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Elezioni il 13 e 14 aprile

 

Elezioni: Vademecum del Viminale su come si vota. Veltroni a Cosenza e Crotone. Giallo sull'assessore Consolo

08 apr 08 Nel vedemecum del Viminale destinato ai cittadini, consultabile sul sito www.interno.it, anche dettagliate indicazioni sulle modalità di voto:
ELEZIONI DELLA CAMERA E DEL SENATO (SCHEDE ROSA E GIALLA) La legge elettorale prevede, per l'elezione della Camera e del Senato, un sistema proporzionale con premio di maggioranza e soglie di sbarramento. Per l'elezione della Camera possono votare i giovani che hanno compito i 18 anni di età, mentre per l'elezione del Senato possono votare coloro che, alla data di domenica 13 aprile, hanno compiuto il 25mo anno. Sia per l'elezione della Camera sia per l'elezione del Senato, l'elettore esprime il voto tracciando con la matita copiativa un solo segno sul solo contrassegno della lista prescelta. E' vietato scrivere sulla scheda il nominativo dei candidati e qualsiasi altra indicazione. Anche nel caso di liste collegate in coalizione, il segno va sempre posto solo sul contrassegno della lista che si vuole votare e non sull'intera coalizione. Se il segno dovesse invadere altri simboli il voto viene comunque assegnato, si intende infatti riferito al contrassegno su cui insiste la parte prevalente del segno stesso. Nella regione Valle d'Aosta (per Camera e Senato) e nella regione Trentino-Alto Adige (per il solo Senato) l'elettore esprime il voto tracciando con la matita un solo segno (es. una croce o una barra) sul contrassegno del candidato prescelto o nel rettangolo che lo contiene.
ELEZIONI PROVINCIALI (SCHEDA VERDE) L'elettore potrà esprimere il proprio voto: - tracciando un solo segno sul rettangolo contenente il nominativo del candidato alla carica di presidente della provincia. In tal modo, il voto si intenderà attribuito solo al predetto candidato presidente; - tracciando un solo segno o sul contrassegno relativo ad uno dei candidati alla carica di consigliere provinciale o sul nominativo del candidato presidente. In tal modo, il voto sarà attribuito sia al candidato consigliere che al candidato alla carica di presidente collegato; - tracciando un segno sia sul rettangolo contenente il nominativo del candidato presidente, sia sul contrassegno relativo ad uno dei candidati consiglieri collegati o sullo stesso nominativo del candidato consigliere medesimo. In tal modo, il voto sarà parimenti attribuito tanto al candidato alla carica di presidente che al candidato consigliere che fa parte del gruppo o di uno dei gruppi collegati. Per le elezioni provinciali non è ammesso il 'voto disgiunto', cioè il voto per un presidente della provincia di un gruppo o di un gruppo di liste e per un candidato al consiglio provinciale di un altro gruppo o gruppo di liste.
ELEZIONI COMUNALI (SCHEDA AZZURRA) Nei comuni con popolazione superiore a 15.000 abitanti l'elettore potrà esprimere il voto: - tracciando un solo segno sul rettangolo contenente il nominativo del candidato alla carica di sindaco. In tal modo, il voto si intenderà attribuito solo al candidato sindaco; - tracciando un solo segno sul contrassegno di una delle liste di candidati alla carica di consigliere comunale collegate a taluno dei candidati alla carica di sindaco. In tal modo, il voto sarà attribuito sia alla lista di candidati consiglieri che al candidato sindaco collegato; - tracciando un segno sia su uno dei contrassegni di lista che sul nominativo del candidato alla carica di sindaco collegato alla lista votata. In tal modo, il voto si intenderà attribuito tanto al candidato sindaco che alla lista ad esso collegata; - tracciando un segno sul rettangolo contenente il nominativo del candidato alla carica di sindaco ed un altro segno sul contrassegno di una lista di candidati consiglieri non collegata al candidato sindaco prescelto. In tal modo, il voto si intenderà attribuito sia al candidato sindaco che alla lista di candidati consiglieri (cosiddetto voto disgiunto). L'elettore potrà manifestare un solo voto di preferenza per un candidato alla carica di consigliere comunale, scrivendone il nominativo (solo il cognome o, in caso di omonimia, il