Il Convegno Nazionale della Margherita : “Il
Sud non può più aspettare”
19/11
Un affollatissimo Auditorium del Centro Agroalimentare di Lamezia
Terme ha accolto il convegno nazionale della Margherita “Il
Sud non può più aspettare. Dalla Calabria proposte e
risposte”. Quando, prima degli interventi di saluto del segretario
regionale del partito, Franco Bruno, e del capogruppo in Consiglio
regionale, Enzo Sculco, e' stato citato il suo nome, i partecipanti
alla convention si sono alzati ed hanno tributato al vice presidente
del Consiglio regionale, ucciso il 16 ottobre scorso, un lungo applauso.
Fortugno e' stato indicato come ''esempio di onesta' e moralita''',
con l' impegno a ''seguire il suo esempio in ogni atto e in ogni iniziativa
futura del partito''. Successivamente hanno preso la parola il Sindaco
di Lamezia Terme Gianni Speranza e il Responsabile nazionale della
Margherita per il Mezzogiorno Riccardo Villari. Cosa spinge oggi -
ha detto tra l’altro Villari - centinaia e centinaia di persone
ad essere qui? La nostra iniziativa non è sufficiente a motivare
tanta partecipazione; c’è affetto per la famiglia Fortugno.
La Margherita vuole ripartire dalla Calabria per discutere del Sud
perché essa rappresenta bellezze e potenzialità: infrastrutture
da potenziare, area industriale, tutto ciò che la Calabria
può diventare. È un percorso che si concluderà
con l’iniziativa di Milano, per contribuire ad elaborare un
programma per il futuro del Paese. I lavori sono proseguiti con tre
tavole rotonde.
La relazione introduttiva del coordinatore regionale
Franco Bruno
C’è una speranza che aleggia anche qua in Calabria,
nel Sud del Sud del continente europeo, è una speranza che
accomuna tanta gente, diversa, disparata, differente, è la
speranza che ha spinto tanti come noi ad andare a votare alle primarie
dell’Unione. E’ la speranza nel centrosinistra e nel futuro
Governo di Romano Prodi.
Ci sentiamo, e forse siamo, un emblema particolare del Sud. Siamo
un territorio e una comunità per alcuni versi quasi scoraggiato.
Come si fa a non essere scoraggiati quando appartieni ad una comunità
regionale che in percentuale è al secondo posto nel triste
primato di popolazione analfabeta; quando non hai bisogno di leggere
i cartelli: se sono verdi sei sull’autostrada; unica, sempre
“under costrution”; da anni, quasi scandisse con il semplice
spostamento dei cantieri, simbolicamente, le tappe della tua vita;
quando appartieni ad una comunità che ha i primati peggiori
nella nuova Europa allargata, dalla disoccupazione, al sommerso, alle
intimidazioni agli amministratori; insomma, quando i tuoi amici, quelli
onesti, perbene, con i quali ti batti insieme per migliorare la politica,
le istituzioni, le comunità, vengono barbaramente trucidati
da assassini infami e vili, che provano a marcare con violenza cieca
e sorda la loro sovranità su un territorio che dovrebbe essere
un pezzo dell’Italia civile. Quando cioè scopri che qua
nel Sud fronteggi una “competizione particolare”, con
soggetti organizzati anomali che hanno “sede sociale”
nel Sud e attività sparse nel mondo, con una loro economia,
che stipendiano i propri aderenti, si avvalgono di proprie strutture
militari che eseguono le sentenze emesse da loro tribunali.
Eppure non siamo rassegnati.
Basta che ti fermi a guardarlo questo Sud. Scopri tanti talenti, scopri,
per esempio, che qua in Calabria la percentuale dei laureati è
la più alta d’Italia; scopri generazioni che parlano
più lingue, conoscono le nuove tecnologie, viaggiano, apprendono,
applicano. Trovi ragazzi pronti a mobilitarsi per battersi contro
la mafia e le violenze. Cominci a pensare che nell’era globale
possono essere una risorsa per l’Europa e per il Paese: non
più manodopera ma cervelli pronti ad agire. Sono donne, più
scolarizzate degli uomini ma meno occupate, meno pagate e con posti
di responsabilità inferiori. In un’Italia che ha bisogno
di immigrati per fronteggiare il futuro prossimo ti viene in mente
che la sfida della competitività italiana ed europea può
avere bisogno dei calabresi e del Sud. Delle donne, dei giovani, delle
Università, del sistema sociale, del territorio e delle risorse
di questo incredibile Mezzogiorno. Ed è allora che riscopri
il gusto e la passione che ti ha spinto, insieme a tanti, ad impegnarti
in politica. A cercare, per esempio, col centrosinistra regionale
di costruire un percorso nuovo, moderno, fortemente innovativo.
Ad immaginare risposte concrete, e ambizioni forti, a contribuire
a selezionare un gruppo dirigente importante e rinnovato. Ad aiutare
Agazio Loiero in quella che sembra una sorta di missione impossibile:
governare in una regione difficile ma straordinaria come la nostra.
La verità è che noi della Calabria, noi del Sud, possiamo
essere una formidabile risorsa d’Europa. Il boom del Far East
ha necessità di passare da qua e l’Europa non può
fare a meno di investire in una politica di soft-security che faccia
dei nostri territori l’avamposto di una nuova visione politica
culturale, economica e commerciale. Possiamo veramente essere gli
alfieri di un nuovo meridionalismo declinato nel contesto della globalizzazione.
Abbiamo bisogno di crederci prima noi per poter richiedere solidarietà
nazionali e continentali.
Non abbiamo bisogno di devolution e separatezze ma solo di strategie
reali di accompagnamento nello sviluppo e di non essere dimenticati
ad ogni finanziaria come ci ha tristemente abituato il governo di
centrodestra.
Ecco perché siamo grati al Dipartimento del Mezzogiorno dei
DL, grati a Villari e al partito tutto, che ha deciso, in continuità
con un percorso antico originatosi fin dalla genesi stesso del partito,
di investire ancora nel Sud e nelle sue potenzialità.
Oggi una fase del partito, di puntualizzazioni delle opzioni programmatiche
della Margherita, inizia in Calabria e continuerà la prossima
settimana a Milano nel Big Talk2. In questo legame simbolico tra il
Sud e il Nord del Paese c’è una sorta d’idea della
Nazione che caratterizza intimamente la Margherita e l’Unione
tutta. Ancora una sfida da affrontare insieme, con il massimo d’unità
possibile: la sfida del Paese intero. Lo facciamo con una iniziativa
pensata e voluta dalla Margherita ma tenuta insieme ai DS e a quanti
sono interessati al percorso riformista di costruzione del Partito
Democratico assunto anche nell’ultima Assemblea federale dei
DL.
E lo facciamo qua in Calabria dove i percorsi di collaborazione tra
questi partiti è stato, ed è fecondo, solido, costruttivo.
Qua in Calabria abbiamo costruito insieme il progetto di Governo regionale,
ci siamo dotati di strutture federative tra partiti e nell’istituzione
regionale. Abbiamo sperimentati per primi forme di primarie allargate
alla società.
In qualche modo abbiamo vincolato il nostro futuro politico: o si
riesce insieme o si perde insieme.
Vogliamo continuare, immergendoci in un contesto, quello nazionale
e quello continentale, che ci interessa e ci appartiene. Forti delle
nostre risorse, delle nostre potenzialità, delle nostre idee
e dei nostri valori. Vogliamo farlo con Loiero e con voi tutti. Fornendo
il nostro contributo a Romano Prodi ma chiedendo nel contempo impegni
precisi su quanto farà il prossimo Governo qua nel Sud e in
Calabria per consentirci di riagganciare rapidamente il treno della
modernità.
