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Notizie di Politica
Maggio 2007

 

Morrone (Udeur) “Modificare la legge sui contributi per l’editoria”

31/05 "I giornali devono vivere sul mercato e sottostare alle sue leggi: se non ce la fanno modifichino le loro strategie amministrative. Lo Stato garantirà sempre la libertà di espressione". E' quanto afferma, in una nota, il deputato Ennio Morrone, segretario di presidenza della Camera e responsabile nazionale enti locali dell' Udeur. "In questo periodo - prosegue Morrone - è più che mai al centro dell' attenzione il problema dei costi della politica e della necessità di ridurli drasticamente. In quest' ottica, fatta salva la fondamentale importanza di garantire ai giornali la più totale libertà non solo dal punto di vista formale e ben conscio dell' insostituibile ruolo svolto dai mezzi d' informazione nella vita democratica del Paese, ritengo che sarebbe opportuno modificare la legge sull' editoria, nella parte in cui prevede la concessione di ingenti contributi pubblici ai giornali". A parere di Morrone "si consentirebbe così alle casse dello Stato un risparmio di decine e decine di milioni di euro: ad oggi, infatti, sono moltissime le testate, di partito e non, cui vengono erogati lauti finanziamenti. Sempre per quanto riguarda la riduzione della spesa pubblica - sostiene ancora il parlamentare - desidero plaudire all' iniziativa del presidente Napolitano, che ha dato a tutti il buon esempio tagliando i costi del festeggiamento per l' anniversario della nascita della Repubblica. Sarà quello del Presidente un segnale cui nessuno potrà non prestare attenzione".

Donnici (Idv) “La conferma di Occhetto un omicidio di legalità”

31/05 L' europarlamentare di Italia dei Valori Beniamino Donnici ha reso noto il testo di una lettera aperta, in relazione alla conferma del seggio di Achille Occhetto votata dal parlamento europeo "per raccontare - ha detto - questo omicidio di legalità a quanti più cittadini europei, per scongiurare che episodi del genere abbiano a ripetersi in avvenire". L' iniziativa di Donnici fa seguito alla presa di posizione del Parlamento europeo del 24 maggio che ha confermato la validità del mandato europeo ad Achille Occhetto pur in presenza di una sentenza della Corte di Cassazione che ha assegnato il seggio all' esponente calabrese di Idv. "Non si tratta della disputa su un seggio - afferma Donnici - anche perché non ho ancora capito quale efficacia possa avere la decisione del Parlamento Europeo, rispetto a una sentenza passata in giudicato della giustizia italiana e come mi si potrà impedire di esercitare il mandato". "Piuttosto - conclude l' europarlamentare calabrese - è necessario che l' opinione pubblica sia informata non solo degli aspetti strettamente giuridici, quanto dei risvolti politici e degli antefatti elettorali di questa vicenda scandalosa. Considero inqualificabile il comportamento di Occhetto che, anziché esercitare il ruolo di padre nobile della sinistra in questa fase così confusa, si ostina a voler rimanere aggrappato ad un seggio che non è il suo"

Mozione dei senatori calabresi dell’Unione contro i tagli al personale docente

31/05 I senatori dell' Unione, Nuccio Iovene (Sinistra democratica), Fosco Giannini (Prc/Se), Pietro Fuda (Pdm), Rosa Villecco Calipari e Franco Bruno (L'Ulivo) hanno presentato al Ministro dell' Istruzione, Giuseppe Fioroni un' interrogazione sui tagli al personale docente e al personale Ata. "I tagli - affermano i parlamentari - colpiscono le reali esigenze della didattica e la sua qualità mettendo a repentaglio l' offerta formativa calabrese". Nell' interrogazione si chiede al ministro Fioroni di rivedere "per una regione come la Calabria, l' applicazione del coefficiente 0,4 nel rapporto alunni/classe, così come definito nella finanziaria 2007, e che comporta un taglio di 680 unità nel personale docente e 280 unità per il personale Ata". I parlamentari reputano "necessario intervenire garantendo adeguate risorse finanziarie e umane al fine di creare efficaci politiche scolastiche in grado di migliorare il sistema nel suo complesso ed in particolare in Calabria".

Laratta (DL) “Il Paese indisponibile al cambiamento delle riforme”

31/05 "Non si può non prendere atto che l' Italia si conferma un Paese conservatore, indisponibile al cambiamento, con un particolare disinteresse rispetto alle regole e con uno scarso senso dello Stato". E' quanto afferma, in una nota, il deputato dell' Ulivo, Franco Laratta. "L' Italia ha paura del cambiamento - prosegue Laratta - ogni volta che si mette mano alle riforme reagisce con fastidio, forse anche perché in Italia le riforme sono sempre state deboli e pasticciate. Ad un Paese così serve una risposta chiara e netta: basta con litigi e confusioni nel Governo del Paese. Di fronte alla crescente disaffezione verso la politica, il centro-sinistra deve avere la forza e il coraggio di ritrovarsi, di governare invece di litigare, di dare risposte vere e forti alle famiglie, ai giovani, alle fasce deboli della società". Per Laratta "c' è bisogno di una massiccia dose di ottimismo, di scelte coraggiose, di rottura col passato. Davanti ad un Paese conservatore, vagamente anarchico, la risposta di Governo non può che essere di modernizzazione, che deve essere preceduta da scelte che puntino al miglioramento della qualità della vita dei cittadini. Anche perché i cittadini, disponibili a chiudere entrambi gli occhi nei confronti della destra che ha governato per cinque anni, non sono disponibili a perdonare nulla al centro-sinistra dal quale pretendevano, dopo nove mesi di governo, una rivoluzione impossibile. Ma il Governo ora deve cambiare. C'é bisogno di unità e compattezza dell' Unione. Che deve dare risposte immediate ai problemi della gente. Se non sarà così, una stagione sarà finita. Malamente"

Zavettieri “Preoccupa la tendenza del voto socialista”

30/05 "Il voto socialista a macchia di leopardo e poco rilevante specie nelle città capoluogo, segna una tendenza preoccupante verso il declino di una forza storica come quella socialista vuoi a causa della frammentazione delle forze, vuoi per la debolezza del messaggio politico che solo un progetto credibile e convincente di unità dei socialisti e dei riformisti carico di contenuti e di proposte innovative può bloccare ed invertire". A sostenerlo è il segretario nazionale de "I Socialisti Italiani", Saverio Zavettieri. "I Socialisti Italiani - prosegue Zavettieri - continueranno a spendersi con tutte le loro energie su questo progetto sapendo che esiste un grande deficit riformista e uno spazio politico non residuale nella società italiana e un potenziale di energie fresche di giovani, donne, operatori motivati che hanno voglia di tuffarsi nella politica vera per cambiarla e metterla al servizio degli interessi generali della democrazia e del Paese". A parere del segretario nazionale del partito, poi, "il voto delle regioni del Nord e non solo del Lombardo Veneto contiene un inequivoco messaggio politico alla maggioranza ed al governo che non può essere disatteso essendo stata la prima risposta, dopo il referendum sulla riforma della Costituzione voluta dalla CdL, che l' elettorato delle aree settentrionali dove era prevalso il Sì ha inteso dare contro l' inerzia di un centro-sinistra che, senza leggere il significato di quel voto, si è seduto sugli allori di un successo che portava con sé tante contraddizioni".
"Non è consentito a nessuno arrampicarsi sugli specchi dietro interpretazioni di comodo per nascondere un risultato negativo per il Governo consolandosi magari col fatto che non c' è stato il terremoto paventato anche se la scossa tellurica ad alto potenziale che si è prodotta va ben al di là di un semplice campanello di allarme e mina seriamente alla base il consenso del centro sinistra". E' quanto afferma il segretario nazionale de "I Socialisti Italiani", Saverio Zavettieri, commentando gli esiti delle elezioni di domenica e lunedì scorsi. "Questa tornata elettorale - sostiene Zavettieri - risulta caratterizzata da un voto fortemente differenziato che ha certo riguardato gli aspetti amministrativi, profilo e credibilità dei candidati a sindaco o presidente assieme all' unità ed all'ampiezza delle coalizioni, ma non ha mancato di inviare messaggi forti alle forze politiche ed alla maggioranza di governo che sarebbe profondamente sbagliato ignorare o sottovalutare. Cresce pericolosamente la frammentazione del sistema politico ed istituzionale con l' immissione di forti dosi di particolarismo e con le innumerevoli liste fai da te che esasperano i caratteri di un bi-polarismo anchilosato con conseguenze inevitabili sul ruolo delle istituzioni, sulla qualità dei servizi e sulle condizioni di vita dei cittadini che la crescita esponenziale della spesa pubblica e dei costi della politica ai soli fini della acquisizione del consenso non può che aggravare ulteriormente"

Minniti “La clandestinità avvicina alla criminalità”

30/05 ''Il problema e' che la clandestinita' avvicina alla criminalita''': lo ha detto stasera il viceministro all'Interno Marco Minniti, partecipando alla presentazione del libro ''Sale nero'' della giornalista del Tg5 Valentina Loiero, dedicato a storie sull'immigrazione. ''Da questo punto di vista - ha aggiunto il viceministro - il problema e' che occorre dunque avere dei flussi migratori trasparenti. Piu' riusciamo a governare il flusso e piu' aumentera' il controllo. Ma questo e' solo un aspetto del problema: dobbiamo sempre piu', infatti, guardare alla parte del mondo da dove provengono gli immigrati e in questo momento il problema principale e' rappresentato dall'Africa''.

Galati (Udc) “Diffondere una responsabile cultura del mare”

30/05 "Occorre favorire la diffusione di un' autentica e responsabile cultura del mare, per tutelate un bene inestimabile contro ogni forma di aggressione ambientale e attentato alla sicurezza". Lo ha detto il deputato dell' Udc, Giuseppe Galati, segretario di presidenza della Camera, promotore di una proposta di legge sulla sicurezza marittima e portuale, in occasione della presentazione primo "Festival europeo e mediterraneo sulla Tv del mare". "Una cultura che, in un mondo globalizzato reso sempre più vicino dai media e in particolare dal piccolo schermo, - ha aggiunto Galati - sia in grado di contribuire non solo a preservare questa risorsa fragile e preziosa nel tempo, ma anche ad incentivare un repentino sviluppo di quei Sud del mondo a me tanto cari. Il mare - sostiene ancora Galati - è stato protagonista della nostra storia, formazione ed evoluzione nei campi più disparati del sapere e continua ad essere un insostituibile spazio di dialogo e di contatto tra culture affini e differenti". "Questo Festival, aperto non solo ad autori e produttori televisivi italiani ma anche dei Paesi europei e del Mediterraneo - ha concluso - è un' iniziativa di grande rilievo che si inserisce pienamente nei piani e negli obiettivi della Fondazione 'I Sud del Mondo Onlus' che, dal 2004, ho l' onore di presiedere"

Laratta (DL) “Una commissione d’inchiesta sugli sprechi”

30/05 "La forte richiesta di effettuare un drastico taglio ai costi e agli sprechi della politica è sacrosanta". Lo sostiene, in una dichiarazione il deputato dell' Ulivo Franco Laratta. "A questo punto, anche per evitare una profonda delegittimazione del Parlamento che darebbe il via ad una pericolosa crisi della democrazia in Italia - aggiunge Laratta - é meglio far presto e sarebbe opportuno dare vita ad una Commissione di inchiesta con ampi poteri per fare luce su tagli, sprechi ed eccessi, in Parlamento, al Governo, nelle Regione e negli enti Locali, nella burocrazia, nelle dirigenze statali, in tutti gli enti e le società pubbliche". "In questo - sostiene ancora Laratta - ha ragione il ministro Mastella. La Commissione deve avere ampi potere, deve decidere in poche settimane e deve essere messa in condizione di operare rapidamente. Basta con la denigrazione della politica e delle istituzioni: rischiamo di uccidere la democrazia nel nostro Paese. Ai cittadini, però, dobbiamo dare risposte immediate e concrete, tranquillizzando tutti che in politica, come nelle altre professioni pubbliche, non tutto è marcio, ma se il marcio c'é, così pure sprechi e privilegi, vanno eliminati subito"

P. Mancini “Fu Giacomo Mancini a chiedere lo scioglimento della sezione affari riservati nel 74”

29/05 (Pietro Mancini) Mi si consenta, dopo le polemiche suscitate dalle recenti rivelazioni di Adriano Sofri, di ricordare che fu Giacomo Mancini, allora capo della delegazione del PSI nel governo, a chiedere e ottenere, nel 1974, all' indomani dell' efferata strage di Brescia, dall' allora presidente del Consiglio, il dc Mariano Rumor, lo scioglimento della famigerata sezione Affari servati del Viminale. Il cui capo, il dottor d' Amato, ricordo benissimo che mio padre e molti dirigenti del PSI e del PCI ( non tutti... ) non giudicavano affatto, sulla base delle esperienze fatte in quelle che Pietro Nenni chiamava " le stanze dei bottoni ", un innocuo crapulone, bensi' un personaggio molto oscuro e inquietante di quella fase torbida e cruciale della nostra democrazia.

Laratta (DL) “No all’eliminazione delle province”

29/05 ''Avanza forte un'ansia da macellaio nel tentativo di dare risposte ai costi della politica. Cosi' si parla a sproposito di eliminare le Province e tagliare il numero dei consiglieri comunali! A me pare una cosa insensata perche' elimina la partecipazione dei cittadini alla vita politica locale''. Lo afferma l'on. Franco Laratta (DL). ''E sulle province dobbiamo metterci d'accordo: finora le abbiamo rafforzate con nuovi compiti e funzioni - dice Laratta - ora vogliamo abolirle. La gente non ci capisce piu', le Province sono fondamentali nel governo del territorio e sono previste dalla Costituzione. Semmai sarebbe necessario rivedere l'intera struttura dello Stato, con tagli reali ai veri enti inutili che resistono e sprecano risorse pubbliche senza produrre nulla''.

Pezzotta “Questo PD non mi interessa”

28/05 ''Io avrei pensato ad un Pd totalmente diverso. Un Pd area dove le culture storiche e anche le culture emergenti della realta' italiana, della politica italiana potessero avere il loro spazio e la loro identita'. Quello che vedo venire avanti, invece, e' una cosa differente''. Lo ha detto Savino Pezzotta, ex segretario generale della Cisl, parlando con i giornalisti a margine di un convegno a Lamezia Terme per presentare la ''Fondazione per il Sud'' di cui e' presidente. ''Per carita' - ha aggiunto Pezzotta - non e' che io la possa impedire o fare altro. Se e' cosi' al sottoscritto non interessa. Credo, pero', anche che vi sia la necessita' nel nostro Paese di una presenza organizzata del cattolicesimo popolare, quello che abbiamo visto esprimersi nella piazze, quello che ha una tradizione, una storia, una cultura. Credo che sia anche una 'necessita' paese', per rendere piu' omogeneo questo Paese ma anche per definire gli spazi del dialogo''. ''Come si puo' dialogare se si annullano le identita'? - si e' chiesto ancora l' ex segretario della Cisl - Questa e' una delle questioni che io mi pongo ed alla quale chiederei che mi fosse anche risposto. Se invece si pensa che in un partito si sia presenti in forma individuale, allora questa e' un' altra questione e bisognerebbe vedere poi se i modi democratici sono quelli che si sono visti in questi giorni. E' una questione che non mi appartiene - ha concluso Pezzotta - perche' non sono direttamente interessato a questo processo''.

Perrelli (Patto) “Grave l’attrito tra PDM e Ulivo”

28/05 ''Quello che sta accadendo in Calabria tra il Pdm e l'Ulivo calabrese e' un fatto grave per le contraddizioni che caratterizzano questa vicenda. La nascita del Partito Democratico fa rimpiangere tutti i tempi e tutti i periodi della prima Repubblica e il manuale cencelliano''''. E' quanto sostiene, in una dichiarazione, Tonino Perrelli, segretario del Patto per il sud. ''Giorni addietro - si aggiunge nella nota - abbiamo scritto una lettera aperta a Prodi, Fassino e Rutelli perche' la situazione era insostenibile,ma la nostra lettera aperta e' stata una 'vox clamantis in deserto' perche', come al solito ,ci si ascolta solamente durante la campagna elettorale,eccezione fatta per Guccione, Santo e Perugini ,e per il Presidente della provincia Oliverio e per i dirigenti cittadini Maiorca e Tucci. Gli altri restano insensibili a qualsiasi nostra iniziativa e a qualsiasi nostra proposta .Per questo torniamo a ribadire che il nuovo partito deve nascere per dare piena effettivita' ai principi della Costituzione. La capacita' di partito moderato riformista al servizio al servizio di una strategia per lo sviluppo democratico della Calabria che verra', deve superare i persistenti squilibri tra nord e sud in una prospettiva unitaria e autonomista''. ''Il Partito democratico - ha aggiunto Perrelli - deve candidarsi a rappresentare nella vita politica le aspirazioni dei calabresi che vogliono il progresso ordinato della Calabria con una forte attenzione alle domande delle varie componenti solidali . I tempi del resto sono maturi e il progetto dell' Ulivo deve partire dal basso iniziando con la legge elettorale''.

Mancini (SDI) sul fatti del gay pride in Russia “D’Alema convochi l’ambasciatore”

27/05 ''E' urgente che il Ministro degli Esteri Massimo D'Alema presenti protesta formale contro il Governo russo e convochi immediatamente l'ambasciatore russo in Italia per chiedere conto dei gravi fatti di Mosca''. Lo sostiene il deputato dello Sdi Giacomo Mancini, dello Sdi, in riferimento ''agli arresti e alle violenze - commenta - subite da alcuni parlamentari italiani che partecipavano ad una manifestazione in difesa dei diritti degli omosessuali''. ''L'insofferenza - prosegue Mancini - nei confronti di chi si batte per i diritti civili, che si aggiunge alle ripetute e sanguinose repressioni ai danni degli oppositori del Governo Putin, devono destare forte allarme nella comunita' internazionale e meritano un' iniziativa decisa di condanna da parte del nostro Governo''.

Laratta (DL) “Con il Ministro Bindi c’è politica della famiglia”

27/05 ''Finalmente c'e' una politica per la famiglia che non confligge con i diritti delle persone. Grande merito al Ministro Bindi, che ha lavorato in questi mesi affinche' si giungesse a questo risultato''. Lo sostiene, in una dichiarazione, il deputato dell' Ulivo Franco Laratta. ''Asili nido, non autosufficienza e sostegni per le famiglie con figli - aggiunge Laratta - sono le priorita' e se parte dell' extragettito andra' a questi obiettivi, come ha detto Prodi, siamo all'inizio di un grande piano per la famiglia di lungo periodo''. Secondo Laratta, ''e' necessario e opportuno che nelle singole regioni venga eletto direttamente il leader del Partito democratico insieme al leader nazionale. Ma e' necessario che chi sara' chiamato a guidare il Pd, a Roma come nelle regioni, rappresenti una reale novita. E' necessario che la gente percepisca un forte segnale di cambiamento''.

