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Tagli all'ICI finanziati con i fondi per Calabria e Sicilia

 

Taglio Ici con i fondi di Calabria e Sicilia: si allarga la protesta. Danni per la Calabria

29 mag 08 I provvedimenti del governo per finanziare l'abolizione dell'Ici rappresentano "uno scippo che la nostra regione non potrà sopportare". E' quanto afferma l'assessore regionale ai Lavori pubblici, Luigi Incarnato. L'assessore, che si dice "seriamente preoccupato", annuncia che, nei prossimi giorni, contatterà il Ministero competente "per tentare di ovviare al grave danno". "Già un anno fa - è scritto in una nota dell'Ufficio stampa della Giunta regionale - era stato siglato un apposito Accordo di programma con il ministero delle Infrastrutture riguardante quattro importantissime opere pubbliche: opere per rendere più efficiente il sistema degli attracchi a Villa San Giovanni e del sistema viario cittadino per un importo di 84 milioni di euro; strada statale 106 Jonica (lavori del megalotto 3 Sibari-Roseto, finanziata con 265 milioni di euro); strada statale 106 Jonica (Progettazione del megalotto 9 Crotone-Cariati), per un importo di 25 milioni di euro; strada statale 106 Jonica (Progettazione del megalotto 12, tangenziale di Reggio Calabria), con un finanziamento per ciascuno di 15 milioni di euro. Il totale complessivo ammonta a 389 milioni di euro, cui vanno aggiunti altri 43 milioni già destinati ad interventi per la valorizzazione e la tutela del territorio e del mare". "I fondi in questione - sostiene Incarnato - potevano essere utilizzati in tempi ragionevolmente brevi con effetti sicuramente positivi sull'efficienza del sistema di mobilità regionale, sull'occupazione, sullo sviluppo territoriale e sui processi generali di crescita economica. Adesso si tratta di vedere come queste opere potranno trovare realizzazione perché si tratta di opere a cui la Calabria non può assolutamente rinunciare". "E' troppo facile - conclude Incarnato - spostare risorse da una parte all'altra, senza rendersi conto dei danni che così facendo si provocano"

CGIL “Mobilitazione per i tagli dei fondi alla 106”. Una giornata di mobilitazione per protestare contro il taglio dei finanziamenti operato dal governo Berlusconi sui lavori per la statale 106 è proposta dai segretari generali della Cgil di Castrovillari, Cosenza e Crotone, Orlando Bonadies, Pietro Rossi e Antonio Spataro. "Il governo Berlusconi, così come paventato - sostengono in una nota i sindacalisti - con i primi provvedimenti ha tagliato i programmi infrastrutturali del Mezzogiorno e della Calabria, tra cui gli ex fondi Fintecna per le opere già finanziate dal precedente governo tra cui il mega-lotto deliberato dal Cipe nell'Aprile 2008 per il tratto ss 106 Roseto-Sibari- Firmo e Crotone - Rossano, dirottando la spesa a favore dei provvedimenti su ICI e straordinari. A ciò si aggiunge la volontà del Governo di procedere senza alcuna logica infrastrutturale alla realizzazione del ponte sullo stretto, che decisamente non rappresenta la priorità della Calabria e della Sicilia tanto che, anche esponenti della stessa maggioranza parlamentare e dal presidente di Confindustria, di cui lo stesso governo si è affrettato di acquisirne il programma, hanno dichiarato le proprie contrarietà". "La Cgil - proseguono i sindacalisti - ritiene opportuno sottolineare la gravità del provvedimento che rappresenta l'ennesima spoliazione del territorio e richiama alle responsabilità la deputazione parlamentare calabrese, i livelli Regionali, Provinciali e territoriali, per lo scippo che si sta perpetrando ai danni dei cittadini calabresi, dello sviluppo, del lavoro, del diritto a una mobilità sicura e della possibilità per la Calabria di agganciarsi al futuro in una dimensione europeista". "Questo provvedimento - proseguono - rischia di condannare la nostra regione a un isolamento e un declino irreversibile. E' singolare e preoccupante che i parlamentari calabresi della maggioranza di Governo, al loro primo intervento alla Camera affermino e votino tale provvedimento che danneggia e condanna la propria terra. La Cgil ritiene doveroso coinvolgere assieme alle altre organizzazioni sindacali confederali, i territori, le popolazioni, i massimi livelli istituzionali, i sindaci, tutte le forze politiche e sociali per reagire con fermezza proponendo una giornata di mobilitazione sulla 106 contro il provvedimento del governo nazionale e per l'immediato ripristino degli investimenti previsti con la conseguente cantierizzazione della spesa".

