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Notizie di Politica
Maggio 2006

 

Mimmo Barile ai dirigenti della Cdl “E adesso dimettetevi tutti”

31/05 "E adesso dimettetevi tutti". E' l' invito che Mimmo Barile, rappresentante della Cdl nell' Amministrazione provinciale di Cosenza - rivolge ai coordinatori della Cdl calabrese all' indomani degli esiti della tornata elettorale di domenica e lunedì scorsi. "Il disastroso risultato elettorale della Calabria che ci assegna la maglia nera della Cdl - prosegue Barile - deve indurre a comportamenti conseguenti. Bene hanno fatto Tonino Gentile, Michele Trematerra e Roberto Occhiuto a parlare di una fase di rifondazione e di una nuova dirigenza e ad evidenziare la crisi ormai palese, ma prevedibile". "Adesso, secondo me, - sottolinea Barile - occorrono scelte doverose, in attesa che vertici nazionali assumano responsabilmente e presto delle decisione serie. Pertanto invito i responsabili regionali dei partiti della Casa delle libertà a compiere, per decenza, l' unico atto possibile: 'e adesso dimettetevi tutti'".

Intrieri (DS) “L’Unione rafforza le posizioni”

31/05 ''Il centrosinistra in Calabria rafforza le proprie posizioni in modo significativo anche rispetto al voto delle politiche e si afferma al primo turno nei Comuni di Cosenza e Crotone e nella Provincia di Reggio Calabria e accede, con ottime possibilita' di successo, al secondo turno nella citta' di Catanzaro''. Lo sostiene, in una dichiarazione, Marilina Intrieri, deputato dell' Ulivo e viceresponsabile nazionale Enti locali dei Ds. ''Questo turno elettorale - aggiunge Intieri - conferma il riconoscimento, da parte degli elettori, delle qualita' degli amministratori e delle candidature del centro-sinistra e segna la sconfitta del tentativo di Berlusconi di radicalizzare lo scontro tra maggioranza e opposizione che gli elettori hanno dimostrato di non gradire. Un blocco sociale e politico in Calabria si e' scomposto e bisogna vigilare molto per impedire qualunque tentativo di infiltrazioni da parte della malavita organizzata. Ora, senza alcun indugio, serve un impegno forte sui contenuti dell'azione di governo regionale per una Calabria piu' moderna e piu' inclusiva, con scelte che siano condivise e sostenute dal governo nazionale''. ''Ha ragione, pertanto, il segretario regionale della Calabria dei Ds, Carlo Guccione - conclude Marilina Intrieri - quando afferma che i grandi temi del confronto politico calabrese abbisognano subito di un' analisi e di una riflessione da parte dell' Ulivo e delle altre forze dell' Unione ad un anno dalle elezioni regionali, mentre si avvia il grande lavoro del Governo Prodi''.

Loiero: “Il partito democratico è il futuro”

31/05 "Il processo di formazione del Partito Democratico avviato dagli elettori in tutto il Paese è irreversibile e rappresenta il futuro per l'Unione. E il successo ottenuto alle amministrative in Calabria, dove abbiamo anticipato l'esperienza risultando il primo partito a Catanzaro, non è altro che la cartina di tornasole". Va avanti nel suo progetto il presidente della Regione Calabria, Agazio Loiero, ed il Partito Democratico Meridionale, "pronto a fare parte - riferisce una nota del portavoce - di quello nazionale, quando ci sarà, entro dieci giorni si doterà degli organi direttivi provvisori che, sembra più che probabile, vedranno cinque donne al vertice, come coordinatrici, nelle cinque province calabresi". "E' un altro segnale - aggiunge Loiero parlando con i giornalisti - della voglia di cambiamento e di partecipazione espressa dagli elettori. In Calabria trova uno sbocco immediato. C'é da augurarsi che nasca presto il Partito nazionale, superando le resistenze che certe oligarchie potrebbero ancora opporre".

Fedele (FI) “Le beghe interne pesano sul risultato”

31/05 "Sul dato negativo conseguito dal centrodestra in Calabria, da Reggio a Cosenza passando per Catanzaro e Crotone, occorrerà riflettere con la massima attenzione. Le beghe interne spesso prive di valide ragioni politiche e scelte che a volte puntano più sull' immagine e meno sul consenso dei candidati hanno contribuito all' insuccesso conseguito dalla Casa delle libertà in Calabria". Lo afferma Luigi Fedele, deputato di Forza Italia. "D' altra parte - prosegue Fedele - quando cede Forza Italia bisogna constatare che cede l' intera coalizione ed è giunto anche il momento di capire che nei singoli territori non possiamo sempre affidarci all' effetto Berlusconi, che è formidabile a livello di competizione elettorale nazionale ma non quando si discute di poteri locali e ciò perché, nelle competizioni amministrative, subentrano dinamiche tipicamente localistiche. D'ora in avanti, però, contando anche sull' inevitabile incapacità del Governo Prodi di reggere all' urto dei problemi che il Paese pone con una maggioranza risicata e litigiosa e l' inconsistenza amministrativa ed istituzionale del Governo Loiero in Calabria, l' assillo del centrodestra deve essere unico e compatto: riorganizzarsi rapidamente, sia in termini di leadership affidabili e credibili sia in termini di forza, radicamento consenso e progettualità". Per Fedele "stupisce lo stupore di chi guarda al dato positivo conseguito in questa tornata amministrativa dal partito del presidente della Regione, Agazio Loiero. I commenti positivi di alcuni analisti della politica francamente lasciano per davvero il tempo che trovano o confidano nell' assenza di memoria storica da parte di tutti noi. Siccome noi, però, per fortuna la memoria ce l' abbiamo e anche tanta, il dato positivo conseguito da Loiero non può che essere interamente ascrivibile alla gestione clientelare delle risorse pubbliche e del voto. A chi stenta a crederci consiglio di andarsi a rileggere le cronache e i commenti di qualche anno fa quando il Loiero di turno era l'on. Zavettieri, assessore ed uomo forte della Giunta regionale presieduta da Chiaravalloti. A quei tempi, dal nulla l' on. Zavettieri, grazie alla gestione clientelare del voto e alla possibilità di controllare la stanza dei bottoni, mise su un partito che nelle competizioni elettorali che si succedettero ottenne consensi spropositati, salvo poi sgonfiarsi irrimediabilmente quando lo stesso Zavettieri uscì dalla stanza dei bottoni. E' esattamente quanto sta accadendo con Loiero e il suo partito: fintanto che la politica tutta consentirà al presidente di fare e disfare tutto ciò che gli aggrada i consensi al Pdm cresceranno, salvo svanire clamorosamente il giorno dopo che Loiero tornerà ad essere un politico costretto a contare soltanto sulle proprie forze e la propria capacità politica. A maggior ragione - conclude il parlamentare di Forza Italia - i partiti del centrodestra hanno il dovere di tenersi a debita distanza dai condizionamenti trasversali del presidente Loiero e di lavorare per irrobustire la nostra aggregazione per prepararla allo svolgimento di compiti e ruoli di governo"

Trematerra (Udc) “La debacle alle elezioni impone autocritica”

31/05 ''In Calabria c' e' una situazione elettorale e politica grave per la Casa delle liberta'. Qualcuno pensa alle posizioni singole sui referendum oppure crede di scaricare le colpe su partiti coerenti e presenti sul territorio come l'Udc, ma la serieta' della situazione impone un' analisi che non sia di parte''. Lo sostiene, in una dichiarazione, Gino Trematerra, senatore dell' Udc e capo della segreteria politica di Lorenzo Cesa. ''O facciamo tutti autocritica - aggiunge Trematerra - smettendola con gli atteggiamenti professorali oppure si attua la solita rimozione che non portera' a nulla. La debacle elettorale e' figlia di un forte arretramento territoriale dei partiti del centrodestra, che non sanno attrarre corpi sociali e rappresentare ceti elettorali variegati. L' elettorato ci chiede partecipazione e noi rispondiamo con una lontananza che viene punita dall' astensionismo: il radicamento territoriale presuppone che ognuno di noi, specie i parlamentari, sia espressione continua di chi lo ha eletto. Dobbiamo invertire la rotta senza polemiche speciose e controproducenti, come quella sulla posizione dei singoli partiti in vista del referendum, ma guardare avanti ripensando alla nostra azione sul territorio ed ascoltando l' elettorato''.

Corbelli sulle amministrative: “Senza opposizione si rischia il regime”

31/05 ''In Calabria, domenica e lunedi', non si e' registrata solo una debacle della Casa delle Liberta', ma la liquefazione e scomparsa dell' opposizione. I casi di Cosenza, Crotone, Reggio, dove il centrosinistra vince, in alcuni casi, con oltre l' 80%, segnano la fine del centrodestra calabrese''. A sostenerlo e' Franco Corbelli, leader del movimento Diritti Civili che, in una nota, chiede l' intervento di Berlusconi, Fini e Casini e parla ''di inquietante 'caso Calabria', con la disfatta e scomparsa, di fatto, della Casa delle Liberta'''. Per Corbelli si e' in presenza di un ''pericoloso vulnus democratico e di blocco di potere che rischia di trasformarsi in regime, di situazione a forte rischio che dovrebbe seriamente preoccupare e allarmare. In Calabria, infatti, quasi tutti i comuni, quattro Province su cinque, la Regione, tre citta' capoluogo (a Catanzaro si andra' al ballottaggio) tutti i centri di potere sono nelle mani della centrosinistra, che governa adesso anche il Paese. E' una situazione che rischia di degenerare in un vero e proprio regime. Di contro il centrodestra e' scomparso letteralmente. Eppure meno di due mesi fa, alle elezioni politiche, la Casa della Liberta' aveva fatto registrare risultati eccezionali e clamorosi anche in Calabria. Adesso invece partiti come Forza Italia a Cosenza addirittura non sono riusciti neppure a presentare la lista, che e' stata ricusata''. A giudizio del leader di Diritti civili ''i responsabili calabresi di questo sfascio o tacciono o si autoassolvono, scaricando su Roma le proprie pesanti responsabilita'. Questa classe parlamentare, politica e dirigente calabrese del centrodestra deve essere subito rimossa e mandata a casa, insieme ai suoi portaborse e inciucisti. Occorre rifondare la Casa delle Liberta' ma partendo da personaggi nuovi. Diritti Civili cerchera' di supplire alla latitanza di questi personaggi e dei loro scudieri del Polo con una forte azione di opposizione e resistenza e democratica al centrosinistra, dentro e fuori le istituzioni''.

Loiero: “I risultati delle elezioni spingono verso il Partito Democratico”

30/05 "Sono gli elettori a spingere per il Partito democratico come formazione politica innovativa. In questo senso il voto è eloquente in tutto il Paese. Ai dirigenti del centrosinistra non resta che prenderne atto e procedere velocemente alla sua costituzione, secondo le indicazioni della base". Lo sostiene, in una dichiarazione, Agazio Loiero, presidente della Regione Calabria, secondo il quale "il risultato elettorale imprime un' accelerazione verso il nuovo soggetto politico del centrosinistra". "Mi preme evidenziare per questo - aggiunge Loiero - il dato calabrese, dove il Partito democratico meridionale da me fondato, pronto a confluire nel Partito democratico nazionale, é in assoluto il primo partito a Catanzaro e fornisce un contributo importante al successo del centrosinistra nelle provinciali di Reggio Calabria e nelle comunali di Cosenza e di Crotone, dove si registra il disastro del centrodestra. Ovunque il Partito democratico è massicciamente premiato dal consenso popolare. Questo deve far riflettere coloro che non hanno ben compreso a pieno quale può essere la forza di una formazione, che non sia soltanto un altro partito, nella quale tutti, ma proprio tutti, e soprattutto le donne, che fino a ora sono state tenute ai margini, possano avere uno spazio di partecipazione adeguato". "Un soggetto politico unitario - conclude Loiero - deve costituire l' obiettivo prioritario per tutto il centrosinistra. La Calabria ha dimostrato di essere pronta, anzi di essere apripista di un tale progetto".

Diego Tommasi coordinatore nazionale dei Verdi

30/05 L'esecutivo nazionale del Sole che Ride ha nominato all'unanimita' il deputato Massimo Fundaro' coordinatore dell'esecutivo nazionale e l'assessore regionale calabrese all'Ambiente Diego Tommasi coordinatore della segreteria di presidenza. Massimo Fundaro' e Diego Tommasi sostituiscono rispettivamente Angelo Bonelli e Paolo Cento. La componente dell'esecutivo Daniela Guerra e' stata nominata responsabile della conferenza nazionale degli eletti. Lo rende noto un comunicato dell'esecutivo nazionale del Sole che Ride.

L’Unione sorride, la CDL sconfitta

30/05 Su 126 Comuni con oltre 15 mila abitanti, 79 sono riusciti ad eleggere il sindaco al primo turno, mentre per altri 47 bisognera' andare al ballottaggio l'11 e 12 giugno. Gli altri 1.145 Comuni con popolazione inferiore ai 15 mila abitanti hanno eletto, nelle giornate di domenica e lunedi', il proprio sindaco, non essendo previsti ballottaggi nei piccoli Comuni. Si e' conclusa cosi' questa prima, importante, tornata elettorale, che ha chiamato alle urne quasi 20 milioni di elettori in tutta Italia e ha riguardato complessivamente 1.261 Comuni, 8 Province e il rinnovo dell'assemblea regionale siciliana, dove il governatore uscente, Salvatore Cuffaro, sostenuto dalla Cdl, ha avuto la meglio sulla candidata dell'Unione, Rita Borsellino. Le quattro grandi citta' in cui si votava, Milano, Torino, Roma e Napoli, hanno visto a Milano la vittoria di Letizia Moratti, candidata della Cdl, mentre a Roma, Torino e Napoli si sono riaffermati i candidati sindaci uscenti, tutti dell'Unione: rispettivamente Walter Veltroni, Sergio Chiamparino e Rosa Russo Iervolino. Nelle otto Province in cui si votava, l'Unione ha battuto la Cdl 5 a 3, strappando al centrodestra Reggio Calabria e riconfermandosi alla guida delle Province di Mantova, Lucca, Ravenna e Campobasso. La Cdl si e' affermata, invece, nelle Province di Pavia e Imperia e nella roccaforte leghista di Treviso. L'Unione puo' dunque sorridere per questo risultato, che ha visto crescere i consensi non solo di sindaci come Chiamparino e Iervolino, che nel 2001 avevano vinto al ballottaggio, ma anche dello stesso Veltroni, che ha sbaragliato l'avversario, l'ex ministro dell'Agricoltura nel governo Berlusconi, Gianni Alemanno. Anche Milano, sebbene sia rimasta saldamente in mano della Cdl, ha visto una crescita di consensi per l'Unione che aveva candidato Bruno Ferrante, ora prefetto senza lavoro, il quale, nella conferenza stampa di oggi, ha mosso qualche rimprovero ai partiti che lo hanno sostenuto ''che avrebbero dovuto credere un po' di piu' - ha detto - alla possibilita' di una vittoria''. E cosi', se Silvio Berlusconi fa notare come Forza Italia si confermi il primo partito italiano ''anche in una competizione amministrativa - ha osservato - sul terreno a noi piu' sfavorevole'' e conquisti, solo a Milano, ben 52.577 preferenze, si impone per la Cdl una profonda riflessione. A sostenerlo e' anche Alemanno, secondo il quale ''e' necessario dare vita ad un laboratorio di comunicazione per individuare strumenti nuovi che consentano di veicolare le nostre idee e dare vita ad un rapporto piu' profondo con la societa' civile e la cultura''. E' vero pero' che per entrambi gli schieramenti la riflessione e' d'obbligo: se infatti la vittoria dell'Unione e' forte al centro sud, le elezioni politiche ma anche queste amministrative dimostrano come nel nord la Cdl tenga le posizioni acquisite.

Minniti (DS) “Un successo netto per l’Unione”

30/06 "Il risultato elettorale calabrese va molto oltre un successo netto, compatto, univoco del centro sinistra e conferma, spingendolo in avanti, un processo di cambiamento profondo in Calabria". Lo sostiene, in una dichiarazione, il vice ministro dell'Interno, Marco Minniti. "Il centro sinistra conquista, strappandoli al centro destra - aggiunge Minniti - la Provincia di Reggio e il Comune di Crotone. Riconferma al primo turno la città di Cosenza. Si afferma come la coalizione più forte e credibile a Catanzaro, dove il centro destra non parteciperà nemmeno al ballottaggio. Più in generale, anche dal quadro dei comuni meno grandi, emerge una vittoria diffusa dell' Unione. In nessun'altra regione italiana c'é stato un cambio così evidente di segno dal centro destra al centro sinistra. Una conferma che la Calabria non solo si trova dentro i processi e gli orientamenti di spinta al cambiamento che investono larga parte del Mezzogiorno e del Paese, ma contribuisce in qualche modo a determinarli con una funzione attiva e dinamica. Il centro destra in Calabria appare a larghi tratti una forza residuale, incapace di organizzare consenso o almeno di conservare quello conquistato in passato. Le percentuali dei partiti che lo compongono suggeriscono una ipotesi di sfaldamento che contribuisce ancor di più a fare crescere le responsabilità del centro sinistra". Secondo Minniti, "col voto arriva inoltre a conclusione il ciclo avviato con la scelta di una vocazione e una leadership unitarie fin dalle elezioni regionali e la straordinaria investitura popolare da parte dei calabresi, che alle scorse politiche hanno spinto la Calabria al quarto posto nella graduatoria delle regioni più forti della coalizione del centro sinistra. Ora i risultati rendono ancor più possibile un progetto forte per cambiare la storia della Calabria. Le città coi loro sindaci, la Regione con il presidente Loiero, il governo di Prodi di Roma, dove mai la nostra regione aveva avuto tanta forza e rappresentanza, sono le condizioni che abbiamo già create assieme ai cittadini calabresi per dispiegare una strategia che ci consenta di fare uscire la Calabria dalla condizione di crisi, incertezza e provvisorietà che abbiamo alle spalle e per agganciare i punti alti dell'innovazione e dello sviluppo"

Oliverio (DS) “Confermato il consenso all’Unione”

30/05 ''Le elezioni amministrative hanno confermato, ed in molti casi consolidato, il consenso ai candidati ed alle forze del centrosinistra. In Calabria, il risultato che ha segnato la vittoria al primo turno in molte citta', e' significativo di cio'. Nella citta' di Cosenza, a Crotone, nella Provincia di Reggio Calabria, il centrosinistra afferma la sua vittoria con percentuali altissime''. Lo sostiene, in una dichiarazione, il presidente della Provincia di Cosenza, Mario Oliverio, dei Ds. ''Nella stragrande maggioranza dei comuni in cui si e' votato - aggiunge Oliverio - il centrosinistra riconferma i sindaci e conquista postazioni di governo. In provincia di Cosenza, a partire dalla citta' capoluogo, dove Salvatore Perugini e' stato eletto con circa il 54%, ed a Rende, dove Umberto Bernaudo vince al primo turno, il candidato del centrosinistra per pochi voti non passa a Rossano, mentre il candidato a Corigliano, con un forte recupero, impone il ballottaggio. Due grandi citta' nelle quali, considerate la condizioni favorevoli che si sono determinate intorno a Filareto e De Rosis, sono sicuro che il centrosinistra si affermera' con risultati positivi al ballottaggio''. ''Ai nuovi sindaci eletti nelle citta' e nei tanti Comuni della provincia - conclude Mario Oliverio - esprimiamo i nostri auguri e la nostra disponibilita' ad un lavoro comune, nell' interesse delle popolazioni''.

