A Lamezia il
sindaco Speranza vara la nuova Giunta
31/07 Il sindaco di Lamezia Terme, Gianni Speranza, ha nominato la
nuova Giunta comunale che sara' presentata domani nel corso di una
conferenza stampa. I componenti del nuovo esecutivo sono dieci: cinque
facevano parte della precedente Giunta e cinque sono le new entry.
Gli assessori confermati sono Andrea Iovene (Ds), Giovanna De Sensi
Sestito (Margherita), Gianni Lucchino (Lista citta'), Michele Roperto
(Udeur) e Mariella Gambardella (tecnico). I nuovi componenti sono
Elvira Falvo, nominata vicesindaco, e Giovanni Cimino, della Margherita;
Vittorio Paola, di Unita' socialista; Gioacchino Tavella, dei Ds,
e Francesco Mancuso, del movimento Lameziaprovinciaenonsolo. Nel nuovo
esecutivo non ci sara' alcun rappresentante del Partito democratico
meridionale, di Rifondazione comunista e del Nuovo Psi.
Mancini “Soddisfazione
per la nomina di Nucera nel Consiglio provinciale di Reggio”
31/07 "Ercole Nucera è dirigente serio e capace. In questi
anni ha guidato con grande passione e intenso impegno il partito che
ha conquistato risultati importanti". E' quanto afferma in una
nota il parlamentare della Rosa nel Pugno e responsabile nazionale
delle organizzazioni sociali dello Sdi, Giacomo Mancini, circa la
nomina di Ercole Nucera ad assessore provinciale di Reggio Calabria.
"Da oggi - ha aggiunto - oltre a dirigere in Calabria la fase
di costituzione della federazione della Rosa nel Pugno, rappresenterà
i socialisti dello Sdi nel governo di una provincia importante. Sono
certo che assolverà l'incarico affidatogli dal Presidente Morabito
con la generosità che gli é unanimemente riconosciuta.
Sicuro di interpretare il sentimento di tutti i dirigenti nazionali
e di quelli calabresi, formulo a Ercole Nucera le più sentite
congratulazioni insieme agli auguri affettuosi per un proficuo lavoro".
Bruno e Oliverio
“Cossutta non metta in discussione il risultato del referendum
sulla legge 40”
31/07 ''E' buona la nomina di Cossutta, ma nella logica che la revisione
delle linee guida della legge 40 non metta in discussione il risultato
del referendum sulla fecondazione medicalmente assistita in cui gli
italiani hanno espresso chiaramente i propri orientamenti''. Lo affermano
Franco Bruno e Nicodemo Oliverio (Ulivo). ''Restano aperte alcune
questioni - aggiungono i due parlamentari - e, probabilmente sarebbe
opportuno che un comitato scientifico ampiamente rappresentativo si
occupi piu' organicamente della materia. Certo che indulgere eccessivamente
sempre e solo sulle questioni che differenziano le diverse e legittime
sensibilita' dell'Unione appare come una sorta di pratica autolesionista,
peraltro, non richiesta dall'accordo programmatico con il quale ci
siamo presentati agli elettori''. ''Anche chi come noi si richiama
all'ispirazione cattolica per il suo impegno politico - concludono
- trova che l'incarico affidato a Maura Cossutta si fonda su sensibilita'
ed impegno riconosciuti, che ci rendono certi sulla capacita' che
sia il consulente nominato, sia lo stesso Ministro Turco, sapranno
mettere in campo per rispettare la sensibilita' dei cattolici italiani
e piu' in generale il risultato del Referendum popolare sulla legge
40''.
All’Holiday
Hinn il direttivo provinciale dello Sdi
31/07 Si terrà il, 1 agosto, presso i saloni dell'Hotel Holiday
Inn di Cosenza, alle ore 18, la riunione del Direttivo Provinciale
dello Sdi, in adempimento al mandato congressuale dello scorso mese
di febbraio. Lo ha annunciato il segretario provinciale del partito
Gianni Papasso che ha sottolineato come "tale appuntamento sarà
anche l'occasione per fissare assieme ai membri dell'importante organismo,
le prossime sfide politico-programmatiche cui sono chiamate le donne
e gli uomini che credono fortemente nei valori del socialismo ed intendono
spendersi per la realizzazione di riforme profonde finalizzate alla
crescita della nostra società".
Corbelli “Guerra
in Giunta provinciale per la ripartizione delle nuove poltrone”
31/07 Franco Corbelli, consigliere provinciale di Cosenza e coordinatore
del Movimento Diritti Civili, ha chiesto, in una nota, ''la convocazione
straordinaria immediata del Consiglio per affrontare, nella sede competente,
la crisi che ha investito l'Amministrazione presieduta da Mario Oliverio'',
per quella che definisce ''una guerra per la nuova ripartizione delle
poltrone tra i partiti del centrosinistra''. ''E' grave che il Consiglio
provinciale - sostiene Corbelli - sia quasi esautorato da quella che
e' una sua precisa prerogativa istituzionale: il dibattito politico
su tutto cio' che riguarda la vita dell'ente Provincia. Accade invece
che si scateni, tra alcuni partiti della maggioranza, una guerra cruenta,
senza esclusione di colpi, per il preannunciato rimpasto di Giunta
e, in particolare, per l'assegnazione della poltrona di vicepresidente,
lasciata vacante dopo l'elezione di Salvatore Perugini a sindaco di
Cosenza, e anziche' affrontare la discussione in Consiglio si scelga
di risolvere la crisi, che investe la maggioranza del centrosinistra,
con comunicati stampa e scontri fratricidi che nulla hanno di istituzionale
e politicamente corretto. Ho grande rispetto e stimo tutti i colleghi
consiglieri, gli assessori e i presidenti Oliverio e Principe, ma
ritengo, a ragione, che si stiano violando le regole piu' elementari,
non affrontando la crisi e le polemiche all'interno del Consiglio
provinciale. Per questo chiedo una convocazione straordinaria immediata
del Consiglio. Capita ad agosto e questo mi dispiace per i disagi
che puo' provocare. Ma ritengo che non si possa piu' rinviare una
corretta, politicamente e istituzionalmente, discussione sulla crisi
e sul rimpasto della Giunta nella sede competente, l'aula del Consiglio
provinciale''.
Petizione bipartizan
per i disoccupati di San Giovanni
31/07 Un gruppo di deputati del centrodestra e del centrosinistra
ha sottoscritto e presentato alla Regione una petizione in favore
dei disoccupati di San Giovanni in Fiore interessati da una vertenza
con l'assessorato regionale all'Agricoltura. Nel documento i parlamentari
Santelli, Caligiuri e Fedele (Forza Italia), Laratta ed Oliverio (Margherita)
e Misiti (Italia dei valori) chiedono "con urgenza un intervento
dei vertici della Regione. Da troppo tempo la stessa Regione non dà
segni di vita in merito a questa grave vicenda: chiediamo che i vertici
dell'esecutivo calabrese incontrino immediatamente i manifestanti
e diano loro risposte certe che da troppo tempo mancano".
Il Sen. Franco
Bruno ha presentato un DDL sull’istituzione dell’aeroporto
di Sibari
28/07 Il Sen. Franco Bruno del gruppo della Margherita ha presentato
al Senato un disegno di legge sull’istituzione dell’aeroporto
civile di Sibari.
Sentiti il Sen. Cesare Marini e il Sen. Franco Covello, responsabile
trasporti della Margherita, Bruno ha consegnato il testo nei giorni
scorsi. Alla sua firma si sono aggiunte quelle dei Senatori Fazio
di Palermo e Molinari di Trento.
Nella relazione che accompagna il ddl, si evidenzia come le infrastrutture
rappresentino «un canale essenziale per tutti i territori. Strade,
ferrovie, autostrade del mare, porti ed aeroporti sono le naturali
traiettorie che stimolano traffici, scambi di merci e di uomini, interscambi
di esperienze e di cultura.
Attualmente – prosegue la relazione – le politiche per
il Sud prevedono un Mezzogiorno che si apra al Mediterraneo e si orienti
verso una politica estera che guardi ai Balcani. A tal fine un particolare
ruolo rivestono i collegamenti via cielo. In particolare si fa strada
una politica pubblica a sostegno dei collegamenti tra gli aeroporti
con voli a basso costo che, compatibilmente con le normative comunitarie,
cofinanzi lo start-up di voli fra le città del Mezzogiorno
e il Nord Europa, i Balcani e il Mediterraneo.
In questo quadro – si legge nella relazione, che entra nei contenuti
specifici della proposta – nasce l’esigenza di istituire
un aeroporto della Calabria Nord, che si motiva non solo in funzione
dello sviluppo del traffico aereo, ma anche grazie all’analisi
della situazione in cui versa il sistema complessivo delle comunicazioni
della Provincia di Cosenza».
A questo punto, la relazione che precede il ddl presentato dal Sen.
Bruno descrive la situazione del territorio interessato all’istituzione
dell’aeroporto, un territorio che «con una popolazione
residente di oltre 700.000 persone, già comprende alcune infrastrutture
peculiari come il Porto di Corigliano, il Centro nautico dei Laghi
di Sibari, uno dei più importanti esistenti in Italia, e ben
tre agglomerati industriali. Di grande rilevanza sono poi i siti storici,
architettonici e ambientali – l’area archeologica della
Magna Grecia, la Sila greca, il Pollino, le zone termali, i manufatti
bizantini del rossanese, ecc. – che costituiscono una significativa
attrazione turistica per l’intera regione.
Occorre pure considerare – prosegue il testo – che il
nuovo aeroporto potrebbe rapidamente interagire, collegato su ferro,
con l’Università della Calabria che è strutturata
come un campus ospitante oltre 30.000 utenti ed è divenuta
negli anni un centro di attrazione per moltissime iniziative scientifiche
internazionali che richiamano studiosi da tutto il mondo».
La relazione evidenzia che la Provincia e i Comuni, compreso quello
di Cosenza, si sono pronunciati a favore della realizzazione dell’opera
e che spetta alla Giunta regionale individuare il sito su cui procedere
alla costruzione dell’aerostazione. Il Governo è chiamato
ad affidare la concessione, la progettazione e la costruzione dell’aeroporto
ad una società che abbia i requisiti previsti.
Inoltre, si legge infine, «considerata la valenza di opera di
infrastruttura strategica per lo sviluppo del Mezzogiorno che l’aeroporto
può assumere», il ddl prevede che il Ministro delle infrastrutture
sia autorizzato a disporre l’inserimento dell’opera nel
programma delle cosiddette “Grandi opere”, di cui all’art.
1 della legge 21.12.2001, n. 443, attraverso specifica menzione nell’ambito
del Documento di programmazione economico-finanziaria».
Il ddl sarà presentato alla Camera dall’On. Franco Laratta.
Marini (RNP)
“Per la sibaritide c’è un progetto esecutivo”
27/07 "La costruzione dell' aeroporto di Sibari ha subito negli
ultimi tempi una svolta positiva. Vi è un progetto esecutivo
definitivo e sono stati acquisiti i pareri dell' Enav, dell' Enac
e dell' Aeronautica militare". E' quanto afferma Cesare Marini,
ex senatore dello Sdi. "Vi è stata un' attività
molto positiva svolta dell' amministrazione provinciale di Cosenza
- prosegue Marini - che ha avuto dalla Regione l' incarico di seguire
e coordinare le istituzioni per costruire l' aeroporto. Adesso c'
è anche l' indicazione della Regione rispetto alla priorità
di questa infrastruttura. Siamo a buon punto, la Regione attraverso
l' Assessorato ai Lavori Pubblici, si è dichiarata disponibile
a reperire un primo finanziamento per realizzare l'opera. Bisogna
mettere quindi insieme tutti i pareri per avviare definitivamente
i lavori". "La mia impressione però - sottolinea
l' ex parlamentare - é che vi è un atteggiamento non
positivo di certi territori regionali. Anche in Parlamento ho avuto
l' impressione che si cerca di rallentare l' iter da parte di esponenti
politici sia regionali che nazionali. Ho ricevuto dai comuni interessati
l' incarico di coordinare le iniziative per la costruzione dell' aeroporto.
Mi impegnerò al massimo per la sua realizzazione".
Ennio Morrone
scrive a Bersani “I professionisti sono una risorsa”
27/07 "I professionisti italiani amano l' Italia, non sono una
lobby di egoisti, meritano, ci provano e soprattutto hanno bisogno
di essere sostenuti". E' quanto scrive Giuseppe Ennio Morrone,
deputato dell' Udeur, in una lettera al Ministro Bersani nella quale
manifesta alcune perplessità in merito al decreto legge sulle
liberalizzazioni. "Le disposizioni contenute nel decreto legislativo
- prosegue Morrone - sembrano andare in direzione opposta perché
legittimano ulteriormente quelle rendite di posizione che il decreto
si propone, invece, di contrastare. Gli ingegneri, ad esempio, sono
una grande risorsa per l' economia della conoscenza nel nostro Paese.
Si afferma da sempre che l' Italia ha bisogno di ingegneri. Allora
occorre essere consequenziali. Bisogna sostenere questa professione,
capire le difficoltà che incontra e adoperarsi per risolverle.
Il decreto, accorpando tutte le professioni in un unico provvedimento,
mortifica la funzione sociale di questi lavoratori, nasconde le reali
difficoltà e debolezze che occorre rimuovere a vantaggio del
bene collettivo e, cosa ancor più grave, sta animando un conflitto
sociale perché accusa indiscriminatamente tutti i professionisti
di lobbismo e disonestà". "Paradossalmente - conclude
Morrone - il decreto, emanato per favorire i consumatori e la liberalizzazione
dei servizi, rischia di agevolare organismi (cooperative, società
d' ingegneria, grandi gruppi imprenditoriali) più controllabili
e più manovrabili a livello centrale"
Bruno (DL) “Positiva
la riduzione del cuneo fiscale per le zone svantaggiate”
27/07 "Grande soddisfazione per l' approvazione al Senato della
risoluzione sul Dpef soprattutto per quanto riguarda la parte che
favorisce le zone svantaggiate nell' applicazione della riduzione
del cuneo fiscale". E' quanto afferma Franco Bruno, senatore
della Margherita, commentando l' approvazione a Palazzo Madama della
risoluzione di maggioranza sul Dpef 2007-2011. "Il Senato - prosegue
Bruno - ha approvato un testo differente da quello della Camera sulla
riduzione del cuneo fiscale, raccogliendo nella risoluzione finale,
illustrata dal relatore Morgando, un suggerimento anche da me fornito
durante la riunione del gruppo dell' Ulivo. Si tratta di un ulteriore
segno concreto di interesse verso il Mezzogiorno". Per il senatore
della Margherita "la riduzione del cuneo fiscale che nei prossimi
anni avrà ingenti risorse, per quanto applicata in maniera
selettiva, rischiava di favorire prevalentemente territori in cui
il tessuto produttivo e industriale è oggettivamente più
avanzato. Con l' accorgimento adottato si ristabilisce un equilibrio
indispensabile per il rilancio economico e competitivo del Sud. E'
la dimostrazione che gli impegni elettorali del centrosinistra non
erano semplici annunci, ma che la coalizione e il governo stanno lavorando
per dare attuazione a tutte quelle riforme che da troppo tempo i cittadini
stanno aspettando in particolare quelli del Mezzogiorno". "Un'
ulteriore conferma di questa attenzione - conclude il parlamentare
- è l' incontro annunciato ieri dal capogruppo dell' Ulivo
in Senato, Anna Finocchiaro, tra il presidente del Consiglio Prodi
e i parlamentari del gruppo, eletti nel Sud, per individuare le priorità
necessarie in vista della prossima finanziaria"
Trematerra “Venga
il Presidente Napolitano per il 500° anniversario di S.Francesco
di Paola”
27/07 "Francesco da Paola è stato un grande santo, ma
soprattutto un grande italiano e noi chiederemo, come parlamentari,
al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano di onorare la Calabria
e questo figlio straordinario venendo a Paola, nell' aprile 2007,
in occasione del cinquecentesimo anniversario della morte di Francesco".
E' quanto afferma Gino Trematerra, senatore dell' Udc. "Francesco
uomo di pace - sostiene Trematerra - costruttore di dialogo, amico
e difensore degli oppressi, nemico degli sfruttatori, è l'
immagine di un Meridione che è sinonimo di equità, di
uguaglianza, di unità. Valori che il presidente Napolitano
incarna e per i quali aspettiamo la sua visita nell' aprile del 2007".
PRC “Non
agli inciuci ed alleanze strane nei comuni della comunità montana
destra Crati”
27/07 La situazione delle alleanze pre-elettorali che si sono verificate
e che si verificano nei comuni di riferimento della Comunità
montana Destra Crati è stata al centro di un incontro dei segretari
di zona e degli eletti di Rifondazione comunista. All' iniziativa
hanno preso parte il segretario provinciale del Prc, Angelo Broccolo,
e Adriano D' Amico, della segreteria provinciale del partito. "I
segretari dei circoli del territorio - è detto in un comunicato
- hanno sottolineato l' incresciosa situazione delle alleanze pre-elettorali,
che si sono verificate e si verificano nei comuni di riferimento ad
ogni vigilia elettorale e la rappresentanza postuma negli enti sovra
comunali. A San Demetrio Corone, il segretario del circolo della Margherita,
consigliere comunale uscente e consigliere uscente alla Destra Crati,
ha riproposto una lista civica di centro-destra, con dirigenti zonali
di An e dell'Udc; eletto consigliere comunale, certamente andrà
nella Comunità Montana per la minoranza. Da Santa Sofia d'Epiro,
dove ha vinto le elezioni una lista civica sostenuta dalla Margherita
con un candidato a sindaco di Forza Italia, alla Destra Crati sono
andati due rappresentanti della Margherita, per la maggioranza ed
uno della Margherita per la minoranza. Da San Giorgio Albanese, dove
ha vinto una lista civica che ha visto insieme Margherita, Udc e An,
alla Comunità Montana, per la maggioranza sono andati un rappresentante
della Margherita ed uno dell'Udc. Da Vaccarizzo Albanese, dove ha
vinto una lista civica composta da An, Forza Italia Margherita e Ds,
alla Comunità Montana, per la maggioranza, sono andati un rappresentante
della Margherita ed uno dei Ds. E' evidente - conclude il comunicato
- l' inciucio, che, purtroppo, si ripropone ad ogni scadenza amministrativa.
L' Unione deve farsi carico di questo problema che rischia di confondere
ulteriormente l'elettorato e mettere in discussione il criterio della
rappresentanza".
Napoli (AN) “Monitorare
la 488”
27/07 Angela Napoli, deputato di An, ha presentato un' interrogazione
ai ministri dello Sviluppo economico, dell' Economia e delle Finanze,
del Lavoro e della Previdenza sociale per chiedere "se non ritengano
necessario attuare una comparazione tra i finanziamenti elargiti in
Calabria a norma della ex legge 488/92 ed i relativi posti occupazionali
prodotti". "Già nella scorsa legislatura - afferma
Napoli - ho richiesto un controllo in ordine ai finanziamenti che
le aziende calabresi hanno ottenuto in base alla 488, giacché
le stesse non hanno garantito il livello occupazionale previsto nei
progetti finanziati. Dal 1996 al 2005 lo Stato ha finanziato circa
50 aziende nell' area industriale di Gioia Tauro, per un totale di
circa 1.500 unità lavorative previste anche se, purtroppo,
ad oggi, i capannoni industriali che insistono nell' area del Porto
di Gioia Tauro sono in gran parte vuoti, alcune società hanno
venduto i macchinari, numerosi imprenditori sono stati denunziati
per truffa ed altre aziende hanno chiuso e licenziato i lavoratori".
La parlamentare di An mette in evidenza, inoltre, che "la Guardia
di Finanza ha scoperto in varie zone della Calabria frodi nell' utilizzo
di finanziamenti ex legge 488 da Cosenza a Vibo Valentia, da Crotone
a Gioia Tauro e che nel 2005 i casi di truffa portati alla luce dai
finanzieri in Calabria sono aumentati del 65% rispetto al 2004".
Nell' interrogazione Angela Napoli chiede ai rappresentanti del Governo
"se non ritengano necessario ed urgente porre in essere un' attività
di monitoraggio sulla elargizione dei finanziamenti effettuata in
Calabria in base alla ex legge 488 e quanti dei finanziamenti elargiti
in Calabria a norma della ex 488 e risultati truffati, sono rientrati
nelle casse dello Stato".
Prodi “Dal
Governo Berlusconi solo l’8% delle risorse al sud”. Apprezzamenti
da N. Oliverio
26/07 Il governo Berlusconi ha destinato solo l'8% dell'investimento
complessivo in infrastrutture al Mezzogiorno, ha detto il presidente
del Consiglio Romano Prodi durante un question time a Montecitorio
"I tre quarti sono andati al Nord, appena il 13% al Centro"
ha aggiunto rispondendo a un'interrogazione sulle intenzioni del governo
circa la realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina. "Questa
percentuale ha prodotto ulteriore arretratezza nelle infrastrutture
del Mezzogiorno. I soldi non spesi sono ben indirizzati a dotare Sicilia
e Calabria di infrastrutture moderne e in questa direzione il governo
si impegna". Tra le opere più urgenti del ponte elencate
dal premier, oltre alla Salerno-Reggio Calabria figurano la ferrovia
Battipaglia-Reggio Calabria, la "tremenda" statale 106 Jonica,
e "quasi tutte le reti stradali e ferroviarie della Sicilia.
Si tratta di opere estremamente urgenti - ha ribadito Prodi - Credo
che ai siciliani, nonostante le lodevoli proposte del presidente della
Regione, interessi di più raggiungere Palermo da Catania in
tempi decenti, godere delle proprie risorse idriche con acquedotti
efficienti, piuttosto che avere un'opera che rispetto ai costi, ha
un utilità certamente limitata. Costruiamo, quindi, una rete
di infrastrutture stradale e ferroviaria degne di questa nome in Sicilia
e in Calabria. Poi potremo anche pensare al ponte".
"Apprezzabile che il presidente Prodi durante il question time
abbia menzionato la statale 106 Jonica tra le opere più urgenti.
E' un segnale che conferma l'impegno del governo per il Mezzogiorno".
E' quanto sostiene in una nota il responsabile organizzativo della
Margherita, Nicodemo Oliverio, circa le affermazione fatte oggi da
Romano Prodi durante il question time. "Sono anni - ha aggiunto
- che le promesse di interventi urgenti su una strada il cui grado
di insicurezza è dimostrato dall'enorme numero di incidenti
cadono nel vuoto. Le parole pronunciate oggi da Prodi sono non solo
un segnale di interesse concreto verso il Mezzogiorno, ma un impegno
serio a realizzare quelle opere infrastrutturali di cui non solo la
Calabria, ma l'intero Sud ha bisogno". "E' la dimostrazione
- ha concluso Oliverio - che gli impegni assunti dal centrosinistra
con i cittadini non erano un semplice abbocco elettorale, ma un impegno
forte verso la modernizzazione del Paese e la realizzazione di opere,
a cominciare dal miglioramento della rete stradale e ferroviaria,
che siano realmente degne di queste nome".
Zavettieri si
dimette dalla Presidenza Nazionale de “I Socialisti”
26/07 Saverio Zavettieri ha reso noto di essersi dimessi dalla presidenza
nazionale de I Socialisti. La decisione, secondo quanto ha spiegato
lo stesso Zavettieri, é da mettere in relazione al coinvolgimento
dell' ex parlamentare nell'inchiesta condotta dalla Procura della
Repubblica di Catanzaro sui presunti illeciti sui corsi di formazione
della Regione Calabria. "Rassegno le dimissioni dall' incarico
di presidente nazionale - ha detto Zavettieri nel corso della riunione
del Comitato esecutivo de I Socialisti - per potermi difendere in
assoluta libertà e per non creare alcun problema al partito.
La mia decisione - ha aggiunto Zavettieri - è irrinunciabile
e quindi la ripropongo". I componenti del Comitato, infatti,
avevano rivolto all'unanimità a Zavettieri l'invito a ritirare
le dimissioni. "Ringrazio per la fiducia, l' affetto e la solidarietà
che mi è stata dimostrata - ha affermato Zavettieri - ma la
politica va rafforzata anche con gesti che siano da esempio, ed il
mio vuole esserlo". "Le dimissioni - è scritto in
un comunicato - sono arrivate a conclusione di un dibattito, introdotto
dallo stesso Zavettieri, relativo all' informativa sull' apertura
di una indagine che vede il presidente de 'I Socialisti', inspiegabilmente
coinvolto, sia pure in modo strumentale e con ipotesi di accuse infondate.
Tutti i presenti hanno manifestato un sostegno incondizionato a Zavettieri
nella certezza della sua assoluta estraneità ai fatti contestati,
che sarà ampiamente dimostrata".
Inoltre, si svolgerà, a Napoli nel prossimo mese di ottobre,
la conferenza politico-programmatica del Comitato esecutivo de "Socialisti".
Per l' incontro di ottobre, è scritto in un comunicato, è
stato organizzato un gruppo di lavoro composto da Antonio De Mitri,
Nuccio Abbondanza e da Vincenzo Milioto. Si tratta di un' occasione
importante per approfondire alcuni temi prioritari per la crescita
del Mezzogiorno e per una maggiore competitività del Paese.
Si parlerà, in particolare, del rafforzamento delle istituzioni
democratiche; della cultura della legalità; della sicurezza;
dell' innovazione; del sistema infrastrutturale e della riforma degli
apparati e delle burocrazie. Il Comitato Esecutivo ha organizzato,
anche, il lancio della campagna di adesione e tesseramento al Partito,
che inizierà il primo settembre e chiuderà il 31 ottobre,
con l' obiettivo di acquisire almeno 20 mila iscritti in tutta Italia,
in preparazione del primo Congresso nazionale previsto per la fine
dell' anno in una località del centro-nord, probabilmente Rimini.
La Laganà/Fortugno
incontra Mastella “Potenziare gli organici della Magistratura
in Calabria”
26/07 La situazione "precaria e disastrosa della Locride dove
sono avvenuti numerosi omicidi ancora senza risposta" e la necessità
di fronteggiare la criminalità potenziando gli organici della
magistratura: è stato questo l' argomento del lungo colloquio
tra il ministro della Giustizia, Clemente Mastella e la vedova di
Francesco Fortugno, Maria Grazia Laganà, deputata dell' Ulivo.
A chiedere un incontro con il Guardasigilli era stata proprio la parlamentare,
moglie del vice presidente del consiglio regionale della Calabria,
ucciso a Locri il 16 ottobre 2005. A Maria Grazia Laganà, che
ha sollecitato un aumento del numero dei magistrati impegnati nelle
inchieste contro le cosche criminali, il ministro ha assicurato il
proprio interessamento. "L' attenzione alla situazione in cui
versa la giustizia - dice una nota del ministero - in Calabria è
stata ribadita dal Guardasigilli che già altre volte, in modo
informale, si è intrattenuto con Maria Grazia Laganà
proprio su questi temi cui si è dimostrato sempre sensibile".
"Una giustizia che non arriva, o che non arriva in tempi ragionevoli,
è una giustizia negata, con grave lesione dei diritti fondamentali
dei cittadini e dei fondamenti stessi della democrazia". E' quanto
ha detto la parlamentare dell'Ulivo, Mariagrazia Laganà Fortugno,
al termine di un incontro con il Ministro della Giustizia, Clemente
Mastella, al quale ha illustrato la situazione della Calabria ed in
particolare della Locride. "Non bastano - ha aggiunto - l'impegno
e l'abnegazione quotidiani della stragrande maggioranza dei magistrati,
che a volte in Calabria operano in situazioni molto precarie, per
rendere un servizio giustizia di qualità. Urgente è
la necessità di provvedere alla copertura degli organici e
soprattutto al loro adeguamento ai carichi di lavoro indotti dalla
accresciuta complessità della realtà sociale che determina
un esponenziale ricorso alla giurisdizione e dalla presenza, in tutto
il territorio calabrese, di un'agguerrita criminalità organizzata
di tipo mafioso. E in un comprensorio, quale quello della Locride,
fortemente caratterizzato dalla pervasiva presenza della 'ndrangheta,
la difettosa amministrazione della giustizia, c'é il rischio
che venga percepita dal cittadino come una sorta d'incapacità
dello Stato di assicurare una rapida, efficiente e dunque effettiva
e sicura tutela giurisdizionale". "Si rende, pertanto, indilazionabile
- ha concluso la parlamentare dell'Ulivo - attrezzare la magistratura
e l'insieme delle azioni investigative e repressive dello Stato contro
un fenomeno che non presenta nulla di eccezionale o di straordinario
se non nella sua ferocia e pericolosità ma che deve essere
contrastato con il massimo di straordinarietà nel lavoro comune
e ordinario, facendo funzionare tutte le strutture, principalmente
quelle giudiziarie, nella maniera più ordinata, per ottenere
il risultato di una lotta concreta e quotidiana nei confronti della
criminalità organizzata di tipo mafioso". Mariagrazia
Laganà Fortugno ha avanzato al Ministro la proposta di costituire
una struttura della direzione distrettuale antimafia nell'ambito della
Procura della Repubblica del tribunale di Locri.
