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Il Sud non può non più aspettare. Convegno nazionale della Margherita

 

Il Convegno Nazionale della Margherita : “Il Sud non può più aspettare”

19/11 Un affollatissimo Auditorium del Centro Agroalimentare di Lamezia Terme ha accolto il convegno nazionale della Margherita “Il Sud non può più aspettare. Dalla Calabria proposte e risposte”. Quando, prima degli interventi di saluto del segretario regionale del partito, Franco Bruno, e del capogruppo in Consiglio regionale, Enzo Sculco, e' stato citato il suo nome, i partecipanti alla convention si sono alzati ed hanno tributato al vice presidente del Consiglio regionale, ucciso il 16 ottobre scorso, un lungo applauso. Fortugno e' stato indicato come ''esempio di onesta' e moralita''', con l' impegno a ''seguire il suo esempio in ogni atto e in ogni iniziativa futura del partito''. Successivamente hanno preso la parola il Sindaco di Lamezia Terme Gianni Speranza e il Responsabile nazionale della Margherita per il Mezzogiorno Riccardo Villari. Cosa spinge oggi - ha detto tra l’altro Villari - centinaia e centinaia di persone ad essere qui? La nostra iniziativa non è sufficiente a motivare tanta partecipazione; c’è affetto per la famiglia Fortugno. La Margherita vuole ripartire dalla Calabria per discutere del Sud perché essa rappresenta bellezze e potenzialità: infrastrutture da potenziare, area industriale, tutto ciò che la Calabria può diventare. È un percorso che si concluderà con l’iniziativa di Milano, per contribuire ad elaborare un programma per il futuro del Paese. I lavori sono proseguiti con tre tavole rotonde.

La relazione introduttiva del coordinatore regionale Franco Bruno

C’è una speranza che aleggia anche qua in Calabria, nel Sud del Sud del continente europeo, è una speranza che accomuna tanta gente, diversa, disparata, differente, è la speranza che ha spinto tanti come noi ad andare a votare alle primarie dell’Unione. E’ la speranza nel centrosinistra e nel futuro Governo di Romano Prodi.
Ci sentiamo, e forse siamo, un emblema particolare del Sud. Siamo un territorio e una comunità per alcuni versi quasi scoraggiato. Come si fa a non essere scoraggiati quando appartieni ad una comunità regionale che in percentuale è al secondo posto nel triste primato di popolazione analfabeta; quando non hai bisogno di leggere i cartelli: se sono verdi sei sull’autostrada; unica, sempre “under costrution”; da anni, quasi scandisse con il semplice spostamento dei cantieri, simbolicamente, le tappe della tua vita; quando appartieni ad una comunità che ha i primati peggiori nella nuova Europa allargata, dalla disoccupazione, al sommerso, alle intimidazioni agli amministratori; insomma, quando i tuoi amici, quelli onesti, perbene, con i quali ti batti insieme per migliorare la politica, le istituzioni, le comunità, vengono barbaramente trucidati da assassini infami e vili, che provano a marcare con violenza cieca e sorda la loro sovranità su un territorio che dovrebbe essere un pezzo dell’Italia civile. Quando cioè scopri che qua nel Sud fronteggi una “competizione particolare”, con soggetti organizzati anomali che hanno “sede sociale” nel Sud e attività sparse nel mondo, con una loro economia, che stipendiano i propri aderenti, si avvalgono di proprie strutture militari che eseguono le sentenze emesse da loro tribunali.
Eppure non siamo rassegnati.
Basta che ti fermi a guardarlo questo Sud. Scopri tanti talenti, scopri, per esempio, che qua in Calabria la percentuale dei laureati è la più alta d’Italia; scopri generazioni che parlano più lingue, conoscono le nuove tecnologie, viaggiano, apprendono, applicano. Trovi ragazzi pronti a mobilitarsi per battersi contro la mafia e le violenze. Cominci a pensare che nell’era globale possono essere una risorsa per l’Europa e per il Paese: non più manodopera ma cervelli pronti ad agire. Sono donne, più scolarizzate degli uomini ma meno occupate, meno pagate e con posti di responsabilità inferiori. In un’Italia che ha bisogno di immigrati per fronteggiare il futuro prossimo ti viene in mente che la sfida della competitività italiana ed europea può avere bisogno dei calabresi e del Sud. Delle donne, dei giovani, delle Università, del sistema sociale, del territorio e delle risorse di questo incredibile Mezzogiorno. Ed è allora che riscopri il gusto e la passione che ti ha spinto, insieme a tanti, ad impegnarti in politica. A cercare, per esempio, col centrosinistra regionale di costruire un percorso nuovo, moderno, fortemente innovativo.
Ad immaginare risposte concrete, e ambizioni forti, a contribuire a selezionare un gruppo dirigente importante e rinnovato. Ad aiutare Agazio Loiero in quella che sembra una sorta di missione impossibile: governare in una regione difficile ma straordinaria come la nostra. La verità è che noi della Calabria, noi del Sud, possiamo essere una formidabile risorsa d’Europa. Il boom del Far East ha necessità di passare da qua e l’Europa non può fare a meno di investire in una politica di soft-security che faccia dei nostri territori l’avamposto di una nuova visione politica culturale, economica e commerciale. Possiamo veramente essere gli alfieri di un nuovo meridionalismo declinato nel contesto della globalizzazione. Abbiamo bisogno di crederci prima noi per poter richiedere solidarietà nazionali e continentali.
Non abbiamo bisogno di devolution e separatezze ma solo di strategie reali di accompagnamento nello sviluppo e di non essere dimenticati ad ogni finanziaria come ci ha tristemente abituato il governo di centrodestra.
Ecco perché siamo grati al Dipartimento del Mezzogiorno dei DL, grati a Villari e al partito tutto, che ha deciso, in continuità con un percorso antico originatosi fin dalla genesi stesso del partito, di investire ancora nel Sud e nelle sue potenzialità.
Oggi una fase del partito, di puntualizzazioni delle opzioni programmatiche della Margherita, inizia in Calabria e continuerà la prossima settimana a Milano nel Big Talk2. In questo legame simbolico tra il Sud e il Nord del Paese c’è una sorta d’idea della Nazione che caratterizza intimamente la Margherita e l’Unione tutta. Ancora una sfida da affrontare insieme, con il massimo d’unità possibile: la sfida del Paese intero. Lo facciamo con una iniziativa pensata e voluta dalla Margherita ma tenuta insieme ai DS e a quanti sono interessati al percorso riformista di costruzione del Partito Democratico assunto anche nell’ultima Assemblea federale dei DL.
E lo facciamo qua in Calabria dove i percorsi di collaborazione tra questi partiti è stato, ed è fecondo, solido, costruttivo. Qua in Calabria abbiamo costruito insieme il progetto di Governo regionale, ci siamo dotati di strutture federative tra partiti e nell’istituzione regionale. Abbiamo sperimentati per primi forme di primarie allargate alla società.
In qualche modo abbiamo vincolato il nostro futuro politico: o si riesce insieme o si perde insieme.
Vogliamo continuare, immergendoci in un contesto, quello nazionale e quello continentale, che ci interessa e ci appartiene. Forti delle nostre risorse, delle nostre potenzialità, delle nostre idee e dei nostri valori. Vogliamo farlo con Loiero e con voi tutti. Fornendo il nostro contributo a Romano Prodi ma chiedendo nel contempo impegni precisi su quanto farà il prossimo Governo qua nel Sud e in Calabria per consentirci di riagganciare rapidamente il treno della modernità.
Il Sud non può più aspettare. Noi tutti, qua, dalla Calabria avanziamo proposte e risposte nella nostra Convention. Sulla sanità, sul sociale, parlando dei nostri talenti e discutendo di Sviluppo anche nella sua funzione di strumento principe per battere e sconfiggere la criminalità. Lo facciamo con i massimi vertici della Margherita, con colleghi importanti di altre Regioni d’Italia, e insieme a rappresentanti delle forze sociali calabresi e nazionali. Continueremo ancora. Lunedì con Prodi e con tutti i leader nazionali dell’Unione a Locri, poi partecipando al lo sciopero regionale. Non molleremo. Tutto sommato sappiamo cosa vogliamo: giocarci fino in fondo la possibilità di costruirci, da protagonisti, un futuro migliore.