Il Sud non può più aspettare. Noi tutti, qua, dalla
Calabria avanziamo proposte e risposte nella nostra Convention. Sulla
sanità, sul sociale, parlando dei nostri talenti e discutendo
di Sviluppo anche nella sua funzione di strumento principe per battere
e sconfiggere la criminalità. Lo facciamo con i massimi vertici
della Margherita, con colleghi importanti di altre Regioni d’Italia,
e insieme a rappresentanti delle forze sociali calabresi e nazionali.
Continueremo ancora. Lunedì con Prodi e con tutti i leader
nazionali dell’Unione a Locri, poi partecipando al lo sciopero
regionale. Non molleremo. Tutto sommato sappiamo cosa vogliamo: giocarci
fino in fondo la possibilità di costruirci, da protagonisti,
un futuro migliore.
Rutelli: “La chiave dello sviluppo è
la fiscalità di vantaggio. La devolution sarà sepolta
dal voto popolare.
''Uno
dei punti cardine del programma di governo del centrosinistra nella
prossima legislatura sara' l' introduzione di una fiscalita' di vantaggio
per le imprese che vogliono investire nel Mezzogiorno''. E? uno dei
passaggi centrali dell’intervento dell’on Francesco Rutelli,
leader della Margherita, intervenendo alla convention del partito
sul Mezzogiorno a Lamezia Terme. ''Si tratta di una scelta fondamentale
- ha aggiunto Rutelli - per attrarre investimenti nel sud che creino
un' occupazione durevole. In questo senso bisogna aprire una negoziazione
con l' Unione Europea per trovare una soluzione di questo tipo. Basti
pensare che oggi su cento aziende straniere che investono in Italia,
soltanto cinque lo fanno nel sud. Con la fiscalita' di vantaggio si
possono compensare i problemi che derivano dalle difficolta' ambientali
che possono registrare gli investimenti nel Mezzogiorno''.
''La devolution approvata dal Governo sara' sepolta dal voto popolare
nel referendum che noi proporremo''. A inoltre sostenerlo il leader
della Margherita. ''Questa e' una riforma - ha proseguito Rutelli
- che provochera' l' affossamento definitivo del Sud, abbandonandolo
a se stesso. Basti pensare a cosa accadra' nel settore della sanita'
e alle disparita' che si creeranno in questo senso tra regioni povere
e regioni ricche. Noi cancelleremo questa riforma e garantiremo al
Sud una reale politica di sostegno''
Nessuna traccia della banca del sud di Tremonti
“Della banca del sud ideata dal geniale ministro Tremonti non
c' e' traccia. Forse per lo sviluppo del Mezzogiorno bisognerebbe
pensare ad altro''. ''Cio' che occorre avviare in realta' - ha aggiunto
Rutelli - e' una seria politica del credito per fare in modo che le
banche aiutino concretamente imprenditori che vogliono investire nel
sud, in cui i dati sull' occupazione sono sempre piu' drammatici.
C' e' una quantita' sempre piu' elevata di giovani che il lavoro neppure
lo cercano perche' in questo senso sono assolutamente scoraggiati''
Ponte sullo stretto non è una priorità
''Il ponte sullo Stretto e' una priorita' soltanto nell' ottica del
Governo, che in questo senso segue criteri sballati''. ''Non e' pensabile
- ha aggiunto Rutelli - spendere cinque miliardi di euro per il ponte
se poi le infrastrutture nel Mezzogiorno sono in condizioni di assoluta
arretratezza. Penso, per esempio, all' autostrada Salerno-Reggio Calabria
e alla statale 106 Ionica. Bisogna individuare, piuttosto, le vere
priorita' e realizzarle e a questo ci penseremo noi col futuro governo
del centrosinistra''.
In fumo i progetti di Berlusconi sulle opere pubbliche
''Dov' e' finita la lavagna sulla quale Berlusconi, a 'Porta a porta',
durante la scorsa campagna elettorale elenco' i suoi progetti di opere
pubbliche? Propongo di metterla all' asta perche' e' la testimonianza
concreta degli impegni del Governo disattesi''. ''In realta' - ha
aggiunto Rutelli - il Governo non ha favorito la realizzazione di
opere pubbliche nel Mezzogiorno tagliando, per esempio, i fondi per
l' Anas e per le Ferrovie dello Stato''.
La politica è sovrana. Nessuna influenza dalal Chiesa
''La politica ascolta tutti e, dunque, ascolta anche la Chiesa, ma
poi decide in piena sovranita' e autonomia'' ''Sarebbe bene, dunque
- ha aggiunto Rutelli - evitare esasperazioni ogni qualvolta la Chiesa
esprime le sue opinioni. Tutte le opinioni sono lecite e ben accette,
e quindi anche quelle della Chiesa. Nel nostro Paese c' e' una liberta'
che riguarda anche i vescovi. I vescovi si sono sempre pronunciati
e il loro contributo serve alla riflessione generale, ma poi la politica
decide secondo le proprie responsabilita'. Io l' ho sempre ascoltata,
ma non ho mai in questo senso esasperato i toni. Farebbero bene i
miei colleghi della coalizione a fare altrettanto''.
Sui finanziamenti a Prodi polemiche inutili
''Per il finanziamento della campagna elettorale le polemiche sono
inutili. Abbiamo sempre trovato le risorse e le troveremo anche per
le prossime elezioni. Non c' e' alcun problema''. ''Quando abbiamo
discusso di aspetti organizzativi e finanziari riguardanti le campagne
elettorali - ha aggiunto Rutelli - abbiamo sempre trovato i giusti
accordi. Le campagne elettorali hanno bisogno di risorse e noi le
troveremo tutti insieme in piena intesa''.
Tenere Ciampi fuori dalle polemiche
''Il Capo dello Stato e' il Capo dello Stato ed e' bene che sia tenuto
fuori dalle polemiche politiche''. Lo ha detto il presidente della
Margherita, Francesco Rutelli, parlando con i giornalisti a margine
della convention del partito sul Mezzogiorno, in corso a Lamezia Terme.
''E' assolutamente inopportuno - ha aggiunto - che di questo argomento
si parli in questo momento perche' non puo' essere oggetto di dibattito''.
