "Purtroppo, ci rendiamo conto - conclude - che loro non sono calabresi e non conoscono affatto la Calabria, altrimenti invece di parlare alla nostra gente di nucleare avrebbero assunto impegni precisi sulla localizzazione dei rigassificatori, che probabilmente prevedono in altri territori italiani dove sono ugualmente candidati, e che può portare, anche da noi, nuove risorse e nuove ricchezze per lo sviluppo complessivo della regione"

Cannavò (SC) “Sciogliere il Consiglio regionale”. ''In Calabria piu' che mai serve una sinistra alternativa al Pd senza se e senza ma. Il Pd in questa terra non ha la faccia paciosa e rassicurante di Veltroni, ma quella molto concreta delle connivenze e delle corruzioni''. Lo ha detto il deputato Salvatore Cannavo' incontrando i giornalisti a Cosenza per presentare le liste di Sinistra Critica alle elezioni del 13 e 14 aprile. ''Le infiltrazioni criminali in Calabria - ha aggiunto Cannavo' - hanno superato il livello di guardia. Chiediamo per questo con forza lo scioglimento immediato del Consiglio regionale, come passo iniziale per un profondo rinnovamento, che allontani davvero la criminalita' dalla politica calabrese. Noi, per parte nostra, non saremo mai alleati con chi ha delle ambiguita' su questo punto''. ''La campagna elettorale di Sinistra Critica nella regione - riporta un comunicato - e' iniziata con la visita dell'on. Cannavo', candidato in Calabria, al Cpt di Lamezia Terme, considerato tra i peggiori del mondo per le condizioni di chi vi e' rinchiuso''. ''Non a caso abbiamo iniziato da qui - ha affermato Cannavo' dopo la visita nella struttura - abbiamo deciso di chiamare la nostra campagna elettorale la 'via crucis' di tutti i soggetti deboli, lavoratori, donne, giovani, migranti''

Lo Moro “Dare voce ai bisogni del territorio”. "Sarà il rapporto diretto con i cittadini, inaugurato con le primarie e rinsaldato dal segretario nazionale del Pd Walter Veltroni, che ha scelto di visitare tutte le province d'Italia, a fare la differenza in questa campagna elettorale". E' quanto afferma, in una nota, Doris Lo Moro, candidata alla Camera dei Deputati nella lista del Pd che domani, a Lamezia Terme, avvierà ufficialmente la campagna elettorale in città. "Se è giusto che l'opinione pubblica sia informata dei programmi e delle diverse posizioni attraverso i media - prosegue Lo Moro - è altrettanto vero che la politica, se non vuole estraniarsi rispetto alle persone, deve essere disponibile ad ascoltare le richieste e le aspettative del Paese. Vogliamo dare voce ai bisogni veri della Calabria e raccogliere i suggerimenti che vengono dal territorio. Saremo, perciò, nelle piazze dei paesi e delle città della nostra regione". "I calabresi - aggiunge Lo Moro - sono sensibili al rapporto diretto con la politica e riteniamo che questa domanda di partecipazione rappresenti un patrimonio da valorizzare. Questo può essere il punto di svolta della campagna elettorale. Invito i cittadini di Lamezia e del comprensorio, sia quelli che ho già incontrato in questi giorni che quelli che non ho ancora avuto modo di vedere, ad essere parte attiva dell'iniziativa". "Lamezia ed il suo territorio, del resto - sostiene ancora Lo Moro - non hanno mai fatto mancare la loro presenza. Quella di domani sarà l'occasione per consolidare il dialogo con la città. Un rapporto diretto che mi ha accompagnato nelle diverse fasi dell'esperienza politica vissuta in questi anni, rivelandosi un elemento di stimolo e di conoscenza insostituibile"