Occhiuto (Udc) “Per la CDL una pagina nera”

30/05 ''Quella scritta il 28 ed 29 maggio non e' solo la pagina piu' nera del centrodestra in Calabria, ma e' anche l' epilogo di una stagione della Cdl consumatisi negli anni scorsi tra errori, incapacita' e diffidenze''. Lo sostiene, in una dichiarazione, Roberto Occhiuto, dell' Udc, vicepresidente del Consiglio regionale. ''In sostanza - aggiunge Occhiuto - il risultato delle elezioni amministrative non e' maturato nell' ultimo mese di campagna elettorale, ma e', piuttosto, la conclusione di un' esperienza politica che merita di essere rilanciata, dopo averla ripensata ed affidata ad una nuova generazione di dirigenti. Nelle elezioni politiche di aprile i media si sono sostituiti ai partiti, rendendo meno evidente le difficolta' della Casa delle liberta' in Calabria. Alle elezioni di maggio, invece, le difficolta' sono esplose in maniera ineludibile. Concordo con quanti affermano che occorrerebbe un deciso intervento delle segreterie nazionali dei partiti del centro destra, ma ritengo che ciascuno debba fare la propria parte, offrendo il proprio contributo all' analisi di cio' che non funziona nel centrodestra''. ''Per quanto mi riguarda - conclude Occhiuto - sono convinto che il problema sia da ricercare soprattutto nell' incapacita' di formulare e radicare sul territorio un progetto per la Calabria. Troppo spesso, infatti ci si e' limitati a replicare argomenti che possono avere un certo appeal nell' elettorato del centro nord, ma che non sono avvertiti come prioritari per i cittadini del sud. Ci si e' limitati a scimmiottare Berlusconi, Casini o Fini, ma e' mancato un progetto ancorato sul lavoro e sullo sviluppo e sulla necessita', per esempio, di trattenere i giovani che ogni anno abbandonano la Calabria per costruire le classi dirigenti del nord del Paese. E' mancata la capacita' di attrarre, attraverso iniziative politiche e programmi di impegno, il ceto intellettuale della regione, le organizzazioni di categoria, le parti piu' illuminate del sindacato. E' mancata, in una parola, la politica del centrodestra. Credo che occorra ripartire dai contenuti per offrire ai cittadini calabresi un' alternativa ad una sinistra insuperabile nel costruire il consenso attraverso la gestione del potere regionale. C' e' il tempo per ripartire e per riguadagnare il terreno perduto, ma e' necessario costruire un' identita' originale del centro destra calabrese. Spero che cio' avvenga a partire dalla prossima campagna elettorale per il referendum sulla devolution''

Tripodi (Pdci) “Straordinario trionfo del centrosinistra”

30/05 "E' davvero straordinario e superiore alla più rosea previsione il risultato ottenuto dal centrosinistra nelle elezioni amministrative svoltesi in Calabria". A sostenerlo è il segretario regionale del Pdci e assessore regionale, Michelangelo Tripodi. "Il trionfo dell' Unione alle elezioni provinciali di Reggio Calabria - ha aggiunto Tripodi - è tanto più soddisfacente in quanto è stato frutto di un lavoro duro e faticoso. Il distacco di circa 20 punti percentuali lasciato al centrodestra indica la chiarissima volontà di cambiamento e di discontinuità affermata dagli elettori dopo il malgoverno che la provincia ha conosciuto negli anni del centrodestra. E' un risultato che va oltre le aspettative perché non solo vinciamo al primo turno, ma otteniamo uno strepitoso 59% dei voti ed eleggiamo a presidente della Provincia l' avv. Giuseppe Morabito. Inoltre, il centrosinistra conquista con una valanga di consensi la città di Cosenza, strappa alla destra con un risultato bulgaro la città di Crotone e va al ballottaggio, con ottime prospettive di successo, nella città Catanzaro". "In questo quadro - ha proseguito Tripodi - è da considerarsi eccezionale il risultato dei Comunisti italiani che aumentano i consensi alla Provincia di Reggio Calabria ottenendo il 3,65 % e 10.951 voti e conquistano un seggio nel Consiglio provinciale, aumentano in voti e in percentuale anche rispetto al brillante risultato delle ultime politiche. Di particolare rilevanza la bellissima affermazione elettorale ottenuta dal Pdci nella cittadina di Polistena, storica roccaforte del comunismo calabrese, laddove il Pdci torna a d essere il primo partito con 1.279 voti e circa il 23% dei consensi. Eccellenti anche i risultati delle elezioni provinciali ottenuti nei comuni di Roccella, Galatro, Cittanova, Antonimina e S.Ilario Jonio. Un grandissimo valore assume poi il risultato ottenuto dal centrosinistra nella città di Reggio Calabria dove la coalizione che ha sostenuto l' avv. Morabito ha raggiunto e superato il 51% dei consensi: un voto che rappresenta un campanello d' allarme per il sindaco Scopelliti e per la Giunta comunale di centrodestra a cui gli elettori hanno inviato l' avviso di sfratto in vista delle elezioni comunali del prossimo anno". "Nella città di Cosenza, dopo una durissima battaglia - ha sostenuto Tripodi - si conferma la tradizione del buon governo del centrosinistra con l' elezione al primo turno di Salvatore Perugini. Straripante la vittoria del centrosinistra al Comune di Crotone dove con quasi l' 80% dei consensi viene eletto sindaco Peppino Vallone, grazie anche al contributo del Pdci che raddoppia i consensi ed elegge un consigliere comunale raggiungendo il 3,5 % dei consensi. Dopo il bellissimo risultato ottenuto alle elezioni politiche dal Pdci calabrese, il turno delle elezioni amministrative conferma e consolida la forza elettorale del Pdci che, rispetto alle politiche, continua a crescere in voti ed in percentuale". "Si tratta - ha concluso Tripodi - della conferma della validità delle scelte compiute in questi anni e delle politiche promosse dal Pdci calabrese per i diritti, per il lavoro, per la legalità e per lo sviluppo. Con questi risultati, per i quali ringraziamo le elettrici e gli elettori, aumenta la nostra responsabilità e cresce il nostro impegno per corrispondere in modo pieno alle tante attese e alle aspettative delle persone che tanta fiducia hanno voluto riporre nei nostri confronti"

Bevacqua (DL) “Soddisfazione per il risultato della Margherita”

30/05 "Viva soddisfazione ed apprezzamento" per il lavoro svolto da tutta la classe dirigente del Partito è stata espressa dal coordinatore provinciale della Margherita di Cosenza, Mimmo Bevacqua, "in considerazione del notevole risultato registrato nella tornata elettorale del 28 e 29 maggio 2006". "Il successo dell' amico Perugini e l' affermazione della lista della Margherita a Cosenza ed a Rossano - ha aggiunto Bevacqua - il trionfo degli amici Tonnara, Bianco, Donadio, Pirillo e Iusi, rispettivamente nei Comuni di Amantea, Calopezzati, San Nicola Arcella, Mangone e Lappano, il consistente risultato di tutto il Partito nelle altre realtà periferiche testimoniano il consolidamento di una presenza politica che si estende positivamente su tutto il territorio provinciale contribuendo a stabilizzare il ruolo essenziale della Margherita all' interno della coalizione del centrosinistra, nonostante le continue azioni di disturbo di qualche detrattore eccellente impegnato nella elaborazione di minuscoli progetti politici". Bevacqua ha anche espresso un richiamo alla mobilitazione "per realizzare una grande e storica affermazione nei Comuni di Corigliano e Rossano", in cui si svolgerà il ballottaggio tra i candidati di centrosinistra e centrodestra. "In questo momento di soddisfazione, in cui tutto rischia di apparire facile e naturale - ha sostenuto Bevacqua - penso utile capitalizzare il positivo risultato elettorale per invitare gli amici dei Ds ad avviare concretamente la nuova esperienza del Partito democratico; le ragioni dell'unità devono superare i personalismi che ancora, purtroppo, in molte realtà non consentono di operare compiutamente alla costruzione di una prospettiva di modernizzazione dei processi politici connessi allo sviluppo del territorio. Il lavoro da compiere è ancora ingente, ma l' importanza degli obiettivi da perseguire e la necessità di contribuire al miglioramento delle condizioni socio-economiche del territorio e delle comunità impongono grande impegno, attenzione e senso di responsabilità". Infine, secondo Bevacqua, "occorre operare insieme i cambiamenti necessari a recuperare fiducia nei partiti, unici strumenti attraverso cui salvaguardare i livelli di partecipazione e condivisione di una società, per molti versi, in debito di democrazia".

Feraudo (Idv) “Ruolo importante di IDV in Calabria”

30/05 ''Il dato elettorale conferma il ruolo importante di Italia dei Valori in Calabria. I risultati da noi conseguiti confermano che il Partito e' in crescita e che il suo ruolo e' determinante all'interno dell'Unione''. E' quanto afferma in una nota il responsabile regionale Maurizio Feraudo, il quale si dice ''soddisfatto di come Idv sia riuscito a ritargliarsi spazi importanti all' interno delle Amministrazioni comunali di Cosenza e di Crotone e dell' Amministrazione provinciale di Reggio Calabria, oltre che in diverse amministrazioni comunali minori''. Secondo Feraudo, ''Italia dei Valori e' ormai un partito che, dopo il successo delle elezioni politiche, si sta consolidando sempre piu' ed e' in grado di contribuire al governo degli Enti locali, ad ogni livello. Abbiamo conquistato consiglieri in molti Comuni minori; siamo presenti nei consigli comunali di Cosenza e Crotone e nel Consiglio provinciale di Reggio Calabria, ed anche in quelle realta' dove non siamo riusciti ad esprimere un nostro rappresentante siamo stati determinanti per la vittoria del centro-sinistra. E' il caso di Rende, dove l'impegno e lo sforzo dei candidati di Italia dei Valori hanno fatto si' che Umberto Bernaudo vincesse al primo turno''. ''Non posso che esprimere - conclude Feraudo - la mia soddisfazione, che e' anche quella di tutto il partito, convinto che i massimi rappresentanti istituzionali eletti da noi sostenuti sapranno valorizzare al meglio le potenzialita' dell' intera coalizione che, dove si e' presentata unita e coesa, ha saputo trasmettere fiducia e conquistare quel consenso che le ha permesso di vincere al primo turno''

DS “Nuova esaltante vittoria del centrosinistra”

30/05 ''Ancora una vittoria del centrosinistra e dei Ds in tutto il Paese e una vittoria grandiosa ed esaltante in Calabria e in provincia di Cosenza. Nella nostra provincia, oltre ai significativi risultati di Corigliano e soprattutto di Rossano, dove si va al ballottaggio, ci sono i grandi successi dell'area urbana cosentina, dove il centrosinistra vince nella maggior parte dei Comuni e trionfa al primo turno a Rende con Bernaudo e a Cosenza con Perugini''. Lo afferma in una nota la federazione provinciale dei Ds di Cosenza. ''Il notevole successo nella citta' capoluogo premia il nostro partito, che arriva per la prima volta al 15% circa dei consensi - aggiunge la Federazione della Quercia - punisce, invece e giustamente, l'arroganza e le scorrettezze di chi pensava di poter perpetuare, solo per eredita', un passato che non c'e' piu'. Oggi per la citta' capoluogo e per l'area urbana, per il centrosinistra e per il nostro partito, si aprono grandi prospettive di crescita e di rinnovamento che ci caricano di enormi responsabilita'''. La Federazione Ds di Cosenza, ''nell'esprimere la propria soddisfazione per questi successi, cosi' come per tante altre vittorie nel resto della provincia, ringrazia i propri iscritti e simpatizzanti per l'impegno profuso e per i risultati ottenuti; e intende continuare a lavorare per l'unita' di tutto il centrosinistra e dell'Ulivo in particolare, nella convinzione che l'unita' e' la strada maestra per vincere e poi per governare bene''

Trematerra (Udc) “Servono cure drastiche”

"La pesante sconfitta ottenuta dappertutto in Calabria nelle elezioni amministrative ci impone di ripartire senza pannicelli caldi: ci vogliono cure drastiche e risolutive per rilanciare il centrodestra". Lo sostiene, in una dichiarazione, Michele Trematerra, consigliere regionale dell' Udc. "Bisogna iniziare a pensare - aggiunge Trematerra - ad una discussione comune ed al rilancio dei partiti a qualunque costo perché dilazionare ulteriormente i tempi della discussione sarebbe un errore madornale. Sono certo che gran parte dei nostri voti siano congelati, ma dinanzi all' ecatombe registratasi non si può far finta di niente. E' ora di coinvolgere nuovi ceti intorno ad un progetto di rinnovamento e dare aria pulita alle stanze polverose dei partiti"

Iovene (DS) “Grande successo dell’Unione”

30/05 "Il risultato elettorale delle amministrative conferma in Calabria il grande successo dell' Unione. Il centrosinistra riconquista la provincia di Reggio Calabria ed il comune di Crotone, si conferma alla guida di Cosenza e conquista il ballottaggio a Catanzaro". Lo sostiene, in una dichiarazione, Nuccio Iovene, senatore dei Ds. "L' Ulivo - aggiunge Iovene - conferma inoltre il suo ruolo di governo in tantissimi centri della regione, dando un' ulteriore conferma del risultato, già straordinario, ottenuto alle politiche e nelle scorse elezioni regionali. Si apre, per la Calabria, una fase nuova e straordinaria. Il centrosinistra ha ora una grande opportunità ed un' enorme responsabilità nel lavorare per la crescita e lo sviluppo della Calabria, per dare risposta ai bisogni dei calabresi e per valorizzarne appieno le risorse e combatterne gli antichi mali. Serve coerenza, capacità di dialogo, lavoro duro. Nell' immediato occorre un impegno straordinario al fianco di Rosario Olivo affinché vinca al ballottaggio le elezioni a Catanzaro e perché dalla Calabria arrivi un contributo decisivo per cancellare la devolution e con essa la pessima modifica della Costituzione imposta dal centrodestra, attraverso la vittoria del No al referendum del prossimo 25 giugno. Una mobilitazione che deve riguardare fin dalle prossime ore tutte le forze del centrosinistra, tutte le forze sociali, i sindaci e gli amministratori locali per far vincere il sud, l'unità del Paese, l' uguaglianza dei diritti e la possibilità di far crescere la democrazia contro ogni deriva autoritaria".

Governo riunito: preoccupano i conti pubblici, a rischio i cantieri Anas e FS

28/05 Il vertice a cui hanno partecipato questa sera Prodi, i due vice premier, il ministro dell'Economia, il ministro dello Sviluppo e il ministro dell'Interno, insieme al sottosegretario Letta, avrebbe avuto come tema principale e quasi unico l'analisi dei conti pubblici. Padoa Schioppa, che da giorni sta compiendo la 'due diligence', avrebbe sollecitato l'incontro per riferire ai vertici della presidenza del Consiglio sulla situazione preoccupante dei conti pubblici nonche' sul colloquio avuto alla fine della scorsa settimana con il Commissario Ue Almunia. La situazione dei conti, dunque, ma ipotesi sulle strategie della crescita a cui dovrebbe lavorare Bersani. In settimana si riunira' il primo Consiglio dei ministri del governo Prodi, poi dal 4 al 5 giugno si terra' il seminario dei ministri in cui si dovra stabilire' l'agenda dell'esecutivo. Serve dunque un quadro ben preciso dei conti, soprattutto in vista della stesura del Dpef che l'esecutivo vorrebbe addirittura quinquennale per poter offrire all'Europa una garanzia di un'impostazione strutturale di risanamento e ripresa. Fonti di Palazzo Chigi fanno sapere che con questo vertice si inaugura un metodo di lavoro in cui si avranno confronti fra gruppi sui diversi temi dell'agenda dell'esecutivo. Le stesse fonti assicurano che l'incontro non ha nulla a che vedere col viaggio di domani di Prodi a Bruxelles. Il premier, infatti, incontrera' il presidente Barroso e i vertici della commissione Ue e sara' dunque in missione diplomatica.
''Quello che appare adesso e' che gli strumenti di controllo del disavanzo predisposto per il 2006 creano una situazione di grave tensione, quale il rischio di chiusura di cantieri in settori importanti come ferrovie e Anas''. Lo ha detto alle agenzie il ministro dell' economia Tommaso Padoa Schioppa, lasciando il vertice a Palazzo Chigi con il premier Romano Prodi ed i ministri Amato, Bersani, i due vicepremier D' Alema e Rutelli ed il sottosegretario alla presidenza del consiglio Enrico Letta.. ''Una situazione preoccupante - ha spiegato il ministro - e per questo ho chiesto una riunione per rappresentare le mie prime valutazioni sulla situazione dei conti pubblici''. Anche se, ha evidenziato Padoa Schioppa, ''la due diligence non e' ancora compiuta, le situazioni si vanno chiarendo e la realta' e' piu' grave di quanto ci potesse apparire in un primo momento'. ''Nei giorni scorsi - ha ricordato il ministro - avevo detto che le due grandezze chiave, il rapporto deficit-pil ed il saldo primario nel 2005, erano a livelli peggiori del '92. Quello che appare adesso e' che gli strumenti di controllo del disavanzo predisposti per il 2006 creano situazioni di grave tensione, quale il rischio di chiusura di cantieri in settori importanti come le ferrovie e l' Anas''. Il ministro ha quindi aggiunto di avere ''illustrato il quadro che e' bene sia conosciuto dai colleghi nei suoi aspetti''. La riunione di stasera, ha precisato Padoa Schioppa, ''non ha niente a che vedere con gli incontro che domani il presidente del Consiglio Prodi avra' a Bruxelles''.

Fiumefreddo Bruzio festeggia, autotassandosi, la nomina di Naccarato a sottosegretario

27/05 Si sono svolti a Fiumefreddo Bruzio i festeggiamenti per la nomina di Paolo Naccarato a sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, ''nomina - e' detto in una nota - indicata dall' ex Capo dello Stato Francesco Cossiga e fatta propria da Romano Prodi, che l' ha proposta al Consiglio dei Ministri''. ''Un paese in festa - prosegue la nota - bambini che sventolavano le bandierine tricolore, una calorosissima accoglienza, un paese messo a lustro per l' occasione grazie all' impegno di tanti impiegati comunali e di moltissimi volontari, una gigantesca torta di circa 40 chilogrammi sulla quale era stata riprodotta lo stemma della Repubblica, la generosita' di bar e locali pubblici che avevano allestito dei punti ristoro fra pizzette e champagne: cosi' Paolo Naccarato; il presidente della Regione, Agazio Loiero; il presidente del Consiglio regionale, Giuseppe Bova, ed il presidente della Provincia, Mario Oliverio, hanno potuto apprezzare l' accoglienza della bella manifestazione promossa dall' Amministrazione comunale con in testa il sindaco, Vincenzo Aloise, tutti accolti dalla banda musicale del luogo e da centinaia di cittadini. Tra i presenti, numerose autorita' militari e religiose; rappresentanti delle forze dell' ordine; l' avv. Ernesto d' Ippolito; il maestro Gerardo Sacco; il consigliere regionale Sergio Stancato; il presidente della Comunita' montana di Paola, Giacinto Mannarino; il sindaco di Paola, Roberto Perrotta, rappresentanti di diversi Comuni del Tirreno cosentino e dell' intera provincia ed il dott. Piero Borsani, dell' Asl di Paola''. ''Nei loro interventi - e' detto ancora nel comunicato - il sindaco Aloise, Oliverio, Bova e Loiero si sono soffermati sul significato e sul valore di questa importantissima e prestigiosa nomina che, proprio per le qualita' di Naccarato, puo' rappresentare un' occasione in piu' di riscatto e di rilancio dell'intera regione, mettendo anche in evidenza le doti umane e personali del neosottosegretario, che del resto vanta una lunga militanza politica fin da giovane''. Paolo Naccarato, che ha concluso la manifestazione, ha ringraziato tutti riconfermando il proprio ''impegno a favore della regione sottolineando l' importanza che non si affievolisca la spinta riformatrice in modo da spingere sempre piu' sulla strada dell' innovazione e della modernizzazione, sfide che bisogna saper cogliere fino in fondo se si vogliono gettare davvero le basi per un definitivo riscatto e rilancio della nostra regione in grado di competere sul terreno della internazionalizzazione e consolidare definitivamente una prospettiva di crescita e di sviluppo''.
Parte della popolazione di Fiumefreddo Bruzio, centro del Tirreno cosentino, si e' autotassato per festeggiare la nomina a sottosegretario alle Riforme istituzionali di Paolo Naccarato.
Il sottosegretario, che ha concluso la manifestazione, ha riconfermato il proprio ''impegno in favore della Calabria'', sottolineando ''l' importanza che non si affievolisca la spinta riformatrice in modo da spingere sempre piu' sulla strada dell' innovazione e della modernizzazione, sfide che bisogna saper cogliere fino in fondo se si vogliono gettare davvero le basi per un definitivo riscatto e rilancio della Calabria in grado di competere sul terreno della internazionalizzazione e consolidare definitivamente una prospettiva di crescita e di sviluppo''. Alla fine della manifestazione dolci per tutti (era stata preparata, tra l' altro, una torta da 40 chilogrammi) e fuochi d' artificio.

Prodi “Ci sono altre priorità prima del ponte sullo stretto”

26/05 "Il ponte lo vedrà mio figlio: non vedo il ponte come un demonio ma le priorità sono altre, devono essere compatibili con le risorse che sono quello che sono". Lo ha detto il presidente del Consiglio Romano Prodi, a Palermo per una manifestazione elettorale a sostegno della cabdidata dell'Unione Rita Borsellino. "Ho visto - ha aggiunto il premier - che sono state tirate fuori interviste su questo argomento di quando ero presidente dell'Iri. Non mi sono pentito, non ho nulla contro il Ponte, ma quando vedo che non c'é un'autostrada che ci arriva e quando so che a Palermo l'acqua arriva razionata e le ferrovie sono quello che sono mi chiedo quali siano le priorità".

Di Pietro: “La A3 è una priorità per il Governo”

26/04 "La Salerno-Reggio Calabria credo che sia tra quelle cose più possibili da finire e definire nel mandato del governo Prodi. Onestamente devo riconoscere che c'é stato un lavoro precedente al mio importante". E' quanto ha dichiarato il ministro delle Infrastrutture, Antonio Di Pietro, a margine di una manifestazione elettorale a Salerno. Di Pietro ha anche affermato che per rilanciare le infrastrutture nel meridione non basta fare solo la Salerno-Reggio Calabria. "Bisogna creare - ha detto - tutte le strutture di supporto e di raccordo per una mobilità integrata e completa. Permettetemi però di comportarmi come faceva mia madre, che guardava il borsellino in tasca per poter acquistare qualcosa in più del pane o soltanto il pane"

A Grimaldi iniziativa sui referendum da parte di Rifondazione

27/05 Sabato 27 maggio, alle ore 18 il Circolo Prc di Grimaldi ha organizzato un incontro dal titolo "Noi scegliamo la COSTITUZIONE: No alla controriforma delle Destre."
L'iniziativa, la prima a livello provinciale organizzata dal Partito in vista del prossimo Referendum Costituzionale del 25 e 26 giugno, si terrà nella Sala "Peppino De Rosa" di Malito.
“Relazionerà –è scritto in una nota- il segretario provinciale Angelo Broccolo ed interveranno i compagni Giuseppe Angotti e Antonio Borrelli e Francesco Saccomanno, membro della segreteria provinciale. Dopo gli interventi di compagni e cittadini presenti, concluderà Damiano Guagliardi,capogruppo Prc al Consiglio regionale e componente della Direzione nazionale del Prc”.

Ministro Lanzillotta “Liberalizzare i servizi locali”

25/05 Il sistema federalista va reso efficiente "razionalizzando e semplificando le procedure regionali e locali" così da ridurre i carichi burocratici che rallentano lo sviluppo delle imprese. E' anche dal versante amministrativo - suggerisce il ministro per gli Affari regionali, Linda Lanzillotta - che va perseguita una strategia complessiva per ridare slancio all'economia italiana. Nel suo intervento all'assemblea di Confindustria, il ministro per gli Affari regionali e delle Autonomie locali, Linda Lanzillotta, ha definito "ampia e in larga parte condivisibile" la relazione del presidente Luca Cordero di Montezemolo che ha messo bene in luce i "punti di criticità del sistema economico e dell'organizzazione istituzionale", ma ha anche sottolineato le grandi potenzialità del sistema Italia. "E' necessario sostenere lo sviluppo e la qualità dei servizi pubblici locali attraverso politiche di liberalizzazione", ha commentato il ministro, aggiungendo che "é un settore questo che può offrire anche in Italia come in altri paesi europei grandi opportunità di innovazione e di crescita". Di tali temi, in ogni caso, "dovrà essere investita al più presto la Conferenza Stato-Regioni e autonomie locali che in questa legislatura tornerà a essere la sede unitaria di concertazione politica e istituzionale tra i vari livelli di governo per rendere coerente ed efficiente l azione dei poteri pubblici".

