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Dir.resp. Pippo Gatto |
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Il Governo si dimentica dei lavoratori LPU/LSU del Sud
Ass. Masella: “Decreto legge LSU, il Governo discrimina i calabresi" 18/08 L'Assessore Regionale alla Formazione e alle Politiche del
Lavoro Egidio Masella è intervenuto sulla situazione dei lavoratori
LSU LPU ed in particolare sul Decreto Legislativo omnibus recentemente
approvato dal Consiglio dei Ministri. "Nel momento in cui la
Giunta Regionale pone le basi per avviare concretamente la realizzazione
di un piano regionale per il lavoro - afferma l'Assessore Masella
-, con l'intento di aggredire le condizioni di disoccupazione, di
inoccupazione, precarietà strutturale e lavoro nero che affliggono
la Calabria, il Governo centrale stabilisce con un Decreto di Legge
iniquo e deleterio per i lavoratori LSU/LPU calabresi e per gli stessi
Enti dove prestano servizio, che solo i Comuni con più di 300
mila abitanti possono avviare processi di stabilizzazione a tempo
indeterminato dei lavoratori precari LSU/LPU". "Di fatto
- prosegue Masella - tale provvedimento nega la possibilità
ai Comuni calabresi, che utilizzano i lavoratori LSU/LPU e atre figure
in condizione di precariato, di poter stabilizzare a tempo indeterminato
migliaia di lavoratori che da circa un decennio vivono condizioni
di estremo disagio". Veraldi (DL) “Il decreto del Governo sugli LSU penalizza la Calabria” 18/08 ''L' allarme del Vice Presidente della Giunta regionale Nicola
Adamo deve essere accolto e, per la parte che riguarda la mia responsabilita'
ed il gruppo parlamentare della Margherita al Senato, assicuro ogni
azione tendente a superare ogni vincolo introdotto dal decreto legge
appena approvato''. E' quanto sostiene in una nota il senatore della
Margherita Donato Veraldi circa il decreto del Consiglio dei Ministri
per la stabilizzazione degli Lsu-Lpu. ''Il provvedimento del governo
- ha aggiunto - introduce un ragionamento di fondo odioso e discriminatorio
penalizzando proprio una Regione come la Calabria che non potrebbe
rientrare dentro la soglia prevista dal Governo. La stabilizzazione
di questi precari, da troppo tempo in questa penosa condizione, richiede
uno sforzo congiunto ed unanime delle forze politiche ed una azione
profonda ed incisiva tanto del Governo che della Giunta regionale;
bene hanno fatto le organizzazioni sindacali, la Cisl in particolare,
a porre la questione in termini definitivi e di certezza negli sbocchi
per oltre novemila lavoratori che non possono essere ricacciati nel
limbo della precarieta' senza fine. Oggi vi sono le condizioni per
un impegno definitivo e certo, con una programmazione oculata delle
risorse nel quadro di una complessiva politica per l' occupazione
in Calabria resa ineludibile anche per l' assenza del Governo che
considera il Mezzogiorno mera appendice geografica''. ''In ogni caso
- ha concluso Veraldi - preannuncio una interrogazione urgente al
Presidente del Consiglio ed al Ministro del Lavoro per denunciare
tale scelta scellerata e per chiedere immediatamente conto delle motivazioni
tanto discriminatorie quanto intollerabili''. La CGIL condivide l’appello di Nicola Adamo 18/08 ''La Cgil calabrese condivide, per il merito e la tempestivita', la presa di posizione del Vice Presidente della Giunta regionale, Nicola Adamo, sulla vicenda dei precari Lsu-Lpu, e sostiene fortemente l'appello ad una incisiva azione politica e parlamentare della deputazione calabrese''. E' quanto affermano, in una nota, Fernando Pignataro, segretario generale della Cgil Calabria, e Vera Lamonica, della segreteria regionale dello stesso sindacato. ''Il decreto del Governo - si aggiunge nella nota - esclude la Calabria dalle azioni straordinarie di stabilizzazione in esso previste per le citta' superiori ai 300 mila abitanti, sia per il sostegno finanziario che per le modifiche al quadro normativo che regola le assunzioni nelle autonomie locali.Esso e' pertanto fortemente discriminatorio e prosegue in un tipo di politica tesa a muoversi per 'centri di interesse' politico ed elettorale e ben lontana dalla capacita' di mettere in campo iniziative e progetti di largo respiro capaci di sostenere l' occupazione nel Mezzogiorno e, in esso, della regione piu' disastrata dal punto di vista occupazionale che e' appunto la Calabria. Peraltro ormai oltre un anno fa il Governo, in sede di Ministero del Lavoro, aveva assunto con le organizzazioni sindacali calabresi l' impegno a definire misure straordinarie, normative e finanziarie, per consentire al sistema delle autonomie locali di avviare una fase concreta di stabilizzazioni, dopo un blocco di fatto che dura da anni, e dopo aver riconosciuto la particolarita' della nostra regione che vede i precari disseminati in una miriade di piccoli e piccolissimi Comuni e nelle Comunita' Montane''. ''La Cgil - conclude la nota - fin dal primo incontro con l' assessore al ramo aveva riproposto l' esigenza di tornare subito al tavolo del Governo e di farlo sulla base di un Piano che fosse molto piu' corposo e lungimirante di quello ereditato dal centrodestra, la cui incapacita' progettuale e la cui indifferenza fu all' origine dell' interruzione del confronto allora avviato''.
Tassi (DS) “I parlamentari raccolgano l’appello di Adamo” 18/08 ''La denuncia di Nicola Adamo per chiedere la modifica del
Decreto legge del Governo Berlusconi sulla stabilizzazione dei lavoratori
Lsu, concepito solo per i Comuni superiori ai 300 mila abitanti, e'
l' ulteriore prova del disinteressamento dell' esecutivo verso la
Calabria ed il sud''. Lo afferma, in una dichiarazione, Pino Tassi,
della segreteria regionale dei Ds. ''Credo sia opportuno - aggiunge
Tassi - che i parlamentari calabresi, alla ripresa dell' attivita',
presentino un emendamento volto ad allargare il provvedimento di stabilizzazione
a tutte le Regioni e le aree dell' obiettivo 1, considerandole come
aree metropolitane su cui ricadono i benefici previsti dal decreto
legge''.
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