Mimmo
Barile ai dirigenti della Cdl “E adesso dimettetevi tutti”
31/05 "E adesso dimettetevi tutti". E' l' invito che Mimmo
Barile, rappresentante della Cdl nell' Amministrazione provinciale
di Cosenza - rivolge ai coordinatori della Cdl calabrese all' indomani
degli esiti della tornata elettorale di domenica e lunedì scorsi.
"Il disastroso risultato elettorale della Calabria che ci assegna
la maglia nera della Cdl - prosegue Barile - deve indurre a comportamenti
conseguenti. Bene hanno fatto Tonino Gentile, Michele Trematerra e
Roberto Occhiuto a parlare di una fase di rifondazione e di una nuova
dirigenza e ad evidenziare la crisi ormai palese, ma prevedibile".
"Adesso, secondo me, - sottolinea Barile - occorrono scelte doverose,
in attesa che vertici nazionali assumano responsabilmente e presto
delle decisione serie. Pertanto invito i responsabili regionali dei
partiti della Casa delle libertà a compiere, per decenza, l'
unico atto possibile: 'e adesso dimettetevi tutti'".
Intrieri
(DS) “L’Unione rafforza le posizioni”
31/05 ''Il centrosinistra in Calabria rafforza le proprie posizioni
in modo significativo anche rispetto al voto delle politiche e si
afferma al primo turno nei Comuni di Cosenza e Crotone e nella Provincia
di Reggio Calabria e accede, con ottime possibilita' di successo,
al secondo turno nella citta' di Catanzaro''. Lo sostiene, in una
dichiarazione, Marilina Intrieri, deputato dell' Ulivo e viceresponsabile
nazionale Enti locali dei Ds. ''Questo turno elettorale - aggiunge
Intieri - conferma il riconoscimento, da parte degli elettori, delle
qualita' degli amministratori e delle candidature del centro-sinistra
e segna la sconfitta del tentativo di Berlusconi di radicalizzare
lo scontro tra maggioranza e opposizione che gli elettori hanno dimostrato
di non gradire. Un blocco sociale e politico in Calabria si e' scomposto
e bisogna vigilare molto per impedire qualunque tentativo di infiltrazioni
da parte della malavita organizzata. Ora, senza alcun indugio, serve
un impegno forte sui contenuti dell'azione di governo regionale per
una Calabria piu' moderna e piu' inclusiva, con scelte che siano condivise
e sostenute dal governo nazionale''. ''Ha ragione, pertanto, il segretario
regionale della Calabria dei Ds, Carlo Guccione - conclude Marilina
Intrieri - quando afferma che i grandi temi del confronto politico
calabrese abbisognano subito di un' analisi e di una riflessione da
parte dell' Ulivo e delle altre forze dell' Unione ad un anno dalle
elezioni regionali, mentre si avvia il grande lavoro del Governo Prodi''.
Loiero:
“Il partito democratico è il futuro”
31/05 "Il processo di formazione del Partito Democratico avviato
dagli elettori in tutto il Paese è irreversibile e rappresenta
il futuro per l'Unione. E il successo ottenuto alle amministrative
in Calabria, dove abbiamo anticipato l'esperienza risultando il primo
partito a Catanzaro, non è altro che la cartina di tornasole".
Va avanti nel suo progetto il presidente della Regione Calabria, Agazio
Loiero, ed il Partito Democratico Meridionale, "pronto a fare
parte - riferisce una nota del portavoce - di quello nazionale, quando
ci sarà, entro dieci giorni si doterà degli organi direttivi
provvisori che, sembra più che probabile, vedranno cinque donne
al vertice, come coordinatrici, nelle cinque province calabresi".
"E' un altro segnale - aggiunge Loiero parlando con i giornalisti
- della voglia di cambiamento e di partecipazione espressa dagli elettori.
In Calabria trova uno sbocco immediato. C'é da augurarsi che
nasca presto il Partito nazionale, superando le resistenze che certe
oligarchie potrebbero ancora opporre".
Fedele
(FI) “Le beghe interne pesano sul risultato”
31/05 "Sul dato negativo conseguito dal centrodestra in Calabria,
da Reggio a Cosenza passando per Catanzaro e Crotone, occorrerà
riflettere con la massima attenzione. Le beghe interne spesso prive
di valide ragioni politiche e scelte che a volte puntano più
sull' immagine e meno sul consenso dei candidati hanno contribuito
all' insuccesso conseguito dalla Casa delle libertà in Calabria".
Lo afferma Luigi Fedele, deputato di Forza Italia. "D' altra
parte - prosegue Fedele - quando cede Forza Italia bisogna constatare
che cede l' intera coalizione ed è giunto anche il momento
di capire che nei singoli territori non possiamo sempre affidarci
all' effetto Berlusconi, che è formidabile a livello di competizione
elettorale nazionale ma non quando si discute di poteri locali e ciò
perché, nelle competizioni amministrative, subentrano dinamiche
tipicamente localistiche. D'ora in avanti, però, contando anche
sull' inevitabile incapacità del Governo Prodi di reggere all'
urto dei problemi che il Paese pone con una maggioranza risicata e
litigiosa e l' inconsistenza amministrativa ed istituzionale del Governo
Loiero in Calabria, l' assillo del centrodestra deve essere unico
e compatto: riorganizzarsi rapidamente, sia in termini di leadership
affidabili e credibili sia in termini di forza, radicamento consenso
e progettualità". Per Fedele "stupisce lo stupore
di chi guarda al dato positivo conseguito in questa tornata amministrativa
dal partito del presidente della Regione, Agazio Loiero. I commenti
positivi di alcuni analisti della politica francamente lasciano per
davvero il tempo che trovano o confidano nell' assenza di memoria
storica da parte di tutti noi. Siccome noi, però, per fortuna
la memoria ce l' abbiamo e anche tanta, il dato positivo conseguito
da Loiero non può che essere interamente ascrivibile alla gestione
clientelare delle risorse pubbliche e del voto. A chi stenta a crederci
consiglio di andarsi a rileggere le cronache e i commenti di qualche
anno fa quando il Loiero di turno era l'on. Zavettieri, assessore
ed uomo forte della Giunta regionale presieduta da Chiaravalloti.
A quei tempi, dal nulla l' on. Zavettieri, grazie alla gestione clientelare
del voto e alla possibilità di controllare la stanza dei bottoni,
mise su un partito che nelle competizioni elettorali che si succedettero
ottenne consensi spropositati, salvo poi sgonfiarsi irrimediabilmente
quando lo stesso Zavettieri uscì dalla stanza dei bottoni.
E' esattamente quanto sta accadendo con Loiero e il suo partito: fintanto
che la politica tutta consentirà al presidente di fare e disfare
tutto ciò che gli aggrada i consensi al Pdm cresceranno, salvo
svanire clamorosamente il giorno dopo che Loiero tornerà ad
essere un politico costretto a contare soltanto sulle proprie forze
e la propria capacità politica. A maggior ragione - conclude
il parlamentare di Forza Italia - i partiti del centrodestra hanno
il dovere di tenersi a debita distanza dai condizionamenti trasversali
del presidente Loiero e di lavorare per irrobustire la nostra aggregazione
per prepararla allo svolgimento di compiti e ruoli di governo"
Trematerra
(Udc) “La debacle alle elezioni impone autocritica”
31/05 ''In Calabria c' e' una situazione elettorale e politica grave
per la Casa delle liberta'. Qualcuno pensa alle posizioni singole
sui referendum oppure crede di scaricare le colpe su partiti coerenti
e presenti sul territorio come l'Udc, ma la serieta' della situazione
impone un' analisi che non sia di parte''. Lo sostiene, in una dichiarazione,
Gino Trematerra, senatore dell' Udc e capo della segreteria politica
di Lorenzo Cesa. ''O facciamo tutti autocritica - aggiunge Trematerra
- smettendola con gli atteggiamenti professorali oppure si attua la
solita rimozione che non portera' a nulla. La debacle elettorale e'
figlia di un forte arretramento territoriale dei partiti del centrodestra,
che non sanno attrarre corpi sociali e rappresentare ceti elettorali
variegati. L' elettorato ci chiede partecipazione e noi rispondiamo
con una lontananza che viene punita dall' astensionismo: il radicamento
territoriale presuppone che ognuno di noi, specie i parlamentari,
sia espressione continua di chi lo ha eletto. Dobbiamo invertire la
rotta senza polemiche speciose e controproducenti, come quella sulla
posizione dei singoli partiti in vista del referendum, ma guardare
avanti ripensando alla nostra azione sul territorio ed ascoltando
l' elettorato''.
Corbelli
sulle amministrative: “Senza opposizione si rischia il regime”
31/05 ''In Calabria, domenica e lunedi', non si e' registrata solo
una debacle della Casa delle Liberta', ma la liquefazione e scomparsa
dell' opposizione. I casi di Cosenza, Crotone, Reggio, dove il centrosinistra
vince, in alcuni casi, con oltre l' 80%, segnano la fine del centrodestra
calabrese''. A sostenerlo e' Franco Corbelli, leader del movimento
Diritti Civili che, in una nota, chiede l' intervento di Berlusconi,
Fini e Casini e parla ''di inquietante 'caso Calabria', con la disfatta
e scomparsa, di fatto, della Casa delle Liberta'''. Per Corbelli si
e' in presenza di un ''pericoloso vulnus democratico e di blocco di
potere che rischia di trasformarsi in regime, di situazione a forte
rischio che dovrebbe seriamente preoccupare e allarmare. In Calabria,
infatti, quasi tutti i comuni, quattro Province su cinque, la Regione,
tre citta' capoluogo (a Catanzaro si andra' al ballottaggio) tutti
i centri di potere sono nelle mani della centrosinistra, che governa
adesso anche il Paese. E' una situazione che rischia di degenerare
in un vero e proprio regime. Di contro il centrodestra e' scomparso
letteralmente. Eppure meno di due mesi fa, alle elezioni politiche,
la Casa della Liberta' aveva fatto registrare risultati eccezionali
e clamorosi anche in Calabria. Adesso invece partiti come Forza Italia
a Cosenza addirittura non sono riusciti neppure a presentare la lista,
che e' stata ricusata''. A giudizio del leader di Diritti civili ''i
responsabili calabresi di questo sfascio o tacciono o si autoassolvono,
scaricando su Roma le proprie pesanti responsabilita'. Questa classe
parlamentare, politica e dirigente calabrese del centrodestra deve
essere subito rimossa e mandata a casa, insieme ai suoi portaborse
e inciucisti. Occorre rifondare la Casa delle Liberta' ma partendo
da personaggi nuovi. Diritti Civili cerchera' di supplire alla latitanza
di questi personaggi e dei loro scudieri del Polo con una forte azione
di opposizione e resistenza e democratica al centrosinistra, dentro
e fuori le istituzioni''.
Loiero: “I
risultati delle elezioni spingono verso il Partito Democratico”
30/05 "Sono gli elettori a spingere per il Partito democratico
come formazione politica innovativa. In questo senso il voto è
eloquente in tutto il Paese. Ai dirigenti del centrosinistra non resta
che prenderne atto e procedere velocemente alla sua costituzione,
secondo le indicazioni della base". Lo sostiene, in una dichiarazione,
Agazio Loiero, presidente della Regione Calabria, secondo il quale
"il risultato elettorale imprime un' accelerazione verso il nuovo
soggetto politico del centrosinistra". "Mi preme evidenziare
per questo - aggiunge Loiero - il dato calabrese, dove il Partito
democratico meridionale da me fondato, pronto a confluire nel Partito
democratico nazionale, é in assoluto il primo partito a Catanzaro
e fornisce un contributo importante al successo del centrosinistra
nelle provinciali di Reggio Calabria e nelle comunali di Cosenza e
di Crotone, dove si registra il disastro del centrodestra. Ovunque
il Partito democratico è massicciamente premiato dal consenso
popolare. Questo deve far riflettere coloro che non hanno ben compreso
a pieno quale può essere la forza di una formazione, che non
sia soltanto un altro partito, nella quale tutti, ma proprio tutti,
e soprattutto le donne, che fino a ora sono state tenute ai margini,
possano avere uno spazio di partecipazione adeguato". "Un
soggetto politico unitario - conclude Loiero - deve costituire l'
obiettivo prioritario per tutto il centrosinistra. La Calabria ha
dimostrato di essere pronta, anzi di essere apripista di un tale progetto".
Diego Tommasi
coordinatore nazionale dei Verdi
30/05 L'esecutivo nazionale del Sole che Ride ha nominato all'unanimita'
il deputato Massimo Fundaro' coordinatore dell'esecutivo nazionale
e l'assessore regionale calabrese all'Ambiente Diego Tommasi coordinatore
della segreteria di presidenza. Massimo Fundaro' e Diego Tommasi sostituiscono
rispettivamente Angelo Bonelli e Paolo Cento. La componente dell'esecutivo
Daniela Guerra e' stata nominata responsabile della conferenza nazionale
degli eletti. Lo rende noto un comunicato dell'esecutivo nazionale
del Sole che Ride.
L’Unione
sorride, la CDL sconfitta
30/05 Su 126 Comuni con oltre 15 mila abitanti, 79 sono riusciti
ad eleggere il sindaco al primo turno, mentre per altri 47 bisognera'
andare al ballottaggio l'11 e 12 giugno. Gli altri 1.145 Comuni con
popolazione inferiore ai 15 mila abitanti hanno eletto, nelle giornate
di domenica e lunedi', il proprio sindaco, non essendo previsti ballottaggi
nei piccoli Comuni. Si e' conclusa cosi' questa prima, importante,
tornata elettorale, che ha chiamato alle urne quasi 20 milioni di
elettori in tutta Italia e ha riguardato complessivamente 1.261 Comuni,
8 Province e il rinnovo dell'assemblea regionale siciliana, dove il
governatore uscente, Salvatore Cuffaro, sostenuto dalla Cdl, ha avuto
la meglio sulla candidata dell'Unione, Rita Borsellino. Le quattro
grandi citta' in cui si votava, Milano, Torino, Roma e Napoli, hanno
visto a Milano la vittoria di Letizia Moratti, candidata della Cdl,
mentre a Roma, Torino e Napoli si sono riaffermati i candidati sindaci
uscenti, tutti dell'Unione: rispettivamente Walter Veltroni, Sergio
Chiamparino e Rosa Russo Iervolino. Nelle otto Province in cui si
votava, l'Unione ha battuto la Cdl 5 a 3, strappando al centrodestra
Reggio Calabria e riconfermandosi alla guida delle Province di Mantova,
Lucca, Ravenna e Campobasso. La Cdl si e' affermata, invece, nelle
Province di Pavia e Imperia e nella roccaforte leghista di Treviso.
L'Unione puo' dunque sorridere per questo risultato, che ha visto
crescere i consensi non solo di sindaci come Chiamparino e Iervolino,
che nel 2001 avevano vinto al ballottaggio, ma anche dello stesso
Veltroni, che ha sbaragliato l'avversario, l'ex ministro dell'Agricoltura
nel governo Berlusconi, Gianni Alemanno. Anche Milano, sebbene sia
rimasta saldamente in mano della Cdl, ha visto una crescita di consensi
per l'Unione che aveva candidato Bruno Ferrante, ora prefetto senza
lavoro, il quale, nella conferenza stampa di oggi, ha mosso qualche
rimprovero ai partiti che lo hanno sostenuto ''che avrebbero dovuto
credere un po' di piu' - ha detto - alla possibilita' di una vittoria''.
E cosi', se Silvio Berlusconi fa notare come Forza Italia si confermi
il primo partito italiano ''anche in una competizione amministrativa
- ha osservato - sul terreno a noi piu' sfavorevole'' e conquisti,
solo a Milano, ben 52.577 preferenze, si impone per la Cdl una profonda
riflessione. A sostenerlo e' anche Alemanno, secondo il quale ''e'
necessario dare vita ad un laboratorio di comunicazione per individuare
strumenti nuovi che consentano di veicolare le nostre idee e dare
vita ad un rapporto piu' profondo con la societa' civile e la cultura''.
E' vero pero' che per entrambi gli schieramenti la riflessione e'
d'obbligo: se infatti la vittoria dell'Unione e' forte al centro sud,
le elezioni politiche ma anche queste amministrative dimostrano come
nel nord la Cdl tenga le posizioni acquisite.
Minniti (DS)
“Un successo netto per l’Unione”
30/06 "Il risultato elettorale calabrese va molto oltre un successo
netto, compatto, univoco del centro sinistra e conferma, spingendolo
in avanti, un processo di cambiamento profondo in Calabria".
Lo sostiene, in una dichiarazione, il vice ministro dell'Interno,
Marco Minniti. "Il centro sinistra conquista, strappandoli al
centro destra - aggiunge Minniti - la Provincia di Reggio e il Comune
di Crotone. Riconferma al primo turno la città di Cosenza.
Si afferma come la coalizione più forte e credibile a Catanzaro,
dove il centro destra non parteciperà nemmeno al ballottaggio.
Più in generale, anche dal quadro dei comuni meno grandi, emerge
una vittoria diffusa dell' Unione. In nessun'altra regione italiana
c'é stato un cambio così evidente di segno dal centro
destra al centro sinistra. Una conferma che la Calabria non solo si
trova dentro i processi e gli orientamenti di spinta al cambiamento
che investono larga parte del Mezzogiorno e del Paese, ma contribuisce
in qualche modo a determinarli con una funzione attiva e dinamica.
Il centro destra in Calabria appare a larghi tratti una forza residuale,
incapace di organizzare consenso o almeno di conservare quello conquistato
in passato. Le percentuali dei partiti che lo compongono suggeriscono
una ipotesi di sfaldamento che contribuisce ancor di più a
fare crescere le responsabilità del centro sinistra".
Secondo Minniti, "col voto arriva inoltre a conclusione il ciclo
avviato con la scelta di una vocazione e una leadership unitarie fin
dalle elezioni regionali e la straordinaria investitura popolare da
parte dei calabresi, che alle scorse politiche hanno spinto la Calabria
al quarto posto nella graduatoria delle regioni più forti della
coalizione del centro sinistra. Ora i risultati rendono ancor più
possibile un progetto forte per cambiare la storia della Calabria.
Le città coi loro sindaci, la Regione con il presidente Loiero,
il governo di Prodi di Roma, dove mai la nostra regione aveva avuto
tanta forza e rappresentanza, sono le condizioni che abbiamo già
create assieme ai cittadini calabresi per dispiegare una strategia
che ci consenta di fare uscire la Calabria dalla condizione di crisi,
incertezza e provvisorietà che abbiamo alle spalle e per agganciare
i punti alti dell'innovazione e dello sviluppo"
Oliverio (DS)
“Confermato il consenso all’Unione”
30/05
''Le elezioni amministrative hanno confermato, ed in molti casi consolidato,
il consenso ai candidati ed alle forze del centrosinistra. In Calabria,
il risultato che ha segnato la vittoria al primo turno in molte citta',
e' significativo di cio'. Nella citta' di Cosenza, a Crotone, nella
Provincia di Reggio Calabria, il centrosinistra afferma la sua vittoria
con percentuali altissime''. Lo sostiene, in una dichiarazione, il
presidente della Provincia di Cosenza, Mario Oliverio, dei Ds. ''Nella
stragrande maggioranza dei comuni in cui si e' votato - aggiunge Oliverio
- il centrosinistra riconferma i sindaci e conquista postazioni di
governo. In provincia di Cosenza, a partire dalla citta' capoluogo,
dove Salvatore Perugini e' stato eletto con circa il 54%, ed a Rende,
dove Umberto Bernaudo vince al primo turno, il candidato del centrosinistra
per pochi voti non passa a Rossano, mentre il candidato a Corigliano,
con un forte recupero, impone il ballottaggio. Due grandi citta' nelle
quali, considerate la condizioni favorevoli che si sono determinate
intorno a Filareto e De Rosis, sono sicuro che il centrosinistra si
affermera' con risultati positivi al ballottaggio''. ''Ai nuovi sindaci
eletti nelle citta' e nei tanti Comuni della provincia - conclude
Mario Oliverio - esprimiamo i nostri auguri e la nostra disponibilita'
ad un lavoro comune, nell' interesse delle popolazioni''.
Occhiuto (Udc)
“Per la CDL una pagina nera”
30/05 ''Quella scritta il 28 ed 29 maggio non e' solo la pagina piu'
nera del centrodestra in Calabria, ma e' anche l' epilogo di una stagione
della Cdl consumatisi negli anni scorsi tra errori, incapacita' e
diffidenze''. Lo sostiene, in una dichiarazione, Roberto Occhiuto,
dell' Udc, vicepresidente del Consiglio regionale. ''In sostanza -
aggiunge Occhiuto - il risultato delle elezioni amministrative non
e' maturato nell' ultimo mese di campagna elettorale, ma e', piuttosto,
la conclusione di un' esperienza politica che merita di essere rilanciata,
dopo averla ripensata ed affidata ad una nuova generazione di dirigenti.
Nelle elezioni politiche di aprile i media si sono sostituiti ai partiti,
rendendo meno evidente le difficolta' della Casa delle liberta' in
Calabria. Alle elezioni di maggio, invece, le difficolta' sono esplose
in maniera ineludibile. Concordo con quanti affermano che occorrerebbe
un deciso intervento delle segreterie nazionali dei partiti del centro
destra, ma ritengo che ciascuno debba fare la propria parte, offrendo
il proprio contributo all' analisi di cio' che non funziona nel centrodestra''.
