La lista del Presidente dovrebbe essere cosa fatta.
Loiero “Io non abbandono gli amici”. Bianco "Spero
non ci sia rottura". Lusetti "Lista civica è grave".
Bruno "senso di responsabilità".
03/03 Un'altra giornata di indiscrezioni, appelli, incontri piu'
o meno riservati, dichiarazioni pubbliche. Ma, a poco piu' di 24 ore
dall'inizio del deposito ufficiale delle liste per le elezioni del
9 aprile, in Calabria la possibilita' di candidature autonome di scontenti
della Margherita piu' o meno collegati al presidente della Regione
Agazio Loiero diventa sempre piu' reale. Le ultime indiscrezioni parlano
dell'ex presidente della Provincia di Reggio Calabria Pietro Fuda,
capolista al Senato, quasi sicuramente nella lista dei consumatori.
Ed anche alla Camera sembra ormai certa la presenza di candidature
di esponenti della Margherita che in questi momenti starebbero addirittura
firmando le accettazioni formali di candidature in varie parti della
regione. A niente sembrano sembrano essere valsi gli appelli rivolti
oggi da vari esponenti nazionali della Margherita. Il vice presidente
dei deputati Dl, Renzo Lusetti, ha evidenziato come una lista alternativa
''sarebbe un fatto grave'' ed ha auspicato un ripensamento di Loiero.
Ancora piu' esplicita Rosy Bindi: ''vorremmo che Loiero non si distraesse
in questa fase perche' contiamo sul suo grande contributo come presidente
della Regione. Loiero e' una grande risorsa per la Calabria''. Un
concetto analogo a quello espresso da Enzo Bianco: ''Loiero e' un
amico ed una persona a cui voglio molto bene; spero che non ci siano
momenti di rottura e che si lavori tutti insieme per un grande progetto''.
Il segretario regionale del partito Franco Bruno, invece, riferendosi
agli scontenti, si e' augurato ''che alcuni amici avvertano il senso
della responsabilita' di quello che sta accadendo''. Un invito alla
coesione e' giunto anche dal segretario dei Ds, Piero Fassino, oggi
a Lamezia Terme per partecipare al congresso regionale del partito
che ha eletto il nuovo segretario. ''Un' eventuale distinzione di
atteggiamento tra Loiero rispetto al suo partito e allo schieramento
di centrosinistra sarebbe un fatto non positivo'', ha detto Fassino
che poi si e' augurato ''che in queste ore si possano ricomporre le
diversita' di posizioni manifestate; noi lavoriamo per favorire la
ricomposizione e decisioni unitarie e per presentarci agli elettori
in modo coeso e unito''. Loiero, dal canto suo, ha parlato stasera
al congresso regionale dei Ds muovendo una fortissima critica alla
legge elettorale, definita ''tribale''. Ma, parlando con l'agenzia
Ansa ha anche ribadito ufficialmente: ''io non abbandono i miei amici''.
Loiero al congresso DS “Alleati
leali”
''Ringrazio i Ds che sono alleati leali nel processo di cambiamento.
Con tutta la Giunta stiamo cercando di proporre in Calabria un cambiamento
che e' pero' in questa regione e' complicato. La nostra e' una corsa
affannosa al recupero di decenni''. E' quanto ha detto il presidente
della Regione, Agazio Loiero, intervenendo al congresso regionale
dei Ds. ''Io sono convinto - ha concluso - che democrazia non e' solo
contare i voti nell'urna, ma dare il cibo a chi non ne ha. Noi questo
lavoro lo stiamo facendo''.
Gerardo Bianco “Spero che non
ci sia rottura”
''Io spero che non si arrivi a punti di frattura''. Lo ha detto Enzo
Bianco parlando con i giornalisti, a Crotone, a margine dell' arrivo
del treno della Margherita, con riferimento alla possibilita' che
vengano presentate liste autonome alla Camera ed al Senato con esponenti
scontenti della Margherita e vicini ad Agazio Loiero. ''Agazio Loiero
- ha detto Enzo Bianco - e' un presidente della Regione di prim'ordine,
impegnato seriamente nel tentativo di far crescere questa regione
con il sostegno pieno della Margherita. Loiero e' un amico personale
ed una persona a cui voglio molto bene. Io spero che non ci siano
momenti di rottura e che si lavori tutti insieme per un grande progetto.
Noi dobbiamo sostenerlo con il massimo dell'entusiasmo e della passione
per aiutare la Calabria a rinascere''. ''C'e' un proverbio - ha concluso
Bianco - che si usa dalle mie parti e che credo si conosca anche in
Calabria: chi ha piu' sale condisca la minestra. Noi dobbiamo cercare
di avere il massimo dell'attenzione possibile in questo senso''.
Loiero: una legge “tribale”
Neanche nel corso del suo saluto all' assemblea congressuale dei Ds
calabresi che sta per essere conclusa, a Lamezia Terme, da Piero Fassino,
il presidente della Regione Calabria, Agazio Loiero, ha sciolto i
nodi sull' eventuale presentazione di esponenti scontenti della Margherita
in qualche modo a lui vicini alla Camera ed al Senato. Loiero ha mosso
un duro attacco alla legge elettorale, definita una ''legge tribale
che comprime territori, vocazioni, passioni e che avrebbe dovuto comportare
uno slancio nuovo verso i territori''. Il presidente della Regione
ha parlato dopo gli interventi degli esponenti politici diessini e
dopo il saluto del segretario regionale della Margherita, Franco Bruno
Loiero: “Non abbandono gli amici”
''Io non abbandono i miei amici''. Cosi' ribadisce il presidente della
Regione Calabria, Agazio Loiero, in merito alla discussione in atto
sulla presentazione di liste autonome a Camera e Senato contenenti
esponenti politici scontenti della Margherita. Loiero e' stato intercettato
all' ingresso del Centro Agroalimentare di Lamezia Terme dove da pochi
minuti e' iniziata l' assemblea congressuale dei Ds della Calabria,
presente Piero Fassino. Prima dell' inizio del congresso, Loiero ha
anche incontrato in un ristorante lametino lo stesso Fassino ma non
si hanno particolari sui contenuti dell' incontro. ''La situazione
- ha detto il Presidente della Regione Calabria - rimane immutata''.
Secondo quanto si e' appreso l' ex presidente della Provincia di Reggio
Calabria, Pietro Fuda, il quale aveva rifiutato un posto nel listone
alla Camera, dovrebbe essere il capolista al Senato sotto il simbolo
della Lista dei Consumatori.
Franco Bruno: “Serve senso di
responsabilità”
''Non so di quale lista si parli, mi auguro che alcuni amici, in qualche
modo, avvertano il senso della responsabilita' di quello che sta accadendo''.
E' quanto ha detto il segretario regionale della Margherita calabrese,
Franco Bruno, a margine della tappa a Rossano del Margherita Express,
rispondendo ad una domanda circa la posizione del presidente della
Regione Agazio Loiero, che appoggerebbe una lista civica composta
da esponenti scontenti dei Dl per le prossime elezioni politiche.
