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Elezioni il 13 e 14 aprile
Saranno 47 milioni gli italiani al voto. 01 apr 08 Si voterà Domenica 13 aprile, dalle ore 8 alle ore 22, e lunedì 14 aprile, dalle ore 7 alle ore 15. E subito dopo inizieranno le operazioni di scrutinio, cominciando dallo spoglio dei voti per il Senato. A votare, si legge in una nota del Viminale, saranno in 47.295.978 cittadini, di cui 22.688.262 maschi e 24.607.716 femmine per la Camera, e 43.257.208 per il senato, di cui 20.620.021 maschi e 22.637.187 femmine che eleggeranno 618 deputati e 309 senatori. Le sezioni elettorali sono 61.225. Si voterà anche per le elezioni dei presidenti e dei consigli di 8 province e dei sindaci e dei consigli di 426 comuni (di cui 9 capoluoghi di provincia) di regioni a statuto ordinario. Si vota inoltre per le elezioni dei presidenti e degli organi consiliari delle regioni a statuto speciale Sicilia e Friuli Venezia Giulia. In Friuli Venezia Giulia, si vota altresì per le elezioni del presidente e del consiglio di 1 provincia e dei sindaci e dei consigli di 8 comuni (di cui 1 capoluogo di provincia). In caso di effettuazione del turno di ballottaggio per l'elezione dei presidenti di provincia e dei sindaci dei comuni, si voterà domenica 27 aprile, sempre dalle ore 8 alle ore 22, e lunedì 28 aprile 2008, dalle ore 7 alle ore 15. Lo scrutinio per l'elezione della Camera e del Senato avrà inizio lunedì 14 aprile, al termine delle operazioni di voto e di riscontro dei votanti, cominciando dallo spoglio delle schede per l'elezione del Senato. Successivamente, martedì 15 aprile a partire dalle ore 14, si svolgeranno gli scrutini per le elezioni amministrative (regionali, provinciali e comunali). Solo in Sicilia lo scrutinio per le elezioni regionali avrà inizio subito dopo il completamento delle operazioni di scrutinio delle elezioni politiche. I risultati saranno consultabili sui siti www.interno.it; www.politiche2008.interno.it e www.amministrative2008.interno.it. Sia per l'elezione della Camera (scheda rosa) sia per l'elezione del Senato (scheda gialla), l'elettore esprime il voto tracciando con la matita copiativa un solo segno (esempio, una croce o una barra) nel riquadro che contiene il contrassegno della lista prescelta. E' vietato scrivere sulla scheda il nominativo dei candidati e qualsiasi altra indicazione. E' importante ricordare che, anche nel caso di liste collegate in coalizione, il segno va sempre posto solo sul contrassegno della lista che si vuole votare e non sull'intera coalizione. Nella regione Valle d'Aosta (per la Camera e per il Senato) e nella regione Trentino-Alto Adige (per il solo Senato) l'elettore esprime il voto tracciando con la matita un solo segno (esempio, una croce o una barra) sul contrassegno del candidato prescelto o comunque nel rettangolo che lo contiene. Gli elettori residenti all'estero, che voteranno per la circoscrizione estero, sulla base dei dati provvisori sono per la Camera dei deputati 2.812.400, per il Senato della Repubblica 2.531.560 ed eleggeranno 12 deputati e 6 senatori. Minniti (PD) incontra i sindacati. "Quella
di oggi non è una delle solite riunioni. In realtà si
tratta di un appuntamento strategico perché fondamentale per
il percorso politico che il mio partito intende portare avanti".
