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Elezioni: Tra gli esclusi il presidente della Commissione
Antimafia. Polemiche tra Dima e Pirillo e tra Galati e Loiero. Reazioni
15 apr 08 Il presidente uscente della Commissione
parlamentare antimafia, Francesco Forgione, paga il crollo della Sinistra
Arcobaleno e manca la riconferma in Parlamento. Capolista al Senato
in Calabria, Forgione, originario di un paese alle porte di Catanzaro,
Tiriolo, era tornato nella sua regione dopo una lunga parentesi in
Sicilia dove era stato dirigente del Prc. Tra gli esclusi illustri
di questa tornata elettorale figura anche l'ex segretario della Uil,
Pietro Larizza, originario di Reggio Calabria, che dopo una parentesi
con i Ds, si era candidato con il Partito socialista al Senato. Il
mancato raggiungimento del quorum minimo del 4% dei socialisti ha
provocato anche l'esclusione dalla Camera di Giacomo Mancini, nipote
omonimo dell'ex segretario nazionale del Psi morto sei anni fa. Sempre
alla Camera non e' riuscita a rientrare tra gli eletti la baronessa
Teresa Cordopatri, testimone in numerosi processi contro la 'ndrangheta
della Piana di Gioia Tauro, capolista al Senato di Idv. Il partito,
nonostante il buon risultato ottenuto, non e' riuscito a centrare
il quorum per l'elezione di un senatore. Esce dal parlamento anche
Gino Trematerra che con l'Udc ha cullato per molte ore il sogno della
conquista di un seggo, sfuggito poi per un niente nell'ultima fase
dello scrutinio dei voti per il Senato. L'insuccesso della Sinistra
Arcobaleno costa cara anche a Francesco Ferrara e al senatore uscente
Nuccio Iovene della Sinistra Arcobaleno, esclusi dalla Camera. Nel
Pdl manca la riconferma il parlamentare uscente di Forza Italia Luigi
Fedele, in passato presidente del Consiglio Regionale.
Galati accusa Loiero “Voti all’Udc”.
Bordino (Udc) smentisce. Loiero "Udc cresce dopo fuga Galati"
15 apr 08 'Se si guarda ai territori dove hanno avuto
influenza politica, in queste elezioni, i rappresentanti del gruppo
politico di Loiero, emerge un dato politico chiaro ed evidente: gli
esponenti piu' vicini al presidente della Regione Calabria hanno fatto
votare Udc''. Lo sostiene, in una dichiarazione, il neo deputato del
Pdl Giuseppe Galati, ex esponente dell'Udc. ''Mentre il Partito democratico
ha guadagnato voti a sinistra, togliendoli alla Sinistra arcobaleno
- aggiunge Galati - c'e' stata una compensazione in negativo attraverso
un apporto elettorale all'Udc da parte di persone vicine a Loiero.
Una situazione di cui, peraltro, si potra' avere la prova politica
nei comportamenti che avra' di qui a poco l'Udc calabrese nei confronti
della Giunta Loiero''.
Bordino. ''Capisco l'imbarazzo dell'on. Pino Galati per il brillante
risultato elettorale dell'Udc in Calabria. Ma si deve rassegnare perche'
i voti all'Udc, che ha migliorato il dato elettorale delle precedenti
consultazioni, nonostante la sua fuoriuscita, sono il frutto dell'impegno
di tantissimi amici coerenti, leali e convinti del progetto politico
del partito''. Lo afferma, in una dichiarazione, il segretario provinciale
di Catanzaro dell'Udc, Vito Bordino, replicando alle affermazioni
del neodeputato del Pdl ed ex parlamentare dell'Udc. ''Il nostro -
aggiunge Bordino - e' un dato politico che non e' figlio di opportunismi
e transumanze, ma e' l'effetto di una posizione chiara e precisa,
oltre che di rispetto degli elettori e dagli stessi premiata. Non
ci risulta, comunque, alcunche' su quanto insinuato sui media dall'on.
Galati circa consensi provenienti da amici del presidente Loiero.
Le insinuazioni dell'on. Galati ci sembrano piuttosto un volersi giustificare
presso qualcuno del positivo dato elettorale dell'Udc ottenuto senza
la sua presenza''.
Loiero: ''Mi si danno poteri che non pensavo di avere, soprattutto
in provincia di Reggio Calabria dove, dicono, avrei fatto votare Udc''.
Lo ha affermato il presidente della Regione Agazio Loiero, commentando,
tramite una nota del portavoce, alcune dichiarazioni dell'on. Giuseppe
Galati, ex sottosegretario dell'Udc ora eletto nelle liste del Pdl.
''L'affermazione - ha aggiunto Loiero - e' una amenita', una delle
tante di un personaggio che non si rassegna all'idea che il partito
che ha lasciato, l'Udc, sia cresciuto non 'malgrado' lui se ne sia
andato ma 'grazie' al fatto che se ne sia andato''.