Rutelli: “La chiave dello sviluppo è la fiscalità di vantaggio. La devolution sarà sepolta dal voto popolare.

''Uno dei punti cardine del programma di governo del centrosinistra nella prossima legislatura sara' l' introduzione di una fiscalita' di vantaggio per le imprese che vogliono investire nel Mezzogiorno''. E? uno dei passaggi centrali dell’intervento dell’on Francesco Rutelli, leader della Margherita, intervenendo alla convention del partito sul Mezzogiorno a Lamezia Terme. ''Si tratta di una scelta fondamentale - ha aggiunto Rutelli - per attrarre investimenti nel sud che creino un' occupazione durevole. In questo senso bisogna aprire una negoziazione con l' Unione Europea per trovare una soluzione di questo tipo. Basti pensare che oggi su cento aziende straniere che investono in Italia, soltanto cinque lo fanno nel sud. Con la fiscalita' di vantaggio si possono compensare i problemi che derivano dalle difficolta' ambientali che possono registrare gli investimenti nel Mezzogiorno''.
''La devolution approvata dal Governo sara' sepolta dal voto popolare nel referendum che noi proporremo''. A inoltre sostenerlo il leader della Margherita. ''Questa e' una riforma - ha proseguito Rutelli - che provochera' l' affossamento definitivo del Sud, abbandonandolo a se stesso. Basti pensare a cosa accadra' nel settore della sanita' e alle disparita' che si creeranno in questo senso tra regioni povere e regioni ricche. Noi cancelleremo questa riforma e garantiremo al Sud una reale politica di sostegno''
Nessuna traccia della banca del sud di Tremonti
“Della banca del sud ideata dal geniale ministro Tremonti non c' e' traccia. Forse per lo sviluppo del Mezzogiorno bisognerebbe pensare ad altro''. ''Cio' che occorre avviare in realta' - ha aggiunto Rutelli - e' una seria politica del credito per fare in modo che le banche aiutino concretamente imprenditori che vogliono investire nel sud, in cui i dati sull' occupazione sono sempre piu' drammatici. C' e' una quantita' sempre piu' elevata di giovani che il lavoro neppure lo cercano perche' in questo senso sono assolutamente scoraggiati''
Ponte sullo stretto non è una priorità
''Il ponte sullo Stretto e' una priorita' soltanto nell' ottica del Governo, che in questo senso segue criteri sballati''. ''Non e' pensabile - ha aggiunto Rutelli - spendere cinque miliardi di euro per il ponte se poi le infrastrutture nel Mezzogiorno sono in condizioni di assoluta arretratezza. Penso, per esempio, all' autostrada Salerno-Reggio Calabria e alla statale 106 Ionica. Bisogna individuare, piuttosto, le vere priorita' e realizzarle e a questo ci penseremo noi col futuro governo del centrosinistra''.
In fumo i progetti di Berlusconi sulle opere pubbliche
''Dov' e' finita la lavagna sulla quale Berlusconi, a 'Porta a porta', durante la scorsa campagna elettorale elenco' i suoi progetti di opere pubbliche? Propongo di metterla all' asta perche' e' la testimonianza concreta degli impegni del Governo disattesi''. ''In realta' - ha aggiunto Rutelli - il Governo non ha favorito la realizzazione di opere pubbliche nel Mezzogiorno tagliando, per esempio, i fondi per l' Anas e per le Ferrovie dello Stato''.
La politica è sovrana. Nessuna influenza dalal Chiesa
''La politica ascolta tutti e, dunque, ascolta anche la Chiesa, ma poi decide in piena sovranita' e autonomia'' ''Sarebbe bene, dunque - ha aggiunto Rutelli - evitare esasperazioni ogni qualvolta la Chiesa esprime le sue opinioni. Tutte le opinioni sono lecite e ben accette, e quindi anche quelle della Chiesa. Nel nostro Paese c' e' una liberta' che riguarda anche i vescovi. I vescovi si sono sempre pronunciati e il loro contributo serve alla riflessione generale, ma poi la politica decide secondo le proprie responsabilita'. Io l' ho sempre ascoltata, ma non ho mai in questo senso esasperato i toni. Farebbero bene i miei colleghi della coalizione a fare altrettanto''.
Sui finanziamenti a Prodi polemiche inutili
''Per il finanziamento della campagna elettorale le polemiche sono inutili. Abbiamo sempre trovato le risorse e le troveremo anche per le prossime elezioni. Non c' e' alcun problema''. ''Quando abbiamo discusso di aspetti organizzativi e finanziari riguardanti le campagne elettorali - ha aggiunto Rutelli - abbiamo sempre trovato i giusti accordi. Le campagne elettorali hanno bisogno di risorse e noi le troveremo tutti insieme in piena intesa''.
Tenere Ciampi fuori dalle polemiche
''Il Capo dello Stato e' il Capo dello Stato ed e' bene che sia tenuto fuori dalle polemiche politiche''. Lo ha detto il presidente della Margherita, Francesco Rutelli, parlando con i giornalisti a margine della convention del partito sul Mezzogiorno, in corso a Lamezia Terme. ''E' assolutamente inopportuno - ha aggiunto - che di questo argomento si parli in questo momento perche' non puo' essere oggetto di dibattito''.

Sculco “Per la Calabria il momento più difficile”

''Non si tratta di una manifestazione ordinaria, non si tratta nemmeno di una delle tante iniziative che la Margherita ha svolto e sta svolgendo in ogni parte d' Italia in questa difficile fase politica. Questo nostro incontro e' davvero speciale perche' si svolge in una Calabria che attraversa uno dei momenti piu' difficili della sua lunga e travagliata storia''. A sostenerlo e' stato il capogruppo della Margherita in Consiglio regionale, Enzo Sculco, intervenendo, a Lamezia Terme, ai lavori della convention del partito sul tema ''Il sud non puo' piu' aspettare, dalla Calabria proposte e risposte''. ''La Calabria mai come ora - ha proseguito Sculco - rappresenta una decisiva questione nazionale con la quale bisogna misurarsi per dare slancio e vitalita' e accrescere le chance di sviluppo dell' intero Paese. Siamo qui, inoltre, e forse soprattutto, per ricordare tutti insieme la straordinaria e indimenticabile figura di Francesco Fortugno, tragicamente ucciso nel giorno delle primarie. Il suo ricordo resta indelebile nei cuori e nella mente di noi colleghi, del gruppo dirigente della Margherita ad ogni livello e di tutti i cittadini di questa regione. Tuttavia dopo la morte, tragica e tremenda dell' amico Fortugno, dopo i momenti dolorosi e solenni del pianto e del lutto, adesso occorre andare oltre la consolazione e il rimpianto''. ''In questo senso l' omicidio di Franco Fortugno - ha concluso Sculco - traccia con nettezza una linea di confine tra una vecchia situazione e una nuova realta', un vero e proprio muro che separa dalla Calabria sana e laboriosa le schegge degenerate della criminalita' e della 'ndrangheta''