In Calabria in 92 centri si vota domenica e lunedì

26/05 Per le elezioni amministrative di domani e dopodomani i seggi rimarranno aperti domenica 27 maggio, dalle ore 8 alle ore 22 e lunedi 28 maggio, dalle ore 7 alle ore 15. In una nota il ministero dell Interno ricorda che per poter esercitare il diritto di voto presso l Ufficio elettorale di sezione nelle cui liste sono iscritti, gli elettori dovranno esibire un documento di identità e la tessera elettorale personale permanente che ha sostituito il certificato elettorale. Chi non fosse in possesso della tessera può chiederne il duplicato agli uffici comunali, che a tal fine assicurano l apertura al pubblico anche domenica e lunedì, giorni della votazione, per tutta la durata delle operazioni di voto. Il ministero per evitare una particolare concentrazione di richieste ed eventuali disagi, presso gli uffici comunali domenica e lunedì, invita gli elettori a verificare se siano in possesso della tessera elettorale, per potersi rivolgere quanto prima agli uffici comunali per l immediato rilascio del duplicato. Il ministero dell Interno infine sottolinea l'opportunità che gli elettori programmino il loro voto presso il seggio indicato nella tessera elettorale, evitando di concentrarsi nelle ore tradizionalmente più affollate, ed in particolare verso le ore di chiusura, per evitare noiose e fastidiose code ai seggi e facilitare il lavoro dei presidenti e degli scrutatori.
In Calabria sono 92 i comuni chiamati alle urne per l'elezione dei sindaci e il rinnovo dei consigli comunali. Reggio Calabria e' la provincia con il maggior numero di comuni al voto mentre quella con il minor numero e' Crotone. In provincia di Catanzaro si votera' in 17 comuni: Andali, Belcastro, Caraffa, Cenadi, Centrache, Cerva, Gizzeria, Maida, Montauro, Nocera Terinese, Petrona', Platania, San Pietro Aposto, San Vito sullo Jonio, Satriano, Sersale, Settingiano. In provincia di Cosenza i comuni chiamati alle urne sono 23: Castrovillari, Paola, Belsito, Bisignano, Carpanzano, Castroregio, Cellara, Diamante, Fagnano Castello, Guardia Piemontese, Laino Borgo, Longobucco, Luzzi, Mormanno, Panettieri, Pietrapaola, Plataci, Praia a Mare, Roggiano Gravina, San Vincenzo La Costa, Saracena, Trebisacce Trenta. A Corigliano Calabro, dove in pochi mesi, il sindaco, la Giunta e il Consiglio sono stati dichiarati decaduti, commissariati e reintegrati per ben quattro volte, si sapra' se si svolgeranno le elezioni solo venerdi' 25 maggio, quando il Tar della Calabria, entrera' nel merito della sua decisone emessa il 7 maggio scorso con la quale ha sospeso il decreto del Prefetto di Cosenza che aveva indetto le elezioni. In provincia di Crotone si vota a Ciro' e Roccabernarda. In provincia di Vibo Valentia i comuni chiamati alle urne sono 22: Arena, Brognaturo, Capistrano, Dasa', Dinami, Fabrizia, Filogaso, Francavilla Angitola, Francica, Gerocarne, Limbadi, Monterosso Calabro, Nardodipace, Pizzo, San Costantino Calabro, San Gregorio D'Ippona, San Nicola, Sant'Onofrio, Soriano Calabro, Spadola, Stefanaconi, Vazzano. In Provincia di Reggio si vota a Reggio Calabria, Palmi, Taurianova, Africo, Antonimina, Bivongi, Campo Calabro, Caraffa del Bianco, Cardeto, Careri, Caulonia, Cimina', Cittanova, Ferruzzano, Grotteria, Laganadi, Laureana di Borrello, Melito di Porto Salvo, Motta San Giovanni, Placanica, Portigliola, Rizziconi, San Procopio, Sant'Eufemia d'Aspromonte, Sant'Ilario dello Jonio, Seminara, Terranova, Varapodio. (segue) A Reggio Calabria sono cinque i candidati che si contenderanno la poltrona di primo cittadino. Sono l'uscente Giuseppe Scopelliti di Alleanza Nazionale, appoggiato complessivamente da 21 liste; Eduardo Lamberti Costronuovo, imprenditore sanitario e televisivo del centrosinistra, a cui fanno riferimento 12 formazioni. Gli altri tre aspiranti alla carica di sindaco della piu' grande citta' della Calabria sono Giuseppe Caridi (Terza via) docente di storia moderna presso la facolta' di Scienze Politiche dell'Universita' di Messina; Giuseppe Siclari (Partito Comunista dei lavoratori) vicepreside del locale liceo scientifico; Francesco Gangemi (Msi - dn), ex dirigente dell'Asl e pubblicista. Quest'ultimo e' stato sindaco di Reggio per poco piu' di un mese alla fine degli anni Ottanta. Complessivamente sono 34 le liste presentate per un totale di 1.300 candidati. E tra i mille e trecento candidati che si contendono i quaranta posti di consigliere comunale a Reggio Calabria figurano ben 400 donne. Rosa un'intera lista Donne in rete che sostiene la candidatura a sindaco di Eduardo Lamberti Castronovo del centrosinistra. Ma la presenza femminile riguarda anche altre liste: 18 le donne che gareggiamo con l'Unione per Lamberti, 17 per Terza Via, 15 in Reggio Futura, 14 nel Nuovo Psi, 14 in Patto per Scopelliti, e 16 nei Verdi. Quelle con meno donne sono le liste del Centro Democratico Cristiano (3) e il movimento Io non ci sto (2). Oltre tremila, invece, sono i candidati che prenderanno parte al rinnovo dei XV Consigli di quartiere. Le elezioni per amministrative di fine maggio rappresentano un test importante sia per la Casa delle Liberta' che intende riconfermare Scopelliti a palazzo San Giorgio, sia per il centrosinistra che dopo la Regione e la Provincia di Reggio vorrebbe conquistare anche il comune della citta' dello Stretto.

Dove, come e quando si vota

25/05 Domani giornata di silenzio elettorale. Domenica mattina, alle ore 8, scatta il turno elettorale di primavera che quest'anno coinvolge 830 Comuni e 7 Province per un totale di oltre 10 milioni di elettori. Il ministero dell'Interno fornisce, in una nota, un pro-memoria per esercitare il diritto di voto.
QUANDO SI VOTA Domenica 27 maggio, dalle 8 alle 22, e lunedì 28 maggio 2007, dalle 7 alle 15, si svolgeranno le operazioni di voto per le elezioni dei presidenti e dei consigli di 7 province e dei sindaci e dei consigli di 830 comuni (di cui 25 capoluoghi di provincia) di regioni a statuto ordinario e della Sardegna. Si vota inoltre per le elezioni dei sindaci e dei consigli di 25 comuni (di cui 1 capoluogo di provincia) della regione a statuto speciale Friuli Venezia Giulia. Solo nel comune di Garniga Terme, in provincia di Trento, si voterà nella sola giornata di domenica 27, con eventuale ballottaggio domenica 10 giugno. Le operazioni di scrutinio avranno inizio lunedì 28, concluse le operazioni di voto e di riscontro del numero dei votanti. I risultati saranno disponibili nei siti www.interno.it e www.amministrative2007.interno.it . In caso di effettuazione del turno di ballottaggio, si voterà domenica 10 giugno, sempre dalle 8 alle 22, e lunedì 11 giugno 2007, dalle 7 alle 15.
COME SI VOTA Elezioni provinciali (scheda gialla) L'elettore, con la matita copiativa, potrà esprimere il proprio voto: - tracciando un solo segno sul rettangolo contenente il nominativo del candidato alla carica di presidente. In tal modo, il voto si intenderà attribuito solo al predetto candidato presidente; - tracciando un solo segno o sul contrassegno relativo ad uno dei candidati alla carica di consigliere provinciale o sul nominativo del candidato medesimo. In tal modo, il voto si intenderà attribuito sia al candidato consigliere che al candidato alla carica di presidente collegato; - tracciando un segno sia sul rettangolo contenente il nominativo del candidato presidente, sia sul contrassegno relativo ad uno dei candidati consiglieri collegati o sullo stesso nominativo del candidato consigliere medesimo. In tal modo, il voto si intenderà parimenti attribuito tanto al candidato alla carica di presidente che al candidato consigliere facente parte del gruppo o di uno dei gruppi collegati.
ELEZIONI COMUNI CON POPOLAZIONE SUPERIORE A 15.000 ABITANTI di regioni a statuto ordinario (scheda azzurra). L'elettore, con la matita copiativa, potrà esprimere il proprio voto: - tracciando un solo segno sul rettangolo contenente il nominativo del candidato alla carica di sindaco. In tal modo, il voto si intenderà attribuito solo al predetto candidato sindaco; - tracciando un solo segno sul contrassegno di una delle liste di candidati alla carica di consigliere comunale collegate a taluno dei candidati alla carica di sindaco. In tal modo, il voto si intenderà attribuito sia alla lista di candidati consiglieri che al candidato sindaco collegato; - tracciando un segno sia su uno dei contrassegni di lista che sul nominativo del candidato alla carica di sindaco collegato alla lista votata. In tal modo, il voto si intenderà parimenti attribuito tanto al candidato sindaco che alla lista ad esso collegata; - tracciando un segno sul rettangolo contenente il nominativo del candidato alla carica di sindaco ed un altro segno sul contrassegno di una lista di candidati consiglieri non collegata al candidato sindaco prescelto. In tal modo, il voto si intenderà attribuito sia al candidato sindaco che alla predetta lista di candidati consiglieri (c.d. voto disgiunto). L'elettore potrà altresì manifestare un solo voto di preferenza per un candidato alla carica di consigliere comunale, scrivendone il nominativo (solo il cognome o, in caso di omonimia, il cognome e nome e, ove occorra, la data e il luogo di nascita) sulla riga posta alla destra del contrassegno della lista di appartenenza del candidato consigliere. In tal modo, il voto si intenderà attribuito, oltre che al singolo candidato a consigliere comunale e alla lista cui il candidato stesso appartiene, anche al candidato alla carica di sindaco collegato con la lista medesima, a meno che l'elettore non si sia avvalso della facoltà di voto disgiunto, cioé della facoltà di esprimere il voto per un candidato sindaco diverso da quello collegato alla lista del candidato consigliere prescelto.
ELEZIONI COMUNI CON POPOLAZIONE SINO A 15.000 ABITANTI di regioni a statuto ordinario (scheda azzurra). L'elettore, con la matita copiativa, potrà esprimere il proprio voto: tracciando un solo segno sul nominativo di uno dei candidati a sindaco; tracciando un solo segno di voto sul contrassegno di una delle liste di candidati a consigliere; tracciando un segno di voto sia sul contrassegno di lista che sul nominativo del candidato a sindaco collegato alla lista votata. In tutti i predetti casi, il voto si intenderà attribuito sia in favore del candidato a sindaco sia in favore della lista ad esso collegata. L'elettore potrà manifestare un solo voto di preferenza per un candidato alla carica di consigliere, scrivendone il nominativo (il cognome o, in caso di omonimia, il cognome e nome e, ove occorra, la data e il luogo di nascita) sull'apposita riga stampata sotto il contrassegno della lista di appartenenza del candidato consigliere. In tal modo, il voto si intenderà attribuito, oltre che al singolo candidato a consigliere comunale, anche alla lista cui il candidato stesso appartiene nonché al candidato alla carica di sindaco collegato con la lista medesima.
OLTRE 10 MILIONI GLI ELETTORI CHIAMATI ALLE URNE Le elezioni nelle 7 province interesseranno 3.362.898 elettori, di cui 1.611.312 maschi e 1.751.586 femmine; 4.090, le sezioni elettorali. Le elezioni in 830 comuni interesseranno 7.763.412 elettori, di cui 3.734.169 maschi e 4.029.243 femmine; 9.425, le sezioni elettorali. considerando una sola volta gli enti interessati contemporaneamente a più elezioni amministrative, il numero complessivo di elettori sarà di 10.067.847, di cui 4.847.666 maschi e 5.220.181 femmine; il numero complessivo di sezioni elettorali sarà di 12.229. Per quanto concerne il Friuli Venezia Giulia ed il Trentino Alto Adige gli elettori al 30 giugno 2006 sono 157.587, di cui 76.122 maschi e 81.465 femmine e 193 le sezioni elettorali interessate.
OCCHIO ALLA TESSERA ELETTORALE Il ministero dell'Interno ricorda che gli elettori, per poter esercitare il diritto di voto presso gli uffici elettorali di sezione nelle cui liste risultano iscritti, dovranno esibire, oltre ad un documento di riconoscimento valido, la tessera elettorale. Chi avesse smarrito la propria tessera, potrà chiederne il duplicato agli uffici comunali, che a tal fine saranno aperti fino a sabato, dalle ore 9 alle ore 19, mentre domenica e lunedì, giorni della votazione, per tutta la durata delle operazioni di voto. Gli elettori sono invitati a voler verificare da subito se siano in possesso di tale documento e, in mancanza, a richiedere al più presto il rilascio del duplicato, evitando di concentrare tali richieste nei giorni di votazione.

Borrello (Udeur) denuncia “A Vibo promesse di voti con denaro”

25/05 Il vicepresidente del Consiglio regionale della Calabria, Antonio Borrello, dell' Udeur, ha scritto al procuratore della Repubblica del Tribunale di Vibo Valentia e al Prefetto della citta' per denunciare ''un inquietante fenomeno piu' o meno diffuso sull' intero territorio provinciale in ordine ad una ricerca frenetica, illecita, di consenso che vede la promessa di offerte di danaro in cambio del voto''. ''In particolare la questione - afferma Borrello - riguarderebbe soprattutto elettori comunitari provenienti dai Paesi che piu' recentemente hanno fatto il loro ingresso nell' Unione Europea. E' notorio che, per questi ultimi, l' esercizio del diritto di voto avviene con il semplice possesso della residenza anagrafica previa comunicazione fatta pervenire al Comune interessato che provvede all' inserimento degli stessi nella cosiddetta 'lista elettorale aggiuntiva'. L' altissimo numero di richieste che continuano a pervenire ai Comuni (a Pizzo, per esempio, se ne contano ad oggi oltre 250) ingenera sospetto e allarme a causa delle voci che circolano con sempre maggiore insistenza, secondo le quali la consegna di danaro si concretizzerebbe solo ad esibizione della foto della scheda elettorale, gia' votata, scattata con un cellulare, magari regalato''. ''La denuncia, pur contro ignoti - conclude Borrello - mira non solo a fare evitare che l' elettore possa recarsi in cabina fornito di telefono cellulare, ma soprattutto per chiedere sommessamente di valutare l' ipotesi di una rigorosa iniziativa investigativa, anche a posteriori, e' oltremodo agevole, nella fattispecie, risalire direttamente ai singoli cittadini elettori, per accertare se questo fenomeno sia da ricondurre al marcato e lodevole senso civico degli interessati, oppure a pressioni opportunamente esercitate per estorcere voti in cambio di danaro''.

Laratta (DL) “Mastella intervenga per i Magistrati onorari”

25/05 Un intervento del ministro della Giustizia, Clemente Mastella, per trovare una soluzione ai problemi della categoria della magistratura onoraria, è stato chiesto dal deputato dell' Ulivo, Franco Laratta, in vista dello sciopero di cinque giorni in programma all' inizio di giugno. Il parlamentare sollecita anche il ministro a fornire una rapida risposta all' interrogazione presentata nelle scorse settimane. "Il fatto che la magistratura ordinaria debba ricorrere ancora una volta ad utilizzare lo strumento dell' astensione - ha sostenuto Laratta - dimostra la scarsa sensibilità negli anni mostrata verso una categoria che nel tempo si è fatta non solo apprezzare, quanto si è rivelata uno dei motori veri della giustizia italiana. Abbiamo l' obbligo di dare loro risposta poiché appare assurdo e paradossale che proprio in un apparato cruciale dello Stato come quello della giustizia, persistano condizioni lavorative ai limiti della illegalità". Laratta auspica che lo sciopero possa generare "una svolta" nel mondo della magistratura ordinaria. "Spero - ha sostenuto - che il ministro Mastella, anche alla luce dell' emergenza giudiziaria in atto, possa attivare presto tutti gli strumenti in suo possesso per giungere a soddisfare le richieste della Federmot", la Federazione dei magistrati onorari di tribunale che chiede l' immediato rilancio della giustizia civile e penale attraverso un più razionale inquadramento ed utilizzo di Got e Vpo, i quali oggi, è scritto in una nota, "reclamano stabilità nei rapporti, i diritti elementari come la tutela previdenziale e assistenziale in caso di gravidanza, infortunio, malattia, invalidità o vecchiaia, l' adeguamento retributivo fermo a cinque anni fa, il pagamento di decreti e sentenze, puntualità nei pagamenti e il prolungamento del rapporto di servizio sino all'età pensionabile"

Il Tar sospende le elezioni a Corigliano

25/05 Il Tar ha accolto integralmente le tesi difensive dell' avvocato Oreste Morcavallo nell'interesse del consigliere comunale di Corigliano Calabro Rosalba Ardito e ha sospeso in via definitiva le elezioni comunali nel centro del cosentino. Secondo il Tar, in conseguenza dei provvedimenti giurisdizionali di carattere cautelare del Tar e del Consiglio di Stato emessi in relazione al ricorso avverso lo scioglimento del Consiglio comunale di Corigliano Calabro non possono essere convocati i comizi elettorali. Nella stessa udienza sono stati discussi nel merito i ricorsi proposti dallo stesso avvocato Morcavallo, contro le delibere comunali di mancata approvazione dei riequilibri di bilancio ed il decreto di scioglimento del Consiglio comunale. Contro i ricorsi del consigleire Ardito si sono costituiti Pasqualina Straface, Cataldo Russo, Gioacchino Campolo e Luigi Rugna. La sentenza sara' depositata nei prossimi giorni. ''Si tratta - ha commentato l' avvocato Morcavallo - di un' ulteriore vittoria. Sono particolarmente felice per la mia cliente e per il riconoscimento della fondatezza delle argomentazioni giuridiche proposte. Non voglio fare alcun trionfalismo, ma e' questo l'ottavo provvedimento giurisdizionale positivo ottenuto che rende definitivamente giustizia alla consigliera Ardito. Mi auguro adesso che gli organi istituzionali ordinari che abbiamo reinsediato possano operare nell'interesse della comunita' amministrativa''.

Sorrentino lascia Rifondazione “Perplesso dalle nomine di consulenti in Commissione Antimafia”

24/05 "Lascio il Prc, partito nel quale ho militato con convinzione, le nomine dei consulenti effettuate dalla Commissione parlamentare antimafia presieduta dal compagno Francesco Forgione mi lasciano perplesso". E' quanto afferma, in una nota, Tommaso Sorrentino, avvocato e associato di procedura penale all' Università della Calabria, presidente della Camera penale di Cosenza e, in passato, difensore di Giacomo Mancini. "E' grave - sostiene Sorrentino nella nota - che la Commissione abbia proceduto a circa 80 nomine, un esercito senza confini che dovrebbe abbattere adesso la mafia e che abbia escluso aprioristicamente gli avvocati, come se non fossero parte integrante del processo culturale necessario per creare gli anticorpi al sistema mafioso". "Taccio per carità di patria su alcune nomine di cui i giornali hanno già parlato - conclude Sorrentino - e assumo questa decisione sofferta in ragione di una consapevole acquisizione di continuità operata dai rappresentanti del mio partito rispetto ad un passato di cui ci si discostava, evidentemente, solo a parole"

Caos Corigliano: Un altro no del Consiglio di Stato contro le elezioni

23/04 La quarta sezione del Consiglio di Stato ha respinto, dichiarandolo inammissibile, il ricorso proposto da tre rappresentanti del centro destra avverso il decreto cautelare del Tar Calabria che aveva sospeso i comizi elettorali per il comune di Corigliano Calabro. Il Consiglio di Stato ha accolto la tesi difensiva illustrata dall' avvocato Oreste Morcavallo, nell' interesse del consigliere comunale Rosalba Ardito. Per effetto di tale decisione vengono confermati i provvedimenti di sospensione del procedimento elettorale adottati dal Tar e dal Prefetto di Cosenza. "E' una decisione importante sotto il profilo strettamente processuale - ha commentato l' avvocato Morcavallo - perché conferma la non impugnabilità dei decreti cautelari. La decisione è inoltre rilevante dal punto di vista sostanziale perché in linea con tutte le precedenti pronunce sulla vicenda Corigliano. Non vi è stata alcuna confusione o contrasto di giudicati perché tutte le decisioni assunte sinora dal Tar e dal Consiglio di Stato sono perfettamente uniformi". "Le elezioni - ha concluso Morcavallo - non si svolgeranno e gli organi istituzionali resteranno saldamente al loro posto, nonostante alcuni tentativi dell' ultima ora, tentativi sanzionabili penalmente, di ostacolare l' ordinaria attività amministrativa".

Fini e Alemanno in Calabria per le amministrative

23/05 Saranno il presidente di An, Gianfranco Fini e l' ex ministro Gianni Alemanno a chiudere la campagna elettorale per le elezioni amministrative del 27 e 28 maggio in Calabria. Fini sarà a Reggio domani mentre Alemanno sarà in Calabria venerdì prima a Reggio e successivamente a Paola e Castrovillari. "All' importante test elettorale di fine maggio, anche nella nostra regione, - afferma il coordinatore regionale del partito, Giovanni Dima - non assegniamo solo una valenza esclusivamente amministrativa. Sarà, infatti, un voto locale ma, al tempo stesso, di straordinaria importanza politica perché chi andrà alle urne esprimerà, anche, un proprio giudizio sul primo anno di attività del governo Prodi. L' ottimo risultato elettorale conseguito dalla Casa delle Libertà in Sicilia, dimostra, infatti, come il cittadino abbia tenuto nella giusta e dovuta considerazione non solo il buon lavoro svolto dai sindaci di centrodestra ma anche le tante incertezze e la continua rissosità del centrosinistra sui grandi temi dello sviluppo e della crescita economica e sociale". Per Dima "é evidente come il grado di credibilità del governo Prodi sia molto basso soprattutto tra quegli elettori che la scorsa primavera hanno votato per il centrosinistra, così pure è altrettanto evidente come, nella nostra regione, si respiri ormai un clima di sfiducia nei confronti del governo Loiero. Sono queste due facce della stessa medaglia che, dal piano nazionale a quello regionale, confermano l' incapacità del centrosinistra di garantire un futuro migliore ai cittadini". A giudizio di Dima "contrapposizione territoriale e sociale, scarsa determinazione nell' affrontare le tante emergenze esistenti, mancanza di dialogo politico ed istituzionale rappresentano i dati più evidenti del fallimento delle politiche di sviluppo del centrosinistra calabrese. Proprio da Reggio e dai tanti Comuni calabresi dove si voterà il 27 e 28 maggio, i cittadini esprimeranno il proprio impietoso giudizio nei confronti di politiche di governo nazionale e regionale che stanno facendo arretrare il Paese e la Calabria provocando ritardi che difficilmente potranno essere colmati in breve tempo".