cognome e nome e, ove occorra, la data e il luogo di nascita) sulla riga alla destra del contrassegno della lista di appartenenza del candidato consigliere. In tal modo, il voto si intenderà attribuito, oltre che al singolo candidato a consigliere comunale e alla lista cui il candidato stesso appartiene, anche al candidato alla carica di sindaco collegato con la lista stessa, a meno che l'elettore non si sia avvalso della facoltà di voto disgiunto. Nei comuni con popolazione sino a 15.000 abitanti di regioni a statuto ordinario l'elettore potrà esprimere il proprio voto: - tracciando un solo segno di voto sul nominativo di uno dei candidati alla carica di sindaco; - tracciando un solo segno di voto sul contrassegno di una delle liste di candidati alla carica di consigliere; - tracciando un segno di voto sia sul contrassegno di lista che sul nominativo del candidato alla carica di sindaco collegato alla lista votata. In tutti questi, il voto si intenderà attribuito sia in favore del candidato alla carica di sindaco sia in favore della lista ad esso collegata. L'elettore potrà manifestare un solo voto di preferenza per un candidato alla carica di consigliere comunale, scrivendone il nominativo sulla riga stampata sotto il contrassegno della lista di appartenenza del candidato consigliere stesso. Così il voto si intenderà attribuito, oltre che al singolo candidato a consigliere comunale, anche alla lista cui il candidato appartiene e al candidato alla carica di sindaco collegato con la lista stessa
Questo il vademecum per il cittadino elettore diffuso dal Viminale:
DOVE SI VOTA Si vota in tutta Italia per il rinnovo dei componenti del Senato della Repubblica e della Camera dei deputati. * Si vota inoltre: nelle regioni a statuto ordinario per eleggere: 8 presidenti di Provincia e relativi Consigli (Asti, Varese, Massa Carrara, Roma, Benevento, Foggia, Catanzaro, Vibo Valentia) 426 sindaci e i Consigli comunali (di cui 9 capoluoghi di provincia: Brescia, Sondrio, Treviso, Vicenza, Massa, Pisa, Roma, Viterbo, Pescara). Nelle regioni a statuto speciale per eleggere: i presidenti degli organi consiliari delle regioni Sicilia e Friuli Venezia Giulia; In Friuli Venezia Giulia si vota anche per le elezioni del presidente e dell'amministrazione provinciale di Udine e per i sindaci e i consigli di 8 comuni (di cui un capoluogo di provincia, la città di Udine).
QUANDO SI VOTA Le operazioni di voto si svolgono: domenica 13 aprile, dalle ore 8 alle ore 22 e lunedì 14 aprile, dalle ore 7 alle ore 15 In caso di turno di ballottaggio per l'elezione dei presidenti di provincia e dei sindaci si voterà: domenica 27 aprile, sempre dalle ore 8 alle ore 22 e lunedì 28 aprile 2008, dalle ore 7 alle ore 15.
IL CORPO ELETTORALE CAMERA E SENATO Gli elettori sul territorio nazionale (dati riferiti al 45° giorno antecedente la data della votazione e suscettibili di lievi modificazioni al termine della revisione straordinaria delle liste elettorali attualmente in corso) sono: - per la Camera dei deputati 47.295.978 (22.688.262 maschi e 24.607.716 femmine) - per il Senato della Repubblica 43.257.208 (20.620.021 maschi e 22.637.187 femmine). Eleggono 618 deputati e 309 senatori. Le sezioni elettorali sono 61.225. Gli elettori residenti all'estero che votano per la circoscrizione estero (dati provvisori) sono: - per la Camera dei deputati 2.812.400 - per il Senato della Repubblica 2.531.560. Eleggono 12 deputati e 6 senatori.
ELEZIONI PROVINCIALI Le elezioni nelle 8 province di regioni a statuto ordinario interessano 5.838.223 elettori (2.797.138 maschi e 3.041.085 femmine). Le sezioni elettorali sono 6.758. ELEZIONI COMUNALI Sono 6.060.784 elettori (2.896.923 maschi e 3.163.861 femmine).
Le sezioni elettorali sono 6.990. Considerando una sola volta gli enti interessati contemporaneamente a più elezioni amministrative nelle regioni a statuto ordinario, il numero complessivo di elettori è di 9.099.766, di cui 4.371.308 maschi e 4.728.458 femmine. Il numero complessivo di sezioni elettorali è di 10.624. Per Friuli Venezia Giulia e Sicilia (al 30 giugno 2007) gli elettori sono 5.697.172 (2.751.466 maschi e 2.945.706 femmine). Le sezioni elettorali interessate sono 6.669.

