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Notizie di Politica
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18/12 ''Il voto dell'Onu rappresenta un risultato
storico che sancisce il principio di inviolabilita' della vita umana''.
Ad affermarlo e' il deputato Giacomo Mancini del Partito Socialista.
''Il successo di oggi dell'iniziativa politica e diplomatica del Governo
italiano - prosegue il capogruppo socialista in commissione esteri
a Montecitorio - premia lo storico impegno dei socialisti a favore
del diritto alla vita ed e' stato ottenuto grazie al caparbio e determinato
lavoro del collega Sergio D'Elia e dei radicali''. ''L'augurio - conclude
Mancini - e' che dopo il voto delle Nazioni Unite a favore della moratoria
della pena di morte si arrivi presto alla sua abolizione: sarebbe
il coronamento di una grande battaglia di civilta'''.
Perrelli (Patto) “Dalla calabria riparte il referendum per la Legge elettorale”
17/12 "Dalla Calabria riparte il Referendum e
l'invito alle nuove regole. Il perché di una scelta sta nel
voler essere tra la gente". E' quanto afferma in una nota il
Presidente del Patto per il Sud, Tonino Perrelli, circa la nuova legge
elettorale. "Essere veri - prosegue - per essere credibili. Essere
tra la gente guardando il futuro e avanti, per costruire insieme un
progetto traducibile a tutti che formi la persona e rinnovi la società.
La politica va adattata all'uomo e non viceversa. C'é una nuova
sensibilità verso la politica per influire più liberamente
sul cambiamento di comportamenti di etica politica, spesso non seguita
da molti uomini di potere. Spesso molti politicanti fanno di tutto
per mantenere ignoranza ed oscurantismo: la comunicazione avviene
tra pochi, e così pochi comandano su chi non sa". "Fa
comodo al potere - aggiunge Perrelli - che sia diffusa la convinzione
che la politica è cosa 'sporca'. La nostra tensione di Pattisti
va rivolta alla crescita delle persone perché solo assieme
si costruisce, perciò siamo per il sistema elettorale maggioritario.
Non esiste democrazia se non è crescita comune. Costruire con
la gente e solo per la gente la Calabria nuova. Il nostro è
quindi un progetto, per cui chiediamo il consenso agli elettori, che
vogliamo costruire con la gente, per la gente, aperto, franco, libero,
perfettibile e mutabile, è un progetto d'amore".
Zavettieri “Che il rapporto Censis faccia scattare l’allarme”
10/12 Il segretario nazionale dei Socialisti italiani,
commentando il rapporto Censis, si e' augurato ''che la situazione
gravissima che in esso viene prospettata faccia scattare l'allarme
rosso nella coscienza degli italiani''. ''Una situazione - ha sostenuto
- peggiore di quella degli anni '90 in quanto contrassegnata da una
degenerazione antropologica prima sconosciuta, e da un processo di
decomposizione (la poltiglia) del tessuto sociale, civile e democratico
che non lascia presagire nulla di buono per il futuro dell'Italia.
Un Paese senza una guida autorevole e senza forze politiche all'altezza
della situazione, impantanato in discussioni sterili sui massimi sistemi,
vincoli di coalizione, veti incrociati, leggi elettorali e premi funzionali
alla conservazione di oligarchie cristallizzate, incapaci di dare
le risposte minime indispensabili per riprendere fiato e fiducia''.
''Un Paese - ha proseguito Zavettieri - sfiancato e sfiduciato dopo
una cura bipolare maggioritaria inefficace e dannosa ha bisogno di
una nuova presa di coscienza e l'assunzione di responsabilita' da
parte di tutti gli attori della vita politica, economica e sociale
che ristabilisca il senso delle istituzioni e dell'interesse comune
smarrito in una lotta di tutti contro tutti per la conquista del potere
da gestire per se' e per il proprio gruppo''. ''E' giunto il momento
che si facciano sentire - ha concluso Zavettieri - la voce e la presenza
delle minoranze attive, sociali, politiche, economiche e culturali,
da troppo tempo rassegnate ad un ruolo subalterno e marginale che
dal fallimento delle forze maggiori devono trovare la linfa per lanciare
la loro sfida e riparare i guasti prodotti. In tal senso la Costituente
socialista puo' e deve rappresentare un punto di riferimento certo
per arrestare il degrado e un forte motore di cambiamento''.