Pietro Mancini: Cestinare la legge elettorale che sceglie i deputati senza voto

22/05 (Pietro Mancini) Max D' Alema, oltre agli allarmi da Cassandra sull' antipolitica montante, da provetto nocchiero di yacht di lusso, con ai piedini sempre scarpe artigianali, made in Calabria, di gran pregio, convinca Prodi a imbarcare nei consigli d' amministrazione non i cortigiani, ma i meritevoli e i bravi. Anche l' attuale opposizione, al di là strumentale chiamata di corresponsabilità, fatta dal furbo Violante, deve, e può, fare la sua parte. Silvio Berlusconi, dopo aver decantato i pregi della Brambilla, che verrà, ed essersi scagliato contro la lottizazione della Rai del centro - sinistra, tacendo sulla " sua ", combatta gli eccessi, e i costi, della personalizzazione della politica. E, oltre a celebrare il bel libro di Stella e Rizzo, non di dimentichi che il sottoscritto aveva denunciato gli sprechi di Bassolino, Adamo e C. nel suo volume " La questione immorale ", pubblicato nel luglio del 2006 dalla casa editrice Pellegrini. Quel volume ebbe, forse, minore risalto sulla stampa, perché io fui meno " buono " rispetto ai colleghi del " Corriere " con i " cacicchi rossi ", come li definisce Pansa. Dalla smania di apparire, si torni al vecchio, e oggi molto raro, " spirito di servizio ". E destra, centro e sinistra, insieme, cestinino il " Calderolum ", la legge elettorale, che ha tolto ai cittadini anche il diritto e il piacere di scegliere il proprio deputato, che oggi viene nominato dai leader, come facevano i re con i propri sudditi.

Mancini (SDI) ad Amato “Affrontare l’emergenza ordine pubblico in Calabria”

22/05 "E' urgente che il Ministro dell' Interno informi l' opinione pubblica nazionale e calabrese su cosa il Governo intenda fare per fronteggiare l' emergenza ordine pubblico in Calabria che sta diventando sempre più drammatica". A sostenerlo è stato il deputato Giacomo Mancini, dello Sdi, componente la Commissione antimafia. "Ogni giorno, infatti - ha aggiunto - aumenta il sentimento di preoccupazione nella società calabrese, nei suoi settori più dinamici, per l' avanzata allarmante delle forze criminali alla quale viene opposta una reazione debole e non adeguata da parte di molte istituzioni locali". "Il grido di dolore proveniente anche dai settori più moderni della Chiesa - ha proseguito Mancini riferendosi all' appello del Vescovo di Locri - conferma la necessità di interventi incisivi. Da questo punto di vista non convincono le misure fino ad ora sperimentate che poggiano su un elemento a dir poco imbarazzante perché prevedono che la maggiore sicurezza ai cittadini dovrebbe essere assicurata grazie a ingenti finanziamenti provenienti da istituzioni all' interno delle quali il livello di collusione con il malaffare è allarmante e sulle quale più incisiva dovrebbe essere l' azione della magistratura e delle forze dell' ordine che beneficiano dei capitali stanziati"

Caos a Corigliano: diffidata la vicepresidente Grazia Vulcano per il rinvio del Consiglio

22/05 Il rinvio al 28 maggio della seduta del Consiglio comunale di Corigliano, decisa dal vice presidente, Grazia Vulcano, per consentire la visione della partita di pallavolo tra Codyeco S. Croce e Famigliuolo Corigliano, finita con la vittoria della squadra ionica e la conquista della promozione in serie A1, ha provocato una nuova polemica tra maggioranza ed opposizione. Il sindaco reintegrato, Armando De Rosis, ha sostenuto che "quanto è accaduto è di una gravità inaudita e pertanto chi ha commesso l' errore se ne assumerà la responsabilità. La sospensione del consiglio comunale e l' arbitraria convocazione tra otto giorno invece di 24 ore come è nella prassi - ha aggiunto - sono fatti giuridicamente perseguibili e come tali saranno perseguiti". Dello stesso avviso l' avvocato del comune, Oreste Morcavallo, che ha inviato al vice presidente Grazia Vulcano, una diffida denunciando "l' arbitrario e ingiustificato differimento della seduta consiliare" e ipotizzando "un grave abuso ed omissione in atti di ufficio". In serata, intanto, è atteso l' esito dell' udienza di merito al Consiglio di Stato circa il provvedimento di sospensione del decreto di indizione dei comizi elettorali.

Tripodi (Pdci) “In Calabria emergenza criminalità”

21/05 "A nome mio personale e del Partito dei Comunisti italiani esprimo piena solidarietà a Cosimo Antonio Calabrò, dirigente regionale della Margherita ed ex presidente della Provincia di Reggio Calabria, nonché ex sindaco della città di Villa San Giovanni, vittima di un attentato intimidatorio". Ad affermarlo il segretario del Pdci Calabrese Michelangelo Tripodi. "Da troppo tempo - ha aggiunto Tripodi - la Calabria vive in emergenza criminalità, assistendo quasi inerme a quotidiani attacchi ad esponenti della pubblica amministrazione e ad uomini politici impegnati per garantire l' affermazione della legalità e della democrazia. Non è più ammissibile che chi assume funzioni amministrative pubbliche debba essere costretto a convivere con le minacce, intimidazioni e attentati. Le forze dell' ordine sono impegnate a fronteggiare la situazione, ma urge una attenzione maggiore per mettere fine a questa incresciosa situazione". "Nel riaffermare, dunque, la più netta condanna di tali gravissimi episodi - ha concluso Tripodi - rivolgo a Calabrò ed alla sua famiglia i sensi della nostra più totale solidarietà, convinti che le minacce non lo faranno recedere dal proseguire nell'esercizio costante e scrupoloso della sua attività politica". Il Pdci, inoltre, ha condannato "con forza il vile attentato intimidatorio perpetrato nella notte ai danni di Eduardo Lamberti Castronuovo. Quanto accaduto - è scritto in una nota del partito - è molto grave perché avvelena il clima di una campagna elettorale che è stata aspramente combattuta. Adesso alla vigilia del voto c' è chi si fa forte dell' oscurità della notte per cercare di danneggiare e intimorire Eduardo Lamberti Castronuovo a cui va la solidarietà del Partito e l' invito a resistere nella lotta contro chi vuole creare un clima torbido e confuso che può rappresentare un pesante condizionamento della campagna elettorale. E' urgente e necessario l' impegno forze dell' ordine volto a colpire i responsabili di tali azioni che possono turbare il regolare andamento della campagna elettorale in un momento in cui c'é un grande bisogno di una condizione di tranquillità, serenità e convivenza civile".

Mancini (Sdi) “Sicurezza, se i risultati sono come in Calabria c’è poco da gioire”

19/05 ''Se i risultati del Patto per la Sicurezza siglato ieri dal ministro dell' Interno con i Sindaci di Roma e di Milano saranno come quelli ottenuti grazie al protocollo attivato alcuni mesi fa per la Calabria, per i romani e i milanesi c' e' poco da stare allegri''. E' quanto afferma il deputato dello Sdi Giacomo Mancini, capogruppo del partito in Commissione antimafia, commentando l' iniziativa del dicastero guidato da Giuliano Amato. ''L' elemento a dir poco imbarazzante - prosegue Mancini - e' che quel Patto per la Calabria prevede che la maggiore sicurezza ai cittadini dovrebbe essere assicurata grazie a ingenti finanziamenti provenienti da istituzioni all' interno delle quali il livello di collusione con il malaffare e' allarmante e sulle quale piu' incisiva dovrebbe essere l' azione della magistratura e delle forze dell' ordine che beneficiano dei capitali stanziati''. Per il deputato socialista ''con un paradosso del genere e' facile capire perche' in Calabria l' emergenza ordine pubblico e' tutt' altro che debellata. I cittadini di Roma e di Milano devono solo augurarsi - ha concluso Mancini - che per le loro citta' il Viminale abbia previsto un sistema piu' efficace''.

Gasparri ad Amato: assicurare le elezioni a Corigliano

19/05 Maurizio Gasparri, deputato di Alleanza nazionale, ha presentato un' interrogazione al ministro dell' Interno per chiedere quali interventi s' intendano adottare per garantire a Corigliano Calabro lo svolgimento delle elezioni amministrative del 27 e 28 maggio. A Corigliano Calabro, a distanza di pochi mesi dalle elezioni amministrative dello scorso anno il Sindaco, la Giunta e il Consiglio, a seguito di alcuni ricorsi, sono stati dichiarati decaduti, commissariati e reintegrati per quattro volte. Sulla vicenda il Tribunale amministrativo regionale si dovrà pronunciare il prossimo 25 maggio. "A tutt' oggi, nella città di Corigliano Calabro - afferma Gasparri nell' interrogazione - si vive un clima di assoluta incertezza e di tensione palpabile rispetto a questa vicenda che non ha precedente alcuno nella storia della Repubblica". Il parlamentare di An chiede al ministro dell' Interno "di assicurare - è scritto nel testo - il rispetto delle legalità ed i diritti di partecipazione democratica dei cittadini già gravemente turbati da decisioni contraddittorie che si sono succedute in questi giorni"

Sindaco e consiglieri di San Lorenzo del Vallo aderiscono a Forza Italia

19/05 Il sindaco di San Lorenzo del Vallo, Luciano Marranghello, ed i 14 consiglieri comunali di maggioranza hanno aderito a Forza Italia. Lo ha reso noto stamani il coordinatore regionale e senatore di Forza Italia, Giancarlo Pittelli, nel corso di una conferenza stampa. All'incontro hanno partecipato anche il sindaco di San Lorenzo del Vallo, il consigliere regionale Antonio Pizzini ed il vice coordinatore regionale del partito, Maurizio Vento. "Il ritorno di Marranghello in Forza Italia - ha detto Pittelli - è importante perché segna un nuovo percorso avviato dal partito in Calabria. Credo che lo stesso Marranghello a livello regionale potrà fornire, all'interno di Forza Italia, un valido contributo sul fronte della tematica dello sviluppo e dei fondi comunitari. Ma ciò che è anche molto significativo é il riavvicinamento di molti altri amministratori locali che, pian piano, stanno rientrando nel nostro partito". Il consigliere regionale Pizzini ha inoltre evidenziato che "Marranghello, con la sua una grande capacità di gestire la realtà comunale, è diventato un punto di riferimento nell'area del Tirreno-Cosentino. E proprio in quell'area molti altri amministratori stanno valutando la possibilità di aderire a Forza Italia". Maurizio Vento ha detto che "nell'area del Tirreno-Cosentino stiamo lavorando con particolare attenzione e il risultato di oggi è un punto di partenza. La fase congressuale è alle porte e noi siamo impegnati a difendere Forza Italia". Il sindaco di San Lorenzo del Vallo ha detto che "sono felice di essere tornato a casa. Pizzini mi è sempre stato vicino e con la sua azione dimostra come il partito esiste ed è vivo. Voglio ringraziare anche il senatore Pittelli per la sua grande disponibilità ed impegno nell'ambito di Forza Italia"

Scarpelli (Prc) “La gestione della depurazione agli enti locali”

18/05 "Rifondazione comunista continuerà a battersi affinché la gestione del ciclo dei rifiuti e delle acque in Calabria ritorni di competenza degli enti locali anche al fine di coinvolgere i cittadini, le associazioni ed i sindacati". E' quanto afferma, in una nota, il segretario regionale del partito Pino Scarpelli. "Così come continueremo a chiedere - prosegue Scarpelli - che sia fatta piena luce sugli appalti, sull' effettiva finalizzazione dei finanziamenti pubblici in questo settore, sul rispetto dei contratti delle aziende che hanno gestito gli impianti. I cittadini calabresi, gli operatori turistici, i lavoratori del settore hanno il diritto di conoscere le responsabilità della gestione fallimentare della depurazione". "Nonostante i dati forniti in questi giorni dalla Fondazione per l'educazione ambientale (Fee) - sostiene il segretario regionale del Prc - ci dicano che per il 2007 nel nostro Paese sono cresciute le famose 'bandiere blu' assegnate alle spiagge italiane per indicarne la qualità, continua il trend negativo della nostra regione che rimane tra quelle fanalino di coda. Addirittura, sempre secondo la classifica stilata dalla Fee, la Calabria perde due della quattro bandiere assegnatele nel 2006. Una condizione, quella delle acque di balneazione, che i calabresi conoscono bene. Le cronache di questi anni hanno fatto emergere una situazione ambientale insostenibile, una serie di stagioni estive costellate dalle proteste di associazioni, di amministrazioni locali, di turisti costretti a fare i conti con le cattive condizioni del mare". "Una realtà - sottolinea ancora Scarpelli - che chiama in causa le politiche fallimentari degli anni passati nel settore della depurazione alle quali hanno fatto da contrappunto le indagini della magistratura e in particolare l' inchiesta 'Poseidone' , che ha avuto la sua origine nella seconda relazione della Corte dei Conti sull' inquinamento delle coste e la gestione degli impianti di depurazione in alcuni comuni della fascia tirrenica e che, per i reati contestati, fa emergere le responsabilità politiche di numerosi soggetti istituzionali e delle passate gestioni dell' Ufficio del Commissario per l' Emergenza Ambientale. A tale proposito - sottolinea Scarpelli - Rifondazione comunista ha chiesto già da tempo alla giunta regionale di costituirsi parte civile nel procedimento in corso". Per il segretario regionale del Prc "la questione è che non c' è stato nessun governo reale del ciclo delle acque nonostante l' eccezionale afflusso di denaro pubblico destinato al settore. Eppure, era ed è fin troppo banale capire che questo settore è profondamente connesso al grande tema dello sviluppo compatibile, alla creazione di posti di lavoro, alla esigenza di preservare l' ambiente e di praticare politiche capaci di conservare una risorsa di straordinaria importanza per l' economia della regione"

Interrogazione di Galati (Udc) al Ministro Turco “Quale il vero motivo delle riduzioni delle ASL”

18/05 "E' opportuno conoscere quali sono i reali motivi che hanno indotto a ridurre il numero delle Aziende sanitarie locali della Calabria". Lo sostiene il deputato dell' Udc Giuseppe Galati, segretario di Presidenza della Camera, in un' interrogazione al ministro della Salute, Livia Turco. Galati chiede di "conoscere il parere del Governo relativo al piano di riordino delle Asl calabresi. Non risulta - sostiene - che sia stata svolta un'analisi preliminare basata su una valutazione tecnica dei fabbisogni sanitari della popolazione residente nelle aree geografiche di pertinenza delle Asl soppresse". "Vorremmo sapere - conclude Galati - in virtù di quali sviluppi programmatici è stata assunta la decisione prima dell' approvazione del Piano sanitario regionale".

Amato riferisca in Commissione Antimafia sull’emergenza criminalità in Calabria

17/05 ''Il grave atto intimidatorio di cui è stata vittima l'assessore regionale Doris Lo Moro alla quale esprimo la mia solidarietà politica e la mia vicinanza personale è solo, purtroppo, l'ultima dimostrazione di quanto sia allarmante l'emergenza ordine pubblico in Calabria": così Giacomo Mancini, deputato dello SDI. "La situazione è ormai insopportabile e merita interventi seri e determinati- ha continuato il capogruppo in Antimafia - Per questo ritengo sia utile che il Ministro dell'Interno venga in Commissione Antimafia per riferire su come il Governo intenda intervenire per arginare le forze del crimine e per colpire la collusione che le alimenta".

Magarò (Sdi) “Il PD è l’incontro di due nomenclature fallite”

17/05 "La costituzione politica del Partito Democratico è artificiale. Non convince, né attrae. Nasce a tavolino ed è l'incontro di due nomenclature: quella post comunista e quella post democristiana. Due nomenclature già protagoniste del compromesso storico largamente fallito negli anni '70''. Lo ha detto il consigliere regionale Salvatore Magarò, intervenendo ad un dibattito a Rende organizzato dallo Sdi. "Due nomenclature - ha aggiunto Magarò - che, al di là dei buoni propositi, assegnano a quei pochi socialisti che guardano con favore al Partito Democratico, un mortificante ruolo di comparsa. Il nuovo soggetto politico nasce senza chiarezza sulla storia e sulla collocazione in Europa. Non risolve il tema della laicità. A Fiuggi è nata la Costituente Socialista per unire i socialisti, per allargare il campo dei nostri interlocutori, per aprire un cantiere di tutti i riformisti che non condividono la scelta di aderire al Partito Democratico, per aprire un confronto sul destino della sinistra e sul futuro del nostro Paese". "A questa prospettiva - ha concluso Magarò - i socialisti calabresi sono fortemente impegnati e non faranno mancare al progetto di Enrico Boselli della Costituente Socialista il loro contributo di grande valore politico e culturale derivante da una storia virtuosa, piena di elaborazioni e di iniziative, zeppa di realizzazioni e fortemente radicata sul territorio, di cui dobbiamo andare orgogliosi".

Cirillo (DS) “Le riforme asse portante del nuovo PD”

17/05 "Occorre legare al progetto di costruzione del Partito Democratico il tema complesso della riforma della Calabria". A sostenerlo è stato Armando Cirillo, vice responsabile nazionale Mezzogiorno dei Ds. "'Partito Democratico e nuova Calabria' - secondo Cirillo - deve essere il motto principale della fase costituente nella nostra regione. Serve un nuovo protagonismo del tessuto sociale, produttivo ed intellettuale di una regione che deve legare al progetto del Pd quello del suo rinnovamento. Occorre costruire il nuovo partito sul consenso dei cittadini da mobilitare intorno ad una visione nitida di cambiamento che contenga le idee giuste per far decollare la Calabria. Buone idee come la Convenzione denominata 'Patto per la legalita' e la democrazia calabrese - Istituzioni, doveri e dirittì; l' accorpamento delle Aziende sanitarie locali (preso ad esempio, con il consenso dei sindacati, anche dalla Basilicata che non aveva ancora provveduto all' unificazione provinciale delle Asl come avvenuto in altre regioni) e l' eliminazioni di vecchi carrozzoni che nulla hanno prodotto nel corso di questi anni determinando esclusivamente sprechi di denaro pubblico". "Bisognerà lavorare - ha sostenuto Cirillo - ad un manifesto calabrese del Pd dove si scriva a chiare lettere il progetto del nuovo soggetto politico per il futuro della nostra regione. Un progetto che, per essere attraente, deve coinvolgere direttamente la società civile, tutti gli iscritti e gli eletti dei Ds e della Margherita, ed in particolare giovani e donne. Occorrerà partire da ogni realtà locale che dovrà sentirsi coinvolta in un progetto unitario per il futuro della Calabria". "Solo così - ha concluso Cirillo - il Partito Democratico rappresenterà un punto di riferimento per i calabresi che chiedono alla politica risposte concrete per il proprio futuro ed in particolare per quello delle nuove generazioni".

Perrelli (Patto) “Nel PD servono programmi e persone di ispirazione cristiana”

17/05 "La funzione dei partiti va sviluppata e recuperata selezionando la classe dirigente. I partiti devono conquistare nuova credibilità in un quadro di coerenza etica che può realizzarsi se si onora sempre il principio di verità". A sostenerlo è il segretario nazionale del Patto per il Sud, Tonino Perrelli, in una lettera aperta a Francesco Rutelli e Piero Fassino. "Cari segretari - scrive Perrelli - noi vi diciamo che sono tre i punti per definire l' identità del partito: ispirazione cristiana, programma e persone per iniziare questa nuova avventura. Noi Patto per il Sud ci siamo trovati a riflettere e a concordare su alcuni punti che riteniamo decisivi per la identificazione del nuovo Partito democratico: essi riguardano l' ispirazione, il programma, le persone. L' ispirazione cristiana è, per noi, risposta laica alla domanda di umanizzazione espressa dal messaggio evangelico e dall' insegnamento della Chiesa". "Il programma - prosegue Perrelli - identifica il Partito se esprime la 'differenza popolare' rispetto alle tendenze storiche in atto. Queste sono oggi rappresentate dal prevalere delle spinte etnico-nazionalistiche sul piano internazionale e delle chiusure particolaristiche, settoriali e individualistiche su quello interno. La comune accettazione dell' economia di mercato non può contrabbandare la mortificazione delle attese della povera gente. Conseguentemente riteniamo che la riduzione dello squilibrio tra aree sviluppate e aree arretrate a scala mondiale é la via necessaria per una prosperità diffusa in un quadro di sviluppo sostenibile". "Quanto alle persone - conclude Perrelli - la nostra opinione è che il Partito debba farsi garante della competenza e della moralità di coloro che candida alle assemblea elettive".