Pantaleone Sergi: “Fantasie l’adesione di Loiero all’Udeur”

25/05 "Fantasie". E' il termine con il quale Pantaleone Sergi, portavoce del presidente della Regione Calabria, Agazio Loiero, liquida l' ipotesi apparsa sulla stampa di una possibile adesione di quest' ultimo all' Udeur di Mastella. "Il presidente Loiero - sostiene Sergi - ha già un suo partito, il Partito democratico meridionale, e un riferimento nazionale, il premier Prodi. Scenari limpidi, dunque, che non vengono certamente resi inquietanti, così hanno scritto, né in Regione né a Catanzaro da un rapporto di reciproco rispetto tra Loiero e Mastella. Loiero è impegnatissimo a sostegno della candidatura di Rosario Olivo a sindaco di Catanzaro e si augura che sul candidato del centrosinistra converga massiccio il voto dei catanzaresi che hanno a cuore la città e credono in un progetto di rilancio del suo ruolo"

Pittelli (FI) “Destabilizzanti le dichiarazioni del Ministro Bianchi”

25/05 ''Inneggiare a Fidel Castro, uno dei dittatori piu' sanguinari del pianeta, e' vergognoso e preoccupante sul piano della stabilita' democratica per il nostro Paese''. Lo afferma Giancarlo Pittelli, senatore di Forza Italia e coordinatore del partito in Calabria, in Calabria commentando le dichiarazioni al Corriere della Sera del ministro dei Trasporti, Alessandro Bianchi. Secondo Pittelli, ''le analisi estere di un ministro che dovrebbe occuparsi solo di trasporti mettono a rischio le relazioni internazionali che l'Italia in cinque anni di Governo Berlusconi e' riuscita a conquistarsi. Definire il presidente degli Stati Uniti come il peggiore e affermare che Castro, dittatore sanguinario, lo emoziona, e' poco dignitoso per un ministro della Repubblica Italia che si avvia ad instaurare rapporti con gli Stati Uniti d'America. Le affermazioni di Bianchi pongono una pesante ipoteca sulla credibilita' internazionale dell'Italia''.

Perrelli (Patto) “Impegnati per il no al referendum sulla devolution”

25/05 "Siamo impegnati per il No al referendum e riteniamo doveroso precisare le nostre posizioni a favore di una riforma migliore". E' quanto ha affermato il segretario nazionale del Patto per il Sud, Tonino Perrelli, in occasione dell' istituzione a Cosenza del primo comitato referendario nazionale. Dopo l' incontro tra Mario Segni, il neo ministro Giovanna Melandri, Carlo Scognamiglio Pasini, Augusto Barbera e altri per dire no alla devolution, è scritto in una nota di Patto per il Sud, è stato costituito a Roma il primo comitato referendario nazionale. Il comitato referendario calabrese è strutturato nella sezione di Cosenza presieduta da Tonino Perrelli, in quella di Catanzaro-Lamezia, con Salvatore e Giuseppe Cosentino ed in quella di Reggio Calabria con Roberto Laganà e Raffaele Naccarato. "Siamo così convinti - ha concluso Perrelli - di rafforzare lo schiaramento per il No ampliandone la base. Abbiamo bisogno di riforme istituzionali che siano realmente in grado di rinnovare e far funzionare in modo efficace ed efficiente le nostre istituzioni".

Donato segretario zonale del PDM nel Pollino

25/05 Giovanni Donato, capogruppo nel Consiglio comunale di Castrovillari, è stato nominato coordinatore e segretario zonale del Pollino del Partito democratico meridionale. La nomina di Donato è avvenuto nel corso di una riunione a Castrovillari in occasione della quale è stato eletto il Comitato zonale del quale sono stati chiamati a far parte Domenico Ventimiglia, capogruppo nel Consiglio comunale di Civita; Guglielmo Armentano (Mormanno), Francesco De Tommaso (Laino Castello), Salvatore Ferraro (Firmo) e Domenico Viola (a Saracena). Nel corso della riunione è stato, inoltre, deciso che alla prossima riunione del Consiglio della Comunità montana sarà costituito il gruppo del Partito democratico meridionale. "E' stato anche rivolto un particolare ringraziamento - è detto in un comunicato - al direttore generale dell' Azienda sanitaria di Castrovillari, Ernesto Gigliotti, per l' opera egregia, silenziosa e di preparazione che sta svolgendo per il rilancio del sistema sanitario locale, avendo ereditato una situazione, a dir poco, disastrosa. Gli effetti positivi e rivoluzionari della sua azione si vedranno al più presto, non appena sarà completato l'iter del cosiddetto 'atto aziendale'"

Oliverio chiede a Rutelli di valorizzare la ricorrenza del V centenario di San Francesco di Paola

24/05 In occasione dell' iniziativa che ha visto a Cosenza la presenza del vicepresidente del Consiglio e ministro delle Attivita' e dei beni culturali, Francesco Rutelli, il presidente della Provincia, Mario Oliverio, ha formulato al rappresentate del Governo gli ''auguri di buon lavoro per l' importante incarico''. Oliverio ha anticipato una sua visita a Roma, presso il Ministero, per esporre al titolare del Dicastero dei Beni culturali il programma della Provincia per la valorizzazione ed il recupero del patrimonio dei beni culturali della provincia, per il quale l' Amministrazione ha costituito da tempo un gruppo di lavoro, coordinato dal prof. Gabrio Celani, che sta procedendo ad un' opera di catalogazione. Oliverio ha anche colto l' occasione di questo primo incontro per porre all' attenzione di Rutelli l' appuntamento del V centenario della morte di San Francesco di Paola. ''Questa ricorrenza - ha illustrato Oliverio a Rutelli - deve costituire per l' intero Paese una occasione importante da non sottovalutare o mantenere sottotono. Confidiamo nel suo intervento e dell' intero Governo per fare del V Centenario un importante tramite per valorizzare e divulgare il pensiero e l' opera di San Francesco, ma anche per fare conoscere i luoghi ed il percorso del Santo venerato in Europa ed in tutto il mondo''. ''Sottoporremo nei prossimi giorni alla sua attenzione - ha detto ancora il Presidente della Provincia al Ministro - un progetto per il quale stiamo lavorando da tempo insieme all' Amministrazione comunale di Paola ed alla Regione, con il concorso decisivo dei Frati Minimi''. Rutelli, dal canto suo, secondo quanto riferito in una nota, ha mostrato grande interesse per le iniziative dell' Amministrazione provinciale e si e' dichiarato disponibile ad un incontro dedicato, subito successivo alla tornata elettorale, ed ha accolto con grande favore la proposta di fare del V Centenario un grande evento. ''Presenteremo questo avvenimento - ha affermato Rutelli al riguardo - in una conferenza stampa che insieme programmeremo a Roma''.

Ministro Lanzillotta, “Gli enti locali fondamentali per la ripresa del Paese”

25/05 "Le Autonomie Locali avranno un ruolo fondamentale per costruire un welfare moderno incentrato sui servizi alla persona, in quanto elementi fondamentali di crescita sociale e per procedere alla liberalizzazione dei servizi locali": questa l'opinione espressa dall ministro per gli Affari Regionali e Autonomie Locali, Linda Lanzillotta, al termine della presentazione del Rapporto Annuale ISTAT, svoltasi oggi presso la Sala della Lupa di Montecitorio. "Il quadro del paese illustrato dal presidente Biggeri - secondo il ministro degli Affari Regionali e Autonomie Locali - conferma le preoccupazioni che il centrosinistra esprimeva da mesi sullo stato dell'economia italiana". "E' una cruda fotografia della stagnazione economica che ha caratterizzato il nostro paese negli ultimi anni - ha continuato Lanzillotta - e che dobbiamo rapidamente invertire se vogliamo agganciare la ripresa internazionale in atto". Per il ministro si tratta di "un compito arduo che ha bisogno di tutto il nostro impegno, della nostra serietà e professionalità perché richiede di affrontare i problemi drammatici della finanza pubblica, ma soprattutto di intervenire sulle cause profonde che condizionano crescita e competitività". "Per questo - secondo il ministro Lanzillotta - occorre mettere fine alla frammentazione sociale ed economica, ma anche a quella istituzionale con una radicale azione di semplificazione e modernizzazione organizzativa e normativa". Dopo avere assistito alla relazione del presidente dell'ISTAT il Ministro degli Affari Regionali e Autonomie Locali ha preso parte all'incontro che il ministro della Salute, Livia Turco, ha tenuto con i titolari degli assessorati regionali alla salute. Nel pomeriggio Linda Lanzillotta ha avuto un incontro informale con il presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani, per un primo giro d'orizzonte.

Broccolo (Prc) Legittima la difesa dell’Ospedale di Trebisacce

24/05 Solidarietà ai comitati di lotta per la difesa dell' Ospedale di Trebisacce è stata espressa, in una dichiarazione, dal segretario provinciale del Prc di Cosenza Angelo Broccolo secondo cui gli organismi "legittimamente difendono una struttura in via di dismissione". Per Broccolo "alla stessa maniera del 118 di Lungro si intende procedere in maniera verticistica, senza curarsi delle aspettative suscitate nei cittadini da un cambio della guardia istituzionale, che alla regione ed a livello nazionale hanno dato un consenso soprattutto chiedendo maggiore considerazione democratica. Dagli strumenti legislativi (L. 229/99 decreto Bindi) al semplice buon senso politico,il metodo da seguire è quello di aprire una discussione ampia che coinvolga le istituzioni locali, le forze di rappresentanza sindacale, i comitati cittadini, gli operatori sanitari". A parere del segretario provinciale del Prc di Cosenza "si potrà discutere anche nel merito, su scelte che magari andranno fatte, ma le stesse non possono essere progettate come se fossero aride proiezioni di bilancio. Si apra quindi una discussione seria ed aperta con il territorio e si blocchi qualsiasi ipotesi autoreferenziale. Si ricordi che alla fine contano i bilanci politici di fine legislatura,e quelli a scriverli è il territorio non i ragionieri"

Loiero fa gli auguri di un pronto recupero a Veltroni

24/05 Il presidente della Regione Calabria, Agazio Loiero, appena appresa la notizia del ricovero presso il policlinico Gemelli di Walter Veltroni, colpito da colica renale, ha inviato al sindaco di Roma un affettuoso telegramma di auguri di rapido ristabilimento. "Nell'augurarti una pronta guarigione - ha scritto Loiero - spero che possa tornare al più presto ai tuoi importanti impegni politici e istituzionali". "Sono certo che - ha concluso - la generosità e la grinta con cui hai affrontato quest'ultima campagna elettorale saranno ancora una volta apprezzate e ripagate dai tuoi concittadini".

Ministro Lanzillotta: “Confronto e dialogo con gli enti”. Apprezzamento di M. Oliverio

23/05 Le Regioni, le Province, i Comuni e le Comunità montane rivestono "un ruolo fondamentale" e per questo il neo ministro degli Affari Regionali, Linda Lanzillotta, assicura che il metodo di lavoro che verrà usato sarà quello "del confronto, del coinvolgimento, del dialogo, che sono indispensabili perché vi sia un effetto moltiplicatore per la crescita del Paese". Lanzillotta ha spiegato che "con la riforma del Titolo V della Costituzione le Regioni e gli Enti Locali sono divenuti ancor più protagonisti. Non si può non fare sistema coinvolgendoli a pieno titolo per il raggiungimento di obiettivi a carattere nazionale". Domani il ministro avrà un primo incontro informale con il presidente delle Conferenza delle Regioni Vasco Errani, per un primo giro d'orizzonte. "Poi - conclude - programmeremo un appuntamento formale della Conferenza e imposteremo il lavoro per tutta la legislatura".
"Apprezziamo oltremodo e ci compiaciamo per le dichiarazioni di intenti espresse dal neo Ministro per gli Affari Regionali, Linda Lanzillotta che riapre il fondamentale dialogo con gli Enti Locali". E' quanto sostiene in una nota il Presidente della Provincia di Cosenza, Mario Oliverio, componente della Conferenza Permanente per i Rapporti fra lo Stato, le Regioni e le Province presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri. "Nell'ultima esperienza del governo di centrodestra guidato da Silvio Berlusconi - ha aggiunto - gli attori fondamentali della crescita dell'intero Paese, la parte istituzionale a maggiore contatto con gli italiani, il punto di mediazione tra programmi dello Stato ed esigenze reali della Nazione sono stati relegati in un limbo di incertezze, indeterminatezza, colpiti da restrizioni pesantissime. Sugli enti locali è stato spesso caricato il peso di una errata programmazione che ha fortemente penalizzato la capacità di azione sui singoli territori. I drastici ed ingiustificabili tagli alla capacità finanziaria hanno praticamente messo in ginocchio e costretto alla paralisi le amministrazioni. Comuni, Province, Regioni, sono stati spinti nella incolpevole condizione di fornire poche risposte ai cittadini". "Riaprire il confronto - ha proseguito Oliverio - accogliere impulsi, venire incontro ad istanze concrete è atto di grande responsabilità politica che significherà riavviare il percorso di sviluppo che dalla base opportunamente deve ripartire. Esprimiamo gratitudine al Ministro Lanzillotta dichiarandoci sin da ora pronti ad offrire il nostro contributo all'interno di un necessario dialogo del quale l'intero Paese potrà beneficiare, in vista di una reale e significativa ricollocazione degli enti locali nel quadro costituzionale, che sarà certamente proficua e funzionale alla crescita ed allo sviluppo"

Fassino (DS) “Non basta costruire un ponte”

23/05 "Un programma serio per la creazione di infrastrutture non si esaurisce nella costruzione di un ponte". Lo afferma nell'Aula della Camera il segretario dei Ds Piero Fassino che, intervenendo nel dibattito sulla fiducia, risponde a quanto affermato ieri da Silvio Berlusconi sul Ponte sullo Stretto, alla realizzazione del quale l'Unione preferirebbe il potenziamento del porto di Gioia Tauro. "La portualità - spiega Fassino - non è una stravaganza ma la presa d'atto della necessità di rendere l'Italia la porta dell'Europa verso il Mediterraneo, che è la nuova via della seta di questo tempo. Una portualità avanzata serve a collocare l'Italia al centro di importantissimo flussi di traffico; il che - conclude - è un obiettivo ben più ambizioso che costruire un ponte".

Villecco-Calipari (DS) “Dal Governo della CDL nessuna infrastruttura”

23/05 "In questi ultimi cinque anni abbiamo avuto la promessa di interventi faraonici. Il governo Berlusconi mentre prometteva la modernizzazione infrastrutturale del Mezzogiorno, il ponte sullo stretto, lasciava i lavori della Salerno-Reggio Calabria senza soldi, al punto che tanti cantieri a luglio rischiano di chiudere lasciandoci una mulattiera, una delle responsabilità più gravi del governo Berlusconi". E' quanto ha detto la senatrice dell'Ulivo, Rosa Calipari, nel corso di alcune manifestazioni nell'ambito della campagna elettorale per il rinnovo dei consigli comunali di Corigliano e Rossano Calabro. "La statale 106 - ha aggiunto - come l'ammodernamento della Salerno-Reggio Calabria, sono priorità del governo Prodi. Ma il versante del lavoro nell'area della Sibaritide è anche quello delle vertenze legate soprattutto a tante promesse mancate e al fatto che sono state consentite speculazioni sui contributi europei. Le organizzazioni sindacali hanno più volte denunciato che qui nella Piana nell' area industriale di Corigliano erano in atto manovre, fatti di criminalità imprenditoriale e sociale; più volte hanno richiesto una maggiore attenzione alle istituzioni ed alla politica sui rischi di una invasione di falsi imprenditori, di procacciatori d' affari e di gente senza scrupoli, è stata messa a segno una serie infinita di imbrogli che hanno avuto inammissibili coperture politiche". "I consigli comunali - ha concluso - che verranno rinnovati il 28 e 29 maggio in quest'area possono svolgere un ruolo centrale per lo sviluppo delle attività produttive attraverso il monitoraggio, la vigilanza, garantendo un quadro di certezze e di legalità"

Gentile (FI) “Alla Regione un anno di inattività”

23/05 "Un anno di inattività, perché non abbiamo visto nessun passo concreto nel campo del lavoro, dell'innovazione, del miglioramento della sanità, dell'ottimizzazione dei servizi. Una tendenza all' autoreferenzialità che valica i confini dell'ordinario ed un ruolo di antileghismo che ormai mostra evidenti segni di saturazione. Insomma, abbiamo perso un altro anno di governo". E' quanto sostiene in una nota il senatore di Forza Italia, Antonio Gentile. "Mi verrebbe voglia di citare Otello Profazio - ha aggiunto - dicendo "ca si campa d'aria", perché il saldo fra i massimi sistemi di cui si occupa il Governatore e la realtà marginale e vera della Calabria è negativo. C'é una mancanza di coordinamento e di impulso forte ai settori produttivi ed all'ammodernamento dei servizi. C'é la dispersione di progetti comunitari su cui era legittimo attendersi molto. Nessun piano serio di interventi sul precariato è stato realizzato, nessuna legge regionale di rilievo sulle Pmi o sugli incentivi è venuta alla luce, così come il Piano della salute, in vigore da due anni, è tenuto fermo nel cassetto". "Si sta correndo il rischio - ha proseguito Gentile - di trascinare l'intera legislatura intorno ad un' ordinarietà che supererebbe di gran lunga le negatività precedenti. La devolution non è la legge mangia Calabria di cui parla Loiero ma una riforma complessiva che, insieme a punti da correggere, contiene elementi costituzionali di grande rilievo. Piuttosto che far passare l'idea di una regione ancorata alla stereotipata visione della Calabria piangente o di quella che teme di perdere privilegi sarebbe utile partecipare al dibattito sulle possibilità di innescare meccanismi di rinnovamento dirigenziale ed imprenditoriale". "Purtroppo - ha concluso - l'immagine della Calabria è complessivamente ancorata ad un inattivismo che spreca le occasioni di novità che l'elettorato aveva, di fatto, fornito al presidente Loiero".

Fedele (FI) “Nonostante la fiducia al Governo, la confusione regna sovrana”

23/05 Il consigliere regionale, on. Luigi Fedele (FI) ha rilasciato la seguente dichiarazione che si trasmette nella sua stesura integrale: "La fiducia al Governo Prodi votata prima al Senato e passata grazie ai voti dei senatori a vita e poi alla Camera certamente non significa che questo Governo ha iniziato bene". E' quanto sostiene in una nota il consigliere regionale e parlamentare di Forza Italia, Luigi Fedele. "Abbiamo assistito - ha aggiunto - ed assistiamo infatti a continue esternazioni di ministri smentiti in tutta fretta da altri colleghi ed alcune volte da loro stessi. Questo a significare la diversità di opinioni, come avevamo più volte ribadito noi della Casa della Libertà in campagna elettorale, sui temi di rilevanza nazionale. Ogni giorno, la Chiesa è costretta a ribadire con autorevolezza che la famiglia è una sola, cioé quella fondata sul matrimonio. Lo stesso Ministro Mastella ha dichiarato che farà le barricate in Parlamento se si dovesse discutere dei pacs. Valutazioni contrastanti si hanno sull'economia, sul lavoro, sulla scuola, affermando tutto ed il contrario di tutto. Ma quello che è ancora più grave per il Sud, per la Calabria e per la Sicilia, è la contrarietà di alcune forze politiche alla realizzazione delle grandi opere e, per quanto ci riguarda, al Ponte sullo Stretto. Non ci potrà essere sviluppo per il Mezzogiorno se resteremo tagliati fuori dall'ammodernamento viario e, le improvvide dichiarazioni del Ministro dei Trasporti, Bianchi, non fanno altro che confermare l'esistenza di una cultura diversa tra noi e la sinistra sull'ammodernamento del Paese e del Sud in generale". "In più - ha proseguito - le dichiarazioni a ruota libera del Ministro dei Trasporti hanno gettato nel panico perfino i risparmiatori che avevano investito i loro fondi sui titoli dell'Alitalia e delle Ferrovie dello Stato. I ventilati cambiamenti dei vertici delle due società quotate in borsa hanno provocato un vero e proprio terremoto che ha portato a forti penalizzazioni dei titoli delle società stesse. Non si può pensare di fermare una opera così importante peraltro già in fase progettuale avanzata. Fortuna, che non tutti i Ministri la pensano come il Ministro Bianchi. In ogni caso, la confusione regna sovrana tanto che il Presidente Prodi riunirà tutti i Ministri in un conclave per cercare di dare una linea". "Cosa - ha concluso Fedele - che riteniamo impossibile, considerando, appunto, la totale diversità di vedute tra i vari partiti ed esponenti di partito. Del resto, abbiamo già avuto modo, nella nostra regione, di fare esperienza del Governo di centrosinistra"

Morrone (Udeur) “Chiederò a Mastella la Corte d’Appello a Cosenza”

22/05 "Sarà mia espressa cura sollecitare al neoministro alla Giustizia, Clemente Mastella, l' attivazione della procedura per l' istituzione della sezione staccata di Corte d' Appello a Cosenza". A sostenerlo è stato il senatore e assessore regionale, Ennio Morrone, in una dichiarazione. "Riguardo all' annosa problematica della creazione di una sezione staccata della Corte di Appello a Cosenza - ha sostenuto Morrone - consapevole degli effetti benefici sul sistema giustizia (celere definizione dei procedimenti sia penali che civili; sgravio di lavoro per gli organi di giustizia, di modo da consentire ai giudici di prendere decisioni più ponderate senza l' assillo dell' enorme carico dei ruoli), sarà mia espressa cura sollecitare al neoministro alla Giustizia, Clemente Mastella, l' attivazione della procedura per l' istituzione della sezione staccata di Corte d' Appello a Cosenza". "Sono certo - ha concluso Morrone - che detta istanza troverà terreno fertile nella grande sensibilità istituzionale del ministro oltre che nel particolare afflato che lo lega al nostro territorio".

Il ministro della Giustizia Mastella annuncia a Loiero la sua visita in Calabria

22/05 Clemente Mastella sarà presto in Calabria. Lo ha comunicato lo stesso ministro della Giustizia con una lettera al presidente della Regione Agazio Loiero. Mastella, che afferma di sentirsi figlio adottivo della regione per essere senatore eletto in Calabria, esprimendo sentimenti di stima e di amicizia nei confronti di Loiero, afferma di volersi mettere a disposizione del governo regionale e dei progetti di sviluppo di questa terra. Ne dà notizia il portavoce del presidente Loiero diffondendo la lettera di Mastella.
Questo quanto il ministro scrive: “Caro Presidente e amico ritrovato, dopo qualche anno ci ritroviamo a operare insieme, in amicizia, per la terra di Calabria di cui oggi sono espressione parlamentare, avendo optato per il collegio senatoriale della tua Regione. E ti farà senz’altro piacere che un senatore eletto in Calabria sia oggi anche ministro della Repubblica. È evidente, e non ti potrà certo sfuggire, la mia sensibilità verso la Regione che tu tanto autorevolmente presiedi”.
Aggiunge il ministro: “Offro quindi tutta la mia collaborazione al tuo Esecutivo, alle Istituzioni e alle popolazioni della regione, ritenendomi un figlio adottivo della tua terra che ho sempre avuto particolarmente a cuore, anche in tempi passati quando tu ne sei stato espressione nei Governi D’Alema e Amato su proposta del nostro vecchio gruppo parlamentare”.
“So bene che i problemi sono tanti – afferma ancora Mastella – e a volte di difficile soluzione. Ma ricordati, nel nome della nostra amicizia e antica collaborazione, troverai in me un sensibile interprete delle aspettative che, mi auguro, possano avere anche risposte concrete”.
Quindi l’impegno per una visita in Calabria. Mastella conclude la sua missiva affermando: “Non mancherà occasione, non appena possibile, per dimostrartelo con una mia visita in Calabria”.

