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Elezioni il 13 e 14 aprile

 

Elezioni. Fini in Calabria: “La partita si gioca al sud”. Casini a Cosenza: “I brogli li fanno PD e PDL calpestando la par condicio”. Mancini (PS) “PD e PDL trattano la Calabria come una colonia”.

16 mar 08 "La partita alle elezioni si gioca nelle regioni del Meridione, al Nord e' gia' chiusa". Lo ha detto Gianfranco Fini in una conferenza stampa tenuta a Rende (Cosenza) nel secondo degli appuntamenti che lo vede impegnato oggi in Calabria. Il presidente di An non risparmia critiche a Veltroni: "Non e' venuto dalla luna, si e' dimenticato che nell'attuale governo c'e' Romano Prodi, fondatore del Partito democratico". Affronta, ma senza nominarlo direttamente, anche il caso Udc, rammaricandosi del fatto che "qualcuno non ha capito che se la coalizione ha vinto in passato bisognava rimanere uniti anche dopo". In Calabria, Fini torna a parlare della detassazione del lavoro straordinario e degli incentivi alle aziende che stabilizzano i dipendenti. Poi parla dei costi della politica. "Veltroni ha dimenticato anche che noi avevamo fatto la legge per ridurre il numero dei parlamentari ma e' stata cancellata dal referendum". Fini,rivolgendosi agli elettori cosentini, parla infine di 'ndrangheta e avverte: "Si trova anche nella collusione, nella connivenza, in chi si gira dall'altra parte e fa finta di nulla, di chi non fa quello che dovrebbe fare. Per combatterla -aggiunge- e' necessario formare una nuova classe dirigente con una consapevolezza politica e sociale diversa".
Contro i brogli rappresentanti ovunque. "I brogli elettorali sono una cosa seria: noi metteremo almeno un rappresentante di lista in ogni seggio, da Vipiteno a Lampedusa". Queste le parole di Gianfranco Fini, che ha incontrato la stampa a Cosenza. "Si tratta di un lavoro di poche ore, poi andremo a festeggiare", ha detto ai simpatizzanti del centrodestra. Fini ha parlato anche dell'economia, affermando che insieme ai debiti l'Italia ha un grande patrimonio: quello immobiliare, che puo' essere venduto. "Le case popolari sono per lo Stato un'occasione di spesa, per la manutenzione, e anche un mezzo di clientelismo para-mafioso", ha detto Fini. Chiudendo, ha affermato che "la partita per l'Italia si vince al Sud, in Calabria e in Campania. Al Nord il risultato e' ormai gia' acquisito, grazie all'accordo con la Lega"
''Prodi, nelle precedente campagna elettorale, aveva detto che la Calabria era la sua figlia prediletta. A giudicare dall'attenzione che il Governo da lui presieduto ha riservato a questa regione, si puo' dire che e' meglio essere orfani che figli prediletti del centrosinistra''. Lo ha detto il leader di An, Gianfranco Fini, parlando con i giornalisti a Cosenza. ''In realta' - ha aggiunto Fini - c'e' stata disattenzione da parte del Governo verso il sud e verso la Calabria in particolare''.
"La necessità di garantire che il voto sia libero ed espresso democraticamente va sottoscritta da tutti, specie alla luce delle polemiche che ci sono state nelle precedenti elezioni". Lo ha detto a Cosenza il presidente di An, Gianfranco Fini. "L'organismo parlamentare incaricato di verificare se nel 2006 c'erano state irregolarità - ha aggiunto Fini - aveva cominciato il suo lavoro, ma poi il Governo è caduto perché altrimenti ne avremmo viste delle belle. "Con Berlusconi ci stiamo impegnando - ha concluso Fini - per fare in modo che in ogni seggio ci sia un rappresentante di lista del Pdl la cui presenza garantirebbe trasparenza e correttezza. Qualche volta c'é il dolo e altre volte l'errore".
"Se col Popolo della libertà si vince uniti, bisogna continuare ad esserlo anche dopo perché le responsabilità devono essere di tutti e non di pochi". Lo ha detto il leader di An, Gianfranco Fini, incontrando i giornalisti a Cosenza. "Dopo - ha aggiunto Fini - bisogna fare il partito, con le regole che devono essere rispettate. Non è più tempo di monarchia".
