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Il Congresso Nazionale Unicost a Cosenza

 


Il messaggio alle Camere: “Nessuna rivalsa, affrontiamo i problemi”

08/04 Abbandonare ''logiche di sopraffazione, di rivalsa, di particolarismi'', per ''affrontare seriamente i problemi'' della giustizia. Unita' per la Costituzione, la corrente di centro e di maggioranza dei magistrati, dal suo congresso -che si e' aperto oggi a Cosenza- rilancia l'idea di una Commissione Costituente per la giustizia per il nuovo Parlamento che verra', indipendentemente dalla maggioranza che prevarra' dalle politiche del 2006. ''In questa legislatura si e' persa una grande occasione- ha detto il segretario Fabio Roia aprendo l'assise- Quella di affrontare con una Commissione Costituente animata da spirito istituzionale alto e quindi in grado di evitare conflitti e degenerazioni anche verbali i problemi del comparto giustizia, la cui inefficienza costituisce una spina insopportabile di malessere per gli utenti e mina la stessa credibilita' del Paese anche sul piano della competitivita' economica''. Ma adesso bisogna invertire la rotta e Unicost ''fin da ora offre la disponibilita' a lavorare con chiunque volesse affrontare seriamente i problemi che riguardano la giurisdizione del terzo millennio''. La bocciatura della politica della giustizia portata avanti in questa legislatura e' totale, e riguarda sia le riforme compiute sia il metodo seguito. ''Sul tema dell'ordinamento giudiziario non si e' tentata una reale condivisione di elaborazione con la magistratura associata e con l'avvocatura preferendo perseguire una linea di finto dialogo scandita da maxiemendamenti elaborati da saggi con conseguente strozzatura del dibattito parlamentare''. Il risultato e' un ''progetto controriformatore punitivo per la magistratura'' e pieno di ''numerosi strappi costituzionali'' come conferma il forte messaggio del Capo dello Stato con il quale la legge e' stata rinviata alla Camere. Senza appello anche il giudizio negativo sul Ministro della Giustizia: lui ''che dovrebbe rappresentare l'intero comparto giustizia, ha svolto un ruolo di antagonista rispetto a tutta la magistratura (per lui politicizzata perché non adesiva alla proposta di maggioranza) logorando il suo ruolo anche mediante l'utilizzo improprio di iniziative ispettive e diventando addirittura non rappresentativo del settore da lui amministrato''. Ma il quadro non e' ancora completo: ''troppi provvedimenti normativi -denuncia Roia- hanno rivelato l'anteposizione di un interesse privato rispetto a quello pubblico. E' mancato un serio intervento per l'efficienza del sistema giustizia e per l'attuazione del principio costituzionale della ragionevole durata del procedimento''. E ''il progetto di revisione della Carta costituzionale non puo' non sollevare preoccupazioni di ispirazione giuridica'' perche' ''attenua garanzie dei cittadini, percorsi di formazione della volonta' democratica e equilibri istituzionali per affermare pericolose concentrazioni di potere monosoggettive''. In questo contesto Unicost intende innanzitutto continuare la sua ''forte attivita' di contrasto culturale'' alla riforma dell'ordinamento giudiziario, ''pur apparendo quel disegno costituzionalmente morto e quindi di difficile attuazione normativa, oltre che impraticabile sotto il profilo squisitamente gestionale''. E lo fara' ''durante l'eventuale fase di scrittura dei decreti delegati e successivamente nella fase di applicazione, dove il Csm sara' chiamato a svolgere una ferma attivita' di tutela dei principi costituzionali dei quali e' depositario'', magari promuovendo ''conflitti di attribuzione davanti alla Consulta''. Perche' questa corrente se ''e' stata ed e' progressista in tutti quei settori della giurisdizione che devono essere profondamente rivisitati, rimane fortemente conservatrice laddove occorre difendere i valori della Costituzione che un legislatore poco illuminato vorrebbe travolgere''. Quella di oggi e' l'ultima relazione di Roia da segretario della corrente, che alle ultime elezioni dell'Anm ha raccolto il 38 per cento dei consensi. Lui stesso, che guida Unicost da due anni ed e' sostituto procuratore a Milano, nella relazione ha annunciato che lascera' la carica. A prenderne il posto sara' l'ex consigliere del Csm Marcello Matera, attualmente vice segretario del gruppo.

