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Dir.resp. Pippo Gatto |
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Primi passi (con tante polemiche) del PD CalabriaPrimi passi del PD: a Crotone è bagarre continua, Vibo sugli scudi per “un ritorno al passato”, a Reggio Fuda smentisce strappi, Cosenza contenta delle scelte 27/11 "Non abbiamo condiviso la scelta di Sergio Iritale a coordinatore provinciale del nascente Pd e, per questo, non abbiamo partecipato alle votazioni, ma certamente siamo a pieno titolo nel processo costituente del nuovo partito. Non c'é alcun dubbio che una candidatura del genere sia in contrasto con le richieste fatte da Veltroni e Minniti per la ricerca dell'unità". E' quanto sostiene, in una dichiarazione, l'on.Marilina Intrieri. "Quale unità e funzione di garanzia - sostiene ancora Intrieri - può offrire chi si è reso responsabile volontariamente di una grave frattura politica e istituzionale, escludendo dalla sua giunta i rappresentanti di un'importante area politica e culturale che alle primarie ha ottenuto oltre settemila voti? Come si può fare unità proponendo al coordinamento provinciale chi ha rifiutato di rispondere alle domande poste da una rappresentante del Parlamento per chiarire al più presto ombre su fatti pesanti che turbano la pubblica opinione e sui quali un pubblico rappresentante ha il dovere di dare risposte proprio per la sua funzione istituzionale? Peccato, la fase nuova nasce già appesantita da vicende vecchie che hanno tanto condizionato negativamente sul finire le storie dei partiti locali, oramai alle nostre spalle. Eppure le primarie sono il tentativo di recuperare un rapporto con la politica, di sbaraccare l'establishment, le oligarchie che avevano a loro volta sbaraccato i partiti". Secondo Marilina Intrieri, "compito dei coordinamenti provinciali è come organizzare in loco il soggetto collettivo, in cui pluralismo sia ricchezza per trovare le migliori soluzioni. Si è preferito andare avanti con un profilo a maggioranza, scegliendo deliberatamente un candidato che impedisse la responsabilità collettiva in questa fase. Pazienza, i 'Democratici davvero' di Crotone, forti del 40,46% di consenso delle primarie, andranno avanti con responsabilità, per costruire un partito plurale che si organizzi sulla politica e non sulle persone o peggio sul potere, un partito dalle grandi visioni. Cambia il modo di militanza, stiamo individuando percorsi nuovi quali i forum, che in modo dinamico tengono insieme aderenti ed elettori". "Agli elettori di Crotone, che tanto generosamente si sono riconosciuti nei 'Democratici davvero' - conclude l'on.Intrieri - diciamo che non sarà l'elezione sbagliata tendente a rompere, sperando nell'abbandono, ad impedire la costruzione del partito nuovo che trova la sua grande forza nella partecipazione ai futuri grandi momenti dell'elettorato più ampio". A Vibo ritorno al passato. ''L'elezione del coordinatore provvisorio del Pd della provincia Vibo Valentia, segnala un ritorno al passato''. E' quanto si afferma in una nota congiunta delle componenti A Testa Alta, Democratici Uniti e Democratici per Veltroni. Nella nota si parla di ''mix di debolezza e prepotenza di quella parte politica che vorrebbe identificare un progetto di ricostruzione e ricomposizione sociale ed economica, assolutamente necessari, attraverso una vecchia vocazione all'egemonia dalla quale siamo e rimarremo distanti, convinti che la logica del Partito Democratico e' diametralmente opposta a quella del 'Partito della Provincia'. Il tentativo di pervenire a sintesi unitaria, fino a domenica sera responsabilmente perseguito dall'organo regionale del Partito, e' stato vanificato dalla scortese ed immotivata assenza del presidente Bruni, venuto meno al dovere, che aveva ed ha, di operare in un quadro di unita', di condivisione e di garanzia che, solo se applicati, sono indicazioni forti su cui si fonda il reale senso di unita' posto alla base del Partito democratico''. ''Fino ad oggi - prosegue la nota - questi principi sono stati disattesi e l'elezione del coordinatore provvisorio dimostra la volonta' di continuare nella contrapposizione che da molti anni vede il presidente della Provincia indiscusso protagonista, spesso impegnato a mantenere la consistenza di un puzzle che ha affievolito la passione politica e alimentato aspettative e centri di potere nella strana coincidenza dei due distinti momenti della gestione e dell'amministrazione. L'elezione del