"Visto che sono Catanzaro ho il dovere di dirlo: legalità vuol dire non soltanto controllo del territorio, ma vuol dire anche avere una magistratura che sia davvero imparziale". Lo ha detto il leader di An Gianfranco Fini, nel suo intervento a una manifestazione elettorale a Catanzaro facendo un indiretto riferimento al pm Luigi De Magistris. "La magistratura - ha aggiunto Fini - ha il diritto dell'autonomia rispetto a qualsiasi potere, ma anche il dovere dell'imparzialità. Quando è accaduto qui a Catanzaro non ha fatto onore a nessuno. E' vero che la magistratura deve fare rispettare la legge senza guardare in faccia nessuno, ma il suo lavoro deve essere finalizzato esclusivamente all'accertamento della verità, senza inseguire momenti di gloria o di notorietà che nulla hanno a che vedere con la certezza del diritto e, men che meno, con la tutela dei più deboli"
"La congiuntura economica è grave in tutta Europa, ma i due anni di Governo Prodi hanno reso la situazione italiana ancora peggiore rispetto a quella di altri Paesi che in qualche modo hanno i nostri stessi problemi". Lo ha detto a Catanzaro il presidente di An, Gianfranco Fini. "Mi riferisco, in modo particolare - ha aggiunto Fini - a due questioni: l'aumento indiscriminato della pressione fiscale, che ha messo in ginocchio le imprese e le famiglie, ed il totale blocco delle infrastrutture"
"Credo che oggi non sia opportuno parlare, come ha fatto il ministro Martino, di un ritiro del nostro contingente dal Libano". Lo ha detto il leader di An Gianfranco Fini, parlando con i giornalisti a Catanzaro. "E' necessario, piuttosto - ha aggiunto - rivedere le regole d'ingaggio, ma questa non può essere una decisione unilaterale"
"I programmi del Pdl e del Pd, in realtà, non sono uguali anche se è evidente che ridurre il carico fiscale è un'esigenza avvertita da tutti, così come la garanzia della legalità è un principio che tutti condividono. Ciò che è profondamente diversa, in realtà, è la credibilità dei due schieramenti". Lo ha detto a Catanzaro il leader di An, Gianfranco Fini. "Questo perché - ha aggiunto - se a parlare di riduzione del carico fiscale è il Pd di Vincenzo Visco, diventa difficile pensare che poi tra il dire ed il fare ci sia coerenza"
"La repressione cinese in Tibet é intollerabile, ma non credo che questo debba autorizzare a chiedere il boicottaggio delle Olimpiadi". Lo ha detto il presidente di An Gianfranco Fini a margine di una manifestazione elettorale a Catanzaro. "Anche perché - ha aggiunto Fini - proprio i giochi olimpici rappresentano un'occasione che può aiutare il popolo cinese a scoprire i valori della libertà"
"Quando, 30 anni fa, fu sequestrato Aldo Moro, l'Italia capì che le Brigate rosse non era sedicenti, ma un'organizzazione criminale in grado di colpire lo Stato al cuore. Ancora oggi, però, non tutte le pagine di quella vicenda sono state charite". Lo ha detto il presidente di An, Gianfranco Fini, parlando con i giornalisti a Catanzaro. "Credo - ha aggiunto - che sia un dovere non soltanto nei confronti della memoria di Moro e degli uomini della sua scorta ma anche nei confronti della verità, accertare ciò che ancora oggi è abbastanza ignoto"
"Il mio giudizio sul via libera di Alitalia all'offerta di Air France è tendenzialmente positivo". Lo ha detto il leader di An Gianfranco Fini, parlando con i giornalisti a margine di una manifestazione elettorale a Catanzaro. "Ovviamente - ha aggiunto Fini - sarà molto importante che nei prossimi giorni anche i sindacati, come del resto espressamente ha preteso il management di Air France, si esprimano in modo mi auguro positivo". "Quello che è essenziale - ha concluso Fini - è non soltanto la conferma del marchio, ma anche che il piano industriale dia alla nostra Compagnia la possibilità di riprendersi".

