Secondo l’Istat il PIL del 2° trimestre
2005 è aumentato dello 0.7%
11/08 “Sulla base delle informazioni finora disponibili, nel
secondo trimestre del 2005 il PIL, valutato ai prezzi del 1995 destagionalizzato
e corretto per il diverso numero di giorni lavorativi, è aumentato
dello 0,7 per cento rispetto al trimestre precedente e dello 0,1 per
cento rispetto al secondo trimestre del 2004”. Lo afferma l’Istat
(Istituto nazionale di Statistica), in una nota informativa distribuita
alla stampa, a proposito della stima preliminare del PIL nel secondo
trimestre 2005.. Secondo l’Istat “il risultato congiunturale
del PIL è la sintesi di un aumento del valore aggiunto dell’industria
e dei servizi e di una sostanziale stazionarietà dell’agricoltura.
Il secondo trimestre del 2005 ha avuto una giornata lavorativa in
più rispetto al trimestre precedente e lo stesso numero di
giornate lavorative del secondo trimestre del 2004. Nel primo trimestre
il PIL è cresciuto in termini congiunturali dello 0,8 per cento
negli Stati Uniti e dello 0,4 per cento nel Regno Unito. In termini
tendenziali, il PIL è cresciuto del 3,6 per cento negli Stati
Uniti e dell’1,7 per cento nel Regno Unito.Secondo la prassi
corrente, sono comunicati i dati trimestrali revisionati a partire
dal primo trimestre 2003. La metodologia utilizzata per la stima preliminare
del PIL è analoga a quella seguita per la stima completa dei
conti trimestrali. La mancanza totale o parziale di alcuni indicatori
alla data della stima preliminare comporta un maggiore ricorso a tecniche
statistiche di integrazione. Di conseguenza, le stime preliminari
trimestrali possono essere soggette a revisioni di entità superiore
rispetto alle stime correnti, diffuse a 70 giorni dalla fine del trimestre.
Commenti e reazioni
L'economia italiana e' uscita dal 'letargo'. Dopo i due trimestri
invernali, nei quali l'Istat ha registrato variazioni congiunturali
negative (-0,4% nell'ultimo quarto 2004 e -0,5% nel primo quarto 2005),
l'Istituto stima per il periodo aprile-giugno un rimbalzo dello 0,7%.
Se confermata, si tratterebbe della miglior performance congiunturale
dal primo trimestre 2001. Soddisfatto il Governo e, in particolare,
il ministro dell'Economia, che ha recentemente descritto un'Italia
in uscita dalla recessione. Anche il presidente del Consiglio saluta
l'avvenuta svolta, che ''induce a ristabilire quel clima di fiducia
che e' essenziale per le famiglie e per le imprese''. Cauti i sindacati,
con la Uil che attende una conferma della stima preliminare, la Cisl
'fredda' e la Cgil che lamenta il gap tra i tassi di crescita italiani
e dei principali competitor europei. Opposizione in ordine sparso,
tra quanti registrano l'inversione di trend ma attendono la fine dell'anno
e chi mette in guardia che gli obiettivi attesi per fine anno restano
lontani. Per il ministro del Tesoro Domenico Siniscalco si tratta
di consolidare la ripresa con la prossima finanziaria. In particolare,
l'Istat ha anticipato, stamattina, la stima preliminare sull'Istat
relativa al periodo aprile-giugno. Nell'intervallo, ha comunicato
l'Istituto, il prodotto interno lordo ha fatto segnare una variazione
positiva destagionalizzata dello 0,1% rispetto allo stesso periodo
dell'anno precedente e dello 0,7% rispetto ai primi tre mesi dell'anno.
Il risultato congiunturale del Pil, informa l'Istituto di statistica,
e' la sintesi di un aumento del valore aggiunto dell'industria e dei
servizi e di una sostanziale stazionarieta' dell'agricoltura. Il secondo
trimestre del 2005, aggiunge l'Istat, ha avuto una giornata lavorativa
in piu' rispetto al trimestre precedente e lo stesso numero di giornate
lavorative del secondo trimestre del 2004.