Di Pietro (IDV) “Il Ponte sullo stretto non è priorità”. "Lo sviluppo in Sicilia e a Messina passa attraverso le infrastrutture che nel loro complesso per essere al top in Italia hanno bisogno di finanziamenti per 230 miliardi di euro, ma visto che non si possono realizzare tutte bisogna realizzare le priorità. E il Ponte sullo stretto non lo è". Lo ha detto il leader dell'Italia dei valori Antonio Di Pietro, ministro per le Infrastrutture, stamani a Messina. "In questo anno e mezzo i primi soldi che sono riuscito a recuperare per la Sicilia li ho destinati per la realizzazione di tre importanti metropolitane a Catania, Messina e Palermo - ha aggiunto - In seguito con un altro miliardo di euro ho cominciato a far costruire il nodo di Palermo i cui lavori sono finalmente iniziati e ricordo che inizialmente quei soldi non erano stati previsti". "Il ponte - prosegue Di Pietro - è una di quelle infrastrutture che può non rientrare nelle priorità più urgenti, nonostante ciò io non ho mai escluso che un domani si possa discutere anche di questo e infatti non ho sciolto la società Ponte sullo stretto né ne ho revocato la concessione. Ritengo in questo momento molto più importante il nodo infrastrutturale ferroviario per la Catania-Messina e la Messina-Palermo, una delle infrastrutture più importanti per l'Italia". "Il Ponte sullo Stretto? In Italia ci sono ancora più priorità, a cominciare da autostrade, ferrovie e metropolitane, perché collegare il nulla al nulla non serve": il ministro delle Infrastrutture Antonio Di Pietro, a margine di una manifestazione elettorale dell' Idv a Catania, è tornato a parlare del progetto del ponte sullo Stretto di Messina. Secondo il ministro, "occorre scegliere le priorità, perché non si possono spendere 230 miliardi di euro in un solo colpo". "Chi promette questo - ha concluso Di Pietro - promette la luna nel pozzo e prende in giro i cittadini".
Sgobio (SA) “Meglio tardi che mai”. "Di Pietro cambia idea sul Ponte dello Stretto? Meglio tardi che mai". Lo afferma Pino Sgobio, capogruppo del Pdci alla Camera e capolista della Sinistra-Arcobaleno nella circoscrizione Sicilia 2. "A questo punto, però - aggiunge l'esponente dei Comunisti italiani - Di Pietro spieghi ai cittadini siciliani ed a tutti gli italiani perché, il 25 ottobre 2007, al Senato della Repubblica, l'Idv votò contro la soppressione della Società Ponte sullo Stretto, come proposto dall'allora centro-sinistra unito, scegliendo invece di tenere in vita un inutile carrozzone, continuando così a far sprecare al Paese danaro pubblico e garantendo stipendi e gettoni ad un consiglio di amministrazione inutile. Oltretutto - conclude Sgobio - la soluzione allora individuata dal governo Prodi avrebbe consentito agli oltre cento lavoratori della Stretto di Messina Spa, di tornare a un lavoro dignitoso nella pubblica amministrazione: oggi sono in ufficio a non far nulla perché non c'é nulla da fare in quegli uffici".

Intellettuali PD “Candidatura Teti, apertura di credito”, "Accogliamo con soddisfazione la notizia della candidatura alla Camera dei deputati del professor Vito Teti. Si tratta di un riconoscimento, sempre più raro nel panorama politico contemporaneo, della funzione che può ancora svolgere nella vita politica attiva un intellettuale". E' quanto si legge in un appello a sostegno della candidatura di Teti, nelle liste del PD, firmato da scrittori e docenti universitari. "La scelta risulta particolarmente felice - prosegue il testo - perché si tratta di uno studioso che ben conosce, anche per il suo profilo scientifico, la realtà calabrese nelle sue dinamiche sociali, politiche e culturali. In particolare Vito Teti si è occupato con dedizione della Calabria 'assente', quella dell'emigrazione, quella delle aree interne che si spopolano e quella dei paesi abbandonati. Negli anni Teti ha fatto di questa conoscenza appassionata e rigorosa uno strumento di critica e di denuncia, ma anche di proposta: una proposta che ora può diventare un compiuto progetto politico capace di rappresentare anche una Calabria che finora ha avuto poca voce". "La scelta di Vito Teti - è scritto nell'appello - incoraggia un'apertura di credito, che deve pur sempre restare vigile e critica, verso il partito che lo ha candidato. E' auspicabile che il Partito democratico faccia altri passi nel rinnovamento della politica delle rappresentanze, per utilizzare al meglio le risorse del territorio e per rendere più intenso il dialogo con la società civile". L'appello è stato firmato da Carmine Abate (scrittore) Maurice Aymard (storico, Parigi), Marc Augé (antropologo, scrittore, Parigi), Giorgio Boatti (storico,scrittore), Franco Cassano (sociologo, Università di Bari), Ottavio Cavalcanti ( antropologo, Unical), Domenico Cersosimo (economista, Unical), Carmine Donzelli (editore, Roma), Piero Fantozzi (sociologo, Unical), Mario Fortunato (scrittore), Sharo Gambino (scrittore), Marina Guida Onofri (impiegata Formez), Emanuela Guidoboni ( sismologa storica, Bologna), Paolo Jedlowski (sociologo, Università Orientale, Napoli), Laura Lepri (operatore editoriale, Milano), Luigi M. Lombardi Satriani (antropologo, La Sapienza, Roma), Anna Rosa Macrì (giornalista Rai, scrittrice), Antonino Mazza (poeta, Ottawa), F. Xavier Medina (antropologo, Barcellona), Massimo Montanari (storico, Università di Bologna), Predrag Matvejevic (scrittore), Renato Nisticò, (scrittore), Margherita Oggero (scrittrice), Raffaele Perrelli, (latinista, Unical), Salvatore Piermarini (fotografo), Giovanni Russo (giornalista e scrittore), Sonia Serazzi (scrittrice), Renate Siebert (sociologa, Unical), Paolo Sorcinelli (storico, Università di Bologna), Saverio Strati (scrittore). Il documento è stato sottoscritto da altre personalità del mondo accademico, della cultura ma anche di amministratori locali e cittadini. Marc Augé motiva la decisione di sottoscrivere l'appello "da una parte per grande stima per Vito Teti come intellettuale e studioso, dall'altra perché questo testo gode a giusto titolo del fatto che la politica, attraverso lui, si apre al mondo degli intellettuali e della cultura. Si tratta dunque - conclude l'antropologo - di un principio generale e non, quindi, da parte mia, di un intervento nelle elezioni italiane"

