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Dir.resp. Pippo Gatto |
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Il Governo si dimentica dei lavoratori LPU/LSU del Sud
Decreto ministeriale sugli LSU che si dimentica del Sud. Numerose le proteste e le iniziative. Magarò “Ottomila cartoline di protesta”. interventi di Chiarella, Sbarra, Tripodi 17/08 Salvatore Magarò, coordinatore del Pse-Lista Mancini
e consigliere regionale di Unità Socialista, in riferimento
al decreto ministeriale varato dal Governo per la stabilizzazione
dei lavoratori socialmente utili impiegati nelle amministrazioni comunali,
ha rilasciato la seguente dichiarazione: “Il provvedimento licenziato
dal Consiglio dei ministri, che prevede la stabilizzazione dei soli
lavoratori precari che hanno prestato la loro opera in quei comuni
la cui popolazione supera i 300 mila abitanti penalizza fortemente
la Calabria dove, a fronte di circa ottomila lavoratori socialmente
utili non vi sono comuni che potranno utilizzare i benefici del Decreto
indirizzato, a fini evidentemente elettoralistici, in altre E ben
definite aree del Paese e del Mezzogiorno. Al contrario, il Governo
avrebbe dovuto semmai intervenire a sostegno di quei tanti comuni
di piccole e medie dimensioni che utilizzano i lavoratori precari
per fornire una migliore e più puntuale erogazione dei servizi
ai cittadini ma che non godono degli strumenti finanziari necessari
per garantire loro un'assunzione a tempo indeterminato. Ed è
per questo che mi unisco all'appello lanciato al Governo da autorevoli
rappresentanti delle istituzioni locali e dei sindacati, affinché
tale Decreto Ministeriale possa essere emendato in sede parlamentare,
così da essere esteso anche ai comuni della Calabria, sollecitando
nel contempo il Consiglio Regionale a prendere in esame la proposta
di modifica e di integrazione all'attuale normativa regionale che
disciplina l'impiego dei lavoratori socialmente utili e di pubblica
utilità, che ho presentato nello scorso mese di giugno e che
prevede l'attuazione di una serie di incentivi per consentire ai soggetti
pubblici e privati l'assunzione di personale a condizioni favorevoli,
rafforzando i principi espressi dall'attuale normativa e prevedendo
nuove forme di stabilizzazione. Sono certo che, con un'azione sinergica
e indipendente dagli schieramenti politici di appartenenza, sarà
possibile ottenere dal Governo risposte concrete, anche attraverso
il diretto coinvolgimento delle migliaia di lavoratori precari della
Calabria che invito a far sentire fin d'ora la loro voce esprimendo,
attraverso l'invio di una cartolina da indirizzare direttamente alla
Presidenza del Consiglio, i propri sentimenti di disagio e rabbia". Sbarra: "La Cisl condivide l’appello di Nicola Adamo sugli LSU-LPU" 17/08 ''La Cisl Calabrese condivide e sostiene l' appello del vice
presidente della Regione, Nicola Adamo, rivolto a tutti i parlamentari
calabresi per mettere in campo una forte iniziativa istituzionale
finalizzata a correggere i contenuti dell' art. 4 del Decreto Legge
Omnibus approvato nell' ultima seduta del Consiglio dei Ministri che
stabilisce che i Comuni con piu' di 300 mila abitanti possono avviare
processi di stabilizzazione dei precari (Lsu) con nuovi rapporti di
lavoro a tempo indeterminato''. E' quanto sostengono in una nota congiunta
il segretario generale della Cisl della Calabria, Luigi Sbarra, ed
il segretario regionale con delega al mercato del lavoro, Rosetta
Raso. ''La Cisl Calabria - hanno aggiunto - ha gia' interessato della
questione la segreteria nazionale della Cisl affinche' venga esercitata
sulla presidenza del Consiglio dei ministri e sul ministero del Lavoro
la piu' forte pressione sociale per chiedere le necessarie modifiche
al provvedimento legislativo che deve essere esteso nella sua applicazione
anche ai Comuni con popolazione inferiore ai 300 mila abitanti. La
Calabria infatti con i suoi 5.000 Lsu e 4.000 Lpu sarebbe tagliata
fuori dai benefici del provvedimento legislativo determinando non
solo un rallentamento delle misure di stabilizzazione dei lavoratori
che si vedrebbero ricacciati nel limbo della precarieta' infinita,
ma si aumenterebbe il disagio e le difficolta' specie dei piccoli
comuni che con risorse molto limitate non possono soddisfare le richiese
legittime di assunzione a tempo indeterminato. La Cisl Calabria ritiene