Napoli (AN) “Supportare
gli organici dei VVFF in Calabria”
26/07 "E' necessario ed urgente, al fine di scongiurare ulteriori
problemi provocati dagli incendi, anche con il rischio di vite umane,
supportare gli organici dei vigili del fuoco nella regione ed aprire,
eventualmente, anche opportune relative sedi distaccate in aggiunta
alle poche esistenti". E' quanto sostiene, in un'interrrogazione
al Presidente del Consiglio ed al Ministro dell'Interno, Angela Napoli,
deputato di Alleanza nazionale. "Con l'arrivo della stagione
estiva, in Calabria, ed in particolare in provincia di Reggio Calabria
- aggiunge Angela Napoli - riesplode il dramma degli incendi. La stragrande
maggioranza degli incendi è di natura dolosa, provocata da
pastori che vogliono crearsi nuovi pascoli o dalla criminalità
organizzata che utilizza i terreni bruciati per la coltivazione di
canapa indiana. I danni alla collettività e all'ambiente sono
enormi, ma la gravità del problema non è percepita nelle
sue dimensioni. Buona parte dei Comuni calabresi non interviene per
arginare la piaga degli incendi, non applica pienamente la legge quadro
del 2000 in materia di incendi boschivi e non realizza il catasto
delle aree incendiate. A fronte della gravità del fenomeno
che riduce in cenere buona parte del territorio boschivo calabrese,
i controlli appaiono insufficienti. Così come sono insufficienti
- conclude Angela Napoli - le squadre operative dei vigili del fuoco
della Calabria, le quali, pur ponendo il massimo dell'impegno, anche
con turni di lavoro massacranti, non sempre riescono ad evadere tutte
le richieste"
Ponzio (FI) “Oliverio
non nomini ex membri della CDL in Giunta”
26/07 "Il presidente della Provincia, Mario Oliverio, dovrebbe
adeguarsi alle alte parole del Capo dello Stato che ha esortato i
due poli a non piegarsi alla logica delle porte girevoli, respingendo
i trasformisti per rafforzare il bipolarismo. Se nominerà nella
giunta esponenti della Margherita che nel 2004 erano dall'altra parte
votando candidati nelle liste della Cdl, farà un torto al bipolarismo
ed alle indicazioni magistrali del presidente Napolitano". E'
quanto sostiene in una nota il consigliere provinciale di Forza Italia,
Gianfranco Ponzio. "La gestione politica di una fase interlocutoria
- ha aggiunto Ponzio - è stata negativa e non ci aspettavamo
che un esponente dei Ds, partito da sempre interessato a rafforzare
il bipolarismo, cedesse senza colpo ferire alle rivendicazioni fameliche
e cencelliane dei partiti della sua coalizione. In 24 mesi di governo
Oliverio ha dato l'impressione di una notevole fragilità istituzionale
e di una conflittualità esasperata con la regione, certo fino
al 2005 manifestata esplicitamente mentre oggi viene covata nel silenzio,
che non provoca benefici per l'ente. Ci sono state buone intuizioni
del presidente vanificate successivamente da atteggiamenti di eccessiva
esposizione verso i partiti del centrosinistra , seguendo una logica
compensatoria con il comune di Cosenza e con la Regione Calabria".
"L'ultimo episodio - ha concluso - che ha visto politicamente
defenestrata l'assessore Ciponte costretta a non parlare pur di far
rientrare in aula la Margherita è stato indicativo: anche li
c'é stato un contrattare non certo aulico ed onorevole per
l'istituzione " Ponzio conclude chiedendo ad Oliverio se "
intende percorrere la strada del muro contro muro: se procederà
alla nomina di versipelle avrà da parte nostra un'opposizione
ancora più dura su tutti i livelli , che faccia emergere la
pochezza del suo esecutivo".
I senatori dell’Ulivo
scrivono a Prodi “A Vibo stenta a tornare la normalità”
25/07 "Nell'immediatezza, dimostrando una eccezionale sensibilità,
ti sei recato, insieme ad altri membri del Governo, a Vibo; hai fatto
sì che il Consiglio dei Ministri stanziasse cinque milioni
di euro per l'emergenza. Noi, e con noi tutti i vibonesi, abbiamo
molto apprezzato. Ma oggi, a distanza di più di venti giorni
da quel terribile lunedì, la situazione stenta a tornare alla
normalità; gli interventi subiscono ritardi intollerabili".
E' quanto scritto dai senatori dell'Ulivo Nuccio Iovene e Natale D'Amico
in una lettera inviata al Presidente del consiglio dei Ministri, Romano
Prodi, circa la situazione nelle zone del vibonese colpite dal nubifragio
del 3 luglio scorso. "L'alluvione - ha aggiunto - ha colpito
un'area di estensione limitata, ma fortemente antropizzata; i danni
e le distruzioni arrecate sono impressionanti; occorre farvi celermente
fronte per evitare che una situazione economica e sociale già
strutturalmente fragile possa ulteriormente aggravarsi. Ci sono case
ancora piene di fango, strade non ancora pulite e ripristinate, la
strada statale n. 18 è ancora interrotta, non è stata
avviata una analisi sistematica per valutare lo stato dell'inquinamento
e avviare la necessaria bonifica, non sono stati quantificati i danni
diretti e indiretti. Bisogna al più presto decidere chi, come
e quando farà fronte ai danni, bisogna mettere in sicurezza
le aree da dove sono partite le frane distruttrici e i corsi d'acqua
interessati, bisognerebbe cogliere infine l'occasione per risolvere
la questione antica del quartiere "Pennello" tramite un'azione
di risanamento ambientale ed urbanistico". "E' giusto -
hanno proseguito i senatori dell'Ulivo - e doveroso responsabilizzare
le autorità locali; ma non può mancare il sostegno,
forse il coordinamento, delle strutture centrali dello Stato. Signor
Presidente ti scriviamo proprio per questo: perché non dimentichi
Vibo e la drammatica situazione in cui è precipitata lo scorso
3 luglio ed affinché ti adoperi e vigili per evitare ulteriori
ritardi e inadeguatezze burocratiche che risulterebbero intollerabili
a una popolazione che già è stata sottoposta alla violenza
dell'alluvione ed agli ingenti danni conseguenti. Siamo certi che
saprai trovare la via migliore per intervenire di nuovo, facendo sentire
alla popolazione vibonese la concreta e fattiva solidarietà
tua personale, del Governo e dell'intera comunità nazionale".
"Ci permettiamo - hanno concluso - di suggerire l'opportunità
di una convocazione a Palazzo Chigi dei soggetti a vario titolo coinvolti,
dalle strutture della protezione civile nazionale fino al commissario
straordinario e ai soggetti attuatori nel frattempo nominati"
I
deputati dell’Unione presentano Odg a favore delle madri detenute
25/07 I deputati del centrosinistra Nicodemo Oliverio, Francesco
Laratta, Paolo Gambescia, Lanfranco Tenaglia, Rosa Suppa, Maria Saperi
e Maria Grazia Lagana' Fortugno hanno presentato oggi un ordine del
giorno per modificare la legge 40 dell'8 marzo 2001, al fine di affrontare
tempestivamente il problema delle mamme in carcere con bambini di
piccolissima eta'. Lo rende noto un comunicato del deputato dell'Ulivo,
Franco Laratta. ''Il problema dei bambini detenuti - e' scritto nella
nota - e' stato denunciato piu' volte dal leader del movimento Diritti
Civili, Franco Corbelli, ed e' stato fatto proprio dai parlamentari
firmatari dell'ordine del giorno. Si vuole impegnare il governo ad
attivarsi al fine di dare completa attuazione alla normativa vigente
in materia di tutela del rapporto genitoriale all'interno del sistema
penitenziario, nonche' a predisporre gli interventi normativi necessari
per assicurare una risposta all'ormai non piu' procrastinabile questione
delle detenute madri, il cui numero, e' stato accertato, e' abbastanza
esiguo. Il provvedimento di clemenza, si legge nell'ordine del giorno,
attualmente in discussione e' finalizzato a intervenire, seppur in
modo parziale, sul grave problema del sovraffollamento carcerario
che si stima possa subire, nell'arco dei prossimi anni, una crescita
esponenziale, fino a diventare di una consistenza pari a circa sei
volte quella attuale''. ''Le condizioni in cui versano le carceri
italiane - conclude la nota - determinano che i detenuti soffrano,
oltre alla pena secondo giustizia, anche, e soprattutto, una inaccettabile
pena aggiuntiva data da condizioni lontane da ogni senso di umanita'
e di rispetto dovuto ad ogni essere umano; non si puo' non tenere
conto della difficile realta', all'interno della comunita' carceraria,
vissuta dalle madri detenute con figli minori di tre anni, situazione,
questa, che nega sia il diritto della madre di vivere la propria condizione
di genitore, sia, soprattutto, il diritto del bambino a vivere la
sua eta' in un ambiente idoneo alla crescita e ad un sereno e armonioso
sviluppo psico-fisico''.
Laratta
chiede a Meduri “L’Anas assuma i 60 precari calabresi”
25/07 "Mi auguro che l' Anas riveda la sua posizione in merito
all' assunzione di sessanta precari dell' Ente destinati alla sicurezza
e alla manutenzione delle strade della nostra regione". E' quanto
ha chiesto il deputato dell' Ulivo Franco Laratta, nel corso di un
incontro a Montecitorio, al sottosegretario alle Infrastrutture Luigi
Meduri in merito alla decisione dell' Anas nazionale di assumere per
un anno solo trenta dei sessanta precari Anas calabresi. "Non
si può mettere in discussione - ha aggiunto Laratta - la sicurezza
degli automobilisti che, soprattutto in questo periodo estivo e vista
la situazione penosa delle strade calabresi, hanno bisogno di interventi
di manutenzione delle strade. Per questo chiediamo alla società
di rivedere la sua scelta". Laratta nei giorni scorsi, è
scritto in un comunicato, ha presentato un' interrogazione parlamentare
al ministro Di Pietro per sapere, appunto, quali iniziative intendesse
assumere il governo circa la grave crisi economica dell' Ente e la
condizione di incertezza dei 60 giovani precari in forza all' Anas
calabrese
Maiolo
(DL) “Rispetto e attenzione per la Margherita in Provincia”
25/07 "Esprimo apprezzamento per il senso di responsabilità
mostrato dal gruppo consiliare provinciale della Margherita di Cosenza
in occasione dell' approvazione del provvedimento di bilancio ma,
soprattutto, esprimo approvazione e condivisione per aver affermato,
ancora una volta, la necessità dell' attenzione e rispetto
politico per un partito rappresentato in Consiglio provinciale da
un gruppo di eletti di qualità che, anche grazie al contributo
di tutta la dirigenza e di ben 72 candidati, è stato determinante
per la netta affermazione del centrosinistra e per la elezione dell'
amico Presidente Mario Oliverio". E' quanto afferma, in una nota,
Mario Maiolo consigliere regionale della Margherita. "La Margherita
cosentina - prosegue Maiolo - è stata determinante nel processo
di formazione e consolidamento del centrosinistra in provincia di
Cosenza e in Calabria raccogliendo consensi e arrivando a essere il
primo partito nelle elezioni provinciali del 2004. Coerentemente e
con lealtà la Margherita ha storicamente condiviso il governo
della Provincia con gli alleati di centrosinistra e principalmente
con il partito dei Democratici di sinistra. Questo atteggiamento non
é mai venuto meno anche quando si sono accettati, nell' interesse
generale, coinvolgimenti gestionali non adeguati alla rappresentanza
politica ed elettorale". "La Margherita - sostiene Maiolo
- ha mostrato, e continua a mostrare, anche a livello regionale, la
giusta considerazione verso la compartecipazione alla gestione del
governo vista come strumento importante e imprescindibile per la ricerca
del bene comune. Sul piano politico, però, la Margherita chiede
rispetto e coinvolgimento che non può minimamente essere influenzato
da opportunismi e da tentativi di dimostrazione di evoluzioni degli
scenari che di politico non hanno nulla. La dirigenza della Margherita,
all' unisono con il gruppo consiliare, è certa che la riconosciuta
sensibilità politica del presidente della Provincia troverà
immediata occasione per riavviare una nuova e più proficua
collaborazione, ripristinando la rappresentanza in giunta provinciale
tenendo a base i risultati elettorali e rivedendo il coinvolgimento
nelle attribuzioni delle deleghe ai tre assessori della Margherita
alla luce delle nuove e impegnative competenze". "Sono certo
- conclude il consigliere regionale - che la delegazione del partito
della Margherita e il presidente della Provincia sapranno, nel rispetto
delle reciproche competenze politiche e istituzionali, ricomporre
la rappresentanza che spetta alla Margherita per effetto del risultato
politico ed elettorale conseguito grazie al consenso di tanti consentini,
che oggi richiedono risposte più adeguate ai loro bisogni"
Perri
(FGCI) “Preoccupante il rapporto di Confesercenti sulla criminalità”
25/07 "La Calabria presenta nell' analisi del rapporto della
Confesercenti 'Le mani della criminalita'' uno dei maggiori punti
di criticità sul territorio nazionale, superata forse, in alcuni
settori, solo da qualche 'zona rossa' della Sicilia e della Campania".
E' quanto afferma, in una dichiarazione, Stefano Perri, segretario
regionale della Federazione giovanile dei comunisti italiani. "Nella
cosiddetta 'mappa del pizzo', - prosegue Perri - sono segnalate in
negativo quattro delle cinque province calabresi, con percentuali
drammatiche che vedono subire i pagamenti forzati al 70% dei commercianti
di Reggio Calabria, del Vibonese e del Lametino, e del 50% nel Cosentino
e nel Vibonese. Il dato si fa disastroso quando ci si accorge che
l'indice sintomatico dei fatti estorsivi (Ise) vede tra le peggiori
10 città italiane ben quattro province calabresi: Vibo al primo
posto, Reggio al terzo, Crotone al quinto e Catanzaro all' ottavo.
Un quadro socio-economico devastante, che non lascia posto ad interpretazioni".
A giudizio di Perri "in un frangente temporale dove da più
parti si prospettava una ripresa organica della battaglia del sistema
legale contro quello dell' illegalità e del malcostume, questo
rapporto ci riporta drammaticamente ai dati reali ed agli indicatori
di salute del nostro martoriato sistema economico. Le mafie hanno
un enorme vantaggio, che dipende anche dal giogo culturale al quale
costringono le popolazioni del Meridione d'Italia e della Calabria
in particolare. Ci chiediamo quali siano gli orizzonti nei quali si
troveranno ad operare i coraggiosi giovani calabresi che hanno deciso
di non abbandonare la loro terra emigrando altrove". "Rimane
esemplare - conclude Perri - la vicenda di Fedele Scarcella, uno degli
onesti imprenditori che aveva deciso di non piegarsi al sistema delle
mafie, ma che ha pagato con un orribile morte il prezzo della sua
libertà dal giogo mafioso. A lui è dedicato questo IX
rapporto di Confesercenti. Nel suo esempio è riposta la speranza
di tutti noi. La speranza di un domani in cui davvero si possa urlare
'Su la testa!'"
I
DS di Vibo chiedono di avviare la programmazione del territorio
24/07 La segreteria provinciale dei Ds di Vibo Valentia ha espresso
vicinanza e solidarietà alle popolazioni colpite dai lutti
e dai danni del nubifragio del 3 luglio scorso. I Ds hanno espresso
anche un ringraziamento a tutti coloro che hanno lavorato e continuano
a lavorare per riportare alla normalità la situazione ed un
grande apprezzamento al Sindaco ed alla sua amministrazione per il
lavoro svolto in rapporto continuo di vicinanza con le popolazioni
colpite in uno dei momenti più difficili della loro vita. "Da
anni denunciamo - è scritto in una nota - come questi disastri
prevedibili siano causati dalla assenza di una seria pianificazione
territoriale, paesistica, ambientale estesa ed attiva e dalla mancanza
di una gestione e manutenzione continua del territorio e delle sue
risorse. Da anni si cerca di mettere in luce che si governano le acque
governando il territorio e viceversa, invece in Calabria non solo
non siamo in grado di fare una attenta difesa del suolo ma non riusciamo
neanche ad attuare quel servizio idrico integrato previsto dalla legge
Galli. Il Territorio è la grande risorsa della Calabria, ma
è anche una realtà fragile e complessa. Il territorio
altro non é che : un insieme di risorse naturali, potenzialità
ma anche di rischi; è sede di città, di fabbriche, di
luoghi in cui si svolgono le funzioni della vita sociale; è
sede di infrastrutture stradali, ferroviarie". "Per evitare
nuovi disastri - conclude la nota - bisogna ripristinare il metodo
della programmazione e della pianificazione del territorio e della
città, le trasformazioni vanno fatte solo nel rispetto delle
risorse e delle forze della natura. La pianificazione urbanistica,
per fare di Vibo una città sicura e moderna, richiede una accelerazione
del lavoro di redazione del Piano Strutturale Comunale che l' amministrazione
Sammarco ha già avviato dopo decenni di colpevole fermo dell'
attività urbanistica comunale".
Caputo
(AN) “Quale la verità sull’ospedale unico della
sibaritide”
24/07 "Un "Ospedale Unico della Sibaritide" o semplicemente
un nuovo ospedale che dovrà sostituire gli attuali nosocomi
di Rossano e di Corigliano? Qual é la verità? Cosa è
stato effettivamente approvato dalla Conferenza dei sindaci dell'Azienda
sanitaria 3 nei giorni scorsi? Si sta facendo molta confusione o,
comunque, qualcuno non sta raccontando la verità ai cittadini".
Lo ha dichiarato, oggi, il coordinatore di Alleanza nazionale, Giuseppe
Caputo. "Non possono essere spiegate in altro modo - aggiunge
Caputo - le due distinte notizie, le due opposte verità, emerse
nel giro di 48 ore sulla stampa locale. Prima il Direttore generale
dell'Azienda Sanitaria di Rossano, Carbone, illustra il progetto dell'Ospedale
unico della Sibaritide. Qualche giorno dopo viene fatta circolare
la notizia dell'approvazione, all'unanimità, da parte della
Conferenza dei Sindaci, dell'ubicazione del futuro Ospedale unico
in una contrada tra Rossano e Corigliano. Ancora 24 ore dopo, sempre
sulla stampa, emergono alcuni distinguo da parte di sindaci dello
Jonio che, di fatto, smentiscono che vi sia stata unanimità
di consensi. Fino ad arrivare alla notizia di sabato scorso, confermata
dal sindaco di Trebisacce, secondo il quale il progetto licenziato
dalla Conferenza dei Sindaci non riguarda l'Ospedale Unico della Sibaritide
con circa 410 posti letto ma, diversamente, un nuovo ospedale con
circa 210 posti letto, che dovrebbe per altro sostituire gli attuali
ospedali di Rossano e Corigliano". "Il Direttore Carbone
- ha concluso Caputo - ha dunque il dovere di spiegare ai cittadini
di questo territorio qual è la verità? Abbiamo il diritto
di essere informati con chiarezza e trasparenza, senza sotterfugi
e senza alcun doppio gioco".
Ciarletta
e Lucchetti “ Al Comune di Catanzaro nessuna svolta”
24/07 ''Prendiamo atto che il sindaco di Catanzaro Rosario Olivo
e i partiti hanno ignorato le richieste provenienti da piu' parti
per una composizione equilibrata della Giunta comunale. Non rassicura
neanche l'impegno assunto dal neo sindaco di riservarsi la nomina
dell'assessore donna in un prossimo futuro''. E' quanto sostengono
in una nota congiunta la consigliera di Parita' Maria Stella Ciarletta
e la supplente Tommasina Lucchetti dopo aver appreso della composizione
della nuova Giunta del comune di Catanzaro. ''Ci aspettavamo il cambiamento
- hanno aggiunto - un segnale concreto di svolta da parte di un'amministrazione
di centrosinistra. Ma purtroppo dobbiamo riconoscere che non c'e'
stato''.
Primo
corso regionale di formazione politica della FGCI
24/07 Si è concluso il Primo corso regionale di formazione
politica organizzato dalla Fgci, i giovani del Partito dei Comunisti
Italiani della Calabria. Il corso, che si è svolto nella cornice
di Gambarie d'Aspromonte, ha visto la partecipazione di un nutrito
gruppo di futuri quadri dirigenti, provenienti dalle varie province
calabresi. A tenere i seminari, che hanno spaziato dall'economia al
lavoro e alla gestione del territorio, un gruppo di docenti d'eccezione,
tra cui il parlamentare Fernando Pignataro ed il sindaco di Gela,
Rosario Crocetta. Hanno relazionato nella tre giorni di Gambarie,
anche rappresentanti nazionali della Fgci, come Riccardo Messina,
Responsabile Nazionale formazione, Domenico Moro, esperto economista
del Partito, e Francesco Francescaglia, Segretario Nazionale. Ma non
sono mancati esperti calabresi nel settore delle politiche sociali,
come Giacomo Panizza vicepresidente nazionale del Cnca, delle politiche
di gestione del territorio, come Maurizio Malaspina del Latevis e
Maurizio Marzolla di Aspromonte Liberamente, o della lotta contro
le mafie, come Domenico Nasone coordinatore di Libera. Soddisfazione
nel commento del segretario regionale della Fgci calabrese, Stefano
Perri. "Siamo molto contenti - ha detto Perri - dell'ottima riuscita
dell'iniziativa. I giovani del Partito escono sicuramente molto arricchiti
da questa esperienza. E'stata importante proprio per ridare alla politica
la dignità che merita. La politica è una cosa seria,
importante. E per capirla e partecipare bisogna studiare, essere preparati
per poter fornire ai cittadini le risposte che meritano". Bilancio
positivo anche per il Segretario Regionale del PdCI, l'assessore Michelangelo
Tripodi. "Un plauso a tutti i giovani del partito - ha detto
Tripodi - che hanno saputo organizzare e sfruttare al meglio questa
splendida esperienza di studio e di confronto. Spero che questo possa
diventare un appuntamento fisso anche per i prossimi anni. Il Partito
vuole dare ai giovani l'attenzione che essi meritano. I giovani rappresentano
per noi non solo il futuro della Calabria, ma possono incidere molto
positivamente anche sul presente della nostra terra"
Nuovo
Commissario di AN a Parenti
24/07 “Il Commissario provinciale Giuseppe Caputo ha provveduto
a nominare un nuovo Commissario di An a Parenti nella persona di Fabio
Agapito, giovane che milita da anni nelle file del partito”.
E’ quanto informa una nota della sezione di AN di Parenti. “Il
responsabile della Federazione provinciale di An –prosegue la
nota - ha affidato ad Agapito il compito di rilanciare l’iniziativa
politica del partito nel comune presilano, partendo da una riorganizzazione
dell’attività degli iscritti improntata al massimo coinvolgimento
di tutti quei cittadini che si riconoscono nelle finalità e
negli obiettivi della Destra.
Il neo-commissario, dopo aver ringraziato il Coordinatore regionale
Giovanni Dima e lo stesso Giuseppe Caputo per l’attenzione dimostrata
verso il gruppo di Parenti, si è detto felice di poter svolgere
l’incarico ricevuto.
“Il mio impegno sarà rivolto fin da subito – ha
dichiarato Fabio Agapito – alla riorganizzazione del partito,
un partito che dovrà farsi portavoce delle istanze della comunità
parentese, con coerenza e lealtà, nel solo interesse della
cittadinanza”.
“Un occhio di riguardo – ha concluso il nuovo Commissario
di An – sarà rivolto ai giovani, i quali rappresentano
la futura classe dirigente del nostro paese e possono offrire un contributo
di idee e di progetti disinteressato e privi di ambizioni personali”.
Agapito ha ribadito la volontà della nuova gestione di voltare
pagina, restituendo dignità a una comunità, quella di
An, che ultimamente ha subito l’umiliazione di vedersi ridotta
al rango di un partito-taxi su cui qualcuno è salito per rivendicare
qualche poltrona, per poi dileguarsi verso altre esperienze”.
Eletto
il direttivo regionale dello SDI
22/07 Si e' insediato a Lamezia Terme il direttivo regionale dello
Sdi della Calabria. L' organismo e' composto da 81 dirigenti: 32 indicati
dalla Federazione di Cosenza; 27 da quella di Reggio; 11 (Catanzaro);
cinque (Crotone) e sei (Vibo Valentia). ''Con l'insediamento del direttivo
regionale il nostro partito e' piu' forte - afferma Giacomo Mancini,
deputato della Rosa nel Pugno e responsabile nazionale organizzazioni
sociali dello Sdi - grazie all' importante lavoro del nostro segretario
regionale, di quelli delle singole federazioni e di tutto il nostro
gruppo dirigente, in Calabria lo Sdi si apre al contributo dei migliori
fermenti del mondo del lavoro, delle professioni e dell' impresa''.
Per Mancini ''e' significativo che il direttivo abbia espresso convinto
apprezzamento per la linea del segretario nazionale Enrico Boselli,
di fare dello Sdi componente di stimolo della federazione della Rosa
nel Pugno, che rappresenta il passo iniziale per la nascita del nuovo
partito della Rosa nel Pugno, che non vivra' sulle iniziative istrioniche
e estemporanee, ma che avra' regole nuove e chiare che consentano
forme nuove di partecipazione e di decisione che coinvolgano tutti
i militanti e tutti gli iscritti''. ''L' insediamento del direttivo
dello Sdi - conclude Mancini - consente ai socialisti della Rosa nel
Pugno di essere piu' autorevoli e piu' ascoltati nelle vicende del
rilancio delle attivita' della Regione''.
La
solidarietà di Craxi a Zavettieri
22/07 "Ho espresso questa mattina al compagno Zavettieri la
forte solidarietà di tutto il partito e la mia personale: egli
è un esponente che si è sempre contraddistinto per la
grande capacità e per l'assoluta scrupolosità della
sua attività amministrativa, così come di quella politica
generale, una verità che verrà dimostrata al più
presto". E' quanto ha dichiarato Bobo Craxi, segretario dei Socialisti,
a proposito dell'inchiesta della procura di Catanzaro sui corsi di
formazione regionali. "Oltre a ciò - ha aggiunto Craxi
- ritengo quanto mai necessario respingere qualsiasi tentativo di
strumentalizzazione politica del suo caso, evitando di riportare indietro
le lancette dell'orologio".
Minniti
“Il Governo è con la Calabria”
21/07 ''Penso che la Calabria non abbia mai avuto una convergenza
cosi' ampia. C' e' una congiunzione di opportunita' favorevole quale
la Calabria non ha mai avuto. Spetta alla Calabria, alla classe dirigente
calabrese, cogliere sino in fondo questa opportunita' ed io sono convinto
che sara' colta perche' la partita e' quella di costruire le condizioni
per una crescita economica sostenuta e per la possibilita' di rilanciare
dal punto di vista delle possibilita' di lavoro di sviluppo economico
e civile questa terra. Le condizioni ci sono adesso si tratta di lavorare''.
A dirlo e' stato il vice ministro dell'Interno, Marco Minniti, parlando
con i giornalisti a margine di una iniziativa sulla sicurezza a Lamezia
Terme, in merito alla situazione politica regionale. ''Ho partecipato
personalmente - ha detto Minniti - all'incontro con il Presidente
del Consiglio e l' ho considerato un incontro di grande rilievo. Si
e' istruito un percorso che portera' direttamente il Governo ed il
Presidente del Consiglio personalmente ad impegnarsi sulle grandi
questioni della Calabria. Abbiamo tracciato un percorso di lavoro
che gia' nei prossimi giorni avra' i primi risultati. Lo considero
particolarmente importante e coerente con il progetto che ci ha guidati
sin qui e cioe' trovare un punto di diretto contatto e valorizzazione
tra l' esperienza di governo in Calabria e l' esperienza di governo
nazionale. Sono convinto che da questo rapporto la Calabria non potra'
che trarne frutti positivi''. ''Se poi - ha proseguito Minniti - a
cio' si aggiunge l'incontro che il Presidente della Regione ha avuto
con il Presidente della repubblica, ho sentito Agazio Loiero, ed il
Capo dello Stato ha confermato il suo impegno verso la Calabria, ed
in generale verso il Mezzogiorno da meridionalista convinto quale
e' sempre stato, considero che ci sia una congiunzione di opportunita'
favorevole quale la Calabria non ha mai avuto''.
Pacenza
(DS) “Non c’è accordo sul documento unitario dell’Unione”
21/07 ''Ci sono forze che hanno paura del nuovo, che pretendono di
avere e di dare pagelle solo per tutelare posizioni precostituite
che riguardano il destino personale di qualche assessore''. Cosi'
il capogruppo dei Ds alla Regione Calabria, Franco Pacenza, ha commentato
l'esito della riunione, terminata in tarda serata, tra i capigruppo
consiliari ed i segretari regionali dei partiti del centrosinistra
che non si e' conclusa con la sottoscrizione di un documento unitario,
e' stato riferito, per l'opposizione di Verdi e Rosa nel pugno. All'origine
del no delle due forze politiche, hanno riferito gli altri partecipanti,
la parola ''nuovo'' riferito al governo regionale in una frase che
tra l'altro, parlava di ''un governo nuovo, agile e collegiale per
rispondere alle nuove esigenze dei calabresi''. ''Nuovo'', e' stata
la spiegazione di alcuni partecipanti era riferito non tanto e non
solo alla composizione fisica della Giunta regionale, quando ad un
rinnovamento dei contenuti. La riunione di stasera fa seguito ad un
analogo vertice, al quale aveva partecipato anche il presidente della
Giunta, Agazio Loiero, che sabato scorso si era concluso con l'intenzione
della coalizione di dare nuovo slancio alla Giunta. ''La svolta da
tutti condivisa e auspicata - ha aggiunto Pacenza - ha bisogno di
coerenza e di coraggio''. In ambienti della Margherita non si nascondono
''forti perplessita'. Vedere anteporre aspettative personali agli
interessi collettivi non e' una cosa buona. C'era gia' la sensazione
- e' stato rilevato - che il presidente Loiero fosse piu' avanti di
qualche suo assessore e adesso e' diventata piu' stringente. La base
del documento, condivisa largamente dalla maggioranza della coalizione,
e' una buona partenza su cui lavorare. Tuttavia resta netta la percezione
che qualcuno non capisca che o si svolta per la Calabria oppure questa
sara' una lenta agonia alla quale la Margherita non e' interessata
ed e' pronta ad assumere atteggiamenti conseguenti''
Di
Pietro “Verso una soluzione per evitare la penale per il Ponte
sullo Stretto”
21/07 Per il ponte sullo stretto di Messina ''stiamo cercando una
soluzione per non pagare la penale e nello stesso tempo non fare il
ponte''. Lo ha detto il ministro delle Infrastrutture, Antonio Di
Pietro, ai microfoni di Sky Tg24, spiegando che si e' alla ricerca
di ''un modulo giuridico''. ''Una delle prime cose che ho fatto e'
stato prendere di petto il problema ponte - ha ricordato Di Pietro
- La maggioranza ha deciso di non costruire il ponte sullo stretto
sulla base del progetto e del tipo di finanziamento. Non credo che
il finanziamento privato possa garantire la costruzione dell'opera.