''Devo dire la verita' - ha aggiunto - che le liste approvate dalla
direzione federale in qualche modo hanno accolto le indicazioni fornite
dalla direzione regionale all'unanimita', dopo ampia consultazione
del Partito, salvo l'impossibilita' di dare una deroga al presidente
della Provincia di Vibo Valentia, ma non mi risulta che esista in
Italia nessun presidente di Provincia e nessun sindaco candidato.
E' una norma che su un territorio puo' apparire di per se' ingiusta,
ma norma e'. Ho visto che si lamenta la mancanza di alcuni territori,
alcune Province, ma poi si propone contemporaneamente la sostituzione
di un dirigente di Cosenza con un altro dirigente di Cosenza. Non
mi sembra un'argomentazione molto forte''. ''L'augurio - ha concluso
Bruno - e' che ci sia la possibilita' di cominciare a parlare delle
cose da fare. Io sono fiducioso, che si possa ristabilire un clima
piu' tranquillo, sereno. Ogni volta che si fanno liste, queste polemiche
ci sono''.
Lusetti (DL) “Lista civica è
grave”
''Se dovesse essere confermato il fatto che Loiero presenta una sua
lista civica, quindi in contrasto con la Margherita, ovviamente, sarebbe
un fatto grave, perche', per quanto ci possa essere del malcontento
per le candidature, sappiamo, che questo non e' una novita'. Capita
in tutti i partiti. Per cui c'e' sempre qualcuno che rimane fuori
e qualcuno che sta dentro''. E' quanto ha detto il vicepresidente
dei deputati dielle Renzo Lusetti, a margine della tappa del Margherita
Express, rispondendo ad una domanda circa la posizione del presidente
della Regione Agazio Loiero, che appoggerebbe una lista civica composta
da esponenti scontenti dei Dl per le prossime elezioni politiche.
''Soprattutto - ha aggiunto - in un sistema come questo, che e' un
sistema che il centrosinistra non ha voluto. Siamo schiavi dell'imposizione
di Berlusconi e del centrodestra. Secondo me, fare una lista autonoma
della Margherita e sottrarre voti alla Margherita e' un fatto negativo,
soprattutto perche' Loiero e' stato indicato dalla Margherita come
Presidente della regione ed e' stato sostenuto ed eletto anche grazie
ai voti della Margherita. Speriamo, comunque in un ripensamento di
Loiero. Fare una lista autonoma significa mettersi contro il Partito.
E' una cosa che non trovo logica e la trovo anche ingiusta rispetto
al lavoro che ha fatto e che sta facendo con la Margherita''. ''Poi
- ha concluso Lusetti - ci possono essere problemi come accade in
ogni partito, pero' non si lavora contro il partito. Se questa e'
la strada, dico se, e' una strada sbagliata, che ovviamente noi contrasteremo.
Se invece c'e' ragionevolezza, allora, si potra' discutere dentro
al partito, dopo le candidature, durante o dopo le elezioni''
Muzzi (DL) “Troppe candidature
referenziali”
''Se c' e' qualcosa di grave in questa storia che spinge molti amici
a fare una lista autonoma alla Camera e al Senato, questo e' il comportamento
di coloro che all' interno del partito avrebbero dovuto aiutare il
dialogo ma hanno invece, egoisticamente, lavorato per sistemare al
meglio loro stessi''. E' quanto afferma Mario Muzzi', componente della
Direzione regionale della Margherita. ''Non e' possibile - ha aggiunto
- che un funzionario di partito, il segretario e il vicesegretario
regionale della Margherita abbiano occupato le liste costruendole
a fini personali e abbiano non solo mortificato ma anche calpestato
le legittime aspirazioni di tanti dirigenti che in questi anni sono
stati fortemente impegnati e con risultati visibili per il successo
della Margherita e della coalizione. La formazione delle liste, insomma,
e' arrivata con decisioni calate dall' alto, senza consultazione,
e senza consenso della base''. ''Sono queste candidature autoreferenziali
- ha proseguito Muzzi' - la pietra dello scandalo. Solo con questa
premessa si puo' spiegare quanto sta avvenendo. Perche' non bastano
le dichiarazioni del segretario regionale Franco Bruno che ha ripreso
la parola dopo settimane di mutismo interessato, ne' gli strali romani
a poter capovolgere la verita', quella di territori e citta' importanti
non rappresentati, quella di uomini trascurati e messi da parte nonostante
il loro valore politico ed elettorale''. ''Il chiacchiericcio - ha
concluso - verbalmente offensivo ma in effetti chiaramente difensivo
da parte di chi non sa come uscire fuori dal guaio che ha combinato,
e' fuorviante ma non riesce a mascherare gli interessi personali di
chi aveva ben altri compiti da assolvere''.
Rosy Bindi “Contiamo sul contributo
di Loiero”
''Noi vorremmo che Loiero non si distraesse, in questa fase, perche',
tanto, a fare le liste e a fare la campagna elettorale, ovviamente,
noi contiamo sul suo grande contributo come presidente della Regione,
ma prevalentemente ci devono pensare le forze del centrosinistra''.
E' quanto ha detto la parlamentare Dl Rosy Bindi, a margine della
tappa del Margherita Express, rispondendo ad una domanda circa la
posizione del presidente della Regione Agazio Loiero, che appoggerebbe
una lista civica composta da esponenti scontenti dei Dl per le prossime
elezioni politiche. ''Penso - ha aggiunto - che il presidente Loiero
e' una grande risorsa per la Calabria. C'e' stato il nostro grande
investimento della Margherita, come Ulivo e dell'Unione. E' stata
una scelta che e' stata fatta come grande attenzione a questa terra
e anche come grande impegno nazionale da parte del nostro partito
e dell'Unione e credo che quando c'e' un investimento cosi' forte
su una persona, per di piu', questo, avvalorato da un risultato elettorale
molto interessante e molto importante per questa terra. Direi, motivato
dal bisogno che ha la Calabria di essere ben governata, di essere
al centro delle preoccupazioni nazionali, ma di essere ben governata
a partire dalla Regione''. ''I problemi di cui soffre la Calabria
- ha proseguito Bindi - sono il frutto di cinque anni di governo nazionale,
ma anche dei cinque anni precedenti di cattivo governo di centrodestra.
Quindi, al presidente Loiero e' stata affidata una grande missione
in questa terra. Per questa missione ha tutta la nostra fiducia e
tutta la nostra stima''. ''Adesso, pero', si sta eleggendo - ha concluso
- il Parlamento nazionale, dobbiamo vincere le elezioni e dobbiamo
mandare Romano Prodi a Palazzo Chigi a prendersi la responsabilita'
di fare in Italia quello che Loiero deve fare in Calabria''.
Fassino a Lamezia: “Distinzione
di Loiero dal suo partito un fatto non positivo”
''Un'eventuale distinzione di atteggiamento tra il presidente Agazio
Loiero rispetto al suo partito di appartenenza e allo schieramento
di centrosinistra che guida sarebbe un fatto non positivo''. A dirlo
e' stato il segretario dei Ds, Piero Fassino, oggi a Lamezia Terme
per partecipare al congresso regionale del partito, commentando l'
ipotesi di un sostegno del presidente della Regione Calabria, Agazio
Loiero, a una lista che raggruppa gli scontenti della Margherita calabrese.