Villari: “Il Mezzogiorno al centro della politica di sviluppo del paese”

''Con questa sessione sul Mezzogiorno in Calabria la Margherita inizia il percorso programmatico, perche' da qui si vuole partire per un riscatto, per una pari opportunita'. Quando andremo al Governo la nostra priorita' sara' quella del Mezzogiorno che noi intendiamo mettere al centro della politica di sviluppo del Paese''. E' quanto ha detto il responsabile del dipartimento Mezzogiorno della Margherita, Riccardo Villari, questa sera a Lamezia Terme. ''Quindi - ha concluso - un programma della Margherita imperniato sul Mezzogiorno e sull' emergenza Calabria. Noi siamo stati qui oggi accanto ad amministratori e persone coraggiose che vogliono cambiare e ci hanno dato tanti segnali di speranza''

Sindaco Speranza “Non spegnere i riflettori sulla Calabria”

''E' necessario continuare a fare in modo che i riflettori non si spengano sulla Calabria perche' questo ha gia' portato a modificare i primi atti che il Governo aveva compiuto''. Lo ha detto Gianni Speranza, sindaco di Lamezia Terme portando i saluti della citta' ai partecipanti alla convention della Margherita sul tema ''Il sud non puo' piu' aspettare, dalla Calabria proposte e risposte'' in corso di svolgimento nella citta' calabrese presenti i vertici del partito. ''Si deve puntare sui giovani - ha aggiunto Speranza - e bisogna essere verso di loro seri e coerenti lasciando una Calabria migliore di quella che c' e' adesso''

La questione meridionale e quella sanitaria e sociale

Aprendo la tavola rotonda su “La questione meridionale è anche questione sanitaria e sociale”, il Responsabile organizzativo della Margherita, on. Franco Marini, ha sottolineato che guardando al Sud, dopo più di cento anni l’obiettivo di fare dell’Italia un Paese unito è raggiunto in parte. L’illegalità e le infrastrutture sono ancora il problema di un’Italia che si proietta in Europa. La politica - ha detto ancora Marini - può dire ancora qualcosa o è solo il mercato che può risolvere questa questione? È la politica lo strumento principale per risolvere questa contraddizione. Essa può dare una spinta potente alla coesione quando ha serietà e competenze per andare avanti. Si può dividere l’azione della politica verso il Sud - ha proseguito l’on. Marini - in due cicli di spesa straorinaria: la spinta degli anni Cinquanta, soprattutto sul sistema idrico; con il ministro Pastore, tra il Sessanta e il Settanta, ci fu il contraddittorio sforzo di un’industrializzazione in cui si puntò su industrie di base: fu un errore storico. Poi, il tentativo serio dei governi di centrosinistra nel decennio passato: sulla base dell’idea di concertazione si creò uno strumento capace di dare forte scossa e attivare l’autopropulsione allo sviluppo, uno strumento cancellato da questo governo. Sono convinto che lo sforzo per la coesione del Paese nel quadro europeo deve essere il primo punto nel programma del centrosinistra.
L’on. Alfonso Andria, europarlamentare eletto nella circoscrizione meridionale, ha messo in evidenza come sulla questione sanitaria non è certamente con venti diverse Sanità che si risolverà il problema. Sulla devolution - ha detto ancora - ci attende una grande civile battaglia. Il centrosinistra ha individuato un nuovo modello di welfare locale, restituendo centralità alle persone, coniugando assistenza sociale e sanitaria con nuove opportuntià per i giovani del Sud. Sull’occupazione - ha concluso - abbiamo dati sconcertanti sul sommerso: occorrono interventi più decisi. A livello europeo si sta cercando di dare più incisività a politiche di inclusione adeguate per dare risposte vincenti al Sud.
Sulla finanziaria «dannosa per il Sud e per i giovani» e su altri temi si è soffermato nel suo intervento Carmelo Barbagallo, della UIL. Per l’on. Rosy Bindi la questione meridionale è anche questione sociale. Vogliamo ribadire anche per il Sud e per la Calabria - ha detto - che per noi salute e politiche per la famiglia non sono una spesa, ma un investimento. Inoltre - ha proseguito - non c’è sviluppo se non c’è sicurezza: sappiamo bene che il tema della sicurezza incrocia in modo molto forte il settore sanitario dove circolano soldi, dove la sfida alla moralità della gestione della politica è ancora più forte. Che cosa manca alla Sanità del Meridione? Non le eccellenze, non le professionalità, non la voglia di guardare al futuro; manca il sistema, la rete dei servizi, il funzionamento quotidiano. La Giunta Loiero anche attraverso l’assessore Lo Moro ha investito per riscattare questa carenza di capacità di governo delle tante risorse di questa regione, per dare, attraverso la programmazione, risposte alla domanda di salute. Serve una sorta di intervento speciale per la Sanità del Sud, con un fondo per la Sanità del Sud, serve un intervento strutturale che riguardi soprattutto la formazione umana, quella capacità di dare sistema. Proponiamo una revisione della redistribuzione del fondo nazionale, tenendo conto che c’è rapporto stretto tra povertà e salute, investimento verso il Sud da parte regioni del Nord. Quello che sta accadendo in questi giorni con la devolution è in contraddizione con tutto ciò: si rischia la cancellazione del sistema sanitario nazionale, che ci siano meno risorse per il Sud. Vogliamo – ha detto ancora Rosy Bindi - che i calabresi si curino in Calabria, ma se queste prestazioni qui non ci sono nessuno può impedire a un calabrese di curarsi a Milano, come anche un lombardo deve poter scegliere di venirsi a curare qui.
Sono poi intervenuti l’on. Willer Bordon, capogruppo della Margherita al Senato, Cristina De Luca dell’esecutivo nazionale della Margherita (che si è soffermata sull’apporto delle reti di volontariato e del terzo settore allo sviluppo e alla maturazione di una coscienza critica), il Vice Presidente nazionale delle ACLI Pasquale Orlando, il Segretario regionale della CISL calabrese Luigi Sbarra, l’Assessore regionale alla Sanità on. Doris Lo Moro (sulla Sanità - ha detto tra l’altro - sono necessarie misure di salvaguardia contro le infiltrazioni della criminalità organizzata)

Rosy Bindi: “Le regioni più povere abbandonate a se stesse”

''Con la devolution le regioni piu' povere saranno abbandonate a se' stesse, con la creazione di una vera e propria frattura nel Paese''. E' questo il commento di Rosy Bindi, deputato della Margherita, alla riforma della costituzione espresso nel corso del suo intervento alla convention del partito sul Mezzogiorno in corso a Lamezia Terme. ''Chi vuole conoscere un' anticipazione di quello che sarebbero i disastri della devolution, e parlo al condizionale perche' noi fermeremo questa riforma della Costituzione con il referendum - ha aggiunto Rosy Bindi - valuti il contenuto della Finanziaria, in cui e' addirittura inibita ai cittadini del sud la mobilita' piena verso i servizi sanitaria delle regioni del centro-nord. Oggi noi viviamo in un sistema sanitario nazionale in cui c'e' la globalita' delle prestazioni e la piena mobilita' dei pazienti. Con questa Finanziaria questa mobilita' viene negata perche' la devolution, di fatto, taglia a fette il sistema sanitario nazionale, annullandone l' unita' e creando tante realta' regionali estremamente diverse tra loro e determinando quindi, di fatto, una forte discriminazione nella qualita' dell' assistenza''.
Alle donne il 50% delle candidature
''Le vere quote rosa le faremo noi perche' quelle approvate dal Governo sono soltanto elemosina''. Lo ha detto, parlando con i giornalisti a Lamezia Terme a margine della convention sul Mezzogiorno, Rosy Bindi, deputato della Margherita. ''Se si vogliono realmente rispettare i diritti delle donne - ha aggiunto Rosy Bindi - occorrera' riservare loro il 50% delle liste. Sulle quote rosa il Governo Berlusconi non e' credibile. Si canta vittoria, ma non siamo nemmeno al parto di questo importante provvedimento. Direi che siamo appena al concepimento. Si potra' parlare di provvedimento definitivo soltanto quando il disegno di legge della volenterosa Prestigiacomo sara' approvato in Parlamento. Dubito, comunque, che facciano in tempo per la prossima campagna elettorale anche perche' se avessero voluto varare questa importante novita' avrebbero dovuto inserire le quote nella nuova legge elettorale. La verita' e' che questo Governo non ha mai voluto fare nulla per le donne''.