Chiarella (PD) “Affrontare i temi del federalismo”. "La preoccupazione del presidente della Regione Agazio Loiero, manifestata a Roma in occasione del seminario della Svimez sul federalismo, mi auguro diventi la preoccupazione di tutti i calabresi e soprattutto dei candidati al Parlamento, sia di centro destra che di centro sinistra, per scongiurare la riproposizione, con la nuova legislatura, del dispositivo approvato dalla Conferenza Stato-Regioni, che fortunatamente ha interrotto il suo iter con lo scioglimento delle Camere". E' quanto afferma, in una nota, il consigliere regionale Egidio Chiarella, del PD. "Mi auguro che il presidente Loiero - prosegue Chiarella - sia promotore di un comitato, in grado di coinvolgere tutto il meridione, per attivare un lavoro politico-pedagogico in Calabria e nelle altre regioni del sud, per impedire la paventata 'Costituzionalizzazione' delle disparità storiche esistenti nel paese, che porterebbe all'incrinatura dello stato unitario". "La Svimez già nel seminario tenuto a Catanzaro il 18 dicembre del 2007 - prosegue ancora Chiarella - aveva sottolineato come nel disegno di legge in questione, oltre a numerose incongruenze e difficoltà di ordine tecnico, si trovino tre questioni con riferimento alle quali vi sono diversi motivi di dissenso, proprio in linea con la 'solitaria battaglia', che il presidente Loiero instancabilmente conduce da anni. In primo luogo si sostiene infatti che, nel disegno di legge, si propone di prendere in conto i fabbisogni delle Regioni meno ricche al fine di valutare l'insieme delle risorse complessivamente occorrenti e poi, incredibilmente, le somme di cui si tratta accrescono le risorse erogate non ai territori a minore capacità fiscale, ma a quelli più ricchi". "La seconda questione sottolineata dalla Svimez, nello studio fatto con la Regione - sostiene ancora il consigliere regionale - riguarda l'autonomia finanziaria degli Enti. Si afferma infatti che, benché l'ipotesi di partenza sia quella della stessa valorizzazione dell'autonomia finanziaria di questi ultimi, le scelte operate precludono pressoché totalmente lo spazio di libertà finanziaria per gli enti poveri; tuttavia, diversamente da quanto prospettato 'dall'Alta Commissione per il federalismo fiscalé del Ministero dell'Economia e delle Finanze, non è al riguardo offerto nel disegno di legge alcun rimedio". "La terza osservazione fatta dall'Associazione per lo sviluppo dell'industria del Mezzogiorno - sottolinea Chiarella - riguarda il potere tributario delle Regioni. A tale proposito c'é da chiarire che la disciplina dettata in materia di finanziamento delle funzioni cui è fatto riferimento nell'art. 117, comma 2 lettera m della Costituzione (livelli essenziali delle prestazioni), oltre ad essere contraddittoria e sconnessa, é tale da condurre ad una situazione nella quale le Regioni si configurano come mere agenzie dello Stato: esso ha titolo a stabilire l'ammontare della spesa - in quanto determina le prestazioni ed il costo di esse che occorre prendere in conto (costo standard) - e verifica, a valle, i risultati ottenuti (vale, al riguardo, l'art. 120, comma 2, della Costituzione). Lo Stato, infatti, ha altresì, titolo a stabilire le modalità della spesa, attraverso il potere esclusivo in materia regolamentare che è stabilito nell'art. 117, comma 6 della Costituzione". "In poche parole - sostiene ancora Chiarella - lo Stato stabilisce che cosa, con quali risorse e in quale modo, con riferimento alle prestazioni anzidette, debba essere fornito agli utenti. C'é però da dire che la costrittività di questi vincoli è attenuata solo ove l'Ente disponga di un effettivo potere tributario. Ciò significa che le Regioni del Mezzogiorno saranno al riguardo, in situazione assai diversa e peggiore, rispetto a quelle del Centro-Nord. Mi auguro che al più presto, conoscendo la sensibilità politica del presidente Bova si svolga un Consiglio regionale, per aprire un dibattito in riferimento alle valutazioni politiche del presidente Loiero sul federalismo fiscale, supportato dallo studio della Svimez e della stessa Regione. Il tema è centrale e non può trovarci impreparati e passivi, pena la messa in discussione dei parametri costituzionali di uguaglianza e di solidarietà, che lo Stato deve assicurare su tutto il suo territorio, per il progresso sociale e civile dell'intero Paese e quindi di un 'Meridione', che per molti purtroppo è ritornato ad essere 'una palla al piede' e non una questione nazionale e una grande risorsa dell'Italia tutta"

