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Notizie dall'area urbana di Cosenza

 

Belmonte e Spataro lasciano il Pd per l’Api

01 mar 10 I consiglieri comunali di Cosenza, Antonio Belmonte e Michelangelo Spataro, hanno rassegnato le dimissioni dal gruppo consiliare del Partito democratico, avendo aderito al movimento Alleanza per l'Italia. In una nota, inviata al segretario generale dell'ente, al presidente del Consiglio comunale e al sindaco, i due consiglieri evidenziano che ''in rapporto all'evoluzione del quadro politico locale, adegueranno le proprie scelte ad una attenta, ponderata e responsabile valutazione, caso per caso, delle singole proposte rimesse alla votazione dell'aula consiliare''.

Sabato screening foniatrici alla UO di Serra Spiga

01 mar 10 Per sabato 6 marzo è stata indetta la giornata europea della logopedia che avrà come tema “ la Voce “. In occasione di questo evento l’Unità Operativa di Riabilitazione Foniatrica dell’Asp di Cosenza, ubicata a località Serra Spiga, diretta dal Prof. Alfredo Barbarossa, aderirà effettuando dalle ore 9.00 alle ore 13.00 uno screening per tutti i professionisti della voce ( operatori di call center, insegnanti, speaker e giornalisti radio televisivi, ecc,) ed inoltre sarà erogata gratuitamente una valutazione foniatrico – logopedica a tutti i pazienti affetti da disfonia sia di natura organica, post chirurgica, funzionale. Chi è interessato potrà prenotarsi ai numeri telefonici 0984 893710 – 744.

Solidarietà della CGIL ai Rom minacciati di sgombero

01 mar 10 La Cgil di Cosenza celebra il congresso della Funzione pubblica, ma non dimentica i Rom accampati lungo il fiume alle prese con la spada di damocle di un’ordinanza di sgombero. Dirigenti e delegati esprimono solidarietà ai Rom e invitano le istituzioni coinvolte a congelare il provvedimento e a trovare soluzioni condivise che favoriscano la reale integrazione nel rispetto dei diritti umani. Una posizione condivisa da Giovani Donato, segretario generale della Cgil cosentina, che ribadisce inoltre come “dalle nostre 270 assemblee di base sia emerso un dibattito forte, appassionato, utile per capire meglio i problemi. Il risultato è chiaro e democratico, ora ripartiamo tutti insieme”. La vicinanza ai Rom e ai migranti, ma anche un’analisi dei problemi del settore pubblico e delle esigenze dei lavoratori, fanno da filo conduttore della esaustiva relazione di Franca Sciolino, alla guida della Fp Cgil di Cosenza da circa tre mesi, che ottiene la conferma alla carica di segretaria. Il congresso vota con una maggioranza schiacciante del 91,87% pure la mozione uno di Epifani. Nel suo intervento, Franca Sciolino, tra le altre cose, chiede chiarezza sulla dotazione organica dell’Asp di Cosenza e auspica una norma regionale sulle case di cura private che vincoli i fondi pubblici al rispetto dei contratti e degli accordi sindacali. La segretaria critica poi l’amministrazione provinciale, “difetta ancora di una seria riorganizzazione degli uffici e di programmazione delle attività”, e il Comune del capoluogo, “continua ad assumere provvedimenti discutibili sul personale e non dimostra interesse a intese per la stabilizzazione dei precari delle cooperative sociali”. Alfredo Iorno, segretario della Fp Cgil Calabria, dal canto suo evidenzia come “la crisi in Calabria sarà ancora più grave se non si proseguirà la concertazione sui fondi europei aperta a Copanello e se non si daranno risposte alla piattaforma che ha accompagnato lo sciopero regionale del 28 novembre”. Iorio conclude esortando a “non far pagare a lavoratori e cittadini il piano di rientro dal deficit sanitario”. I lavori vengono chiusi da Alfredo Garzi, della segreteria nazionale della Fp Cgil, che punta il dito contro i ministri Brunetta e Tremonti e rinnova l’appello per la partecipazione allo sciopero del 12 marzo sul fisco.