Veltroni a Cosenza e Crotone. La campagna elettorale sta per finire, domenica e lunedi' si va al voto e Walter Veltroni, oggi in Calabria per le ultime due tappe del suo tour in pullman (''e' stata un'esperienza meravigliosa''), appare fiducioso. E ricorre ad un parallelismo con la Nazionale italiana di calcio vincitrice dei Mondiali dell'82 in Spagna per caricare le migliaia di sostenitori che anche oggi lo hanno applaudito prima a Crotone, e poi a Cosenza dove in piazza c'erano miglia di persone, 10 mila secondo la Questura ed il doppio per gli organizzatori. La similitudine del Pd con la Nazionale di Bearzot nasce dopo un colloquio telefonico con l'ex ct. ''Nessuno pensava che ce la potessimo fare - spiega Veltroni dal palco - poi abbiamo vinto con l'Argentina, il Brasile e la Polonia. E il 13 aprile c'e' la finale. Il risultato fatelo voi. Dobbiamo vincerla tutti insieme''. In Veltroni c'e' fiducia per il risultato delle elezioni, ma anche la preoccupazione per la piega che sta prendendo quest'ultima parte della campagna elettorale, con il richiamo alle armi da parte del leader della Lega Umberto Bossi e quello successivo di Raffaele Lombardo del Mpa. ''Finira' che si spareranno tra loro'' dice l'ex sindaco di Roma, ma con poca voglia di scherzare. E quando poi, nel viaggio tra Crotone e Cosenza, i suoi collaboratori gli consegnano le agenzie di stampa con le dichiarazioni di Berlusconi sull'esame ai pm per accertarne la sanita' mentale, l'ex sindaco di Roma sottolinea come ''nelle ultime ore sembra che ci sia una perdita di controllo tra i nostri avversari''. Poi l'annuncio della lettera a Silvio Berlusconi per chiedere il suo impegno a garantire lealta' alla Repubblica. ''Ho scritto al principale esponente dello schieramento a noi avverso - annuncia Veltroni a Cosenza - per chiedergli, quale che sia il ruolo di ciascuno, di dare garanzie ai cittadini. Da parte mia ho garantito lealta' repubblicana che si basa su quattro punti: tutela dell'unita' dello Stato; rifiuto di ogni forma di violenza praticata o dichiarata; fedelta' alla Costituzione repubblicana; fedelta' alla bandiera tricolore e all'inno di Mameli. Ciascun candidato prenda l'impegno solenne su questi quattro punti a nome della sua coalizione''. Una richiesta che, inevitabilmente, prende le mosse dalle ultime dichiarazioni di Bossi. ''Non e' secondario ed e' grave l'eventualita' di avere un Ministro che non si riconosce nel tricolore. Se la destra vince, la Lega sara' condizionante e sara' in grado di decidere i comportamenti. Daremo il Paese a chi non riconosce il tricolore e invoca la secessione. Vogliamo far dipendere il Paese da una forza politica che invoca la secessione? Questo deve fare l'Italia?''. In una terra con una percentuale di disoccupazione tra le piu' alte del Paese ed un disperato bisogno di risollevarsi, Veltroni torna a ripetere la ricetta preparata dal Pd: investimenti in infrastrutture, aiuti alle imprese e formazione. Ma anche lotta senza quartiere alla criminalita'. E dopo avere ribadito forte e chiaro il no del Pd ai voti della criminalita', Veltroni, giunto a Crotone all'indomani della maxi operazione contro le principali cosche della zona, ringrazia la polizia ed i magistrati: ''devono sentire la presenza dello Stato e se vinceremo le elezioni faremo una lotta senza quartiere contro tutte le mafie''. E al pm che ha firmato i fermi a Crotone, oggetto di minacce delle cosche, Veltroni telefona per esprimergli vicinanza e solidarieta'.

