HOME, Torna alla pagina Indice
Citta' di Cosenza , Torna alla pagina Indice
Dir.resp. Pippo Gatto
Home . Cronaca . Università . Sport . Politica . Link . Cultura . Spettacoli . Calcio . Forum . Meteo .
Hinterland
 Rende
 Castrolibero
 Castiglione
 Servizi on Line
 Segnala i problemi 
 Famacie di Turno 
 Gare e Appalti 
 Bandi e Concorsi 
 Cinema 
 Scrivi alla Redazione 


 
 Turismo
 I Monumenti
 Mappa dell'Hinterland
 Centro Storico
 Notizie per i visitatori
 Rubriche
 Alimentazione
 Ambiente
 Attualità/Cronaca
 Consumatori
 Cronaca Rosa e Gossip
 Cultura
 Diritti del Cittadino
 Economia e Finanza
 Innovazione e Tecnologia
 Politica e Sociale
 Servizi Speciali e Dossier
 Sindacati
 Spettacoli
 Sport
 Partecipativi
 Chat
 Forum
 Scienza
 Informatica
 Innovazione
 Scienza
 Associazioni
 Salute
 Prevenzione
 Sanità e Salute
 Scuola e Giovani
 Scuola
 Musica
 Università




Previsioni: Epson Meteo

Link alla politica

Link alla cronaca

Elezioni il 13 e 14 aprile

 

Elezioni: circolare del Viminale, massima speditezza, niente cellulari, scrutinio una scheda per volta

09 apr 08 Speditezza e vigilanza affinché le elezioni avvengano secondo il più rigoroso rispetto della legalità: è quanto raccomanda il ministero dell'Interno, dopo che sono state inviate due circolari ai Prefetti con alcune indicazioni in vista del voto. Una è firmata dal ministro stesso, Giuliano Amato, l'altra, più tecnica, dal direttore centrale dei Servizi elettorali Adriana Fabretti. "Desidero richiamare - scrive Amato - la personale attenzione sull'assoluta necessità di vigilare assiduamente affinché tutto il procedimento elettorale si svolga nel più rigoroso rispetto della legalità e con la massima speditezza".
NO TELEFONINI PER COMBATTERE IL 'VOTO DI SCAMBIO' - Contro il cosiddetto "voto di scambio" il governo ha voluto dare "un segnale forte e deciso" proibendo l'introduzione in cabina elettorale di telefonini e macchine fotografiche, afferma ministro Amato. "Non potranno - spiega Amato - essere introdotti all'interno della cabina elettorale telefoni cellulari o altre apparecchiature in grado di fotografare o registrare immagini, pena l'arresto fino a sei mesi e l'ammenda fino a 1.000 euro".
SCRUTINIO SCHEDE: UNA PER VOLTA - Nella "linea della salvaguardia della regolarità della complessa procedura elettorale - scrive il ministro - si colloca il richiamo alla stretta osservanza, da parte dei presidenti e dei componenti degli uffici elettorali di sezione, delle specifiche disposizioni che stabiliscono tassativamente l'ordine delle operazioni da seguire durante lo spoglio delle schede elettorali, che, si sottolinea, vanno scrutinate una alla volta".
IL VOTO ALLA LISTA SU CUI INSISTE IL SEGNO DELL'ELETTORE - Amato, nella circolare, sottolinea poi l'importanza al "richiamo all'osservanza delle norme che disciplinano la validità del voto ed in particolare di quella introdotta nel marzo del 2006 per ovviare ad eventuali inconvenienti dovuti alla presenza di contrassegni vicini l'uno all'altro soprattutto nel caso di liste tra loro collegate". "In tal caso - spiega - va richiamata l'attenzione del presidente e dei componenti del seggio sul disposto della predetta norma che stabilisce, nel caso di segno tracciato su più simboli, che il voto debba essere attribuito alla lista su cui insiste la parte prevalente del segno".
PRESIDENTI INVITINO ELETTORI A LEGGERE AVVISI - Nelle sezioni elettorali ci saranno anche una serie di cartelli esemplificativi su come si vota, predisposti dal ministero dell' Interno per indicare in quali casi il voto è valido ed in quale non lo è, tracciando un segno sulle schede stampate in base a quanto prevede la legge. La loro presenza è citata nella circolare del ministro Giuliano Amato ai prefetti nella quale si sottolinea come "particolarmente utile che i Presidenti degli uffici elettorali di sezione invitino gli elettori che si accingono a votare a prestare attenzione al contenuto dei manifesti relativi alle modalità di voto affissi all'interno dei seggi".
IN SEGGI ANCHE CARTELLI CONTRO TELEFONINI IN CABINA - Ci dovrà essere nelle sezioni elettorali anche un cartello fatto affiggere dai presidenti di seggio che informa gli elettori del divieto di portare telefonini o macchine fotografiche in cabina. Lo prevede la circolare del direttore centrale dei servizi elettorali del ministero dell'Interno, Adriana Fabbretti. "Il presidente dell'ufficio elettorale di sezione invita l'elettore, all'atto della presentazione del documento di identificazione e della tessera elettorale, a depositare le predette apparecchiature di cui sia al momento eventualmente in possesso, le quali, unitamente ai citati documenti, saranno restituite all'elettore dopo l'espressione del voto, previa annotazione in un apposito registro della presa in consegna e della successiva restituzione. Gli eventuali contravventori al divieto sono puniti con l'arresto da tre a sei mesi e con l'ammenda da 300 a 1.000 euro".