P. Mancini: “Prossime nomine senatori a vita : cara Cdl, torna a far politica e non cullare pie illusioni”

22/05 (Pietro Mancini) Nelle prossime settimane, il Presidente della Repubblica, quando dovrà procedere alle nomine dei nuovi senatori a vita, certamente, si muoverà con saggezza ed equilibrio. Ma, tuttavia, si illudono quanti prevedono che il Capo dello Stato intenda, o possa, capovolgere il quadro politico, all’ interno del quale è maturata prima la sua nomina a senatore a vita e poi la sua designazione, da parte di Fassino e D’ Alema, alla successione di Ciampi. Si tratta di un quadro, peraltro, ben delineato nel primo discorso presidenziale davanti al Parlamento, dove non c’ è posto, non solo per Silvio Berlusconi e per i rappresentanti del centro- destra, ma neppure per gli esponenti, politici e storici, della tradizione laica, socialista e liberale del nostro Paese. Basti riflettere sul fatto che l’ex collaboratore del “ Migliore “, degli ex presidenti della Camera dei deputati, ha voluto omaggiare solo la compagna di Togliatti, Nilde Jotti, ignorando il socialista e libertario Sandro Pertini. Insomma, dal Quirinale, cosi’ come da Palazzo Chigi, i primi segnali si muovono, chiaramente, in direzione del tentativo di riesumare quel deleterio consociativismo cattocomunista, che caratterizzò i bui anni 80.
Di questo clima nuovo, anzi antico, che si respira all’ interno della maggioranza parlamentare, e della volontà dei capi progressisti di non uscire, né in occasione delle prossime nomine, politiche ed istituzionali, né nella strategia, dai rigidi schemi della propria militanza, attuale e passata, sarebbe opportuno che la Cdl cominciasse a tener conto, senza illudersi su improbabili, imminenti spallate alla nave prodiana. Ma, invece, cominciando ad attrezzarsi per un’ intelligente opposizione, che abbia la capacità di proporre delle serie alternative a quella parte del Paese, che non si sente rappresentata dalle personalità, chiamate a presiedere il governo e le principali istituzioni, non sulla base di un effettivo e quanto mai salutare pluralismo, bensi’ in ossequio ai principi dell’ eterno manuale, predisposto dal democristianone d’ antan, Massimiliano Cancelli. Che è stato riesumato dopo le elezioni, come ha ammesso anche un amico del Capo dello Stato, il vecchio ex pci Macaluso, per soddisfare le aspirazioni e gli appetiti delle forze egemoni della maggioranza, cioè gli ex comunisti, oggi ds, e gli ex dc, oggi rutelliani, mariniani e prodiani.

Proposta di legge dell’on. Laratta a favore dello sviluppo turistico della montagna calabrese

22/05 La montagna quale motore per lo sviluppo del paese e della Calabria. E’ questo lo scopo di una proposta di legge sottoscritta, tra gli altri, dal deputato dell’Ulivo, Franco Laratta. L’esponente politico nell’annunciare questa iniziativa ha affermato che la pdl, di cui è uno dei primi firmatari, è finalizzata a promuovere e a valorizzare il patrimonio montano italiano, con conseguenti ricadute, economiche ed occupazionali, per la montagna calabrese. La proposta prevede misure necessarie a consentire il rilancio dei territori montani e, tra le altre cose, del Fondo nazionale per la montagna, un “borsellino” previsto già nella legge n. 97 del 1994 - fin da allora inutilizzato - che dovrà essere alimentato, secondo le premesse di questa pdl, da trasferimenti comunitari, dello Stato, enti pubblici e privati, e servirà a finanziare molte delle iniziative studiate per i territori montani. «La valorizzazione della montagna – ha affermato l’on. Laratta – soprattutto nella nostra regione, è preminente per lo sviluppo delle aree interne le quali richiamano fortemente l’attenzione del mondo politico per lanciare nuove prospettive di crescita per i territori di montagna. In Calabria la stragrande maggioranza dei 409 comuni si colloca nelle aree montane, per cui questa proposta di legge può creare condizioni di riscatto per le aree interne che hanno sofferto e soffrono ancora oggi condizioni di abbandono e isolamento».
“L’inadeguata applicazione della normativa del ’94, è scritto nella premessa di legge, e la modesta dimensione delle risorse impegnate, i problemi legati alla montagna, suggeriscono e stimolano un provvedimento legislativo di ampio respiro entro i chiari confini delle potestà statali”. «Da questa considerazione – aggiunge Laratta – muove la volontà di affermare sempre di più il ruolo strategico del patrimonio montano calabrese, che oggi vive in modo astratto un potenziale che in altre realtà è pienamente sfruttato, mentre in Calabria non è mai riuscito a decollare». Il legame della montagna con i suoi comuni per Laratta sono «strettamente connessi a partire dalla sostenibilità economica e ambientale, nel cui ambito hanno un ruolo di primo piano le comunità montane, (i cui presidenti, con la nuova norma, saranno eletti direttamente dal consiglio), che dovranno essere l’avamposto per il rilancio del territorio montano». La proposta di legge contiene numerose iniziative come, ad esempio, l’esenzione delle imposte nei comuni a carattere montanaro; in materia di pubblica istruzione e sanitario, nonché l’estensione delle misure di imprenditorialità giovanile previste per il Mezzogiorno e aspetti di formazione che danno l’opportunità agli operatori per qualificare e far crescere il proprio know how imprenditoriale.

Pace tra i ministri Di Petro e Bianchi sulle competenze per il Ponte sullo Stretto

22/05 Sembra tornato il sereno fra il ministro alle Infrastrutture Antonio Di Pietro e ai Trasporti Alessandro Bianchi sul futuro lavoro che li attende nei dicasteri ormai scissi dal nuovo governo. Nel consiglio dei Ministri di venerdì prossimo - hanno annunciato ai giornalisti in una conferenza stampa congiunta - saranno infatti definite le competenze di ciascuno dei due ministeri. Il sottosegretario alla presidenza del consiglio Enrico Letta sta lavorando in queste ore ad un decreto del presidente del consiglio, ha annunciato Bianchi, che deciderà chi farà cosa. Di Pietro ha precisato che il ministero delle Infrastrutture si occupa di costruire, programmare, definire e realizzare le opere pubbliche di cui lo Stato ha bisogno indipendentemente dal tipo di opera pubblica, mentre il ministero dei Trasporti ha il compito di gestire, avviare, tutte quelle attività che attengono alla mobilità aerea, navale, su terra, fiume, mare e ferrovie. "Inevitabilmente - ha poi detto Bianchi - ci saranno delle zone di sovrapposizione che cercheremo di affrontare con un coordinamento o con un soggetto o in altra forma ma non possiamo rinunciare ad un coordinamento, pena contraddizioni interne". Ma Di Pietro ha escluso "un terzo soggetto coordinatore" assicurando "un autocoordinamento sul piano personale" anche perché "ciò che non è previsto dalla norma é previsto dal galateo istituzionale su cui vogliamo basare il nostro lavoro". Se per le Infrastrutture erano previsti un viceministro e due sottosegretari, Di Pietro ha voluto "per necessità di indagini conoscitive" chiedere "espressamente che non ci siano viceministri, quindi le deleghe saranno assegnate solo ai sottosegretari". Quanto ai Trasporti sono previsti un viceministro e un sottosegretario. Sulle deleghe deciderà il consiglio dei Ministri nella seduta del primo giugno. I due ministri hanno poi fatto un giro d'orizzonte rispondendo alle domande sui dossier più importanti. Sull'Alitalia, Bianchi ha corretto una dichiarazione resa qualche ora prima sulla precaria situazione economico-finanziaria e la possibilità di una sostituzione del numero uno Giancarlo Cimoli affermando che non spetta a lui licenziare il management che invece deve chiarire i motivi del cattivo andamento della compagnia. Sulla fusione tra Autostrade e Abertis Di Pietro ha avviato un'istruttoria mentre sul ponte sullo Stretto i due ministri hanno confermato di essere contrari ma che la decisione è del Cdm. Dell'Anas Di Pietro ha rilevato che è in una situazione drammatica e che farà una relazione con gli organi competenti mentre per Bianchi l'integrazione modale "é una priorità per l'intero sistema del trasporto in Italia, che non ha bisogno di spese straordinarie". Infine giudizio positivo sulla patente a punti: "E' una delle poche buone cose fatte negli ultimi anni. Ha dato buon esito, è bene che rimanga dove sta" ha ammesso Bianchi.

Mercoledì il Ministro Bianchi a Reggio

22/05 Si svolgerà mercoledì mattina a Reggio Calabria, nella sala della Provincia in Piazza Italia, la presentazione alla stampa ed alla città del nuovo ministro dei Trasporti, prof. Alessandro Bianchi. Il nome del neo ministro è stato indicato dal Pdci. L' incontro è in programma alle 11.

Minniti a Reggio interviene su sicurezza a servizi segreti

20/05 "La sicurezza è un tema centrale per lo sviluppo del Paese, ma in particolare per la Calabria ed il Sud". E' quanto ha detto il vice ministro all'Interno, Marco Minniti, stamane a Reggio Calabria dove ha partecipato, con il segretario nazionale dei Ds, Piero Fassino, ad una visita agli ospedali riuniti. "Si tratta - ha aggiunto - di un elemento fondamentale, per quanto riguarda il nostro programma di governo, come ha ribadito lo stesso Presidente del Consiglio, Romano Prodi nelle sue dichiarazioni programmatiche in Parlamento". "Occorre una riforma forte ed ampia poiché la legge 801 è ormai superata". Ha aggiunto vice ministro all'Interno, Marco Minniti, stamane a Reggio Calabria sul tema della riorganizzazione dei servizi di sicurezza. "Occorre inoltre puntare - ha concluso - al contrasto non solo del terrorismo, ma anche alla criminalità organizzata "L'omicidio di Franco Fortugno è un punto di rottura particolarmente grave. Considero quell'omicidio come il punto di attacco più alto alla democrazia calabrese ed italiana. Da parte dello Stato c'é stata una risposta che considero importante". Ha inoltre detto il vice ministro all'Interno, Marco Minniti. "Abbiamo qui un prefetto - ha aggiunto - con poteri straordinari, come il prefetto De Sena che sta lavorando molto bene. C'é un segnale che viene anche dalle indagini operate dalla magistratura, e per quanto ci riguarda sosterremo ogni sforzo perché sia completato il quadro che tuttavia ha già compiuto dei significativi passi in avanti. Ma non sfugge a nessuno che dietro questa vicenda dell'omicidio Fortugno c'é stato un più generale attacco alla democrazia calabrese, in un crescendo di episodi di gravi intimidazioni e attacchi a sindaci ed amministratori locali". "Da qui, dunque, bisogna ripartire - ha concluso Minniti - per ricostruire un controllo del territorio pieno, nella Calabria e nel Sud, sapendo che ciò è un grande interesse nazionale per individuare anche la Calabria per quella che è, una grande piattaforma logistica, punto di congiunzione tra Europa e Mediterraneo".

Zavettieri (Socialisti): “Bobo Craxi non è in qutoa I Socilisti”

''Bobo Craxi non e' ne' puo' essere considerato in quota al partito de I Socialisti, ne' puo' rappresentare i Socialisti, che hanno determinato, con la loro lista e i 130 mila voti ottenuti, la vittoria certa del professor Romano Prodi''. E' quanto sostiene in una nota il Presidente nazionale e fondatore de I Socialisti, Saverio Zavettieri. ''Bobo Craxi - ha aggiunto - non e' stato candidato ne' ha votato la lista de I Socialisti. Ne' e' stato indicato dal partito quale Sottosegretario, essendo stati designati dal partito, peraltro d' accordo con lo stesso Craxi, il senatore Francesco Crino' e l' on. Vincenzo Milioto, candidati senza paracadute nella lista de I Socialisti, come conferma lo stesso Craxi quando afferma, in una nota recente, che, proprio in relazione al numero dei Sottosegretari, per I Socialisti 'ne erano previsti due ma poi, nella notte, uno era scomparso'. Craxi e' stato candidato invece nelle liste dell' Ulivo in Lombardia 3, in quota ai Ds e con un danno grave alla lista de I Socialisti, in Lombardia neppure presente''. ''Come tale - ha concluso Zavettieri - puo' essere considerato al Governo solo a titolo personale o a carico dell' Ulivo o in quota ai Ds, che avevano con lui un debito personale da pagare, non avendolo fatto eleggere ne' ripescare come deputato, e con il Padre un debito storico da saldare''.

Vendola e Fassino: Il Ponte sullo stretto non è una priorità

20/05 Dopo il varo di un governo "c'é sempre una coda di chiacchiere" ma "quello che conta è quello che c'é scritto nel programma dell'Unione, e cioé che il Ponte sullo Stretto non è una priorità per il Mezzogiorno". Lo ha affermato il presidente della Regione Puglia Niki Vendola, a margine di una manifestazione elettorale a Messina, prevedendo che "il governo di Prodi durerà fino alla conclusione del suo mandato".
"Mi pare che il ministro Bianchi ha detto al governo cose chiare: la costruzione del ponte sullo Stretto non è tra le priorità, noi pensiamo che occorra mettere in campo un programma straordinario per la realizzazione di infrastrutture nel Mezzogiorno". Lo ha affermato il segretario dei Ds, Piero Fassino, a margine di una manifestazione elettorale a Messina con Rita Borsellino e Nichi Vendola. "Noi pensiamo a un piano di interventi - ha aggiunto Fassino - sulla rete viaria, quella ferroviaria, della navigazione, sulle piattaforme logistiche. Vogliamo investire e investire molto ma secondo una scala di priorità, di esigenze e di bisogni che rispondano veramente alle esigenze di sviluppo delle due sponde".

Napoli (AN) “Dal 2004 contrari ala termovalorizzatore”

20/05 ''Capisco che in campagna elettorale diviene preponderante la volonta' di demonizzare, ad ogni costo, l' avversario politico, pur tuttavia ritengo che soprattutto da parte di chi rappresenta organizzazioni sindacali sarebbe importante dire la verita'''. E' quanto sostiene in una nota la parlamentare di Alleanza Nazionale, Angela Napoli. ''Mi spiace essere costretta a ribadire - ha aggiunto - all' accusa strumentale fatta dal Segretario della Cgil della Piana di Gioia Tauro, Pasquale Larosa, rivolta ad Aurelio Timpani di Rosarno ed a tutta Alleanza Nazionale. Il Larosa certamente non ricorda, giacche' mi sembra abbia sempre onestamente riconosciuto il mio lavoro parlamentare, che, in data 25 febbraio 2004, la sottoscritta, deputato di Alleanza Nazionale, ha presentato l'interrogazione a risposta, indirizzata ai ministri dell'interno, dell'ambiente e della tutela del territorio, delle attivita' produttive, della salute e per gli affari regionali, chiedendo loro di impedire il grave impatto ambientale e sanitario che, giustamente rifiutato in altre zone del territorio calabrese, si sarebbe creato con il potenziamento e l'uso dell'unico termovalorizzatore della Calabria installato a Gioia Tauro. E, pur ricordando la contrapposizione del tempo all'insediamento del termovalorizzatore di Gioia da parte della Cgil comprensoriale, non mi sembra di ricordare che parlamentari di centrosinistra si siano fatti promotori di analoga denunzia a livello nazionale''. ''Certamente - ha proseguito Napoli - e' vero che, quale rappresentante di Alleanza Nazionale, non sono riuscita a conseguire il risultato aspirato, ma e' altrettanto vero che la tutela dell'ambiente e della salute dovrebbe spettare a tutti e che la stessa non puo' essere richiamata per demonizzare ufficialmente l'avversario politico e nel frattempo essere sfruttata per garantire un fattore occupazionale. Occorre coerenza in tutto! Coerenza che mi sarei aspettata con una decisa contrapposizione da parte della Cgil e dei parlamentari di centro-sinistra calabresi, anche quando la salute dei cittadini e' stata posta a rischio con la paventata previsione della realizzazione di ben cinque impianti di centrali a metano in altrettanti Comuni ravvicinati della Piana di Gioia Tauro e con la costruzione e l'ampliamento del mega-depuratore di Gioia Tauro. Mi sembra di ricordare che queste ultime due questioni hanno visto interessi di uomini che certamente non appartenevano alla Casa delle Liberta'''. ''Credo - ha concluso - che non si renda un buon servizio alla collettivita' se la ''fronda ambientalista'' appare solo quando si puo' demonizzare l'avversario. Coerenza e correttezza dovrebbero caratterizzare sempre chi e' chiamato a tutelare i cittadini''.

Ministro Bianchi: “L’Italia non può rinunciare alla TAV”

19/05 Il neo ministro dei Trasporti, Alessandro Bianchi, mette una parola ferma e decisa sulla 'vicenda Tav' dopo mesi di polemiche e di proteste che hanno infiammato la Valle di Susa. "Pur salvaguardando la compatibilità sociale e ambientale dell'opera - ha detto oggi Bianchi, in un collegamento telefonico con il Siss-Salone internazionale della Sicurezza Stradale organizzato dall'Aci a Riva del Garda - l'Italia non può rinunciare ad essere parte della rete infrastrutturale europea". Intanto proprio oggi è arrivata da Enzo Ghigo, capogruppo di Forza Italia nella Regione Piemonte, la proposta di costituire una lobby pro-Tav dai parlamentari e dalle istituzioni locali di tutto il nord Italia che condividono il progetto. "Dobbiamo essere consapevoli - ha detto Ghigo - che il sostegno all'alta velocità interpreta l'opinione della stragrande maggioranza della popolazione piemontese e delle altre Regioni interessate dall'asse del corridoio 5". A dimostrarlo - secondo l'ex presidente della Regione Piemonte - sono "i risultati delle elezioni di aprile, in cui neppure nei centri della Bassa Valle Susa le forze politiche contrarie alla Tav sono andate oltre il 35-40 % dei voti. Dobbiamo dunque dare voce alla maggioranza finora silenziosa, che la Tav la vuole. E' un servizio che facciamo all'interesse di tutto i Paese". "La lobby bipartisan va fatta su tutti i temi importanti per il territorio, altrimenti sembra una proposta fatta solo con intenti polemici", ha ribattuto il presidente della Regione Piemonte, Mercedes Bresso. "La lobby bipartisan di politici e istituzioni - ha chiarito Bresso - va fatta su tutto, come è già stato fatto molto frequentemente in passato, e come è normale che si faccia. La proposta di creare la lobby soltanto su un tema come questo invece sembra avere soltanto intenti polemici". E' andato oltre l'assessore regionale ai trasporti del Friuli Venezia Giulia, Lodovico Sonego (Ds), che ha proposto non una semplice lobby bipartisan, ma un vero accordo istituzionale tra le regioni del Nord Italia per la realizzazione della ferrovia e del corridoio V Lione-Trieste-Budapest. Sonego e il suo collega della Regione Piemonte hanno avanzato l'iniziativa alle Regioni Veneto e Lombardia. Per il coordinatore degli assessori regionali ai Trasporti e assessore in Campania, Ennio Cascetta, occorre un rilancio complessivo di tutto il sistema ferroviario, con risorse che servano a rinnovare il materiale rotabile, a potenziare le linee 'storiche' e a proseguire i lavori per l'alta velocità. "Le risorse - ha commentato Cascetta - sono ferme da sette anni e ammontano, per il trasporto ferroviario regionale, a 1 miliardo e 400 mila euro. Se costruiamo nuove linee ma al tempo stesso non potenziamo le vecchie e non rinnoviamo il materiale rotabile, avremo perso un'occasione". E sulla vicenda Tav oggi si è registrato anche l'intervento del principe Emanuele Filiberto di Savoia: "La Tav è importante - ha osservato - non possiamo stare al di fuori dell'Europa e speriamo che su questa importante opera ci si metta finalmente d'accordo".

Oliverio (DS) “La 106 sia tra le priorità del Governo”

"Mi auguro che il nuovo governo, in coerenza con gli impegni assunti nel programma presentato da Prodi, possa realizzare interventi adeguati e in questo quadro definire le priorità, tra queste la statale 106 credo che meriti un posto di primo piano". A sostenerlo è stato il presidente della Provincia di Cosenza, Mario Oliverio, nel corso di una manifestazione alla quale ha partecipato il segretario nazionale dei Ds, Piero Fassino. "Parlare di 106 - ha aggiunto - non significa rivendicare un' infrastruttura da un osservatorio localistico, ma completare il corridoio adriatico. Ritengo che questa sia una delle responsabilità gravi del governo Berlusconi, quello di non avere provveduto alla modernizzazione infrastrutturale del Mezzogiorno". Dello stesso parere il consigliere regionale Franco Pacenza che ha sostenuto che "chi ha detto sì al Ponte ha tratto in inganno tutti i calabresi. E' quindi giusta la decisione del ministro Bianchi di rinviare la costruzione del Ponte e di impegnarsi al completamento delle infrastrutture. L' Unione è contro questa proposta di modifica costituzionale e tutto il centrosinistra lavorerà per esprimere il no alla devolution".