Polemica Dima-Pirillo
15 apr 08 ''Il successo elettorale del Popolo della
Liberta' e' stato cosi' netto anche in Calabria che sentiamo tutto
il peso e la responsabilita' politica ed istituzionale di questa vittoria''.
E' quanto afferma il neo deputato Giovanni Dima, del Pdl, coordinatore
regionale di An. ''Il consenso degli elettori calabresi - prosegue
Dima - anima e rafforza il nostro convincimento sulla necessita' di
riportare al centro dell'attenzione del Paese le legittime aspirazioni
di questa terra e dei suoi abitanti. Le priorita' che il Pdl ha indicato
nel programma elettorale saranno rispettate ed insieme agli altri
colleghi eletti alla Camera ed al Senato ci impegneremo perche' possano
finalmente trovare soluzione le grandi questioni legate al Mezzogiorno
ed alla Calabria in particolare''. ''Potremo anche contare, come recentemente
annunciato da Roberto Formigoni - sostiene ancora Dima - sul supporto
di tutti i parlamentari del Popolo della Liberta' cosi' come della
Lega e del Mpa, perche' si guardi al Sud come autentico volano per
l'Italia. Abbiamo perso soltanto del tempo in questi anni di governo
del centrosinistra che ha dimostrato impegno, piu' che nel risolvere
i problemi, nell'occupare posti di potere. Siamo consapevoli che la
Calabria guarda verso il Popolo della Liberta' con rinnovata fiducia.
Con il voto del 13 e 14 aprile i calabresi hanno di fatto anche bocciato
il governo regionale di centrosinistra ed il suo presidente: troppi
bisogni disattesi, troppe promesse poi non mantenute sono nel bilancio
della Regione nei tre anni sinora trascorsi''. ''Avevamo avviato in
Calabria nei cinque anni di governo regionale del centrodestra - sostiene
ancora Dima - un processo di recupero in termini di sviluppo e di
credibilita', individuando le eccellenze di questa terra e dando spazio
alle straordinarie risorse e potenzialita'. Per il bene della Calabria
dobbiamo ripartire da dove avevamo lasciato, chiedendo oggi le immediate
dimissioni di Loiero. D'altronde gia' qualcuno della sua stessa coalizione
ha parlato di elezioni anticipate a novembre 2008. Siamo pronti a
riprendere le redini anche della Regione ed a portare la Calabria
verso nuovi traguardi''.
''Penso che sia un bene per l'amministrazione di questa Regione che
l'on. Dima sia stato eletto deputato: in questa maniera siamo certi
che, ove malauguratamente il centrodestra tornasse a gestire la Calabria,
egli non avrebbe possibilita' alcuna di sgovernare come ha ampiamente
dimostrato nei cinque anni a guida Chiaravalloti''. E' quanto afferma,
in una nota, l'assessore regionale all'Agricoltura, Mario Pirillo,
replicando a quanto affermato da Dima circa l'azione svolta dal centrodestra
nel periodo 2000-2005. ''Ci vuole davvero una bella faccia tosta -
prosegue Pirillo - a sostenere, come ha fatto l'ex collega Dima, che
egli e i suoi compagni di viaggio avevano avviato un processo di recupero
in termini di sviluppo e credibilita'. Quali sviluppo e credibilita'?
Basterebbe fermarsi ai richiami formali dell'Unione Europea sulla
spesa dei fondi europei, che ci raggiunsero all'indomani del nostro
insediamento, per stendere un velo pietoso sulle sue affermazioni.
Basterebbe pensare che stiamo ancora oggi spendendo le risorse del
POR 2000-2006, per evitare qualsiasi commento alle sue elucubrazioni''.
''Basterebbe infine - sostiene Pirillo - ricordare le recenti dichiarazioni
del responsabile dei servizi in agricoltura della Commissione Europea
Gianfranco Colleluori il quale, in occasione del recente Comitato
di Sorveglianza del Psr Calabria (il Programma di Sviluppo Rurale
2007/2013, nda), ha pubblicamente riconosciuto i meriti di questa
Giunta regionale per la stesura della nuova programmazione comunitaria,
definendo eccellente una collaborazione tra Regione e Commissione
Europea che ha portato una migliore definizione degli interventi,
costruendo di fatto un programma che senz'altro risultera' piu' incisivo
di quanto non sia avvenuto nel passato''. ''Mi auguro sinceramente
che la deputazione calabrese - prosegue l'assessore regionale all'Agricoltura
- come ha gia' sostenuto stamani il presidente Loiero, senza distinzione
di colore e appartenenza, sappia difendere gli interessi del Mezzogiorno
dagli attacchi che la Lega sicuramente non manchera' di sferrare.
E che l'ex assessore regionale all'Agricoltura Giovanni Dima lavori
piu' e meglio di quanto ha fatto tra il 2000 e il 2005, per il bene
della Calabria e dei calabresi''
''Non scendiamo alle volgarita' dell'attuale assessore calabrese all'Agricoltura,
che rinviamo al mittente. Non e' nel nostro stile. Mi rendo conto
che le sconfitte bruciano e oggi si tenta cosi' di restare sul proscenio.