Sculco “Per la Calabria il momento più
difficile”
''Non si tratta di una manifestazione ordinaria, non si tratta nemmeno
di una delle tante iniziative che la Margherita ha svolto e sta svolgendo
in ogni parte d' Italia in questa difficile fase politica. Questo
nostro incontro e' davvero speciale perche' si svolge in una Calabria
che attraversa uno dei momenti piu' difficili della sua lunga e travagliata
storia''. A sostenerlo e' stato il capogruppo della Margherita in
Consiglio regionale, Enzo Sculco, intervenendo, a Lamezia Terme, ai
lavori della convention del partito sul tema ''Il sud non puo' piu'
aspettare, dalla Calabria proposte e risposte''. ''La Calabria mai
come ora - ha proseguito Sculco - rappresenta una decisiva questione
nazionale con la quale bisogna misurarsi per dare slancio e vitalita'
e accrescere le chance di sviluppo dell' intero Paese. Siamo qui,
inoltre, e forse soprattutto, per ricordare tutti insieme la straordinaria
e indimenticabile figura di Francesco Fortugno, tragicamente ucciso
nel giorno delle primarie. Il suo ricordo resta indelebile nei cuori
e nella mente di noi colleghi, del gruppo dirigente della Margherita
ad ogni livello e di tutti i cittadini di questa regione. Tuttavia
dopo la morte, tragica e tremenda dell' amico Fortugno, dopo i momenti
dolorosi e solenni del pianto e del lutto, adesso occorre andare oltre
la consolazione e il rimpianto''. ''In questo senso l' omicidio di
Franco Fortugno - ha concluso Sculco - traccia con nettezza una linea
di confine tra una vecchia situazione e una nuova realta', un vero
e proprio muro che separa dalla Calabria sana e laboriosa le schegge
degenerate della criminalita' e della 'ndrangheta''
Villari: “Il Mezzogiorno al centro della politica
di sviluppo del paese”
''Con questa sessione sul Mezzogiorno in Calabria la Margherita inizia
il percorso programmatico, perche' da qui si vuole partire per un
riscatto, per una pari opportunita'. Quando andremo al Governo la
nostra priorita' sara' quella del Mezzogiorno che noi intendiamo mettere
al centro della politica di sviluppo del Paese''. E' quanto ha detto
il responsabile del dipartimento Mezzogiorno della Margherita, Riccardo
Villari, questa sera a Lamezia Terme. ''Quindi - ha concluso - un
programma della Margherita imperniato sul Mezzogiorno e sull' emergenza
Calabria. Noi siamo stati qui oggi accanto ad amministratori e persone
coraggiose che vogliono cambiare e ci hanno dato tanti segnali di
speranza''
Sindaco Speranza “Non spegnere i riflettori
sulla Calabria”
''E' necessario continuare a fare in modo che i riflettori non si
spengano sulla Calabria perche' questo ha gia' portato a modificare
i primi atti che il Governo aveva compiuto''. Lo ha detto Gianni Speranza,
sindaco di Lamezia Terme portando i saluti della citta' ai partecipanti
alla convention della Margherita sul tema ''Il sud non puo' piu' aspettare,
dalla Calabria proposte e risposte'' in corso di svolgimento nella
citta' calabrese presenti i vertici del partito. ''Si deve puntare
sui giovani - ha aggiunto Speranza - e bisogna essere verso di loro
seri e coerenti lasciando una Calabria migliore di quella che c' e'
adesso''
La questione meridionale e quella sanitaria e sociale
Aprendo la tavola rotonda su “La questione meridionale è
anche questione sanitaria e sociale”, il Responsabile organizzativo
della Margherita, on. Franco Marini, ha sottolineato che guardando
al Sud, dopo più di cento anni l’obiettivo di fare dell’Italia
un Paese unito è raggiunto in parte. L’illegalità
e le infrastrutture sono ancora il problema di un’Italia che
si proietta in Europa. La politica - ha detto ancora Marini - può
dire ancora qualcosa o è solo il mercato che può risolvere
questa questione? È la politica lo strumento principale per
risolvere questa contraddizione. Essa può dare una spinta potente
alla coesione quando ha serietà e competenze per andare avanti.
Si può dividere l’azione della politica verso il Sud
- ha proseguito l’on. Marini - in due cicli di spesa straorinaria:
la spinta degli anni Cinquanta, soprattutto sul sistema idrico; con
il ministro Pastore, tra il Sessanta e il Settanta, ci fu il contraddittorio
sforzo di un’industrializzazione in cui si puntò su industrie
di base: fu un errore storico. Poi, il tentativo serio dei governi
di centrosinistra nel decennio passato: sulla base dell’idea
di concertazione si creò uno strumento capace di dare forte
scossa e attivare l’autopropulsione allo sviluppo, uno strumento
cancellato da questo governo. Sono convinto che lo sforzo per la coesione
del Paese nel quadro europeo deve essere il primo punto nel programma
del centrosinistra.
L’on. Alfonso Andria, europarlamentare eletto nella circoscrizione
meridionale, ha messo in evidenza come sulla questione sanitaria non
è certamente con venti diverse Sanità che si risolverà
il problema. Sulla devolution - ha detto ancora - ci attende una grande
civile battaglia. Il centrosinistra ha individuato un nuovo modello
di welfare locale, restituendo centralità alle persone, coniugando
assistenza sociale e sanitaria con nuove opportuntià per i
giovani del Sud. Sull’occupazione - ha concluso - abbiamo dati
sconcertanti sul sommerso: occorrono interventi più decisi.
A livello europeo si sta cercando di dare più incisività
a politiche di inclusione adeguate per dare risposte vincenti al Sud.
Sulla finanziaria «dannosa per il Sud e per i giovani»
e su altri temi si è soffermato nel suo intervento Carmelo
Barbagallo, della UIL. Per l’on. Rosy Bindi la questione meridionale
è anche questione sociale. Vogliamo ribadire anche per il Sud
e per la Calabria - ha detto - che per noi salute e politiche per
la famiglia non sono una spesa, ma un investimento. Inoltre - ha proseguito
- non c’è sviluppo se non c’è sicurezza:
sappiamo bene che il tema della sicurezza incrocia in modo molto forte
il settore sanitario dove circolano soldi, dove la sfida alla moralità
della gestione della politica è ancora più forte. Che
cosa manca alla Sanità del Meridione? Non le eccellenze, non
le professionalità, non la voglia di guardare al futuro; manca
il sistema, la rete dei servizi, il funzionamento quotidiano. La Giunta
Loiero anche attraverso l’assessore Lo Moro ha investito per
riscattare questa carenza di capacità di governo delle tante
risorse di questa regione, per dare, attraverso la programmazione,
risposte alla domanda di salute. Serve una sorta di intervento speciale
per la Sanità del Sud, con un fondo per la Sanità del
Sud, serve un intervento strutturale che riguardi soprattutto la formazione
umana, quella capacità di dare sistema. Proponiamo una revisione
della redistribuzione del fondo nazionale, tenendo conto che c’è
rapporto stretto tra povertà e salute, investimento verso il
Sud da parte regioni del Nord. Quello che sta accadendo in questi
giorni con la devolution è in contraddizione con tutto ciò:
si rischia la cancellazione del sistema sanitario nazionale, che ci
siano meno risorse per il Sud. Vogliamo – ha detto ancora Rosy
Bindi - che i calabresi si curino in Calabria, ma se queste prestazioni
qui non ci sono nessuno può impedire a un calabrese di curarsi
a Milano, come anche un lombardo deve poter scegliere di venirsi a
curare qui.
Sono poi intervenuti l’on. Willer Bordon, capogruppo della Margherita
al Senato, Cristina De Luca dell’esecutivo nazionale della Margherita
(che si è soffermata sull’apporto delle reti di volontariato
e del terzo settore allo sviluppo e alla maturazione di una coscienza
critica), il Vice Presidente nazionale delle ACLI Pasquale Orlando,
il Segretario regionale della CISL calabrese Luigi Sbarra, l’Assessore
regionale alla Sanità on. Doris Lo Moro (sulla Sanità
- ha detto tra l’altro - sono necessarie misure di salvaguardia
contro le infiltrazioni della criminalità organizzata)
Rosy Bindi: “Le regioni più povere
abbandonate a se stesse”
''Con la devolution le regioni piu' povere saranno abbandonate a
se' stesse, con la creazione di una vera e propria frattura nel Paese''.
E' questo il commento di Rosy Bindi, deputato della Margherita, alla
riforma della costituzione espresso nel corso del suo intervento alla
convention del partito sul Mezzogiorno in corso a Lamezia Terme. ''Chi
vuole conoscere un' anticipazione di quello che sarebbero i disastri
della devolution, e parlo al condizionale perche' noi fermeremo questa
riforma della Costituzione con il referendum - ha aggiunto Rosy Bindi
- valuti il contenuto della Finanziaria, in cui e' addirittura inibita
ai cittadini del sud la mobilita' piena verso i servizi sanitaria
delle regioni del centro-nord. Oggi noi viviamo in un sistema sanitario
nazionale in cui c'e' la globalita' delle prestazioni e la piena mobilita'
dei pazienti. Con questa Finanziaria questa mobilita' viene negata
perche' la devolution, di fatto, taglia a fette il sistema sanitario
nazionale, annullandone l' unita' e creando tante realta' regionali
estremamente diverse tra loro e determinando quindi, di fatto, una
forte discriminazione nella qualita' dell' assistenza''.