Sto lavorando per un accordo per una definizione indolore per lo Stato
perche' oggi come oggi, se diciamo che il ponte non si fa, c'e' una
penale di 388 milioni di euro''. ''La migliore attivita' imprenditoriale
- ha proseguito il ministro - l'ha avuta chi ha vinto quell'appalto,
perche' rischia di prendere soldi senza costruire nulla. Sulla base
di un taroccamento e' stata fatta una societa' ponte sullo stretto
ed e' stata fatta una gara, che e' stata vinta da una cordata. Poi
e' stato fatto un contratto. Questo produce effetti giuridici. Se
si torna indietro si paga la penale. Buttare via i soldi - ha concluso
- credo che sia un male per lo Stato''.
Mancini
(Rnp) “Uno scalo aereo a Sibari per rilanciare la Calabria”
20/07 "La proposta di legge per l' istituzione dell' Aeroporto
di Sibari, che era stata elaborata dal senatore Cesare Marini nel
corso della passata legislatura, ha il duplice obiettivo di fornire
uno strumento parlamentare alle giuste rivendicazioni di un territorio
e insieme di sollecitare il Ministro dei Trasporti ad un rilancio
decisivo per la nostra regione". E' quanto ha detto il deputato
della Rosa nel Pugno, Giacomo Mancini, presentando una proposta di
legge per l'istituzione dell' Aeroporto di Sibari. "Nelle settimane
passate - ha aggiunto Mancini - in molti avevano sostenuto l'iniziativatra.
Tra i promotori più impegnati e più attivi si è
distinto Gianni Papasso, segretario provinciale della Rosa nel Pugno
insieme a tutto il partito. "Nel nuovo quadro di collegamenti
e di scambi internazionali - è scritto nella premessa dell'
atto parlamentare - l' Italia può ambire a svolgere un ruolo
di cerniera tra l'Europa, l'Asia e l'Africa. In questa prospettiva
nasce l' idea di realizzare un nuovo aeroporto in Calabria da ubicare
in provincia di Cosenza. Diversi studi hanno già individuato
nella piana di Sibari l'ubicazione come quella tra le più adatte
per realizzare la nuova opera. Quel territorio comprende importanti
infrastrutture consistenti nel porto di Sibari, il Centro nautico
dei laghi di Sibari, uno dei più importanti esistenti in Italia,
e ben tre agglomerati industriali. La zona individuata dista poche
decine di chilometri dalla città di Cosenza e dal suo Comune.Il
nuovo aeroporto sarebbe di grande utilità anche per la Basilicata.
Queste sono le ragioni che spingono alla costruzione di un nuovo aeroporto
nella Provincia di Cosenza. La Regione Calabria ha già inserito
l' opera nel piano regionale dei trasporti, nell'accordo di programma
quadro stipulato con il Governo centrale e approvato il progetto definitivo
al vaglio attualmente dell'Enac e dell'Enav. Al Ministro delle Infrastrutture
e dei trasporti compete, in particolare, l' approvazione del progetto
e le eventuali varianti".
L’assemblea
dei grandi elettori di Lamezia? Era taroccata
20/07 (Pietro Mancini) Alle due alternative, che si presentano a
chi intenda affrontare la crisi dei partiti - definiti, di recente,
da Marco Follini " luoghi chiusi nei quali si esige una fedeltà
complice" - cioè ignorarla oppure, più seriamente,
affrontarla, varando nuove norme, che consentano una più larga
partecipazione, e riducendo i costi della politica, i capi dell' Unione
della Calabria ne hanno aggiunto una terza. Che, più che del
Gattopardo di Tomasi di Lampedusa, sembra la brutta copia di una farsa
di infimo livello. Ricordate, lo scorso anno, la retorica, all' interno
dell' Unione, sulla indiscutibile legittimazione della leadership
di Romano Prodi, grazie al bagno di democrazia delle elezioni primarie,
a cui si disse che avrebbero partecipato milioni di persone ? Bene,
annunciarono i capataz dell' Ulivo calabrese, non saremo meno bravi
e capaci dei nostri colonnelli di Roma. E organizzarono, a Lamezia,
una mega - assemblea dei " grandi elettori " del centro
- sinistra, per lanciare, in vista delle regionali del 2005, per la
sfida al presidente uscente, Chiaravalloti ( CDL ), don Agazio Loiero,
già deputato forlaniano, quindi senatore del CCD, poi ministro
mastelliano, passato con Rutelli e adesso leader di un proprio partitino
. In quella domenica di primavera, sfilarono davanti alle urne, per
deporre le schede, esponenti dei partiti, delle associazioni culturali
progressiste, sindacalisti rappresentanti dei consumatori e del mondo
del volontariato. " Un grande esempio di democrazia dal basso
- esultarono i maggiorenti del prodismo della Sila , dell' Aspromonte
e del Tirreno ( inquinato, purtroppo ) - La faccia pulita, onesta
della Calabria, che intende voltar pagina, dopo 5 anni di malgoverno
del centro - destra, è scesa in campo e ha scelto, democraticamente,
il proprio candidato, che risolleverà la sorti della regione
! ".
In realtà - lo ha rivelato un giovane dirigente dello SDI di
Boselli, Saverio Greco - le cose non andarono affatto cosi'. I capi
dei DS e dei DL si misero d' accordo, a tavolino, sul nome di Loiero,
la cui designazione venne ratificata dalle segreterie nazionali, cestinando
la candidatura dell' ex senatore socialista, Cesare Marini. Quindi,
don Agazio fu imposto alle ignare e obbedienti truppe, che furono
mobilitate e messe in fila, ordinatamente - come avveniva nelle "
democrazie " socialiste dei Paesi dell' Est, prima del crollo
del Muro di Berlino - davanti alle urne, per offrire ai giornali de
alle tv l' immagine, sapientemente orchestrata, di una salutare "
rivoluzione democratica ". " Calabria Ora ", il quotidiano
che ha ospitato la rivelazione del socialista pentito, ha parlato
di " truffa annunciata ", spiegandone, dettagliatamente,
i meccanismi. Mentre ai tempi della prima Repubblica, ai clientes,
si assicurava un impiego statale o regionale, lo scorso anno, si è
seguita un' altra strada : si è consigliato ai notabili di
aprire delle" onlus ", di predisporre uno statuto, di quelli
ampi e onnicomprensivi e, subito dopo, il consigliere ( regionale,
provinciale o comunale ) ha fatto arrivare i contributi. Anche se
quella associazione, nell' arco di un anno, fosse riuscita a organizzare
solo una sagra della patata, del peperoncino o della sopressata .
Insomma, un meccanismo ben oliato, che funziona da anni in Calabria,
con i clientes sempre puntuali a rispondere presente alla chiamata
alle armi elettorale dei big, che dirigono il flusso dei finanziamenti,
regionali, provinciali e comunali. Nei giorni precedenti la pletorica
assemblea di Lamezia, un consigliere provinciale di Cosenza raccontava,
ridendo, agli amici di esser stato nominato presidente di ben quattro
associazioni, che avrebbero mandato all' adunata unionista almeno
quattro delegati, tutti pronti a tuffarsi nel grande bagno di democrazia
e a scrivere sulle schede il nome, suggerito ( o calato ? ) dai vertici
dei partiti.
E adesso, rivelato pubblicamente il trucco, cosa succederà
? Agazio Loiero non è più il governatore indiscusso
e libero di assumere tutte le decisioni, come potrebbe e dovrebbe,
sulla base della legge e della larga investitura popolare, ottenuta
dagli elettori lo scorso anno. Ma, dopo i dissensi esplosi tra il
presidente e i capi della Quercia e del suo ex partito, la Margherita,
sulle nomine nella sanità pubblica, sull' inchiesta sul delitto
Fortugno e sulle candidature alle politiche, la confusione regna sovrana
nel centro - sinistra calabrese. I capi diessini e rutelliani, denotando
scarsa originalità, hanno avviato una lunga verifica, che dovrebbe
terminare a settembre. Sino ad allora, Loiero sarà affiancato
da una " cabina di regia ", nominata dalle segreterie regionali
dei due maggiori partiti della galassia prodiana, che cosi' imbarcheranno
in giunta altri uomini. E, intanto, è spuntata l' idea di una
nuova assemblea, non più finta, come quella del 2005. E, mentre
l' opposizione brilla per assenza, l' opinione pubblica calabrese
è sempre più estranea ai giochi dei partiti e giustamente
severa contro i fenomeni di trasformismo e di gattopardismo, molto
frequenti nella storia e nel costume delle classi dirigenti della
Calabria e del Mezzogiorno. Dove le riforme e i cambiamenti sono falliti,
soprattutto perché non vengono mai affidati a personaggi realmente
nuovi, bensi' proprio ai responsabili dello sfascio, politico e morale,
del Sud.
Saverio
Greco “Socialista pentito, chi?”
20/07/06 In un commento pubblicato sul sito www.saveriogreco.it il
dirigente socialista Saverio Greco pubblica la lettera inviata a Belpietro
in risposta al commento pubblicato in data odierna da Pietro Mancini.
Nella sua risposta Greco richiama il ruolo che un quotidiano locale
gli attribuisce nel chiarire all'evidenza dell'opinione pubblica calabrese
l'esatta portata e valore democratico di quella iniziativa. Lamenta
però Greco che nel corso del commento lo si indica come "socialista
pentito". A tal proposito, Greco dichiara al direttore de Il
Giornale: "non mi sono mai pentito d'essere socialista, anche
nei momenti più difficili in cui tanti sono scappati a destra
e manca lasciando nella casa che bruciava quelli che, come me, ne
avevano appena varcato la soglia. Nè posso pentirmi dell'Assemblea
dei Grandi Elettori, giacchè io, come il resto dello SDI, quei
lavori li abbiamo abbandonati proprio quando ci siamo resi conto dell'imbroglio
che nascondevano". Greco esprime infine l'auspicio che a pentirsi
sia chi ha ingiustamente messo in dubbio la sua coerenza ed il suo
attaccamento ai valori del socialismo.
Zavettieri
incontra Fassino “Riconoscere il ruolo de I Socialisti”
20/07 Saverio Zavettieri e Vincenzo Milioto, rispettivamente presidente
e componente dell' esecutivo nazionale de "I Socialisti"
hanno incontrato oggi a Roma il segretario dei Democratici di Sinistra
Piero Fassino. A darne notizia è un comunicato de "I Socialistì.
"Il presidente Zavettieri, che aveva richiesto il colloquio,
anche per un chiarimento, - è detto nel comunicato - ha informato
Fassino delle decisioni assunte il 13 luglio all' assemblea nazionale
de 'I Socialisti', della convocazione della convention di settembre
a Napoli e del congresso entro la fine dell' anno a cui i Ds sono
invitati. Nell' incontro si è parlato dei rapporti politici
tra le due formazioni, del dopo-Prodi e delle prospettive politiche
future della sinistra 'dalla quale - ha ribadito Zavettieri - i socialisti
non si ritengono estranei, ma interessati e partecipi'". "Zavettieri
- è detto ancora nel comunicato - ha anche espresso rammarico
per il mancato riconoscimento del ruolo dei socialisti e della loro
legittima rappresentanza in Parlamento e al Governo. Da parte sua
l' on. Fassino, molto attento alla posizione politica de 'I Socialisti',
- riporta la nota - ha tra l' altro ammesso che l' impegno con i socialisti
non è stato effettivamente onorato, ma che lo sarà al
più presto, alla prima occasione utile. Si è infine
dichiarato d' accordo per un successivo incontro tra le delegazioni
di Ds e Socialisti, da fissare alla ripresa dell' attività
politica, con l' obiettivo primario di discutere e confrontarsi, alla
luce della nuova realtà, sui rapporti da tenere tra le due
forze politiche". Nel comunicato si precisa, infine, che "quanto
prima, in modo da non procedere in ordine sparso, sul progetto politico
di riorganizzazione della sinistra, 'I Socialisti' incontreranno anche
le componenti della 'Rosa nel Pugno'"
Presidente
Oliverio “La morte sul lavoro del giovane Capalbo faccia riflettere”
20/07 "La morte di Giuseppe Capalbo, il giovane diciannovenne
caduto sul luogo di lavoro a Montalto Uffugo, anche se dopo alcuni
giorni dalla tragedia, impone una seria e profonda riflessione su
un fenomeno che, drammaticamente, continua a mietere tante giovanissime
vite". E' quanto scritto in una nota del presidente della Provincia
di Cosenza, Mario Oliverio, circa la morte dell'operaio di Montalto
Uffugo. "Il sacrificio di Giuseppe - ha aggiunto - di fronte
alla cui memoria ci inchiniamo con immenso dolore e rabbia, è
l'ultimo di una catena drammatica che quasi quotidianamente attraversa
i mezzi di comunicazione e che spesso, nell' indifferenza generale,
continua ad insanguinare i territori della Calabria e della provincia
di Cosenza. Sappiamo bene che l'altissimo numero degli incidenti e
delle morti bianche ha una dimensione nazionale, ma sappiamo altrettanto
bene che nelle regioni meridionali il tasso di incidentalità
e di mortalità é ancora più elevato. Di fronte
a questo dato doloroso e drammatico è più che mai urgente
e necessario che le istituzioni, ad ogni livello, si mobilitino e
si interroghino sulle ragioni di un così triste fenomeno che
miete più vittime di taluni focolai di guerra. Non sappiamo
in quali condizioni si sia verificata la drammatica tragedia in cui
ha perso la vita Giuseppe. Non spetta a noi intervenire nel merito
della vicenda". "Spetta, però, a noi richiedere -
ha proseguito Oliverio - con forza l'attenzione da parte degli organi
preposti a garantire la sicurezza sui luoghi di lavoro ed a contrastare
il triste fenomeno del lavoro nero, sollecitandoli ad utilizzare tutti
gli strumenti necessari e disponibili per la emersione di una piaga
sociale che costringe migliaia di uomini e donne a vivere il proprio
lavoro come una costrizione ed un rischio quotidiano e che mette le
imprese in una condizione di illegalità, esponendole a grandi
responsabilità. Rispetto a queste condizioni è necessaria
un'attenzione adeguata e permanente per attivare iniziative efficaci
attraverso il sistema dei controlli e prima ancora, attraverso la
utilizzazione degli strumenti e degli incentivi appropriati, per accelerare
i processi di emersione e di legalizzazione della vasta ed articolata
platea del mercato del lavoro". "Questa ennesima tragedia
- ha concluso - non può più continuare a lasciarci inermi
o indifferenti e deve indurre tutte le istituzioni competenti ad assumere
iniziative concrete ed efficaci per la tutela e la sicurezza sui luoghi
di lavoro Ai familiari di Giuseppe Capalbo, a cui mai nessuna iniziativa
potrà ridare la gioia, l'affetto e la giovane vita del proprio
amato congiunto, esprimiamo, commossi e sinceri, i sentimenti del
nostro profondo cordoglio, insieme a quelli dell'intero Consiglio
provinciale".
Il
23 a Plataci convegno su “Il Mediterraneo come nuova questione
meridionale”
20/07 Si terrà il 23 luglio a Plataci il Convegno Internazionale
“Passato e Presente Identità minoritarie – Mediterraneo
–Nuova questione meridionale” organizzato dagli Itinerari
Gramsciani.Il programma prevede una Sessione Scientifica ed una Tavola
Rotonda a cui parteciperanno numerose personalità. Tra loro
segnaliamo Pietro Folena e Agazio Loiero.
La Sessione Scientifica che avrà inizio alle 9,30 sarà
introdotta al relatore on. Mario Brunetti. Intervengono i professori:
Mario Bolognari, Domenico Losurdo, Giacomo Schettini, John Trumper,
Alfred Uçi. La sessione sarà conclusa dall’On.
Pietro Folena. La Tavola Rotonda- che inizia alle 18,30 e che ha per
tema “Multiculturalismo e Istituzioni” vedrà la
partecipazione de: i Consiglieri regionali Damiano Guagliardi e Franco
Pacenza; l’Assessore alle Minoranze Linguistiche, Donatella
Laudadio; il pro-rettore dell’Unical, Franco Altimari; l’europarlamentare
Roberto Musacchio. Concluderà i lavori Agazio Lojero Presidente
della Giunta Regionale
Interrogazione
di Mancini ad Amato sui delitti della locride
19/07 Il Consigliere regionale Cosimo Cherubino, di Unita' socialistà-Sdi-Rosa
nel pugno, "ha subito colto - è scritto in una nota -
l' appello rivolto a mezzo stampa da Mario Congiusta e teso a sollecitare
intervento dei parlamentari calabresi al fine di stimolare l' attività
investigativa della Procura della Repubblica di Locri e della Dda
reggina in merito ai numerosi omicidi avvenuti nella locride negli
ultimi tempi e rimasti sino ad oggi impuniti". Ieri, infatti,
prosegue la nota, Cherubino ha informato dei fatti il deputato Giacomo
Mancini il quale è manifestato subito disponibile a sposare
la causa di Mario Congiusta. La segreteria di Mancini ha quindi predisposto
una interrogazione parlamentare rivolta ai Ministri degli Interni
e della Giustizia al fine di conoscere se è vero che il pm
della Dda, Giuseppe Creazzo, "é stato trasferito ad altro
incarico; quali sono i motivi che hanno indotto il trasferimento del
magistrato che ha condotto le indagini sull' omicidio di Franco Fortugno
ad altri incarichi; se è quando è previsto da parte
del Ministero competente l' invio dei magistrati aggiunti presso la
Procura di Locri necessari al fine di coprire tutti i posti e gli
incarichi vacanti". Nell' interrogazione, dopo avere sostenuto
che "l' 82% degli omicidi compiuti nella locride sono rimasti
impuniti", si chiede di sapere "quali sono le ragioni di
tale risultato investigativo". Infine si chiede "quali misure
il Ministero dell' Interno intenda assumere per rendere più
sicuro il territorio della locride anche alla luce dei recenti fatti
delittuosi e della sparizione di un operaio e di un piccolo imprenditore
di Locri". "Bisogna dare atto, inoltre - è scritto
nella nota - che l' on. Mancini ha dimostrato nell' occasione grande
sensibilità e disponibilità piena a farsi portavoce
degli accorati appelli lanciati da Mario Congiusta. Infatti, oltre
che ad interrogare il Governo il deputato ha informato della grave
situazione di ordine pubblico che investe la locride la segreteria
nazionale del Partito Unità Socialista Sdi-Rnp. Siamo sicuri
che l' autorevole intervento e la forte iniziativa parlamentare assunta
non tarderà a dare frutti concreti scrollando e sensibilizzando
i vertici istituzionali. Dal canto suo Cherubino, nella qualità
di componente della Commissione regionale antimafia ha inteso ringraziare
Mancini per la disponibilità dimostrata e si è detto
pronto ad avviare una analoga iniziativa presso la commissione regionale
cui fa parte"
La
Provincia replica a Ponzio “Disinformato sulla polizia provinciale”
19/07 "Le esternazioni del consigliere provinciale Gianfranco
Ponzio, di Forza Italia, apparse nei giorni scorsi su alcuni quotidiani
locali e relative all' attività della Polizia provinciale in
materia ambientale, sono senz' altro frutto di evidente disinformazione
e disinteresse per la realtà dei fatti. Se il consigliere Ponzio
avesse avuto cura di verificare le informazioni a sua disposizione
avrebbe evitato grossolane inesattezze". A sostenerlo è
stato la Presidenza della Provincia di Cosenza. "Il neonato Corpo
di Polizia Provinciale - prosegue la nota - si è, infatti,
impegnato da subito: ad avviare tutto il personale della Polizia provinciale
ad un ciclo di attività formativa, finalizzato alle attività
istituzionali del Corpo in materia di prevenzione e repressione dei
reati ambientali; a costituire un nucleo di polizia ambientale, chiamandovi
a collaborare anche personale particolarmente specializzato del settore
ambiente dell'amministrazione provinciale; a monitorare, pur con le
esigue ridotte risorse umane e strumentali a disposizione, le aree
sensibili ad inquinamento del territorio provinciale". "Inoltre
- prosegue la Presidenza della Provincia di Cosenza - in più
occasioni il personale del Corpo, ha proceduto a sequestri di aree
inquinate ed a segnalazioni all' autorità giudiziaria per casi
di inquinamento da amianto. Il consigliere Ponzio dovrebbe sapere
che le leggi finanziarie approvate in questi ultimi anni hanno bloccato
le assunzioni negli enti locali ed il Corpo di polizia provinciale
che dovrebbe avere oltre 100 unità dispone soltanto di 38 agenti.
Grazie al loro lavoro ed al sacrificio cui si sottopongono quotidianamente
per venire incontro alle esigenze dell'Amministrazione si riesce ad
assolvere ai compiti cui la polizia provinciale è preposta".
"Cogliamo l' occasione - conclude la Presidenza provinciale -
per informare il consigliere Ponzio che nel prossimo mese di settembre
sarà organizzato un apposito convegno sulle problematiche relative
alle funzioni della Polizia Provinciale ed in quella occasione verranno
presentate le nuove divise e le dotazioni del corpo".
Naccari
(DL) “Sbagliato riaprire i fatti sui moti di Reggio”
19/07 "L' intitolazione dell' Arena dello Stretto a Ciccio Franco,
Senatore della Repubblica, ha scatenato improvvise e violente polemiche
come gli incendi estivi". E' quanto sostiene in una nota il vice
presidente del consiglio regionale, Demetrio Naccari Carlizzi. "Tutto
ciò - ha aggiunto - non ci deve impedire di svolgere alcune
doverose considerazioni su questa scelta. La prima riflessione è
sul metodo seguito dall'Amministrazione Comunale: non c'é stata
nessuna consultazione con l'opposizione. Ben altro fu il nostro comportamento,
quando intitolammo il Lungomare a Italo Falcomatà. In quella
occasione con il sostegno anche di Antonio Franco, leader dell'opposizione,
definimmo l'obiettivo. Questo nonostante i tentativi posti in essere
da presunti servitori dello Stato che tentarono di ostacolare il nostro
operato. Sui quei miseri comportamenti stendiamo, in questa sede,
un velo pietoso, pur sottolineando che spesso a Reggio lo Stato si
manifesta in forma singolare. Per tornare alla vicenda ricordo semplicemente
che Ciccio Franco fu eletto per numerose legislature al Senato della
Repubblica dai cittadini di Reggio. Ciò lo fa entrare di diritto
nella storia della nostra città e quindi degno di essere ricordato.
Sbaglia chi riapre la vicenda dei "Fatti di Reggio". In
quegli anni un approccio superficiale e miope impedì ai partiti
democratici di vedere la vera natura degli eventi forse e consegnò
alla destra un patrimonio politico su cui lucrare per anni. Il pessimismo
divenne pane quotidiano; la speranza scomparve e per molti, troppi
anni si aprì un fossato tra cittadini e classe politica. Oggi
è tempo di guardare alla Rivolta di Reggio, alle sue luci e
alle sue ombre, con serenità". "Tra l'altro, l'impegno
politico di Ciccio Franco - ha proseguito Naccari - e le sue battaglie
per Reggio sono, a mio parere, un modello per la destra di oggi che
ha votato, senza obiezione alcuna, una devolution feroce nei confronti
del Sud, che ha dimenticato il significato di "destra sociale",
che, per dirne una, è "troppo protagonista" in settori
e servizi di cui non sarebbe il caso aprire argomenti. Così
come è lontana la semplicità e umanità di Ciccio
Franco, da chi ha puntato sullo spettacolo e avanspettacolo con le
sue vallette e i suoi valletti. Quella stessa destra che è
alleata di Bossi il quale, rivolgendosi a una signora veneziana che
sventolava il Tricolore, la invitò a un uso poco ortodosso
della nostra bandiera. E' impossibile pensare che se Ciccio Franco
fosse ancora vivo queste cose non sarebbero da lui accettate? Coloro
che in quegli anni erano al suo fianco, e oggi sono ancora tra noi,
hanno già preso le distanze. Che dire poi del Lungomare Falcomatà
che da vetrina della città è stato trasformato in un
florilegio di statue, statuine, segni distintivi pseudo monumenti?
Infine, i gazebo: costruiti rompendo l'artistica passeggiata per istallare
strutture inamovibili, in grado di reggere persino un bombardamento
aereo e che serviranno finalmente per consentire senza soluzione di
continuità di avere un'offerta completa di salsicce e panini
imbottiti". "Un comportamento - ha concluso Naccari - che
mostra l'amore e la cura che l'Amministrazione Comunale nutre nei
confronti di Reggio. Un modo di procedere che denota immaturità
istituzionale, scarso senso estetico e un'assoluta mancanza di decoro"
I
parlamentari del Pdci chiedono lumi sul ruolo del Sismi nel ritrovamento
della bomba al comune di Reggio
19/07 Chiarire il ruolo del Sismi nella vicenda dell'ordigno ritrovato
nella notte tra il 6 e il 7 ottobre 2004 nella sede municipale della
città di Reggio Calabria, privo di innesco, collocato, si disse
all'epoca da un clan della 'ndrangheta con l'intenzione di intimidire
l'Amministrazione Comunale. E' quanto chiedono in un'interrogazione
parlamentare indirizzata al Ministro dell'Interno, Giuliano Amato,
i parlamentari del Pdci, Ferdinando Pignataro, Pino Sgobio e Orazio
Licandro. "Si disse - aggiungono - che la bomba era stata trovata
grazie ad un "informatore" del Sismi; ma non si ebbe a sapere
in maniera puntuale né allora e né successivamente quale
gruppo criminale e per quale motivazione avesse agito contro il Comune
e non si spiegò neppure la ragione per la quale non si tentò
la cattura degli attentatori che sarebbero dovuti ritornare sul luogo
per innescare l'ordigno. L'episodio si verificò in un momento
particolarmente difficile per la città per la crisi dell'Amministrazione
comunale, che grazie alla spinta emotiva la maggioranza riuscì
a superare. Si afferma che l'esplosivo utilizzato facesse parte di
un carico ritrovato nelle stive della nave Laura C, ora nella disponibilità
dei servizi segreti e si scopre che la presunta soffiata fu pagata
ben 300mila euro e che a gestire l'operazione fu Marco Mancini, numero
2 del Sismi, recentemente coinvolto nell'inchiesta nota". "Nella
stessa inchiesta - proseguono i parlamentari del Pdci - è coinvolto
Renato Farina, vice direttore di Libero, stessa testata giornalistica
dalla quale l'Amministrazione Comunale di Reggio Calabria ha acquistato,
per circa 50mila euro, un terzo delle pagine disponibili il 18 giugno
per fare pubblicità una tantum delle iniziative del Comune.
Le informative riguardanti il presunto atto intimidatorio sono tre
e tutte firmate da Mancini: la prima fa scoprire i panetti di tritolo
nel water del Comune; la seconda spiega che l'ordigno della 'ndrangheta,
pur senza innesco, sarebbe dovuto esplodere tra le 10 e le 10,30 del
mattino; la terza sostiene che il Sindaco Scopelliti di An e' in pericolo
di vita, pertanto gli viene assegnata la scorta il giorno prima dell'avvenimento.
In un'altra operazione come si dichiara sull'ultimo numero del settimanale
l'Espresso, sette mesi fa a Milano, la divisione di Mancini segnala
alla Guardia di Finanza che un informatore calabrese, in cambio di
soldi, avrebbe potuto far scoprire un carico di esplosivo destinato
ai terroristi di Al Qaeda. La Guardia di Finanza ha pagato: ma non
c'é traccia né delle bombe, né dell'informatore,
né dei soldi". "Quali iniziative - concludono i deputati
del PdCI - il Ministro dell'Interno ha intrapreso o intende intraprendere
per fare piena luce su avvenimenti quale quello di Reggio Calabria,
per arrivare alla verità su una vicenda che ha lasciato tanti
dubbi e per evitare il perdurare di strumentalità sull'accaduto".
Il
Sindaco di Cittanova replica alla Napoli “A che serve adesso
la commissione d’accesso all’AS di Palmi”
19/07 Sull'iniziativa assunta dalla parlamentare di An, Angela Napoli,
in merito alla situazione dell'Asl 10 di Palmi, il Sindaco di Cittanova
Francesco Morano condivide pienamente quanto dichiarato dal dr. Putortì
rispetto all'eventuale invio di una commissione d'accesso. "Tra
l'altro - sostiene il sindaco - è stato da poco nominato, dopo
un lungo periodo di instabilità amministrativa, un Direttore
Generale che ha cominciato ad operare ed avrà tempo e modo
di affrontare le varie questioni sul tappeto. Si tratta, peraltro,
di persona a modo, di grande sensibilità e che fornisce garanzie
assolute sul piano della trasparenza e della correttezza. Da notizie
avute, anzi, si è saputo che su alcuni casi dove potrebbero
raffigurarsi degli sprechi o cattiva gestione già il Direttore
Generale, che si avvale della collaborazione di un direttore sanitario
e di un direttore amministrativo di assoluta garanzia, ha messo mano
e questo fa ben sperare. Inoltre è stato avviato un ragionamento
serio sul riordino complessivo dell' Asl e su questo è necessario
aprire un confronto che coinvolga tutti i soggetti istituzionali,
dai Sindaci al governo regionale ed agli altri livelli di rappresentanza".
