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Elezioni il 13 e 14 aprile
Elezioni: circolare del Viminale, massima speditezza, niente cellulari, scrutinio una scheda per volta 09 apr 08 Speditezza e vigilanza affinché le
elezioni avvengano secondo il più rigoroso rispetto della legalità:
è quanto raccomanda il ministero dell'Interno, dopo che sono
state inviate due circolari ai Prefetti con alcune indicazioni in
vista del voto. Una è firmata dal ministro stesso, Giuliano
Amato, l'altra, più tecnica, dal direttore centrale dei Servizi
elettorali Adriana Fabretti. "Desidero richiamare - scrive Amato
- la personale attenzione sull'assoluta necessità di vigilare
assiduamente affinché tutto il procedimento elettorale si svolga
nel più rigoroso rispetto della legalità e con la massima
speditezza". Gentile (PDL) “Abbiamo già vinto”: "Veltroni e' la fotocopia di Prodi". E' un attacco duro e diretto quello che i rappresentanti del Pdl calabrese lanciano al candidato premier avversario nella manifestazione che si sta tenendo a Rende (Cosenza) a cui hanno preso parte il senatore di Forza Italia Antonio Gentile e il sindaco di Reggio Calabria ed esponente di Alleanza Nazionale, Giuseppe Scopelliti. ''Abbiamo gia' vinto'' dice sicuro Gentile che chiude la manifestazione a Rende. Uno sguardo alla politica nazionale e un altro a quella regionale. ''C'e' rimasto solo un cimitero - dice il senatore - a Rende c'era un bel progetto per l'informatica e hanno avuto la capacita' di cancellarlo''. Poi un affondo a Sviluppo Italia: ''Una volta c'era la Cassa per il Mezzogiorno, poi l'hanno chiusa e hanno creato Sviluppo Italia: un grande carrozzone politico''. Prima di lui hanno rivolto un saluto al pubblico il coordinatore provinciale di Forza Italia Sergio Bartoletti e il collega di An Giuseppe Caputo. Poi l'intervento di Giovanni Dima, coordinatore regionale di An. "Tanti ministri del governo Prodi hanno creato danni al territorio'' dicono i rappresentanti del Pdl che sulle infrastrutture attaccano: ''Non hanno la volonta' di farle in Calabria''. Un danno d'immagine enorme per la regione, con grande colpa di Loiero, che in questo ha emulato il governo Prodi: ''Ha messo in crisi la famiglia, ha frenato lo sviluppo. E' stato un governo incapace''. Lo Moro (PD) “Magistratura libera segno di legalità”. "Il Pd è per una magistratura indipendente, libera di agire, entro i limiti posti delle leggi e dalle garanzie costituzionali, per assicurare il rispetto della legalità". Ad affermarlo, in una nota, è Doris Lo Moro, presidente del Pd e candidato alla Camera. "Perché questo si realizzi - prosegue Lo Moro, che è magistrato in aspettativa - è necessario rafforzare il sistema giudiziario, dotandolo degli strumenti legislativi ed operativi che gli sono necessari, ad esempio, per combattere le mafie. Prendendo le distanze dalla criminalità organizzata, Walter Veltroni ha manifestato la fiducia che il Pd ripone negli elettori calabresi e meridionali, ritenendo che si possa pensare di vincere le elezioni senza i voti delle cosche, nonostante esse, in vaste aree del Mezzogiorno, abbiano dimostrato capacità di controllo su ampi pacchetti di voti e un potere di condizionamento sulla vita istituzionale degli enti testimoniato dallo scioglimento di molti consigli comunali per infiltrazioni mafiose". "Non abbiamo assistito - sostiene ancora il presidente el PD calabrese - ad una presa di posizione ugualmente netta da parte del centro-destra. Anzi, abbiamo sentito l'ennesimo attacco contro i magistrati. L'ultima battuta, se di battuta si tratta, del candidato premier del Pdl che ripropone un test di verifica della sanità mentale per i pm, denota una mancanza di rispetto verso la magistratura ma anche verso gli italiani. I cittadini non possono aver dimenticato che attacchi analoghi contro i magistrati erano partiti da sedi istituzionali quando alla guida del Paese c'era il centro-destra e ministro di Giustizia era il leghista Castelli. In quella circostanza, non furono soltanto le cosidette 'toghe rosse' a fare quadrato, ma l'intera magistratura". "Crediamo che gli elettori - sostiene ancora Lo Moro - abbiano il diritto di pretendere maggiore serietà, nelle dichiarazioni e negli atti concreti, da parte dei politici. Il Pd ha fatto una scelta inequivocabile fin dalla definizione delle liste, proponendo candidati credibili ed al di sopra di ogni compromesso con la criminalità, organizzata e non. A me non sembra che quello di Berlusconi, come è stato detto, sia stato uno spot. Ma, se così fosse, il Pdl potrebbe guadagnare il voto degli inquisiti o di chi si colloca oltre o ai limiti della legalità. Certamente - conclude - non quello dei cittadini onesti che auspicano un sistema giudiziario rafforzato e più efficiente". Mancini (PS) “I Socialisti unica forza
riformista”. "Silvio Messinetti e Francesco Lamanna,
dirigenti del Partito comunista, che in epoche differenti hanno rappresentato
Crotone in Parlamento, hanno lasciato un patrimonio ideale al quale,
invece, il Partito socialista intende continuare ad ispirarsi".
