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Elezioni il 13 e 14 aprile

Speciale elezioni: --> il paginone

 

Elezioni: Tra gli esclusi il presidente della Commissione Antimafia. Polemiche tra Dima e Pirillo e tra Galati e Loiero. Reazioni

15 apr 08 Il presidente uscente della Commissione parlamentare antimafia, Francesco Forgione, paga il crollo della Sinistra Arcobaleno e manca la riconferma in Parlamento. Capolista al Senato in Calabria, Forgione, originario di un paese alle porte di Catanzaro, Tiriolo, era tornato nella sua regione dopo una lunga parentesi in Sicilia dove era stato dirigente del Prc. Tra gli esclusi illustri di questa tornata elettorale figura anche l'ex segretario della Uil, Pietro Larizza, originario di Reggio Calabria, che dopo una parentesi con i Ds, si era candidato con il Partito socialista al Senato. Il mancato raggiungimento del quorum minimo del 4% dei socialisti ha provocato anche l'esclusione dalla Camera di Giacomo Mancini, nipote omonimo dell'ex segretario nazionale del Psi morto sei anni fa. Sempre alla Camera non e' riuscita a rientrare tra gli eletti la baronessa Teresa Cordopatri, testimone in numerosi processi contro la 'ndrangheta della Piana di Gioia Tauro, capolista al Senato di Idv. Il partito, nonostante il buon risultato ottenuto, non e' riuscito a centrare il quorum per l'elezione di un senatore. Esce dal parlamento anche Gino Trematerra che con l'Udc ha cullato per molte ore il sogno della conquista di un seggo, sfuggito poi per un niente nell'ultima fase dello scrutinio dei voti per il Senato. L'insuccesso della Sinistra Arcobaleno costa cara anche a Francesco Ferrara e al senatore uscente Nuccio Iovene della Sinistra Arcobaleno, esclusi dalla Camera. Nel Pdl manca la riconferma il parlamentare uscente di Forza Italia Luigi Fedele, in passato presidente del Consiglio Regionale.

Galati accusa Loiero “Voti all’Udc”. Bordino (Udc) smentisce. Loiero "Udc cresce dopo fuga Galati"

15 apr 08 'Se si guarda ai territori dove hanno avuto influenza politica, in queste elezioni, i rappresentanti del gruppo politico di Loiero, emerge un dato politico chiaro ed evidente: gli esponenti piu' vicini al presidente della Regione Calabria hanno fatto votare Udc''. Lo sostiene, in una dichiarazione, il neo deputato del Pdl Giuseppe Galati, ex esponente dell'Udc. ''Mentre il Partito democratico ha guadagnato voti a sinistra, togliendoli alla Sinistra arcobaleno - aggiunge Galati - c'e' stata una compensazione in negativo attraverso un apporto elettorale all'Udc da parte di persone vicine a Loiero. Una situazione di cui, peraltro, si potra' avere la prova politica nei comportamenti che avra' di qui a poco l'Udc calabrese nei confronti della Giunta Loiero''.
Bordino. ''Capisco l'imbarazzo dell'on. Pino Galati per il brillante risultato elettorale dell'Udc in Calabria. Ma si deve rassegnare perche' i voti all'Udc, che ha migliorato il dato elettorale delle precedenti consultazioni, nonostante la sua fuoriuscita, sono il frutto dell'impegno di tantissimi amici coerenti, leali e convinti del progetto politico del partito''. Lo afferma, in una dichiarazione, il segretario provinciale di Catanzaro dell'Udc, Vito Bordino, replicando alle affermazioni del neodeputato del Pdl ed ex parlamentare dell'Udc. ''Il nostro - aggiunge Bordino - e' un dato politico che non e' figlio di opportunismi e transumanze, ma e' l'effetto di una posizione chiara e precisa, oltre che di rispetto degli elettori e dagli stessi premiata. Non ci risulta, comunque, alcunche' su quanto insinuato sui media dall'on. Galati circa consensi provenienti da amici del presidente Loiero. Le insinuazioni dell'on. Galati ci sembrano piuttosto un volersi giustificare presso qualcuno del positivo dato elettorale dell'Udc ottenuto senza la sua presenza''.
Loiero: ''Mi si danno poteri che non pensavo di avere, soprattutto in provincia di Reggio Calabria dove, dicono, avrei fatto votare Udc''. Lo ha affermato il presidente della Regione Agazio Loiero, commentando, tramite una nota del portavoce, alcune dichiarazioni dell'on. Giuseppe Galati, ex sottosegretario dell'Udc ora eletto nelle liste del Pdl. ''L'affermazione - ha aggiunto Loiero - e' una amenita', una delle tante di un personaggio che non si rassegna all'idea che il partito che ha lasciato, l'Udc, sia cresciuto non 'malgrado' lui se ne sia andato ma 'grazie' al fatto che se ne sia andato''.