Franco Marini: “Molte critiche ad un referendum sacrosanto”

''La devolution approvata dal Governo e' stata criticata da molti, e le prese di posizione in questo senso di Casini e Montezemolo sono significative. Il referendum che vogliamo proporre e', dunque, assolutamente sacrosanto''. Lo ha detto Franco Marini, segretario organizzativo della Margherita, parlando con i giornalisti a margine della convention del partito sul Mezzogiorno in corso a Lamezia Terme. ''Ritengo - ha aggiunto Marini - che sia assolutamente corretta la riflessione fatta dal cardinale Ruini. Nessuno chiede alla Chiesa indicazioni di voto per il referendum sulla devolution, sarebbe ingiusto e poco accorto aspettarsele. Quello di Ruini e' pero' un giudizio che noi condividiamo, e cioe' il rischio di un' ulteriore rottura dell' elemento di solidarieta' che deve caratterizzare l' esistenza di una nazione. Io penso che per il sud cio' di cui c' e' bisogno, in realta', e' di una politica nazionale realmente solidale''.
Dopo cento anni paese ancora diviso
''Dopo cento anni il problema dell' unita' economica e politica del Paese e' ancora aperto e piu' che mai attuale''. ''Nel dopoguerra - ha aggiunto Marini - si e' fatto molto in questo senso. Penso alla creazione della prima Cassa per il Mezzogiorno e agli sforzi che furono fatti dal ministro Pastore per l'infrastrutturazione del sud. Mi pare che questo sforzo si sia del tutto fermato negli ultimi cinque anni. Come centrosinistra dobbiamo riflettere su questa situazione e impegnarci sin da adesso, in vista dei nostri futuri impegni di governo, ad approfittare delle opportunita' che ci vengono date dall' Europa. Occorre, dunque, una politica che punti sull' unita' nazionale e doti il Mezzogiorno, indicandole come assolute priorita', delle infrastrutture che sono necessarie''. ''L'impegno per il sud - ha concluso Marini - deve essere uno dei punti fondamentali del programma di governo del centrosinistra. E cio' che ha detto Prodi in queste settimane si pone opportunamente in questa direzione''

Sbarra: “Il nostro impegno contro la devolution”

''Il welfare sanitario e sociale come bene sociale rappresenta un fattore di sviluppo che richiede investimenti in ricerca, innovazione, valorizzazione delle risorse professionali, superando la deriva dell'economicismo e delle politiche di contenimento, razionalizzando il modello organizzativo e abbattendo lo spreco e le diseconomie di scala''. E' quanto ha detto il segretario regionale della Cisl della Calabria, Luigi Sbarra, nel corso della tavola rotonda sul tema ''La questione Meridionale e' anche questione sociale e sanitaria'' durante la convention sul mezzogiorno della Margherita. ''Lo snodo strategico - ha aggiunto - si incentra sulla integrazione socio-sanitaria distrettuale che assicuri la continuita' assistenziale, la domiciliarita', affronti le criticita' e le disabilita', alleggerisca il costo sociale dell'invecchiamento , sostenendo con risorse ad hoc la non autosufficienza. Le linee generali del Piano sanitario nazionale 2006-2008 affrontano in modo del tutto inadeguato le tematiche della non autosufficienza, della condizione degli anziani, dei disabili, della tutela della salute mentale, della protezione socio-sanitaria degli immigrati, a conferma del persistere di un deficit storico della politica sociale. Ci avviamo verso il secolo e mezzo di Unita' nazionale e la questione meridionale si conferma come la contraddizione piu' grave, la piu' antica e piu' tenace, del nostro sviluppo. L'incapacita' dello Stato unitario ha un suo vizio d'origine: avere negato al Mezzogiorno, al momento dell'unificazione politica, l'autonomia necessaria per adattarsi nel tempo all'indirizzo di politica economica perseguita dalla nuova classe dirigente nazionale''. ''Le regole varate negli anni scorsi - ha sostenuto ancora Sbarra - e quella definita in questi giorni ''devolution'', soffrono dello stesso limite: non sciolgono il nodo delle ricadute economiche del federalismo sulle famiglie, sulle imprese, sui piccoli e sui grandi comuni. Anche se fosse vero che il federalismo e' a costo zero, ci sara' una parte d'Italia, o di italiani, che paghera' i benefici ricevuti dall'altra, avvantaggiata da una diversa divisione delle risorse. Bene ha fatto il presidente della Regione, Loiero, ad annunciare che proporra' al Consiglio regionale di avviare urgentemente l'iter legislativo per la richiesta insieme ad almeno altre cinque Regioni del Referendum Abrogativo sulla Riforma Costituzionale''. ''La Cisl - ha ricordato il segretario regionale - sara' fortemente impegnata sin dai prossimi giorni per far crescere tra i lavoratori ed i pensionati la contrarieta' e l'opposizione al provvedimento organizzando dai luoghi di lavoro alle comunita' locali una vasta attivita' di confronto, discussione e mobilitazione per spazzare via con la consultazione popolare e referendaria il progetto di Devolution che e' sbagliato per il paese ma penalizza in modo particolare il Mezzogiorno. Ribadiamo come Cisl la nostra preferenza per un federalismo solidale e cooperativo che esalti, da un lato, le vocazioni territoriali, sorregga l'autogoverno e la prossimita' delle istituzioni, incentivi la responsabilita' fiscale e la correttezza amministrativa''

Lo Moro “Sanità, lo specchio della realtà del Sud”

''Oggi, in una fase certamente difficile, ma anche di grosso impegno e protagonismo, non abbiamo piu' alibi. I guasti che ci sono, sono quelli che il Governo di centrodestra ci ha consegnato. La sanita' e' lo specchio di quella che e' la realta' del sud''. Lo ha detto Doris Lo Moro, assessore regionale alla Salute intervenendo alla tavola rotonda sui temi della sanita' nell' ambito della Convention della Margherita in corso a Lamezia Terme. ''La Calabria - ha aggiunto Lo Moro - non e' solo la terra dell' emigrazione sanitaria, ma anche dell' emigrazione delle nostre menti. I politici calabresi non sono sempre stati all' altezza della situazione. Abbiamo una sanita' che non da' le risposte ordinarie. In Calabria non c' e' fiducia nelle istituzioni e la sanita' e' soprattutto una sanita' privata che non e' per forza una buona sanita' perche' non ha concorrenza nel pubblico. Abbiamo 42 ospedali pubblici e 32 privati''. Per l' assessore Lo Moro ''dobbiamo attrezzarci a dare risposte. Formare in Calabria una classe dirigente adeguata. La criminalita' non e' un problema solo calabrese, ma un problema nazionale. Dobbiamo capire che la sanita' calabrese e' anche lotta agli sprechi. In politica, dobbiamo essere piu' duri in Calabria e piu' duri in Italia. Non dobbiamo dimenticare che c' e' un' altra Calabria, quella dei giovani e delle persone perbene che comunque ci sono sempre state''.

