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Margherita e Ds uniti per le elezioni

 

Riunite le direzioni di DS e DL congiunte. Un punto di partenza, non di arrivo. Lista unica a Camera e Senato.

09/01 - Un punto di partenza e non di arrivo la riunione congiunta di oggi delle direzioni regionali di Ds e Margherita durante la quale e' stato affrontato il tema legato alle liste unitarie in vista delle prossime politiche. Dopo la relazione introduttiva di Marco Minniti e quelle dei segretari regionali di Ds, Nicola Adamo, e Margherita, Franco Bruno, nel corso degli interventi che si sono susseguiti sono stati molti i temi messi sul tappeto e tante le questioni e le idee affrontate. In tutti la necessita' che alle parole seguano i fatti tenendo sempre presente i problemi prioritari dei cittadini. Spunti di riflessione che sono stati raccolti da Minniti che, nel concludere la riunione, dallo stesso definita ''importante e punto di partenza di un progetto comune per governare insieme i processi'', ha rimarcato che ''questo processo allude ad un progetto politico comune che non puo' esaurirsi nella lista unitaria''. Quindi la sollecitazione a lavorare insieme sulla composizione delle liste e sul lavoro da fare.
La Calabria, quindi, si conferma laboratorio politico per l'Ulivo con la riunione congiunta in corso a Lamezia Terme delle direzioni regionali dei Democratici di Sinistra e della Margherita. E' la prima riunione di questo tipo che si fa in Italia, presenti decine di dirigenti che hanno ascoltato una relazione di Marco Minniti, dei Ds, proposto come capolista alla Camera della lista unitaria. Insieme a Minniti al tavolo della presidenza i segretari regionali di Ds e Dl, Nicola Adamo e Franco Bruno, ed i capigruppo alla Regione, Franco Pacenza ed Enzo Sculco. Minniti ha sottolineato il valore storico della riunione odierna nel panorama politico nazionale: ''Si tratta - ha detto - del punto di avvio di un percorso al quale crediamo fortissimamente e la lista unitaria va vista come il cuore di un progetto politico. Noi in Calabria - ha proseguito l' esponente dei Ds - non parliamo di una fusione a freddo. Arriviamo a questo approdo unitario, infatti, forti di un lungo progetto politico che prese il via all' assemblea dei Grandi elettori del novembre 2004 che porto' alla designazione del candidato vincente alla presidenza della Regione''. ''Il progetto della lista dell' Ulivo - ha detto ancora Minniti - nasce dunque in Calabria sulla base di un forte accordo tra Ds e Margherita e non ci inventiamo assolutamente nulla se diciamo che l'asse politico forte tra Ds e Dl e' essenziale per tutto il centrosinistra''. ''L'obiettivo - ha sottolineato Minniti - e' quello di costituire una forza riformatrice in Calabria''. Per quanto riguarda le elezioni, Minniti ha detto che alla Camera la lista unitaria dovra' essere competitiva dal primo all'ultimo posto e si e' poi detto favorevole alla lista unitaria dell'Ulivo anche al Senato

Adamo: “Un incontro nato per necessità democratica”

09/01 ''L' incontro di oggi non nasce perche' imposto dai tempi della formazione della lista e della formazione della lista unitaria. In Calabria siamo andati oltre rispetto al resto d' Italia. La necessita' di questo incontro sta nella fase in cui avviene, e' una necessita' democratica''. A sostenerlo e' stato il segretario regionale dei Ds, Nicola Adamo, nel corso della riunione dei direttivi regionali dei Ds e della Margherita. ''C' e' una ragione - ha proseguito Adamo - che prevale sulle altre: la Calabria ha bisogno delle nostre grandi forze. E' tanto forte l' esperienza democratica che io non ritengo che basti solo l' incontro tra le nostre forze. La campagna elettorale dovra' essere il cuore strategico del progetto dell' Ulivo. Non dobbiamo perdere di vista due questioni. Ci sono le potenzialita' perche' ci si convinca che in Calabria sia possibile il cambiamento? Per me ci sono e questa classe dirigente si e' assunta su di se' quest' onere. Poi, riteniamo di essere sufficienti noi stessi ed insistere su quelle possibilita' di cambiamento? Dobbiamo avere la consapevolezza del nostro limite. Nessuno ce la puo' fare da solo. Si tarda a coniugare l' interesse particolare con una posizione strategica. Se non c' e' governo di questo processo non c' e' dubbio che l' emergenza prevale''. ''Questi primi mesi - ha poi sostenuto Adamo - ci hanno consentito di utilizzare un punto e cioe' la data del 31 dicembre come spartiacque per muovere i primi passi. C' e' bisogno che alcune scelte si facciano oggi e non domani, ma c' e' bisogno di sapere anche in che modo farle e chi deve farle. In questi mesi abbiamo evitato che l' immagine della Calabria venisse affiancata a quello stereotipo negativo''. Adamo si e' poi detto convinto che ''una forza come questa che stiamo mettendo in campo deve essere una forza protagonista. Anche i meno avvenuti - ha proseguito - capiscono che sarebbe opportuno in Italia avere una lista unitaria sia alla Camera che al Senato. Se dalla Calabria diciamo che rispetto a questo obiettivo noi siamo pronti penso che sia un punto di forza. Non stiamo chiedendo deroghe per la Calabria, ma vorremmo che a Roma valutassero il perche' noi siamo pronti''. Parlando della composizione delle liste, Adamo ha rilevato che ''dobbiamo stabilire anche le procedure. Propongo un seminario di due giorni per ragionare su come indirizzare questa fase non perdendo di vista che non possiamo consentire che Ds e Margherita vadano divisi o che in alcuni comuni stiano all' opposizione l' una dell' altro. Dobbiamo farci carico anche di questo''. ''In Calabria - ha concluso Adamo - siamo in una fase di transizione. Il centrosinistra non e' un dato immutabile, ma deve saper crescere nelle varie fasi in base alle richieste che giungono dagli elettori. O riusciamo a far suonare questo pianoforte come se fosse un' unica tastiera oppure non ce la facciamo''.

