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Rifondazione spaccata in due su tutto

 

Rifondazione calabrese nel caos: l'assemblea indica Guagliardi assessore ma l’area Ferrero dice no "illegittime le scelte del comitato regionale"

30 lug 08 L'ipotesi di un ritorno di Rifondazione comunista nella Giunta regionale della Calabria è "un errore grossolano". A dirlo è Pino Commodari, esponente dell'area Ferrero in Calabria. Dopo la riunione ieri sera del Comitato politico del Prc calabrese, che ha deciso di tornare in Giunta, seppure dopo un incontro con Ferrero che si svolgerà a giorni, i componenti dell'area del segretario nazionale tornano all'attacco sia sotto l'aspetto formale che sostanziale. Commodari ha già inviato un ricorso al Collegio nazionale di garanzia sostenendo l'illegittimità del Comitato per mancanza del numero legale e boccia l'ipotesi di un rientro in Giunta per la mancanza dei presupposti. "Non ci sono - spiega Commodari - le condizioni minime a cominciare proprio dalle questioni esaltate dal segretario Pino Scarpelli. Nel Piano sanitario, infatti, non è stata accolta nessuna richiesta del Prc. Non ci sono novità nemmeno sul terreno economico-sociale, ma anzi, lo Svimez segnala un arretramento. In definitiva per noi il giudizio sulla Giunta Loiero è fallimentare. Qui non si tratta di affermare una decisione di principio sulla partecipazione alle Giunte, che va valutata caso per caso. In Calabria non ci sono le condizioni. Dobbiamo rivendicare la netta autonomia dal Pd e dalla Giunta". "Da parte della maggioranza del partito calabrese - conclude Commodari - c'é una deriva che vede il governo come fine e non come strumento per migliorare la vita dei calabresi".

Il documento approvato con l’indicazione Guagliardi. Nella riunione di ieri sera il Comitato Politico Regionale del Prc ha approvato il documento conclusivo dei lavori. Questo è il testo integrale. --- Si è appena concluso il Congresso Nazionale del PRC. Esso é stato celebrato in un momento delicato della vita del Paese. Il Governo delle destre sta mostrando la sua vera natura, autoritaria ed antipopolare. Mette in discussione diritti ormai storicamente acquisiti in materia di lavoro e assistenza sociale, e contemporaneamente schiera l'esercito per il controllo dei territori. Per rendere finanziariamente compatibili le promesse della Lega Nord, ha letteralmente cassato importanti risorse per il Sud, mostrando anche il proprio volto antimeridionalista. A tutto ciò la risposta del Partito Democratico nazionale è stata fino ad oggi debole e remissiva.In questo contesto è particolarmente delicato il ruolo del PRC. Non ci sono più le condizioni per un accordo strategico con il Partito Democratico, ma sarebbe esiziale un nostro atteggiamento di arretramento e di chiusura settaria. Siamo presenti nei Governi Regionali di importanti regioni: l'Emilia Romagna, la Campania, è comunista il Presidente della Puglia.Nelle giornate successive alle ultime elezioni politiche, nonostante la pesante sconfitta elettorale delle liste de la Sinistra - l'Arcobaleno, il Presidente della Regione Calabria, On. Agazio Loiero, ha lanciato l'appello per il reingresso del PRC nel Governo Regionale.Varie erano state le ragioni che avevano precedentemente indotto Rifondazione Comunista ad abbandonare la maggioranza Regionale di centro-sinistra e ad uscire dalla Giunta; in particolare, le mancate risposte alla piattaforma rivendicativa dello sciopero generale regionale del 19 giugno 2007 sui temi del sostegno allo sviluppo, dell'intervento sulla povertà e a sostegno degli strati sociali più deboli, sui temi del rapporto ambiente/energia/sviluppo. Su questi temi, Rifondazione Comunista, anche nel suo ruolo di partito di opposizione, sia nelle istituzioni che nella società, non ha mai abbassato la guardia. Importanti segnali positivi sono arrivati in tal senso in occasione dell'approvazione dell'ultimo Bilancio Finanziario Regionale e delle Leggi ad esso collegate. In particolare, i provvedimenti di moratoria sul rilascio delle autorizzazioni per l'installazione dei parchi eolici-industriali; la norma che predispone un finanziamento di centoventi milioni di euro a sostegno del reddito alle famiglie povere della Calabria, norma che mutua la proposta di Legge nazionale presentata dal PRC nel Parlamento della Repubblica durante la Legislatura del Governo Prodi; la norma che predispone opportuni ammortizzatori sociali per i lavoratori "over cinquanta" espulsi dal mercato del lavoro.Altri segnali importanti sono stati i provvedimenti di moralizzazione come l'istituzione della Stazione Unica Appaltante e l'approvazione della nuova Legge Regionale per il sistema degli accreditamenti delle strutture sanitarie. in fase di discussione la revisione della Legge Elettorale Regionale con la riduzione della soglia di sbarramento. Questi provvedimenti sono stati il segnale di un'inversione di tendenza nelle politiche del centro-sinistra calabrese, da consolidare e da gestire. Essi hanno indotto il Comitato Politico Regionale del PRC a deliberare perché il Gruppo Regionale esprimesse un voto favorevole alla Legge Finanziaria Regionale. Nel frattempo, sono stati emanati i primi bandi del POR Calabria 2007-2013 sui fondi per il sostegno allo sviluppo. Non siamo di certo di fronte ad una rivoluzione. Si tratta, tuttavia, di fatti importanti che recepiscono alcune nostre istanze e concrete esigenze della società calabrese. Rimangono aperti tanti altri fronti con i quali il Governo Regionale dovrà misurarsi, e rispetto ai quali Rifondazione Comunista ha un'importante compito di indirizzo ed orientamento. Il nostro partito ha contribuito alla vittoria elettorale della coalizione oggi al Governo della Regione; Governo a cui ha partecipato in modo leale, ma anche critico ed autonomo. Oggi si sono create le condizioni per provare a riaccettare la sfida del Governo, in maniera altrettanto critica ed autonoma, tenendo ben presente che la nostra bussola dovrà essere la linea politica che collettivamente il PRC calabrese ha costruito in questi anni sulla sanità, sulle politiche ambientali, sulle politiche sociali, sulle politiche per lo sviluppo. Per tutte queste ragioni, il Comitato Politico Regionale del PRC della Calabria, nell'assise del 29 luglio 2008, decide di accogliere positivamente l'invito al reingresso nel Governo Regionale, e indica nella persona del compagno Damiano Guagliardi il compagno che assumerà l'onere di accettare la nomina ad Assessore Regionale. Decide, altresì, sin da adesso che immediatamente dopo l'ingresso del compagno Damiano Guagliardi in Giunta Regionale, il ruolo di Capogruppo Consiliare dovrà essere assunto dal compagno Antonino De Gaetano.Il Comitato Politico Regionale del PRC della Calabria accoglie l'invito alla discussione avanzato dal Segretario Nazionale, compagno Paolo Ferrero, e dà mandato al Segretario Regionale per concordare tempi e modi per l'incontro di merito con la Segreteria Regionale. Successivamente il Segretario Regionale, unitamente alla Segreteria ed al Gruppo Consiliare, provvederà a formalizzare con il Presidente della Giunta Regionale i passaggi necessari per la conclusione dell'iter prospettato--- Il documento è stato approvato all'unanimità dei presenti.