''Per quanto mi riguarda - conclude Occhiuto - sono convinto che il
problema sia da ricercare soprattutto nell' incapacita' di formulare
e radicare sul territorio un progetto per la Calabria. Troppo spesso,
infatti ci si e' limitati a replicare argomenti che possono avere
un certo appeal nell' elettorato del centro nord, ma che non sono
avvertiti come prioritari per i cittadini del sud. Ci si e' limitati
a scimmiottare Berlusconi, Casini o Fini, ma e' mancato un progetto
ancorato sul lavoro e sullo sviluppo e sulla necessita', per esempio,
di trattenere i giovani che ogni anno abbandonano la Calabria per
costruire le classi dirigenti del nord del Paese. E' mancata la capacita'
di attrarre, attraverso iniziative politiche e programmi di impegno,
il ceto intellettuale della regione, le organizzazioni di categoria,
le parti piu' illuminate del sindacato. E' mancata, in una parola,
la politica del centrodestra. Credo che occorra ripartire dai contenuti
per offrire ai cittadini calabresi un' alternativa ad una sinistra
insuperabile nel costruire il consenso attraverso la gestione del
potere regionale. C' e' il tempo per ripartire e per riguadagnare
il terreno perduto, ma e' necessario costruire un' identita' originale
del centro destra calabrese. Spero che cio' avvenga a partire dalla
prossima campagna elettorale per il referendum sulla devolution''
Tripodi (Pdci)
“Straordinario trionfo del centrosinistra”
30/05 "E' davvero straordinario e superiore alla più
rosea previsione il risultato ottenuto dal centrosinistra nelle elezioni
amministrative svoltesi in Calabria". A sostenerlo è il
segretario regionale del Pdci e assessore regionale, Michelangelo
Tripodi. "Il trionfo dell' Unione alle elezioni provinciali di
Reggio Calabria - ha aggiunto Tripodi - è tanto più
soddisfacente in quanto è stato frutto di un lavoro duro e
faticoso. Il distacco di circa 20 punti percentuali lasciato al centrodestra
indica la chiarissima volontà di cambiamento e di discontinuità
affermata dagli elettori dopo il malgoverno che la provincia ha conosciuto
negli anni del centrodestra. E' un risultato che va oltre le aspettative
perché non solo vinciamo al primo turno, ma otteniamo uno strepitoso
59% dei voti ed eleggiamo a presidente della Provincia l' avv. Giuseppe
Morabito. Inoltre, il centrosinistra conquista con una valanga di
consensi la città di Cosenza, strappa alla destra con un risultato
bulgaro la città di Crotone e va al ballottaggio, con ottime
prospettive di successo, nella città Catanzaro". "In
questo quadro - ha proseguito Tripodi - è da considerarsi eccezionale
il risultato dei Comunisti italiani che aumentano i consensi alla
Provincia di Reggio Calabria ottenendo il 3,65 % e 10.951 voti e conquistano
un seggio nel Consiglio provinciale, aumentano in voti e in percentuale
anche rispetto al brillante risultato delle ultime politiche. Di particolare
rilevanza la bellissima affermazione elettorale ottenuta dal Pdci
nella cittadina di Polistena, storica roccaforte del comunismo calabrese,
laddove il Pdci torna a d essere il primo partito con 1.279 voti e
circa il 23% dei consensi. Eccellenti anche i risultati delle elezioni
provinciali ottenuti nei comuni di Roccella, Galatro, Cittanova, Antonimina
e S.Ilario Jonio. Un grandissimo valore assume poi il risultato ottenuto
dal centrosinistra nella città di Reggio Calabria dove la coalizione
che ha sostenuto l' avv. Morabito ha raggiunto e superato il 51% dei
consensi: un voto che rappresenta un campanello d' allarme per il
sindaco Scopelliti e per la Giunta comunale di centrodestra a cui
gli elettori hanno inviato l' avviso di sfratto in vista delle elezioni
comunali del prossimo anno". "Nella città di Cosenza,
dopo una durissima battaglia - ha sostenuto Tripodi - si conferma
la tradizione del buon governo del centrosinistra con l' elezione
al primo turno di Salvatore Perugini. Straripante la vittoria del
centrosinistra al Comune di Crotone dove con quasi l' 80% dei consensi
viene eletto sindaco Peppino Vallone, grazie anche al contributo del
Pdci che raddoppia i consensi ed elegge un consigliere comunale raggiungendo
il 3,5 % dei consensi. Dopo il bellissimo risultato ottenuto alle
elezioni politiche dal Pdci calabrese, il turno delle elezioni amministrative
conferma e consolida la forza elettorale del Pdci che, rispetto alle
politiche, continua a crescere in voti ed in percentuale". "Si
tratta - ha concluso Tripodi - della conferma della validità
delle scelte compiute in questi anni e delle politiche promosse dal
Pdci calabrese per i diritti, per il lavoro, per la legalità
e per lo sviluppo. Con questi risultati, per i quali ringraziamo le
elettrici e gli elettori, aumenta la nostra responsabilità
e cresce il nostro impegno per corrispondere in modo pieno alle tante
attese e alle aspettative delle persone che tanta fiducia hanno voluto
riporre nei nostri confronti"
Bevacqua (DL)
“Soddisfazione per il risultato della Margherita”
30/05 "Viva soddisfazione ed apprezzamento" per il lavoro
svolto da tutta la classe dirigente del Partito è stata espressa
dal coordinatore provinciale della Margherita di Cosenza, Mimmo Bevacqua,
"in considerazione del notevole risultato registrato nella tornata
elettorale del 28 e 29 maggio 2006". "Il successo dell'
amico Perugini e l' affermazione della lista della Margherita a Cosenza
ed a Rossano - ha aggiunto Bevacqua - il trionfo degli amici Tonnara,
Bianco, Donadio, Pirillo e Iusi, rispettivamente nei Comuni di Amantea,
Calopezzati, San Nicola Arcella, Mangone e Lappano, il consistente
risultato di tutto il Partito nelle altre realtà periferiche
testimoniano il consolidamento di una presenza politica che si estende
positivamente su tutto il territorio provinciale contribuendo a stabilizzare
il ruolo essenziale della Margherita all' interno della coalizione
del centrosinistra, nonostante le continue azioni di disturbo di qualche
detrattore eccellente impegnato nella elaborazione di minuscoli progetti
politici". Bevacqua ha anche espresso un richiamo alla mobilitazione
"per realizzare una grande e storica affermazione nei Comuni
di Corigliano e Rossano", in cui si svolgerà il ballottaggio
tra i candidati di centrosinistra e centrodestra. "In questo
momento di soddisfazione, in cui tutto rischia di apparire facile
e naturale - ha sostenuto Bevacqua - penso utile capitalizzare il
positivo risultato elettorale per invitare gli amici dei Ds ad avviare
concretamente la nuova esperienza del Partito democratico; le ragioni
dell'unità devono superare i personalismi che ancora, purtroppo,
in molte realtà non consentono di operare compiutamente alla
costruzione di una prospettiva di modernizzazione dei processi politici
connessi allo sviluppo del territorio. Il lavoro da compiere è
ancora ingente, ma l' importanza degli obiettivi da perseguire e la
necessità di contribuire al miglioramento delle condizioni
socio-economiche del territorio e delle comunità impongono
grande impegno, attenzione e senso di responsabilità".
Infine, secondo Bevacqua, "occorre operare insieme i cambiamenti
necessari a recuperare fiducia nei partiti, unici strumenti attraverso
cui salvaguardare i livelli di partecipazione e condivisione di una
società, per molti versi, in debito di democrazia".
Feraudo (Idv)
“Ruolo importante di IDV in Calabria”
30/05 ''Il dato elettorale conferma il ruolo importante di Italia
dei Valori in Calabria. I risultati da noi conseguiti confermano che
il Partito e' in crescita e che il suo ruolo e' determinante all'interno
dell'Unione''. E' quanto afferma in una nota il responsabile regionale
Maurizio Feraudo, il quale si dice ''soddisfatto di come Idv sia riuscito
a ritargliarsi spazi importanti all' interno delle Amministrazioni
comunali di Cosenza e di Crotone e dell' Amministrazione provinciale
di Reggio Calabria, oltre che in diverse amministrazioni comunali
minori''. Secondo Feraudo, ''Italia dei Valori e' ormai un partito
che, dopo il successo delle elezioni politiche, si sta consolidando
sempre piu' ed e' in grado di contribuire al governo degli Enti locali,
ad ogni livello. Abbiamo conquistato consiglieri in molti Comuni minori;
siamo presenti nei consigli comunali di Cosenza e Crotone e nel Consiglio
provinciale di Reggio Calabria, ed anche in quelle realta' dove non
siamo riusciti ad esprimere un nostro rappresentante siamo stati determinanti
per la vittoria del centro-sinistra. E' il caso di Rende, dove l'impegno
e lo sforzo dei candidati di Italia dei Valori hanno fatto si' che
Umberto Bernaudo vincesse al primo turno''. ''Non posso che esprimere
- conclude Feraudo - la mia soddisfazione, che e' anche quella di
tutto il partito, convinto che i massimi rappresentanti istituzionali
eletti da noi sostenuti sapranno valorizzare al meglio le potenzialita'
dell' intera coalizione che, dove si e' presentata unita e coesa,
ha saputo trasmettere fiducia e conquistare quel consenso che le ha
permesso di vincere al primo turno''
DS “Nuova
esaltante vittoria del centrosinistra”
30/05 ''Ancora una vittoria del centrosinistra e dei Ds in tutto
il Paese e una vittoria grandiosa ed esaltante in Calabria e in provincia
di Cosenza. Nella nostra provincia, oltre ai significativi risultati
di Corigliano e soprattutto di Rossano, dove si va al ballottaggio,
ci sono i grandi successi dell'area urbana cosentina, dove il centrosinistra
vince nella maggior parte dei Comuni e trionfa al primo turno a Rende
con Bernaudo e a Cosenza con Perugini''. Lo afferma in una nota la
federazione provinciale dei Ds di Cosenza. ''Il notevole successo
nella citta' capoluogo premia il nostro partito, che arriva per la
prima volta al 15% circa dei consensi - aggiunge la Federazione della
Quercia - punisce, invece e giustamente, l'arroganza e le scorrettezze
di chi pensava di poter perpetuare, solo per eredita', un passato
che non c'e' piu'. Oggi per la citta' capoluogo e per l'area urbana,
per il centrosinistra e per il nostro partito, si aprono grandi prospettive
di crescita e di rinnovamento che ci caricano di enormi responsabilita'''.
La Federazione Ds di Cosenza, ''nell'esprimere la propria soddisfazione
per questi successi, cosi' come per tante altre vittorie nel resto
della provincia, ringrazia i propri iscritti e simpatizzanti per l'impegno
profuso e per i risultati ottenuti; e intende continuare a lavorare
per l'unita' di tutto il centrosinistra e dell'Ulivo in particolare,
nella convinzione che l'unita' e' la strada maestra per vincere e
poi per governare bene''
Trematerra (Udc)
“Servono cure drastiche”
"La pesante sconfitta ottenuta dappertutto in Calabria nelle
elezioni amministrative ci impone di ripartire senza pannicelli caldi:
ci vogliono cure drastiche e risolutive per rilanciare il centrodestra".
Lo sostiene, in una dichiarazione, Michele Trematerra, consigliere
regionale dell' Udc. "Bisogna iniziare a pensare - aggiunge Trematerra
- ad una discussione comune ed al rilancio dei partiti a qualunque
costo perché dilazionare ulteriormente i tempi della discussione
sarebbe un errore madornale. Sono certo che gran parte dei nostri
voti siano congelati, ma dinanzi all' ecatombe registratasi non si
può far finta di niente. E' ora di coinvolgere nuovi ceti intorno
ad un progetto di rinnovamento e dare aria pulita alle stanze polverose
dei partiti"
Iovene (DS) “Grande
successo dell’Unione”
30/05 "Il risultato elettorale delle amministrative conferma
in Calabria il grande successo dell' Unione. Il centrosinistra riconquista
la provincia di Reggio Calabria ed il comune di Crotone, si conferma
alla guida di Cosenza e conquista il ballottaggio a Catanzaro".
Lo sostiene, in una dichiarazione, Nuccio Iovene, senatore dei Ds.
"L' Ulivo - aggiunge Iovene - conferma inoltre il suo ruolo di
governo in tantissimi centri della regione, dando un' ulteriore conferma
del risultato, già straordinario, ottenuto alle politiche e
nelle scorse elezioni regionali. Si apre, per la Calabria, una fase
nuova e straordinaria. Il centrosinistra ha ora una grande opportunità
ed un' enorme responsabilità nel lavorare per la crescita e
lo sviluppo della Calabria, per dare risposta ai bisogni dei calabresi
e per valorizzarne appieno le risorse e combatterne gli antichi mali.
Serve coerenza, capacità di dialogo, lavoro duro. Nell' immediato
occorre un impegno straordinario al fianco di Rosario Olivo affinché
vinca al ballottaggio le elezioni a Catanzaro e perché dalla
Calabria arrivi un contributo decisivo per cancellare la devolution
e con essa la pessima modifica della Costituzione imposta dal centrodestra,
attraverso la vittoria del No al referendum del prossimo 25 giugno.
Una mobilitazione che deve riguardare fin dalle prossime ore tutte
le forze del centrosinistra, tutte le forze sociali, i sindaci e gli
amministratori locali per far vincere il sud, l'unità del Paese,
l' uguaglianza dei diritti e la possibilità di far crescere
la democrazia contro ogni deriva autoritaria".
Governo riunito:
preoccupano i conti pubblici, a rischio i cantieri Anas e FS
28/05 Il vertice a cui hanno partecipato questa sera Prodi, i due
vice premier, il ministro dell'Economia, il ministro dello Sviluppo
e il ministro dell'Interno, insieme al sottosegretario Letta, avrebbe
avuto come tema principale e quasi unico l'analisi dei conti pubblici.
Padoa Schioppa, che da giorni sta compiendo la 'due diligence', avrebbe
sollecitato l'incontro per riferire ai vertici della presidenza del
Consiglio sulla situazione preoccupante dei conti pubblici nonche'
sul colloquio avuto alla fine della scorsa settimana con il Commissario
Ue Almunia. La situazione dei conti, dunque, ma ipotesi sulle strategie
della crescita a cui dovrebbe lavorare Bersani. In settimana si riunira'
il primo Consiglio dei ministri del governo Prodi, poi dal 4 al 5
giugno si terra' il seminario dei ministri in cui si dovra stabilire'
l'agenda dell'esecutivo. Serve dunque un quadro ben preciso dei conti,
soprattutto in vista della stesura del Dpef che l'esecutivo vorrebbe
addirittura quinquennale per poter offrire all'Europa una garanzia
di un'impostazione strutturale di risanamento e ripresa. Fonti di
Palazzo Chigi fanno sapere che con questo vertice si inaugura un metodo
di lavoro in cui si avranno confronti fra gruppi sui diversi temi
dell'agenda dell'esecutivo. Le stesse fonti assicurano che l'incontro
non ha nulla a che vedere col viaggio di domani di Prodi a Bruxelles.
Il premier, infatti, incontrera' il presidente Barroso e i vertici
della commissione Ue e sara' dunque in missione diplomatica.
''Quello che appare adesso e' che gli strumenti di controllo del disavanzo
predisposto per il 2006 creano una situazione di grave tensione, quale
il rischio di chiusura di cantieri in settori importanti come ferrovie
e Anas''. Lo ha detto alle agenzie il ministro dell' economia Tommaso
Padoa Schioppa, lasciando il vertice a Palazzo Chigi con il premier
Romano Prodi ed i ministri Amato, Bersani, i due vicepremier D' Alema
e Rutelli ed il sottosegretario alla presidenza del consiglio Enrico
Letta.. ''Una situazione preoccupante - ha spiegato il ministro -
e per questo ho chiesto una riunione per rappresentare le mie prime
valutazioni sulla situazione dei conti pubblici''. Anche se, ha evidenziato
Padoa Schioppa, ''la due diligence non e' ancora compiuta, le situazioni
si vanno chiarendo e la realta' e' piu' grave di quanto ci potesse
apparire in un primo momento'. ''Nei giorni scorsi - ha ricordato
il ministro - avevo detto che le due grandezze chiave, il rapporto
deficit-pil ed il saldo primario nel 2005, erano a livelli peggiori
del '92. Quello che appare adesso e' che gli strumenti di controllo
del disavanzo predisposti per il 2006 creano situazioni di grave tensione,
quale il rischio di chiusura di cantieri in settori importanti come
le ferrovie e l' Anas''. Il ministro ha quindi aggiunto di avere ''illustrato
il quadro che e' bene sia conosciuto dai colleghi nei suoi aspetti''.
La riunione di stasera, ha precisato Padoa Schioppa, ''non ha niente
a che vedere con gli incontro che domani il presidente del Consiglio
Prodi avra' a Bruxelles''.
Fiumefreddo Bruzio
festeggia, autotassandosi, la nomina di Naccarato a sottosegretario
27/05 Si sono svolti a Fiumefreddo Bruzio i festeggiamenti per la
nomina di Paolo Naccarato a sottosegretario di Stato alla Presidenza
del Consiglio dei Ministri, ''nomina - e' detto in una nota - indicata
dall' ex Capo dello Stato Francesco Cossiga e fatta propria da Romano
Prodi, che l' ha proposta al Consiglio dei Ministri''. ''Un paese
in festa - prosegue la nota - bambini che sventolavano le bandierine
tricolore, una calorosissima accoglienza, un paese messo a lustro
per l' occasione grazie all' impegno di tanti impiegati comunali e
di moltissimi volontari, una gigantesca torta di circa 40 chilogrammi
sulla quale era stata riprodotta lo stemma della Repubblica, la generosita'
di bar e locali pubblici che avevano allestito dei punti ristoro fra
pizzette e champagne: cosi' Paolo Naccarato; il presidente della Regione,
Agazio Loiero; il presidente del Consiglio regionale, Giuseppe Bova,
ed il presidente della Provincia, Mario Oliverio, hanno potuto apprezzare
l' accoglienza della bella manifestazione promossa dall' Amministrazione
comunale con in testa il sindaco, Vincenzo Aloise, tutti accolti dalla
banda musicale del luogo e da centinaia di cittadini. Tra i presenti,
numerose autorita' militari e religiose; rappresentanti delle forze
dell' ordine; l' avv. Ernesto d' Ippolito; il maestro Gerardo Sacco;
il consigliere regionale Sergio Stancato; il presidente della Comunita'
montana di Paola, Giacinto Mannarino; il sindaco di Paola, Roberto
Perrotta, rappresentanti di diversi Comuni del Tirreno cosentino e
dell' intera provincia ed il dott. Piero Borsani, dell' Asl di Paola''.
''Nei loro interventi - e' detto ancora nel comunicato - il sindaco
Aloise, Oliverio, Bova e Loiero si sono soffermati sul significato
e sul valore di questa importantissima e prestigiosa nomina che, proprio
per le qualita' di Naccarato, puo' rappresentare un' occasione in
piu' di riscatto e di rilancio dell'intera regione, mettendo anche
in evidenza le doti umane e personali del neosottosegretario, che
del resto vanta una lunga militanza politica fin da giovane''. Paolo
Naccarato, che ha concluso la manifestazione, ha ringraziato tutti
riconfermando il proprio ''impegno a favore della regione sottolineando
l' importanza che non si affievolisca la spinta riformatrice in modo
da spingere sempre piu' sulla strada dell' innovazione e della modernizzazione,
sfide che bisogna saper cogliere fino in fondo se si vogliono gettare
davvero le basi per un definitivo riscatto e rilancio della nostra
regione in grado di competere sul terreno della internazionalizzazione
e consolidare definitivamente una prospettiva di crescita e di sviluppo''.
Parte della popolazione di Fiumefreddo Bruzio, centro del Tirreno
cosentino, si e' autotassato per festeggiare la nomina a sottosegretario
alle Riforme istituzionali di Paolo Naccarato.
Il sottosegretario, che ha concluso la manifestazione, ha riconfermato
il proprio ''impegno in favore della Calabria'', sottolineando ''l'
importanza che non si affievolisca la spinta riformatrice in modo
da spingere sempre piu' sulla strada dell' innovazione e della modernizzazione,
sfide che bisogna saper cogliere fino in fondo se si vogliono gettare
davvero le basi per un definitivo riscatto e rilancio della Calabria
in grado di competere sul terreno della internazionalizzazione e consolidare
definitivamente una prospettiva di crescita e di sviluppo''. Alla
fine della manifestazione dolci per tutti (era stata preparata, tra
l' altro, una torta da 40 chilogrammi) e fuochi d' artificio.
Prodi “Ci
sono altre priorità prima del ponte sullo stretto”
26/05 "Il ponte lo vedrà mio figlio: non vedo il ponte
come un demonio ma le priorità sono altre, devono essere compatibili
con le risorse che sono quello che sono". Lo ha detto il presidente
del Consiglio Romano Prodi, a Palermo per una manifestazione elettorale
a sostegno della cabdidata dell'Unione Rita Borsellino. "Ho visto
- ha aggiunto il premier - che sono state tirate fuori interviste
su questo argomento di quando ero presidente dell'Iri. Non mi sono
pentito, non ho nulla contro il Ponte, ma quando vedo che non c'é
un'autostrada che ci arriva e quando so che a Palermo l'acqua arriva
razionata e le ferrovie sono quello che sono mi chiedo quali siano
le priorità".
Di Pietro: “La
A3 è una priorità per il Governo”
26/04 "La Salerno-Reggio Calabria credo che sia tra quelle cose
più possibili da finire e definire nel mandato del governo
Prodi. Onestamente devo riconoscere che c'é stato un lavoro
precedente al mio importante". E' quanto ha dichiarato il ministro
delle Infrastrutture, Antonio Di Pietro, a margine di una manifestazione
elettorale a Salerno. Di Pietro ha anche affermato che per rilanciare
le infrastrutture nel meridione non basta fare solo la Salerno-Reggio
Calabria. "Bisogna creare - ha detto - tutte le strutture di
supporto e di raccordo per una mobilità integrata e completa.
Permettetemi però di comportarmi come faceva mia madre, che
guardava il borsellino in tasca per poter acquistare qualcosa in più
del pane o soltanto il pane"
A Grimaldi iniziativa
sui referendum da parte di Rifondazione
27/05 Sabato 27 maggio, alle ore 18 il Circolo Prc di Grimaldi ha
organizzato un incontro dal titolo "Noi scegliamo la COSTITUZIONE:
No alla controriforma delle Destre."
L'iniziativa, la prima a livello provinciale organizzata dal Partito
in vista del prossimo Referendum Costituzionale del 25 e 26 giugno,
si terrà nella Sala "Peppino De Rosa" di Malito.
“Relazionerà –è scritto in una nota- il
segretario provinciale Angelo Broccolo ed interveranno i compagni
Giuseppe Angotti e Antonio Borrelli e Francesco Saccomanno, membro
della segreteria provinciale. Dopo gli interventi di compagni e cittadini
presenti, concluderà Damiano Guagliardi,capogruppo Prc al Consiglio
regionale e componente della Direzione nazionale del Prc”.
Ministro Lanzillotta
“Liberalizzare i servizi locali”
25/05 Il sistema federalista va reso efficiente "razionalizzando
e semplificando le procedure regionali e locali" così
da ridurre i carichi burocratici che rallentano lo sviluppo delle
imprese. E' anche dal versante amministrativo - suggerisce il ministro
per gli Affari regionali, Linda Lanzillotta - che va perseguita una
strategia complessiva per ridare slancio all'economia italiana. Nel
suo intervento all'assemblea di Confindustria, il ministro per gli
Affari regionali e delle Autonomie locali, Linda Lanzillotta, ha definito
"ampia e in larga parte condivisibile" la relazione del
presidente Luca Cordero di Montezemolo che ha messo bene in luce i
"punti di criticità del sistema economico e dell'organizzazione
istituzionale", ma ha anche sottolineato le grandi potenzialità
del sistema Italia. "E' necessario sostenere lo sviluppo e la
qualità dei servizi pubblici locali attraverso politiche di
liberalizzazione", ha commentato il ministro, aggiungendo che
"é un settore questo che può offrire anche in Italia
come in altri paesi europei grandi opportunità di innovazione
e di crescita". Di tali temi, in ogni caso, "dovrà
essere investita al più presto la Conferenza Stato-Regioni
e autonomie locali che in questa legislatura tornerà a essere
la sede unitaria di concertazione politica e istituzionale tra i vari
livelli di governo per rendere coerente ed efficiente l azione dei
poteri pubblici".