CISL “Decisione di inaudita gravità”. ''La decisione del Governo centrale di dirottare i fondi per le infrastrutture calabresi (Fintecna) a compensazione della manovra operata sull'Ici e' inaudita gravita'''. A sostenerlo e' una nota della Cisl di Cosenza. ''Quello che colpisce in particolare - affermano il segretario generale provinciale, Paolo Tramonti e quello della Filca, Enzo Pelle - e' il comportamento sconcertante dei parlamentari calabresi di maggioranza che, anziche' far fronte comune per opporsi al provvedimento, non trovano di meglio che accodarsi di fatto alle inique e vessatorie decisioni del Governo''. ''E addirittura sconcertante - sostengono Tramonti e Pelle - che mentre viene perpetrato un simile 'scippo' alcuni politici nostrani non trovano di meglio che dedicare il loro tempo a discutere di temi di carattere nazionale che nulla hanno a che vedere con i continui drammi della nostra terra. E' del tutto ovvio che in siffatte condizioni il Sud, e la Calabria in particolare, siano costrette ancora una volta a soccombere a tutto vantaggio di regioni che vivono una condizione migliore della nostra e che oltretutto possono contare su una classe politica e istituzionale che sui problemi del loro territorio fa sistematicamente quadrato ed e' in grado di esprimere la massima coesione sociale''. ''Si impone a questo punto - concludono i sindacalisti della Cisl di Cosenza - un impegno straordinario che porti a superare tale incredibile stato di cose, recuperando un fronte unitario comune, almeno fino a quando le scelte adottate dal Governo non saranno modificate''.

Iritale “Iniziativa antimeridionale”. Il presidente della Provincia di Crotone, Sergio Iritale, ha scritto ai sindaci della provincia per invitarli alla manifestazione di sabato a Sibari contro il taglio dei fondi per le infrastrutture. "Come certamente avrai saputo - scrive Iritale - il Governo ha deciso di utilizzare i fondi già stanziati per opere infrastrutturali da realizzare nelle regioni meridionali per coprire i costi della manovra finanziaria e, in particolare, l'abolizione dell'Ici. E' una decisione in cui è evidente l'impronta antimeridionalista della Lega di Bossi". "Per quanto riguarda la nostra provincia, insieme a quella di Cosenza - prosegue Iritale - tale provvedimento cancella il sogno, inseguito a lungo, di un ammodernamento della strada statale 106, che finalmente poteva essere avviato con le risorse che a questo scopo erano state destinate dopo anni di disinteresse e disattenzione. Credo che un simile scippo, che condanna ancora all'isolamento e alla marginalità le nostre popolazioni e le aree più depresse del Paese, meriti una reazione forte e unitaria, indipendentemente dall'appartenenza ai diversi schieramenti politici". "Non si tratta, infatti, - sostiene ancora Iritale - di condividere o di opporsi alle scelte del Governo; si tratta, molto più semplicemente, di tutelare insieme il futuro della nostra gente. Senza infrastrutture adeguate, senza fondamentali opere pubbliche è difficile immaginare e praticare qualsiasi ipotesi di sviluppo"