Alle donne il 50% delle candidature
''Le vere quote rosa le faremo noi perche' quelle approvate dal Governo
sono soltanto elemosina''. Lo ha detto, parlando con i giornalisti
a Lamezia Terme a margine della convention sul Mezzogiorno, Rosy Bindi,
deputato della Margherita. ''Se si vogliono realmente rispettare i
diritti delle donne - ha aggiunto Rosy Bindi - occorrera' riservare
loro il 50% delle liste. Sulle quote rosa il Governo Berlusconi non
e' credibile. Si canta vittoria, ma non siamo nemmeno al parto di
questo importante provvedimento. Direi che siamo appena al concepimento.
Si potra' parlare di provvedimento definitivo soltanto quando il disegno
di legge della volenterosa Prestigiacomo sara' approvato in Parlamento.
Dubito, comunque, che facciano in tempo per la prossima campagna elettorale
anche perche' se avessero voluto varare questa importante novita'
avrebbero dovuto inserire le quote nella nuova legge elettorale. La
verita' e' che questo Governo non ha mai voluto fare nulla per le
donne''.
Franco Marini: “Molte critiche ad un referendum
sacrosanto”
''La devolution approvata dal Governo e' stata criticata da molti,
e le prese di posizione in questo senso di Casini e Montezemolo sono
significative. Il referendum che vogliamo proporre e', dunque, assolutamente
sacrosanto''. Lo ha detto Franco Marini, segretario organizzativo
della Margherita, parlando con i giornalisti a margine della convention
del partito sul Mezzogiorno in corso a Lamezia Terme. ''Ritengo -
ha aggiunto Marini - che sia assolutamente corretta la riflessione
fatta dal cardinale Ruini. Nessuno chiede alla Chiesa indicazioni
di voto per il referendum sulla devolution, sarebbe ingiusto e poco
accorto aspettarsele. Quello di Ruini e' pero' un giudizio che noi
condividiamo, e cioe' il rischio di un' ulteriore rottura dell' elemento
di solidarieta' che deve caratterizzare l' esistenza di una nazione.
Io penso che per il sud cio' di cui c' e' bisogno, in realta', e'
di una politica nazionale realmente solidale''.
Dopo cento anni paese ancora diviso
''Dopo cento anni il problema dell' unita' economica e politica del
Paese e' ancora aperto e piu' che mai attuale''. ''Nel dopoguerra
- ha aggiunto Marini - si e' fatto molto in questo senso. Penso alla
creazione della prima Cassa per il Mezzogiorno e agli sforzi che furono
fatti dal ministro Pastore per l'infrastrutturazione del sud. Mi pare
che questo sforzo si sia del tutto fermato negli ultimi cinque anni.
Come centrosinistra dobbiamo riflettere su questa situazione e impegnarci
sin da adesso, in vista dei nostri futuri impegni di governo, ad approfittare
delle opportunita' che ci vengono date dall' Europa. Occorre, dunque,
una politica che punti sull' unita' nazionale e doti il Mezzogiorno,
indicandole come assolute priorita', delle infrastrutture che sono
necessarie''. ''L'impegno per il sud - ha concluso Marini - deve essere
uno dei punti fondamentali del programma di governo del centrosinistra.
E cio' che ha detto Prodi in queste settimane si pone opportunamente
in questa direzione''
Sbarra: “Il nostro impegno contro la devolution”
''Il welfare sanitario e sociale come bene sociale rappresenta un
fattore di sviluppo che richiede investimenti in ricerca, innovazione,
valorizzazione delle risorse professionali, superando la deriva dell'economicismo
e delle politiche di contenimento, razionalizzando il modello organizzativo
e abbattendo lo spreco e le diseconomie di scala''. E' quanto ha detto
il segretario regionale della Cisl della Calabria, Luigi Sbarra, nel
corso della tavola rotonda sul tema ''La questione Meridionale e'
anche questione sociale e sanitaria'' durante la convention sul mezzogiorno
della Margherita. ''Lo snodo strategico - ha aggiunto - si incentra
sulla integrazione socio-sanitaria distrettuale che assicuri la continuita'
assistenziale, la domiciliarita', affronti le criticita' e le disabilita',
alleggerisca il costo sociale dell'invecchiamento , sostenendo con
risorse ad hoc la non autosufficienza. Le linee generali del Piano
sanitario nazionale 2006-2008 affrontano in modo del tutto inadeguato
le tematiche della non autosufficienza, della condizione degli anziani,
dei disabili, della tutela della salute mentale, della protezione
socio-sanitaria degli immigrati, a conferma del persistere di un deficit
storico della politica sociale. Ci avviamo verso il secolo e mezzo
di Unita' nazionale e la questione meridionale si conferma come la
contraddizione piu' grave, la piu' antica e piu' tenace, del nostro
sviluppo. L'incapacita' dello Stato unitario ha un suo vizio d'origine:
avere negato al Mezzogiorno, al momento dell'unificazione politica,
l'autonomia necessaria per adattarsi nel tempo all'indirizzo di politica
economica perseguita dalla nuova classe dirigente nazionale''. ''Le
regole varate negli anni scorsi - ha sostenuto ancora Sbarra - e quella
definita in questi giorni ''devolution'', soffrono dello stesso limite:
non sciolgono il nodo delle ricadute economiche del federalismo sulle
famiglie, sulle imprese, sui piccoli e sui grandi comuni. Anche se
fosse vero che il federalismo e' a costo zero, ci sara' una parte
d'Italia, o di italiani, che paghera' i benefici ricevuti dall'altra,
avvantaggiata da una diversa divisione delle risorse. Bene ha fatto
il presidente della Regione, Loiero, ad annunciare che proporra' al
Consiglio regionale di avviare urgentemente l'iter legislativo per
la richiesta insieme ad almeno altre cinque Regioni del Referendum
Abrogativo sulla Riforma Costituzionale''. ''La Cisl - ha ricordato
il segretario regionale - sara' fortemente impegnata sin dai prossimi
giorni per far crescere tra i lavoratori ed i pensionati la contrarieta'
e l'opposizione al provvedimento organizzando dai luoghi di lavoro
alle comunita' locali una vasta attivita' di confronto, discussione
e mobilitazione per spazzare via con la consultazione popolare e referendaria
il progetto di Devolution che e' sbagliato per il paese ma penalizza
in modo particolare il Mezzogiorno. Ribadiamo come Cisl la nostra
preferenza per un federalismo solidale e cooperativo che esalti, da
un lato, le vocazioni territoriali, sorregga l'autogoverno e la prossimita'
delle istituzioni, incentivi la responsabilita' fiscale e la correttezza
amministrativa''
Lo Moro “Sanità, lo specchio della
realtà del Sud”
''Oggi, in una fase certamente difficile, ma anche di grosso impegno
e protagonismo, non abbiamo piu' alibi. I guasti che ci sono, sono
quelli che il Governo di centrodestra ci ha consegnato. La sanita'
e' lo specchio di quella che e' la realta' del sud''. Lo ha detto
Doris Lo Moro, assessore regionale alla Salute intervenendo alla tavola
rotonda sui temi della sanita' nell' ambito della Convention della
Margherita in corso a Lamezia Terme. ''La Calabria - ha aggiunto Lo
Moro - non e' solo la terra dell' emigrazione sanitaria, ma anche
dell' emigrazione delle nostre menti. I politici calabresi non sono
sempre stati all' altezza della situazione. Abbiamo una sanita' che
non da' le risposte ordinarie. In Calabria non c' e' fiducia nelle
istituzioni e la sanita' e' soprattutto una sanita' privata che non
e' per forza una buona sanita' perche' non ha concorrenza nel pubblico.
