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Notizie di Politica
Dicembre 2007

 

Mancini “Voto contro la pena di morte all'Onu, risultato storico”

18/12 ''Il voto dell'Onu rappresenta un risultato storico che sancisce il principio di inviolabilita' della vita umana''. Ad affermarlo e' il deputato Giacomo Mancini del Partito Socialista. ''Il successo di oggi dell'iniziativa politica e diplomatica del Governo italiano - prosegue il capogruppo socialista in commissione esteri a Montecitorio - premia lo storico impegno dei socialisti a favore del diritto alla vita ed e' stato ottenuto grazie al caparbio e determinato lavoro del collega Sergio D'Elia e dei radicali''. ''L'augurio - conclude Mancini - e' che dopo il voto delle Nazioni Unite a favore della moratoria della pena di morte si arrivi presto alla sua abolizione: sarebbe il coronamento di una grande battaglia di civilta'''.

Perrelli (Patto) “Dalla calabria riparte il referendum per la Legge elettorale”

17/12 "Dalla Calabria riparte il Referendum e l'invito alle nuove regole. Il perché di una scelta sta nel voler essere tra la gente". E' quanto afferma in una nota il Presidente del Patto per il Sud, Tonino Perrelli, circa la nuova legge elettorale. "Essere veri - prosegue - per essere credibili. Essere tra la gente guardando il futuro e avanti, per costruire insieme un progetto traducibile a tutti che formi la persona e rinnovi la società. La politica va adattata all'uomo e non viceversa. C'é una nuova sensibilità verso la politica per influire più liberamente sul cambiamento di comportamenti di etica politica, spesso non seguita da molti uomini di potere. Spesso molti politicanti fanno di tutto per mantenere ignoranza ed oscurantismo: la comunicazione avviene tra pochi, e così pochi comandano su chi non sa". "Fa comodo al potere - aggiunge Perrelli - che sia diffusa la convinzione che la politica è cosa 'sporca'. La nostra tensione di Pattisti va rivolta alla crescita delle persone perché solo assieme si costruisce, perciò siamo per il sistema elettorale maggioritario. Non esiste democrazia se non è crescita comune. Costruire con la gente e solo per la gente la Calabria nuova. Il nostro è quindi un progetto, per cui chiediamo il consenso agli elettori, che vogliamo costruire con la gente, per la gente, aperto, franco, libero, perfettibile e mutabile, è un progetto d'amore".

Zavettieri “Che il rapporto Censis faccia scattare l’allarme”

10/12 Il segretario nazionale dei Socialisti italiani, commentando il rapporto Censis, si e' augurato ''che la situazione gravissima che in esso viene prospettata faccia scattare l'allarme rosso nella coscienza degli italiani''. ''Una situazione - ha sostenuto - peggiore di quella degli anni '90 in quanto contrassegnata da una degenerazione antropologica prima sconosciuta, e da un processo di decomposizione (la poltiglia) del tessuto sociale, civile e democratico che non lascia presagire nulla di buono per il futuro dell'Italia. Un Paese senza una guida autorevole e senza forze politiche all'altezza della situazione, impantanato in discussioni sterili sui massimi sistemi, vincoli di coalizione, veti incrociati, leggi elettorali e premi funzionali alla conservazione di oligarchie cristallizzate, incapaci di dare le risposte minime indispensabili per riprendere fiato e fiducia''. ''Un Paese - ha proseguito Zavettieri - sfiancato e sfiduciato dopo una cura bipolare maggioritaria inefficace e dannosa ha bisogno di una nuova presa di coscienza e l'assunzione di responsabilita' da parte di tutti gli attori della vita politica, economica e sociale che ristabilisca il senso delle istituzioni e dell'interesse comune smarrito in una lotta di tutti contro tutti per la conquista del potere da gestire per se' e per il proprio gruppo''. ''E' giunto il momento che si facciano sentire - ha concluso Zavettieri - la voce e la presenza delle minoranze attive, sociali, politiche, economiche e culturali, da troppo tempo rassegnate ad un ruolo subalterno e marginale che dal fallimento delle forze maggiori devono trovare la linfa per lanciare la loro sfida e riparare i guasti prodotti. In tal senso la Costituente socialista puo' e deve rappresentare un punto di riferimento certo per arrestare il degrado e un forte motore di cambiamento''.