M. Oliverio “Fare sentire la voce della Calabria a Roma”: "Ora basta. E' tempo di far sentire forte la voce della Calabria a Roma. I calabresi e i cosentini non possono sopportare oltre di essere penalizzati e bistrattati". E' quanto afferma il presidente della Provincia di Cosenza, Mario Oliverio. Oliverio, insieme a Sergio Iritale, presidente della Provincia di Crotone, si è fatto promotore di un'iniziativa unitaria che si svolgerà sabato a Marina di Sibari. "Come è possibile che - prosegue Oliverio - per finanziare il taglio nazionale dell'Ici, debbano essere i nostri sindaci, i nostri territori e le nostre comunità a pagare per tutti, rinunciando a diverse centinaia di milioni di euro già destinati alla nostra regione e alla Sicilia per la costruzione di opere di straordinaria importanza strategica? La scelta del Governo Berlusconi di bloccare i finanziamenti per l'ammodernamento della SS 106 e della Firmo-Sibari continuerà a segnare profondamente il mancato sviluppo di una fetta di territorio per cui questa importante infrastruttura viaria, con tutti i suoi limiti, ha sempre rappresentato un'arteria di comunicazione e di raccordo insostituibile per il loro collegamento al Corridoio Adriatico e al resto del Paese". "Aver sottratto i fondi destinati alla progettazione del megalotto Cariati-Crotone - sostiene ancora Oliverio - significa bloccare definitivamente il processo di modernizzazione infrastrutturale della Calabria. Se a ciò si aggiungono, poi, i paventati tagli sulla sanità e sugli enti locali già preannunciati dal ministro Tremonti in vista della realizzazione, entro il 2011, di un federalismo fiscale 'alla lombarda', che non ha nulla a che vedere con il federalismo solidale da noi sempre auspicato e che prevede il riconoscimento ai singoli territori di almeno il 15% dell'Irpef, dell'80% dell'Iva e dei ricavi provenienti dalle accise della benzina, tabacchi e giochi, quale futuro potrà avere questa nostra terra priva, tra l'altro, di qualsiasi rappresentanza all'interno del Governo del Paese?". "Di fronte a scenari così gravi e cupi - prosegue ancora il presidente della Provincia di Cosenza - non basta lamentarsi, amareggiarsi o, peggio, presentarsi a Roma, come al solito, con il cappello in mano. Occorre fare di più ed uscire, una buona volta, da tatticismi, furberie e ansie di appartenenza per mettere in piedi una risposta unitaria e corale, adeguata alla drammaticità del momento. Qui non c'entra chi è di destra o di sinistra, di maggioranza o di opposizione. Qui è in gioco il futuro degli uomini e delle donne calabresi". "Per questo motivo - conclude Oliverio - mi permetto di lanciare, anche a nome del presidente della Provincia di Crotone, Sergio Iritale, un appello accorato a tutti i calabresi, ai parlamentari, ai consiglieri provinciali, ai sindaci, al sistema delle imprese, alle organizzazioni sociali, alle università, ai giovani e alle giovani di questa terra, ai gruppi sociali, al mondo della cultura e della Chiesa a ritrovarci in un'iniziativa comune a difesa della Calabria e del Mezzogiorno, per far giungere al Governo del Paese la nostra voce e la nostra protesta e per articolare, insieme, un progetto di rinascita e di rilancio che sappia reinserire a pieno titolo la nostra regione e l'intero Mezzogiorno in una dinamica nazionale di progresso e di sviluppo. L'incontro di sabato prossimo a Marina di Sibari costituisce il primo passo di un percorso e di una mobilitazione comune e unitaria".

Meduri “Sottratti anche i fondi per la mobilità sulla A3”. "Anche i fondi stanziati dal governo Prodi nell'ultima finanziaria per alleviare i disagi relativi alla mobilità sulla Salerno-Reggio Calabria e per migliorare la qualità del trasporto nello Stretto di Messina sono stati soppressi". A sostenerlo, in una dichiarazione, è l'ex sottosegretario alle Infrastrutture, Luigi Meduri. "Un'ulteriore perla - prosegue Meduri - a svantaggio della Calabria e della Sicilia dopo l'altra già nota relativa allo scippo dei fondi per le infrastrutture nelle due regioni si evidenzia analizzando i tagli effettuati dal Governo Berlusconi-Lega-Mpa per sostenere lo sgravio fiscale dell'Ici. Questi fondi erano stati stanziati dopo che i governatori della Calabria, Agazio Loiero, e della Sicilia, Salvatore Cuffaro, e le amministrazioni locali interessate con in testa i sindaci di Reggio Calabria, Giuseppe Scopelliti, e di Messina, Genovese, avevano giustamente lanciato l'allarme circa le difficoltà che su quei territori esistevano ed esistono visto l'imponente intervento che si sta facendo sulla Salerno-Reggio Calabria". "L'allora prefetto di Reggio ed attuale senatore De Sena - prosegue Meduri - aveva predisposto un piano che prevedeva alternative al percorso attuale in caso di problemi sull'unica corsia attualmente attiva. Il governo Prodi vista la gravità della situazione evidenziata aveva organizzato una positiva risposta nominando commissario per l'emergenza nella figura del prefetto di Reggio e stanziando dei fondi per affrontare il problema. Tutto questo viene vanificato dal decreto di Napoli". "Ci chiediamo se è possibile - conclude la nota - che la Calabria e la Sicilia siano costrette a pagare quasi da sole (i fondi sottratti alle due regioni sono infatti la metà dell'importo complessivo necessario alla manovra Ici) senza nessuna seria e veramente determinata reazione delle forze politiche del centrodestra che in quelle regioni hanno avuto così alti consensi"