Napoli (An) a Mastella “Perché trasferito il PM di Vibo?”

17/05 La parlamentare di An Angela Napoli, componente la Commissione antimafia, ha presentato un' interrogazione al Ministro della Giustizia per sapere "quali siano le motivazioni che stanno alla base di un provvedimento così importante ed inaspettato, quale il trasferimento di un validissimo procuratore calabrese" in relazione al trasferimento a Pisa del sostituto procuratore Sisto Restuccia, magistrato più anziano della Procura della Repubblica di Vibo Valentia. "Qualche giornale regionale odierno - ha aggiunto la parlamentare - paventa il fatto che Restuccia sarebbe stato spinto a chiedere il trasferimento per via di uno stato di tensione venutosi a creare all' interno dell' ufficio giudiziario di Vibo Valentia". "Nonostante le rassicurazioni con le quali il Ministro della Giustizia tenta di attenzionare le Procure della Calabria - ha sostenuto la parlamentare - nelle stesse accadono situazioni che certamente non garantiscono il proseguimento di iter processuali importanti né, quindi, l' efficienza dell'Amministrazione. Ieri é apparsa sulla stampa la notizia del trasferimento del sostituto procuratore Restuccia. Con il trasferimento di Restuccia la Procura di Vibo Valentia, già carente di organico, presenta una situazione decisamente allarmante: tre giovani sostituti e due magistrati assenti giustificati". "Il trasferimento di Restuccia, a differenza di quanto è accaduto nel recente passato per altri magistrati - ha proseguito Angela Napoli - è stato attuato senza la regola del 'posticipato possesso'. A causa di ciò il magistrato, impegnato in una delle più 'calde' Procure d' Italia e che ha contribuito alle indagini degli importanti processi 'Dinasty' e 'Dinasty 2 - do ut des' non potrà portare a compimento il processo avviato ultimamente sulla presunta truffa ai danni dello Stato, che vede indagati decine di imprenditori vibonesi". La parlamentare chiede quindi di sapere dal Ministro "quale sia lo stato dell' arte di eventuali indagini ministeriali presso le Procure calabresi" e "quali siano i provvedimenti urgenti che intende adottare al fine di sanare le carenze organiche presso la Procura di Vibo, al fine di garantire la prosecuzione di importanti processi contro la corruzione ed il malaffare che, purtroppo, dilagano anche in quel territorio".

FI “Penalizzante l’assenza di bandiere blu in provincia di Cosenza”

17/05 "La Calabria e la provincia di Cosenza sono state bocciate: come era inevitabilmente preventivato, sono state penalizzate sul piano dell'inquinamento marino e ambientale. Niente bandiere blu in provincia di Cosenza e solo due ne assegnate alla Calabria che retrocede agli ultimi posti". E' quanto si afferma in una nota del gruppo consiliare di Forza Italia alla Provincia di Cosenza. "Questa volta non si potrà dire - prosegue la nota - che la colpa è della precedente Giunta di centro-destra, in quanto le bandiere blu sono state perdute nell' ultimo anno per colpa di Giunte di sinistra che amministrano la Regione e la nostra Provincia e che hanno il merito di parlare tanto ma di concludere quasi nulla. Dov' è finito il mare da bere tanto decantato dal presidente Loiero e dagli amministratori della sinistra? Il gruppo di Forza Italia su questi temi è molto più avanti dei Verdi nostrani, denunciando da oltre due anni le deficienze dell' inquinamento marino, atmosferico ed ambientale, senza aver ricevuto risposte chiare e adeguate da chi è convinto di saper governare". "Le promesse fatte dalle Giunte di sinistra sui mari e sui fiumi sono rimaste lettera morta - prosegue la nota del gruppo Fi alla Provincia - e continuando di questo passo, al posto delle bandiere blu vedremo innalzarsi centinaia di bandiere rosse che, però, non stanno ad indicare i colori preferiti dalla sinistra ma la pericolosità della balneazione e dell' inquinamento marino. Così il nostro ineffabile presidente Loiero ancora una volta, scambiando la fantasia con la realtà, potrà dire ai tanti operatori turistici, ai tanti Sindaci ed ai tanti turisti che in Calabria quelle bandiere questa volta stanno a testimoniare che la nostra Regione è rossa, ma dalla vergogna per l' inefficienza di una Giunta regionale litigiosa ed inconcludente. Le annunciate scuse questa volta saranno respinte al mittente".

Mancini (Sdi) “Sulla A3 lavori infiniti”

16/05 ''Per offrire opportunita' di sviluppo al Mezzogiorno e alla Calabria, in particolare, occorre investire sulle nuove rotte delle autostrade dei mari e dei cieli, favorendo scambi economici e rapidi di idee, di merci e di dati. Questa frontiera sara' preclusa per sempre ad una parte importante del Paese se il Mezzogiorno rimarra' incolonnato su un'autostrada''. Lo ha detto il deputato dello Sdi Giacomo Mancini nel corso del question time al Ministro per le infrastrutture, Antonio Di Pietro, sullo stato di avanzamento dei lavori del tratto calabrese dell'A3. ''I lavori sull' autostrada Salerno-Reggio Calabria - ha aggiunto Mancini - sembrano non finire mai, con gravissimi disagi per i cittadini. Nelle grandi democrazie l'opinione pubblica e' informata sulla data di consegna di tutte le opere. In tanti Paesi i cittadini conoscono addirittura il giorno esatto. Anzi a volte proprio nel luogo dove e' posta la prima pietra, viene installato un display con un conto alla rovescia che consente a tutti i cittadini di monitorare costantemente i tempi di realizzazione. Ma nel nostro Paese, troppo spesso, non e' cosi'. Per la A3, poi siamo all'incertezza dei tempi biblici. Eppure, quando fu realizzata l'autostrada del sole i lavori durarono meno di 48 mesi''. ''In Calabria - ha concluso Mancini - la situazione drammatica dell' A3 si aggiunge a quella enormemente deficitaria di tutte le altre infrastrutture. Lo stato della statale 106 e della linea ferroviaria ionica e' tristemente noto. Se esistono responsabili dei ritardi, si individuino e si mandino a casa''. Al termine del question time il Ministro DI Pietro ha stimato la fine dei lavori per il 2009. Speriamo.

Ancora caos elezioni a Corigliano

16/05 Il caos per le elezioni a Corigliano Calabro prosegue. Il Consiglio di Stato ha infatti respinto il ricorso presentato da alcuni esponenti del centrodestra contro il decreto di indizione dei comizi elettorali e ha rinviato al 22 di maggio l'udienza di merito. Allo stato il provvedimento prefettizio di indizione dei comizi elettorali resta sospeso. Il sette maggio scorso il Tribunale Amministrativo della Calabria aveva accolto l'istanza cautelare ed aveva annullato la convocazione dei comizi elettorali reintegrando il sindaco De Rosis, la giunta e il consiglio comunale. Nel testo dell'ordinanza emessa dal Consiglio di Stato viene specificato che decadendo il carattere di urgenza non vi è motivo di anticipare la decisione a prima del 22 maggio.

Morrone (Udeur) “Le Amministrative non sono un test per il governo”

16/05 "A meno di voler stravolgere l'impianto costituzionale vigente e forzare la volontà degli elettori, che ritenevano di esprimersi riguardo ad una realtà locale, le elezioni amministrative non devono considerarsi un test sul governo". Lo sostiene, in una dichiarazione, il deputato dell' Udeur Ennio Morrone, responsabile nazionale Enti locali del partito e segretario di presidenza della Camera. "Così facendo - aggiunge Morrone - non si ottiene altro risultato che mortificarne il vero valore, ossia quello intrinseco all'essere al governo di un ente locale e, dunque, delle istituzioni più vicine ai cittadini ed ai loro bisogni di tutti i giorni. E' ora di smetterla di affibbiare alle amministrative etichette abusive. L'Udeur si muove da tempo su questa strada, impegnandosi sempre al massimo nel governo degli enti locali senza il secondo fine di caricare queste elezioni di significati illegittimi". Secondo Morrone, "considerato il risultato delle precedenti amministrative, il risultato delle elezioni siciliane, oltretutto, non può considerarsi negativo per l'Unione. Sempre con il solo obiettivo di essere al governo delle istituzioni locali, invito tutto il centrosinistra ad impegnarsi al massimo nella campagna elettorale per il 27 maggio, come l'Udeur sta già facendo".

Laratta (DL) “Regole certe per l’adesione alla costituente del PD”

16/05 "Per convincere gli elettori che stiamo facendo un partito veramente nuovo e diverso, è necessario che in questa fase costituente vengano definite alcune regole fondamentali per la vita del futuro Partito democratico, soprattutto qui in Calabria dove i partiti tradizionali soffrono terribilmente e vengono percepiti in modo molto negativo". E' quanto afferma, in una nota, il deputato dell' Ulivo, Franco Laratta. "Dovremmo, per fare un esempio, dire chiaramente - prosegue Laratta - come avverrà la selezione della classe dirigente del nuovo partito; quali regole disciplineranno la sua vita interna, accesso, garanzie, incompatibilità, limite mandati elettorali; questione morale: come si intende combattere la corruzione e il malaffare. Nell' ordine. Perché un partito sia veramente nuovo, é necessario che la selezione della classe dirigente avvenga nella massima trasparenza. Che avvenga attraverso metodi di partecipazione ampia e democratica, che garantiscano a chiunque firmi il 'manifesto del partito democratico' di essere protagonista diretto della vita del partito". "L' altro aspetto è quello delle regole che disciplineranno la vita del partito - sostiene ancora il parlamentare - e che dovranno non solo garantire l' accesso al partito e ai suoi organismi, ma dovranno anche stabilire le incompatibilità fra cariche di partito e funzioni di governo, oggi al Governo del Paese siedono quasi tutti i segretari o presidenti dei partiti che compongono la maggioranza e dovranno anche definire il limite dei mandati elettivi. Da 15 anni una buona legge stabilisce un massimo di due legislature per i sindaci e i presidenti delle Province, ma non è previsto alcun limite per i consigli regionali e il parlamento nazionale. Cosa invece necessaria e opportuna per garantire un ricambio costante delle classi dirigenti". "Per quanto riguarda la questione morale - sottolinea il parlamentare - il partito democratico dovrà definire chiaramente come combattere la corruzione, l' intreccio tra politica e affari, il rapporto tra mafia e politica, l' infiltrazione malavitosa in molte istituzioni dello Stato. Una sfida forte, quest' ultima, per il partito democratico. Soprattutto in regioni come la Calabria. Tre punti che dovranno essere definiti immediatamente con la nascita del partito democratico. Solo così - conclude Laratta - avremo convinto gli italiani che stiamo facendo sul serio una cosa seria".

Il Pdl Lazzati contro i sorvegliati speciali nelle liste elettorali approda in Commissione

16/05 La Proposta di Legge 'Lazzati', che introduce il divieto di attività di propaganda elettorale ai sorvegliati speciali, sarà dalla prossima settimana in discussione alla Commissione Giustizia della Camera. La proposta di legge vede tra i primi firmatari i deputati calabresi Nicodemo Oliverio, Franco Laratta, Angela Napoli e Maria Grazia Laganà Fortugno. "E' un fatto molto positivo. Se approvata - sostiene il deputato Franco Laratta - si tratta di un duro colpo all'infiltrazione mafiosa nelle istituzioni. Impedire ai boss di fare campagna elettorale sarebbe una svolta storica. Soprattutto in Calabria e nel sud dove il peso della mafia sulle istituzioni si è fatto insopportabile".

Mancini al Ministro Di Pietro “Quando saranno ultimati i lavori sulla A3?”

15/05 "Quando saranno ultimati i lavori del tratto calabrese dell' autostrada A3 Salerno-Reggio Calabria? Risulta finanziato per intero il tratto calabrese dell' A3?". Sono questi gli interrogativi, riporta un comunicato, che Giacomo Mancini dello Sdi porrà al ministro per le Infrastrutture, Antonio Di Pietro nel question time di domani alla Camera. "L' apertura dei cantieri in alcuni tratti importanti del tracciato calabrese - prosegue Mancini - ha determinato la riduzione della sede stradale e, quindi, l' aggravarsi di una serie di rallentamenti e di disagi per questo è doveroso che Governo spieghi sia come intenda intervenire per limitare i disagi e per tutelare la sicurezza degli utenti anche in vista dell' imminente stagione estiva e del conseguente aumento del traffico, e anche che si impegni comunicando una data certa per il termine dell' opera".

Conflitto di interessi: intervento del sottosegretario Naccarato alla Camera

15/05 “Da oltre un decennio il tema del conflitto di interessi alimenta polemiche e tensioni ed attende di essere regolato con equilibrio e saggezza per colmare una grave lacuna presente nel nostro paese”. Così l’incipit del sottosegretario Paolo Naccarato alla Camera dei Deputati sul discorso, a nome del Governo, a riguardo del conflitto d’interessi. “Esso – continua Naccarato- non riguarda affatto una singola persona, ma coinvolge uomini di governo e rappresentanti delle istituzioni ai vari livelli fino ai sindaci dei comuni con popolazione superiore ai 15.000 abitanti; un tema nuovo e molto delicato che investe diversi aspetti della stessa vita democratica del Paese, delle regole e delle garanzie che devono assicurare il suo trasparente e corretto svolgimento. Questo tema, costituisce uno dei punti qualificanti del Programma dell’Unione, sul quale si sono espressi attraverso il voto i cittadini elettori. In quel programma si osserva giustamente, tra l’altro, che la cd. legge Frattini (n. 215 del 2004) è “una legge simulacro che concretamente non modifica nulla”.
Da qui l’ineludibile esigenza di mettere mano a una riscrittura di quest’ultima legge, introducendo in Italia sistemi effettivi di prevenzione e di risoluzione dei conflitti d’interessi, anche al fine di garantire maggiore trasparenza e imparzialità all’azione di governo e per restituire ai cittadini certezza e fiducia nella politica.
Nell’attuale legislatura è stato presentato dai Capigruppo di maggioranza della Camera il disegno di legge AC n. 1318. Questo testo, chiaro negli obiettivi che si prefiggeva, è stato una buona base di partenza per il lavoro che ha via via sviluppato la commissione Affari Costituzionali, e che oggi propone all’Aula un lavoro serio ed approfondito prezioso, conseguito con il contributo di tutte le forze politiche, pur nella diversità delle opinioni. Vi è stata dunque una proficua ed intensa attività di studio della I Commissione che insieme all’equilibrata e tenace direzione del Pres. Luciano Violante, ha portato a sintesi un lavoro egregio, attraverso un’analisi puntuale dei diversi istituti e passaggi - procedurali e sostanziali - che compongono il mosaico normativo in tema di conflitto d’interessi, pervenendo a licenziare per l’Aula il testo oggi all’esame, che rappresenta, sotto diversi punti di vista un grande passo avanti verso il raggiungimento di una regolamentazione completa e condivisibile.
Il Governo, nel corso di questo articolato iter elaborativo, non ha fatto mancare la sua attiva presenza, rappresentando alla Commissione, anche attraverso la presentazione di talune proposte emendative, l’esigenza di aggiungere alcune previsioni e di meglio articolarne altre: sempre in un’ottica di positiva collaborazione, resa possibile anche grazie all’attenzione e alla disponibilità dell’On.le relatore che ha davvero svolto un’eccellente lavoro.
L’atteggiamento del Governo, peraltro, è stato improntato sin dall’inizio del dibattito parlamentare al massimo rispetto delle autonome scelte della I^ Commissione, sul condiviso presupposto che una materia come quella che stiamo trattando, così importante e delicata, non debba tanto essere il frutto dell’ indirizzo politico governativo, ma piuttosto il risultato di un ampio dialogo e confronto tra tutte le forze politiche presenti in Parlamento.
In particolare, il Governo sottolinea con soddisfazione che il testo portato in Aula dal relatore costituisce un’importante sintesi tra le diverse esigenze che sono emerse in ordine alla problematica del conflitto d’interessi: l’esigenza di un’adeguata tutela dell’individuo nel suo diritto di proprietà e nella sua libertà di iniziativa economica e il pubblico interesse a che il complesso delle attività di natura economica e patrimoniale facenti capo al singolo titolare della carica di governo non ne condizioni la scelte e non ne mini alla base l’imparzialità e l’esclusivo servizio al bene del Paese, così come prescritto dall’art. 97 della Costituzione.
Infatti ciò che è necessario regolamentare è che l’uso improprio della ricchezza influisca in modo distorsivo sulla formazione della volontà politica e che nelle decisioni in materia di pubblico interesse non incidano in modo abberrante gli interessi economici personali e privati di chi è chiamato a decidere in nome e per conto dell’interesse collettivo, concorrendo a determinare o determinando le scelte pubbliche.
Il disegno di legge in discussione si articola su un complesso di misure, che l’ordinamento mette a disposizione degli organi e dei soggetti interessati al fine eliminare il conflitto d’interessi, che l’articolo 2 configura come una situazione di mero pericolo.
Innanzitutto, la disciplina prevista parte dalla esigenza che colui il quale intende assumere una carica di governo debba, in un’ottica di massima trasparenza anche nei confronti della pubblica opinione, dichiarare la propria situazione patrimoniale e il complesso delle attività economiche che a lui fanno capo. L’istituenda Autorità di garanzia sarà chiamata a esaminare tali dichiarazioni e a stabilire se in astratto da esse risulti il pericolo che il soggetto si trovi in situazioni di conflitto d’interessi.
Per tranquillità di coloro che si accingono a discutere questo progetto di legge devo sottolineare che la dichiarazione dell’Autorità non ha di per sé effetti immediati, ma avvia un procedimento, nel quale sono assicurate all’interessato le più ampie facoltà di interlocuzione e di proposizione, fino anche a consentirgli di proporre all’Autorità i mezzi e i modi attraverso i quali intende uscire dalla situazione di conflitto.
Gli strumenti tipici attraverso i quali il disegno di legge risolve il conflitto d’interessi sono, oltre al più generale obbligo di astensione, l’incompatibilità, la separazione degli interessi attraverso il cd. trust cieco o, in via residuale e ferma la scelta dell’interessato, la vendita di quella quota di patrimonio necessaria a riportarlo al di sotto della soglia di rilevanza: queste due ultime misure possono essere combinate tra loro a discrezione dell’interessato. Come si vede, il ricorso alla vendita di parte del patrimonio, si pone come extrema ratio rimessa, in definitiva, alla scelta dell’interessato. E’ dunque al titolare della carica di governo che viene lasciata un’ampia possibilità di opzione fra soluzioni alternative, anche al fine di meglio calibrare le misure alla specificità dei singoli casi concreti.
Da questo punto di vista assume un significato del tutto speciale l’intera fase lasciata all’individuazione di una soluzione, concordata tra soggetto interessato e Autorità preposta.
Quanto ai timori da più parti avanzati in ordine alla costituzione di un blind trust, occorre aver presente che si tratta di un istituto ampiamente utilizzato nelle democrazie occidentali, anche in modo specifico per risolvere le situazioni di conflitto d’interessi. Peraltro, devo aggiungere, il trust cieco è un istituto che non va demonizzato, poiché si risolve in definitiva in una gestione fiduciaria del patrimonio, con la sola peculiarità del divieto d’ingerenza del titolare , al fine di garantire la separazione degli interessi.
La legge in discussione, lo ricordavo all’inizio, lungi dal colpire una singola persona, coinvolge invece uomini di governo e rappresentanti delle istituzioni ai vari livelli, fino ai Sindaci dei Comuni con popolazione superiore ai 15.000 abitanti, rinviando inoltre alla legislazione regionale concorrente per l’applicazione di queste regole ai componenti degli organi di governo delle Regioni.
Il Governo non può che manifestare, pertanto, il suo apprezzamento per il proficuo ed appassionato lavoro svolto dalla I^ Commissione permanente e per l’opera saggia del relatore, esprimendo anche la sua gratitudine alle forze di opposizione che, con i loro suggerimenti e le loro proposte, hanno consentito di giungere a un testo più equilibrato rispetto alle diverse proposte in campo.
Il testo in esame è frutto di questo clima di sereno confronto, ed è questo clima che il Governo si augura venga mantenuto nella discussione in Assemblea.
Il Governo intende seguire con rispetto ed attenzione il dialogo tra le forze politiche di maggioranza e tra queste ultime e le forze politiche di opposizione, fidando nella capacità del Parlamento di provvedere in tempi rapidi al varo di una legge giusta ed efficace: l’avvio della discussione di oggi è dunque una preziosa occasione per ulteriormente riflettere insieme ed approfondire specifici profili contemperando al meglio le diverse esigenze e proposte.
Del resto nel tempo, tutte le forze politiche hanno espresso l’esigenza di giungere ad una regolamentazione di questa materia, attraverso regole e garanzie che più o meno condivise, colmino un’esigenza generalmente avvertita e che negli anni è stata fonte di polemiche molto accese ed equivoci che hanno molto coinvolto la pubblica opinione. Anzi nel passato le incomprensioni sono state anche molto più radicali, per una diversità di fondo in primo luogo sul piano culturale, di come misurarsi e come affrontare un tema così delicato. Ma come l’ampio e approfondito dibattito che sin qui si è svolto dimostra, oggi le maggiori diversità sono solo in relazione alle modalità di regolamentazione.
E questo mi sembra, al di la delle legittime diversità di opinioni, un grande passo in avanti per contribuire fortemente alla crescita democratica del nostro Paese.
Ci attende ora un impegnativo lavoro in Aula, io spero nello stesso spirito e nello stesso clima che ha contraddistinto il lavoro nella Commissione, in modo da farci conseguire il positivo risultato di licenziare una legge che, mi auguro, al di la delle contingenti differenziazioni politiche legate magari alla fase in atto, in un futuro prossimo possa riscuotere quell’apprezzamento e condivisione più larga che oggi sembra non esserci.
Il Governo si rimette dunque interamente all’Assemblea per la definizione dei contenuti della legge, e non mancherà anche nei prossimi giorni di assicurare il più positivo contributo per giungere alla definizione di un testo coerente, rigoroso, efficace e non inutilmente vessatorio, nel rispetto dello spirito e della lettera della Costituzione italiana.