Ma la sconfitta del centro-sinistra in Calabria c'e' stata e rimane
nonostante i vani tentativi di eludere l'argomento''. Cosi' Giovanni
Dima, neo deputato del Pdl, replica alla dichiarazione di Mario Pirillo.
''Questa reazione - aggiunge Dima - rientra nella consuetudine dell'Assessore
all'agricoltura, che con un approccio grossolano, anche qui nulla
di nuovo, cerca di alimentare una polemica pseudo-politica. Il giudizio
sulla Giunta Loiero i calabresi lo hanno dato il 13 e 14 aprile. E
poi basta guardarsi intorno per raccogliere i giudizi sul Governo
regionale e segnatamente sulla sua azione nell'agricoltura, nella
pesca e nella tutela del territorio. Il tempo e' sempre galantuomo''.
Mancini (PS) “Le nostre bandiere
non si ammainano”
15 apr 08 ''Ringrazio di cuore i 32.298 elettori calabresi
che hanno votato per il Partito socialista e i nostri candidati alla
Camera e al Senato grazie al cui significativo impegno in Calabria
si e' superato la percentuale del 3,1 e nella citta' di Cosenza si
e' raggiunto il 6,2''. A sostenerlo e' stato Giacomo Mancini, del
Partito socialista. ''Paghiamo - ha aggiunto - le scelte scellerate
di Veltroni che e' il responsabile principale del trionfo di Berlusconi
e della scomparsa del Partito socialista e della sinistra dal Parlamento.
E, pero', proprio la netta sconfitta di Veltroni e del Partito democratico
evidenzia ancora di piu' come sia indispensabile la presenza di un
forte Partito socialista anche in Italia, per come avviene in tutta
Europa, che possa competere per la conquista del governo''. ''A questa
prospettiva - ha concluso Mancini - e' mia ferma volonta' dare il
mio contributo insieme agli elettori socialisti ai quali dico, pur
comprendendo la profonda delusione, di non ammainare la nostra bandiera''.
Tommasi “Cancellati decenni di storia”
15 apr 08 - ''Il risultato elettorale ci consegna
un dato inequivocabile: il paese boccia l'aggregazione di Sinistra
come non utile, non capita non propositiva''. E' quanto afferma, in
una nota, Diego Tommasi, dirigente dei Verdi ed assessore regionale
all'Ambiente. ''Si cancellano decenni di storia - prosegue Tommasi
- che pure tanti risultati hanno conseguito, ma altrettante contraddizioni
hanno fatto esplodere. Non mi affannero' a cercare motivazioni alla
nostra sconfitta ascrivibili a persone, fatti, circostanze che non
siano direttamente o indirettamente collegabili a noi. E le cause
ascrivibili a noi sono molteplici. Un progetto politico interessante,
la Sinistra l'Arcobaleno, non c'e' che dire, ma costruito dal vertice,
non metabolizzato dalle realta' locali caratterizzate da storie diverse
e radicate che hanno frenato i processi di unita'''. ''In una campagna
elettorale caratterizzata da logiche di bipolarismo - sostiene ancora
Tommasi - non siamo riusciti a proporci come soggetto attrattore delle
richieste e delle aspirazioni degli italiani. Non abbiamo inciso nel
messaggio ecologista troppo piegati su noi stessi: l'aggressione subita
per i rifiuti campani ci ha relegati in un angolo dal quale non abbiamo
avuto la capacita' di uscire. Non accetto la scusa del voto utile
perche' non e' cosi'. Siamo stati noi incapaci di ribaltare questo
concetto e questo e' stato un grave errore''. Per l'assessore Tommasi
''alla luce di questo disastro e' inutile correre dietro la spasmodica
ricerca delle cause o delle colpe. Bisogna reagire e prima di pensare
ai progetti o ad alleanze future si rende necessario, anzi non piu'
rimandabile, invertire il modello organizzativo centralistico e avviare
un processo di costruzione del partito dei Verdi su base regionale
federativo. Improcrastinabile e' l'avvio di un nuovo progetto ecologista
che affronti con determinazione e senza integralismi i temi che assillano
gli italiani tra i quali spiccano i rifiuti, l'energia, i trasporti''.