L’ass. Vuono replica al presidente Confesercenti, Bilotta

01 mar 10 L’Assessore alle Attività Economiche e Produttive del Comune di Cosenza Maria Rosa Vuono desidera tranquillizzare i commercianti della Città a proposito delle dichiarazioni catastrofiche del presidente della Confesercenti Mimmo Bilotta sulle conseguenze dell’apertura del farmer market a Cosenza ed, in generale, sulle responsabilità attribuite da lui “all’Amministrazione Perugini-Vuono”. “Non posso partire dal dopo-guerra perché sono abbastanza giovane per non ricordare. Ma posso testimoniare che il 2009, anno della grande crisi mondiale, ha visto una serie di dati in controtendenza per il commercio cittadino: l’apertura di 160 nuovi esercizi di vicinato - tra cui spiccano attività dedicate alla vendita di prodotti tipici e legati all’identità locale - con un saldo positivo di + 80 rispetto alle chiusure, la soddisfazione dei commercianti rispetto alle aspettative riguardanti il periodo dei saldi ed il primato della città di Cosenza nella scelta dei consumatori, come risulta dalla ricerca effettuata dalla Confcommercio cosentina, il saldo negativo (- 2) dell’apertura di medie strutture legate alla GDO, la richiesta da parte dei commercianti di due importanti piazze della Città di far parte dell’isola pedonale, il saldo positivo (+ 30) delle aperture di nuove attività artigianali. Tutti indicatori che ci parlano di come siano importanti oggi, per l’economia, l’innovazione, da una parte, ed il recupero della fiducia da parte dei cittadini consumatori, dall’altra, considerato che tra i motivi all’origine della grande crisi del 2009 troviamo proprio la perdita del valore fiducia nel sistema economico-finanziario. Promuovere, attraverso il farmer market che ha una sua normativa che ne prevede l’esistenza, il riavvicinamento dei cittadini all’agricoltura, il ritorno ad essa da parte di molti giovani che non abbandoneranno più il loro territorio, la conoscenza e la valorizzazione delle sue identità, il recupero di una vocazione commerciale di tradizione della parte storica della Città, l’aggregazione umana e sociale della quale c’è sempre più carenza e bisogno anche a causa della disumanizzazione di alcune forme di vendita, non potrà che produrre effetti positivi sull’ambiente circostante, commercianti compresi, che sulla scia di questa e di altre innovazioni troveranno un cittadino-consumatore con un rinnovato entusiasmo di fare acquisti nella propria città e di acquistare gli ottimi prodotti tipici locali che, si auspica, siano sempre più presenti nel commercio cittadino e non solo. Sempre più apertura, quindi, verso l’impegno e le proposte concrete di tutte le associazioni di categoria a concorrere, insieme all’Amministrazione Comunale, al perseguimento di modelli organizzativi nuovi e moderni che in tutta Europa ed in tutta Italia stanno rappresentando un modo virtuoso per fronteggiare la globalizzazione e la crisi globale. A cercare la proposta concreta nell’attacco del dott. Bilotta, si trova solo la richiesta delle mie dimissioni che, non mi pare, siano di sua competenza”.

Molinaro replica a Bilotta “I prezzi giusti disturbano i manovratori”