I talenti del Sud

La seconda tavola rotonda è stata dedicata a “I talenti del Sud”. Il coordinatore, on. Ermete Realacci, ha sottolineato che l’Italia non può attendere che una risorsa come il Sud sia abbandonata: «In cinese - ha detto - la parola “crisi” è fatta da due ideogrammi, uno significa pericolo, l’altro opportunità». Sono sicuro, ha proseguito, che nei prossimi mesi ci troveremo di fronte a finte inaugurazioni di opere per le quali non ci sono le risorse, in una Calabria dove c’è il problema dell’autostrada Salerno-Reggio Calabria e della statale jonica. Legalità significa lotta alla criminalità organizzata. I territori devono avere la capacità di costruire il loro futuro accompagnati da politiche governative che il governo non è stato capace di mettere in campo. Occorre riconoscere la forza dei talenti del Sud per dare una risposta ai giovani, per scommettere sui punti di forza.
''Il punto di debolezza nel sud va cercato nella mancata coesione nel suo interno. In questi ultimi anni c' e' stata una fase di stagnazione della politica verso il sud. Il governo di centrosinistra aveva prodotto dei segnali, ma il governo di centrodestra ha fatto svanire ogni politica rimanendo ostaggio della Lega''. A sostenerlo e' stato il segretario regionale della Uil, Roberto Castagna. ". ''In Calabria - ha aggiunto Castagna - abbiamo avuto due governi di centrodestra che hanno indebolito il tessuto sociale ed economico. Questo governo di centrosinistra puo' dare un impulso per ripartire anche dai talenti. Bisogna frenare il processo di esodo da parte delle forze acculturate e scolarmente dotate. Infatti mediamente lasciano la Calabria da ottomila a diecimila giovani diplomati e laureati. Bisogna formare cento talenti da cercare nelle universita' calabresi per essere utilizzati all' interno delle pubbliche amministrazioni per fare un cambiamento radicale di questa regione. Bisogna fare in modo che i talenti e le energie non abbandonino la Calabria''.
Il responsabile nazionale di Piazza del lavoro Tonino Saladino (la nostra - ha detto - è un’esperienza iniziata in Calabria; siamo presenti a Roma e Milano e presto anche negli Usa dove c’è un problema di reinserimento nel lavoro simile a quello della Calabria. In questi anni sono stati coinvolti centinaia di giovani). Saladino ha inoltre rilevato che il ''sud e' stanco di progetti, bisogna far un lavoro profondo di educazione. Bisogna essere altro dalla mafia, essere alternativi a quel tipo di cultura. Non si puo' fare un paese in un deserto umano''.
Il Responsabile del settore studi della Margherita Francesco Saverio Garofani ha citato la parabola evangelica dei talenti: per diffidenza e paura il talento del Sud viene sotterrato. I soldi - ha detto - sono stati dati, ma troppo spesso investiti in modo sbagliato. Come si può invertire la rotta? Da una parte lo Stato non può avere solo il volto delle forze dell’ordine, pur necessarie; dal basso, occorre fare squadra, creare sinergie, a cominciare da quello che è possibile valorizzare subito: le risorse umane, una media di giovani superiore a quella nazionale, il mettere in rete scuola, università, impresa. Ha concluso citando Beniamino Andreatta: il 9 giugno 1973 l’allora Rettore dell’Università della Calabria auspicava l’inserimento dell’ateneo nei circuiti nazionali e mondiali per cambiare la rotta. Dopo 30 anni il problema è ancora attuale.
Altri interventi sono stati quello del Presidente dei giovani imprenditori calabresi Maurizio Mauro e dell’europarlamentare Giovanni Procacci. Il presidente dei giovani industriali della Calabria, Maurizio Mauro, ha sottolineato come ''noi, in accordo con i sindacati, abbiamo fatto un tavolo per capire quali sono le condizioni per lo sviluppo e su questi temi oggi abbiamo trovato degli interlocutori attenti a differenza degli scorsi anni quando non ci e' stata data alcuna risposta dai governi regionali. Tra le priorita' della Commissione europea c' e' quello di triplicare le risorse alle conoscenze ed il Governo deve fare proprio tutto cio'''. Giovanni Procacci, europarlamentare della Margherita ha sostenuto che i ''talenti di questa terra sono sicuramente i giovani, ma sono talenti che purtroppo non producono frutti perche' cadono in un terreno arido. Una proposta seria - ha aggiunto - e' la riforma della burocrazia. Bisogna prestare attenzione alla grande possibilita' dello sviluppo locale puntando alla formazione della classe dirigente che non si fa piu' da tempo. Sono convinto che si puo' cambiare il sud. Un pensiero a Fortugno in questo momento e' un pensiero doveroso. L' attenzione al sud pero' non puo' andare a rimorchio di eventi tragici e luttuosi, ma deve diventare una responsabilita' costante di una classe dirigente che deve essere consapevole che lo sviluppo del Sud e' lo sviluppo della nazione''.