Abbiamo 42 ospedali pubblici e 32 privati''. Per l' assessore Lo Moro
''dobbiamo attrezzarci a dare risposte. Formare in Calabria una classe
dirigente adeguata. La criminalita' non e' un problema solo calabrese,
ma un problema nazionale. Dobbiamo capire che la sanita' calabrese
e' anche lotta agli sprechi. In politica, dobbiamo essere piu' duri
in Calabria e piu' duri in Italia. Non dobbiamo dimenticare che c'
e' un' altra Calabria, quella dei giovani e delle persone perbene
che comunque ci sono sempre state''.
I talenti del Sud
La seconda tavola rotonda è stata dedicata a “I talenti
del Sud”. Il coordinatore, on. Ermete Realacci, ha sottolineato
che l’Italia non può attendere che una risorsa come il
Sud sia abbandonata: «In cinese - ha detto - la parola “crisi”
è fatta da due ideogrammi, uno significa pericolo, l’altro
opportunità». Sono sicuro, ha proseguito, che nei prossimi
mesi ci troveremo di fronte a finte inaugurazioni di opere per le
quali non ci sono le risorse, in una Calabria dove c’è
il problema dell’autostrada Salerno-Reggio Calabria e della
statale jonica. Legalità significa lotta alla criminalità
organizzata. I territori devono avere la capacità di costruire
il loro futuro accompagnati da politiche governative che il governo
non è stato capace di mettere in campo. Occorre riconoscere
la forza dei talenti del Sud per dare una risposta ai giovani, per
scommettere sui punti di forza.
''Il punto di debolezza nel sud va cercato nella mancata coesione
nel suo interno. In questi ultimi anni c' e' stata una fase di stagnazione
della politica verso il sud. Il governo di centrosinistra aveva prodotto
dei segnali, ma il governo di centrodestra ha fatto svanire ogni politica
rimanendo ostaggio della Lega''. A sostenerlo e' stato il segretario
regionale della Uil, Roberto Castagna. ". ''In
Calabria - ha aggiunto Castagna - abbiamo avuto due governi di centrodestra
che hanno indebolito il tessuto sociale ed economico. Questo governo
di centrosinistra puo' dare un impulso per ripartire anche dai talenti.
Bisogna frenare il processo di esodo da parte delle forze acculturate
e scolarmente dotate. Infatti mediamente lasciano la Calabria da ottomila
a diecimila giovani diplomati e laureati. Bisogna formare cento talenti
da cercare nelle universita' calabresi per essere utilizzati all'
interno delle pubbliche amministrazioni per fare un cambiamento radicale
di questa regione. Bisogna fare in modo che i talenti e le energie
non abbandonino la Calabria''.
Il responsabile nazionale di Piazza del lavoro Tonino Saladino
(la nostra - ha detto - è un’esperienza iniziata in Calabria;
siamo presenti a Roma e Milano e presto anche negli Usa dove c’è
un problema di reinserimento nel lavoro simile a quello della Calabria.
In questi anni sono stati coinvolti centinaia di giovani). Saladino
ha inoltre rilevato che il ''sud e' stanco di progetti, bisogna far
un lavoro profondo di educazione. Bisogna essere altro dalla mafia,
essere alternativi a quel tipo di cultura. Non si puo' fare un paese
in un deserto umano''.
Il Responsabile del settore studi della Margherita Francesco
Saverio Garofani ha citato la parabola evangelica dei talenti:
per diffidenza e paura il talento del Sud viene sotterrato. I soldi
- ha detto - sono stati dati, ma troppo spesso investiti in modo sbagliato.
Come si può invertire la rotta? Da una parte lo Stato non può
avere solo il volto delle forze dell’ordine, pur necessarie;
dal basso, occorre fare squadra, creare sinergie, a cominciare da
quello che è possibile valorizzare subito: le risorse umane,
una media di giovani superiore a quella nazionale, il mettere in rete
scuola, università, impresa. Ha concluso citando Beniamino
Andreatta: il 9 giugno 1973 l’allora Rettore dell’Università
della Calabria auspicava l’inserimento dell’ateneo nei
circuiti nazionali e mondiali per cambiare la rotta. Dopo 30 anni
il problema è ancora attuale.
Altri interventi sono stati quello del Presidente dei giovani imprenditori
calabresi Maurizio Mauro e dell’europarlamentare Giovanni Procacci.
Il presidente dei giovani industriali della Calabria, Maurizio
Mauro, ha sottolineato come ''noi, in accordo con i sindacati,
abbiamo fatto un tavolo per capire quali sono le condizioni per lo
sviluppo e su questi temi oggi abbiamo trovato degli interlocutori
attenti a differenza degli scorsi anni quando non ci e' stata data
alcuna risposta dai governi regionali. Tra le priorita' della Commissione
europea c' e' quello di triplicare le risorse alle conoscenze ed il
Governo deve fare proprio tutto cio'''. Giovanni Procacci,
europarlamentare della Margherita ha sostenuto che i ''talenti di
questa terra sono sicuramente i giovani, ma sono talenti che purtroppo
non producono frutti perche' cadono in un terreno arido. Una proposta
seria - ha aggiunto - e' la riforma della burocrazia. Bisogna prestare
attenzione alla grande possibilita' dello sviluppo locale puntando
alla formazione della classe dirigente che non si fa piu' da tempo.
Sono convinto che si puo' cambiare il sud. Un pensiero a Fortugno
in questo momento e' un pensiero doveroso. L' attenzione al sud pero'
non puo' andare a rimorchio di eventi tragici e luttuosi, ma deve
diventare una responsabilita' costante di una classe dirigente che
deve essere consapevole che lo sviluppo del Sud e' lo sviluppo della
nazione''.
Il Sud come sviluppo
La terza tavola rotonda - “Il Sud come sviluppo” - è
stata coordinata dall’on. Lamberto Dini. Il declino italiano
di questi anni causato dal governo di centrodestra - ha detto fra
l’altro - si spiega anche con la disattenzione verso il Sud,
perché il potenziale dello sviluppo risiede nel Sud e non nel
Nord. Se la riforma sulla devolution andasse in vigore allenterebbe
la coesione sociale. Serve una terapia d’urto per il Mezzogiorno,
sono necessari una politica di adeguamento delle dotazioni infrastrutturali,
l’impegno per la legalità, l’adeguamento della
burocrazia. Dobbiamo riprendere – ha concluso - la politica
degli incentivi alle imprese principalmente nel Sud e adottare misure
specifiche per il mercato del lavoro.
Quindi gli altri interventi. On. Enrico Letta, Responsabile
economia della Margherita: dopo otto anni di crescita maggiore del
Sud rispetto al Nord, dal 2004 si è invertita la tendenza con
una crescita italiana pari a zero per la prima volta dopo vent’anni.
Lo sviluppo del Mezzogiorno vuol dire uscire dalla crescita zero del
paese. Se questo è vero bisogna muoversi: innanzitutto dire
agli imprenditori che non avranno alibi rispetto alle scelte di investimento;
vogliono andare all’estero? Se lo faranno, non sfrutteranno
la fiscalità di vantaggio nei prossimi cinque anni per le regioni
“obiettivo 1”. Noi, al contrario di questo governo, ha
detto l’on. Letta, saremo in grado di strappare questa iniziativa
alla UE perché il governo non sta dicendo la verità
alla UE sui conti pubblici. Centralità deve essere assicurata
anche al rilancio del turismo dal 2006.
On. Nicola Adamo, Assessore regionale al Bilancio:
ha auspicato che il messaggio di Letta possa essere il messaggio del
prossimo governo di centrosinistra. Oggi si possono utilizzare i territori
del Sud perché l’Europa dovrà guardare al Mediterraneo
e la Calabria può svolgere un ruolo importante in questa prospettiva.
Su Gioia Tauro le cose non vanno bene, manca un respiro strategico
per lo sviluppo del Mezzogiorno, c’è un limite di infrastrutturazione,
pesa un contenzioso tra Stato e Regione. Dobbiamo investire di più
sulla ricerca applicata che intercetta mercati regionali per innovare.