Santelli (PDL) “Criminalità e Lega per Veltroni sono spot”. "Rolter Velprodi, nel vano tentativo di far dimenticare le sue origini ed il presidente del suo partito, durante il tour per le regioni del Sud sta dimostrando di essere veramente a corto di contenuti". Lo afferma, in una dichiarazione, Jole Santelli, responsabile sicurezza di Forza Italia e candidata del Pdl alla Camera, in merito a quanto dichiarato da Walter Veltroni oggi in Calabria. "Utilizzando come spot pubblicitari la lotta alla criminalità organizzata e lo spauracchio della Lega - aggiunge Santelli - il candidato premier del PD forse pensa di conquistare l'elettorato meridionale. Non abbiamo l'anello al naso e ricordiamo bene quando Prodi si è presentato agli italiani come colui che aveva a cuore solo la loro felicità e sappiamo bene come è andata a finire. Oggi, il ritornello velprodiano dell'interesse nazionale assomiglia un po' troppo ad un film già visto"

De Sena (PD) “Porto di Gioia banco di prova”. ''Gioia Tauro e il suo porto rappresentano il banco di prova su cui sperimentare in chiave strategica un nuovo modo di intendere la macchina amministrativa in Calabria''. Lo ha detto Luigi De Sena, capolista al Senato del Pd in Calabria, partecipando ad una manifestazione a Saline Joniche. ''Sono il dialogo, la proposta e la progettazione - ha aggiunto De Sena - i criteri che possono portare avanti la causa calabrese''. De Sena, soffermandosi sui temi della criminalita', ha detto che ''occorre un contrasto rigoroso alle mafie, teso a prosciugare le fonti del loro sostentamento potenziando sia il regime della confisca dei beni, da estendere anche in via preventiva alla condanna, che le investigazioni di qualita'''. All'incontro hanno partecipato anche i candidati Maria Grazia Lagana', Pietro Cozzupoli e Giuseppe Arena insieme ad una delegazione dei lavoratori Lsu dei comuni di Melito Porto Salvo e Motta San Giovanni. L'ex prefetto De Sena, definitosi ''calabrese per vocazione'', ha stimolato la politica locale ''ad una maggiore concretezza e a non inseguire 'libri dei sogni''', impegnandosi in prima persona ''per raggiungere obbiettivi reali''. De Sena ha anche sottolineato ''la necessita' per le amministrazioni locali di fare rete, attraverso una concertazione equilibrata tra le varie responsabilita' amministrative, affinche' si pervenga ad una nuova progettualita' che individui nella certezza dei tempi e delle responsabilita' personali un nuovo metodo teso ad un'inversione di tendenza rispetto a quanto avvenuto fino ad oggi''.