Il Sud come sviluppo

La terza tavola rotonda - “Il Sud come sviluppo” - è stata coordinata dall’on. Lamberto Dini. Il declino italiano di questi anni causato dal governo di centrodestra - ha detto fra l’altro - si spiega anche con la disattenzione verso il Sud, perché il potenziale dello sviluppo risiede nel Sud e non nel Nord. Se la riforma sulla devolution andasse in vigore allenterebbe la coesione sociale. Serve una terapia d’urto per il Mezzogiorno, sono necessari una politica di adeguamento delle dotazioni infrastrutturali, l’impegno per la legalità, l’adeguamento della burocrazia. Dobbiamo riprendere – ha concluso - la politica degli incentivi alle imprese principalmente nel Sud e adottare misure specifiche per il mercato del lavoro.
Quindi gli altri interventi. On. Enrico Letta, Responsabile economia della Margherita: dopo otto anni di crescita maggiore del Sud rispetto al Nord, dal 2004 si è invertita la tendenza con una crescita italiana pari a zero per la prima volta dopo vent’anni. Lo sviluppo del Mezzogiorno vuol dire uscire dalla crescita zero del paese. Se questo è vero bisogna muoversi: innanzitutto dire agli imprenditori che non avranno alibi rispetto alle scelte di investimento; vogliono andare all’estero? Se lo faranno, non sfrutteranno la fiscalità di vantaggio nei prossimi cinque anni per le regioni “obiettivo 1”. Noi, al contrario di questo governo, ha detto l’on. Letta, saremo in grado di strappare questa iniziativa alla UE perché il governo non sta dicendo la verità alla UE sui conti pubblici. Centralità deve essere assicurata anche al rilancio del turismo dal 2006.
On. Nicola Adamo, Assessore regionale al Bilancio: ha auspicato che il messaggio di Letta possa essere il messaggio del prossimo governo di centrosinistra. Oggi si possono utilizzare i territori del Sud perché l’Europa dovrà guardare al Mediterraneo e la Calabria può svolgere un ruolo importante in questa prospettiva. Su Gioia Tauro le cose non vanno bene, manca un respiro strategico per lo sviluppo del Mezzogiorno, c’è un limite di infrastrutturazione, pesa un contenzioso tra Stato e Regione. Dobbiamo investire di più sulla ricerca applicata che intercetta mercati regionali per innovare. Questa volta il nostro destino lo vogliamo costruire con le nostre mani. On. Sergio D’Antoni: dobbiamo portare le imprese ad investire nelle aree dove ci sono disoccupati. per impedire che si disperda il patrimonio umano esistente. Occorre dire in modo semplice alle imprese che se vengono a investire al Sud pagano meno tasse che al Nord.
Giuseppe Guachi, Presidente dell’Autorità sul porto di Gioia Tauro: il porto di Gioia non dà ulteriore sviluppo perché le merci passano e vanno via. Occorre attrezzarsi perché i porti del Sud diano sviluppo al Sud o saranno superati; Linda Lanzillotta, responsabile della Margherita per l’innovazione: sono calabrese emigrata e sento molto la consapevolezza delle enormi risorse umane di questa terra. Occorrono al Sud infrastrutture tecnologiche tagliate dall’ultima finanziaria, alfabetizzazione informatica e diffusione di tecnologie nelle imprese. La fiscalità di vantaggio non è sufficiente senza altre condizioni e tra queste la tecnologia digitale. Rolando Manna, imprenditore e editore: in Calabria non c’è sufficiente reddito strutturale, l’economia dipende da trasferimenti pubblici; sono convinto che tutto ciò per un governo nazionale che avesse un minimo di dignità dovrebbe essere inaccettabile, così come per ogni calabrese. Noi godiamo di infrastrutture naturali, location al centro del Mediterraneo e patrimonio costiero. La Spagna ha superato l’italia nel turismo balneare puntando sul settore dal 1982. Katia Stancato, Presidente regionale Confcooperative: la Commissione antimafia ci ha ricevuto dicendoci: siete importanti perché penetrate nelle coscienze. Un alto riconoscimento a realtà che nelle comunità svolgono funzioni sociali ed economiche, lavorando in sinergia con diocesi, banche, cooperative, istituzioni locali che soprattutto nei momenti di recessione resistono maggiormente perché più agganciate alle realtà territoriali. Proposte concrete: devono essere messi a punto strumenti volti alla crescita e all’integrazione dove si gioca la partita della competitività delle imprese del Sud. non imbrigliare il libero confronto con le istituzioni nella logica delle appartenenze. Ferdinando Pignataro, Segretario regionale CGIL: in Calabria c’è bisogno di sviluppo duraturo nel tempo, di una politica che recuperi ritardi. Occorre creare posti di lavoro che valgono una vita: “precario è bello” non è uno slogan convincente. Si deve puntare sulle priorità, sui giovani, impedire la fuga dei cervelli, puntare sulle infrastrutture materiali e immateriali: si parla troppo del ponte e non di cablaggio, di alta velocità. L’omicidio Fortugno ha modificato le priorità: la repressione della criminalità è prioritaria.Tino Iannuzzi, responsabile dellaMargherita per le infrastrutture del Mezzogiorno: nel campo delle infrastrutture il fallimento di questo governo è totale. Quanti annunci per la 106 jonica e i maxilotti dell’A3, cantieri fantasma che non ci sono. La finanziaria per il 2006 taglia investimenti di Anas e Ferrovie, ma Anas e Ferrovie sono quasi nell’impossibilità di pagare lavori già realizzati. La nostra responsabilità, oggi a Lamezia, tra sette giorni a Milano, è selezionare le priorità, per fare un salto di qualità nel campo delle infrastrutture.

Dini “La devolution non farà mai parte della Costituzione”

''Sono sicuro che la devolution non fara' mai parte della Costituzione perche' sara' bocciata in occasione del referendum popolare''. Lo ha detto Lamberto Dini, della Margherita, parlando con i giornalisti a Lamezia Terme a margine della convention del partito sul Mezzogiorno. ''La riforma costituzionale varata dal Governo Berlusconi - ha aggiunto Dini - non fara' che peggiorare la crisi economica del Mezzogiorno, cosi' come e' stato sostenuto dai vescovi. Il Governo nei quattro anni e mezzo in cui e' stato in carica non ha mai fatto nulla per il sud. Eppure il potenziale di crescita del Paese si trova proprio in quest' area. Il declino dell' Italia di questi ultimi anni e' dovuto proprio alla disattenzione del Governo nei confronti del potenziale di crescita del Mezzogiorno''

Letta quando il sud cresce meno del nord il paese si ferma. Fondamentale la fiscalità di vantaggio

''Quando il sud cresce meno del nord, lo sviluppo del Paese si ferma. Ecco perche', quando andremo al Governo, noi dovremo rovesciare le politiche fatte dal Governo Berlusconi, e in particolare quelle degli ultimi due anni''. Lo ha detto Enrico Letta parlando con i giornalisti. ''Dal '96 al 2003 - ha aggiunto Letta - il sud e' cresciuto piu' del nord, mentre nel 2004 e nel 2005 questo trend si e' invertito. Contemporaneamente dal 2004 l' Italia sta registrando, praticamente, una crescita zero. Una situazione che andra' a peggiorare con l' attuale legge finanziaria, in cui per il Mezzogiorno c' e' solo il fantasma della Banca del sud. Per bocca dello stesso Berlusconi, che lo ha detto a settembre all' inaugurazione della Fiera del Levante, stiamo pagando le scelte sbagliate fatte dal Governo nei primi due anni di questa legislatura''.
''Per lo sviluppo del Mezzogiorno abbiamo bisogno di scelte innovative la principale delle quali e' l' introduzione di una fiscalita' di vantaggio, che deve essere il tema principale da introdurre con forza nel negoziato con Bruxelles''. Secondo Letta, ''nel Mezzogiorno c' e' bisogno di investire in maniera concreta nei centri di ricerca, che esistono in quest' area, e in primo luogo nelle universita'. In questo senso occorre creare condizioni di vantaggio sul piano fiscale per le imprese che vogliono assumere ricercatori. Ricercatori del Sud, quindi, per le imprese del Sud: e' questa una delle chiavi per lo sviluppo del Mezzogiorno. Un tema sul quale noi punteremo fortemente quando saremo al governo del Paese nella prossima legislatura''.