Lo ha sostenuto il segretario regionale del Pd, Marco Minniti, cominciando
il suo intervento nel corso dell'incontro che ha avuto a Lamezia Terme
con i segretari generali della Calabria di Cgil, Cisl e Uil, Vera
Lamonica, Luigi Sbarra e Roberto Castagna. "Riteniamo - ha aggiunto
Minniti - che per rendere più credibile la concertazione c'é
bisogno di un gruppo politico che poi sia coerente, non come accaduto
con l'accordo sul welfare. Ecco perché ci presentiamo in questa
tornata elettorale facendoci carico di responsabilità. Il Paese
è stanco di questa frantumazione. I partiti si costruiscono,
non annullando le proprie storie, ma facendo entrare in relazione
quelle formazioni politiche". Prima di Minniti sono intervenuti
i segretari dei sindacati. Secondo Vera Lamonica, in particolare,
"la Calabria sta attraversando una fase di profondissima difficoltà
con un'aggressione della criminalità organizzata che non è
motivata solo dal fatto che si spara. In realtà l'aggressione
é tanto estesa e profonda da aver permeato tanta parte della
amministrazioni pubbliche ed imprese. Bisogna comprendere realmente
che in Calabria - ha concluso - il tema della legalità è
il tema dello sviluppo". Sbarra, che ha riconosciuto che "su
sicurezza e legalità in questi ultimi mesi il Governo nazionale
abbia dato prova di grande attenzione", ha chiesto a Minniti
se "il Pd riconosce che in Calabria è necessario riavviare
un confronto con il sindacato su questioni di merito. Il Consiglio
regionale - ha aggiunto - lavora poco e male e non produce nulla di
positivo. Ed il Pd cosa intende fare?". Sbarra ha lanciato l'idea
che "lo sdoganamento delle merci avvenga nei porti di partenza
e non di arrivo. Ciò - ha concluso Sbarra - risanerebbe mezzo
bilancio regionale". Un argomento, quello del ruolo del Porto
di Gioia Tauro, rispetto al quale Minniti ha evidenziato che "giovedì
sarà presentato il piano di sviluppo che ha l'obiettivo di
farlo diventare una grande infrastruttura italiana ed europea, al
servizio dell'Italia e della Calabria. A me - ha concluso - basta
che a Gioia Tauro si sdogani il 10% di quello che arriva. Contestualmente,
però, devono esserci infrastrutture adeguate, argomento rispetto
al quale il Pdl propone un ritorno indietro". Castagna, dal canto
suo, ha sottolineato che "quello che vuole Berlusconi è
contro gli interessi della Calabria. Piuttosto che sciogliere il Consiglio
regionale, Berlusconi dovrebbe pensare a fare cose positive per questa
regione. Il federalismo fiscale, che sarebbe approvato col Governo
di centrodestra, significherebbe la morte del Mezzogiorno". Lo Moro (PD) “Positivo incontro con i sindacati”. ''L'apporto che i sindacati possono garantire su temi che riguardano i bisogni primari e la qualita' della vita e' fondamentale. E' stato pertanto importante e significativo l'incontro di oggi fra il segretario regionale del mio partito, Marco Minniti, e le organizzazioni confederali, al cui ruolo correttamente abbiamo attribuito una valenza strategica''. Lo afferma Doris Lo Moro, candidata alla Camera nella lista del Partito Democratico in Calabria. ''Su molti punti - prosegue Doris Lo Moro - e' emerso l'accordo fra le parti. Si e' trattato di una iniziativa seria nell'approccio e nei contenuti. La serieta' dell'evento evidentemente e' percepita dai candidati del partito del Popolo delle Liberta' che si sono affrettati a criticarla. La dichiarazione dell'onorevole Jole Santelli, infatti, e' stata tempestiva ma denota un'evidente preoccupazione dovuta all'andamento positivo della manifestazione''. ''Quanto alla natura della coalizione di centrodestra, di cui hanno parlato sia Minniti sia in precedenza Veltroni - afferma Doris Lo Moro - l'esistenza di una contraddizione di fondo dovuta alla presenza della Lega Nord e di un movimento dichiaratamente meridionalista, e' un problema non di poco conto. La contrapposizione fra i programmi di queste due forze politiche e' evidente. Per quanto ci riguarda, forse i risultati conseguiti dal governo Prodi non sono stati sufficientemente pubblicizzati. Basti pensare a provvedimenti importanti come i fondi stanziati per Lsu ed Lpu, contro cui il centrodestra ha votato; all'accordo di programma per la sanita', che e' il primo realizzato in Calabria