 

Casini “Vero broglio violazione par condicio”. "Un gigantesco broglio c'é già e si vede. Quello della violazione palese della par condicio targato Pd-Pdl". Lo ha detto Pier Ferdinando Casini, leader dell'Udc e candidato premier, parlando con i giornalisti a Cosenza. Poi ha dichiarato si all'energia nucleare e ai rigassificatori, parlando alla platea, e ha rimarcato infine il suo voto favorevole al rifinanziamento delle missioni di pace aggiungendo “dove erano Berlusconi e Prodi-Veltroni quando si è dovuto votarla? Noi c’eravamo”. Così Pieferdinando Casini, a Cosenza sfodera il suo programma e non si tira indietro indicando la strada maestra da seguire. "Berlusconi e Veltroni hanno dato vita ad un'alleanza di fatto per emarginare i partiti più piccoli". E' un'accusa pesante quella che l'ex presidente della Camera lancia ai due leader delle due grandi coalizioni in corsa nelle prossime elezioni amministrative . "Un Paese non si governa con una trovata pubblicitaria - dice ancora Casini, che parla a viso aperto ai calabresi - nè con le ricette del 1800 come i dazi doganali", aggiunge rivolgendosi in modo molto critico agli avversari. Il leader dell'Udc ha presentato le liste che correranno al Senato e alla Camera alle elezioni politiche in Calabria in un incontro al Seminario Cosentinum di Rende. Poi rivolgendosi ai giovani ha dato loro dei consigli: " La differenza non la fa il portafoglio di papà. In Calabria ci son undicimila precari ma non undicimila figli di Berlusconi, quindi rimbocchiamoci le maniche, e andiamo a vincere questa partita che è importantissima". "Speriamo che Berlusconi non firmi un altro contratto con gli italiani: dovrebbero almeno cambiare la tappezzeria di Porta a Porta, sembrerebbe una replica. Io io ho fatto i capelli bianchi e lui li ha sempre piu' neri". Ha poi aggiunto Pier Ferdinando Casini . "Nel PDL e anche nel PD c'e' tutto e il contrario di tutto- ha detto ancora Casini - Veltrusconi non vuole parlare di temi eticamente sensibili, come vita, morte, eutanasia, aborto, perche' hanno paura di dire cose sgradite ai sondaggi". "Sono tigri di carta: se facciamo cosi' col ditino cascano. Sono chiusi nel fortilizio dei grandi partiti", ha aggiunto. Parlando di economia, Casini ha detto: "vogliono abbassare l'aliquota Irpef di uno o due punti, ma questo non serve a nulla, se non a svuotare le casse dello Stato. Noi invece non vogliamo dare poco a tutti, ma dare di piu' a chi ha veramente bisogno". "De Mita - ha ricordato in un altro passaggio del comizio - ha detto che siamo ritornati: io direi che non ce ne eravamo mai andati".
"Gli slogan, le promesse, le illusioni non servono più e non catturano l'attenzione di nessuno". Lo ha detto a Cosenza il leader dell'Udc, Pier Ferdinando Casini, candidato premier parlando con i giornalisti. "Provate a propinare la vecchia politica - ha aggiunto Casini - ai diecimila precari calabresi. Loro si aspettano i fatti e non gli slogan e le chiacchiere".
"Ha ragione il presidente Napolitano, ma direi che è tutto fisiologico". Così Pier Ferdinando Casini, candidato premier dell'Udc, parlando con i giornalisti a Cosenza, ha commentato l'appello del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ad abbassare i toni del confronto politico.

Mancini (PS) “PD e PDL trattano la Calabria come una colonia”. "Sono anni che i calabresi sopportano le promesse di Berlusconi e di Prodi e Veltroni che ogni volta dopo le elezioni vengono puntualmente tradite". Lo ha detto il deputato Giacomo Mancini, capolista del Partito Socialista alla Camera in Calabria, nel corso dell'inaugurazione di una sezione del partito a Castiglione Cosentino. "Anche questa volta - ha continuato Mancini - non cambierà niente: basta leggere le liste elettorali del PD e del PDL per capire che Berlusconi e Veltroni vogliono che la Calabria continui ad essere l'ultima regione d'Italia. Infatti hanno imposto nelle loro liste candidati in posizione di sicura o probabile elezione che non sono calabresi e che di questa terra ignorano problematiche e speranze. Trattano la Calabria come una colonia e i calabresi come sudditi che dovrebbero ratificare le loro scelte romane". "Solo il Partito Socialista, tra tutte le liste presenti sulla scheda - ha concluso Mancini - ha investito su candidati calabresi, evidenziando così che la Calabria non ha bisogno di proconsoli imposti da Roma, ma possiede al proprio interno le risorse per costruire un futuro migliore".

Minniti e Loiero mercoledì alla presentazione dei candidati. Il segretario regionale del Pd, Marco Minniti, ed il presidente della Regione, Agazio Loiero, parteciperanno mercoledi' prossimo ad una conferenza stampa per presentare i candidati del Partito Democratico alla Camera ed al Senato della provincia di Catanzaro. L'incontro con i giornalisti, al quale sara' presente anche il candidato alla presidenza della Provincia di Catanzaro, Pierino Amato, era stato fissato in un primo tempo per domani, lunedi'. Il Pd della Calabria, in un comunicato, ha riferito oggi del rinvio a mercoledi' della conferenza stampa, comunicando la presenza all'incontro anche di Loiero, in un primo tempo non prevista. Il luogo e l'ora della conferenza stampa di mercoledi' non sono stati ancora fissati.