Gentile (PDL) “Abbiamo già vinto”: "Veltroni e' la fotocopia di Prodi". E' un attacco duro e diretto quello che i rappresentanti del Pdl calabrese lanciano al candidato premier avversario nella manifestazione che si sta tenendo a Rende (Cosenza) a cui hanno preso parte il senatore di Forza Italia Antonio Gentile e il sindaco di Reggio Calabria ed esponente di Alleanza Nazionale, Giuseppe Scopelliti. ''Abbiamo gia' vinto'' dice sicuro Gentile che chiude la manifestazione a Rende. Uno sguardo alla politica nazionale e un altro a quella regionale. ''C'e' rimasto solo un cimitero - dice il senatore - a Rende c'era un bel progetto per l'informatica e hanno avuto la capacita' di cancellarlo''. Poi un affondo a Sviluppo Italia: ''Una volta c'era la Cassa per il Mezzogiorno, poi l'hanno chiusa e hanno creato Sviluppo Italia: un grande carrozzone politico''. Prima di lui hanno rivolto un saluto al pubblico il coordinatore provinciale di Forza Italia Sergio Bartoletti e il collega di An Giuseppe Caputo. Poi l'intervento di Giovanni Dima, coordinatore regionale di An. "Tanti ministri del governo Prodi hanno creato danni al territorio'' dicono i rappresentanti del Pdl che sulle infrastrutture attaccano: ''Non hanno la volonta' di farle in Calabria''. Un danno d'immagine enorme per la regione, con grande colpa di Loiero, che in questo ha emulato il governo Prodi: ''Ha messo in crisi la famiglia, ha frenato lo sviluppo. E' stato un governo incapace''.

Lo Moro (PD) “Magistratura libera segno di legalità”. "Il Pd è per una magistratura indipendente, libera di agire, entro i limiti posti delle leggi e dalle garanzie costituzionali, per assicurare il rispetto della legalità". Ad affermarlo, in una nota, è Doris Lo Moro, presidente del Pd e candidato alla Camera. "Perché questo si realizzi - prosegue Lo Moro, che è magistrato in aspettativa - è necessario rafforzare il sistema giudiziario, dotandolo degli strumenti legislativi ed operativi che gli sono necessari, ad esempio, per combattere le mafie. Prendendo le distanze dalla criminalità organizzata, Walter Veltroni ha manifestato la fiducia che il Pd ripone negli elettori calabresi e meridionali, ritenendo che si possa pensare di vincere le elezioni senza i voti delle cosche, nonostante esse, in vaste aree del Mezzogiorno, abbiano dimostrato capacità di controllo su ampi pacchetti di voti e un potere di condizionamento sulla vita istituzionale degli enti testimoniato dallo scioglimento di molti consigli comunali per infiltrazioni mafiose". "Non abbiamo assistito - sostiene ancora il presidente el PD calabrese - ad una presa di posizione ugualmente netta da parte del centro-destra. Anzi, abbiamo sentito l'ennesimo attacco contro i magistrati. L'ultima battuta, se di battuta si tratta, del candidato premier del Pdl che ripropone un test di verifica della sanità mentale per i pm, denota una mancanza di rispetto verso la magistratura ma anche verso gli italiani. I cittadini non possono aver dimenticato che attacchi analoghi contro i magistrati erano partiti da sedi istituzionali quando alla guida del Paese c'era il centro-destra e ministro di Giustizia era il leghista Castelli. In quella circostanza, non furono soltanto le cosidette 'toghe rosse' a fare quadrato, ma l'intera magistratura". "Crediamo che gli elettori - sostiene ancora Lo Moro - abbiano il diritto di pretendere maggiore serietà, nelle dichiarazioni e negli atti concreti, da parte dei politici. Il Pd ha fatto una scelta inequivocabile fin dalla definizione delle liste, proponendo candidati credibili ed al di sopra di ogni compromesso con la criminalità, organizzata e non. A me non sembra che quello di Berlusconi, come è stato detto, sia stato uno spot. Ma, se così fosse, il Pdl potrebbe guadagnare il voto degli inquisiti o di chi si colloca oltre o ai limiti della legalità. Certamente - conclude - non quello dei cittadini onesti che auspicano un sistema giudiziario rafforzato e più efficiente".