Il Sud non può più aspettare.Dalla Calabria proposte e risposte

Nel pomeriggio, aprendo i lavori del panel “Il Sud non può più aspettare.Dalla Calabria proposte e risposte” l’on. Tiziano Treu ha definito lo sviluppo del Sud come la stella polare lungo la rotta sulla quale muoversi per passare dalle parole ai fatti. Ha sottolineato la presenza di tanti soggetti che possono indicare le priorità ed evidenziato l’importanza del ricambio generazionale anche in politica. Gli altri interventi: on. Dorina Bianchi: ha ricordato lo slogan dei giovani di Locri e di Anna e Giuseppe Fortugno. La prima cosa che serve è seguire l’esempio del coraggio dei giovani perché le istituzioni mettano al primo posto progettualità, legalità e sviluppo. Fondamentale il lavoro per i giovani, per le donne, al fine di impedire che le migliori menti lascino la Calabria. Sono necessarie sinergie tra istituzioni, imprese, cittadini e parti sociali. Bisogna garantire pari opportunità e trasparenza nei finanziamenti. Lavoro e trasparenza punti da cui partire per un rilancio della Calabria.
On. Geppino Camo: il centrosinistra aveva pensato una serie di finanziamenti per l’impresa: l. 488, credito d’imposta, fondi per l’imprenditoria femminile. Noi riteniamo che bisogni non solo riaffermare alcuni strumenti (concertazione, patti territoriali, contratti d’area), ma far leva sulla solidarietà tra le aree del Paese per trovare nella concertazione la via maestra per lo sviluppo del Mezzogiorno e dell’Italia intera.
Gero Grassi, figlio di Libero Grassi: si rivolge alla Margherita e al centrosinistra per dire che nella conferenza Stato-Regioni i Presidenti di Lombardia ed Emilia hanno lo stesso atteggiamento verso il Sud. Bisogna ribaltare l’approccio a questo tema. Il principio di sussidiarietà deve essere attuato soprattutto dagli appartenenti al centrosinistra. Luigi Madeo, area giovani della Margherita nazionale: ricorda la promessa che se il centrosinistra andrà al governo investirà molte risorse al Sud. Ringrazia i ragazzi della locride. Chiede il ricambio generazionale per non rischiare che i giovani calabresi continuino ad inviare curriculum ad aziende del Nord, cosa che sembra essere l’attività principale dei giovani laureati calabresi.
Salvatore Margotta, coordinatore regionale della Margherita in Basilicata: la Basilicata risente della crisi della FIAT, della Parmalat, dei salotti. Potremmo riprenderci, dice, ma guardiamo altrove: cresce il turismo, l’innovazione tecnologica; è coniato da noi della Margherita, dice ancora, il motto: coesione interna proiezione esterna, per tenere insieme tutti i territori con varie velocità di sviluppo e guardare al mercato internazionale.
On. Luigi Meduri: ricorda il percorso comune con Fortugno. Richiama la mancanza di infrastrutture: non solo l’A3, anche la 106 jonica potrebbe essere un volano di sviluppo fondamentale. È un impegno per il prossimo governo di centrosinistra. Formula una proposta: a Palmi si sta svolgendo un procedimento penale, sotto inchiesta sono sei banche nazionali perché i tassi di interesse rispetto a progetti identici al Nord hanno nel Sud un gravissimo aumento di costi. La Margherita sposi un reale abbassamento di questi costi per evitare che gli imprenditori cadano nell’usura.
Marco Monari, Coordinatore regionale della Margherita in Emilia Romagna: i calabresi in Emilia sono più di 200mila. Sottolinea il legame antico tra Emilia e Calabria e la grande potenzialità che gli stessi emigrati in Emilia possono liberare verso la loro terra. Si deve come Margherita, dice, mettere in rete una serie di esperienze e competenze. ''Che l' azione dello Stato debba essere rafforzata in Calabria e' evidente. Anche alla luce dell' allarme lanciato dagli industriali calabresi che richiedono una maggiore presenza di mezzi assieme allo sforzo di tutto il Paese per dare piu' sicurezza ai cittadini''. 'Il grande numero di giovani che hanno sfilato nelle scorse settimane a Locri - ha sostenuto Monari - e' la testimonianza che oltre ad essere un diritto e' soprattutto un dovere non deludere la fiducia delle nuove generazioni che contro la criminalita' organizzata hanno chiesto a gran voce legalita'. Dobbiamo far si che i giovani credano nella politica in modo da invogliarli. Dobbiamo essere in grado di indicare loro uomini giusti che non si pieghino a compromessi e sappiano agire per il bene della collettivita' calabrese. Uomini come il collega consigliere regionale Fortugno che per questo suo essere giusto ha pagato con la vita''. Per Monari ''anche dall' Emilia Romagna puo' arrivare un contributo. Non sara' risolutivo, ma siamo convinti che ogni goccia e' importante nel determinare l' ampiezza dei mari. Proseguiremo nella messa a punto di un piano di lavoro a partire dal prossimo 14 dicembre quando l' arcivescovo di Locri-Gerace mons. Giancarlo Bregantini, sara' proprio a Bologna per ritirare il premio Ilaria Alpi''.
On. Nicodemo Oliverio: ringrazia tutti per aver raccolto l’invito ed essere diventati protagonisti di un nuovo modo di fare politica.Ringrazia Rutelli che vuol far diventare il Sud protagonista dei programmi della Margherita. Vogliamo fare il programma del prossimo governo che verrà, dice, partendo dal Sud, facendo sì che possa camminare con i suoi piedi. Tantissime le priorità: il turismo (chiede a Rutelli che il programma metta la Calabria al primo posto in questo settore); l’emergenza che il governo tenta di coprire con una piccola coperta di fondi: noi invece, continua, dobbiamo creare possibilità di sviluppo partendo proprio dall’agricoltura; i piccoli comuni, penalizzati dalla nuova legge elettorale; più Sanità, infrastrutture, occupazione per i giovani; dobbiamo aprire – conclude - le speranze ai nostri giovani, ce la faremo con Romano Prodi, Loiero e Rutelli.
On Mario Pirillo, Assessore regionale all’Agricoltura: la Calabria è per l’UE la duecentoseiesima regione; dopo di essa ci sono le regioni dei dieci paesi entrati recentemente, questo – dice - mi ha turbato moltissimo. Se poi guardiamo al settore che ho l’onore di guidare, prosegue, la situazione è difficile: in crisi sono uva, patate, pesche; la crisi del Paese si sente di più in una regione debole come la nostra. Le risorse UE non sono state adeguatamente utilizzate, abbiano bisogno di grandi sinergie: è previsto un tavolo di concertazione il più largo possibile. Le risorse del Por 2000-2006 non sono state adeguatamente sfruttate. Da Bruxelles per il Por 2007 arriva un messaggio forte, di discontinuita' con gli altri programmi. Bisogna creare una grande sinergia. Mentre prima avevamo un incentivo all' agricoltura, oggi invece abbiamo uno sviluppo rurale. La nostra regione e' all' 80% collina e montagna con 650 ettari di bosco con un contingente notevole di idraulico-forestali e noi dobbiamo fare diventare questo un comparto produttive con la creazione di filiere. Se otteniamo cio' il Governo puo' darci delle risorse. Sono convinto che ce la faremo, che la Calabria puo' fare questo salto di qualita' perche' la Regione di sta dotando degli strumenti necessari''.
On. Sandro Principe, Assessore regionale alla Pubblica Istruzione: sottolinea che bisogna partire dalla cultura e trovare nel proprio passato la forza per andare avanti. Sicurezza, infrastrutture e innovazione tecnologica sono gli elementi per lo sviluppo. La cultura è come una goccia d’acqua sul granito, piano piano buca. Ad attirare gli investimenti esteri sono i centri di ricerca e la messa in sicurezza del territorio. ''il concetto secondo il quale bisogna partire dalla cultura. La memoria da sola non basta perche' per lo sviluppo ci vogliono tre cose: sicurezza, infrastrutture, innovazione tecnologica. Le infrastrutture e la sicurezza sono compiti dello Stato. In merito alla sicurezza, insieme a Loiero, abbiamo messo in piedi un progetto sulla cultura alla legalita'. Dobbiamo presentarci a Roma come coloro che hanno fatto delle cose. In questi mesi abbiamo messo in piedi anche il progetto della logistica non dimenticando che i beni culturali sono uno strumento centrale dello sviluppo come il sistema universitario. Bisogna partire dal fatto che gli investimenti esteri cercano tre condizioni: sicurezza, infrastrutture e centri di ricerca. Dobbiamo fare in modo che i giovani calabresi rimangano in Calabria''. Rivolgendosi a Rutelli ha aggiunto: ''sono un vecchio socialista e sono sempre stato convinto che questo Paese ha avuto la sfortuna di non avere un grande progetto riformista. Mi auguro che nel nuovo progetto sia travasata la grande tradizione delle grandi aree socialiste europee. Questa e' la casa in cui mi piacerebbe stare da laico. Ricordando che laico vuol dire avere rispetto dei ruoli altrui e non dimenticando il ruolo che la Chiesa puo' avere''.
Sen. Donato Veraldi: in Calabria abbiamo la malavita organizzata più potente d’Europa e un grande gap economico che ci divide dal resto del Paese. Bisogna contrastare i poteri colpendo le ricchezze accumulate, sottraendo loro linfa vitale attraverso il lavoro ai giovani.''Treu fu uno dei parlamentari che eletto in Calabria seppe guardare a questa regione. Dobbiamo chiedere un' applicazione piu' rigorosa delle leggi per contrastare le organizzazioni criminali. L' area intera del porto di Gioia Tauro deve essere istituita come porto franco. Bisogna legare lavoro e formazione rafforzando gli unici centri di eccellenza, le Universita''
Giovanni Russo, coordinatore regionale dei giovani della Margherita, ha sottolineato come ''la disoccupazione giovanile in Calabria raggiunge la piu' alta percentuale d' Europa. Non c' e' possibilita' di lavorare in Calabria, ma noi vogliamo restare partecipando allo sviluppo di questa regione liberi dai condizionamenti mafiosi e diciamo il nostro no alla precarieta'''.