Napoli (PDL) “Raccogliere appello testimoni di Giustizia”. 'Il gesto con il quale, nella giornata di ieri, il testimone di giustizia calabrese, Giuseppe Grasso, ha inteso urlare la sua disperazione e l'abbandono della località protetta, senza scorta, da parte dell'altro testimone di giustizia calabrese, Giuseppe Masciari, per recarsi nella nostra Regione, come forma estrema di protesta per la mancata risposta delle Istituzioni, non possono non richiamare l'attenzione di chi è preposto a garantire tutti coloro che, come Grasso e Masciari, con grandi coraggio e senso civico, hanno contribuito ad assicurare alla giustizia importanti pezzi della criminalità organizzata". E' quanto sostiene, in una dichiarazione, il deputato di An Angela Napoli, componente della Commissione parlamentare antimafia. "Giuseppe Grasso, insieme alla moglie, Francesca Franzé - aggiunge Angela Napoli - sono stati preziosi testimoni nei processi contro i Mancuso, principali clan della 'ndrangheta vibonese. Giuseppe Masciari ha testimoniato in numerosi processi penali contro la criminalita' organizzata calabrese. Entrambi i testimoni non hanno mai risparmiato nelle loro denunzie i richiami alle collusioni politico-mafiose-istituzionali esistenti in Calabria. La gravità delle proteste di Grasso e Masciari, evidenziano il disagio dei testimoni di giustizia e le numerose criticità esistenti nell'attuale gestione degli stessi, sia sotto il profilo della sicurezza, sia sotto i profili connessi con il soddisfacimento dei bisogni materiali, psicologici, economici e sociali riferibili alle stesse figure ed ai rispettivi nuclei familiari. Disagi e criticità emerse durante l'attività d'inchiesta sui testimoni di giustizia svolta dal primo Comitato, che ho coordinato, e che hanno portato la Commissione parlamentare antimafia ad approvare una specifica relazione, trasmessa al Parlamento, contenente proposte di riforma dell'attuale sistema". "L'indagine - dice ancora Angela Napoli - ci ha portati a proporre 'un mutamento di mentalita' e metodo, una diversa filosofia nell'approccio alla figura del testimone che va visto non come un peso ma come una risorsà. Il testimone di giustizia non può acquisire tale status e poi non essere seguito 'passo passo' per la soluzione di tutte le sue necessità. Non può essere privato dell'effettivo mantenimento del pregresso tenore di vita goduto, né dell'aiuto necessario per il suo reinserimento lavorativo, né di un adeguato sistema di protezione che assicuri la sua incolumità fisica e quella dei suoi familiari. Molte delle proposte contenute nella citata specifica relazione della Commissione Antimafia non avrebbero bisogno di interventi normativi, ma semplicemente di un diverso approccio e valutazione dei singoli casi da parte della Commissione centrale e del Servizio centrale di protezione, istituiti con decreto-legge n. 8/91. Ed è proprio a questi due organi che sento di fare appello al fine di chiedere un adeguato intervento sui due casi, Grasso e Masciari, congiunto con la salvaguardia di tutti i testimoni di giustizia, preziosi per garantire alla giustizia i mafiosi"

Magarò (PS) “PD reincarnazione vecchia DC”. "Le cronache che vengono riportate dalla stampa anche relativamente allo svolgimento della campagna elettorale a Cosenza (anziani portati in carovana al ristorante in cambio di voti, istituzioni pubbliche come l'Unical che di fatto si schierano per un partito) confermano ciò che noi sostenevamo da tempo. Ossia che il Partito Democratico non è che la reincarnazione della Democrazia Cristiana". Lo afferma Salvatore Magarò, consigliere regionale e candidato alla Camera per il Partito socialista. "Ma non della parte nobile della Dc- aggiunge Magarò - dei De Gasperi e dei Moro: no, piuttosto del doroteismo, della sua componente paludosa, ambigua e subdola. Altro che novità! Altro che metodi moderni! Questi zombies rivelano le caratteristiche di sempre: occupazione del potere, trasformismo, machiavellismo, spregiudicatezza, lottizzazione. Come faceva il signor Achille Lauro, che distribuiva 'panem et circenses' in cambio di potere, tutto il potere, e democratico è soltanto una parola svuotata di senso".