Lo ha detto Giacomo Mancini, capolista del Partito Socialista alla
Camera, intervenendo ad una manifestazione a Crotone. "Il Pd,
inserendo nelle sue liste solo esponenti del crotonese di ispirazione
moderata - ha continuato il parlamentare socialista - ha tradito il
lascito di quelle battaglie per l'occupazione delle terre, delle lotte
al fianco dei braccianti, per l'industrializzazione che comunisti
e socialisti, che qui hanno avuto in Visconte Frontera uno tra i dirigenti
più illuminati e un amministratore capace e fattivo, hanno
combattuto per il progresso di questi territori". "Il Partito
socialista - ha concluso Mancini - si candida a rappresentare la sinistra
calabrese che vuole continuare a lottare per offrire nuovi diritti
ai suoi cittadini e conferma di essere l'unica forza riformista". Dima (PDL) “Fornigoni ha ragione, Sud volano del paese”. ''Ha ragione Roberto Formigoni: il sud puo' davvero rappresentare il volano di rilancio per l'intero sistema Paese''. E' quanto sostiene Giovanni Dima, coordinatore regionale di An e candidato alla Camera per il Pdl. ''Non ci puo' essere alcuna contrapposizione tra nord e sud ma, nell'ottica del federalismo - aggiunge Dima - occorre prevedere, come sostiene lo stesso Formigoni, un quadro di contrappesi e protezione per le regioni piu' deboli''. ''La Calabria - conclude Dima - ha bisogno di recuperare in fretta i danni causati dal centro sinistra e siamo certi di poter contare su chi, come l'attuale presidente della Regione Lombardia, guarda al sud come ad una risorsa'' Magarò (PS) “Il PD ha già perso prima di scendere in campo”. "La Nazionale di Bearzot arrivò a giocarsi il successo in finale. Il Partito Democratico invece, ha perso la partita prima ancora di scendere in campo". Lo afferma in una dichiarazione il consigliere regionale Salvatore Magarò, candidato alla Camera del Partito Socialista. "La realtà - aggiunge Magarò - è che Veltroni, con scelte ed alleanze masochiste, ha consegnato il Paese a Berlusconi e che, tanto per usare un'altra metafora calcistica, il novantesimo è scaduto da tempo. E' chiaro che l'unico voto utile per alimentare una forza alternativa al governo della destra è quello dato al Partito Socialista, che rappresenta la bussola delle grandi democrazie europee e che, in Italia, costituisce l'unico approdo per i riformisti. Veltroni si prepari dunque ad affrontare la Corea...del successo socialista". Minniti (PD) “Allibito da parole Berlusconi su mafia”. "E' semplicemente inaccettabile che Berlusconi faccia proprie le parole di Dell'Utri e definisca eroe Vittorio Mangano, condannato per mafia e pluriomicida morto in carcere". Lo afferma, in una dichiarazione, Marco Minniti, capolista del Pd alla Camera in Calabria. "Ben altri - aggiunge Minniti - sono gli eroi italiani, impegnati per la libertà e contro la mafia. Il pensiero va immediatamente a Falcone e Borsellino, questi sì eroi, insieme a