Polemica Dima-Pirillo

15 apr 08 ''Il successo elettorale del Popolo della Liberta' e' stato cosi' netto anche in Calabria che sentiamo tutto il peso e la responsabilita' politica ed istituzionale di questa vittoria''. E' quanto afferma il neo deputato Giovanni Dima, del Pdl, coordinatore regionale di An. ''Il consenso degli elettori calabresi - prosegue Dima - anima e rafforza il nostro convincimento sulla necessita' di riportare al centro dell'attenzione del Paese le legittime aspirazioni di questa terra e dei suoi abitanti. Le priorita' che il Pdl ha indicato nel programma elettorale saranno rispettate ed insieme agli altri colleghi eletti alla Camera ed al Senato ci impegneremo perche' possano finalmente trovare soluzione le grandi questioni legate al Mezzogiorno ed alla Calabria in particolare''. ''Potremo anche contare, come recentemente annunciato da Roberto Formigoni - sostiene ancora Dima - sul supporto di tutti i parlamentari del Popolo della Liberta' cosi' come della Lega e del Mpa, perche' si guardi al Sud come autentico volano per l'Italia. Abbiamo perso soltanto del tempo in questi anni di governo del centrosinistra che ha dimostrato impegno, piu' che nel risolvere i problemi, nell'occupare posti di potere. Siamo consapevoli che la Calabria guarda verso il Popolo della Liberta' con rinnovata fiducia. Con il voto del 13 e 14 aprile i calabresi hanno di fatto anche bocciato il governo regionale di centrosinistra ed il suo presidente: troppi bisogni disattesi, troppe promesse poi non mantenute sono nel bilancio della Regione nei tre anni sinora trascorsi''. ''Avevamo avviato in Calabria nei cinque anni di governo regionale del centrodestra - sostiene ancora Dima - un processo di recupero in termini di sviluppo e di credibilita', individuando le eccellenze di questa terra e dando spazio alle straordinarie risorse e potenzialita'. Per il bene della Calabria dobbiamo ripartire da dove avevamo lasciato, chiedendo oggi le immediate dimissioni di Loiero. D'altronde gia' qualcuno della sua stessa coalizione ha parlato di elezioni anticipate a novembre 2008. Siamo pronti a riprendere le redini anche della Regione ed a portare la Calabria verso nuovi traguardi''.
''Penso che sia un bene per l'amministrazione di questa Regione che l'on. Dima sia stato eletto deputato: in questa maniera siamo certi che, ove malauguratamente il centrodestra tornasse a gestire la Calabria, egli non avrebbe possibilita' alcuna di sgovernare come ha ampiamente dimostrato nei cinque anni a guida Chiaravalloti''. E' quanto afferma, in una nota, l'assessore regionale all'Agricoltura, Mario Pirillo, replicando a quanto affermato da Dima circa l'azione svolta dal centrodestra nel periodo 2000-2005. ''Ci vuole davvero una bella faccia tosta - prosegue Pirillo - a sostenere, come ha fatto l'ex collega Dima, che egli e i suoi compagni di viaggio avevano avviato un processo di recupero in termini di sviluppo e credibilita'. Quali sviluppo e credibilita'? Basterebbe fermarsi ai richiami formali dell'Unione Europea sulla spesa dei fondi europei, che ci raggiunsero all'indomani del nostro insediamento, per stendere un velo pietoso sulle sue affermazioni. Basterebbe pensare che stiamo ancora oggi spendendo le risorse del POR 2000-2006, per evitare qualsiasi commento alle sue elucubrazioni''. ''Basterebbe infine - sostiene Pirillo - ricordare le recenti dichiarazioni del responsabile dei servizi in agricoltura della Commissione Europea Gianfranco Colleluori il quale, in occasione del recente Comitato di Sorveglianza del Psr Calabria (il Programma di Sviluppo Rurale 2007/2013, nda), ha pubblicamente riconosciuto i meriti di questa Giunta regionale per la stesura della nuova programmazione comunitaria, definendo eccellente una collaborazione tra Regione e Commissione Europea che ha portato una migliore definizione degli interventi, costruendo di fatto un programma che senz'altro risultera' piu' incisivo di quanto non sia avvenuto nel passato''. ''Mi auguro sinceramente che la deputazione calabrese - prosegue l'assessore regionale all'Agricoltura - come ha gia' sostenuto stamani il presidente Loiero, senza distinzione di colore e appartenenza, sappia difendere gli interessi del Mezzogiorno dagli attacchi che la Lega sicuramente non manchera' di sferrare. E che l'ex assessore regionale all'Agricoltura Giovanni Dima lavori piu' e meglio di quanto ha fatto tra il 2000 e il 2005, per il bene della Calabria e dei calabresi''
''Non scendiamo alle volgarita' dell'attuale assessore calabrese all'Agricoltura, che rinviamo al mittente. Non e' nel nostro stile. Mi rendo conto che le sconfitte bruciano e oggi si tenta cosi' di restare sul proscenio. Ma la sconfitta del centro-sinistra in Calabria c'e' stata e rimane nonostante i vani tentativi di eludere l'argomento''. Cosi' Giovanni Dima, neo deputato del Pdl, replica alla dichiarazione di Mario Pirillo. ''Questa reazione - aggiunge Dima - rientra nella consuetudine dell'Assessore all'agricoltura, che con un approccio grossolano, anche qui nulla di nuovo, cerca di alimentare una polemica pseudo-politica. Il giudizio sulla Giunta Loiero i calabresi lo hanno dato il 13 e 14 aprile. E poi basta guardarsi intorno per raccogliere i giudizi sul Governo regionale e segnatamente sulla sua azione nell'agricoltura, nella pesca e nella tutela del territorio. Il tempo e' sempre galantuomo''.