Bianchi (PD) “Le olimpiadi occasione per la Cina”: "Fra cinque mesi, per i giochi Olimpici di Pechino, la Cina avrà l'occasione di dimostrare al mondo intero di essere un Paese dal grande futuro anche per quel che riguarda i diritti umani". Lo ha detto Dorina Bianchi, deputato uscente e candidata al Senato in Calabria per il Partito Democratico, aderendo alla manifestazione "Siamo tutti tibetani" promossa dal direttore de "Il Riformista" Antonio Polito, e da Radio Radicale. "Quei diritti umani - ha proseguito Dorina Bianchi, vicepresidente della Commissione Affari Sociali della Camera - non rispettati nei confronti del popolo tibetano. La presenza degli atleti di tutte le nazioni sarà la testimonianza di un mondo aperto al dialogo fra i popoli e fra culture diverse, nel segno della tolleranza e della democrazia"

Donnici “Capire bene prima di scegliere”. ''Ad oggi non sappiamo se il progetto Rosa bianca riuscira' mai a decollare. Ne' sappiamo che fine fara' la Costituente di centro, ovvero se si tratta solo di un'operazione di lifting dell'Udc. Vedremo, vogliamo capire bene prima di scegliere a chi votare''. E' quanto ha detto l'eurodeputato Beniamino Donnici, intervenendo all'assemblea dei soci di Agora' Calabria, che si e' svolta stamani a Falerna. ''E' una fase - ha aggiunto - di grande confusione, ci sono fermenti, inquietudini, cresce la disaffezione e anche il numero di amici che vogliono andare al mare. Diamoci appuntamento il 4 di aprile a Cosenza per una grande assemblea politico - programmatica regionale nel corso della quale potremo decidere se e chi sara' meritevole del nostro sostegno. In ogni caso ritengo che tutto debba essere funzionale al progetto di rinascita della Calabria. Abbiamo dato vita ad un manifesto-carta dei valori che e' on line sui nostri rispettivi siti internet e costituisce la cifra di un ambizioso progetto. Non possiamo che partire da li' per misurare sinergie e distanze''. I lavori dell'assemblea sono stati aperti da una relazione dell'avv. Lanfranco Calderazzo che ha ribadito come le iniziative di Agora' Calabria ''subiscono inevitabilmente una pausa a causa di queste elezioni, che ci sono piombate addosso. Riprenderanno dal punto in cui sono state interrotto, esattamente il 15 aprile. Vogliamo lavorare a mettere insieme le migliori energie di questa nostra terra per salvare la regione dal destino al quale sembra condannata''. Oggi Donnici era presente al Seminario all’apertura della campagna elettorale del candidato premier dell’Udc Pier Ferdinando Casini

Magarò (PS) “Da Veltroni solo liste ad effetto”. ''Nella composizione delle liste, Walter Veltroni ha usato una logica solo televisiva, di colpi ad effetto. Cosi' le ha riempite di prefetti, di generali, e poi di ragazzi senza alcuna esperienza politica, scelti soltanto perche' rappresentano una categoria simbolica, e perche' sono di bell'aspetto''. Lo sostiene, in una nota, Salvatore Magaro', consigliere regionale e candidato alla Camera all'ultimo posto della lista del Partito Socialista. ''Cosi' - aggiunge Magaro' - ha tolto dalle prefetture alcune degli uomini che lavoravano meglio nel contrasto alla criminalita' organizzata. Quanto a quei ragazzi, se saranno catapultati in Parlamento, saranno agitati dai politici smaliziati di sempre che restano alle loro spalle''. ''Per noi socialisti, invece - conclude Magaro' - i prefetti devono fare i prefetti, cosi' come i magistrati. E della politica devono occuparsi, certo, esponenti della societa' civile, ma dopo una naturale evoluzione del loro impegno e della loro competenza: devono essere scelti, insomma, per merito, e non per estrazione a sorte''