Berlusconi: “Un dato che smentisce le cassandre”
''Il dato sul prodotto interno lordo smentisce le 'Cassandre' del
'tutto va male' e dimostra che l'economia tiene, che gli italiani
sanno reagire e stanno reagendo''. Questo il commento del presidente
del Consiglio, Silvio Berlusconi, che lamenta ''il quotidiano tentativo
di una sinistra catastrofista e distruttrice'', accusata ''di creare
un clima pessimista, con il supporto di molti media e con il risultato
di frenare i consumi e gli investimenti''
Tesoro: “Segnali positivi frutto della domanda interna
e dell’aumento dell’export”
Il ministero del Tesoro sottolinea, in una nota, che la performance
del secondo trimestre ''riflette, al di la' delle aspettative, i segnali
positivi gia' ricordati dal ministro Domenico Siniscalco sia in Parlamento
sia all'assemblea dell'Abi, quando aveva affermato, gia' un mese fa,
che l'Italia era uscita dalla recessione''. Il merito va principalmente
alla ''tenuta della domanda interna'' e ''all'aumento delle esportazioni''.
In prospettiva, spiega il Ministero di via XX Settembre, ''l'accentuata
varianza della serie statistica del Pil pone in luce una mutata natura
del ciclo, con alti e bassi piu' accentuati che in passato. E' interesse
di tutti -conclude la nota del Tesoro- consolidare questi andamenti
e trasformare il dato trimestrale, che e' il piu' elevato dal 2001,
in una tendenza positiva. Il Governo proseguira', rafforzandola, la
linea di politica economica''.
Scaloja: “Paese ad alta vocazione industriale”
Spunti di rilancio sono individuati dal ministro delle Attivita' produttive,
Claudio Scajola. ''La positiva stima sul Pil italiano nel secondo
trimestre 2005, superiore alla media europea e alimentata proprio
da una crescita del valore aggiunto dell'industria, conferma ancora
una volta -afferma il Ministro- come il nostro rimanga un Paese ad
alta vocazione industriale''. Un tema, ricorda Scajola, ''che il Governo
Berlusconi ha sempre avuto come priorita', che ha sempre sostenuto
con forti e chiare linee di sviluppo e che rilancera' con ilvaro del
Piano Triennale 2006-2008 di Politica industriale''.
ViceMinistro Urso: “Siamo fuori dalla recessione”
Parafrasando un recente 'tormentone' musicale, il vice ministro alle
Attivita' produttive con delega al Commercio estero, Adolfo Urso,
esprime soddisfazione perche' l'economia italianae' fuori ''dal tunnel
della recessione''. Secondo Urso i numeri dell'Istat sono ''incoraggianti
e superiori alle aspettative'', in grado di segnare una significativa
e importante inversione di tendenza, ''supportata anche dalla sensibile
crescita delle esportazioni''. In relazione ai segnali di ripresa
sul fronte dell'export Urso chiede una Finanziaria ''che punti con
decisione sulla ripresa industriale, anche attraverso una riforma
dell'Irap che,nel ridurre la pressione fiscale, favorisca e incoraggi
le imprese esportatrici, avanguardia del sistema economico italiano''.
Viceministro Vegas: “Consolidare i segnali di ripresa”
Al vice ministro Urso risponde un altro vice ministro, il senatore
Giuseppe Vegas, che anticipa come l'obiettivo della prossima finanziaria
sara' ''consolidare i segnali di ripresa''. Vegas sottolinea che,
''in un periodo in cui tutto si muove lentamente, una inversione di
tendenza come quella registrata nel secondo trimestre e' significativa''.
La prossima Finanziaria, anticipa Vegas, ''sara' orientata allo sviluppo
con l'obiettivo di sfruttare questo momento di ripresa. Certamente
le misure sulla riduzione del cuneo fiscale e dell'Irap andranno nella
direzione di incentivare e stabilizzare la ripresa economica''.
I leghisti Calderoli e Maroni “Dati importanti”
Che il risultato del secondo trimestre possa dare avvio a una stabile
ripresa economica e' anche l'auspicio del titolaredel Welfare, Roberto
Maroni. ''Sono dati importanti, ottenuti anche grazie alle iniziative
che il Governo ha messo in campo nei mesi passati'', sottolinea Maroni.
L'augurio del ministro ''e' che sia l'inizio di una fase ciclica positiva'',
da accompagnare, gia' con la prossima Finanziaria, ''con interventi
a sostegno del mondo produttivo, in particolare con una significativa
riduzione strutturaledel costo del lavoro a cominciare dalle Pmi''.
Una nota di amarezza giunge dal ministro delle Riforme, Roberto Calderoli,
che pur salutando il dato odierno ricorda i due fattori che hanno
zavorrato l'economia italiana negli ultimi anni. ''Viene quasi rabbia
-afferma- a vedere una crescita del Pil nonostante nella storia del
Paese ci siano stati Prodi e l'euro: questa crescita testimonia realmente
la volonta' dell'Italia di riprendersi nonostante tutto. Mi chiedo
quanto sarebbe oggi la crescita del Pil del Paese se non ci fossero
state queste due jatture, cioe' Prodi e l'euro''.