Mancini (PS) “Le nostre bandiere non si ammainano”

15 apr 08 ''Ringrazio di cuore i 32.298 elettori calabresi che hanno votato per il Partito socialista e i nostri candidati alla Camera e al Senato grazie al cui significativo impegno in Calabria si e' superato la percentuale del 3,1 e nella citta' di Cosenza si e' raggiunto il 6,2''. A sostenerlo e' stato Giacomo Mancini, del Partito socialista. ''Paghiamo - ha aggiunto - le scelte scellerate di Veltroni che e' il responsabile principale del trionfo di Berlusconi e della scomparsa del Partito socialista e della sinistra dal Parlamento. E, pero', proprio la netta sconfitta di Veltroni e del Partito democratico evidenzia ancora di piu' come sia indispensabile la presenza di un forte Partito socialista anche in Italia, per come avviene in tutta Europa, che possa competere per la conquista del governo''. ''A questa prospettiva - ha concluso Mancini - e' mia ferma volonta' dare il mio contributo insieme agli elettori socialisti ai quali dico, pur comprendendo la profonda delusione, di non ammainare la nostra bandiera''.

Tommasi “Cancellati decenni di storia”

15 apr 08 - ''Il risultato elettorale ci consegna un dato inequivocabile: il paese boccia l'aggregazione di Sinistra come non utile, non capita non propositiva''. E' quanto afferma, in una nota, Diego Tommasi, dirigente dei Verdi ed assessore regionale all'Ambiente. ''Si cancellano decenni di storia - prosegue Tommasi - che pure tanti risultati hanno conseguito, ma altrettante contraddizioni hanno fatto esplodere. Non mi affannero' a cercare motivazioni alla nostra sconfitta ascrivibili a persone, fatti, circostanze che non siano direttamente o indirettamente collegabili a noi. E le cause ascrivibili a noi sono molteplici. Un progetto politico interessante, la Sinistra l'Arcobaleno, non c'e' che dire, ma costruito dal vertice, non metabolizzato dalle realta' locali caratterizzate da storie diverse e radicate che hanno frenato i processi di unita'''. ''In una campagna elettorale caratterizzata da logiche di bipolarismo - sostiene ancora Tommasi - non siamo riusciti a proporci come soggetto attrattore delle richieste e delle aspirazioni degli italiani. Non abbiamo inciso nel messaggio ecologista troppo piegati su noi stessi: l'aggressione subita per i rifiuti campani ci ha relegati in un angolo dal quale non abbiamo avuto la capacita' di uscire. Non accetto la scusa del voto utile perche' non e' cosi'. Siamo stati noi incapaci di ribaltare questo concetto e questo e' stato un grave errore''. Per l'assessore Tommasi ''alla luce di questo disastro e' inutile correre dietro la spasmodica ricerca delle cause o delle colpe. Bisogna reagire e prima di pensare ai progetti o ad alleanze future si rende necessario, anzi non piu' rimandabile, invertire il modello organizzativo centralistico e avviare un processo di costruzione del partito dei Verdi su base regionale federativo. Improcrastinabile e' l'avvio di un nuovo progetto ecologista che affronti con determinazione e senza integralismi i temi che assillano gli italiani tra i quali spiccano i rifiuti, l'energia, i trasporti''. ''Solo cosi', solo ripartendo dai territori - conclude Tommasi - si potra' ricostruire un soggetto politico che sia punto di riferimento per le politiche ecologiste''

 