Pantaleone Sergi:
“Fantasie l’adesione di Loiero all’Udeur”
25/05 "Fantasie". E' il termine con il quale Pantaleone
Sergi, portavoce del presidente della Regione Calabria, Agazio Loiero,
liquida l' ipotesi apparsa sulla stampa di una possibile adesione
di quest' ultimo all' Udeur di Mastella. "Il presidente Loiero
- sostiene Sergi - ha già un suo partito, il Partito democratico
meridionale, e un riferimento nazionale, il premier Prodi. Scenari
limpidi, dunque, che non vengono certamente resi inquietanti, così
hanno scritto, né in Regione né a Catanzaro da un rapporto
di reciproco rispetto tra Loiero e Mastella. Loiero è impegnatissimo
a sostegno della candidatura di Rosario Olivo a sindaco di Catanzaro
e si augura che sul candidato del centrosinistra converga massiccio
il voto dei catanzaresi che hanno a cuore la città e credono
in un progetto di rilancio del suo ruolo"
Pittelli (FI)
“Destabilizzanti le dichiarazioni del Ministro Bianchi”
25/05 ''Inneggiare a Fidel Castro, uno dei dittatori piu' sanguinari
del pianeta, e' vergognoso e preoccupante sul piano della stabilita'
democratica per il nostro Paese''. Lo afferma Giancarlo Pittelli,
senatore di Forza Italia e coordinatore del partito in Calabria, in
Calabria commentando le dichiarazioni al Corriere della Sera del ministro
dei Trasporti, Alessandro Bianchi. Secondo Pittelli, ''le analisi
estere di un ministro che dovrebbe occuparsi solo di trasporti mettono
a rischio le relazioni internazionali che l'Italia in cinque anni
di Governo Berlusconi e' riuscita a conquistarsi. Definire il presidente
degli Stati Uniti come il peggiore e affermare che Castro, dittatore
sanguinario, lo emoziona, e' poco dignitoso per un ministro della
Repubblica Italia che si avvia ad instaurare rapporti con gli Stati
Uniti d'America. Le affermazioni di Bianchi pongono una pesante ipoteca
sulla credibilita' internazionale dell'Italia''.
Perrelli (Patto)
“Impegnati per il no al referendum sulla devolution”
25/05 "Siamo impegnati per il No al referendum e riteniamo doveroso
precisare le nostre posizioni a favore di una riforma migliore".
E' quanto ha affermato il segretario nazionale del Patto per il Sud,
Tonino Perrelli, in occasione dell' istituzione a Cosenza del primo
comitato referendario nazionale. Dopo l' incontro tra Mario Segni,
il neo ministro Giovanna Melandri, Carlo Scognamiglio Pasini, Augusto
Barbera e altri per dire no alla devolution, è scritto in una
nota di Patto per il Sud, è stato costituito a Roma il primo
comitato referendario nazionale. Il comitato referendario calabrese
è strutturato nella sezione di Cosenza presieduta da Tonino
Perrelli, in quella di Catanzaro-Lamezia, con Salvatore e Giuseppe
Cosentino ed in quella di Reggio Calabria con Roberto Laganà
e Raffaele Naccarato. "Siamo così convinti - ha concluso
Perrelli - di rafforzare lo schiaramento per il No ampliandone la
base. Abbiamo bisogno di riforme istituzionali che siano realmente
in grado di rinnovare e far funzionare in modo efficace ed efficiente
le nostre istituzioni".
Donato segretario
zonale del PDM nel Pollino
25/05 Giovanni Donato, capogruppo nel Consiglio comunale di Castrovillari,
è stato nominato coordinatore e segretario zonale del Pollino
del Partito democratico meridionale. La nomina di Donato è
avvenuto nel corso di una riunione a Castrovillari in occasione della
quale è stato eletto il Comitato zonale del quale sono stati
chiamati a far parte Domenico Ventimiglia, capogruppo nel Consiglio
comunale di Civita; Guglielmo Armentano (Mormanno), Francesco De Tommaso
(Laino Castello), Salvatore Ferraro (Firmo) e Domenico Viola (a Saracena).
Nel corso della riunione è stato, inoltre, deciso che alla
prossima riunione del Consiglio della Comunità montana sarà
costituito il gruppo del Partito democratico meridionale. "E'
stato anche rivolto un particolare ringraziamento - è detto
in un comunicato - al direttore generale dell' Azienda sanitaria di
Castrovillari, Ernesto Gigliotti, per l' opera egregia, silenziosa
e di preparazione che sta svolgendo per il rilancio del sistema sanitario
locale, avendo ereditato una situazione, a dir poco, disastrosa. Gli
effetti positivi e rivoluzionari della sua azione si vedranno al più
presto, non appena sarà completato l'iter del cosiddetto 'atto
aziendale'"
Oliverio chiede
a Rutelli di valorizzare la ricorrenza del V centenario di San Francesco
di Paola
24/05 In occasione dell' iniziativa che ha visto a Cosenza la presenza
del vicepresidente del Consiglio e ministro delle Attivita' e dei
beni culturali, Francesco Rutelli, il presidente della Provincia,
Mario Oliverio, ha formulato al rappresentate del Governo gli ''auguri
di buon lavoro per l' importante incarico''. Oliverio ha anticipato
una sua visita a Roma, presso il Ministero, per esporre al titolare
del Dicastero dei Beni culturali il programma della Provincia per
la valorizzazione ed il recupero del patrimonio dei beni culturali
della provincia, per il quale l' Amministrazione ha costituito da
tempo un gruppo di lavoro, coordinato dal prof. Gabrio Celani, che
sta procedendo ad un' opera di catalogazione. Oliverio ha anche colto
l' occasione di questo primo incontro per porre all' attenzione di
Rutelli l' appuntamento del V centenario della morte di San Francesco
di Paola. ''Questa ricorrenza - ha illustrato Oliverio a Rutelli -
deve costituire per l' intero Paese una occasione importante da non
sottovalutare o mantenere sottotono. Confidiamo nel suo intervento
e dell' intero Governo per fare del V Centenario un importante tramite
per valorizzare e divulgare il pensiero e l' opera di San Francesco,
ma anche per fare conoscere i luoghi ed il percorso del Santo venerato
in Europa ed in tutto il mondo''. ''Sottoporremo nei prossimi giorni
alla sua attenzione - ha detto ancora il Presidente della Provincia
al Ministro - un progetto per il quale stiamo lavorando da tempo insieme
all' Amministrazione comunale di Paola ed alla Regione, con il concorso
decisivo dei Frati Minimi''. Rutelli, dal canto suo, secondo quanto
riferito in una nota, ha mostrato grande interesse per le iniziative
dell' Amministrazione provinciale e si e' dichiarato disponibile ad
un incontro dedicato, subito successivo alla tornata elettorale, ed
ha accolto con grande favore la proposta di fare del V Centenario
un grande evento. ''Presenteremo questo avvenimento - ha affermato
Rutelli al riguardo - in una conferenza stampa che insieme programmeremo
a Roma''.
Ministro Lanzillotta,
“Gli enti locali fondamentali per la ripresa del Paese”
25/05 "Le Autonomie Locali avranno un ruolo fondamentale per
costruire un welfare moderno incentrato sui servizi alla persona,
in quanto elementi fondamentali di crescita sociale e per procedere
alla liberalizzazione dei servizi locali": questa l'opinione
espressa dall ministro per gli Affari Regionali e Autonomie Locali,
Linda Lanzillotta, al termine della presentazione del Rapporto Annuale
ISTAT, svoltasi oggi presso la Sala della Lupa di Montecitorio. "Il
quadro del paese illustrato dal presidente Biggeri - secondo il ministro
degli Affari Regionali e Autonomie Locali - conferma le preoccupazioni
che il centrosinistra esprimeva da mesi sullo stato dell'economia
italiana". "E' una cruda fotografia della stagnazione economica
che ha caratterizzato il nostro paese negli ultimi anni - ha continuato
Lanzillotta - e che dobbiamo rapidamente invertire se vogliamo agganciare
la ripresa internazionale in atto". Per il ministro si tratta
di "un compito arduo che ha bisogno di tutto il nostro impegno,
della nostra serietà e professionalità perché
richiede di affrontare i problemi drammatici della finanza pubblica,
ma soprattutto di intervenire sulle cause profonde che condizionano
crescita e competitività". "Per questo - secondo
il ministro Lanzillotta - occorre mettere fine alla frammentazione
sociale ed economica, ma anche a quella istituzionale con una radicale
azione di semplificazione e modernizzazione organizzativa e normativa".
Dopo avere assistito alla relazione del presidente dell'ISTAT il Ministro
degli Affari Regionali e Autonomie Locali ha preso parte all'incontro
che il ministro della Salute, Livia Turco, ha tenuto con i titolari
degli assessorati regionali alla salute. Nel pomeriggio Linda Lanzillotta
ha avuto un incontro informale con il presidente della Conferenza
delle Regioni, Vasco Errani, per un primo giro d'orizzonte.
Broccolo (Prc)
Legittima la difesa dell’Ospedale di Trebisacce
24/05 Solidarietà ai comitati di lotta per la difesa dell'
Ospedale di Trebisacce è stata espressa, in una dichiarazione,
dal segretario provinciale del Prc di Cosenza Angelo Broccolo secondo
cui gli organismi "legittimamente difendono una struttura in
via di dismissione". Per Broccolo "alla stessa maniera del
118 di Lungro si intende procedere in maniera verticistica, senza
curarsi delle aspettative suscitate nei cittadini da un cambio della
guardia istituzionale, che alla regione ed a livello nazionale hanno
dato un consenso soprattutto chiedendo maggiore considerazione democratica.
Dagli strumenti legislativi (L. 229/99 decreto Bindi) al semplice
buon senso politico,il metodo da seguire è quello di aprire
una discussione ampia che coinvolga le istituzioni locali, le forze
di rappresentanza sindacale, i comitati cittadini, gli operatori sanitari".
A parere del segretario provinciale del Prc di Cosenza "si potrà
discutere anche nel merito, su scelte che magari andranno fatte, ma
le stesse non possono essere progettate come se fossero aride proiezioni
di bilancio. Si apra quindi una discussione seria ed aperta con il
territorio e si blocchi qualsiasi ipotesi autoreferenziale. Si ricordi
che alla fine contano i bilanci politici di fine legislatura,e quelli
a scriverli è il territorio non i ragionieri"
Loiero fa gli
auguri di un pronto recupero a Veltroni
24/05 Il presidente della Regione Calabria, Agazio Loiero, appena
appresa la notizia del ricovero presso il policlinico Gemelli di Walter
Veltroni, colpito da colica renale, ha inviato al sindaco di Roma
un affettuoso telegramma di auguri di rapido ristabilimento. "Nell'augurarti
una pronta guarigione - ha scritto Loiero - spero che possa tornare
al più presto ai tuoi importanti impegni politici e istituzionali".
"Sono certo che - ha concluso - la generosità e la grinta
con cui hai affrontato quest'ultima campagna elettorale saranno ancora
una volta apprezzate e ripagate dai tuoi concittadini".
Ministro Lanzillotta:
“Confronto e dialogo con gli enti”. Apprezzamento di M.
Oliverio
23/05 Le Regioni, le Province, i Comuni e le Comunità montane
rivestono "un ruolo fondamentale" e per questo il neo ministro
degli Affari Regionali, Linda Lanzillotta, assicura che il metodo
di lavoro che verrà usato sarà quello "del confronto,
del coinvolgimento, del dialogo, che sono indispensabili perché
vi sia un effetto moltiplicatore per la crescita del Paese".
Lanzillotta ha spiegato che "con la riforma del Titolo V della
Costituzione le Regioni e gli Enti Locali sono divenuti ancor più
protagonisti. Non si può non fare sistema coinvolgendoli a
pieno titolo per il raggiungimento di obiettivi a carattere nazionale".
Domani il ministro avrà un primo incontro informale con il
presidente delle Conferenza delle Regioni Vasco Errani, per un primo
giro d'orizzonte. "Poi - conclude - programmeremo un appuntamento
formale della Conferenza e imposteremo il lavoro per tutta la legislatura".
"Apprezziamo oltremodo e ci compiaciamo per le dichiarazioni
di intenti espresse dal neo Ministro per gli Affari Regionali, Linda
Lanzillotta che riapre il fondamentale dialogo con gli Enti Locali".
E' quanto sostiene in una nota il Presidente della Provincia di Cosenza,
Mario Oliverio, componente della Conferenza Permanente per i Rapporti
fra lo Stato, le Regioni e le Province presso la Presidenza del Consiglio
dei Ministri. "Nell'ultima esperienza del governo di centrodestra
guidato da Silvio Berlusconi - ha aggiunto - gli attori fondamentali
della crescita dell'intero Paese, la parte istituzionale a maggiore
contatto con gli italiani, il punto di mediazione tra programmi dello
Stato ed esigenze reali della Nazione sono stati relegati in un limbo
di incertezze, indeterminatezza, colpiti da restrizioni pesantissime.
Sugli enti locali è stato spesso caricato il peso di una errata
programmazione che ha fortemente penalizzato la capacità di
azione sui singoli territori. I drastici ed ingiustificabili tagli
alla capacità finanziaria hanno praticamente messo in ginocchio
e costretto alla paralisi le amministrazioni. Comuni, Province, Regioni,
sono stati spinti nella incolpevole condizione di fornire poche risposte
ai cittadini". "Riaprire il confronto - ha proseguito Oliverio
- accogliere impulsi, venire incontro ad istanze concrete è
atto di grande responsabilità politica che significherà
riavviare il percorso di sviluppo che dalla base opportunamente deve
ripartire. Esprimiamo gratitudine al Ministro Lanzillotta dichiarandoci
sin da ora pronti ad offrire il nostro contributo all'interno di un
necessario dialogo del quale l'intero Paese potrà beneficiare,
in vista di una reale e significativa ricollocazione degli enti locali
nel quadro costituzionale, che sarà certamente proficua e funzionale
alla crescita ed allo sviluppo"
Fassino (DS)
“Non basta costruire un ponte”
23/05 "Un programma serio per la creazione di infrastrutture
non si esaurisce nella costruzione di un ponte". Lo afferma nell'Aula
della Camera il segretario dei Ds Piero Fassino che, intervenendo
nel dibattito sulla fiducia, risponde a quanto affermato ieri da Silvio
Berlusconi sul Ponte sullo Stretto, alla realizzazione del quale l'Unione
preferirebbe il potenziamento del porto di Gioia Tauro. "La portualità
- spiega Fassino - non è una stravaganza ma la presa d'atto
della necessità di rendere l'Italia la porta dell'Europa verso
il Mediterraneo, che è la nuova via della seta di questo tempo.
Una portualità avanzata serve a collocare l'Italia al centro
di importantissimo flussi di traffico; il che - conclude - è
un obiettivo ben più ambizioso che costruire un ponte".
Villecco-Calipari
(DS) “Dal Governo della CDL nessuna infrastruttura”
23/05 "In questi ultimi cinque anni abbiamo avuto la promessa
di interventi faraonici. Il governo Berlusconi mentre prometteva la
modernizzazione infrastrutturale del Mezzogiorno, il ponte sullo stretto,
lasciava i lavori della Salerno-Reggio Calabria senza soldi, al punto
che tanti cantieri a luglio rischiano di chiudere lasciandoci una
mulattiera, una delle responsabilità più gravi del governo
Berlusconi". E' quanto ha detto la senatrice dell'Ulivo, Rosa
Calipari, nel corso di alcune manifestazioni nell'ambito della campagna
elettorale per il rinnovo dei consigli comunali di Corigliano e Rossano
Calabro. "La statale 106 - ha aggiunto - come l'ammodernamento
della Salerno-Reggio Calabria, sono priorità del governo Prodi.
Ma il versante del lavoro nell'area della Sibaritide è anche
quello delle vertenze legate soprattutto a tante promesse mancate
e al fatto che sono state consentite speculazioni sui contributi europei.
Le organizzazioni sindacali hanno più volte denunciato che
qui nella Piana nell' area industriale di Corigliano erano in atto
manovre, fatti di criminalità imprenditoriale e sociale; più
volte hanno richiesto una maggiore attenzione alle istituzioni ed
alla politica sui rischi di una invasione di falsi imprenditori, di
procacciatori d' affari e di gente senza scrupoli, è stata
messa a segno una serie infinita di imbrogli che hanno avuto inammissibili
coperture politiche". "I consigli comunali - ha concluso
- che verranno rinnovati il 28 e 29 maggio in quest'area possono svolgere
un ruolo centrale per lo sviluppo delle attività produttive
attraverso il monitoraggio, la vigilanza, garantendo un quadro di
certezze e di legalità"
Gentile (FI)
“Alla Regione un anno di inattività”
23/05 "Un anno di inattività, perché non abbiamo
visto nessun passo concreto nel campo del lavoro, dell'innovazione,
del miglioramento della sanità, dell'ottimizzazione dei servizi.
Una tendenza all' autoreferenzialità che valica i confini dell'ordinario
ed un ruolo di antileghismo che ormai mostra evidenti segni di saturazione.
Insomma, abbiamo perso un altro anno di governo". E' quanto sostiene
in una nota il senatore di Forza Italia, Antonio Gentile. "Mi
verrebbe voglia di citare Otello Profazio - ha aggiunto - dicendo
"ca si campa d'aria", perché il saldo fra i massimi
sistemi di cui si occupa il Governatore e la realtà marginale
e vera della Calabria è negativo. C'é una mancanza di
coordinamento e di impulso forte ai settori produttivi ed all'ammodernamento
dei servizi. C'é la dispersione di progetti comunitari su cui
era legittimo attendersi molto. Nessun piano serio di interventi sul
precariato è stato realizzato, nessuna legge regionale di rilievo
sulle Pmi o sugli incentivi è venuta alla luce, così
come il Piano della salute, in vigore da due anni, è tenuto
fermo nel cassetto". "Si sta correndo il rischio - ha proseguito
Gentile - di trascinare l'intera legislatura intorno ad un' ordinarietà
che supererebbe di gran lunga le negatività precedenti. La
devolution non è la legge mangia Calabria di cui parla Loiero
ma una riforma complessiva che, insieme a punti da correggere, contiene
elementi costituzionali di grande rilievo. Piuttosto che far passare
l'idea di una regione ancorata alla stereotipata visione della Calabria
piangente o di quella che teme di perdere privilegi sarebbe utile
partecipare al dibattito sulle possibilità di innescare meccanismi
di rinnovamento dirigenziale ed imprenditoriale". "Purtroppo
- ha concluso - l'immagine della Calabria è complessivamente
ancorata ad un inattivismo che spreca le occasioni di novità
che l'elettorato aveva, di fatto, fornito al presidente Loiero".
Fedele (FI) “Nonostante
la fiducia al Governo, la confusione regna sovrana”
23/05 Il consigliere regionale, on. Luigi Fedele (FI) ha rilasciato
la seguente dichiarazione che si trasmette nella sua stesura integrale:
"La fiducia al Governo Prodi votata prima al Senato e passata
grazie ai voti dei senatori a vita e poi alla Camera certamente non
significa che questo Governo ha iniziato bene". E' quanto sostiene
in una nota il consigliere regionale e parlamentare di Forza Italia,
Luigi Fedele. "Abbiamo assistito - ha aggiunto - ed assistiamo
infatti a continue esternazioni di ministri smentiti in tutta fretta
da altri colleghi ed alcune volte da loro stessi. Questo a significare
la diversità di opinioni, come avevamo più volte ribadito
noi della Casa della Libertà in campagna elettorale, sui temi
di rilevanza nazionale. Ogni giorno, la Chiesa è costretta
a ribadire con autorevolezza che la famiglia è una sola, cioé
quella fondata sul matrimonio. Lo stesso Ministro Mastella ha dichiarato
che farà le barricate in Parlamento se si dovesse discutere
dei pacs. Valutazioni contrastanti si hanno sull'economia, sul lavoro,
sulla scuola, affermando tutto ed il contrario di tutto. Ma quello
che è ancora più grave per il Sud, per la Calabria e
per la Sicilia, è la contrarietà di alcune forze politiche
alla realizzazione delle grandi opere e, per quanto ci riguarda, al
Ponte sullo Stretto. Non ci potrà essere sviluppo per il Mezzogiorno
se resteremo tagliati fuori dall'ammodernamento viario e, le improvvide
dichiarazioni del Ministro dei Trasporti, Bianchi, non fanno altro
che confermare l'esistenza di una cultura diversa tra noi e la sinistra
sull'ammodernamento del Paese e del Sud in generale". "In
più - ha proseguito - le dichiarazioni a ruota libera del Ministro
dei Trasporti hanno gettato nel panico perfino i risparmiatori che
avevano investito i loro fondi sui titoli dell'Alitalia e delle Ferrovie
dello Stato. I ventilati cambiamenti dei vertici delle due società
quotate in borsa hanno provocato un vero e proprio terremoto che ha
portato a forti penalizzazioni dei titoli delle società stesse.
Non si può pensare di fermare una opera così importante
peraltro già in fase progettuale avanzata. Fortuna, che non
tutti i Ministri la pensano come il Ministro Bianchi. In ogni caso,
la confusione regna sovrana tanto che il Presidente Prodi riunirà
tutti i Ministri in un conclave per cercare di dare una linea".
"Cosa - ha concluso Fedele - che riteniamo impossibile, considerando,
appunto, la totale diversità di vedute tra i vari partiti ed
esponenti di partito. Del resto, abbiamo già avuto modo, nella
nostra regione, di fare esperienza del Governo di centrosinistra"
Morrone (Udeur)
“Chiederò a Mastella la Corte d’Appello a Cosenza”
22/05 "Sarà mia espressa cura sollecitare al neoministro
alla Giustizia, Clemente Mastella, l' attivazione della procedura
per l' istituzione della sezione staccata di Corte d' Appello a Cosenza".
A sostenerlo è stato il senatore e assessore regionale, Ennio
Morrone, in una dichiarazione. "Riguardo all' annosa problematica
della creazione di una sezione staccata della Corte di Appello a Cosenza
- ha sostenuto Morrone - consapevole degli effetti benefici sul sistema
giustizia (celere definizione dei procedimenti sia penali che civili;
sgravio di lavoro per gli organi di giustizia, di modo da consentire
ai giudici di prendere decisioni più ponderate senza l' assillo
dell' enorme carico dei ruoli), sarà mia espressa cura sollecitare
al neoministro alla Giustizia, Clemente Mastella, l' attivazione della
procedura per l' istituzione della sezione staccata di Corte d' Appello
a Cosenza". "Sono certo - ha concluso Morrone - che detta
istanza troverà terreno fertile nella grande sensibilità
istituzionale del ministro oltre che nel particolare afflato che lo
lega al nostro territorio".
Il ministro della
Giustizia Mastella annuncia a Loiero la sua visita in Calabria
22/05 Clemente Mastella sarà presto in Calabria. Lo ha comunicato
lo stesso ministro della Giustizia con una lettera al presidente della
Regione Agazio Loiero. Mastella, che afferma di sentirsi figlio adottivo
della regione per essere senatore eletto in Calabria, esprimendo sentimenti
di stima e di amicizia nei confronti di Loiero, afferma di volersi
mettere a disposizione del governo regionale e dei progetti di sviluppo
di questa terra. Ne dà notizia il portavoce del presidente
Loiero diffondendo la lettera di Mastella.
Questo quanto il ministro scrive: “Caro Presidente e amico ritrovato,
dopo qualche anno ci ritroviamo a operare insieme, in amicizia, per
la terra di Calabria di cui oggi sono espressione parlamentare, avendo
optato per il collegio senatoriale della tua Regione. E ti farà
senz’altro piacere che un senatore eletto in Calabria sia oggi
anche ministro della Repubblica. È evidente, e non ti potrà
certo sfuggire, la mia sensibilità verso la Regione che tu
tanto autorevolmente presiedi”.
Aggiunge il ministro: “Offro quindi tutta la mia collaborazione
al tuo Esecutivo, alle Istituzioni e alle popolazioni della regione,
ritenendomi un figlio adottivo della tua terra che ho sempre avuto
particolarmente a cuore, anche in tempi passati quando tu ne sei stato
espressione nei Governi D’Alema e Amato su proposta del nostro
vecchio gruppo parlamentare”.
