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Cronaca
Collegamenti mafiosi Puglia-Calabria

 

Smantellato dai CC un gruppo mafioso specializzato in assalti ai furgoni che operava in Puglia. Tra gli arrestati sei cosentini nei quali il reggente della cosca Bruzzese. Operazione eseguita in diverse regioni

29/11-( servizio a cura di GiampaoloCataldo)- E’ stata sgominata dai carabinieri del Comando provinciale di Bari e del Gruppo intervento speciale(Gis) una banda “specializzata” ad assalti a portavalori. I provvedimenti cautelari eseguiti sono 16 e riguardano un'associazione mafiosa strutturata su due articolazioni operative, composte rispettivamente da malfattori calabresi legati ad un cosca operante nella provincia cosentina e da pregiudicati del nord Barese e del sud Foggiano vicini al clan mafioso Piarulli-Ferraro, che opera a Foggia e nella provincia dauna. Gli arresti sono emessi “firmati” dal gip del Tribunale di Bari su richiesta del sostituto procuratore inquirente della Dda barese Domenico Seccia, che contesta a vario titolo agli arrestati i reati di associazione mafiosa, detenzione di armi da fuoco e rapine. A quanto si e' potuto sapere, le indagini della Direzione distrettuale antimafia di Bari e dei carabinieri sono state avviate dopo l'arresto di sei pregiudicati calabresi che il 13 marzo scorso, alla periferia di Corato (Bari), in contrada 'Colonnella', furono trovati in possesso di numerose armi (nove kalashnikov, una carabina e due pistole), 3.000 munizioni, giubbotti antiproiettile, abbigliamento mimetico, ricetrasmittenti e due automobili rubate di grossa cilindrata dotate di lampeggianti e con gli abitacoli rinforzati con lastre di ferro. Secondo quanto è scaturito dalle indagini, il sodalizio impiegava negli assalti ai furgoni blindati una particolarissima tecnica da guerriglia consistente nella chiusura al traffico di un'area dell'arteria stradale interessata al transito dei mezzi portavalori, nel successivo accerchiamento del mezzo contro il quale i rapinatori sparavano anche centinaia di proiettili con fucili mitragliatori d'assalto, e con l'apertura delle lamiere del blindato con motoseghe a scoppio. Una volta prelevato il bottino dal furgone il commando fuggiva a bordo di autovetture rubate. Gli assalti ai furgoni portavalori attribuiti agli indagati sono stati compiuti in diverse regioni italiane con tecnica militare. Dall'inchiesta della Dda emerge la meticolosita' adottata nella predisposizione dei dispositivi di preparazione dell'assalto, frutto di continui sopralluoghi nelle aree prescelte, studio degli itinerari dei portavalori, e la tempistica estremamente ridotta per l'intervento che non andava mai oltre i sette-otto minuti.