Ricordata la figura del Papa

08/04 Nel giorno dei funerali, anche il congresso di Unita' per la Costituzionale, che si e' aperto oggi a Cosenza, ha voluto rendere omaggio al Papa. ''Da cattolici o da laici non si puo' non ricordare, umilmente, la figura di Karol Wojtyla, grande, illuminato condottiero di pace'' ha detto il segretario Fabio Roia (nella foto), in apertura della sua relazione. Roia ha richiamato le parole pronunciate dal Pontefice quando in pieno Giubileo ricevette in udienza pubblica 2mila magistrati: ''compito della Magistratura - disse allora il Pontefice- e' di rendere giustizia, dando attuazione piena ai diritti e ai doveri riconosciuti e di offrire tutela agli interessi protetti dalla legge nel quadro dei valori etici fondamentali, che in Italia, come normalmente avviene negli Stati democratici del nostro tempo, sono iscritti nella Costituzione e costituiscono la base civile e morale della convivenza.La missione del giudice si esplica nell'impegno di disvelare, in rapporto al dettato della legge, la verita' racchiusa nel caso concreto. In questa indagine il magistrato incontra l' uomo, creatura di Dio, con la sua dignita' di persona e con i suoi valori inalienabili, che ne' lo Stato, ne' le istituzioni, ne' il magistrato stesso possono intaccare ed ancor meno annullare''.
Il segretario di Unicost ha quindi invitato la platea a ''ricordare l'opera di un protagonista nella nostra storia che ha contribuito a cambiare il mondo lottando contro tutte le disuguaglianze economiche, civili, di liberta', di giustizia''.

Roia “Da Vietti una riflessione di grande interesse”

''Quella di Vietti e' una riflessione di grande interesse politico che prende atto di una difficolta' della maggioranza all'esito elettorale. Ma non e' questo che importa, quanto il fatto che i contenuti della riforma dell'ordinamento e il modo con cui e' stata portata avanti non hanno trovato il consenso dei cittadini''. Fabio Roia, segretario di Unita' per la Costituzione, vede positivamente l'auspicio del sottosegretario alla Giustizia di uno slittamento della riforma. ''La riforma e' devastante dal punto di vista dei principi costituzionali- ribadisce il leader della corrente di maggioranza della magistratura- Se pero' la maggioranza non la portera' a termine, non sia questo un alibi per i magistrati perche' non si faccia nulla. Ci sono dei problemi che vanno senz'altro affrontati e noi per primi vogliamo che lo siano,ma in un clima diverso da quello che ha contrassegnato la riforma''.

L’intervento del Presidente della Provincia Oliverio

E’ stato particolarmente apprezzato, l’indirizzo di saluto portato dal Presidente della Provincia di Cosenza, onorevole Mario Oliverio, nei lavori del Congresso nazionale dei magistrati di Unicost, in corso di svolgimento nel Teatro Rendano.
Oliverio, rivolgendosi ai giudici, ha innanzitutto rilevato il significato di una presenza che è indice di una forte attenzione, istituzionale e sociale verso i temi della Giustizia, della legalità, della trasparenza, dell’attività della pubblica Amministrazione che meritano, nel Mezzogiorno d’Italia, una sempre più approfondita riflessione.
Ma l’occasione è per altro servita al Presidente per toccare alcuni temi politici di rilevante attualità come quello delle modifiche di norme importanti del nostro ordinamento.
“La nostra Carta Costituzionale, che ha segnato il cammino e lo sviluppo democratico sociale ed economico del Paese, ha evidenziato con forza la centralità della funzione giurisdizionale, guardando alla insopprimibile esigenza della tutela della legalità e dei diritti” ha rilevato l’onorevole Oliverio parlando ai magistrati riuniti in assise. Precisando subito dopo:
“La Politica ha il dovere di salvaguardare i valori costituzionali. Gli attuali orientamenti governativi, le già proposte modifiche del nostro Statuto e delle leggi sull’ordinamento, non ci convincono e, per quanto sta in noi, proseguiremo, in tutte le sedi istituzionali e sociali, la battaglia per non indebolire il quadro di riferimento normativo dei principi fondanti e, al contrario, per valorizzare l’autonomia e la libertà della funzione giurisdizionale, proiettandola in un futuro di crescita del nostro sistema paese.”
Tutte ragioni per le quali il Presidente della Provincia ritiene rilevante discutere ed approfondire i temi della autonomia e libertà nel futuro della Magistratura.
“Avvertiamo, forte, la necessità di avvicinare, sempre più, i cittadini al rispetto della legge e delle istituzioni – ha affermato ancora Oliverio- tentando, con i nostri limiti umani, di diffondere fiducia, affermando esempi di buon governo e di attenzione per la soluzione dei problemi del nostro territorio. Abbiamo promosso l’iniziativa di istituire un Osservatorio sulla legalità; stiamo, da più tempo, lottando perché la nostra provincia abbia, quanto meno, una sezione staccata della Corte d’Appello. Siamo, cioè, complessivamente impegnati per favorire soluzioni adeguate alle necessità dei tempi, alle esigenze dei nostri cittadini.”
Naturale, quindi, il riferimento fatto dal Presidente della Provincia alla criminalità:
“Non potrà esservi crescita sociale e civile, ma anche economica se non si affermerà una profonda opera di bonifica e di vera e propria liberazione dal fenomeno della criminalità che, in molte aree, esercita un vero e proprio controllo dei territori.
Questa opera è possibile portarla a buon fine se si determina una sinergia di volontà e di impegno concreto da parte dei diversi soggetti che operano sul territorio.
In questi contesti, la funzione della Magistratura e, più complessivamente, una presenza più forte e più incisiva degli Organi dello Stato sono elementi indispensabili”.
“Sviluppo e crescita civile e democratica non prescindono dai temi della sicurezza e della legalità. E su questo fronte ci sentiamo impegnati in prima linea”ha tenuto a dire Il Presidente Oliverio ai magistrati di Unicost, in conclusione del suo intervento.