''Solo cosi', solo ripartendo dai territori - conclude Tommasi - si
potra' ricostruire un soggetto politico che sia punto di riferimento
per le politiche ecologiste''
Reazioni
'Il risultato elettorale del Popolo della Liberta' nel Paese ma soprattutto
in Calabria testimonia inesorabilmente come la scelta fatta dal presidente
Berlusconi e dal presidente Fini e' stata pienamente compresa e condivisa
dagli italiani e dai calabresi''. E' quanto afferma, in una nota,
il consigliere regionale di An, Franco Morelli. ''Nella nostra regione
poi - prosegue Morelli - il capovolgimento dei consensi indica come
non esista una difformita' di giudizio tra le regioni produttive del
Nord e le regioni bisognose del Sud. Il progetto dunque si conferma
come un progetto per l'Italia nella sua interezza e garantisce, al
di la' delle ovvie e strumentali valutazioni delle ultime ore, che
il Sud e la Calabria in particolare avranno, nelle strategie del futuro
governo, uguale e meritevole considerazione''. Per il consigliere
regionale ''e' necessario ora adoperarsi per rispondere, con moderazione
ed efficacia, al credito di fiducia che il Meridione e la Calabria
ci hanno dato; non sara' un compito ne' semplice ne' da affrontare
a cuor leggero, tuttavia i precedenti cinque anni di governo ed un
successo senza infingimenti ci permetteranno di attuare quelle riforme
necessarie ad accelerare la ripresa del Paese e il processo di sviluppo
delle regioni meridionali''. ''Il voto dei calabresi che ha sancito
la vittoria del Pdl anche in Calabria - conclude Morelli - non potra'
non essere tenuto in considerazione dalla coalizione del governo regionale.
Dalle urne, infatti, e' uscito un verdetto di condanna nei confronti
di una politica di governo regionale la cui disfatta, che gia' conoscevamo,
e' stata ufficialmente certificata dalle migliaia di elettori che
hanno votato la sfiducia piu' solenne ed indiscutibile al Presidente
Loiero e alla sua impalpabile, evanescente e rissosa maggioranza''.
''Ricominciare, fin da subito, a promuovere le grandi idealita' socialiste,
nel quadro della novita' affermatasi col nuovo sistema politico italiano''.
E' quanto afferma Saverio Greco, consigliere comunale socialista di
Cosenza commentando l'esito delle elezioni politiche. ''L'elezione
nel PD di socialisti come Cesare Marini - prosegue Greco - dimostra
che e' ancora possibile contrapporre i valori del socialismo italiano
nella battaglia democratica contro le forze del moderatismo conservatore
e reazionario''. Secondo il consigliere socialista ''non devono esserci
socialisti vinti ne' socialisti vincitori; ma solo uomini e donne
che devono un tributo al valore delle proprie idee e alle speranze
dei propri elettori, ricominciando in un impegno unitario e coerente.
Subito''.
Il sindaco di Castrovillari, Franco Blaiotta, ''in seguito al dato
schiacciante uscito dalle urne che vede il PDL primo partito ovunque'',
esprime la sua ''piena soddisfazione per il risultato conseguito al
Senato ed alla Camera, in campo nazionale, regionale e locale che
ribadisce la valenza del progetto del Popolo della Liberta' e la sua
rispondenza alle attese di cambiamento dell'Italia, messa in ginocchio
da una politica distante e profondamente disattenta ai veri valori
e bisogni di crescita''. Blaiotta, in particolare, si dice ''molto
soddisfatto per la consultazione elettorale in citta' che ha decretato
lo straordinario successo del PDL, il quale ha raggiunto il 47%, ponendosi
come primo partito in assoluto, interprete delle esigenze di buon
governo dei cittadini e dell'ansia di cambiamento che caratterizza
con intensita' questo delicato momento storico. Cio' testimonia la
validita' dell'azione amministrativa che si sta portando avanti con
grande determinazione e che, sostanzialmente, conferma l'esito positivo
delle amministrative del giugno scorso. Un dato che, attraverso migliaia
di preferenze, fa giustizia degli attacchi strumentali, ricevuti dall'Amministrazione
comunale, impegnata a risolvere, nelle strette di una congiuntura
internazionale e di una cattiva politica centrale voluta dal passato
Governo, le tante necessita' ed istanze di una citta', desiderosa
di riprendere la sua centralita' ed il ruolo di riferimento e ambito
di servizio e dei servizi. Proseguiremo, per questo, con estrema determinazione
il nostro programma, ma anche con grande umilta', mettendoci a disposizione
di quanti vorranno darci il loro contributo, consapevoli da sempre
del ruolo importante della partecipazione democratica che ha sempre
contraddistinto la nostra opera ed i nostri interventi.
Il Sindaco di Locri, Francesco Macri', e l'Amministrazione Comunale
esprimono ''soddisfazione per l'affermazione in Citta', nella Locride
e in Italia del Popolo della Liberta'. Come si evince dai risultati
elettorali, i cittadini hanno manifestato con il proprio libero voto
il ritorno del PDL al Governo nazionale, consentendo di raggiungere
un importante risultato in termini di eletti in seno alla maggioranza
provenienti dalla Circoscrizione della Calabria. Questo risultato
e' un motivo di soddisfazione ma, soprattutto, un punto di partenza
perche' l'Amministrazione di Locri attende dalla nuova classe dirigente
un'attenzione nei confronti del territorio in grado di risolvere gli
atavici problemi. Da chi e' stato chiamato a guidare la Nazione ci
si attende un forte rilancio che, alla luce dell'affermazione della
Lega Nord, si accompagni al bilanciamento degli interessi dell'Italia
Meridionale quale volano di sviluppo per il futuro. In questo si aggiunge
anche l'auspicio che il nuovo Governo sostenga il progetto di rilancio
di Locri e della Locride''.