P. Mancini “Ingiustificato disprezzo della Finocchiaro contro i manifestanti del Family Day”

15/05 (Pietro Mancini) Da grande, "Segolène " Finocchiaro vuol soffiare a Veltroni la poltrona del Professor Prodi. Intanto, però, se volete che non s' arrabbi, non parlate ad Anna della mega - piazza di San Giovanni, quella del " Family Day " : " Brutti, zozzi e infamoni - è sbottata, su " Repubblica ", la senatrice - cosa volete che contino le piazze, per noi autenticamente progressisti, liberal e " de sinistra " ? Le leggi, anche quelle sui DICO, che reclamano Pannella, Luxuria, Grillini e altri tre o quattro gatti gay, che noi dei DS tra un mese ossequieremo al loro corteo romano, non si fanno in piazza, bensi' alla Camera dei deputati ". Tutto giusto, signora, ma lei non era tra coloro che esaltavano le piazze quando, durante il governo Berlusconi, si gremivano, spontaneamente, of course, e giammai di donne e uomini sindacalizzati, per cacciare da Palazzo Chigi il Tiranno di Arcore ?
In realtà, speriamo che la concezione della democrazia di Finocchiaro venga bocciata da Rutelli e da Veltroni . Soprattutto perchè sarebbe molto proccupante se una dirigente, che aspira alla leadership dell' Unione, giudicasse, con disprezzo e con arroganza, le istanze, sollecitate da più di un milione di nostri concittadini. I quali sono convenuti nella capitale non per reclamare più soldi e tasse meno pesanti a fine mese da Padoa Schioppa bensi' per chiedere al teatrino della politica maggiore attenzione su temi, fondamentali e sinora trascurati, non solo da Prodi, come la vita, la famiglia e la solidarietà. Cosa rischia di diventare, sen. Finocchiaro, la sinistra, in questo Paese, se i suoi capi e aspiranti tali salgono in cattedra, per bacchettare il popolo, proprio quando, per una volta, con forza, esso non subisce l' agenda e le priorità delle oligarchie dei partiti, ma impone le proprie opinioni e il proprio " comune sentire " ai distratti, spesso assenti e superficiali, rappresentanti ?
pietro mancini
ice - cosa volete che contino le piazze, per noi autenticamente progressisti, liberal e " de sinistra " ? Le leggi, anche quelle sui DICO, che reclamano Pannella, Luxuria, Grillini e altri tre o quattro gatti gay, che noi dei DS tra un mese ossequieremo al loro corteo romano, non si fanno in piazza, bensi' alla Camera dei deputati ". Tutto giusto, signora, ma lei non era tra coloro che esaltavano le piazze quando, durante il governo Berlusconi, si gremivano, spontaneamente, of course, e giammai di donne e uomini sindacalizzati, per cacciare da Palazzo Chigi il Tiranno di Arcore ?
In realtà, speriamo che la concezione della democrazia di Finocchiaro venga bocciata da Rutelli e da Veltroni . Soprattutto perchè sarebbe molto proccupante se una dirigente, che aspira alla leadership dell' Unione, giudicasse, con disprezzo e con arroganza, le istanze, sollecitate da più di un milione di nostri concittadini. I quali sono convenuti nella capitale non per reclamare più soldi e tasse meno pesanti a fine mese da Padoa Schioppa bensi' per chiedere al teatrino della politica maggiore attenzione su temi, fondamentali e sinora trascurati, non solo da Prodi, come la vita, la famiglia e la solidarietà. Cosa rischia di diventare, sen. Finocchiaro, la sinistra, in questo Paese, se i suoi capi e aspiranti tali salgono in cattedra, per bacchettare il popolo, proprio quando, per una volta, con forza, esso non subisce l' agenda e le priorità delle oligarchie dei partiti, ma impone le proprie opinioni e il proprio " comune sentire " ai distratti, spesso assenti e superficiali, rappresentanti ?

Loiero “La sconfitta alle amministrative era prevedibile”

15/05 La sconfitta del centrosinistra in Sicilia era prevedibile, anche se rispetto a quanto accade in quella regione da dieci anni a questa parte, oggi è stata meno forte. E' il commento del presidente della Regione Calabria, Agazio Loiero, rilasciata a margine dell'incontro appena cominciato tra tutti i governatori del sud riuniti per parlare di federalismo fiscale. "I risultati degli ultimi dieci anni - ha detto Loiero - sono sempre andati in questa direzione, oggi semmai un po' meno; non c'é stato quel vento impetuoso che travolse gli argini del centrosinistra nel 2001 quando non prendemmo neanche un collegio. Oggi - ha concluso - nessuno deve negare la sconfitta, diciamo che era in preventivo".

Tripodi (Pdci) “Solidali con i lavoratori della Endesa”

15/05 "La battaglia che i lavoratori dell' Endesa Italia stanno portando avanti contro i tagli e i licenziamenti a seguito dell' accordo Enel/Acciona circa l' acquisizione della società, ci vede vicini e solidali visto che si prospetta un possibile smembramento di Endesa Italia e la conseguente cessione di alcuni impianti tra le società interessate". E' quanto afferma, in una nota, il segretario regionale del Pdci, Michelangelo Tripodi. "I lavoratori calabresi, che operano nella sede di Siano di Catanzaro - prosegue Tripodi che è assessore regionale all' Urbanistica - stanno vivendo momenti di forte tensione poiché il loro futuro sembra incerto. Il polo idroelettrico di Endesa Italia, costituito dagli impianti umbri e calabresi, sarà probabilmente quello più gravemente colpito da questo accordo spartitorio E.On./Asm Brescia, con la mediazione dell' Enel. Il Pdci condanna con forza, dunque, l' operazione di disarticolazione di questa portata che, se pur legittima dal punto di vista delle regole del mercato, è invece incomprensibile sul piano dello sviluppo industriale e dell' assetto energetico per il Paese, anche rispetto ai notevoli investimenti di ammodernamento sugli impianti della società in corso e, non ultima, per la presenza negli impianti di oltre mille tra lavoratrici e lavoratori tra Calabria e Umbria che dopo essere stati i protagonisti di straordinari successi gestionali e tecnologici raggiunti dalla società in questi anni (collocandola tra le più efficienti imprese elettriche italiane) non meritano certo di rivivere il travaglio subito all' epoca della cessione degli impianti Enel in attuazione del Decreto Bersani". Per il segretario del Pdci calabrese "siamo di fronte all' ennessimo scippo: la Calabria ha già pagato pesantemente, forse più di altri, il prezzo delle privatizzazioni e delle riorganizzazioni societarie che si sono succedute in un passato recente, con lo scippo della Direzione idroelettrica meridionale, poi collocata a Napoli ed il trasferimento del Centro di teleconduzione degli impianti calabresi a Terni. Quest' ulteriore cessione di impianti, dunque, non può vedere ancora una volta la Calabria privata di importanti posti di lavoro. Occorre che il Governo nazionale, insieme alle Regioni Umbria e Calabria, discutano con il ministro Bersani e concertino una soluzione per salvaguardare questi lavoratori. Il Pdci è al fianco dei lavoratori in lotta e farà di tutto per evitare l' ennesima chiusura di stabilimenti"

Clelia Badolato eletta nella direzione nazionale della Margherita

15/05 L'Assemblea nazionale della Margherita, riunita a Roma, ha eletto nella direzione nazionale del partito il vice coordinatore regionale del partito, Clelia Badolato. Badolato, 40 anni, mamma di una bambina, è l'unica donna calabrese eletta a far parte della direzione del partito, oltre, naturalmente, ai deputati. "La neo-dirigente nazionale - è scritto in una nota - milita nella Margherita da molti anni, ricoprendo, a vario titolo, diversi incarichi di partito ed istituzionali, tra i quali assessore provinciale di Cosenza, nella giunta Acri, con delega ai lavori pubblici ed all'edilizia scolastica. Un ruolo che le ha permesso di dimostrare da subito le sue qualità amministrativa fino al punto di ottenere anche l'aperto apprezzamento degli avversari politici". Circa due mesi fa, a seguito del congresso regionale calabrese della Margherita, è stata chiamata dal partito di Rutelli a far parte del coordinamento regionale calabrese, divenendo il vice del senatore Franco Bruno, attuale coordinatore regionale. Alcuni anni fa era stata eletta nell'assemblea nazionale della Margherita. "L'impegno della Badolato, che nel 2004 è stata eletta consigliere provinciale dello stesso partito - conclude la nota - si è sempre orientato ad affermare il ruolo delle donne in politica, sebbene mostri una forte sensibilità e passione per il sociale".

Il Comune di Castrovillari approva il bilancio di previsione

14/05 Il Consiglio comunale di Castrovillari ha approvato a maggioranza di previsione 2007. A favore del documento hanno votato i consiglieri di An e Udc e l' indipendente Pugliese. Contrari i due consiglieri del Partito democratico meridionale e dello Sdi. Con la stessa maggioranza sono stati votati il bilancio pluriennale 2007/2009 ed il programma triennale dei lavori pubblici. E' stata invece approvata all' unanimità la delibera di assegnazione ai francescani, in comodato gratuito, nel cimitero comunale, di quattro particelle che serviranno a creare a Castrovillari il Mausoleo dei francescani di Calabria, l' unico della regione.

Perrelli (Patto) “PD, Seguire il processo di osmosi con la società civile”

14/05 "L' auspicato processo di osmosi deve continuare tra società civile e partito che non potrà essere mai somma di vecchi addendi di un conto che non torna più. E questo sarebbe un fallimento in cui ognuno riprenderebbe la propria strada. Per cui, ci attendiamo dal Partito democratico, specialmente da quello calabrese, dove il silenzio regna sovrano, una risposta chiara ed inequivocabile. In caso contrario saremo completamente liberi di fare le nostre scelte". Lo ha sostenuto il segretario nazionale del Patto per il Sud, Tonino Perrelli. "Il nuovo partito - ha aggiunto - nasce in primo luogo per dare piena effettività ai principi della Costituzione, afferma la sua capacità di partito moderno e riformista al servizio di una strategia o per lo sviluppo democratico dell' intero Paese superando i persistenti squilibri tra nord e sud in una prospettiva unitaria e autonomista. Per raggiungere questi obiettivi occorre un' economia sana e un progresso in grado di aggiornarsi continuamente con i migliori risultati della ricerca scientifica-tecnologica. E' comunque essenziale realizzare un forte adeguamento del sistema formativo nella sua dimensione pluralista, pubblica o privata. L' educazione civica, come coscienza costituzionale dei diritti e dei doveri di cittadinanza, deve essere effettivamente promossa in tutte le scuole insieme alla conoscenza di alcune linee fondamentali della nostra storia contemporanea. Infine il rilancio di questo settore è assolutamente necessario per la competitività economica del nostro paese". 'Il Pd che bisogna costituire entro il mese di ottobre 2007 - ha proseguito Perrelli - deve essere decisamente favorevole a una profonda revisione della disciplina costituzionale e di quella legislativa in tema di rapporti tra Stato e Regioni. Il Pd deve stabilire la necessita' di una osmosi continua con la società civile. Sarà così compito primario seguire una linea di deburocratizzazione delle strutture partitiche favorendo la reale mobilitazione di tutti gli aderenti. Si impone la scelta dei principi di regionalizzazione e di autonomia organizzativa. Al bando il professionismo politico, lo sforzo dovrà essere diretto al costante ricambio dei dirigenti, attraverso rigorosi meccanismi d' incompatibilità e i limiti temporali dei mandati".

Motta (DS) “Amendola egocentrico ed autoritario”

14/05 Pasquale Motta, componente la Direzione regionale dei Ds, in una nota, critica il segretario delle Federazione provinciale di Catanzaro, Franco Amendola, accusandolo di essere "egocentrico ed autoritario" nella gestione del suo incarico. "Sabato scorso, il segretario provinciale dei Ds di Catanzaro - sostiene Motta - ha convocato a Lamezia l'ufficio di presidenza del congresso per interpellare i compagni sull'opportunità di eleggere gli organismi di federazione. Fin qui niente di anormale. Anzi, cosi posta, poteva sembrare una manifestazione di democrazia e partecipazione ma, purtroppo, i fatti dimostrano il contrario. Il clima nella Federazione è molto teso sia per come Amendola ha inteso interpretare il suo ruolo successivamente alla sua elezione, sia per quanto è successo politicamente nei giorni successivi al congresso. Amendola è stato eletto, com'é noto ormai, da un equilibrio diverso, dalla sua prima elezione. Lo stesso equilibrio lo avrebbe successivamente eletto deputato. Da cosa era costituito quell'equilibrio? Una forte alleanza con il Comitato regionale e con il vicepresidente della Regione, Nicola Adamo. Subito dopo l'elezione alla Camera Amendola, però, cambia impostazione, linea e alleanze e, sotto l'accorta e oculata strategia di Paraboschi, si consegna armi e bagagli alla Lo Moro, ottenendo in contrapartita la rielezione a segretario provinciale. A questa impostazione si è opposto Enzo Bruno e il 42% della federazione provinciale. Da allora Franco Amendola con supponenza, si rifiuta di riconoscere questo ampio dissenso politico che, si badi bene, mette in discussione la visione della politica e dei rapporti all'interno del partito, quella visione in atto a Lamezia negli ultimi anni del 'chi non e' con me, è contro di mé. Amendola stesso fu vittima di questa visione della lotta politica alle ultime elezioni regionali. Una visione egocentrica e autoritaria purtroppo, che non ha nulla a che vedere con la storia della sinistra catanzarese". Secondo Motta, "l' aggravamento della lacerazione congressuale si perpetua con la formazione della delegazione al congresso nazionale, che viene nominata discrezionalmente. L'arroganza di Catanzaro non trova sponde, però, né romane, né nel congresso di Firenze, dove non trovano spazio nel Consiglio nazionale né Amendola, né l'assessore regionale alla Sanità. La lezione non sembra, però, essere recepita dal segretario provinciale, che, al ritorno da Firenze, avvia in completa solitudine, con il segretario della Margherita, il percorso della formazione del Partito democratico nella provincia di Catanzaro. Nel frattempo scoppia la vicenda riforme in Regione, con la soppressione dei carrozzoni regionali e la riduzione delle Asl da 11 a 5. La vicenda vede l'Assessore alla Sanità dapprima approvare in Consiglio regionale la riforma e successivamente rimangiarsi tutto, schierandosi con il movimento localistico di questi giorni contro il provvedimento da lei stessa approvato. Su questa posizione si allinea Amendola che, per la prima volta, si pronuncia addirittura, a favore dell'istituzione della provincia di Lamezia". "E' parodossale - conclude Pasquale Motta - che il segretario provinciale dei Ds di Catanzaro assuma posizioni così delicate e dirompenti senza sentire il bisogno di aprire un minimo di confronto con il gruppo dirigente fondamentale di Catanzaro. Né mi si può obiettare che Amendola abbia parlato come deputato. Non mi risulta, infatti, che Amendola sia deputato di Lamezia perché è stato designato nell'ambito della lista regionale alla Camera".

Tommasello (DS) “Basta con le polemiche, allargare il dialogo sul PD”

14/05 "Parte decisamente male, nei Ds della provincia di Catanzaro, l' avvio della fase costituente del Partito democratico". A sostenerlo è stato il segretario cittadino dei Ds di Catanzaro, Pino Tomasello. "Registriamo, con preoccupazione - ha proseguito - il clima velenoso di contrapposizione, le sterili polemiche post congressuali, le sedi provinciali ostentatamente chiuse e di fatto trasferite altrove, la netta volontà di escludere parti importanti del partito e soprattutto una visione gretta, burocratica, da vecchio ceto politico. Siamo convinti che non basterà cambiare l' insegna di due partiti per costruire la nuova formazione politica. Soprattutto qui in Calabria e in particolare modo nella nostra provincia, terra di fredde passioni civili e di tanti trasformismi, è necessario ben altro respiro politico ed ideale. Occorre ripensare forme inedite di partecipazione e di aggregazione. Occorre allargare la discussione ad una pluralità di forze nuove. A Catanzaro in particolare va aperta da subito una serrata interlocuzione con tutta una serie di movimenti ed associazioni". "Una interlocuzione seria, fuori da calcoli personalistici - ha proseguito il segretario dei Ds catanzaresi - va affrontata con il Pdm. Riteniamo che nella partita delle riforme e dell' autentico cambiamento ci possa essere un valido terreno di confronto. Se questa forza si evolve fuori da una visione personalistica e di mero governo dell' esistente, diventa un soggetto politico importante da aggregare nel nuovo soggetto che sta per nascere". "Il governo del cambiamento - ha sostenuto Tomasello - va strettamente legato alla costruzione del partito democratico. In questo senso bisogna sostenere lo sforzo che alla Regione ed al Comune di Catanzaro si sta sviluppando, a cominciare dalle riforme proposte nel maxi emendamento Chieffallo-Adamo, per moralizzare la politica, per eliminare sprechi ed enti inutili, per una seria battaglia contro il crimine e la corruzione ovunque si annidi. Altro che sterili e vacui localismi, di dimissioni minacciate e non praticate, di ormai non più sopportabili esigenze di visibilità e di protagonismo. Nella sanità siamo convinti che la qualità e la quantità dei servizi erogati dipenda non già dalla presenza o meno di qualche manager aziendale, ma, al contrario, da bravi ed efficienti operatori sanitari, dotati di strutture e di mezzi adeguati per meglio qualificare l'offerta sanitaria". "Ci auguriamo - ha proseguito Tomasello - che in questo senso si intensifichi il rapporto ed il confronto con le organizzazioni sindacali. Deve essere riaffermato con forza che le riforme decise hanno il solo scopo di smantellare l' apparato clientelare del vecchio e corrotto ente regionale e non quello di andare contro il mondo del lavoro. Non riusciamo nemmeno a percepire una battaglia per il rinnovamento ed il cambiamento senza il sostegno di importanti organizzazioni sindacali a cominciare dalla Cgil". "Nei prossimi giorni - ha concluso Tomasello - ci adopereremo per mobilitare energie. E' necessario fare appello in primo luogo a quelle cinquemila persone che, due anni fa, mettendosi in fila per votare alle primarie, si espressero chiaramente non solo per il candidato premier del Paese, ma anche per essere protagonisti del cambiamento. Il progetto che ci interessa è questo. Al di fuori fuori ed oltre questo, vi è disimpegno e frustrazione di singoli e collettività".