tanti magistrati, poliziotti, cittadini comuni. L'Italia ha con loro un debito incancellabile. Se quella di Berlusconi è la risposta all'appello di Veltroni sulla necessità di prendere le distanze dalla mafia e dai voti mafiosi, c'é da rimanere allibiti". "Mi aspetto che il leader di An, Gianfranco Fini - conclude Minniti - prenda immediatamente le distanze. Silenzio e imbarazzo questa volta sarebbero inspiegabili. Vorrebbe dire che An, dopo aver sacrificato tutto al Pdl, sta perdendo l'anima". Calipari (PD) “Inquietante definire eroe un mafioso”. ''Definire eroe un mafioso e' da irresponsabili. Quando poi a parlare e' un politico, la vicenda diventa inquietante''. E' quanto afferma, in una nota, la senatrice Rosa Villecco Calipari, responsabile Mezzogiorno del PD. ''Un insulto per chi combatte la criminalita' organizzata - prosegue Villecco - ed un'offesa tremenda per la memoria di chi ne e' rimasto vittima. Nella lotta senza quartiere che lo Stato e le istituzioni devono condurre contro le mafie i segnali e i simboli sono importanti e in questi giorni ne arrivano di preoccupanti. Oggi gli eroi diventano i mafiosi, i pazzi i giudici. Domani a chi tocchera'? Ai rappresentanti delle forze dell'ordine? A qualche esponente della societa'?''. ''Speravamo di esserci lasciati alle spalle - conclude la parlamentare del PD - le dolorose stagioni del sospetto, dei corvi, della diffamazione, dell'alterazione della verita'. Non vogliamo piu' trovarci a piangere vittime lasciate sole da esponenti delle istituzioni che credono eroi i mafiosi''. Forgione (SA) “Gravissime parole di
Berlusconi”. "Le dichiarazioni di Marcello Dell'Utri
sul boss Mangano sono gravissime perché a poche ore dal voto
aprono un'interlocuzione con le forze della mafia". quanto afferma
il presidente della commissione nazionale antimafia, e capolista al
Senato per "la Sinistra L'Arcobaleno" in Calabria, Francesco
Forgione, in merito alle dichiarazioni del candidato della Pdl, Marcello
Dell'Utri. "Dire che Mangano è un eroe quando in questo
Paese uomini dello Stato, dirigenti politici, imprenditori hanno pagato
con la vita l'impegno contro le organizzazioni criminali è
un fatto gravissimo e vergognoso - afferma Forgione - per chi ne se
fa portatore, intollerabile da qualsiasi punto di vista dell'etica
pubblica e di qualunque morale. A maggior ragione, visto che chi pronuncia
queste parole ha una condanna a nove anni per associazione mafiosa.
Nessuno si faccia scudo di un finto garantismo, in Calabria come in
Sicilia come in Campania, se questo serve solo a mantenere un sistema
di relazioni mafiose con la politica e gli affari. Ancora più
grave è anche l' affermazione di Berlusconi sui pubblici ministeri:
prefigura una nuova stagione di riforme della giustizia - dice ancora
il capolista al Senato per La Sinistra Arcobaleno - tese a rigenerare
un sistema di impunità ed ad inibire l'azione della magistratura.