01 mar 10 Il successo ottenuto dall’apertura del Punto di vendita diretta Campagna Amica a Cosenza è un pezzo importante di un progetto più ampio, per costruire una filiera tutta agricola ed italiana firmata dagli agricoltori e non è una iniziativa velleitaria, come dichiara in maniera a dir poco scomposta il presidente della Confesercenti di Cosenza. “Non intravediamo, pur sforzandoci, -commenta Pietro Molinaro Presidente della Coldiretti Calabria - un progetto da parte della rappresentanza degli esercenti il commercio, che coltivano altre alleanze e tentano di difendere con demagogia orticelli asfittici. Fin dal varo della legge di orientamento (2001) abbiamo sostenuto, continua Molinaro, l’importanza di sviluppare il modello di filiera corta, molto gradito e apprezzato dai cittadini che consideriamo nostri alleati fondamentali, ciò vuol dire ridurre i passaggi intermedi dal produttore al consumatore. Vogliamo dire, a scanso di equivoci che ci sono Leggi nazionali e regionali, che hanno recepito questo nuovo modo di valorizzazione delle produzioni. Nessuno, si sogna di affermare che queste filiere corte siano l’alternativa al modello distributivo tradizionale, ma complementare si. Dopotutto, è sotto gli occhi di tutti, che la distribuzione tradizionale e la Grande distribuzione Organizzata, non da spazio alle produzioni made in Italy e se lo fa, lo fa solo a certe condizioni. La vendita diretta rappresenta una occasione per recuperare valore aggiunto perché realizza un riequilibrio della catena del valore, che vede attualmente l’agricoltura come anello più debole. Acquistando direttamente dagli agricoltori, si valorizza la qualità dei prodotti locali, la loro stagionalità ed il loro legame con il territorio, e si acquista al giusto prezzo. Forse è questo quello che fa paura o spaventa, che sul lavoro degli agricoltori, qualcuno possa perdere fette di guadagno significative e quindi di fatto fare emergere fenomeni speculativi ed ambigui, che si tramutano in vere e proprie rapine, perché su un euro di spesa solo 17 centesimi vanno all’impresa agricola. Noi siamo per prezzi più giusti e trasparenti e questo sicuramente disturba i manovratori e con i punti vendita di Campagna Amica e le altre iniziative collegate ed in cantiere, possiamo fare un salto di qualità. Fino ad oggi -continua Molinaro – non abbiamo registrato grandi entusiasmi per l’etichettatura di origine delle produzioni, peraltro voluta e richiesta dalla stragrande maggioranza dei consumatori, anzi si è continuato a spacciare per prodotto italiano produzioni che pervenivano da altrove, con un evidente furto di identità. Una cosa è certa: la filiera vogliamo portarcela a casa, perché essa viene firmata dagli agricoltori e trasferirla direttamente al consumatore perché esprime i valori di genuinità, sicurezza, territorialità, distintività che sono propri delle nostre produzioni. Allora perché avere paura del progetto della coldiretti? E poi consolidare e ampliare la rappresentanza -conclude Molinaro -è un obiettivo dichiarato da parte dell’organizzazione per riconquistare quel ruolo economico e sociale che ci spetta di diritto.

Tarasi (Coldiretti) “Farmer market strumento per consumo consapevole”

