La solidarietà all’assessore Ambrogio di Barile, Covello,
Nardi, Principe, Trausi. Fiamma "problema violenza esiste".
07/07 Forte eco ha avuto in città, e non solo, l’ennesimo
atto di intimazione verso un componente delle Istituzioni cittadine.
Dopo la bomba lanciata sul tetto dell’auto dell’assessore
al Welfare, Giovanni Serra, ora viene incendiata, a scopo chiaramente
intimidatorio, l’auto della moglie dell’Assessore ai Lavori
Pubblici del Comune di Cosenza, Franco Ambrogio. Un atto che si accoda
alle ultime gesta di microcriminalità che il territorio sta
evidenziando in quest’ultimo periodo. In una situazione economica
contingente che non è delle migliori, le controversie e i dissapori
sociali emergono nel peggiore dei modi. Un lavoro mancato, una situazione
economica poco felice esasperano i comportamenti e anche le riflessioni,
come quelle che leggiamo sui manifesti, attaccati oggi in città,
che già puntano il dito contro qualcuno , o qualcosa, che agiterebbe,
molto improbabilmente secondo il nostro giudizio, questa ondata di
violenza nella piccola città di provincia di Cosenza, dove
tutti sanno tutto e nessuno racconta. Ma quali regie occulte. Sarebbe
il caso, invece di innescare polemiche e spargere benzina sul fuoco,
di fare un piccolo esame di coscienza e valutare quanto e come operato
a favore di chi la sofferenza la vive giorno dopo giorno. Non è
sicuramente il caso dell’auto incendiata, gesto barbaro e vigliacco
che noi condiamo fortemente e aalla cui vittima va tutta la nostra
solidarietà, ma da chi proviene dalla cultura politica del
dialogo e del confronto ci si aspetterebbe di trovare un comportamento
degno, che il momento richiede, con un analisi più attenta
e profonda della realtà circostante. Crisi economica ed emarginazione
su di tutto. La violenza non si combatte con la violenza ma con il
cercare di capire i motivi che l’hanno generata e porvi rimedio.
Soprattutto chi rappresenta il mandato di cittadini che con un voto
hanno dato una delega in bianco a ben operare per il bene della collettività.
Mimmo Barile (CDL) “Solo oggi
ci si accorge della criminalità in città”
07/07 Abbiamo dato a Franco Ambrogio ed alle vittime della criminalità
di queste ultime ore in città la nostra solidarietà.
Costatiamo, però, senza soddisfazione alcuna, che solo all'indomani
dell'attentato incendiario ai danni dell'automobile di Franco Ambrogio,
il Sindaco, il Questore ed alcuni esponenti politici di sinistra s'accorgono
che esiste una emergenza criminalità. Oggi, come per incanto,
si sente un coro unanime che ammette l'esistenza di un crescente allarme
sociale per il diffondersi degli episodi di criminalità. Una
emergenza che non risparmia nessuno: dai rappresentati delle Istituzioni,
ai commercianti, ai Cittadini; tutti sono diventati obiettivo di una
delinquenza sfacciata e tracotante che alza la testa per affermare
il dominio del territorio. Eppure solo fino a poche ore fa il Questore
Marino negava l'esistenza di una vera emergenza e irrideva a chi denunciava
la fine della tolleranza dei cittadini e, dal canto suo, il Sindaco
proprio quando a Piazza Kennedy i fratelli Bartolini derubati di tutto,
in pieno giorno, a venti metri dalla Questura, raccontavano in un
incontro pubblico la loro drammatica vicenda, passeggiava in Piazza
11 Settembre in compagnia di Patti Smith. I fratelli Bartolini diventati,
loro malgrado, testimonial di questa nostra battaglia, non hanno ricevuto
da Palazzo dei Bruzi nemmeno una telefonata di solidarietà.
Per Franco Ambrogio si chiede la convocazione del Comitato provinciale
per l'ordine pubblico. Prendiamo atto che esistono cittadini di serie
A e cittadini di serie B.