 

L’intervento del Sindaco Catizone

“Oggi più che mai nel nostro Paese e nella nostra società si avverte l’esigenza di una giustizia più giusta e di una giustizia che tuteli veramente gli interessi di tutti e non di pochi”.
Lo ha detto il Sindaco Eva Catizone nel corso dell’indirizzo di saluto pronunciato questa mattina al Teatro “Rendano” alla giornata inaugurale del congresso nazionale dei magistrati promosso da “Unità per la costituzione” sul tema “Libertà e autonomia nel futuro della magistratura” e che si svolgerà fino a domenica 10 aprile proprio nella città di Cosenza.
Eva Catizone ha rivolto un saluto di benvenuto a tutti i congressisti provenienti da ogni parte d’Italia, ringraziando i rappresentanti di “Unità per la Costituzione”, nella persona del dott.Alberto Liguori, organizzatore dell’iniziativa, per i segnali di attenzione che l’importante assemblea congressuale ha inteso riservare alla città di Cosenza.
“Una città – ha aggiunto il Sindaco – che ha nel suo dna tanto la libertà, quanto l’autonomia che rappresentano il tema dominante del congresso.
Cosenza è, infatti, ha aggiunto la Catizone – una città libertaria ed autonoma sin dalle origini e questa cifra narrativa ha caratterizzato anche il percorso che si sta portando avanti come Amministrazione comunale.”
Eva Catizone ha preannunciato la sua partecipazione anche alla sessione in programma domani, dedicata ai quarant’anni delle donne magistrato.
A questo proposito il Sindaco ha aggiunto che “si tratta di un tema di particolare interesse che ci farà comprendere gli oneri delle donne impegnate in magistratura, professione che forse si presenta ancora più gravosa della politica.
La nostra Amministrazione guarda con particolare attenzione all’impegno delle donne nella società civile. Oltre a cogliere questi segni importanti del cambiamento a favore delle donne siamo impegnati in città a coniugare il bisogno di legalità con l’esigenza di sviluppo del territorio.
Per l’affermazione dei principi di legalità ci siamo spesi senza risparmio di energie, ben consapevoli che un Sindaco deve poter scuotere anche le coscienze e realizzare, accanto ai ponti, anche delle opere immateriali di cui pure la nostra comunità ha bisogno.
In questo contesto – ha detto ancora la Catizone – si inquadrano le costituzioni di parte civile decise dall’Amministrazione comunale in alcuni processi alle organizzazioni mafiose o la confisca dei beni ad alcuni esponenti della criminalità organizzata, beni che sono stati utilizzati dal Comune a scopi sociali. Un atto non solo simbolico di un’Amministrazione che grida forte il suo no opponendosi alle pericolose contaminazioni che, purtroppo, anche in questa città esistono e nella quale serpeggia quella illegalità diffusa che insieme siamo chiamati a combattere.
Abbiamo un obiettivo comune – così ha concluso il Sindaco il suo intervento – ed è la crescita della nostra città, del nostro territorio e di un’intera regione che non potrà avvenire senza una diffusa affermazione dei principi di legalità.”

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