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Il Presidente Ciampi scioglie le Camere. Si vota il 9-10/4
Il Presidente Ciampi ha firmato il decreto che scioglie le Camere ed ha convocato i comizi. Si vota il 9 e 10 aprile. Scattata la par condicio. Norme e calendari. Fino a giugno tre elezioni, un referendum e la nomina del nuovo Capo dello Stato Il presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, dopo aver sentito
i presidenti dei due rami del Parlamento ai sensi dell'articolo 88
della Costituzione, ha firmato il decreto di scioglimento del Senato
della Repubblica e della Camera dei Deputati, che e' stato controfirmato
dal presidente del Consiglio dei Ministri. Successivamente il presidente
della Repubblica ha firmato il decreto di convocazione dei comizi
elettorali per il rinnovo del Parlamento. Il voto si svolgera' il
9-10 aprile prossimi. I decreti sono stati controfirmati dal presidente
del Consiglio, Silvio Berlusconi, e dal ministro dell'Interno, Giuseppe
Pisanu, che si sono recati al Quirinale al termine della breve riunione
del Consiglio dei Ministri. Ne da' notizia un comunicato del Quirinale.
Questo il testo del comunicato diffuso dall'ufficio stampa del Quirinale:
Il Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, ha ricevuto
questa mattina, alle ore 13:00, al Palazzo del Quirinale, il Presidente
del Consiglio dei Ministri, Onorevole Dottor Silvio Berlusconi, il
Ministro dell'Interno, Onorevole Dottor Giuseppe Pisanu e il Sottosegretario
alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dottor Gianni Letta. Il
Presidente del Consiglio dei Ministri ha presentato per la firma i
seguenti atti deliberati dal Consiglio dei Ministri: - Il decreto
di convocazione dei comizi elettorali per l'elezione del Senato della
Repubblica e della Camera dei Deputati per il 9 e 10 aprile 2006,
nonché di determinazione della data della prima riunione delle
nuove Camere fissata per il giorno 28 aprile 2006; - Il decreto di
assegnazione alle Regioni del territorio nazionale e alle ripartizioni
della circoscrizione Estero del numero dei seggi spettanti per l'elezione
del Senato della Repubblica; - Il decreto di assegnazione alle circoscrizioni
elettorali del territorio nazionale e alle ripartizioni della circoscrizione
Estero del numero dei seggi spettanti per l'elezione della Camera
dei Deputati. Il Capo dello Stato ha firmato i suddetti decreti, che
sono stati controfirmati dal Presidente del Consiglio dei Ministri
e dal Ministro dell'Interno. La par condicio e' scattata nel momento
in cui il Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi ha firmato
il decreto di convocazione dei comizi elettorali. Ciampi: “Il confronto elettorale sia corretto” In un appello televisivo, diffuso subito dopo lo scioglimento delle
Camere, il presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi ha invitato
ad affrontare la campagna elettorale con un confronto improntato alla
reciproca correttezza tra gli schieramenti politici. Inoltre, ha invitato
i candidati a discutere sui problemi concreti dei cittadini. Ecco
il testo integrale: ''Ho firmato stamani il decreto di scioglimento
delle Camere e, poco dopo, il decreto che, vista la deliberazione
del Consiglio dei Ministri, indice le elezioni delle nuove Camere
per il 9 e 10 aprile prossimi. Si e' cosi' conclusa una legislatura,
che e' giunta sostanzialmente alla sua scadenza naturale. Si e' aperta
la campagna elettorale, con le sue precise regole. In questa circostanza
sento il dovere di riaffermare due concetti, di esprimere due auspici.