"La richiesta di una commissione di accesso, alla luce di quanto
detto - ha concluso Morano - sarebbe forse stata più comprensibile
qualche anno fa, probabilmente avrebbe assunto un significato diverso
e prodotto maggiori risultati".
Ambroggio
(DS) “Riaprire subito l’Ufficio postale di Trenta”
19/07 "Esprimo forti perplessità e disappunto per un
provvedimento improvviso ed unilaterale, che aumenta gli innumerevoli
disagi dei cittadini, che vogliono soltanto poter usufruire almeno
dei servizi primari". E' quanto sostiene il consigliere provinciale
dei Ds, Michele Ambroggio, chiedendo un incontro urgente al direttore
generale delle Poste di Cosenza per "l' ingiustificata chiusura
dell' Ufficio postale del Comune di Trenta". "Provvedimenti
del genere - prosegue Ambroggio - non possono essere presi dalla sera
alla mattina allo stesso modo con cui si decide di aprire o chiudere
il proprio negozio. L' Ufficio postale, in un piccolo centro come
il Comune di Trenta, significa qualcosa di più che un semplice
servizio perché, insieme al Comune e alla farmacia, rappresenta
spesso l' istituzione, il legame dei cittadini con lo Stato. Sono
sicuro che il servizio sarà ripristinato nel più breve
tempo possibile, anche se la situazione della presenza e della gestione
dei servizi fondamentali in questa zona della presila cosentina dovrà
essere, prima o poi, oggetto di una seria ed approfondita discussione
anche in Consiglio provinciale".
Mancini
interviene alla Camera sulle missioni militari
18/07 Giacomo Mancini, deputato della Rosa nel Pugno, è intervenuto
nel corso della discussione generale sul provvedimento riguardante
la partecipazione italiana alle missioni internazionali.
Questo il testo dell’intervento svolto alla Camera dei Deputati:
“Signor Presidente, signor Vice Ministro, onorevoli colleghi.
Con il dibattito, e le votazioni che ne seguiranno, sulla mozione
e sul provvedimento riguardanti la partecipazione italiana alle missioni
internazionali, il Governo e le forze dell’Unione di centrosinistra
fissano i punti della propria azione e definiscono le traiettorie
e il ruolo per il presente e per il futuro del nostro Paese nello
scacchiere planetario. La Comunità Internazionale è
scossa dai venti di guerra che soffiano sul Medioriente. Il conflitto
evidente tra lo stato di Israele ed Hezbollah del Libano e quello
latente con gli stati arabi di quel quadrante, fin da adesso già
drammatico, rischia di produrre conseguenze catastrofiche e di innescare
la spirale del conflitto tra religioni e civiltà che sarebbe
terrificante non solo per quell’area, ma per tutto il pianeta.
In questo quadro il nostro Paese è chiamato a scegliere il
posizionamento migliore e la strategia più utile per promuovere
l’affermazione di una comunità internazionale basata
sullo sviluppo e la solidarietà tra i popoli, sul multilateralismo
e sul rispetto del diritto internazionale.
A questa esigenza contribuiscono non poco gli intenti contenuti nella
mozione che il Parlamento voterà domani e il contenuto del
disegno di legge che stiamo adesso discutendo.
Entrambi sono frutto del programma che le forze dell’Unione
hanno proposto agli elettori e sul quale è stato conquistato
il consenso della maggioranza degli italiani.
Non nascondiamo che esso sia anche il risultato di una mediazione
possibile tra le diverse componenti della coalizione e che ha coinvolto
anche la Rosa nel Pugno e ha convinto le sue componenti, sia quella
socialista, sia quella radicale.
L’Italia era nel passato e rimane, anche per il futuro, convinta
alleata degli Stati Uniti d’America.
Nei prossimi anni, ad iniziare dall’approvazione di questi provvedimenti,
però, intende svolgere quel ruolo che il passato Governo ha
sacrificato per autorelegarsi a sostenitore acritico delle decisioni
di Washington.
La sfida in cui oggi è impegnato il nostro Paese, il suo Governo,
la sua maggioranza, è quella di investire e di far accrescere
il ruolo politico dell’Europa con l’intento di far diventare
il nostro continente un attore forte, con una voce che diventi sempre
più unitaria, così da essere sempre più autorevole
e che dovrà spendersi per la risoluzione delle criticità
della Comunità Internazionale.
In questa giusta prospettiva si sono mossi fin da subito il Presidente
del Consiglio, anche da ultimo nel corso del G8 di San Pietroburgo,
rilanciando un rapporto positivo con Francia e Germania, il Ministro
degli Esteri, spiegando con chiarezza e non senza fermezza la nostra
posizione sull’Iraq al Sottosegretario di Stato americano Condoliza
Rice, e il Vice Ministro Intini che, con intelligenza e con acutezza,
segue i problemi dell’area mediorientale che è oggi scenario
della crisi più acuta.
Ed è proprio in questo contesto che il ruolo del nostro Paese
può ambire ad essere più incisivo e più determinante.
Nei giorni passati si è aperto un dibattito, che è stato
promosso più in chiave di differenziazione tra gli attori della
politica nazionale che per calibrare una migliore definizione della
nostra politica estera, su un’asserita equivicinanza dell’Italia
con lo stato di Israele e con quello palestinese e, più in
generale, con il mondo arabo.
Questo termine “equivicinanza”, calato nel contesto drammatico
che stiamo vivendo in queste ore, ha alimentato una discussione tra
le forze politiche e nelle forze politiche, coinvolgendo anche la
Rosa nel Pugno e le sue componenti.
Personalmente credo che non si possa rimanere insensibili rispetto
all’attacco che sta subendo lo stato di Israele da parte di
movimenti fondamentalisti che teorizzano la cancellazione di quello
stato e di quella comunità.
Né penso che il solo eccesso nella legittima difesa che si
imputa a Israele che ha, probabilmente, il torto di aver causato la
morte di civili e la distruzione di infrastrutture civili, sia sufficiente
per non individuare con chiarezza da quale parte sta la ragione.
E, però, proprio per questo, è nostro dovere attivare
gli strumenti della politica per fermare il conflitto e per contribuire
al ristabilimento di un quadro rispettoso del diritto internazionale
che già ispira l’azione del Governo e della sua maggioranza
rispetto alle scelte che riguardano l’Iraq e l’Afghanistan.
Il Presidente del Consiglio già da San Pietroburgo si è
reso protagonista dell’inizio di una lodevole mediazione.
Auspichiamo che in queste ore si intensifichino gli sforzi in questa
giusta direzione.
Se impegneremo il nostro Paese in questa sfida, rendendolo protagonista
nella conquista di una frontiera di pace, garantiremo all’Italia
una nuova autorevolezza e alla Comunità Internazionale una
nuova stagione di stabilità.
Alla definizione di questo nuovo quadro il centrosinistra darà
il proprio leale contributo e la Rosa nel Pugno, per conto suo, si
impegnerà a tenere ferma la barra del Governo e della maggioranza
su posizioni che non cedano al pacifismo strumentale, impotente e
sempre antiamericano ma, al contrario, che confermino l’alleanza
leale con gli Stati Uniti e utili a svolgere una politica che possa
contribuire a dare ruolo centrale all’Unione Europea”.
Colella
(PSDI) “Errato escludere i socialisti dal Partito Democratico”
18/07 "Se si vuole dare vita ad un partito che contempli tutte
le anime del Riformismo bisogna anche capire che alla base di tutto
vi è una visione dei valori che si intendono rappresentare".
E' quanto sostiene in una nota il segretario regionale del Psdi della
Calabria, Carlo Colella, circa la nascita del Partito Democratico.
"In definitiva - ha aggiunto - il patto, tra una parte dei Ds
e la Margherita, con la chiusura verso tutte le altre componenti socialiste
e laiche, appare più il tormento di una classe dirigente che
è più preoccupata di non perdere quello che ha, e che
non si propone di conquistare nuovi spazzi da coprire. Bisogna fare
piccoli passi avanti perché il motore ulivista non perda colpi".
Il Psdi calabrese ha intanto organizzato per sabato a Lamezia Terme
un convegno sul tema 'Il ruolo dei socialisti democratici e dei laici
nell'Ulivo nel panorama politico regionale e nazionalé. L'iniziativa
è stata decisa anche in previsione del congresso nazionale
che si svolgerà nel mese di Novembre a Fiuggi.
Laganà
“Dare risposte ai parenti delle vittime di mafia”
18/07 La deputata della Margherita Mariagrazia Lagana' Fortugno presentera'
nei prossimi giorni un' interrogazione al ministro della Giustizia
e a quello dell' Interno in materia di sicurezza e di giustizia in
Calabria e, in particolare, nella Locride. ''In questo comprensorio
- ha sostenuto la parlamentare - molte sono le famiglie in attesa
di vedere assicurati alla giustizia gli assassini dei loro congiunti.
Bisogna fare in fretta, bisogna dare segnali concreti in direzione
di tali gravi problematiche, che rischiano di provocare ulteriore
sfiducia negli organi istituzionali e uno scollamento irreversibile
tra cittadini e Stato''. Mariagrazia Lagana' recepisce in toto l'
ultimo appello lanciato da Mario Congiusta, padre del giovane imprenditore
di Siderno, Gianluca, assassinato la sera del 24 maggio del 2004,
e garantisce il suo ''totale impegno perche' venga ascoltato, da chi
di dovere, il grido di giustizia che parte da chi non chiede vendetta
ma reclama diritti sacrosanti''. In particolare la deputata, anche
in adesione ai contenuti dell' appello di Congiusta, intende conoscere
dal Governo ''quali e quante attivita' investigative sono rimaste
in essere'', con riferimento agli omicidi, ancora irrisolti, commessi
nella Locride negli ultimi anni. ''Non consentiro' in nessun caso
e per nessuna ragione - conclude la deputata calabrese - che sia abbassata
la guardia nei confronti della 'ndrangheta e di tutte le forme di
illegalita' che continuano ad avvelenare ed a limitare il vivere civile
nella Locride e nella Calabria. Chiedero' con tutte le mie forze di
tenere sempre bene accesi i riflettori sulla questione inerente la
sicurezza e la giustizia nella Locride ed in Calabria e sulla necessita'
di adeguare, potenziandole, le risorse umane, tecnologiche ed economiche.
Le famiglie in attesa di vedere assicurati alla giustizia gli assassini
dei loro familiari, ha ragione Mario Congiusta, non devono piu' aspettare''.
Laratta
(DL) “Positivo il reddito minimo di inserimento”
18/07 "Il centrosinistra è stato di parola. Il Reddito
minimo di inserimento sarà nuovamente realtà".
Lo ha sostenuto il deputato della Margherita, Franco Laratta, commentando
positivamente l' audizione alla Commissione Affari sociali della Camera
del ministro per le politiche della Famiglia, Rosy Bindi, nel corso
della quale ha annunciato la reintroduzione del sostegno per le famiglie
bisognose. "Si tratta - ha spiegato Laratta - di un provvedimento
non assistenziale, ma di uno strumento integrato in cui si associano
formazione e recupero sociale per un reale e produttivo inserimento
nel mondo del lavoro". Laratta ha ricordato come il Rmi era previsto
nel programma dell' Unione ed è stato inserito anche tra le
priorità di questa legislatura attraverso il Documento di programmazione
economica e finanziaria illustrato dal ministro Padoa Schioppa la
scorsa settimana. Il deputato afferma di essersi "da sempre battuto
per la reintroduzione del Rmi, sin da quando il governo di centrodestra
aveva deciso di revocarlo ingiustamente nella precedente legislatura".
Secondo Laratta, con questa misura, "il governo Prodi dà
dimostrazione di rispettare gli impegni assunti in campagna elettorale,
specie con i giovani che in alcune aree del sud e della Calabria hanno
davvero bisogno di questo tipo di sostegno. Aiuto che non significa
assistenzialismo ma assistenza in un momento di difficoltà.
Sono contento perché la reintroduzione del Rmi è stata
un' antica battaglia per l' affermazione del diritto ad esistere,
soprattutto in provincia di Cosenza, di tanti giovani che disperano
per la ricerca di un posto di lavoro". "Ho sempre detto
- ha concluso il deputato - che il Rmi non é la panacea dei
mali, ovvero non risolve l' emergenza occupazionale che affligge il
meridione, ma in determinati contesti è giusto che lo Stato
si preoccupi di prendere per mano un giovane che si trova in reali
condizioni di disagio e lo accompagni, con percorsi di formazione
e di recupero economico e sociale, verso la ricerca di un lavoro"
Papasso
(Sdi) “L’area urbana di Corigliano-Rossano aiuterà
a crescere la popolazione”
18/07 "L' iniziativa del presidente dell' Amministrazione provinciale,
Oliverio e dei Sindaci di Corigliano e Rossano di avviare le procedure
per il varo dell' area urbana dei due comuni e la conseguente firma
del protocollo d' intesa in materia di trasporti, è senza dubbio
un fatto di straordinaria importanza che aiuterà le popolazioni
dei comuni interessati a crescere in maniera sinergica e con una mentalità
nuova rispetto al passato". A sostenerlo è stato il segretario
provinciale di Cosenza dello Sdi, Gianni Papasso. "E' stato compiuto
- ha aggiunto Papasso - un sostanziale passo in avanti in direzione
di una reale conurbazione che avrà ricadute positive in termini
di sviluppo economico, sociale, culturale ed infrastrutturale. Va
dato atto ai Sindaci dei due comuni di aver fatto cadere ogni forma
di campanilismo che molto spesso è presente fra realtà
territoriali contigue ma diverse culturalmente. Sono certo e convinto
che le Amministrazioni delle due città faranno meglio recepire
l' importanza dell' idea sancita e dell' accordo sottoscritto, creando
sin da subito un rapporto sinergico per la gestione integrata di taluni
servizi che potrà anche produrre un minor costo per il cittadino.
Mi riferisco al problema della depurazione delle acque, allo smaltimento
dei rifiuti solidi urbani ai problemi dei trasporti e della mobilità".
"Sul piano culturale - ha proseguito Papasso - quella realizzata
è una sfida di straordinaria importanza. La sinergia tra i
due grossi comuni della Sibaritide potrà anche essere impiegata
per la gestione e la produzione dei servizi turistici. La gestione
comune di risorse e giacimenti culturali e della costa marina sarà
foriera di sviluppo economico e sociale. L' iniziativa, però,
a mio modesto avviso deve essere inserita nella discussione di un
contesto territoriale molto più ampio sia per rafforzarne i
contenuti che per imprimere a tutto il territorio della sibaritide
la marcia in più verso un processo unitario di sviluppo".
"E' per questo motivo - ha sostenuto Papasso - che, credo, vada
subito ripreso il dialogo per il decentramento amministrativo e, quindi,
la proposta per la provincia della Sibaritide e del Pollino, per la
quale dobbiamo dare atto ai Comuni di Corigliano, di Rossano e del
basso ionio, ma anche di Cassano, Villapiana, Trebisacce e dell' alto
ionio di aver già hanno raggiunto una forte intesa. Questi
comuni e tutti quelli che hanno aderito alla proposta della provincia
della Sibaritide e del Pollino, devono immediatamente prendere contatti
con il comune di Castrovillari e i comuni del Pollino, per pervenire
ad una proposta unitaria al fine di consegnare ai cittadini di questa
vasta ed importante area territoriale quel decentramento che da decenni
invocano, che deve rappresentare la pietra miliare per lo sviluppo
della piana di Sibari e del territorio del Pollino sempre escluse
da ogni disegno di sviluppo".
AN
e FI di Rogliano “Faremo opposizione durissima”
18/07 “I partiti di Alleanza Nazionale e Forza Italia esprimono
sdegno e preoccupazione per la superficialità dimostrata dall’Amministrazione
comunale di centrosinistra durante l’ultimo Consiglio comunale
di sabato scorso”. E’ quanto scrivono in un comunicato
congiunto le sezioni dAlleanza nazionale e Forza Italia di Rogliano.
“Stigmatizziamo – afferma la nota- in particolare, la
mancata istituzione dell’unica commissione a garanzia della
minoranza prevista per legge, quella per la verifica dello stato di
attuazione del programma, la cui presidenza spetta alla stessa minoranza
consiliare. Non possiamo non denunciare all’opinione pubblica
la sfrontatezza della maggioranza guidata dal sindaco Giuseppe Gallo,
che ha dimostrato di non voler tener in nessun conto il principio
di continuità amministrativa, annullando atti e delibere dell’Amministrazione
precedente, esponendo il Comune al rischio di incrementare i contenziosi,
pur di mantenere fede alle promesse clientelari fatte in campagna
elettorale. La compagine di governo dell’Unione, ignorando la
diffida notificatale prima dell’inizio del Consiglio, ha annullato
l’elezione dei Revisori dei Conti, i quali hanno già
provveduto ad istruire le pratiche per chiedere un consistente indennizzo
al Comune. Tutto ciò ignorando che il provvedimento annullato
ha già prodotto effetti sulla sfera giuridica dell’Ente.
Ma non è tutto. I nuovi amministratori hanno proceduto all’annullamento
di una determina del dirigente del settore tecnico che assegnava i
lotti cimiteriali non già per venire incontro alle legittime
esigenze dei cittadini, ma solo perché un loro consigliere
era rimasto escluso dall’elenco degli assegnatari. Infine, la
spesa prevista per il completamento dei giardini della Casa della
Cultura è stata stornata lasciando l’opera incompleta,
e la cifra ricavata verrà ora spesa per la ristrutturazione
dei nuovi uffici del sindaco, opera necessaria per alcuni motivi,
ma che, evidentemente, nei programmi dell’Unione ha la priorità
sulla valorizzazione della Casa delle Culture.
Dopo poche settimane dall’insediamento della nuova Amministrazione
comunale il quadro è assolutamente desolante viste le prime,
sconcertanti, iniziative messe in atto. A fronte di questo irresponsabile
modus operandi non possiamo che assicurare ai nostri concittadini
che faremo un’opposizione durissima se sarà necessario
a salvaguardare gli interessi del paese.
Intanto nell’ultimo consesso civico il gruppo consiliare “An-Fi”
ha chiesto un Consiglio comunale sul tema dell’Area urbana di
Cosenza per chiarire il ruolo di Rogliano nel progetto, considerato
che il presidente della Provincia Oliverio continua a parlare di Area
urbana con tutti (sindaci di Castrolibero, Cosenza, Rende, Rossano,
Corigliano ecc. ecc.) tranne che con i comuni del Savuto.
Inoltre, visto che si è appreso che i vertici dell’azienda
ospedaliera non hanno rinnovato il contratto al prof. Ermes Giuzio,
eccellente professionista che opera presso l’Ospedale civile
Santa Barbara di Rogliano, vorremmo sapere quali iniziative intende
intraprendere l’Amministrazione comunale per scongiurare il
nuovo tentativo di ridimensionare il nosocomio locale. Perciò
chiediamo che venga indetto, prima possibile, un Consiglio comunale
aperto sull’argomento, coinvolgendo soggetti politici, istituzioni,
sindacati, vertici aziendali e cittadini. An e Fi non staranno a guardare.
Siamo pronti a mettere in atto qualsiasi tipo di iniziativa, anche
estrema, per difendere il presidio ospedaliero locale”.
Prosegue
la polemica sull’intitolazione dell’arena a Ciccio Franco.
Il comune di Reggio approva un documento. Replica di Nucera (RNP)
18/07 Il consiglio comunale di Reggio Calabria ha approvato a maggioranza
un documento nel quale, dopo le polemiche sull'intitolazione dell'Arena
a Ciccio Franco, leader della rivolta degli anni '70, rivolge al ''presidente
della Regione, Agazio Loiero ed al parlamentare della Rosa nel Pugno,
Giacomo Mancini, il piu' deferente quanto convinto dissenso, poiche',
entrambi immemori delle ripetute, quanto autorevoli autocritiche,
in ordine alla pregressa erronea valutazione politica, unilaterale
e fuorviante, perseguono l'evidente obiettivo di minimizzare il contenuto
politico della piu' bella pagina di storia patriottica reggina''.
Nel documento e' scritto inoltre che ''il Consiglio comunale di Reggio,
ritenendo particolarmente doverosa la tutela dei valori emersi nei
giorni della rivolta, superando, altresi', responsabilmente anche
la beffa ordita con il famoso pacchetto 'Colombo', puntualizza che
non intende concorrere a riaprire ferite dalla lenta cicatrizzazione,
ribadendo che continuera' ad onorare il ruolo di Piero Battaglia,
Ciccio Franco, Matacena, Perna e l'industriale Demetrio Mauro, venerando
altrettanto doverosamente la memoria delle vittime dei moti reggini
Bruno Labate, Carmine Iaconis, Angelo Campanella e non dimenticando
il sacrifico dei tanti giovani, studenti, professionisti e lavoratori
arrestati e giudicati presso il Tribunale di Potenza. Accostando altresi'
al sentimento di grande e profondo rispetto per i reggini defunti
anche il catanzarese Giuseppe Malacaria, il cui decesso non puo' non
riconoscersi ancorato agli eventi di quelle drammatiche giornate,
vissute a Catanzaro da posizioni di antagonismo nei confronti di Reggio''.
''Sarebbe il caso - prosegue il documento - di chiedere a Mancini
e Loiero, quest'ultimo gia' eletto al Parlamento con i voti dei fascisti
catanzaresi, quando militava nel centrodestra, con quali argomenti
escludono, a priori, la partecipazione di 'fascisti' alla manifestazione
indetta per la difesa di Catanzaro capoluogo, nel corso della quale
mori' tragicamente Malacaria. Sono queste le ragioni che inducono
il Consiglio comunale di Reggio ad esaltare il sentimento della calabresita'
che unisce, aggrega e non lacera''. Il Consiglio, sottolineando come
il ''governatore Agazio Loiero, non perda - conclude il documento
- occasione per 'gratificare' la citta' di Reggio Calabria, rea di
averlo letteralmente spinto ai vertici politici calabresi, con sistematiche
considerazioni all'insegna del malcelato livore, impegna il sindaco
il Giuseppe Scopelliti e la Giunta municipale ad assumere adeguate
iniziative volte a tutelare l'alto significato politico dei moti di
Reggio, onorando adeguatamente i caduti per quella causa intitolando
nell'ambito della riforma della toponomastica una via ovvero una piazza
cittadina alla memoria del sindaco Piero Battaglia, del cavaliere
Amedeo Matacena, del comandante Perna e dell'industriale Demetrio
Mauro''. Sul documento si sono susseguiti gli interventi dei consiglieri
di opposizione Nuccio Barilla', Gianni Pensabene e Massimo Canale,
che hanno ribadito il loro no alla sua approvazione sostenendo che
''l'argomento, proprio per l'importanza avrebbe meritato una piu'
ampia discussione''.
"L’on. Gianfranco Fini in una intervista al Corriere della
Sera di oggi, anticipa il “progetto” che presenterà
all’Esecutivo del suo partito con l’intento di costruire
una nuova AN collocata nel Partito Popolare Europeo. Sostiene l’On.Fini,
un documento scritto con la testa rivolta al partito unico del centrodestra,
che dovrebbe essere il punto di arrivo". E’ quanto dichiara
Carmelo Giuseppe Nucera, già segretario della
Cgil di Reggio Calabria negli anni settanta e membro della direzione
nazionale della Rosa nel Pugno." A questo riguardo -prosegue
Nucera- non conosciamo il pensiero del Dott. Giuseppe Scopelliti,
Sindaco di Reggio ed importante esponente di AN, se condivide il “progetto”
di Fini e se lo approverà quando la discussione nel partito
arriverà al suo livello di direzione.
Ma vorremmo chiedergli: “il senso dello stato, il rispetto della
cosa pubblica, il partito della modernità responsabile, l’adesione
al PPE entro la prossima legislatura come si conciliano con le politiche
di chi ha ancora la testa alla rivolta di Reggio e con una Amministrazione
Comunale di centrodestra che ha intitolato l’Arena dello Stretto
non solo per ricordare l’uomo Ciccio Franco ma per non dimenticare
quei fatti che hanno interessato la vita di Reggio?”.
Di quei fatti io personalmente, ricordo gli aspetti drammatici rappresentati
da quattro morti a Reggio, centinaia di feriti, attentati, devastazioni,
incendi dolosi, migliaia di denunce alla magistratura, una imponente
presenza della polizia che ha fatto il gioco dei provocatori e dei
gruppi eversivi alimentando la tensione e l’ira della gente,
danni economici e morali (requisizioni di alberghi, scuole) e poi,
non ricordate da alcuna Amministrazione, le bombe fasciste di Catanzaro
che in collegamento con l’azione stragista di Reggio Capoluogo,
uccisero il muratore del partito socialista Giuseppe Malacaria (si
spera che ponga rimedio il neo Sindaco Rosario Olivo)
Antonio Franco, combattivo dirigente di An convoca una conferenza
stampa e fa fuoco e “fiamma”, annunciando l’intenzione
di promuovere azione legale (le aule di tribunale diventano i luoghi
della politica) nei confronti dell’On. Giacomo Mancini Jr per
aver dichiarato: “Ciccio Franco è stato il rappresentante
della peggiore destra fascista, eversiva e stragista, collegata ai
servizi deviati”.
Che il movimento ad un certo punto fu in mano ai gruppi eversivi di
estrema destra è un fatto acclarato, l’illusione di usare
questi gruppi da parte dell’ala moderata del comitato d’azione
non aveva sortito alcun effetto.
Il Sindaco Battaglia, i finanziatori del comitato d’azione Mauro
e Matacena tentarono di riprendere il controllo della situazione ma
furono scavalcati da Ciccio Franco che assunse direttamente l’iniziativa
proclamando nuovi scioperi.
Anche il Sindaco Battaglia ammette il passaggio di mano della gestione
della rivolta e la presenza di “forze eversive”.
I gruppi organizzati della destra fascista (Fronte Nazionale di Valerio
Borghese, Avanguardia Nazionale, Ordine Nuovo ecc.) erano già
presenti in Calabria prima della “ rivolta”, erano stati
localizzati alcuni campi di addestramento paramilitare (Nicotera,
Sila, Marina di San Lorenzo ecc.) li troviamo poi presenti massicciamente
al funerale del ferroviere Bruno Labate (18 luglio 1970) quando guidano
l’assalto alla questura di Reggio facendo uso di bombe molotov.
A Reggio e in provincia la presenza di gruppi neofascisti aveva forti
collegamenti con gli agrari della piana di Gioia Tauro, con alcuni
costruttori edili di Reggio e con qualche produttore di gelsomino
nell’area jonica. Il movimento era cosi importante che due noti
fascisti di Reggio nella primavera del 1968 avevano partecipato ad
un viaggio premio in Grecia organizzato per i fascisti italiani.
E’ noto che in questo periodo Valerio Borghese (colpo di stato
del 1970) era presente a Reggio a volte in albergo, a volte ospite
degli agrari della piana.
Pensavo che fosse un fatto acclarato che la responsabilità
di aver alimentato ed esasperato gli animi dei reggini va interamente
attribuita ai citati movimenti eversivi le cui azioni evidentemente
sono state coordinate da centrali nazionali e non, che avevano l’obiettivo
di abbattere la democrazia e dare una sterzata a destra nel paese.
Evidentemente mi sono sbagliato se oggi, nel 2006, ancora c’è
qualcuno che non solo rimette in discussione questa verità
storica, ma tenta con fini speculativi di bassa politica, di fomentare
gli animi dei reggini facendo leva in maniera chiaramente demagogica
sui sentimenti più profondi di attaccamento alla loro città.
E’ vero che tanta gente, tanti ragazzi hanno difeso le”barricate”
di Sbarre e Santa Caterina con generosità con spirito di sacrificio
ed in buona fede credendo di combattere per un avvenire migliore ma
assieme a questi vi era la presenza di capi rioni, disoccupati, sottoproletariato
urbano che spesso veniva retribuito dai gruppi fascisti per la costruzione
e la difesa delle barricate e più volte, al pari di tanti altri
sindacalisti della CGIL, mi sono sentito ripetere la frase “questi
sì che sono scioperi da cinquemilalire e il caffè”.
Continuo a pensare, giacché non ho motivo di cambiare opinione,
che la CGIL ha avuto il coraggio di andare contro corrente, tentando
di recuperare sul terreno di classe il movimento, sollecitando l’isolamento
dei gruppi eversivi e reazionari.
Dal 5 luglio del 70 al febbraio del 71 (fine dei fatti di Reggio)
e degli anni successivi ricordo tante altre cose ancora: le inadempienze
dei governi ad ogni livello, i partiti nazionali che non danno voce
alla Calabria e al Mezzogiorno, la cultura che parla o stà
zitta a convenienza.
Di questi miei ricordi e delle mie valutazioni politiche, il partito
di Alleanza Nazionale dell’On.Fini, del Dott. Giuseppe Scopelliti
Sindaco di Reggio e di Antonio Franco intenderà chiamarmi al
pari dell’On. Giacomo Mancini Jr a rispondere in qualche “tribunale
speciale?
