Giunta Catizone in agonia: E’
crisi tra DS e Margherita. La Quercia chiede di far dimettere i loro
assessori. Oliverio duro con la Catizone "Recuperi il senso della
misura". Magliocchi (PLI) "Catizone gioca alle nomination
come nell'Isola dei Famosi". La Margherita replica a parole.
30/11 La Margherita faccia dimettere i suoi assessori nella Giunta
comunale di Cosenza: a chiederlo e' stato il segretario provinciale
dei Ds, Mario Franchino, in una dichiarazione sulla situazione venutasi
a creare dopo le dimissioni dei due assessori diessini. ''Il Consiglio
comunale di ieri - ha sostenuto Franchino - ha evidenziato ancor di
piu' la grave crisi amministrativa, politico-istituzionale che investe
il Comune. Una crisi accentuata dalle dimissioni degli assessori Ds,
dal fatto che anche nella seduta di ieri e' stato ampiamente riconfermato
che il Sindaco ed i resti della Giunta sono privi di una maggioranza.
Ieri sera, inoltre, si e' registrato il concorso dei voti di Forza
Italia a sostegno del Sindaco''. ''Tutto cio' - ha proseguito il dirigente
dei Ds - mentre e' evidente che quasi tutte le forze politiche che
hanno sostenuto il Sindaco alle elezioni si sono collocate alla opposizione
dell'attuale esecutivo. Di fronte a questa situazione la stessa Margherita
ora dovra' superare ambiguita' che concorrono ad alimentare un inarrestabile
processo di degrado e degenerazione istituzionale. Anche se con evidente
tatticismo, infatti, la Margherita ha dichiarato la disponibilita'
alle dimissioni dei consiglieri comunali. E' cosi' che, assumendo
la ipotesi dello scioglimento del Consiglio comunale, ha espresso
di fatto una valutazione critica e di forte preoccupazione sugli strappi
che il Sindaco sta operando a livello amministrativo ed istituzionale.
Per questo, nessuno puo' negare che la permanenza in Giunta dei rappresentanti
della Margherita e' una evidente contraddizione. Una contraddizione
che se si rende permanente genera ulteriore logoramento istituzionale
con forte nocumento per la citta' costretta a subire il danno di una
guida priva di ogni bussola. Ai fini di un trasparente confronto politico
ed a tutela della credibilita' della istituzione si impone necessariamente
che la Margherita per coerenza decida le dimissioni dei propri assessori
dalla Giunta''. ''Cio' - ha concluso Franchino - consentirebbe all'intera
coalizione di centrosinistra di ritrovarsi a confrontare con senso
di responsabilita' per definire lo sbocco risolutivo di questa crisi''
Oliverio duro con il Sindaco: “La
catizone recuperi il senso della misura”
30/11 ''Al sindaco Eva Catizone consiglio di recuperare il senso
della misura. Certe sue affermazioni, scaturiscono, presumo, da cattive
informazioni''. Lo ha detto il presidente dell'Amministrazione provinciale
di Cosenza, Mario Oliverio, dei Ds, a margine di un incontro che lo
stesso ha avuto con alcuni amministratori provinciali, commentando
alcune affermazioni del sindaco. Eva Catizone, ieri, commentando la
situazione politica al Comune, aveva detto, tra l' altro, che Cosenza
''e' la citta' di Telesio e non e' San Giovanni in Fiore con tutto
il rispetto per la cultura gioachinita''. ''Il sottoscritto, vorrei
che fosse noto al sindaco - ha aggiunto Oliverio - non ha ne' il tempo
ne' tantomeno l'interesse a caricarsi sulle spalle situazioni che
non appartengono alle proprie responsabilita' sia istituzionali che
politiche. Cosenza, voglio ricordare alla signora Catizone, ha una