''Mi auguro - ha aggiunto Fassino - che in queste ore si possano ricomporre
le diversita' di posizioni manifestate. Noi lavoriamo, come e' nostro
costume, per favorire la ricomposizione e decisioni unitarie e per
presentarci agli elettori in modo coeso e unito''. ''Penso - ha sostenuto
Fassino - che il credito del centrosinistra sta nel presentarsi unito
e se oggi possiamo presentarci piu' credibili per chiedere il voto
per governare l'Italia e' perche' siamo piu' uniti di cinque anni
fa''.
Fassino a Lamezia incorona Guccione segretario e
afferma: “Liste forti e rappresentative”
''E'
un fatto politicamente significativo e di rilievo che i partiti investano
anche i propri dirigenti nazionali a guidare le liste. Tali candidature,
insieme a quelle locali, sono un segno di attenzione del partito''.
A dirlo e' stato il segretario dei Ds, Piero Fassino, oggi a Lamezia
per il congresso regionale del suo partito che ha incoronato Carlo
Guccione, segretario regionale, parlando delle candidature dei Ds
nella lista dell'Ulivo alla Camera e in quella del partito al Senato
in Calabria. ''C'e' stato - ha aggiunto Fassino - uno sforzo per presentare
liste forti, qualificate e autorevoli che valorizzino le esperienze
nuove della realta' calabrese. Ci proponiamo di dare rappresentanza
a tutti i territori di questa regione e di promuovere le candidature
femminili, cosi' come abbiamo fatto a livello nazionale per aumentare
la presenza di donne in Parlamento''. ''In Calabria - ha proseguito
Fassino - le nostre liste corrispondono bene ai principi di dare visibilita'
e rappresentativita' ai diversi territori con candidature che sono
espressione della societa' e della politica calabrese''.
La sicurezza non può essere un
mezzo di propaganda
''La sicurezza non puo' essere uno strumento di propaganda, ma deve
essere un impegno primario per chi governa''. ''I temi della sicurezza
- ha affermato Fassino - richiamano la responsabilita' dello Stato
e dei suoi organismi. Il centrodestra, nel 2001, ha fatto della sicurezza
il tema della propria campagna elettorale salvo dimenticarsene per
quattro anni e mezzo e rispolverarlo adesso''. ''Lo Stato - ha sostenuto
Fassino - deve garantire gli organici ed i mezzi alle forze dell'
ordine e alla magistratura per permettere la loro funzionalita' e
deve creare un contesto civile e sociale sicuro. Mi e' stato detto
che a Locri nessuna scuola e' ospitata in edifici dello Stato, ma
sono tutte in strutture di privati ai quali viene pagato l' affitto.
Se lo Stato non avverte la necessita' di costruire delle scuole che
messaggio da ai cittadini?. I problemi della sicurezza si affrontano
in molti modi, rafforzando le forze dell' ordine e la magistratura
e facendo crescere la cultura della legalita'''.
L’Istat conferma il fallimento
della CDL
''I dati dell' Istat che dicono che nel 2005 in Italia c' e' stata
una crescita economica pari a zero sono il segno piu' evidente del
fallimento della politica del centrodestra. Nel 2001, infatti, Berlusconi
aveva scommesso sull' obiettivo opposto''. ''Se guardiamo al Mezzogiorno
- ha aggiunto Fassino - risulta ancora piu' evidente il fallimento.
In cinque anni il Mezzogiorno e' stato lasciato solo, non c' e' stata
una politica, una strategia capace di promuovere sviluppo, espansione
e lavoro. Anzi, sono state compromesse molte possibilita' di crescita
che si erano manifestate tra il '96 e il 2001, periodo nel quale il
tasso di crescita del Mezzogiorno e' stato piu' alto di quello medio
nazionale. E' necessaria quindi una svolta radicale''. ''Nel Mezzogiorno
- ha sostenuto Fassino - ci sono risorse e potenzialita' per tornare
a crescere, ma occorre una politica che sia capace di farlo. Una politica
che rimetta in moto gli investimenti produttivi, mettere mano a un
grande progetto di infrastrutture, soprattutto nel settore della portualita',
che puo' consentire all' Italia di essere la porta d' ingresso dell'
Europa per tutto cio' che viene dall' Asia e da altri continenti.
Il Mezzogiorno ha anche una gigantesca potenzialita' turistica ma
occorre investire e attuare una politica capace di utilizzare il settore
come volano di sviluppo''.
Correggere la Legge Biagi
''In Italia la flessibilita' e' diventata precarieta'. Occorre intervenire
per rimediare con politiche che attraverso gli ammortizzatori sociali,
la formazione, la tutela del reddito e le condizioni di lavoro, siano
in grado di garantire che il mercato del lavoro flessibile non sia
precario''. ''Non abbiamo mai detto - ha aggiunto Fassino - di voler
abrogare la legge Biagi, che io preferisco chiamare legge Maroni.
Abbiamo detto che le leggi Maroni espongono troppi lavoratori a rischio
di precarieta' e che occorre correggerle con una serie di provvedimenti
e misure sia di correzione della legge Maroni sia attuando ulteriori
strumenti che vanno nella direzione di offrire ai lavoratori condizioni
di certezza e sicurezza che non li esponga a una continua precarieta'
esistenziale''. ''Dentro una politica - ha proseguito Fassino - che
tuteli in modo chiaro il lavoro e faccia in modo che la flessibilita'
non sia precarieta' ci sta un ruolo essenziale di gestione del mercato
del lavoro delle parti sociali. Il mercato del lavoro flessibile si
governa non solo con le leggi ma ancor di piu' con un' intesa tra
le parti sociali. Un' eventuale differenziazione di regime non puo'
che derivare da una decisione contrattualmente assunta''.
Fassino bacchetta Soriero e Pignataro
“Non convincono certi cambi di lista”
''Il fatto che ci siano militanti del nostro partito che scelgono
una collocazione di candidatura diversa mi induce a dire: sono rispettoso
delle scelte individuali, ma penso anche che le conversioni politiche
sono piu' credibili se non sono a ridosso delle elezioni''. A sostenerlo
e' stato il segretario dei Ds, Piero Fassino, rispondendo ad una domanda
di un giornalista sulla candidatura in liste diverse da quella dei
Ds di esponenti del partito quali l' ex sottosegretario Pino Soriero
e l' ex segretario regionale della Cgil Fernando Pignataro. ''La formazione
delle liste - ha aggiunto Fassino - e' sempre il momento piu' delicato.
Me ne occupo da 35 anni e succede spesso che gli aspirazioni sia piu'
delle possibilita'. Tuttavia questo e' anche un segno importante,
dimostra come il partito sia ricco di personalita' tanto che potrebbe
presentare due liste ugualmente forti''.