Reazioni
'Il risultato elettorale del Popolo della Liberta' nel Paese ma soprattutto in Calabria testimonia inesorabilmente come la scelta fatta dal presidente Berlusconi e dal presidente Fini e' stata pienamente compresa e condivisa dagli italiani e dai calabresi''. E' quanto afferma, in una nota, il consigliere regionale di An, Franco Morelli. ''Nella nostra regione poi - prosegue Morelli - il capovolgimento dei consensi indica come non esista una difformita' di giudizio tra le regioni produttive del Nord e le regioni bisognose del Sud. Il progetto dunque si conferma come un progetto per l'Italia nella sua interezza e garantisce, al di la' delle ovvie e strumentali valutazioni delle ultime ore, che il Sud e la Calabria in particolare avranno, nelle strategie del futuro governo, uguale e meritevole considerazione''. Per il consigliere regionale ''e' necessario ora adoperarsi per rispondere, con moderazione ed efficacia, al credito di fiducia che il Meridione e la Calabria ci hanno dato; non sara' un compito ne' semplice ne' da affrontare a cuor leggero, tuttavia i precedenti cinque anni di governo ed un successo senza infingimenti ci permetteranno di attuare quelle riforme necessarie ad accelerare la ripresa del Paese e il processo di sviluppo delle regioni meridionali''. ''Il voto dei calabresi che ha sancito la vittoria del Pdl anche in Calabria - conclude Morelli - non potra' non essere tenuto in considerazione dalla coalizione del governo regionale. Dalle urne, infatti, e' uscito un verdetto di condanna nei confronti di una politica di governo regionale la cui disfatta, che gia' conoscevamo, e' stata ufficialmente certificata dalle migliaia di elettori che hanno votato la sfiducia piu' solenne ed indiscutibile al Presidente Loiero e alla sua impalpabile, evanescente e rissosa maggioranza''.
''Ricominciare, fin da subito, a promuovere le grandi idealita' socialiste, nel quadro della novita' affermatasi col nuovo sistema politico italiano''. E' quanto afferma Saverio Greco, consigliere comunale socialista di Cosenza commentando l'esito delle elezioni politiche. ''L'elezione nel PD di socialisti come Cesare Marini - prosegue Greco - dimostra che e' ancora possibile contrapporre i valori del socialismo italiano nella battaglia democratica contro le forze del moderatismo conservatore e reazionario''. Secondo il consigliere socialista ''non devono esserci socialisti vinti ne' socialisti vincitori; ma solo uomini e donne che devono un tributo al valore delle proprie idee e alle speranze dei propri elettori, ricominciando in un impegno unitario e coerente. Subito''.
Il sindaco di Castrovillari, Franco Blaiotta, ''in seguito al dato schiacciante uscito dalle urne che vede il PDL primo partito ovunque'', esprime la sua ''piena soddisfazione per il risultato conseguito al Senato ed alla Camera, in campo nazionale, regionale e locale che ribadisce la valenza del progetto del Popolo della Liberta' e la sua rispondenza alle attese di cambiamento dell'Italia, messa in ginocchio da una politica distante e profondamente disattenta ai veri valori e bisogni di crescita''. Blaiotta, in particolare, si dice ''molto soddisfatto per la consultazione elettorale in citta' che ha decretato lo straordinario successo del PDL, il quale ha raggiunto il 47%, ponendosi come primo partito in assoluto, interprete delle esigenze di buon governo dei cittadini e dell'ansia di cambiamento che caratterizza con intensita' questo delicato momento storico. Cio' testimonia la validita' dell'azione amministrativa che si sta portando avanti con grande determinazione e che, sostanzialmente, conferma l'esito positivo delle amministrative del giugno scorso. Un dato che, attraverso migliaia di preferenze, fa giustizia degli attacchi strumentali, ricevuti dall'Amministrazione comunale, impegnata a risolvere, nelle strette di una congiuntura internazionale e di una cattiva politica centrale voluta dal passato Governo, le tante necessita' ed istanze di una citta', desiderosa di riprendere la sua centralita' ed il ruolo di riferimento e ambito di servizio e dei servizi. Proseguiremo, per questo, con estrema determinazione il nostro programma, ma anche con grande umilta', mettendoci a disposizione di quanti vorranno darci il loro contributo, consapevoli da sempre del ruolo importante della partecipazione democratica che ha sempre contraddistinto la nostra opera ed i nostri interventi.
Il Sindaco di Locri, Francesco Macri', e l'Amministrazione Comunale esprimono ''soddisfazione per l'affermazione in Citta', nella Locride e in Italia del Popolo della Liberta'. Come si evince dai risultati elettorali, i cittadini hanno manifestato con il proprio libero voto il ritorno del PDL al Governo nazionale, consentendo di raggiungere un importante risultato in termini di eletti in seno alla maggioranza provenienti dalla Circoscrizione della Calabria. Questo risultato e' un motivo di soddisfazione ma, soprattutto, un punto di partenza perche' l'Amministrazione di Locri attende dalla nuova classe dirigente un'attenzione nei confronti del territorio in grado di risolvere gli atavici problemi. Da chi e' stato chiamato a guidare la Nazione ci si attende un forte rilancio che, alla luce dell'affermazione della Lega Nord, si accompagni al bilanciamento degli interessi dell'Italia Meridionale quale volano di sviluppo per il futuro. In questo si aggiunge anche l'auspicio che il nuovo Governo sostenga il progetto di rilancio di Locri e della Locride''.