Magarò “Sindaci essenziali sul rinnovamento”
02/12 ''Ogni amministratore locale, e mi riferisco
in particolare ai sindaci, compiendo fino in fondo il proprio dovere,
mantenendo condotte esemplari e trasparenti e lavorando per il bene
dei cittadini e non per offrire prebende o alimentare clientele, puo'
contribuire ad un concreto rinnovamento della Calabria''. Lo ha detto
stasera a Firmo il consigliere regionale Salvatore Magaro' a margine
della decima tappa dell'iniziativa Giovani socialisti in Tour. ''Negli
ultimi anni - ha aggiunto Magaro' - la nostra regione ha usufruito
di cospicui finanziamenti pubblici, ma le amministrazioni locali non
hanno saputo mettere in atto quei comportamenti virtuosi necessari
ad impiegare produttivamente tali risorse, confluite in mille rivoli
che nessun reale beneficio hanno apportato alla collettivita'. Ed
e' per questo che gli amministratori locali devono impegnarsi affinche',
anche con il coinvolgimento delle tante giovani intelligenze formatesi
nelle nostre universita' e che aspirano a lavorare per la crescita
della Calabria, non vengano sprecate ulteriori occasioni di sviluppo''.
''La manifestazione, introdotta da Santo Ricetta, dirigente socialista
di Firmo - e' detto in un comunicato - e' stata ospitata nel Convento
dei Domenicani. I giovani socialisti, dopo aver riscosso gli apprezzamenti
del governatore Agazio Loiero, hanno ricevuto l'invito ad estendere
il tour anche nelle altre province calabresi. In particolare nella
prossima primavera, saranno organizzate quattro tappe che si svolgeranno
a Catanzaro, Vibo Valentia, Crotone e Siderno. Martedi' prossimo,
4 dicembre, e' in programma la prossima tappa nella Sala Tokyo del
Museo del Presente di Rende''.
Mozione di sfiducia contro il segretario provinciale dei Verdi a Cosenza
02/12 I componenti dell'Esecutivo provinciale di Cosenza
dei Verdi, con un documento trasmesso anche ai presidenti regionale
e nazionale del partito, hanno sottoscritto una mozione di sfiducia
nei confronti dell'attuale presidente provinciale, Aurelio Morrone.
I firmatari del documento (Salvatore Caruso, Stefania Audia, Sonia
Cosentini, Pietro Caracciolo, Giacinto Basile, Giuseppe Campana e
Massimo Zicarelli), nel sottolineare ''la non lucidita' dell'attuale
vertice provinciale nel tracciare un percorso politico programmatico,
in grado di far fronte con forza e incisivita' ai prossimi appuntamenti
elettorali e capace di cogliere e tradurre le indicazioni provenienti
dall'attuale fase di fermento e nuova organizzazione della compagine
politica italiana'', chiedono ''un confronto aperto ad iscritti e
compagni e la predilezione di processi includenti e metodi di partecipazione
reale e democratica''. Nella mozione di sfiducia si rimprovera al
presidente Morrone ''di non essersi attivato per la costruzione della
casa ecologista, tappa fondamentale e propedeutica all'eventuale formazione
della Federazione di Sinistra con un unico simbolo, nel caso in cui
dovesse trovare concreta attuazione la paventata riforma con sbarramento''.