Napoli
(AN) chiede al Ministro Amato una commissione d’accesso alla
Provincia di Vibo
18/07 ''Sembra veramente inconcepibile e inaccettabile che in provincia
di Vibo Valentia i controlli sulle gestioni e sugli atti vengano effettuati
solo nei confronti di Amministrazioni guidate da uomini di Alleanza
Nazionale". A sostenerlo è stata la parlamentare di An,
Angela Napoli, in una interrogazione al Ministro dell' Interno nella
quale chiede "se non ritenga necessario e urgente far nominare
le Commissioni d' accesso su tutti gli Enti locali della Provincia
di Vibo, compresa l' Amministrazione provinciale, la cui gestione
amministrativa sia già stata indiziata di illegittimi comportamenti,
il tutto anche perché non sembra giustificabile un controllo
'a senso unico'". La Napoli, dopo avere sostenuto di non essersi
"mai sottratta nel denunziare collusioni tra 'ndrangheta e politica
anche quando queste hanno coinvolto amministrazioni locali di propria
appartenenza politica'', ha rilevato che "tutte le Amministrazioni
locali della provincia di Vibo si trovano a operare in un contesto
ambientale caratterizzato dalla presenza di elementi di vertice delle
famiglie mafiose dei Mancuso e dei clan a esse collegate, i quali
hanno esteso la loro influenza oltre che sulle attività economiche
di tutta la provincia anche su diversi enti pubblici". La deputata
di An chiede anche di sapere dal Ministro "se non ritenga, altresì,
di individuare un' Autorità di controllo, sia per garantire
la equità di distribuzione degli aiuti finanziari già
stanziati e di quelli che certamente dovranno aggiungersi, per i cittadini
della provincia di Vibo Valentia colpiti dalla alluvione dello scorso
3 luglio, sia per evitare che nella gestione degli stessi si possa
inserire la criminalità organizzata". "L' Amministrazione
provinciale di Vibo - ha sostenuto Angela Napoli nell' interrogazione
- è sottoposta da tempo ad accertamenti da parte delle varie
forze dell' ordine, che giudiziariamente hanno già portato,
vedi progetto Infratur, a evidenziare le collusioni interne tra 'ndrangheta
e politica. Gia' nel novembre 2004 l' Assessore provinciale al turismo
era stato costretto alle dimissioni giacché pesantemente accusato
di avere, nella sua qualità di difensore di personaggi di primo
piano della 'ndrangheta coinvolti nel processo Dinasty, opposto eccezione
alla costituzione di parte civile nel processo da parte dei Comuni
di Vibo Valentia e Tropea e di essersi, poi, astenuto sulla ritardata
deliberazione di analoga costituzione di parte civile della Giunta
provinciale. Nel dicembre 2004 era stato costretto a dimettersi l'
allora Presidente del Consiglio provinciale per aver dichiarato, nelle
sue funzioni: 'La Commissione Antimafia e' una vergognosa ronda militare
che gira e inquisiscé. Io stessa ho presentato ufficialmente,
il 21 luglio 2005, presso la Dda di Catanzaro, una circostanziata
elencazione di attività e nominativi inerenti alla grave gestione
dell' Amministrazione provinciale di Vibo e dei legami, anche di stretta
parentela, intercorrenti tra alcuni consiglieri provinciali e le famiglie
mafiose del territorio. Negli ultimi mesi il Presidente dell' Amministrazione
provinciale ha più volte, strumentalmente, dato le dimissioni
dall' incarico, sempre puntualmente ritirate alla scadenza dei tempi
utili. Nonostante quanto sopra descritto il Prefetto del tempo, Mario
Tafaro, non ha mai inteso chiedere l' autorizzazione per inviare una
Commissione d' accesso presso l' Amministrazione provinciale di Vibo
Valentia". ''Gli interventi e l' elargizione dei finanziamenti
alle popolazioni colpite dall' ultima alluvione - ha proseguito la
Napoli - verranno attuati anche dalla sopra menzionata Amministrazione
provinciale". "Nel luglio 2005, a seguito dell' operazione
Rima, che ha evidenziato la grande capacità delle cosche di
pilotare e gestire appalti, ma anche di scegliere e far eleggere personaggi
politici a vari livelli - ha proseguito la parlamentare - sono stati
colpiti da ordinanze di custodia cautelare insieme ad uomini della
cosca Fiaré, tre consiglieri comunali, tra i quali l' ex sindaco
di San Gregorio d' Ippona: nonostante ciò non è mai
stata inviata una Commissione d' accesso, al fine di avviare le procedure
di scioglimento di quel Comune. Il Sindaco ed un assessore del Comune
di Ionadi sono stati chiamati in causa da un collaboratore di giustizia,
il quale ha rivelato di 'incontri e mazzette per ottenere appalti
pubblici e ricevere la protezione della mafia locale': naturalmente,
anche qui nessuna attività di accesso al Comune da parte degli
organismi preposti. Nessuna Commissione d' accesso neppure presso
il Comune di Gerocarne, nonostante il risultato elettorale che ha
visto un distacco di soli sette voti tra i due candidati a Sindaco,
causato da illegalità elettorali, fortunatamente comprovate
dal Tar Calabria, oggi ancora in itinere giacché appellata
al Consiglio di Stato, al quale si era aggiunta la nomina di qualche
assessore appartenente a comprovate famiglie locali mafiose. Il Sindaco
di Joppolo, rieletto nell' ultima tornata elettorale dello scorso
maggio 2006, è responsabile dell' adozione e dell' approvazione
di un piano regolatore in netta violazione con le norme vigenti in
materia, e contenente una lottizzazione la cui convenzione, mai stipulata
e/o registrata, è stata già oggetto, peraltro, di interrogazione
parlamentare presentata da altro deputato nel 2003. L' Amministrazione
comunale di Joppolo si è resa, altresì, responsabile
di atti amministrativi e gestione di appalti che hanno certamente
favorito personaggi 'occulti': anche in questo caso nessun controllo
da parte degli organismi preposti". "Potrei continuare -
ha concluso Angela Napoli - con l' elenco di Amministrazioni comunali
della provincia di Vibo Valentia mai adeguatamente attenzionate dagli
organismi preposti, ricordando che l' intero territorio di quella
provincia risulta pesantemente permeato dalle infiltrazioni della
criminalità organizzata. Nel mese di agosto 2005 è stato
sciolto, per infiltrazione mafiosa, il Comune di Nicotera, alla cui
guida vi era un Sindaco di Alleanza nazionale. Nei mesi scorsi è
stata autorizzata la Commissione d' accesso presso il Comune di Soriano
e qualche giorno fa alcuni quotidiani locali hanno annunziato, prima
che tutto ciò sia deliberato, il prossimo scioglimento per
infiltrazione mafiosa anche di quel Comune, guarda caso retto da un
Sindaco di Alleanza nazionale".
Nardi
(Udc) “Giudizio positivo sulla svolta di Fini”
18/07 ''Il giudizio positivo espresso da Lorenzo Cesa e' tale anche
in sede locale in ordine alla svolta operata da Fini''. E' quanto
sostiene in una nota il componente della direzione regionale dell'Udc
Giuseppe Nardi. ''Certamente - ha aggiunto - la decisione assunta
da An di adesione al Ppe, e quindi l'ambizione di far parte dell'area
moderata italiana, dimostra come sia attuale la necessita di rivedere
gli attuali assetti del centro destra. Del resto il dibattito che
a piu' voci si sta svolgendo a livello nazionale dimostra tale esigenza''.
''E' evidente - ha concluso - come Follini, Casini e Cesa siano stati
gli antesignani di tale dibattito. Sarebbe una cosa interessante promuovere
una ''Vallombrosa'' calabrese''.
Caputo
(AN) “L’ospedale unico della sibaritide una grossa bufala”
18/07 ''Da 'geniale' trovata elettorale, l' annuncio dell' ospedale
unico della Sibaritide sta diventando ormai una delle piu' grosse
e grasse bufale estive mai sentite''. A sostenerlo e' stato il coordinatore
provinciale di Cosenza di An, Giuseppe Caputo. ''Il tanto sbandierato
progetto di 'ospedale unico', carente di ogni previsione finanziaria
- ha aggiunto Caputo - si sta dimostrando essere una scatola vuota,
creata ad arte per attirare elettori e per confondere un intero territorio.
La nostra attuale offerta sanitaria e' precaria. Quando dico attuale
offerta sanitaria, mi riferisco essenzialmente alla serie dei tanti
ospedali dello Ionio, in molti casi ospitanti strutture e reparti
fotocopia gli uni degli altri. Un serio e responsabile direttore di
Asl, sulla base della gravissima situazione finanziaria nazionale
e locale in tema di sanita', dovrebbe prestare la sua massima attenzione
sulla riqualificazione complessiva dell' esistente. Una seria e responsabile
gestione aziendale della sanita' locale dovrebbe avere il coraggio
di contrastare le logiche campanilistiche e operare, al contrario,
scelte radicali. Scelte difficili, ma le sole capaci, oggi, stante
il buco sanitario nazionale e locale, di avviare una riqualificazione
strutturale dell' offerta sanitaria, ad esclusivo vantaggio dell'
utenza locale. Senza cancellare o chiudere nulla, ma creando centri
di eccellenza''. ''Il centrosinistra territoriale e regionale, oggi
sostenitore della chimera dell' ospedale unico della Sibaritide -
ha concluso Caputo - ignora probabilmente che la sanita' rimane uno
dei grandi buchi neri della spesa pubblica, ma anche il fronte sociale
oggi piu' sensibile. Ammonta ad un miliardo di euro ogni anno la spesa
per prestazioni sanitarie che i pazienti del Sud vanno a richiedere
al Nord''.
A
Tropea la “festa dei giovani del mezzogiorno” organizzata
dai DS
18/07 Si terrà a Tropea, dal 18 al 23 settembre, la "Festa
dei giovani del mezzogiorno - Dal sud al Mondo". La manifestazione
è stata decisa a Roma, in un incontro presso la direzione nazionale
dei Ds alla quale hanno partecipato Armando Cirillo dell'Esecutivo
nazionale della Sinistra giovanile ed il Segretario Regionale dei
Democratici di Sinistra Carlo Guccione. La Festa dei giovani del mezzogiorno
- è scritto in una nota - inserita nel circuito nazionale delle
Feste de l'Unità tematiche, sarà un appuntamento di
incontro e confronto per circa 500 ragazze e ragazzi della Sinistra
giovanile. Un'occasione per mettere in rete le esperienze, progettare
future iniziative comuni, condividere elementi di riflessione, analisi
e proposta per fare del mezzogiorno il motore che consentirà
all'Italia di ripartire . Con la Festa dei giovani del mezzogiorno
"Dal sud al mondo", i Democratici di Sinistra della Calabria
e la Sinistra giovanile dedicano il tradizionale appuntamento estivo
alla proposta di governo dei Ds e de "L'Ulivo" per il mezzogiorno.
I protagonisti principali di questa festa - prosegue la nota dei Ds
- saranno le giovani generazioni che arriveranno in Calabria da tutte
le regioni del sud per lavorare ad una nuova idea di mezzogiorno.
Tropea è il simbolo di un mare azzurro, pulito e trasparente,
da assumere come il logo di attività di comunicazione, interscambio,
di amicizia tra giovani provenienti dalle diverse regioni del mezzogiorno.
Tropea, al tempo stesso, simboleggia la Calabria che si snoda tra
due porte d'accesso nel mediterraneo: Sibari, antica città
della Magna Grecia, e il porto di Gioiatauro. A Tropea si incontrerà
una generazione che vede nell'Europa il luogo ideale dove far crescere
una nuova concezione del ruolo dei giovani e nell'europeizzazione
dell'Italia la propria missione principale. Alla Festa dei giovani
del mezzogiorno "Dal Sud al Mondo" parteciperanno anche
i giovani di Locri, l'immagine più alta di una generazione
che vuole cambiare il mezzogiorno e l'Italia.
Franco
(AN) “Mancini senior riconobbe le qualità di Ciccio Franco”
17/07 "Sono disponibile a far vedere a Mancini un biglietto
vergato da Giacomo senior in occasione della morte di mio zio nel
quale gli si riconoscevano le sue doti di umanità e di onestà".
E' quanto ha detto Antonio Franco, nipote del leader della rivolta
di Reggio Calabria degli anni '70, stamane nel corso di una conferenza
stampa. Antonio Franco, dirigente di An, ha deciso di rendere pubblico
il testo di un biglietto inviato da Giacomo Mancini alla famiglia
di Ciccio Franco dopo che il nipote del leader socialista, Giacomo
jr, nei giorni scorsi ha criticato la decisione del comune di Reggio
Calabria di intitolare l'arena della città al leader della
rivolta. "La decisione di intitolare a mio zio l'Arena - ha aggiunto
Antonio Franco - porta la data del 16 novembre scorso, quattordicesimo
anniversario della sua morte. Uno notizia già risaputa. Lo
scorso 14 luglio è stata solo scoperta una targa in memoria
dei caduti della Rivolta per Reggio Capoluogo". Nel corso della
conferenza stampa Antonio Franco ha anche annunciato nei confronti
del parlamentare della Rosa nel Pugno, Giacomo Mancini junior, un'azione
giudiziaria a "tutela della memoria di mio zio e di quanti sono
periti nella Rivolta di Reggio. E tutto questo nell'eventualità
il parlamentare cosentino non dovesse avvertire la necessità
di scusarsi per le sue recenti dichiarazioni". "Sulla figura
del senatore Francesco Franco - ha concluso il nipote - c'é
ormai un atteggiamento positivo che non può essere messo in
discussione da nessuno. Egli visse quei giorni dolorosi con angoscia
ma mai interruppe il suo impegno totale in difesa di Reggio".
Guccione
(DS) eletto nel direttivo nazionale del partito
11/07 Il segretario regionale dei Ds, Carlo Guccione, su proposta
del segretario nazionale del partito, Piero Fassino, è stato
eletto nel direttivo nazionale dei Democratici di sinistra. L' organismo
è composto da 120 elementi eletti a livello nazionale.
Chiappetta
(Idv) “La ‘Questione Mezzogiorno’ assente dal dibattito
politico”
17/07 "Perché la 'Questione Mezzogiorno' sembra la grande
assente nell' attuale dibattito politico? La domanda non è
oziosa; se la sono posta in molti, in questi giorni, rinfocolando
un dibattito che sta per spegnersi alle prese con il solleone estivo".
A sostenerlo è stato Antonio Chiappetta, responsabile nazionale
Mezzogiorno di Italia dei Valori. "Quando - ha proseguito Chiappetta
- insieme con i rappresentanti delle altre forze che componevano la
Commissione Mezzogiorno, al tavolo del programma dell' Unione, discutemmo
di come impostare il problema, fu subito chiaro, sin da allora, che
mentre le difficoltà per il Sud apparivano macroscopicamente
evidenti (bassa crescita, burocrazia inefficiente e non di rado corrotta,
infrastrutture arcaiche e soprattutto illegalità diffusa),
si sarebbe dovuto faticare non poco per cercare di attuare le ricette
che comunque faticosamente furono individuate e messe a punto. In
effetti, vent' anni di leghismo becero non sono passati invano. Non
per nulla c' è ora chi parla di 'Questione Settentrionale'
dando al termine un significato in qualche modo equivalente a quello
della 'Questione meridionale', presente nel dibattito politico nazionale
sin dall' Unità d' Italia". "I leghisti - ha sostenuto
Chiappetta - sono andati al governo unitamente ad altre forze politiche
con le quali avevano in comune, in buona sostanza, solo la demagogia
ed i risultati si sono visti: la sinistra ha ricevuto in eredità
un' Italia che ha perso la fiducia in sé stessa, ai margini
dell' Europa, ed in recessione. Solo la ripresa del cammino con i
partner europei potrà ridare prospettive e rilancio economico
al nostro Paese. Dobbiamo avere il coraggio di riconoscere che, in
questo ambito, il problema meridionale si stempera e si riassorbe
nelle politiche comunitarie rivolte alle Regioni in ritardo di sviluppo.
Il Mezzogiorno, in effetti, è ora un problema europeo. E la
cosa non è necessariamente negativa, anzi. Si guardi alla Basilicata:
grazie all' uso equilibrato dei finanziamenti UE è riuscita
ad innalzare il proprio reddito in modo cospicuo, uscendo dalla zona
del sottosviluppo". "La stessa prospettiva - ha proseguito
Chiappetta - non è rassicurante per la nostra Calabria, perché
implica un' assunzione di responsabilità da parte della classe
politica locale. E tutti abbiamo sotto gli occhi l' ultima penosa
esibizione della maggioranza regionale in Sila, laddove un Governatore
critica la sua Giunta, nella quale la responsabilità della
scelta e dell' operato degli assessori non politici presenti è
esclusivamente sua. E purtroppo la classe politica regionale ha saputo
rispondere al consueto spettacolo di immobilismo dell' esecutivo solo
con l' idea inconcludente e chiaramente dilatoria di una 'megacommissione'
che sposta in avanti, anziché affrontare, i veri problemi".
Tripodi
(Pdci) esprime solidarietà a Infantino
17/07 ''Debbo esprimere la solidarieta' mia personale e per l' intero
Pdci calabrese al compagno Enzo Infantino, segretario provinciale
del Pdci di Reggio Calabria, fatto oggetto di un attacco calunnioso
e offensivo tanto grave da richiedere una risposta adeguata anche
nelle sedi giudiziarie''. A sostenerlo e' stato il segretario regionale
del Pdci, Michelangelo Tripodi, in ''relazione al manifesto fatto
affiggere sui muri della citta' di Palmi dal signor Giuseppe Militano,
consigliere comunale, con il quale vengo chiamato in causa nella polemica
che si e' creata dopo che lo stesso Militano ha ritenuto senza alcun
fondato motivo di uscire dal Pdci''. ''Trovo incredibile - ha proseguito
Tripodi - quanto affermato dal professor Militano che purtroppo per
lui ha perso la grande occasione di tacere sui suoi maldestri comportamenti
e si e' invece lasciato andare ai giudizi falsi e infondati che sono
un'offesa alla sua stessa intelligenza. Inoltre, visto che ne parla
nel suo manifesto, voglio ricordare ad onor del vero che alla vigilia
delle elezioni provinciali ho ritenuto opportuno telefonare a Militano
per chiedergli di mettersi a servizio del partito e di candidarsi
nel collegio provinciale di Seminara-Santa Eufemia. Nonostante le
mie sollecitazioni, il professor Militano non ha voluto accettare
la candidatura e cosi' facendo certamente non ha inteso dare alcun
contributo in un momento particolarmente impegnativo per il partito,
senza recepire la necessita' e l' urgenza di rispondere positivamente
per coprire un collegio che ancora non era stato coperto da nessun
candidato. Comportamento questo che certamente non e' esemplare e
non e' in linea con il costume e lo stile comunista''. ''Infine -
ha concluso Tripodi - rivolgo assieme al compagno Infantino, la mia
solidarieta' verso i compagni della sezione del Pdci di Palmi, che
vivono un momento particolarmente difficile e dal quale, sono certo,
usciranno piu' forti e piu' determinati''.
Laratta
(DL) “Individuare gli autori dell’omicidio Congiusta”
17/07 ''La politica non puo' restare indifferente a casi come quelli
sollevati da Mario Congiusta, papa' di Gianluca, ucciso lo scorso
anno da criminali senza scrupoli e che hanno segnato per sempre l'esistenza
di una famiglia che ha vissuto da sempre onestamente. Non possono
restare indifferenti le istituzioni che hanno in carico il caso di
Gianluca Congiusta e di tanti altri 'casi irrisolti'''. E' quanto
sostiene il parlamentare dell'Ulivo Franco Laratta raccogliendo l'appello
di Mario Congiusta lanciato ai parlamentari calabresi in cui ha chiesto
che si faccia piena luce sulla questione degli omicidi irrisolti in
Calabria e in particolare nella locride. ''Accolgo dunque - ha aggiunto
- il disperato appello del padre di Gianluca e mi faro' presto promotore
di una interrogazione parlamentare al ministro Amato per conoscere
la verita' sul barbaro assassinio di questo giovane e per sapere se
vi siano stati finora intralci o rallentamenti alle attivita' investigative''.
''Voglio auspicare - ha concluso Laratta - che tutti i parlamentari
calabresi rispondano all'appello di Congiusta cercando di sollecitare,
ciascuno per il suo, il ministro dell'Interno a fare piena luce sui
delitti di mafia in quell'area''
Napoli
(AN) “De Sena nomini una commissione d’accesso all’AS
di Palmi”
17/07 "Da un'attenta lettura della deliberazione ho potuto rendermi
conto che la Direzione Aziendale dell'As di Palmi anziché puntare
sulla tutela del malato, ha inteso, continuando così le prassi
e gli intenti assunti dalle precedenti gestioni, tutelare paradossali
scelte politiche tendenti solo a penalizzare quei Presidi Ospedalieri
storici che insistono sul territorio e che hanno da sempre profuso
grandi professionalità ed impegno a salvaguardia della salute
del cittadino". E' quanto scrive la parlamentare di An, Angela
Napoli, in una lettera aperta all'assessore regionale alla sanità,
Doris Lo Moro, ai vertici dell'As di Palmi ed al prefetto di Reggio
Calabria, Luigi De Sena. "Le Autorità - ha aggiunto -
sanno benissimo che, soprattutto per quanto riguarda il settore della
Sanità in Calabria, non è mai prevalsa in me l'appartenenza
politica o la volontà di assumere posizione di mero carattere
campanilistico e credo che ciò mi consenta di evidenziare ufficialmente
la totale disapprovazione del contenuto della deliberazione n. 159/DG
del 5 luglio 2006. Innanzitutto trovo assurdo continuare a parlare
di ennesime "soluzioni tampone" penalizzanti per alcuni
pp.oo., in concomitanza al riassetto del Piano Sanitario Regionale
ed in assenza del relativo Piano Aziendale dell'As di Palmi. Si è
sempre parlato della necessità di una riorganizzazione in rete
di tutti i pp.oo. dell'Azienda, tesa a garantire la salute dei cittadini
senza, tuttavia, penalizzare alcuna realtà territoriale. Oggi,
con il deliberato Piano d'emergenza estivo, già in parte attuato,
si intende semplicemente portare a compimento l'antico progetto, nato
nell'insana mente di qualche politico, di chiusura del p.o. di Taurianova.
Il tutto abbattendo le professionalità e la dignità
del personale della stessa Struttura Ospedaliera". "Il 7
luglio 2006 - ha proseguito Napoli - è stato decretato il blocco
dei ricoveri nel reparto di Pediatria di Taurianova per accorparlo
a quello di Polistena. Il Pronto Soccorso dello stesso Presidio verrà
riconvertito in Punto di Primo Intervento, h 12. Il servizio di Radiologia
ed il Laboratorio di Analisi dovranno svolgere la loro attività
lavorativa su h 6. Tutto per garantire Servizi e Personale al P. O.
di Polistena e per contribuire a far perdere ben circa 30 posti letto
all'intera Azienda. E non si cerchi di assecondare il tutto con la
falsa promessa dell'accorpamento della Medicina di Polistena a quella
di Taurianova. A parte le proteste di Polistena, già accolte,
la Direzione Aziendale dovrebbe spiegare chiaramente come far funzionare
una Divisione di Medicina senza un Pronto Soccorso, una Radiologia
ed un Laboratorio di Analisi funzionanti h 24! Quanto sopra non è
assolutamente addebitabile ad alcuna emergenza estiva. I litigi, e
le conseguenti assenze, presso il p.o. di Polistena sono cronici!
Nessuno ha mai inteso effettuare reali accertamenti sulla produttività
del p.o. di Polistena e compararla con quella degli altri pp.oo. dell'Azienda.
Nessuno ha mai inteso indagare sulle tante unità di personale
"imboscate" non si sa bene dove. Nessuno ha mai inteso indagare
sulle numerose certificazioni mediche usate dai tanti dipendenti che
si avvalgono di queste per non recarsi al lavoro. Nessuno ha mai indagato
sui finanziamenti elargiti con la ex legge 20 per ristrutturare intere
Divisioni senza poi utilizzarle". Credo che ormai si sia toccato
il fondo! Di fronte alla mancanza di garanzia per la salute dei cittadini,
è giunta l'ora che " paghi chi deve pagare". "Per
tale motivo - ha concluso Angela Napoli - anche alla luce delle numerose
vicende giudiziarie che hanno colpito l'As di Palmi nonché
per il riferimento che sembra della stessa azienda sia stato fatto
nella relazione d'accesso dell'As di Locri, chiedo al Prefetto Luigi
De Sena di valutare la possibilità della nomina di una Commissione
d'Accesso presso la struttura sanitaria di Palmi".
Sgobio
(PdCI) “E’ urgente porre fine alle morti bianche intervenendo
sulla sicurezza sul lavoro”
16/07 "Ieri è stata un'altra giornata nera per la sicurezza
sui luoghi di lavoro: sono morti due operai, uno di 19 anni in provincia
di Cosenza e l'altro di 35 anni a Mariano Comense. Due morti che si
vanno ad aggiungere al già lungo elenco degli ultimi giorni.
A questo punto, come affermato dallo stesso Presidente della Repubblica
in più occasioni, è sempre più urgente e necessario
affrontare concretamente questa terribile e insostenibile piaga sociale".
E| quanto afferma Pino Sgobio, Capogruppo dei Comunisti Italiani alla
Camera dei Deputati. "Il governo dell'Unione - sottolinea Sgobio
- affronti con decisione questo particolare aspetto, che fa purtroppo
notizia solo quando succedono le tragedie". "Queste tragedie,
che interrogano la politica e la società civile, necessitano
di un contrasto deciso e determinato che si può attuare attraverso
un forte intervento degli strumenti legislativi, che devono tradursi
in un maggior numero di ispettori sul lavoro, in un adeguato investimento
di risorse finanziarie e in una seria e diversa politica legislativa
sul lavoro che metta finalmente al centro il lavoratore e la sua sicurezza
e che elimini, ad esempio, tutte le storture contrattuali atipiche,
che indeboliscono il ruolo e la professionalità del lavoratore
stesso". "Per questo, come Pdci - conclude Sgobio - chiediamo
che, su tutti questi temi, e sul tema della sicurezza sul lavoro in
particolare, il governo dell'Unione apra un tavolo di discussione
tra le forze politiche di maggioranza, nell'intento di individuare
un percorso legislativo ad hoc, capace di segnare il passo e di contrastare
le intollerabili tragedie da lavoro"
Pittella
a Corigliano discute di fondi UE
16/07 Formazione dal basso destinata all'euro-progettazione e destinazione
di quota parte dei fondi europei attribuiti alle regioni per il periodo
2007-2013 come budget per il necessario co-finanziamento di progetti
comunitari. Queste alcune delle riflessioni emerse nel corso dell'incontro
che l'eurodeputato Gianni Pittella ha tenuto nella mattinata con i
due Esecutivi delle Citta' di Corigliano e di Rossano. Il primo incontro
si e' svolto a Rossano, presso la Sala Consiliare, con il sindaco
Franco Filareto, la Giunta e la Responsabile dell'Ufficio Europa comunale,
Benedetta De Vita. A seguire, Pittella ha incontrato l'Esecutivo della
Citta' di Corigliano, rappresentato dalla Vice Sindaco Adriana Grispo
e dalla Giunta al completo (assente per improvvisi impedimenti il
Sindaco De Rosis). Portando il saluto del Primo Cittadino di Corigliano,
particolare soddisfazione ha espresso l'Assessore Grispo per l'iniziativa
di Pitella di dare avvio ad progetto di un'area urbana con la Citta'
di Rossano. Pittella ha sottolineato la fattibilita' dell'iniziativa,
finanziariamente sostenibile, soprattutto se l'obiettivo da raggiungere
e' quello di creare due o tre esperti locali capaci di progettare,
rispondere ai bandi comunitari e rendicontare. Pittella ha tra l'altro
ricordato che la regione Calabria otterra', per il sessennio 2007-2013,
fondi leggermente superiori a quelli ottenuti per il periodo precedenti.
Illustrando le opportunita' offerte dalla nuova programmazione comunitaria
in tema di ambiente, nuove tecnologie e cultura, Pittella ha poi auspicato
che a livello regionale possano essere previste forme di accantonamento
di quote-parti dei nuovi fondi strutturali come budget per gli investimenti
di co-finanziamento locale per iniziative comunitarie.
Nardi
(Udc) “In autunno il chiarimento sul futuro politico dell’Udc”
16/07 ''Sara' l'autunno inoltrato il momento in cui si avviera' un
chiarimento in ordine ai prossimi orizzonti politici ed assetti istituzionali
delle coalizioni in campo, anche a livello locale''. E' quanto afferma
in una nota Giuseppe Nardi componente della direzione regionale dell'Udc.
''Non serve - ha aggiunto - accapigliarsi sul futuro del partito e
sulla sua collocazione, tanto meno sulle prospettive della Cdl in
un momento in cui neppure i leaders nazionali, Casini, Follini e Cesa
hanno le idee ben chiare. Certamente sara' opportuno che nel contempo
i partiti, dalla base, recuperino ruolo e dignita' onde evitare che
il sistema politico corra il rischio di una implosione prima ed esplosione
poi come quello del calcio. Si e' infatti indotto negli ultimi tempi
un sistema politico falsato, drogato e frutto delle oligarchie. Inizino,
pertanto, i livelli apicali dell'Udc calabrese a rendersi promotori
di un percorso che metta al centro della discussione, piu' che le
future collocazioni, il metodo di selezione della propria classe dirigente''.
''Non si possono - ha concluso Nardi - costruire gruppi dirigenti
di qualita' se agli stessi si richiede la sola propensione alla fedelta'.