“So bene che i problemi sono tanti – afferma ancora Mastella
– e a volte di difficile soluzione. Ma ricordati, nel nome della
nostra amicizia e antica collaborazione, troverai in me un sensibile
interprete delle aspettative che, mi auguro, possano avere anche risposte
concrete”.
Quindi l’impegno per una visita in Calabria. Mastella conclude
la sua missiva affermando: “Non mancherà occasione, non
appena possibile, per dimostrartelo con una mia visita in Calabria”.
P. Mancini: “Prossime
nomine senatori a vita : cara Cdl, torna a far politica e non cullare
pie illusioni”
22/05 (Pietro Mancini) Nelle prossime settimane, il Presidente della
Repubblica, quando dovrà procedere alle nomine dei nuovi senatori
a vita, certamente, si muoverà con saggezza ed equilibrio.
Ma, tuttavia, si illudono quanti prevedono che il Capo dello Stato
intenda, o possa, capovolgere il quadro politico, all’ interno
del quale è maturata prima la sua nomina a senatore a vita
e poi la sua designazione, da parte di Fassino e D’ Alema, alla
successione di Ciampi. Si tratta di un quadro, peraltro, ben delineato
nel primo discorso presidenziale davanti al Parlamento, dove non c’
è posto, non solo per Silvio Berlusconi e per i rappresentanti
del centro- destra, ma neppure per gli esponenti, politici e storici,
della tradizione laica, socialista e liberale del nostro Paese. Basti
riflettere sul fatto che l’ex collaboratore del “ Migliore
“, degli ex presidenti della Camera dei deputati, ha voluto
omaggiare solo la compagna di Togliatti, Nilde Jotti, ignorando il
socialista e libertario Sandro Pertini. Insomma, dal Quirinale, cosi’
come da Palazzo Chigi, i primi segnali si muovono, chiaramente, in
direzione del tentativo di riesumare quel deleterio consociativismo
cattocomunista, che caratterizzò i bui anni 80.
Di questo clima nuovo, anzi antico, che si respira all’ interno
della maggioranza parlamentare, e della volontà dei capi progressisti
di non uscire, né in occasione delle prossime nomine, politiche
ed istituzionali, né nella strategia, dai rigidi schemi della
propria militanza, attuale e passata, sarebbe opportuno che la Cdl
cominciasse a tener conto, senza illudersi su improbabili, imminenti
spallate alla nave prodiana. Ma, invece, cominciando ad attrezzarsi
per un’ intelligente opposizione, che abbia la capacità
di proporre delle serie alternative a quella parte del Paese, che
non si sente rappresentata dalle personalità, chiamate a presiedere
il governo e le principali istituzioni, non sulla base di un effettivo
e quanto mai salutare pluralismo, bensi’ in ossequio ai principi
dell’ eterno manuale, predisposto dal democristianone d’
antan, Massimiliano Cancelli. Che è stato riesumato dopo le
elezioni, come ha ammesso anche un amico del Capo dello Stato, il
vecchio ex pci Macaluso, per soddisfare le aspirazioni e gli appetiti
delle forze egemoni della maggioranza, cioè gli ex comunisti,
oggi ds, e gli ex dc, oggi rutelliani, mariniani e prodiani.
Proposta di legge
dell’on. Laratta a favore dello sviluppo turistico della montagna
calabrese
22/05 La montagna quale motore per lo sviluppo del paese e della
Calabria. E’ questo lo scopo di una proposta di legge sottoscritta,
tra gli altri, dal deputato dell’Ulivo, Franco Laratta. L’esponente
politico nell’annunciare questa iniziativa ha affermato che
la pdl, di cui è uno dei primi firmatari, è finalizzata
a promuovere e a valorizzare il patrimonio montano italiano, con conseguenti
ricadute, economiche ed occupazionali, per la montagna calabrese.
La proposta prevede misure necessarie a consentire il rilancio dei
territori montani e, tra le altre cose, del Fondo nazionale per la
montagna, un “borsellino” previsto già nella legge
n. 97 del 1994 - fin da allora inutilizzato - che dovrà essere
alimentato, secondo le premesse di questa pdl, da trasferimenti comunitari,
dello Stato, enti pubblici e privati, e servirà a finanziare
molte delle iniziative studiate per i territori montani. «La
valorizzazione della montagna – ha affermato l’on. Laratta
– soprattutto nella nostra regione, è preminente per
lo sviluppo delle aree interne le quali richiamano fortemente l’attenzione
del mondo politico per lanciare nuove prospettive di crescita per
i territori di montagna. In Calabria la stragrande maggioranza dei
409 comuni si colloca nelle aree montane, per cui questa proposta
di legge può creare condizioni di riscatto per le aree interne
che hanno sofferto e soffrono ancora oggi condizioni di abbandono
e isolamento».
“L’inadeguata applicazione della normativa del ’94,
è scritto nella premessa di legge, e la modesta dimensione
delle risorse impegnate, i problemi legati alla montagna, suggeriscono
e stimolano un provvedimento legislativo di ampio respiro entro i
chiari confini delle potestà statali”. «Da questa
considerazione – aggiunge Laratta – muove la volontà
di affermare sempre di più il ruolo strategico del patrimonio
montano calabrese, che oggi vive in modo astratto un potenziale che
in altre realtà è pienamente sfruttato, mentre in Calabria
non è mai riuscito a decollare». Il legame della montagna
con i suoi comuni per Laratta sono «strettamente connessi a
partire dalla sostenibilità economica e ambientale, nel cui
ambito hanno un ruolo di primo piano le comunità montane, (i
cui presidenti, con la nuova norma, saranno eletti direttamente dal
consiglio), che dovranno essere l’avamposto per il rilancio
del territorio montano». La proposta di legge contiene numerose
iniziative come, ad esempio, l’esenzione delle imposte nei comuni
a carattere montanaro; in materia di pubblica istruzione e sanitario,
nonché l’estensione delle misure di imprenditorialità
giovanile previste per il Mezzogiorno e aspetti di formazione che
danno l’opportunità agli operatori per qualificare e
far crescere il proprio know how imprenditoriale.
Pace tra i ministri
Di Petro e Bianchi sulle competenze per il Ponte sullo Stretto
22/05 Sembra tornato il sereno fra il ministro alle Infrastrutture
Antonio Di Pietro e ai Trasporti Alessandro Bianchi sul futuro lavoro
che li attende nei dicasteri ormai scissi dal nuovo governo. Nel consiglio
dei Ministri di venerdì prossimo - hanno annunciato ai giornalisti
in una conferenza stampa congiunta - saranno infatti definite le competenze
di ciascuno dei due ministeri. Il sottosegretario alla presidenza
del consiglio Enrico Letta sta lavorando in queste ore ad un decreto
del presidente del consiglio, ha annunciato Bianchi, che deciderà
chi farà cosa. Di Pietro ha precisato che il ministero delle
Infrastrutture si occupa di costruire, programmare, definire e realizzare
le opere pubbliche di cui lo Stato ha bisogno indipendentemente dal
tipo di opera pubblica, mentre il ministero dei Trasporti ha il compito
di gestire, avviare, tutte quelle attività che attengono alla
mobilità aerea, navale, su terra, fiume, mare e ferrovie. "Inevitabilmente
- ha poi detto Bianchi - ci saranno delle zone di sovrapposizione
che cercheremo di affrontare con un coordinamento o con un soggetto
o in altra forma ma non possiamo rinunciare ad un coordinamento, pena
contraddizioni interne". Ma Di Pietro ha escluso "un terzo
soggetto coordinatore" assicurando "un autocoordinamento
sul piano personale" anche perché "ciò che
non è previsto dalla norma é previsto dal galateo istituzionale
su cui vogliamo basare il nostro lavoro". Se per le Infrastrutture
erano previsti un viceministro e due sottosegretari, Di Pietro ha
voluto "per necessità di indagini conoscitive" chiedere
"espressamente che non ci siano viceministri, quindi le deleghe
saranno assegnate solo ai sottosegretari". Quanto ai Trasporti
sono previsti un viceministro e un sottosegretario. Sulle deleghe
deciderà il consiglio dei Ministri nella seduta del primo giugno.
I due ministri hanno poi fatto un giro d'orizzonte rispondendo alle
domande sui dossier più importanti. Sull'Alitalia, Bianchi
ha corretto una dichiarazione resa qualche ora prima sulla precaria
situazione economico-finanziaria e la possibilità di una sostituzione
del numero uno Giancarlo Cimoli affermando che non spetta a lui licenziare
il management che invece deve chiarire i motivi del cattivo andamento
della compagnia. Sulla fusione tra Autostrade e Abertis Di Pietro
ha avviato un'istruttoria mentre sul ponte sullo Stretto i due ministri
hanno confermato di essere contrari ma che la decisione è del
Cdm. Dell'Anas Di Pietro ha rilevato che è in una situazione
drammatica e che farà una relazione con gli organi competenti
mentre per Bianchi l'integrazione modale "é una priorità
per l'intero sistema del trasporto in Italia, che non ha bisogno di
spese straordinarie". Infine giudizio positivo sulla patente
a punti: "E' una delle poche buone cose fatte negli ultimi anni.
Ha dato buon esito, è bene che rimanga dove sta" ha ammesso
Bianchi.
Mercoledì
il Ministro Bianchi a Reggio
22/05 Si svolgerà mercoledì mattina a Reggio Calabria,
nella sala della Provincia in Piazza Italia, la presentazione alla
stampa ed alla città del nuovo ministro dei Trasporti, prof.
Alessandro Bianchi. Il nome del neo ministro è stato indicato
dal Pdci. L' incontro è in programma alle 11.
Minniti a Reggio
interviene su sicurezza a servizi segreti
20/05 "La sicurezza è un tema centrale per lo sviluppo
del Paese, ma in particolare per la Calabria ed il Sud". E' quanto
ha detto il vice ministro all'Interno, Marco Minniti, stamane a Reggio
Calabria dove ha partecipato, con il segretario nazionale dei Ds,
Piero Fassino, ad una visita agli ospedali riuniti. "Si tratta
- ha aggiunto - di un elemento fondamentale, per quanto riguarda il
nostro programma di governo, come ha ribadito lo stesso Presidente
del Consiglio, Romano Prodi nelle sue dichiarazioni programmatiche
in Parlamento". "Occorre una riforma forte ed ampia poiché
la legge 801 è ormai superata". Ha aggiunto vice ministro
all'Interno, Marco Minniti, stamane a Reggio Calabria sul tema della
riorganizzazione dei servizi di sicurezza. "Occorre inoltre puntare
- ha concluso - al contrasto non solo del terrorismo, ma anche alla
criminalità organizzata "L'omicidio di Franco Fortugno
è un punto di rottura particolarmente grave. Considero quell'omicidio
come il punto di attacco più alto alla democrazia calabrese
ed italiana. Da parte dello Stato c'é stata una risposta che
considero importante". Ha inoltre detto il vice ministro all'Interno,
Marco Minniti. "Abbiamo qui un prefetto - ha aggiunto - con poteri
straordinari, come il prefetto De Sena che sta lavorando molto bene.
C'é un segnale che viene anche dalle indagini operate dalla
magistratura, e per quanto ci riguarda sosterremo ogni sforzo perché
sia completato il quadro che tuttavia ha già compiuto dei significativi
passi in avanti. Ma non sfugge a nessuno che dietro questa vicenda
dell'omicidio Fortugno c'é stato un più generale attacco
alla democrazia calabrese, in un crescendo di episodi di gravi intimidazioni
e attacchi a sindaci ed amministratori locali". "Da qui,
dunque, bisogna ripartire - ha concluso Minniti - per ricostruire
un controllo del territorio pieno, nella Calabria e nel Sud, sapendo
che ciò è un grande interesse nazionale per individuare
anche la Calabria per quella che è, una grande piattaforma
logistica, punto di congiunzione tra Europa e Mediterraneo".
Zavettieri (Socialisti):
“Bobo Craxi non è in qutoa I Socilisti”
''Bobo Craxi non e' ne' puo' essere considerato in quota al partito
de I Socialisti, ne' puo' rappresentare i Socialisti, che hanno determinato,
con la loro lista e i 130 mila voti ottenuti, la vittoria certa del
professor Romano Prodi''. E' quanto sostiene in una nota il Presidente
nazionale e fondatore de I Socialisti, Saverio Zavettieri. ''Bobo
Craxi - ha aggiunto - non e' stato candidato ne' ha votato la lista
de I Socialisti. Ne' e' stato indicato dal partito quale Sottosegretario,
essendo stati designati dal partito, peraltro d' accordo con lo stesso
Craxi, il senatore Francesco Crino' e l' on. Vincenzo Milioto, candidati
senza paracadute nella lista de I Socialisti, come conferma lo stesso
Craxi quando afferma, in una nota recente, che, proprio in relazione
al numero dei Sottosegretari, per I Socialisti 'ne erano previsti
due ma poi, nella notte, uno era scomparso'. Craxi e' stato candidato
invece nelle liste dell' Ulivo in Lombardia 3, in quota ai Ds e con
un danno grave alla lista de I Socialisti, in Lombardia neppure presente''.
''Come tale - ha concluso Zavettieri - puo' essere considerato al
Governo solo a titolo personale o a carico dell' Ulivo o in quota
ai Ds, che avevano con lui un debito personale da pagare, non avendolo
fatto eleggere ne' ripescare come deputato, e con il Padre un debito
storico da saldare''.
Vendola e Fassino:
Il Ponte sullo stretto non è una priorità
20/05 Dopo il varo di un governo "c'é sempre una coda
di chiacchiere" ma "quello che conta è quello che
c'é scritto nel programma dell'Unione, e cioé che il
Ponte sullo Stretto non è una priorità per il Mezzogiorno".
Lo ha affermato il presidente della Regione Puglia Niki Vendola, a
margine di una manifestazione elettorale a Messina, prevedendo che
"il governo di Prodi durerà fino alla conclusione del
suo mandato".
"Mi pare che il ministro Bianchi ha detto al governo cose chiare:
la costruzione del ponte sullo Stretto non è tra le priorità,
noi pensiamo che occorra mettere in campo un programma straordinario
per la realizzazione di infrastrutture nel Mezzogiorno". Lo ha
affermato il segretario dei Ds, Piero Fassino, a margine di una manifestazione
elettorale a Messina con Rita Borsellino e Nichi Vendola. "Noi
pensiamo a un piano di interventi - ha aggiunto Fassino - sulla rete
viaria, quella ferroviaria, della navigazione, sulle piattaforme logistiche.
Vogliamo investire e investire molto ma secondo una scala di priorità,
di esigenze e di bisogni che rispondano veramente alle esigenze di
sviluppo delle due sponde".
Napoli (AN) “Dal
2004 contrari ala termovalorizzatore”
20/05 ''Capisco che in campagna elettorale diviene preponderante
la volonta' di demonizzare, ad ogni costo, l' avversario politico,
pur tuttavia ritengo che soprattutto da parte di chi rappresenta organizzazioni
sindacali sarebbe importante dire la verita'''. E' quanto sostiene
in una nota la parlamentare di Alleanza Nazionale, Angela Napoli.
''Mi spiace essere costretta a ribadire - ha aggiunto - all' accusa
strumentale fatta dal Segretario della Cgil della Piana di Gioia Tauro,
Pasquale Larosa, rivolta ad Aurelio Timpani di Rosarno ed a tutta
Alleanza Nazionale. Il Larosa certamente non ricorda, giacche' mi
sembra abbia sempre onestamente riconosciuto il mio lavoro parlamentare,
che, in data 25 febbraio 2004, la sottoscritta, deputato di Alleanza
Nazionale, ha presentato l'interrogazione a risposta, indirizzata
ai ministri dell'interno, dell'ambiente e della tutela del territorio,
delle attivita' produttive, della salute e per gli affari regionali,
chiedendo loro di impedire il grave impatto ambientale e sanitario
che, giustamente rifiutato in altre zone del territorio calabrese,
si sarebbe creato con il potenziamento e l'uso dell'unico termovalorizzatore
della Calabria installato a Gioia Tauro. E, pur ricordando la contrapposizione
del tempo all'insediamento del termovalorizzatore di Gioia da parte
della Cgil comprensoriale, non mi sembra di ricordare che parlamentari
di centrosinistra si siano fatti promotori di analoga denunzia a livello
nazionale''. ''Certamente - ha proseguito Napoli - e' vero che, quale
rappresentante di Alleanza Nazionale, non sono riuscita a conseguire
il risultato aspirato, ma e' altrettanto vero che la tutela dell'ambiente
e della salute dovrebbe spettare a tutti e che la stessa non puo'
essere richiamata per demonizzare ufficialmente l'avversario politico
e nel frattempo essere sfruttata per garantire un fattore occupazionale.
Occorre coerenza in tutto! Coerenza che mi sarei aspettata con una
decisa contrapposizione da parte della Cgil e dei parlamentari di
centro-sinistra calabresi, anche quando la salute dei cittadini e'
stata posta a rischio con la paventata previsione della realizzazione
di ben cinque impianti di centrali a metano in altrettanti Comuni
ravvicinati della Piana di Gioia Tauro e con la costruzione e l'ampliamento
del mega-depuratore di Gioia Tauro. Mi sembra di ricordare che queste
ultime due questioni hanno visto interessi di uomini che certamente
non appartenevano alla Casa delle Liberta'''. ''Credo - ha concluso
- che non si renda un buon servizio alla collettivita' se la ''fronda
ambientalista'' appare solo quando si puo' demonizzare l'avversario.
Coerenza e correttezza dovrebbero caratterizzare sempre chi e' chiamato
a tutelare i cittadini''.
Ministro Bianchi:
“L’Italia non può rinunciare alla TAV”
19/05 Il neo ministro dei Trasporti, Alessandro Bianchi, mette una
parola ferma e decisa sulla 'vicenda Tav' dopo mesi di polemiche e
di proteste che hanno infiammato la Valle di Susa. "Pur salvaguardando
la compatibilità sociale e ambientale dell'opera - ha detto
oggi Bianchi, in un collegamento telefonico con il Siss-Salone internazionale
della Sicurezza Stradale organizzato dall'Aci a Riva del Garda - l'Italia
non può rinunciare ad essere parte della rete infrastrutturale
europea". Intanto proprio oggi è arrivata da Enzo Ghigo,
capogruppo di Forza Italia nella Regione Piemonte, la proposta di
costituire una lobby pro-Tav dai parlamentari e dalle istituzioni
locali di tutto il nord Italia che condividono il progetto. "Dobbiamo
essere consapevoli - ha detto Ghigo - che il sostegno all'alta velocità
interpreta l'opinione della stragrande maggioranza della popolazione
piemontese e delle altre Regioni interessate dall'asse del corridoio
5". A dimostrarlo - secondo l'ex presidente della Regione Piemonte
- sono "i risultati delle elezioni di aprile, in cui neppure
nei centri della Bassa Valle Susa le forze politiche contrarie alla
Tav sono andate oltre il 35-40 % dei voti. Dobbiamo dunque dare voce
alla maggioranza finora silenziosa, che la Tav la vuole. E' un servizio
che facciamo all'interesse di tutto i Paese". "La lobby
bipartisan va fatta su tutti i temi importanti per il territorio,
altrimenti sembra una proposta fatta solo con intenti polemici",
ha ribattuto il presidente della Regione Piemonte, Mercedes Bresso.
"La lobby bipartisan di politici e istituzioni - ha chiarito
Bresso - va fatta su tutto, come è già stato fatto molto
frequentemente in passato, e come è normale che si faccia.
La proposta di creare la lobby soltanto su un tema come questo invece
sembra avere soltanto intenti polemici". E' andato oltre l'assessore
regionale ai trasporti del Friuli Venezia Giulia, Lodovico Sonego
(Ds), che ha proposto non una semplice lobby bipartisan, ma un vero
accordo istituzionale tra le regioni del Nord Italia per la realizzazione
della ferrovia e del corridoio V Lione-Trieste-Budapest. Sonego e
il suo collega della Regione Piemonte hanno avanzato l'iniziativa
alle Regioni Veneto e Lombardia. Per il coordinatore degli assessori
regionali ai Trasporti e assessore in Campania, Ennio Cascetta, occorre
un rilancio complessivo di tutto il sistema ferroviario, con risorse
che servano a rinnovare il materiale rotabile, a potenziare le linee
'storiche' e a proseguire i lavori per l'alta velocità. "Le
risorse - ha commentato Cascetta - sono ferme da sette anni e ammontano,
per il trasporto ferroviario regionale, a 1 miliardo e 400 mila euro.
Se costruiamo nuove linee ma al tempo stesso non potenziamo le vecchie
e non rinnoviamo il materiale rotabile, avremo perso un'occasione".
E sulla vicenda Tav oggi si è registrato anche l'intervento
del principe Emanuele Filiberto di Savoia: "La Tav è importante
- ha osservato - non possiamo stare al di fuori dell'Europa e speriamo
che su questa importante opera ci si metta finalmente d'accordo".
Oliverio (DS)
“La 106 sia tra le priorità del Governo”
"Mi auguro che il nuovo governo, in coerenza con gli impegni
assunti nel programma presentato da Prodi, possa realizzare interventi
adeguati e in questo quadro definire le priorità, tra queste
la statale 106 credo che meriti un posto di primo piano". A sostenerlo
è stato il presidente della Provincia di Cosenza, Mario Oliverio,
nel corso di una manifestazione alla quale ha partecipato il segretario
nazionale dei Ds, Piero Fassino. "Parlare di 106 - ha aggiunto
- non significa rivendicare un' infrastruttura da un osservatorio
localistico, ma completare il corridoio adriatico. Ritengo che questa
sia una delle responsabilità gravi del governo Berlusconi,
quello di non avere provveduto alla modernizzazione infrastrutturale
del Mezzogiorno". Dello stesso parere il consigliere regionale
Franco Pacenza che ha sostenuto che "chi ha detto sì al
Ponte ha tratto in inganno tutti i calabresi. E' quindi giusta la
decisione del ministro Bianchi di rinviare la costruzione del Ponte
e di impegnarsi al completamento delle infrastrutture. L' Unione è
contro questa proposta di modifica costituzionale e tutto il centrosinistra
lavorerà per esprimere il no alla devolution".
Tripodi replica
a il Giornale “Dalla Regione solo 10 mila euro al Rettore Bianchi”
19/05 "E' destituita di ogni fondamento la notizia secondo la
quale il ministro Bianchi avrebbe avuto '...un incarico da 100mila
euro per riscrivere il piano urbanistico regionale, un progetto da
svariati milioni di euro...'". A sostenerlo è stato l'
assessore al Governo del territorio della Regione Calabria, Michelangelo
Tripodi, in una precisazione, "ai sensi della legge sulla stampa",
inviata al quotidiano "Il Giornale" in merito all' articolo
pubblicato oggi alla pagina 5, titolato "Il ministro Bianchi
- il comunista sfegatato che ama sfilare in piazza". "Molto
più semplicemente - ha proseguito Tripodi - la Giunta regionale
della Calabria ha costituito una commissione di lavoro per la redazione
del protocollo di intesa e delle linee guida (da approvare in Consiglio
regionale) in attuazione della legge urbanistica della Regione Calabria.
Il professor Bianchi, in quanto rettore dell' Università degli
studi Mediterranea di Reggio Calabria e riconosciuto tra i maggiori
esperti nazionali della materia, è stato chiamato a coordinare
detta commissione, svolgendo un ruolo di fondamentale importanza che
ha consentito di predisporre un documento di altissima qualità.