I firmatari del documento sottolineano, inoltre, ''l'esigenza di un
confronto aperto e reale ed il superamento delle logiche di divisione
ed esclusione che hanno caratterizzato la guida della Federazione
provinciale fino a questo momento''. ''La parola passa ora all'esecutivo
nazionale - affermano in un comunicato i promotori dell'iniziativa
- al quale e' demandato il compito di nominare il Commissario che
traghettera' la Federazione provinciale dei Verdi di Cosenza alla
celebrazione di un congresso ampio e partecipato al quale e' demandata
la designazione del nuovo presidente provinciale e degli organismi
statutari''
Misiti nuovo segretario regionale di IDV. Feraudo abbandona il congresso
02/12 Aurelio Misiti e' il nuovo segretario regionale
di Italia dei valori. L'elezione e' avvenuta per acclamazione nel
corso del congresso regionale, svoltosi a Gizzeria. Misiti ha presentato
una mozione che e' stata sottoscritta da oltre duecento delegati al
congresso. Tra loro i segretari provinciali, ad eccezione di quello
di Catanzaro, ed altri 196 delegati. ''Esprimo - ha detto Misiti -
un giudizio fortemente positivo sull'alto livello del dibattito avvenuto
nel corso del congresso. Ho apprezzato, in particolare, gli interventi
del sottosegretario di Stato alla Giustizia, Luigi Ligotti, del deputato
Felice Belisario, gia' commissario del partito in Calabria, di Sergio
Lagana' e di altri giovani delegati che hanno portato freschezza di
idee e proposte innovative''. Al congresso ha portato il suo saluto
il deputato europeo Armando Veneto, ''che ha espresso posizioni politiche
- ha detto Misiti - vicine alla mia mozione''. Nel corso dei lavori
c'e' stata la contestazione di un gruppo di militanti, tra cui il
capogruppo alla Regione, Maurizio Feraudo, che hanno criticato i metodi
di formazione degli elenchi dei delegati, decidendo successivamente
di abbandonare i lavori. Il gruppo di dissidenti, a conclusione dei
lavori, ha approvato un documento in cui si afferma che ''quanto accaduto
oggi a Gizzeria e' il segnale di una brutta involuzione del dibattito
politico. Preso atto della richiesta di un gruppo assai consistente,
di fatto maggioritario, di eletti ed iscritti del partito di verificare
prima dell'inizio dei lavori la validita' e la legittimita' dell'intero
Congresso, il Presidente, nonche' Garante dell'Assemblea, non ha consentito
che questo avvenisse, negando addirittura un intervento a chiarimento
delle lamentate violazioni''. ''Di fronte - prosegue il documento
dei dissidendi di Idv - ad una chiusura tanto netta, che ha concretamente
menomato la libera espressione dei partecipanti, attraverso la negazione
del semplice rispetto delle regole; di fronte, ancora, ad una reiterata
ed immotivata chiusura riguardo tutti i successivi tentativi dei delegati
di riportare ad unita' il congresso, non vi e' stata altra alternativa,
per la parte piu' consistente dei partecipanti e degli aventi diritto
presenti, di abbandonare i lavori. La grave decisione, sofferta, atteso
il forte attaccamento al partito ed ai suoi ideali da parte di coloro
che hanno abbandonato i lavori, e' apparsa come l'unica possibilita'
per non legittimare un Congresso preconfezionato quindi irregolare
e dall'epilogo scontato. Di rilievo l'assoluta assenza di esponenti
politici di altre formazioni, evidentemente non invitati''. Nel documento
si preannuncia, infine, ''un circostanziato ricorso alla Commissione
nazionale di garanzia di Italia dei Valori allo scopo di restituire
al partito, in uno alla sua dignita', l'irrinunciabile rispetto della
legittimita'. Misiti, a proposito del dissenso dei gruppo legato a
Feraudo, ha parlato di ''protesta solo procedurale. Dopo che i dissidenti
hanno abbandonato i lavori - ha aggiunto il nuovo segretario regionale
di Idv - tutto si e' svolto regolarmente ed il congresso ha approvato
per acclamazione sia la mia elezione che la mozione da me proposta''.