''La scelta elettorale compiuta dai cittadini di Locri - afferma ancora
il sindaco Macri' - premia anche l'operato di questa Amministrazione
che continua il lavoro iniziato in questi due anni con sempre maggiore
impegno e trasparenza nonostante le tante difficolta' nelle quale
si opera. Questa Amministrazione augura un buon lavoro a tutti i rappresentanti
eletti, in particolare a Francesco Nitto Palma, Santo Versace, Giuseppe
Valentino, Vincenzo Speziali, Antonino Foti e Jole Santelli che in
questo periodo sono stati presenti nell'intera Locride per meglio
comprendere i reali bisogni del territorio e che, con la loro fattiva
presenza nella maggioranza di Governo potranno incidere positivamente
sul progetto di rinnovamento che, attraverso un'azione politica di
lungimirante programmazione, sara' in grado di rilanciare Locri e
la Locride''.
''Nel prendere atto del risultato elettorale che vede, anche in Calabria,
il prevalere del PDL nella competizione elettorale, - afferma Paolo
Abramo, candidato alla Camera nella lista del Pd - esprimo la mia
soddisfazione per il risultato conseguito dal PD, che si attesta al
37%. Cio' dimostra che il percorso avviato da Walter Veltroni e Marco
Minniti poggia su basi solide, tali da avviare una nuova stagione
politica e di rinnovamento anche in Calabria. Personalmente, ho dato
la mia disponibilita' a questo progetto, per il quale intendo continuare
convintamente a lavorare con lo stesso spirito di servizio di sempre
e per concorrere a costruire una Calabria migliore''.
Il sindaco di Cariati, Filippo Sero, sostiene che ''per quanto riguarda
una possibile lettura locale del risultato elettorale, e' di piena
soddisfazione per il brillante risultato conseguito dal Partito Socialista.
Si e', difatti, registrato una notevole crescita dei consensi sul
partito in coerenza con una tendenza positiva che ha avuto inizio
gia' nel 2006 e in clamorosa controtendenza rispetto al dato nazionale''.
''Soddisfazione - aggiunge Sero - che, peraltro, si puo' estendere
a tutte le componenti della maggioranza - trasversale agli schieramenti
nazionali - anch'esse impegnate in questa tornata elettorale. Evidentemente,
se proprio si vuol insistere nell'interpretare il voto in chiave comunale
- cosi' come qualcuno ha voluto fare in campagna elettorale - si deve
prendere atto che i cariatesi hanno mostrato un diffuso apprezzamento
per l'operato dell'Amministrazione comunale''.
Per il consigliere provinciale socialista di Cosenza Leonardo Trento,
''con oltre il 22% nella citta' di Cariati e, in media oltre il 15%
in tutto il del Basso Ionio cosentino, in netta controtendenza nazionale,
il territorio conferma ed anzi aumenta sensibilmente l'indice di gradimento
per l'impegno e la capacita' concreta di soluzione dei problemi che
i socialisti hanno saputo dimostrare. Esprimiamo, pertanto, tutta
la nostra viva soddisfazione per un risultato, notevole, che premia
i nostri sforzi e che, al di la' delle dinamiche nazionali che conservano
una loro peculiare chiave di lettura, riconosce la qualita' e la differenza
dell'impegno dei socialisti rappresentati nelle istituzioni locali
e provinciali. Il grande risultato ottenuto a Cariati e quelli estremamente
positivi registrati dal Partito Socialista in tutti gli altri comuni
della Sila Greca non fanno altro che incoraggiare quanti, come noi,
ritengono di poter continuare ad offrire esempi di politica utile
e di politica che serve ai cittadini. E' stato apprezzato il nostro
lavoro, la nostra presenza in mezzo alla gente, il nostro metodo.
Un apprezzamento oggettivamente misurabile e che ha azzerato, in ambito
locale, le conseguenze purtroppo nefaste di scelte e, forse, anche
di errori commessi dal nostro partito a livello nazionale.
Secondo i consiglieri comunali di Rende del Pdl Mario Bartucci, Amerigo
Castiglione e Spartaco Pupo, il coordinatore cittadino di Forza Italia
e Domenico Straface, presidente del circolo cittadino di An, presidente
circolo di An, ''con il 42,02 al Senato e il 40,24 alla Camera a Rende
il Pdl e' il primo partito, a ben 6 punti di distanza dal Pd. Nonostante
l'apparato di potere e l'armata istituzionale composta da un sindaco,
dieci assessori, 23 consiglieri comunali, un consigliere regionale,
un presidente del consiglio provinciale e un assessore provinciale,
il partito di Principe e' stato sconfitto su tutto il territorio,
soprattutto nelle ex roccaforti socialiste, come dimostrano il dato
del centro storico, dove e' stato addirittura raddoppiato, e la valanga
di voti ricevuti a Surdo, Saporito, Santo Stefano e finanche nelle
zone prossime all'espansione urbanistica, come Santa Chiara, dove
se non e' stato raddoppio poco ci e' mancato. Il magro risultato del
Pd rendese mortifica il dispiegamento di forze degli ultimi giorni
di campagna elettorale e il presidio dei seggi da parte di consiglieri,
assessori e congiunti impegnatissimi come rappresentanti di lista
di un partito dilaniato da lotte intestine, fucilazioni a freddo di
assessori e sei consiglieri di fatto all'opposizione. Contro le aspettative
di vecchi e giovani nostalgici sono anche scomparsi i socialisti,
fermi a un misero 2,70% che condividono con la Sinistra Arcobaleno,
che a Rende esprime alti funzionari di partito, consiglieri comunali
e un assessore regionale. Il nostro obiettivo e' da oggi quello di
confermare, se non migliorare, il risultato delle politiche alle prossime
amministrative''.
