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Cronaca
Speciale Processo NoGlobal

 


Caruso querela Masotti e l’autore del servizio di “Punto a punto”. Esposto alla Magistratura per la diffusione degli atti

02/03 Francesco Caruso, imputato a Cosenza nell'ambito del processo ai no global relativo ai fatti del G8 di Genova del 2001 e protagonista con Luca Casarini delle intercettazioni telefoniche trasmesse il 24 febbraio da 'Punto e a capo', ha querelato il conduttore del programma di Raidue, Giovanni Masotti, e l'autore del servizio, Gennaro Sangiuliano, per diffamazione a mezzo di trasmissione televisiva. Nell'esposto, depositato oggi alla procura di Roma, si chiede anche alla magistratura ''di verificare - ha spiegato Annalisa Senese, legale del collegio difensivo degli attivisti imputati a Cosenza - come gli atti del processo siano arrivati nelle mani dei giornalisti televisivi, dal momento che si tratta di registrazioni telefoniche custodite sotto sigillo e non ancora trascritte: nel momento in cui il perito incaricato di trascriverle le illustrera' ai giudici, diventeranno oggetto di valutazione per tutti''. ''Riteniamo - ha detto ancora l'avvocato - che la trasmissione abbia manipolato il pensiero di Caruso e abbia suggerito che la regia degli scontri del G8 fosse proprio di Casarini e Caruso: un argomento che e' il tema del processo di Cosenza e che pertanto va discusso nelle aule di giustizia e non in tv''. Masotti, ha ricordato il legale, ha giustificato l' ''attualita' del tema facendo riferimento a un'udienza celebrata a Cosenza il giorno prima: ma purtroppo - ha ironizzato - quell'udienza e' stata rinviata al 30 marzo perche' uno degli imputati era ammalato. L'unica udienza del processo celebrata finora risale al 2 dicembre 2004 e ha affrontato solo le questioni preliminari''. L'annuncio della querela e' avvenuto nell'ambito di una conferenza stampa convocata dall'Osservatorio per il diritto al dissenso, costituito nel luglio scorso da alcuni parlamentari per monitorare i processi sul G8 di Genova e Cosenza. ''Siamo preoccupati - ha sottolineato Giovanni Russo Spena del Prc - perche' con 'Punto e a capo' si e' stabilito un inedito precedente: il servizio pubblico ha mandato in onda senza contraddittorio intercettazioni ancora oggetto di perizia, non ancora acquisite nel fascicolo del dibattimento, e materiale video non ancora depositato davanti al giudice terzo. Si tratta dunque di materiale illegittimamente consegnato a giornalisti del servizio pubblico e illegittimamente trasmesso, con manipolazioni e con l'avallo del ministro delle Comunicazioni Gasparri, presente in studio''. Su un programma che Mauro Bulgarelli (Verdi) ha definito ''un teleprocesso in contumacia'', il diessino Giuseppe Giulietti chiedera' conto ''a nome di tutta l'opposizione in Vigilanza, al direttore generale della Rai Cattaneo'' nell'audizione gia' prevista per la prossima settimana. ''Al dg - ha detto Giulietti - chiederemo quali provvedimenti di 'riparazione' mediatica intenda assumere l'azienda e come si ridara' dignita' a chi e' stato leso. Alla Rai, che ieri si e' difesa affermando di attendere le decisioni della Vigilanza e del Garante per la privacy, ricordo che 'Raiot' di Sabina Guzzanti fu chiuso in due ore, senza attendere nessuno, e che e' rimasto lettera morta il reintegro di Oliviero Beha votato all'unanimita' dalla stessa Vigilanza''. La Rai, gli ha fatto eco Gloria Buffo (Ds) ''e' ormai sotto sequestro nella sua funzione di servizio pubblico: manda in onda programmi non solo di parte, ma che ledono i diritti fondamentali''. Citando il caso di Enrico Rotondi, il cronista ''di fatto rimosso nei giorni scorsi dall'incarico di seguire il processo Imi-Sir'', il segretario dell'Usigrai Roberto Natale ha sottolineato la necessita' ''che la Rai chiarisca qual e' la sua linea sull'informazione giudiziaria. Non vogliamo censure ne' sanzioni, e' un problema di coerenza dei comportamenti. Ma non facciamo passare il concetto di 'riparazione': parliamo piuttosto - ha concluso Natale - di rettifica, replica, ripristino della correttezza dell'informazione violata''.