Sarebbe, invece, opportuno 'allenare' i giovani quadri ad un sano
e moderato spirito critico''.
A
Reggio si intitola un’arena a Ciccio Franco: scoppiano le polemiche.
15/07 "Ciccio Franco è stato il rappresentante della
peggiore destra fascista, eversiva e stragista, collegata ai servizi
deviati con pesanti responsabilità negli anni più bui
della nostra storia repubblicana". E' quanto sostiene in una
nota il parlamentare della Rosa nel Pugno, Giacomo Mancini,
circa l'intitolazione dell'arena di Reggio a Ciccio Franco, leader
della rivolta degli anni '70. L'intitolazione è avvenuta ieri
nell'ambito del 37/mo anniversario dei moti di Reggio. "E' grave
- ha aggiunto - che gli sia stata dedicata una strada ed un' arena
della città di Reggio Calabria ed è riprovevole il tentativo
revisionista e riabilitativo della sua figura da parte del giovane
e per altri aspetti capace sindaco di Reggio". "L' intitolazione
- ha concluso Mancini - voluta dalla destra indigna, ma il silenzio
della sinistra desta non poca meraviglia".
E mentre il Sindaco di Reggio Calabria, Scopelliti,
difende il suo operato:
"Mi sembra sterile e inutile aprire delle polemiche visto che
dopo 36 anni la storia della rivolta è stata rivista".
E' quanto ha detto il sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Scopelliti,
a capo di una giunta di centrodestra, dopo le affermazioni del parlamentare
della Rosa nel Pugno, Giacomo Mancini, contro l'intitolazione dell'arena
al leader della rivolta degli anni '70, Ciccio Franco. ''Anche la
sinistra - ha aggiunto Scopelliti - in questi ultimi dieci anni ha
fatto autocritica rispetto alla rivolta. Vorrei solamente ricordare
che Ciccio Franco fu eletto senatore con un successo enorme di consensi.
E questo significa che la città riconobbe in lui il portatore
nelle istituzioni democratiche del Paese delle istanze e delle aspettative
di Reggio. E poi due anni fa io ho inaugurato la Stele a Ciccio Franco
che fu voluta dal sindaco dei Ds, Italo Falcomatà. Non mi sarei
mai immaginato che questo passaggio potesse portare ad aprire delle
polemiche visto che anche la sinistra ha fatto autocritica sui fatti
di Reggio". "Io stesso - ha proseguito - che non ho vissuto
quegli anni ho raccolto quell'esperienza in termini positivi. Porto
con me, infatti, la passione di quei tanti giovani che scesero in
piazza per l'amore di Reggio. Credo, e mi riferisco alle affermazioni
di Giacomo Mancini, che non sia giusto e corretto usare certi termini
nei confronti di Ciccio Franco. Ritengo gravi, invece, le affermazioni
del presidente della Regione Agazio Loiero al Corriere della Sera.
Per quanto ci riguarda non c'é niente di stravagante in ciò
che abbiamo fatto. In Calabria di stravagante c'é solo il governo
Loiero che è in una fase di stallo e di immobilismo"
il padre di Giacomo Mancini, Pietro, sull’editoriale
dell’Avanti in edicola domenica scrive:
"Ai sindaci spetta il compito, non facile specie nel profondo
Sud, di amministrare, con correttezza e trasparenza, le città
e di contribuire ad avviare a soluzione qualcuno dei tanti problemi
sul tappeto. Non quello di impartire lezioni di storia, parziali e
non obiettive, ai giovani su avvenimenti del recente passato, soprattutto
su quelli drammatici come la rivolta di Reggio Calabria, che hanno
provocato dolori, pubblici e privati, e hanno diviso la comunità
reggina, fomentando violenti polemiche, anche al di fuori della nostra
regione. Nei primi anni 70, l' attuale sindaco di Reggio, Giuseppe
Scopelliti, era un giovane fascista, seguace di Ciccio Franco, il
caporione missino che infiammò, con i suoi slogan truculenti,
molti suoi concittadini e " sedusse " persino alcuni ingenui
capetti dell' extra-sinistra, come Adriano Sofri, convinti di cavalcare
una genuina sollevazione popolare. Non ci scandalizza, pertanto, il
fatto che ancora oggi Scopelliti, dopo essersi abbeverato, con Fini,
Sottile e Gasparri, alle acque di Fiuggi, senta il bisogno di affermare,
pubblicamente, che i fatti di Reggio appartengono alla sua, personale,
memoria e a quella dei suoi camerati. Ma, dal momento che adesso,
come sindaco, dovrebbe rappresentare tutta la città, anche
i democratici e gli antifascisti, che non l' hanno votato, intitolando
a Ciccio Franco, sul lungomare, un anfiteatro, pomoposamente battezzato
l' " Arena dello Stretto ", l' esponente finiano avrebbe
dovuto, e potuto, evitare di fare un' esaltazione, acritica e superficiale,
dell' esperienza dei " boia chi molla ". Innanzitutto perchè,
35 anni fa, a Reggio, furono scritte alcune tra le pagine più
tristi della Calabria, del Mezzogiorno e della democrazia italiana.
Dietro ai rivoltosi di Ciccio Franco, a sua volta istigato dal principe
" nero ", il golpista Junio Valerio Borghese, c' erano gli
agrari, che finanziarono la rivolta, in quanto ferocemente contrari
all' industrializzazione della Calabria e pronti a mobilitare migliaia
di reggini in buona fede, insieme agli " ultras " neri e
a quelli " rossi " di Lotta Continua, per un obiettivo senza
significato, il " pennacchio " del capoluogo, da strappare
ai " nemici " di Catanzaro. Dal luglio del 1970 sino al
febbraio del 1971, la città fu teatro di gravi violenze dei
dimostranti contro gli agenti di polizia e i carabinieri : 1000 arresti,
5 morti, 700 feriti tra le forze dell' ordine,saccheggi , impiccagione
in piazza del effigie dell' allora segretario nazionale del PSI, Giacomo
Mancini, assalti alla prefettura, alla questura, diretta da un funzionario
valoroso, Emilio Santillo, e alle sedi dei partiti di sinistra, blocchi
stradali, ferroviari, al porto e all' aeroporto. Tanti giovani, di
destra e di sinistra, persero la vita e Ciccio Franco conquistò,
non mollandola per 20 anni, l' agognata poltrona di senatore, ma di
industrie e di nuove occasioni di lavoro, per i giovani di Reggio
e della provincia, nemmeno l' ombra. Eppure, la presenza di un consistente
nucleo di operai, nella piana di Goia Tauro, avrebbe, senza dubbio,
reso più difficile la vita alle cosche, che ancora oggi imperversano.
Ma, su tutto questo, il sindaco di Reggio ha glissato, infervorato
dallo sterile impegno a rivendicare la " memoria nera "
del suo partito, che anche a Reggio e in Calabria, e non solo a Fiuggi,
dovrebbe avere il coraggio di guardare al futuro e non limitarsi a
esaltare un passato torbido e tutt' altro che esaltante. Come ha sottolineato
il senatore finiano Matteoli, Alleanza Nazionale ha bisogno di modernità
e non di facili nostalgie. Tanto più che - ne siamo certi -
la stragrande maggioranza dei reggini chiede agli amministratori,
comunali e regionali, di centrare obiettivi concreti e di migliorare
la qualità della vita. E non rimpiange affatto le devastazioni
e i lutti, provocati dai " boia chi molla ! ".
Ed a chiudere la polemica ci pensa il nipote di Ciccio Franco
che svela: Giacomo Mancini senior scrisse a mia zia
''Le dichiarazioni di Giacomo Mancini jr suscitano in me molto stupore.
Per quanto riguarda le frasi di Agazio Loiero riportate stamane dal
Corriere della Sera vorrei solo dire che lui e' un vecchio nemico
della citta' di Reggio e quindi non mi sorprendo''. E' quanto ha detto
Antonio Franco, nipote del senatore Ciccio, circa le dichiarazioni
del parlamentare Giacomo Mancini e del presidente della regione Agazio
Loiero relative all'intitolazione dell'arena di Reggio Calabria al
leader della rivolta di Reggio degli anni '70. Per lunedi' mattina
Antonio Franco ha convocato una conferenza stampa che si svolgera'
nel comune di Reggio Calabria. ''In quell'occasione - ha concluso
- distribuiro' anche una lettera inedita di Giacomo Mancini senior
inviata a mia zia''.
In
vendita magliette inneggianti alla mafia: La Laganà “un
segnale inquietante”
15/07 "Se qualcuno impunemente ha avuto l'idea di lanciare capi
di abbigliamento che inneggiano alla mafia, questo è un segnale
inquietante di come penetra e si diffonde nel Paese la pratica del
non rispetto dei valori fondanti dello Stato democratico". E'
quanto sostiene in una nota Maria Grazia Laganà, parlamentare
dell'Ulivo e vedova del vice presidente del consiglio regionale della
Calabria, Franco Fortugno. "Questi valori - ha aggiunto - vengono
calpestati, senza difficoltà, troppe volte. Ridurre a mera
prospettiva d'introito un qualcosa che esalta la mafiosità
è qualcosa che non può che lasciare disgustati. Siamo
davanti alle solite semplificazioni, al tentativo di proporre stereotipi
che vanno sicuramente combattuti. Un'offesa iniqua e vergognosa che
infanga la memoria di quanti hanno perso la vita per avere combattuto
la mafia: magistrati, dipendenti delle forze dell'ordine, uomini politici
e del sindacato, imprenditori, semplici cittadini, tutti accomunati
dagli stessi valori di riferimento. E sono cose che offendono centinaia
di migliaia di donne e uomini che dedicano il loro impegno a combattere
con tenacia, sempre e ovunque, contro ogni abuso e violenza".
"Di recente - ha proseguito Laganà - ancora nel Mezzogiorno
migliaia di uomini e donne, sono scesi in piazza per gridare il loro
no alla mafia, per affermare lo Stato di diritto e per liberare il
territorio dalla asfissiante cappa criminale. Tantissimi giovani hanno
indossato un'altra maglietta, quella di 'Ammazzateci tutti', dal forte
grido di ribellione alla 'ndrangheta calabrese levato all'indomani
dell'uccisione di Franco Fortugno. E allora intervenga, se necessario,
chi di competenza per togliere subito dal commercio le magliette che,
facendo pubblicità alla parola mafia, offendono la dignità
dei siciliani, delle popolazioni meridionali, di tutti gli italiani
onesti". "C'é la necessità - ha concluso Laganà
- che le regioni del Mezzogiorno d'Italia possano rivivere, ora o
mai più, una nuova stagione di diritti e di doveri, di legalità
e di giustizia, in modo da evitare che qualcuno speculi ancora su
vicende che hanno caratteristiche drammatiche".
Perrelli
(Patto) scrive a Bianchi, Loiero e Oliverio “iN Calabria treni
da terzo mondo”
15/07 "E' una continua vergogna: durante ogni viaggio in partenza
da Roma, vengono messi a disposizione dei viaggiatori, treni logorati
e stantii con materiali da terzo mondo". E' quanto scrive il
segretario nazionale del Patto per il Sud, Tonino Perrelli, in una
lettera inviata al Presidente dell' Amministrazione provinciale di
Cosenza, Mario Oliverio, al Presidente della Regione Calabria, Agazio
Loiero, all'Assessore ai Trasporti, Pasquale Tripodi, e al Ministro
dei Trasporti, Alessandro Bianchi. "Mi auguro - ha concluso -
che si voglia intervenire adeguatamente in proposito per eliminare
tale situazione paradossale che dura ormai da anni"
Dall’assemblea
de “I Socialisti” a Roma apertura a RNP e al nuovo Partito
democratico
14/07 “Nel paese c’è ancora spazio politico ed
elettorale a sufficienza per un soggetto autonomo, laico, riformista,
socialista, per il quale val la pena continuare a spendere energie
ed a battersi: lo ha detto all’assemblea nazionale de “I
Socialisti”, riunita a Roma, il suo presidente on. Saverio Zavettieri.
Zavettieri – la cui relazione e poi le conclusioni, di uno stringente,
articolato e molto partecipato dibattito, hanno registrato il massimo
consenso dei delegati delle sedici regioni italiane presenti - ha
formulato anche due proposte operative, una politica, l’altra
organizzativa.
La proposta politica va in direzione dell’ipotizzata federazione
della Rosa nel Pugno e, in prospettiva, della costituzione del Partito
Democratico, che suscitano l’interesse de “I Socialisti”
che hanno conferito ampio mandato all’on, Zavettieri per aprire
contatti formali, intanto con la Rnp e con le sue componenti. La relazione
di largo respiro del presidente, condivisa dall’assemblea, affrontava
anche i temi politici del momento: dal successo sia pure di misura
del centrosinistra – con i voti determinanti de I Socialisti,
che hanno scelto di stare qui “e qui, ha ribadito Zavettieri,
intendono piantare le tende nonostante i torti subiti e le questioni
da chiarire, impegni disattesi che non si rinuncia con la forza della
persuasione e della politica, a far rispettare” -, all’economia,
alle istituzioni, al sistema politico a al sistema democratico, insomma
a tutte le istanze che attraversano la società. Quanto all’organizzazione
del partito – aspetto non secondario – l’on. Zavettieri
ha avanzato due proposte, anche queste condivise, una grande convention
politico-programmatica, da convocare nel mese di settembre (e la sede
dovrebbe essere Napoli) e il congresso da celebrare tassativamente
entro e non oltre il 31 dicembre 2006. Cinque mesi, dunque, per l’annunciata
e attesa svolta politica de “I Socialisti” che, da qui
agli appuntamenti prescelti, saranno governati da una sorta di regenza,
da un esecutivo di nove componenti rappresentativi delle varie realtà,
che terrà conto e si darà strutture territoriali snelle
e leggere con porte spalancate soprattutto ai giovani ed alle loro
aspirazioni. Un riconoscimento al ruolo e alla leadership di Zavettieri
è arrivato anche dall’on. Bobo Craxi, sottosegretario
agli Esteri, che ha approvato la relazione del presidente e che nel
suo intervento ha anche fatto pubblica ammenda di quello che egli
ha considerato un errore: avere, cioè, accettato la candidatura
nel listone dell’Ulivo in Lombardia, che a causa della sua,
del resto prevedibile, mancata elezione, ha fatto perdere a “I
Socialisti” oltre che il diritto di tribuna anche una giusta
e legittima rappresentanza al Governo Prodi, per il quale erano stati
indicati i parlamentari uscenti Crinò e Milito.
I
Giovani DL chiedono la vedova Fortugno in commissione Antimafia
14/07 "Chiediamo a gran voce che l'on. Maria Grazia Laganà
Fortugno venga proposta per entrare a far parte della Commissione
parlamentare antimafia, con la certezza che la Margherita terrà
in considerazione il nostro appello e non deluderà quel moto
di ribellione alla presenza mafiosa, avviato nei mesi scorsi anche
dai tanti giovani diellini presenti a Locri". E' quanto affermano
il presidente e il coordinatore dei Giovani della Margherita della
Calabria, Davide Grilletto e Giovanni Russo, in una lettera inviata
al presidente del Consiglio, Romano Prodi; al presidente della Margherita,
Francesco Rutelli; al capogruppo alla Camera dell'Ulivo, Dario Franceschini
e al vicepresidente dello stesso gruppo parlamentare, Gianclaudio
Bressa. "La nostra proposta - è scritto nella lettera
- deve intendersi di alto valore politico e morale. L'on. Laganà
rappresenta un caposaldo per il Partito e per i tanti giovani calabresi,
che sempre più numerosi, vogliono avvicinarsi ai nostri ideali
e alle nostre azioni, sulla scia delle posizioni di Maria Grazia Laganà
che 'cammina' sull' esempio del marito, Franco Fortugno, barbaramente
ucciso dalla 'ndrangheta il 16 ottobre dello scorso anno. Da quella
data e' partito il moto di rigenerazione morale che, provocato dai
giovani, ha investito tutta la società e continua ad estendersi
in tutta Italia. La Laganà, donna energica e battagliera, è
diventata il simbolo della lotta alla mafia e a tutte le associazioni
criminali. La vedova Fortugno rappresenta il simbolo della lotta ad
ogni tipo di illegalità e nessuno meglio di lei, soprattutto
in questo momento, può costituire la bandiera più forte
per garantire giustizia, collaborando alla formulazione di proposte
di carattere legislativo e amministrativo, opportune per rendere più
coordinata ed incisiva l' iniziativa dello Stato, delle Regioni e
degli enti locali e più adeguate tutte le intese concernenti
la prevenzione delle attività criminali, l'assistenza e la
cooperazione giudiziaria. Maria Grazia Laganà sarà in
grado di accertare e valutare la natura e le caratteristiche dei mutamenti
e delle trasformazioni del fenomeno mafioso e di tutte le sue connessioni".
"Siamo certi - concludono i giovani della Margherita - che la
presenza di Maria Grazia Laganà nella Commissione parlamentare
antimafia costituirà il vessillo della vittoria contro la prepotenza
criminale. Abbiamo completa fiducia nei presidenti Prodi e Rutelli,
in Franceschini e Bressa, che certamente sapranno cogliere l'appello
dei giovani iscritti e simpatizzanti della Margherita calabrese, che
chiedono soprattutto rappresentanza condivisa e impegnata nella lotta
alle mafie. Aspettiamo risposte certe e concrete".
Belisario
e Misiti (IDV) incontrano gli esponenti di associazioni calabresi
14/07 Il Coordinatore Nazionale Organizzativo Italia dei Valori,
Felice Belisario, ed il parlamentare calabrese dello stesso partito,
Aurelio Misiti, hanno ricevuto a Roma esponenti di associazioni e
movimenti calabresi che guardano con interesse all'Idv. Nel corso
dell'incontro - è scritto in una nota - preso atto dei recenti
successi elettorali ottenuti in Calabria e le conseguenti nuove richieste
di adesione, Belisario e Misiti hanno precisato che saranno organizzate
sul territorio calabrese manifestazioni pubbliche per continuare un
confronto serrato con la società civile e con coloro i quali
intendono impegnarsi nell'Italia dei Valori condividendone programmi
ed obiettivi. Secondo i due parlamentari l'Idv - conclude la nota
- può diventare a breve, anche in Calabria, un contenitore
politico ideale per tutti coloro che cercano una forza autenticamente
liberale e moderata, ma intransigente nel rispetto dei valori di democrazia
e legalità.
Laratta
“Positiva iniziativa di Field per l’accesso al credito”
14/07 "L'accesso al credito in Calabria è sempre più
difficile e il costo del denaro è altissimo rispetto alle regioni
del nord. Ben vengano dunque iniziative come quelle promosse dalla
Fondazione Field, un ente innovativo che in breve tempo è riuscito
ad accreditarsi nel sistema produttivo calabrese come strumento di
supporto vero per gli imprenditori". E' quanto afferma il deputato
dell'Ulivo e presidente della Commissione regionale per l'emersione
del lavoro irregolare, Franco Laratta, commentando l'iniziativa sul
credito promossa dalla Fondazione Field a Copanello. "La nostra
regione - ha aggiunto - nel settore creditizio deve cercare di recuperare
i ritardi accumulati grazie all' assenza di un sistema bancario calabrese.
Da noi, purtroppo l' unico sistema che esiste è quello di un
efficiente centro di raccolta del denaro, del prelievo sistematico
dei risparmi che i grandi istituti bancari destinano e investono in
altre aree d' Europa. Bisogna invertire questo trend e per farlo occorre
che le istituzioni facciano rete tra loro per avviare azioni congiunte
al fine di garantire forme di accesso al credito agevolate e coerenti
col territorio". Secondo Laratta "vanno potenziati i consorzi
di garanzia fidi e vanno sostenute tutte le attività come il
Fondo Emersione Calabria a supporto della microimpresa". Per
il parlamentare questo strumento deve essere "il modello ispiratore
per le nuove politiche del credito. La Calabria ha bisogno di una
sana politica creditizia anche per essere un presidio per la legalità.
In Calabria è attivo un sistema usuraio e criminale che soffoca
il sistema produttivo. Agevolare l' accesso al microcredito alle piccole
imprese equivale a togliere l' ossigeno alle organizzazioni criminali".
Il
TAR respinge il ricorso di Donnici contro Occhetto
13/07 ''Il Tar del Lazio, seconda sezione bis, presidente Giulia,
ha rigettato il ricorso presentato dall'assessore regionale Beniamino
Donnici avverso la proclamazione dell'onorevole Achille Occhetto all'Europarlamento''.
E' quanto si afferma in un comunicato dell'Ufficio stampa della Giunta
regionale. ''Le motivazioni - e' detto nel comunicato - saranno depositate
nei prossimi giorni. Lo ha reso noto lo stesso assessore Donnici,
annunciando contestualmente, di aver dato gia' mandato allo studio
del prof. Sanino di proseguire il giudizio in sede di consiglio di
Stato. Donnici ha altresi' confermato di voler procedere in sede civile
citando per danni l' onorevole Occhetto''.
Laratta
(DL) “Requisire i fabbricati di chi ha abusato dei fondi 488”
13/07 "A chi con la legge 488 ha truffato lo Stato e l'Unione
Europea, mediante artifici per ottenere impropriamente i fondi poi
destinati ad altro anziché allo scopo imprenditoriale, ritengo
ragionevole requisire i fabbricati, i macchinari e le aree su cui
sorgono le aziende destinando tutto alle cooperative ed alle imprese
sociali, al mondo del no profit ed ai giovani che vogliono fare impresa".
E' quanto sostiene in una nota il deputato dell'Ulivo Franco Laratta
circa l'alto numero di frodi ai danni dello Stato e all'Ue. "Si
tratta - ha aggiunto - di un gesto di giustizia sociale verso i cittadini
che pagano le tasse anche per finanziare lo sviluppo e la crescita
imprenditoriale. C'é necessità di recuperare le somme
lucrate e riconvertirle per dare la possibilità alle giovani
generazioni di sperimentare processi produttivi all'interno di quelle
aree che sono sorte e finanziate mediante i contributi della legge
488". Il deputato dell'Ulivo sta valutando anche di presentare
una modifica alla legge per impedire a chi ottiene le agevolazioni
finanziarie la delocalizzazione nei paesi in cui il costo del denaro
è basso e la produzione conveniente. "Credo - ha concluso
- che le attività imprenditoriali finanziate coi soldi pubblici
debbano permanere nella sede di origine. In Calabria i tentativi di
delocalizzazione sono stati numerosi e tutti andati a buon fine perché
la legge lo consente, ma ci tengo a dire che non è bello né
giusto che gli italiani debbano finanziare quegli imprenditori che
decidono, dopo il vincolo di qualche anno, di prendere i macchinari
pagati col denaro dei cittadini e andarsene in Cina".
Iovene
(DS). un DDL contro i rapporti tra politica e mafia
13/07 "Nonostante i numerosi colpi inferti alle organizzazioni
mafiose e criminali dalle Forze di Polizia e dalle indagini della
Magistratura, con l' arresto di diversi latitanti ed esponenti di
primo piano della criminalità organizzata, oltre che con il
sequestro e la confisca di beni, il fenomeno della criminalità
organizzata resta grave, confermato dai dati, così come resta
alto il rischio di intreccio, condizionamento e voto di scambio tra
mafia e politica". E' quanto afferma Nuccio Iovene, senatore
dei Ds, che ha reso noto di avere presentato, raccogliendo l' invito
avanzato dal Centro Studi Lazzati di Lamezia Terme fondato dal magistrato
di Cassazione Romano De Grazia, un disegno di legge "per intervenire
su una delle maglie deboli nell' azione di contrasto alla criminalità
organizzata, cioé i rapporti tra malaffare e politica".
Il ddl, è detto in un comunicato, è già sottoscritto
da 35 senatori: oltre a Iovene, Villecco Calipari, Rossa, Pisa, Maccanico,
Livi Bacci, Legnini, Garraffa, Ferrante, Carloni, Brutti, Bruno, Bobba,
Binetti, Bellini, Barbolini, Lusi, Casson, Galardi e Pegorer del gruppo
dell'Ulivo; Caforio di Italia dei Valori; Selva di Alleanza Nazionale;
Peterlini e Negri del gruppo delle Autonomie; Fuda del PDM; Tibaldi,
Palermi, Donati e De Petris del Gruppo Insieme con L' Unione (Verdi/PdCI);
Burani Procaccini di Forza Italia; Tecce, Malabarba, Giannini, Bonadonna
e Albonetti del gruppo di Rifondazione Comunista-Sinistra Europea.
"Il disegno di legge presentato - sostiene Iovene - prevede che
coloro i quali siano sottoposti alla misura della sorveglianza speciale
di pubblica sicurezza, così come per gli esponenti della criminalità
organizzata, e che non possono né votare né essere eletti,
siano anche sottoposti al divieto di propaganda elettorale sanzionando,
nel contempo, anche la condotta del candidato che si rivolge per la
sua propaganda al sorvegliato speciale o all' esponente della criminalità
organizzata. Si contribuisce così a recidere alle origini e
in maniera concreta l' intreccio delinquenza, politica e malaffare,
bonificando le istituzioni". "Insomma - conclude il parlamentare
- impedendo a chi è sottoposto al provvedimento di sorveglianza
speciale, o all' esponente della criminalità organizzata, di
procedere alla raccolta dei voti, lo si priva del potere contrattuale
nei confronti del politico e questi, a sua volta, non sarà
più condizionabile dalla criminalità organizzata"
Oliverio
(DL) “La A3 deve essere il trampolino di lancio per la Calabria
in Europa”
12/07 "Il completamento dei lavori sull' autostrada Salerno-Reggio
Calabria, ha una rilevanza particolare per tutto il Paese, costituendo
il collegamento principale fra Nord e Sud. Il Governo, ed in particolare
il Ministro delle Infrastrutture, hanno per questo più volte
confermato che i lavori rientrano tra quelle opere che dovranno essere
completate e sulle quali convergeranno le risorse finanziarie disponibili".
Comincia così la risposta del Ministero delle Infrastrutture
all' interrogazione, in Commissione, dei parlamentari della Margherita
Nicodemo Oliverio, Tino Iannuzzi e Salvatore Margiotta, sullo situazione
dei lavori di ammodernamento e messa in sicurezza della A3. Gli esponenti
della Margherita, dopo aver sottolineato "la priorità
di assoluta valenza strategica della politica infrastrutturale del
Paese dell' autostrada A3", ed aver evidenziato la lentezza dei
lavori nei sette maxi-lotti nella precedente legislatura "nonostante
i proclami dell' ex ministro Lunardi" e la "mancanza di
ingenti finanziamenti per l' esecuzione integrale del progetto, aggravata
da tagli e vincoli pesantissimi imposti all' Anas", avevano sottolineato
la "necessità di assicurare con sollecitudine alla stessa
Anas nuove e congrue risorse finanziarie per evitare il blocco dei
lavori, la paralisi dei cantieri per infrastrutture così vitali
a partire proprio dalla A3, la crisi di tante imprese che rischiano
di essere messe in ginocchio dai ritardi nei pagamenti per le opere
eseguite". Oliverio, Iannuzzi e Margiotta chiedevano, quindi,
di avere il quadro della situazione dei finanziamenti, nonché
i fondi occorrenti e ad oggi mancanti, la situazione aggiornata nei
sette maxi-lotti e lo stato dei singoli ed ulteriori lotti, specificando
il grado e la percentuale di avanzamento delle opere e dei cantieri.
"Proprio per dare nuovo impulso all' attività dell' Anas
e per impedire la chiusura dei cantieri per carenza di finanziamenti
- ha risposto il Ministero delle Infrastrutture - il Consiglio dei
Ministri ha approvato un decreto, ad oggi in fase di pubblicazione,
con il quale viene innalzato il limite previsto dalla legge finanziaria
2006 per i pagamenti relativi a spese di investimento di Anas, ivi
compresi quelli a valere sulle risorse derivanti dall' accensione
dei mutui, da 1.913 milioni di euro a 2.913 milioni di euro".
Per quanto riguarda il quadro relativo allo stato di avanzamento dei
lavori, secondo quanto riferito in un comunicato, il Ministero ha
messo in evidenza che secondo i dati forniti dall' Anas una serie
di lavori sui lotti sono di imminente consegna, altri in corso di
aggiudicazione e progettazione, mentre per due lotti si registrano
delle situazioni di criticità, per i quali si sta già
procedendo alla stesura dei progetti definitivi per il riappalto delle
opere. "L' autostrada A3 e le infrastrutture in generale - ha
sottolineato Oliverio - rappresentano senza ombra di dubbio le fondamenta
per mettere in piedi un percorso virtuoso capace di innescare, finalmente,
un concreto rilancio dell' economia nel Sud e della Calabria in particolare.
Per questo l' attenzione verso le infrastrutture è e sarà
al massimo livello nell' azione politica della maggioranza di centrosinistra"
Laratta
“Serve il potenziamento del Tribunale di Rossano”
12/07 "Sulla presunta soppressione o accorpamento del tribunale
di Rossano il ministro Mastella faccia chiarezza una volta per tutte".