Magarò “Sindaci essenziali sul rinnovamento”

02/12 ''Ogni amministratore locale, e mi riferisco in particolare ai sindaci, compiendo fino in fondo il proprio dovere, mantenendo condotte esemplari e trasparenti e lavorando per il bene dei cittadini e non per offrire prebende o alimentare clientele, puo' contribuire ad un concreto rinnovamento della Calabria''. Lo ha detto stasera a Firmo il consigliere regionale Salvatore Magaro' a margine della decima tappa dell'iniziativa Giovani socialisti in Tour. ''Negli ultimi anni - ha aggiunto Magaro' - la nostra regione ha usufruito di cospicui finanziamenti pubblici, ma le amministrazioni locali non hanno saputo mettere in atto quei comportamenti virtuosi necessari ad impiegare produttivamente tali risorse, confluite in mille rivoli che nessun reale beneficio hanno apportato alla collettivita'. Ed e' per questo che gli amministratori locali devono impegnarsi affinche', anche con il coinvolgimento delle tante giovani intelligenze formatesi nelle nostre universita' e che aspirano a lavorare per la crescita della Calabria, non vengano sprecate ulteriori occasioni di sviluppo''. ''La manifestazione, introdotta da Santo Ricetta, dirigente socialista di Firmo - e' detto in un comunicato - e' stata ospitata nel Convento dei Domenicani. I giovani socialisti, dopo aver riscosso gli apprezzamenti del governatore Agazio Loiero, hanno ricevuto l'invito ad estendere il tour anche nelle altre province calabresi. In particolare nella prossima primavera, saranno organizzate quattro tappe che si svolgeranno a Catanzaro, Vibo Valentia, Crotone e Siderno. Martedi' prossimo, 4 dicembre, e' in programma la prossima tappa nella Sala Tokyo del Museo del Presente di Rende''.

Mozione di sfiducia contro il segretario provinciale dei Verdi a Cosenza

02/12 I componenti dell'Esecutivo provinciale di Cosenza dei Verdi, con un documento trasmesso anche ai presidenti regionale e nazionale del partito, hanno sottoscritto una mozione di sfiducia nei confronti dell'attuale presidente provinciale, Aurelio Morrone. I firmatari del documento (Salvatore Caruso, Stefania Audia, Sonia Cosentini, Pietro Caracciolo, Giacinto Basile, Giuseppe Campana e Massimo Zicarelli), nel sottolineare ''la non lucidita' dell'attuale vertice provinciale nel tracciare un percorso politico programmatico, in grado di far fronte con forza e incisivita' ai prossimi appuntamenti elettorali e capace di cogliere e tradurre le indicazioni provenienti dall'attuale fase di fermento e nuova organizzazione della compagine politica italiana'', chiedono ''un confronto aperto ad iscritti e compagni e la predilezione di processi includenti e metodi di partecipazione reale e democratica''. Nella mozione di sfiducia si rimprovera al presidente Morrone ''di non essersi attivato per la costruzione della casa ecologista, tappa fondamentale e propedeutica all'eventuale formazione della Federazione di Sinistra con un unico simbolo, nel caso in cui dovesse trovare concreta attuazione la paventata riforma con sbarramento''. I firmatari del documento sottolineano, inoltre, ''l'esigenza di un confronto aperto e reale ed il superamento delle logiche di divisione ed esclusione che hanno caratterizzato la guida della Federazione provinciale fino a questo momento''. ''La parola passa ora all'esecutivo nazionale - affermano in un comunicato i promotori dell'iniziativa - al quale e' demandato il compito di nominare il Commissario che traghettera' la Federazione provinciale dei Verdi di Cosenza alla celebrazione di un congresso ampio e partecipato al quale e' demandata la designazione del nuovo presidente provinciale e degli organismi statutari''