Necessari i rigassificatori
Se l' Italia vuole diversificare le proprie fonti di approvvigionamento
del gas, i rigassificatori ''ci vogliono, anche perche' hanno una
tecnologia tra le piu' pulite''. ''Questo inverno - ha sostenuto Fassino
- abbiamo avuto una crisi di approvvigionamento dalla Russia per le
condizioni climatiche particolarmente rigide di quel Paese, ma questo
indica un problema che va affrontato. Il nostro fabbisogno di gas
dipende per il 90% da tre fornitori, la Russia, il Mare del Nord e
l' Algeria. Avere solo tre fonti e' rischioso. Bisogna diversificare
e quindi acquistare, anche da Paesi lontani. Per far cio' e' necessario
trasportare il gas allo stato liquido per poi ritrasformarlo. E per
far questo servono i rigassificatori''. ''Ogni volta - ha aggiunto
Fassino - che si parla di certi impianti si manifestano le paure delle
popolazioni. Di fronte a cio' occorre avere un atteggiamento razionale.
Non si devono alzare le spalle davanti alle paure dei cittadini ma
neanche farsi bloccare. Occorre instaurare un dialogo e cercare di
rendere condivisi questi progetti. E questo cercheremo di fare se
andremo al governo''.
Berlusconi non parla dei magri risultati
del suo governo
''Non stupisce che Berlusconi parli solo di altro perche' se dovesse
parlare del bilancio del suo Governo non potrebbe fare altro che parlare
di un bilancio magro''. ''Il governo di questi cinque anni - ha aggiunto
Fassino - ha deluso le aspettative che c' erano state. Non c' e' nessuna
garanzia che la destra, se dovesse governare per altri cinque anni,
possa dare delle risposte''. ''Bisogna mettere fine al governo della
destra - ha sostenuto il segretario Ds - per fornire all' Italia certezze
e darle la possibilita' di crescere. Se si vuole governare veramente
un Paese non lo possiamo fare con gli slogan. Il programma dell' Unione
e' di 280 pagine ed e' una prova di serieta'''.
La Salerno-Reggio un grande scandalo
"La Salerno-Reggio Calabria e' davvero un grande scandalo al
quale l'Unione, che considera questo intervento una assoluta priorita',
intende mettere fine". Lo dice- dai microfoni di Rtl- il segretario
dei Ds, Piero Fassino, che definisce "esasperante" la lentezza
con la quale proseguono i lavori su quella importante arteria del
Mezzogiorno. Il leader della Quercia afferma poi che il centrosinistra,
se vincera' le elezioni, effettuera' grandi investimenti nel Sud per
favorire la portualita', settore giudicato strategico, in quanto porta
da e per l'Oriente. Sempre a proposito di infrastrtture e collegamenti,
Fassino assicura: "Miglioreremo la rete ferroviaria, con l'obiettivo
di avere treni piu' rapidi, piu' puntuali e piu' puliti".
Adamo lascia la segreteria a Guccione e il quarto
posto alla Intrieri “Candidatura di servizio. Sono stati anni
intensi”
Nel listone della Camera per la Calabria il vicepresidente della
Giunta regionale Nicola Adamo, fino a poche ore fa segretario regionale
dei Ds e indicato al numero 4, chiede un cambio di collocazione, in
una posizione assolutamente piu' insicura, al numero 8. Cio' per rimarcare
quello che da giorni va sostenendo, circa la sua candidatura al servizio
di un progetto politico e facendo quindi chiaramente intendere come
subito dopo le elezioni politiche del 9 e 10 aprile optera' per restare
nella carica di vicepresidente della Regione rinunciando cosi' al
seggio parlamentare. ''La scelta - ha detto stasera Adamo introducendo
alla presenza di Piero Fassino i lavori del congresso regionale che
hanno portato all' elezione del nuovo segretario - rispettera' cosi'
la lealta' al mandato che abbiamo chiesto un anno fa''. Nelle stesse
conclusioni fatte stasera da Fassino e' stato ribadito il valore che
viene attribuito al lavoro della Giunta regionale guidata da Loiero
e da Adamo. Se la scelta di quest' ultimo sara' accettata al posto
numero 4 del listone dell'Ulivo si dovrebbe quindi candidare Marilina
Intrieri, sempre dei Democratici di Sinistra.
''Questi anni sono stati anni assai intensi ed impegnativi. Il congresso
del 2001 non fu un congresso unitario''. E' quanto ha detto il segretario
regionale uscente dei Ds, Nicola Adamo, nel corso del congresso del
suo partito. Facendo riferimento alle prossime elezioni politiche
e circa l'esperienza di governo regionale che lo vede impegnato come
vice presidente della Giunta, ha detto che serve ''attuare un programma
che faccia i conti con la contingenza internazionale e non si puo'
ripartire da questo Mezzogiorno. Questa campagna elettorale e' un
banco di prova. Noi, per l'esperienza di governo, ci presentiamo con
le carte in regola. Basta con i campanilismi e con le rivendicazioni
regionalistiche. Abbiamo subito l'onta dell'omicidio Fortugno. E'
stato un momento difficile per la sua famiglia, per il suo partito,
per la Calabria, ma noi abbiamo messo in campo la Calabria che reagisce
alla mafia. Si tratta di non arretrare da questa linea. Le elezioni
saranno un momento di verifica per tutti quanti noi e le nostre candidature
sono state esaminate e vagliate da una consultazione che ha investito
oltre 2500 compagni in tutta la Calabria. La lista unitaria e' e rimane
un progetto politico''. ''Quella di Prodi e Minniti capilista alla
Camera - ha proseguito Adamo - e' una scelta significativa. La guida
della lista al Senato e' stata data ad un bravo dirigente nazionale
meridionale del nostro partito che insieme a noi sara' artefice di
questo nuovo meridionalismo del governo Prodi. Bisogna tener presente
anche che Rosa Calipari ha deciso di fare due scelte: quella di candidarsi
con i Ds e quella di farlo in Calabria. Sulle ragioni della mia candidatura
ho gia' detto: dobbiamo dimostrare che siamo tutti impegnati in questa
battaglia''. Adamo ha poi ringraziato Loiero per la sua presenza ai
lavori del congresso ed il segretario regionale della Margherita,
Franco Bruno, e, pur non entrando nel merito della polemica di questi
giorni tutta interna ai Dl, ha detto: ''non compete a noi intervenire
in questo dibattito, ma lavoreremo fino all'ultimo perche' ci sia
unita'''.