Pietro Mancini “Ne con Bagnasco ne con “Peppone” Pannella”

13/05 (Pietro Mancini) Mentre la società e la vita, in tutti i loro aspetti, si evolvono, le oligarchie dei partiti si dimostrano incapaci non solo di rinnovare le proprie strutture e i gruppi dirigenti, ma anche di riuscire a interpretare i nuovi protagonisti e le nuove priorità del Paese. Cosi', sabato, i leader sono rimasti basiti e quasi travolti dalla gremitissima piazza San Giovanni di Roma, da cui è emerso, con forza, e ha preteso un maggior ascolto, un largo e articolato settore dell' Italia, sinora considerato marginale e spesso dipinto in forme caricaturali. Che ha chiesto al governo e al Parlamento, dai quali si sente ingiustamente abbandonato, maggiori auti, considerazione e protezione.
A Roma, non ha vinto don Camillo, come ha titolato, ieri, " Libero ", il quotidiano di Vittorio Feltri. E non ha vinto neppure il " partito dei vescovi ". In realtà, nella variopinta e suggestiva piazza della capitale, si sono materializzati soggetti e istanze, non bene inquadrati, ancora, nella loro, complessità, dai politici e dai mass media. Certo, dal successone del " Family Day " e dal contemporaneo " flop " di " Orgoglio laico " di piazza Navona, Silvio Berlusconi è uscito, politicamente, meglio, rispetto al presidente del Consiglio, Romano Prodi. Ma tanto la analisi del premier, quanto quella del Cavaliere sono apparse vecchie e inadeguate, rispetto alla fantasia e alla capacità di far proposte, e non solo critiche, che hanno accompagnato l' irruzione sulla scena del nuovo " partitone della famiglia ".
Quanto agli imbarazzi dei capi della Quercia, nel motivare la loro assenza dal raduno socialista e radicale, nostalgico degli anni 70, essi confermano che ancora, tra le diverse anime del Partito democratico, non è stata raggiunta una ragionevole sintesi sui temi eticamente più sentiti dalla gente. Il laicismo, i diritti delle coppie di fatto e dei gay restano, certo, anche in Italia, questioni importanti, da non archiviviare. Ma un nuovo e moderno partito, democratico e riformista, che si proponga di non ripercorrere strade minoritarie e di semplice testimonianza, bensi' di rappresentare larghe fasce dell' elettorato, anche di quello moderato e cattolico, non può e non deve pretendere di imporre le leggi su tali nodi, delicati ma ancora, oggi, non ritenuti prioritari dalla maggioranza del Paese.
E, quindi, seppur comprensibile, lo sfogo amaro di Marco Pannella sui ritardi della sinistra ufficiale, rispetto alle spinte dei settori laici e radicali, va archiviato e andrebbe sostituito da Prodi, Rutelli e Fassino con una linea più saggia ed equilibrata. Che si potrebbe spiegare, in sintesi, agli elettori e ai mass media, con lo slogan : " Nè con il cardinal Bagnasco, nè con i don Peppone mangiapreti del 2007 ! ".

Nuccio Iovene coordinatore calabrese di Sinistra Democratica

13/05 ''La cosa importante che mi lascia ben sperare e' che gia' dai giorni scorsi, dopo la fine dei congressi, sono tanti anche quelli che avevano votato la mozione Fassino che stanno venendo da noi. In varie parti della regione ci sono segretari di sezione, consiglieri comunali, sindaci che condividono l' idea di mantenere aperta una prospettiva per un partito di sinistra in questo Paese e in Calabria in modo particolare''. A dirlo e' stato il senatore Nuccio Iovene, nominato coordinatore di Sinistra Democratica al termine dell' assemblea costitutiva del movimento che si e' svolta a Lamezia Terme. ''Stiamo raccogliendo le adesioni - ha affermato Iovene - in settimana costituiremo i gruppi al Senato ed alla Camera di Sinistra democratica per il socialismo europeo. Ribadiamo che non vogliamo fare l' ennesimo partitino della sinistra, ma dare vita ad un movimento politico che ha come obiettivo la riunificazione della sinistra. Lo slogan che campeggiava a Lamezia e' 'Cambiare l' Italia, unire la sinistra''. Questo e' l' obiettivo che ci diamo. Per fare questo puntiamo ad aggregare tutte le forze che hanno partecipato alla battaglia congressuale dei Ds, ma anche quella sinistra diffusa che aveva abbandonato i partiti negli anni passati e che si e' rimessa in moto. Con Prc e Pdci vogliamo avviare subito un confronto, non solo un rapporto con loro e l' area socialista, ma anche non limitare la costruzione di questo progetto a rapporti diplomatici tra le varie forze che gia' compongono lo scenario della sinistra, anche se c' e' gia' clima nuovo. Diliberto e Bertinotti, che fino all' altro ieri non si parlavano, oggi convengono sulla necessita' di dare vita ad una forza unitaria della sinistra che e' stata definita la sinistra senza aggettivi, cioe' ne' socialista ne' comunista, che superi le divisioni del passato, ma anche quella grande sinistra diffusa nel Paese che in questi anni non ha avuto una rappresentanza, non ha trovato le motivazioni e le ragioni sufficienti per impegnarsi politicamente e che di fronte ad un progetto del genere puo' rimettersi in moto''. ''Adesso - ha sostenuto Iovene - bbiamo in cantiere la prima grande iniziativa del movimento che si svolgera' in Calabria sui temi della legalita', della politica trasparente, dei costi della politica e la faremo entro l' estate. Inoltre partiranno le riunioni provinciali per costituire i coordinamenti locali. Piu' gli altri partiti diventano meri contenitori senza contenuti, senza valori, senza programmi, senza idee piu' c' e' bisogno di alimentare una battaglia culturale delle idee, sulle prospettive. C' e' bisogno che ci sia una grande forza di sinistra radicata nel territorio, unitaria, con aspirazioni di governo, ma ancorata a valori e obiettivi chiari''.

Grazie al Family Day il centro si riunisce sui sentimenti cristiani

13/05 ''Il Family day ha segnato una rinascita di quei sentimenti di forte identita' cristiana in politica, che e' laica e fortemente liberale: siamo certi che anche la nostra regione partecipera' a questi fermenti con le migliori energie di tutti i partiti''. Lo affermano, in una nota, Enzo Damiano ed Alberto De Maio, fondatori del Movimento per il Centro Unito. ''Adesso - aggiungono Damiano e De Maio - si trattera' di cogliere le opportunita' connesse a questa sensibilita' sociale. Siamo un cantiere aperto e crediamo che la componente regionale e federale sara' forte, per quanto non localistica o egoistica''. Da Damiano e De Maio giunge poi il riconoscimento ''a Loiero di un grosso sforzo in questa direzione: anche altri elementi, presenti sia nel centrodestra che nel centrosinistra, hanno dimostrato un' attenzione che non va dispersa in nessun modo''.

Pascuzzo (PdCI) “Preoccupa la soppressione dei servizi ferroviari nella zona Savuto”

13/05 “Leggiamo con profondo disappunto le notizie apparse su un quotidiano locale della soppressione di servizi ferroviari da parte delle Ferrovie della Calabria sulla tratta Soveria Mannelli-Rogliano”. E’ quanto denuncia in una nota Gino Pascuzzo del Coordinamento zonale P.d.C.I. del Savuto. “La cosa –prosegue la nota- ci preoccupa a prescindere dalla nota di protesta inviata dal Presidente CMS al C.d.a. della Azienda esercente il servizio in quanto è lecito domandarsi dove sono finiti gli impegni assunti da questo organo con le istituzioni del Savuto e sbandierati da questi come conquiste .
Sono anni che andiamo ripetendo che la politica dei trasporti nel Savuto non ha l’efficacia che meriterebbe forse proprio a causa della poco oculata azione di governo profusa dalle istituzioni locali e in particolare della Comunità Montana del Savuto.
Ci ritroviamo oggi a dover difendere l’esistente mentre in altre realtà della Regione si vanno allestendo programmi di rilancio, qualificazione e intensificazione dei servizi di trasporto.
Cosa potranno mai pensare i cittadini di Bianchi, Colosimi,Scigliano,Carpanzano,Marzi e Rogliano di fronte a una sconfitta di tale portata?
Probabilmente che i loro amministrazioni non sono all’altezza del compito loro affidato.
Alla politica “scellerata” praticata con disinvoltura da questo gruppo dirigente delle Ferrovie della Calabria occorreva dare uno stop già da molto tempo. Da quando cioè i Comunisti Italiani del Savuto si mobilitarono, investendo le autorità politiche locali,provinciali, regionali e nazionali della gravità del problema e fummo accusati di strumentalizzazioni politiche. Una oculata e attenta analisi della rassegna stampa del recente passato può dare testimonianza di quanto andiamo affermando.Ma oggi occorre dare delle risposte e tali risposte possono e debbono essere date da coloro i quali si sono assunti il compito di intavolare una trattativa con il Dott. Mario Scali , presidente delle F.d.C. e accanito assertore della teoria “lasciali parlare tanto so io quel che debbo fare”.Ne è prova il fatto che la stazione di Rogliano continua a rimanere chiusa nelle ore pomeridiane, malgrado gli impegni, i collegamenti continuano ad essere inaffidabili per il continuo ritardo attribuito a presunte questioni tecniche, tutte le stazioni da Bianchi a Cosenza sono abbandonate e preda dei vandali e rischiano il crollo, il numero dei treni viene progressivamente ridotto mentre aumenta il numero dei treni adibiti a trasporto del personale addetto che però , pur avendo dei costi notevoli , serve a mantenersi buone alcune categorie già destinatarie di notevoli privilegi e assolutamente inservibili per gli utenti del Savuto.Senza contare lo stravolgimento degli orari esistenti che creano ulteriori difficoltà alla tradizionale utenza. I Comunisti Italiani del Savuto erano e restano convinti dell’inadeguatezza di questo gruppo dirigente delle F.d.C., così come restano convinti che poco o nulla viene profuso dalle istituzioni locali per contrastare linee programmatiche discutibili e assai dannose per questo comprensorio. Qualcuno dovrà pur trarne le dovute conseguenze”.

A Rossano si dimettono due assessori

11/05 Si sono dimessi dalla Giunta comunale di Rossano gli assessori Galdino Accroglianò (Sviluppo economico) e Adele Olivo (Commercio). I due amministratori hanno rinunciato all' incarico in seguito all' intenzione, manifestata dal sindaco Franco Filareto, di rimodulare l' esecutivo. Da tempo è in corso una verifica all' interno della maggioranza e Accroglianò e Olivo hanno scelto di defilarsi per consentire al primo cittadino di decidere l' eventuale cambio all' interno della giunta.

Guccione pedinato: I DS chiedono di fare piena luce

11/05 "Lo 'strano' pedinamento di cui é stato oggetto Carlo Guccione è un fatto di una gravità inaudita, sul quale va fatta al più presto piena luce". A sostenerlo è una nota del gruppo consiliare dei Ds alla Provincia di Cosenza. "L' intimidazione subita dal segretario regionale dei Ds, al quale esprimiamo la nostra totale solidarietà e vicinanza - è scritto nella nota - è solo l' ultimo di una lunga serie di gravi episodi. Il fatto preoccupa e allarma sia per le modalità con cui è stato compiuto, sia perché si è svolto fuori dalla nostra regione". "Da troppo tempo - prosegue la nota - assistiamo ad un' aggressione costante delle organizzazioni criminali che tende ad inquinare la vita politica ed il confronto democratico. Troppe sono le minacce e le intimidazioni rivolte ad esponenti politici, amministratori e sedi di partito. Intimidendo Gruccione si intendeva, con ogni probabilità, bloccare o ritardare il processo di rinnovamento della vita della nostra regione che tanto faticosamente si sta avviando". "Per questo motivo - conclude il comunicato del gruppo consiliare alla Provincia di Cosenza - questo atto deve spingere ancor più in profondità l' azione riformatrice in atto e avviare decisamente un' azione di forte contrasto nei confronti della criminalità organizzata".
Federazione DS di Crotone “Un atto grave”. La Federazione dei Democratici di Sinistra di Crotone, in una nota, ha espresso "estrema preoccupazione per il grave atto di intimidazione subito dal Segretario regionale Carlo Guccione". "La gravità - prosegue la nota - dell'atto e le modalità con il quale esso è stato perpetrato pone un serio problema di sicurezza personale oltre che di riflessione politica. Al compagno Guccione va in questo momento, particolarmente difficile, la solidarietà, la vicinanza e il pieno sostegno di tutta la Federazione provinciale di Crotone".

Direzione nazionale dello SDI: otto cosentini eletti, riconfermato Cherubino

10/05 Sono otto i dirigenti della federazione provinciale dello Sdi di Cosenza entrati a far parte della nuova direzione nazionale del partito. Assieme ai componenti uscenti dell' organismo Giacomo Mancini, Luigi Incarnato, Salvatore Magarò, Cesare Marini, Domenico Pappaterra e Rosetta Console sono stati eletti anche il segretario provinciale Gianni Papasso e Anna Falcone. "E' questa - ha affermato il segretario provinciale di Cosenza dello Sdi, Gianni Papasso - la giusta riconoscenza al partito cosentino che rappresenta la provincia più socialista d' Italia, come testimoniano i dati elettorali delle ultime elezioni politiche. In questa provincia, peraltro, già da tempo sono stati avviati fruttuosi percorsi per l' unità socialista. I socialisti cosentini con convinzione, nel congresso nazionale, hanno sostenuto la linea impressa al partito dal segretario nazionale Enrico Boselli, che mira all' unità di tutti i socialisti della diaspora e, soprattutto, alla costituente socialista che ha l' idea di mettere insieme tutti quei soggetti riformisti che non si ritrovano nell' idea del Partito Democratico".
Il consigliere regionale Cosimo Cherubino è stato riconfermato nella direzione nazionale dello Sdi. Cherubino, 35 anni, è capogruppo dello Sdi-Unità Socialista in consiglio regionale, dove svolge funzioni di segretario della seconda Commissione Consiliare "Bilancio Programmazione economica ed attività produttive" ed è anche Componente della Commissione Antimafia e di quella Sanità. "La politica - ha detto Cherubino - non deve essere un obiettivo, ma solo ed esclusivamente un mezzo, uno strumento necessario al raggiungimento di fini superiori, finalizzato alla crescita ed allo sviluppo del territorio, ma anche delle coscienze".

Dima (AN) “ A Corigliano è auspicabile che si vada al voto”

10/05 "Non c'é precedente nella storia repubblicana che un sindaco sia stato dichiarato decaduto e successivamente reintegrato per ben quattro volte di seguito. Il classico detto "tutto e il contrario di tutto" è stato applicato anche nella giustizia amministrativa". E' quanto ha dichiarato, il coordinatore regionale di Alleanza Nazionale, Giovanni Dima, circa la vicenda del comune di Corigliano Calabro. "La politica - ha aggiunto - deve riappropriarsi del suo ruolo e della sua funzione ed è auspicabile che Corigliano vada al voto per fare chiarezza e definire un quadro politico ed amministrativo tale da consentire alla più importante realtà della provincia di Cosenza di avere una guida autorevole e una stabilità di governo". Si è intanto appreso che è stato presentato un ricorso in appello al Consiglio di Stato, da parte delle forze politiche contrarie al centrosinistra, contro il provvedimento emesso il 7 maggio dal Tar Calabria che ha sospeso il decreto prefettizio di convocazione dei comizi elettorali e ha escluso di conseguenza Corigliano dai paesi che devono votare il 27 e il 28 maggio.

Napoli (AN) “Raccogliere l’allarme della Procura di Reggio”

10/05 Angela Napoli, deputato di An e componente della Commissione parlamentare antimafia, ha presentato un' interrogazione per sollecitare l' adeguamento della struttura della Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria e la nomina di un ulteriore procuratore aggiunto. "Nei giorni scorsi è stata diffusa la notizia di una lettera, indirizzata al Ministro di Giustizia, - afferma la Parlamentare - sottoscritta dal Procuratore della Repubblica facente funzioni, Franco Scuderi, e dal Procuratore aggiunto e coordinatore della distrettuale Antimafia di Reggio Calabria, Salvatore Boemi, nella quale viene evidenziata la carenza strutturale degli organici rispetto all' allarmante situazione in cui versa l' ordine pubblico di quel Distretto giudiziario. Nella stessa lettera i procuratori citati affermano che 'Le strutture giudiziarie reggine, e in particolare la Procura della Repubblica di Reggio Calabria, si apprestano, anzi sono gia' impegnate, a fronteggiare una nuova fase dell' azione del crimine organizzato". Napoli, fa riferimento alla scoperta di armi da guerra e esplosivo e cita quanto dichiarato dal procuratore nazionale antimafia Piero Grasso e dal Prefetto di Reggio Calabria Luigi De Sena sulla validità dell' allarme lanciato dai magistrati reggini. "E' indispensabile -conclude Napoli - che venga fornita un' adeguata struttura per fronteggiare la ormai palese offensiva della 'ndrangheta e supportare il pesante lavoro giudiziario di quel Distretto''.

Laratta (DL) “No alla depenalizzazione del reato d’usura”

10/05 "Vi sono tentativi in atto finalizzati alla depenalizzazione del reato di usura bancaria. Ciò sarebbe molto grave". E' quanto afferma in una nota il deputato dell' Ulivo, Franco Laratta. "Permettere la depenalizzazione di questo reato - prosegue Laratta - non contribuirà certamente a mettere in chiaro il ruolo e la funzione delle banche, soprattutto ora che nel Sud Italia saranno disponibili ingenti finanziamenti eupei destinati al sistema produttivo meridionale. Alla sola Calabria saranno destinati oltre 100 mld di euro. Occorre inoltre tenere presente il ruolo spregiudicato di alcuni istituti di credito che, nel recente passato, hanno provocato gravi danni ad imprese sane e di conseguenza all' intero sistema di sviluppo". "Vorrei inoltre ricordare la drammatica vicenda dell' imprenditore calabrese Antonino De Masi - prosegue ancora il deputato dell' Ulivo - che ha sempre combattuto contro i soprusi e la criminalità, riuscendo con sacrifici immani e grazie alle Istituzioni a non morire di mafia. De Masi sta portando avanti, da oltre cinque anni, una dura battaglia avendo denunciato il comportamento del sistema bancario che al sud faceva pagare il denaro con tassi dal 25 al 35%, condizioni che di fatto hanno reso vane tutte le ingenti somme europee e nazionali destinate alle aree in ritardo di sviluppo (obiettivo 1)". Per il deputato dell' Ulivo "l' imprenditore si è trovato a combattere da solo, nonostante sia riuscito a dimostrare le sue ragioni sia davanti ai tribunali civili (i quali gli hanno riconosciuto lo storno delle somme indebitamente pagate al sistema bancario) sia nei procedimenti penali in corso, con la presenza di un incidente probatorio davanti al Gup affidato ad un funzionario di Banca d' Italia che ha confermato l' avvenuta applicazione di tassi usurai sui conti analizzati. Ad oggi siamo di fronte ad un processo che è quasi giunto alla fine e che vede imputati per il reato di usura i vertici di alcuni tra i maggiori istituti di credito nazionali. La vicenda del coraggioso imprenditore calabrese - conclude Laratta - deve essere ricordata da tutti, soprattutto da coloro che pensano di eliminare il reato di usura bancaria".