Tripodi replica a il Giornale “Dalla Regione solo 10 mila euro al Rettore Bianchi”

19/05 "E' destituita di ogni fondamento la notizia secondo la quale il ministro Bianchi avrebbe avuto '...un incarico da 100mila euro per riscrivere il piano urbanistico regionale, un progetto da svariati milioni di euro...'". A sostenerlo è stato l' assessore al Governo del territorio della Regione Calabria, Michelangelo Tripodi, in una precisazione, "ai sensi della legge sulla stampa", inviata al quotidiano "Il Giornale" in merito all' articolo pubblicato oggi alla pagina 5, titolato "Il ministro Bianchi - il comunista sfegatato che ama sfilare in piazza". "Molto più semplicemente - ha proseguito Tripodi - la Giunta regionale della Calabria ha costituito una commissione di lavoro per la redazione del protocollo di intesa e delle linee guida (da approvare in Consiglio regionale) in attuazione della legge urbanistica della Regione Calabria. Il professor Bianchi, in quanto rettore dell' Università degli studi Mediterranea di Reggio Calabria e riconosciuto tra i maggiori esperti nazionali della materia, è stato chiamato a coordinare detta commissione, svolgendo un ruolo di fondamentale importanza che ha consentito di predisporre un documento di altissima qualità. Occorre tuttavia osservare che il compenso è leggermente diverso da quello indicato nell' articolo: è stato infatti aggiunto uno zero in più, trasformandolo, spero per errore materiale, da 10 mila euro, che è la cifra esatta (al lordo, netti sono 8000 euro) in 100 mila euro. Ora, senza alcuno spirito polemico, ritengo che si tratti, obiettivamente, considerata la rilevanza e la strategicità del lavoro, di un compenso che probabilmente avrebbe meritato, per il coordinamento della commissione, una cifra più elevata". "Vorrei chiedere all' estensore dell' articolo - ha proseguito Tripodi - se esistono in Italia casi analoghi di compensi così irrisori per svolgere incarichi di così grande valenza. Ricordo che le linee guida, predisposte dalla commissione coordinata dal professor Bianchi, rappresentano il primo vero strumento di pianificazione del territorio regionale che viene messo a disposizione della Calabria. Solo questo avrebbe potuto giustificare in effetti un compenso ben più alto, probabilmente proprio quello erroneamente indicato nell' articolo. Più in generale non condivido assolutamente il quadro che viene offerto del neoministro: Alessandro Bianchi è personalità di assoluto prestigio e l' incarico attribuitogli dal presidente Prodi, su indicazione del segretario nazionale del Pdci, on. Oliverio Diliberto, costituisce il coronamento di un percorso accademico e professionale di altissimo profilo. Da più di 25 anni il professor Bianchi dà lustro al territorio calabrese (e reggino in particolare) attraverso la valorizzazione, unanimamente riconosciuta, dell' Università di Reggio Calabria e il suo impegno politico non può che essere guardato con interesse e attenzione, costituendo uno di quegli esempi di approdo in politica provenendo da indiscussi successi accademici che può aprire una nuova stagione nella politica dei trasporti del Paese, con particolare riguardo al Mezzogiorno e alla Calabria che richiedono un programma straordinario di interventi infrastrutturali".

P. Mancini: Il Presidente Napolitano si ricorda della Jotti e dimentica Pertini

17/05 (Pietro Mancini su l’Avanti del 17.5) Ha colpito, nel primo discorso del Capo dello Stato davanti al Parlamento, il gelido silenzio, oltre che sul positivo e lungo lavoro del governo Berlusconi, " gaffe " rimediata con l' elogio al Cavaliere del giorno dopo, anche quello sui meriti, politici e storici, e sui rappresentanti della tradizione laica, socialista e liberale. Degli ex presidenti della Camera, l' ex collaboratore del " Migliore " ha omaggiato solo la compagna di Togliatti, Nilde Jotti, dimenticando il socialista e libertario Sandro Pertini ! E' sembrato che Napolitano abbia voluto certificare, se non il ritorno all' epoca, da non rimpiangere, del consociativismo catto - comunista, che caratterizzò i bui anni 80, l' omologazione del centro moderato unicamente con la vecchia DC e con i suoi eredi e della sinistra con la componente mcomunista ed ex comunista, oggi diessina, oggi egemone nella caolizione prodiana.
La panoramica, offerta ai parlamentari dal nuovo Capo dello Stato, ci ha riportato a una visione piuttosto antica e superata del mondo e del nostro Paese, assai distante dalle tante novità, dalle contraddizioni e dai fermenti giovanili e, invece, in sintonia con quelle dei due ex capi del sindacato, che oggi presiedono, in ossequio al manuale Cencelli, le 2 assemblee elettive, e dell' ex presidente demitiano dell' IRI.
Ma se, sul piano politico, i due leader , Fassino e D' Alema, che, dopo aver messo e mantenuto nei DS, per 15 anni, in minoranza Napolitano, lo hanno catapultato al Quirinale, preferendolo al socialista, ex craxiano, Amato, si sono rifugiati dietro alla ampia tonaca del professor Prodi - dribblando la legittimazione democratica, che può scaturire solo dalle urne - nella sua prima, fredda omelia, Napolitano non ha saputo, nè voluto, uscire dai vecchi e rigidi schemi della propria militanza, attuale e passata. Almeno sul piano storico, dopo l' omaggio all' ex compagno, il novantunenne Antonio Giolitti, che nel 1956 ebbe il coraggio, censurato da Giorgio, di sfidare Togliatti, dopo l' invasione sovietica dell' Ungheria, e di uscire dal PCI, Napolitano avrebbe potuto e dovuto sottolineare gli errori, e gli orrori, del " socialismo reale " e i meriti e le intuizioni, rivelatesi giuste, della socialdemocrazia europea e dei socialisti italiani, guidati da Pietro Nenni. E, invece, sono state profuse abbondanti dosi di retorica europeista, dimenticando che fu proprio Napolitano, allora capo dei deputati del PCI di Berlinguer, ad opporsi all' ingresso dell' Italia nel Sistema monetario europeo. E poi tanti scontati luoghi comuni sui problemi del Sud, sui quali il neo - eletto, deputato di Napoli dal lontano 1953 e poi ministro e presidente della Camera, potrebbe sollecitare Prodi a considerarli veramente centrali, e non marginali, nell' agenda del suo nuovo e pletorico gabinetto.
Nel complesso, molta sapiente diplomazia e nessun pathos, all' esordio, quasi che Napolitano avesse voluto dar ragione al giudizio di un ex dirigente del PCI, Pietro Borghini : " nella storia di Giorgio, purtroppo, non c' è mai stato un momento traumatico di verità ! ".
A Feltri e a Giulianone Ferrara, i quali pronosticano, per i politici e per i cittadini, un settennato, colmo di noia e di vuota retorica, vorrei far notare che un Presidente della Repubblica non deve nè stupire nè scaldare i cuori nè infiammare le masse. Ma, in primis, dimostrare, e non solo genericamente promettere, di non farsi, eccessivamente, condizionare dalla non ampia maggioranza, che lo ha eletto, e che tenterà, dopo aver occupato, seguendo il manuale Cencelli, tutte le poltrone istituzionali, di marcarlo stretto, come fece, non riuscendovi, con Ciampi. Spetterà a Napolitano lavorare, con equilibrio e accortezza politica, qualità che certo non gli mancano, garantire anche la metà del Paese, che non ha votato per l' Unione. E respingere, se ci saranno, i tentativi di delegittimazione, mai completamente rinfoderati, della parte avversa a quella che l' ha insediato sul Colle, sino al compimento dei suoi 89 anni.

Gli auguri dell’ass. Tommasi al nuovo ministro all’Ambiente Pecoraro Scanio

17/05 Il coordinatore della Commissione “Ambiente e protezione civile delle Regioni”, Diego Tommasi, ha espresso un vivo augurio al nuovo Ministro Alfonso Pecoraro Scanio, dicendosi certo dell’impegno che egli infonderà nei rapporti tra Stato, Regioni ed Autonomie Locali. “A nome della Commissione ‘Ambiente e protezione civile’ delle Regioni italiane - ha affermato l’assessore calabrese Diego Tommasi - auguro al neo Ministro Alfonso Pecoraro Scanio un proficuo lavoro”. “Nel congratularmi per il delicato e prestigioso incarico che egli ha ricevuto dal professor Prodi, coltivo la speranza che questa sia l’occasione per riattivare ed anzi rafforzare la concertazione interistituzionale ed il principio di sussidiarietà. Infatti, - ha continuato Tommasi - è tramite la concreta realizzazione di questi principi che assieme si può governare correttamente il territorio, trovando le migliori soluzioni e compensazioni tra i bisogni locali di tutela, l’attività di valorizzazione e quella di controllo, l’applicazione dei risultati della ricerca scientifica e dell’innovazione, in modo da prevenire inquinamenti e disastri ambientali, senza penalizzare l’economia. I problemi che attendono il nuovo Ministro sono tanti e rilevanti, ma sono certo che Pecoraro Scanio sarà in grado di dialogare con istituzioni territoriali e società civile per portare l’Italia a livello europeo in merito al rispetto delle regole per lo sviluppo ecosostenibile”.

Galati (Udc) “Napolitano figura di alto profilo istituzionale”

17/05 "Il Presidente Giorgio Napolitano è figura autorevole e di alto profilo istituzionale". A sostenerlo è il segretario dell' Ufficio di Presidenza della Camera dei Deputati, Giuseppe Galati, dell' Udc. "Napolitano - aggiunge - è stato chiamato a rappresentare i valori fondanti del nostro Paese, oggi più necessari che mai per riprendere un cammino comune della nazione, con quello spirito di condivisione indispensabile, pur nelle innegabili differenze, per affrontare le sfide globali".

Proclamati i dieci nuovi deputati italiani a Strasburgo. Si aspetta l’esito del ricorso di Donnici

15/05 Sono stati proclamati formalmente oggi i nuovi dieci deputati europei che subentrano ai colleghi eletti nelle ultime politiche in Italia e quindi incompatibili per restare all'assemblea di Strasburgo. In apertura della sessione plenaria di maggio il presidente dell'europarlamento Josep Borrell ha annunciato i nomi dei nuovi rappresentanti italiani che sono: Marco Cappato (radicale, al posto di Emma Bonino), Carlo Casini (Udc, Armando Dionisi), Gabriele Corrado (Prc, Fausto Bertinotti), Donata Maria Assunta Gottardi (Ulivo, Enrico Letta), Andrea Losco (Ulivo, Massimo d'Alema), Achille Occhetto (Itv-Occhetto, Antonio di Pietro), Aldo Patriciello (Udc, Lorenzo Cesa), Gianluca Susta (Ulivo, Pier Luigi Bersani), Armando Veneto (Udeur, Paolo Cirino Pomicino), Donato Tommaso Velardi (Ulivo, Giovanni Procacci). Nel caso di Occhetto c'é un ricorso di Beniamino Donnici, attuale assessore al turismo della regione Calabria, che lo segue nella lista dei non eletti nella circoscrizione meridionale. Donnici sostiene che, a suo tempo, Occhetto aveva rinunciato all'eventuale mandato a Strasburgo, poi ha ritirato tale opzione. Il Parlamento europeo procede sulla base delle comunicazioni che gli vengono dalla corte di Cassazione italiana. Per ora, quindi, ha proceduto alla proclamazione, ma la nomina di Occhetto sarà pienamente effettiva quando sarà risolta l'impugnazione. E' stato anche reso noto che il mandato dei dieci nuovi eurodeputati ha effetto retroattivo all'8 maggio.

Laratta: “Napolitano un vero statista”

15/05 ''Il capo dello Stato nel suo discorso alla Camera ha mostrato di essere un vero statista che incarna l'anima di un paese bisognoso di unita' e di guida responsabile''. E' quanto sostiene in una nota parlamentare dell'Ulivo Franco Laratta circa il messaggio alle Camere del Capo dello Stato, Giorgio Napolitano. ''Dal messaggio del presidente della Repubblica - ha aggiunto - si denota lungimiranza politica e un forte senso delle Istituzioni, dal quale emerge una straordinaria capacita' di sintesi, soprattutto quando richiama l'attenzione ai temi del Mezzogiorno e al futuro dei tanti giovani, oggi, purtroppo, messo in gioco dal dramma del precariato''. ''Il Paese - ha concluso Laratta - e la Calabria, con l'elezione di Napolitano, guadagnano terreno sulla strada del progresso civile e morale e si avviano oggi al dialogo istituzionale con senso di responsabilita' e con profonda simbiosi tra le parti''.

Napoli (AN) “Monitorare l’applicazione del 41 bis”

15/05 ''Bisogna effettuare un attento monitoraggio sull'effettiva applicazione del regime del 41bis e valuti le motivazioni che stanno portando molti Tribunali di Sorveglianza alla revoca dell'applicazione del carcere duro per noti boss della criminalità organizzata". E' quanto chiede la parlamentare di An, Angela Napoli, in una interrogazione rivolta al Ministro di Giustizia, Roberto Castelli. "La 'ndrangheta - ha aggiunto - nonostante i duri colpi inferti dalle Forze dell'Ordine, rimane a tutt'oggi l'organizzazione criminale maggiormente pericolosa. Nonostante ciò negli ultimi tempi i cittadini calabresi sono stati costretti ad apprendere di alcune revoche dell'applicazione del 41bis a noti boss della 'ndrangheta. Il Tribunale di Napoli, nello scorso mese di aprile, nonostante la richiesta di conferma del ministro della giustizia, ha revocato il regime del carcere duro al boss Pasquale De Maio, ritenuto elemento di primissimo piano delle famiglie Piromalli - Mole' di Gioia Tauro, che è detenuto con sentenza definitiva per omicidio, sequestro di persona ed altri reati. In precedenza dai Tribunali di Sorveglianza di Roma e Torino erano state disposte le revoche del 41 bis nei confronti di Enzo Di Bona, condannato all'ergastolo quale presunto killer della famiglia mafiosa capeggiata dal boss Domenico Paviglianiti, nonché di Massimiliano Santaiti, ritenuto esponente di spicco dell'omonima famiglia di Seminara, anche lui condannato all'ergastolo". "C'é poi la revoca del regime del carcere duro - ha proseguito Napoli - da parte del Tribunale di Perugia, per Giuseppe Zagari, personaggio di spicco dell'omonima cosca, condannato per gli omicidi che hanno fatto rimbalzare nelle cronache nazionali la città di Taurianova per la crudezza della loro effettuazione. Le revoche sopra citate sono state concesse nei confronti di indiscussi criminali appartenenti a note famiglie mafiose che ancora imperversano prepotentemente sul territorio calabrese"

Di Pietro: “Con Occhetto c’è un impegno a favore di Donnici”

14/05 ''C' e' un impegno formale, sulla parola, sull' onore, e sulla dignita' di Achille Occhetto che, a fronte della rinuncia da parte mia al posto di europarlamentare nel nord-ovest a favore di Giulietto Chiesa, avrebbe, comunque, rinunciato a favore di Beniamino Donnici. Un impegno sull' onore che egli ha preso, non solo sulla parola, ma anche per iscritto. I documenti originali li ho io''. Cosi' il leader Antonio Di Pietro, parlando con i giornalisti a Reggio Calabria, ha commentato il contenzioso che vede contrapposti Achille Occhetto e l' assessore alla Regione Calabria, Beniamino Donnici, per l' assegnazione di un seggio all' Europarlamento. ''Donnici - ha aggiunto Di Pietro - ha lasciato il partito con le note code di polemiche che ne sono seguite. Ma se io dovessi essere chiamato da un giudice a testimoniare, testimonierei la verita'. E la verita' dei fatti mi dice che l' impegno preso allora da Occhetto era quello che avrebbe lasciato il posto a Beniamino Donnici. Io credo che un uomo d' onore non dovrebbe avere bisogno di una carta scritta per rispettare la parola. Se Occhetto non rispetta la parola non e' un uomo d' onore''.

Calciopoli: Abrogare subito la legge Veltroni

14/05 (Pietro Mancini) Caro Romano, è, adesso, troppo facile parlare, genericamente, di “ calcio sporco “ e bacchettare i metodi spicci e brutali, prescelti dagli indagati per addomesticare le partite e blandire i capi del settore arbitrale. Ma è possibile che gli Agnelli, Romiti, Montezemolo, i più noti giornalisti sportivi ignorassero i pregi, e soprattutto i mega - " difetti ", della personalità, e i maneggi, di Lucianone Moggi ? E non è stato, a mio avviso, molto elegante che proprio il giornale della Fiat, “ La Stampa “, abbia pubblicato, in prima pagina, non le foto di Giraudo e Moggi, ma quella della figlia del banchiere romano Cesare Geronzi, Chiara, mettendo in piazza i suoi amori e le sue amicizie private. Che ci azzecca, direbbe Tonino Di Pietro, l’ immagine della bionda giornalista del “ Tg- 5 “ con “ Calciopoli “ ?
Il primo a doversi pronunciare sulla praticabilità dell’ ipotesi - Letta è proprio l’ ex sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, profondo conoscitore di leggi e regolamenti sportivi e abile regista delle recenti, splendide Olimpiadi sulla neve del Piemonte. E’ auspicabile, in ogni caso, che governo e opposizione si rendano conto dell’ estremo degrado e del gran caos, in cui rischia di precipitato lo sport più seguito in Italia. E provvedano, con urgenza, a individuare le persone e i provvedimenti più efficaci. “ Calcio corrotto, nazione infetta ! “, ha osservato qualcuno. Ma, per imboccare la strada del rinnovamento degli uomini e delle strutture, occorre che Prodi e la nuova maggioranza parlamentare abbiano anche il coraggio di cestinare, al più presto, la legge Veltroni del 1996. Un provvedimento buonista, ma demagogico e inefficace, che estese a tutti i club calcistici i fini di lucro. Con il risultato, catastrofico, di contribuire al fallimento di tante medie e piccole società : sono oltre 533 i milioni di euro di esposizione delle squadre di serie A, B e C, calcolati alla fine dei campionati della stagione 2004- 2005 ! Mentre la Juventus chiudeva i bilanci, registrando modesti utili, ma solo grazie al “metodo Moggi “.

Alla cerimonia di giuramento del Presidente Napolitano anche i grandi elettori

13/05 Per la prima volta, lunedì prossimo, alla cerimonia di giuramento del Presidente della Repubblica di fronte al Parlamento a Camere riunite, saranno presenti, oltre ai parlamentari, anche i "grandi elettori" regionali che hanno partecipato all' elezione del Capo dello Stato. L' innovazione è stata chiesta dal Presidente del Consiglio Regionale del Friuli Venezia Giulia, Alessandro Tesini, quale Coordinatore della Conferenza dei Presidenti delle Assemblee Legislative . "Un' innovazione - ha detto Tesini - che potrebbe sembrare scontata ma che in realtà è di grande significato e inverte l' orientamento seguito per 60 anni. Finalmente - ha aggiunto - lo spirito del nuovo Titolo Quinto della Costituzione, che introduce a una Repubblica retta sulle autonomie, incardinandole nel principio della leale collaborazione interistituzionale tra Regioni e Stato, diventa prassi". Ed è a questo principio - ha spiegato Tesini che, in qualità di coordinatore della Conferenza parteciperà al Quirinale alla cerimonia di insediamento di Giorgio Napolitano - si è rifatto quando ha indirizzato alla Presidenza della Camera la richiesta di estensione della partecipazione dei grandi elettori a quella che è definita "la presa d' atto dell' assunzione delle funzioni presidenziali", ottenendo rapidamente un facile consenso dopo che gli uffici, approfondita la questione, avevano riconosciuto il fondamento della richiesta. "Il Friuli Venezia Giulia - ha ricordato Tesini - vanta un illustre e significativo precedente al riguardo, che ha fatto scuola per vent'anni e che è stato superato da questo intervento. Nel 1985, infatti, in occasione dell' elezione del Presidente Francesco Cossiga, l' allora grande elettore e già Presidente della Giunta Regionale Antonio Comelli, indirizzò analoga richiesta alla Presidente della Camera Nilde Jotti, la quale rispose cortesemente, ma irremovibilmente, affermando, in questo sostenuta dalla dottrina e dagli esperti del tempo, che la funzione dei grandi elettori si esauriva alla sola elezione e che da quel momento in poi subentrava la prassi ordinaria che non ammetteva 'esterni' ai lavori della Camera e del Parlamento riunito". "Sono passati venti anni - ha concluso Tesini - ma dal punto di vista della cultura istituzionale siamo davvero in un' altra epoca, e anche questi segnali, apparentemente solo simbolici, ne confermano la sostanza".

Beniamino Donnici pronto a chiedere i danni ad Occhetto per la sua non elezione a Strasburgo

13/05 Beniamino Donnici, ex dirigente nazionale di Italia dei valori ed attuale assessore al Turismo della Regione Calabria, ha scritto al presidente del Parlamento europeo chiedendogli di ''accertare, con i mezzi che riterra' opportuni, la legittimita' della proclamazione di Achille Occhetto''. Donnici sostiene che, con la decisione di Antonio Di Pietro di optare per la Camera, il seggio nel Parlamento di Strasburgo andava attribuito a lui nella qualita' di primo dei non eletti nella lista ''Societa' Civile-Di Pietro-Occhetto''. ''Da Bruxelles, mercoledi' scorso, contestualmente alla conferenza stampa tenuta da Donnici in Calabria - e' detto in un comunicato diffuso dall' ex dirigente di Italia dei valori - era stato diffuso un comunicato stampa in cui tra l' altro si sottolineava come 'preso atto della lettera di Donnici, si doveva decidere se procedere alla proclamazione di Occhetto o attendere una nuova decisione della Cassazione'. Decisione che, se c'e' stata, non e' stata resa nota''. Donnici ha anche dato mandato ai suoi legali di presentare ricorso presso il Tar del Lazio ed ha annunciato che avviera' anche ''un' azione risarcitoria, per danni materiali e morali - nei confronti di Achille Occhetto e di quanti altri fossero responsabili della situazione che si e' venuta a determinare. Non intendo fare passi indietro - ha aggiunto Donnici - Questa vicenda, che ha del paradossale, avra' riflessi in diverse sedi. Intanto, mi dispiace che coinvolga l' ufficio elettorale nazionale per il Parlamento Europeo presso la Corte di Cassazione al quale devo attribuire un' inaspettata superficialita' nella valutazione degli atti. Mi attendo invece, al di la' delle competenze formali, che sia l' ufficio di Presidenza del Parlamento Europeo a fare chiarezza su una vicenda che sta allungando ombre inquietanti sulla credibilita' di un' importante istituzione democratica''.

Tassone (Prc) “A Crotone sgombrato il campo da ogni dubbio”

11/05 “Apprendiamo che la Commissione per l'accesso agli atti amministrativi della provincia di Crotone ha terminato il proprio lavoro. Con viva soddisfazione prendiamo atto che le conclusioni dell'attività della Commissione sono ampiamente favorevoli all'operato dell'Amministrazione Provinciale”. E’ quanto afferma in una nota il segretario regionale di Rifondazione Comunista Rocco Tassone. “E' così sgomberato il campo da ogni dubbio – aggiunge Tassone- sulla correttezza e la linearità dei comportamenti amministrativi della Giunta, del Consiglio e degli Apparati della Provincia di Crotone. Abbiamo sempre confidato nell'operato della Commissione, rispettosi come siamo delle Istituzioni e dei Corpi dello Stato. Altresì non avevamo dubbi che la conclusione sarebbe stata quella che effettivamente è stata assunta, conoscendo la trasparenza e l'onestà degli Amministratori della Provincia di Crotone, ed in particolare dei compagni di Rifondazione Comunista. Sarà dispiaciuto qualche facile profeta di atroci sventure che paventava con soddisfazione l'improbabile tintinnio delle manette. Al Presidente, agli Assessori, ai Funzionari ed agli Amministratori tutti Rifondazione Comunista augura buon lavoro nell'interesse della collettività che amministrano.

