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Elezioni: Udc “Un partito forte”. Zavettieri “Nessuna lobby al sud”. Dima “Sul ponte si comincia a ragionare”

23 apr 08 ''Le fantasiose dichiarazioni da piu' parti pronunciate in merito al risultato elettorale conseguito in Calabria dall'Udc non meriterebbero alcuna risposta se, una volta avanzate, esse non finissero per fare un torto o peggio un insulto all'intelligenza, alla maturita' e alla coscienza civica degli elettori calabresi i quali, a leggere le suddette dichiarazioni, sarebbero privi di identita' e di convinzioni politiche''. E' quanto sostiene, in una dichiarazione, il segretario regionale dell'Udc, Francesco Talarico. ''Il volere nascondere il ridimensionamento e finanche il fallimento dei propri disegni elettorali scaricandoli sul successo altrui - aggiunge Talarico - e' una vecchia tattica cui si puo' dare solo l'attenuante della comodita' e l'aggravante della scarsa fantasia. Allo stato nessuno puo' dire altro che quanto affermato dal responso delle urne. In Calabria esiste e opera una forte Udc che si conferma forza trainante del centro politico e che ha aumentato in voti rispetto alle politiche di soli due anni fa. In particolare, poi, i risultati elettorali conseguiti alle politiche e alle provinciali, sia nella provincia di Vibo Valentia che in quella di Catanzaro, sono simili. Con cio' si esclude qualsiasi apporto esterno. Sono voti palesemente lontani da considerazioni di convenienza, di false promesse, di patti e di ambizioni di potere perche' semplicemente ispirati alla scelta autonoma e libera compiuta da Pier Ferdinando Casini e da tutta la dirigenza politica nazionale dell'Udc''. ''Poiche' essa si e' rivelata vincente - conclude Talarico - ha di fatto offerto sponda al risentimento di chi non si aspettava la tenuta dell'elettorato di centro. Tutto questo non fa che suffragare la bonta' della scelta attuale di indipendenza dall'uno e dall'altro degli schieramenti, che trova d'altra parte coerenza nella dichiarazione di liberta' di voto per gli elettori dell'Udc in occasione del ballottaggio di domenica prossima per l'elezione del presidente della Provincia di Catanzaro''.

Zavettieri “Nessuna lobby del sud”. Il segretario nazionale de I Socialisti, Saverio Zavettieri, replica, con una nota, all'articolo pubblicato ieri sul Corriere della Sera da Michele Salvati dal titolo 'Le due Italie. La lobby del Sud'. ''Secondo Salvati - afferma Zavettieri - ci sarebbe una potente lobby meridionale di parlamentari del Pdl impegnata a bloccare ogni velleita' federalista della Lega a partire dal federalismo fiscale. Intanto la lobby del Sud esiste solo nella fantasia di Salvati, in quanto la rappresentanza parlamentare meridionale da 15 anni a questa parte non ha mai contato cosi' poco come oggi, sia per quantita' e qualita', tanto con il Polo che con il centrosinistra''. Lo sostiene, in una nota, il segretario de I Socialisti, Saverio Zavettieri. ''Basterebbe da analizzare infatti la grande mobilita' dell'elettorato meridionale da quando e' in vigore il sistema bi-polare maggioritario, che sceglie chi governa il Paese - aggiunge Zavettieri - per rendersi conto e concludere, contrariamente a quanto sostiene Salvati, che il Mezzogiorno non si schiera con chi vince, ma decide chi deve perdere le elezioni. Secondo Zavettieri, ''se valanghe di elettori si spostano di volta in volta da uno schieramento all'altro, sia in Campania, che in Puglia, in Calabria, in Sicilia o in Sardegna, non risultando stabilizzati come al centro, saldamente in mano ai Ds ieri ed al Pd oggi, o al nord in mano alla CdL prima ed alla Lega ora, significa che prevale il voto contro chi governa e che l'elettore meridionale non contando nulla dalla parte a cui aveva affidato la fiducia, si rivolge all'altra nella speranza di contare qualcosa in futuro''. ''Tra gli altri difetti del bipolarismo maggioritario di ieri e del bi-partitismo maggioritario di oggi - sostiene ancora Zavettieri - c'e' il forte indebolimento del sistema democratico e della base di rappresentanza, che penalizza la parte debole del Paese priva di punti di forza che trovava storicamente nella rappresentanza politica una istanza di compensazione che oggi e' venuta meno, lasciando il Mezzogiorno privo di riferimenti ed abbandonato a se stesso''. ''Per chi vuole trovare una via d'uscita a questa grande anomalia - conclude Zavettieri - c'e' un terreno utile di analisi e di elaborazione politica che solo le forze minori dotate di cultura riformista sono in grado di fare. Anche perche' quelle maggiori che hanno entrambi il cuore e la mente al nord del Paese non hanno interesse a fare, lucrando comunque alternativamente e senza costo di questa grande rendita di posizione''.

Dima “Sul ponte si comincia a ragionare”. "De Sena è convinto che il Ponte sullo Stretto di Messina rappresenti per il Mezzogiorno una grande opportunità di sviluppo infrastrutturale tanto da sostenere che anche il Partito Democratico scioglierà, presto, ogni riserva in merito pronunciando finalmente parole chiare sull'argomento". E' quanto afferma in una nota il coordinatore regionale di An e neo eletto alla Camera, Giovanni Dima. "In attesa di conoscere - aggiunge - la posizione di Veltroni che, secondo quanto affermato dallo stesso capolista calabrese del Pd al Senato, comunque 'non si e' espresso contrò, anche nell'altro schieramento politico si inizia a ragionare, senza pregiudizi di natura ideologica, sulla possibilità di realizzare un'opera che sarebbe troppo riduttivo e sterile definire inutile o addirittura pericolosa. Il Popolo della Libertà e lo stesso Berlusconi hanno voluto che la costruzione del Ponte sullo Stretto ritornasse ad essere una priorità dell'agenda politica del nuovo governo perché ad essa é legata anche l'opportunità di realizzare un grande e moderno sistema di comunicazione stradale e ferroviaria di interesse sia nazionale che europeo. Non solo il collegamento stabile tra le due rive dello Stretto ma anche e soprattutto il completamento definitivo dell'intera rete infrastrutturale, che per la Calabria è rappresentata dall'autostrada Salerno - Reggio Calabria, dalla statale 106, dalla linea ferroviaria e dal sistema portuale, rappresentano gli obiettivi finali di un progetto che non si esaurirebbe, soltanto e semplicemente, nella costruzione del Ponte ma che, invece, avrebbe un impatto decisivo e straordinario sul rilancio infrastrutturale del Sud". "Con il governo Berlusconi - prosegue Dima - si aprirà, quindi, una nuova fase di attenzione verso i problemi delle regioni meridionali e di capacità di raggiungere obiettivi concreti di crescita economica e sociale attraverso risposte forti anche in tema di contrasto alla criminalità organizzata ed alla sua capacità di infiltrarsi nel settore delle opere pubbliche. In attesa che Minniti ed Loiero manifestino le proprie rispettive opinioni, facendo finalmente conoscere ai calabresi la posizione del Pd e della Giunta regionale sull'argomento, consideriamo positive le parole di De Sena perché si prende atto della validità di una proposta pensata nell'interesse del Sud".

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