Mancini (RNP) “Siamo l’unica novità”
''Stiamo completando rapidamente la raccolta delle firme che ci e'
stata imposta da un legge scritta contro di noi. I tanti cittadini
di ogni eta' che sono venuti in questi giorni a sottoscrivere le nostre
liste ci incoraggiano e incitano a continuare nelle nostre battaglie
di liberta'''. Lo ha detto Giacomo Mancini, deputato della Rosa nel
Pugno in visita ad un gazebo allestito a Cosenza in Piazza 11 Settembre
per la raccolta delle firme necessarie alla presentazione delle liste
elettorali. ''Intorno a noi - ha aggiunto Mancini - percepiamo tanta
attenzione e tanto entusiasmo che ci fa ritenere che anche in Calabria
la Rosa nel Pugno e' stata percepita come l' unica novita' del quadro
politico. La nostra freschezza sara' determinante per sconfiggere
il mal governo della destra e insieme per dare piu' slancio al centrosinistra
che in Calabria, come in Italia, presenta al proprio interno anche
elementi di conservazione che noi vogliamo correggere ed eliminare''
A Rossano parte la campagna elettorale dei Verdi
03/03 Parte da Rossano la lunga maratona politico elettorale dei
Verdi in vista del voto del 9 aprile. Domani alle ore 17.00, presso
la Sala Convegni dell’As n.3 ci sarà l’apertura
ufficiale della campagna elettorale. “Lo sviluppo culturale
e ambientale del territorio di Rossano – è scritto in
un comunicato dei Verdi di Calabria- e più in generale dello
jonio, al centro del confronto che vedrà la partecipazione
di Ermanno Marino, capogruppo dei Verdi in Consiglio comunale, Giuseppe
Campana, in rappresentanza del mondo imprenditoriale e candidato,
nelle liste Verdi, alla Camera e Luigi Marrello, segretario provinciale
della Federazione dei Verdi e capolista calabrese nelle liste del
Sole che ride per l’elezione alla Camera dei Deputati”.
La proposta ecologista contro le aggressioni ambientali e ai diritti
ripetutamente perpetuate dal governo di centro destra. Il partito
si mobilita per una “battaglia – ha detto Diego Tommasi,
assessore regionale alle Politiche ambientali – che è
prima di tutto una battaglia di civiltà e progresso”.
Presenti all’incontro anche Leo Autelitano, segretario della
Federazione regionale dei Verdi e Alessandro Bianchi, rettore dell’Università
Mediterranea di Reggio Calabria e candidati rispettivamente numero
due e numero uno nella lista Arcobaleno con l’Unione per l’elezione
al Senato. Le conclusione sono affidate all’assessore Diego
Tommasi, responsabile nazionale dei Verdi per le Politiche degli Enti
Locali.
Le candidature dell’Ulivo in Calabria
Romano Prodi, Marco Minniti (Ds), Nicodemo Oliverio (Ds), Nicola
Adamo (Ds), Dorina Bianchi (Dl), Leone Zappia (Ds), Franco Laratta
(Dl), Marilina Intrieri (Ds), Maria Grazia Lagana' (Dl), Franco Amendola
(Ds).
Berlusconi chiama in campo per il Senato, Formigoni,
Iorio e Galan
Nervosismo di Pisanu che dovrebbe rinunciare al Lazio. Spunta Martino
Roma, 3 mar. (Apcom) - Nodo Formigoni in via di soluzione. Ma in campo
scenderanno anche gli altri governatori della Cdl: Iorio (Molise)
e Galan (Veneto). Sarebbe stato lo stesso presidente del Consiglio
Silvio Berlusconi, durante una lunga giornata di consultazioni sul
rebus delle liste azzurre a via del Plebiscito con i coordinatori
Bondi e Cicchitto e i ministri Pisanu e Scajola, a decidere che i
presidenti di Regione dovessero tutti scendere in campo. La parola
definitiva verrà data soltanto domenica con l'annunciato incontro
tra Formigoni e il premier. Ma, intanto, sono molti i tasselli che
restano ancora da definire. In primis, il nodo del capolista nel Lazio.
Sarebbe stata infatti una giornata all'insegna del nervosismo quella
del ministro Pisanu. Per lui potrebbe sfumare la possibilità
di essere il numero uno a Roma per Palazzo Madama, mentre resterebbe
in piedi l'ipotesi di candidarlo capolista oltre che in Sardegna almeno
in altre due regioni del Sud (la Calabria e un'altra tra Puglia e
Campania). Un quadro che, secondo alcune voci, lascerebbe scontento
il responsabile del Viminale che potrebbe addirittura scegliere di
tornare a candidarsi alla Camera come numero due di Berlusconi nel
Lazio. Ma non la avrebbe 'spuntata' neanche Pera protagonista di un
braccio di ferro con Pisanu per la pole position: alla fine, andato
a vuoto l'ennesimo pressing del premier su Gianni Letta perché
fosse lui a candidarsi capolista al Senato a Roma (oltre che in Abruzzo),
per quella Regione si potrebbe puntare sul ministro della Difesa Antonio
Martino. Che, al pari di Pisanu, viene però accreditato nel
Lazio anche come numero due di Berlusconi alla Camera. Tra le poche
certezze, la candidatura del ministro dell'Economia Giulio Tremonti
alla Camera con il ruolo di numero due in Lombardia, Veneto, Emilia
Romagna, Calabria e forse anche in Piemonte. Tra le possibili candidature
espresse dallo staff di Palazzo Chigi prende quota quella di Valentino
Valentini, capo dell'Ufficio del presidente del Consiglio. Verso una
ricandidatura a Montecitorio sarebbe anche Claudio Scajola che andrebbe
ad occupare il posto di numero due dopo il premier in Liguria. In
questo caso, il ministro delle Attività produttive potrebbe
essere numero due anche in Piemonte, prendendo un posto che altrimenti
spetterebbe a Tremonti. E se Scajola andasse alla Camera, a fare il
capolista in Liguria al Senato potrebbe essere Alfredo Biondi. A seguirlo
dovrebbe essere uno dei candidati in quota Dc-Nuovo Psi, ma non è
detto che sia l'ex governatore Sandro Biasotti anche perché
lo stesso Cirino Pomicino, secondo quanto riferiva oggi Repubblica,
avrebbe detto: "Non è un Dc". Ancora da sciogliere
anche il nodo Senato in Piemonte. Gli azzurri locali avrebbero infatti
preferito un capolista espresso dal territorio. Ma dal momento che
si sta cercando di puntare ovunque sui big, non è escluso che
la testa di serie potrebbe essere Marcello Pera, sicuro candidato
anche nella 'sua' Toscana, un nome di fronte al quale gli azzurri
piemontesi non avrebbero alcuna obiezione. Meno complicato in quella
Regione il quadro alla Camera: Berlusconi capolista, uno tra Tremonti
e Scajola numero due, e poi Guido Crosetto e Maria Teresa Armosino:
ciascuno sarebbe terzo in una delle due circoscrizioni della Regione,
e presente anche nell'altra con una posizione meno elevata. In Sicilia
al Senato candidati sicuri dovrebbero essere l'attuale capogruppo
Renato Schifani e il ministro La Loggia. Non viene escluso, tuttavia,
che il ruolo di capolista alla fine possa andare a Carlo Vizzini come
riconoscimento delle trattative portate a buon fine con i 'piccoli'.