01 mar 10 “Nel deserto del commercio nascono nuovi fiori”. Con tale affermazione voglio sintetizzare la mancanza di innovazione nel paese del settore commercio che ha permesso alla Grande Distribuzione di accaparrarsi tutti gli spazi di rapporto con i consumatori. Lo afferma in una dichiarazione Pietro Tarasi di Coldiretti Cosenza. In questo deserto –aggiunge Coldiretti- il progetto di Coldiretti per un consumo consapevole ed il ripristino di un dialogo diretto tra cittadino e impresa agricola rappresenta la vera innovazione. Tale è se si pensa che, dietro questo semplice rapporto, c’è tutto un lavoro di tracciabilità volto a rendere al consumatore un servizio di trasparenza apponendo sull’etichetta l’origine dei prodotti. A tal proposito ricordo a me stesso, riferendomi alle esternazioni dell’ex Ministro De Castro a proposito del Farmer Market, come, nella battaglia nei confronti della Comunità Europea per il sostegno all’etichettatura dell’origine per l’olio, lo stesso Ministro si trovò contro una Coldiretti determinata a denunciare le sue posizioni a favore dell’industria agroalimentare che mal sopportava un percorso di chiarezza e trasparenza dovendo tutelare chi sfruttava il marchio Italia solo per ottenere vantaggi competitivi ingannando il consumatore. Così pure la vendita diretta diventa una battaglia di civiltà ed un modello alternativo al consumo di massa. L’intendo non è quello di sostituire la distribuzione classica ma di completare il ventaglio di offerta in un panorama ormai asfittico. In quest’ottica chi sostiene che la rete distributiva nel rendere un servizio ne sostiene il costo, dimentica che il costo lo sostiene il cittadino consumatore e non solo quello dei servizi aggiunti al prodotto ma quelli delle inefficienze di un sistema distributivo tanto da far pesare sul prezzo al consumo un valore del prodotto agricolo pari solo al 17%. Strano poi è l’attacco alla politica di questa città che si è semplicemente prestata a condurre un percorso per la costruzione di un progetto nel rispetto della normativa vigente nel settore a tutela dei propri cittadini e volto ad esaltare un messaggio per la promozione dei prodotti del proprio territorio. Tutto questo cade in un periodo particolare dove legittimi sono i sospetti di voler introdurre nella competizione elettorale elementi di confusione. Del resto ci pare che molte risorse delle categorie, quindi anche del commercio, vengono spese dalla Camera di Commercio per poter promuovere i prodotti tipici in tutto ilo mondo, non vedo perché ciò non debba essere fatto a partire dalla propria città. Non possiamo certo immaginare che trovare sugli scaffali del Farmer Market di Coldiretti i Limoni di Rocca Imperiale, il Riso di Sibari, le Patate della Sila, i Formaggi e i Salumi di Calabria, i Polli e i Conigli allevati a terra, o trovare le Cipolle di Tropea solo nella stagione di produzione, debba essere penalizzante per il Commercio di questa nostra città che è fatto per lo più di prodotti di diversa provenienza e non ha mai puntato sulla valorizzazione dei prodotti agricoli della nostra Provincia. Cosa c’è d’indecente nel voler portare nel Centro Storico di questa città in una “chiassosa iniziativa” i sapori delle nostre campagne facendo si che il Punto Campagna Amica diventi un luogo in cui i cittadini si recano rivitalizzando quegli spazi dove spesso il commercio fallisce perché incapace di portare un messaggio attrattivo? Chi oggi grida contro il progetto di Coldiretti sembra proprio un Golia che per colpa della sua arroganza si trova in ginocchio senza che il piccolo Davide abbia nemmeno usato la fionda. Credo che questo atteggiamento serva solo a qualcuno a giustificare le proprie incapacità di rappresentare interessi adducendo come scusa la improbabilità della nascita di un fiore nel proprio deserto. Non è un miracolo ma solo frutto dell’amore e della cura per la propria terra da parte di chi da secoli sa fare il proprio mestiere.

Durante (Mdc) "Farmer Market frutto di esperienza e tardizioni"