''La scelta elettorale compiuta dai cittadini di Locri - afferma ancora il sindaco Macri' - premia anche l'operato di questa Amministrazione che continua il lavoro iniziato in questi due anni con sempre maggiore impegno e trasparenza nonostante le tante difficolta' nelle quale si opera. Questa Amministrazione augura un buon lavoro a tutti i rappresentanti eletti, in particolare a Francesco Nitto Palma, Santo Versace, Giuseppe Valentino, Vincenzo Speziali, Antonino Foti e Jole Santelli che in questo periodo sono stati presenti nell'intera Locride per meglio comprendere i reali bisogni del territorio e che, con la loro fattiva presenza nella maggioranza di Governo potranno incidere positivamente sul progetto di rinnovamento che, attraverso un'azione politica di lungimirante programmazione, sara' in grado di rilanciare Locri e la Locride''.
''Nel prendere atto del risultato elettorale che vede, anche in Calabria, il prevalere del PDL nella competizione elettorale, - afferma Paolo Abramo, candidato alla Camera nella lista del Pd - esprimo la mia soddisfazione per il risultato conseguito dal PD, che si attesta al 37%. Cio' dimostra che il percorso avviato da Walter Veltroni e Marco Minniti poggia su basi solide, tali da avviare una nuova stagione politica e di rinnovamento anche in Calabria. Personalmente, ho dato la mia disponibilita' a questo progetto, per il quale intendo continuare convintamente a lavorare con lo stesso spirito di servizio di sempre e per concorrere a costruire una Calabria migliore''.
Il sindaco di Cariati, Filippo Sero, sostiene che ''per quanto riguarda una possibile lettura locale del risultato elettorale, e' di piena soddisfazione per il brillante risultato conseguito dal Partito Socialista. Si e', difatti, registrato una notevole crescita dei consensi sul partito in coerenza con una tendenza positiva che ha avuto inizio gia' nel 2006 e in clamorosa controtendenza rispetto al dato nazionale''. ''Soddisfazione - aggiunge Sero - che, peraltro, si puo' estendere a tutte le componenti della maggioranza - trasversale agli schieramenti nazionali - anch'esse impegnate in questa tornata elettorale. Evidentemente, se proprio si vuol insistere nell'interpretare il voto in chiave comunale - cosi' come qualcuno ha voluto fare in campagna elettorale - si deve prendere atto che i cariatesi hanno mostrato un diffuso apprezzamento per l'operato dell'Amministrazione comunale''.
Per il consigliere provinciale socialista di Cosenza Leonardo Trento, ''con oltre il 22% nella citta' di Cariati e, in media oltre il 15% in tutto il del Basso Ionio cosentino, in netta controtendenza nazionale, il territorio conferma ed anzi aumenta sensibilmente l'indice di gradimento per l'impegno e la capacita' concreta di soluzione dei problemi che i socialisti hanno saputo dimostrare. Esprimiamo, pertanto, tutta la nostra viva soddisfazione per un risultato, notevole, che premia i nostri sforzi e che, al di la' delle dinamiche nazionali che conservano una loro peculiare chiave di lettura, riconosce la qualita' e la differenza dell'impegno dei socialisti rappresentati nelle istituzioni locali e provinciali. Il grande risultato ottenuto a Cariati e quelli estremamente positivi registrati dal Partito Socialista in tutti gli altri comuni della Sila Greca non fanno altro che incoraggiare quanti, come noi, ritengono di poter continuare ad offrire esempi di politica utile e di politica che serve ai cittadini. E' stato apprezzato il nostro lavoro, la nostra presenza in mezzo alla gente, il nostro metodo. Un apprezzamento oggettivamente misurabile e che ha azzerato, in ambito locale, le conseguenze purtroppo nefaste di scelte e, forse, anche di errori commessi dal nostro partito a livello nazionale.
Secondo i consiglieri comunali di Rende del Pdl Mario Bartucci, Amerigo Castiglione e Spartaco Pupo, il coordinatore cittadino di Forza Italia e Domenico Straface, presidente del circolo cittadino di An, presidente circolo di An, ''con il 42,02 al Senato e il 40,24 alla Camera a Rende il Pdl e' il primo partito, a ben 6 punti di distanza dal Pd. Nonostante l'apparato di potere e l'armata istituzionale composta da un sindaco, dieci assessori, 23 consiglieri comunali, un consigliere regionale, un presidente del consiglio provinciale e un assessore provinciale, il partito di Principe e' stato sconfitto su tutto il territorio, soprattutto nelle ex roccaforti socialiste, come dimostrano il dato del centro storico, dove e' stato addirittura raddoppiato, e la valanga di voti ricevuti a Surdo, Saporito, Santo Stefano e finanche nelle zone prossime all'espansione urbanistica, come Santa Chiara, dove se non e' stato raddoppio poco ci e' mancato. Il magro risultato del Pd rendese mortifica il dispiegamento di forze degli ultimi giorni di campagna elettorale e il presidio dei seggi da parte di consiglieri, assessori e congiunti impegnatissimi come rappresentanti di lista di un partito dilaniato da lotte intestine, fucilazioni a freddo di assessori e sei consiglieri di fatto all'opposizione. Contro le aspettative di vecchi e giovani nostalgici sono anche scomparsi i socialisti, fermi a un misero 2,70% che condividono con la Sinistra Arcobaleno, che a Rende esprime alti funzionari di partito, consiglieri comunali e un assessore regionale. Il nostro obiettivo e' da oggi quello di confermare, se non migliorare, il risultato delle politiche alle prossime amministrative''.