coordinatore provvisorio del Pd doveva essere un punto di partenza e un momento di gioia e soddisfazione alla conclusione di un positivo confronto e di un processo lungo, articolato e sofferto che ha caratterizzato lo sforzo intellettuale e politico dei partiti fondatori che hanno ricomposto culture diverse in un nuovo soggetto ricco di prospettive, speranze e sensibilita'''. ''Cosi' non e' stato perche' non si e' voluto - e' scritto nella nota - a Vibo ancora una volta ha vinto la miopia di una prova muscolare che soddisfa il trionfalismo del momento e non rispetta lo spirito e la lettera del Pd. Noi non potevamo votare per la continuita' di chi in questi anni e' stato elemento di divisione nel centro-sinistra vibonese. Con tutto il rispetto, che confermiamo, per la rappresentanza istituzionale. Nel caso in specie, non si e' trattato di un'assenza polemica, ma di un modo di esprimere dissociazione dai metodi operati''. ''Nessuno ha chiesto rinvii o incarichi - si sostiene nella nota delle componenti - noi continueremo a costruire il Partito democratico e a ritrovarci con la forza della ragione, nel rispetto di ruoli e funzioni, e ci opporremo alla ragione della forza all'interno di un partito plurale e coerente ritenendo la pluralita' e la coerenza valori e ricchezze e non limiti. Noi continueremo ad operare per restituire certezze democratiche a tutta la vasta composizione sociale del Partito democratico che deve superare il trasformismo imperante negli enti e la loro ingessatura amministrativa che li rende inoperosi, privi di espressivita' politica e di reale ancoraggio alle vere esigenze del territorio'' A Reggio, Fuda “Nessuno strappo con Loiero”. "Leggo stamattina sui quotidiani locali di un mio presunto strappo con il presidente Loiero, e non posso che meravigliarmi, ancora una volta, di quanto sia facile costruire sul 'sentito dire' notizie tanto infondate quanto lontane da ciò che stiamo cercando di costruire". A sostenerlo è il senatore Pietro Fuda. La precisazione di Fuda è riferita alle risultanze della riunione circa la definizione della guida del Pd della provincia di Reggio. "Prima di partire per Roma, alle 19 di ieri sera, - prosegue Fuda - sono passato alla riunione più per salutare gli amici che per altre motivazioni. La mia posizione, infatti, era già più che chiara, come più volte esternata nel corso degli incontri dei giorni scorsi con i parlamentari, i consiglieri ed i vertici regionali del Pd: il segretario regionale Marco Minniti si sarebbe fatto carico di individuare i nomi e di proporli. Nomi e successive nomine che ho accettato a prescindere, senza conoscerli prima, senza alcuna preferenza e senza alcun accordo. Ma, soprattutto, senza alcuna corrente". "Nelle lunghe e fattive riunioni a livello regionale - sostiene ancora Fuda - abbiamo sempre discusso di politica reale, di futuro del partito, di come affrontare le emergenze prioritarie della nostra Calabria. Questioni importanti, che poco hanno a che vedere con il solito balletto dei nomi e delle correnti, vere o presunte che siano, che sembrano, almeno a leggere la cronaca giornalistica odierna, aver caratterizzato i lavori di ieri. Di una cosa sono certo: il Pd non ha possibilità di vita se invece che cambiare il metodo di approccio alla politica reale, quella di servizio, ancora ci si affanna a cercare di capire chi è con chi, chi appartiene a chi". Per il senatore Fuda "il Pd calabrese, come quello reggino, é nato per dare risposte concrete ai cittadini ed al territorio. Chi ha partecipato alle primarie, come candidato e come elettore, aveva questo obiettivo, e sono convinto che continui ad averlo. Le presunte polemiche nelle quali vengo coinvolto stamattina non mi appartengono, come del resto non mi sono mai appartenute. Nessuno strappo, dunque. Nessuna indicazione e nessuna preferenza. Solo voglia di lavorare e di non perdere altro tempo intorno alle ultime resistenze 'culturali' che nulla hanno a che vedere con il Pd" A Cosenza, Perigini “Elezioni Corigliano
premio per suo impegno”. "L'elezione di Maria
Francesca Corigliano a coordinatrice provinciale del Pd di Cosenza
premia l'impegno di una donna che si è avvicinata alla vita
politica e amministrativa attraverso il servizio alla propria città
e che continua ad essere attivamente presente come consigliere comunale
di Cosenza e Presidente della commissione Cultura". E' quanto
afferma, in una nota, il sindaco di Cosenza Salvatore Perugini. Per
Perugini, componente dell'assemblea nazionale del partito, "la