''Certamente la vittoria di Silvio Berlusconi ci sembra un dato inconfutabile,
come tale e' l'apporto dato dalla Lega Nord al risultato finale e
che come e' stato detto dai massimi esponenti del partito di Bossi
influira' certamente nelle scelte del governo del paese''. E' quanto
affermano, in una nota, Antonino Castorina ed Umberto Giordano, dei
Giovani democratici riformisti di Reggio Calabria. ''Riteniamo tuttavia
importante - aggiungono Castorina e Giordano - analizzare il dato
del Partito Democratico che in Calabria ha aumentato il numero di
parlamentari eletti rispetto alla scorsa legislatura e che ha aumentato
la percentuale di voti che nel 2006 aveva ottenuto con la lista dell'Ulivo.
Il Partito democratico risulta essere un grande partito riformista,
che pero' gia' da subito si deve riorganizzare al meglio attraverso
i circoli territoriali, un movimento giovanile radicato nel territorio,
capitalizzando tutte quelle energie positive che si sono spese 'realmente'
nella campagna elettorale e che hanno creduto e credono nel progetto
di Veltroni. Si deve ripartire da qui, piu' motivati di prima, insieme
a Marco Minniti e Luigi De Sena, che di certo ci rappresenteranno
al meglio nei due rami del Parlamento.
Per Gianfranco Ponzio, consigliere provinciale di Cosenza del Pdl,
''questa volta i risultati elettorali in provincia di Cosenza sono
al di sopra di ogni disputa: i dati disponibili dei 155 comuni fanno
registrare una differenza percentuale del 5,57 in piu' rispetto al
Partito Democratico, collocando il Popolo della Liberta' al 40,22%
dei consensi rispetto al 34,65 della maggiore lista concorrente. Ma
il dato piu' eclatante e' che, nelle politiche del 2006, Forza Italia
ed An partivano con un gap di 16 punti percentuali in meno rispetto
a Margherita e DS, per cui il recupero attuale e' del 21 per cento
in piu' rispetto alla precedente competizione elettorale''. ''Ma e'
proprio l'area urbana cosentina - sostiene ancora Ponzio - a registrare
un trend di crescita senza precedenti rispetto ai partiti della sinistra,
realizzando una significativa differenza percentuale media del 7%,
con punte di eccellenza davvero straordinarie: solo per fare alcuni
esempi, Castiglione Cosentino con una differenza rispetto al PD del
12,71% alla Camera e del 12,54 al Senato; Montalto Uffugo del 13,67
e dell'11,17; Rose del 14,35 del 10,44. Lusinghieri i risultati di
Cosenza e Rende, realta' storicamente difficili per il centro-destra,
dove il Popolo della Liberta' ha vinto con una differenza di quasi
il sette per cento rispetto al PD. Il dato politico piu' importante,
che emerge dai risultati elettorali, e' la bocciatura nell'area urbana
cosentina della Sinistra Arcobaleno, cancellando di fatto anche i
socialisti. E se a Cosenza, ''in primis'', risalta il fallimento dell'Amministrazione
Perugini, Rende ha ricusato tutto il PD regionale, con in testa viceministri,
ex assessori regionali, presidente della Provincia, sindaci ed assessori
comunali e provinciali. Gli elettori rendesi hanno scelto il centro-destra,
regalando al PDL il maggior risultato cittadino proprio nel Centro
storico, cuore dell'ormai ex regno socialista''.