Callipo (Confindustria) “Basta polemiche,
puntare sui fatti”
03/03 ''In Calabria e' il sistema in se' che presenta buchi vistosi
ed esigerebbe soluzioni forti, coraggiose, determinate, non polemiche
continue e slogan cui non seguono mai fatti veri, concreti. Piu' che
di polemiche la Calabria ha urgente bisogno di capire come invertiamo
la tendenza al declino''. Lo afferma, in una dichiarazione, Pippo
Callipo, presidente regionale di Confindustria. ''C' e' una regione
come la Calabria - sostiene Callipo - che vive una condizione economica
e sociale drammatica e non vi sono, allo stato, segnali d' inversione
della tendenza. Una regione al limite della bancarotta finanziaria,
con famiglie intere che non sanno come sbarcare il lunario, disoccupati
cronici e giovani laureati che si vedono sbarrare ogni prospettiva.
Eppure, dinanzi a questo disastro generale, la politica si preoccupa
esclusivamente di candidature e di posti in lista. Tutto questo mi
sembra paradossale: e' come spingere un' intera regione a non recarsi
alle urne''. Per il leader degli industriali calabresi ''nel meccanismo
istituzionale del Paese qualcosa forse non funziona come dovrebbe,
e di sicuro bisognerebbe correre ai ripari per far riavvicinare la
politica alla gente che ha bisogno d' essere ascoltata, tutta, nessuna
componente della societa' esclusa. E chi si candida a governare il
Paese, quindi non un condominio, ha il dovere di spiegarci come intende
rinnovarlo e come intende restituire centralita' alle aree depresse
come la Calabria. Ma tutto cio' sembra non importare a nessuno. L'
unica preoccupazione e' la composizione di liste, quasi fosse un gioco
da cui e' naturalmente esclusa la societa' civile''. 'Le parole non
bastano piu' - prosegue Callipo Servono progetti, fatti chiari, indicazioni
puntuali su come rilanciamo lo sviluppo della Calabria che, come denunciamo
noi imprenditori e tutto il sindacato, non si comprende ancora quale
deve essere, chi lo deve progettare, con chi e per cosa. Percio' la
politica, oggi tutta protesa a occuparsi di se stessa, forse anche
a causa di un' assurda legge elettorale che riduce gli spazi del cittadino
e la sua possibilita' persino a scegliere i parlamentari, deve compiere
uno sforzo, anche perche' ha il dovere di dare risposte ai problemi
che pongono gli imprenditori, i cittadini, i meno abbienti. Altrimenti
tutto diventa inutile, un parlarsi addosso privo di riscontri obiettivi
e, continuando cosi', non mi pare che si possa andare da nessuna parte.
Ne' la Calabria ne' il Paese''. ''Alla profonda sfiducia dei cittadini
- sostiene ancora il presidente di Confindustria Calabria - soprattutto
dei calabresi, verso una politica che vive lontano dai bisogni della
gente, occorre prestare piu' attenzione. Oggi mi pare che stiamo perdendo
di vista, e proprio nel momento fondamentale per un Paese democratico
com' e' il rinnovo del Parlamento, le cose serie. Al voto gli imprenditori
non si sottraggono, ma chiedono che la politica usi un linguaggio
comprensibile e inizi ad assumersi le proprie responsabilita' rispetto
a una molteplicita' di emergenze sociali irrisolte, impegni non mantenuti.
E soprattutto chiediamo un bilancio delle cose fatte finora per la
Calabria e un progetto di rilancio della regione di cui al momento
neanche si discute''
Veraldi “La Calabria lanci un segnale di forte
unità”
''Il Sud riveste una grande importanza per il rilancio del nostro
Paese. Per questo e' necessario che la Margherita, in Calabria, lanci
un segnale forte di unita', fondamentale condizione per conseguire
gli obiettivi contenuti nel programma del nostro prossimo futuro governo''.
Ad affermarlo e' stato il senatore della Margherita Donato Veraldi
in occasione della terza tappa del ''Margherita Express'', oggi a
Rossano. ''Il Mezzogiorno - ha aggiunto Veraldi - ha tutte le risorse
umane, culturali e ambientali necessarie per crescere. In un contesto
sociale cosi' delicato come quello calabrese, anche a fronte degli
ultimi drammatici episodi di violenza che si sono verificati sul territorio,
e' importante valorizzare iniziative di diretto confronto e contatto
con i cittadini, fondamentali attori della crescita del nostro Paese
e non semplici passeggeri''.
Bianco (DL) “Servono infrastrutture non promesse”
''Si tratta di non fare promesse roboanti, parole magiche come quelle
che abbiamo sentito in questi giorni per i pensionati che improvvisamente
potranno entrare gratis allo stadio. Crotone e il Sud non hanno bisogno
di questo tipo di promesse. Abbiano la necessita' di impegni seri,
concreti. E uno di questi riguarda il sistema dei trasporti''. E'
quanto ha detto Enzo Bianco a Crotone a margine del Margherita Express.
''Possiamo - si e' chiesto Bianco - stare nella condizione di quando
da piccolo, per andare dalla Sicilia alla Puglia, ci mettevo 24 ore?
Oggi ci mettiamo ancora 24 ore dalla Sicilia alla Puglia e Crotone
rischia persino di vedere chiusa la propria stazione''. Bianco ha
poi fatto riferimento all' autostrada Salerno-Reggio Calabria sostenendo
che ''ancora oggi e' un eterno cantiere. I cantieri chiudiamoli rapidamente
e poi occupiamoci seriamente delle dorsale ionica da un punto di vista
ferroviario e da un punto di vista del trasporto anche su ruota''.
Informazioni sulle elezioni
Deputati e senatori per ogni circoscrizione. In
Calabria 22 alla Camera e 10 al Senato
E' la Lombardia la regione che avra' piu' deputati e senatori nella
prossima legislatura: la legge le assegna in tutto 145 parlamentari.
La Valle d'Aosta, invece, e' la regione con meno parlamentari: ne
avra' solo due. All'estero verranno eletti sei senatori e dodici deputati.
Ecco, di seguito, uno schema dei parlamentari assegnati per ogni circoscrizione
elettorale per la Camera dei deputati ed il Senato della Repubblica.