Il primo e' che il confronto elettorale, pur nella sua vivacita' dialettica,
si mantenga sempre nei limiti di reciproca correttezza, imposti dal
rispetto dovuto alla persona umana, dalla lealta' di tutti verso la
Nazione, dal prestigio dell'Italia, dall'amore di Patria. Il secondo
auspicio e' che il dibattito si sviluppi, anzi si concentri, sui problemi
che riguardano da vicino i cittadini, la loro vita, e, quindi, sulle
soluzioni proposte dalle diverse forze politiche per lo sviluppo civile,
economico e sociale dell'Italia. Sono questi i temi che gli Italiani
hanno a cuore, che gli Italiani desiderano approfondire: l'affluenza
alle urne sara' piu' numerosa; il voto di ciascun elettore piu' consapevole'' Messa in moto la macchina elettorale. Il voto e la par condicio Con la firma, avvenuta oggi, da parte del presidente della Repubblica
Carlo Azeglio Ciampi, del decreto di convocazione dei comizi elettorali
per il rinnovo del Parlamento, e' scattata anche la par condicio:
il ministro dell' Interno Giuseppe Pisanu lo ha chiarito oggi, nel
corso di una conferenza stampa nel corso della quale ha fornito tutte
le informazioni sulla prossima tornata elettorale che coinvolgera'
oltre 50 milioni di italiani il 9 e il 10 aprile prossimi. Pisanu
ha anche detto che ''il rischio di terrorismo sulle elezioni politiche
e' per ora teorico: non abbiamo segnali di alcun progetto di attentato'',
ma ha aggiunto che ''il rischio di un attentato lo dobbiamo mettere
in conto perche' la coincidenza con le elezioni, come ci insegnano
altri Paesi, puo' costituire un'attrattiva per i gruppi terroristici
che cercano non solo visibilita' ma di influenzare decisioni popolari''.
Il ministro ha poi sottolineato come destino preoccupazione ''i 101
episodi di violenza politica diffusa registrati dal 1 gennaio ad oggi'',
aggiungendo che ''e' vero che c'e' un tasso troppo alto di conflittualita'
politica nel Paese''. Il ogni caso il ministro, pur ammettendo che
la procedura elettorale e' ''piuttosto complessa e avremo qualche
difficolta' in piu' perche' operiamo con una nuova legge elettorale'',
ha assicurato che ''l'amministrazione sara' all'altezza della situazione.
Le elezioni sono il momento piu' alto e delicato della vita democratica
e vanno gestite con il massimo scrupolo e imparzialita'''. Le tappe del procedimento preparatorio al voto Gli italiani andranno dunque alle urne il 9 e il 10 aprile prossimi
mentre le nuove Camere terranno la prima seduta il 28 aprile. E' quanto
ha stabilito il decreto di convocazione dei comizi elettorali che
e' stato firmato oggi dal presidente della Repubblica Carlo Azeglio
Ciampi. Queste sono le tappe piu' importanti del procedimento elettorale
preparatorio: Chiude la XIV Legislatura. Rovente il calendario fino a giugno. Si vota per 3 elezioni e un referendum e per il nuovo Capo dello Stato. Addio alla XIV legislatura: il presidente della Repubblica ha firmato
il decreto di scioglimento delle Camere, il Consiglio dei ministri
ha indicato il 9-10 aprile come data del voto, convocato i comizi
elettorali e avviato cosi' la campagna elettorale vera e propria.
La tabella di marcia, fissata nell'incontro tra Berlusconi e Ciampi
il 26 gennaio scorso (quello che 'blindo'' il calendario di fine legislatura)
e' stata rispettata in pieno. Ora, sciolte le Camere, finisce la legislatura
e si entra nel vivo di cinque bollenti per la politica. Un periodo
nel quale l'ingorgo istituzionale supera di gran lunga quello registrato
nel 1992: da qui a giugno si susseguiranno le elezioni politiche,
quella del Capo dello Stato da parte dei nuovi 'inquilini' di Montecitorio
e Palazzo Madama, la nomina del nuovo governo, le elezioni amministrative
(per i sindaci di citta' come Roma, Milano, Napoli, Torino), le regionali
in Sicilia, il referendum confermativo sulla riforma della Costituzione.
Ecco il timing di questo semestre politicamente bollente.
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