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Manovra, Berlusconi incontra i Governatori

 

Berlusconi incontra i Governatori sulla manovra fiscale: aperture, ma restano dubbi e preoccupazioni. Vendola "Uno scontro Letta-Tremonti"

31 lug 08 Le Regioni devono essere "preventivamente" consultate, cosa che fino ad ora non è avvenuto, "forse per la volontà di accelerare i tempi" della stesura della manovra. Ma da oggi il metodo cambierà. E' l'impegno che il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ha assunto davanti ai presidenti delle Regioni, ricevendoli a Palazzo Chigi insieme ai ministri Fitto, Matteoli, Sacconi e al sottosegretario Letta. Impegno che è stato apprezzato dai rappresentanti locali, anche se, a cominciare dal presidente della conferenza Stato-Regioni, Vasco Errani, alcuni di loro hanno chiesto però "risposte concrete alle questioni poste". "Si è riconosciuta la necessità di individuare un nuovo metodo di lavoro" ha detto il ministro per gli Affari regionali, Raffaele Fitto, nel corso di una conferenza stampa con Vasco Errani, al termine dell' incontro. "Solo oggi - ha sottolineato Errani - ci è stato riconosciuto che il nostro giudizio sulla manovra aveva delle motivazioni. Ma ora ci aspettiamo risposte concrete. Mancano ancora i 434 milioni di euro necessari, e stabiliti dal patto per la salute, ad evitare i ticket il prossimo anno. Il fabbisogno sanitario per il 2010-2011 è sottostimato, mancano i fondi per il piano casa, sottratto alle regioni, e i fondi europei. Su tutto questo non abbiamo avuto ancora risposte. Berlusconi si è impegnato ad avviare una serie di incontri sul merito delle varie questioni, e ad approfondirle con noi". Non sono mancate voci di aperto dissenso, come quella del presidente della Puglia Nichi Vendola, che parla di "una riunione paradossale, una commediola all'italiana. Mentre i cittadini vivono una situazione drammatica, con scelte drammatiche da parte del governo, il presidente del Consiglio ci ha illustrato la sua attività internazionale. Molte chiacchiere, nessun confronto sulle vere questioni. Noi vogliamo sapere - ha continuato Vendola - se il governo continuerà nella sua politica di drenaggio delle risorse locali. Aspettiamo ancora un tavolo di confronto vero, dove si possa discutere dei veri problemi. In caso contrario si potrà realizzare una conflitto istituzionale pesantissimo tra le regioni e il Governo". Un conflitto evocato anche dal presidente della Calabria, Agazio Loiero: " abbiamo confermato il nostro dissenso sulla mancata lealtà istituzionale dimostrata in questi mesi dal Governo nei nostri confronti. Siamo ad un passo da una rottura definitiva dei rapporti in sede di Conferenza Stato-Regioni e questo pericolo è stato avvertito da Berlusconi, il quale ha promesso sia pari dignità che una consultazione preventiva sui provvedimenti da adottare". Vendola ha anche riferito ai giornalisti di un presunto scontro tra Letta e Tremonti, quest'ultimo peraltro non presente: "il sottosegretario alla presidenza del Consiglio continuava a ripetere che bisogna trattare con riguardo e rispetto le regioni, altrimenti è tutto inutile". Immediata la smentita di palazzo Chigi: "come si fa ad inventare "uno scontro telefonico tra Letta e Tremonti se i due, in quell'ora, non si sono neppure parlati al telefono? E come si fa a scambiare un richiamo alla correttezza dei rapporti istituzionali per un attacco a questo o a quel ministro? Con buona pace del presidente Vendola, Letta ha soltanto ricordato che il federalismo comincia proprio dal confronto con le regioni. E che chi ci crede, e lo vuole, deve comportarsi di conseguenza e dialogare, perciò, sin d'ora, con i presidenti delle regioni".