Occorre tuttavia osservare che il compenso è leggermente diverso
da quello indicato nell' articolo: è stato infatti aggiunto
uno zero in più, trasformandolo, spero per errore materiale,
da 10 mila euro, che è la cifra esatta (al lordo, netti sono
8000 euro) in 100 mila euro. Ora, senza alcuno spirito polemico, ritengo
che si tratti, obiettivamente, considerata la rilevanza e la strategicità
del lavoro, di un compenso che probabilmente avrebbe meritato, per
il coordinamento della commissione, una cifra più elevata".
"Vorrei chiedere all' estensore dell' articolo - ha proseguito
Tripodi - se esistono in Italia casi analoghi di compensi così
irrisori per svolgere incarichi di così grande valenza. Ricordo
che le linee guida, predisposte dalla commissione coordinata dal professor
Bianchi, rappresentano il primo vero strumento di pianificazione del
territorio regionale che viene messo a disposizione della Calabria.
Solo questo avrebbe potuto giustificare in effetti un compenso ben
più alto, probabilmente proprio quello erroneamente indicato
nell' articolo. Più in generale non condivido assolutamente
il quadro che viene offerto del neoministro: Alessandro Bianchi è
personalità di assoluto prestigio e l' incarico attribuitogli
dal presidente Prodi, su indicazione del segretario nazionale del
Pdci, on. Oliverio Diliberto, costituisce il coronamento di un percorso
accademico e professionale di altissimo profilo. Da più di
25 anni il professor Bianchi dà lustro al territorio calabrese
(e reggino in particolare) attraverso la valorizzazione, unanimamente
riconosciuta, dell' Università di Reggio Calabria e il suo
impegno politico non può che essere guardato con interesse
e attenzione, costituendo uno di quegli esempi di approdo in politica
provenendo da indiscussi successi accademici che può aprire
una nuova stagione nella politica dei trasporti del Paese, con particolare
riguardo al Mezzogiorno e alla Calabria che richiedono un programma
straordinario di interventi infrastrutturali".
P. Mancini: Il
Presidente Napolitano si ricorda della Jotti e dimentica Pertini
17/05 (Pietro Mancini su l’Avanti del 17.5) Ha colpito, nel
primo discorso del Capo dello Stato davanti al Parlamento, il gelido
silenzio, oltre che sul positivo e lungo lavoro del governo Berlusconi,
" gaffe " rimediata con l' elogio al Cavaliere del giorno
dopo, anche quello sui meriti, politici e storici, e sui rappresentanti
della tradizione laica, socialista e liberale. Degli ex presidenti
della Camera, l' ex collaboratore del " Migliore " ha omaggiato
solo la compagna di Togliatti, Nilde Jotti, dimenticando il socialista
e libertario Sandro Pertini ! E' sembrato che Napolitano abbia voluto
certificare, se non il ritorno all' epoca, da non rimpiangere, del
consociativismo catto - comunista, che caratterizzò i bui anni
80, l' omologazione del centro moderato unicamente con la vecchia
DC e con i suoi eredi e della sinistra con la componente mcomunista
ed ex comunista, oggi diessina, oggi egemone nella caolizione prodiana.
La panoramica, offerta ai parlamentari dal nuovo Capo dello Stato,
ci ha riportato a una visione piuttosto antica e superata del mondo
e del nostro Paese, assai distante dalle tante novità, dalle
contraddizioni e dai fermenti giovanili e, invece, in sintonia con
quelle dei due ex capi del sindacato, che oggi presiedono, in ossequio
al manuale Cencelli, le 2 assemblee elettive, e dell' ex presidente
demitiano dell' IRI.
Ma se, sul piano politico, i due leader , Fassino e D' Alema, che,
dopo aver messo e mantenuto nei DS, per 15 anni, in minoranza Napolitano,
lo hanno catapultato al Quirinale, preferendolo al socialista, ex
craxiano, Amato, si sono rifugiati dietro alla ampia tonaca del professor
Prodi - dribblando la legittimazione democratica, che può scaturire
solo dalle urne - nella sua prima, fredda omelia, Napolitano non ha
saputo, nè voluto, uscire dai vecchi e rigidi schemi della
propria militanza, attuale e passata. Almeno sul piano storico, dopo
l' omaggio all' ex compagno, il novantunenne Antonio Giolitti, che
nel 1956 ebbe il coraggio, censurato da Giorgio, di sfidare Togliatti,
dopo l' invasione sovietica dell' Ungheria, e di uscire dal PCI, Napolitano
avrebbe potuto e dovuto sottolineare gli errori, e gli orrori, del
" socialismo reale " e i meriti e le intuizioni, rivelatesi
giuste, della socialdemocrazia europea e dei socialisti italiani,
guidati da Pietro Nenni. E, invece, sono state profuse abbondanti
dosi di retorica europeista, dimenticando che fu proprio Napolitano,
allora capo dei deputati del PCI di Berlinguer, ad opporsi all' ingresso
dell' Italia nel Sistema monetario europeo. E poi tanti scontati luoghi
comuni sui problemi del Sud, sui quali il neo - eletto, deputato di
Napoli dal lontano 1953 e poi ministro e presidente della Camera,
potrebbe sollecitare Prodi a considerarli veramente centrali, e non
marginali, nell' agenda del suo nuovo e pletorico gabinetto.
Nel complesso, molta sapiente diplomazia e nessun pathos, all' esordio,
quasi che Napolitano avesse voluto dar ragione al giudizio di un ex
dirigente del PCI, Pietro Borghini : " nella storia di Giorgio,
purtroppo, non c' è mai stato un momento traumatico di verità
! ".
A Feltri e a Giulianone Ferrara, i quali pronosticano, per i politici
e per i cittadini, un settennato, colmo di noia e di vuota retorica,
vorrei far notare che un Presidente della Repubblica non deve nè
stupire nè scaldare i cuori nè infiammare le masse.
Ma, in primis, dimostrare, e non solo genericamente promettere, di
non farsi, eccessivamente, condizionare dalla non ampia maggioranza,
che lo ha eletto, e che tenterà, dopo aver occupato, seguendo
il manuale Cencelli, tutte le poltrone istituzionali, di marcarlo
stretto, come fece, non riuscendovi, con Ciampi. Spetterà a
Napolitano lavorare, con equilibrio e accortezza politica, qualità
che certo non gli mancano, garantire anche la metà del Paese,
che non ha votato per l' Unione. E respingere, se ci saranno, i tentativi
di delegittimazione, mai completamente rinfoderati, della parte avversa
a quella che l' ha insediato sul Colle, sino al compimento dei suoi
89 anni.
Gli auguri dell’ass.
Tommasi al nuovo ministro all’Ambiente Pecoraro Scanio
17/05 Il coordinatore della Commissione “Ambiente e protezione
civile delle Regioni”, Diego Tommasi, ha espresso un vivo augurio
al nuovo Ministro Alfonso Pecoraro Scanio, dicendosi certo dell’impegno
che egli infonderà nei rapporti tra Stato, Regioni ed Autonomie
Locali. “A nome della Commissione ‘Ambiente e protezione
civile’ delle Regioni italiane - ha affermato l’assessore
calabrese Diego Tommasi - auguro al neo Ministro Alfonso Pecoraro
Scanio un proficuo lavoro”. “Nel congratularmi per il
delicato e prestigioso incarico che egli ha ricevuto dal professor
Prodi, coltivo la speranza che questa sia l’occasione per riattivare
ed anzi rafforzare la concertazione interistituzionale ed il principio
di sussidiarietà. Infatti, - ha continuato Tommasi - è
tramite la concreta realizzazione di questi principi che assieme si
può governare correttamente il territorio, trovando le migliori
soluzioni e compensazioni tra i bisogni locali di tutela, l’attività
di valorizzazione e quella di controllo, l’applicazione dei
risultati della ricerca scientifica e dell’innovazione, in modo
da prevenire inquinamenti e disastri ambientali, senza penalizzare
l’economia. I problemi che attendono il nuovo Ministro sono
tanti e rilevanti, ma sono certo che Pecoraro Scanio sarà in
grado di dialogare con istituzioni territoriali e società civile
per portare l’Italia a livello europeo in merito al rispetto
delle regole per lo sviluppo ecosostenibile”.
Galati (Udc)
“Napolitano figura di alto profilo istituzionale”
17/05 "Il Presidente Giorgio Napolitano è figura autorevole
e di alto profilo istituzionale". A sostenerlo è il segretario
dell' Ufficio di Presidenza della Camera dei Deputati, Giuseppe Galati,
dell' Udc. "Napolitano - aggiunge - è stato chiamato a
rappresentare i valori fondanti del nostro Paese, oggi più
necessari che mai per riprendere un cammino comune della nazione,
con quello spirito di condivisione indispensabile, pur nelle innegabili
differenze, per affrontare le sfide globali".
Proclamati i
dieci nuovi deputati italiani a Strasburgo. Si aspetta l’esito
del ricorso di Donnici
15/05 Sono stati proclamati formalmente oggi i nuovi dieci deputati
europei che subentrano ai colleghi eletti nelle ultime politiche in
Italia e quindi incompatibili per restare all'assemblea di Strasburgo.
In apertura della sessione plenaria di maggio il presidente dell'europarlamento
Josep Borrell ha annunciato i nomi dei nuovi rappresentanti italiani
che sono: Marco Cappato (radicale, al posto di Emma Bonino), Carlo
Casini (Udc, Armando Dionisi), Gabriele Corrado (Prc, Fausto Bertinotti),
Donata Maria Assunta Gottardi (Ulivo, Enrico Letta), Andrea Losco
(Ulivo, Massimo d'Alema), Achille Occhetto (Itv-Occhetto, Antonio
di Pietro), Aldo Patriciello (Udc, Lorenzo Cesa), Gianluca Susta (Ulivo,
Pier Luigi Bersani), Armando Veneto (Udeur, Paolo Cirino Pomicino),
Donato Tommaso Velardi (Ulivo, Giovanni Procacci). Nel caso di Occhetto
c'é un ricorso di Beniamino Donnici, attuale assessore al turismo
della regione Calabria, che lo segue nella lista dei non eletti nella
circoscrizione meridionale. Donnici sostiene che, a suo tempo, Occhetto
aveva rinunciato all'eventuale mandato a Strasburgo, poi ha ritirato
tale opzione. Il Parlamento europeo procede sulla base delle comunicazioni
che gli vengono dalla corte di Cassazione italiana. Per ora, quindi,
ha proceduto alla proclamazione, ma la nomina di Occhetto sarà
pienamente effettiva quando sarà risolta l'impugnazione. E'
stato anche reso noto che il mandato dei dieci nuovi eurodeputati
ha effetto retroattivo all'8 maggio.
Laratta: “Napolitano
un vero statista”
15/05 ''Il capo dello Stato nel suo discorso alla Camera ha mostrato
di essere un vero statista che incarna l'anima di un paese bisognoso
di unita' e di guida responsabile''. E' quanto sostiene in una nota
parlamentare dell'Ulivo Franco Laratta circa il messaggio alle Camere
del Capo dello Stato, Giorgio Napolitano. ''Dal messaggio del presidente
della Repubblica - ha aggiunto - si denota lungimiranza politica e
un forte senso delle Istituzioni, dal quale emerge una straordinaria
capacita' di sintesi, soprattutto quando richiama l'attenzione ai
temi del Mezzogiorno e al futuro dei tanti giovani, oggi, purtroppo,
messo in gioco dal dramma del precariato''. ''Il Paese - ha concluso
Laratta - e la Calabria, con l'elezione di Napolitano, guadagnano
terreno sulla strada del progresso civile e morale e si avviano oggi
al dialogo istituzionale con senso di responsabilita' e con profonda
simbiosi tra le parti''.
Napoli (AN) “Monitorare
l’applicazione del 41 bis”
15/05 ''Bisogna effettuare un attento monitoraggio sull'effettiva
applicazione del regime del 41bis e valuti le motivazioni che stanno
portando molti Tribunali di Sorveglianza alla revoca dell'applicazione
del carcere duro per noti boss della criminalità organizzata".
E' quanto chiede la parlamentare di An, Angela Napoli, in una interrogazione
rivolta al Ministro di Giustizia, Roberto Castelli. "La 'ndrangheta
- ha aggiunto - nonostante i duri colpi inferti dalle Forze dell'Ordine,
rimane a tutt'oggi l'organizzazione criminale maggiormente pericolosa.
Nonostante ciò negli ultimi tempi i cittadini calabresi sono
stati costretti ad apprendere di alcune revoche dell'applicazione
del 41bis a noti boss della 'ndrangheta. Il Tribunale di Napoli, nello
scorso mese di aprile, nonostante la richiesta di conferma del ministro
della giustizia, ha revocato il regime del carcere duro al boss Pasquale
De Maio, ritenuto elemento di primissimo piano delle famiglie Piromalli
- Mole' di Gioia Tauro, che è detenuto con sentenza definitiva
per omicidio, sequestro di persona ed altri reati. In precedenza dai
Tribunali di Sorveglianza di Roma e Torino erano state disposte le
revoche del 41 bis nei confronti di Enzo Di Bona, condannato all'ergastolo
quale presunto killer della famiglia mafiosa capeggiata dal boss Domenico
Paviglianiti, nonché di Massimiliano Santaiti, ritenuto esponente
di spicco dell'omonima famiglia di Seminara, anche lui condannato
all'ergastolo". "C'é poi la revoca del regime del
carcere duro - ha proseguito Napoli - da parte del Tribunale di Perugia,
per Giuseppe Zagari, personaggio di spicco dell'omonima cosca, condannato
per gli omicidi che hanno fatto rimbalzare nelle cronache nazionali
la città di Taurianova per la crudezza della loro effettuazione.
Le revoche sopra citate sono state concesse nei confronti di indiscussi
criminali appartenenti a note famiglie mafiose che ancora imperversano
prepotentemente sul territorio calabrese"
Di Pietro: “Con
Occhetto c’è un impegno a favore di Donnici”
14/05 ''C' e' un impegno formale, sulla parola, sull' onore, e sulla
dignita' di Achille Occhetto che, a fronte della rinuncia da parte
mia al posto di europarlamentare nel nord-ovest a favore di Giulietto
Chiesa, avrebbe, comunque, rinunciato a favore di Beniamino Donnici.
Un impegno sull' onore che egli ha preso, non solo sulla parola, ma
anche per iscritto. I documenti originali li ho io''. Cosi' il leader
Antonio Di Pietro, parlando con i giornalisti a Reggio Calabria, ha
commentato il contenzioso che vede contrapposti Achille Occhetto e
l' assessore alla Regione Calabria, Beniamino Donnici, per l' assegnazione
di un seggio all' Europarlamento. ''Donnici - ha aggiunto Di Pietro
- ha lasciato il partito con le note code di polemiche che ne sono
seguite. Ma se io dovessi essere chiamato da un giudice a testimoniare,
testimonierei la verita'. E la verita' dei fatti mi dice che l' impegno
preso allora da Occhetto era quello che avrebbe lasciato il posto
a Beniamino Donnici. Io credo che un uomo d' onore non dovrebbe avere
bisogno di una carta scritta per rispettare la parola. Se Occhetto
non rispetta la parola non e' un uomo d' onore''.
Calciopoli: Abrogare
subito la legge Veltroni
14/05 (Pietro Mancini) Caro Romano, è, adesso, troppo facile
parlare, genericamente, di “ calcio sporco “ e bacchettare
i metodi spicci e brutali, prescelti dagli indagati per addomesticare
le partite e blandire i capi del settore arbitrale. Ma è possibile
che gli Agnelli, Romiti, Montezemolo, i più noti giornalisti
sportivi ignorassero i pregi, e soprattutto i mega - " difetti
", della personalità, e i maneggi, di Lucianone Moggi
? E non è stato, a mio avviso, molto elegante che proprio il
giornale della Fiat, “ La Stampa “, abbia pubblicato,
in prima pagina, non le foto di Giraudo e Moggi, ma quella della figlia
del banchiere romano Cesare Geronzi, Chiara, mettendo in piazza i
suoi amori e le sue amicizie private. Che ci azzecca, direbbe Tonino
Di Pietro, l’ immagine della bionda giornalista del “
Tg- 5 “ con “ Calciopoli “ ?
Il primo a doversi pronunciare sulla praticabilità dell’
ipotesi - Letta è proprio l’ ex sottosegretario alla
Presidenza del Consiglio, profondo conoscitore di leggi e regolamenti
sportivi e abile regista delle recenti, splendide Olimpiadi sulla
neve del Piemonte. E’ auspicabile, in ogni caso, che governo
e opposizione si rendano conto dell’ estremo degrado e del gran
caos, in cui rischia di precipitato lo sport più seguito in
Italia. E provvedano, con urgenza, a individuare le persone e i provvedimenti
più efficaci. “ Calcio corrotto, nazione infetta ! “,
ha osservato qualcuno. Ma, per imboccare la strada del rinnovamento
degli uomini e delle strutture, occorre che Prodi e la nuova maggioranza
parlamentare abbiano anche il coraggio di cestinare, al più
presto, la legge Veltroni del 1996. Un provvedimento buonista, ma
demagogico e inefficace, che estese a tutti i club calcistici i fini
di lucro. Con il risultato, catastrofico, di contribuire al fallimento
di tante medie e piccole società : sono oltre 533 i milioni
di euro di esposizione delle squadre di serie A, B e C, calcolati
alla fine dei campionati della stagione 2004- 2005 ! Mentre la Juventus
chiudeva i bilanci, registrando modesti utili, ma solo grazie al “metodo
Moggi “.
Alla cerimonia
di giuramento del Presidente Napolitano anche i grandi elettori
13/05 Per la prima volta, lunedì prossimo, alla cerimonia
di giuramento del Presidente della Repubblica di fronte al Parlamento
a Camere riunite, saranno presenti, oltre ai parlamentari, anche i
"grandi elettori" regionali che hanno partecipato all' elezione
del Capo dello Stato. L' innovazione è stata chiesta dal Presidente
del Consiglio Regionale del Friuli Venezia Giulia, Alessandro Tesini,
quale Coordinatore della Conferenza dei Presidenti delle Assemblee
Legislative . "Un' innovazione - ha detto Tesini - che potrebbe
sembrare scontata ma che in realtà è di grande significato
e inverte l' orientamento seguito per 60 anni. Finalmente - ha aggiunto
- lo spirito del nuovo Titolo Quinto della Costituzione, che introduce
a una Repubblica retta sulle autonomie, incardinandole nel principio
della leale collaborazione interistituzionale tra Regioni e Stato,
diventa prassi". Ed è a questo principio - ha spiegato
Tesini che, in qualità di coordinatore della Conferenza parteciperà
al Quirinale alla cerimonia di insediamento di Giorgio Napolitano
- si è rifatto quando ha indirizzato alla Presidenza della
Camera la richiesta di estensione della partecipazione dei grandi
elettori a quella che è definita "la presa d' atto dell'
assunzione delle funzioni presidenziali", ottenendo rapidamente
un facile consenso dopo che gli uffici, approfondita la questione,
avevano riconosciuto il fondamento della richiesta. "Il Friuli
Venezia Giulia - ha ricordato Tesini - vanta un illustre e significativo
precedente al riguardo, che ha fatto scuola per vent'anni e che è
stato superato da questo intervento. Nel 1985, infatti, in occasione
dell' elezione del Presidente Francesco Cossiga, l' allora grande
elettore e già Presidente della Giunta Regionale Antonio Comelli,
indirizzò analoga richiesta alla Presidente della Camera Nilde
Jotti, la quale rispose cortesemente, ma irremovibilmente, affermando,
in questo sostenuta dalla dottrina e dagli esperti del tempo, che
la funzione dei grandi elettori si esauriva alla sola elezione e che
da quel momento in poi subentrava la prassi ordinaria che non ammetteva
'esterni' ai lavori della Camera e del Parlamento riunito". "Sono
passati venti anni - ha concluso Tesini - ma dal punto di vista della
cultura istituzionale siamo davvero in un' altra epoca, e anche questi
segnali, apparentemente solo simbolici, ne confermano la sostanza".
Beniamino Donnici
pronto a chiedere i danni ad Occhetto per la sua non elezione a Strasburgo
13/05 Beniamino Donnici, ex dirigente nazionale di Italia dei valori
ed attuale assessore al Turismo della Regione Calabria, ha scritto
al presidente del Parlamento europeo chiedendogli di ''accertare,
con i mezzi che riterra' opportuni, la legittimita' della proclamazione
di Achille Occhetto''. Donnici sostiene che, con la decisione di Antonio
Di Pietro di optare per la Camera, il seggio nel Parlamento di Strasburgo
andava attribuito a lui nella qualita' di primo dei non eletti nella
lista ''Societa' Civile-Di Pietro-Occhetto''. ''Da Bruxelles, mercoledi'
scorso, contestualmente alla conferenza stampa tenuta da Donnici in
Calabria - e' detto in un comunicato diffuso dall' ex dirigente di
Italia dei valori - era stato diffuso un comunicato stampa in cui
tra l' altro si sottolineava come 'preso atto della lettera di Donnici,
si doveva decidere se procedere alla proclamazione di Occhetto o attendere
una nuova decisione della Cassazione'. Decisione che, se c'e' stata,
non e' stata resa nota''. Donnici ha anche dato mandato ai suoi legali
di presentare ricorso presso il Tar del Lazio ed ha annunciato che
avviera' anche ''un' azione risarcitoria, per danni materiali e morali
- nei confronti di Achille Occhetto e di quanti altri fossero responsabili
della situazione che si e' venuta a determinare. Non intendo fare
passi indietro - ha aggiunto Donnici - Questa vicenda, che ha del
paradossale, avra' riflessi in diverse sedi. Intanto, mi dispiace
che coinvolga l' ufficio elettorale nazionale per il Parlamento Europeo
presso la Corte di Cassazione al quale devo attribuire un' inaspettata
superficialita' nella valutazione degli atti. Mi attendo invece, al
di la' delle competenze formali, che sia l' ufficio di Presidenza
del Parlamento Europeo a fare chiarezza su una vicenda che sta allungando
ombre inquietanti sulla credibilita' di un' importante istituzione
democratica''.
Tassone (Prc)
“A Crotone sgombrato il campo da ogni dubbio”
11/05 “Apprendiamo che la Commissione per l'accesso agli atti
amministrativi della provincia di Crotone ha terminato il proprio
lavoro. Con viva soddisfazione prendiamo atto che le conclusioni dell'attività
della Commissione sono ampiamente favorevoli all'operato dell'Amministrazione
Provinciale”. E’ quanto afferma in una nota il segretario
regionale di Rifondazione Comunista Rocco Tassone. “E' così
sgomberato il campo da ogni dubbio – aggiunge Tassone- sulla
correttezza e la linearità dei comportamenti amministrativi
della Giunta, del Consiglio e degli Apparati della Provincia di Crotone.
Abbiamo sempre confidato nell'operato della Commissione, rispettosi
come siamo delle Istituzioni e dei Corpi dello Stato. Altresì
non avevamo dubbi che la conclusione sarebbe stata quella che effettivamente
è stata assunta, conoscendo la trasparenza e l'onestà
degli Amministratori della Provincia di Crotone, ed in particolare
dei compagni di Rifondazione Comunista. Sarà dispiaciuto qualche
facile profeta di atroci sventure che paventava con soddisfazione
l'improbabile tintinnio delle manette. Al Presidente, agli Assessori,
ai Funzionari ed agli Amministratori tutti Rifondazione Comunista
augura buon lavoro nell'interesse della collettività che amministrano.