''Certamente la vittoria di Silvio Berlusconi ci sembra un dato inconfutabile, come tale e' l'apporto dato dalla Lega Nord al risultato finale e che come e' stato detto dai massimi esponenti del partito di Bossi influira' certamente nelle scelte del governo del paese''. E' quanto affermano, in una nota, Antonino Castorina ed Umberto Giordano, dei Giovani democratici riformisti di Reggio Calabria. ''Riteniamo tuttavia importante - aggiungono Castorina e Giordano - analizzare il dato del Partito Democratico che in Calabria ha aumentato il numero di parlamentari eletti rispetto alla scorsa legislatura e che ha aumentato la percentuale di voti che nel 2006 aveva ottenuto con la lista dell'Ulivo. Il Partito democratico risulta essere un grande partito riformista, che pero' gia' da subito si deve riorganizzare al meglio attraverso i circoli territoriali, un movimento giovanile radicato nel territorio, capitalizzando tutte quelle energie positive che si sono spese 'realmente' nella campagna elettorale e che hanno creduto e credono nel progetto di Veltroni. Si deve ripartire da qui, piu' motivati di prima, insieme a Marco Minniti e Luigi De Sena, che di certo ci rappresenteranno al meglio nei due rami del Parlamento.
Per Gianfranco Ponzio, consigliere provinciale di Cosenza del Pdl, ''questa volta i risultati elettorali in provincia di Cosenza sono al di sopra di ogni disputa: i dati disponibili dei 155 comuni fanno registrare una differenza percentuale del 5,57 in piu' rispetto al Partito Democratico, collocando il Popolo della Liberta' al 40,22% dei consensi rispetto al 34,65 della maggiore lista concorrente. Ma il dato piu' eclatante e' che, nelle politiche del 2006, Forza Italia ed An partivano con un gap di 16 punti percentuali in meno rispetto a Margherita e DS, per cui il recupero attuale e' del 21 per cento in piu' rispetto alla precedente competizione elettorale''. ''Ma e' proprio l'area urbana cosentina - sostiene ancora Ponzio - a registrare un trend di crescita senza precedenti rispetto ai partiti della sinistra, realizzando una significativa differenza percentuale media del 7%, con punte di eccellenza davvero straordinarie: solo per fare alcuni esempi, Castiglione Cosentino con una differenza rispetto al PD del 12,71% alla Camera e del 12,54 al Senato; Montalto Uffugo del 13,67 e dell'11,17; Rose del 14,35 del 10,44. Lusinghieri i risultati di Cosenza e Rende, realta' storicamente difficili per il centro-destra, dove il Popolo della Liberta' ha vinto con una differenza di quasi il sette per cento rispetto al PD. Il dato politico piu' importante, che emerge dai risultati elettorali, e' la bocciatura nell'area urbana cosentina della Sinistra Arcobaleno, cancellando di fatto anche i socialisti. E se a Cosenza, ''in primis'', risalta il fallimento dell'Amministrazione Perugini, Rende ha ricusato tutto il PD regionale, con in testa viceministri, ex assessori regionali, presidente della Provincia, sindaci ed assessori comunali e provinciali. Gli elettori rendesi hanno scelto il centro-destra, regalando al PDL il maggior risultato cittadino proprio nel Centro storico, cuore dell'ormai ex regno socialista''.
Il sindaco di Scalea, Mario Russo, si dice ''soddisfatto innanzitutto per il dato nazionale che premia in maniera inconfutabile il progetto del presidente Berlusconi e che assegna una larga maggioranza sia alla Camera che al Senato. Il dato nazionale e' rilevante ed anche in Calabria il centrosinistra viene sconfitto. I motivi trainanti della campagna elettorale sul possibile sfratto della giunta Loiero sono stati confermati dal voto degli elettori che in modo consistente hanno premiato il popolo delle liberta'. Per quanto riguarda la situazione nell'alto Tirreno cosentino, c'e' un dato forte che vede il territorio come quello dove il Pdl e' piu' presente. Scalea, Santa Domenica Talao, San Nicola Arcella, Aieta, Tortora sono comuni dove il Pdl raggiunge le percentuali piu' alte della provincia. Mi auguro che ci sia una ricaduta sul territorio. L'alto Tirreno dovra' contare di piu'. In provincia di Cosenza c'e' un risultato che oscilla tra il 38 ed il 40 % per Camera e Senato, nell'alto Tirreno si viaggia su percentuali che superano il 50% e si attestano tra il 55 ed il 57%. Mi auguro che la giunta regionale, che da anni sta producendo danni alla nostra Calabria, possa ora andare a casa. Ora iniziera', nel Pd calabrese e nell'intero centrosinistra, una delle solite guerre intestine che nel corso degli ultimi tre anni hanno prodotto solo rimpasti. Si spera che la giunta possa ora lasciare il campo ad una scelta migliore da parte dei calabresi''.
''Nel prendere atto della vittoria del Popolo della Liberta' con una maggioranza significativa, voglio sottolineare il rilevante dato politico, emerso dalla consultazione elettorale e determinato dalle coraggiose scelte sostenute da Walter Veltroni, di una forte semplificazione del sistema''. E' quanto afferma, in una nota, il sindaco di Cosenza, Salvatore Perugini. ''L'idea di far correre il Partito Democratico da solo, infatti - prosegue Perugini - ha ben interpretato l'esigenza di chiarezza del quadro politico. In Parlamento siederanno meno partiti con ruoli e programmi ben definiti: ci sara' chi governera' e chi, dai banchi dell'opposizione, fara' responsabilmente la sua parte, tenendo presente solo il bene del Paese. Per quanto riguarda la citta' di Cosenza, e' importante evidenziare che il PD ha superato abbondantemente, sia per il Senato che per la Camera, un terzo dei consensi dell'elettorato, guadagnando cosi' diversi punti percentuali rispetto al risultato riportato, nelle elezioni