Mancini (PS) “I Socialisti unica forza riformista”. "Silvio Messinetti e Francesco Lamanna, dirigenti del Partito comunista, che in epoche differenti hanno rappresentato Crotone in Parlamento, hanno lasciato un patrimonio ideale al quale, invece, il Partito socialista intende continuare ad ispirarsi". Lo ha detto Giacomo Mancini, capolista del Partito Socialista alla Camera, intervenendo ad una manifestazione a Crotone. "Il Pd, inserendo nelle sue liste solo esponenti del crotonese di ispirazione moderata - ha continuato il parlamentare socialista - ha tradito il lascito di quelle battaglie per l'occupazione delle terre, delle lotte al fianco dei braccianti, per l'industrializzazione che comunisti e socialisti, che qui hanno avuto in Visconte Frontera uno tra i dirigenti più illuminati e un amministratore capace e fattivo, hanno combattuto per il progresso di questi territori". "Il Partito socialista - ha concluso Mancini - si candida a rappresentare la sinistra calabrese che vuole continuare a lottare per offrire nuovi diritti ai suoi cittadini e conferma di essere l'unica forza riformista".
Appuntamento con i giovani. Giacomo Mancini, capolista alla Camera per il Partito Socialista, brinderà domani insieme ai giovani che voteranno per la prima volta il 13 e 14 di aprile nell'ambito della manifestazione "Il primo voto non si scorda mai". L'iniziativa si terrà domani alle ore 19.30 al Dismoi di Cosenza. "L'appuntamento è di quelli che piacciono ai giovanissimi - é scritto in una nota - in un locale alla moda del centro città che per una sera si trasformerà in una sorta di tribuna politica. Il capolista alla Camera per il Partito Socialista si confronterà con loro sui temi politici cari al partito: dai diritti civili alla laicità passando per la scuola pubblica, il lavoro e la precarietà". "Il parlamentare socialista - prosegue la nota - discuterà con loro dei setti punti del 'Patto della laicita'' proposto dal leader del Ps Enrico Boselli a tutte le forze politiche interessate a sottoscriverlo". "Sarà un'occasione - conclude la nota del Ps di Cosenza - per discutere di programmi, di idee e ideologie per parlare di politica, ma non in politichese. Un momento importante anche e soprattutto perché il primo voto non si scorda mai".

Dima (PDL) “Fornigoni ha ragione, Sud volano del paese”. ''Ha ragione Roberto Formigoni: il sud puo' davvero rappresentare il volano di rilancio per l'intero sistema Paese''. E' quanto sostiene Giovanni Dima, coordinatore regionale di An e candidato alla Camera per il Pdl. ''Non ci puo' essere alcuna contrapposizione tra nord e sud ma, nell'ottica del federalismo - aggiunge Dima - occorre prevedere, come sostiene lo stesso Formigoni, un quadro di contrappesi e protezione per le regioni piu' deboli''. ''La Calabria - conclude Dima - ha bisogno di recuperare in fretta i danni causati dal centro sinistra e siamo certi di poter contare su chi, come l'attuale presidente della Regione Lombardia, guarda al sud come ad una risorsa''

Magarò (PS) “Il PD ha già perso prima di scendere in campo”. "La Nazionale di Bearzot arrivò a giocarsi il successo in finale. Il Partito Democratico invece, ha perso la partita prima ancora di scendere in campo". Lo afferma in una dichiarazione il consigliere regionale Salvatore Magarò, candidato alla Camera del Partito Socialista. "La realtà - aggiunge Magarò - è che Veltroni, con scelte ed alleanze masochiste, ha consegnato il Paese a Berlusconi e che, tanto per usare un'altra metafora calcistica, il novantesimo è scaduto da tempo. E' chiaro che l'unico voto utile per alimentare una forza alternativa al governo della destra è quello dato al Partito Socialista, che rappresenta la bussola delle grandi democrazie europee e che, in Italia, costituisce l'unico approdo per i riformisti. Veltroni si prepari dunque ad affrontare la Corea...del successo socialista".

Minniti (PD) “Allibito da parole Berlusconi su mafia”. "E' semplicemente inaccettabile che Berlusconi faccia proprie le parole di Dell'Utri e definisca eroe Vittorio Mangano, condannato per mafia e pluriomicida morto in carcere". Lo afferma, in una dichiarazione, Marco Minniti, capolista del Pd alla Camera in Calabria. "Ben altri - aggiunge Minniti - sono gli eroi italiani, impegnati per la libertà e contro la mafia. Il pensiero va immediatamente a Falcone e Borsellino, questi sì eroi, insieme a tanti magistrati, poliziotti, cittadini comuni. L'Italia ha con loro un debito incancellabile. Se quella di Berlusconi è la risposta all'appello di Veltroni sulla necessità di prendere le distanze dalla mafia e dai voti mafiosi, c'é da rimanere allibiti". "Mi aspetto che il leader di An, Gianfranco Fini - conclude Minniti - prenda immediatamente le distanze. Silenzio e imbarazzo questa volta sarebbero inspiegabili. Vorrebbe dire che An, dopo aver sacrificato tutto al Pdl, sta perdendo l'anima".

Calipari (PD) “Inquietante definire eroe un mafioso”. ''Definire eroe un mafioso e' da irresponsabili. Quando poi a parlare e' un politico, la vicenda diventa inquietante''. E' quanto afferma, in una nota, la senatrice Rosa Villecco Calipari, responsabile Mezzogiorno del PD. ''Un insulto per chi combatte la criminalita' organizzata - prosegue Villecco - ed un'offesa tremenda per la memoria di chi ne e' rimasto vittima. Nella lotta senza quartiere che lo Stato e le istituzioni devono condurre contro le mafie i segnali e i simboli sono importanti e in questi giorni ne arrivano di preoccupanti. Oggi gli eroi diventano i mafiosi, i pazzi i giudici. Domani a chi tocchera'? Ai rappresentanti delle forze dell'ordine? A qualche esponente della societa'?''. ''Speravamo di esserci lasciati alle spalle - conclude la parlamentare del PD - le dolorose stagioni del sospetto, dei corvi, della diffamazione, dell'alterazione della verita'. Non vogliamo piu' trovarci a piangere vittime lasciate sole da esponenti delle istituzioni che credono eroi i mafiosi''.