Rnp -Crotone “Soddisfatti dell’esito dei controlli”

11/05 ''Apprendiamo con soddisfazione che la Commissione d' accesso agli atti amministrativi inviata dalla Prefettura di Crotone nella Provincia ha terminato il proprio lavoro in tempi abbastanza rapidi, secondo quanto auspicavamo al momento del suo insediamento. Con soddisfazione registriamo che gli esiti dei controlli hanno escluso ogni possibile infiltrazione nella azione amministrativa dell' Ente, nonostante qualcuno avesse approfittato dell' occasione per spargere veleni e per attaccare il suo operato ponendo ombre sull' onorabilita' degli amministratori''. A sostenerlo, in una nota, e' il coordinamento provinciale di Crotone della la Rosa nel pugno. ''Intendiamo esprimere - prosegue la nota - i nostri rallegramenti al presidente Sergio Iritale, all' assessore Giuseppe Poerio della Rosa nel Pugno ed all' intero esecutivo provinciale per il felice esito della vicenda, che ha confermato di aver sempre riposto la nostra fiducia nell' operato dell' Amministrazione provinciale e nell' azione della Magistratura e degli Organi dello Stato. Nel contempo auspichiamo che possa in tempi brevi sbloccarsi la realizzazione della Strada del Petilino, il cui appalto ha prodotto l' insediamento della Commissione, trattandosi di un' opera pubblica attesa dalla popolazione dell' area da oltre un trentennio''. ''Cogliamo l' occasione - conclude la nota - per formulare alla Giunta provinciale ed al suo Presidente un buon lavoro per il proseguo del mandato manifestando la nostra piena fiducia nel suo operato''.

Occhetto eletto nel parlamento di Strasburgo. Donnici fa ricorso e ribadisce “E’ un furto di legalità”

10/05 Achille Occhetto è stato proclamato eletto, dalla corte di Cassazione, al Parlamento europeo al posto di Antonio di Pietro, il quale ha optato per il mandato italiano. Ma Beniamino Donnici, attuale assessore al turismo della regione Calabria, che lo segue nella lista dei non eletti nella quarta circoscrizione Italia Meridionale, ha scritto alla presidenza dell'assemblea di Strasburgo annunciando di aver presentato ricorso. Apparentemente, secondo quanto risulta all'europarlamento, c'é un contenzioso susseguente alla rottura verificatasi tra Di Pietro ed Occhetto. Quest'ultimo, a suo tempo, rinunciò al mandato europeo, incompatibile con quello in Italia, ed al suo posto entrò il giornalista Giulietto Chiesa. Secondo alcune interpretazioni Occhetto nell'occasione avrebbe annunciato di rinunciare anche ad eventuali possibili opzioni future relative all'altra circoscrizione in cui si era presentato per l'assemblea di Strasburgo e lo stesso Parlamento europeo, in un primo momento, sulla base delle notizie provenienti da Roma, aveva indicato, quali possibili sostituti di Di Pietro Beniamino Donnici o l'ex magistrato Pino Arlacchi, che seguivano l'ex leader comunista, nella lista Di Pietro-Occhetto nella quarta circoscrizione. La corte di Cassazione due giorni fa ha provveduto a indicare tutti i sostituti degli eurodeputati che hanno optato per il mandato in Italia e al posto di Di Pietro ha proclamato Occhetto. Nello stesso tempo Bruxelles ha preso atto della lettera di Donnici e dovrà decidere ora se procedere alla proclamazione di Occhetto od attendere una nuova decisione da parte della Cassazione. Gli altri nuovi eurodeputati italiani, secondo quanto è stato ora annunciato ufficialmente, sono: Gabriele Corrado (Prc, al posto di Fausto Bertinotti), Armando Veneto (Udeur, Paolo Cirino Pomicino), Carlo Casini (Udc, Armando Dionisi), Aldo Patriciello (Udc, Lorenzo Cesa), Andrea Losco (Ulivo), Massimo D'Alema), Tommaso Veraldi (Ulivo, Giovanni Procacci), Marco Cappato (Radicali, Emma Bonino), Donata Gottardi (Ulivo, Enrico Letta), Gianluca Susta (Ulivo, Pier Luigi Bersani).
"Quello di Occhetto è un comportamento truffaldino, è un furto di legalità e democrazia. E' indecoroso per una persona come Occhetto uscire dalla scena politica in questo modo". E' quanto ha detto l' assessore al Turismo della Regione Calabria, Beniamino Donnici, incontrando stamattina a Catanzaro i giornalisti per contestare la decisione dell' Ufficio elettorale della Corte di Cassazione di proclamare europarlamentare Achille Occhetto al posto di Antonio Di Pietro eletto alla Camera. Nelle elezioni europee del 2004 l' assessore Donnici - questa la ricostruzione della vicenda fatta dallo stesso Donnici - risultò il primo dei non eletti al Parlamento europeo della lista "Società Civile-Di Pietro-Occhetto". Idv ottenne due seggi di cui uno nella circoscrizione nord e uno in quella meridionale, per cui risultarono, sulla base delle preferenze ottenute, Antonio Di Pietro, Achille Occhetto e Giulietto Chiesa per la Circoscrizione nord e Di Pietro, Occhetto e Beniamino Donnici per quella meridionale. Occhetto, eletto in entrambe le circoscrizioni, presentò alle autorità competenti, secondo quanto riferito da Donnici, istanza di rinuncia definitiva al seggio europeo. Dal momento che Occhetto aveva rinunciato le opzioni erano Di Pietro, Donnici e Giuseppe Arlacchi per la circoscrizione meridionale. Di Pietro, il 18 aprile 2006 ha opta per il Governo nazionale e il 27 aprile Occhetto ha prodotto un atto di revoca della sua rinuncia. Il 9 maggio la Corte di Cassazione in seduta congiunta ha proclamato eletto Achille Occhetto. "Contestualmente - ha detto Donnici - ho scritto al Presidente del Parlamento europeo per chiedere la sospensione della procedura di surroga del seggio reso vacante dalle dimissioni di Di Pietro e per evidenziare una situazione inammissibile, specificando che procederò in tutte le sedi, politiche e giurisdizionali, a difesa non solo del mio buon diritto, ma soprattutto a difesa della credibilità delle istituzioni democratiche". Per Donnici "anche se il comportamento di Occhetto fosse lecito, non sarebbe sicuramente giusto e corretto dal punto di vista morale. Questo è il secondo scippo che Occhetto fa alla Calabria. Il primo fu quando venne eletto al Governo nazionale nella precedente legislatura e per cinque anni non è mai venuto in Calabria. Anche Di Pietro é stato scippato e spero che si difenda in tutte le sedi. Anzi sono convinto che, da uomo d' onore come si definisce, Di Pietro difenderà il suo partito". "Ma è scandaloso anche - ha aggiunto l' assessore regionale - il comportamento della Corte di Cassazione. Quale fiducia si può avere nelle istituzioni e nel diritto se l' Ufficio elettorale per il Parlamento europeo della Corte di Cassazione é in possesso di due atti italiani uno di revoca e uno di rinuncia di uno stesso provvedimento? Neanche la più sprovveduta amministrazione di un condominio avrebbe agito con questa leggerezza. Il mio dovere è principalmente quello di tutelare le istituzioni democratiche. Per il momento continuerò il mio impegno al servizio della Calabria e successivamente qualunque decisione la prenderemo insieme. Non leggo niente di politico - ha concluso Donnici - in questa vicenda, ma solo una squallida e meschina azione di ripicche personali. Ciò che è accaduto dovrà avere una tribuna nazionale e l' avrà perché l' Italia deve sapere che c' è un senatore, che ha rappresentato un momento storico della politica italiana, che ha una doppia morale".

I DL di Reggio precisano “Fu la Giunta Falcomatà a ridurre l’ICI”

10/05 "E' stata la giunta Falcomatà, in condizioni diverse rispetto ad oggi e con un debito enorme ereditato, a ridurre l' aliquota Ici, posta dall' allora commissario prefettizio, D' Aloisio, al 6 per mille, all' attuale 4,5 per mille per la prima abitazione, disponendo inoltre una serie di agevolazioni per i nuclei familiari più numerosi e bisognosi". A sostenerlo è il gruppo della Margherita al Comune di Reggio Calabria. "La campagna elettorale per le elezioni provinciali - è scritto in una nota - sta per entrare nel vivo con l' occhio puntato sulla partita che si giocherà tra un anno per il rinnovo del Consiglio comunale e già il Sindaco e la sua Giunta tentano con spericolate acrobazie dialettiche e contabili di mischiare le carte e accreditarsi come un esecutivo virtuoso, emblema di buon governo e saggia gestione amministrativa. Ma i fatti hanno la testa dura, cocciuta, a dispetto di chi li vorrebbe manipolare a proprio uso e abuso. Ed è un fatto incontrovertibile, come strombazza ai quattro venti il Sindaco Scopelliti, il giudizio della Uil e della Cga di Mestre che vede Reggio Calabria, con un' aliquota Ici tra le più basse d' Italia. Allora, c' è da chiedersi, per restare ai fatti: quale riduzione e quando ha proposto la giunta Scopelliti? Mai e nessuna. Se, dunque, la Uil e la CGA, sono prodighi di elogi, i meriti vanno ascritti a qualcun altro. Infatti è stata la giunta Falcomatà a ridurre l' aliquota Ici". "Vivendo in una realtà territoriale poco florida dal punto di vista economico - prosegue la nota della Margherita - l' attenzione di una pubblica amministrazione, e dell' opposizione nel nostro caso, deve necessariamente essere indirizzata al corretto utilizzo delle risorse, ecco perché non può passare sottobanco o totalmente essere ignorata la grande condizione di spreco che l' Amministrazione Scopelliti sta portando avanti dal suo insediamento. Stando alle ultime dichiarazioni fuori luogo, Ici compresa, e inserite in un contesto di bilancio tutto da valutare, con particolare attenzione al patto di stabilità, nel quale si ripropone l' ennesimo condono per finanziare qualche altro spreco di pubblica utilità, Scopelliti con i soldi dei contribuenti è arrivato a spendere, finora, 2006 escluso, circa 15 milioni di euro in contributi e spese varie, tra le quali ricordiamo il concerto di Elton John (360 mila euro), il Grand Prix di Volley (400 mila euro), Villa Zerbi (400 mila euro), mostra Tazio Secchiaroli (275 mila euro), mostre varie Julius Evola (250 mila euro), Girofestival (316 mila euro), fondazione Metropolitan (240 mila euro). Eventi ai quali si devono aggiungere tutti gli aggravi economici dovuti all' intera struttura amministrativa tra comandi e nomine di personale esterno che non ha precedenti nella storia del Comune". "Il raffronto con le spese per feste e spettacoli - conclude la Margherita - pesa oltremodo se si pensa a quanto fu speso per la ristrutturazione in totale del lungomare di Reggio, il cui appalto fu di 16 miliardi di lire (8 milioni di euro circa). Per concludere invitiamo i colleghi della maggioranza, Giunta comunale soprattutto, quando fanno riferimento al passato, ad improntare con maggiore serenità giudizi e riflessioni per evitare confronti o paragoni che per loro potrebbero essere spiacevoli".

P.Mancini: “La candidatura Napolitano non è vincente”

09/05 "La candidatura dell' ottantunenne senatore a vita ex comunista, Giorgio Napolitano non appare affatto convincente, né ce lo auguriamo vincente, ancora di meno forse di quella non definitivamente tramontata di D' Alema". A sostenerlo, in una nota, è l' ex sindaco di Cosenza, Pietro Mancini. "Molti - aggiunge Pietro Mancini - converranno sul fatto che le qualità da apprezzare maggiormente in un politico sono il coraggio e la chiarezza delle posizioni, assunte anche a rischio dell' impopolarità e delle poltrone. Ebbene, il sosia di re Umberto II di Savoia, sponsorizzato dall' ingegner De Benedetti e da La Repubblica, ed enfaticamente esaltato dal Corriere della Sera come il 'Principe rosso', l' 'uomo dei record targati Pci' non lo rappresenta. Di grazia direttore Mieli, ci spiega quali siano stati tali invidiabili primati del vecchio Giorgio nei momenti cruciali,perché quando occorreva scegliere su quale posizione politica e quale leader sostenere o affossare, si è sempre astutamente defilato. Mentre, nel 1956 all' indomani dell' invasione dei carri armati sovietici a Budapest, Antonio Giolitti e altri dirigenti di primo piano lasciarono il partitone rosso, Napolitano arrivò a bocciare con durezza la scelta dell' esponente piemontese, profondendosi in elogi non solo di Togliatti, ma anche di Stalin che, facendo fucilare i rivoltosi di Budapest, avrebbe addirittura contribuito a rafforzare la 'pace nel mondo'. All' interno del Pci, la riluttanza di Napolitano a lanciare la sfida per la conquista della leadership, anche quando, dopo l' improvvisa morte di Berlinguer, avrebbe avuto non poche chances di spuntarla, e la sua propensione a ritagliarsi incarichi di prestigio, ma non di primo piano, gli hanno fatto meritare la celebre stroncatura di Massimo Caprara, l' ex segretario particolare di Togliatti: 'Giorgio? I suoi ruggiti somigliano quasi sempre a dei belati'. Parafrasando Flaiano, Napolitano rappresenta il perfetto esemplare del 'comunista alle vongole'. Quel dirigente che tenendo famiglia e partito, pur non condividendo affatto il compromesso storico, ha deciso di avanzare delle lievi critiche alla proposta di Berlinguer, mai spingendosi a sfidare in campo aperto il segretario. All' epoca del craxismo, il deputato campano fece sapere di condividere alcune battaglie di Bettino, come quella sulla riforma della scala mobile, ma non intese impegnarsi per convincere la maggioranza del Pci a non scontrarsi frontalmente con i socialisti. Fu in quel periodo che i suoi avversari interni lo declassarono da riformista a 'migliorista'. Per gli ex comunisti era quasi un insulto, che andava a colpire un dirigente, considerato alla stregua degli odiati socialdemocratici, che non si proponevano di cambiare la società, ma soltanto di migliorarne alcuni aspetti". "Nella sua regione, la Campania - prosegue Mancini - Napolitano ha subito, in religioso silenzio, l' ascesa di Bassolino. Pur detestando don Antonio, non si è mai opposto al sistema di potere clientelare del governatore della Campania, limitandosi a far sapere, nel luglio del 2005, che condivideva solo alcune delle critiche rivolte da Salvi e da Villone, della sinistra interna, sulla 'questione morale' e sugli sprechi delle giunte di centro-sinistra nelle regioni meridionali. Da nobile inglese Napolitano non rinunciò neppure nella bufera di Tangentopoli. Ma al di là dei tanti aspetti discutibili della personalità politica del senatore a vita, schierato da Fassino dopo il primo naufragio di D' Alema, quel che non può essere accettato, e non solo dai grandi elettori del centro-destra, ma anche da quelli dell' area laica e socialista, è il diktat di Fassino: sul Colle deve salire, a tutti i costi, un diessino. Sulle istituzioni i capi del Botteghino non dovrebbero scaricare le difficoltà e i gravi errori, commessi dal vertice post-comunista nella complessa partita politico-istituzionale, apertasi dopo il voto del 9 aprile. Il primo partito del centro- sinistra reduce da un risultato tutt' altro che esaltante, dopo l' imbarco degli ex dc Prodi e Marini a Palazzo Chigi e del comunista Bertinotti a Montecitorio, è rimasto senza poltrone. Altro che metodo-Ciampi e condivisione tra Unione e Casa delle libertà dell' indicazione del nome del nuovo inquilino del Quirinale". Per Pietro Mancini "i diessini si stanno muovendo con l' obiettivo di lottizzare la Presidenza della Repubblica, considerandola quasi alla stregua di un' azienda sanitaria locale. Per Fassino e compagni, per fare il Capo dello Stato, non basta aver partecipato, come ha fatto Giuliano Amato, dopo la tragica morte del Psi, ai congressi della Quercia, ma occorre aver avuto la tessera con le pregiate firme di Togliatti, Longo e Berlinguer del vecchio Pci. Contro questa logica, prima ancora dei leaders del centro-destra, i primi a doversi ribellare dovrebbero essere i capi delle formazioni dell' area moderata e socialista dell' Unione. Pertanto se non intendono limitarsi a fare da spettatori ubbidienti ai Ds, ci aspettiamo che Rutelli, Boselli e Mastella ridimensionino le arroganti pretese egemoniche degli alleati.O che almeno ci provino".

Ancora fumata nera per il Presidente della Repubblica, ma nell’insalatiera c’è un voto anche per Piperno

09/05 In assenza di indicazioni dei partiti per l'elezione del presidente della Repubblica, al secondo scrutinio continua a scatenarsi la fantasia dei 'grandi elettori'. Tra le tante schede bianche infilate nell' 'insalatiera', spiccano i non pochi voti a candidati improbabili, molti estranei al mondo della politica. I consensi per gli "outsider" sono ad ampio raggio: giornalisti, vip, politici in pensione... C'é persino un voto per Padre Pio, che viene subito dichiarato nullo da Fausto Bertinotti. Due voti vanno a Maria Gabriella di Savoia, figlia di Umberto II, che ha da poco avuto il passaporto italiano e che, sottolinea Bertinotti "ha l'eta", ovvero più di cinquant'anni, per essere eletta al Colle. Ma nell'urna irrompe anche lo sport nazionale con le sue polemiche. Un voto va infatti a Luciano Moggi, il direttore generale della Juventus oggi nell'occhio del ciclone per lo scandalo arbitri. Ironia o solidarieta? Rappresentato anche il mondo dello spettacolo: un consenso arriva per il cantante rock Vasco Rossi. Tra i giornalisti riscuotono consensi Bruno Vespa, Oriana Fallaci, Giuliano Ferrara, Renato Farina, Marco Matteucci e da Mauro Della Porta Raffo. Un voto lo prende Franco Piperno, ex segretario di Potere operaio, uno dei 'cattivi maestri' della generazione del '68, attualmente docente all'Università di Cosenza: lo ha votato sicuramente il no global Francesco Caruso, eletto con Prc, che l'ha annunciato in un articolo sulla 'Stampa'. Voti vanno anche all'ex radicale Mauro Mellini, a Mino Martinazzoli, all'ex sottosegretario alla protezione civile Giuseppe Zamberletti, al fondatore di Emergency Gino Strada, al il presidente della società 'Aperta' di Padova Renato Maria Cesca, all'architetto marchigiano Gabor Bonifazi, presidente della associazione "Ville da vivere", alla ricercatrice universitaria di Trento Elisabetta Barozzi. Dall"insalatierà escono schede pure per Mirko Tremaglia, Tina Anselmi, Francesco Cosimo Proietti (conosciuto come Checchino, parlamentare, capo della segreteria di Gianfranco Fini), per la pacifista Lidia Menapace, per Rosy Bindi, per la moglie di Massimo D'Alema Linda Giuva, per Angelo Sanza (FI), per l'ex procuratore della Repubblica di Napoli Agostino Cordova, per il parlamentare ed ex sindaco di Salerno Vincenzo De Luca e per Stefano Rodotà ex garante della Privacy (e nel '92 candidato rivale di Napolitano per la presidenza della Camera). Voti anche per il senatore sudamericano Antonio Pallaro e l'ex presidente della Corte costituzionale Leopoldo Elia. Votato tre volte il presidente del Senato Franco Marini: ha assistito allo spoglio accanto a Fausto Bertinotti e alla terza scheda con il suo nome ha detto: "addirittura in tre...".

Corbelli: “Napolitano e’ figura autorevole”

09/04 "Il senatore a vita Giorgio Napolitano e Cesare Salvi, per la 'vicenda Calabria', processarono, lo scorso anno, il centrosinistra e il loro stesso partito, i Ds, per quella che definirono la nuova questione morale: lo 'scandalo calabrese' delle 30 strutture create per accontentare tutti i trenta consiglieri regionali del centrosinistra". E' quanto afferma Franco Corbelli, leader del movimento Diritti civili, che si schiera a favore dell' elezione di Giorgio Napolitano alla presidenza della Repubblica. "Corbelli - nella nota - ricorda come fu proprio il senatore a vita ed ex presidente della Camera a sollevare, lo scorso anno, dopo le denunce di Diritti Civili e della stampa sullo scandalo della 'Parentopoli calabrese' e del mega-carrozzone clientelare delle 30 strutture con a disposizione per ognuna di queste almeno sei persone: autista, segretaria, esperti e altre persone, più il responsabile delle stessa struttura e costo complessivo di oltre 100 miliardi in cinque anni". "Un episodio - sostiene il leader di Diritti civili - che serve a far capire quale sia oltre all' onestà intellettuale, l' indipendenza, la libertà di pensiero, l' autonomia di giudizio e di critica del senatore a vita nei confronti del centrosinistra e del suo stesso partito, i Ds. E' una figura molto autorevole, di grande spessore istituzionale e se eletto sarà un Presidente della Repubblica super partes, garante di tutti"

Donnici: “No alla surroga per Occhetto in europarlamento”

09/05 "Non possiamo non definire vergognoso il comportamento di chi, suo malgrado segretario di un ex grande partito, non è riuscito a uscire di scena con decoro e dignità, dimostrando di appartenere a quella folta schiera di politicanti dalla doppia morale, prodighi di sermoni verso gli altri quanto tolleranti verso le proprie debolezze e tentazioni". E' quanto afferma Beniamino Donnici, assessore al Turismo della Regione Calabria, annunciando una conferenza stampa domani, a Catanzaro, per contestare la decisione della Cassazione di proclamare Occhetto europarlamentare al posto di Antonio Di Pietro eletto alla Camera. Donnici, già dirigente nazionale di Italia dei Valori, è risultato primo dei non eletti al Parlamento europeo nelle elezioni del 2004. Ai giornalisti, è spiegato in un comunicato, "Donnici illustrerà i termini di una propria richiesta urgente al Presidente del Parlamento europeo, in cui si chiede la sospensione della procedura di surroga del seggio reso vacante dalle dimissioni dell' on. Antonio Di Pietro, contestando la decisione dell' Ufficio elettorale. Alla stampa - prosegue la nota - Donnici fornirà la documentazione comprovante l' illegittimità della proclamazione". "D' altra parte - prosegue Donnici nella nota - pur non essendo mai stata in dubbio la mia volontà di continuare a operare nell' attuale delicatissimo ruolo, nell' interesse della mia regione, non mancherò di procedere in tutte le sedi politiche e giurisdizionali, per tutelare non solo e non tanto un mio buon diritto, quanto la credibilità delle Istituzioni democratiche, entrambe aggrediti dal vergognoso comportamento di Occhetto e dalle decisioni contraddittorie e sconcertanti dell'Ufficio Elettorale della Suprema Corte".