Questa volta il nostro destino lo vogliamo costruire con le nostre
mani. On. Sergio D’Antoni: dobbiamo portare le imprese ad investire
nelle aree dove ci sono disoccupati. per impedire che si disperda
il patrimonio umano esistente. Occorre dire in modo semplice alle
imprese che se vengono a investire al Sud pagano meno tasse che al
Nord.
Giuseppe Guachi, Presidente dell’Autorità
sul porto di Gioia Tauro: il porto di Gioia non dà ulteriore
sviluppo perché le merci passano e vanno via. Occorre attrezzarsi
perché i porti del Sud diano sviluppo al Sud o saranno superati;
Linda Lanzillotta, responsabile della Margherita
per l’innovazione: sono calabrese emigrata e sento molto la
consapevolezza delle enormi risorse umane di questa terra. Occorrono
al Sud infrastrutture tecnologiche tagliate dall’ultima finanziaria,
alfabetizzazione informatica e diffusione di tecnologie nelle imprese.
La fiscalità di vantaggio non è sufficiente senza altre
condizioni e tra queste la tecnologia digitale. Rolando Manna,
imprenditore e editore: in Calabria non c’è sufficiente
reddito strutturale, l’economia dipende da trasferimenti pubblici;
sono convinto che tutto ciò per un governo nazionale che avesse
un minimo di dignità dovrebbe essere inaccettabile, così
come per ogni calabrese. Noi godiamo di infrastrutture naturali, location
al centro del Mediterraneo e patrimonio costiero. La Spagna ha superato
l’italia nel turismo balneare puntando sul settore dal 1982.
Katia Stancato, Presidente regionale Confcooperative:
la Commissione antimafia ci ha ricevuto dicendoci: siete importanti
perché penetrate nelle coscienze. Un alto riconoscimento a
realtà che nelle comunità svolgono funzioni sociali
ed economiche, lavorando in sinergia con diocesi, banche, cooperative,
istituzioni locali che soprattutto nei momenti di recessione resistono
maggiormente perché più agganciate alle realtà
territoriali. Proposte concrete: devono essere messi a punto strumenti
volti alla crescita e all’integrazione dove si gioca la partita
della competitività delle imprese del Sud. non imbrigliare
il libero confronto con le istituzioni nella logica delle appartenenze.
Ferdinando Pignataro, Segretario regionale CGIL:
in Calabria c’è bisogno di sviluppo duraturo nel tempo,
di una politica che recuperi ritardi. Occorre creare posti di lavoro
che valgono una vita: “precario è bello” non è
uno slogan convincente. Si deve puntare sulle priorità, sui
giovani, impedire la fuga dei cervelli, puntare sulle infrastrutture
materiali e immateriali: si parla troppo del ponte e non di cablaggio,
di alta velocità. L’omicidio Fortugno ha modificato le
priorità: la repressione della criminalità è
prioritaria.Tino Iannuzzi, responsabile dellaMargherita per le infrastrutture
del Mezzogiorno: nel campo delle infrastrutture il fallimento di questo
governo è totale. Quanti annunci per la 106 jonica e i maxilotti
dell’A3, cantieri fantasma che non ci sono. La finanziaria per
il 2006 taglia investimenti di Anas e Ferrovie, ma Anas e Ferrovie
sono quasi nell’impossibilità di pagare lavori già
realizzati. La nostra responsabilità, oggi a Lamezia, tra sette
giorni a Milano, è selezionare le priorità, per fare
un salto di qualità nel campo delle infrastrutture.
Dini “La devolution non farà mai parte
della Costituzione”
''Sono sicuro che la devolution non fara' mai parte della Costituzione
perche' sara' bocciata in occasione del referendum popolare''. Lo
ha detto Lamberto Dini, della Margherita, parlando con i giornalisti
a Lamezia Terme a margine della convention del partito sul Mezzogiorno.
''La riforma costituzionale varata dal Governo Berlusconi - ha aggiunto
Dini - non fara' che peggiorare la crisi economica del Mezzogiorno,
cosi' come e' stato sostenuto dai vescovi. Il Governo nei quattro
anni e mezzo in cui e' stato in carica non ha mai fatto nulla per
il sud. Eppure il potenziale di crescita del Paese si trova proprio
in quest' area. Il declino dell' Italia di questi ultimi anni e' dovuto
proprio alla disattenzione del Governo nei confronti del potenziale
di crescita del Mezzogiorno''
Letta quando il sud cresce meno del nord il paese
si ferma. Fondamentale la fiscalità di vantaggio
''Quando il sud cresce meno del nord, lo sviluppo del Paese si ferma.
Ecco perche', quando andremo al Governo, noi dovremo rovesciare le
politiche fatte dal Governo Berlusconi, e in particolare quelle degli
ultimi due anni''. Lo ha detto Enrico Letta parlando con i giornalisti.
''Dal '96 al 2003 - ha aggiunto Letta - il sud e' cresciuto piu' del
nord, mentre nel 2004 e nel 2005 questo trend si e' invertito. Contemporaneamente
dal 2004 l' Italia sta registrando, praticamente, una crescita zero.
Una situazione che andra' a peggiorare con l' attuale legge finanziaria,
in cui per il Mezzogiorno c' e' solo il fantasma della Banca del sud.
Per bocca dello stesso Berlusconi, che lo ha detto a settembre all'
inaugurazione della Fiera del Levante, stiamo pagando le scelte sbagliate
fatte dal Governo nei primi due anni di questa legislatura''.
''Per lo sviluppo del Mezzogiorno abbiamo bisogno di scelte innovative
la principale delle quali e' l' introduzione di una fiscalita' di
vantaggio, che deve essere il tema principale da introdurre con forza
nel negoziato con Bruxelles''. Secondo Letta, ''nel Mezzogiorno c'
e' bisogno di investire in maniera concreta nei centri di ricerca,
che esistono in quest' area, e in primo luogo nelle universita'. In
questo senso occorre creare condizioni di vantaggio sul piano fiscale
per le imprese che vogliono assumere ricercatori. Ricercatori del
Sud, quindi, per le imprese del Sud: e' questa una delle chiavi per
lo sviluppo del Mezzogiorno. Un tema sul quale noi punteremo fortemente
quando saremo al governo del Paese nella prossima legislatura''.
Il Sud non può più aspettare.Dalla
Calabria proposte e risposte
Nel pomeriggio, aprendo i lavori del panel “Il Sud non può
più aspettare.Dalla Calabria proposte e risposte” l’on.
Tiziano Treu ha definito lo sviluppo del Sud come la stella polare
lungo la rotta sulla quale muoversi per passare dalle parole ai fatti.
Ha sottolineato la presenza di tanti soggetti che possono indicare
le priorità ed evidenziato l’importanza del ricambio
generazionale anche in politica. Gli altri interventi: on. Dorina
Bianchi: ha ricordato lo slogan dei giovani di Locri e di
Anna e Giuseppe Fortugno. La prima cosa che serve è seguire
l’esempio del coraggio dei giovani perché le istituzioni
mettano al primo posto progettualità, legalità e sviluppo.
Fondamentale il lavoro per i giovani, per le donne, al fine di impedire
che le migliori menti lascino la Calabria. Sono necessarie sinergie
tra istituzioni, imprese, cittadini e parti sociali. Bisogna garantire
pari opportunità e trasparenza nei finanziamenti. Lavoro e
trasparenza punti da cui partire per un rilancio della Calabria.
On. Geppino Camo: il centrosinistra aveva pensato
una serie di finanziamenti per l’impresa: l. 488, credito d’imposta,
fondi per l’imprenditoria femminile. Noi riteniamo che bisogni
non solo riaffermare alcuni strumenti (concertazione, patti territoriali,
contratti d’area), ma far leva sulla solidarietà tra
le aree del Paese per trovare nella concertazione la via maestra per
lo sviluppo del Mezzogiorno e dell’Italia intera.