Rnp -Crotone
“Soddisfatti dell’esito dei controlli”
11/05 ''Apprendiamo con soddisfazione che la Commissione d' accesso
agli atti amministrativi inviata dalla Prefettura di Crotone nella
Provincia ha terminato il proprio lavoro in tempi abbastanza rapidi,
secondo quanto auspicavamo al momento del suo insediamento. Con soddisfazione
registriamo che gli esiti dei controlli hanno escluso ogni possibile
infiltrazione nella azione amministrativa dell' Ente, nonostante qualcuno
avesse approfittato dell' occasione per spargere veleni e per attaccare
il suo operato ponendo ombre sull' onorabilita' degli amministratori''.
A sostenerlo, in una nota, e' il coordinamento provinciale di Crotone
della la Rosa nel pugno. ''Intendiamo esprimere - prosegue la nota
- i nostri rallegramenti al presidente Sergio Iritale, all' assessore
Giuseppe Poerio della Rosa nel Pugno ed all' intero esecutivo provinciale
per il felice esito della vicenda, che ha confermato di aver sempre
riposto la nostra fiducia nell' operato dell' Amministrazione provinciale
e nell' azione della Magistratura e degli Organi dello Stato. Nel
contempo auspichiamo che possa in tempi brevi sbloccarsi la realizzazione
della Strada del Petilino, il cui appalto ha prodotto l' insediamento
della Commissione, trattandosi di un' opera pubblica attesa dalla
popolazione dell' area da oltre un trentennio''. ''Cogliamo l' occasione
- conclude la nota - per formulare alla Giunta provinciale ed al suo
Presidente un buon lavoro per il proseguo del mandato manifestando
la nostra piena fiducia nel suo operato''.
Occhetto eletto
nel parlamento di Strasburgo. Donnici fa ricorso e ribadisce “E’
un furto di legalità”
10/05 Achille Occhetto è stato proclamato eletto, dalla corte
di Cassazione, al Parlamento europeo al posto di Antonio di Pietro,
il quale ha optato per il mandato italiano. Ma Beniamino Donnici,
attuale assessore al turismo della regione Calabria, che lo segue
nella lista dei non eletti nella quarta circoscrizione Italia Meridionale,
ha scritto alla presidenza dell'assemblea di Strasburgo annunciando
di aver presentato ricorso. Apparentemente, secondo quanto risulta
all'europarlamento, c'é un contenzioso susseguente alla rottura
verificatasi tra Di Pietro ed Occhetto. Quest'ultimo, a suo tempo,
rinunciò al mandato europeo, incompatibile con quello in Italia,
ed al suo posto entrò il giornalista Giulietto Chiesa. Secondo
alcune interpretazioni Occhetto nell'occasione avrebbe annunciato
di rinunciare anche ad eventuali possibili opzioni future relative
all'altra circoscrizione in cui si era presentato per l'assemblea
di Strasburgo e lo stesso Parlamento europeo, in un primo momento,
sulla base delle notizie provenienti da Roma, aveva indicato, quali
possibili sostituti di Di Pietro Beniamino Donnici o l'ex magistrato
Pino Arlacchi, che seguivano l'ex leader comunista, nella lista Di
Pietro-Occhetto nella quarta circoscrizione. La corte di Cassazione
due giorni fa ha provveduto a indicare tutti i sostituti degli eurodeputati
che hanno optato per il mandato in Italia e al posto di Di Pietro
ha proclamato Occhetto. Nello stesso tempo Bruxelles ha preso atto
della lettera di Donnici e dovrà decidere ora se procedere
alla proclamazione di Occhetto od attendere una nuova decisione da
parte della Cassazione. Gli altri nuovi eurodeputati italiani, secondo
quanto è stato ora annunciato ufficialmente, sono: Gabriele
Corrado (Prc, al posto di Fausto Bertinotti), Armando Veneto (Udeur,
Paolo Cirino Pomicino), Carlo Casini (Udc, Armando Dionisi), Aldo
Patriciello (Udc, Lorenzo Cesa), Andrea Losco (Ulivo), Massimo D'Alema),
Tommaso Veraldi (Ulivo, Giovanni Procacci), Marco Cappato (Radicali,
Emma Bonino), Donata Gottardi (Ulivo, Enrico Letta), Gianluca Susta
(Ulivo, Pier Luigi Bersani).
"Quello di Occhetto è un comportamento truffaldino, è
un furto di legalità e democrazia. E' indecoroso per una persona
come Occhetto uscire dalla scena politica in questo modo". E'
quanto ha detto l' assessore al Turismo della Regione Calabria, Beniamino
Donnici, incontrando stamattina a Catanzaro i giornalisti per contestare
la decisione dell' Ufficio elettorale della Corte di Cassazione di
proclamare europarlamentare Achille Occhetto al posto di Antonio Di
Pietro eletto alla Camera. Nelle elezioni europee del 2004 l' assessore
Donnici - questa la ricostruzione della vicenda fatta dallo stesso
Donnici - risultò il primo dei non eletti al Parlamento europeo
della lista "Società Civile-Di Pietro-Occhetto".
Idv ottenne due seggi di cui uno nella circoscrizione nord e uno in
quella meridionale, per cui risultarono, sulla base delle preferenze
ottenute, Antonio Di Pietro, Achille Occhetto e Giulietto Chiesa per
la Circoscrizione nord e Di Pietro, Occhetto e Beniamino Donnici per
quella meridionale. Occhetto, eletto in entrambe le circoscrizioni,
presentò alle autorità competenti, secondo quanto riferito
da Donnici, istanza di rinuncia definitiva al seggio europeo. Dal
momento che Occhetto aveva rinunciato le opzioni erano Di Pietro,
Donnici e Giuseppe Arlacchi per la circoscrizione meridionale. Di
Pietro, il 18 aprile 2006 ha opta per il Governo nazionale e il 27
aprile Occhetto ha prodotto un atto di revoca della sua rinuncia.
Il 9 maggio la Corte di Cassazione in seduta congiunta ha proclamato
eletto Achille Occhetto. "Contestualmente - ha detto Donnici
- ho scritto al Presidente del Parlamento europeo per chiedere la
sospensione della procedura di surroga del seggio reso vacante dalle
dimissioni di Di Pietro e per evidenziare una situazione inammissibile,
specificando che procederò in tutte le sedi, politiche e giurisdizionali,
a difesa non solo del mio buon diritto, ma soprattutto a difesa della
credibilità delle istituzioni democratiche". Per Donnici
"anche se il comportamento di Occhetto fosse lecito, non sarebbe
sicuramente giusto e corretto dal punto di vista morale. Questo è
il secondo scippo che Occhetto fa alla Calabria. Il primo fu quando
venne eletto al Governo nazionale nella precedente legislatura e per
cinque anni non è mai venuto in Calabria. Anche Di Pietro é
stato scippato e spero che si difenda in tutte le sedi. Anzi sono
convinto che, da uomo d' onore come si definisce, Di Pietro difenderà
il suo partito". "Ma è scandaloso anche - ha aggiunto
l' assessore regionale - il comportamento della Corte di Cassazione.
Quale fiducia si può avere nelle istituzioni e nel diritto
se l' Ufficio elettorale per il Parlamento europeo della Corte di
Cassazione é in possesso di due atti italiani uno di revoca
e uno di rinuncia di uno stesso provvedimento? Neanche la più
sprovveduta amministrazione di un condominio avrebbe agito con questa
leggerezza. Il mio dovere è principalmente quello di tutelare
le istituzioni democratiche. Per il momento continuerò il mio
impegno al servizio della Calabria e successivamente qualunque decisione
la prenderemo insieme. Non leggo niente di politico - ha concluso
Donnici - in questa vicenda, ma solo una squallida e meschina azione
di ripicche personali. Ciò che è accaduto dovrà
avere una tribuna nazionale e l' avrà perché l' Italia
deve sapere che c' è un senatore, che ha rappresentato un momento
storico della politica italiana, che ha una doppia morale".
I DL di Reggio
precisano “Fu la Giunta Falcomatà a ridurre l’ICI”
10/05 "E' stata la giunta Falcomatà, in condizioni diverse
rispetto ad oggi e con un debito enorme ereditato, a ridurre l' aliquota
Ici, posta dall' allora commissario prefettizio, D' Aloisio, al 6
per mille, all' attuale 4,5 per mille per la prima abitazione, disponendo
inoltre una serie di agevolazioni per i nuclei familiari più
numerosi e bisognosi". A sostenerlo è il gruppo della
Margherita al Comune di Reggio Calabria. "La campagna elettorale
per le elezioni provinciali - è scritto in una nota - sta per
entrare nel vivo con l' occhio puntato sulla partita che si giocherà
tra un anno per il rinnovo del Consiglio comunale e già il
Sindaco e la sua Giunta tentano con spericolate acrobazie dialettiche
e contabili di mischiare le carte e accreditarsi come un esecutivo
virtuoso, emblema di buon governo e saggia gestione amministrativa.
Ma i fatti hanno la testa dura, cocciuta, a dispetto di chi li vorrebbe
manipolare a proprio uso e abuso. Ed è un fatto incontrovertibile,
come strombazza ai quattro venti il Sindaco Scopelliti, il giudizio
della Uil e della Cga di Mestre che vede Reggio Calabria, con un'
aliquota Ici tra le più basse d' Italia. Allora, c' è
da chiedersi, per restare ai fatti: quale riduzione e quando ha proposto
la giunta Scopelliti? Mai e nessuna. Se, dunque, la Uil e la CGA,
sono prodighi di elogi, i meriti vanno ascritti a qualcun altro. Infatti
è stata la giunta Falcomatà a ridurre l' aliquota Ici".
"Vivendo in una realtà territoriale poco florida dal punto
di vista economico - prosegue la nota della Margherita - l' attenzione
di una pubblica amministrazione, e dell' opposizione nel nostro caso,
deve necessariamente essere indirizzata al corretto utilizzo delle
risorse, ecco perché non può passare sottobanco o totalmente
essere ignorata la grande condizione di spreco che l' Amministrazione
Scopelliti sta portando avanti dal suo insediamento. Stando alle ultime
dichiarazioni fuori luogo, Ici compresa, e inserite in un contesto
di bilancio tutto da valutare, con particolare attenzione al patto
di stabilità, nel quale si ripropone l' ennesimo condono per
finanziare qualche altro spreco di pubblica utilità, Scopelliti
con i soldi dei contribuenti è arrivato a spendere, finora,
2006 escluso, circa 15 milioni di euro in contributi e spese varie,
tra le quali ricordiamo il concerto di Elton John (360 mila euro),
il Grand Prix di Volley (400 mila euro), Villa Zerbi (400 mila euro),
mostra Tazio Secchiaroli (275 mila euro), mostre varie Julius Evola
(250 mila euro), Girofestival (316 mila euro), fondazione Metropolitan
(240 mila euro). Eventi ai quali si devono aggiungere tutti gli aggravi
economici dovuti all' intera struttura amministrativa tra comandi
e nomine di personale esterno che non ha precedenti nella storia del
Comune". "Il raffronto con le spese per feste e spettacoli
- conclude la Margherita - pesa oltremodo se si pensa a quanto fu
speso per la ristrutturazione in totale del lungomare di Reggio, il
cui appalto fu di 16 miliardi di lire (8 milioni di euro circa). Per
concludere invitiamo i colleghi della maggioranza, Giunta comunale
soprattutto, quando fanno riferimento al passato, ad improntare con
maggiore serenità giudizi e riflessioni per evitare confronti
o paragoni che per loro potrebbero essere spiacevoli".
P.Mancini: “La
candidatura Napolitano non è vincente”
09/05 "La candidatura dell' ottantunenne senatore a vita ex
comunista, Giorgio Napolitano non appare affatto convincente, né
ce lo auguriamo vincente, ancora di meno forse di quella non definitivamente
tramontata di D' Alema". A sostenerlo, in una nota, è
l' ex sindaco di Cosenza, Pietro Mancini. "Molti - aggiunge Pietro
Mancini - converranno sul fatto che le qualità da apprezzare
maggiormente in un politico sono il coraggio e la chiarezza delle
posizioni, assunte anche a rischio dell' impopolarità e delle
poltrone. Ebbene, il sosia di re Umberto II di Savoia, sponsorizzato
dall' ingegner De Benedetti e da La Repubblica, ed enfaticamente esaltato
dal Corriere della Sera come il 'Principe rosso', l' 'uomo dei record
targati Pci' non lo rappresenta. Di grazia direttore Mieli, ci spiega
quali siano stati tali invidiabili primati del vecchio Giorgio nei
momenti cruciali,perché quando occorreva scegliere su quale
posizione politica e quale leader sostenere o affossare, si è
sempre astutamente defilato. Mentre, nel 1956 all' indomani dell'
invasione dei carri armati sovietici a Budapest, Antonio Giolitti
e altri dirigenti di primo piano lasciarono il partitone rosso, Napolitano
arrivò a bocciare con durezza la scelta dell' esponente piemontese,
profondendosi in elogi non solo di Togliatti, ma anche di Stalin che,
facendo fucilare i rivoltosi di Budapest, avrebbe addirittura contribuito
a rafforzare la 'pace nel mondo'. All' interno del Pci, la riluttanza
di Napolitano a lanciare la sfida per la conquista della leadership,
anche quando, dopo l' improvvisa morte di Berlinguer, avrebbe avuto
non poche chances di spuntarla, e la sua propensione a ritagliarsi
incarichi di prestigio, ma non di primo piano, gli hanno fatto meritare
la celebre stroncatura di Massimo Caprara, l' ex segretario particolare
di Togliatti: 'Giorgio? I suoi ruggiti somigliano quasi sempre a dei
belati'. Parafrasando Flaiano, Napolitano rappresenta il perfetto
esemplare del 'comunista alle vongole'. Quel dirigente che tenendo
famiglia e partito, pur non condividendo affatto il compromesso storico,
ha deciso di avanzare delle lievi critiche alla proposta di Berlinguer,
mai spingendosi a sfidare in campo aperto il segretario. All' epoca
del craxismo, il deputato campano fece sapere di condividere alcune
battaglie di Bettino, come quella sulla riforma della scala mobile,
ma non intese impegnarsi per convincere la maggioranza del Pci a non
scontrarsi frontalmente con i socialisti. Fu in quel periodo che i
suoi avversari interni lo declassarono da riformista a 'migliorista'.
Per gli ex comunisti era quasi un insulto, che andava a colpire un
dirigente, considerato alla stregua degli odiati socialdemocratici,
che non si proponevano di cambiare la società, ma soltanto
di migliorarne alcuni aspetti". "Nella sua regione, la Campania
- prosegue Mancini - Napolitano ha subito, in religioso silenzio,
l' ascesa di Bassolino. Pur detestando don Antonio, non si è
mai opposto al sistema di potere clientelare del governatore della
Campania, limitandosi a far sapere, nel luglio del 2005, che condivideva
solo alcune delle critiche rivolte da Salvi e da Villone, della sinistra
interna, sulla 'questione morale' e sugli sprechi delle giunte di
centro-sinistra nelle regioni meridionali. Da nobile inglese Napolitano
non rinunciò neppure nella bufera di Tangentopoli. Ma al di
là dei tanti aspetti discutibili della personalità politica
del senatore a vita, schierato da Fassino dopo il primo naufragio
di D' Alema, quel che non può essere accettato, e non solo
dai grandi elettori del centro-destra, ma anche da quelli dell' area
laica e socialista, è il diktat di Fassino: sul Colle deve
salire, a tutti i costi, un diessino. Sulle istituzioni i capi del
Botteghino non dovrebbero scaricare le difficoltà e i gravi
errori, commessi dal vertice post-comunista nella complessa partita
politico-istituzionale, apertasi dopo il voto del 9 aprile. Il primo
partito del centro- sinistra reduce da un risultato tutt' altro che
esaltante, dopo l' imbarco degli ex dc Prodi e Marini a Palazzo Chigi
e del comunista Bertinotti a Montecitorio, è rimasto senza
poltrone. Altro che metodo-Ciampi e condivisione tra Unione e Casa
delle libertà dell' indicazione del nome del nuovo inquilino
del Quirinale". Per Pietro Mancini "i diessini si stanno
muovendo con l' obiettivo di lottizzare la Presidenza della Repubblica,
considerandola quasi alla stregua di un' azienda sanitaria locale.
Per Fassino e compagni, per fare il Capo dello Stato, non basta aver
partecipato, come ha fatto Giuliano Amato, dopo la tragica morte del
Psi, ai congressi della Quercia, ma occorre aver avuto la tessera
con le pregiate firme di Togliatti, Longo e Berlinguer del vecchio
Pci. Contro questa logica, prima ancora dei leaders del centro-destra,
i primi a doversi ribellare dovrebbero essere i capi delle formazioni
dell' area moderata e socialista dell' Unione. Pertanto se non intendono
limitarsi a fare da spettatori ubbidienti ai Ds, ci aspettiamo che
Rutelli, Boselli e Mastella ridimensionino le arroganti pretese egemoniche
degli alleati.O che almeno ci provino".
Ancora fumata
nera per il Presidente della Repubblica, ma nell’insalatiera
c’è un voto anche per Piperno
09/05 In assenza di indicazioni dei partiti per l'elezione del presidente
della Repubblica, al secondo scrutinio continua a scatenarsi la fantasia
dei 'grandi elettori'. Tra le tante schede bianche infilate nell'
'insalatiera', spiccano i non pochi voti a candidati improbabili,
molti estranei al mondo della politica. I consensi per gli "outsider"
sono ad ampio raggio: giornalisti, vip, politici in pensione... C'é
persino un voto per Padre Pio, che viene subito dichiarato nullo da
Fausto Bertinotti. Due voti vanno a Maria Gabriella di Savoia, figlia
di Umberto II, che ha da poco avuto il passaporto italiano e che,
sottolinea Bertinotti "ha l'eta", ovvero più di cinquant'anni,
per essere eletta al Colle. Ma nell'urna irrompe anche lo sport nazionale
con le sue polemiche. Un voto va infatti a Luciano Moggi, il direttore
generale della Juventus oggi nell'occhio del ciclone per lo scandalo
arbitri. Ironia o solidarieta? Rappresentato anche il mondo dello
spettacolo: un consenso arriva per il cantante rock Vasco Rossi. Tra
i giornalisti riscuotono consensi Bruno Vespa, Oriana Fallaci, Giuliano
Ferrara, Renato Farina, Marco Matteucci e da Mauro Della Porta Raffo.
Un voto lo prende Franco Piperno, ex segretario di Potere operaio,
uno dei 'cattivi maestri' della generazione del '68, attualmente docente
all'Università di Cosenza: lo ha votato sicuramente il no global
Francesco Caruso, eletto con Prc, che l'ha annunciato in un articolo
sulla 'Stampa'. Voti vanno anche all'ex radicale Mauro Mellini, a
Mino Martinazzoli, all'ex sottosegretario alla protezione civile Giuseppe
Zamberletti, al fondatore di Emergency Gino Strada, al il presidente
della società 'Aperta' di Padova Renato Maria Cesca, all'architetto
marchigiano Gabor Bonifazi, presidente della associazione "Ville
da vivere", alla ricercatrice universitaria di Trento Elisabetta
Barozzi. Dall"insalatierà escono schede pure per Mirko
Tremaglia, Tina Anselmi, Francesco Cosimo Proietti (conosciuto come
Checchino, parlamentare, capo della segreteria di Gianfranco Fini),
per la pacifista Lidia Menapace, per Rosy Bindi, per la moglie di
Massimo D'Alema Linda Giuva, per Angelo Sanza (FI), per l'ex procuratore
della Repubblica di Napoli Agostino Cordova, per il parlamentare ed
ex sindaco di Salerno Vincenzo De Luca e per Stefano Rodotà
ex garante della Privacy (e nel '92 candidato rivale di Napolitano
per la presidenza della Camera). Voti anche per il senatore sudamericano
Antonio Pallaro e l'ex presidente della Corte costituzionale Leopoldo
Elia. Votato tre volte il presidente del Senato Franco Marini: ha
assistito allo spoglio accanto a Fausto Bertinotti e alla terza scheda
con il suo nome ha detto: "addirittura in tre...".
Corbelli: “Napolitano
e’ figura autorevole”
09/04 "Il senatore a vita Giorgio Napolitano e Cesare Salvi,
per la 'vicenda Calabria', processarono, lo scorso anno, il centrosinistra
e il loro stesso partito, i Ds, per quella che definirono la nuova
questione morale: lo 'scandalo calabrese' delle 30 strutture create
per accontentare tutti i trenta consiglieri regionali del centrosinistra".
E' quanto afferma Franco Corbelli, leader del movimento Diritti civili,
che si schiera a favore dell' elezione di Giorgio Napolitano alla
presidenza della Repubblica. "Corbelli - nella nota - ricorda
come fu proprio il senatore a vita ed ex presidente della Camera a
sollevare, lo scorso anno, dopo le denunce di Diritti Civili e della
stampa sullo scandalo della 'Parentopoli calabrese' e del mega-carrozzone
clientelare delle 30 strutture con a disposizione per ognuna di queste
almeno sei persone: autista, segretaria, esperti e altre persone,
più il responsabile delle stessa struttura e costo complessivo
di oltre 100 miliardi in cinque anni". "Un episodio - sostiene
il leader di Diritti civili - che serve a far capire quale sia oltre
all' onestà intellettuale, l' indipendenza, la libertà
di pensiero, l' autonomia di giudizio e di critica del senatore a
vita nei confronti del centrosinistra e del suo stesso partito, i
Ds. E' una figura molto autorevole, di grande spessore istituzionale
e se eletto sarà un Presidente della Repubblica super partes,
garante di tutti"
Donnici: “No
alla surroga per Occhetto in europarlamento”
09/05 "Non possiamo non definire vergognoso il comportamento
di chi, suo malgrado segretario di un ex grande partito, non è
riuscito a uscire di scena con decoro e dignità, dimostrando
di appartenere a quella folta schiera di politicanti dalla doppia
morale, prodighi di sermoni verso gli altri quanto tolleranti verso
le proprie debolezze e tentazioni". E' quanto afferma Beniamino
Donnici, assessore al Turismo della Regione Calabria, annunciando
una conferenza stampa domani, a Catanzaro, per contestare la decisione
della Cassazione di proclamare Occhetto europarlamentare al posto
di Antonio Di Pietro eletto alla Camera. Donnici, già dirigente
nazionale di Italia dei Valori, è risultato primo dei non eletti
al Parlamento europeo nelle elezioni del 2004. Ai giornalisti, è
spiegato in un comunicato, "Donnici illustrerà i termini
di una propria richiesta urgente al Presidente del Parlamento europeo,
in cui si chiede la sospensione della procedura di surroga del seggio
reso vacante dalle dimissioni dell' on. Antonio Di Pietro, contestando
la decisione dell' Ufficio elettorale. Alla stampa - prosegue la nota
- Donnici fornirà la documentazione comprovante l' illegittimità
della proclamazione". "D' altra parte - prosegue Donnici
nella nota - pur non essendo mai stata in dubbio la mia volontà
di continuare a operare nell' attuale delicatissimo ruolo, nell' interesse
della mia regione, non mancherò di procedere in tutte le sedi
politiche e giurisdizionali, per tutelare non solo e non tanto un
mio buon diritto, quanto la credibilità delle Istituzioni democratiche,
entrambe aggrediti dal vergognoso comportamento di Occhetto e dalle
decisioni contraddittorie e sconcertanti dell'Ufficio Elettorale della
Suprema Corte".