Laratta e Maiolo “Il PD non sia una sovrapposizione di gruppi dirigenti”

09/05 "Anche in Calabria nessuno pensi che la costruzione del nuovo Partito Democratico possa avvenire come semplice sovrapposizione di gruppi dirigenti o come allargamento naturale dell'esistente". E' quanto affermano in una nota congiunta il deputato Franco Laratta e l'assessore regionale Mario Maiolo della Margherita. "Le caratteristiche della nostra regione - proseguono - non consentono operazioni superficiali, ma richiedono la riscoperta di radici profonde, vere, sulle quali e grazie alle quali affrontare la complessità sociale e le sue insicurezze. Siamo la terra dei De Cardona, dei Nicoletti, dei Sorbara. Siamo una comunità in cui il rapporto tra i cattolici e la politica e la stessa esperienza del popolarismo e del cattolicesimo democratico hanno prodotto grandi avanzamenti testimoniati da uomini e donne che restano indelebilmente legati alla migliore tradizione, alla quale il nuovo partito dovrà abbeverarsi. Questa grande storia, fatta di valori e di progetto, può dare ancora molto alla politica e alle istituzioni regionali. Proprio per tale motivo entriamo nel Partito Democratico a testa alta e con la schiena dritta. Non da ospiti, ma da fondatori. Consapevoli del valore della laicità in politica, ma altrettanto coscienti della grandezza di un sistema valoriale e di esperienza che ha contribuito a costruire comunità, coesione sociale, convivenza civile e avanzamento culturale". "In Calabria, poi, la stessa gerarchia ecclesiastica - proseguono Laratta e Maiolo - ha operato ed opera con grande lungimiranza in un contesto straordinariamente difficile, complicato, spesso rassegnato. La voce dei nostri Vescovi e della Chiesa spesso si deve sostituire ad inerzie, a denunce mancate, ad istituzioni ingessate, ad una politica disattenta e lontana dagli ultimi e dagli umili. Per questo vogliamo un partito attento e non distante, aperto al dialogo, al confronto, all'ascolto. Stiamo costruendo quella che sarà l'organizzazione politica cui aderirà il maggior numero di cattolici calabresi. Non vogliamo essere e non saremo né ospiti né semplice presenza intellettuale. Al contrario, ci impegneremo anche nel percorso futuro per accrescere sempre di più la presenza di servizio attivo dei cattolici democratici nel PD calabrese fin dalla fase delle primarie. Lo facciamo consapevoli del ruolo che la nostra ispirazione religiosa ci impone di ricoprire in questa fase storica senza subalternità e senza paure. Per questo lanciamo un appello ad un impegno diretto dei cattolici in politica che sappia cogliere il senso profondo della nuova sfida a partecipare insieme alla costruzione del nuovo partito. Non un'area chiusa e bloccata, ma lievito. Non un'ambizione, ma una missione. Non un arretramento, ma una disponibilità a stare nel mondo e con il mondo". "Con questo spirito ed in questa prospettiva - concludono - ci accingiamo ad organizzare una presenza convincente nel Partito Democratico di quanti si richiamano alla stessa ispirazione e siano disponibili ad accettare da protagonisti di servire le istituzioni e le proprie convinzioni"

Napoli (AN) “Alla DDA di Catanzaro organico inadeguato”

09/05 In un' interrogazione al Ministro della Giustizia, l' onorevole Angela Napoli, di Alleanza nazionale, sottolinea "l' inadeguatezza dell' organico della Procura antimafia di Catanzaro alla luce della sua competenza su un territorio eccessivamente vasto e dilaniato da una pressante presenza della criminalità organizzata". Nel' interrogazione Angela Napoli rileva come "l'organico della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Catanzaro, composto da un procuratore e da un procuratore aggiunto per il settore ordinario e da un procuratore aggiunto per la Dda e da 18 sostituti procuratori, presenta oggi la vacanza di un posto di sostituto. Dei 18 sostituti procuratori solo sei sono attualmente assegnati alla Dda, con competenza su ben otto circondari di Tribunale (Catanzaro, Lamezia Terme, Vibo Valentia, Crotone, Cosenza, Paola, Rossano e Castrovillari). I magistrati della Procura Ordinaria si occupano invece dei reati ordinari commessi nel territorio relativo al circondario di Catanzaro. Dagli stessi magistrati e da rappresentanti di altri organismi è stata più volte segnalata agli organi competenti la vastità del territorio di competenza distrettuale, che rende incongruo il numero dei magistrati che hanno il compito di operare l'azione di contrasto alla criminalità organizzata". Secondo l' on. Napoli, "proprio l'esiguità del numero dei magistrati della Dda di Catanzaro ha frequentemente indotto a fare ricorso alla norma che prevede la designazione per l'esercizio delle funzioni di Pm nei procedimenti riguardanti i reati 'di mafia' magistrati appartenenti alle Procure ordinarie territoriali del Distretto. A causa del trasferimento di alcuni magistrati e l'assenza di altri per maternità negli ultimi mesi, nella Procura ordinaria di Catanzaro, si sono create delle scoperture e nonostante ciò, nei giorni scorsi, il Procuratore della Repubblica ha espresso parere favorevole all'accoglimento di una domanda di applicazione extra-distrettuale presso la Procura Ordinaria di Parma. E' stato paventato il supporto dei magistrati della Dda di Catanzaro per sopperire le scoperture createsi nella Procura ordinaria, il che porterebbe automaticamente ad una paralisi dell'attività della stessa Dda". "A me - sostiene ancora ancora Angela Napoli - appare chiaro che se la Dda, al fine di fare fronte alle proprie attività, è costretta a fare ricorso a continue applicazioni di magistrati delle Procure ordinarie del Distretto, certamente non possiede risorse tali da fornire ausilio al settore ordinario, depauperato di un' unità a seguito di una valutazione, del tutto discrezionale, del Procuratore capo, favorevole all'applicazione extra-distrettuale di un proprio magistrato". Il deputato di An chiede al Ministro "se non ritenga necessario ed urgente sopperire all'adeguamento degli organici della magistratura di Catanzaro, in particolare, facendo valutare l'attuale organizzazione interna. E se non ritenga indispensabile, altresì, garantire lo svolgimento dei processi di mafia in una realtà territoriale fortemente gravata da una asfissiante presenza della criminalità organizzata".

A Corigliano si re-insedia de Rosis

09/05 Si sono reinsediati stamani a Corigliano, il sindaco Armando De Rosis, la giunta e il consiglio comunale, secondo quanto disposto dalla sentenza del Tar di sabato 5 maggio e dopo che la Prefettura di Cosenza si è adeguata ieri alla sua decisione. Il passaggio delle consegne tra il Commissario straordinario Mario Gonzales e Armando De Rosis è avvenuto alle 12,30 presso il palazzo comunale. La Prefettura ha anche disposto la sospensione dell'indizione dei comizi elettorali, provvedimento quest'ultimo che esclude la città di Corigliano dai comuni dove si voterà il prossimo 27 e 28 maggio.

A Mayerà si voterà il 24 e 25 giugno

09/05 Il Prefetto di Cosenza ha indetto le elezioni amministrative nel Comune di Maierà, nel cosentino, dove si voterà il 24 e 25 giugno. Il decreto per le elezioni amministrative è stato emesso dopo che il 24 aprile scorso il Tar della Calabria ha accolto in via provvisoria una istanza cautelare con la quale ha ordinato al Prefetto di provvedere alla convocazione dei comizi per l' elezione del sindaco e del Consiglio comunale di Maierà. Il ricorso al Tar era stato presentato dalla lista Alleanza per Maierà, capitanata da Giovanni Forte, rappresentata dall'avvocato Oreste Morcavallo. Nella seduta del 20 febbraio scorso, la quinta sezione del Consiglio di Stato aveva annullato le operazioni elettorali del 28 e 29 Maggio 2006, accogliendo le richieste dell' avv. Morcavallo. Alle elezioni erano presenti due liste: Alleanza per Maierà con candidato a sindaco Giovanni Forte e Maierà dei Valori, capitanata da Giacomo De Marco. Quest' ultimo è risultato eletto con 506 voti contro i 498 di Forte. Contestando il voto di 24 elettori nelle due sezioni, espresso con accompagnatore, Forte e i consiglieri della lista Alleanza per Maierà avevano proposto ricorso al Tar di Catanzaro. Il Tar, con sentenza dello scorso 9 ottobre, aveva rigettato il ricorso. Forte e i componenti della lista, contrari a questa sentenza, hanno fatto appello al Consiglio di Stato eccependo l' assoluta genericità delle certificazioni mediche e la mancanza della prova che il presidente del seggio avesse compiuto la verifica della effettiva impossibilità degli elettori di votare liberamente. Il Consiglio di Stato aveva accolto integralmente le tesi dell' avv. Morcavallo e aveva annullato le elezioni del comune di Maierà.

Soriero nel CDA di Svimez rappresenta la Regione Calabria

09/05 Nino Novacco è stato confermato presidente della Svimez, Associazione per lo sviluppo dell'industria nel Mezzogiorno. Confermato anche il vicepresidente Piero Barucci. Nuovo vicepresidente è stato nominato Ettore Artioli, attuale Vice Presidente di Confindustria con delega per il Mezzogiorno. "Quest' ultima nomina - è detto in un comunicato - sottolinea e rafforza il legame tra la Svimez ed il mondo delle imprese, di cui Artioli è esponente di rilievo". Tre i nuovi consiglieri che entrano nel Consiglio d'amministrazione in rappresentanza di Soci sostenitori. Si tratta di Giuseppe Soriero, ex sottosegretario ai Trasporti, in rappresentanza della Regione Calabria, Calogero Lo Giudice e Albertomauro Sarno. "Con l'ingresso di nuove energie - prosegue il comunicato - l'Associazione si propone, a pochi mesi dalla celebrazione, alla presenza del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, del sessantesimo anniversario della sua fondazione, di rafforzare la riflessione culturale e politica sulle strategie di sviluppo del Mezzogiorno, condizione indispensabile per l'unificazione anche economica dell'Italia".
L'associazione Il Campo - Idee per il futuro esprime, in una nota, esprime "grande soddisfazione" per la nomina del presidente, Giuseppe Soriero, quale componente del Consiglio d' ammministrazione della Svimez. "Tale nomina - si afferma nel comunicato - rappresenta un significativo riconoscimento all'impegno meridionalista dell' associazione Il Campo e del suo presidente". Soriero è autore di diversi volumi sullo sviluppo della Calabria e del Mezzogiorno. Tra i più rilevanti il saggio sulla Calabria nella "Storia d' Italia", pubblicata da Einaudi, e il volume "Dopo l' intervento straordinario", edito da Donzelli.

Perrelli (Patto) “Vogliamo un grande Partito Democratico”

09/05 "Il nuovo partito nasce in primo luogo per dare piena effettività ai principi della Costituzione, afferma la sua capacità di partito moderno e riformista al servizio di una strategia o per lo sviluppo democratico dell'intero paese superando i persistenti squilibri tra nord e sud in una prospettiva unitaria e autonomista". E'quanto afferma in una nota il segretario nazionale del Patto per il Sud, Tonino Perrelli, circa la nascita del Partito Democratico. "Il partito democratico - ha aggiunto - si candida quindi a rappresentare nella vita politica le aspirazioni degli italiani che vogliono il progresso ordinato nel nostro paese con una forte attenzione alle domande delle varie componenti solidali e del ceto medio allargato in particolare proponendo alla guida dell'Italia per la capacità di superare la difesa corporativa degli interessi particolari. Trovo curiose le tesi di alcuni dirigenti attuali della Margherita cosa che invece non posso dire affatto dei dirigenti diessini. I tempi del resto sono maturi e la Margherita in veste del progetto dell'Ulivo deve partire dal basso iniziando con la legge elettorale. In Calabria esponenti della Margherita e molti diessini sono venuti a firmare ad oggi il referendum. La Margherita cosentina e calabrese deve adoperarsi per far partire la politica voltando pagina e soprattutto la speranza del cambiamento e del rinnovamento della società calabrese". "Noi vogliamo riavere - ha concluso - un grande partito. Non ci piacciono spostamenti di gruppi grandi e piccoli. Noi Patto per il Sud nella nostra modesta dimensione abbiamo invece l'ambizione di fare politica. Non abbiamo mai avuto l'intenzione di dividere nessuno".

Pietro Mancini: Da Parigi due cartoline da leggere attentamente

07/05 (Pietro Mancini) Slogan secchi, concetti efficaci come " uppercut " al mento ed esternazioni tutt' altro che sfumate, pugno di ferro, assicurato contro la " racalle ", la " feccia " degli extracomunitari, quelli violenti e non integrati, che assediano Parigi e le altre grandi città. E, ancora, nessuna guancia, offerta ai ceffoni degli avversari, ma polemica dura e " niet " alle concessioni buoniste e dialoganti ai socialisti, condanna senza appello dell' odio, nutrito dalla sinistra europea, non solo francese, contro la borghesia e contro la " middle class ", il ceto medio, che lavora sodo e compie tanti sacrifici, ma viene tartassato e stangato in Francia, come in Italia, dal governo Prodi. Casini, Fini il Cavaliere e anche la signora Michela Brambilla - che Berlusconi vorrebbe far scendere in campo, se e quando si ritirerà in Costa Smeralda - leggano, con attenzione, e approfondiscano, seriamente, i contenuti della cartolina, arrivata domenica sera da Parigi, e desistano dalla gara, un po' ridicola e provinciale, su chi sia, tra loro, più amico di monsieur Nicolas e della bella e volubile consorte del nuovo Presidente, madame Cécilia !
E la sinistra ? Ha perso, e non di poco, pur disponendo di un' ottima, grintosa e preparata sfidante, forse troppo aggressiva e " girotondina " nelle ultime battute - che la candidatura non era andata a postularla ai "big " del PS, come da noi farebbe la Finocchiaro con i capi del PD, ma se l' era conquistata sul campo- in primis perchè i suoi attuali, non eccellenti, leader non hanno capito che, con il grande Mitterrand, era, definitivamente, passato a miglior vita il mito dell' unione delle sinistre. Eppure, come ha osservato Michel Rocard - un vecchio e scomodo santone socialista, che non era amato da " Roi Francois ", ma dice spesso delle verità, amare anche per il suo partito - stavolta la sinistra aveva un' opportunità grande, quasi storica, di farcela. E, da oggi, tocca ai dirigenti e ai militanti del PS, nella sede centrale di Rue Solferino e in tutto il Paese, in vista delle elezioni legislative di giugno, non solo il dovere di analizzare le causedella batosta e di cacciare i responsabili, ma soprattutto di fare i conti con Sarkozy all' Eliseo, che si dimostrerà un insidioso e intelligente " Blair di destra ". E che, dopo essersi commosso, cantando la Marsigliese, dovrà adesso confermarsi, a Parigi come in Europa, un leader politico tenace, pragmatico, un outsider ma non un arrivista, che ama, profondamente, il suo Paese, di cui ha conosciuto, scalando il potere, tutti i pregi e i difetti. E che ha trionfato - anche se Piero Fassino, apparso più mesto e lugubre del solito all' apertura delle urne di Parigi e Marsiglia, ancora sembra che non lo abbia capito- non solo per ragioni aritmetiche. Ma soprattutto perchè ha saputo parlare, con chiarezza ed efficacia, ai francesi, non rifugiandosi dietro il linguaggio astruso, politichese e incomprensibile di tanti ( solo aspiranti, purtroppo.... ) Sarkozy e di tante Segolène Royal delle nostre amate sponde.

In moto la macchina elettorale: in stampa le schede, nominati gli scrutatori

07/05 La stampa delle schede di votazione e nomina degli scrutatori nelle sezioni elettorali sono i maggiori adempimenti previsti in questi giorni in vista del 27 e 28 maggio prossimi, quando si terranno le elezioni amministrative in oltre 860 comuni e 7 province. Da ieri e fino a venerdì 25 maggio sarà possibile fare stampare le schede. A seguire questa operazione devono essere le prefetture, così come devono essere controllati i quantitativi, la confezione dei pacchi delle schede, sezione per sezione, e il loro recapito ai comuni interessati alle elezioni. Oggi è scaduto il termine entro cui la commissione elettorale comunale - in presenza dei rappresentanti dei gruppi di candidati per le elezioni provinciali e dei rappresentanti delle liste dei candidati per le elezioni comunali - nomina gli scrutatori. Se chi è stato nominato non può, per un grave impedimento, svolgere la mansione di scrutatore, dovrà, entro 48 ore dalla notifica della nomina, comunicarlo al sindaco o al commissario, i quali provvederanno a sostituirli. Entro sabato 12 maggio, infine, deve essere affisso il manifesto con i nomi dei candidati alla carica di presidente della provincia e i nomi dei candidati del collegio alla carica di consigliere provinciale collegati con il candidato presidente, insieme ai relativi contrassegni e numeri d'ordine secondo l'ordine risultato dal sorteggio compiuto dall'Ufficio elettorale centrale. Stessa cosa per quanto riguarda i candidati alla carica di sindaco e le liste dei candidati a consigliere comunale.

G. Trematerra (Udc) “L’ambizione del partito è ampliare l’area del centro”

07/05 Una riflessione sulle prospettive politiche dell' Udc sia sul piano nazionale che su quello locale sono state al centro di una riunione promossa dal senatore Gino Trematerra. All' incontro hanno partecipato, tra gli altri, i consiglieri regionali Michele Trematerra e Francescantonio Stillitani e gli esponenti del partito Pasquale Inzitari, di Reggio e Benedetto Proto, crotonese, segretario regionale dei giovani Udc. "Si è discusso in particolare - è scritto in una nota - degli elementi emersi dopo la celebrazione del Congresso nazionale di Roma. In quella sede il leader del partito Pier Ferdinando Casini ha ribadito che la collocazione del partito é, e rimane, alternativa alla sinistra; l' ambizione resta quella di ampliare una area di centro, moderata, che l' Udc da tempo presidia con fierezza e determinazione. In attesa che una eventuale riforma 'in senso tedesco' del sistema elettorale ponga le condizioni per la concreta realizzazione di un tale progetto, il partito resta saldamente nel centrodestra, un centrodestra, però, diverso dalla vecchia Cdl che offra magari una nuova leadership e nuove aggregazioni". "Grande soddisfazione è stata espressa - prosegue la nota - anche in merito alla elezione al consiglio nazionale del partito di Pasquale Inzitari, Cataldo Russo, segretario cittadino a Corigliano Calabro e dello stesso consigliere regionale Stillitani. Tali spunti, insieme a problematiche di natura territoriale, le personalità presenti in quella occasione, si sono riservate di approfondire in un successivo incontro allargato a consiglieri provinciali, comunali, sindaci e amministratori locali in genere, che si rifanno al senatore Trematerra"

Morrone (Udeur) “Dopo il voto francese la sinistra rifletta sull’importanza del centro”

07/05 "Come ha giustamente osservato il ministro Mastella, le elezioni presidenziali francesi hanno chiaramente dimostrato l'importanza del centro nelle competizioni politiche". Lo sostiene, in una dichiarazione, il deputato dell' Udeur Ennio Morrone, responsabile Enti locali del partito. "Le affinità tra la situazione italiana e quella d'oltralpe - aggiunge Morrone - sono molte e, pertanto, la vicenda deve suscitare profonde riflessioni anche da noi. E, soprattutto, nel centrosinistra. Mi auguro, infatti, che la sconfitta della Royal faccia comprendere a quanti vorrebbero una 'sinistra-centro' che le loro posizioni, ove mai dovessero prevalere, non potrebbero che portare ad una nuova vittoria del centrodestra. Chi vuole governare, e l'Unione non fa certo eccezione, deve rendersi conto della centralità dei moderati e della loro importanza per ottenere la fiducia del Paese. L'impegno dell' Udeur è proprio volto alla realizzazione di una grande forza dei moderati che sappia difendere e promuovere quei valori che fanno di uno schieramento politico quello vincente".

Marini (Sdi) “Nel partito è discriminato chi vuole il confronto con il PD”

07/05 "Le mie dimissioni e quelle di Del Turco, Signorile e Geremigna dalla direzione nazionale dello Sdi sono scaturite dalla mancata inclusione nel direttivo nazionale del partito di due membri uscenti, Iossa e Di Masi, esponenti di spicco dello Sdi napoletano". Lo ha detto l'ex senatore dello Sdi Cesare Marini motivando la sua decisione di lasciare l'organismo dirigente del partito. "La mancata riconferma, dovuta alla posizione espressa diverse volte dai due esponenti napoletani di voler perseguire, unitamente a tutto lo Sdi, il confronto per l'adesione al Partito democratico - ha aggiunto Marini - è inaccettabile. Nella storia del Partito socialista ci sono stati conflitti e contrapposizioni, ma solo eccezionalmente e nei momenti più bui si è operata la repressione del dissenso. Si è trattato quindi di un'immotivata esclusione da un organismo composto da 170 membri e interamente riconfermato nella sua composizione". "Le nostre dimissioni - ha concluso Marini - hanno quindi un significato di solidarietà e, contemporaneamente, rappresentano un fermo richiamo alla sacralità del rispetto della democrazia interna. Venir meno a questo principio significa sostituire una organizzazione democratica con una struttura di tipo patriarcale e familiare".

Quattro calabresi nella direzione regionale dell’Udc

07/05 "Esprimo profonda soddisfazione per la presenza di quattro esponenti calabresi nella nuova Direzione nazionale dell'Udc". Lo ha detto il segretario regionale dell' Udc, Francesco Talarico, al termine del Consiglio nazionale del partito che ha nominato, tra l'altro, i componenti della Direzione nazionale. "L'elezione mia, dell'on. Mario Tassone, del vicepresidente del Consiglio regionale Roberto Occhiuto e, in rappresentanza degli organi istituzionali, del segretario di Presidenza della Camera dei Deputati, Giuseppe Galati - aggiunge Talarico - è un segnale importante che l'Unione dei democratici di centro vuole dare al Mezzogiorno e, nella fattispecie, alla Calabria".

Convegno su “Riformismo e meridionalismo” il 6 a Reggio

04/05 “Riformismo e meridionalismo” . E’ Questo il tema che sarà dibattuto il prossimo 6 Maggio alle ore 9, 30, presso l’ex Fiera Agrumaria- Parco Pentimele, a Reggio Calabria. Il convegno, promosso dalla FeNEAL- UIL e dall’ associazione nazionale Walter Tobagi, sarà l’occasione per confrontarsi sulle possibili concezioni riformiste della politica sociale in una regione complessa e difficile come Calabria. Numerosi gli interventi previsti. Significativa la presenza dell’On. Giacomo Mancini, parlamentare dello SDI, invitato, insieme ad altri esponenti del mondo politico, a partecipare al dibattito per un confronto aperto e costruttivo. I primi a relazionare saranno: Bruno Marte, coordinatore Regionale della FeNEAL UIL Calabria e Franco Morabottini, vicepresidente associazione Walter Tobagi. Saranno, inoltre, presenti: l’on. Saverio Zavettieri, Presidente i Socialisti, Roberto Castagna, Segretario regionale UIL Calabria Maurizio Balestrieri, consigliere regionale Sicilia, Cosimo Cherubino, consigliere regione Calabria, Giuseppe Guerriero, presidente Commissione regionale Antimafia, Ercole Numera, segretario regionale Sdi . Concluderà Gennaro Acquaviva, Presidente associazione Walter Tobagi.

La Commissione Giuridica dice no a Donnici nell’Europarlamento.