Dopo anni di riforme tese a garantire Caino sarà giunto il
momento di fare una riforma della giustizia che abbia al centro Abele
- conclude Forgione - cioé le vittime della mafia, della violenza
e della corruzione, e non le impunità per chi è protagonista
di questi soprusi" Pittelli (PDL) “Lealtà a istituzioni”. "La lealtà verso le Istituzioni democratiche fa parte della tradizione politica e culturale di chi è entrato nel Popolo delle Libertà". E' quanto afferma in una nota il coordinatore calabrese di Forza Italia e candidato alla Camera per il Pdl, Giancarlo Pittelli, circa la lettera con la quale Walter Veltroni ha chiesto a Silvio Berlusconi un impegno di lealtà verso le Istituzioni. "Il Partito Democratico di Veltroni - aggiunge - tenta disperatamente di fare il lifting al malgoverno di Prodi e Loiero. Se oggi il Leader del Partito Democratico si preoccupa di proporre la sua lealtà verso lo Stato è perché evidentemente nei loro programmi di questa lealtà non c'é traccia. Abbiamo tutti bisogno, forse ancor di più in Calabria, di uno Stato amico capace, come sostiene oggi Roberto Formigoni nell'intervista rilasciata a il Quotidiano, di appoggiare ed aiutare il cittadino, esaltando le straordinarie potenzialità del nostro Paese e del Mezzogiorno in particolare". "Il programma del Pdl - conclude Pittelli - propone soluzioni possibili a problemi reali e non soltanto buoni propositi e lettere di intenti, di cui i calabresi sono arcistufi: il Popolo delle Libertà punta non a caso sul binomio sicurezza e sviluppo per il prossimo futuro della nostra regione" Laratta (PD) “Sviluppo Italia non è un carrozzone”. "Sviluppo Italia non è un carrozzone come è stato definito dal senatore Gentile, ma un ente che ha favorito la nascita in Calabria di tantissime aziende che operano e contribuiscono allo sviluppo complessivo della nostra regione". E' quanto afferma in una nota il candidato alla Camera per il Pd, Franco Laratta. "Sono d'accordo sul fatto che la 488 - ha aggiunto - vada rivisitata, ma scaricare tutte le colpe del mancato sviluppo su Sviluppo Italia è ingeneroso oltre che offensivo per tanti lavoratori che in questi anni si sono prodigati per lo sviluppo del territorio. Non si può pensare che questa struttura possa essere utile a periodi alterni, cioé soltanto quando c'é da sistemare qualcuno o raccattare voti alle elezioni. Spiace sentire dal centrodestra, che pure ha fatto nell'ente man bassa di assunzioni clientelari, che oggi Sviluppo Italia sarebbe un carrozzone inefficiente, magari da chiudere. E' stato invece, punto di riferimento importante per diverse aziende che si sono sviluppate e hanno creato occupazione". "Certamente in Calabria - ha concluso Laratta - i fattori del mancato sviluppo sono molteplici e sono in gran parte riconducibili non a Sviluppo Italia, ma alla criminalità, ad una classe politica inadeguata e ad una cerchia ristretta di furbetti che hanno usurpato le risorse pubbliche senza che la nostra regione abbia potuto registrare cenni di crescita positivi". Galati (PDL) “Lamezia ha subito forti penalizzazioni”. "In un momento in cui si decide il futuro prossimo del nostro Paese è auspicabile che i cittadini di Lamezia Terme non dimentichino al momento del voto, le forti penalizzazioni subite dalla nostra città in questi ultimi mesi". E' quanto afferma in una nota il candidato alla Camera dei Deputati per il Pdl, Giuseppe Galati. "Poco tempo fa - aggiunge - ho denunciato il fatto che la zona franca urbana, promessa fatta alla città della piana nel momento in cui gli animi dei lametini erano esasperati dalle forti penalizzazioni che stava subendo il nostro territorio in quel periodo, rappresentava un impegno non mantenuto dal governo regionale. Giunsero le rassicurazioni della Regione Calabria al riguardo ed a tutt'oggi, quel provvedimento, che riguarda quelle zone degradate e a forte vocazione imprenditoriale, garantendo un sistema di fiscalità di vantaggio per le imprese di nuova costituzione che rientrano nella zona interessata, rappresenta una promessa non mantenuta per il nostro territorio". "Allo stesso modo i cittadini di Lamezia Terme - prosegue Galati - e tutti coloro che si sono fatti promotori della raccolta delle firme per il ripristino dell'azienda sanitaria n.6, soppressa dall'attuale governo regionale, che mi ha