Misiti nuovo segretario regionale di IDV. Feraudo abbandona il congresso

02/12 Aurelio Misiti e' il nuovo segretario regionale di Italia dei valori. L'elezione e' avvenuta per acclamazione nel corso del congresso regionale, svoltosi a Gizzeria. Misiti ha presentato una mozione che e' stata sottoscritta da oltre duecento delegati al congresso. Tra loro i segretari provinciali, ad eccezione di quello di Catanzaro, ed altri 196 delegati. ''Esprimo - ha detto Misiti - un giudizio fortemente positivo sull'alto livello del dibattito avvenuto nel corso del congresso. Ho apprezzato, in particolare, gli interventi del sottosegretario di Stato alla Giustizia, Luigi Ligotti, del deputato Felice Belisario, gia' commissario del partito in Calabria, di Sergio Lagana' e di altri giovani delegati che hanno portato freschezza di idee e proposte innovative''. Al congresso ha portato il suo saluto il deputato europeo Armando Veneto, ''che ha espresso posizioni politiche - ha detto Misiti - vicine alla mia mozione''. Nel corso dei lavori c'e' stata la contestazione di un gruppo di militanti, tra cui il capogruppo alla Regione, Maurizio Feraudo, che hanno criticato i metodi di formazione degli elenchi dei delegati, decidendo successivamente di abbandonare i lavori. Il gruppo di dissidenti, a conclusione dei lavori, ha approvato un documento in cui si afferma che ''quanto accaduto oggi a Gizzeria e' il segnale di una brutta involuzione del dibattito politico. Preso atto della richiesta di un gruppo assai consistente, di fatto maggioritario, di eletti ed iscritti del partito di verificare prima dell'inizio dei lavori la validita' e la legittimita' dell'intero Congresso, il Presidente, nonche' Garante dell'Assemblea, non ha consentito che questo avvenisse, negando addirittura un intervento a chiarimento delle lamentate violazioni''. ''Di fronte - prosegue il documento dei dissidendi di Idv - ad una chiusura tanto netta, che ha concretamente menomato la libera espressione dei partecipanti, attraverso la negazione del semplice rispetto delle regole; di fronte, ancora, ad una reiterata ed immotivata chiusura riguardo tutti i successivi tentativi dei delegati di riportare ad unita' il congresso, non vi e' stata altra alternativa, per la parte piu' consistente dei partecipanti e degli aventi diritto presenti, di abbandonare i lavori. La grave decisione, sofferta, atteso il forte attaccamento al partito ed ai suoi ideali da parte di coloro che hanno abbandonato i lavori, e' apparsa come l'unica possibilita' per non legittimare un Congresso preconfezionato quindi irregolare e dall'epilogo scontato. Di rilievo l'assoluta assenza di esponenti politici di altre formazioni, evidentemente non invitati''. Nel documento si preannuncia, infine, ''un circostanziato ricorso alla Commissione nazionale di garanzia di Italia dei Valori allo scopo di restituire al partito, in uno alla sua dignita', l'irrinunciabile rispetto della legittimita'. Misiti, a proposito del dissenso dei gruppo legato a Feraudo, ha parlato di ''protesta solo procedurale. Dopo che i dissidenti hanno abbandonato i lavori - ha aggiunto il nuovo segretario regionale di Idv - tutto si e' svolto regolarmente ed il congresso ha approvato per acclamazione sia la mia elezione che la mozione da me proposta''.