01 mar 10 "L’apertura del farmer market di via Oberdan a Cosenza, ha suscitato le ire del Presidente CONFESERCENTI Bilotta, ci stupisce come un’esperienza che sta trovando interesse e diffusione in tutto il mondo, ma che soprattutto viene dal nostro passato, possa non trovare consenso ma addirittura reazioni molto critiche a Cosenza". Lo afferma Giorgio Durante Presidente di MDC Cosenza, Associazione consumatori membro del CNCU costituito presso il Ministero dello Sviluppo Economico. "La questione -aggiunge Durante- è stata da me peraltro trattata su pubblicazioni specializzate, ma tanto vale ritornarci. “Tra i ricordi della mia infanzia, parlo degli anni sessanta, indelebile rimane la “bussata” del lattaio che con il suo contenitore di alluminio e i misurini ti forniva il latte fresco ad un costo equo e di qualità eccellente, dal punto di vista igienico forse oggi ci sarebbe stato qualcosa da dire, ma siamo comunque cresciuti sani e forti. Diffusi pure erano negli anni sessanta i mercatini di vendita diretta, la cosiddetta “Piazzetta” dove decine di agricoltori mettevano in vendita i prodotti della loro terra e null’altro. I “Farmer Market”, lo preciso subito non sono una invenzione americana, il nome lo abbiamo adottato per esterofilia, i giovani guru del marketing solo oggi scoprono una abitudine vecchia di secoli, ovvero i luoghi di vendita diretta al consumatore di prodotti locali: la “filiera corta” per acquisti solidali, responsabili e convenienti”. Certo nel mondo globalizzato, dove sulle tavole di tutti noi arrivano alimenti da tutti il mondo compreso il sushi, ora tanto di moda, i prodotti tipici locali, sono solo una piccola nicchia di mercato, ai quali però bisogna riconoscere anche una forte valenza culturale. La Confesercenti, deve cercare altrove l’origine della crisi che coinvolge il settore, che non è determinata da problemi locali ma dalla contingenza mondiale e dall’indirizzo generale della distribuzione moderna, leggi centri commerciali, alla quale ci creda il Dott. Bilotta non provoca alcun danno la vendita di qualche caciocavallo Silano e qualche bottiglia di vino della provincia. Forse se le associazioni di categoria avessero meglio sostenuto, o solo capito, la possibilità di sviluppo dei centri commerciali naturali, regolamentati anche da norme nell’ambito delle ultime leggi finanziarie, probabilmente i loro associati avrebbero meglio affrontato la crisi.

La Provincia consegna gli attestati di operatore della caccia

01 mar 10 Si è tenuta nella sala dell’istituto ex Inapli a Cosenza, la cerimonia di consegna degli attestati di “operatore per la caccia di selezione agli ungulati”, a cui hanno partecipato circa 380 cacciatori residenti nella Provincia di Cosenza, che hanno frequentato i corsi organizzati dalla Provincia di Cosenza e coordinati dalla Polizia Provinciale, espletati nel mese di aprile e maggio 2009 e che hanno superato le prove d’esame. “L’abilitazione conseguita - spiega una nota - consente al cacciatore, di effettuare la caccia di selezione al cinghiale nelle aree Protette, che ne facciano richiesta, ricadenti nel territorio provinciale, in cui è stata accertata la presenza eccessiva del suide e quindi sia stata autorizzata dagli organi preposti il contenimento della specie per mezzo dell’abbattimento selettivo. L’accesso nel Parco, per la caccia di selezione è sottoposto al rispetto di severe regole ed il cacciatore in possesso dell’attestato, deve prima accreditarsi presso l’Ente Parco previa iscrizione in un apposito Albo”.