Interrogazione di Pittelli e Iovane sul blitz a Calabria Ora.

09/05 "Il magistrato della Procura di Reggio Calabria, dottor Galletta, sarebbe legato da vincoli di parentela con l'omonimo funzionario tecnico dell'azienda sanitaria di Locri ampiamente citato nella relazione sequestrata nella redazione del quotidiano Calabria Ora". E' quanto scrivono i senatori Giancarlo Pittelli (Fi) e Nuccio Iovene (Ds) in una interrogazione rivolta al Ministro della Giustizia circa le perquisizioni compiute nelle redazioni del quotidiano Calabria Ora dove è stata sequestrata la relazione che ha portato allo scioglimento della Asl di Locri. "Lo stesso materiale - hanno aggiunto - la cui pubblicazione da parte di "Calabria Ora" ha dato origine all'avvio di procedimento penale in relazione al delitto di violazione di segreto era stato già oggetto di pubblicazione da parte di quotidiani nazionali (Corriere della Sera e La stampa) e successivamente dal Quotidiano della Calabria. Tali atti, comunque suscettibili di impugnazione in sede amministrativa quali atti presupposti del decreto di scioglimento, non potevano e non possono ritenersi coperti da segreto. Gli ufficiali di polizia giudiziaria procedenti, nonostante fosse stato spontaneamente consegnato dal direttore Paride Leporace tutto il materiale indicato nel decreto 2243/06 hanno proceduto ugualmente a perquisizione dei personal computer dei giornalisti facenti parte delle redazioni di Cosenza e Reggio Calabria, venendo in tal modo a conoscenza di notizie dagli stessi raccolte nell'ambito della loro attività giornalistica". "Si conoscano quindi - concludono Iovene e Pittelli - quali determinazioni il Ministro intende assumere in presenza di attività certamente limitative della funzione giornalistica e del diritto di cronaca ed in presenza di anomalie gestionali del procedimento, attesi tra l'altro i denunciati vincoli parentali, sollecitando nel contempo tutte le iniziative ispettive al fine di salvaguardare l'immagine della magistratura reggina e le violate prerogative giornalistiche".

Mozione dei senatori dell’Unione per far luce sul caso Calipari

09/05 Un gruppo di senatori del centrosinistra, primo firmatario Nuccio Iovene, dei Ds, ha presentato una mozione con la quale si chiede al Governo di attuare una protesta formale con il Governo degli Stati Uniti per la mancata collaborazione nelle indagini sull' uccisione in Iraq del funzionario del Sismi Nicola Calipari nella fasi successive alla liberazione della giornalista del Manifesto Giuliana Sgrena. Nella mozione si "prende atto della risposta negativa fornita dal Dipartimento di Giustizia americano sulla rogatoria relativa all' uccisione di Calipari. Tale rifiuto a collaborare e a fornire elementi, diversi da quelli già forniti nel rapporto del Multi National Corps-Iraq - si rileva nella mozione - allontana ulteriormente l' accertamento pieno della verità su quel tragico episodio da parte delle autorità del nostro Paese e si ricorda al Governo, nel rispetto delle proprie prerogative e dell'autonomia della magistratura, l' obbligatorietà nella trasmissione di questa, come di qualsiasi altra, rogatoria internazionale". I senatori firmatari della mozione "impegnano il Governo a riferire urgentemente in ordine alle ragioni che sostengono il rifiuto statunitense e, qualora non fossero ancora conosciute, ad attivarsi per apprenderle; ad esprimere al Governo degli Stati Uniti, tramite il suo ambasciatore a Roma, una formale protesta per la mancata collaborazione per l' accertamento della verità in ordine a questo caso e richiamare ad un sistema di relazioni rispettoso delle reciproche prerogative nazionali ed a mettere in atto ogni iniziativa utile per l'ottenimento di tutte le informazioni necessarie a fare piena luce su quanto accaduto".

Ass. Lo Moro “Il sottosegretariato non è un mio obiettivo”

09/05 "Mi sento ministro in Calabria e non ho intenzione di andare a fare il sottosegretario a Roma". E' stata questa la risposta dell' assessore regionale alla Tutela della Salute, Doris Lo Moro, alla domanda su una sua possibile nomina nel Governo presieduto da Romano Prodi. "Non ho obiettivi di questo genere - ha aggiunto l' assessore -. Un anno fa potevo essere interessata a fare, ad esempio, il sottosegretario alla giustizia, che era pertinente con la mia carriera, ma oggi non è più così". Per Lo Moro, "qualora dovessero essere formalizzate richieste in tal senso, comunque, ne discuteremo. Posso dire, comunque, per tranquillizzare la sanità calabrese, che non ho obiettivi, in questa fase, che mi portino ad allontanarmi dal settore".

Chiappetta (IDV) “Procedere alla stabilizzazione degli LSU/LPU”

08/05 "Da molti mesi, inspiegabilmente, non si riuniscono le commissioni del Consiglio regionale. Da molti mesi, inoltre, nonostante gli accordi a suo tempo firmati con il sindacato, la maggior parte dei nostri enti locali non provvede a dar corso alle procedure per la definitiva stabilizzazione degli Lsu e degli Lpu". E' quanto afferma, in una dichiarazione, Antonio Chiappetta responsabile Mezzogiorno di Italia dei Valori secondo cui sulla vicenda "una strana apatia sembra essersi impadronita della classe politica calabrese". "I lavoratori di pubblica utilità ed socialmente utili, vogliamo ricordarlo, vivono ormai da troppi anni - prosegue Chiappetta - con 'retribuzioni', si fa per dire, inferiori quasi sempre ai seicento euro mensili. L' importo che, all' epoca della formulazione della legge, era una sorta di reddito minimo di inserimento è rimasto praticamente immutato a distanza di quasi dieci anni. Conosciamo bene le difficoltà di bilancio delle nostre amministrazioni, ma rimandare il problema non solo non risolve nulla, ma aggrava in maniera insopportabile la situazione di coloro che con questa sorta di elemosina sono costretti a vivere, in assenza di altro reddito da lavoro, o di altro lavoro punto e basta". Per Chiappetta "cinque anni di governo pseudoliberista hanno impoverito il Paese ed accentuato i problemi già gravissimi del Mezzogiorno, tra i quali la disoccupazione e la sottoccupazione, solo per citare i più gravi. Se è vero che una delle priorità del nuovo governo dovrà essere l' eliminazione del lavoro nero o irregolare allora è bene che si cominci dalle situazioni illegittime o irregolari delle nostre amministrazioni, Lsu e Lpu in testa. E non credo che ci sia ancora qualcuno che ritenga che questi lavoratori siano soltanto precoci pensionati. Basta dare un' occhiata ad uno qualsiasi dei nostri comuni per verificare come essi, spesso, siano tra i primi ad arrivare al loro posto di lavoro e fra gli ultimi ad uscirne". "Credo che dopo il risultato elettorale gli amministratori eletti di Italia dei Valori - sostiene ancora Chiappetta - dovranno coordinarsi per dare prontamente risposte, ente per ente, alle esigenze di tante lavoratrici e tanti lavoratori, che devono poter guardare al loro futuro uscendo da una situazione di precarietà non ulteriormente tollerabile, e che devono essere finalmente inseriti all'interno dei percorsi professionali e di carriera delle amministrazioni dove svolgono la loro opera".

P. Mancini: “D’Alema for president? No, grazie!”

07/05 (Pietro Mancini) Massimo for president? No, grazie! Le motivazioni che mi spingono ad aderire al CADA, lanciato su " Il Giornale " da Giordano Bruno Guerri, sono serie, politiche e non personali. E spero che vengano condivise, oltre che dai lettori, dai dirigenti e dai grandi elettori della Casa delle libertà e dell’area socialista e laico-riformista. Tra i quali - questo è il mio sentito auspicio - non deve prevalere, nei prossimi giorni, la rassegnazione a un’ipotesi che, ove si realizzasse, provocherebbe conseguenze molto preoccupanti per la dialettica democratica. Che va, sempre, assicurata dal pluralismo e dalla diversità delle appartenenze politiche dei capi delle istituzioni.
Massimo D’Alema sul Colle, dopo il demitiano Prodi a Palazzo Chigi, un ex Dc, Marini, al Senato, un comunista alla Camera, Bertinotti, e con ex Pci ed ex Dc in arrivo agli Esteri, agli Interni, alla Giustizia, di fatto, finirebbe per soffocare la dialettica e il confronto democratico, ai vertici dello Stato e dell’esecutivo.
«Oggi siamo tutti, in Italia, meno liberi!»: capovolgendo la famosa esclamazione del leader socialista Pietro Nenni, all’indomani della nascita del primo governo di centrosinistra, gli italiani sarebbero legittimati a protestare, civilmente ma con grande forza, contro la pesante compressione del dissenso e delle idee di quanti non intendono essere omologati alle parole d’ordine degli spregiudicati nuovi (?) padroni del nostro Paese.
Nelle regioni dove comandano gli amici di D’Alema e di Marini, i proconsoli diessini hanno già parlato il linguaggio della protervia e dell’arroganza: «Ora comandiamo noi! Quindi, alleati e avversari vengano da noi con il cappello in mano!». Mi permetto di chiedere a quanti, pur vicini alla Casa delle libertà, considerano la scalata dell’ex capo della gioventù comunista del partito di Togliatti il «male minore»: e se il «qui comando io!» degli spregiudicati «dalemini» locali, dalle Asl e dagli assessorati regionali, si diffondesse, a macchia d’olio, e ancor di più di oggi, nei ministeri, nella Rai, nei giornali, quali sarebbero le prospettive non solo per gli infami «berlusconiani», da sempre disprezzati dagli «ultrà» progressisti, ma anche per quanti, pur schierati nella sinistra democratica e nell’area del pensiero liberale, non sono in completa sintonia con Prodinotti e con l’aspirante «líder Maximo»?

Gli auguri di Caputo (AN) al neo vescovo di Rossano, Mons. Marcianò

07/05 ''Appresa la notizia della nomina, da parte del Papa, del nuovo Arcivescovo della Diocesi di Rossano Cariati, Mons. Santo Marciano', esprimo allo stesso ed alla Diocesi gli auguri ed ogni sentimento positivo. In questa occasione manifestiamo, per il tramite della Diocesi, il nostro apprezzamento a Mons. Andrea Cassone del quale, in questi anni di sua permanenza come Arcivescovo a Rossano, abbiamo potuto conoscere e stimare il lato umano e di Pastore''. E' quanto ha detto il Coordinatore provinciale di Alleanza Nazionale, Giuseppe Caputo, dopo la nomina del nuovo arcivescovo della Diocesi di Rossano-Cariati. ''Siamo certi - ha concluso - che Mons. Santo Marciano', conosciuto anche dal Papa come autore di numerosi libri e articoli di carattere liturgico pastorale e vocazionale ed al quale rinnoviamo gli auguri e quindi la stima, proseguira' nel solco della continuita' e rappresentera' per tutta la Diocesi e per la nostra Citta' una guida spirituale e culturale di elevato livello''.

Il Presidente Loiero incontra D’Alema

05/05 Il presidente della Regione Calabria, Agazio Loiero, ha avuto un colloquio di circa 40 minuti col presidente dei Ds Massimo D'Alema nel suo ufficio alla Fondazione Italiani Europei. Al termine dell'incontro i cronisti hanno chiesto a Loiero se D'Alema ce la farà ad essere eletto presidente della Repubblica: "penso di sì, sono ottimista", ha risposto. Sul comportamento della Margherita nelle votazioni per il Quirinale, Loiero, che non appartiene più al partito di Rutelli, ha detto "per loro D'Alema è una grande convenienza".

Lunedì a Roma la riunione dei deputati calabresi. Laratta: “Sull’incontro con Prodi nessuna gaffe”

05/05 "L'Ulivo calabrese ha una straordinaria opportunità: nessuna forza politica ha potuto schierare da tempo un gruppo così numeroso e rappresentativo dell' intero territorio calabrese". Lo ha detto Franco Bruno, coordinatore regionale della Calabria della Margherita annunciando, in una nota, che si terrà lunedì 8 maggio, a Roma, a margine della prima votazione per l' elezione del prossimo presidente della Repubblica, la prima riunione congiunta dell' Ulivo calabrese. "La consistenza del gruppo, che si somma ad un rapporto politico consolidato da tempo nella nostra realtà regionale, - sottolinea Bruno - responsabilizza ancor più la squadra della deputazione dell' Ulivo calabrese nella direzione di un ruolo fondamentale, indispensabile per agganciare la Calabria al treno dello sviluppo e della modernizzazione. La spinta che può provenire dai parlamentari può concretamente sostenere l' azione dei Ds, della Margherita e di tutti i soggetti politici che intravedono nella prospettiva del Partito democratico una tappa importante per la crescita della nostra regione". Nel corso della riunione, è detto nella nota, si discuterà della recente formazione dei gruppi unitari dell' Ulivo alla Camera ed al Senato e delle importanti prossime scadenze, in primis la formazione del nuovo Governo e delle Commissioni parlamentari.
«La mia dichiarazione di ieri non credo sia né una “gaffe” né una “bugia” per come la stampa ha voluto forzatamente sottolineare”. Lo ha affermato in una nota il deputato calabrese Franco LAratta dopo le polemiche sorte successivamente alle sue dichiarazioni fatte dopo l’incontro con Prodi a Roma. “Del resto a confermare la notizia è stato l’Ufficio stampa di Prodi che a puntualizzato la “casualità” dell’incontro, che “effettivamente c’è stato”. Non vedo francamente dove sia lo scandalo se a parlare dei temi della Calabria lo si faccia anche fuori dalle aule parlamentari come in televisione, sui giornali, per strada, in qualche locale o in qualunque occasione utile. Il futuro presidente del Consiglio, Romano Prodi, in questo incontro casuale, ha confermato alla deputazione calabrese il suo impegno per la Calabria e, personalmente, spinto dalla mia sensibilità politica, ho ritenuto informare i cittadini calabresi del forte messaggio del leader dell’Unione. Tutto qui. Dov’è stia la “gaffe” o la “bugia” ancora è difficile scoprirlo. Stia tranquillo, quindi, l’onorevole Mario Tassone, il quale ha sostenuto che i problemi della Calabria non debbono essere affrontati nei bar. D'altronde di lui, che è stato viceministro ed è ancora esponente di spicco del centrodestra, nessuno si è mai accorto dei suoi impegni a favore della Calabria, né nei bar, né nelle sedi istituzionali. Anche questa volta l’onorevole Tassone ha perso una buona occasione per tacere. Ci sembra strano che Tassone, tra i mille problemi che attanagliano la città di Catanzaro, dove egli vorrebbe diventare primo cittadino, trovi il tempo per delle boutade estemporanee».

La Napoli al procuratore Grasso: “Sull’ASL di Locri la magistratura antimafia assente”

05/05 "Dov' era e dov' è oggi la magistratura antimafia calabrese quando presso l' Asl di Locri, e probabilmente non solo in quella, si assumevano parenti stretti dei mafiosi, veniva sistematicamente ignorato l' obbligo della certificazione antimafia, si dividevano equamente gli appalti tra le cosche locali e venivano accreditate ben 16 strutture private direttamente gestite dalle cosche mafiose?". E' la domanda che Angela Napoli, deputato di An e vicepresidente uscente della Commissione parlamentare antimafia, rivolge, in una lettera aperta, al procuratore nazionale antimafia, Piero Grasso. "Perché la magistratura antimafia - chiede ancora Angela Napoli al procuratore Grasso - non è mai intervenuta sui politici, sugli amministratori e sui funzionari che hanno consentito tutto ciò o che hanno gestito i propri affari attraverso le collusioni con il mondo della 'ndrangheta? Ed ancora: perche' la magistratura antimafia non ha mai inteso far alcun intervento nei confronti delle società della locride che hanno spartito finanziamenti regionali con imprese di proprietà di uomini delle cosche locali? Come potranno mai ribellarsi i politici onesti calabresi, da lei espressamente invitati in tal senso, se coloro che fino ad oggi hanno gestito l' Amministrazione pubblica colludendo con la mafia, sono rimasti e rimangono impuniti? La Calabria è diventata, da tempo, la vera 'emergenza antimafia' e nella qualità di Procuratore nazionale antimafia lei è chiamato a considerarla come tale e a dare risposte". "L' omicidio del Vicepresidente del Consiglio regionale della Calabria, Francesco Fortugno - sostiene ancora Angela Napoli - ha fatto accendere i riflettori sulla Calabria, o meglio, sul territorio della locride e, come i numerosissimi cittadini onesti, speravo fosse finalmente giunto il momento per attuare un incisivo contrasto al connubio politica-mafia. Mi auguravo che finalmente la Calabria potesse diventare terra di giustizia. Purtroppo, oggi, a quasi sette mesi dall' assassinio del vicepresidente del Consiglio regionale, rimangono sulla scena solamente la cattura dei presunti killer e basisti, lo scioglimento degli organismi di gestione dell' Asl di Locri, le disilluse speranze dei giovani di quella città e le strumentalizzazioni che della stessa città continuano a fare alcuni partiti politici ed alcune organizzazioni sindacali".

DS del Pollino: “Ottimi risultati dal rinnovamento”

05/05 "I Democratici di sinistra nei 33 comuni dell' unità territoriale Pollino-Esaro hanno avviato un forte processo di rinnovamento a livello provinciale che sta producendo ottimi risultati, come testimoniano i dati elettorali conseguiti in tutte le tornate elettorali". E' quanto ha affermato Giuseppe Terranova, coordinatore territoriale della segreteria provinciale dei Ds in vista dell' assemblea che si terrà a Frascineto martedì 9 maggio anche in vista della tornata amministrativa del 28 e 29 maggio prossimi. L' obiettivo dell' assemblea che sarà aperta dal segretario provinciale dei Ds Mario Franchino - ha spiegato Terranova - è quello di stabilire un' agenda di priorità, ivi compreso il momento elettorale che investirà cinque comuni Morano, San Donato, Mongrassano, Santa Caterina Albanese e Bisignano. "Tutti i comuni - sottolinea Terranova - sono ora impegnati ad una fase successiva, quella del raccordo con i livelli istituzionali di governo, per portare a sintesi importanti questioni legati allo sviluppo economico del territorio. Su questa base c' è la piena disponibilità del presidente della Provincia, Mario Oliverio, del vicepresidente della Giunta regionale, Nicola Adamo e degli enti regionali Arssa e Afor di un immediato e fattivo confronto per individuare le linee guida di un' azione incisiva sul territorio".

Pietro Mancini: “Grave errore della CDL votare D’Alema o Amato”

04/05 "Sarebbe ora un errore grave per la Casa delle libertà levare le castagne dal fuoco agli avversari, votando D' Alema o Giuliano Amato, giustamente bocciato da Rino Formica come successore di Ciampi, che ha rinunciato al secondo mandato con un' esternazione seria e dignitosa". A sostenerlo, in una nota, è l' ex sindaco di Cosenza, Pietro Mancini. "Vittorio Feltri e Giulianone Ferrara, che cambiano, forse un po' troppo spesso, opinione su vicende e protagonisti del 'teatrino politico' - afferma Pietro Mancini - ritengono che tra le priorità del centrodestra e del suo leader, Silvio Berlusconi, in questa delicata fase, vi sia quella di dare disco verde all' elezione al Quirinale di Massimo D' Alema, uno degli allievi prediletti dei leader comunisti Togliatti e Berlinguer. 'La pace si fa con i nemici', spiegano costoro, e poi D' Alema, che è il più intelligente degli avversari del Cavaliere, detesta Romano Prodi, come dimostrò, sfrattandolo, insieme a Bertinotti e Marini, da Palazzo Chigi. E non è detto che, una volta insediatosi al Quirinale, lo scaltro Massimo non sia pronto a rifare al buon Romano lo scherzetto del 1998, quando Parisi sbagliò il conto dei parlamentari favorevoli all' esecutivo del Professore, che caddé. E' vero che la politica italiana è il regno delle trame e delle manovre, ma una coalizione, come la Casa delle libertà, a cui milioni di elettori hanno affidato con i loro voti grandi responsabilità, spingendola a presentare proposte credibili, non può far dipendere il suo futuro e quello del Paese da disegni confusi, ambigui e trasversali, che non sarebbero compresi dalla maggioranza dell' elettorato. Dal giorno in cui la Cassazione ha proclamato la risicata e discussa vittoria di Prodi, il centrosinistra, dilaniandosi tra le sue componenti, ha pensato soltanto a spartirsi le poltrone. Con meno del 50 per cento dei consensi nel Paese, l' ex Ulivo ha già occupato i due più alti seggi del Parlamento. Al Senato dove può contare solo su un paio di voti in più rispetto al centrodestra, la nuova maggioranza ha dato vita a uno spettacolo deprimente di 'franceschi tiratori', di minacce, di pressioni e di ricatti, nel quale è rimasto coinvolto, non facendo una bella figura nella gestione delle sedute, l' ex Capo dello Stato, Scalfaro, prima di riuscire a eleggere non un novellino, bensì un ex dc di lungo corso, il 73enne rutelliano Franco Marini. E' stata rifiutata, dal tutt' altro che coeso fronte prodiano, con malagrazia istituzionale prima che politica, la disponibilità disinteressata di uno degli statisti più prestigiosi del Paese, Giulio Andreotti, che non avrebbe meritato gli sberleffi di alcuni giornali, vicini alla Cdl, all' indomani della sconfitta della sua generosa candidatura di servizio. Alla Camera non c' é più il moderato e autorevole Casini, bensì il massimalista Bertinotti, ex socialista lombardiano, che nel suo primo discorso si è rivolto ad una sola parte del Paese, quella che comprende, purtroppo, i Caruso e fuori da Montecitorio, i contestatori violenti, nei cortei sindacali del primo maggio, degli ex ministri Buttiglione e Moratti". "Ed accettando, in silenzio - aggiunge ancora Mancini - l' imbarco nei dicasteri-chiave degli Interni e della Giustizia del dalemiano Minniti e della violantiana Finocchiaro, insomma è l' en plein della componente ex comunista del prodismo, che può godere di solidi appoggi dei giornali più diffusi, delle banche e della magistratura. Per il centrodestra questo non è il momento di farsi irretire nelle 'meline' parlamentari e nei complicati giochetti, nei quali, come si è visto al Senato, i loro avversari, ammaestrati dal furbo statista di Ceppaloni, Mastella, sono più abili. Mentre il centrosinistra completamente sprovvisto di un modello culturale, di una forte e chiara identità e di un progetto di società futura, ha pensato unicamente alla spartizione delle cariche istituzionali e sta programmando l' assalto alle poltrone ministeriali e a quelle della Rai e degli enti pubblici. Berlusconi, Tremonti, Fini e Casini devono voltare le spalle, con forza e fermezza, a questo assalto alla diligenza. Non salendo, certo, sull' Aventino, perché anche i parlamentari dell' opposizione potranno concorrere, se matureranno le condizioni, all' elezione di un Presidente autorevole e il più lontano possibile dalle lottizzazioni dei vertici partitici". "Gianni Letta - conclude l' ex sindaco di Cosenza - sempre imparziale e obiettivo nello svolgimento dei suoi delicati incarichi, a chi scrive e penso a molti lettori, sul Colle piacerebbe molto. Ma soprattutto Berlusconi, che non deve 'scaricare', ma valorizzare Tremonti, dovrà continuare a distinguersi da Prodi per stile, compostezza, chiarezza nelle scelte, estraneità alle risse. Cominciando a lavorare, anche con l' apporto di nuovi dirigenti, per coagulare qualificati consensi attorno a un progetto complessivo, che coinvolga le migliori intelligenze ed energie del Paese e che riesca a interessare, in particolare, i giovani, delusi dallo 'sconfittismo' e dai richiami al passato, che ha caratterizzato gli esordi delle nuove personalità cattocomuniste dell' Unione".

