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Dibattito sul federalismo

 

Il Ministro Fitto sul federalismo “Tempi lunghi per l’attuazione”. Idv da Reggio dice di no

29 ago 08 Bisogna avere più flessibilità, e tempi più lunghi per attuare il federalismo fiscale, soprattutto nelle regioni del sud. E bisognerà quindi lavorare sulla fase di transizione dall' attuale sistema a quello federale, allungandone i tempi. E' l'opinione del ministro per gli affari regionali, Raffaele Fitto, che fa il punto sul federalismo fiscale. Un testo che, sottolinea l'ex presidente della regione Puglia, "stiamo predisponendo in queste ore. Ieri con il ministro Calderoli - ha spiegato - abbiamo fatto una chiacchierata sulla predisposizione del nuovo testo, in base ai confronti avuti con le Regioni, le Province e i Comuni". La bozza originaria, ha sostenuto il ministro, verrà quindi ulteriormente integrata sulla base dei confronti che gli esponenti del Governo stanno portando avanti. Già la prossima settimana, peraltro, sono previsti altri incontri con i rappresentanti degli enti locali, Upi e Anci in testa. Nei prossimi giorni (la data non è ancora stabilita) si svolgerà inoltre ad Otranto un incontro tra Fitto e Bossi. "L'idea di questa iniziativa - ha spiegato Fitto - è stata di Bossi e a me non può che fare piacere. L'obiettivo è spiegare che non c'é un testo che penalizza una parte del paese". Riguardo ai rapporti con l'opposizione, Fitto ha spiegato che "c'é un dibattito politico che deve, talvolta, far apparire che ci sono comunque dei contrasti. C'é poi un confronto aperto ma mi sembra che il metodo assunto sia di assoluto buonsenso e di correttezza. Per questo - ha concluso - non immagino una posizione di contrasto, anche perché la metodologia assunta sta producendo risultati positivi". Ma, sottolinea ancora il ministro Fitto, rispetto al testo attuale sul federalismo fiscale, bisognerebbe "lavorare su quella che sarà la fase di transizione, sulla sua tempistica. Bisogna avere più flessibilità, tempi più lunghi: questo può agevolare l'attuazione del federalismo fiscale nel Mezzogiorno". Ai presidenti di Regioni, come quello della Lombardia Formigoni, che chiedono l'applicazione degli articoli 116 e 117 della Costituzione, sulle autonomie locali, e competenze su dodici materie, il ministro risponde che: "é un tema sul quale ci confronteremo ma bisogna andare per ordine. Tutto questo è previsto dalla Costituzione ma bisogna vedere come applicare questi principi". Rispetto poi a ipotesi di riforma delle conferenze (delle Regioni, Stato-Regioni e unificata), Fitto afferma che "c'é da tempo l'idea di arrivare ad una riforma di queste conferenze ma il tema dovrà essere affrontato all'interno di questi stessi organismi, in particolare dalle Regioni. Se dovessimo valutare l'opportunità di procedere ad una riforma - prosegue - la faremo insieme".

Orlando (IDV) “No allo scambio federalismo col massacro giustizia”. "Non si può pensare di scambiare, come confermato da esponenti dell'attuale maggioranza, il federalismo fiscale con il massacro della giustizia e la mortificazione dei magistrati". Lo ha detto Leoluca Orlando, portavoce di Idv incontrando i giornalisti a Reggio Calabria. "Italia dei Valori è assolutamente e convintamente a favore del federalismo - ha aggiunto Orlando - che non può che essere federalismo fiscale, altrimenti rimane una parola vuota. Consideriamo, però, il progetto del Governo assolutamente generico perché non precisa quanta parte delle risorse fiscali resterà allo stato centrale e quanta invece sarà destinata a Regioni e Enti locali. Non sono precisati nemmeno i tempi di attuazione della riforma tenuto conto del periodo di necessario accompagnamento". "Noi diciamo no ad uno scambio scellerato - ha detto ancora il portavoce di Idv - e lo diciamo da una regione come la Calabria dove è certamente importante promuovere un'etica della responsabilità degli amministratori locali. Si deve dare conto ai cittadini degli sprechi ma al tempo stesso occorre che non si allenti il controllo della legalità. Attribuire competenze enormi alle realtà locali e mortificare i magistrati è un invito a nozze per 'ndrangheta, camorra e mafia''

Misiti (IDV) “Considerare il temi in termini globali”. "Modelli di federalismo e Por Calabria" è il tema del seminario di formazione promosso da Italia dei Valori a Gambarie d'Aspromonte. L'iniziativa è stata presentata a Reggio Calabria dal portavoce nazionale del partito Leoluca Orlando e dal deputato e segretario regionale del partito, Aurelio Misiti. "Questo avvenimento è per noi molto importante - ha detto Misiti - e la prova di questo è nella presenza oggi qui di Leoluca Orlando che è anche responsabile nazionale della scuola di formazione del Partito di Italia dei valori. Una iniziativa destinata a formare la classe dirigente, anche giovanile del partito e con la quale vogliamo rendere consapevoli i nostri militanti e i nostri dirigenti, sulle proposte che sono in questo momento al centro del dibattito politico nazionale, a cominciare dal tema del federalismo cha va considerato in termini globali, e non solo dal punto di vista fiscale". "Non siamo tra quelli che dicono 'no' a priori - ha detto ancora Misiti - ma lo diciamo sulla base di un'analisi approfondita dei testi, sulla base della condotta politica della maggioranza: di come ci farà discutere, di che cosa si parlerà, se sarà un dialogo produttivo oppure è un dialogo falso, in cui si parla e poi si decide in altre stanze. Noi riteniamo che molte cose sono inerenti con il federalismo. Quando si parla di sanità, questa è fortemente connessa al federalismo, anzi è in grado di determinare diversi tipi di federalismo". "La stessa cosa - ha sostenuto il segretario regionale di Idv - può dirsi con le infrastrutture: perché le regioni in una organizzazione federalista dello Stato devono pretendere di avere le stesse possibilità nei settori più importanti, come infrastrutture, scuola, persino nella giustizia. Perché anche in questo settore sono gli investimenti, quelli pro-capite, che fanno la differenza con le Regioni del Nord, come la fanno anche gli investimenti che riguardano le Forze dell'Ordine. Quindi, é evidente che il Federalismo è un qualcosa di più complesso, che va considerato innanzitutto sotto il profilo dell'equità, e di conseguenza, ma solo dopo, anche sotto il profilo della responsabilità della classe dirigente locale".

 

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