politiche del 2006, dalle formazioni da cui e' nato'' ''Il voto espresso per il PD in citta' e', inoltre, superiore al dato nazionale - sostiene ancora il sindaco di Cosenza - e, per la prima volta, pari per la Camera e superiore per il Senato a quello riportato nell'intera provincia. Dunque, e' nato e sta crescendo a Cosenza un grande partito riformista che deve consolidare la sua presenza, valorizzando le energie e le capacita' di quanti hanno creduto e credono nel suo progetto politico e per questo si sono fortemente impegnati. Occorre ora proseguire nell'azione intrapresa, privilegiando il valore dell'unita' nelle scelte e aprendosi ancora di piu' al territorio''. ''Il PD deve essere un partito inclusivo, capace di dialogare con tutti, anche con chi ha tardato a comprendere l'innovativa valenza politica della sua costituzione. Dovra' crescere nell'ascolto della gente e delle ragioni di tutti, proponendosi come punto di riferimento organizzato per una legittima aspirazione di rappresentanza e per una nuova progettualita'. La solidita' del dato elettorale del PD a Cosenza - conclude Perugini - da', inoltre, un ulteriore impulso all'impegno dell'Amministrazione e consente di affrontare con determinazione e fiducia la nuova fase politica che si e' aperta nella citta' e nel Paese''. ''Il Partito Democratico della citta' di Crotone - afferma il presidente provinciale del partito, Agata Speziale - ha ottenuto un lusinghiero risultato elettorale che ancora una volta fa primato in Calabria e nell'intero mezzogiorno. Inizia, da oggi, una nuova fase politica e istituzionale per l'intero paese e nella nostra provincia''. Per Speziale ''niente potra' piu' essere come prima. e da una parte possiamo sentirci orgogliosi e soddisfatti per il lavoro che abbiamo saputo fare nel nostro territorio dobbiamo altresi' essere consapevoli della grande responsabilita' che ci sovviene da una situazione radicalmente mutata. Preoccupa, inoltre, l'elevato tasso di astensione registrato in gran parte del territorio provinciale''
''La sconfitta in Italia e' netta. In Calabria, questa volta, pero', il PD si attesta sulla stessa percentuale nazionale e lo svantaggio di Veltroni rispetto a Berlusconi e' inferiore alla forbice nazionale''. Lo afferma il capogruppo alla Regione del Pd, Nicola Adamo. ''Nel 2006, pur nel quadro di un successo di Prodi, in Calabria si registro' una percentuale assai piu' bassa delle liste dell'Ulivo rispetto al dato nazionale. nsomma, senza voler sottovalutare la dimensione del dato calabrese, ma interpretando con coraggio e verita' le ragioni della sconfitta, bisogna pur dire che sarebbe sbagliato leggere il voto della Calabria come una accentuata criticita' specifica nel quadro nazionale e meridionale. nzi, il dato calabrese e' assai meno problematico di tante aree che a Nord come a Sud hanno registrato il successo di Berlusconi''. ''Per quanto non sia consolatorio, si potrebbe affermare che l'esito elettorale nazionale pone al PD problemi molto piu' strutturali in riferimento al suo insediamento sociale ed elettorale ed al carattere del suo progetto politico-culturale di quanto ne ponga in Calabria.Ovviamente, non vorrei cedere ad una lettura di tipo proporzionalista sfuggendo all'imperativo del principio maggioritario secondo il quale vince e governa chi prende un voto in piu' e, quindi, sfuggire ad una impietosa analisi dei limiti e delle insufficienze dello stesso voto calabrese.Il voto imporra' sicuramente il recupero della centralita' e di una maggiore credibilita' di un coerente progetto riformista che abbia la forza di attrarre l'interesse dei ceti sociali produttivi e capace di dare una risposta efficace ai nodi strutturali che hanno bloccato la crescita del Paese e del Mezzogiorno''. ''Va compiutamente affermato - conclude Adamo - un progetto riformista di un Partito che non deve subire per il profilo della sua proposta la pressione ideologica di una sinistra radicale e massimalista. Probabilmente, non essersi liberati da questo complesso puo' aver forse significato essersi sostituiti a quella sinistra fino al punto che essa scompare dal Parlamento e aver collocato di fatto il PD in un campo che rischia di rimanere privo di respiro strategico a vocazione maggioritaria''.
- ''Nonostante la sconfitta, sia a livello nazionale e ancora di piu' a livello regionale, qualcosa della tradizione del partito di Nenni, di Pertini e di De Martino e' rimasto ancora vivo''. E' quanto sostiene, ina dichiarazione, Cesare Marini, eletto alla Camera per il Pd. ''La difesa della classe operaia, del riformismo e delle classi meno ambienti, elementi storici del Psi - dice ancora Marini - sono ancora presenti e rappresentati in Parlamento. Tutto cio' grazie alla oculata scelta dei socialisti di frontiera che, con grande intuizione, hanno capito che per sopravvivere era necessario confluire nel Pd di Veltroni, un partito nuovo, rispettoso degli ideali socialisti e in grado di opporsi, con qualche possibilita' di successo, almeno per il futuro, allo strapotere del Pdl di Berlusconi e della Lega di Bossi''. ''Per la Calabria - ha concluso Marini - l'opposizione dovra' cercare di portare avanti la questione meridionale e dovra' spingere perche' la regione non venga ancora trascurata e lasciata in mano alla criminalita' organizzata. E' necessario ora lottare non solo per lo sviluppo economico della Calabria e per le riforme in materia di sanita', infrastrutture e precariato, ma anche per la difesa dell'etica e della moralita'''