Loiero "Regioni unite". "Le Regioni restano unite e sulla manovra economica 2009-2011 non hanno fatto sconti al Governo neppure nell'incontro di oggi a Palazzo Chigi con il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi". E' quanto si afferma in un comunicato dell'Ufficio stampa della Giunta regionale a commento dell'incontro di oggi dei presidenti con il premier Berlusconi e il ministro Fitto. "Unite e con forza - ha detto il presidente della Regione, Agazio Loiero - abbiamo confermato il nostro dissenso sulla mancata lealtà istituzionale dimostrata in questi mesi dal Governo nei nostri confronti. Siamo ad un passo da una rottura definitiva dei rapporti in sede di Conferenza Stato-Regioni e questo pericolo è stato avvertito da Berlusconi, il quale ha promesso sia pari dignità che una consultazione preventiva sui provvedimenti da adottare. Ma soprattutto ha accettato di verificare nel concreto le nostre ragioni, per capire se a settembre ci saranno spazi per un nuovo confronto". "Importantissimi, proprio per la Calabria, - ha aggiunto Loiero - i punti su cui le Regioni hanno chiesto di inserire delle modifiche nel momento in cui il Governo approverà la legge finanziaria del 2009. Al centro delle nostre richieste ci sono stati i fondi per la sanità e quelli comunitari. Per la sanità mancano i soldi sia per evitare il prossimo anno l'istituzione del ticket sulla specialistica che per sottoscrivere il nuovo 'Patto per la salute' 2010-2012. Mentre sui Fondi per le Aree Sottosviluppate c'é un riaccentramento statale che sconvolgerà la programmazione e impoverirà gli investimenti nel Mezzogiorno". "Infine - ha sostenuto ancora il presidente Loiero -, con urgenza, è stata richiesta una norma che escluda il conteggio proprio dei fondi comunitari dal 'Patto di stabilita'', per non continuare nell'assurdità di avere da una parte l'obbligo di spenderli mentre dall'altro se lo facciamo usciremo dal 'Patto' con l'impossibilità, forse da settembre in poi, di operare sulla spesa". "Formalmente - ha concluso Loiero - c'é stata un'apertura da parte del presidente Berlusconi. Però, le preoccupazioni restano immutate se non vedremo immediatamente dei fatti concreti. Curioso, infatti, che a questo incontro, dove erano presenti i ministri Fitto, Matteoli e Sacconi, sia mancato proprio il Ministro dell'Economia Tremonti. Per la Calabria il primo fatto concreto del Governo dovrebbe essere l'adozione delle misure necessarie per dare attuazione all'ordine del giorno approvato dal Parlamento per il reperimento di circa un miliardo e mezzo di euro da destinare alle infrastrutture calabresi e siciliane 'tagliate' con il decreto-legge sugli sgravi dell'Ici".
"Si è discusso del metodo - ha concluso Loiero - ed è stato riconosciuto che bisogna modificarlo. Ma non siamo entrati nel merito delle questioni che noi abbiamo posto. E finché non vedo la polpa, il giudizio rimane negativo".

Ministro Fitto “Da oggi nuovi rapporti con le Regioni”. "Oggi il presidente del Consiglio e il governo si sono assunti l'impegno di lavorare per cambiare i rapporti con le regioni che devono essere preventivamente consultate". Lo ha affermato il ministro per gli Affari regionali, Raffaele Fitto, nel corso di una conferenza stampa con Vasco Errani, presidente della conferenza delle Regioni al termine di un incontro a palazzo Chigi. Nel corso dell'incontro, ha aggiunto il ministro di Fi, "si é riconosciuta la necessità di individuare un nuovo metodo di lavoro". Il responsabile dei rapporti fra governo e regioni ha riconosciuto che "forse per la volontà di accelerare i tempi" della stesura della manovra "si è sacrificato il metodo".

Presidente Vendola (Puglia) “Uno scontro Letta-Tramonti”. Uno scontro tra Letta e Tremonti "virtuale" , visto che quest'ultimo non era presente. E' quello che ha raccontato ai giornalisti il presidente della regione Puglia, Nichi Vendola,al termine dell'incontro dei presidenti delle regioni a Palazzo Chigi con il presidente del consiglio Silvio Berlusconi. "Di fronte a noi - ha detto Vendola - si è anche consumato uno scontro tra Letta e Tremonti, anche se il ministro per l' Economia non era presente, quando il sottosegretario alla presidenza del Consiglio continuava a ripetere che bisogna trattare con riguardo e rispetto le regioni altrimenti è tutto inutile. Stiamo assistendo alla solita commediola all'italiana"