Il regista Marco Risi il 4 a Cosenza

01 mar 10 Ospite d’onore del quarto appuntamento in cartellone della Rassegna La Scuola a Cinema sarà il regista Marco Risi autore del film “Fortàpasc”. Il regista inconterà, al Cinema Citrigno, giovedì 4 marzo, alle ore 10.30, gli studenti e la stampa in un dibattito che prenderà spunto dal suo film e che indagherà il tema della libertà di stampa e del giornalismo d’inchiesta. Sul palco a dibattere sul giornalismo d’inchiesta e la figura di Giancarlo Siani tre prestigiose firme del giornalismo calabrese: il Direttore del Quotidiano della Basilicata, Paride Leporace; il caposervizio della Gazzetta del Sud, Arcangelo Badolati e il giornalista Tgr Rai Calabria, Gregorio Corigliano. Paride Leporace giornalista calabrese che attualmente dirige Il Quotidiano della Basilicata, autore di reportage su alcuni tra i più eclatanti casi di nera all'italiana. La sua ultima fatica è “Toghe rosso sangue”, sottotitolo “La vita e la morte dei magistrati italiani assassinati nel nome della giustizia”. Un testo che cerca di fare piena luce sulla morte dei magistrati uccisi dalla criminalità organizzata, dal terrorismo rosso e nero. Da Falcone a Borsellino, da Ferlaino a Costa. Arcangelo Badolati caposervizio della Gazzetta del Sud, negli ultimi 20 anni si è occupato di inchieste e processi istruiti contro la ‘ndrangheta in Calabria. Componente del Centro di ricerca e documentazione sul fenomeno mafioso dell’Università della Calabria, è autore di sei volumi riguardanti devianze criminali e misteri calabresi. Il suo ultimo volume si intitola “Banditi e schiave" scritto assieme al giornalista Giovanni Pastore. Il volume illustra il turpe mercato che si muove intorno alla schiavizzazione delle donne straniere in Calabria e nell'intera Penisola. Un mercato alimentato dalle gang albanesi che forniscono alle cosche della 'ndrangheta calabrese, operanti su tutto il territorio nazionale, armi e droga. Gregorio Corigliano firma storica del giornalismo televisivo calabrese. Giornalista ed ex caporedattore della Tgr Rai della Calabria. Presidente dell’Associazione giornalisti “Maria Rosaria Sessa” di Cosenza. Continua il ciclo di proiezioni di “Fortàpasc” , film-verità firmato Marco Risi (figlio d’arte del grande cienasta Dino Risi). La pellicola, uscita nel 2008, sarà proiettata, tra il mese di febbraio e il mese di marzo, per più di duemila giovani spettatori. “Fortàpasc” di Marco Risi (2008) è un atto di denuncia delle collusioni tra la criminalità organizzata e la politica, della compiacenza della stampa, della rassegnazione del potere giudiziario. Al centro della pellicola la vicenda del giornalista praticante de “Il Mattino” Giancarlo Siani, ucciso sotto casa sua, a Napoli, il 23 settembre 1985. Si tratta dell’undicesima edizione de “La Scuola a Cinema”, una rassegna che coinvolge gli studenti di 20 istituti cosentini e dell’hinterland. Progetto promosso dalla Società Kostner e dall’associazione Anec-Calabria, in collaborazione con l’assessorato alla Pubblica Istruzione del comune di Cosenza e l’Agis Scuola. Un’edizione dedicata al tema de “l’educazione alla legalità”. “Fortàpasc”. “La storia di Giancarlo Siani rivive nel film di Marco Risi, titolo che richiama il senso di assedio di chi vive circondato dalla criminalità”. Siani è interpretato dal barvo attore Libero di Rienzo. Il 23 settembre del 1985 dieci colpi di pistola uccidono Giancarlo Siani, giovane praticante del Mattino di Napoli, inviato da Torre Annunziata. Anche se ha appena 26 anni Siani si è già distinto per i suoi articoli che denunciano gli intrecci del potere cammorristico nel sobborgo napoletano”. Marco Risi che, con la sua ultima opera, ritorna alle radici del suo cinema d’impegno sociale risalenti agli anni Novanta (Ragazzi fuori – 1990, Il muro di gomma – 1991, Il branco - 1994), consegnandoci il ritratto di un ragazzo sveglio, Giancarlo Siani, l’unico giornalista ucciso dalla camorra nel 1985. Il film ricostruisce gli ultimi quattro mesi di vita dell’intraprendente Giancarlo Siani, reporter d’assalto abusivo de Il Mattino, che da Torre Annunziata aveva pubblicato un articolo coraggioso sull’arresto del boss Valentino Gionta, rivelando scottanti retroscena nella guerra di cosche che in quegli anni imperversava in quei territori. Lo scoop gli vale la promozione da precario di provincia a giornalista con suo ufficio e scrivania nella redazione di Napoli, mosso da tanta passione per la verità e con quel pizzico di incoscienza di chi si trova a mettere il naso in affari più grandi di lui. Giancarlo Siani, commenta il fratello Paolo, "aveva scritto "Gomorra" prima degli altri. Il film di Risi è bello, poetico, delicato, forte. Racconta bene chi era Giancarlo: un giovane allegro, felice, contento, che faceva con passione il mestiere di giornalista o almeno tentava di farlo. Voleva - prosegue Paolo Siani - capire e raccontare, senza voler essere né un eroe né un Don Chisciotte". In programma, durante l’anno scolastico, pellicole di successo legate al mondo dei giovani, di ultima uscita o prossimi nelle sale. 5 film (la prossima e ultima pellicola: “Sbirri”) che affrontano, soprattutto, il difficile tema del rispetto della legalità. Il cinema può essere per i più giovani non solo un momento d’intrattenimento ma anche di formazione culturale, questo l’obiettivo de “La Scuola a Cinema”. I cinque film avranno cadenza mensile e i ragazzi avranno la possibilità di elaborare e riflettere in aula, con gli insegnati, delle tematiche affrontate. Prossimo film in Cartellone: • “Sbirri” di Roberto Burchielli (2009). La vita quotidiana di una Squadra Speciale antidroga in un film coraggioso che va oltre il documentario. Il film di Burchielli, interpretato da Raoul Bova, merita di essere segnalato per il coraggio di una sperimentazione che va oltre il documentario inserendo un attore e una troupe nella quotidianità del difficile lavoro di chi, nella polizia, cerca di contrastare la diffusione degli stupefacenti avendo un'attenzione particolare per i rischi che corre la popolazione più giovane.

