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Il Governo si dimentica dei lavoratori LPU/LSU del Sud

 

Ass. Masella: “Decreto legge LSU, il Governo discrimina i calabresi"

18/08 L'Assessore Regionale alla Formazione e alle Politiche del Lavoro Egidio Masella è intervenuto sulla situazione dei lavoratori LSU LPU ed in particolare sul Decreto Legislativo omnibus recentemente approvato dal Consiglio dei Ministri. "Nel momento in cui la Giunta Regionale pone le basi per avviare concretamente la realizzazione di un piano regionale per il lavoro - afferma l'Assessore Masella -, con l'intento di aggredire le condizioni di disoccupazione, di inoccupazione, precarietà strutturale e lavoro nero che affliggono la Calabria, il Governo centrale stabilisce con un Decreto di Legge iniquo e deleterio per i lavoratori LSU/LPU calabresi e per gli stessi Enti dove prestano servizio, che solo i Comuni con più di 300 mila abitanti possono avviare processi di stabilizzazione a tempo indeterminato dei lavoratori precari LSU/LPU". "Di fatto - prosegue Masella - tale provvedimento nega la possibilità ai Comuni calabresi, che utilizzano i lavoratori LSU/LPU e atre figure in condizione di precariato, di poter stabilizzare a tempo indeterminato migliaia di lavoratori che da circa un decennio vivono condizioni di estremo disagio".
A questo riguardo l'Assessore Masella ha già fissato un appuntamento con il Sottosegretario al Ministero del Lavoro Pasquale Viespoli per chiedere le necessarie modifiche al provvedimento legislativo, i cui benefici devono essere estesi anche ai Comuni calabresi. Tale provvedimento infatti, non permettendo ai nostri Comuni di poter utilizzare tali risorse, è da ritenere discriminatorio per i precari calabresi e per l'intera Calabria e di fatto priva la nostra regione di ulteriori risorse finanziarie, indispensabili per far fronte alla drammaticità della situazione occupazionale calabrese".
Nei prossimi giorni, inoltre, l'Assessore Masella provvederà a costituire una sorta di cabina di regia in cui verranno coinvolti i parlamentari calabresi, la Giunta Regionale, le OO.SS., le parti sociali, l'UPI, l'UNCEM, ed in particolare l'ANCI, in rappresentanza dei molti Comuni calabresi, che per effetto del provvedimento citato, rischiano di non poter più garantire quei servizi pubblici essenziali gestiti, in molti casi, dagli stessi lavoratori precari.
"La cabina di regia - aggiunge in conclusione l'Assessore regionale al Lavoro - vuole essere un'iniziativa istituzionale che si pone i seguenti obiettivi: dare la possibilità ai Comuni calabresi di poter usufruire delle opportunità finanziarie previste nel provvedimento normativo, attraverso la modifica del quadro legislativo nazionale, che impedisce la trasformazione del rapporto di lavoro in tempo indeterminato di migliaia di precari calabresi; avere la certezza di poter disporre di risorse finanziarie aggiuntive per far fronte alla drammaticità del precariato calabrese; impegnare formalmente il Governo centrale su uno strumento di pianificazione di interventi a favore dell'occupazione, che si muova di pari passo con il piano regionale per l'occupazione e per il lavoro"

Veraldi (DL) “Il decreto del Governo sugli LSU penalizza la Calabria”