Il sindaco di Scalea, Mario Russo, si dice ''soddisfatto innanzitutto
per il dato nazionale che premia in maniera inconfutabile il progetto
del presidente Berlusconi e che assegna una larga maggioranza sia
alla Camera che al Senato. Il dato nazionale e' rilevante ed anche
in Calabria il centrosinistra viene sconfitto. I motivi trainanti
della campagna elettorale sul possibile sfratto della giunta Loiero
sono stati confermati dal voto degli elettori che in modo consistente
hanno premiato il popolo delle liberta'. Per quanto riguarda la situazione
nell'alto Tirreno cosentino, c'e' un dato forte che vede il territorio
come quello dove il Pdl e' piu' presente. Scalea, Santa Domenica Talao,
San Nicola Arcella, Aieta, Tortora sono comuni dove il Pdl raggiunge
le percentuali piu' alte della provincia. Mi auguro che ci sia una
ricaduta sul territorio. L'alto Tirreno dovra' contare di piu'. In
provincia di Cosenza c'e' un risultato che oscilla tra il 38 ed il
40 % per Camera e Senato, nell'alto Tirreno si viaggia su percentuali
che superano il 50% e si attestano tra il 55 ed il 57%. Mi auguro
che la giunta regionale, che da anni sta producendo danni alla nostra
Calabria, possa ora andare a casa. Ora iniziera', nel Pd calabrese
e nell'intero centrosinistra, una delle solite guerre intestine che
nel corso degli ultimi tre anni hanno prodotto solo rimpasti. Si spera
che la giunta possa ora lasciare il campo ad una scelta migliore da
parte dei calabresi''.
''Nel prendere atto della vittoria del Popolo della Liberta' con una
maggioranza significativa, voglio sottolineare il rilevante dato politico,
emerso dalla consultazione elettorale e determinato dalle coraggiose
scelte sostenute da Walter Veltroni, di una forte semplificazione
del sistema''. E' quanto afferma, in una nota, il sindaco di Cosenza,
Salvatore Perugini. ''L'idea di far correre il Partito Democratico
da solo, infatti - prosegue Perugini - ha ben interpretato l'esigenza
di chiarezza del quadro politico. In Parlamento siederanno meno partiti
con ruoli e programmi ben definiti: ci sara' chi governera' e chi,
dai banchi dell'opposizione, fara' responsabilmente la sua parte,
tenendo presente solo il bene del Paese. Per quanto riguarda la citta'
di Cosenza, e' importante evidenziare che il PD ha superato abbondantemente,
sia per il Senato che per la Camera, un terzo dei consensi dell'elettorato,
guadagnando cosi' diversi punti percentuali rispetto al risultato
riportato, nelle elezioni politiche del 2006, dalle formazioni da
cui e' nato'' ''Il voto espresso per il PD in citta' e', inoltre,
superiore al dato nazionale - sostiene ancora il sindaco di Cosenza
- e, per la prima volta, pari per la Camera e superiore per il Senato
a quello riportato nell'intera provincia. Dunque, e' nato e sta crescendo
a Cosenza un grande partito riformista che deve consolidare la sua
presenza, valorizzando le energie e le capacita' di quanti hanno creduto
e credono nel suo progetto politico e per questo si sono fortemente
impegnati. Occorre ora proseguire nell'azione intrapresa, privilegiando
il valore dell'unita' nelle scelte e aprendosi ancora di piu' al territorio''.
''Il PD deve essere un partito inclusivo, capace di dialogare con
tutti, anche con chi ha tardato a comprendere l'innovativa valenza
politica della sua costituzione. Dovra' crescere nell'ascolto della
gente e delle ragioni di tutti, proponendosi come punto di riferimento
organizzato per una legittima aspirazione di rappresentanza e per
una nuova progettualita'. La solidita' del dato elettorale del PD
a Cosenza - conclude Perugini - da', inoltre, un ulteriore impulso
all'impegno dell'Amministrazione e consente di affrontare con determinazione
e fiducia la nuova fase politica che si e' aperta nella citta' e nel
Paese''. ''Il Partito Democratico della citta' di Crotone - afferma
il presidente provinciale del partito, Agata Speziale - ha ottenuto
un lusinghiero risultato elettorale che ancora una volta fa primato
in Calabria e nell'intero mezzogiorno. Inizia, da oggi, una nuova
fase politica e istituzionale per l'intero paese e nella nostra provincia''.
Per Speziale ''niente potra' piu' essere come prima. e da una parte
possiamo sentirci orgogliosi e soddisfatti per il lavoro che abbiamo
saputo fare nel nostro territorio dobbiamo altresi' essere consapevoli
della grande responsabilita' che ci sovviene da una situazione radicalmente
mutata. Preoccupa, inoltre, l'elevato tasso di astensione registrato
in gran parte del territorio provinciale''
''La sconfitta in Italia e' netta. In Calabria, questa volta, pero',
il PD si attesta sulla stessa percentuale nazionale e lo svantaggio
di Veltroni rispetto a Berlusconi e' inferiore alla forbice nazionale''.