Forgione (SA) “Gravissime parole di Berlusconi”. "Le dichiarazioni di Marcello Dell'Utri sul boss Mangano sono gravissime perché a poche ore dal voto aprono un'interlocuzione con le forze della mafia". quanto afferma il presidente della commissione nazionale antimafia, e capolista al Senato per "la Sinistra L'Arcobaleno" in Calabria, Francesco Forgione, in merito alle dichiarazioni del candidato della Pdl, Marcello Dell'Utri. "Dire che Mangano è un eroe quando in questo Paese uomini dello Stato, dirigenti politici, imprenditori hanno pagato con la vita l'impegno contro le organizzazioni criminali è un fatto gravissimo e vergognoso - afferma Forgione - per chi ne se fa portatore, intollerabile da qualsiasi punto di vista dell'etica pubblica e di qualunque morale. A maggior ragione, visto che chi pronuncia queste parole ha una condanna a nove anni per associazione mafiosa. Nessuno si faccia scudo di un finto garantismo, in Calabria come in Sicilia come in Campania, se questo serve solo a mantenere un sistema di relazioni mafiose con la politica e gli affari. Ancora più grave è anche l' affermazione di Berlusconi sui pubblici ministeri: prefigura una nuova stagione di riforme della giustizia - dice ancora il capolista al Senato per La Sinistra Arcobaleno - tese a rigenerare un sistema di impunità ed ad inibire l'azione della magistratura. Dopo anni di riforme tese a garantire Caino sarà giunto il momento di fare una riforma della giustizia che abbia al centro Abele - conclude Forgione - cioé le vittime della mafia, della violenza e della corruzione, e non le impunità per chi è protagonista di questi soprusi"
Voto utile per nuova etica pubblica. "Un voto utile per 'La Sinistra- L'Arcobalenò significa schierarsi dalla parte di un progetto politico che non è fatto dalla sommatoria di quattro partiti: dalla Calabria un'inversione di tendenza che risponde all'ansia di cambiamento volta alla costruzione delle ragioni sociali dello sviluppo, insieme a un'etica pubblica che parte dalla lotta alla mafia e alla trasparenza della politica". E' quanto afferma Francesco Forgione, capolista della Sinistra L'arcobaleno in Calabria, in una nota. "Serve una grande 'rottura sociale' - prosegue Forgione - la ricostruzione della trasparenza della politica, un nesso tra la lotta alla precarietà, la lotta alla trasparenza di tutti i flussi economici e finanziari che arrivano in Calabria. Un sistema di imprese che vive realmente in una condizione di libertà di mercato e deve indignarsi e ribellarsi per rompere la sua 'omerta' socialé. Dovrebbero farlo prima di tutto gli imprenditori che hanno deciso di entrare direttamente in politica. Cominciassero loro ad invitare gli imprenditori calabresi a ribellarsi al racket e al pizzo". "L'utilità del voto alla Sinistra arcobaleno - sostiene ancora Forgione - si motiva con i nessi sociali e la ricostruzione di questa trama democratica, della trasparenza della politica, della trasparenza della pubblica amministrazione, della pulizia dei partiti. Walter Veltroni è tornato in Calabria e da Crotone ha ribadito che il Pd non vuole i voti della mafia, però poi tutto l'anno, in ogni livello, nei consigli comunali, nelle pubbliche amministrazioni non fa nulla per mettere in atto politiche che respingano i voti dei mafiosi. Bisogna fare politiche trasparenti che rendano i mafiosi estranei alle gestione delle politiche sul territorio". Forgione, nella nota, rilancia l'idea dell'Agenzia per la confisca dei beni ai mafiosi che "in questo anno e mezzo non siamo riusciti ad avere per le resistenze del vice ministro Visco. Sui beni confiscati alla mafia - sostiene ancora - continuano a starci i mafiosi, al 70% come ha dimostrato un'indagine della procura di Reggio Calabria. Bisogna rimettere mano alla legge sullo scioglimento dei consigli comunali: c'é da aggredire le burocrazie, i dirigenti tecnici, dei settori urbanistici. L'antimafia deve vivere anche di una serie di azioni extrapenali, senza le quali tutto è delegato alla magistratura". "L'utilità del voto sta nella coerenza della lotta alla mafia - sottolinea il capolista della Sinistra Arcobaleno - nella centralità del Mezzogiorno dopo anni di centralità della questione settentrionale . Si chiuda la stagione degli incentivi a pioggia, si aiutino le imprese in termini di detassazione finalizzate alla creazione di posti di lavoro; si crei un salario sociale per interrompere la dipendenza dei giovani dalle famiglie. Sono orgoglioso di aver contribuito ad aprire il dibattito sulla 488 in Calabria, non ne parlava nessuno è diventato un terreno in campagna elettorale perché noi abbiamo fatto le denunce". Presentando il candidato alla presidenza della Provincia Pino Commodari, Forgione ha parlato anche dello sviluppo della provincia. "L'asse tra Catanzaro Lido e Lamezia - ha detto - non può essere solo centri commerciali, ma si deve ripensare allo sviluppo produttivo. L'area dell'ex Sir di Lamezia non può rimanere una delle tante aree di archeologia industriale di questo territorio, deve essere direttamente collegata all'aeroporto. Quelle sulla possibile costruzione del ponte sullo Stretto sono cretinate: si faccia quello che fatto per Malpensa, si realizzi l'aeroporto del Mediterraneo che assieme al Porto di Gioia Tauro ripulito dal condizionamento mafioso, con il sistema delle autostrade del mare da una parte e con il sistema dei rapporti commerciali-aeroportuali crei le condizioni dello sviluppo nelle relazioni commerciali, turistico,ed economiche imprenditoriali tra l'una e l'altra sponda del Mediterraneo"
Commistione con caso De Gregorio. ''Le vicende nelle quali sarebbe stato coinvolto il senatore Sergio De Gregorio sono estremamente gravi ed evidenziano, al di la' dei fatti giudiziari, il cui iter deve continuare e concludersi, il livello di commistione e relazione inquinate tra politica e presenza della mafia nel territorio''. Lo afferma, in una dichiarazione, il presidente della commissione nazionale antimafia e capolista al Senato per ''la Sinistra L'Arcobaleno'' in Calabria, Francesco Forgione. ''La scarsa trasparenza del soggetto - aggiunge Forgione - era ben nota. Lo era a Di Pietro, che lo ha eletto nella scorsa legislatura, e lo e' a Berlusconi, che lo ha candidato nelle proprie liste. In tutti e due i casi si e' pensato ai voti di De Gregorio e non all'elettorato che questo rappresentava. Non e' un bell'esempio di trasparenza e moralita' della politica e della selezione delle classi dirigenti. Per questo, la sfida in Calabria sta proprio nella ricostruzione di un'etica pubblica, meccanismi limpidi di gestione della cosa pubblica che fughino ogni ombra dalla storia e dal presente, al di la' degli aspetti giudiziari. Non basta fare propaganda sui certificati penali, quanto bisogna essere rigorosi sulle scelte che si compiono''.