La cultura della legalità e la crescente domanda di sicurezza
non appartengono alla destra o alla sinistra. Non dovrebbero nemmeno
diventare strumento di confronto politico. Sono esclusivo patrimonio
delle forze sane di una comunità. A queste il Sindaco ed il
Questore avrebbero dovuto fare appello, plaudendo ad iniziative come
la nostra che ha visto la raccolta di centinaia di firme di operatori
commerciali in poche ore. Sottoscrizioni che chiedono esclusivamente
maggiore sicurezza. Ed oggi all'indomani di una notte che i media
hanno definito "libanese" ci chiediamo se Cosenza è
la città europea di cui l'amministrazione favoleggiava. Nella
distrazione delle autorità preposte sono cresciute generazioni
delinquenziali che rischiano di dare il colpo finale a quelle categorie
commerciali e produttive già seriamente provate dalla crisi
economica e da insensate politiche che hanno disseminato la città
di cordoli e divieti con il corpo di Polizia Municipale addestrato
alla "multa selvaggia" e non alle politiche di prevenzione
e sicurezza. Oggi la gravità del momento ci impone una maggiore
sensibilità istituzionale ed una grande chiarezza sulle soluzioni
praticabili. Occorre che su questo si affermino, come sta già
accadendo, momenti di solidarietà e di raccordo sociale nuovo
tra forze di Polizia e società sana. A questo le Istituzioni
hanno il dovere dare forti e decise risposte . Perché alla
deriva sociale della nostra città noi non ci arrendiamo.
Covello (CGIL) “Evidente il
degrado della regione e del territorio cosentino”
07/07 La Camera del lavoro di Cosenza ha espresso la propria solidarieta'
all' assessore comunale Franco Ambrogio, ''per la grave azione, dal
chiaro stampo mafioso, di cui e' stato fatto oggetto''. Ieri, ignoti,
hanno incendiato l' auto della moglie di Ambrogio. ''La catena di
intimidazioni, a cui da tempo sono sottoposti amministratori del nostro
territorio, e del Comune di Cosenza - ha sostenuto il segretario generale
della Cgil cosentina, Massimo Covello - rendono sempre piu' evidente
il degrado civile e democratico, in cui versa la nostra Regione ed
il nostro territorio. E' evidente che questi atti si inquadrino dentro
un disegno complessivo col quale forze criminali ed illegali tentano
di condizionare la vita delle istituzioni, della trasparente dialettica
sociale e politica, per orientare l' uso delle risorse pubbliche verso
logiche distorte. Da anni, anche unitariamente insieme a Cisl e Uil,
stiamo denunciando i pericoli che la sottovalutazione dei fenomeni
criminali nel nostro territorio possono ingenerare. La Camera del
lavoro chiede alle forze dell' ordine e della magistratura di profondere
il massimo sforzo per fare piena luce su mandanti ed esecutori di
tali atti. ''La Camera del lavoro - ha concluso Covello - ribadisce
la propria piena disponibilita', all' attivazione di ogni azione concreta
e coerente, anche di concertazione con tutti gli altri attori locali,
per determinare un fronte ampio di forze democratiche che come noi
considerano la legalita', il contrasto alla criminalita', la trasparenza,
il rispetto delle regole, condizione essenziale per la crescita civile
della nostra realta'''.
Nardi (UDC) “Mantenere alta
la guardia con la dovuta attenzione”
07/07 La solidarieta' del gruppo consiliare dell' Udc all' assessore
Franco Ambrogio per l' intimidazione subita, e' stata rivolta dal
capogruppo, Giuseppe Nardi. ''Tali spiacevoli accadimenti - ha sostenuto
Nardi - sono, ahinoi, da lungo tempo all' ordine del giorno e gli
amministratori locali, piu' di altri, sono esposti alle dinamiche
sociali. Cio' poiche' la loro azione ha immediate ripercussioni sulla
collettivita'. E' importante, quindi, si mantenga alta la guardia
e si guardi con la dovuta attenzione all' azione di governo svolta
in sede locale''.
Ass Principe: “Atto vile di
sfida nei confronti delle Istituzioni”
07/07 L’Assessore regionale alla Cultura, Istruzione, Università,
Ricerca Scientifica, Innovazione Tecnologica e Alta Formazione, On.