visto combattere una battaglia in prima linea, non possono dimenticare al momento del voto il danno subito dal nostro territorio da un provvedimento che ha riguardato l'esecutivo di centro sinistra. Al danno si è aggiunta anche la beffa: coloro infatti che hanno firmato quel provvedimento, che ha portato all'accorpamento dell'azienda sanitaria 6 e 7, non hanno mai spiegato in cosa è consistita la tanto decantata riduzione dei costi ed il miglioramento dei servizi, mai effettivamente realizzati. E' ora che i cittadini ne prendano atto al momento del voto per difendere le sorti di una città che non può essere penalizzata da decisioni irragionevoli che non fanno che svilire il territorio e non tengono conto dell'importanza fondamentale nello scacchiere regionale della terza città della Calabria". "Sarà mio compito - conclude - nella prossima legislatura, mantenere ferma la mia attenzione su queste ferite rimaste aperte e contribuire in altre tematiche scottanti al pronto riscatto dell'area centrale della Calabria". Iovene (SA) “Il PD vuole rubarci i voti”. "Le dichiarazioni di Franceschini sono assolutamente strumentali all'interesse elettorale del Partito Democratico". Lo ha detto Nuccio Iovene, intervenendo stamattina a Lamezia Terme ad una manifestazione alla presenza del sottosegretario all'Economia, Paolo Cento, "polemizza - è detto in un comunicato - col numero due del Pd, che ha paragonato la corsa alla presidenza del consiglio di Fausto Bertinotti a quella di Ralph Nader: bestia nera dei democratici americani e leader dei consumatori degli States". "Se il Partito Democratico riteneva che i voti della sinistra fossero indispensabili per battere Berlusconi - ha aggiunto Iovene - non aveva che da percorrere una strada semplice e lineare: accordarsi con noi de La Sinistra-L'Arcobaleno (SA) per costruire un nuovo centro-sinistra". All'obiezione che un centro-sinistra così fatto "sarebbe stato paragonato all'uscente e vecchia Unione, composta da dodici partiti e con numerose difficoltà di sintesi decisionale", Iovene ribatte sostenendo che "l'argomentazione é falsa perché si poteva (e si doveva) mettere in campo un nuovo centro-sinistra, finalmente libero dal fardello delle forze centriste (Udeur, in primis) che hanno ostacolato l'attività del governo Prodi e che alla fine ne hanno determinato la caduta. La creazione del PD e di SA avrebbero consentito a quell'alleanza di rigenerarsi perché non sarebbe più stata il frutto della convergenza, faticosa, di dodici formazioni politiche ma soltanto di due. Con questa composizione del centro-sinistra - ha proseguito Iovene - si sarebbero pienamente valorizzate sia la novità del PD sia la novità della SA, contribuendo alla semplificazione del quadro politico e non disperdendo il patrimonio programmatico e l'impegno di governo che la sinistra ha sempre assicurato, dando prova in ogni circostanza di coerente fedeltà al governo. Il PD ha scelto, invece, di correre da solo e adesso vuole tentare di correre ai ripari non sottraendo voti al centro-destra ma cercando di rubarli alla sinistra". "Quindi - ha concluso Iovene - Franceschini può ben risparmiarsi appelli pre-elettorali sull'utilità del voto, badando, invece, ad assumersi tutte le responsabilità che gli spettano per la scelta di 'correre da soli' che lui e il suo partito hanno fatto" Laratta (PD) “Il test psichico lo faccia Berlusconi”. "Non serve un controllo di igiene mentale ai magistrati, serve piuttosto una verifica psichica a quei politici che in questa tornata elettorale dicono tutto e il contrario di tutto, incitano all'odio e alla rivolta sociale". Lo afferma il deputatod el Pd Franco laratta. "Nei giorni scorsi il leader della Casa del Partito del Popolo del Polo delle Liberta' - ironizza il deputato del Pd, Franco Laratta - aveva parlato di lotta dura all'evasione fiscale. Il giorno dopo si e' smentito dicendo che a causa delle tasse troppo alte era giusto evadere. Ieri ha affermato del test mentale per i giudici. Oggi da' ragione a Dell'Utri che aveva definito un eroe lo stalliere di Arcore, Mangano, condannato per associazione mafiosa. Se si pensa alle sue battute sui precari, piuttosto che l'invito a lavorare in nero rivolto agli italiani quando egli era al governo, ci manca soltanto che dica ai meridionali che "in fondo la mafia e' un fenomeno