ed allo stesso tempo uno dei piu' consistenti, alla decisione di destinare ad opere piu' urgenti i fondi del ponte sullo Stretto; al progetto per il porto di Gioia Tauro, che presenteremo alla stampa nei prossimi giorni. E' vero, quindi, che bisogna rendere conto delle cose fatte''. ''Vale per noi - afferma l'esponente del Pd - e vale per l'onorevole Jole Santelli che certamente ricordera' di essere stata sottosegretario alla Giustizia di un governo che non ha aiutato la Calabria, ma anzi ha messo in difficolta', cosa che certamente non sfuggira' neanche al candidato Nitto Palma, la magistratura con provvedimenti come il patteggiamento allargato in appello i cui effetti sono stati devastanti ai fini della lotta alla criminalita'''. ''Chiamando in causa il vice ministro Minniti - conclude Lo Moro - ci si riferisce quindi anche al governo Prodi nel suo complesso, a cui merito va, fra le altre cose, il pacchetto sicurezza che prevede misure pensate anche per rimediare ai problemi determinati da scelte dell'esecutivo che lo ha preceduto'' Mancini (PS) “Berlusconi ha già
vinto”. "Ormai la partita è chiusa: Berlusconi
ha vinto. Veltroni ha realizzato il miracolo di regalargli Palazzo
Chigi". Lo ha detto Giacomo Mancini capolista alla Camera in
Calabria del Partito Socialista, intervenendo ad una manifestazione
a Trebisacce. "E per questo - ha aggiunto Mancini - che è
nostro dovere essere chiari: se il prossimo governo Berlusconi presenterà
provvedimenti condivisibili per lo sviluppo della Calabria, i socialisti
li condivideranno" Santelli (Pdl) “Calabria cancellata da agenda Prodi”. "Uno dei capitoli più importanti del programma del PdL è quello dedicato allo sviluppo del Sud ed il tentativo di Marco Minniti di tirare in ballo l'alleanza con la Lega come 'impedimento strutturale' mira solo a gettare fumo negli occhi degli elettori". Lo afferma l'on. Jole Santelli, responsabile sicurezza di Forza Italia e candidata del PdL in Calabria, in merito a quanto dichiarato dal segretario regionale del Pd, Marco Minniti nel corso di un incontro con i segretari generali della Calabria di Cgil, Cisl e Uil. "Piuttosto sarebbe più onesto spiegare - dice la Santelli - come mai dopo averla definita la figlia prediletta il governo Prodi, di cui Minniti è illustre rappresentante, ha cancellato la Calabria dall'agenda politica e non ha creato alcuna opportunità di sviluppo nonostante i due anni di crescita economica" Santanchè (La Destra) “Tra PDL
e PD c’è già l’inciucio”:
La nostra campagna elettorale e' entusiasmante ed in crescendo mentre
quella del Pd e del Pdl e' all'insegna del pensiero unico. Ma tanto
hanno gia' fatto l'accordo, l'inciucio''. E' quanto ha detto la candidata
premier per La Destra, Daniela Santanche', a margine di una manifestazione
elettorale a Catanzaro. ''Se gli italiani voteranno Pd o Pdl - ha
aggiunto - si troveranno una bella tavola apparecchiata dove i comunisti
sanno farla da padrone. Sarebbe un grande errore politico votarli.
Noi siamo qua anche perche' vogliamo ridare agli italiani, in questa
legge elettorale orrenda, le preferenze. Anche noi de La Destra diciamo
basta alla Casta''. ''La nostra proposta, e non e' demagogia - ha
concluso Santanche' - e' quella di equiparare lo stipendio dei parlamentari
a quello di un lavoratore medio italiano. Noi abbiamo una presunzione
e cioe' quella di continuare a guardare gli italiani negli occhi''. Buttiglione (Udc) “No ai voti della
mafia”: "No ai voti di mafia. Noi siamo decisamente
per la lotta alla mafia e solidali con ì carabinieri, con ì
giudici che combattono contro la mafia". Così Rocco Buttiglione,
oggi in Calabria per un tour elettorale. "Attenti, quando una
parte politica - dice Buttiglione - tenta di usare la lotta antimafia
come un randello contro ì suoi avversari il risultato è
che fa gli interessi dei mafiosi. mafiosi vogliono potersi nascondere
dentro un mondo politico che non è unito nella lotta contro
la mafia. E la strumentalizzazione della lotta contro la mafia è
quella che divide la politica invece di unirla per abbattere la mafia.
Particolarmente importante questo è in Calabria perché
mentre la mafia siciliana è in declino, la 'ndrangheta calabrese
e' oggi la più potente organizzazione criminale del Paese".
