Operazione Rapaci: Sgominata una gang dedita al “cavallo di
ritorno”. Otto arresti
14/07 Nella notte la polizia di stato di Cosenza ha sgominato una
organizzazione criminale dedita ai furti di auto. Gli uomini della
polizia stanno eseguendo otto ordinanze di custodia cautelare in carcere.
Le persone destinatarie dei provvedimenti restrittivi appartengono
quasi tutti alla comunita' rom e sono accusati di associazione per
delinquere finalizzata ai furti ed estorsioni. L'organizzazione metteva
a segno i furti per poi chiedere ai proprietari una somma di denaro
per avere indietro l'auto rubata. All'operazione condotta dalla squadra
mobile della Questura di Cosenza, hanno collaborato gli uomini del
reparto prevenzione crimini Calabria, unita' cinofile. Le persone
arrestate sono otto. L'operazione, scattata alle prime luci dell'alba
in esecuzione d'una ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip
Giusy Ferrucci, e' stata chiamata in codice "Rapaci", ed
e' stata portata a termine dai poliziotti della Questura di Cosenza
e dal Reparto prevenzione crimine della Calabria, supportati da unita'
cinofile e da un elicottero del Reparto volo di Reggio Calabria. A
carico degli arrestati, tutti residenti a Cosenza, e' stata formulata
l'accusa d'associazione per delinquere finalizzata al compimento di
reati contro il patrimonio. Gli investigatori - coordinati dal pm
Claudio Curreli e diretti dal questore guido Marino e dal vice questore
Stefano Dodaro -hanno accertato, attraverso intercettazioni ambientali
e servizi di pedinamento e d'appostamento, che la banda (formata da
Cosimo Bevilacqua, 29 anni, Alessandro Manzo, 28, Fabio Perri, 37,
Massimo Viola, 42, Giuseppe Bevilacqua, 38, Giuseppe Caputo, 55, Elio
Stancati detto Ennio, 54 e Angelo Bevilacqua, 36, tutti arrestati
questa notte) compiva furti d'auto su tutto il territorio dell'area
urbana. I veicoli venivano poi nascosti nella zona del villaggio rom
di via degli Stadi il tempo necessario per contattare i legittimi
proprietari. I quali per vedersi restituire l'auto dovevano sborsare
una tangente, che in alcuni casi toccava cifre pari a duemila e cinquecento
euro. Nel corso dell'operazione i poliziotti hanno sequestrato tutta
una serie di attrezzi come spadini per aprire le auto, chiavi modificate,
telecomandi di cancelli e d'allarme delle vetture. La gang era strutturata
come una vera e propria organizzazione criminale all'interno della
quale ognuno degli arrestati aveva mansioni ben precise. La loro attivita'
- ha fatto rilevare il questore Guido Marino - era in un certo senso
avallata dai proprietari delle auto, molti dei quali non denunciavano
neanche il furto ma si recavano direttamente al villaggio rom dove
attraverso alcuni intermediari sborsavano una somma di denaro per
vedersi restituire la macchina. Chi invece denunciava il furto, poi,
finiva per essere contattato lo stesso e dopo aver pagato l'auto gli
veniva comunicato il luogo o la strada dove il veicolo veniva abbandonato.
Dopo questa operazione, il proprietario della vettura, comunicava
l'avvenuto ritrovamento alle forze di polizia o dei carabinieri che
non potevano far altro che redigere il verbale di consegna e segnalare
la revoca delle ricerche. E' per questo motivo che nei prossimi giorni
saranno convocati in Questura tutti coloro che hanno subito un furto
d'auto negli ultimi due anni i quali dovranno – ha rimarcato
il vice questore Stefano Dodaro - collaborare con la giustizia, altrimenti
nei loro confronti si potra' ipotizzare il reato di favoreggiamento.
Il gruppo di zingari operava in citta' ormai da diverso tempo, sono
piu' di cento i furti accertati negli ultimi sei mesi. Al termine
delle indagini sarebbe emerso inoltre - ha sottolineato il vice questore
Stefano Dodaro - che gli otto arrestati sarebbero responsabili pure
dei furti notturni ai tabacchini. Furti che venivano compiuti sfondando
i muri degli esercizi commerciali.
Questore Marino: “Poche denunce
rispetto alla realtà. Chi non collabora indagato formalmente”
14/07 ''Quello dei furti di auto e' uno dei reati piu' diffusi a
Cosenza ed in provincia, ma le denunce presentate sono poche perche'
la maggior parte dei proprietari preferisce pagare per ottenere la
restituzione del mezzo''. Lo ha detto il questore di Cosenza, Guido
Marino, incontrando i giornalisti per illustrare i risultati dell'
operazione, denominata Rapaci, che stamattina ha portato all' arresto
di otto persone. Gli arrestati, tra i quali ci sono alcuni nomadi,
sono accusati di furto ed estorsione. Negli ultimi cinque mesi, soltanto
a Cosenza, ci sono stati oltre cento casi di furti di automobili seguiti
dalle richieste estorsive rivolte ai proprietari per fargli ottenere
la restituzione del mezzo. ''I furti di auto - ha detto ancora il
questore Marino - sono favoriti da una sorta di omerta' o, per meglio
dire, dalla mancanza di qualsiasi collaborazione da parte delle vittime,
che pagano per paura o per sfiducia nelle forse dell' ordine''. Il
dirigente della Squadra mobile, Stefano Dodaro, che ha condotto l'
operazione, ha riferito che da domani saranno sentiti tutti coloro
che negli ultimi mesi hanno subito il furto dell' auto ed avrebbero
pagato per ottenere la restituzione dei mezzi. ''Abbiamo le prove
- ha aggiunto Dodaro - e, quindi, chi neghera' di avere pagato per
riavere la sua vettura, sara' indagato formalmente''. Le indagini
che hanno portato all' arresto della scorsa notte, comunque, non sono
ancora completate. Tra l' altro la stessa organizzazione che e' stata
sgominata si sarebbe resa responsabile anche di una serie di furti
in alcune tabaccherie di Cosenza.
Barile (CDL): “La Squadra
Mobile reagisce alla microcriminalità”
14/07 Una brillante operazione quella condotta stamani dalla Squadra
Mobile della Polizia che da ai cosentini un importante segnale di
controllo del territorio. In questa città non devono esistere
"zone-franche", come appunto stava diventando la zona di
San Vito, sottratte al controllo ed al rispetto delle regole che valgono
per tutti e per ogni quartiere della città. In questa maniera
si risponde alla offensiva criminale che, però, resta una grande
emergenza da fronteggiare con mezzi adeguati, iniziative opportune
e sistematicità nel controllo del territorio. In ogni caso
apprezziamo l'iniziativa delle Forze dell'Ordine che indica l'avvio
di una strategia operativa nuova di contrasto della microcriminalità
che non potrà che produrre effetti benefici per la città.
Le altre notizie di cronaca