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Dir.resp. Pippo Gatto |
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Margherita e Ds uniti per le elezioni
Riunite le direzioni di DS e DL congiunte. Un punto di partenza, non di arrivo. Lista unica a Camera e Senato. 09/01 - Un punto di partenza e non di arrivo la riunione congiunta
di oggi delle direzioni regionali di Ds e Margherita durante la quale
e' stato affrontato il tema legato alle liste unitarie in vista delle
prossime politiche. Dopo la relazione introduttiva di Marco Minniti
e quelle dei segretari regionali di Ds, Nicola Adamo, e Margherita,
Franco Bruno, nel corso degli interventi che si sono susseguiti sono
stati molti i temi messi sul tappeto e tante le questioni e le idee
affrontate. In tutti la necessita' che alle parole seguano i fatti
tenendo sempre presente i problemi prioritari dei cittadini. Spunti
di riflessione che sono stati raccolti da Minniti che, nel concludere
la riunione, dallo stesso definita ''importante e punto di partenza
di un progetto comune per governare insieme i processi'', ha rimarcato
che ''questo processo allude ad un progetto politico comune che non
puo' esaurirsi nella lista unitaria''. Quindi la sollecitazione a
lavorare insieme sulla composizione delle liste e sul lavoro da fare. Adamo: “Un incontro nato per necessità democratica” 09/01 ''L' incontro di oggi non nasce perche' imposto dai tempi della
formazione della lista e della formazione della lista unitaria. In
Calabria siamo andati oltre rispetto al resto d' Italia. La necessita'
di questo incontro sta nella fase in cui avviene, e' una necessita'
democratica''. A sostenerlo e' stato il segretario regionale dei Ds,
Nicola Adamo, nel corso della riunione dei direttivi regionali dei
Ds e della Margherita. ''C' e' una ragione - ha proseguito Adamo -
che prevale sulle altre: la Calabria ha bisogno delle nostre grandi
forze. E' tanto forte l' esperienza democratica che io non ritengo
che basti solo l' incontro tra le nostre forze. La campagna elettorale
dovra' essere il cuore strategico del progetto dell' Ulivo. Non dobbiamo
perdere di vista due questioni. Ci sono le potenzialita' perche' ci
si convinca che in Calabria sia possibile il cambiamento? Per me ci
sono e questa classe dirigente si e' assunta su di se' quest' onere.
Poi, riteniamo di essere sufficienti noi stessi ed insistere su quelle
possibilita' di cambiamento? Dobbiamo avere la consapevolezza del
nostro limite. Nessuno ce la puo' fare da solo. Si tarda a coniugare
l' interesse particolare con una posizione strategica. Se non c' e'
governo di questo processo non c' e' dubbio che l' emergenza prevale''.
''Questi primi mesi - ha poi sostenuto Adamo - ci hanno consentito
di utilizzare un punto e cioe' la data del 31 dicembre come spartiacque
per muovere i primi passi. C' e' bisogno che alcune scelte si facciano
oggi e non domani, ma c' e' bisogno di sapere anche in che modo farle
e chi deve farle. In questi mesi abbiamo evitato che l' immagine della
Calabria venisse affiancata a quello stereotipo negativo''. Adamo
si e' poi detto convinto che ''una forza come questa che stiamo mettendo
in campo deve essere una forza protagonista. Anche i meno avvenuti
- ha proseguito - capiscono che sarebbe opportuno in Italia avere
una lista unitaria sia alla Camera che al Senato. Se dalla Calabria
diciamo che rispetto a questo obiettivo noi siamo pronti penso che
sia un punto di forza. Non stiamo chiedendo deroghe per la Calabria,
ma vorremmo che a Roma valutassero il perche' noi siamo pronti''.
Parlando della composizione delle liste, Adamo ha rilevato che ''dobbiamo
stabilire anche le procedure. Propongo un seminario di due giorni
per ragionare su come indirizzare questa fase non perdendo di vista
che non possiamo consentire che Ds e Margherita vadano divisi o che
in alcuni comuni stiano all' opposizione l' una dell' altro. Dobbiamo
farci carico anche di questo''. ''In Calabria - ha concluso Adamo
- siamo in una fase di transizione. Il centrosinistra non e' un dato
immutabile, ma deve saper crescere nelle varie fasi in base alle richieste
che giungono dagli elettori. O riusciamo a far suonare questo pianoforte
come se fosse un' unica tastiera oppure non ce la facciamo''. Bruno: “Ambizione è il partito democratico calabrese” ''Ci muoviamo oggi per costruire una lista comune, almeno alla Camera,
e subito dopo per realizzare l' aspirazione del Partito Democratico
calabrese. Partito Democratico calabrese: soggetto politico organizzato,
solido, radicato, dotato di una sua identita', nitidamente alternativo
al centrodestra e in grado di realizzare la sintesi in quel suo essere
Democratico che evoca parte delle nostre appartenenze ed identita'''.