Gero Grassi, figlio di Libero Grassi: si rivolge
alla Margherita e al centrosinistra per dire che nella conferenza
Stato-Regioni i Presidenti di Lombardia ed Emilia hanno lo stesso
atteggiamento verso il Sud. Bisogna ribaltare l’approccio a
questo tema. Il principio di sussidiarietà deve essere attuato
soprattutto dagli appartenenti al centrosinistra. Luigi Madeo,
area giovani della Margherita nazionale: ricorda la promessa che se
il centrosinistra andrà al governo investirà molte risorse
al Sud. Ringrazia i ragazzi della locride. Chiede il ricambio generazionale
per non rischiare che i giovani calabresi continuino ad inviare curriculum
ad aziende del Nord, cosa che sembra essere l’attività
principale dei giovani laureati calabresi.
Salvatore Margotta, coordinatore regionale della
Margherita in Basilicata: la Basilicata risente della crisi della
FIAT, della Parmalat, dei salotti. Potremmo riprenderci, dice, ma
guardiamo altrove: cresce il turismo, l’innovazione tecnologica;
è coniato da noi della Margherita, dice ancora, il motto: coesione
interna proiezione esterna, per tenere insieme tutti i territori con
varie velocità di sviluppo e guardare al mercato internazionale.
On. Luigi Meduri: ricorda il percorso comune con
Fortugno. Richiama la mancanza di infrastrutture: non solo l’A3,
anche la 106 jonica potrebbe essere un volano di sviluppo fondamentale.
È un impegno per il prossimo governo di centrosinistra. Formula
una proposta: a Palmi si sta svolgendo un procedimento penale, sotto
inchiesta sono sei banche nazionali perché i tassi di interesse
rispetto a progetti identici al Nord hanno nel Sud un gravissimo aumento
di costi. La Margherita sposi un reale abbassamento di questi costi
per evitare che gli imprenditori cadano nell’usura.
Marco Monari, Coordinatore regionale della Margherita
in Emilia Romagna: i calabresi in Emilia sono più di 200mila.
Sottolinea il legame antico tra Emilia e Calabria e la grande potenzialità
che gli stessi emigrati in Emilia possono liberare verso la loro terra.
Si deve come Margherita, dice, mettere in rete una serie di esperienze
e competenze. ''Che l' azione dello Stato debba essere rafforzata
in Calabria e' evidente. Anche alla luce dell' allarme lanciato dagli
industriali calabresi che richiedono una maggiore presenza di mezzi
assieme allo sforzo di tutto il Paese per dare piu' sicurezza ai cittadini''.
'Il grande numero di giovani che hanno sfilato nelle scorse settimane
a Locri - ha sostenuto Monari - e' la testimonianza che oltre ad essere
un diritto e' soprattutto un dovere non deludere la fiducia delle
nuove generazioni che contro la criminalita' organizzata hanno chiesto
a gran voce legalita'. Dobbiamo far si che i giovani credano nella
politica in modo da invogliarli. Dobbiamo essere in grado di indicare
loro uomini giusti che non si pieghino a compromessi e sappiano agire
per il bene della collettivita' calabrese. Uomini come il collega
consigliere regionale Fortugno che per questo suo essere giusto ha
pagato con la vita''. Per Monari ''anche dall' Emilia Romagna puo'
arrivare un contributo. Non sara' risolutivo, ma siamo convinti che
ogni goccia e' importante nel determinare l' ampiezza dei mari. Proseguiremo
nella messa a punto di un piano di lavoro a partire dal prossimo 14
dicembre quando l' arcivescovo di Locri-Gerace mons. Giancarlo Bregantini,
sara' proprio a Bologna per ritirare il premio Ilaria Alpi''.
On. Nicodemo Oliverio: ringrazia tutti per aver raccolto
l’invito ed essere diventati protagonisti di un nuovo modo di
fare politica.Ringrazia Rutelli che vuol far diventare il Sud protagonista
dei programmi della Margherita. Vogliamo fare il programma del prossimo
governo che verrà, dice, partendo dal Sud, facendo sì
che possa camminare con i suoi piedi. Tantissime le priorità:
il turismo (chiede a Rutelli che il programma metta la Calabria al
primo posto in questo settore); l’emergenza che il governo tenta
di coprire con una piccola coperta di fondi: noi invece, continua,
dobbiamo creare possibilità di sviluppo partendo proprio dall’agricoltura;
i piccoli comuni, penalizzati dalla nuova legge elettorale; più
Sanità, infrastrutture, occupazione per i giovani; dobbiamo
aprire – conclude - le speranze ai nostri giovani, ce la faremo
con Romano Prodi, Loiero e Rutelli.
On Mario Pirillo, Assessore regionale all’Agricoltura:
la Calabria è per l’UE la duecentoseiesima regione; dopo
di essa ci sono le regioni dei dieci paesi entrati recentemente, questo
– dice - mi ha turbato moltissimo. Se poi guardiamo al settore
che ho l’onore di guidare, prosegue, la situazione è
difficile: in crisi sono uva, patate, pesche; la crisi del Paese si
sente di più in una regione debole come la nostra. Le risorse
UE non sono state adeguatamente utilizzate, abbiano bisogno di grandi
sinergie: è previsto un tavolo di concertazione il più
largo possibile. Le risorse del Por 2000-2006 non sono state adeguatamente
sfruttate. Da Bruxelles per il Por 2007 arriva un messaggio forte,
di discontinuita' con gli altri programmi. Bisogna creare una grande
sinergia. Mentre prima avevamo un incentivo all' agricoltura, oggi
invece abbiamo uno sviluppo rurale. La nostra regione e' all' 80%
collina e montagna con 650 ettari di bosco con un contingente notevole
di idraulico-forestali e noi dobbiamo fare diventare questo un comparto
produttive con la creazione di filiere. Se otteniamo cio' il Governo
puo' darci delle risorse. Sono convinto che ce la faremo, che la Calabria
puo' fare questo salto di qualita' perche' la Regione di sta dotando
degli strumenti necessari''.
On. Sandro Principe, Assessore regionale alla Pubblica
Istruzione: sottolinea che bisogna partire dalla cultura e trovare
nel proprio passato la forza per andare avanti. Sicurezza, infrastrutture
e innovazione tecnologica sono gli elementi per lo sviluppo. La cultura
è come una goccia d’acqua sul granito, piano piano buca.
Ad attirare gli investimenti esteri sono i centri di ricerca e la
messa in sicurezza del territorio. ''il concetto secondo il quale
bisogna partire dalla cultura. La memoria da sola non basta perche'
per lo sviluppo ci vogliono tre cose: sicurezza, infrastrutture, innovazione
tecnologica. Le infrastrutture e la sicurezza sono compiti dello Stato.
In merito alla sicurezza, insieme a Loiero, abbiamo messo in piedi
un progetto sulla cultura alla legalita'. Dobbiamo presentarci a Roma
come coloro che hanno fatto delle cose. In questi mesi abbiamo messo
in piedi anche il progetto della logistica non dimenticando che i
beni culturali sono uno strumento centrale dello sviluppo come il
sistema universitario. Bisogna partire dal fatto che gli investimenti
esteri cercano tre condizioni: sicurezza, infrastrutture e centri
di ricerca. Dobbiamo fare in modo che i giovani calabresi rimangano
in Calabria''. Rivolgendosi a Rutelli ha aggiunto: ''sono un vecchio
socialista e sono sempre stato convinto che questo Paese ha avuto
la sfortuna di non avere un grande progetto riformista. Mi auguro
che nel nuovo progetto sia travasata la grande tradizione delle grandi
aree socialiste europee. Questa e' la casa in cui mi piacerebbe stare
da laico. Ricordando che laico vuol dire avere rispetto dei ruoli
altrui e non dimenticando il ruolo che la Chiesa puo' avere''.