Enrico Letta “Si allontana il ponte sullo stretto, prioritarie le reti stradali e ferroviarie di Calabria e Sicilia”

04/05 "Il nostro programma parla della necessità di invertire le priorità, ovvero di dare la precedenza a quelle 'azioni di contorno', come la realizzazione delle reti ferroviarie e stradali in Calabria e in Sicilia che saranno fondamentali per rendere il Ponte utilizzabile. La tempistica dunque allontana la prospettiva del Ponte, su questo non ho dubbi". Lo ha detto il responsabile economico della Margherita Enrico Letta, in un'intervista al numero in edicola domani di 'News Settimanale', il periodico diretto da Andrea Monti.

Laratta, Bruno e Covello incontrano Prodi che puntualizza “Incontro casuale”

04/05 I parlamentari della Margherita Franco Laratta e Franco Bruno, e l'esponente dei DL Franco Covello hanno stamane a Roma il leader dell'Unione Romano Prodi. Lo rende noto un comunicato di Franco Laratta. Nel corso dell'incontro il leader dell'Unione si è soffermato in particolare sulla condizione occupazionale e sul ritardo infrastrutturale della Calabria, ribadendo che la frase citata a Reggio Calabria "la Calabria sarà figlia prediletta di questo Governo", non resterà uno slogan ma "un impegno preciso". I tre esponenti della Margherita hanno apprezzato le idee programmatiche di Romano Prodi ed hanno condiviso la volontà del leader dell'Unione di impegnarsi in favore della Calabria.
In serata l'ufficio stampa del leader dell'Unione, a proposito di quanto riferito oggi dai deputati calabresi Dl Franco Laratta e Franco Bruno, nonche' dall'esponente locale della Margherita Franco Covello, ha confermato che ''un incontro c'e' stato'' ma ha sottolineato che ''ha avuto luogo casualmente in un bar di Sant'Andrea delle Fratte dove, nel consumare un caffe', il presidente Prodi ha effettivamente conversato con i due parlamentari''.

Craxi e Zavettieri incontrano Prodi e Rutelli

04/05 Il segretario ed il presidente nazionale de ''I Socialisti'', Bobo Craxi e Saverio Zavettieri, hanno incontrato Francesco Rutelli e Romano Prodi. Lo si e' appreso da una nota de 'I Socialisti'. Al presidente della ''Margherita'' e al neo premier - e' scritto nella nota - hanno riproposto il ruolo e la funzione dei socialisti all' interno dell'Unione di centrosinistra, dove e' fondamentale l'importanza della una presenza autenticamente riformista, e cosi', come gia' con Fassino, Craxi e Zavettieri hanno ricordato a Rutelli e Prodi il contributo determinante dei socialisti per il successo della coalizione. Dal premier e dall'Unione i socialisti - e' scritto ancora nella nota - si attendono risposte concrete in termini di presenza nell'Unione e nel Governo, potendo svolgere un ruolo positivo e di pari dignita' al tavolo della coalizione, anche in vista delle prospettive future, che riguardano la costituzione del partito democratico nel quale la cultura socialista e riformista non puo' non avere diritto di cittadinanza. Si e' trattato di un incontro preliminare, del quale Zavettieri e Craxi si ritengono molto soddisfatti, e che avra' un seguito concreto e specifico dopo l'elezione del nuovo presidente della Repubblica. Prodi e Rutelli - conclude la nota de 'I socialisti' - hanno apprezzato la posizione e l'iniziativa politica dei Socialisti all'interno del centro-sinistra e si sono impegnati a tenere nella debita considerazione le loro proposte.

Ecco chi sono i 58 grandi elettori regionali

04/05 Con l'elezione odierna dei tre delegati abruzzesi si completa il quadro dei 58 grandi elettori espressi dai Consigli regionali, ai sensi dell' art. 83 della Costituzione, che parteciperanno all' elezione del Presidente della Repubblica. La stessa norma prevede che ogni Regione ne esprima tre, in modo da assicurare anche la rappresentanza delle minoranze, con l'eccezione della Valle d'Aosta che ha un solo delegato. Nell'elenco qui di seguito - diffuso dalla Conferenza dei Presidenti dell'Assemblea, dei Consigli regionali e delle Province autonome - figurano quattordici Presidenti di Regione, tredici Presidenti di Assemblea regionale. - VENETO: Marino Finozzi (Lega Nord) Presidente Consiglio regionale, Achille Variati (DL) Vice Presidente Consiglio regionale e Fabio Gava (FI) Assessore Politiche economiche. - MOLISE: Aldo Patriciello (Democrazia Europea) Consigliere di maggioranza, Antonio Incollingo (FI) Consigliere segretario UdP e Tommaso Di Domenico (DL) Consigliere di opposizione. - LOMBARDIA: Giancarlo Abelli (FI) Assessore alla Famiglia e Solidarietà Sociale, Stefano Galli (Lega Nord) Consigliere di maggioranza e Luciano Pizzetti (DS) Consigliere di opposizione. - MARCHE: Gian Mario Spacca (DL) Presidente della Regione, Luigi Minardi (DS) Presidente Consiglio regionale e Roberto Giannotti (FI) Vice Presidente Consiglio regionale. - BASILICATA: Vito de Filippo (DL) Presidente della Regione, Giacomo Nardiello (PDCI) e Antonio Favilla (UDC), entrambi consiglieri segretari dell'Ufficio di Presidenza, il primo per la maggioranza e il secondo per l'opposizione. - PIEMONTE: Mercedes Bresso (DS) Presidente della Regione, Davide Gariglio (DL) Presidente Consiglio regionale e William Casoni (AN) Consigliere di opposizione. - UMBRIA: Maria Rita Lorenzetti (DS) Presidente della Regione, Mauro Tippolotti (PRC) Presidente Consiglio regionale e Ada Spadoni Urbani (FI) Consigliere di opposizione. - SARDEGNA: Renato Soru (Progetto Sardegna) Presidente della Regione, Giacomo Spissu (DS) Presidente Consiglio regionale e Giorgio La Spisa (FI) Consigliere di opposizione. - TOSCANA: Claudio Martini (DS) Presidente della Regione, Riccardo Nencini (RNP) Presidente Consiglio regionale e Paolo Bartolozzi (FI) Vice Presidente Consiglio regionale. - LIGURIA: Claudio Burlando (DS) Presidente della Regione, Massimiliano Costa (DL) Vice Presidente della Regione e Luigi Morgillo (FI) Consigliere di opposizione. - PUGLIA: Nichi Vendola (PRC) Presidente della Regione, Pietro Pepe (DL) Presidente Consiglio regionale e Rocco Palese (FI) Consigliere di opposizione. - EMILIA ROMAGNA: Vasco Errani (DS) Presidente della Regione, Monica Donini (PRC) Presidente Consiglio regionale e Luigi Giuseppe Villani (FI) Vice Presidente Consiglio regionale. - FRIULI VENEZIA GIULIA: Riccardo Illy (Cittadini x il Presidente) Presidente della Regione, Alessandro Tesini (DS) Presidente Consiglio regionale e Isidoro Gottardo (FI) Consigliere di opposizione Valle d Aosta Luciano Caveri (UV) Presidente della Regione. - SICILIA: Guido Lo Porto (AN) Presidente assemblea regionale, Giuseppe Catania (FI) Deputato di maggioranza e Calogero Speziale (DS), Deputato di opposizione. - TRENTINO ALTO ADIGE: Mario Magnani (Civica Margherita) Presidente Consiglio regionale, Herbert Denicolò (SVP) Vice Presidente Consiglio regionale e Mario Malossini (FI) Consigliere di opposizione. - CAMPANIA: Mario Sena (DL) Consigliere di maggioranza, Antonio Amato (DS) Consigliere di maggioranza e Cosimo Sibilia (FI), Consigliere di opposizione. - LAZIO: Piero Marrazzo (Lista Marrazzo) Presidente della Regione, Anna Maria Massimi (DS) Consigliere di maggioranza e Raffaele D'Ambrosio (FI) Consigliere di opposizione. - CALABRIA: Agazio Loiero (Partito Democratico Meridionale) Presidente della Regione, Giuseppe Bova (DS) Presidente Consiglio regionale e Giovanni Dima (AN), Consigliere di opposizione. - ABRUZZO: Ottaviano del Turco (RNP) Presidente della Regione, Marino Roselli (DL) Presidente del Consiglio regionale, Giovanni Pace (AN) Consigliere di opposizione. Questa infine la ripartizione degli eletti per partito: DS 13; DL 9; PRC 3; PDCI 1; RNP 2; SVP 1; Progetto Sardegna 1; Cittadini per il Presidente 1; Lista Marrazzo: 1; Partito democratico meridionale 1; Union Valdotaine 1; Civica Margherita 1; FI 15; AN: 4; Lega Nord 2; UDC 1; Democrazia Europea 1.

Solidarietà dei DS di Cassano alle minacce ai dirigenti del loro partito

04/05 "Esprimiamo profonda e convinta solidarietà ai compagni Mario Oliverio, Nicola Adamo, Franco Ambrogio, impegnati in prima fila nell'azione riformatrice della Calabria, vittime di atti intimidatori negli ultimi giorni". E' quanto si afferma in una nota dell' unità di base dei Ds di Cassano allo Ionio. "I gesti compiuti - è detto nella nota - dimostrano inequivocabilmente che non bisogna mai abbassare la guardia. Le istituzioni, e tutte le forze politiche, culturali, sociali della Calabria tutta, sono chiamate, ancora di più, a fare fronte comune contro atti che sono ostacolo a una sana vita democratica della regione". Per i diessini di Cassano "in un più ampio progetto di rilancio della Calabria, la legalità è una delle coordinate fondamentali e irrinunciabili per affermare la crescita, lo sviluppo e il benessere dell' intera collettività".

Elezioni presidenziali: Nominati dalle Regioni 58 grandi elettori. 35 sono con l’Unione

03/05 Mancano ancora all'appello i delegati dell' Abruzzo, dove il Consiglio regionale votera' domani, ma con le nomine di oggi in Campania e Calabria il quadro dei 58 grandi elettori che dalle Regioni saranno l'8 maggio a Roma per eleggere il nuovo Capo dello Stato, insieme a 615 deputati e 322 senatori in seduta congiunta, e' ormai quasi completato. Anche se nel suo definirsi non e' mancata qualche schermaglia locale. E' il caso per esempio proprio della Campania, che oggi ha mancato di comporre il consueto ticket composto dai presidenti della giunta e del consiglio e adottato dalla maggioranza delle altre regioni, delegando invece per il voto a Roma i capigruppo di Margherita e Ds, rispettivamente Mario Sena e Antonio Amato, insieme a quello degli azzurri Cosimo Sibilia per l'opposizione.
- Polemiche Nel Centrosinistra In Campania Sul ticket istituzionale Antonio Bassolino-Sandra Lombardo non si e' infatti trovato l'accordo in maggioranza per la volonta' dei Dl di votare un proprio candidato. ''Non e' stato un passo indietro - ha poi spiegato Bassolino - perche' non sono mai stato candidato. Sono impegnato in una difficile campagna elettorale - ha aggiunto - ed e' giusto che in questo momento rimanga a Napoli''. Rinuncia seguita poco dopo da quella di Sandra Lonardo, ma senza il risultato di ricompattare il centrosinistra, che ha distribuito i suoi voti anche su altri due candidati. Ma la presidente dell'assemblea e' rimasta comunque al centro della scena perche' uno di questi ultimi, Fausto Corace (Sdi), ne ha chiesto le dimissioni rivendicando a se' il posto riservato a Sibilia, esponente dell'opposizione, in quanto aveva ottenuto un voto piu' di lui. All'origine della contestazione una diversa interpretazione dell' art.83 della Costituzione che regola l'elezione del Capo dello Stato, e che prevede che i tre delegati per ogni regione siano ''eletti dal Consiglio regionale in modo che sia assicurata la rappresentanza delle minoranze'' (mentre la Valle d'Aosta ha un solo delegato). Secondo Corace, infatti, la minoranza e' tutelata dalle modalita' del voto, due preferenze per ogni consigliere per tre delegati da eleggere, e non dalla ripartizione dei delegati secondo lo schema due a uno. Ma il voto non e' stato privo di strascichi polemici interni alla maggioranza, questa volta di centrodestra, in Lombardia. Qui infatti era stata An a puntare i piedi, prima minacciando la crisi e poi disertando le riunioni in Consiglio, dopo l'elezione di Giancarlo Abelli (Fi), Stefano Galli (Lega) e Luciano Pizzetti (Ds). Polemica scoppiata in particolare sul nome di Galli, leghista condannato nel 2003 per vilipendio al tricolore, e rientrata solo nei giorni scorsi, grazie anche - pare - all'elezione di un esponente di An per l'opposizione in Piemonte.
- Per Cdl Quattro Governatori-Senatori In Attesa Opzione Ma la Lombardia e' anche una delle quattro regioni che parteciperanno al voto del nuovo Presidente con un quarto loro rappresentante, cioe' il proprio governatore nel ruolo di neo-senatore. Una condizione che Roberto Formigoni condivide, prima dell'opzione definitiva per l'uno o l'altro incarico, con i colleghi Giancarlo Galan per il Veneto, Michele Iorio per il Molise e Salvatore Cuffaro per la Sicilia. Voteranno invece come delegati delle loro Regioni la maggior parte dei governatori del centrosinistra: Nichi Vendola per la Puglia, Vasco Errani (Emilia Romagna), Claudio Burlando (Liguria), Riccardo Illy (Friuli Venezia Giulia), Renato Soru (Sardegna), Vito De Filippo (Basilicata), Claudio Martini (Toscana), Piero Marrazzo (Lazio), Mercedes Bresso (Piemonte), Maria Rita Lorenzetti (Umbria), Gian Mario Spacca (Dl) e Agazio Loiero (Calabria). I loro voti rientrano tra quelli dei 35 grandi elettori delle Regioni su cui dovrebbe contare l'Unione: 30 da 15 regioni del centrosinistra e quattro da altrettante regioni del centrodestra, cui si aggiunge il Presidente della Valle d'Aosta Luciano Caveri, grande elettore nel suo ruolo istituzionale ma il cui voto dovrebbe aggiungersi a quello dei due soli parlamentari espressi dalla piccola regione autonoma, entrambi collegati a Prodi. Per quanto riguarda un'altra regione autonoma come il Trentino Alto Adige, i due delegati della maggioranza (collegata all'Unione) sono il presidente del Consiglio regionale Mario Magnani (Dl) ed il vicepresidente Herbert Denicolo' (Svp), eletti con Mario Malossini (Fi) per la minoranza. Ventitre' in tutto i delegati regionali della Cdl.

Nuccio Fava lascia polemicamente la direzione de “Il Campanile”

03/05 Il giornalista Nuccio Fava lascia la direzione del Campanile. La decisione è stata comunicata da Fava al segretario dei Popolari-Udeur, Clemente Mastella, con una breve lettera. "Lascio l'incarico di direttore del Campanile - scrive Fava nella lettera - a cui mi avevi generosamente chiamato. Mentre polemizzavi garbatamente con la Bonino e davi il via libera per D'Alema al Quirinale, ho appreso per caso che il mio editoriale, che sosteneva l'esatto contrario, era stato a mia insaputa eliminato. Nulla questio sulla tua scelta di leader maximo. Inaccettabile però che venga eliminato un mio pezzo, senza nemmeno riceverne comunicazione alcuna. E' solo l'ultimo segnale di un modo di fare politica che non riesco ad accettare". "Ti rimetto pertanto - conclude - l'incarico di direttore, con immutata amicizia personale e sempre più accentuata dissonanza politica"

Loiero: “Ho chiesto a Prodi un ministro calabrese”

02/05 "A me serve, alla Calabria serve, un Ministro. Un Ministro che abbia anche una delega di un certo tipo". E' quanto sostiene il presidente della Regione Calabria, Agazio Loiero, in una intervista al periodico 'Calabria News' riferendosi ad un incontro avuto con Romano Prodi. "E siccome - ha aggiunto - in Calabria il personaggio c'é - e gli ho fatto esplicitamente il nome a cui tutti pensiamo, a cui pensano perfino uomini e donne dell'opposizione, che tra l'altro non è neanche un uomo del mio partito - gli ho fatto chiaramente questa richiesta: Minniti. Non voglio entrare nelle questioni di altri partiti: ho fatto il mio mestiere di presidente della Calabria. Con lo stesso spirito con cui dissi a Fassino di no quando mi chiese di non dimettermi da deputato per non dover fare un turno elettorale nel collegio. Io pensai: così la Calabria, anche se Fassino lo fa per un nobile motivo, ha un deputato in meno, e mi dimisi". Il Presidente della Regione Calabria nell'intervista a 'Calabria News' illustra anche il senso della nascita del Partito Democratico Meridionale che ha fondato con altri ex appartenenti alla Margherita. "Voglio costruire un canovaccio - ha proseguito Loiero - che possa spingere e accellerare la formazione del partito democratico nazionale. Ne ho parlato anche a Prodi. Voglio fare un canovaccio, per esempio, perché non ci siano più decisioni assunte solo dall'alto. In tutti questi mesi ho ricevuto molte richieste di adesioni. Molti, soprattutto della Margherita, consiglieri regionali, provinciali, comunali che mi dicevano: se fai una cosa nuova noi veniamo con te. E io li ho bloccati, sempre. Perché penso a una cosa che vada oltre, che risponda a una esigenza del nostro tempo". "I partiti come sono, - ha concluso - sono scatole vuote. Se lei legge un documento di partito si accorge che parlano una lingua morta, incomprensibile. Come si arriva allora al cuore del cittadino? Va cambiato tutto. Bisogna pensare a qualcosa di totalmente nuovo".
Alla richiesta di Loiero fa eco Diritti Civili in una nota del suo leader che afferma:
"Chiediamo al Professore, che ha definito la Calabria la 'sua regione prediletta', di dare visibilità e un ruolo importante a questa regione. Concordiamo con la richiesta del Governatore calabrese Loiero e chiediamo un ministro calabrese, quale segnale di attenzione e di svolta rispetto al passato". Dice, Franco Corbelli, in una lettera aperta a Romano Prodi. "Dopo le candidature catapultate - ha aggiunto - e imposte da Roma, ancora una volta la Calabria sta per essere fortemente penalizzata già a partire dalla formazione del nuovo Governo. Non c'é, infatti, un solo giornale che tra i nomi dei possibili ministri del futuro Governo Prodi indichi un solo calabrese. Nonostante la Calabria sia stata in assoluto la regione che ha contribuito in modo determinante alla vittoria finale di Prodi. A parte per il risultato regionale, la grande vittoria dell'Ulivo in Calabria, per l'iniziativa politica nazionale di due calabresi che hanno messo su all'interno del centrosinistra due liste che alla fine sono risultate decisive per la vittoria finale: Agazio Loiero, con la lista Codacons, e Saverio Zavettieri che ha traghettato la Lista dei Socialisti dal centrodestra al centrosinistra, raccogliendo in Italia (alla Camera) oltre 115 mila voti". "Oggi la Calabria - ha concluso Corbelli - la 'regione prediletta' di Prodi, dove il centrosinistra ha stravinto, sta per essere esclusa ancora una volta dal nuovo Governo a favore di tante altre regioni, anche quelle dove L'Unione ha perso che avranno diversi ministri. Bene ha fatto oggi il presidente Loiero ad intervenire e sostenere questa battaglia a favore della Calabria e di un ministro calabrese che Diritti Civili da sempre porta avanti".

Tassone: “Fare luce sui mandanti di Fortugno”. La vedova replica “Verità e giustizia sino in fondo”

01/05 ''La manifestazione nazionale organizzata da Cgil, Cisl e Uil a Locri per il Primo Maggio anche in memoria di Francesco Fortugno rappresenta un fatto importante, ma altrettanto importante sarebbe fare luce sui mandanti e sul movente dell' assassinio del vicepresidente del Consiglio regionale della Calabria anche alla luce dello scioglimento per infiltrazioni mafiose dell' Asl di Locri''. Lo ha detto il viceministro alle Infrastrutture e Trasporti, Mario Tassone, vicesegretario vicario dell' Udc, nell' intervento fatto a Catanzaro nel corso della cerimonia per la consegna delle Stelle al merito del lavoro. ''Sull' omicidio di Franco Fortugno, infatti - ha aggiunto Tassone - dopo l' arresto dei presunti esecutori materiali e dei loro fiancheggiatori, ci sono ancora troppi punti oscuri sui quali la magistratura e le forze dell' ordine devono fare luce al piu' presto. L' esigenza che la Calabria venga liberata dal ricatto della 'ndrangheta e' avvertita da tutti, ma occorre evitare le forzature interpretative che qualcuno sta attuando in merito all' assassinio di Francesco Fortugno''.
''Cio' che io cerco e voglio, in prima persona e prima di tutto, e' verita' e giustizia sino in fondo sull' omicidio di mio marito''. Lo ha detto Maria Grazia Fortugno, vedova di Francesco Fortugno, commentando le affermazioni fatte da Mario Tassone, vicesegretario vicario dell' Udc sull' assassinio del vicepresidente del Consiglio regionale della Calabria. ''La magistratura e le forze dell' ordine - ha aggiunto Maria Grazia Fortugno - stanno lavorando per svelare tutti i risvolti dell' omicidio di Franco, dimostrando serieta' e professionalita'. Personalmente ho grande fiducia sul buon esito del loro impegno''.


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