Forgione (SA) “Stipendi e pensioni al riparo dal caro vita”: "Noi vogliamo ripartire proprio da dove si è fermato il governo Prodi quando si trattava di ridistribuire la ricchezza dopo gli anni della lotta all'evasione e del risanamento dei conti pubblici". E' quanto afferma, in una nota, il capolista al Senato della Sinistra Arcobaleno, Francesco Forgione. "Forgione, assieme al il candidato alla presidenza della Provincia Pino Commodari e la candidata nel collegio di Catanzaro VI Giulia Menniti - riporta un comunicato - si sono recati al mercato rionale di Santa Maria per parlare con gli esercenti ambulanti e soprattutto per confrontarsi con quanti, ogni martedì, si recano al mercato alla ricerca di offerte vantaggiose dimostrando l'esistenza riconosciuta di un disagio sociale determinato dall'aumento del costo della vita che non si riesce ad arginare". "Stipendi e pensioni - prosegue Forgione - vanno salvaguardati dal caro-vita. L'unico partito che propone un meccanismo automatico di difesa dei prezzi, una sorta di scala mobile che decida un nuovo paniere. Queste proposte sono ancora più forti per la Calabria, dove la condizione di vita è già più povera perché il lavoro è meno pagato e le condizioni di vita sono più precarie. Per questo la Sinistra arcobaleno sta nei mercati sapendo che si deve combattere da qui la sfiducia data dal rapporto tra le condizioni materiali di vita e questi prezzi che rischia in assenza di una politica concreta in sfiducia generale. Per questo noi chiediamo un voto, siamo gli unici ad avere una proposta di un meccanismo di difesa automatica del potere d'acquisto. Possiamo ancora starci da queste parti". "Anche gli Enti locali e la Provincia si devono sentire fortemente impegnati ad andare incontro alle esigenze dei cittadini - sostiene Menniti - perché le condizioni di vita sono drammatiche e problematiche per la stragrande parte della popolazione. Santa Maria è un quartiere fortemente popolare, dove vivono pensionati, operai, famiglie che hanno difficoltà ad arrivare alle fine del mese. La Provincia pur avendo competenze diverse deve sentirsi fortemente impegnata a migliorare la qualità della vita".

Laratta e Marini (PD) “Necessario un cambiamento”. "E' necessario un nuovo partito per migliorare la società italiana e quella calabrese in particolare. L'attuale Giunta regionale non ha realizzato il programma che si era proposto e di conseguenza è necessario un cambiamento". Lo ha detto Franco Laratta, candidato alla Camera col Pd, nel corso di una manifestazione elettorale a Corigliano Calabro. Secondo Laratta, "serve una classe politica nuova che si adoperi affinché si abbia una Calabria migliore". Secondo Cesare Marini, anch'egli candidato alle elezioni politiche, "Il Pd è un fatto nuovo, un partito compatto che troverà le soluzioni che il governo Prodi non ha potuto realizzare perché ha dovuto operare in una situazione di disagio ed è stato sottoposto a continui ricatti. Bisogna lavorare per interessi collettivi e non individuali. Sarà quindi necessario affrontare il problema del lavoro proteggendo l'impresa perché essa è l'unica garanzia per la creazione di posti di lavoro".
Laratta poi chiarisce “Giunta fa buon lavoro”. "Trovo abbastanza curioso che al mio 56/mo comizio possa avere attaccato frontalmente la giunta regionale perché 'non ha realizzato il programma'. Non ho mai detto questa cosa. Ho soltanto espresso preoccupazione, nel corso di una manifestazione a Corigliano, per le condizioni un cui versa la Calabria". Lo afferma, in una dichiarazione, Franco Laratta, candidato alla Camera per il Pd. "Ho espresso preoccupazione - aggiunge Laratta - per le difficoltà economiche dei calabresi, per i giovani costretti ad emigrare, per le famiglie in gravi condizione economiche, per la criminalità organizzata che la fa da padrone, per la corruzione che appare sempre più diffusa. Ho auspicato anche un forte impegno del futuro governo in favore della Calabria. Con l'auspicio, inoltre, che le ingenti risorse finanziarie europee del periodo 2007-2013 possano essere utilizzate al meglio, non come è accaduto per le precedenti, durante i dieci anni di giunte regionali di centro-destra, che sono andate in buona parte perdute. Ma su questo, so che la Giunta regionale sta facendo un buon lavoro". "Ho ribadito inoltre - afferma ancora Laratta - che la Calabria ha bisogno di una svolta, anche in termini di azione politica e di un forte rinnovamento della classe dirigente. Il Pd nasce per cambiare, per innovare, per segnare una svolta. Guai se risultasse la pura sommatoria dei voti e dei gruppi dirigenti, a tutti i livelli, degli ex ds e della ex Margherita. Avremmo fallito sul nascere l'obiettivo vero del Partito Democratico". "Questo è quello che dico da oltre un mese - conclude Laratta - in ogni manifestazione elettorale. Questo è quanto ho affermato ieri sera a Corigliano, nel corso di una manifestazione elettorale. Ogni altra dichiarazione a me attribuita non corrisponde al mio pensiero".