CAMERA
- PIEMONTE 1 24
- PIEMONTE 2 22
- LOMBARDIA 1 40
- LOMBARDIA 2 43
- LOMBARDIA 3 15
- TRENTINO ALTO ADIGE 10
- VENETO 1 29
- VENETO 2 20
- FRIULI-VENEZIA GIULIA 13
- LIGURIA 17
- EMILIA ROMAGNA 43
- TOSCANA 38
- UMBRIA 9
- MARCHE 16
- LAZIO 1 40
- LAZIO 2 15
- ABRUZZO 14
- MOLISE 3
- CAMPANIA 1 33
- CAMPANIA 2 29
- PUGLIA 44
- BASILICATA 6
- CALABRIA 22
- SICILIA 1 26
- SICILIA 2 28
- SARDEGNA 18
- VALLE D'AOSTA 1
TOTALE 618
CIRCOSCRIZIONE ESTERO
- EUROPA 6
- AMERICA MERIDIONALE 3
- AMERICA SETTENTRIONALE 2
- AFRICA, ASIA E OCEANIA 1
TOTALE 12
SENATO
- PIEMONTE 22
- VALLE D'AOSTA 1
- LOMBARDIA 47
- TRENTINO ALTO ADIGE 7
- VENETO 24
- FRIULI-VENEZIA GIULIA 7
- LIGURIA 8
- EMILIA ROMAGNA 21
- TOSCANA 18
- UMBRIA 7
- MARCHE 8
- LAZIO 27
- ABRUZZO 7
- MOLISE 2
- CAMPANIA 30
- PUGLIA 21
- BASILICATA 7
- CALABRIA 10
- SICILIA 26
- SARDEGNA 9
TOTALE 309
Messa in moto la macchina elettorale. Il voto e
la par condicio
Con la firma, avvenuta oggi, da parte del presidente della Repubblica
Carlo Azeglio Ciampi, del decreto di convocazione dei comizi elettorali
per il rinnovo del Parlamento, e' scattata anche la par condicio:
il ministro dell' Interno Giuseppe Pisanu lo ha chiarito oggi, nel
corso di una conferenza stampa nel corso della quale ha fornito tutte
le informazioni sulla prossima tornata elettorale che coinvolgera'
oltre 50 milioni di italiani il 9 e il 10 aprile prossimi. Pisanu
ha anche detto che ''il rischio di terrorismo sulle elezioni politiche
e' per ora teorico: non abbiamo segnali di alcun progetto di attentato'',
ma ha aggiunto che ''il rischio di un attentato lo dobbiamo mettere
in conto perche' la coincidenza con le elezioni, come ci insegnano
altri Paesi, puo' costituire un'attrattiva per i gruppi terroristici
che cercano non solo visibilita' ma di influenzare decisioni popolari''.
Il ministro ha poi sottolineato come destino preoccupazione ''i 101
episodi di violenza politica diffusa registrati dal 1 gennaio ad oggi'',
aggiungendo che ''e' vero che c'e' un tasso troppo alto di conflittualita'
politica nel Paese''. Il ogni caso il ministro, pur ammettendo che
la procedura elettorale e' ''piuttosto complessa e avremo qualche
difficolta' in piu' perche' operiamo con una nuova legge elettorale'',
ha assicurato che ''l'amministrazione sara' all'altezza della situazione.
Le elezioni sono il momento piu' alto e delicato della vita democratica
e vanno gestite con il massimo scrupolo e imparzialita'''.
QUANDO SI VOTA
si vota domenica 9 aprile dalle ore 8 alle 22 e lunedi' 10 aprile
dalle ore 7 alle 15. Per l'elezione alla Camera voteranno coloro che
sono iscritti nelle liste elettorali mentre per l'elezione al Senato
voteranno coloro che compiranno 25 anni a far data dal 9 aprile. Con
riferimento alla Camera dei deputati il numero degli elettori, compresi
i residenti all'estero, sono 50.317.812 (24.246.420 maschi e 26.071.392
femmine). Si vota in tutto il territorio nazionale, i comuni interessati
sono 8.101, le sezioni elettorali sono 60.798.
COME SI VOTA
per l'elezione della Camera l'elettore esprime il voto tracciando
un solo segno nel rettangolo che contiene il contrassegno della lista
da lui prescelta (o del candidato per la regione Valle d'Aosta). Per
l'elezione del Senato il voto si esprime tracciando un solo segno
nel rettangolo che contiene il contrassegno della lista prescelta.
RILEVAZIONE INFORMATIZZATA DELLO SCRUTINIO
in misura non superiore al 25% del totale nazionale delle sezioni,
vi sara' la rilevazione informatizzata dello scrutinio delle elezioni.
Le regioni nelle quali si terra' questa rilevazione - che avverra'
insieme a quella 'tradizionale' - sono Lazio, Sardegna, Puglia e Liguria.
La spesa complessiva autorizzata per la sperimentazione ammonta a
34.620.722 euro. Pisanu ha assicurato che ''il rischio brogli non
esiste'' e che se vi dovesse essere difformita' tra lo scrutinio 'tradizionale'
e quello elettronico, a prevalere sara' il primo.
LE NOVITA'
una novita' riguarda gli elettori dipendenti da apparecchiature elettromedicali
per i quali e' stato previsto, su richiesta, di essere ammessi al
voto nell' abitazione in cui dimorano. Un'altra novita' interessa
alcune categorie che per la prima volta potranno votare pur trovandosi
temporaneamente all'estero. Una terza novita' di rilievo e' costituita
dalla nuova disciplina che ha modificato le modificato le modalita'
di designazione degli scrutatori: la commissione elettorale comunale
dovra' infatti procedere alla nomina e non piu' al sorteggio degli
scrutatori. E' stato stabilito che la commissione debba effettuare
questa nomina all'unanimita' prevedendo, qualora non sia raggiunta,
che ciascun membro della stessa commissione voti, con riferimento
a ciascun ufficio elettorale di sezione, per un nome e che siano proclamati
eletti coloro che abbiano ottenuto il maggior numero di voti.
I PRINCIPALI ADEMPIMENTI ELETTORALI
giovedi' 23 febbraio e' prevista l'affissione, in tutti i comuni,
del manifesto con il quale il sindaco porta a conoscenza gli elettori
che il 9 e il 10 aprile si terranno le elezioni politiche. Da venerdi'
24 a domenica 26 febbraio i partiti o i gruppi politici che intendono
partecipare alle elezioni depositano presso il ministero dell'Interno
il contrassegno con il quale intendono contraddistinguere la loro
lista. Da domenica 5 marzo a lunedi' 6 marzo, invece, i partiti o
gruppi politici che intendono partecipare alle elezioni depositano
presso gli Uffici centrali circoscrizionali per l'elezione della Camera,
presso gli uffici elettorali regionali per l'elezione del Senato e
presso l'Ufficio centrale per la circoscrizione Estero, le liste dei
candidati relative a ciascuna circoscrizione o regione. Particolari
modalita' sono in vigore per la Valle d'Aosta e per il Trentino Alto
Adige.
LE SPESE DELLO STATO
la spesa massima finanziabile per effettuare le elezioni e' complessivamente
di 393.147.000 euro. In Italia, il costo massimo a sezione e' pari
a 5.678,63 euro (da moltiplicare per le 61.700 sezioni elettorali),
all'estero il costo ad elettore e' di 14,55 euro, da moltiplicare
per i quasi 3 milioni di elettori residenti all'estero.
AMMISSIONE AI SEGGI OSSERVATORI OCSE
tra le novita' c'e' anche l'ammissione ai seggi degli osservatori
Ocse, l'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa.