I nomi e i ruoli degli arrestati

Questi i nomi delle 16 persone arrestate (una e' tuttora ricercata) con l'accusa di aver costituito, organizzato, diretto e preso parte all'associazione mafiosa che avrebbe assaltato negli ultimi mesi due furgoni portavalori tra le province di Bari e Foggia. Alcuni degli arrestati - emerge dalle 196 pagine dell'ordinanza di custodia cautelare - avevano compiuto tra aprile e maggio scorsi sopralluoghi e pedinamenti a furgoni portavalori che operano in Molise e in Campania e avevano a disposizione mezzi rubati (almeno un'autovettura, una macchina per movimento terra e un mezzo per trasportarla) con le quali avrebbero potuto fermare la corsa dei portavalori su strade e autostrade per poi compiere l'assalto. In carcere sono finiti: Franco Bruzzese e Carlo Lamanna, di 38 anni, di Cosenza; Mariano Donato Leone, di 45, di Canosa di Puglia (Bari); Giovanni Abruzzese, di 46, di Cosenza; Adolfo Foggetti, di 20, di Cosenza; Luca Bruni, di 28, di Cosenza; Daniele Lamanna, di 38, di Cosenza; Felice Direse, di 36, di Foggia; Michele Miccoli, di 46, di Trinitapoli (Foggia); Antonio Lenoci, di 35, di Canosa di Puglia; Francesco Pio Losurdo, di 24, di San Giovanni Rotondo (Foggia); Vincenzo Sciusco, di 28, di Cerignola; Felice Todisco, di 47, di Cerignola; Maurizio Di Palma, di 34, di Foggia; Gentian Cela di 26, di Lezch (Albania), e Pantaleo Di Benedetto, di 54, di Bisceglie (Bari). E' ricercato un ventinovenne residente a Manfredonia (Foggia). Secondo l'accusa, l'imprenditore Leone assieme a Lenoci, Sciusco e Bruzzese sarebbe stato il capo del sodalizio mafioso; Abruzzese, Bruni, Foggetti e i due Lamanna (assieme a Bruzzese) i componenti del commando armato, la cosiddetta 'cellula calabrese' arrestata il 13 marzo scorso: Di Palma, Direse, Losurdo, Sciusco e Todisco i partecipanti agli assalti dopo l'arresto della 'cellula calabrese'; Gentian e Miccoli gli addetti ai canali di rifornimento di armi nel Nord Italia (Milano e Rimini); Di Benedetto e' invece colui che offriva assistenza logistica ai suoi presunti complici e custodiva i veicoli usati per le rapine. A vario titolo agli indagati vengono poi contestate le due rapine ai portavalori, la detenzione di armi da fuoco (anche da guerra) e il riciclaggio di autovetture rubate.

Un imprenditore a capo della banda

Erano un imprenditore pugliese e un pregiudicato calabrese - secondo gli investigatori - i capi del gruppo mafioso accusato di aver assaltato nei mesi scorsi due furgoni portavalori tra le province di Bari e Foggia. Il sodalizio e' stato smantellato all'alba dai carabinieri del comando provinciale di Bari e del Gis, che hanno eseguito 16 delle 17 ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dal gip del Tribunale del capoluogo pugliese Giuseppe De Benedictis. Un provvedimento restrittivo e' stato notificato a Rimini al cittadino albanese Gentian Cela, di 26 anni, di Lezche. L'imprenditore arrestato e' Donato Mariano Leone, di 45 anni, di Canosa di Puglia, proprietario della 'Tenuta Leone', un agriturismo alla periferia di Canosa, nel nord Barese. Leone - secondo le indagini - attraverso le sue attivita' imprenditoriali aveva la disponibilita' di appoggi logistici in proprieta' agricole lontane dai centri abitati in cui si sarebbe piu' volte rifugiata ed organizzata la banda prima di assaltare i furgoni portavalori. In una di queste tenute, il 13 marzo 2005 i carabinieri arrestarono un commando composto da sei persone, tutte calabresi, tra cui il reggente della cosca mafiosa cosentina, Franco Bruzzese, di 38 anni, e il latitante Giovanni Abruzzese, cosentino di 46 anni. Anche questi due figurano tra i destinatari dei provvedimenti restrittivi notificati oggi. Bruzzese e' ritenuto assieme a Mariano Leone il capo del gruppo mafioso. Le rapine contestate sono quelle del 10 novembre 2004 quando un commando assalto' alla periferia di Foggia con tecnica militare un furgone portavalori della societa' foggiana 'Np service' fuggendo con oltre 762.000 euro; e quella del 28 gennaio 2005, compiuta alla periferia di Cerignola (Foggia) al blindato della 'Sos' che frutto' un bottino di circa 30.500 euro. Su molte altre rapine compiute con le stesse modalita' operative - hanno detto gli inquirenti - sono in corso indagini da parte della procura antimafia di Bari. Durante gli assalti - hanno spiegato i carabinieri - il commando sparava all'impazzata per tutta la durata del colpo e costringeva i vigilantes a ripararsi a testa bassa all'interno dei furgoni blindati. I componenti del gruppo agivano con il volto coperto e indossavano tute mimetiche: per essere sicuri di fuggire senza incappare nelle forze di polizia, di volta in volta, tranciavano gia' prima del colpo (preceduto da pedinamenti ai furgoni e da sopralluoghi lungo le strade) la recinzione posta ai margini delle corsie autostradali e provavano se dal varco creato passassero i loro automezzi, tutte auto di grossa cilindrata risultate rubate.