Laratta (PD) “Nella prossima legislatura bisogna approvare il pdl Lazzati”. ''Il progetto del centro studi Lazzati per impedire le infiltrazioni mafiose nelle istituzioni sara' la prima proposta di legge che sara' presentata dal parlamentare del Pd, Franco Laratta''. A farlo sapere in una nota e' lo stesso Laratta, ''gia' estensore - si aggiunge - di una proposta analoga due anni fa attorno a cui c'era stata un'ampia convergenza politica con la sottoscrizione del Pdl da parte di una cinquantina di parlamentari. ''Non e' la prima volta - prosegue il comunicato - che il Pdl Lazzati, elaborato dal giudice Romano De Grazia, approda in Parlamento. Durante le ultime legislature e' stato presentato piu' volte sia dal centrodestra che dal centrosinistra, senza che sia mai giunto pero' in Commissione per essere discusso. Nel 2006 fu ripresentato dal deputato dell'Ulivo Laratta, ma la legislatura e' terminata anzitempo''. ''Quella che verra' - ha detto Laratta - dovra' essere la legislatura giusta per approvare il Pdl Lazzati. Non possiamo piu' rimandare perche' soprattutto una regione come la Calabria ha bisogno di uno strumento normativo che impedisca ai sorvegliati speciali di far propaganda elettorale. La 'ndrangheta - ha proseguito Laratta - come piu' volte ribadito dalla magistratura, risulta essere la piu' potente e pericolosa organizzazione criminale al mondo. Lasciare che i suoi gregari si infiltrino nelle istituzioni, attraverso il consenso che riescono a dirottare sui politici compiacenti, significa per la politica abbandonare il campo nella complessa e delicata lotta alla mafia. E chi tiene al futuro di questa terra non puo' permettere che venga ridotta l'attenzione su un fenomeno che piega e influenza la vita socioeconomica della Calabria. Tutto il parlamento dovra' assumersi la responsabilita' approvando la proposta di un magistrato integerrimo come De Grazia. Un uomo che ha speso la sua vita in trincea contro la mafia che ha compreso il meccanismo che alimenta il potere criminale''. ''Certo, sono anche cosciente - ha aggiunto Laratta - che la lotta alla 'ndrangheta ha bisogno di strumenti molto piu' articolati e modifiche normative nel suo complesso ma, con il Lazzati, sarebbe un primo importante passo per limitare o azzerare le commistioni tra politica e malaffare. Sarebbe oltretutto opportuno modificare il codice penale come richiesto da tempo da autorevoli magistrati calabresi. Quattro o cinque punti essenziali, a cominciare dal divieto di patteggiare la pena in appello per i reati mafiosi. Un lavoro che faremo senza dubbio con l'esclusivo apporto di un uomo di Stato come Luigi De Sena''.

Intrieri “I potenti hanno deciso le liste senza dare conto”. ''Io, donna, a prima legislatura, secondo l'on. Franceschini, vengo esclusa in una logica di rinnovamento e poi s'impone la sessantacinquenne lombarda con piu' legislature, anche prima dell'altra parlamentare crotonese, collocandola cosi' a rischio di riuscita''. A sostenerlo e' stata la parlamentare uscente Marilina Intrieri, che il Pd non ha ricandidato in vista delle prossime elezioni, commentando la visita di ieri a Crotone di Dario Franceschini. ''L'on. Franceschini - ha aggiunto Intrieri - ai crotonesi, dica almeno cose sostenibili. Siamo alla prepotenza dei satrapi orientali che, circondati da un drappello di fedelissimi giannizzeri, esercitavano il potere assoluto e incontrastato, e ben lontano da ogni larvata forma di democrazia''. ''La brutta legge elettorale - ha proseguito - consente al potente di turno di escludere o includere i candidati nelle liste, a proprio piacimento senza dare alcun conto ai cittadini elettori, che vengono considerati dei veri e propri servi. Eppure Crotone nel 2006 e' stata generosa con l'Ulivo, oltre il 33% dei consensi. Chi rappresentera' gli interessi di Crotone, con profonda conoscenza ed impegno? Solo chi vive in questa terra ed e' radicato nella sua societa' conosce bene i suoi drammi e i suoi problemi''. ''La verita' - ha sostenuto ancora Marilina Intrieri - e' che si e' voluto mortificare il territorio crotonese nel momento di suo maggior bisogno da chi, con logica di vero signorotto medioevale, non intende neanche rispondere del suo operato a chi ritiene siano vassalli, valvassori e valvassini. Dimentica, pero', l'on. Franceschini che Crotone e' terra di gente con la schiena dritta e la testa alta. Oggi la crisi dei partiti e' certamente crisi di classe dirigente. Si enuncia l'antimafia, ma si allontanano quanti diventano fastidiosi con le loro denunce nei massimi organismi di partito. Ho comunque grande fiducia negli organi inquirenti. Non basta esporre i simboli della lotta alla mafia in campagna elettorale, non bisogna indugiare in atteggiamenti incerti e, soprattutto, si deve costruire una diga al tentativo di penetrazione della 'ndrangheta nei partiti, per ottenere candidature nelle liste elettorali amministrative. Altrimenti per questa terra non ci sara' piu' speranza''.

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