Pittelli (FI) “35mila adesioni per il Popolo della Libertà”
02/12 ''Sono molto soddisfatto per i risultati ottenuti
in Calabria dalla campagna di adesioni al nuovo partito proposto da
Silvio Berlusconi''. Lo ha detto, in una dichiarazione, il coordinatore
regionale della Calabria di Forza Italia, Guiancarlo Pittelli. ''I
numeri, in questo senso - ha aggiunto Pitelli - non consentono dubbi:
abbiamo superato le 35 mila adesioni in tutti i gazebo dislocati nella
regione. I calabresi, inoltre, confermando la tendenza registratasi
a livello nazionale, hanno scelto per il nuovo partito il nome di
'Il Popolo della liberta''. ''Da oggi - ha concluso Pittelli - si
apre una nuova stagione politica di profondo rinnovamento ed inizia
anche in Calabria il percorso della formazione di una nuova classe
dirigente''
Forgione (Antimafia) “ndrangheta potente, pericolosa e meno conosciuta”
01/12 ''Abbiamo deciso di avviare il lavoro per scrivere
la prima relazione della Commissione antimafia sulla 'ndrangheta.
Faremo un lavoro approfondito. Produrre la prima relazione sulla 'ndrangheta
e' un atto dovuto perche' e' la mafia piu' potente, e' quella meno
conosciuta, e' la mafia che e' stata piu' impermeabile al fenomeno
dei collaboratori di giustizia, anche grazie alla propria struttura
costruita sulla famiglia''. A sostenerlo e' stato il presidente della
Commissione parlamentare antimafia, Francesco Forgione, oggi in Calabria
per partecipare ad alcune manifestazioni. ''Come e' noto - ha aggiunto
Forgione - la Commissione ha scritto una relazione sulla Calabria,
ma non ha mai scritto una relazione sulla 'ndrangheta. Invece noi
vogliamo farlo. Abbiamo gia' fatto una prima missione e martedi' ascolteremo
i sostituti procuratori della Procura nazionale antimafia, Ledonne,
Cisterna e Macri'. Mercoledi' ascolteremo il capo dell'Interpol ed
il comandante del Ros, gen. Ganzer''. ''La 'ndrangheta - ha proseguito
Forgione - e' una mafia pervasiva e ricca. Scrivere la relazione sulla
'ndrangheta e' l'occasione per noi anche per fare una mappa degli
insediamenti criminali nel nord. L'ultima relazione della Commissione
antimafia sulla mafia al nord risale al 1993. Su questo abbiamo individuato
una priorita' della Commissione che segue l'approvazione della relazione
sui beni confiscati e il passaggio, gia' approvato alla Camera, in
Commissione affari costituzionali, del disegno di legge sullo scioglimento
dei Consigli comunali''. ''Il nodo cruciale e' dotare lo Stato, le
Istituzioni, di strumenti in grado di aggredire la 'ndrangheta sul
suo terreno piu' forte cioe' la capacita' di accumulare ricchezza,
patrimoni, capitali, di controllare il sistema degli appalti ed i
flussi di gestione finanziari europei e nazionali di controllare aree
importanti, di reinvestire non solo nel Nord, ma anche in Europa come
dimostra la vicenda di Duisburg e quindi indicazioni tali in grado
di colpirla al cuore, nei patrimoni, ma anche nell'intercettazione
dei flussi finanziari''. Lo ha detto il presidente della Commissione
parlamentare antimafia, Francesco Forgione, oggi in Calabria. ''Tutto
questo - ha aggiunto - non si puo' fare se la politica non opera scelte
nette e di rottura e se la pubblica amministrazione non si ripulisce
di tutti i punti di contatto''
Guagliardi (Prc) “Ospedale di Lungro ha funzione sociale”
01/12 "Un'azione positiva da esercitare collegialmente"
è stata chiesta dal capogruppo di Rifondazione comunista alla
Regione, Damiano Guagliardi, al presidente della Provincia di Cosenza
ed ai consiglieri regionali della provincia affinché, discutendo
nelle Commissioni del Consiglio del nuovo Piano sanitario regionale,
sostengano le proposte di alcuni sindaci di "non dimenticare
l'elevata funzione sociale esercitata dall'ospedale di Lungro nella
sua ultratrentennale storia". "L'ultima edizione del Piano
sanitario regionale - ha sostenuto Guagliardi in una lettera ai consiglieri
regionali - ha definito l'Ospedale di Lungro 'Piattaforma Territoriale',
azzerandone la trentennale storia e destinandola a qualcosa che dovrà
prima essere pensato, definito e poi costruito. Sia i tecnici che
gli assessori che hanno redatto ed approvato il Piano, ancora una
volta, hanno seguito il parametro ragionieristico dei costi e ricavi
senza tenere conto di una struttura ospedaliera che da sempre è
stata riferimento della popolazione del territorio. Forse essi sono
del tutto ignoranti della storia di questo Ospedale che dal primo
giorno della sua apertura ha esercitato un'importantissima funzione
per l'intera popolazione della provincia. Come non ricordare che subito
dopo la sua apertura ha conseguito successi in prestazioni di qualità
che in breve tempo ne hanno fatto un vero punto di riferimento".