Sangiuliano (Rai) “Non sono l’autore del servizio”

02/03 ''Non sono io l'autore del servizio sui fatti del G8, ne' ho contribuito a realizzarlo''. E' quanto chiarisce in una nota il giornalista e inviato Rai Gennaro Sangiuliano in merito all'annunciata querela da parte di Francesco Caruso per la puntata di 'Punto e a capo' dedicata ai fatti del G8 di Genova del 2001. ''Prima di annunciare querele - sottolinea Sangiuliano - bisognerebbe guardare la puntata di 'Punto a Capo' alla quale ho dato il mio contributo con un'intervista ad Oreste Scalzone, che tra l'altro sulla vicenda G8 esprime solidarieta' a Caruso, realizzata a Parigi. Il servizio con immagini sui fatti di Genova non e' mio ne' ho contribuito a realizzarlo''. ''Sto valutando, a questo punto, con i miei avvocati, se querelare il signor Caruso - conclude il giornalista - tenuto conto che la Cassazione, in molte sentenze, giudica diffamatoria l'attribuzione di un fatto falso''.

Butti (AN) “In atto una campagna mistificatoria”

''Se il dito indica la luna l'idiota guarda il dito e non la luna. Questo antico detto e' quanto mai appropriato sulla vicenda G8 'Punto e a capo''', sottolinea Alessio Butti, responsabile informazione di An, tornando sulle polemiche scatenate dal programma di Raidue. ''Piu' che rispondere sul merito di quanto emerge dalle conversazioni tra Caruso e Casarini e sui loro progetti violenti - rileva Butti, commentando in una nota la decisione di Caruso di querelare il conduttore Masotti e il giornalista Sangiuliano - si attaccano con una vera e propria campagna mistificatoria i giornalisti che hanno fatto il loro dovere di cronisti, portando all'attenzione generale fatti assai rilevanti''.

Novi (FI) “L’Usigrai sindacato subalterno alla sinistra che ha sposato la causa della guerriglia”

Il senatore di Forza Italia Emiddio Novi, componente della Commissione di Vigilanza Rai, interviene nelle polemiche scatenate dalla puntata di 'Punto e a capo' sul G8 e attacca l'Usigrai, definendola un ''sindacato corporativo, subalterno alla sinistra'', che ha ''sposato la causa della guerriglia''. ''Il disobbediente e no global Francesco Caruso, ex dipendente precario del comune di Napoli, ha querelato Giovanni Masotti e Gennaro Sangiuliano per la trasmissione 'Punto e a capo' nella quale sono state trasmesse alcune intercettazioni che lo riguardavano'', ricorda Novi in una nota. ''Da quelle intercettazioni emergeva quanto mai definito il ruolo di Caruso nelle giornate guerrigliere del G8 di Genova''. ''Masotti e Sangiuliano, oltre che a dover fronteggiare l'offensiva giudiziaria dell'ex dipendente comunale Caruso - continua l'esponente di Forza Italia - devono ora fare i conti anche con il sindacato Usigrai, che invece di schierarsi in loro difesa ha sposato la causa della guerriglia eversiva. Per l'Usigrai a Masotti e Sangiuliano e' vietato cio' che veniva rivendicato come diritto alla cronaca e all'informazione per altri protagonisti dell'informazione Rai. Questa e' un'altra pagina nera scritta da un sindacato corporativo, subalterno alla sinistra e per anni protagonista ossequioso di una gestione mezzadrile del latifondo ulivista della Rai''.