Il riepilogo di ieri. Dopo un lungo pomeriggio, durante il quale non sono mancate le polemiche, il comitato politico di Rifondazione Comunista della Calabria ha approvato un documento con il quale conferma l'ingresso nella giunta regionale. Il testo, approvato all'unanimità dei presenti, dopo che il gruppo che si richiama a Ferrero aveva abbandonato i lavori, fa slittare l'ingresso nella giunta regionale a dopo il vertice con il neo segretario nazionale. E' stato lo stesso Ferrero ad inviare oggi una lettera al segretario regionale della Calabria, Giuseppe Scarpelli, nella quale ribadiva che la sua opinione negativa all'ingresso nella giunta regionale. "Nel ribadire - ha scritto Ferrero - che il comitato regionale ha la piena competenza statutaria sulla decisione, credo sarebbe opportuno avere un momento di discussione prima di assumere una decisione definitiva. Mi pare infatti opportuno che una decisione così rilevante possa vedere un confronto approfondito tra il livello nazionale del partito e quello regionale". Quando la riunione del comitato ha avuto inizio però il gruppo che si richiama all'area del segretario nazionale ha deciso di abbandonare i lavori. "Oltre al motivo politico del rientro in Giunta regionale- ha affermato Pino Commodari, dell'area Ferrero - c'é anche il problema del numero legale che questo comitato regionale, a mio avviso, non ha". Alla riunione sono rimasti gli esponenti che fanno capo alla mozione nazionale, primo firmatario Nichi Vendola, che hanno approvato il documento conclusivo. Gli esponenti dell'area Ferrero, dopo aver abbandonato i lavori del comitato politico regionale, hanno improvvisato una conferenza stampa durante la quale hanno annunciato che faranno ricorso al collegio nazionale di garanzia perché ritengono "illegale la riunione di oggi".

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