Pittelli (PDL) “Lealtà a istituzioni”. "La lealtà verso le Istituzioni democratiche fa parte della tradizione politica e culturale di chi è entrato nel Popolo delle Libertà". E' quanto afferma in una nota il coordinatore calabrese di Forza Italia e candidato alla Camera per il Pdl, Giancarlo Pittelli, circa la lettera con la quale Walter Veltroni ha chiesto a Silvio Berlusconi un impegno di lealtà verso le Istituzioni. "Il Partito Democratico di Veltroni - aggiunge - tenta disperatamente di fare il lifting al malgoverno di Prodi e Loiero. Se oggi il Leader del Partito Democratico si preoccupa di proporre la sua lealtà verso lo Stato è perché evidentemente nei loro programmi di questa lealtà non c'é traccia. Abbiamo tutti bisogno, forse ancor di più in Calabria, di uno Stato amico capace, come sostiene oggi Roberto Formigoni nell'intervista rilasciata a il Quotidiano, di appoggiare ed aiutare il cittadino, esaltando le straordinarie potenzialità del nostro Paese e del Mezzogiorno in particolare". "Il programma del Pdl - conclude Pittelli - propone soluzioni possibili a problemi reali e non soltanto buoni propositi e lettere di intenti, di cui i calabresi sono arcistufi: il Popolo delle Libertà punta non a caso sul binomio sicurezza e sviluppo per il prossimo futuro della nostra regione"

Laratta (PD) “Sviluppo Italia non è un carrozzone”. "Sviluppo Italia non è un carrozzone come è stato definito dal senatore Gentile, ma un ente che ha favorito la nascita in Calabria di tantissime aziende che operano e contribuiscono allo sviluppo complessivo della nostra regione". E' quanto afferma in una nota il candidato alla Camera per il Pd, Franco Laratta. "Sono d'accordo sul fatto che la 488 - ha aggiunto - vada rivisitata, ma scaricare tutte le colpe del mancato sviluppo su Sviluppo Italia è ingeneroso oltre che offensivo per tanti lavoratori che in questi anni si sono prodigati per lo sviluppo del territorio. Non si può pensare che questa struttura possa essere utile a periodi alterni, cioé soltanto quando c'é da sistemare qualcuno o raccattare voti alle elezioni. Spiace sentire dal centrodestra, che pure ha fatto nell'ente man bassa di assunzioni clientelari, che oggi Sviluppo Italia sarebbe un carrozzone inefficiente, magari da chiudere. E' stato invece, punto di riferimento importante per diverse aziende che si sono sviluppate e hanno creato occupazione". "Certamente in Calabria - ha concluso Laratta - i fattori del mancato sviluppo sono molteplici e sono in gran parte riconducibili non a Sviluppo Italia, ma alla criminalità, ad una classe politica inadeguata e ad una cerchia ristretta di furbetti che hanno usurpato le risorse pubbliche senza che la nostra regione abbia potuto registrare cenni di crescita positivi".

