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Congresso del Nuovo PSI verso l'unità Socialista

 

Congresso NPSI: Secondo la commissione di garanzia non è iniziato, però il dibattito continua. Craxi si chiama fuori dal Governo. L’intervento di Pannella. Polemiche Robilotta-Zavettieri.

22/10 Non e' facile raccontare un congresso che, alla seconda giornata di lavori, non si e' ancora formalmente aperto. E' ormai sera quando la Commissione di garanzia del tesseramento annuncia, in una nota ufficiale, che "non e' possibile addivenire ad un conclusione riguardo al numero dei delegati. Quindi, il V congresso del Nuovo Psi non puo' essere aperto". Intanto, pero', il dibattito prosegue e gli interventi, compreso il Pannella-show, si susseguono sul palco di fronte alla platea ' piu' focosa' che un congresso di partito abbia conosciuto da anni, tanto da far rievocare a qualcuno le 'truppe mastellate' della vecchia Dc. Stanotte la commissione tornera' a riunirsi, ma e' chiaro che, dietro l'ostacolo tecnico del numero di delegati, si nasconde un irrisolto nodo politico che, fino a questa sera, non e' stato sciolto. Sul palco, oggi, si e' addirittura sfiorata la rissa. Si arriva alle mani in attesa di una mediazione tra le due fazioni -quella che fa capo a Bobo Craxi e quella di Gianni De Michelis- che ancora non c'e'. "Il vero nodo e' politico -dice Bobo Craxi- se c'e' la volonta' politica, lo si scioglie in dieci minuti". Nel caos della Fiera di Roma dal dibattito, comunque, qualche punto fermo e' emerso. Punti che uniscono le due anime del Nuovo Psi e punti che le tengono distinte. Proviamo a raccontare i primi, innanzitutto. Sia Bobo Craxi che De Michelis sono d'accordo su un punto: portare il partito verso l'unita' socialista e l'alleanza con i radicali. Quello che divide Craxi e De Michelis sono le tappe di questo percorso. Per il figlio di Bettino il primo passo da fare e' lasciare la Cdl e uscire subito dal governo. Per De Michelis questo passaggio puo' avvenire, prima delle elezioni politiche del 2006, ma soltanto dopo che si siano "esplorate" le condizioni per raggiungere l'unita' socialista e l'alleanza con i radicali di Pannella. Ed e' su questo punto che si dovra' cercare, semmai si trovera', una mediazione possibile che scongiuri il rischio di un congresso che finisce in un nulla di fatto e magari apre le porte per un'eventuale scissione. De Michelis ha dalla sua i 'ministeriali' del partito, innanzitutto il ministro Stefano Caldoro. Ma la maggioranza della platea congressuale, benche' allo stato non ancora formalmente riconsciuta, sostiene in maggioranza con Bobo Craxi, acclamato 'segretario' piu' volte oggi , durante il suo intervento. Il figlio di Bettino spinge perche' si eviti la frattura. "Noi qui siamo fratelli, siamo gente che ha fatto risorgere un partito distrutto, a cui hanno ucciso il capo. Nel 2001 abbiamo trovato un'oasi nella nostra traversata nel deserto. Ma ora e' venuto il momento di abbandonare quell'oasi". Anche De Michelis sostiene di voler evitare ad ogni modo le scissioni e di voler portare il congresso ad una decisione. "Auspico che la notte porti consiglio, Sono ottimista". Ma chi avra' davvero vinto si vedra' luendi' mattina e lo si capira' se, la delegazione del Nuovo Psi, fara' ancora parte o meno nella Casa delle Liberta'. Misurando le forze con i numeri, comunque, Bobo Craxi avrebbe oltre il 60% dei delegati contro l’appena 22% di De Michelis.

Craxi: “Il rapporto con la Cdl si è esaurito. Opportuno che il partito esca dal Governo”

