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Dir.resp. Pippo Gatto |
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Elezioni il 13 e 14 aprile
Elezioni: Zavettieri contro il bipolarismo. Interventi di Porcelli, Bonofiglio e Tomasello 11/02 "A differenza di quanto immaginato da qualcuno
dei nostri, che vedeva nel voto anticipato un successo perché
credeva di farlo con l'attuale legge elettorale e con Prodi al governo,
le cose sono andate diversamente, con lo sbocco obbligato di una serie
di errori compiuti che il gruppo dirigente della Costituente non ha
saputo evitare, mettendosi a rimorchio di Prodi e a difesa strenua
del bipolarismo di coalizione". Lo sostiene, in una dichiarazione,
il segretario dei Socialisti italiani, Saverio Zavettieri. "Si
è messo in moto - aggiunge Zavettieri - un meccanismo infernale
verso il bipartitismo nei cui confronti si è preferito chiudere
gli occhi anziché tentare di neutralizzarlo con una nuova legge
elettorale sostenuta dal Presidente della Repubblica ed osteggiata
dagli strateghi della Costituente. Oggi si anticipa l'attuazione del
risultato referendario mettendo in campo due listoni uguali e contrari,
ad eccezione della Cosa rossa e della Rosa per l'Italia, che comprimono
la democrazia politica, gli spazi di libertà e determinano
un assetto politico affidato a due sole persone investite di sovranità
regia dal popolo delle Primarie e da quello dei Gazebo, a scapito
dei programmi di governo e delle priorità che interessano il
Paese". "La posta della prossima campagna elettorale, più
che il governo e la maggioranza - sostiene ancora Zavettieri - sembra
il peso dei partiti in vista di una legislatura costituente di durata
limitata che chiude la stagione del bipolarismo di coalizione fallimentare
per aprire quella del bipartitismo imperfetto che ha gli stessi vizi
e le stesse incognite di quello che lo ha preceduto". Secondo
Zavettieri, "i socialisti devono prendere atto che é finita
fortunatamente una stagione e che l'unica risposta da dare è
quella della battaglia in campo aperto contro i rischi di involuzione
democratica, correndo preferibilmente in autonomia o in alleanza con
quelle forze che hanno a cuore le sorti di una democrazia plurale,
partecipata e dal basso, e non telecomandata da novelli principi onnipotenti.
Al rifiuto dell'apparentamento del Pd richiesto in modo inconsulto
dallo Sdi, che suona come un decreto di scioglimento dei socialisti,
non si può non rispondere con forza ed in modo netto, inequivoco
e senza riserve che con la decisione di correre in autonomia con proprio
nome, simbolo e programma per difendere dignità, autonomia
e diritto ad esistere di una forza che ha contribuito a fare la storia
democratica del Paese". "L'assenza dei socialisti, così
come quella dei radicali, dei laici, dei liberali dalla competizione
elettorale e dalla scena politica - conclude Zavettieri - rappresenterebbe
una grave amputazione che la democrazia italiana non si può
permettere, pena la scomparsa dal corpo vivo del Paese proprio di
quelle componenti culturali che più lo hanno fatto grande e
rispettato in Europa e nel mondo". Bonofiglio “Candidare Stefania Craxi in Calabria” 11/02 "Come segretario provinciale del Nuovo
Psi chiedo formalmente al Pdl innanzitutto di collocare dignitosamente
i nostri candidati a livello nazionale e regionale e di inserire Stefania
Craxi nella lista calabrese". Lo afferma, in una dichiarazione,
il segretario provinciale di Cosenza del Nuovo Psi, Gianfranco Bonofiglio.
"Stefania Craxi - aggiunge Bonofiglio - può rappresentare
veramente una grande risorsa per l'area socialista, che in Calabria
ha ottenuto sempre grandi risultati: è una donna dinamica,
intelligente, aperta. Chiediamo a Forza Italia di puntare su di lei
in Calabria e di costruire una casa comune aperta anche ai laici ed
ai riformisti". Porcelli (Pdci) “Pignataro punto di riferimento” 11/02 "Apprendo con assoluto stupore le notizie
di stampa in merito alla presunta candidatura nella lista del Pdci
di Fernando Pignataro in posizione non di rilievo tale da compromettere
la sua meritata rielezione". Lo afferma, in una dichiarazione,
il segretario provinciale di Vibo Valentia del Pdci, Martino Porcelli.