Pittelli (FI) “35mila adesioni per il Popolo della Libertà”

02/12 ''Sono molto soddisfatto per i risultati ottenuti in Calabria dalla campagna di adesioni al nuovo partito proposto da Silvio Berlusconi''. Lo ha detto, in una dichiarazione, il coordinatore regionale della Calabria di Forza Italia, Guiancarlo Pittelli. ''I numeri, in questo senso - ha aggiunto Pitelli - non consentono dubbi: abbiamo superato le 35 mila adesioni in tutti i gazebo dislocati nella regione. I calabresi, inoltre, confermando la tendenza registratasi a livello nazionale, hanno scelto per il nuovo partito il nome di 'Il Popolo della liberta''. ''Da oggi - ha concluso Pittelli - si apre una nuova stagione politica di profondo rinnovamento ed inizia anche in Calabria il percorso della formazione di una nuova classe dirigente''

Forgione (Antimafia) “ndrangheta potente, pericolosa e meno conosciuta”

01/12 ''Abbiamo deciso di avviare il lavoro per scrivere la prima relazione della Commissione antimafia sulla 'ndrangheta. Faremo un lavoro approfondito. Produrre la prima relazione sulla 'ndrangheta e' un atto dovuto perche' e' la mafia piu' potente, e' quella meno conosciuta, e' la mafia che e' stata piu' impermeabile al fenomeno dei collaboratori di giustizia, anche grazie alla propria struttura costruita sulla famiglia''. A sostenerlo e' stato il presidente della Commissione parlamentare antimafia, Francesco Forgione, oggi in Calabria per partecipare ad alcune manifestazioni. ''Come e' noto - ha aggiunto Forgione - la Commissione ha scritto una relazione sulla Calabria, ma non ha mai scritto una relazione sulla 'ndrangheta. Invece noi vogliamo farlo. Abbiamo gia' fatto una prima missione e martedi' ascolteremo i sostituti procuratori della Procura nazionale antimafia, Ledonne, Cisterna e Macri'. Mercoledi' ascolteremo il capo dell'Interpol ed il comandante del Ros, gen. Ganzer''. ''La 'ndrangheta - ha proseguito Forgione - e' una mafia pervasiva e ricca. Scrivere la relazione sulla 'ndrangheta e' l'occasione per noi anche per fare una mappa degli insediamenti criminali nel nord. L'ultima relazione della Commissione antimafia sulla mafia al nord risale al 1993. Su questo abbiamo individuato una priorita' della Commissione che segue l'approvazione della relazione sui beni confiscati e il passaggio, gia' approvato alla Camera, in Commissione affari costituzionali, del disegno di legge sullo scioglimento dei Consigli comunali''. ''Il nodo cruciale e' dotare lo Stato, le Istituzioni, di strumenti in grado di aggredire la 'ndrangheta sul suo terreno piu' forte cioe' la capacita' di accumulare ricchezza, patrimoni, capitali, di controllare il sistema degli appalti ed i flussi di gestione finanziari europei e nazionali di controllare aree importanti, di reinvestire non solo nel Nord, ma anche in Europa come dimostra la vicenda di Duisburg e quindi indicazioni tali in grado di colpirla al cuore, nei patrimoni, ma anche nell'intercettazione dei flussi finanziari''. Lo ha detto il presidente della Commissione parlamentare antimafia, Francesco Forgione, oggi in Calabria. ''Tutto questo - ha aggiunto - non si puo' fare se la politica non opera scelte nette e di rottura e se la pubblica amministrazione non si ripulisce di tutti i punti di contatto''

Guagliardi (Prc) “Ospedale di Lungro ha funzione sociale”