Le tappe del procedimento preparatorio al voto
Gli italiani andranno dunque alle urne il 9 e il 10 aprile prossimi
mentre le nuove Camere terranno la prima seduta il 28 aprile. E' quanto
ha stabilito il decreto di convocazione dei comizi elettorali che
e' stato firmato oggi dal presidente della Repubblica Carlo Azeglio
Ciampi. Queste sono le tappe piu' importanti del procedimento elettorale
preparatorio:
DEPOSITO DEI CONTRASSEGNI, DEL PROGRAMMA E INDICAZIONE CANDIDATO
Tra le ore 8 del 44mo e le ore 16 del 42mo giorno antecedente quello
della votazione, i rappresentanti dei partiti o gruppi politici organizzati
che intendono presentare liste di candidati per l'elezione alla Camera
o al Senato, depositano presso il ministero dell'Interno il contrassegno
con cui intendono contraddistinguere le liste. All'atto del deposito
del contrassegno i partiti o gruppi politici organizzati possono effettuare
una dichiarazione di collegamento in coalizione. Contestualmente al
deposito del contrassegno, i partiti o gruppi politici che si candidano
a governare devono depositare il programma elettorale nel quale dichiarano
nome e cognome della persona da loro indicata come capo della forza
politica.
PRESENTAZIONE DELLE CANDIDATURE
La presentazione delle candidature e' effettuata - nell'ambito di
ciascuna circoscrizione per le elezioni della Camera o circoscrizione
elettorale per le elezioni del Senato - per liste di candidati. Ciascuna
lista e' composta da un elenco di candidati in numero non inferiore
a un terzo e non superiore al numero dei seggi assegnati alla circoscrizione.
La presentazione delle liste e' effettuata presso la cancelleria della
Corte d'Appello o del Tribunale sede dell'Ufficio centrale circoscrizionale
per la Camera o dell'ufficio regionale per il Senato dalle ore 8 del
35mo giorno alle ore 20 del 34mo giorno antecedente quello della votazione.
MODALITA' DI ESPRESSIONE DEL VOTO
Il sistema per l'elezione della Camera e quello per l'elezione del
Senato prevedono disposizioni simili riguardo all'espressione del
voto e alle caratteristiche della scheda elettorale. L'elettore ha
a disposizione una sola scheda che riproduce di contrassegni di tute
le liste presentate. I contrassegni delle liste collegate in una coalizione
sono riprodotti di seguito, in linea verticale. Ogni elettore dispone
di un unico voto, che si esprime tracciando un solo segno nel rettangolo
contenente il contrassegno della lista prescelta. Non e' prevista
l'espressione di preferenze.
OPERAZIONI DI VOTO E DI SCRUTINIO
Gli elettori possono votare dalle ore 8 alle ore 22 della domenica
fissata per l'inizio della votazione (in questo caso il 9 aprile)
e dalle ore 7 alle ore 15 del giorno successivo. Le operazioni di
scrutinio hanno inizio subito dopo la chiusura della votazione, devono
essere proseguite senza interruzione e completate entro le ore 14
del giorno successivo.
Chiude la XIV Legislatura. Rovente il calendario
fino a giugno. Si vota per 3 elezioni e un referendum e per il nuovo
Capo dello Stato.
Addio alla XIV legislatura: il presidente della Repubblica ha firmato
il decreto di scioglimento delle Camere, il Consiglio dei ministri
ha indicato il 9-10 aprile come data del voto, convocato i comizi
elettorali e avviato cosi' la campagna elettorale vera e propria.
La tabella di marcia, fissata nell'incontro tra Berlusconi e Ciampi
il 26 gennaio scorso (quello che 'blindo'' il calendario di fine legislatura)
e' stata rispettata in pieno. Ora, sciolte le Camere, finisce la legislatura
e si entra nel vivo di cinque bollenti per la politica. Un periodo
nel quale l'ingorgo istituzionale supera di gran lunga quello registrato
nel 1992: da qui a giugno si susseguiranno le elezioni politiche,
quella del Capo dello Stato da parte dei nuovi 'inquilini' di Montecitorio
e Palazzo Madama, la nomina del nuovo governo, le elezioni amministrative
(per i sindaci di citta' come Roma, Milano, Napoli, Torino), le regionali
in Sicilia, il referendum confermativo sulla riforma della Costituzione.
Ecco il timing di questo semestre politicamente bollente.
FEBBRAIO
Si vota il 9 aprile in base ad un orientamento a caldeggiato dal presidente
della Repubblica ''nell'interesse del Paese''. Ciampi, infatti, ha
spiegato che gli impegni istituzionali, anche internazionali, e la
redazione di un Dpef particolarmente difficile, con gli impegni di
rientro dal debito e che dovra' essere vagliato dall'Ecofin, rende
necessario avere a giugno un governo nella pienezza dei suoi poteri.
In un primo tempo, la data di scioglimento era indicata nel 29 gennaio,
le altre due settimane sono state chieste dal presidente del Consiglio
per condurre in porto alcune proposte di legge pendenti. Di 13 giorni
e' stata rinviata cosi' anche l'entrata in vigore della par condicio
(dalla pubblicazione del decreto di convocazione dei comizi elettorali
in Gazzetta Ufficiale).
MARZO
Entro il 26 febbraio dovranno essere depositati i programmi, entro
il 5 marzo le liste, i simboli e le candidature in base alla nuova
legge elettorale proporzionale, caratterizzata da tre soglie di sbarramento,
premio di maggioranza e liste bloccate. Entrera' cosi' nel vivo la
campagna elettorale.
APRILE
Il 9 si vota. La prima seduta delle Camere deve tenersi non oltre
il ventesimo giorno dalle elezioni. Per prassi avviene tra la seconda
e la terza settimana dal voto. Il giorno prescelto e comunicato dal
Quirinale e' il 28 aprile.
MAGGIO
Dopo l'elezione dei presidenti di Camera e Senato, il Parlamento sara'
chiamato ad eleggere il nuovo presidente della Repubblica. Il mandato
di Ciampi scade il 13 ma se le Camere sono sciolte o non ancora formate
la Costituzione prevede (articolo 85) che l'elezione abbia luogo entro
15 giorni dalla riunione delle nuove Camere. Nel frattempo sono prorogati
i poteri del presidente della Repubblica in carica. Resta in carica
per lo svolgimento degli affari correnti anche il governo Berlusconi.
Sara' il successore di Ciampi al Quirinale ad avviare le consultazioni
e a nominare il nuovo governo, che dovra' ricevere dalle Camere il
voto di fiducia entro 10 giorni dalla sua formazione. Sempre maggio
viene indicato come il mese piu' probabile per le elezioni amministrative,
che riguarderanno tra i principali comuni anche Roma, Milano, Torino,
Napoli e Cosenza Tramontata ogni ipotesi di election day (l'accorpamento
delle amministrative con le politiche), le elezioni per la regione
Sicilia, 8 province e 1.250 comuni, si dovrebbero tenere in primavera.
Anche in questo caso la data piu' probabile e' una delle ultime domeniche
di maggio.
GIUGNO
Si potrebbe votare per il referendum confermativo della riforma costituzionale,
che contiene devolution e premierato forte. Il timing per fissare
la data e' complicato ulteriormente dall'ingorgo elettorale e istituzionale.
E il giorno del voto potrebbe slittare a dopo l'estate. Entro il 30
giugno il governo deve presentare al Parlamento il Dpef.