03/05 La commissione giuridica del Parlamento europeo ha respinto le credenziali di Beniamino Donnici, che era già subentrato ad Achille Occhetto, dopo una lunga querelle giudiziaria che aveva contrapposto i due europarlamentari, entrambi eletti con la lista Italia dei valori di Antonio Di Pietro. Donnici è attualmente nel gruppo Liberaldemocratico, mentre Occhetto era entrato nel gruppo dei Socialisti europei. La corte di Cassazione a marzo ha sancito che il seggio di Occhetto dovesse andare a Donnici. La commissione giuridica ha accolto a larga maggioranza la relazione del presidente Giuseppe Gargani (Fi), che punta a dare un ruolo preminente al Parlamento europeo nel giudicare sulle credenziali dei suoi componenti, secondo il trattato europeo del 1976, che istituì il suffragio universale diretto per l'assemblea di Strasburgo. "Abbiamo fatto l'istruttoria e abbiamo visto che le dimissioni date a suo tempo da Occhetto furono un atto privato. Il trattato non prevede atti privati". "Col voto di oggi - ha commentato Gargani - il Parlamento europeo fa un passo avanti nel diventare l'arbitro ultimo nel decidere dell'ingresso dei suoi componenti secondo il trattato europeo". Secondo Gargani si tratta di un "precedente molto importante". La decisione della commissione è stata subito contestata dal gruppo liberaldemocratico, che giudica "grave" il comportamento di Gargani, e accolta invece con favore dal Pse. La parole finale sta alla plenaria della prossima settimana.
La commissione affari giuridici del Parlamento europeo "é andata ben oltre i suoi poteri, anche se questa decisione non potrà avere alcun effetto". E' quanto ha affermato Beniamino Donnici, europarlamentare dell'Italia dei Valori, commentando il voto della commissione nella querelle che lo vede contrapposto a Achille Occhetto. Secondo Donnici, Giuseppe Gargani, presidente della commissione del Parlamento europeo "ha tenuto oggi una conduzione di parte, funzionale al tentativo di Occhetto di buttarla in politica, dopo che la giustizia italiana, con sentenza definitiva e irrevocabile, ha sancito la sua decadenza dall'incarico di europarlamentare". Secondo Donnici, Gargani "non ha dimostrato alcun rispetto per le sentenze dei massimi organi giurisdizionali di un paese sovrano e non ha tenuto in nessun conto il parere del servizio affari giuridici del Parlamento europeo". "Con questo gravissimo comportamento - ha affermato Donnici - ha provato ad esportare anche in Europa le piccinerie e le furbizie di una certa Italia fatta di privilegi, di prepotenze di casta, di cittadini che, rispetto alla legge, si sentono più eguali e garantiti degli altri". "Non ho nessun dubbio - ha concluso - che il Parlamento europeo saprà respingere questo pericoloso tentativo. Resta, purtroppo, il fatto che Gargani abbia gettato un'ombra di discreto sull'attività della commissione giuridica".

Mancini a Mastella “Monitorare i risultati della 41 bis”

03/05 "Sarà opportuno che il Ministro promuova un attento monitoraggio sugli effettivi risultati che attraverso l'applicazione del 41bis sono stati ottenuti contro il crimine organizzato". E' quanto ha detto il deputato dello Sdi Giacomo Mancini intervenendo in Commissione Antimafia durante l'audizione del Ministro della Giustizia, Clemente Mastella. "Il regime del carcere duro - ha aggiunto - comprime in maniera insopportabile i diritti individuali di alcuni detenuti ed è per questo che il Parlamento deve conoscere in maniera documentata quali vantaggi in termini di lotta al crimine questo strumento ha garantito alla comunità. E' giunto il momento di sapere, dopo più di quindici anni di applicazione, quanti sono i detenuti cui è stata applicata la misura, che sono stati poi condannati in maniera definitiva, quanti sono quelli che hanno fornito spunti investigativi utili alle indagini degli inquirenti, quanti quelli che si sono dissociati, quanti quelli che si sono pentiti". "Solo conoscendo questi dati - ha concluso Mancini - sarà possibile valutare con serenità se sia opportuno continuare a ricorrere ad un trattamento detentivo che molto assomiglia ad una tortura legalizzata e che è lontano anni luce dal principio costituzionale della rieducazione della pena".

Corigliano/ Non ancora reintegrati Sindaco e Giunta

03/05 Non è ancora avvenuto il previsto reintegro del Sindaco Armando De Rosis, della Giunta e del Consiglio comunale di Corigliano Calabro deciso dal consiglio di Stato. "La Prefettura di Cosenza - ha detto De Rosis - non ha ancora dato attuazione alla decisione del Consiglio di Stato che ha rigettato il ricorso avanzato dall'Avvocatura dello Stato e mi ha reintegrato nelle mie funzioni né si sa se si voterà a Corigliano il 27 e il 28 di maggio". Sulla vicenda l'ufficio elettorale della Prefettura di Cosenza ha reso noto che si è in attesa di un parere da parte del Ministero degli Interni, al fine di giungere ad una soluzione definitiva sul reintegro del Sindaco e sulla revoca del provvedimento di indizione dei comizi elettorali.

Laratta “Il tesoretto alle famiglie monoreddito e a sud”

03/05 "Per l'utilizzo del 'tesoretto' il Presidente del Consiglio e il Governo dovranno tenere conto che nel Sud, e in Calabria in particolare, molte famiglie sono allo stremo, non ce la fanno più, sono ormai in piena condizione di povertà". E' quanto afferma in una nota il deputato dell'Ulivo, Franco Laratta, circa l'utilizzo del 'tesoretto'. "Basti pensare - ha aggiunto - alle famiglie monoreddito che sono alla disperazione. Per cui, è proprio da queste famiglie che bisogna partire nella distribuzione delle risorse che ha disposizione il Governo. E' necessario partire dal Sud e dalle famiglie monoreddito. La situazione è particolarmente grave nelle aree interne, nei piccoli comuni, nelle zone depresse. In particolare modo in Calabria, queste realtà sono diffuse e piuttosto estese. Proprio in queste aree si registrano segni evidentissimi di povertà e abbandono. Un Paese civile come il nostro non può non tenere conto di questa situazione drammatica". "Per cui - ha concluso Laratta - noi siamo certi che il Presidente Prodi, che pure conosce la situazione della Calabria, terrà in debito conto la nostra regione, le sue aree depresse e le sue famiglie, nella distribuzione delle maggiori entrate fiscali".

Elezioni/ Mancini “Riammettere la lista l’aratro a Lungro”

03/05 "La comunità di Lungro deve poter eleggere i propri amministratori scegliendo tra tutte le liste dei candidati". Lo ha detto il deputato Giacomo Mancini, dello Sdi, commentando l'esclusione della lista l'Aratro con candidato a Sindaco Gennaro Cortese. "E' infatti tanto evidente quanto palese - ha continuato il deputato socialista - l'errore che ha causato l'esclusione della lista commesso dal funzionario comunale nel ricevere la documentazione che è stato immediatamente riconosciuto dal suo stesso autore". "I candidati e i sostenitori dell'Aratro - sosgtiene ancora Mancini - hanno presentato un esposto al prefetto e un ricorso al Tar. Sono certo che le loro evidenti ragioni verranno riconosciute. Invito il Ministro dell'Interno a seguire con attenzione la vicenda e ad attivarsi per salvaguardare il diritto della comunità di Lungro ad andare al voto in un clima di serenità".

PD: La maggioranza della Terza Mozione di Cosenza resta nei DS

03/05 La maggioranza dei componenti del coordinamento provinciale di Cosenza della terza mozione 'Per un Partito nuovo, democratico e socialista', che fa riferimento a Gavino Angius, nel corso di una riunione, ha espresso la volontà di restare nei Ds e di partecipare attivamente a tutta la fase costituente del Partito Democratico. Nel corso dell'incontro non sono mancati coloro, come ad esempio il coordinatore provinciale Franco Grillo, che hanno espresso dubbi ed incertezze sulla scelta da compiere. "L'impegno di tutti - è scritto in una nota - sarà diretto a far sì che il Partito Democratico assuma una identità di sinistra e faccia parte del socialismo europeo, abbia una precisa caratterizzazione laica ed un forte impegno sulla pace e sui temi sociali che interessano il mondo del lavoro ed i ceti più deboli e bisognosi. Tale impegno si svilupperà, sia attraverso un'organizzazione in componente interna, sia soprattutto in una costante iniziativa esterna, in rapporto a movimenti e forze della società, iniziativa che riguarderà i problemi della vita quotidiana della gente ed i grandi temi della vita politica regionale, nazionale ed internazionale". Tra coloro che hanno deciso di restare nei Ds c'é anche il coordinatore regionale della terza mozione, Pietro Midaglia.

Sinistra Democratica, in 300 dalla Calabria

03/05 Saranno circa trecento i calabresi che parteciperanno dopodomani, sabato, a Roma, all' Assemblea nazionale costitutiva del Movimento politico "Sinistra Democratica". "Quattro i pullman - è detto in un comunicato - che partieranno da Cosenza, Lamezia, Crotone e Vibo Valentia. Molte anche le persone che arrivano a Roma in auto ed in treno. I militari calabresi sono già impegnati per la costruzione del Movimento nella regione. L'entusiasmo e le aspettative createsi nei giorni scorsi per la prospettiva apertasi di una riunificazione della sinistra nel nostro Paese testimoniano dell'importanza e dell'urgenza del progetto politico avviato dopo lo scioglimento dei Ds e la costituente del Partito democratico. Un centrosinistra forte, autorevole e di governo, profondamente radicato nella società, non può fare a meno di una grande forza di sinistra, unitaria, fondata su valori, idee, progetti e programmi chiari e su una coerente azione politica nella società e nelle istituzioni". "Le continue adesioni, provenienti sia dall'esperienza dei Ds sia da quella sinistra diffusa e atomizzata createsi negli ultimi anni - conclude la nota - sono di buon auspicio per l'impresa che ha preso il via".

Zavettieri esorta all’avvio della Costituente Socialista

02/05 "Ai Socialisti Italiani, allo Sdi, al Psdi e al Movimento di Bertinoro di Turci e Caldarola spetta il compito di costruire un profilo politico e programmatico alla Costituente Socialista in via di fondazione che sia in grado di dare la risposta alla crisi istituzionale, politica e democratica del Paese che tanto il Partito Democratico che la Sinistra Unita, per loro natura e composizione, non sono in condizione di assicurare. Tocca a Boselli convocare le squadre e dare inizio alla partita": l'esortazione ad avviare il percorso tracciato con gli appuntamenti di Bertinoro, Rimini e Fiuggi è di Saverio Zavettieri, segretario nazionale de "I Socialisti Italiani", che si inserisce nel dibattito di questi giorni, dopo la mancata adesione al Pd delle mozioni di Fabio Mussi e Gavino Angius. "Da oltre un secolo, da quando esistono i partiti di sinistra, il contrasto tra socialisti e comunisti è stato - osserva Zavettieri - una costante, e nell'ambito degli stessi partiti socialisti il confronto-scontro tra massimalisti e riformisti permanente e tale - aggiunge - da mettere a rischio la convivenza e l'unità, che resisteva all'opposizione ma esplodeva ogni qualvolta si assumevano responsabilità di governo. Questa - ribadisce il segretario de 'I Socialisti Italiani' - è la storia dei rapporti tra comunisti e socialisti nell'ambito della sinistra che difficilmente si può ignorare, a meno che qualcuno - è l'opinione di Zavettieri - non sia capace di compiere il miracolo di annullare le differenze e fondere nello stesso soggetto politico riformisti e massimalisti provenienti per di più da esperienze e percorsi diversi". "Si riorganizza il sistema politico con la costituzione, tra Ds e Margherita, del Partito Democratico, e si muove anche, per effetto indotto, la sinistra nelle sue componenti radical-comunista e socialista-riformista che possono confrontarsi e dialogare tra di loro, come a maggior ragione con il Pd, ma che difficilmente potranno concorrere a dare vita ad una formazione politica di sinistra stante - conclude Zavettieri - le notevoli distanze e le divergenti visioni politiche e strategiche sulla politica delle riforme oltre che su quella estera".

Corigliano: caos elezioni. De Rosis "ricevuta notifica da Cds, nessuna nuova da Prefettura"

02/05 "Mi è stata notificata la decisione del Consiglio di Stato che ha rigettato il ricorso avanzato dall'Avvocatura dello Stato e ha reintegrato il Sindaco, la Giunta e Consiglio comunale di Corigliano nelle sue funzioni". E' quanto ha detto Armando De Rosis in merito alla decisione del Consiglio di Stato del 29 aprile che lo ha reintegrato nella carica di Sindaco. "Non ho ancora però ricevuto dalla Prefettura di Cosenza il Decreto di reintegro e quindi non conosco ancora cosa deciso in merito al mio avvicendamento con il Commissario Prefettizio Mario Gonzales. Non so nemmeno, ha concluso De Rosis, cosa ha deciso la Prefettura sulla revoca o meno dei comizi elettorali e quindi se a Corigliano si voterà il 27 e il 28 maggio.

Mancini (Sdi) “Scarpelli segretario regionale di PRC di qualità”

02/05 "Ho avuto il piacere di lavorare insieme a Pino Scarpelli durante le elezioni amministrative di Cosenza apprezzando le sue grandi capacità politiche e beneficiando delle sue non comuni doti umane" , così Giacomo Mancini dello SDI commentando l'elezione di Pino Scarpelli a segretario regionale del Partito della Rifondazione Comunista in Calabria. "Sono convinto che il nuovo segretario regionale-ha continuato il deputato socialista- farà valere queste sue qualità anche nello svolgimento di questo prestigioso incarico al quale è stato chiamato dal suo partito. In Calabria l'ambizione deve essere quella di creare un solida alleanza tra i partiti e nella società che faccia della trasparenza, del rispetto delle regole e della legalità il proprio vessillo nel quale far riconoscere le donne e gli uomini che vogliono sconfiggere il crimine e la collusione che lo sostiene". "Mi auguro anche grazie alla guida di Pino Scarpelli-ha concluso l'esponente dello SDI- i nostri partiti possano contribuire insieme alla conquista di questa frontiera".

Perrelli (Patto) “Contestazione a Segni è degenerazione”

02/05 "E' proprio vero che la degenerazione del potere, crea inevitabili sfasature tra esso e la società civile. Mario Segni è stato contestato a Roma con violenza sulla persona, nel suo procedere per quanto concerne il proposito di tornare a proteggere la democrazia nel contesto politico del presente. L'uomo è quello che è, aspira, l'uomo, a vivere una società perfetta, proposito questo, del movimento politico del professore Mario Segni". Lo sostiene, in una dichiarazione, Tonino Perrelli, del Comitato referendario della Calabria. "Per quanto si parli di giustizia e di democrazia, impegno morale, questo del movimento Mario Segni - aggiunge Perrelli - una cosa è certa: il potere della violenza opera, secondo una logica propria che mai corrisponde al volere della società Civile. Mario Segni tutela le ragioni di vera libertà e di giustizia: grande sacerdote del giusto e del vero, Mario Segni é giurista desideroso soltanto di stabilità della democrazia, impegnato , da sempre a proteggere la vita della collettività in un equilibrio di convivenza e nel rispetto di un criterio di parità. Lotta al potere amorale ed impegno diretto all'ordinamento giuridico, espressione di giustizia e quindi di ordine. Anelito dell'uomo di rendere sotto il profilo morale, obiettiva e perfetta azione di questo cammino. La libertà è sempre frenata, limitata, mutilata e compressa dai nemici del liberalismo. Se un regime di libertà chiede che la coercizione sia ridotta al minimo solo quella necessaria perché la mia libertà mai deve essere usata per interferire e così conquistare il potere". "L'uomo - conclude Perrelli - ha bisogno di sapere protetta la democrazia: Mario Segni, anche in queste circostanze di disordine morale, ha ritenuto di poter affrontare, assieme al suo movimento politico, il problema della forza del diritto nella convivenza quotidiana".

Laratta (DL) “Nei piccoli ospedali una situazione drammatica”

02/05 Ha avuto inizio da San Giovanni in Fiore il viaggio intrapreso dal deputato dell'Ulivo Franco Laratta nei piccoli ospedali calabresi. Laratta, accompagnato dal direttore sanitario Antonio Caputo, ha visitato alcuni reparti e si è informato sulla situazione più in generale dell'Ospedale. Il deputato ha detto di essere "sconcertato per la situazione di abbandono in cui versa la struttura sanitaria, carente di tutto. Mancano primari, medici, infermieri. Si vive alla giornata. L'ospedale si regge solo per il grande sacrificio del personale che tratta l'ospedale come se fosse casa propria e lo cura con tanta attenzione. Ma così non si può andare avanti, perché il clima di incertezza fa andare via i pazienti che non si sentono più sicuri". Il deputato ha preannunciato l'intenzione di recarsi presso l'Asl competente, quella di Crotone, per chiedere spiegazioni sul perché non viene sostituito il personale medico che viene trasferito, oppure è assente per maternità o è andato in pensione. Laratta ha preso ad esempio anche il caso di pediatria ridotta ad andare avanti con due sole unità mediche mentre l'Asl non ha ancora rimpiazzato il resto del personale che non é più in servizio. "In queste condizioni - ha aggiunto - il reparto sarà chiuso nel giro di qualche settimana. Questa situazione non può più essere tollerata. San Giovanni in Fiore, nel cuore della Sila Grande, a sessanta chilometri da Cosenza e da Crotone, non può perdere il presidio ospedaliero. Sarebbe un colpo mortale per una cittadina che sopravvive alla gravi difficoltà economiche e sociali che l'affliggono da sempre". "L'assessorato regionale alla Sanità - ha concluso - decida al più presto cosa fare della Sanità in Calabria, esca da questa situazione di incertezza, faccia scelte coraggiose e definitive, le sottoponga alla Giunta e al Consiglio regionale e ognuno si assuma la responsabilità delle scelte. Ma non possiamo assistere alla morte per asfissia dei piccoli ospedali calabresi, che come quello di San Giovanni in Fiore vanno ridisegnati, riorganizzati, qualificati. Ma non abbandonati al loro destino. Questo non lo possiamo consentire".

Corigliano/ De Rosis “Ancora in attesa della reintegra della Prefettura”

01/05 ''Sono ancora in attesa del decreto della Prefettura di Cosenza che dia attuazione alla decisione del Consiglio di Stato che ha rigettato il ricorso avanzato dalla Avvocatura dello Stato e ha reintegrato il Sindaco, la Giunta e il Consiglio di Corigliano nelle sue funzioni''. E' quanto ha detto il sindaco di Corigliano Calabro, Armando De Rosis, circa la reintegra nel suo incarico disposta dal Consiglio di Stato il 29 marzo. ''Ritengo - ha aggiunto - che domani la Prefettura potrebbe dare corso al reintegro e quindi al nuovo avvicendamento tra me e il Commissario Mario Gonzales. In ogni caso la Prefettura di Cosenza dovra' anche decidere sulla revoca o meno dei comizi elettorali e quindi se a Corigliano si votera' il 27 e 28 maggio''.

Il sottosegretario Naccarato negli USA incontra gli Imprenditori Italiani del CIIM

01/05 Il Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio Paolo Naccarato in visita negli Stati Uniti si è incontrato con il vertice della Confederazione degli Imprenditori Italiani nel Mondo (CIIM) USA presso la loro sede di New York nella prestigiosa 5th Avenue. Erano presenti tra gli altri i Presidenti del CIIM New York, Tomaso Veneroso, e del CIIM Washington, Francesco de Leo, insieme ad Andrea Volpe, Luca Cordelli, Andrea Tiberi e Marco Casella in rappresentanza di oltre 100 associati. La CIIM USA è una associazione no-profit che si occupa di informazione, formazione ed opportunità di business tra imprenditori italiani o di origine italiana che operano negli Stati Uniti ed operatori economici americani, organizzando anche delle opportunità di stage aziendale per giovani laureati italiani che intendono fare una importante esperienza professionale negli States. "Ho incontrato con grande piacere amici italiani che si sono affermati negli USA dimostrando altissima professionalità nei vari settori in cui operano e rappresentano un vanto per la nostra nazione all'estero” ha dichiarato il sottosegretario Paolo Naccarato. “Sono giovani talenti, di età media 35 anni, che intendono valorizzare l'italianità all'estero e che hanno scelto su base volontaria, la forma associativa per essere più utili al loro paese di origine ed hanno avviato un positivo rapporto con CONFAPI Italia che sfocerà in un più organico rapporto di collaborazione con ovvie ricadute positive per tante aziende italiane. Ringrazio il Presidente della CIIM Italia, l'On. Giuseppe Zamberletti, che mi ha prospettato tale opportunità, per altro, ho avuto modo di incontrare diversi amici calabresi e la cosa mi ha fatto ovviamente ancor più piacere". Successivamente Paolo Naccarato si è trasferito a Washington dove ha incontrato l’ambasciatore italiano Gianni Castellaneta. Dopo aver fatto visita al Fondo Monetario Internazionale Naccarato, su invito del direttore dell’Istituto di Cultura Italiano a New York, Claudio Angelici, ha partecipato ad un evento nell’ambito del Tribeca Film Festival prima di far ritorno in Italia.


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