Forgione (SA) “Lotta alla precarietà la nostra battaglia”. ''La lotta alla precarieta' e' la battaglia che 'la Sinistra L'Arcobaleno' intende portare avanti non riguarda solo il lavoro ma vuole essere una risposta concreta alla precarieta' della vita''. E' quanto ha detto il capolista al Senato de 'La Sinistra - L'Arcobaleno', Francesco Forgione, intervenendo ad un'iniziativa pubblica a Corigliano Calabro. ''La Sinistra l'Arcobaleno - ha aggiunto - ha proposto, a piu' riprese, di superare la legge 30 e di affermare il contratto a tempo pieno e indeterminato come forma ordinaria del rapporto di lavoro se non si pone un freno urgente, con l'abolizione della legge 30, la precarieta' tendera' a crescere. Ecco perche' piuttosto che pensare alla distribuzione di finanziamenti a pioggia alle imprese che di fatto non riescono a creare posti di lavoro stabile, sarebbe piu' opportuno accompagnare una seria politica dell'occupazione da affiancare con l'istituzione di un salario sociale da ricavare dalla ridistribuzione del tesoretto''. ''Sarebbe un modo - ha concluso Forgione - per permettere ai giovani di rompere il cordone ombelicale con la famiglia d'origine ma soprattutto li sottrarrebbe dalla costrizione di dover accettare contratti senza diritti e lavori per nulla dignitosi'' Magarò (PS) “Da Berlusconi un discorso per il Nord-Est”. "L'onorevole Berlusconi, venuto in Calabria, ha recitato a memoria un discorso che gli avevano preparato, e che però era dedicato al nord-est". è quanto afferma in una nota il consigliere regionale della Calabria e candidato alla Camera dei Deputati per il Partito Socialista, all'ultimo posto della lista, Salvatore Magarò. "Ha parlato - aggiunge - di microcriminalità, di inflazione, di eccesso di dipendenti statali: tutti discorsi, evidentemente, rivolti a Treviso o a Verona. Poi, si è ricordato di essere in Calabria, e allora, per ottenere qualche titolo di giornale, ha tuonato 'Sciogliero' il consiglio regionalé. Probabilmente una frase buttata là senza neanche pensarci; ma ora replica piccato l'on. Minniti, che gli dice: 'Berlusconi sogna, lo scioglimento di un consiglio regionale non rientra fra le competenze di un consiglio dei ministri' Può darsi, onorevole Minniti. Ma a maggior ragione non rientra fra le competenze di un partito, nel caso specifico del partito democratico". "E come mai Minniti un mese fa - ha concluso - ha lanciato la parola d'ordine: sciogliamo il consiglio regionale fra un anno?. Invece che le leggi 'ad personam', vuole forse avallare le leggi 'ad partitum'?". Valentino (Pdl) “Trasparenza sui fondi POR sia concreta”: "Arrivano in ritardo, ma meritano, comunque attenzione, le affermazioni del presidente della Giunta regionale Agazio Loiero in ordine alla trasparenza che deve essere garantita alla programmazione e alle gestione del Por 2007/2013". Lo sostiene il senatore e candidato alle elezioni politiche per il Pdl, Giuseppe Valentino, che indica come una delle priorità fondamentali per il futuro della Calabria una corretta ed efficace gestione dei fondi comunitari previsti per il prossimo quinquennio. "Alle parole - aggiunge - adesso devono seguire i fatti. La trasparenza invocata da Loiero non deve rimanere formale o di facciata, ma deve tradursi in provvedimenti concreti e in regole certe che garantiscano controlli stringenti preventivi e successivi all'assegnazione delle risorse. La trasparenza dei bandi, pur necessaria non è sufficiente se non accompagnata dalla creazione di nuovi organismi di controllo e dalla revisione del meccanismo con cui vengono assegnati gli incentivi alle imprese. Queste ultime devono essere rigorosamente monitorate non soltanto al momento della concessione del finanziamento, ma anche nella fase successiva che, come dimostrato dall'esperienza passata, risulta essere il momento più delicato del procedimento". "Il prossimo Governo Berlusconi farà la sua parte - conclude Valentino - per avviare in sinergia con le istituzioni locali un meccanismo virtuoso che crei sviluppo e occupazione". Laratta (PD) “Un’idiozia chiudere le Province”. "E' una idiozia chiudere le Province". Lo