Petruccioli “Quella di Masotti una trasmissione da ufficio stampa di partito”

''Quella di Masotti è semplicemente una trasmissione da ufficio stampa di partito''. E' il giudizio di Claudio Petruccioli, presidente della Commissione di vigilanza sulla Rai, dato nel corso di un'intervista in onda su Controcorrente, l'approfondimento condotto da Corrado Formigli su SKY TG24. Paragonando il programma di Raidue a quelli proposti da Michele Santoro, Petruccioli afferma: ''Anche quella di Santoro è una tv di tendenza. E' come il teatro: ha una tesi, è una drammaturgia però con una consistenza televisiva notevole per questo ha un seguito. Quella di Masotti - sottolinea - è semplicemente una trasmissione da ufficio stampa di partito''. Accostando 'Punto e a capo' ai programmi di Daniele Luttazzi, Petruccioli afferma: ''Quello che conta è il buon gusto e l' equilibrio. La satira deve evitare di scadere nell'insulto gratuito''. Infine, definisce ''abbastanza militante'' Satyricon, il programma di qualche anno fa di Luttazzi sospeso dopo una puntata con Marco Travaglio.

Lainati (FI) “Inaccettabili le parole di Petruccioli”

''Quelle dell' eurodeputato dei Ds Michele Santoro trasmissioni di tendenza? Ci sarebbe da ridere se non fosse tremendamente serio il fatto che questa stupefacente affermazione viene dal Presidente della Commissione di Vigilanza Rai, senatore Petruccioli, che, invece, usa l'accetta contro il giornalista Masotti accusato in modo del tutto improprio di aver realizzato un programma da ufficio stampa di partito''. Così l' on. Giorgio Lainati, capogruppo di Forza Italia in Commissione di vigilanza, risponde a Petruccioli. ''La mancanza di stile e di obiettività di Petruccioli è una drammatica realtà ben nota, ma è inaccettabile - conclude - che a farne le spese sia un serio professionista, reo solo di aver raccontato una verità probabilmente troppo scomoda per certi settori della sinistra''.

Caruso: “Bertinotti è passato dalla piazza al palazzo. Come farà a rappresentare il movimento?”

02/03 "Bertinotti ha cambiato prospettiva: è passato dalla piazza al palazzo. Voglio vedere come farà a rappresentare le istanze del movimento da quella prospettiva tutta diversa dalla nostra. Ho seri dubbi che ci riuscirà". Alla vigilia del congresso di Rifondazione Comunista, che inizia domani a Venezia, il portavoce dei Disobbedienti campani Francesco Caruso critica così la "scelta governativa" del segretario del Prc, osteggiato dalle aree più radicali del movimento noglobal per la sua svolta verso l'Unione di Romano Prodi. Caruso torna sui temi trattati nell'intervista al Corriere della Sera di oggi, "che ha espresso in maniera troppo morbida le mie critiche al Prc". Secondo Caruso, la scelta governista di Bertinotti "alimenterà un processo di divaricazione tra realtà che si istituzionalizzano e realtà che, di contro, si marginalizzano. Quanto più una parte si istituzionalizza, tanto più l'ala radicale risulta marginalizzata". Insomma, "il rischio è che una parte del movimento vada al governo e un'altra in galera", spiega il leader noglobal in riferimento ai processi che coinvolgono attivisti di movimento dal G8 di Genova in poi, "nei vari tentativi giudiziari di criminalizzazione". Quindi, continua, "noi guardiamo con attenzione alle evoluzioni della politica ufficiale: del resto, viviamo sullo stesso pianeta, è ovvio che notiamo cosa si muove intorno. Ma – dice Caruso - rimarchiamo la nostra autonomia. In pratica, non vogliamo che la politica si faccia nei palazzi e negli inciuci elettorali, ma dentro i movimenti sociali, dentro i conflitti". Dunque, non va bene, come dice Bertinotti, "saper passare anche per l'esperienza di governo in funzione della crescita qualitativa dei movimenti"? "Per imporre un'alternativa sia a Berlusconi che a Montezemolo - risponde Caruso - non è necessaria la furbizia degli accordi politici, non è necessaria la capacità di influenzare presunti governi amici, ma è necessario costruire pratiche di lotta e disobbedienza radicale sia contro il neoliberismo selvaggio del governo Berlusconi, sia contro quello di un Montezemolo che ama girare in Panda per risultare più simpatico".

 

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