22/10 "Il rapporto con la Cdl e' definitivamente esaurito", dunque "e' opportuno" che il parlamentari del Nuovo Psi e gli esponenti al governo "assumano un atteggiamento politico coerente" scegliendo l'astensione nei confronti del governo "ferma restando la disponibilita' piena a restituire il mandato agli elettori": in altri termini, via la delegazione socialista dal governo e dalla maggioranza parlamentare. Bobo Craxi, in un intervento al Congresso che ha spezzato in due la platea, sollecita una decisione chiara ritenendo "contradditoria e confusa" la relazione del segretario Gianni De Michelis. A giudizio di Craxi, "il coraggio della scelta dei tempi e' indispensabile, ognuno deve tornare a ricostruire le proprie case", puntando decisamente verso l'unita' socialista. Craxi crede alla prospettiva comune con lo Sdi e i Radicali, che sara' magari una "ricomposizione piccola, ma comunque storica". E del resto, "davvero si pensa di esiliare il Psi nel centrodestra- attacca- per partecipare ad una incerta lotteria elettorale e per competere con la nipote del duce e Pino Rauti?". . La Cdl sta per costruire il Ppe in Italia - ricorda ai delegati - e i socialisti non possono stare in quella famiglia ''ne' per dritto ne' per storto''.. Non sarebbe meglio a quel punto, provoca Craxi, "affidare il nostro futuro alla destra italiana e consegnare direttamente nelle mani di Silvio Berlusconi in nostro simbolo?". Poi si rivolge a Stefano Caldoro, Bobo Craxi, nell'intervento al V congresso del Nuovo Psi. Si rivolge al ministro che avversa la svolta a sinistra del partito, per un riconoscimento: "Fu uno degli ultimi giovani a lasciare il Raphael". Ma in realta' l'obiettivo e' il forzista Cicchitto, che "mentre Caldoro era al Raphael- polenizza sferzante Craxi- preparava le liste di proscizione per i compagni socialisti, e oggi viene a spiegarci qual e' il posto dei riformisti...Lui- conclude secco Craxi- che mi pare uno pseudo riformista sempre in cerca di un posto".
De Michelis chiarisce che non ci sono dubbi che il Nuovo Psi non stara' piu' con la Cdl alle prossime elezioni, ma appare altrettanto evidente che non intende saltare il fosso prima di un chiarimento con Boselli e con Pannella. Come se il tempo giocasse a suo favore. Craxi ha invece fretta, forse temendo che il treno Boselli-Pannella parta senza aspettare il Garofano. . E anche Rino Formica, il piu' applaudito tra i vecchi dirigenti del vecchio Psi, avverte che non c'e' tempo da perdere. ''Cari compagni - ammonisce Formica - noi siamo come il lievito, ma il lievito per mantenere la sua vitalita' deve trovare subito la farina. Se vogliamo dare il pane del socialismo al popolo italiano che lo attende, non dobbiamo perdere tempo''. Non e' una questione di tempi per la ''destra'' del partito di Stefano Caldoro e Chiara Moroni. Entrambi parleranno domani, ma non nascondono di non aver nessuna intenzione di mettersi con Boselli e Pannella, per poi approdare tutti insieme nel centrosinistra. Anzi, il discorso di Pannella ha reso ancor piu' determinato Caldoro. Il bandolo della matassa sembra quindi essere in mano al solo De Michelis, che entro domani dovra' decidere se continuare a governare il partito con la ''destra'' di Caldoro e Moroni o con la ''sinistra'' di Bobo Craxi. Ma i rapporti sono schiaccianti. Craxi viaggia su oltre il 60% e De Michelis solo al 20.

Pannella interviene, calma la platea e chiede di decidere. Poi chiede la rettifica dal TG1