afferma Franco Laratta, candidato alla Camera per il Pd. "La proposta di Berlusconi - ha aggiunto - è pericolosa, disintegra i territori e cancella le culture locali. Al contrario, le Province, che rappresentano un punto di stretto contatto tra cittadini e istituzioni, alla stregua dei comuni, vanno dotate di ulteriori compiti e funzioni. Sarebbe oltretutto paradossale pensare di abolirle nel momento in cui qualche anno fa sono state avviate le procedure di trasferimento delle deleghe da parte delle regioni. Un processo non ancora compiuto che marcia purtroppo lento verso la piena realizzazione. Immaginare di percorrere, come sostiene il leader del Pdl, il percorso inverso, restituendo alle regioni non solo tutte le competenze, quanto gran parte del personale delle province comporterebbe una paralisi del sistema istituzionale, conoscendo i ritardi e le difficoltà in cui operano le burocrazie attuali. Inoltre voler cancellare le province al solo scopo di tagliare i costi della politica sembra più uno slogan ad effetto per fare presa sugli elettori, che un'azione coerente con lo spirito di decentramento contemplato dalle forze politiche, dunque anche dal centrodestra, negli ultimi anni". "E' giusto -ha concluso Laratta - tagliare i costi della politica ma bisogna farlo laddove ci sono sprechi evidenti. Nelle Province potremmo pure trovare forme di organizzazione carente ma, a questo punto, si tratta solo di razionalizzare e ottimizzare l'esistente e non pensare superficialmente di eliminarle". Speziali (Pdl) “Su porto di Catanzaro nuova mortificazione”. "La notizia del mancato inserimento dell'ultimazione del Porto di Catanzaro nel Programma opere marittime triennio 2008-2010 è un'ulteriore dimostrazione di come il governo di centrosinistra abbia del tutto tradito quel motto, a questo punto soltanto elettorale, "Calabria figlia prediletta", coniato da Romano Prodi". E' ciò che pensa Vincenzo Speziali, candidato al Senato nelle fila del Popolo della libertà. "Non riesco proprio a capire come il governo possa ignorare un'opera così importante per il capoluogo di regione, per il futuro turistico del territorio e per le ricadute commerciali. Si tratta di una nuova beffa soprattutto per i tanti pescatori che ormai da anni sono protagonisti passivi di una telenovela infinita. Ma, più in generale - prosegue Speziali - è l'ennesima mortificazione per Catanzaro, città che non può continuamente essere maltrattata con decisioni che ne indeboliscono il proprio ruolo di guida regionale. Tuttavia credo che non si tratti soltanto di una mera "dimenticanza", quanto di un mancato impegno in un settore, quello delle infrastrutture, che invece il futuro Governo Berlusconi considera prioritario, in particolare al Sud. Nelle sette missioni previste dal programma, di infrastrutture se ne parla sia in generale, quando si fa riferimento al rilancio e rifinanziamento della "Legge obiettivo" e delle Grandi opere, sia nel capitolo dedicato al Sud. Si prevede, senza mezzi termini, la realizzazione di un Piano straordinario decennale concordato con le Regioni per potenziare, completare e realizzare tutte quellie infrastrutture - porti, ferrovie, autostrade e quanto altro - che possano aiutare il Mezzogiorno a uscire dalla sua condizione di marginalità. Da parte mia posso garantire tutto l'impegno perché davvero questa città, che amo profondamente e che mi ha dato tanto, e questa regione altrettanto bistratta, non debbano più subire tradimenti" Legautonomie: 5 cose da fare per i comuni. Legautonomie della Calabria ha realizzato un manifesto nel quale propone ai diversi schieramenti politici cinque iniziative in favore dei Comuni. I cinque punti individuati da Legautonomie sono: dare un assetto stabile alla finanza locale attribuendo sul serio a Regioni ed Enti locali tributi propri e compartecipazioni al gettito erariale. L"ICI va valorizzata come imposta fondamentale dei territori, procedendo alla sua semplificazione, accorpando tutti i tributi che gravano sugli immobili; modificare il patto di stabilità interno sulla base di una articolazione dello stesso su base triennale e su base