Bruno: “Ambizione è il partito democratico calabrese”

''Ci muoviamo oggi per costruire una lista comune, almeno alla Camera, e subito dopo per realizzare l' aspirazione del Partito Democratico calabrese. Partito Democratico calabrese: soggetto politico organizzato, solido, radicato, dotato di una sua identita', nitidamente alternativo al centrodestra e in grado di realizzare la sintesi in quel suo essere Democratico che evoca parte delle nostre appartenenze ed identita'''. A sostenerlo e' stato il coordinatore regionale della Margherita, Franco Bruno, nel corso della riunione dei direttivi regionali di Dl e Ds. ''E' arrivato anche in Calabria - ha sostenuto - il momento di approfondire la discussione sulle grandi sfide che le trasformazioni di questo tempo impongono alla politica. Si tratta di dare una risposta ai pericoli insiti nella legge elettorale approvata dal centrodestra, ma anche alla grande spinta popolare che abbiamo ricevuto dalle primarie e che indica un percorso per certi versi obbligato. L' esperienza che consumeremo in aprile ha senso solo se volgiamo lo sguardo verso il traguardo del Partito Democratico calabrese. Non e' un' operazione semplice la nostra. Guai se venisse vissuta come la proposta di un semplice cartello elettorale''. ''Stiamo costruendo - ha proseguito Bruno - una tappa fondamentale, un' idea, un percorso, che deve consentire la convergenza dei filoni storici della tradizione politica italiana con quelli nuovi, innovativi, meticci, con quelli per cui le destinazioni contano piu' delle origini. Il soggetto che stiamo costruendo deve consentirci di innestare nuove sensibilita' su radici democratiche profonde, di coniugare modernita' e valori. Noi sappiamo che l' esperienza nasce anche da una forte domanda di unita'. ''State uniti'' e' la richiesta che proviene dal nostro elettorato e, tuttavia, non e' sufficiente per definire il soggetto politico che vogliamo e le motivazioni che ci fanno proporre un modo nuovo di presentarci all' elettorato e alla societa' attuale. Puntiamo, anche qua in Calabria, a raccogliere con la nostra proposta, almeno un elettore ogni tre. Possiamo diventare in prospettiva una grande forza di riferimento, aperta ed inclusiva, che diventi presto nucleo fondamentale del centrosinistra nel bipolarismo regionale e riferimento sicuro della nostra societa' migliore''. A giudizio di Bruno ''non c' e' il rischio di esperienze gia' viste. Le dimensioni dei due partiti in Calabria sono tali che nessuno corre il rischio di omologazioni o di subalternita'. Esiste - ha proseguito - una diffidenza reciproca nei nostri elettorati. Purtroppo sono ancora tanti i casi in cui territorialmente gli scontri tra i nostri gruppi dirigenti hanno esasperato la competizione a scapito della collaborazione. Dobbiamo intensificare le iniziative, parlare con i nostri quadri territoriali, valorizzare la grande forza del radicamento. E dobbiamo alimentare la grande prospettiva di riunire i riformismi italiani, con tutte le loro peculiarita', in un nuovo progetto e soggetto politico comune che sia in grado di superare le appartenenze del Novecento e farci dotare di un credibile profilo europeo senza continuare a correre il rischio che tutto cio' assuma un valore simbolico dirimente. Evitando che si ripresenti di nuovo, in politica, una sorta di contraddizione tra laici e cattolici. Insieme abbiamo affrontato tante questioni e ci siamo rifiutati di riportare in una logica di schieramento, o di coalizione, questa contrapposizione. L' abbiamo fatto con l' Ulivo, nella reciproca capacita' di ascolto e di ricerca della sintesi. Non c' e' piu' un partito dei cattolici e le ultime ricerche demoscopiche hanno gia' mostrato che coloro che dichiarano di frequentare la chiesa sono in numero uguale dentro i Ds come nella Margherita. Non bisogna avere paura di una Chiesa che fa sentire la sua voce. Pensate, per esempio, cosa possono rappresentare i Vescovi calabresi e quanta possibilita' hanno di aiutarci a governare la nostra Regione. Non facciamo l' errore di ritornare a posizioni pre-uliviste. Riconosciamo alla Chiesa il diritto di far sentire la propria voce. Poi decideremo autonomamente, in maniera laica e nel pieno rispetto dell' autonomia delle scelte politiche e dei cattolici e di chiunque''. ''C' e' poi - ha concluso Bruno - la nostra specificita' calabrese. Governiamo insieme. Abbiamo sperimentato, e continuiamo a farlo, parte delle enormi potenzialita' di cui disponiamo. Un significativo pezzo di strada ci e' servito per ritrovarci, per scrivere un programma comune, per sperimentare forme nuove di partecipazione, per diminuire l' incomunicabilita' ed aumentare le convergenze. Loiero, e la sua giunta, sono il frutto di un cammino condiviso. La lista unitaria e l' ambizione del partito democratico calabrese, se saremo in grado di realizzarlo, puo' aiutarci a meglio definire reali, ed ancora piu' forti, motivazioni di unita' e di contaminazione positiva''.

 

 

 

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