positivo che offre lavoro e produce Pil". Sempre per rimanere ironici inviterei le Iene a fare su di lui un test psichiatrico Speziali (PDL) “Governo mette in ginocchio le imprese”. "Altro che aiuti alle imprese. Il governo di centrosinistra, i cui elementi di spicco corrono a fianco di Veltroni in questa campagna elettorale, continua a fare danni e a camere sciolte emana un decreto che sta già mettendo in ginocchio decine di imprese, soprattutto quelle operanti nel nostro territorio". Lo afferma, in una dichiarazione, Vincenzo Speziali, candidato al Senato con il Popolo della Libertà, in riferimento al decreto ministeriale 40/2008 che rende operativa la sospensione dei pagamenti delle pubbliche amministrazioni per importi superiori a diecimila euro in caso di morosità del beneficiario. "Un decreto - afferma Speziali - che dal punto di vista teorico sarebbe condivisibile, visto che consente una preventiva verifica della regolarità fiscale delle imprese che si relazionano con le pubbliche amministrazioni. Tuttavia la sua applicazione, almeno nel nostro territorio, si scontra con serie problematiche burocratico-procedurali, dovute in particolare all'inefficienza delle pubbliche amministrazioni locali. In pochi giorni, infatti, tante sono state le imprese cui sono stati bloccati i pagamenti perché gli uffici pubblici che avrebbero dovuto predisporre le procedure informatiche per il controllo della regolarità fiscale del beneficiario, non hanno ottemperato. C'é, in pratica, un rimbalzo di responsabilità tra le pubbliche amministrazioni e l'agente di riscossione, Equitalia Servizi Spa. Le prime affermano di non essere nelle condizioni di poter chiedere l'accreditamento delle imprese a Equitalia che, a sua volta, risponde di non aver ricevuto richieste. Una situazione paradossale che, in questo momento politico-economico difficile per il nostro territorio, potrebbe rappresentare il collasso finanziario". "A pagare - sostiene ancora Speziali - sarebbero sempre e soltanto l'intera collettività e la classe imprenditoriale in particolare. Questo nuovo, e speriamo ultimo, regalo del ministro Visco, pone ancora in evidenza il problema della lentezza burocratica e della farraginosità della Pubblica amministrazione che umilia chi, ogni giorno, cerca di svolgere con dedizione, spirito di sacrificio ed abnegazione la propria attività, svilendo ogni tentativo diretto allo sviluppo. Ecco perché, qualora dovessi essere eletto mi spenderò per limitare quanto più possibile le pastoie burocratiche che, spesso sottovalutate, costituiscono il nostro reale problema nonché un forte freno per la nostra crescita" Minniti (PD) incontra gli studenti dell’Unical. Lavoro, legalità, Università e Mezzogiorno sono stati i temi al centro del convegno-dibattito dal titolo "Che ne sarà di noi?", che si è svolto stamani all'Università della Calabria, promosso dall'associazione Aurora. All'incontro hanno partecipato il viceministro all'Interno, Marco Minniti; la responsabile del Mezzogiorno per il Pd, Rosa Villecco Calipari; il rettore dell'Unical, Giovanni Latorre; il consigliere regionale Sandro Principe; il docente dell'ateneo calabrese, Vito Teti; Bianca Iusi, rappresentante Co.co Pro Unical e il presidente dell'associazione Aurora, Stefano Borrello. Per Minniti "cosa ne sarà della Calabria e chi penserà alla nostra regione sono i primi interrogativi da porsi in campagna elettorale. E' proprio in Calabria che dobbiamo stringere un patto per la crescita. La prima ambizione della classe dirigente di questa regione dovrà essere quella di far aumentare anche di un solo punto il Pil. Il futuro della Calabria - ha aggiunto il viceministro - si gioca nel rapporto tra locale e internazionale. Infatti la `ndrangheta ha un "successo perverso" proprio perché coniuga locale e internazionale come è stato evidenziato con la strage di Ferragosto, che è l'idea plastica dell'internazionalizzazione, ideata a San Luca e materializzatasi a Duisburg. Allora la risposta da dare è quella di pensare ad una Calabria che riesca a realizzare un'internazionalizzazione virtuosa. Vorrei che le università calabresi, e l'Unical in particolare, riescano a ricoprire questo ruolo e diventare punta di diamante di tale processo. Dobbiamo sconfiggere la mafia e per farlo dobbiamo farlo coniugando legalità e sviluppo. Quando