"Per quanto ci riguarda - aggiunge Porcelli - la candidatura
di Pignataro è la migliore espressione del partito calabrese
ed unico punto di riferimento regionale e nazionale. Un concetto che
ho ribadito con fermezza nel corso dell'ultima riunione della segreteria
regionale, Ad oggi, d'altronde, è impensabile una candidatura
diversa da quella di Fernando Pignataro che, tra l'altro, è
stato fondamentale nel successo elettorale del Pdci in Calabria alle
ultime elezioni politiche ed ha saputo sempre rispondere con puntualità
e serietà alle nostre richieste ogni qual volta lo abbiamo
interpellato" Tomasello “Il PD dimostri che si può voltare pagina” 11/02 "La destra, in Calabria e a Catanzaro,
prepara la rivalsa. In questi giorni sono al lavoro disinvolti personaggi
locali pronti a cercare nuovi approdi per stipulare patti e perpetuare
un potere personale fine a se stesso.Il Pd e la sinistra hanno il
compito e la responsabilità di dimostrare che vi è una
via d'uscita: voltare pagina, attraverso il ricambio delle classi
dirigenti, rimuovere gruppi di potere e clientele che hanno ammorbato
ed usurato la vita dei partiti e le regole democratiche". A sostenerlo
è stato Pino Tomasello, componente dell'esecutivo provinciale
di Catanzaro del Pd. Per Tomasello c'é "la necessità
di parlare chiaro e di essere coerenti. L'obbligo di stabilire, come
Pd, una ininterrotta comunicazione con la società meridionale,
una contaminazione con chi ha competenze, un vissuto di impegno civile,
una concezione disinteressata della politica intesa come servizio
e intrisa di valori. Se non saremo capaci di mettere in campo una
proposta di questo tipo saremo destinati non solo alla sconfitta elettorale,
ma alla definitiva rinuncia all'impegno civile ed alla crescita democratica
della nostra gente". Il 13 e 14 aprile si vota per le politiche e le amministrative. Le incompatibilità. In lizza Bruni e Traversa 07/02 Deciso l'election day per il 13-14 aprile. Alle
politiche sarà abbinata una affollata tornata di amministrative
di primavera, anche in Friuli, dopo che oggi il presidente Illy si
è dimesso proprio per permetterne l'accorpamento con le altre.
Resta intanto fissato per la Valle d'Aosta il voto per il 25 maggio,
mentre in Sicilia le regionali dovrebbero svolgersi il 20 aprile,
e le amministrative (si voterà in 7 province siciliane su 9
e in 120 comuni inclusa Messina al momento commissariata) si svolgeranno
l'8 giugno. Sono complessivamente 13 le Province che andranno alle
urne, fra cui quella di Roma, e 539 Comuni, fra cui 9 capoluoghi di
provincia. I numeri sono tuttavia ancora provvisori dal momento che
sindaci, presidenti di Provincia e di Regione che volessero candidarsi
per le politiche potrebbero dimettersi e in questo caso anche gli
enti da loro governati andrebbero al voto. Le incompatibilità. E' l'articolo 65 della Costituzione il punto di partenza per ogni discorso che riguardi l'ineleggibilità e l'incompatibilità alla carica di parlamentare. "La legge - è scritto nella Costituzione - determina i casi di ineleggibilità e incompatibilità con la carica di deputato o di senatore: "Nessuno può appartenere contemporaneamente alle due Camere", è scritto nella Carta. In particolare, sono ineleggibili deputato o senatore i presidenti delle giunte provinciali, i sindaci dei comuni con popolazione superiore ai 20 mila abitanti, il capo, il vice capo della polizia e gli ispettori generali di pubblica sicurezza, i capi di gabinetto dei ministri, i commissari del governo presso le Regioni, i prefetti, i viceprefetti e i funzionari di pubblica sicurezza, gli ufficiali generali, gli ammiragli e gli ufficiali superiori delle Forze armate dello stato nelle circoscrizioni del loro comando territoriale. Queste cause di ineleggibilità tuttavia - chiarisce il Dpr 361 del 1957 n. 7 - non hanno effetto qualora l'esercizio delle funzioni sia cessato almeno 180 giorni prima della data di scadenza della legislatura. Inoltre, in caso di scioglimento anticipato della Camera (di oltre 120 giorni), le ineleggibilità non hanno effetto se le funzioni esercitate siano cessate entro i 7 giorni successivi alla data di pubblicazione del decreto di scioglimento nella Gazzetta Ufficiale. In ogni caso, l'accettazione della candidatura a deputato o senatore comporta, per i sindaci dei Comuni con popolazione superiore ai 20 mila abitanti e i presidenti delle Province, la decadenza dalle cariche elettive ricoperte. E questo lo stabilisce l'articolo 62, capo II, del Testo Unico delle leggi sull' ordinamento enti locali approvato con decreto legislativo del 18 agosto 2000 n.267. Per quanto riguarda invece le Regioni, bisogna far riferimento alle norme sull'incompatibilità tra l'ufficio di parlamentare ed una serie di cariche, così come vengono definite direttamente dalla Costituzione o da leggi costituzionali. Le norme stabiliscono che ci sia incompatibilità tra le cariche di deputato e senatore, tra presidente della Repubblica e qualsiasi altra carica, tra parlamentare e membro del Consiglio superiore della magistratura, tra parlamentare e consigliere o assessore regionale, e tra parlamentare e giudice della Corte Costituzionale.
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