infine che l' azione di stabilizzazione dei 9.000 precari Lsu-Lpu
presenti impegnati nel territorio regionale puo' avvenire non solo
con provvedimenti urgenti e straordinari del Governo, che deve sicuramente
garantire risorse aggiuntive alla Calabria ed anche una modifica al
quadro legislativo e normativo che impedisce la trasformazione dei
rapporti in lavoro stabile nella pubblica amministrazione, ma anche
con una nuova, moderna politica per il Lavoro da realizzare e sostenere
nella nostra Regione ad iniziare dalla corretta attuazione della Legge
Regionale 20 del 2003 che non puo' rimanere solo sulla carta affidata
alle dichiarazioni di principio''. ''E' sbagliato infatti pensare
- hanno proseguito Sbarra e Raso - che la Regione si debba solo limitare
a garantire i sussidi mensili, peraltro corrisposti con grande ritardo
se pensiamo agli Lpu, trascurando contenuti, scelte e strategie previste
dalla legislazione regionale in materia di stabilizzazione dei rapporti
di lavoro. Da anni chiediamo, inascoltati, alla Giunta regionale passata
ed a quella presente un Piano straordinario per aiutare lo svuotamento
del bacino Lsu ed Lpu rivendicando come Calabria al Governo nazionale
risorse straordinarie da intrecciare con quelle regionali e comunitarie.
Queste nostre richieste non solo sono cadute nel dimenticatoio per
responsabilita' del precedente Governo regionale, ma vengono considerati
dalla nuova Giunta 'bizzarre polemiche' e continue strumentali, 'noiose
esternazioni'''. ''Prendiamo atto - hanno concluso Sbarra e Raso -
anche se con ritardo, quindi, della sensibilita' del vice presidente
della giunta regionale, Nicola Adamo, che invita tutti ad un maggiore
impegno in direzione di favorire quella necessaria transizione dalla
precarieta' al lavoro stabile e duraturo. Ecco perche' chiediamo alla
Giunta un maggiore impegno programmatico, progettuale, finanziario
sui temi del lavoro e del precariato evitando la pratica dello scaricabarile
ed incrociando impegni e responsabilita' nazionali con quelle regionali''.
Tripodi: “Decreto discriminatorio per la Calabria 17/08 ''Si tratta di un Decreto legge discriminatorio e di sapore
elettoralistico, che penalizza fortemente i precari calabresi perche'
non si e' voluto tenere conto che la stragrande maggioranza degli
Lsu-Lpu e' impiegata nei comuni con meno di 300 mila abitanti''. E'
quanto sostiene in una nota il segretario regionale del Pdci della
Calabria, Michelangelo Tripodi, circa il provvedimento del consiglio
dei ministri per incentivare la stabilizzazione di Lsu ed Lpu utilizzati
dagli Enti locali. ''Il fatto che in Calabria - ha aggiunto - non
vi siano comuni che possono accedere a queste risorse dimostra quanto
questo provvedimento sia discriminatorio per i precari calabresi e
le Amministrazioni comunali della nostra regione. Sono convinto che
ricorrano gli estremi per dichiarare l' incostituzionalita' del Decreto
perche' l' operazione che il governo Berlusconi ha varato in vista
delle elezioni del 2006 non promuove politiche attive a favore del
bacino degli Lsu-Lpu nella sua generalita', bensi' individua solamente
poche e particolarissime condizioni in cui il diritto alla stabilizzazione
sarebbe garantito. Bene ha fatto il vice presidente della Giunta regionale,
Nicola Adamo, a sollecitare il forte impegno dell' intera deputazione
calabrese, perche' non si puo' tollerare una norma che, aggravando
la gia' drammatica condizione in cui da anni sono costretti a vivere
questi lavoratori, alimenta un'odiosa guerra tra poveri e crea un'intollerabile
divisione tra precari di serie A e precari di serie B''. ''Il Governo
Berlusconi - ha proseguito Tripodi - dopo essersi disinteressato della
principale emergenza che riguarda il mondo del lavoro al Sud, e dopo
aver destinato per altri scopi le risorse che dovevano servire a finanziare
un piano straordinario complessivo, affronta quest'annosa questione
a pochi mesi dalle elezioni, varando una norma che sembra fatta apposta
per tentare di recuperare il calo di consenso del centrodestra nei
grandi centri siciliani, Palermo e Catania in testa, anche in vista
delle prossime elezioni regionali siciliane. Siamo preoccupati nei
confronti di un Governo che quando non e' paralizzato dall' immobilismo
assume provvedimenti che penalizzano e discriminano i lavoratori.
