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Acque agitate in PRC

 

Acque agitate anche tra le fila di Rifondazione

04 lug 08 ''L'annullamento del congresso del circolo Gramsci di Reggio Calabria e' un autentico attacco alla democrazia associativa, e la contestuale decisone di non far ripetere il congresso medesimo, aggrava ulteriormente le responsabilita' di chi ha deciso in questa direzione''. E' quanto afferma in una nota il capogruppo alla Regione di Rifondazione Comunista, Damiano Guagliardi. ''E' la prima volta - aggiunge - nella storia del Prc che un organismo nominato per la gestione del regolamento congressuale, si assume la responsabilita' di togliere il diritto di partecipazione ai compagni iscritti. Fa male leggere di ritorno al passato e di pratiche che risalgono alle guerre di tessere nei partiti. A Reggio Calabria non e' successo nulla di tutto cio'. La regolarita' degli iscritti del circolo Gramsci era stata precedentemente deliberata dal Direttivo del Circolo con voto unanime; e i compagni, in sede di congresso, hanno espresso la loro adesione ai documenti firmando singolarmente il foglio di partecipazione. Noi calabresi, per tutto cio', consideriamo valido il congresso e sara' la Commissione verifica del congresso nazionale ad esprimere la decisone finale, ma nel frattempo il partito calabrese continuera' sulla strada di mantenere alta l'adesione al documento Vendola. Percentuale che in questo momento e' attestata oltre l'ottanta per cento, quanto si e' espresso appena un terzo del corpo militante calabrese''. ''Per quanto riguarda - prosegue Guagliardi - l'autonomia del gruppo dirigente calabrese, sia che vinca Vendola o che la spunti molto improbabilmente il duo Ferrero-Grassi, a prendere le decisioni regionali sara' sempre e comunque il Comitato regionale che, come e' gia' scritto, vola verso il novanta per cento, vede il pieno accordo tra me e De Gaetano, e marcia in comunanza di intenti tra Scarpelli ed i segretari delle federazioni di Cosenza, Crotone e Reggio Calabria. I comunisti calabresi hanno sempre pagato per difendere la propria autonomia e non si faranno intimidire da provocazioni che ricordano tempi tristi della storia del movimento operaio. Purtroppo chi ha deciso cio' non ha pensato al danno che si procura al partito, alle legittimita' dei propri militanti, alla credibilita' di questa comunita' politica che con difficolta' non si appiattisce alla crisi del sistema politico. La decisione contro Reggio e' stata preceduta da una campagna denigratoria sul partito meridionale, impregnata di cultura lombrosiana sul sud e sulla genetica tendenza dei meridionali al malaffare''. Il consigliere regionale del Prc evidenzia inoltre che ''il partito meridionale riesce a costruire consenso e presenza organizzata, i piemontesi, ora francesi, ora sabaudi, ricordando le campagna coloniali post-unitarie, usano gli stessi metodi per indebolire ed annichilire i compagni meridionali. Un tempo c'erano battaglioni sabaudi e fucili puntati contro i villaggi calabresi, oggi ci sono gli annullamenti dei congressi per sperare di ostacolare la vittoria del documento numero due a firma Vendola-Giordano. Noi rispondiamo con un quesito: e' credibile il consenso di quel circolo dell'Emilia Romagna, fatto di oltre sessanta iscritti, dove i maggiori dirigenti sono un potente assessore provinciale, un potente assessore comunale all'agricoltura e consiglieri comunali, e poi, si recano a votare solo in cinque iscritti''. ''E' questa - conclude - la democrazia della partecipazione, oppure e' in queste realta' che bisogna guardare per capire i nostri limiti e i nostri errori?''

Segretario Prc Calabria: Nessuna anomalia. In Calabria non c'é stata alcuna anomalia nel tesseramento. A renderlo noto è il segretario regionale del partito, Pino Scarpelli. "In Calabria - ha detto Scarpelli - c'é un dato emblematico che fa capire quanto sta accadendo. L'ottanta per cento del partito, infatti, è a favore della mozione di Nichi Vendola. La base sta bocciando sonoramente il documento di Ferrero". "Tutte queste vicende - prosegue - relative a presunte irregolarità nel tesseramento stanno creando solamente un danno in un momento delicato in cui si stanno riprendendo le fila del partito. Mi riferisco in particolare alla vicenda di Reggio Calabria e vorrei che fossero i numeri a parlare. Nel 2007 c'erano 2.850 iscritti, mentre nel 2008 abbiamo avuto 2.500 tessere. Come si può parlare quindi di rigonfiamento del tesseramento se c'é stato un calo di 350 iscritti?". "Nel tesseramento - conclude - non c'é stato nulla di anomalo. A Reggio Calabria siamo pronti a rifare il congresso nel circolo dove è stato annullato. Tanto sono sicuro che il risultato non cambierà".

Prc Puglia “Le decisioni si rispettano”. E' contenuta in quattro punti la risposta che alcuni esponenti pugliesi di Rifondazione Comunista, sottoscrittori della mozione Acerbo-Ferrero-Grassi al congresso nazionale del partito, hanno rivolto al presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, anche lui candidato alla segreteria del Prc. Gli esponenti pugliesi - che sulla questione hanno tenuto una conferenza stampa dinanzi alla presidenza della Regione Puglia - attaccano Vendola che aveva criticato la decisione della commissione nazionale del partito di annullare il congresso nazionale di Reggio Calabria "per gravi irregolarità nel tesseramento" e aveva annunciato di "portare al congresso di Chianciano i decaduti delegati di Reggio". I promotori della conferenza stampa sottolineano che vanno rispettate le decisioni degli organismi di garanzia democraticamente eletti. Inoltre "il caso di Reggio Calabria, dove hanno votato centinaia di persone che non avevano la tessera 2008, denota una distorsione e un uso molto discutibile del regolamento congressuale". Infine si sottolinea che molte iscrizioni sarebbero legate più ad una mozione che ad un partito e che la maggior parte dei nuovi iscritti parteciperebbe solo al voto finale senza partecipare al dibattito politico.

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