Errani (Stato Regioni) “Ora risposte concrete”. "Solo oggi ci è stato riconosciuto che il nostro giudizio sulla manovra aveva delle motivazioni. E il presidente Berlusconi si è impegnato, alla ripresa dei lavori, a cambiare metodo consultandoci in maniera preventiva. Ora ci aspettiamo risposte concrete". Così il presidente della Conferenza Stato-regioni, Vasco Errani, al termine dell'incontro a Palazzo Chigi, nel corso di una conferenza stampa insieme al ministro per gli Affari Regionali Raffaele Fitto. "Siamo stati costretti a chiedere l'incontro odierno - ha sottolineato Errani - visto che non abbiamo avuto modo di confrontarci con il governo sulle questioni che abbiamo posto. Mancano ancora i 434 mln di euro necessari, e stabiliti dal patto per la salute, ad evitare i ticket il prossimo anno. Il fabbisogno sanitario per il 2010-2011 è sottostimato, mancano i fondi per il piano casa, sottratto alle regioni, e i fondi europei. Su tutto questo non abbiamo avuto ancora risposte. Berlusconi si è impegnato ad avviare una serie di incontri sul merito delle varie questioni, e ad approfondirle con noi". "Abbiamo dimostrato grande senso di responsabilità - ha continuato Errani - a cominciare dal lavoro che stiamo facendo sul federalismo fiscale. Vorremmo essere rispettati on un continuo confronto istituzionale, e vorremmo risposte concrete".

Sbarra “Penalizzate le politiche di sviluppo del sud”. "La manovra economica triennale del Governo nazionale presentata dal ministro Giulio Tremonti contiene provvedimenti penalizzanti verso le politiche nel Mezzogiorno". A sostenerlo, in una nota, è il segretario generale della Cisl calabrese, Luigi Sbarra. "Avevamo già denunciato come tali interventi previsti nel Dpef - prosegue Sbarra - si muovessero in aperta contraddizione con le confermate e crescenti preoccupazioni rispetto alle difficoltà economiche e sociali nel Sud. La Banca d'Italia e tutti i centri di rilevazione statistica affermano che il Mezzogiorno vive una condizione di estrema precarietà , si allargano i differenziali di crescita e di sviluppo verso le altre aree del Paese, aumentano le disparità territoriali. A fronte di questo quadro desolante dove i principali indicatori economici e sociali del meridione volgono al peggio ci si aspettava una forte spinta del governo attraverso iniziative legislative capaci di concentrare nel Mezzogiorno maggiori risorse e forti stanziamenti, progetti e programmi sul versante delle infrastrutture, fiscalità di vantaggio, attrazione degli investimenti, innovazione, ricerca, formazione nonché sui temi della sicurezza e per la legalità". "Al contrario - sostiene ancora Sbarra - assistiamo a riduzioni drastiche delle risorse per il Mezzogiorno che nelle tabelle del decreto legislativo 112/2008 ammontano a quasi 10 miliardi di euro nel prossimo triennio. Il rischio evidente è che alle risorse già revocate ex Fintecna per le infrastrutture in Calabria ed in Sicilia, ad oggi non ancora ripristinate e riscritte nel Bilancio dello Stato, si aggiungano ulteriori e pesanti contrazioni di stanziamenti compromettendo le opportunità di crescita e di sviluppo dei sistemi territoriali meridionali. La modifica dei vincoli sull'utilizzo del Fondo aree sottoutilizzate (Fas) provoca da un lato l'annullamento dell'obbligo di riservare al Sud l'85% delle risorse dall'altro mette in discussione le quote di cofinanziamento nazionale per il settennio 2007/2013 del nuovo Quadro comunitario di sostegno legato ai Fondi comunitari". "Altra difficoltà - sostiene ancora il segretario della Cisl calabrese - è legata alla confusione sul tema 'Attrazione degli Investimenti e Sviluppo d'Impresà in quanto non viene assicurata alcuna certezza di risorse da far confluire nel fondo determinando così un blocco dei possibili investimenti nelle aree meridionali. A questo quadro allarmante oggi si aggiunge l'ennesimo provvedimento antimeridionale contenuto nel Decreto milleproroghe che prevede di ridurre gli investimenti collegati al credito di imposta indebolendo l'impianto degli incentivi a favore del Sud e scoraggiando così possibili investitori locali ed esterni a realizzare attività di impresa nelle aree meridionali". "Tutto ciò è inaccettabile - conclude Sbarra - ad avviso della Cisl serve, quindi, una forte iniziativa parlamentare di tutte le forze politiche meridionali di maggioranza e opposizione per modificare e correggere questa impostazione antisociale della manovra economica e del decreto milleproroghe e per evitare ulteriori e pesanti penalizzazioni del Mezzogiorno e della Calabria che invece necessita di robusti interventi finanziari ordinari per rilanciare l'iniziativa su sviluppo, crescita, occupazione e competitività del nostro sistema territoriale".

 

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