Sequestrati beni per 30 milioni di euro

Beni mobili e immobili per un valore complessivo di circa 30 milioni di euro sono stati sequestrati a presunti componenti dell'organizzazione mafiosa specializzata negli assalti ai furgoni portavalori che i carabinieri del Comando provinciale di Bari e del Gis hanno smantellato all'alba di oggi eseguendo 16 ordinanze di custodia cautelare. L'inchiesta, coordinata dal pm inquirente della Dda del capoluogo pugliese Domenico Seccia, avrebbe infatti accertato che i proventi degli assalti ai portavalori venivano anche immessi nei circuiti finanziari pugliesi, attraverso investimenti nel settore agricolo e in attivita' di ristorazione. In particolare, la banda secondo l'accusa - avrebbe utilizzato il danaro per acquistare fondi rustici per complessivi 100 ettari nei Comuni di Cerignola (Foggia) e Canosa di Puglia (Bari) e aziende agricole con attivita' di ristorazione a Canosa di Puglia. Terreni, masserie, altri beni immobili e diverse autovetture sono stati ora sottoposti a sequestro dal Tribunale di Bari.

Procuratore Marzano “Organizzazione feroce e violenta”

''I risultati di questa operazione sono altamente soddisfacenti: crediamo di aver dato un colpo duro ad un'organizzazione mafiosa feroce che si e' caratterizzata per l'estrema violenza e per una determinazione non indifferente''. Cosi' il procuratore della Repubblica di Bari, Emilio Marzano, ha descritto le caratteristiche del gruppo mafioso smantellato questa mattina dai carabinieri tra le province di Bari e Foggia e accusato di aver compiuto almeno due rapine a furgoni portavalori. ''La cittadinanza - ha detto Marzano intervenendo alla conferenza stampa dei carabinieri - e' allarmata dalla violenza con cui vengono messi a segno gli assalti ai furgoni portavalori''. ''Dato non trascurabile sono poi i mezzi eccezionali (kalashnikov, fucili mitragliatori, pistole e proiettili) che la banda aveva a disposizione: si tratta di una vera santabarbara'', ha detto riferendosi in particolare ai sequestri di armi e agli arresti del 13 marzo scorso.

Mantovani: “Complimenti ai CC”

Dal sottosegretario all' Interno, Alfredo Mantovano, complimenti al colonnello Sabino Cavaliere, Comandante provinciale dei carabinieri di Bari, per l' operazione contro presunti componenti di un' associazione mafiosa specializzata negli assalti a furgoni portavalori. ''I militari dell' Arma - ha affermato Mantovano - hanno disarticolato un pericoloso sodalizio criminale, distintosi per il livello tecnico raggiunto nella predisposizione ed attuazione degli assalti, tale da suscitare un elevato allarme sociale negli ultimi mesi. Il sequestro dei beni frutto dei proventi delle rapine - ha aggiunto - completa l' opera di bonifica e conferma la reazione senza tregua delle forze di polizia alle minacce e alle aggressioni di ogni tipo contro il territorio pugliese''.

Savip: “Encomiabile efficienza CC”

Un plauso ai carabinieri del Comando Provinciale di Bari per l' arresto dei presunti rapinatori delle rapine ai danni di furgoni portavalori e' stato rivolto dal segretario nazionale del Savip, Sindacato autonomo vigilanza privata, Vincenzo del Vicario. ''L' efficienza delle Forze di Polizia - ha sostenuto del Vicario - e' tanto piu' encomiabile in un contesto nel quale si evidenzia la pericolosita' di un servizio che troppo spesso viene sottovalutato dalle Autorita' che sono preposte alla prevenzione di questo tipo di reati ed in special modo da chi deve dettare le regole per rendere piu' sicuro il lavoro delle guardie giurate''.

 

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