Seconda edizione del Premio Città del libro il 4 e 5 marzo all’Unical e al Rendano

01 mar 10 Si terrà a Cosenza la seconda edizione del “Premio nazionale Città del libro”, promosso dall’Associazione Forum del libro, dal Centro per il libro e la lettura del Ministero per i Beni e le Attività culturali, dall’ANCI (Associazione nazionale comuni d’Italia), in collaborazione con Regione Calabria e con il contributo della Banca d’Italia. L’iniziativa intende dare un riconoscimento ai Comuni più attivi sul piano della promozione della lettura con l’obiettivo di evidenziare e sostenere il potenziamento dell’offerta di lettura, soprattutto nelle realtà più disagiate. Due le giornate che gli organizzatori hanno previsto per l’evento. Il 4 marzo nell’Aula Caldora dell’Università della Calabria alle ore 15 si terrà un seminario sul tema “Le tecnologie un’opportunità per la lettura?”. Dopo il saluto del Rettore Giovanni Latorre, coordinati dalla scrittrice Giulia Blasi interverranno Andrea De Benedetti, giornalista; Raffaele Perrelli, Preside della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Unical; Gino Roncaglia, Docente di Informatica Umanistica all’Università della Tuscia. Seguirà dibattito. Venerdì 5 marzo la manifestazione, con inizio alle ore 10 e la partecipazione di delegazioni degli istituti scolastici superiori cittadini, si sposta al Teatro Rendano. Saluti istituzionali saranno portati dal Sindaco e Vice Presidente nazionale dell’ANCI Salvatore Perugini, dal Vice Presidente della Giunta regionale Domenico Cersosimo, dal Direttore del Centro per il Libro e la Lettura Flavia Cristiano. Si parlerà, quindi, di come promuovere la lettura nei Comuni e nelle scuole, con gli interventi di Melina Decaro, Presidente dell’Associazione Forum del libro, e di Gilda De Caro, dirigente scolastico del Liceo Lucrezia della Valle. Studenti dello stesso liceo saranno protagonisti subito dopo di un incontro-dibattito con gli scrittori Giulia Blasi, Aurelio Pasini e Chiara Valerio. Infine, si passerà alla cerimonia di premiazione con la presentazione delle esperienze che hanno portato ad ottenere il riconoscimento. Sono undici i Comuni, selezionati da una prestigiosa Giuria presieduta da Tullio De Mauro, i cui rappresentanti riceveranno il Premio: Troina, Castel Sardo, Porcari, Foggia, Cagliari, Alghero, Borbona, Correggio, Bastia Umbra, Laveno Mombello, Modena.

 

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