Il presidente Loiero assumera' un'iniziativa per sollecitare anche
una presa di posizione del Coordinamento delle Regioni Meridionali.
La linea del governo nazionale e' inaccettabile e certamente la Giunta
regionale assumera' una forte presa di posizione per protestare contro
questo iniquo provvedimento e per chiedere la sua profonda modifica
in modo da consentire che i benefici possano essere estesi anche agli
Lsu-Lpu di tutti i comuni calabresi e permettere alla Regione Calabria
di sfruttare risorse che sarebbero indispensabili per l' attuazione
del piano di stabilizzazione cui stiamo lavorando''. ''Sono convinto
- ha concluso Tripodi - che gia' nella prima seduta di Giunta sara'
approvato un ordine del giorno che esprima la disapprovazione dell'
intera Calabria, in modo che l' esecutivo regionale, il Consiglio
regionale, i parlamentari calabresi, il sistema delle Autonomie locali
e il sindacato siano impegnati con azioni comuni su un terreno che
riguarda la difesa dei diritti dei lavoratori calabresi''. Chiarella (Patto) “Provvedimento del Governo, penalizzante” 17/08 ''Condivido pienamente il pensiero del vice presidente della
Giunta regionale, Nicola Adamo sul decreto legge, con il quale il
Consiglio dei Ministri ha disposto la stabilizzazione dei lavoratori
socialmente utili, impegnati nei comuni con piu' di 300 mila abitanti''.
Lo sostiene Egidio Chiarella consigliere regionale dei Liberaldemocratici.
Per Chiarella, il vicepresidente Adamo ''ha ragione quando chiede
un intervento di tutti i parlamentari calabresi, per apportare le
modifiche necessarie al provvedimento legislativo, per evitare ancora
una volta che i lavoratori interessati della Calabria siano tagliati
fuori dai processi di miglioramento della propria condizione attuale.
I Liberaldemocratici su questo tema non intendono abbassare la guardia
e con a capo il coordinatore regionale Tonino Perrelli, il sottoscritto
e il direttivo regionale del Partito, chiedono per i primi di settembre
un incontro ufficiale tra lo stesso Adamo, l' Assessore al Lavoro
Egidio Masella, i deputati e i senatori della Calabria del centrodestra
e del centrosinistra, i capi gruppo regionali e i rappresentanti consiliari
delle componenti, riconosciuti dallo statuto, facenti parte del gruppo
misto''. ''E' strano - sottolinea Chiarella - che si possa approvare
un progetto di legge sull' emergenza lavoro, tagliando fuori la Calabria,
che non avendo citta' con 300 mila abitanti, si vede allontanare sempre
di piu' la possibilita' di stabilizzare i suoi 10 mila Lsu, solitamente
dipendenti dei piccoli comuni, nei quali svolgono un lavoro utile
e prezioso. Non puo' il governo regionale risolvere questo difficile
problema senza l' intervento diretto dello Stato''. Il consigliere
regionale dei Liberaldemocratici sollecita ''una 'pressione istituzionale'
forte sul Consiglio dei Ministri ed il Parlamento italiano da parte
di noi tutti, al di la' dei colori politici, affinche' questi lavoratori
non rimangano nella miseria e con la paura di rimanere senza lavoro
o precari per tutta la vita''.
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