"Successivamente - ha aggiunto Guagliardi - con la promulgazione
del primo Piano sanitario regionale e con l'adozione dei piani attuativi,
l'Ospedale di Lungro fu costretto a subire la riconversione e trasformazione
passando da ospedale di zona a ospedale freddo, e le popolazioni del
comprensorio diedero vita ad un progetto di riconversione accettando
l'attivazione di reparti a basso impatto economico che negli anni
hanno registrato tassi di utilizzo molto elevati e ben al di sopra
di quelli previsti dalle norme vigenti e dallo stesso Piano sanitario
proposto dalla Giunta Regionale, risultando, ancora una volta, il
presidio ospedaliero più utilizzato dall'intera Azienda sanitaria
2. Per ultimo, mi preme sottolineare la particolare condizione di
questo ospedale costruito nel territorio di una comunità linguistica
oggetto di tutela dalla Legge nazionale e regionale. Da sempre questo
ospedale è stato scelto da pazienti di lingua arbereshe provenienti
da tutte le comunità della provincia di Cosenza proprio per
la facilità di potere comunicare con il personale sanitario
e parasanitario". "La realizzazione di un efficiente sistema
sanitario regionale - ha concluso Guagliardi - non può prescindere
dalla domanda di salute del territorio, pensando soprattutto al miglioramento
della rete ospedaliera in un comprensorio difficile e frammentato"
Corbelli “Bianchi si dimetta, tace sui tagli alle ferrovie”
01/12 Il leader del Movimento Diritti Civili, Franco
Corbelli, in una nota, a proposito della paventata riduzione dei treni
a lunga percorrenza della Calabria preannunciata da Trenitalia, "chiede
le dimissioni del Ministro dei Trasporti, il calabrese d'adozione
Alessandro Bianchi - è scritto in un comunicato - che accusa
di tacere sul caso Calabria e di essersi invece pubblicamente impegnato,
in una intervista ad un quotidiano pugliese, ad evitare i tagli e
mantenere tutti i treni della Puglia e della Basilicata". "E'
grave, colpevole e assolutamente ingiustificato - sostiene Corbelli
- il silenzio del ministro calabrese (o no?) Bianchi sulla paventata
riduzione dei treni a lunga percorrenza dalla Calabria. Mentre il
ministro Bianchi continua a tacere, nonostante gli appelli, le critiche
e le proteste, sul caso Calabria per i treni pugliesi e lucani invece
si è impegnato pubblicamente e solennemente a trovare i soldi
per mantenerli e scongiurare così i paventati tagli".
"Chiariamo - prosegue il leader di Diritti civili - ha fatto
bene il ministro Bianchi a impegnarsi e garantire che non saranno
soppressi i treni della Puglia e della Basilicata. Ci saremmo aspettati
che lo avesse fatto anche per i treni della 'sua' regione d'adozione,
la Calabria. Invece per i treni calabresi non ha speso sino ad oggi
una sola parola, non ha assunto un minimo impegno. Per queste ragioni
il Movimento Diritti Civili ne chiede le dimissioni"
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