Dal Sud, sviluppo contro la criminalità

Si sono conclusi nel pomeriggio, nell’Auditorium del Centro Agroalimentare di Lamezia Terme, i lavori del convegno nazionale della Margherita “Il Sud non può più aspettare. Dalla Calabria proposte e risposte” con la tavola rotonda “Dal Sud, sviluppo contro la criminalità” introdotta dall’on. Francesco Rutelli e conclusa dal Presidente della Giunta regionale Agazio Loiero.
Sintesi dell’intervento dell’on. Rutelli: la Margherita e il centrosinistra non abbandoneranno la Calabria ai suoi problemi. Vogliamo rispondere ai giovani della Margherita della locride - ha detto - perché è un dovere morale. I problemi della Calabria saranno inseriti nel programma di governo del centrosinistra che, ne siamo sicuri, vincerà le elezioni politiche. Il primo problema sono la sicurezza e la legalità, ha proseguito Rutelli. Bisogna mettere la Magistratura e le forze dell’ordine in condizione di fare il proprio lavoro perché la sicurezza è una precondizione per lo sviluppo, ma l’obiettivo è tirare fuori i talenti. Oggi il Mezzogiorno è prioritario per la crescita del Paese. Stiamo prendendo contatto con le imprese per promuovere in Calabria lavoro produttivo. È necessario però un programma di governo concreto, a partire da una fiscalità di vantaggio. Ci sono oggi settanta tipi diversi di incentivi per investire al Sud: questo non è possibile. La l. 488, il credito d’imposta, il prestito d’onore sono stati bloccati. C’è bisogno anche - ha detto ancora Rutelli - di investimenti permanenti: su cento imprese multinazionali solo cinque investono nel Sud. Così come occorre semplificare la burocrazia. C’è in Calabria una centralità mediterranea che non è un handicap, ma una risorsa. A proposito di infrastrutture - ha proseguito il Presidente nazionale della Margherita - il governo ha tagliato i fondi per Anas e Ferrovie. Il centrosinistra dovrà orientare il 45 % degli investimenti complessivi al Sud, oggi siamo fermi al 15 %. Bisogna portare risorse agli enti locali perché in Calabria una persona su quattro è sotto la soglia di povertà. Tutti - ha detto ancora Rutelli - dobbiamo prepararci al referendum sulla devolution. In Calabria settantamila persone all’anno vanno a curarsi fuori; una norma della legge finanziaria impedisce questo percorso se non per i malati gravi: è il primo assaggio di devolution. L’impegno di oggi non solo conferma quello preso in occasione dei funerali di Franco Fortugno, ma nasce dalla convinzione che bisogna ripartire da qui per rilanciare lo sviluppo del Paese. Alla fine di ogni anno di governo - ha concluso Rutelli - faremo un’analisi della situazione del Sud dicendo alla gente, in una conferenza annuale, quello che abbiamo fatto. Il Mezzogiorno deve tornare a trainare tutta l’Italia e non deve essere l’ultimo vagone che viaggia con i fanali spenti.
Nel suo intervento appassionato, l’on. Marco Minniti ha definito il delitto Fortugno una sfida della criminalità organizzata allo Stato per una prova di forza. La criminalità - ha detto - si sconfigge contrastandola e con lo sviluppo. Ha espresso il timore di un calo di tensione verso la Calabria dopo questo periodo e ha sostenuto che occorre colpire i patrimoni della criminalità organizzata: in questo può essere molto pericolosa la modifica sulla legge di confisca dei beni dei mafiosi attualmente in discussione.
L’imprenditore calabrese Francesco Dodaro ha ricordato la tragedia della sua famiglia, quando - egli giovanissimo, ancora studente di scuola superiore -fu colpita dall’omicidio del padre, imprenditore cosentino. Ha sottolineato la necessità della tenacia per sconfiggere il rischio di abbandonare tutto a causa della demotivazione.
Dal canto suo lo scrittore Mario Centorrino ha sottolineato come nel Sud per ogni laureato che lascia la sua terra c’è una perdita di circa 200.000 euro per l’economia.
Il Presidente della Giunta regionale Agazio Loiero, concludendo i lavori dell’intensa giornata, ha ricordato che tra una settimana la Margherita terrà a Milano un’iniziativa analoga a quella di Lamezia: questo, ha sottolineato, dimostra l’attenzione della Margherita e di tutta l’Unione nei confronti del Sud nel percorso programmatico verso le elezioni politiche. L’omicidio dell’on. Fortugno - ha detto ancora - è un episodio terribile e senza precedenti. È necessario uno sforzo di comprensione di ciò che succede nelle viscere della Calabria. Occorre combattere con il referendum - ha aggiunto - il rischio della devolution e dello stravolgimento della Costituzione. Concludendo, ha ricordato l’appuntamento del 26 novembre a Locri e a Reggio Calabria con Terry Kennedy.

Loiero: “La devolution avrà effetti devastanti per il Sud”

''La devolution creera' una condizione devastante per il Sud e questa non e' una paranoia mia o di altri governatori del Mezzogiorno, ma una realta' incontestabile''. Lo ha detto il presidente della Regione Calabria, Agazio Loiero, concludendo a Lamezia Terme la convention della Margherita sul Mezzogiorno. ''Basti pensare - ha aggiunto Loiero - alla situazione che con la devolution si determinera' per la sanita', un settore nei confronti del quale la Giunta regionale della Calabria ha una forte attenzione, tanto che entro un mese procederemo alla nomina dei direttori generali. Ma come faremo a governare il settore se, cosi' come prevede la devolution, lo dovremo fare con le nostre forze? Noi siamo impegnati al massimo per eliminare tutte le distorsioni che ci sono nel settore della sanita', togliendo tutto cio', e sarebbe sciocco non ammetterlo, che attualmente c' e' di oscuro e vogliamo procedere ad un rinnovamento profondo del settore, approvando anche il nuovo piano sanitario ma, in prospettiva, la devolution in questo senso non ci e' d' aiuto. Vogliamo vicinanza e solidarieta', non vogliamo altro perche' noi abbiamo il nostro orgoglio e la nostra fierezza''. ''C' e' una forte attenzione della Margherita - ha detto ancora Loiero - nei confronti del Mezzogiorno e questa convention, organizzata prima dell' omicidio di Franco Fortugno, ne e' la dimostrazione piu' chiara''

 

 

 

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