Muore il giornalista Franco Martelli.
Pino Nano: “era la grande Rai”
15/11-(servizio a cura di Martina Gatto)- Nella sua abitazione alle
porte di Cosenza si è spento il giornalista Franco Martelli,
62 anni, ex redattore capo della sede Rai della Calabria. Martelli,
da tempo ammalato, nella sua lunga carriera giornalistica era stato
anche inviato dell' Unita', autore di libri e saggi sulla vicenda
economica e sociale calabrese, tra cui uno dei primi testi scritti
in Italia sulla pericolosita' del fenomeno mafioso nella nostra regione.
La redazione di NuovaCosenza.com è vicina alla famiglia con
le sue condoglianze.
''Quando muore uno di noi il rischio e' di scadere nella retorica.
Ma Franco Martelli era la grande Rai''. Con queste parole il caporedattore
di Rai Calabria, Pino Nano, nel corso del telegiornale regionale delle
19.30, ricorda ''il piu' longevo caporedattore della Rai calabrese''.
''Lui stesso - afferma Nano - era, e rimarra' per tutta la vita, un
pezzo importante della storia di questa azienda. Era arrivato alla
Rai nel 1979 con l' avvio della terza rete. Veniva dall' Unita', storico
quotidiano del partito comunista italiano. Erano gli anni in cui la
politica era governata dai partiti e l' informazione Rai era affidata
ai giornalisti migliori, al loro senso di responsabilita', alla serenita'
del giudizio politico che ognuno di loro doveva avere. Franco Martelli
era la mediazione fatta uomo. Sul lavoro e in redazione non conosceva
toni spigolosi. Tutta la sua vita e' scorsa all' insegna del dialogo,
del confronto pacifico, della riflessione, del rispetto per i piu'
deboli.
Da vecchio comunista, mi piace molto ricordarlo cosi', appena entrato
in Rai era uno di quelli che dava del 'lei' alla politica perche'
aveva imparato meglio di chiunque altro a rispettare i partiti e la
dinamica del consenso democratico. Scrittore graffiante, sempre pronto
a smitizzare le vicende piu' gravi, grande cronista, grande inviato,
grande conoscitore della storia della criminalita' organizzata di
questa regione. Delle sue origini, era nato a Portigliola nella Locride
62 anni fa, e della sua terra si portava dentro l' amore per la povera
gente. Disprezzava in maniera anche palese i potenti e la cosa che
oggi di lui mi piace ricordare di piu' era la preoccupazione che aveva
per la sua vecchia mamma contadina lasciata a Portigliola, che non
vedeva quasi mai per via del suo lavoro e che pur diventata cieca
aveva scelto di non seguirlo e di non lasciare la locride. Ma c' era
un'altra cosa che amava ripeterci sempre, 'il mio secondo paese natio
dopo Portigliola rimane Catanzaro'. Era la citta' che lo aveva accolto
da ragazzo e lo aveva aiutato a crescere, la citta' dei Pujia, dei
Politano, dei Casalinuovo, dei Dominijanni, dei Tassone, dei Donato,
dei Loiero, dei Ledda, dei Tiriolo, dei Pucci. Per lui Catanzaro rimaneva
il cuore del mondo sempre e comunque. E quando per motivi di lavoro
intui' che prima o poi avrebbe lasciato ad altri il suo incarico si
consolava dicendo: 'se vado via dalla Rai torno a Catanzaro tra i
miei vecchi amici d'infanzia''. ''Per tutti noi - conclude Pino Nano
- e' stato un grande maestro''.
Presidente Soluri, ci manchera'
il suo tratto mite
''Con Franco Martelli se ne va non solo un giornalista di primo
livello, ma anche e soprattutto un grande amico ed una persona buona.
Ci mancheranno il suo sorriso sempre bonario ed il suo tratto mite
e conciliante''. Cosi' il presidente dell' Ordine dei giornalisti
della Calabria, Giuseppe Soluri, ha ricordato Franco Martelli. ''La
notizia - ha aggiunto Soluri - e' arrivata non del tutto inattesa,
purtroppo, ma comunque sconvolgente. Franco Martelli, uno dei piu'
prestigiosi ed attenti giornalisti calabresi e' scomparso. Dopo avere
superato negli anni scorsi una dura prova per gravi problemi cardiaci,
nei mesi scorsi era stato aggredito da un male ancora piu' subdolo,
che raramente consente vie d' uscita. Aveva provato ad affrontarlo
come era nel suo stile, a viso aperto: ma stavolta non contavano piu'
il coraggio, la bravura, la determinazione''. ''Franco Martelli -
ha proseguito Soluri - e' stato un giornalista a tutto tondo: ha fatto
la gavetta con Titta Foti al 'Gazzettino del Jonio', ha fatto un'
ulteriore dura gavetta all' Unita' di una volta, quando i soldi erano
pochi ed il lavoro molto, e per il quotidiano dell' allora Pci aveva
realizzato, per anni, due pagine calabresi sempre ricche di spunti
e di idee. Poi era passato alla sede calabrese della Rai, diventandone,
a distanza di qualche anno, caporedattore. Aveva sempre mantenuto
la curiosita' tipica della nostra professione; cercava sempre di analizzare
la notizia, di sviscerarne ogni aspetto. Da qualche anno aveva lasciato
la Rai, un po' per scelta di vita, un po' perche' disilluso ed amareggiato
da qualche comportamento giudicato sommamente ingiusto; era rimasto
pero' sulla breccia lanciando un settimanale, Mezzoeuro, che pur nella
ristrettezza dei mezzi, ha saputo ritagliarsi uno spazio di rilievo.