Iovene (SA) “Disagi sede Inps Vibo”. Il senatore Nuccio Iovene, di Sinistra Democratica, ha scritto al presidente dell'Inps Gian Paolo Sassi per chiedere interventi risolutivi delle problematiche relative alle carenze della sede dell'Istituto di Vibo Valentia. "I dipendenti della sede Inps di Vibo - afferma Iovene - hanno manifestato presso la Prefettura della provincia il loro disagio e quello dell'utenza per la situazione di precarietà in cui versa, ormai da troppo tempo, lo stabile che ospita l'Istituto in città. Infatti, la mancanza di locali adeguati a ospitare gli uffici, le aree destinate all'utenza e i servizi, continua a causare gravi disagi quotidiani per i dipendenti e per gli utenti della intera provincia". "La sede di Vibo - prosegue Iovene - assicura la quasi totalità dei lavoratori dipendenti del settore privato, alcune categorie di lavoratori del settore pubblico e la maggior parte dei lavoratori autonomi; si occupa della liquidazione e del pagamento delle pensioni previdenziali e assistenziali; provvede ai pagamenti di tutte le forme di sostegno ai redditi e alle famiglie, quali la disoccupazione, la malattia, la maternità, la cassa integrazione, il trattamento di fine rapporto, l'assegno per il nucleo familiare, gli assegni di sostegno per la maternità e per i nuclei familiari concessi dai Comuni ed è quindi visitata ogni giorno da centinaia di cittadini". Nella lettera Iovene ricorda sulla questione della nuova sede dell'Istituto i contenuti di una sua interrogazione parlamentare al Ministro del Lavoro e le rassicurazioni fatte dal sottosegretario Rosa Rinaldi. "Purtroppo però - conclude Iovene - allo stato attuale tutto è ancora fermo come la protesta di questi giorni testimonia. Nel sollecitarle una attenzione particolare e una soluzione la più rapida possibile, la pregherei di fornirmi le informazioni aggiornate sullo stato della vicenda".

Home . Cronaca . Università . Sport . Politica . Link . Cultura . Spettacoli . Calcio . Forum . Meteo .

Copyright © 2005 Nuova Cosenza. Quotidiano di informazione. Reg. Trib. CS n.713 del 28/01/2004
Tutti i dati e le immagini presenti sul sito sono tutelati dalla legge sul copyright
Il loro uso e' consentito soltanto previa autorizzazione scritta dell'editore

ShinyStat

Per una migliore visualizzazione del portale si consiglia uan risoluzione di 800x600 punti