grande tradizione democratica e di amicizia con le comunita' della
nostra provincia a partire, piaccia o no, da San Giovanni in Fiore,
la cui dignita' ed i caratteri civili non saranno e non possono certamente
essere offuscati da affermazioni gratuite e offensive, ancor piu'
gravi se a pronunciarle e' il sindaco della citta' capoluogo''. ''Consiglio
piuttosto - ha concluso il presidente della Provincia di Cosenza -
il recupero del senso di responsabilita'. Chi governa, non puo' in
nessun caso far prevalere il nervosismo sulla ragione''
Magliocchi (PLI) “Fine della
soap opera. Il Sindaco gioca alle nomination come all’Isola
dei Famosi”
30/11 “Si è consumata ieri, l’ultima puntata della
soap opera che scuote da settimane la politica cosentina”. Ad
affermarlo in una nota è il segretario cittadino del PLi, Giovanni
Magliocchi. “Dopo il golpe mancato dei Ds –prosegue Magliocchi
nella sua disamina-, complice un ripensamento del Pse dell’ultimo
momento, il sindaco Catizone è ancora in sella e si erge a
paladina della città bruzia, rinvigorita dall’approvazione
del bilancio, ottenuta con i voti dell’opposizione, o meglio,
con i voti di Forza Italia. Gongola Eva, e guarda dall’alto
della sua poltrona le briciole della sua maggioranza. Da liberali
ci chiediamo, a chi giova questo massacro? Alle istituzioni non di
certo, vilipese a mò di reality show da un personaggio che
gioca a fare il sindaco, in un gioco di nomination ed esclusioni di
assessori degno dell’isola dei famosi. Ma bisogna comprendere,
siamo una città europea, siamo all’avanguardia, abbiamo
un sindaco “in movimento”, che pare però muoversi
insieme alla sua poltrona, dalla quale non é disposta a staccarsi
mai, a costo di rinnegare anche se stessa. Oggi noi liberali ci chiediamo,
dov’è il programma di questa giunta? quale maggioranza
lo sostiene? Nomine a parte, ed elargizioni di consulenze, vogliamo
affrontare i problemi di questa città? Il sindaco catizone,
se la memoria non ci inganna, ha partecipato attivamente ai lavori
delle passate giunte in veste di assessore e con numerose deleghe,
ergo dovremmo desumere che oggi, denigrando gli ultimi tredici anni
di gestione cittadina, autodenigri se stessa? Su una cosa concordiamo
con questo sindaco, Eva Catizone è degna erede di Giacomo Mancini,
anzi va oltre, stessi metodi e stesse pratiche che hanno regalato
a questa “città europea” un viale parco a pezzi
che da mesi paralizza la viabilità cittadina, una gestione
clientelare dei servizi sociali, di cui oggi a farne le spese sono
le cooperative e la Vallecrati, solo per citare due esempi; dove si
denigrano i simboli di una città (quando non vengono rubati),
dove manca il sostegno alle imprese e dove la pianificazione urbanistica
rasenta il ridicolo, poiché è del tutto assente. Ma
in fondo di cosa dobbiamo preoccuparci? Da vera città europea
noi abbiamo un planetario, a proposito, dov’è finito?
I soldi per i macchinari sono già stati spesi. Da liberali
siamo offesi dalle parole di questo sindaco, le cui idee sono fin
troppo simili alle opere che la sua maggioranza e i suoi compagni
di merende hanno riversato su questa città e di cui oggi restano
macerie. Ci appelliamo al buonsenso della città e dei suoi
cittadini affinchè trovino il coraggio di rinnovare questa
classe dirigente per affrontare finalmente i problemi di questa città,
la cui soluzione richiede responsabilità e partecipazione,
elementi del tutto assenti dalla scena politica di questi giorni”.