Giallo sull’espulsione dell’ass Consolo dal PS
La Commissione nazionale Organizzazione e tesseramento del Partito Socialista ha espulso dal partito Rosetta Console, assessore al Turismo della Provincia di Cosenza, e Francesco Regina. A dare notizia del provvedimento disciplinare è un comunicato dell'organismo nazionale diffuso dalla federazione del Partito socialista di Cosenza. La commissione nazionale del partito ha respinto la domanda di iscrizione di Console e Regina "in quanto - è scritto nel comunicato - incompatibile con il loro sostegno a liste elettorali concorrenti alla lista del Partito Socialista. Pertanto Rosina Console e Francesco Regina - conclude la nota - cessano la loro appartenenza al partito"
Non c'é stato alcun diniego da parte del Partito Socialista all'iscrizione di Rosetta Console, assessore al Turismo della Provincia di Cosenza. A sostenerlo, in un comunicato, è la stessa Console che smentisce i contenuti di un comunicato diffuso dalla federazione provinciale di Cosenza nel quale si riportava la decisione di espulsione dal partito adottata da organismi nazionali. "In riferimento alle notizie diffuse circa un diniego della richiesta di mia iscrizione al Partito Socialista - afferma Console - da parte di una Commissione nazionale devo precisare che non solo non ho ricevuto in tal senso alcuna comunicazione personale anzi, al contrario, nello scorso mese di marzo mi è pervenuta una lettera ufficiale a firma del segretario Boselli che mi ringrazia e afferma "...di essere lieto di consegnarmi la te ssera di adesione al Partito Socialista..." con il n.8943, che allego in copia".

Questione Cococo
"Il ministro per le Riforme e le innovazioni nella Pubblica amministrazione, Luigi Nicolais, ha informato il viceministro dell'Interno, Marco Minniti di avere convocato per domani presso gli uffici del Ministero da lui diretto un tavolo per avviare un'analisi esplicativa di tutte le tematiche connesse alla legge sulla stabilizzazione". E' quanto si afferma in una nota diffusa dall'ufficio stampa del viceministro Minniti. Allla riunione parteciperanno rappresentanti del Ministero per le Riforme e l'Innovazione nella P.A. e del Ministero del Tesoro.
Iniziativi Minniti in ritardo. "L'iniziativa del ministro Nicolais è positiva, ma tardiva. Egli può benissimo varare la circolare entro venerdì prossimo". E' quanto afferma, in una nota, il coordinatore dei cococo, Paolo De Biase commentando la convocazione per domani al Ministero per le Riforme di un tavolo sulle stabilizzazioni. "La novità della convocazione ci induce ancora a sperare che sia possibile arrivare a risolvere un problema iniquo - prosegue De Biase - Nicolais è persona perbene, ma noi non possiamo accontentarci di un tavolo concertativo. Rimaniamo apartitici e non ci schieriamo con nessuno e rassegniamo le nostre considerazioni finali a venerdì prossimo. A tre giorni dall'impegno formale assunto dal viceministro Minniti, per il quale abbiamo annullato la manifestazione indetta per il 10 aprile prossimo a Napoli, nessuna notizia proviene dal Ministero della Funzione pubblica circa la nostra richiesta di circolare interpretativa sulla legge 244/07. Comunichiamo, pertanto, di avere iniziato la spedizione dei certificati elettorali che saranno inviati alla Prefettura di Napoli, Piazza del Plebiscito". "Registriamo l'assordante silenzio del segretario del PD Veltroni e del ministro Nicolais - sostiene ancora De Biase - che ci addolora e ci induce a pensare che siamo stati presi ancora una volta in giro. Le 2.384 adesioni raccolte in dieci giorni fra i cococo di Napoli, di Salerno, di Taranto, di Bari, di Catanzaro, Vibo, Foggia non sono ancora bastate a convincere i signori che stanno al Governo ad un atto giusto e meritorio. Chiediamo solo che venga emanata una circolare interpretativa che consenta a chi ha maturato i 36 mesi di lavoro come prescrive la legge a partire dal primo gennaio 2002, di poter essere stabilizzati. Ci rivolgiamo anche al presidente Berlusconi poiché assuma impegni in questa direzione in caso di vittoria della sua coalizione"

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