01/12 "Un'azione positiva da esercitare collegialmente" è stata chiesta dal capogruppo di Rifondazione comunista alla Regione, Damiano Guagliardi, al presidente della Provincia di Cosenza ed ai consiglieri regionali della provincia affinché, discutendo nelle Commissioni del Consiglio del nuovo Piano sanitario regionale, sostengano le proposte di alcuni sindaci di "non dimenticare l'elevata funzione sociale esercitata dall'ospedale di Lungro nella sua ultratrentennale storia". "L'ultima edizione del Piano sanitario regionale - ha sostenuto Guagliardi in una lettera ai consiglieri regionali - ha definito l'Ospedale di Lungro 'Piattaforma Territoriale', azzerandone la trentennale storia e destinandola a qualcosa che dovrà prima essere pensato, definito e poi costruito. Sia i tecnici che gli assessori che hanno redatto ed approvato il Piano, ancora una volta, hanno seguito il parametro ragionieristico dei costi e ricavi senza tenere conto di una struttura ospedaliera che da sempre è stata riferimento della popolazione del territorio. Forse essi sono del tutto ignoranti della storia di questo Ospedale che dal primo giorno della sua apertura ha esercitato un'importantissima funzione per l'intera popolazione della provincia. Come non ricordare che subito dopo la sua apertura ha conseguito successi in prestazioni di qualità che in breve tempo ne hanno fatto un vero punto di riferimento". "Successivamente - ha aggiunto Guagliardi - con la promulgazione del primo Piano sanitario regionale e con l'adozione dei piani attuativi, l'Ospedale di Lungro fu costretto a subire la riconversione e trasformazione passando da ospedale di zona a ospedale freddo, e le popolazioni del comprensorio diedero vita ad un progetto di riconversione accettando l'attivazione di reparti a basso impatto economico che negli anni hanno registrato tassi di utilizzo molto elevati e ben al di sopra di quelli previsti dalle norme vigenti e dallo stesso Piano sanitario proposto dalla Giunta Regionale, risultando, ancora una volta, il presidio ospedaliero più utilizzato dall'intera Azienda sanitaria 2. Per ultimo, mi preme sottolineare la particolare condizione di questo ospedale costruito nel territorio di una comunità linguistica oggetto di tutela dalla Legge nazionale e regionale. Da sempre questo ospedale è stato scelto da pazienti di lingua arbereshe provenienti da tutte le comunità della provincia di Cosenza proprio per la facilità di potere comunicare con il personale sanitario e parasanitario". "La realizzazione di un efficiente sistema sanitario regionale - ha concluso Guagliardi - non può prescindere dalla domanda di salute del territorio, pensando soprattutto al miglioramento della rete ospedaliera in un comprensorio difficile e frammentato"

Corbelli “Bianchi si dimetta, tace sui tagli alle ferrovie”

01/12 Il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, in una nota, a proposito della paventata riduzione dei treni a lunga percorrenza della Calabria preannunciata da Trenitalia, "chiede le dimissioni del Ministro dei Trasporti, il calabrese d'adozione Alessandro Bianchi - è scritto in un comunicato - che accusa di tacere sul caso Calabria e di essersi invece pubblicamente impegnato, in una intervista ad un quotidiano pugliese, ad evitare i tagli e mantenere tutti i treni della Puglia e della Basilicata". "E' grave, colpevole e assolutamente ingiustificato - sostiene Corbelli - il silenzio del ministro calabrese (o no?) Bianchi sulla paventata riduzione dei treni a lunga percorrenza dalla Calabria. Mentre il ministro Bianchi continua a tacere, nonostante gli appelli, le critiche e le proteste, sul caso Calabria per i treni pugliesi e lucani invece si è impegnato pubblicamente e solennemente a trovare i soldi per mantenerli e scongiurare così i paventati tagli". "Chiariamo - prosegue il leader di Diritti civili - ha fatto bene il ministro Bianchi a impegnarsi e garantire che non saranno soppressi i treni della Puglia e della Basilicata. Ci saremmo aspettati che lo avesse fatto anche per i treni della 'sua' regione d'adozione, la Calabria. Invece per i treni calabresi non ha speso sino ad oggi una sola parola, non ha assunto un minimo impegno. Per queste ragioni il Movimento Diritti Civili ne chiede le dimissioni"


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