18/08 ''L' allarme del Vice Presidente della Giunta regionale Nicola Adamo deve essere accolto e, per la parte che riguarda la mia responsabilita' ed il gruppo parlamentare della Margherita al Senato, assicuro ogni azione tendente a superare ogni vincolo introdotto dal decreto legge appena approvato''. E' quanto sostiene in una nota il senatore della Margherita Donato Veraldi circa il decreto del Consiglio dei Ministri per la stabilizzazione degli Lsu-Lpu. ''Il provvedimento del governo - ha aggiunto - introduce un ragionamento di fondo odioso e discriminatorio penalizzando proprio una Regione come la Calabria che non potrebbe rientrare dentro la soglia prevista dal Governo. La stabilizzazione di questi precari, da troppo tempo in questa penosa condizione, richiede uno sforzo congiunto ed unanime delle forze politiche ed una azione profonda ed incisiva tanto del Governo che della Giunta regionale; bene hanno fatto le organizzazioni sindacali, la Cisl in particolare, a porre la questione in termini definitivi e di certezza negli sbocchi per oltre novemila lavoratori che non possono essere ricacciati nel limbo della precarieta' senza fine. Oggi vi sono le condizioni per un impegno definitivo e certo, con una programmazione oculata delle risorse nel quadro di una complessiva politica per l' occupazione in Calabria resa ineludibile anche per l' assenza del Governo che considera il Mezzogiorno mera appendice geografica''. ''In ogni caso - ha concluso Veraldi - preannuncio una interrogazione urgente al Presidente del Consiglio ed al Ministro del Lavoro per denunciare tale scelta scellerata e per chiedere immediatamente conto delle motivazioni tanto discriminatorie quanto intollerabili''.

La CGIL condivide l’appello di Nicola Adamo

18/08 ''La Cgil calabrese condivide, per il merito e la tempestivita', la presa di posizione del Vice Presidente della Giunta regionale, Nicola Adamo, sulla vicenda dei precari Lsu-Lpu, e sostiene fortemente l'appello ad una incisiva azione politica e parlamentare della deputazione calabrese''. E' quanto affermano, in una nota, Fernando Pignataro, segretario generale della Cgil Calabria, e Vera Lamonica, della segreteria regionale dello stesso sindacato. ''Il decreto del Governo - si aggiunge nella nota - esclude la Calabria dalle azioni straordinarie di stabilizzazione in esso previste per le citta' superiori ai 300 mila abitanti, sia per il sostegno finanziario che per le modifiche al quadro normativo che regola le assunzioni nelle autonomie locali.Esso e' pertanto fortemente discriminatorio e prosegue in un tipo di politica tesa a muoversi per 'centri di interesse' politico ed elettorale e ben lontana dalla capacita' di mettere in campo iniziative e progetti di largo respiro capaci di sostenere l' occupazione nel Mezzogiorno e, in esso, della regione piu' disastrata dal punto di vista occupazionale che e' appunto la Calabria. Peraltro ormai oltre un anno fa il Governo, in sede di Ministero del Lavoro, aveva assunto con le organizzazioni sindacali calabresi l' impegno a definire misure straordinarie, normative e finanziarie, per consentire al sistema delle autonomie locali di avviare una fase concreta di stabilizzazioni, dopo un blocco di fatto che dura da anni, e dopo aver riconosciuto la particolarita' della nostra regione che vede i precari disseminati in una miriade di piccoli e piccolissimi Comuni e nelle Comunita' Montane''. ''La Cgil - conclude la nota - fin dal primo incontro con l' assessore al ramo aveva riproposto l' esigenza di tornare subito al tavolo del Governo e di farlo sulla base di un Piano che fosse molto piu' corposo e lungimirante di quello ereditato dal centrodestra, la cui incapacita' progettuale e la cui indifferenza fu all' origine dell' interruzione del confronto allora avviato''.

 

Tassi (DS) “I parlamentari raccolgano l’appello di Adamo”

18/08 ''La denuncia di Nicola Adamo per chiedere la modifica del Decreto legge del Governo Berlusconi sulla stabilizzazione dei lavoratori Lsu, concepito solo per i Comuni superiori ai 300 mila abitanti, e' l' ulteriore prova del disinteressamento dell' esecutivo verso la Calabria ed il sud''. Lo afferma, in una dichiarazione, Pino Tassi, della segreteria regionale dei Ds. ''Credo sia opportuno - aggiunge Tassi - che i parlamentari calabresi, alla ripresa dell' attivita', presentino un emendamento volto ad allargare il provvedimento di stabilizzazione a tutte le Regioni e le aree dell' obiettivo 1, considerandole come aree metropolitane su cui ricadono i benefici previsti dal decreto legge''.

 

 

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