diciamo di non volere i voti della `ndrangheta, in realtà, compiamo un grande atto di fiducia nei confronti dei calabresi. Quando la politica entra in contatto con la `ndrangheta ha già perso la sua libertà. In Calabria bisogna diventare ossessivi nel rapporto tra etica e politica. Già quando funzionerà la Stazione unica appaltante potremmo evitare la gestione delle prefetture sugli appalti e diventare una delle prime regioni del Sud sul cammino della legalità". La senatrice Calipari ha sottolineato l'importanza della valorizzazione dell'università come punto di eccellenza della formazione perché - ha detto - "é fondamentale capire che le opportunità devono essere date a tutti e che l'internazionalizzazione non significa far allontanare i nostri giovani, ma contribuire alla crescita delle proprie conoscenze. Per questo motivo una delle nostre battaglie sarà quella di lottare affinché la scuola di Alta formazione manageriale, che abbiamo proposto come Pd, abbia la propria sede in Calabria". Per Principe "in questa terra il Partito democratico nella lotta per la sicurezza, la legalità e lo sviluppo ha dimostrato che in Calabria è stato già fatto". Il rettore Latorre, ricordando la storia dell'Unical, ha affermato che "a mio parere il Pd ha già vinto le elezioni avendo scelto con coraggio la coesione" Candidati PDL visitano la Locride. Alcuni candidati della lista del Pdl in Calabria hanno partecipato ad un viaggio nei comuni della locride. Accompagnati dal sindaco di Locri, Francesco Macrì, i candidati Santo Versace, Nitto Francesco Palma, Nino Foti, Giuseppe Valentino, e Vincenzo Speziali hanno trascorso un giorno intero nella Locride per "poter meglio conoscere - è scritto in una nota - i reali bisogni del territorio, le problematiche e le potenzialità sinora inespresse, per un serio e concreto progetto politico di rilancio della Locride e dei suoi prodotti, che ad oggi, come emerge dai dati statistici, è una della zone più depresse dell'Italia anche a causa di una assoluta mancanza di una azione politica di lungimirante progettualità". "Il nostro impegno - ha detto Santo Versace - è quello di essere presenti in questo territorio, non solo in campagna elettorale ma,soprattutto, dal 14 aprile in poi. Per questo motivo quello che chiediamo a tutti i cittadini che intenderanno esprimerci il loro consenso è che finite le elezioni si impegnino ad occuparsi di politica 24 ore al giorno affinché facciano sentire sempre il fiato sul collo a chi, come il sottoscritto, avrà il compito di rappresentarli in Parlamento". Per Nino Foti il tour è una "esperienza positiva, si tratta di un viaggio nella Locride alla scoperta delle eccellenze imprenditoriali esistenti, delle tipicità e delle bellezze ambientali che questo versante della provincia reggina ha da offrire. Ci sono imprenditori virtuosi che in questo territorio vanno presi ad esempio per l'intraprendenza dimostrata e per l'opportunità di lavoro che gli stessi offrono ai molti giovani che credono in un loro futuro nella Locride". La prima tappa del Tour ha fatto meta a Brancaleone si è svolto un dibattito sulle opportunità di sviluppo del territorio legate alla valorizzazione del settore agricolo ed, in particolare, alla millenaria tradizione della coltura del bergamotto. "Una location non casuale - ha detto Speziali - in quanto trattasi di un chiaro esempio di successo imprenditoriale del settore turistico che in questa zona ha molto da esprimere". A Bovalino il candidato Nitto Palma ha evidenziato come "In Calabria c'é un modo molto personale di fare Politica, e come l'impegno che riteniamo di portare avanti debba necessariamente essere quello di mettere la Calabria nelle stesse condizioni di tutti gli altri territori nazionali maggiormente avvantaggiati". A Bivongi il senatore Giuseppe Valentino ha ha evidenziato l'importanza dell'impegno politico da parte dei cittadini e sull'opportunità di coinvolgimento e partecipazione attiva alla vita politica del Paese che il nuovo partito del Popolo della Libertà rappresenta per tutti. Il Tour elettorale dei candidati del PdL si infine concluso in località Moschetta di Locri, presso la "Tenuta Il Palazzo", dove il Sindaco di Locri, Francesco Macrì, ha fatto da moderatore in un dibattito. Questione Cococo
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