A sostenerlo e' stato il coordinatore regionale della Margherita,
Franco Bruno, nel corso della riunione dei direttivi regionali di
Dl e Ds. ''E' arrivato anche in Calabria - ha sostenuto - il momento
di approfondire la discussione sulle grandi sfide che le trasformazioni
di questo tempo impongono alla politica. Si tratta di dare una risposta
ai pericoli insiti nella legge elettorale approvata dal centrodestra,
ma anche alla grande spinta popolare che abbiamo ricevuto dalle primarie
e che indica un percorso per certi versi obbligato. L' esperienza
che consumeremo in aprile ha senso solo se volgiamo lo sguardo verso
il traguardo del Partito Democratico calabrese. Non e' un' operazione
semplice la nostra. Guai se venisse vissuta come la proposta di un
semplice cartello elettorale''. ''Stiamo costruendo - ha proseguito
Bruno - una tappa fondamentale, un' idea, un percorso, che deve consentire
la convergenza dei filoni storici della tradizione politica italiana
con quelli nuovi, innovativi, meticci, con quelli per cui le destinazioni
contano piu' delle origini. Il soggetto che stiamo costruendo deve
consentirci di innestare nuove sensibilita' su radici democratiche
profonde, di coniugare modernita' e valori. Noi sappiamo che l' esperienza
nasce anche da una forte domanda di unita'. ''State uniti'' e' la
richiesta che proviene dal nostro elettorato e, tuttavia, non e' sufficiente
per definire il soggetto politico che vogliamo e le motivazioni che
ci fanno proporre un modo nuovo di presentarci all' elettorato e alla
societa' attuale. Puntiamo, anche qua in Calabria, a raccogliere con
la nostra proposta, almeno un elettore ogni tre. Possiamo diventare
in prospettiva una grande forza di riferimento, aperta ed inclusiva,
che diventi presto nucleo fondamentale del centrosinistra nel bipolarismo
regionale e riferimento sicuro della nostra societa' migliore''. A
giudizio di Bruno ''non c' e' il rischio di esperienze gia' viste.
Le dimensioni dei due partiti in Calabria sono tali che nessuno corre
il rischio di omologazioni o di subalternita'. Esiste - ha proseguito
- una diffidenza reciproca nei nostri elettorati. Purtroppo sono ancora
tanti i casi in cui territorialmente gli scontri tra i nostri gruppi
dirigenti hanno esasperato la competizione a scapito della collaborazione.
Dobbiamo intensificare le iniziative, parlare con i nostri quadri
territoriali, valorizzare la grande forza del radicamento. E dobbiamo
alimentare la grande prospettiva di riunire i riformismi italiani,
con tutte le loro peculiarita', in un nuovo progetto e soggetto politico
comune che sia in grado di superare le appartenenze del Novecento
e farci dotare di un credibile profilo europeo senza continuare a
correre il rischio che tutto cio' assuma un valore simbolico dirimente.
Evitando che si ripresenti di nuovo, in politica, una sorta di contraddizione
tra laici e cattolici. Insieme abbiamo affrontato tante questioni
e ci siamo rifiutati di riportare in una logica di schieramento, o
di coalizione, questa contrapposizione. L' abbiamo fatto con l' Ulivo,
nella reciproca capacita' di ascolto e di ricerca della sintesi. Non
c' e' piu' un partito dei cattolici e le ultime ricerche demoscopiche
hanno gia' mostrato che coloro che dichiarano di frequentare la chiesa
sono in numero uguale dentro i Ds come nella Margherita. Non bisogna
avere paura di una Chiesa che fa sentire la sua voce. Pensate, per
esempio, cosa possono rappresentare i Vescovi calabresi e quanta possibilita'
hanno di aiutarci a governare la nostra Regione. Non facciamo l' errore
di ritornare a posizioni pre-uliviste. Riconosciamo alla Chiesa il
diritto di far sentire la propria voce. Poi decideremo autonomamente,
in maniera laica e nel pieno rispetto dell' autonomia delle scelte
politiche e dei cattolici e di chiunque''. ''C' e' poi - ha concluso
Bruno - la nostra specificita' calabrese. Governiamo insieme. Abbiamo
sperimentato, e continuiamo a farlo, parte delle enormi potenzialita'
di cui disponiamo. Un significativo pezzo di strada ci e' servito
per ritrovarci, per scrivere un programma comune, per sperimentare
forme nuove di partecipazione, per diminuire l' incomunicabilita'
ed aumentare le convergenze. Loiero, e la sua giunta, sono il frutto
di un cammino condiviso. La lista unitaria e l' ambizione del partito
democratico calabrese, se saremo in grado di realizzarlo, puo' aiutarci
a meglio definire reali, ed ancora piu' forti, motivazioni di unita'
e di contaminazione positiva''.
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