22/10 E' un Pannella in piena forma, con il suo inimitabile eloquio, quello che interviene al congresso del Nuovo Psi, proprio quando scoppia la bagarre tra i delegati. I delegati calabresi chiedono conto e ragione a Donato Robilotta per aver parlato di 'ndrangheta commentando la contestazione di ieri a De Michelis. Gli animi sono surriscaldati, e Pannella, invitato alla tribuna, prima cerca di placare i delegati che urlano, accetta che gli si infilino nel taschino della giacca una rosa rossa e un paio di garofani, smorza tutto avvertendo alla romana che cosi' si fanno due fatiche, ma sembra tutto inutile, e rinuncia a parlare. Ne approfitta Robilotta, che raggiunge il microfono per assicurare di non aver mai pronunciato la frase che gli viene contestata, e per chiedere comunque scusa ai calabresi. Parla subito dopo l'offeso, Saverio Zavettieri, il leader del Garofano in Calabria. Urla al microfono che non ha sentito Robilotta chiedergli scusa, e annuncia querele. Ma poi chiede a Pannella di tornare a parlare, e il leader radicale accetta. Inizia cosi' un discorso impossibile da riassumere, con una disgressione dietro l'altra, parentesi che si aprono dentro parentesi, facendo dimenticare all'uditorio quale fosse il periodo principale. Ma alcune cose le dice chiarissime, e le dice a De Michelis. ''Ho letto sui giornali che De Michelis chiede di esplorare ancora... come un boy scout. Ma esplorare cosa? - chiede - Lo Sdi? Noi radicali?''. Poi avverte che il tempo stringe, e che e' per questo che alla vigilia del congresso aveva dato il termine di domenica prossima. ''Mancano solo quindici settimane alla presentazione delle liste''. Pannella e' convinto che tra la gente c'e' interesse per questo nuovo soggetto politico a cui stanno dando vita socialisti e radicali. E per lui il problema non sono i simboli classici, la rosa nel pugno radicale e il garofano socialista. Si attende qualcosa di nuovo, e quindi insiste con la sua proposta di riassumere in tre nomi la nuova proposta politica, i nomi di Loris Fortuna, di Blair e di Zapatero. I tre nomi che, come ha detto ieri, per De Michelis si riassumono in un quarto nome: Bettino Craxi. Pannella risponde a De Michelis anche sul tema della laicita', e ripete piu' volte che il nuovo soggetto deve avere ''un'identita' socialista laica (laica-laica-laica), liberale, e se volete anche radicale, ma non importa''. E' una replica a De Michelis, che ieri aveva puntualizzato che i socialisti sono laici ma non laicisti, ricordando che Craxi e' stato anche il leader che ha rinnovato il concordato Stato-Chiesa. A De Michelis, Pannella ricorda che il Risorgimento fu laico e cattolico, e che il laicismo garanti' anche i cattolici. E ricorda come quelle per il divorzio e l'aborto furono ''battaglie sociali, socialiste'', perche' rispondevano a bisogni diffusi, reali, della societa' italiana. Se a De Michelis chiede di decidere, Pannella avverte anche Bobo Craxi e i suoi supporter a non sottovalutare il problema della legalita' di questo congresso. In sostanza, il leader radicale chiede che il congresso decida, ma senza lasciare dubbi sulla legittimita' della decisione finale, e quindi risolvendo il problema della commissione di garanzia che non riesce a riunirsi. ''Altrimenti - avverte - poi ci sono le contestazioni, le battaglie sul possesso della sigla, del simbolo...''. Pannella parla, parla, chiama per nome i dirigenti del Garofano, dello Sdi: Gianni, Roberto, Saverio, Bobo... Alla fine raccoglie un applauso bipartisan, l'unico registrato fino ad ora.
Singolare , l'iniziativa del TG1 che annuncia che PAnnella non ha parlato. ''I legali radicali dispongono della documentazione in base alla quale agire in giustizia contro il falso della Rai-Tv, e in particolare del Tg 1, se non si procede in modo adeguato e tempestivo alle smentite e rettifiche necessarie, per ristabilire pienamente la verita' offesa'': lo afferma in una nota Marco Pannella. ''Possiamo mettere a disposizione completa la documentazione audio-visiva del falso compiuto oggi, ai danni non miei ma del Congresso del NPSI, dal Tg1'' aggiunge il leader radicale che accusa: ''Il Tg1 ha oggi concluso il servizio dal Congresso affermando che mi sarebbe stato impedito di prendere la parola dalle contestazioni dei delegati. E' invece vero il contrario: per superare il riaccendersi di una vera e propria rissa, ho dichiarato che, se non fosse tornata la calma, non avrei preso la parola che in un altro momento Congressuale. Dopo pochi minuti la Presidenza, ormai smorzato l'alterco, mi ha di nuovo chiesto di prendere la parola. L'ho fatto e ho finito il troppo lungo intervento senza aver registrato una sola 'contestazione', interruzione ostile, con un applauso finale che ciascuno puo' valutare da Radio Radicale. Dunque, riassumendo: sono entrato nella sala mentre parlava Bobo Craxi. Prima che la Presidenza se ne accorgesse sono stato accolto da un applauso caloroso e affettuoso, oltre che da Bobo Craxi. Ho con franchezza spiegato che, al punto in cui si e' giunti, il nuovo soggetto politico promosso e avviato dallo SDI, dalla FGS, da Radicali Italiani e dall'Associazione Luca Coscioni, non potra' che accelerare i tempi per definire i propri programmi, simboli e denominazioni. Augurandosi che da parte del NPSI si giunga presto a fare altrettanto, condizione per poter poi trovare l'auspicato accordo''. ''Questo comunicato - conclude Pannella - vale come diffida a rettificare in modo adeguato e tempestivo le notizie false del TG1 e di tutti coloro che lo hanno emulato sull'audiovisivo e sulla stampa scritta on-line. Intanto i nostri legali sono stati informati dell'accaduto e dispongono della relativa documentazione''

Scoppia la bagarre tra Zavettieri e Robilotta reo di aver appellato mafiosa la delegazione calabrese

22/10 Dopo il discorso di Bobo Craxi, la platea non riprende il suo posto perche' iniziano a volare accuse all'indirizzo di Donato Robilotta, accusato da molti delegati di aver parlato, su Repubblica, di ''ndrangheta calabrese di Zavettieri''. Molti delegati salgono anche sul palco per chiedere spiegazioni, Robilotta si scusa ma sottolinea di ''non aver mai usato quella parola per descrivere le delegazioni calabresi''. Nessuno sembra credergli, tanto e' vero che la maggior parte delle persone esce fuori pronta a bloccare il congresso. Zavettieri, cerca di ristabilire la calma e prendendo la parola precisa: ''Cerchiamo di riprendere il congresso, comunque non ho sentito nessuna scusa dal compagno Robilotta, posso solo dire che mi affidero' alle vie legali per risolvere la questione''. L'ordine e' difficile da ristabilire, c'e' chi grida 'vergogna' mentre dal palco si invita di nuovo Marco Pannella a riprendere la parola, dopo l'interruzione alle prime battute.
''Non ho mai pronunciato la frase che mi viene attribuita da un noto quotidiano''. E' quanto precisa il vice segretario del Nuovo Psi Donato Robilotta, smentendo cosi' di aver commentato ieri le contestazioni al congresso del Garofano sostenendo che si trattava ''di un'aggressione organizzata dalla 'ndrangheta''. ''Ho invece dichiarato - prosegue Robilotta - che quella dei fischi organizzati e' stata un'indegna gazzarra e quella dei manifesti listati a lutto con la scritta 'De Michelis becchino' e' stata un'intimidazione''.

 

 

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