La Margherita replica solo a parole:
“Città non governabile”
''La Margherita ha garantito la presenza dei propri eletti nel Consiglio
comunale di Cosenza per consentire l' approvazione di un atto amministrativo
importante come le variazioni al bilancio, per mero spirito di responsabilita'
verso la citta' e i tanti lavoratori interessati alle modifiche. Tuttavia
questo non significa che la Margherita non abbia chiara la consapevolezza
che in queste condizioni non si va da nessuna parte, che la citta'
non e' governabile''. A sostenerlo e' stato il coordinatore provinciale
di Cosenza della Margherita, Domenico Bevacqua, commentando la situazione
creatasi dopo le dimissioni dei due assessori dei Ds. ''Pertanto -
ha aggiunto la Margherita nei prossimi giorni cerchera' di dare una
risposta chiara e di grande responsabilita' politica alla citta' e
alla coalizione di centrosinistra che in tale situazione non potra'
sicuramente affrontare le prossime consultazioni elettorali''. ''La
situazione politica al Comune di Cosenza, dopo lo svolgimento dell'
ultimo Consiglio comunale - ha sostenuto il dirigente della Margherita
- necessita una chiara e rapida presa di posizione da parte di tutto
il centrosinistra. Le dimissioni degli assessori dei Democratici di
sinistra pongono un grave problema politico, per come gia' ieri ha
dichiarato il coordinatore cittadino del partito Maiorca, determinando
di fatto l' apertura di una crisi politica profonda e una coalizione
di centrosinistra fortemente divisa e priva di una vera maggioranza
politica all' interno del consiglio comunale''. ''Le preoccupazioni
fatte proprie dalla segreteria cittadina, provinciale e regionale
- ha concluso Bevacqua - hanno trovato attenzione, ascolto e condivisioni
da parte degli organismi nazionali del partito''.
Sale la tensione politica
30/11 Eva Catizone rimane dunque in sella: la mozione che avrebbe
dovuto sfiduciare il primo cittadino non ha raccolto le firme necessarie.
Alla fine gli unici a sottoscrivere il documento sono stati gli uomini
della Quercia. La giunta, almeno per ora, e' dunque salva. Ma non
sono salvi gli equilibri tra i due principali partiti dell'Unione.
Anzi, tra Ds e Margherita i rapporti sono sempre piu' freddi. E la
crisi maturata a Palazzo dei Bruzi potrebbe essere solo la prima di
una lunga serie di tensioni che rischiano di paralizzare l'attivita'
politica della regione, almeno a sinistra. Per questo la Quercia sta
chiedendo in queste ore che della questione si discuta anche a livello
nazionale. Dopo i fatti di ieri il caso Cosenza, nato come contrasto
squisitamente cittadino, puo' diventare l'emblema delle difficolta'
che trovano Ds e Margherita a convivere nelle amministrazioni locali.
In gioco c'e' una contesa sulla primazia a sinistra. La Margherita,
nella vicenda della raccolta delle firme per la mozione di sfiducia,
si e' ritagliata un ruolo da protagonista, dicendosi disponibile a
mettere le proprie firme solo una volta registrate quelle degli altri.
In modo che con solo tre firme, il suo apporto divenisse fondamentale.
Non e' un caso che nel suo intervento in aula, il sindaco abbia attaccato
il presidente della Provincia Oliverio, diessino, da qualcuno indicato
come il regista dell'operazione-sfiducia. Un passaggio che il consigliere
diellino Salvatore Perugini, vicepresidente della provincia, ha preferito
non ascoltare uscendo dall'aula. Insomma, i Ds escono con il dente
avvelenato e non e' escluso che nelle prossime settimane verranno
convocati numerosi incontri "di chiarimento". Con la Margherita
in tutta la regione e forse, a Cosenza, anche con il Pse che, pur
mantenendo intatte le proprie critiche al primo cittadino, ha finito
per non firmare la sfiducia. Un dettaglio che i bene informati spiegano
dicendo che Pse e Quercia non avrebbero raggiunto l'accordo su quale
partito debba indicare l'eventuale successore della Catizone. Intanto
la seduta del consiglio prevista per oggi è andata deserta.
Si doveva parlare dei problemi reali della città, quelli dimenticati:
Il traffico, il commercio e le bancarelle natalizie ed il Ponte Calatrava.