Lo ha affermato Franco Laratta, deputato dell' Ulivo, intervenendo
dopo che il guardasigilli, nella sua audizione programmatica al Senato,
ha esplicitato la volontà di andare in direzione di un riordino
del sistema giudiziario. "Sono certo - ha aggiunto Laratta -
che il ministro della Giustizia non si sia riferito all' accorpamento
o alla soppressione del tribunale di Rossano, avendo egli stesso in
campagna elettorale espresso la volontà di un potenziamento
dell' esistente, ma è giusto che i rossanesi conoscano la verità
fino in fondo. Voglio chiedere al ministro della Giustizia un suo
diretto intervento sulla questione del tribunale di Rossano, e comunque
di quei tribunali calabresi che sarebbero oggetto del riordino come
ad esempio Lamezia Terme, al solo scopo di fare chiarezza e per evitare
facili strumentalizzazioni". "Conosco la sensibilità
del ministro - ha sottolineato il parlamentare dell' Ulivo - e so
bene quanto egli tiene, da uomo del sud, alle regioni del sud e soprattutto
alla Calabria e al suo sistema giudiziario. Un sistema ancora troppo
precario per pensare ad un ridimensionamento delle strutture e delle
funzioni. Anzi, credo che per la Calabria, per le emergenze che vive,
vada sollecitato un potenziamento degli organici della magistratura".
Per Laratta "é giusto che vi sia una razionalizzazione
del pianeta giudiziario. E' sacrosanto eliminare gli sprechi così
come si rende necessario togliere 'il gesso'. Del resto, l' idea di
ottimizzare il sistema giustizia è contemplato nello stesso
programma dell' Unione, ma ciò può riguardare la Calabria
ragionando solo in un' ottica di potenziare per rilanciare un sistema
che va sì rivisitato, ma per renderlo snello ed efficiente
in un contesto emergenziale come la Calabria e in particolare della
Provincia di Cosenza nella quale vivono quasi 800 mila abitanti"
Solidarietà
di Chieffallo e Chiarella al consigliere di Lamezia
12/07 "Nell'esprimere all'amico Vincenzo Cutrì, consigliere
comunale di Lamezia Terme, scontata solidarietà e indignazione
per quanto subito, ritengo di dover evidenziare il grave problema
della criminalità che continua ad affliggere il lametino".
E' quanto sostiene in una nota il consigliere regionale Lepoldo Chieffallo
circa le minacce ricevute dal consigliere comunale di Lamezia, Vincenzo
Cutrì. "Il lavoro meritorio - ha aggiunto - svolto dalla
magistratura e dalle forze dell'ordine, credo che debba essere suffragato
oltre che da una maggiore dotazione organica e tecnologica degli uffici
giudiziari e di forze dell'ordine (polizia, carabinieri e finanza)
anche da una più attenta e partecipata politica sociale finalizzata,
specie nelle istituzioni, ad un'elevata trasparenza, competenza e
spirito di abnegazione".
"Al Consigliere Comunale di Lamezia Terme Vincenzo Cutrì
va la mia solidarietà più viva per il vile gesto d'intimidazione
fatto da ignoti nei suoi confronti". E' quanto sostiene in una
nota il consigliere regionale Egidio Chiarella. "Quando vengono
dati questi 'tristi segnali' - ha aggiunto - bisogna alzare il tono
della politica, sostituendo alle liti giornaliere, la capacità
di programmare, sentendo il territorio in tutte le sue articolazioni.
Questo deve fare la politica, per facilitare il lavoro della Magistratura
e delle Forze dell'Ordine, la Polizia, i Carabinieri e la Finanza,
che a Lamezia sono ottimamente rappresentati a vari livelli, ma che
mancano purtroppo ancora, di una efficiente dotazione tecnologica
e organica, nonostante le prese di posizione pubbliche e chiare del
Procuratore della Repubblica di Lamezia".
Stefano
Perri eletto coordinatore regionale della FGCI
12/07 Si è svolta venerdì scorso presso la sala della
Filt-Cgil di Lamezia Terme l'Assemblea regionale della Federazione
Giovanile dei Comunisti Italiani della Calabria. Durante l'Assemblea
è stato nominato il nuovo Coordinatore Regionale, Stefano Perri,
che guiderà la Fgci fino alla prossima stagione congressuale.
"Sarà importante da qui in avanti - ha detto il neo eletto
Coordinatore Perri - costruire una rete di confronto e partecipazione
che possa coinvolgere i giovani di tutte le province. La costruzione
politica e le iniziative dovranno essere armonizzate secondo la linea
politica regionale che costruiremo insieme. La strenua lotta contro
tutte le mafie, un sistema professionale che smantelli la precarietà
e il lavoro nero e la costruzione di un sistema scolastico laico,
gratuito e all'avanguardia, questi gli obiettivi politici che i giovani
calabresi devono porsi se vogliono davvero incidere nel percorso di
cambiamento per il quale la FGCI lotta da anni". Anche in quest'ottica
è stato organizzato il primo Corso di Formazione Politica,
che si terrà a Gambarie dal 20 al 23 luglio, indirizzato proprio
ai più giovani militanti del Partito dei Comunisti Italiani.
Ha concluso i lavori dell'Assemblea il Segretario Regionale del Partito
dei Comunisti Italiani, Michelangelo Tripodi, che si é detto
soddisfatto dell'ottima organizzazione che i giovani del Partito si
stanno dando da un paio d'anni a questa parte. "E' importante
- ha detto Tripodi - che il Partito guardi sempre con maggiore interesse
all'esperienza giovanile. La Fgci in Calabria è diventata una
splendida ed importante realtà. Sono convinto che da qui in
avanti sarà possibile fare ancora meglio".
Angela
Napoli (AN) “Accertare e colpire l’abusivismo edilizio”
12/07 Angela Napoli, deputato di An, ha presentato un' interpellanza
al presidente del Consiglio, Romano Prodi, e ai ministri dell' Interno,
Giuliano Amato, e della Giustizia, Clemente Mastella, in relazione
al nubifragio del 3 luglio scorso a Vibo Valentia per sapere "se
non ritengano necessario e urgente - è scritto nel testo -
accertare e colpire le responsabilità dell' imperante abusivismo
e dissesto idrogeologico". "Il nubifragio - afferma Napoli
- ha provocato lo straripamento di alcuni fiumi e lo smottamento di
terreni che hanno causato ingenti danni alle abitazioni delle frazioni
di Vibo Marina, Bivona e Longobardi. Purtroppo, pero, le numerose
visite dei rappresentati istituzionali non hanno prodotto i conseguenti
interventi necessari alle popolazioni colpite. A distanza di cinque
giorni l' interpellante ha constatato la scarsezza di uomini e mezzi;
del tutto insufficienti le presenze degli uomini della protezione
civile, alcuni di loro, giunti da varie parti d' Italia, sono stati
costretti a ripartire a causa della mancanza di postazioni d' appoggio;
insufficiente, altresì, la presenza dei militari dell' esercito
e vigili del fuoco e pochissimi i mezzi meccanici che non hanno lavorato,
come avrebbero dovuto, 24 ore su 24". Nell' interpellanza, la
parlamentare chiede quindi di conoscere "quali urgenti iniziative
si intendano attuare per accertare le illiceità presenti nell'
organismo della Protezione civile regionale calabrese, le urgenti
iniziative che si intendano attuare per sopperire i gravi disagi che
incombono sui cittadini colpiti dall' alluvione e per far sì
che gli stessi siano trattati con pari dignità ed equità".
Al presidente Prodi e ai ministri Amato e Mastella, Napoli chiede,
infine, "se non ritengano necessario e urgente individuare un'
Autorità di controllo per garantire la equità di distribuzione
degli aiuti finanziari già stanziati e di quelli che certamente
dovranno aggiungersi".
Interrogazione
di Caruso (PRC) “Perché intervenuta la polizia ad una
manifestazioni di genitori a Roggiano?”
10/07 Il deputato di Rifondazione comunista Francesco Caruso ha presentato
un' interrogazione al Ministro dell' Interno per, e' scritto in un
comunicato, ''chiedere spiegazioni circa l' uso improprio delle forze
dell' ordine intervenute a fronteggiare una normale e legittima protesta
democratica di cittadini-genitori abitanti nel comune di Roggiano
Gravina, accusati di interruzione di pubblico servizio, ai quali,
peraltro, erano stati notificati 75 decreti penali di condanna emessi
dal Tribunale di Cosenza con sanzioni pecuniarie da 1.700 e 1.140
euro''. ''I fatti - prosegue la nota della federazione provinciale
di Cosenza del Prc - si riferiscono alla protesta di alcuni cittadini
dimoranti nella periferia di Roggiano Gravina e si sono verificati
il 23 ed il 26 settembre scorso, quando i medesimi, perlopiu' braccianti
agricoli e casalinghe, hanno inteso manifestare per l' eccessivo aumento
del ticket per lo scuolabus dei loro figlioli, tutti frequentanti
la scuola dell' obbligo, passato da 9 euro a 25 euro in conseguenza
della privatizzazione del servizio pubblico. Prima di promuovere lo
stato di agitazione, i genitori vessati avevano tentato inutilmente
di risolvere il problema in alcuni incontri avuti con il Sindaco Giuseppina
Castelli. Le iniziative del 23 e del 26 settembre, regolarmente pubblicizzate,
probabilmente sono state mal tollerate dal Sindaco, che ha inviato
una nota al Procuratore della Repubblica di Cosenza, al Comando Provinciale
dei Carabinieri ed al Prefetto, paventando una situazione di eccessivo
allarmismo rispetto alla reale determinazione degli eventi ed addirittura
denunciando nominalmente due consiglieri comunali di opposizione,
rei di aver espresso solidarieta' ai genitori infuriati. Alle pubbliche
iniziative sono intervenute copiose ed in tenuta anti sommossa le
forze dell' ordine, pure attrezzate per filmare e fotografare i padri
e le madri che manifestavano per la difesa del diritto all'istruzione
dei propri figli, quasi fossero pericolosi sovversivi''.
Laratta
e Bruno “Si all’amnistia e all’indulto”
10/07 "Si all'amnistia e all'indulto, ma anche una giustizia
più giusta e veloce". Con queste parole i parlamentari
calabresi Franco Laratta e Franco Bruno hanno concluso la loro visita
presso la Casa circondariale di Cosenza. Una visita, è scritto
in un comunicato, a cui ne seguiranno altre in altri istituti di pena,
in vista della discussione parlamentare di fine luglio sull'atteso
provvedimento di clemenza. Bruno e Laratta hanno visitato il carcere
cosentino accompagnati dalla direttrice, Maria Luisa Mendicino, dalla
vicedirettrice, Basile, e dal comandante della Polizia penitenziaria.
"La situazione del carcere di Cosenza - è stato rilevato
- dal punto di vista infrastrutturale può soddisfare varie
esigenze, essendo stato ristrutturato da pochi mesi. A compiere gran
parte dei lavori sono stati gli stessi detenuti che si sono distinti
per impegno e capacità". E questo dato, hanno sottolineato
Bruno e Laratta, è importante per i processi di riabilitazione
e reinserimento. Nel carcere, non ancora del tutto completato, sono
ospitati 145 detenuti, di cui 31 stranieri, 19 tossicodipendenti,
6 in regime di semilibertà. Non v'é dubbio, è
stato ribadito, che un provvedimento di clemenza si rende assolutamente
necessario per sfoltire le carceri. "Sono rimasto colpito - ha
affermato Laratta - dal fatto che dietro le sbarre vi sono tantissimi
giovani: fa un certo senso vedere questi ragazzi rinchiusi in una
cella con altri detenuti, a scontare una pena per i loro reati, mentre
avrebbero potuto essere liberi, con i loro coetanei, per vivere una
vita che offre loro molte possibilità. In ogni caso oggi il
pianeta penitenziario offre numerose opportunità di riscatto".
Bruno, dal canto suo, ha evidenziato la necessità di giungere
celermente ad un provvedimento di clemenza. "Nella discussione
in Parlamento - ha ribadito - porremo l' accento per una riforma complessiva
del sistema carcerario". Il senatore dell'Ulivo ha indicato tra
le priorità la necessità di interagire con gli enti
locali al fine del reinserimento. Laratta e Bruno hanno anche auspicato
che si realizzino progetti di formazione professionale finalizzati
alla qualificazione dei detenuti in modo che una volta scontata la
pena possano tornare a lavorare per sostenere le rispettive famiglie.
I due parlamentari continueranno in settimana il giro per le carcere
calabresi. "Vogliamo presentarci preparati al dibattito parlamentare;
vogliamo conoscere la condizione di vita dei detenuti calabresi e
la situazione in cui si trovano gli istituti di pena", ha detto
Bruno. Laratta si è detto disponibile a sostenere la proposta
di amnistia e indulto: "Sono troppo anni che in Italia non si
approva un provvedimento di clemenza per i detenuti; esclusi coloro
che si sono macchiati di delitti gravi, di reati di mafia e pedofilia.
I partiti devono smetterla di litigare, devono invece dare seguito
alle parole di Giovanni Paolo II che in visita al Parlamento italiano
aveva invocato con forza un provvedimento di clemenza". All'
uscita della Casa circondariale, Laratta ha incontrato brevemente
il leader del Movimento "Diritti Civili" Franco Corbelli
il quale ha sollecitato un forte impegno per il custode dell' Oasi
Francescana, Giovanni Valentini, è scritto nella nota, "detenuto
ingiustamente per un reato di ventanni fa e per il quale ha già
scontato sei anni di carcere". Laratta ha auspicato la detenzione
ai domiciliari per Valentini rassicurando Corbelli sul suo diretto
interessamento.
Loiero:
“Valorizzare il patrimonio di idee del PDM “
10/07 Il presidente della Regione Calabria, Agazio Loiero, attraverso
una lettera al coordinatore provinciale di Catanzaro del Partito democratico
meridionale, Piero Amato, ha inviato gli auguri di buon lavoro in
vista della fase organizzativa del Partito che prende il via oggi
alle Fornaci di Catanzaro. Nella lettera, Loiero scrive che "questa
assemblea del Partito democratico meridionale al quale abbiamo dato
vita e che già ha riscosso grandi consensi nella nostra Calabria,
è un passaggio politicamente significativo che va nella costruzione
del grande Partito Democratico a cui pure si sta lavorando".
"Bisogna, in questa prospettiva - aggiunge il presidente - valorizzare
il patrimonio di idee e di uomini che si è già raccolto
attorno al nostro progetto, per offrirlo, in futuro, al nuovo soggetto
politico nazionale che dovrà sostenere il presidente Prodi
e la politica unitaria del centrosinistra". "Gravosi impegni
istituzionali - conclude Loiero - mi trattengono a Roma, desidero
comunque farvi avere i miei saluti e gli auguri di buon lavoro".
Chieste
le dimissioni del segretario regionale dell’UDC
08/07 Pasquale Inzitari, consigliere nazionale dell'Udc, invita il
segretario regionale del partito, Franco Talarico, a dimettersi "in
conseguenza anche - sostiene Inzitari - degli ultimi risultati elettorali,
fortemente negativi, in un momento nel quale l'Udc si è invece
affermata nel centro e nel nord Italia". Secondo Inzitari, "la
gestione di Talarico è stata fortemente deficitaria sul piano
organizzativo, a differenza della precedente, che invece brillava
per organizzazione e confronto democratico". Il consigliere nazionale
dell' Udc esprime anche "la massima solidarietà ai giornalisti
che - dice - sono stati allontanati dal segretario Franco Talarico
durante i lavori della direzione regionale del partito, svoltasi ieri
a Lamezia. Non si può invitare la stampa - sostiene Inzitari
- per poi allontanarla al fine di nascondere all'opinione pubblica
eventuali dissensi che possono esistere all'interno della vita democratica
di un partito. Tutto questo si è verificato ieri durante il
mio intervento nella direzione regionale dell' Udc. Questa prassi
ci riporta indietro di decenni e si ricollega ad esperienze e culture
che mal si conciliano con la storia del cattolicesimo democratico.
Ritengo, inoltre, non condivisibile il modo ducesco con il quale il
segretario Talarico ha inteso interpretare il suo ruolo, nominando
in maniera del tutto arbitraria e non concertata l'esecutivo regionale.
Questo esecutivo, figlio della volontà esclusiva dell'oligarchia
di partito è del tutto privo di qualsiasi legittimazione democratica.
La direzione di ieri, svoltasi in un clima surreale, con la relazione
introduttiva del segretario che rivendicava i risultati positivi dell'Udc,
negando un'amara quanto evidente realtà che ci vede in crisi
profondissima in tutte le province calabresi, merita un'attenta riflessione".
"Stigmatizzo infine la volgare canea - conclude Inzitari - che
si è aizzata contro Franco Cimino che desiderava intervenire
nel dibattito per spiegare le sue recenti scelte politiche".
Bianchi
(DL) “Buona presenza della donne nella Giunta di Cosenza”
07/07 "Un importante passo avanti nella politica della regione.
Quattro donne presenti in giunta é un vero e proprio traguardo;
a questo punto mi auguro che sia l'inizio di una nuova era politica".
E' quanto afferma Dorina Bianchi, deputato della Margherita, che parla
di "piena soddisfazione e totale approvazione per la scelta del
sindaco Perugini". "Il mondo rosa avanza - prosegue Bianchi
- e sono convinta che, con i meccanismi di competizione o adeguamento
che subentreranno, lentamente l' esempio sarà seguito da molti.
Tutto questo segnerà una svolta positiva nella politica di
questa regione: le donne hanno grande concretezza e forte spirito
d' iniziativa ed è positivo che questo sia messo a servizio
della politica"
Pichierri
(Udc) “Aria pulita di centro”
07/07 "Gianfranco Fini ha detto, a mio avviso molto lucidamente,
che la 'Cdl cosi come l'abbiamo conosciuta è finita, rilanciando
la necessità di rivedere l'area del centrodestra e credo che
una parte considerevole e vincolante della sinistra radicale non sia
compatibile con un riformismo europeo e mondiale che è funzionale
alla modernizzazione. Per questo ci vuole aria pulita di centro".
E' quanto sostiene, in una dichiarazione, Franco Pichierri, consigliere
nazionale dell'Udc. "Aria di revisione riformatrice e di attenzione
verso il ceto medio, di premura sociale e solidale e di moderazione
nei toni, di dialogo, ma anche di ferma adesione alle politiche estere
occidentali: sono questi - aggiunge Pichierri - gli obiettivi da raggiungere.
Tutto questo può nascere anche in Calabria e come dirigente
politico seguo con molta attenzione quello che stanno facendo da anni
Enzo Damiano e Alberto De Maio e tanti altri amici cattolici e liberali.
Si tratta di una semina di idee che è trasversale ai due poli
attuali e che potrebbe divenire attualità politica nel breve
volgere di qualche mese. Si tratterà allora di uscire allo
scoperto e di vedere chi è disposto ad investire su un percorso
di centro popolare che avrà un forte legame con il mondo delle
piccole e medie imprese, dell'artigianato, del volontariato, del commercio,
dell'associazionismo, con i dipendenti pubblici. Un centro interclassista.
Noi vogliamo esserci per ricostruire un'area alternativa alla sinistra
radicale che è stata sconfitta dalla storia e che oggi ancora
condiziona i governi progressisti italiani e per ricongiungerci con
tanti amici di centro da cui oggi, ma ancora per poco, questo bipolarismo
consunto ci divide".
Sciopero
della fame al CPT di Lamezia. Caruso (Prc) “I Cpt un esperimento
fallito”
07/07 "I migranti rinchiusi nel Centro di permanenza temporanea
di Lamezia Terme 'malgrado tutto' hanno iniziato oggi lo sciopero
della fame". Lo ha riferito, in una dichiarazione, Francesco
Caruso, deputato di Rifondazione comunista, che oggi ha visitato la
struttura di accoglienza. "Li ho trovati sui tetti - ha detto
Caruso dopo aver incontrato alcuni dei manifestanti - e mi hanno annunciato
che faranno lo sciopero della fame a oltranza. Chiedono il rispetto
dei diritti minimi essenziali: igiene, assistenza legale, assistenza
alimentare. Denunciano condizioni di vita inumane e non hanno intenzione
di recedere dalla protesta. Questo ennesimo episodio dimostra ancora
una volta come ci sia poco da migliorare nei Cpt. Non basta mettere
due tendine alle finestre per migliorare la loro condizione di reclusi
forzati. I centri di permanenza sono un esperimento fallito e superato.
Bisogna andare oltre queste vere e proprie galere, avviando politiche
di inclusione nel rispetto dei diritti di questa povera gente in fuga
dalla fame e dalle guerre".
Fedele
(FI) “L’università di Reggio non è un feudo
del Ministro Bianchi”
07/07 "E' quanto mai strano, direi scandaloso, che un Ministro
della Repubblica, interferisca, partecipi, indirizzi e tenti di orientare
le scelte libere di chi è deputato all'elezione del Rettore.
L' Università di Reggio Calabria non è un feudo che
si lascia in eredità". E' quanto sostiene, in una dichiarazione,
Luigi Fedele, deputato di Forza Italia. "L' autonomia dell' Università
è inviolabile - sostiene Fedele - da sempre, tutti abbiamo
affermato e continuiamo ad affermare che, la scuola e l' Università
in particolare, debbano avere una loro autonomia che la politica non
può permettersi di intaccare. Principio, che il centrosinistra
in particolar modo ha da sempre sostenuto. E' molto singolare invece
quello che si sta verificando all' Università di Reggio dove
sono in corso le elezioni per il rinnovo della carica di rettore".
"Fino ad ora - prosegue Fedele - ci eravamo astenuti dall' intervenire
sulla vicenda perché ritenevamo e tuttora riteniamo che siano
il corpo docente, il personale amministrativo e gli studenti gli unici
soggetti legittimati a scegliere il nuovo rettore. Così non
è accaduto per altri. Pertanto sarebbe più opportuno
e più etico che il ministro Bianchi si astenesse da qualsiasi
ingerenza. Sarebbe invece molto più utile che il Ministro si
dedicasse al suo dicastero, e per quanto attiene in particolare la
Calabria, si occupasse delle questioni della viabilità e degli
interventi del Governo per fronteggiare gli ingenti danni causati
nella provincia di Vibo Valentia dal violento nubifragio abbattutosi
nei giorni scorsi. Quello che sta accadendo per il rinnovo della carica
di rettore è davvero molto grave e noi intendiamo denunciarlo
con forza". "Ci dica il Ministro piuttosto - il parlamentare
di Fi - la sua posizione circa la missione italiana in Afghanistan
visto che quando il Consiglio dei Ministri l'ha approvata, lui era
assente (malato?). I danni provocati al Sud e alla nostra regione,
dopo le sue prime esternazioni sulle grandi opere pubbliche e sul
Ponte sullo Stretto in particolare, sono ancora sotto gli occhi di
tutti tanto che il Presidente Prodi l' ha invitato a tacere".
Per Fedele "sarebbe pertanto opportuno ed auspicabile lasciare
in piena autonomia gli elettori che, ci auguriamo, possano, nella
prossima convocazione utile, scegliere finalmente il rettore della
nostra Università, il migliore che loro riterranno, nell' interesse
degli studenti e del nostro territorio. Ma, in ogni caso, liberi da
ogni condizionamento esterno".
Di
Giacomo Mancini la dichiarazione di voto sulla Commissione antimafia
della Rosa nel Pugno
07/07 Giacomo Mancini ha svolto a nome del gruppo Parlamentare della
RNP alla Camera dei Deputati la dichiarazione di voto finale a favore
delle introduzione della commissione antimafia .Questo il testo del
suo intervento: I Deputati della Rosa nel Pugno voteranno a favore
dell'istituzione della Commissione Antimafia. Durante la storia repubblicana
per sette volte è stata istituita una commissione con compiti
e funzioni simili a quella che stiamo oggi votando.
I risultati ottenuti non sempre sono stati positivi. Ad una prima
fase in cui l'attività della Commissione è stata fondamentale
per cominciare a conoscere i comportamenti, le modalità di
affiliazione e le condotte illecite delle organizzazioni criminali,
ne è seguita un'altra durante la quale l'attività della
Commissione è stata quasi ad esclusivo supporto dell'azione
istruttoria di alcune procure della Repubblica che hanno imbastito
procedimenti penali discussi e discutibili. Si è passati dall'equilibrio
garantito dalla Presidenza Alinovi e Chiaromonte alla partigianeria
dei tempi più recenti duranti i quali la Commissione è
arrivata ad accogliere e ad ascoltare criminali pluriomicidi ai quali
è stata data la credibilità che gli antichi concedevano
agli oracoli. Negli ultimi tempi poi la Commissione ha offerto l'occasione
per occupare piccoli piedistalli dai quali quelli che Leonardo Sciascia
definiva i professionisti dell'antimafia hanno impartito i loro sermoni.
Oggi con questo voto auspichiamo che si apra una nuova fase e che
la nuova Commissione parta con un nuovo slancio e un rinnovato impegno.
Dinanzi a noi ci sono nuove sfide. La prima riguarda la conoscenza
di una fenomenologia criminale in espansione che allarga la sua influenza
dagli insediamenti storici in alcune regioni meridionali a tutto il
paese ed anche fuori dai confini nazionali. La nuova criminalità
opera con nuovi e più penetranti mezzi diversificando la propria
attività illecita. E' per questo che occorre avere una conoscenza
ancora più approfondita al fine di predisporre strumenti più
adeguati per il controllo. E' qui che nasce la seconda sfida: quella
di definire strumenti di controllo che possano coniugare l'esigenza
investigativa alla salvaguardia dei diritti individuali. Infatti nella
storia della nostra democrazia è troppe volte prevalsa l'impostazione
secondo la quale la politica di prevenzione criminale migliore è
quella che limita maggiormente i diritti individuali dei singoli cittadini.
Noi socialisti e noi radicali abbiamo sempre criticato e avversato
questa impostazione. È purtroppo però essa ha trovato
troppe volte ascolto e applicazione con il varo di provvedimenti emergenziali
in materia penale, processuale e di modifica dell'ordinamento penitenziario
sui quali oggi è giusto e doveroso che la nuova Commissione
porti la sua attenzione promuovendo una valutazione molto più
attenta e molto più approfondita. Riteniamo utile che si avvii
un attento monitoraggio al fine di sapere se il costo elevatissimo
per uno stato di diritto nel comprimere i diritti individuali sia
valso in risultati positivi nel contrasto dell'attività della
criminalità organizzata. Da questo punto di vista la nostra
risposta è certamente negativa. Questa nostra valutazione riguarda
la normativa del regime carcerario del 41-bis, sul quale nella discussione
generale alcuni colleghi si sono intrattenuti e contro il quale nella
passata legislatura, noi socialisti in Parlamento ed i radicali con
una forte opera di denunzia all'opinione pubblica, ci siamo schierati.
La terza sfida che riteniamo l'attività della Commissione da
istituire dovrà affrontare è quella che riguarda il
collegamento tra la criminalità organizzata e la rappresentanza
politica e istituzionale ai diversi livelli. La riflessione ha ad
oggetto la selezione della classe dirigente che non può riguardare
l'attività della magistratura nè tanto meno le indagini
della magistratura inquirente ma al contrario deve essere patrimonio
della classe dirigente del nostro paese. La domanda che dobbiamo porci
è chi e come scegliere i candidati alle elezioni. A tal proposito
faccio notare che quei partiti che in questa aula hanno preso la parole
per proporre norme rigide sui requisiti per far parte della Commissione
antimafia sono quelli più ospitali nei confronti di soggetti
"chiacchierati" e che bussano alle loro porte soprattutto
nelle regioni meridionali. In questa direzione i recenti fatti collegati
all'omicidio del vice presidente del consiglio regionale della Calabria
stanno drammaticamente a ricordare la situazione negativa che si vive
all'interno di alcuni partiti. Sono questi i temi che la Rosa nel
Pugno porrà all'attenzione della nuova Commissione antimafia
con l'augurio che attraverso i lavori di essa potranno darsi risposte
positive al contrasto della criminalità organizzata ed insieme
risposte adeguate a chi ha a cuore la tutela dello Stato di diritto.
I
socialisti tornano alla guida di Crotone
06/07 "Con il varo della nuova Giunta Comunale guidata da Peppino
Vallone i socialisti sono ritornati nel governo della città
di Crotone, dopo un lungo periodo di assenza". E' quanto si afferma
in una nota della federazione provinciale di Crotone della Rosa nel
Pugno. "La precedente presenza nell'esecutivo comunale - prosegue
la nota - era legata a validissimi amministratori, con punte di eccellenza
raggiunte dall'indimenticabile figura del compagno Visconte Frontera
negli anni che vanno dal 1964 al 1994, da sempre legato ad un altro
punto di riferimento storico come Giacomo Mancini, fulgidi esempi
di governanti che hanno mostrato di saper ben governare. Adesso, a
ricoprire la carica di assessore al Comune di Crotone è stato
chiamato Giovanni Rizzuto. Giovane professionista, per la prima volta
affacciatosi nell'agone politico, il compagno Rizzuto rappresenta
il volto nuovo con il quale la Rosa nel pugno intende presentarsi
ai cittadini di Crotone, all'insegna della competenza, della coerenza
e della trasparenza che sono sempre stati i nostri principi cardine
laddove si è ricoperto mansioni di amministratori". "Questa
scelta, frutto del buon risultato ottenuto - è aggiunto la
nota - nel corso delle ultime elezioni comunali, rappresenta per i
socialisti della Rosa nel pugno una tappa importante, anche in considerazione
del fatto che il partito, dopo la diaspora socialista e le vicende
legate alla figura di Craxi, si era praticamente dissolto. Grazie
alla perseveranza del gruppo storico e di coloro che sono rimasti
sempre fedeli agli ideali socialisti, ed alla guida dall'attuale segretario
provinciale del partito, Giuseppe Poerio, è cominciata una
lenta ma costante ascesa, che ha portato ai lusinghieri risultati
odierni. In effetti, i socialisti della Rosa nel pugno, oggi, non
solo sono radicati profondamente nel territorio, come hanno dimostrato
gli esiti delle elezioni provinciali, regionali e nazionali, ma occupano
posizione di assoluto rilievo nell'ambito di diverse amministrazioni
del territorio". "La Federazione di Crotone - conclude -
è molto vicina agli organi nazionali del partito, come dimostra
la venuta in città di Enrico Boselli per due volte nell'arco
di un mese, e anche i nostri rappresentanti al governo sapranno mostrare
la dovuta attenzione nei confronti del nostro territorio. Auguriamo
al compagno Rizzuto ed al neo sindaco Peppino Vallone buon lavoro
ed alla Giunta una piena operatività in tempi brevi per dare
al più presto le risposte alle mille esigenze che il territorio
aspetta ormai da anni".