Nell' ultimo incontro che ho avuto con lui, alcuni mesi fa, lo avevo
gia' trovato molto stanco, preoccupato. Intuiva, probabilmente, che
il suo fisico non avrebbe resistito ancora per molto agli attacchi
della malasorte. Il suo pensiero fisso, l' ho capito parlandoci, era
il rischio di andarsene lasciando i suoi ragazzi, Mara, Domenico,
Annalisa, in balia delle onde. Da lassu' stia comunque tranquillo:
i suoi ragazzi, gia' bravi ed apprezzati colleghi in giornalismo,
sapranno proseguire con decisione, ne siamo certi, lungo la strada
tracciata da Franco''.
“Associazione Sessa”,
un uomo onesto
L' Associazione dei Giornalisti cosentini ''Maria Rosaria Sessa''
ha ricordato ''il collega ed amico Franco Martelli, un uomo onesto
ed un professionista serio, che ha trasportato a Cosenza la passione
ed il rigore giornalistico maturato in altre parti della Calabria,
soprattutto nella direzione della sede Rai per la Calabria''. ''L'
Associazione - e' scritto in una nota firmata dal presidente, Filippo
Veltri - e' vicina alla moglie ed ai figli del collega Martelli in
questo momento di grande dolore e preannuncia che nei prossimi mesi
l' opera e la figura di Franco Martelli saranno ricordate in un apposito
incontro pubblico''.
Presidente Oliverio, Si spegne una
voce lucida
''Con la scomparsa di Franco Martelli si spegne, troppo presto,
una voce lucida, autorevole e impegnata che ha raccontato per molti
anni una terra, i suoi pregi, le sue profonde contraddizioni, usando
la chiave critica quale elemento forte di sprone e profonda riflessione''.
A sostenerlo, in una dichiarazione, il presidente della Provincia
di Cosenza, Mario Oliverio, legato da ''antica e profonda amicizia''
con l' ex caporedattore di Rai Calabria. ''Partecipo profondamente
addolorato - afferma Oliverio - al lutto che ha colpito la famiglia
di Franco Martelli, giornalista di cui la Calabria tutta puo' dirsi
fiera. Gli innumerevoli spunti contenuti nei suoi articoli, nei suoi
scritti, debbono considerarsi patrimonio prezioso. Ricordandolo con
affetto, stima ed amicizia, sono certo che il suo stile, la sua profonda
umanita', l'intelligenza viva, trasfusi nella sua grande professionalita',
rimarranno per sempre punti di riferimento. Alla signora Rosa ed ai
figli Domenico, Mara ed Annalisa giunga tutta la mia partecipe vicinanza''.
Il cordoglio del Vicesindaco di
Catanzaro, Pietropaolo
''La scomparsa di Franco Martelli costituisce una grave perdita
per il giornalismo calabrese e per l' intera regione''. A dichiararlo
e' stato il vice sindaco di Catanzaro, Filippo Pietropaolo, ricordando
la figura dell' ex caporedattore del Tg3 Calabria, deceduto oggi.
''In questo momento di dolore - ha aggiunto Pietropaolo - rivolgo
ai familiari di Franco Martelli i sentimenti di profondo cordoglio
della citta' di Catanzaro, alla quale egli era assai legato per ragioni
affettive, ma anche per avervi trascorso una lunga e proficua stagione
di impegno professionale. Non voglio ripercorrere le tappe di una
carriera tanto brillante quanto ben nota ai calabresi, ma sicuramente
oggi va detto che perdiamo un professionista tra i migliori; attento,
scrupoloso, ma soprattutto capace di andare, nel suo lavoro di cronista,
ben al di la' della superficie dei fatti per cogliere gli aspetti
sostanziali delle grandi questioni calabresi. Sono certo che Franco
Martelli costituira' a lungo un esempio per le giovani generazioni
di giornalisti''. Cordoglio per la morte di Martelli e' stata espressa
anche da Nuccio Marullo, capo dell' Ufficio di gabinetto del Comune
e collega, alcuni anni fa, di Martelli all' Unita' e Questa Calabria.
''La morte di Franco Martelli - ha sostenuto - mi priva di un amico
fraterno, ma anche di colui che fu il mio primo maestro in giornalismo.
Mi sento particolarmente vicino alla moglie di Franco, Rosa e ai figli
Annalisa, Mara e Domenico, che oggi raccolgono nel dolore un' eredita'
tanto preziosa quanto importante. Quella stessa eredita', morale e
professionale, che rappresenta per me un ricordo tra i piu' cari nella
vicenda umana e professionale che mi ha visto per anni al fianco del
mio compianto collega. Non potro' mai dimenticare ha concluso Marullo
- di avere mosso i primi passi nel giornalismo accompagnato proprio
da Franco, che mi ha fatto amare un mestiere impegnativo e affascinante
ma, al contempo, mi ha insegnato il rigore e il dovere dell'onesta'
intellettuale che proprio, per le sue caratteristiche, il mestiere
del giornalismo impone. La scomparsa di Franco lascia dunque in me
un vuoto enorme ma anche un ricordo e un sentimento di riconoscenza
che mi accompagnera' per sempre''.