Lo afferma il capogruppo alla Regione del Pd, Nicola Adamo. ''Nel
2006, pur nel quadro di un successo di Prodi, in Calabria si registro'
una percentuale assai piu' bassa delle liste dell'Ulivo rispetto al
dato nazionale. nsomma, senza voler sottovalutare la dimensione del
dato calabrese, ma interpretando con coraggio e verita' le ragioni
della sconfitta, bisogna pur dire che sarebbe sbagliato leggere il
voto della Calabria come una accentuata criticita' specifica nel quadro
nazionale e meridionale. nzi, il dato calabrese e' assai meno problematico
di tante aree che a Nord come a Sud hanno registrato il successo di
Berlusconi''. ''Per quanto non sia consolatorio, si potrebbe affermare
che l'esito elettorale nazionale pone al PD problemi molto piu' strutturali
in riferimento al suo insediamento sociale ed elettorale ed al carattere
del suo progetto politico-culturale di quanto ne ponga in Calabria.Ovviamente,
non vorrei cedere ad una lettura di tipo proporzionalista sfuggendo
all'imperativo del principio maggioritario secondo il quale vince
e governa chi prende un voto in piu' e, quindi, sfuggire ad una impietosa
analisi dei limiti e delle insufficienze dello stesso voto calabrese.Il
voto imporra' sicuramente il recupero della centralita' e di una maggiore
credibilita' di un coerente progetto riformista che abbia la forza
di attrarre l'interesse dei ceti sociali produttivi e capace di dare
una risposta efficace ai nodi strutturali che hanno bloccato la crescita
del Paese e del Mezzogiorno''. ''Va compiutamente affermato - conclude
Adamo - un progetto riformista di un Partito che non deve subire per
il profilo della sua proposta la pressione ideologica di una sinistra
radicale e massimalista. Probabilmente, non essersi liberati da questo
complesso puo' aver forse significato essersi sostituiti a quella
sinistra fino al punto che essa scompare dal Parlamento e aver collocato
di fatto il PD in un campo che rischia di rimanere privo di respiro
strategico a vocazione maggioritaria''.
- ''Nonostante la sconfitta, sia a livello nazionale e ancora di piu'
a livello regionale, qualcosa della tradizione del partito di Nenni,
di Pertini e di De Martino e' rimasto ancora vivo''. E' quanto sostiene,
ina dichiarazione, Cesare Marini, eletto alla Camera per il Pd. ''La
difesa della classe operaia, del riformismo e delle classi meno ambienti,
elementi storici del Psi - dice ancora Marini - sono ancora presenti
e rappresentati in Parlamento. Tutto cio' grazie alla oculata scelta
dei socialisti di frontiera che, con grande intuizione, hanno capito
che per sopravvivere era necessario confluire nel Pd di Veltroni,
un partito nuovo, rispettoso degli ideali socialisti e in grado di
opporsi, con qualche possibilita' di successo, almeno per il futuro,
allo strapotere del Pdl di Berlusconi e della Lega di Bossi''. ''Per
la Calabria - ha concluso Marini - l'opposizione dovra' cercare di
portare avanti la questione meridionale e dovra' spingere perche'
la regione non venga ancora trascurata e lasciata in mano alla criminalita'
organizzata. E' necessario ora lottare non solo per lo sviluppo economico
della Calabria e per le riforme in materia di sanita', infrastrutture
e precariato, ma anche per la difesa dell'etica e della moralita'''
Loiero: Allarme Lega
15 apr 08 ''La sconfitta c'e' tutta. E' dovuta a tante
cause su cui bisogna soffermarsi ma non subito, sotto l'effetto emotivo.
Ci sara' il tempo per riflettere, discutere e magari emendarsi per
scongiurare un futuro nero al Paese e in particolare alla Calabria''.
Lo ha detto il presidente della Regione Calabria Agazio Loiero che
intravede ''alcune complicazioni derivanti dal voto che ha consegnato
alla destra e alla Lega il governo del Paese''. ''Mi chiedo - afferma
Loiero - quali conseguenze portera' la scomparsa parlamentare della
sinistra radicale che puo' essere cosi' sospinta nelle piazze con
i rischi sociali che cio' potrebbe significare. C'e', poi, un problema
di rappresentanza di alcuni diritti che il popolo della Sinistra,
almeno al Sud, ha di fatto affidato al Pd e mi auguro che cio' non
diventi una occasione di conflitti nel nuovo partito''. Loiero si
e' soffermato quindi su quello che il voto potrebbe significare per
la Calabria. ''Non mi importa ne' mi stupisce - ha detto - che le
prime dichiarazioni di Bossi siano state sull'immediata attuazione
del federalismo fiscale che, nella versione leghista, metterebbe alle
corde le Regioni meridionali e significherebbe una cristallizzazione
del divario tra Nord e Sud. La Calabria in particolare, come dimostreremo
scientificamente tra poche settimane, peggiorerebbe la sua gia' precaria
condizione. Il federalismo va bene ma non puo' essere quello che privilegia
le Regioni piu' ricche''. ''Questa situazione di obiettivo pericolo
per il Mezzogiorno - secondo Loiero - impone ai parlamentari dello
schieramento di centrodestra eletti al Sud di assumere la difesa del
territorio contro il tentativo egemonico del federalismo nordista''.
''Bisognerebbe ammettere tuttavia - sostiene infine Loiero - che i
movimenti locali come Lega ed Mpa si sono dimostrati capaci di intercettare
consenso proprio perche' fiutano gli umori del territorio, come avevamo
intuito nel 2006 con il Pdm. Per quanto la mano centralista potra'
essere forte sono convinto che potrebbe essere questo il destino dei
territori che non puo' esser ne' ignorato ne' compresso''