nascita del Pd, inoltre, l'ha vista coinvolta in tutte le fasi, da
quella in cui il nuovo soggetto politico si cominciava ad immaginare
a quella delle primarie, in cui è stata eletta all'Assemblea
nazionale. La presenza della coordinatrice provinciale del nuovo partito
tra i banchi della maggioranza che guida il Comune contribuirà
sicuramente ad arricchire il dibattito politico nella massima assise
cittadina". "A Maria Francesca Corigliano - prosegue il
sindaco di Cosenza - formulo un caloroso augurio di buon lavoro perché
la sua azione sarà determinante per superare la fase costituente
del Pd valorizzando tutte gli apporti. Le assicuro il mio sostegno
lungo un percorso che sarà forse non facilissimo, ma sicuramente
appassionante. Un augurio altrettanto caloroso rivolgo a Simona Di
Iacovo, giovane donna il cui entusiasmo non potrà che fare
bene ad una formazione politica che ha l'ambizione di dialogare con
le nuove generazioni e di riuscire a dare risposta ai loro problemi". N. Oliverio “Elezioni coordinatori frutto lavoro unitario”. "Un risultato importante frutto di un lavoro unitario, che apre prospettive entusiasmanti e positive per il Partito Democratico e la Calabria". A sostenerlo è il deputato Nicodemo Oliverio a proposito dell'elezione dei coordinatori provinciali e dei presidenti delle assemblee del Partito Democratico. "Con l'elezione dei cinque coordinatori di garanzia e dei cinque presidenti delle assemblee provinciali - ha aggiunto - si chiude la fase avviata con le primarie e inizia un percorso programmatico ed operativo che avrà come obiettivo principale il rilancio della nostra regione in ambito nazionale e la costruzione di una proposta politica concreta che punti su sviluppo e innovazione". "Mi auguro - ha sostenuto Oliverio - che il lavoro fatto con le primarie e il grande sforzo di unità, collaborazione e generosità messo in campo da tutti i partiti costituenti e dai loro dirigenti diventi una cifra valida anche per le scelte e gli importanti appuntamenti che ci attendono in futuro. Così come spero che con lo stesso metodo si arrivi a trovare soluzioni soddisfacenti e unitarie anche a Crotone e Vibo". "Il risultato di oggi che, tra le altre cose, vede un forte presenza di donne (70%) - ha concluso il parlamentare - è particolarmente importante in un territorio come la Calabria che ha bisogno di ritrovare motivazioni forti ed entusiasmo. Adesso, grazie anche all'impegno e al prezioso supporto di Marco Minniti, ci sono le condizioni giuste e i presupposti per far ripartire la nostra regione. Agli eletti esprimo le mie congratulazioni per il risultato l'augurio di buon lavoro" Laratta “Primi passi su strada indicata Veltroni”. "I primi passi del Pd calabrese sono orientati sulla strada indicata da Walter Veltroni: un partito moderno, aperto, capace di coniugare novità e tradizione". A sostenerlo è il deputato dell'Ulivo- Pd, Franco Laratta. "E' importante - prosegue Laratta - l'apertura al mondo femminile del Partito democratico. Visto che gli eletti coordinatori e presidenti provinciali fanno registrare un alto numero di donne bisogna dare atto che una delle premesse in fase di costituzione del Pd si sta realizzando". Per il parlamentare "importante è anche il clima di unità che si registra in questa prima fase di elezione dei vertici provinciali provvisori del Pd calabrese. Occorre però ascoltare le istanze e le riserve espresse da alcuni dirigenti del partito. Perché è importante che nel Pd tutti si sentano in casa propria e nessuno si senta minoranza. Dobbiamo ascoltarci tutti per costruire un partito forte e unitario. Un partito dove non vi siano gruppi e correnti organizzate, perché questo non serve alla costruzione del Partito democratico, soprattutto non serve al Paese". "Se è importante che non vi siano gruppi di potere organizzati - sottolinea ancora Laratta - è doveroso auspicare che non emergano e non appaiano tali. Ciò che deve favorire il Pd è l'inclusione in un progetto ambizioso di rinnovamento e modernizzazione. Pertanto, nessuno dovrà sentirsi di parte o isolato, tanto meno minoritario. Il nuovo soggetto dovrà essere un partito nuovo anche in questo. E in Calabria, grazie alla presenza di Marco Minniti, sapremo costruire un partito diverso, forte e coraggioso che sappia indicare una svolta nel modo di concepire la vita politica"
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del 28/01/2004
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