Tripodi (Pdci) “Scelta miope e indecente”. "E' di una gravita inaudita quanto sta avvenendo sull'eliminazione dell'Ici sulla prima casa". Lo afferma il segretario del Pdci, Michelangelo Tripodi. "Infatti - prosegue - il governo delle destre guidato da Berlusconi con una scelta miope, sbagliata, indecente e penalizzante ha deciso di finanziare il taglio dell'Ici sulla prima casa con i fondi ex Fintecna che il Governo Prodi aveva opportunamente destinato per la progettazione, l'ammodernamento e la realizzazione di infrastrutture di vitale importanza per lo sviluppo della Regione Calabria e della Regione Sicilia, compiendo una scelta saggia e risarcitoria". "Oggi, invece - afferma Tripodi - ci troviamo di fronte ad un vero e proprio scippo. E' vergognoso. Si tratta di un vero e proprio saccheggio ai danni delle regioni più povere e sottosviluppate. E' una scelta contro la Calabria e contro gli interessi del popolo calabrese che si sta compiendo nel silenzio tombale degli esponenti calabresi del Pdl. Costoro sono praticamente scomparsi, come se la questione non li riguardasse, non parla nessuno, nessuno protesta, nessuno si lamenta, ma tutti sanno che è in atto un'azione organica della Calabria dall'agenda dei problemi del paese, come si è già visto in occasione della formazione del governo Berlusconi che per la prima volta nella storia della Repubblica non vede la presenza di nessun calabrese". "Il Governo Berlusconi - prosegue il segretario del Pdci - fin dai primi provvedimenti dimostra che ha già rimesso nel cassetto le facili promesse elettorali con cui ha ingannato gli elettori calabresi e porta avanti con determinazione una linea politica che penalizza la Calabria. Non potevamo aspettarci altro da un governo fondato sull'asse del Nord. Il ministro dell'economia Giulio Tremonti, il quale già in passato nei precedenti governi Berlusconi aveva dato grande prova del suo antimeridionalismo, questa volta è riuscito a superare veramente se stesso sottraendo risorse alla Regione che più di altre ne ha bisogno per superare il divario economico, sociale ed infrastrutturale che la separa dalle altre regioni. Si tratta di una scelta antimeridionalista, che umilia la Calabria e che non possiamo né accettare né subire passivamente". "La scelta di far pagare l'Ici degli italiani principalmente e di sacrificare lo sviluppo di Calabria e Sicilia - conclude Tripodi - è davvero inqualificabile. Una vergogna senza fine che denunciamo con grande forza contro la quale di batteremo tenacemente con l'auspicio che un'operazione così penalizzante per la nostra regione possa essere portata a compimento".

Laratta “Sull’ICI batteremo il Governo in Parlamento”. ''Sul furto delle risorse del Sud batteremo il Governo in Parlamento cosi' come abbiamo fatto per il caso 'Rete 4'. La nostra sara' una sfida aperta e durissima''. E' quanto afferma in una nota il deputato del Partito democratico, Franco Laratta. ''Non potremo mai accettare - aggiunge - che il governo faccia pagare ai calabresi la copertura finanziaria relativa al taglio dell'Ici in tutta Italia. Ritengo questa manovra sia una furbata indecente a danno dei calabresi che speravano di vedere, con questi fondi, risolta l'annosa questione della viabilita' interna. La Calabria ha urgente bisogno di moderne infrastrutture anche per elevare la capacita' di attrarre investimenti per il suo sviluppo''

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