Loiero: Allarme Lega

15 apr 08 ''La sconfitta c'e' tutta. E' dovuta a tante cause su cui bisogna soffermarsi ma non subito, sotto l'effetto emotivo. Ci sara' il tempo per riflettere, discutere e magari emendarsi per scongiurare un futuro nero al Paese e in particolare alla Calabria''. Lo ha detto il presidente della Regione Calabria Agazio Loiero che intravede ''alcune complicazioni derivanti dal voto che ha consegnato alla destra e alla Lega il governo del Paese''. ''Mi chiedo - afferma Loiero - quali conseguenze portera' la scomparsa parlamentare della sinistra radicale che puo' essere cosi' sospinta nelle piazze con i rischi sociali che cio' potrebbe significare. C'e', poi, un problema di rappresentanza di alcuni diritti che il popolo della Sinistra, almeno al Sud, ha di fatto affidato al Pd e mi auguro che cio' non diventi una occasione di conflitti nel nuovo partito''. Loiero si e' soffermato quindi su quello che il voto potrebbe significare per la Calabria. ''Non mi importa ne' mi stupisce - ha detto - che le prime dichiarazioni di Bossi siano state sull'immediata attuazione del federalismo fiscale che, nella versione leghista, metterebbe alle corde le Regioni meridionali e significherebbe una cristallizzazione del divario tra Nord e Sud. La Calabria in particolare, come dimostreremo scientificamente tra poche settimane, peggiorerebbe la sua gia' precaria condizione. Il federalismo va bene ma non puo' essere quello che privilegia le Regioni piu' ricche''. ''Questa situazione di obiettivo pericolo per il Mezzogiorno - secondo Loiero - impone ai parlamentari dello schieramento di centrodestra eletti al Sud di assumere la difesa del territorio contro il tentativo egemonico del federalismo nordista''. ''Bisognerebbe ammettere tuttavia - sostiene infine Loiero - che i movimenti locali come Lega ed Mpa si sono dimostrati capaci di intercettare consenso proprio perche' fiutano gli umori del territorio, come avevamo intuito nel 2006 con il Pdm. Per quanto la mano centralista potra' essere forte sono convinto che potrebbe essere questo il destino dei territori che non puo' esser ne' ignorato ne' compresso''

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