I
parlamentari Bruno e Laratta in visita nelle carceri calabresi
06/07 I parlamentari calabresi Franco Laratta e Franco Bruno, della
Margherita, visiteranno alcune carceri della Calabria. Lunedì
il deputato e il senatore saranno impegnati nella casa circondariale
di Cosenza. In seguito sarà la volta di altri istituti di pena
in provincia di Cosenza ed in altre località della regione.
La visita nei penitenziari, è detto in una nota, è stata
decisa in vista della discussione alla Camera sull'amnistia e l'indulto,
fissata a Roma per il prossimo 24 luglio. "Sappiamo - hanno detto
Bruno e Laratta - che la situazione nelle carceri calabresi è
estremamente difficile, ma vogliamo renderci conto da vicino della
sostenibilità delle strutture carcerarie, non solo per quanto
riguarda l'universo dei detenuti, ma anche della polizia penitenziaria
e degli operatori che quotidianamente vivono nel disagio e nella precarietà
delle strutture". I due parlamentari della Margherita esprimono
fiducia che si possa giungere "ad una soluzione positiva e condivisa
per sfoltire gli istituti di pena, anche per dare corpo allo straordinario
incipit di papa Giovanni Paolo II che facendo visita al Parlamento
qualche anno fa, fece un forte appello in favore dell'amnistia. Sono
17 anni che non si vara un simile provvedimento di clemenza e oggi
i tempi sono maturi per affrontare questo tipo di impegno con senso
di responsabilità politica e istituzionale. E il fatto che
l'argomento sia stato calendarizzato per il prossimo 24 luglio - concludono
Bruno e Laratta - è molto indicativo della volontà di
avviare una discussione seria e costruttiva in tal senso. Una volontà
che rispecchia pienamente le indicazioni programmatiche dell'Unione".
Centro Lazzati “Laratta presidente ideale
della Commissione antimafia”
06/07 "Il fenomeno mafioso in Italia, attraverso le sue molteplici
forme tentacolari, vede purtroppo la nostra regione vantare un triste
primato attraverso la ‘ndrangheta, ormai universalmente riconosciuta
come la più pericolosa ed organizzata struttura mafiosa nazionale
ed internazionale." Eì quanto scrive in una nota il Centro
Studi regionale "G. Lazzati".
L’omicidio efferato dell’On. Franco Fortugno, vice presidente
del Consiglio Regionale della Calabria, è stata la dimostrazione
più clamorosa di come la ‘ndrangheta, unitamente alle
zone grigie del malaffare e della malapolitica, abbia voluto dimostrare
con arroganza la prevalenza ormai acquisita dell’antistato sullo
Stato di diritto.
Noi del Centro Studi Regionale “Lazzati” abbiamo già
da molti anni lanciato l’allarme, di fronte al rischio che il
fenomeno mafioso non venga adeguatamente e seriamente affrontato a
livello nazionale e regionale, con il rafforzamento dell’impianto
legislativo antimafia e con un sempre più preciso e deciso
impegno dello Stato nel dedicare risorse straordinarie in termini
di Forze dell’Ordine e di Magistrati da impiegare nel territorio
calabrese, da considerare ormai come vero e proprio territorio di
frontiera su un fronte di guerra dallo Stato, a quanto appare, ancora
non pienamente recepito.
Conseguenzialmente a queste considerazioni il nostro Centro Studi
ha deciso da oltre quindici anni di imboccare la strada della lotta
concreta alla mafia, non accontentandoci della sola testimonianza
e dell’educazione alla legalità rivolta ai giovani, ma
cercando forme concrete ed incisive di lotta al fenomeno mafioso:
in questo quadro si inserisce il Disegno di Legge, ormai conosciuto
come “DdL Lazzati”, da noi ispirato nell’impianto
legislativo e tendente a impedire la possibilità di effettuare
propaganda elettorale per i soggetti sottoposti a misure di sorveglianza
speciale. Come effetto collegato a tale divieto è prevista
nell’articolato la decadenza immediata da qualsiasi carica elettiva
ottenuta per quel candidato che, con certezza processuale, fosse risultato
eletto attingendo a quei serbatoi maledetti dei voti inquinati dalla
mafia. E’ fin troppo evidente, anche alla luce dei recentissimi
sviluppi relativi alle indagini sull’omicidio Fortugno, quanta
importanza potrebbe avere una legge che chiudesse in maniera definitiva
certi rubinetti del consenso.
Pochi parlamentari coraggiosi si sono spesi senza paura su questo
fronte, e tra questi troviamo certamente un giovane parlamentare calabrese,
l’On. Franco Laratta, che sia pure di recente elezione al Parlamento
ha già dimostrato avere non solo la determinazione, ma anche
la capacità di assumersi grandi responsabilità di lotta
concreta e fattiva al fenomeno mafioso.
L’On. Laratta rappresenta quella Calabria che vuole cambiare,
che affonda le sue radici nel sangue dei suoi martiri della lotta
alla mafia come il sindacalista Giuseppe Valarioti, il giudice Antonino
Scopelliti, e di tutte le centinaia di calabresi onesti che hanno
visto la loro vita recisa dal vile piombo mafioso, e che da quel sangue
purissimo trae linfa vitale e forza morale, ed è anche forma
visibile di quella meravigliosa sinergia positiva che in Calabria
sta diventando una vera rete della legalità, che vede insieme
all’On. Laratta il nostro Centro Studi, i “ragazzi di
Locri” del movimento “E adesso ammazzateci tutti”
fondato da quel giovane coraggioso Aldo Pecora che tanto è
riuscito a fare per dare un’immagine diversa e piena di speranza
della Calabria nel resto d’Italia e nel mondo, nonché
dalla associazioni, movimenti, organizzazioni laiche e religiose,
scuole, sindacati, giovani donne e giovani uomini, padri e madri di
famiglia che hanno deciso che bisogna lottare insieme e con coraggio.
L’On. Franco Laratta può quindi, a nostro avviso, rappresentare
la persona giusta da nominare alla Presidenza della Commissione Parlamentare
Antimafia, ed in questo senso facciamo appello a tutte le forze politiche
presenti in Parlamento affinché parta dai massimi livelli Istituzionali
un chiaro messaggio di impegno concreto nella lotta alla mafia e di
speranza per tutti i cittadini che vedono finalmente una luce in fondo
al tunnel.
Papasso
(RNP) “Realizzare l’aeroporto di Sibari”
05/07 ''L'aeroporto della Sibaritide va realizzato. E' un'importante
infrastruttura necessaria per il decollo socio-economico della Sibaritide.
Respingiamo con forza le contrarieta' espresse dal ministro Bianchi
alla realizzazione di questa importante e vitale infrastruttura necessaria
per lo sviluppo della Sibaritide, del Pollino e dell'intera provincia
di Cosenza''. E' quanto ha detto il segretario provinciale di Cosenza
della Rosa nel Pugno, Gianni Papasso, nel corso di una conferenza
stampa sul tema: ''Aeroporto di Sibari: una infrastruttura per lo
sviluppo''. ''Come socialisti - ha aggiunto - assumiamo l'impegno
di lavorare in tutte le Istituzioni che ci vedono presenti (Governo,
Parlamento, Regione Calabria e Provincia) per far si' che si mettano
in atto, nel piu' breve tempo possibile, azioni concrete ai fini della
realizzazione di questa importantissima infrastruttura. Naturalmente,
attorno a questa proposta, noi ricercheremo solidarieta', consenso
e auspichiamo di poter lavorare, senza barriere partitiche, assieme
a tutte le forze politiche, sociali e sindacali''. ''Tutti insieme
per costruire - ha concluso Papasso - un nuovo processo di sviluppo
per la Sibaritide, il Pollino e l'intera provincia di Cosenza''.
Eva
Catizone nel direttivo dell’Associazione per il Partito Democratico
05/07 L' ex sindaco di Cosenza Eva Catizone è entrata a far
parte del consiglio direttivo dell' Associazione per il Partito democratico
(Apd) a conclusione di un' iniziativa che si è svolta a Roma.
Catizone, già componente del coordinamento nazionale, è
stata nominata nell' organismo composto da Gregorio Gitti (portavoce),
Giorgio Bogi, Osvaldo Cammarota, Giovanni Kessler, Claudio Lodici,
Ignazio Puleo e Riccardo Sarfatti. "Sono orgogliosa - ha detto
Catizone - di essere stata chiamata a collaborare alla fase di costruzione
di questa nuova casa comune che sarà il Partito democratico,
un luogo aperto, plurale, un luogo d' incontro e sintesi delle diverse
anime e delle diverse sensibilità del centro-sinistra. E' una
bella sfida nella quale mi impegnerò con la determinazione
di sempre, lusingata peraltro dal fatto che questo mio coinvolgimento
sia nato dal basso, all' interno di una associazione che mette in
primo piano i cittadini e i diritti di cittadinanza".
P.
Mancini “A trentanni dall’avvento di Craxi nel PSI”
04/07 (Pietro Mancini) C’ ero anch’ io a cena, da “
Piperno “, noto e vecchio ristorante del ghetto ebreo, con Giacomo
Mancini e lo stato maggiore della allora forte corrente manciniana,
in quelle serate afose del luglio 1976, che seguivano gli infuocati
dibattiti del Comitato centrale, convocato in un un brutto albergone
romano sulla via Aurelia, il Midas Palace. A mio padre, allora, pensava
una larga parte della dirigenza socialista come all’ unico uomo
forte, in grado di praticare nel corpaccione del Psi, reso molle e
indolente dalla lunga gestione di De Martino, che ne aveva legato
le sorti a quelle dei comunisti, un salutare elettrochoc. Ma Mancini,
ai suoi amici e anche a me, che avrei visto favorevolmente il suo
ritorno in campo, 4 anni dopo l’amarezza del congresso di Genova,
rispose picche, dicendo che, per rilanciarsi, il partito doveva rinnovarsi.
Nella politica, ma anche nel gruppo dirigente. Molti osservatori e
presunti storici, ancora oggi, a 30 anni dall’ avvento di Craxi
al timone del PSI, sono convinti che Giacomo Mancini sostenne la candidatura
del deputato milanese, perché certo di poterlo influenzare.
Era un rilievo, che faceva infuriare, e non poco, mio padre, che più
volte smenti’, con sdegno e irritazione, questa versione dei
fatti, che - aggiungeva, tagliente - “ qualche imbecille ha
fatto circolare “.
Bettino Craxi, allora giovane deputato della corrente di Nenni, frequentava
la nostra casa romana di piazza Cairoli dal 1968, prima dell’
unificazione Psi-Psdi. E Mancini fece il nome di Bettino, al “
Midas “, come nuovo segretario, alla fine della riunione della
direzione, convocata per prendere atto delle dimissioni dalla segreteria
di De Martino, inevitabili dopo la batosta elettorale e l’ addio
del demartiniano milanese Giovanni Mosca alla vice- segreteria. Avvicinandosi
a Craxi, Giacomo, come sempre parco di parole, gli disse : “
Bettino, questo può essere il tuo momento ! “. E l’ex
direttore dell' " Avanti ! ", Franco Gerardi, allora manciniano
e successivamente, come tanti, passato con il trionfatore del 1976,
ha ricordato cosi’ la decisiva riunione della nostra corrente
al “ Midas “ : “ Giacomo sapeva che si doveva rinnovare
e aveva i voti per decidere il nuovo segretario. Ma non voleva essere
lui a parlare contro De Martino. Perciò, conoscendo la mia
simpatia per Craxi, apri’ quella riunione, dando per primo la
parola a me. Io - ha aggiunto Gerardi – dissi pressappoco cosi’
: voi tutti sapete che io considero De Martino il peggior segretario
che il PSI abbia mai avuto. Enrico Manca sarebbe un De Martino peggiorato
per i suoi difetti. Antonio Giolitti è rimasto imbalsamato
nel ghiaccio, che l’ ha avvolto, quando è uscito dal
PCI. Non resta che sperare in Bettino. Giacomo non apri’ bocca
e la riunione fini’ li’”.
Ma i rapporti tra i due leader cominciarono presto a guastarsi, dopo
che Craxi, forse mal consigliato da qualche suo modesto collaboratore,
tento’ di emarginare Mancini, che aveva un carattere molto forte
e orgoglioso, come del resto Bettino. Fu un errore, perché
io credo che grazie a una più proficua, leale e fruttuosa collaborazione
tra Bettino e quello che Giorgio Forattini, in una celebre vignetta,
disegnò come la levatrice del nuovo segretario, avrebbe potuto
svilupparsi, ed essere ancora in campo, un partito socialista forte,
con la schiena dritta e autonomo dai comunisti. I quali, ai due ex
segretari socialisti, in vita e pure post - mortem, non hanno risparmiato
una lunga serie di comportamenti ingiusti, ostili e protervi.
Donnici
“nessun ricorso alla Commissione giuridica della UE”
04/07 "Nessun ricorso è stato presentato alla Commissione
giuridica del Parlamento Europeo contro la proclamazione di Achille
Occhetto a seguito delle dimissioni dell' onorevole Antonio Di Pietro.
E' stata semplicemente indirizzata una lettera al presidente Borrell
in cui chiedevo la sospensione della procedura di surroga in attesa
del pronunciamento delle autorità competenti". E' quanto
afferma, in una dichiarazione, Beniamino Donnici circa la notizia,
pubblicata da alcuni organi di stampa, secondo cui l' organismo del
Parlamento europeo avrebbe respinto il ricorso presentato dallo stesso
Donnici per la mancata assegnazione del seggio elettorale. "Lo
stesso Borrell, in data 7 giugno, - ha aggiunto Donnici - mi rispondeva
precisando che il Parlamento Europeo non poteva far altro che prendere
atto della proclamazione perché la competenza sui contenziosi
appartiene esclusivamente alle autorità dei singoli stati membri.
Il ricorso, infatti, è stato presentato nei termini di legge
al competente Tar del Lazio, che lo discuterà nel merito nell'udienza
fissata per il prossimo 13 luglio"
Spini
“Il nuovo partito sia in socialismo europeo”
03/07 Il membro della direzione nazionale dei Ds, Valdo Spini, ha
presentato oggi a Lamezia Terme il suo libro "Compagni siete
riabilitati! Il grano e il loglio dell'esperienza socialista 1976-2006"
presso il Teatro Umberto. All'iniziativa, presieduta da Costantino
Fittante, sono intervenuti Giuseppe Masi dell' Università della
Calabria, Santi Fedele dell'Università di Messina e Franco
Ambrogio dei Ds. Erap resente anche Rosario Olivo neoeletto sindaco
di Catanzaro. "Nel suo intervento Spini - è scritto in
una nota - ha sottolineato che siamo ormai a 30 anni esatti dal Comitato
centrale del Midas Hotel che si aprì a Roma il 12 luglio del
1976 e che portò all'elezione di Bettino Craxi alla segreteria
dello Psi. A 30 anni di distanza è giunto il momento di fare
una riflessione storica anche per discernere, come dice lo stesso
titolo del libro di Spini, il grano dal loglio dell'esperienza socialista
italiana, quello che ha avuto di positivo e quello che ha avuto di
negativo tanto più questo n una terra di grandi tradizioni
socialiste come la Calabria". "C'é un compito - ha
detto Valdo Spini che è membro della Direzione Nazionale Ds
- che ci riguarda nell'attualità, ed è quello di difendere
l'appartenenza della sinistra italiana e del riformismo italiano al
Partito del Socialismo Europeo. Ad una analisi più attenta
tutti dovrebbero convenire che non regge l'idea che l'Italia sia l'unico
paese in cui la forza di centro sinistra non appartenga al campo di
forze che vede insieme socialisti, social democratici e laburisti,
credenti e non credenti, cristiani e laici. L'appartenenza al Socialismo
Europeo è garanzia di laicità di pluralismo e di valori
identitari". Nel corso dell'incontro Valdo Spini ha anche annunciato
di avere firmato un appello che vede molti giovani protagonisti, perché
i Ds si facciano portatori esplicitamente dell' esigenza che il nuovo
partito unitario dell'Ulivo, si collochi nel Socialismo Europeo e
Internazionale.
Laratta
(DL) “I parlamentari calabresi sostengano il PDL Lazzati”
03/07 "Mi appello a tutti i parlamentari calabresi di destra
e di sinistra affinché sostengano il progetto di legge del
centro Studi Lazzati del giudice Romano De Grazia al fine di impedire
le infiltrazioni mafiose nelle istituzioni". E' quanto sostiene
in una nota deputato dell'Ulivo Franco Laratta. Nella nota, inoltre,
si auspica che il provvedimento venga calendarizzato al più
presto per "fare approvare entro la fine dell'anno un testo che
giace in parlamento da un decennio e che in questa legislatura è
stata ripresentato dalla parlamentare di An, Angela Napoli".
Laratta si dice convinto che questo tipo di iniziative, "soprattutto
quelle di contrasto alla 'ndrangheta vadano sostenute con un forte
spirito di coesione al di la' delle appartenenze politiche".
Per il parlamentare tutto il Mezzogiorno e la Calabria in particolare
"hanno bisogno di uno strumento di questa natura per stroncare
le commistioni tra segmenti della politica e la mafia, che sceglie
e utilizza i propri candidati nei vari censessi elettivi. Il ddl del
centro studi Lazzati prevede solo tre articoli a modifica della legge
n. 1423/56, per disporre il divieto di propaganda elettorale a chi
è sottoposto a misura di sorveglianza speciale". "Un
provvedimento - ha concluso Laratta - che fa decadere dalla carica
elettiva chiunque abbia beneficiato dei voti delle 'ndrine togliendo
a queste il potere contrattuale instaurato, direttamente o indirettamente,
con i politici eletti''.
Zicaro
(PLI) “Cosenza ha bisogno della sede della Corte d’Appello”
02/07 “L’iniziativa dell’On. Ennio Morrone circa
l’istituzione a Cosenza di una sezione staccata della Corte
di Appello di Catanzaro è giusta e va sostenuta da tutti i
politici cosentini senza distinzione di colore politico”. Questo
è quanto afferma Valerio Zicaro della segreteria del PLI di
Cosenza. “L’On. Morrone, -dichiara Zicaro- con tale iniziativa,
persevera in merito ad una questione aperta da moltissimi anni e che
ha visto impegnati, nel corso delle legislature, alcuni – non
tutti in verità – dei nostri parlamentari. Risultano
pretestuose e sterili le prese di posizione del Sen. Pittelli e dell’On.
Amendola che, accomunati da spirito campanilistico bipartisan, si
dicono contrari ad una legittima richiesta del territorio bruzio.
Non si tratta, infatti, come afferma Amendola, di un attacco alle
funzioni ed ai servizi del capoluogo o della creazione di “doppioni”
che rispondono a logiche territoriali. Tanto meno quanto affermato
da Pittelli, secondo cui la creazione di una sezione staccata della
Corte di Appello rappresenterebbe un’ulteriore divisione localistica”;
il rigetto di tale richiesta, inoltre, si giustificherebbe con la
circostanza che già esistano due sedi di Corte d’Appello
nel territorio calabrese. Mi permetto di sottolineare come tali affermazioni
siano, appunto, sterili e contraddittorie. E’ evidente che i
deputati catanzaresi dimentichino, in primis, che Cosenza è
la seconda provincia più vasta d’Italia in termini di
estensione territoriale. A ciò si aggiunga la conformazione
del territorio calabrese e la non eccellente rete viaria di cui la
nostra regione gode – tacendo sulle vie ed i servizi di trasporto
per la città del capoluogo di regione – per comprendere
i sacrifici che i cittadini compiano già nel raggiungere la
città di Cosenza. Orbene, se è vero che tutti vogliamo
assicurare e garantire ai cittadini un sistema giudiziario efficiente
ed adeguato alle richieste dei medesimi, credo che tale obiettivo
non possa concretizzaris solamente in termini di adeguamento numerico
dei magistrati ma anche assicurando un accesso alla giustizia –
anche nel senso fisico del termine – più veloce. L’istituzione
di una sezione staccata della Corte di Appello nella città
di Cosenza rappresenta, certamente, un ulteriore passo in avanti nella
direzione da noi tutti auspicata non solo a parole ma anche nei fatti.
Non si tratta né di logiche territoriali né di rischio
di ulteriori divisioni localistiche come affermano, rispettivamente,
Amendola e Pittelli. Credo che appartenga alla logica territoriale
la difesa strenua e senza dialogo dei c.d. servizi del capoluogo regionale,
così come è opinabile blandire il rischio di assurde
divisioni (quali poi?) quando si è sostenuto, sino ad appena
una settimana fa, una riforma costituzionale diretta ad un maggiore
raccordo tra cittadini e istituzioni territoriali. Pur essendo di
area politica contraria a quella dell’On. Morrone, noi liberali
sosteniamo e sosterremo, con convinzione, la richiesta di istituzione
di una Sezione staccata della Corte di Appello a Cosenza, perché
certi che rappresenti una risposta adeguata ai bisogni dei cittadini
di Cosenza e provincia, senza nulla togliere alla città di
Catanzaro ma, semmai, restituendo a Cosenza i servizi essenziali che
merita e di cui ha bisogno”.
A
Corigliano è nata la nuova Giunta
02/07 E' in piena attivita' da ieri la nuova giunta comunale di Corigliano
presieduta dal sindaco di centrosinistra Armando De Rosis. Nuccia
Grispo, Ds, e' stata nominata vice sindaco con deleghe alla pubblica
istruzione; Luigi Iacino, Ds, e' l'assessore all'ambiente; Pino Paldino
della Margherita ha la delega ai Lavori Pubblici; a Benedetto Di Iacovo,
Pdm, e' stato affidato l'assessorato al personale e allo sport; assessore
agli Affari Sociali, Sonia Azzaro, Comunisti Italiani; al socialista
Vincenzo Casciaro, sono stati affidati gli Affari generali e le Politiche
agricole; Mario Gallina, della Lista ''Citta' aperta'' e' il nuovo
assessore all'urbanistica; a Mario Candido e' stato affidato l'assessorato
alle Politiche Culturali. Presidente del Consiglio comunale e' stato
eletto Franco Ciro' dell'Udc.
Guerre
di campanile: Pittelli (FI) e Amendola (DS) contro la Corte d’Appello
a Cosenza
01/07 Qualcuno forse le aveva dimenticate, ma nel 2006 ancora esistono
le guerre di campanile, le guerre paesane del "non toccarmi il
mio orticello". Così è quanto sembra emergere dopo
la proposta di PDL dell'on. Morrone a proposito dell'istituzione della
Corte dl'Appello nel capoluogo della provincia più grande della
Calabria, quasi il 40% del territorio di tutta la regione, cioè
quella di Cosenza. Ma come in ogni buona guerra paesana non è
il colore politico che accomuna, bensì l'appartenenza ad un
territorio. Quindi, destra o sinistra che sia, va bene lo stesso.
Tutto serve alla causa. Ecco in integrale le due note degli on. Pittelli
di Forza Italia e dell'on Amendola, neo deputato, subentrato a Nicola
Adamo, dei DS:
"La Calabria dispone di ben due sedi di Corte d' Appello: quale
altra regione italiana, sebbene geograficamente più estesa
e demograficamente più consistente, può vantare un tale
assetto? I problemi legati all' efficienza del sistema giustizia sono
ben altri e più urgenti". E' quanto afferma Giancarlo
Pittelli, deputato di Forza Italia . "Ad ogni avvio di legislatura
- afferma Pittelli - si ripropongono temi antichi e mai risolti definitivamente
e con chiarezza. E' il caso del dibattito sull' opportunità
di istituire una nuova Corte d'appello in Calabria, a Cosenza. Non
agito mai questioni di campanile né di strenuo protezionismo
della mia città: sono convinto che la Calabria abbia bisogno
di tutto fuorché di ulteriori divisioni localistiche. Ma non
posso non rilevare come, a fronte di un programma di geografia giudiziaria
proposto dal Ministro Mastella nel corso alla Commissione Giustizia
del Senato, programma che presuppone addirittura la soppressione,
con conseguente accorpamento, di alcuni Tribunali della nostra penisola,
ci sia qualcuno che ancora insiste sulla necessità inderogabile
di istituire una nuova Corte in Calabria". "Mastella ha
proposto, ad onor del vero, - prosegue Pittelli - un programma estremamente
preciso e, per molti versi, assolutamente condivisibile nel campo
della razionalizzazione della macchina giudiziaria con l' obiettivo
di renderla più funzionale rispetto alle nuove esigenze della
società italiana. Rispetto ad essi è necessario un intervento
altrettanto urgente. In Calabria, poi, più che in altre regioni,
il problema riveste carattere di priorità assoluta: occorre
adeguare il numero dei magistrati al carico di lavoro esistente, occorre
investire le risorse finanziarie nella direzione della razionalizzazione
del lavoro e nell' incentivazione della permanenza in Calabria delle
professionalità migliori". "Allora - conclude il
parlamentare di Forza Italia - dismettiamo le sterili e demagogiche
polemiche che da decenni impegnano anche la politica calabrese e concentriamo
tutti gli sforzi affinché, anche nella nostra terra, si avvii
un percorso serio orientato all' individuazione di sistemi che garantiscano,
nel contempo, l' efficacia dell'azione e della risposta giudiziaria
e le garanzie dei cittadini".
E sulla stessa onda è i Franco Amendola
"Trovo inopportuna la proposta di legge che l'on. Giuseppe Morrone
ha presentato al fine di istituire una sezione staccata a Cosenza
della Corte d' Appello di Catanzaro e del Tribunale amministrativo
regionale". Afferma dunque, in una dichiarazione, Franco Amendola,
deputato dell' Ulivo e segretario provinciale dei Ds di Catanzaro.
"Pur rispettando le sue prerogative parlamentari, infatti, -
sostiene Amendola - ritengo che tale eventualità costituisca,
ancora una volta, un vero attacco alla città capoluogo in termini
di sottrazione di servizi e funzioni che non è più tollerabile.
Se davvero si vuole fornire un' adeguata risposta alla domanda di
efficienza nel campo giudiziario, considerato che le risorse pubbliche
continuano a diminuire, è certamente più opportuno potenziare
gli uffici già esistenti dotandoli di magistrati e personale
adeguato, invece, che pensare di creare 'doppioni' che sappiamo bene
non risolvono nulla e che, forse, rispondono più a ristrette
logiche di territorio. In questo, devo dire, non vedo nulla di nuovo.
Tanto è vero che iniziative legislative analoghe sono state
avanzate anche negli anni scorsi come in qualità di consigliere
regionale ho avuto modo di stigmatizzare". "L' esigenza
che tutti condividono - prosegue Amendola - è quella di puntare
ad una maggiore efficienza e funzionalità della macchina della
giustizia, ben sapendo che anche in altre realtà più
importanti dal punto di vista demografico ed economico, la dislocazione
delle sedi di Corte d' Appello non è in discussione. Credo
di interpretare le proteste che si registrano a Catanzaro come il
segno di un malumore dettato dalle continue spoliazioni di funzioni
che il capoluogo regionale ha subito nel corso degli anni. Da questo
punto di vista mi permetto di evidenziare che la guida autorevole
di Rosario Olivo e del centrosinistra consentirà al comune
di porre un freno a tale incresciosa situazione ed, anzi, consentirà
di avviare un nuovo percorso che consenta a Catanzaro di riprendersi
quel ruolo guida che deve caratterizzare la città capoluogo
sia in termini di rapporti più franchi e propositivi con gli
altri enti locali che con la Regione ed il Governo nazionale. Per
quanto mi riguarda mi adopererò per facilitare questo nuovo
percorso politico ed amministrativo"
Ponzio
(FI) “La Regione e la Provincia si attivino sulla Smeco”
01/07 ''Quello che sta succedendo con la Smeco e' l' esempio del
disinteresse dei nostri amministratori rispetto ai problemi drammaticamente
concreti sulla depurazione e oserei dire sull' ambiente in generale''.
Lo sostiene, in una dichiarazione, Gianfranco Ponzio, consigliere
provinciale di Cosenza di Forza Italia. ''Con toni altisonanti - aggiunge
Ponzio - l' opinione pubblica viene investita da dichiarazioni su
provvedimenti che esprimono solo numeri a tanti zeri, ma che nel concreto
non risolvono nulla. La Regione e la Provincia ci dicano come risolveranno
il problema dei 70 lavoratori della Smeco che rischiano il licenziamento
perche' l' azienda non ha i soldi per pagare gli stipendi. Mi chiedo
come sia possibile che in piena stagione estiva avvengano episodi
di protesta di dipendenti per i mancati pagamenti, che potrebbero
causare il blocco degli impianti di depurazione, aumentando inevitabilmente
l'inquinamento marino con conseguenti ricadute nel settore turistico.
Non ha senso accettare che vengano destinate ingenti risorse economiche
in settori dove il grado di emergenza e' piu' basso rispetto ad altri
che invece rischiano di esplodere nel vero senso della parola''. ''Mi
rivolgo al Presidente dell' Ato 1, Oliverio - conclude Ponzio - invitandolo
a porre immediatamente rimedio ad una situazione cosi' grave che,
qualora non venisse affrontata con la dovuta attenzione, confermerebbe
l'incapacita' politica di una sinistra non in grado di risolvere i
problemi''.