Galati (PDL) “Lamezia ha subito forti penalizzazioni”. "In un momento in cui si decide il futuro prossimo del nostro Paese è auspicabile che i cittadini di Lamezia Terme non dimentichino al momento del voto, le forti penalizzazioni subite dalla nostra città in questi ultimi mesi". E' quanto afferma in una nota il candidato alla Camera dei Deputati per il Pdl, Giuseppe Galati. "Poco tempo fa - aggiunge - ho denunciato il fatto che la zona franca urbana, promessa fatta alla città della piana nel momento in cui gli animi dei lametini erano esasperati dalle forti penalizzazioni che stava subendo il nostro territorio in quel periodo, rappresentava un impegno non mantenuto dal governo regionale. Giunsero le rassicurazioni della Regione Calabria al riguardo ed a tutt'oggi, quel provvedimento, che riguarda quelle zone degradate e a forte vocazione imprenditoriale, garantendo un sistema di fiscalità di vantaggio per le imprese di nuova costituzione che rientrano nella zona interessata, rappresenta una promessa non mantenuta per il nostro territorio". "Allo stesso modo i cittadini di Lamezia Terme - prosegue Galati - e tutti coloro che si sono fatti promotori della raccolta delle firme per il ripristino dell'azienda sanitaria n.6, soppressa dall'attuale governo regionale, che mi ha visto combattere una battaglia in prima linea, non possono dimenticare al momento del voto il danno subito dal nostro territorio da un provvedimento che ha riguardato l'esecutivo di centro sinistra. Al danno si è aggiunta anche la beffa: coloro infatti che hanno firmato quel provvedimento, che ha portato all'accorpamento dell'azienda sanitaria 6 e 7, non hanno mai spiegato in cosa è consistita la tanto decantata riduzione dei costi ed il miglioramento dei servizi, mai effettivamente realizzati. E' ora che i cittadini ne prendano atto al momento del voto per difendere le sorti di una città che non può essere penalizzata da decisioni irragionevoli che non fanno che svilire il territorio e non tengono conto dell'importanza fondamentale nello scacchiere regionale della terza città della Calabria". "Sarà mio compito - conclude - nella prossima legislatura, mantenere ferma la mia attenzione su queste ferite rimaste aperte e contribuire in altre tematiche scottanti al pronto riscatto dell'area centrale della Calabria".

Iovene (SA) “Il PD vuole rubarci i voti”. "Le dichiarazioni di Franceschini sono assolutamente strumentali all'interesse elettorale del Partito Democratico". Lo ha detto Nuccio Iovene, intervenendo stamattina a Lamezia Terme ad una manifestazione alla presenza del sottosegretario all'Economia, Paolo Cento, "polemizza - è detto in un comunicato - col numero due del Pd, che ha paragonato la corsa alla presidenza del consiglio di Fausto Bertinotti a quella di Ralph Nader: bestia nera dei democratici americani e leader dei consumatori degli States". "Se il Partito Democratico riteneva che i voti della sinistra fossero indispensabili per battere Berlusconi - ha aggiunto Iovene - non aveva che da percorrere una strada semplice e lineare: accordarsi con noi de La Sinistra-L'Arcobaleno (SA) per costruire un nuovo centro-sinistra". All'obiezione che un centro-sinistra così fatto "sarebbe stato paragonato all'uscente e vecchia Unione, composta da dodici partiti e con numerose difficoltà di sintesi decisionale", Iovene ribatte sostenendo che "l'argomentazione é falsa perché si poteva (e si doveva) mettere in campo un nuovo centro-sinistra, finalmente libero dal fardello delle forze centriste (Udeur, in primis) che hanno ostacolato l'attività del governo Prodi e che alla fine ne hanno determinato la caduta. La creazione del PD e di SA avrebbero consentito a quell'alleanza di rigenerarsi perché non sarebbe più stata il frutto della convergenza, faticosa, di dodici formazioni politiche ma soltanto di due. Con questa composizione del centro-sinistra - ha proseguito Iovene - si sarebbero pienamente valorizzate sia la novità del PD sia la novità della SA, contribuendo alla semplificazione del quadro politico e non disperdendo il patrimonio programmatico e l'impegno di governo che la sinistra ha sempre assicurato, dando prova in ogni circostanza di coerente fedeltà al governo. Il PD ha scelto, invece, di correre da solo e adesso vuole tentare di correre ai ripari non sottraendo voti al centro-destra ma cercando di rubarli alla sinistra". "Quindi - ha concluso Iovene - Franceschini può ben risparmiarsi appelli pre-elettorali sull'utilità del voto, badando, invece, ad assumersi tutte le responsabilità che gli spettano per la scelta di 'correre da soli' che lui e il suo partito hanno fatto"

Laratta (PD) “Il test psichico lo faccia Berlusconi”. "Non serve un controllo di igiene mentale ai magistrati, serve piuttosto una verifica psichica a quei politici che in questa tornata elettorale dicono tutto e il contrario di tutto, incitano all'odio e alla rivolta sociale". Lo afferma il deputatod el Pd Franco laratta. "Nei giorni scorsi il leader della Casa del Partito del Popolo del Polo delle Liberta' - ironizza il deputato del Pd, Franco Laratta - aveva parlato di lotta dura all'evasione fiscale. Il giorno dopo si e' smentito dicendo che a causa delle tasse troppo alte era giusto evadere. Ieri ha affermato del test mentale per i giudici. Oggi da' ragione a Dell'Utri che aveva definito un eroe lo stalliere di Arcore, Mangano, condannato per associazione mafiosa. Se si pensa alle sue battute sui precari, piuttosto che l'invito a lavorare in nero rivolto agli italiani quando egli era al governo, ci manca soltanto che dica ai meridionali che "in fondo la mafia e' un fenomeno positivo che offre lavoro e produce Pil". Sempre per rimanere ironici inviterei le Iene a fare su di lui un test psichiatrico