regionale, tenendo in debito conto le basi imponibili di riferimento; eliminare tutti i livelli para-istituzionali che stanno fra regioni ed enti locali e fra i comuni e province (ato, consorzi, agenzie; ecc.), luoghi, questi si, di spreco e inefficienza; Regioni nuove e forti che dismettano ogni velleità gestionale a vantaggio del riordino del sistema locale che valorizzi le gestioni associate e l'effettiva capacità programmatoria; una vera riforma del governo dei servizi pubblici locali, favorendo liberalizzazione e nascita di soggetti imprenditoriali efficienti nella gestione in particolare al sud il quale paga pesantemente la frammentazione e l'assenza di una vera cultura gestionale di questi servizi. "La fine anticipata della legislatura - sostiene in una nota il Presidente di Legautonomie, Antonio Acri - ha creato disagi ed incertezza per le autonomie locali che, seppure con luci e ombre, vedeva finalmente avviato il processo di attuazione del Titolo V della Costituzione. Anche nei programmi elettorali dei due schieramenti maggiori non c'é particolare attenzione verso i Comuni: da un lato si prevede l'incentivazione dei processi di unione (fino alla fusione) dei comuni piccolissimi; dall'altro l'abolizione dell'Ici sulla prima casa. Da qualche settimana, sul sito del Ministero dell'Interno, sono disponibili i bilanci consuntivi 2006 dei comuni, dati che opportunamente elaborati consentono di verificare l'andamento della finanza locale negli enti locali calabresi e di operare alcune riflessioni. Il primo sguardo consegna una evidente contraddizione: da quando è stata riconosciuta autonomia finanziaria agli Enti locali questa è in progressivo calo. Conseguenza di leggi finanziarie statali (almeno le ultime cinque) dal forte impianto centralista che hanno costantemente ridotto i trasferimenti e sopratutto inciso in maniera determinante anche sulla declamata autonomia degli enti locali". "In ogni caso - prosegue - anche dopo la modifica del titolo V, le modalità di colloquio e dei rapporti non sono cambiati tra sistema delle autonomie e Stato e sistema delle autonomie e Regioni. Gli enti locali rimangono i "paria" del sistema istituzionale. Da qui l'attenzione della politica sui due temi: piccoli comuni e Ici sui quali non pare vi sia sufficiente attenzione da parte dell'opinione pubblica. I dati confermano che in Calabria si sta verificando quello che al centro nord era evidente dagli anni '90. Ovvero l'impegno dei comuni a difendere i livelli di spesa raggiunti aumentando la pressione fiscale seppure attraverso una attenzione maggiore nei confronti dell'evasione sulla quale è stata avviata una positiva azione di recupero. Ciononostante l'autonomia tributaria dei comuni calabresi rimane ben lontana (dieci punti circa) dalla media nazionale a causa delle basi imponibili di riferimento. In questo contesto la sola abolizione dell'Ici sulla prima casa significherebbe per i Comuni calabresi un salasso di 67,2 milioni di euro, cioé una diminuzione di quasi tre punti percentuali di autonomia tributaria". Per il presidente di Legautonomie "non va dimenticato che l'Ici rappresenta la chiave dell'autonomia tributaria dei Comuni. Come tutte le imposte, è un tributo per nulla apprezzato dai cittadini, forse quello più odiato. Tuttavia in Europa solo la Svezia non ha una patrimoniale sulla casa che è sostituita, però, da altre compartecipazioni. Anche sui piccoli comuni va segnalata questa tendenza di additare, al problema della ridotta dimensione demografica degli ottomila Comuni, le radici di inefficienze, sprechi, e addirittura costi della politica. Dimenticando che, appena qualche lustro addietro, l'Italia dei borghi e dei piccoli Comuni era invece indicata come una delle più profonde ricchezze del Paese. Va senz'altro segnalata questa tendenza, dimenticando che forse il problema si trova nella nostra organizzazione istituzionale se è vero che la Francia possiede un reticolo di oltre 36mila Comuni la maggior parte dei quali piccolissimi; 17mila la Germania, quasi 7mila Spagna; 3mila la piccola Svizzera".
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