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Dir.resp. Pippo Gatto |
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Elezioni il 13 e 14 aprile
Il 13 e 14 aprile si vota per le politiche e le amministrative. Le incompatibilità. In lizza Bruni e Traversa 07/02 Deciso l'election day per il 13-14 aprile. Alle
politiche sarà abbinata una affollata tornata di amministrative
di primavera, anche in Friuli, dopo che oggi il presidente Illy si
è dimesso proprio per permetterne l'accorpamento con le altre.
Resta intanto fissato per la Valle d'Aosta il voto per il 25 maggio,
mentre in Sicilia le regionali dovrebbero svolgersi il 20 aprile,
e le amministrative (si voterà in 7 province siciliane su 9
e in 120 comuni inclusa Messina al momento commissariata) si svolgeranno
l'8 giugno. Sono complessivamente 13 le Province che andranno alle
urne, fra cui quella di Roma, e 539 Comuni, fra cui 9 capoluoghi di
provincia. I numeri sono tuttavia ancora provvisori dal momento che
sindaci, presidenti di Provincia e di Regione che volessero candidarsi
per le politiche potrebbero dimettersi e in questo caso anche gli
enti da loro governati andrebbero al voto. Le incompatibilità. E' l'articolo 65 della Costituzione il punto di partenza per ogni discorso che riguardi l'ineleggibilità e l'incompatibilità alla carica di parlamentare. "La legge - è scritto nella Costituzione - determina i casi di ineleggibilità e incompatibilità con la carica di deputato o di senatore: "Nessuno può appartenere contemporaneamente alle due Camere", è scritto nella Carta. In particolare, sono ineleggibili deputato o senatore i presidenti delle giunte provinciali, i sindaci dei comuni con popolazione superiore ai 20 mila abitanti, il capo, il vice capo della polizia e gli ispettori generali di pubblica sicurezza, i capi di gabinetto dei ministri, i commissari del governo presso le Regioni, i prefetti, i viceprefetti e i funzionari di pubblica sicurezza, gli ufficiali generali, gli ammiragli e gli ufficiali superiori delle Forze armate dello stato nelle circoscrizioni del loro comando territoriale. Queste cause di ineleggibilità tuttavia - chiarisce il Dpr 361 del 1957 n. 7 - non hanno effetto qualora l'esercizio delle funzioni sia cessato almeno 180 giorni prima della data di scadenza della legislatura. Inoltre, in caso di scioglimento anticipato della Camera (di oltre 120 giorni), le ineleggibilità non hanno effetto se le funzioni esercitate siano cessate entro i 7 giorni successivi alla data di pubblicazione del decreto di scioglimento nella Gazzetta Ufficiale. In ogni caso, l'accettazione della candidatura a deputato o senatore comporta, per i sindaci dei Comuni con popolazione superiore ai 20 mila abitanti e i presidenti delle Province, la decadenza dalle cariche elettive ricoperte. E questo lo stabilisce l'articolo 62, capo II, del Testo Unico delle leggi sull' ordinamento enti locali approvato con decreto legislativo del 18 agosto 2000 n.267. Per quanto riguarda invece le Regioni, bisogna far riferimento alle norme sull'incompatibilità tra l'ufficio di parlamentare ed una serie di cariche, così come vengono definite direttamente dalla Costituzione o da leggi costituzionali. Le norme stabiliscono che ci sia incompatibilità tra le cariche di deputato e senatore, tra presidente della Repubblica e qualsiasi altra carica, tra parlamentare e membro del Consiglio superiore della magistratura, tra parlamentare e consigliere o assessore regionale, e tra parlamentare e giudice della Corte Costituzionale. In lizza i presidenti delle Province di Catanzaro e Vibo. Manca solo l'ufficialità, che dovrebbe arrivare entro una settimana, ma negli ambienti politici del capoluogo calabrese è data ormai per certa la candidatura, alla Camera, nelle fila di An di Michele Traversa, presidente della Provincia di Catanzaro. Traversa, al suo secondo mandato (che scade nel 2008) a capo della coalizione di centrodestra, avrebbe ottenuto il via libera dal presidente del partito, Gianfranco Fini. Anche la collocazione nella lista, al terzo posto dopo lo stesso Fini e il coordinatore regionale Giovanni Dima, dovrebbe garantire l'ingresso di Traversa tra gli scranni di Montecitorio. Altra candidatura su cui non sembrerebbero esserci dubbi, ma nell'area di centrosinistra, è quella del presidente della Provincia di Vibo Valentia Gaetano Ottavio Bruni, del PD, di cui é anche coordinatore provinciale. Bruni, ex Margherita poi passato al Partito democratico meridionale fondato da Agazio Loiero, è alla sua seconda legislatura (scade nel 2009) alla guida della Provincia di Vibo Valentia. Se le indiscrezioni dovessero essere confermate gli elettori delle province di Catanzaro e Vibo torneranno alle urne anticipitamente rispetto alla scadenza normale per l'elezione del nuovo Presidente della Provincia.
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