Speziali (PDL) “Governo mette in ginocchio le imprese”. "Altro che aiuti alle imprese. Il governo di centrosinistra, i cui elementi di spicco corrono a fianco di Veltroni in questa campagna elettorale, continua a fare danni e a camere sciolte emana un decreto che sta già mettendo in ginocchio decine di imprese, soprattutto quelle operanti nel nostro territorio". Lo afferma, in una dichiarazione, Vincenzo Speziali, candidato al Senato con il Popolo della Libertà, in riferimento al decreto ministeriale 40/2008 che rende operativa la sospensione dei pagamenti delle pubbliche amministrazioni per importi superiori a diecimila euro in caso di morosità del beneficiario. "Un decreto - afferma Speziali - che dal punto di vista teorico sarebbe condivisibile, visto che consente una preventiva verifica della regolarità fiscale delle imprese che si relazionano con le pubbliche amministrazioni. Tuttavia la sua applicazione, almeno nel nostro territorio, si scontra con serie problematiche burocratico-procedurali, dovute in particolare all'inefficienza delle pubbliche amministrazioni locali. In pochi giorni, infatti, tante sono state le imprese cui sono stati bloccati i pagamenti perché gli uffici pubblici che avrebbero dovuto predisporre le procedure informatiche per il controllo della regolarità fiscale del beneficiario, non hanno ottemperato. C'é, in pratica, un rimbalzo di responsabilità tra le pubbliche amministrazioni e l'agente di riscossione, Equitalia Servizi Spa. Le prime affermano di non essere nelle condizioni di poter chiedere l'accreditamento delle imprese a Equitalia che, a sua volta, risponde di non aver ricevuto richieste. Una situazione paradossale che, in questo momento politico-economico difficile per il nostro territorio, potrebbe rappresentare il collasso finanziario". "A pagare - sostiene ancora Speziali - sarebbero sempre e soltanto l'intera collettività e la classe imprenditoriale in particolare. Questo nuovo, e speriamo ultimo, regalo del ministro Visco, pone ancora in evidenza il problema della lentezza burocratica e della farraginosità della Pubblica amministrazione che umilia chi, ogni giorno, cerca di svolgere con dedizione, spirito di sacrificio ed abnegazione la propria attività, svilendo ogni tentativo diretto allo sviluppo. Ecco perché, qualora dovessi essere eletto mi spenderò per limitare quanto più possibile le pastoie burocratiche che, spesso sottovalutate, costituiscono il nostro reale problema nonché un forte freno per la nostra crescita"

Minniti (PD) incontra gli studenti dell’Unical. Lavoro, legalità, Università e Mezzogiorno sono stati i temi al centro del convegno-dibattito dal titolo "Che ne sarà di noi?", che si è svolto stamani all'Università della Calabria, promosso dall'associazione Aurora. All'incontro hanno partecipato il viceministro all'Interno, Marco Minniti; la responsabile del Mezzogiorno per il Pd, Rosa Villecco Calipari; il rettore dell'Unical, Giovanni Latorre; il consigliere regionale Sandro Principe; il docente dell'ateneo calabrese, Vito Teti; Bianca Iusi, rappresentante Co.co Pro Unical e il presidente dell'associazione Aurora, Stefano Borrello. Per Minniti "cosa ne sarà della Calabria e chi penserà alla nostra regione sono i primi interrogativi da porsi in campagna elettorale. E' proprio in Calabria che dobbiamo stringere un patto per la crescita. La prima ambizione della classe dirigente di questa regione dovrà essere quella di far aumentare anche di un solo punto il Pil. Il futuro della Calabria - ha aggiunto il viceministro - si gioca nel rapporto tra locale e internazionale. Infatti la `ndrangheta ha un "successo perverso" proprio perché coniuga locale e internazionale come è stato evidenziato con la strage di Ferragosto, che è l'idea plastica dell'internazionalizzazione, ideata a San Luca e materializzatasi a Duisburg. Allora la risposta da dare è quella di pensare ad una Calabria che riesca a realizzare un'internazionalizzazione virtuosa. Vorrei che le università calabresi, e l'Unical in particolare, riescano a ricoprire questo ruolo e diventare punta di diamante di tale processo. Dobbiamo sconfiggere la mafia e per farlo dobbiamo farlo coniugando legalità e sviluppo. Quando diciamo di non volere i voti della `ndrangheta, in realtà, compiamo un grande atto di fiducia nei confronti dei calabresi. Quando la politica entra in contatto con la `ndrangheta ha già perso la sua libertà. In Calabria bisogna diventare ossessivi nel rapporto tra etica e politica. Già quando funzionerà la Stazione unica appaltante potremmo evitare la gestione delle prefetture sugli appalti e diventare una delle prime regioni del Sud sul cammino della legalità". La senatrice Calipari ha sottolineato l'importanza della valorizzazione dell'università come punto di eccellenza della formazione perché - ha detto - "é fondamentale capire che le opportunità devono essere date a tutti e che l'internazionalizzazione non significa far allontanare i nostri giovani, ma contribuire alla crescita delle proprie conoscenze. Per questo motivo una delle nostre battaglie sarà quella di lottare affinché la scuola di Alta formazione manageriale, che abbiamo proposto come Pd, abbia la propria sede in Calabria". Per Principe "in questa terra il Partito democratico nella lotta per la sicurezza, la legalità e lo sviluppo ha dimostrato che in Calabria è stato già fatto". Il rettore Latorre, ricordando la storia dell'Unical, ha affermato che "a mio parere il Pd ha già vinto le elezioni avendo scelto con coraggio la coesione"