Sandro Principe, esprime solidarietà e sincera vicinanza all’assessore
del Comune di Cosenza, Franco Ambrogio ed alla sua famiglia. “L’ennesimo
atto intimidatorio che, questa volta, ha colpito l’assessore
ai Lavori pubblici del Comune di Cosenza, on. Franco Ambrogio, rappresenta
un ulteriore vile atto di sfida nei confronti delle Istituzioni e
dei suoi rappresentanti, quotidianamente impegnati a combattere il
fenomeno criminale attraverso l’affermazione e la pratica diuturna
della legalità. In un momento così difficile e grave,
in cui palese e spavaldo è il tentativo di indebolire ulteriormente
il già fragile tessuto democratico della nostra regione, ognuno
di noi è chiamato a reagire con fermezza e coraggio, proseguendo
il proprio lavoro con l’impegno e la passione di sempre e riponendo
piena fiducia nell’operato delle forze dell’ordine che,
ne sono certo, sapranno predisporre quanto necessario per contrastare
efficacemente l’attività criminale e, più in generale,
per garantire maggiore sicurezza all’intera comunità”.
“Umanamente ed istituzionalmente - ha concluso l’On. Principe
– manifesto la mia vicinanza al compagno Ambrogio che, anche
questa volta, saprà trovare nella passione e nell’amore
per l’attività politico-amministrativa la forza necessaria
per andare avanti nel suo impegno a favore della comunità,
con la tenacia e la determinazione di sempre”.
Presidente Trausi: “Maggiori
garanzie sulla sicurezza”
07/07 “Il grave atto intimidatorio da lei subito lascia sgomenti
l'intera nostra collettività, che attende dalle istituzioni
preposte sempre maggiori ed opportune garanzie in ordine alla sicurezza
dei cittadini e del territorio”. E’ quanto scrive il Presidente
della Terza Circoscrizione – Centro Storico, Umile Trausi, all’assessore
Franco Ambrogio dopo l’atto intimidatorio subito. “Il
gesto esecrabile compiuto da attori il cui confronto politico amministrativo
si misura con la subdola violenza prevaricatrice a danno dell'uomo
impegnato nelle istituzioni non deve scoraggiare quanti hanno inteso,
come Lei, offrire il proprio contributo politico a servizio della
collettività, che, però, dall'amministratore auspica
una sensibile disponibilità ad instaurare un rapporto interpersonale
più cordiale ed aperto, più riguardoso e meno pregiudizievole.”
Fiamma Tricolore “E se l’auto
fosse stata quella di un normale cittadino?”
07/07 E quando l'obiettivo di un attentato è un assessore
comunale anche Sindaco e una certa parte politica si indignano.Ad
affermarlo in una nota è la sezione cittadina della Fiamma
Tricolore. Solo oggi –prosegue la nota- ,dopo l'attentato incendiario
che ha distrutto la macchina della moglie di Franco Ambrogio, i nostri
amministratori Sindaco in testa , "indignati ma non spaventati
" sembrano accorgersi che un problema esiste. E solo oggi alzano
la loro voce per esprimere solidarietà ad una persona vittima
di un episodio criminoso... perchè il colpito è uno
di loro. Tutto questo è ancora più mortificante per
i cosentini onesti .Solo oggi i nostri amministratori si indignano
ed esprimono solidarietà. Quella solidarietà che non
è mai giunta a chi ha subito scippi o furti. Quella solidarietà
che si aspettavano i fratelli Bartolini e gli altri operatori della
città vittime di rapine . Quella che dovrebbe essere il Sindaco
di tutti i cosentini (ma oramai è palese che così non
è)solo oggi chiede la convocazione del Comitato per la Sicurezza
.Solo oggi che hanno toccato uno di loro. Ora anche la sinistra ,al
gran completo , invoca una risposta forte dello Stato ! E partono
finanche interrogazioni rivolte al Ministro degli Interni ! E' veramente
vergognoso ! Se l'auto incendiata fosse stata di un qualsiasi cittadino
si sarebbero scomodati tutti questi "nobili" personaggi
a dare solidarietà ed a rivolgere interrogazioni? A quale conclusione
possiamo dunque giungere? Ed il Signor Questore di Cosenza cosa pensa
della situazione a tre giorni di distanza dalle sue dichiarazioni?
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