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Di Pietro in Calabria per Misisti
Di Pietro in Calabria per ufficializzare l’ingresso di Misiti in IDV. Pieno appoggio alla Giunta Loiero. Nessun ingresso della Catizone in IDV 10/01 Il rapporto tra l'ex assessore regionale Aurelio Misiti ed il leader nazionale di Italia dei valori, Antonio Di Pietro, va avanti dal 1996. Ad affermarlo sono stati stamane, nel corso di una conferenza stampa, gli stessi Di Pietro e Misiti. ''Quando ho conosciuto Misiti - ha detto Di Pietro - fino ad allora nessuno mi aveva parlato di lui e per nessuno intendo dalla Procura. Stamane oltre che ufficializzare l'ingresso di Misiti in Idv e di altre persone insieme a lui, intendiamo anche avviare il momento elettorale calabrese. Al di la' delle parole contano i fatti e lo scopo della nostra attivita' elettorale di questi mesi e' di permettere ad una rappresentanza della legalita' di andare all'interno delle istituzioni. Non dobbiamo dimenticare che situazioni come Tangentopoli senza la legalita' continuerebbero ad esistere''. Sul perche' della scelta di aderiti a Italia dei Valori, Aurelio Misiti ha detto che ''i problemi dei cittadini sono stati sempre al centro della mia azione. Cio' e' anche al centro dell'azione di Idv. In questo periodo ci sono delle difficolta' all'interno dell'Unione che, a mio avviso, devono essere analizzate tra i partiti per essere superate ma, nello stesso tempo, non dobbiamo perdere di vista un dato: La Calabria e' una regione in cui c'e' bisogno di legalita' perche' se prevale l'illegalita' la regione non cresce. I partiti devono dare esempio anche di morigeratezza, devono ridurre le uscite del bilancio e tagliare le spese inutili''. ''Con Di Pietro - ha concluso - dobbiamo porci il problema di un gruppo dirigente che si batta per la crescita effettiva di questa regione e se vince l'Unione ed Idv vincono tutti''. Pieno appoggio a Loiero Un appoggio incondizionato quello che Antonio Di Pietro ha dato questa
mattina al presidente della giunta regionale, Agazio Loiero, quando,
nel corso della conferenza stampa durante la quale e' stato ufficializzato
l'ingresso di Aurelio Misiti in Italia dei valori, incalzato dai giornalisti
sulle vicende calabresi, ha dichiarato: ''Questa mattina ho avuto
un sereno colloquio con Loiero con il quale ho fatto il viaggio in
aereo. Ringrazio il presidente perche', al di la' della stima personale,
c'e' un rispetto verso una forza politica che fa parte della sua coalizione
e lui intende rispettare, nel rispetto che noi vogliamo dare al suo
ruolo''. ''Idv chiede di svolgere il compito che i cittadini le hanno
dato - ha proseguito - non chiede teste di nessuno. Il rapporto tra
il presidente ed il suo assessore riguarda solo lui. A noi interessa
che Loiero ci dia la possibilita' di operare per dare risposte alle
richieste dei cittadini. La valutazione che Loiero dara' su Beniamino
Donnici sara' una valutazione tecnica. Noi andiamo oltre - ha aggiunto
- Il risentimento ed il rancore non fanno andare avanti. Rispetto
a questa vicenda, che consideriamo chiusa, non abbiamo nulla da dire
in merito a cio' che il presidente intende fare con i suoi collaboratori.
La rivendicazione di Loiero di potere avere un'autonoma gestione della
sua politica - ha concluso Di Pietro - ci sembra una cosa giusta.
Chiediamo solo che oggi, nel rispetto degli statuti regionali, dia
a quei partiti con cui ha vinto la possibilita' di operare''. Al momento nessun ingresso della Catizone in IDV ''Al momento non si parla di un ingresso del sindaco di Cosenza, Eva Catizone, in Italia dei valori. E' il sindaco di una coalizione che lei in questo momento rappresenta''. A dirlo e' il leader di Idv, Antonio Di Pietro, rispondendo ai giornalisti, a Lamezia Terme, alla domanda su una eventuale candidatura del sindaco di Cosenza nelle liste del partito alle prossime elezioni politiche. ''Verso la Catizone - ha proseguito Di Pietro - intendo esprimere rispetto e stima istituzionale affinche' venga messa in grado di operare. Catizone ha un solo pubblico merito che e' quello di ragionare con la propria testa e di non lasciarsi mettere i piedi sopra da questo o quel partito. Siccome Idv ritiene che la centralita' sta proprio nel fatto di chi amministra con il rispetto soprattutto dei cittadini, noi ci auguriamo che si possa trovare al piu' presto un punto di incontro tra le richieste dei partiti e la determinazione a governare senza essere condizionata, che e' una buona cosa''. Ben venga il partito democratico ma senza tante sigle 10/01 ''Ben venga il Partito democratico di cui parla Romano Prodi
purche' non si spezzetti in varie sigle''. E' quanto ha detto il leader
di Italia dei Valori, Antonio Di Pietro, che stamane, a Lamezia Terme,
ha partecipato ad un incontro organizzato dal suo partito. ''Unire
sigle - ha aggiunto - non risolve il problema se poi dietro ci sono
le stesse persone. Il Partito democratico e' un'aspirazione ma non
vorrei che dietro questo cappello nobile si inserisca il tentativo
di creare una cortina fumogena sulle persone che fanno politica. L'idea
di un Partito democratico che aggreghi le forze politiche del centrosinistra
e' un'idea senz'altro positiva che da tempo anche Italia dei Valori
porta avanti. Ma l'idea che questo Partito democratico potrebbe risolvere
le non trasparenze, le opacita' che si sono verificate all'interno
del centrosinistra, con riferimento ai casi Bancopoli, e non solo,
mi sembra davvero riduttiva. ''Il problema va affrontato - ha proseguito
Di Pietro - in modo diverso, non cambiando le sigle dei partiti ma
cambiando le teste, le facce di coloro che in nome di questo o quel
partito invece di fare il dovere pubblico hanno fatto gli interessi
personali. E se e' vero come e' vero che in questi ultimi tempi forme
di uso strumentale della politica, a destra come a sinistra, si stanno
accentuando a favore di vantaggi ed interessi personali, come dimostrano
anche recenti richieste di arresti di parlamentari di sinistra presentate
alla Camera, e' evidente che la priorita' da affrontare non e' tanto
quella di cambiare per l'ennesima volta la sigla di un partito, ma
e' quella di cambiare quella parte della classe dirigente dei partiti
che non gode e non puo' godere di fiducia da parte dei cittadini''.
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del 28/01/2004
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