Candidati PDL visitano la Locride. Alcuni candidati della lista del Pdl in Calabria hanno partecipato ad un viaggio nei comuni della locride. Accompagnati dal sindaco di Locri, Francesco Macrì, i candidati Santo Versace, Nitto Francesco Palma, Nino Foti, Giuseppe Valentino, e Vincenzo Speziali hanno trascorso un giorno intero nella Locride per "poter meglio conoscere - è scritto in una nota - i reali bisogni del territorio, le problematiche e le potenzialità sinora inespresse, per un serio e concreto progetto politico di rilancio della Locride e dei suoi prodotti, che ad oggi, come emerge dai dati statistici, è una della zone più depresse dell'Italia anche a causa di una assoluta mancanza di una azione politica di lungimirante progettualità". "Il nostro impegno - ha detto Santo Versace - è quello di essere presenti in questo territorio, non solo in campagna elettorale ma,soprattutto, dal 14 aprile in poi. Per questo motivo quello che chiediamo a tutti i cittadini che intenderanno esprimerci il loro consenso è che finite le elezioni si impegnino ad occuparsi di politica 24 ore al giorno affinché facciano sentire sempre il fiato sul collo a chi, come il sottoscritto, avrà il compito di rappresentarli in Parlamento". Per Nino Foti il tour è una "esperienza positiva, si tratta di un viaggio nella Locride alla scoperta delle eccellenze imprenditoriali esistenti, delle tipicità e delle bellezze ambientali che questo versante della provincia reggina ha da offrire. Ci sono imprenditori virtuosi che in questo territorio vanno presi ad esempio per l'intraprendenza dimostrata e per l'opportunità di lavoro che gli stessi offrono ai molti giovani che credono in un loro futuro nella Locride". La prima tappa del Tour ha fatto meta a Brancaleone si è svolto un dibattito sulle opportunità di sviluppo del territorio legate alla valorizzazione del settore agricolo ed, in particolare, alla millenaria tradizione della coltura del bergamotto. "Una location non casuale - ha detto Speziali - in quanto trattasi di un chiaro esempio di successo imprenditoriale del settore turistico che in questa zona ha molto da esprimere". A Bovalino il candidato Nitto Palma ha evidenziato come "In Calabria c'é un modo molto personale di fare Politica, e come l'impegno che riteniamo di portare avanti debba necessariamente essere quello di mettere la Calabria nelle stesse condizioni di tutti gli altri territori nazionali maggiormente avvantaggiati". A Bivongi il senatore Giuseppe Valentino ha ha evidenziato l'importanza dell'impegno politico da parte dei cittadini e sull'opportunità di coinvolgimento e partecipazione attiva alla vita politica del Paese che il nuovo partito del Popolo della Libertà rappresenta per tutti. Il Tour elettorale dei candidati del PdL si infine concluso in località Moschetta di Locri, presso la "Tenuta Il Palazzo", dove il Sindaco di Locri, Francesco Macrì, ha fatto da moderatore in un dibattito.

Questione Cococo
Nicolais si esprima.
"Registriamo che è stato insediato il tavolo per la interpretazione della legge 244, ma chiediamo al ministro Nicolais di esprimersi sulle nostre richieste e cioé sulla lettura del quinquennio antecedente al 28 settembre 2007, come punto di partenza dal 1 gennaio del 2002". E' quanto afferma, in una nota, il coordinatore dei cococo, Paolo De Biase. "Non faremo dichiarazioni di voto per nessuno - prosegue De Biase - e venerdì decideremo solo se andare a votare o rimanere a casa e lo faremo nel rispetto di tutti, ma la nostra è una battaglia politica e sociale vera nelle motivazioni di giustizia e di equità: Nicolais perché sta in silenzio?"
I co co co chiedono l’appoggio di CGIL e CISL. "Chiediamo l'appoggio di Cgil e Cisl, dopo che la Uil, attraverso il segretario nazionale della Uil-Fpl, Fiordaliso, si è espresso e ha chiesto ufficialmente al ministro Nicolais una circolare non restrittiva sulla legge 244/07". Lo afferma Paolo De Biase, coordinatore dei Cococo di base. "Cgil e Cisl - prosegue De Biase - non possono rifiutare il loro sostegno alla nostra azione di equità e di giustizia sociale, atteso che chiediamo solo che chi ha maturato i 36 mesi di anzianità previsti dalla legge, a partire dal 1 gennaio 2002, non venga discriminato, ma rientri nell'applicazione della norma. "Aspettiamo con pazienza - conclude De Biase - e contiamo sull'apporto della Cgil e della Cisl, ringraziando la Uil per averlo già fatto".

Home . Cronaca . Università . Sport . Politica . Link . Cultura . Spettacoli . Calcio . Forum . Meteo .

Copyright © 2005 Nuova Cosenza. Quotidiano di informazione. Reg. Trib. CS n.713 del 28/01/2004
Tutti i dati e le immagini presenti sul sito sono tutelati dalla legge sul copyright
Il loro uso e' consentito soltanto previa autorizzazione scritta dell'editore

ShinyStat

Per una migliore visualizzazione del portale si consiglia uan risoluzione di 800x600 punti