Sen. Donato Veraldi: in Calabria abbiamo la malavita
organizzata più potente d’Europa e un grande gap economico
che ci divide dal resto del Paese. Bisogna contrastare i poteri colpendo
le ricchezze accumulate, sottraendo loro linfa vitale attraverso il
lavoro ai giovani.''Treu fu uno dei parlamentari che eletto in Calabria
seppe guardare a questa regione. Dobbiamo chiedere un' applicazione
piu' rigorosa delle leggi per contrastare le organizzazioni criminali.
L' area intera del porto di Gioia Tauro deve essere istituita come
porto franco. Bisogna legare lavoro e formazione rafforzando gli unici
centri di eccellenza, le Universita''
Giovanni Russo, coordinatore regionale dei giovani
della Margherita, ha sottolineato come ''la disoccupazione giovanile
in Calabria raggiunge la piu' alta percentuale d' Europa. Non c' e'
possibilita' di lavorare in Calabria, ma noi vogliamo restare partecipando
allo sviluppo di questa regione liberi dai condizionamenti mafiosi
e diciamo il nostro no alla precarieta'''.
Dal Sud, sviluppo contro la criminalità
Si sono conclusi nel pomeriggio, nell’Auditorium del Centro
Agroalimentare di Lamezia Terme, i lavori del convegno nazionale della
Margherita “Il Sud non può più aspettare. Dalla
Calabria proposte e risposte” con la tavola rotonda “Dal
Sud, sviluppo contro la criminalità” introdotta dall’on.
Francesco Rutelli e conclusa dal Presidente della Giunta regionale
Agazio Loiero.
Sintesi dell’intervento dell’on. Rutelli: la Margherita
e il centrosinistra non abbandoneranno la Calabria ai suoi problemi.
Vogliamo rispondere ai giovani della Margherita della locride - ha
detto - perché è un dovere morale. I problemi della
Calabria saranno inseriti nel programma di governo del centrosinistra
che, ne siamo sicuri, vincerà le elezioni politiche. Il primo
problema sono la sicurezza e la legalità, ha proseguito Rutelli.
Bisogna mettere la Magistratura e le forze dell’ordine in condizione
di fare il proprio lavoro perché la sicurezza è una
precondizione per lo sviluppo, ma l’obiettivo è tirare
fuori i talenti. Oggi il Mezzogiorno è prioritario per la crescita
del Paese. Stiamo prendendo contatto con le imprese per promuovere
in Calabria lavoro produttivo. È necessario però un
programma di governo concreto, a partire da una fiscalità di
vantaggio. Ci sono oggi settanta tipi diversi di incentivi per investire
al Sud: questo non è possibile. La l. 488, il credito d’imposta,
il prestito d’onore sono stati bloccati. C’è bisogno
anche - ha detto ancora Rutelli - di investimenti permanenti: su cento
imprese multinazionali solo cinque investono nel Sud. Così
come occorre semplificare la burocrazia. C’è in Calabria
una centralità mediterranea che non è un handicap, ma
una risorsa. A proposito di infrastrutture - ha proseguito il Presidente
nazionale della Margherita - il governo ha tagliato i fondi per Anas
e Ferrovie. Il centrosinistra dovrà orientare il 45 % degli
investimenti complessivi al Sud, oggi siamo fermi al 15 %. Bisogna
portare risorse agli enti locali perché in Calabria una persona
su quattro è sotto la soglia di povertà. Tutti - ha
detto ancora Rutelli - dobbiamo prepararci al referendum sulla devolution.
In Calabria settantamila persone all’anno vanno a curarsi fuori;
una norma della legge finanziaria impedisce questo percorso se non
per i malati gravi: è il primo assaggio di devolution. L’impegno
di oggi non solo conferma quello preso in occasione dei funerali di
Franco Fortugno, ma nasce dalla convinzione che bisogna ripartire
da qui per rilanciare lo sviluppo del Paese. Alla fine di ogni anno
di governo - ha concluso Rutelli - faremo un’analisi della situazione
del Sud dicendo alla gente, in una conferenza annuale, quello che
abbiamo fatto. Il Mezzogiorno deve tornare a trainare tutta l’Italia
e non deve essere l’ultimo vagone che viaggia con i fanali spenti.
Nel suo intervento appassionato, l’on. Marco Minniti ha definito
il delitto Fortugno una sfida della criminalità organizzata
allo Stato per una prova di forza. La criminalità - ha detto
- si sconfigge contrastandola e con lo sviluppo. Ha espresso il timore
di un calo di tensione verso la Calabria dopo questo periodo e ha
sostenuto che occorre colpire i patrimoni della criminalità
organizzata: in questo può essere molto pericolosa la modifica
sulla legge di confisca dei beni dei mafiosi attualmente in discussione.
L’imprenditore calabrese Francesco Dodaro ha ricordato la tragedia
della sua famiglia, quando - egli giovanissimo, ancora studente di
scuola superiore -fu colpita dall’omicidio del padre, imprenditore
cosentino. Ha sottolineato la necessità della tenacia per sconfiggere
il rischio di abbandonare tutto a causa della demotivazione.
Dal canto suo lo scrittore Mario Centorrino ha sottolineato come nel
Sud per ogni laureato che lascia la sua terra c’è una
perdita di circa 200.000 euro per l’economia.
Il Presidente della Giunta regionale Agazio Loiero, concludendo i
lavori dell’intensa giornata, ha ricordato che tra una settimana
la Margherita terrà a Milano un’iniziativa analoga a
quella di Lamezia: questo, ha sottolineato, dimostra l’attenzione
della Margherita e di tutta l’Unione nei confronti del Sud nel
percorso programmatico verso le elezioni politiche. L’omicidio
dell’on. Fortugno - ha detto ancora - è un episodio terribile
e senza precedenti. È necessario uno sforzo di comprensione
di ciò che succede nelle viscere della Calabria. Occorre combattere
con il referendum - ha aggiunto - il rischio della devolution e dello
stravolgimento della Costituzione. Concludendo, ha ricordato l’appuntamento
del 26 novembre a Locri e a Reggio Calabria con Terry Kennedy.
Loiero: “La devolution avrà effetti
devastanti per il Sud”
''La devolution creera' una condizione devastante per il Sud e questa
non e' una paranoia mia o di altri governatori del Mezzogiorno, ma
una realta' incontestabile''. Lo ha detto il presidente della Regione
Calabria, Agazio Loiero, concludendo a Lamezia Terme la convention
della Margherita sul Mezzogiorno. ''Basti pensare - ha aggiunto Loiero
- alla situazione che con la devolution si determinera' per la sanita',
un settore nei confronti del quale la Giunta regionale della Calabria
ha una forte attenzione, tanto che entro un mese procederemo alla
nomina dei direttori generali. Ma come faremo a governare il settore
se, cosi' come prevede la devolution, lo dovremo fare con le nostre
forze? Noi siamo impegnati al massimo per eliminare tutte le distorsioni
che ci sono nel settore della sanita', togliendo tutto cio', e sarebbe
sciocco non ammetterlo, che attualmente c' e' di oscuro e vogliamo
procedere ad un rinnovamento profondo del settore, approvando anche
il nuovo piano sanitario ma, in prospettiva, la devolution in questo
senso non ci e' d' aiuto. Vogliamo vicinanza e solidarieta', non vogliamo
altro perche' noi abbiamo il nostro orgoglio e la nostra fierezza''.
''C' e' una forte attenzione della Margherita - ha detto ancora Loiero
- nei confronti del Mezzogiorno e questa convention, organizzata prima
dell' omicidio di Franco Fortugno, ne e' la dimostrazione piu' chiara''