Interrogazione
di Pittelli e Iovane sul blitz a Calabria Ora.
09/05 "Il magistrato della Procura di Reggio Calabria, dottor
Galletta, sarebbe legato da vincoli di parentela con l'omonimo funzionario
tecnico dell'azienda sanitaria di Locri ampiamente citato nella relazione
sequestrata nella redazione del quotidiano Calabria Ora". E'
quanto scrivono i senatori Giancarlo Pittelli (Fi) e Nuccio Iovene
(Ds) in una interrogazione rivolta al Ministro della Giustizia circa
le perquisizioni compiute nelle redazioni del quotidiano Calabria
Ora dove è stata sequestrata la relazione che ha portato allo
scioglimento della Asl di Locri. "Lo stesso materiale - hanno
aggiunto - la cui pubblicazione da parte di "Calabria Ora"
ha dato origine all'avvio di procedimento penale in relazione al delitto
di violazione di segreto era stato già oggetto di pubblicazione
da parte di quotidiani nazionali (Corriere della Sera e La stampa)
e successivamente dal Quotidiano della Calabria. Tali atti, comunque
suscettibili di impugnazione in sede amministrativa quali atti presupposti
del decreto di scioglimento, non potevano e non possono ritenersi
coperti da segreto. Gli ufficiali di polizia giudiziaria procedenti,
nonostante fosse stato spontaneamente consegnato dal direttore Paride
Leporace tutto il materiale indicato nel decreto 2243/06 hanno proceduto
ugualmente a perquisizione dei personal computer dei giornalisti facenti
parte delle redazioni di Cosenza e Reggio Calabria, venendo in tal
modo a conoscenza di notizie dagli stessi raccolte nell'ambito della
loro attività giornalistica". "Si conoscano quindi
- concludono Iovene e Pittelli - quali determinazioni il Ministro
intende assumere in presenza di attività certamente limitative
della funzione giornalistica e del diritto di cronaca ed in presenza
di anomalie gestionali del procedimento, attesi tra l'altro i denunciati
vincoli parentali, sollecitando nel contempo tutte le iniziative ispettive
al fine di salvaguardare l'immagine della magistratura reggina e le
violate prerogative giornalistiche".
Mozione dei senatori
dell’Unione per far luce sul caso Calipari
09/05 Un gruppo di senatori del centrosinistra, primo firmatario
Nuccio Iovene, dei Ds, ha presentato una mozione con la quale si chiede
al Governo di attuare una protesta formale con il Governo degli Stati
Uniti per la mancata collaborazione nelle indagini sull' uccisione
in Iraq del funzionario del Sismi Nicola Calipari nella fasi successive
alla liberazione della giornalista del Manifesto Giuliana Sgrena.
Nella mozione si "prende atto della risposta negativa fornita
dal Dipartimento di Giustizia americano sulla rogatoria relativa all'
uccisione di Calipari. Tale rifiuto a collaborare e a fornire elementi,
diversi da quelli già forniti nel rapporto del Multi National
Corps-Iraq - si rileva nella mozione - allontana ulteriormente l'
accertamento pieno della verità su quel tragico episodio da
parte delle autorità del nostro Paese e si ricorda al Governo,
nel rispetto delle proprie prerogative e dell'autonomia della magistratura,
l' obbligatorietà nella trasmissione di questa, come di qualsiasi
altra, rogatoria internazionale". I senatori firmatari della
mozione "impegnano il Governo a riferire urgentemente in ordine
alle ragioni che sostengono il rifiuto statunitense e, qualora non
fossero ancora conosciute, ad attivarsi per apprenderle; ad esprimere
al Governo degli Stati Uniti, tramite il suo ambasciatore a Roma,
una formale protesta per la mancata collaborazione per l' accertamento
della verità in ordine a questo caso e richiamare ad un sistema
di relazioni rispettoso delle reciproche prerogative nazionali ed
a mettere in atto ogni iniziativa utile per l'ottenimento di tutte
le informazioni necessarie a fare piena luce su quanto accaduto".
Ass. Lo Moro
“Il sottosegretariato non è un mio obiettivo”
09/05 "Mi sento ministro in Calabria e non ho intenzione di
andare a fare il sottosegretario a Roma". E' stata questa la
risposta dell' assessore regionale alla Tutela della Salute, Doris
Lo Moro, alla domanda su una sua possibile nomina nel Governo presieduto
da Romano Prodi. "Non ho obiettivi di questo genere - ha aggiunto
l' assessore -. Un anno fa potevo essere interessata a fare, ad esempio,
il sottosegretario alla giustizia, che era pertinente con la mia carriera,
ma oggi non è più così". Per Lo Moro, "qualora
dovessero essere formalizzate richieste in tal senso, comunque, ne
discuteremo. Posso dire, comunque, per tranquillizzare la sanità
calabrese, che non ho obiettivi, in questa fase, che mi portino ad
allontanarmi dal settore".
Chiappetta (IDV)
“Procedere alla stabilizzazione degli LSU/LPU”
08/05 "Da molti mesi, inspiegabilmente, non si riuniscono le
commissioni del Consiglio regionale. Da molti mesi, inoltre, nonostante
gli accordi a suo tempo firmati con il sindacato, la maggior parte
dei nostri enti locali non provvede a dar corso alle procedure per
la definitiva stabilizzazione degli Lsu e degli Lpu". E' quanto
afferma, in una dichiarazione, Antonio Chiappetta responsabile Mezzogiorno
di Italia dei Valori secondo cui sulla vicenda "una strana apatia
sembra essersi impadronita della classe politica calabrese".
"I lavoratori di pubblica utilità ed socialmente utili,
vogliamo ricordarlo, vivono ormai da troppi anni - prosegue Chiappetta
- con 'retribuzioni', si fa per dire, inferiori quasi sempre ai seicento
euro mensili. L' importo che, all' epoca della formulazione della
legge, era una sorta di reddito minimo di inserimento è rimasto
praticamente immutato a distanza di quasi dieci anni. Conosciamo bene
le difficoltà di bilancio delle nostre amministrazioni, ma
rimandare il problema non solo non risolve nulla, ma aggrava in maniera
insopportabile la situazione di coloro che con questa sorta di elemosina
sono costretti a vivere, in assenza di altro reddito da lavoro, o
di altro lavoro punto e basta". Per Chiappetta "cinque anni
di governo pseudoliberista hanno impoverito il Paese ed accentuato
i problemi già gravissimi del Mezzogiorno, tra i quali la disoccupazione
e la sottoccupazione, solo per citare i più gravi. Se è
vero che una delle priorità del nuovo governo dovrà
essere l' eliminazione del lavoro nero o irregolare allora è
bene che si cominci dalle situazioni illegittime o irregolari delle
nostre amministrazioni, Lsu e Lpu in testa. E non credo che ci sia
ancora qualcuno che ritenga che questi lavoratori siano soltanto precoci
pensionati. Basta dare un' occhiata ad uno qualsiasi dei nostri comuni
per verificare come essi, spesso, siano tra i primi ad arrivare al
loro posto di lavoro e fra gli ultimi ad uscirne". "Credo
che dopo il risultato elettorale gli amministratori eletti di Italia
dei Valori - sostiene ancora Chiappetta - dovranno coordinarsi per
dare prontamente risposte, ente per ente, alle esigenze di tante lavoratrici
e tanti lavoratori, che devono poter guardare al loro futuro uscendo
da una situazione di precarietà non ulteriormente tollerabile,
e che devono essere finalmente inseriti all'interno dei percorsi professionali
e di carriera delle amministrazioni dove svolgono la loro opera".
P. Mancini: “D’Alema
for president? No, grazie!”
07/05 (Pietro Mancini) Massimo for president? No, grazie! Le motivazioni
che mi spingono ad aderire al CADA, lanciato su " Il Giornale
" da Giordano Bruno Guerri, sono serie, politiche e non personali.
E spero che vengano condivise, oltre che dai lettori, dai dirigenti
e dai grandi elettori della Casa delle libertà e dell’area
socialista e laico-riformista. Tra i quali - questo è il mio
sentito auspicio - non deve prevalere, nei prossimi giorni, la rassegnazione
a un’ipotesi che, ove si realizzasse, provocherebbe conseguenze
molto preoccupanti per la dialettica democratica. Che va, sempre,
assicurata dal pluralismo e dalla diversità delle appartenenze
politiche dei capi delle istituzioni.
Massimo D’Alema sul Colle, dopo il demitiano Prodi a Palazzo
Chigi, un ex Dc, Marini, al Senato, un comunista alla Camera, Bertinotti,
e con ex Pci ed ex Dc in arrivo agli Esteri, agli Interni, alla Giustizia,
di fatto, finirebbe per soffocare la dialettica e il confronto democratico,
ai vertici dello Stato e dell’esecutivo.
«Oggi siamo tutti, in Italia, meno liberi!»: capovolgendo
la famosa esclamazione del leader socialista Pietro Nenni, all’indomani
della nascita del primo governo di centrosinistra, gli italiani sarebbero
legittimati a protestare, civilmente ma con grande forza, contro la
pesante compressione del dissenso e delle idee di quanti non intendono
essere omologati alle parole d’ordine degli spregiudicati nuovi
(?) padroni del nostro Paese.
Nelle regioni dove comandano gli amici di D’Alema e di Marini,
i proconsoli diessini hanno già parlato il linguaggio della
protervia e dell’arroganza: «Ora comandiamo noi! Quindi,
alleati e avversari vengano da noi con il cappello in mano!».
Mi permetto di chiedere a quanti, pur vicini alla Casa delle libertà,
considerano la scalata dell’ex capo della gioventù comunista
del partito di Togliatti il «male minore»: e se il «qui
comando io!» degli spregiudicati «dalemini» locali,
dalle Asl e dagli assessorati regionali, si diffondesse, a macchia
d’olio, e ancor di più di oggi, nei ministeri, nella
Rai, nei giornali, quali sarebbero le prospettive non solo per gli
infami «berlusconiani», da sempre disprezzati dagli «ultrà»
progressisti, ma anche per quanti, pur schierati nella sinistra democratica
e nell’area del pensiero liberale, non sono in completa sintonia
con Prodinotti e con l’aspirante «líder Maximo»?
Gli auguri di
Caputo (AN) al neo vescovo di Rossano, Mons. Marcianò
07/05 ''Appresa la notizia della nomina, da parte del Papa, del nuovo
Arcivescovo della Diocesi di Rossano Cariati, Mons. Santo Marciano',
esprimo allo stesso ed alla Diocesi gli auguri ed ogni sentimento
positivo. In questa occasione manifestiamo, per il tramite della Diocesi,
il nostro apprezzamento a Mons. Andrea Cassone del quale, in questi
anni di sua permanenza come Arcivescovo a Rossano, abbiamo potuto
conoscere e stimare il lato umano e di Pastore''. E' quanto ha detto
il Coordinatore provinciale di Alleanza Nazionale, Giuseppe Caputo,
dopo la nomina del nuovo arcivescovo della Diocesi di Rossano-Cariati.
''Siamo certi - ha concluso - che Mons. Santo Marciano', conosciuto
anche dal Papa come autore di numerosi libri e articoli di carattere
liturgico pastorale e vocazionale ed al quale rinnoviamo gli auguri
e quindi la stima, proseguira' nel solco della continuita' e rappresentera'
per tutta la Diocesi e per la nostra Citta' una guida spirituale e
culturale di elevato livello''.
Il Presidente
Loiero incontra D’Alema
05/05 Il presidente della Regione Calabria, Agazio Loiero, ha avuto
un colloquio di circa 40 minuti col presidente dei Ds Massimo D'Alema
nel suo ufficio alla Fondazione Italiani Europei. Al termine dell'incontro
i cronisti hanno chiesto a Loiero se D'Alema ce la farà ad
essere eletto presidente della Repubblica: "penso di sì,
sono ottimista", ha risposto. Sul comportamento della Margherita
nelle votazioni per il Quirinale, Loiero, che non appartiene più
al partito di Rutelli, ha detto "per loro D'Alema è una
grande convenienza".
Lunedì
a Roma la riunione dei deputati calabresi. Laratta: “Sull’incontro
con Prodi nessuna gaffe”
05/05 "L'Ulivo calabrese ha una straordinaria opportunità:
nessuna forza politica ha potuto schierare da tempo un gruppo così
numeroso e rappresentativo dell' intero territorio calabrese".
Lo ha detto Franco Bruno, coordinatore regionale della Calabria della
Margherita annunciando, in una nota, che si terrà lunedì
8 maggio, a Roma, a margine della prima votazione per l' elezione
del prossimo presidente della Repubblica, la prima riunione congiunta
dell' Ulivo calabrese. "La consistenza del gruppo, che si somma
ad un rapporto politico consolidato da tempo nella nostra realtà
regionale, - sottolinea Bruno - responsabilizza ancor più la
squadra della deputazione dell' Ulivo calabrese nella direzione di
un ruolo fondamentale, indispensabile per agganciare la Calabria al
treno dello sviluppo e della modernizzazione. La spinta che può
provenire dai parlamentari può concretamente sostenere l' azione
dei Ds, della Margherita e di tutti i soggetti politici che intravedono
nella prospettiva del Partito democratico una tappa importante per
la crescita della nostra regione". Nel corso della riunione,
è detto nella nota, si discuterà della recente formazione
dei gruppi unitari dell' Ulivo alla Camera ed al Senato e delle importanti
prossime scadenze, in primis la formazione del nuovo Governo e delle
Commissioni parlamentari.
«La mia dichiarazione di ieri non credo sia né una “gaffe”
né una “bugia” per come la stampa ha voluto forzatamente
sottolineare”. Lo ha affermato in una nota il deputato calabrese
Franco LAratta dopo le polemiche sorte successivamente alle sue dichiarazioni
fatte dopo l’incontro con Prodi a Roma. “Del resto a confermare
la notizia è stato l’Ufficio stampa di Prodi che a puntualizzato
la “casualità” dell’incontro, che “effettivamente
c’è stato”. Non vedo francamente dove sia lo scandalo
se a parlare dei temi della Calabria lo si faccia anche fuori dalle
aule parlamentari come in televisione, sui giornali, per strada, in
qualche locale o in qualunque occasione utile. Il futuro presidente
del Consiglio, Romano Prodi, in questo incontro casuale, ha confermato
alla deputazione calabrese il suo impegno per la Calabria e, personalmente,
spinto dalla mia sensibilità politica, ho ritenuto informare
i cittadini calabresi del forte messaggio del leader dell’Unione.
Tutto qui. Dov’è stia la “gaffe” o la “bugia”
ancora è difficile scoprirlo. Stia tranquillo, quindi, l’onorevole
Mario Tassone, il quale ha sostenuto che i problemi della Calabria
non debbono essere affrontati nei bar. D'altronde di lui, che è
stato viceministro ed è ancora esponente di spicco del centrodestra,
nessuno si è mai accorto dei suoi impegni a favore della Calabria,
né nei bar, né nelle sedi istituzionali. Anche questa
volta l’onorevole Tassone ha perso una buona occasione per tacere.
Ci sembra strano che Tassone, tra i mille problemi che attanagliano
la città di Catanzaro, dove egli vorrebbe diventare primo cittadino,
trovi il tempo per delle boutade estemporanee».
La Napoli al
procuratore Grasso: “Sull’ASL di Locri la magistratura
antimafia assente”
05/05 "Dov' era e dov' è oggi la magistratura antimafia
calabrese quando presso l' Asl di Locri, e probabilmente non solo
in quella, si assumevano parenti stretti dei mafiosi, veniva sistematicamente
ignorato l' obbligo della certificazione antimafia, si dividevano
equamente gli appalti tra le cosche locali e venivano accreditate
ben 16 strutture private direttamente gestite dalle cosche mafiose?".
E' la domanda che Angela Napoli, deputato di An e vicepresidente uscente
della Commissione parlamentare antimafia, rivolge, in una lettera
aperta, al procuratore nazionale antimafia, Piero Grasso. "Perché
la magistratura antimafia - chiede ancora Angela Napoli al procuratore
Grasso - non è mai intervenuta sui politici, sugli amministratori
e sui funzionari che hanno consentito tutto ciò o che hanno
gestito i propri affari attraverso le collusioni con il mondo della
'ndrangheta? Ed ancora: perche' la magistratura antimafia non ha mai
inteso far alcun intervento nei confronti delle società della
locride che hanno spartito finanziamenti regionali con imprese di
proprietà di uomini delle cosche locali? Come potranno mai
ribellarsi i politici onesti calabresi, da lei espressamente invitati
in tal senso, se coloro che fino ad oggi hanno gestito l' Amministrazione
pubblica colludendo con la mafia, sono rimasti e rimangono impuniti?
La Calabria è diventata, da tempo, la vera 'emergenza antimafia'
e nella qualità di Procuratore nazionale antimafia lei è
chiamato a considerarla come tale e a dare risposte". "L'
omicidio del Vicepresidente del Consiglio regionale della Calabria,
Francesco Fortugno - sostiene ancora Angela Napoli - ha fatto accendere
i riflettori sulla Calabria, o meglio, sul territorio della locride
e, come i numerosissimi cittadini onesti, speravo fosse finalmente
giunto il momento per attuare un incisivo contrasto al connubio politica-mafia.
Mi auguravo che finalmente la Calabria potesse diventare terra di
giustizia. Purtroppo, oggi, a quasi sette mesi dall' assassinio del
vicepresidente del Consiglio regionale, rimangono sulla scena solamente
la cattura dei presunti killer e basisti, lo scioglimento degli organismi
di gestione dell' Asl di Locri, le disilluse speranze dei giovani
di quella città e le strumentalizzazioni che della stessa città
continuano a fare alcuni partiti politici ed alcune organizzazioni
sindacali".
DS del Pollino:
“Ottimi risultati dal rinnovamento”
05/05 "I Democratici di sinistra nei 33 comuni dell' unità
territoriale Pollino-Esaro hanno avviato un forte processo di rinnovamento
a livello provinciale che sta producendo ottimi risultati, come testimoniano
i dati elettorali conseguiti in tutte le tornate elettorali".
E' quanto ha affermato Giuseppe Terranova, coordinatore territoriale
della segreteria provinciale dei Ds in vista dell' assemblea che si
terrà a Frascineto martedì 9 maggio anche in vista della
tornata amministrativa del 28 e 29 maggio prossimi. L' obiettivo dell'
assemblea che sarà aperta dal segretario provinciale dei Ds
Mario Franchino - ha spiegato Terranova - è quello di stabilire
un' agenda di priorità, ivi compreso il momento elettorale
che investirà cinque comuni Morano, San Donato, Mongrassano,
Santa Caterina Albanese e Bisignano. "Tutti i comuni - sottolinea
Terranova - sono ora impegnati ad una fase successiva, quella del
raccordo con i livelli istituzionali di governo, per portare a sintesi
importanti questioni legati allo sviluppo economico del territorio.
Su questa base c' è la piena disponibilità del presidente
della Provincia, Mario Oliverio, del vicepresidente della Giunta regionale,
Nicola Adamo e degli enti regionali Arssa e Afor di un immediato e
fattivo confronto per individuare le linee guida di un' azione incisiva
sul territorio".
Pietro Mancini:
“Grave errore della CDL votare D’Alema o Amato”
04/05 "Sarebbe ora un errore grave per la Casa delle libertà
levare le castagne dal fuoco agli avversari, votando D' Alema o Giuliano
Amato, giustamente bocciato da Rino Formica come successore di Ciampi,
che ha rinunciato al secondo mandato con un' esternazione seria e
dignitosa". A sostenerlo, in una nota, è l' ex sindaco
di Cosenza, Pietro Mancini. "Vittorio Feltri e Giulianone Ferrara,
che cambiano, forse un po' troppo spesso, opinione su vicende e protagonisti
del 'teatrino politico' - afferma Pietro Mancini - ritengono che tra
le priorità del centrodestra e del suo leader, Silvio Berlusconi,
in questa delicata fase, vi sia quella di dare disco verde all' elezione
al Quirinale di Massimo D' Alema, uno degli allievi prediletti dei
leader comunisti Togliatti e Berlinguer. 'La pace si fa con i nemici',
spiegano costoro, e poi D' Alema, che è il più intelligente
degli avversari del Cavaliere, detesta Romano Prodi, come dimostrò,
sfrattandolo, insieme a Bertinotti e Marini, da Palazzo Chigi. E non
è detto che, una volta insediatosi al Quirinale, lo scaltro
Massimo non sia pronto a rifare al buon Romano lo scherzetto del 1998,
quando Parisi sbagliò il conto dei parlamentari favorevoli
all' esecutivo del Professore, che caddé. E' vero che la politica
italiana è il regno delle trame e delle manovre, ma una coalizione,
come la Casa delle libertà, a cui milioni di elettori hanno
affidato con i loro voti grandi responsabilità, spingendola
a presentare proposte credibili, non può far dipendere il suo
futuro e quello del Paese da disegni confusi, ambigui e trasversali,
che non sarebbero compresi dalla maggioranza dell' elettorato. Dal
giorno in cui la Cassazione ha proclamato la risicata e discussa vittoria
di Prodi, il centrosinistra, dilaniandosi tra le sue componenti, ha
pensato soltanto a spartirsi le poltrone. Con meno del 50 per cento
dei consensi nel Paese, l' ex Ulivo ha già occupato i due più
alti seggi del Parlamento. Al Senato dove può contare solo
su un paio di voti in più rispetto al centrodestra, la nuova
maggioranza ha dato vita a uno spettacolo deprimente di 'franceschi
tiratori', di minacce, di pressioni e di ricatti, nel quale è
rimasto coinvolto, non facendo una bella figura nella gestione delle
sedute, l' ex Capo dello Stato, Scalfaro, prima di riuscire a eleggere
non un novellino, bensì un ex dc di lungo corso, il 73enne
rutelliano Franco Marini. E' stata rifiutata, dal tutt' altro che
coeso fronte prodiano, con malagrazia istituzionale prima che politica,
la disponibilità disinteressata di uno degli statisti più
prestigiosi del Paese, Giulio Andreotti, che non avrebbe meritato
gli sberleffi di alcuni giornali, vicini alla Cdl, all' indomani della
sconfitta della sua generosa candidatura di servizio. Alla Camera
non c' é più il moderato e autorevole Casini, bensì
il massimalista Bertinotti, ex socialista lombardiano, che nel suo
primo discorso si è rivolto ad una sola parte del Paese, quella
che comprende, purtroppo, i Caruso e fuori da Montecitorio, i contestatori
violenti, nei cortei sindacali del primo maggio, degli ex ministri
Buttiglione e Moratti". "Ed accettando, in silenzio - aggiunge
ancora Mancini - l' imbarco nei dicasteri-chiave degli Interni e della
Giustizia del dalemiano Minniti e della violantiana Finocchiaro, insomma
è l' en plein della componente ex comunista del prodismo, che
può godere di solidi appoggi dei giornali più diffusi,
delle banche e della magistratura. Per il centrodestra questo non
è il momento di farsi irretire nelle 'meline' parlamentari
e nei complicati giochetti, nei quali, come si è visto al Senato,
i loro avversari, ammaestrati dal furbo statista di Ceppaloni, Mastella,
sono più abili. Mentre il centrosinistra completamente sprovvisto
di un modello culturale, di una forte e chiara identità e di
un progetto di società futura, ha pensato unicamente alla spartizione
delle cariche istituzionali e sta programmando l' assalto alle poltrone
ministeriali e a quelle della Rai e degli enti pubblici. Berlusconi,
Tremonti, Fini e Casini devono voltare le spalle, con forza e fermezza,
a questo assalto alla diligenza. Non salendo, certo, sull' Aventino,
perché anche i parlamentari dell' opposizione potranno concorrere,
se matureranno le condizioni, all' elezione di un Presidente autorevole
e il più lontano possibile dalle lottizzazioni dei vertici
partitici". "Gianni Letta - conclude l' ex sindaco di Cosenza
- sempre imparziale e obiettivo nello svolgimento dei suoi delicati
incarichi, a chi scrive e penso a molti lettori, sul Colle piacerebbe
molto. Ma soprattutto Berlusconi, che non deve 'scaricare', ma valorizzare
Tremonti, dovrà continuare a distinguersi da Prodi per stile,
compostezza, chiarezza nelle scelte, estraneità alle risse.
Cominciando a lavorare, anche con l' apporto di nuovi dirigenti, per
coagulare qualificati consensi attorno a un progetto complessivo,
che coinvolga le migliori intelligenze ed energie del Paese e che
riesca a interessare, in particolare, i giovani, delusi dallo 'sconfittismo'
e dai richiami al passato, che ha caratterizzato gli esordi delle
nuove personalità cattocomuniste dell' Unione".
Enrico Letta
“Si allontana il ponte sullo stretto, prioritarie le reti stradali
e ferroviarie di Calabria e Sicilia”
04/05 "Il nostro programma parla della necessità di invertire
le priorità, ovvero di dare la precedenza a quelle 'azioni
di contorno', come la realizzazione delle reti ferroviarie e stradali
in Calabria e in Sicilia che saranno fondamentali per rendere il Ponte
utilizzabile. La tempistica dunque allontana la prospettiva del Ponte,
su questo non ho dubbi". Lo ha detto il responsabile economico
della Margherita Enrico Letta, in un'intervista al numero in edicola
domani di 'News Settimanale', il periodico diretto da Andrea Monti.
Laratta, Bruno
e Covello incontrano Prodi che puntualizza “Incontro casuale”
04/05 I parlamentari della Margherita Franco Laratta e Franco Bruno,
e l'esponente dei DL Franco Covello hanno stamane a Roma il leader
dell'Unione Romano Prodi. Lo rende noto un comunicato di Franco Laratta.
Nel corso dell'incontro il leader dell'Unione si è soffermato
in particolare sulla condizione occupazionale e sul ritardo infrastrutturale
della Calabria, ribadendo che la frase citata a Reggio Calabria "la
Calabria sarà figlia prediletta di questo Governo", non
resterà uno slogan ma "un impegno preciso". I tre
esponenti della Margherita hanno apprezzato le idee programmatiche
di Romano Prodi ed hanno condiviso la volontà del leader dell'Unione
di impegnarsi in favore della Calabria.
In serata l'ufficio stampa del leader dell'Unione, a proposito di
quanto riferito oggi dai deputati calabresi Dl Franco Laratta e Franco
Bruno, nonche' dall'esponente locale della Margherita Franco Covello,
ha confermato che ''un incontro c'e' stato'' ma ha sottolineato che
''ha avuto luogo casualmente in un bar di Sant'Andrea delle Fratte
dove, nel consumare un caffe', il presidente Prodi ha effettivamente
conversato con i due parlamentari''.
Craxi e Zavettieri
incontrano Prodi e Rutelli
04/05 Il segretario ed il presidente nazionale de ''I Socialisti'',
Bobo Craxi e Saverio Zavettieri, hanno incontrato Francesco Rutelli
e Romano Prodi. Lo si e' appreso da una nota de 'I Socialisti'. Al
presidente della ''Margherita'' e al neo premier - e' scritto nella
nota - hanno riproposto il ruolo e la funzione dei socialisti all'
interno dell'Unione di centrosinistra, dove e' fondamentale l'importanza
della una presenza autenticamente riformista, e cosi', come gia' con
Fassino, Craxi e Zavettieri hanno ricordato a Rutelli e Prodi il contributo
determinante dei socialisti per il successo della coalizione. Dal
premier e dall'Unione i socialisti - e' scritto ancora nella nota
- si attendono risposte concrete in termini di presenza nell'Unione
e nel Governo, potendo svolgere un ruolo positivo e di pari dignita'
al tavolo della coalizione, anche in vista delle prospettive future,
che riguardano la costituzione del partito democratico nel quale la
cultura socialista e riformista non puo' non avere diritto di cittadinanza.
Si e' trattato di un incontro preliminare, del quale Zavettieri e
Craxi si ritengono molto soddisfatti, e che avra' un seguito concreto
e specifico dopo l'elezione del nuovo presidente della Repubblica.
Prodi e Rutelli - conclude la nota de 'I socialisti' - hanno apprezzato
la posizione e l'iniziativa politica dei Socialisti all'interno del
centro-sinistra e si sono impegnati a tenere nella debita considerazione
le loro proposte.
Ecco chi sono
i 58 grandi elettori regionali
04/05 Con l'elezione odierna dei tre delegati abruzzesi si completa
il quadro dei 58 grandi elettori espressi dai Consigli regionali,
ai sensi dell' art. 83 della Costituzione, che parteciperanno all'
elezione del Presidente della Repubblica. La stessa norma prevede
che ogni Regione ne esprima tre, in modo da assicurare anche la rappresentanza
delle minoranze, con l'eccezione della Valle d'Aosta che ha un solo
delegato. Nell'elenco qui di seguito - diffuso dalla Conferenza dei
Presidenti dell'Assemblea, dei Consigli regionali e delle Province
autonome - figurano quattordici Presidenti di Regione, tredici Presidenti
di Assemblea regionale. - VENETO: Marino Finozzi (Lega Nord) Presidente
Consiglio regionale, Achille Variati (DL) Vice Presidente Consiglio
regionale e Fabio Gava (FI) Assessore Politiche economiche. - MOLISE:
Aldo Patriciello (Democrazia Europea) Consigliere di maggioranza,
Antonio Incollingo (FI) Consigliere segretario UdP e Tommaso Di Domenico
(DL) Consigliere di opposizione. - LOMBARDIA: Giancarlo Abelli (FI)
Assessore alla Famiglia e Solidarietà Sociale, Stefano Galli
(Lega Nord) Consigliere di maggioranza e Luciano Pizzetti (DS) Consigliere
di opposizione. - MARCHE: Gian Mario Spacca (DL) Presidente della
Regione, Luigi Minardi (DS) Presidente Consiglio regionale e Roberto
Giannotti (FI) Vice Presidente Consiglio regionale. - BASILICATA:
Vito de Filippo (DL) Presidente della Regione, Giacomo Nardiello (PDCI)
e Antonio Favilla (UDC), entrambi consiglieri segretari dell'Ufficio
di Presidenza, il primo per la maggioranza e il secondo per l'opposizione.
- PIEMONTE: Mercedes Bresso (DS) Presidente della Regione, Davide
Gariglio (DL) Presidente Consiglio regionale e William Casoni (AN)
Consigliere di opposizione. - UMBRIA: Maria Rita Lorenzetti (DS) Presidente
della Regione, Mauro Tippolotti (PRC) Presidente Consiglio regionale
e Ada Spadoni Urbani (FI) Consigliere di opposizione. - SARDEGNA:
Renato Soru (Progetto Sardegna) Presidente della Regione, Giacomo
Spissu (DS) Presidente Consiglio regionale e Giorgio La Spisa (FI)
Consigliere di opposizione. - TOSCANA: Claudio Martini (DS) Presidente
della Regione, Riccardo Nencini (RNP) Presidente Consiglio regionale
e Paolo Bartolozzi (FI) Vice Presidente Consiglio regionale. - LIGURIA:
Claudio Burlando (DS) Presidente della Regione, Massimiliano Costa
(DL) Vice Presidente della Regione e Luigi Morgillo (FI) Consigliere
di opposizione. - PUGLIA: Nichi Vendola (PRC) Presidente della Regione,
Pietro Pepe (DL) Presidente Consiglio regionale e Rocco Palese (FI)
Consigliere di opposizione. - EMILIA ROMAGNA: Vasco Errani (DS) Presidente
della Regione, Monica Donini (PRC) Presidente Consiglio regionale
e Luigi Giuseppe Villani (FI) Vice Presidente Consiglio regionale.
- FRIULI VENEZIA GIULIA: Riccardo Illy (Cittadini x il Presidente)
Presidente della Regione, Alessandro Tesini (DS) Presidente Consiglio
regionale e Isidoro Gottardo (FI) Consigliere di opposizione Valle
d Aosta Luciano Caveri (UV) Presidente della Regione. - SICILIA: Guido
Lo Porto (AN) Presidente assemblea regionale, Giuseppe Catania (FI)
Deputato di maggioranza e Calogero Speziale (DS), Deputato di opposizione.
- TRENTINO ALTO ADIGE: Mario Magnani (Civica Margherita) Presidente
Consiglio regionale, Herbert Denicolò (SVP) Vice Presidente
Consiglio regionale e Mario Malossini (FI) Consigliere di opposizione.
- CAMPANIA: Mario Sena (DL) Consigliere di maggioranza, Antonio Amato
(DS) Consigliere di maggioranza e Cosimo Sibilia (FI), Consigliere
di opposizione. - LAZIO: Piero Marrazzo (Lista Marrazzo) Presidente
della Regione, Anna Maria Massimi (DS) Consigliere di maggioranza
e Raffaele D'Ambrosio (FI) Consigliere di opposizione. - CALABRIA:
Agazio Loiero (Partito Democratico Meridionale) Presidente della Regione,
Giuseppe Bova (DS) Presidente Consiglio regionale e Giovanni Dima
(AN), Consigliere di opposizione. - ABRUZZO: Ottaviano del Turco (RNP)
Presidente della Regione, Marino Roselli (DL) Presidente del Consiglio
regionale, Giovanni Pace (AN) Consigliere di opposizione. Questa infine
la ripartizione degli eletti per partito: DS 13; DL 9; PRC 3; PDCI
1; RNP 2; SVP 1; Progetto Sardegna 1; Cittadini per il Presidente
1; Lista Marrazzo: 1; Partito democratico meridionale 1; Union Valdotaine
1; Civica Margherita 1; FI 15; AN: 4; Lega Nord 2; UDC 1; Democrazia
Europea 1.
Solidarietà
dei DS di Cassano alle minacce ai dirigenti del loro partito
04/05 "Esprimiamo profonda e convinta solidarietà ai
compagni Mario Oliverio, Nicola Adamo, Franco Ambrogio, impegnati
in prima fila nell'azione riformatrice della Calabria, vittime di
atti intimidatori negli ultimi giorni". E' quanto si afferma
in una nota dell' unità di base dei Ds di Cassano allo Ionio.
"I gesti compiuti - è detto nella nota - dimostrano inequivocabilmente
che non bisogna mai abbassare la guardia. Le istituzioni, e tutte
le forze politiche, culturali, sociali della Calabria tutta, sono
chiamate, ancora di più, a fare fronte comune contro atti che
sono ostacolo a una sana vita democratica della regione". Per
i diessini di Cassano "in un più ampio progetto di rilancio
della Calabria, la legalità è una delle coordinate fondamentali
e irrinunciabili per affermare la crescita, lo sviluppo e il benessere
dell' intera collettività".
Elezioni presidenziali:
Nominati dalle Regioni 58 grandi elettori. 35 sono con l’Unione
03/05 Mancano ancora all'appello i delegati dell' Abruzzo, dove il
Consiglio regionale votera' domani, ma con le nomine di oggi in Campania
e Calabria il quadro dei 58 grandi elettori che dalle Regioni saranno
l'8 maggio a Roma per eleggere il nuovo Capo dello Stato, insieme
a 615 deputati e 322 senatori in seduta congiunta, e' ormai quasi
completato. Anche se nel suo definirsi non e' mancata qualche schermaglia
locale. E' il caso per esempio proprio della Campania, che oggi ha
mancato di comporre il consueto ticket composto dai presidenti della
giunta e del consiglio e adottato dalla maggioranza delle altre regioni,
delegando invece per il voto a Roma i capigruppo di Margherita e Ds,
rispettivamente Mario Sena e Antonio Amato, insieme a quello degli
azzurri Cosimo Sibilia per l'opposizione.
- Polemiche Nel Centrosinistra In Campania Sul ticket
istituzionale Antonio Bassolino-Sandra Lombardo non si e' infatti
trovato l'accordo in maggioranza per la volonta' dei Dl di votare
un proprio candidato. ''Non e' stato un passo indietro - ha poi spiegato
Bassolino - perche' non sono mai stato candidato. Sono impegnato in
una difficile campagna elettorale - ha aggiunto - ed e' giusto che
in questo momento rimanga a Napoli''. Rinuncia seguita poco dopo da
quella di Sandra Lonardo, ma senza il risultato di ricompattare il
centrosinistra, che ha distribuito i suoi voti anche su altri due
candidati. Ma la presidente dell'assemblea e' rimasta comunque al
centro della scena perche' uno di questi ultimi, Fausto Corace (Sdi),
ne ha chiesto le dimissioni rivendicando a se' il posto riservato
a Sibilia, esponente dell'opposizione, in quanto aveva ottenuto un
voto piu' di lui. All'origine della contestazione una diversa interpretazione
dell' art.83 della Costituzione che regola l'elezione del Capo dello
Stato, e che prevede che i tre delegati per ogni regione siano ''eletti
dal Consiglio regionale in modo che sia assicurata la rappresentanza
delle minoranze'' (mentre la Valle d'Aosta ha un solo delegato). Secondo
Corace, infatti, la minoranza e' tutelata dalle modalita' del voto,
due preferenze per ogni consigliere per tre delegati da eleggere,
e non dalla ripartizione dei delegati secondo lo schema due a uno.
Ma il voto non e' stato privo di strascichi polemici interni alla
maggioranza, questa volta di centrodestra, in Lombardia. Qui infatti
era stata An a puntare i piedi, prima minacciando la crisi e poi disertando
le riunioni in Consiglio, dopo l'elezione di Giancarlo Abelli (Fi),
Stefano Galli (Lega) e Luciano Pizzetti (Ds). Polemica scoppiata in
particolare sul nome di Galli, leghista condannato nel 2003 per vilipendio
al tricolore, e rientrata solo nei giorni scorsi, grazie anche - pare
- all'elezione di un esponente di An per l'opposizione in Piemonte.
- Per Cdl Quattro Governatori-Senatori In Attesa Opzione
Ma la Lombardia e' anche una delle quattro regioni che parteciperanno
al voto del nuovo Presidente con un quarto loro rappresentante, cioe'
il proprio governatore nel ruolo di neo-senatore. Una condizione che
Roberto Formigoni condivide, prima dell'opzione definitiva per l'uno
o l'altro incarico, con i colleghi Giancarlo Galan per il Veneto,
Michele Iorio per il Molise e Salvatore Cuffaro per la Sicilia. Voteranno
invece come delegati delle loro Regioni la maggior parte dei governatori
del centrosinistra: Nichi Vendola per la Puglia, Vasco Errani (Emilia
Romagna), Claudio Burlando (Liguria), Riccardo Illy (Friuli Venezia
Giulia), Renato Soru (Sardegna), Vito De Filippo (Basilicata), Claudio
Martini (Toscana), Piero Marrazzo (Lazio), Mercedes Bresso (Piemonte),
Maria Rita Lorenzetti (Umbria), Gian Mario Spacca (Dl) e Agazio Loiero
(Calabria). I loro voti rientrano tra quelli dei 35 grandi elettori
delle Regioni su cui dovrebbe contare l'Unione: 30 da 15 regioni del
centrosinistra e quattro da altrettante regioni del centrodestra,
cui si aggiunge il Presidente della Valle d'Aosta Luciano Caveri,
grande elettore nel suo ruolo istituzionale ma il cui voto dovrebbe
aggiungersi a quello dei due soli parlamentari espressi dalla piccola
regione autonoma, entrambi collegati a Prodi. Per quanto riguarda
un'altra regione autonoma come il Trentino Alto Adige, i due delegati
della maggioranza (collegata all'Unione) sono il presidente del Consiglio
regionale Mario Magnani (Dl) ed il vicepresidente Herbert Denicolo'
(Svp), eletti con Mario Malossini (Fi) per la minoranza. Ventitre'
in tutto i delegati regionali della Cdl.
Nuccio Fava lascia
polemicamente la direzione de “Il Campanile”
03/05 Il giornalista Nuccio Fava lascia la direzione del Campanile.
La decisione è stata comunicata da Fava al segretario dei Popolari-Udeur,
Clemente Mastella, con una breve lettera. "Lascio l'incarico
di direttore del Campanile - scrive Fava nella lettera - a cui mi
avevi generosamente chiamato. Mentre polemizzavi garbatamente con
la Bonino e davi il via libera per D'Alema al Quirinale, ho appreso
per caso che il mio editoriale, che sosteneva l'esatto contrario,
era stato a mia insaputa eliminato. Nulla questio sulla tua scelta
di leader maximo. Inaccettabile però che venga eliminato un
mio pezzo, senza nemmeno riceverne comunicazione alcuna. E' solo l'ultimo
segnale di un modo di fare politica che non riesco ad accettare".
"Ti rimetto pertanto - conclude - l'incarico di direttore, con
immutata amicizia personale e sempre più accentuata dissonanza
politica"
Loiero: “Ho
chiesto a Prodi un ministro calabrese”
02/05 "A me serve, alla Calabria serve, un Ministro. Un Ministro
che abbia anche una delega di un certo tipo". E' quanto sostiene
il presidente della Regione Calabria, Agazio Loiero, in una intervista
al periodico 'Calabria News' riferendosi ad un incontro avuto con
Romano Prodi. "E siccome - ha aggiunto - in Calabria il personaggio
c'é - e gli ho fatto esplicitamente il nome a cui tutti pensiamo,
a cui pensano perfino uomini e donne dell'opposizione, che tra l'altro
non è neanche un uomo del mio partito - gli ho fatto chiaramente
questa richiesta: Minniti. Non voglio entrare nelle questioni di altri
partiti: ho fatto il mio mestiere di presidente della Calabria. Con
lo stesso spirito con cui dissi a Fassino di no quando mi chiese di
non dimettermi da deputato per non dover fare un turno elettorale
nel collegio. Io pensai: così la Calabria, anche se Fassino
lo fa per un nobile motivo, ha un deputato in meno, e mi dimisi".
Il Presidente della Regione Calabria nell'intervista a 'Calabria News'
illustra anche il senso della nascita del Partito Democratico Meridionale
che ha fondato con altri ex appartenenti alla Margherita. "Voglio
costruire un canovaccio - ha proseguito Loiero - che possa spingere
e accellerare la formazione del partito democratico nazionale. Ne
ho parlato anche a Prodi. Voglio fare un canovaccio, per esempio,
perché non ci siano più decisioni assunte solo dall'alto.
In tutti questi mesi ho ricevuto molte richieste di adesioni. Molti,
soprattutto della Margherita, consiglieri regionali, provinciali,
comunali che mi dicevano: se fai una cosa nuova noi veniamo con te.
E io li ho bloccati, sempre. Perché penso a una cosa che vada
oltre, che risponda a una esigenza del nostro tempo". "I
partiti come sono, - ha concluso - sono scatole vuote. Se lei legge
un documento di partito si accorge che parlano una lingua morta, incomprensibile.
Come si arriva allora al cuore del cittadino? Va cambiato tutto. Bisogna
pensare a qualcosa di totalmente nuovo".
Alla richiesta di Loiero fa eco Diritti Civili in una nota
del suo leader che afferma:
"Chiediamo al Professore, che ha definito la Calabria la 'sua
regione prediletta', di dare visibilità e un ruolo importante
a questa regione. Concordiamo con la richiesta del Governatore calabrese
Loiero e chiediamo un ministro calabrese, quale segnale di attenzione
e di svolta rispetto al passato". Dice, Franco Corbelli, in una
lettera aperta a Romano Prodi. "Dopo le candidature catapultate
- ha aggiunto - e imposte da Roma, ancora una volta la Calabria sta
per essere fortemente penalizzata già a partire dalla formazione
del nuovo Governo. Non c'é, infatti, un solo giornale che tra
i nomi dei possibili ministri del futuro Governo Prodi indichi un
solo calabrese. Nonostante la Calabria sia stata in assoluto la regione
che ha contribuito in modo determinante alla vittoria finale di Prodi.
A parte per il risultato regionale, la grande vittoria dell'Ulivo
in Calabria, per l'iniziativa politica nazionale di due calabresi
che hanno messo su all'interno del centrosinistra due liste che alla
fine sono risultate decisive per la vittoria finale: Agazio Loiero,
con la lista Codacons, e Saverio Zavettieri che ha traghettato la
Lista dei Socialisti dal centrodestra al centrosinistra, raccogliendo
in Italia (alla Camera) oltre 115 mila voti". "Oggi la Calabria
- ha concluso Corbelli - la 'regione prediletta' di Prodi, dove il
centrosinistra ha stravinto, sta per essere esclusa ancora una volta
dal nuovo Governo a favore di tante altre regioni, anche quelle dove
L'Unione ha perso che avranno diversi ministri. Bene ha fatto oggi
il presidente Loiero ad intervenire e sostenere questa battaglia a
favore della Calabria e di un ministro calabrese che Diritti Civili
da sempre porta avanti".
Tassone: “Fare
luce sui mandanti di Fortugno”. La vedova replica “Verità
e giustizia sino in fondo”
01/05 ''La manifestazione nazionale organizzata da Cgil, Cisl e Uil
a Locri per il Primo Maggio anche in memoria di Francesco Fortugno
rappresenta un fatto importante, ma altrettanto importante sarebbe
fare luce sui mandanti e sul movente dell' assassinio del vicepresidente
del Consiglio regionale della Calabria anche alla luce dello scioglimento
per infiltrazioni mafiose dell' Asl di Locri''. Lo ha detto il viceministro
alle Infrastrutture e Trasporti, Mario Tassone, vicesegretario vicario
dell' Udc, nell' intervento fatto a Catanzaro nel corso della cerimonia
per la consegna delle Stelle al merito del lavoro. ''Sull' omicidio
di Franco Fortugno, infatti - ha aggiunto Tassone - dopo l' arresto
dei presunti esecutori materiali e dei loro fiancheggiatori, ci sono
ancora troppi punti oscuri sui quali la magistratura e le forze dell'
ordine devono fare luce al piu' presto. L' esigenza che la Calabria
venga liberata dal ricatto della 'ndrangheta e' avvertita da tutti,
ma occorre evitare le forzature interpretative che qualcuno sta attuando
in merito all' assassinio di Francesco Fortugno''.
''Cio' che io cerco e voglio, in prima persona e prima di tutto, e'
verita' e giustizia sino in fondo sull' omicidio di mio marito''.
Lo ha detto Maria Grazia Fortugno, vedova di Francesco Fortugno, commentando
le affermazioni fatte da Mario Tassone, vicesegretario vicario dell'
Udc sull' assassinio del vicepresidente del Consiglio regionale della
Calabria. ''La magistratura e le forze dell' ordine - ha aggiunto
Maria Grazia Fortugno - stanno lavorando per svelare tutti i risvolti
dell' omicidio di Franco, dimostrando serieta' e professionalita'.
Personalmente ho grande fiducia sul buon esito del loro impegno''.