Pecoraro Scanio sarcastico “Il ruggito del coniglio”
Dal fronte dell'opposizione spicca la posizione del presidente dei
Verdi, Alfonso Pecoraro Scanio, che 'richiama all'ordine' la maggioranza.
''Dopo decine di bocciature di una politica economica internazionalmente
riconosciuta come fallimentare, l'inaspettato piccolo miglioramento
di un trimestre -afferma- ha provocato uno sguaiato entusiasmo davvero
fuori luogo''. Pecoraro Scanio accusa il centrodestra di ''aggrapparsi
anche agli 'zero virgola' per festeggiare'' e conclude che il coro
di lodi ''sembra il ruggito del coniglio''.
Giaretta (Margherita): “Un segnale incoraggiante”
Commenti meno caustici dalla Margherita. ''La crescita del Pil registrata
dall'Istat -afferma il vice presidente della Margherita, Paolo Giaretta-
rappresenta un segnale incoraggiante, ma da qui a dire che la recessione
e' stata scongiurata il passo e' lungo''. ''Prendiamo atto -aggiunge
il presidente della Consulta economica della Margherita, Roberto Pinza-
di dati trimestrali che mostrano un andamento migliore rispetto al
disastro degli ultimi due trimestri'', ma ''prima di abbandonarci
ad euforie che non servono attendiamo di capire se la tendenza si
consolidera' o se si tratta di un fatto sporadico, quindi, poco significativo''.
Ripamonti (Verdi) “Il Governo deve accontentarsi di
questo poco”
Guarda piu' alla fine dell'anno che alla situazione contingente Natale
Ripamonti, capogruppo dei Verdi in commissione Bilancio. Secondo l'esponente
dell'opposizione, l'inversione di tendenza nel trend del Pil registrata
dall'Istat nel secondo trimestre 2005 non consentira' comunque al
Governo di raggiungere gli obiettivi prefissati. ''L'esecutivo -sottolinea-
e' costretto per forza maggiore ad accontentarsi di poco'', visto
che i dati mostrati dall'Istat ''non sono sufficienti per centrare
a fine anno l'obiettivo irrealistico di crescita del Pil previsto
dal Dpef''.
Villetti (SDI) “Giova l’immobilismo”
Il vice presidente dello Sdi, Roberto Villetti, offre una chiave di
lettura diversa. Premettendo che quello del 2° trimestre 2005
''e' un dato positivo ma di valore evidentemente limitato'' e che
'' l'esultanza di Berlusconi e' comunque fuori luogo poiche' il governo
non ha fatto davvero nulla per dare impulso alla crescita'', Villetti
plaude alla 'ricetta' del ministro dell'Economia. ''Paradossalmente
-spiega- puo' aver giovato all'economia italiana l'immobilismo del
governo nei tempi piu' recenti, frutto della ricetta Siniscalco, che
e' stato sicuramente meno peggio delle politiche sbagliate precedentemente
messe in atto''.
Cantone (CGIL) “Necessità diinvertire la politica
di Governo”
Al Premier, che ha attaccato le 'Cassandre' che lamentano il declino
economico internazionale -timori in effetti suffragati dal recente
downgrade sul rating da 'stabile' a 'negativo' dell'Italia deciso
da Standard & Poor's- risponde una 'Cassandra' che non si dice
pentita. ''Continuo a pensare -dichiara la segretaria confederale
della Cgil, Carla Cantone- che proprio da questi segnali arriva la
conferma di una urgente necessita' di invertire radicalmente la politica
economica del Governo, scegliendo la strada dell'equita', una diversa
politica industriale per rendere competitivo il nostro Paese, l'immediato
rinnovo di tutti i contratti di lavoro aperti. L'aumento delle retribuzioni
dei lavoratori non puo' subire ulteriori ritardi''.
Pezzotta “Un piccolo movimento ma l’economia
rimane ferma”
Molto critico anche il segretario generale della Cisl, Savino Pezzotta,
che afferma di ''non accogliere certamente con entusiasmo'' l'incremento
del Pil, sottolineando che non si tratta di ''un movimento eclatante,
ma solo un piccolo movimento. Nel nostro paese l'economia e' ancora,
ferma, in affanno''. E poi, aggiunge Pezzotta, non possiamo piu' fare
politiche economiche sulla base di dati congiunturali. Occorre farle
sui dati strutturali, che sono, tra gli altri, il Mezzogiorno e la
politica dei redditi, che non puo' che essere negativamente influenzata
dal caro-greggio''.
Maulucci (CGIL) “Pil orbita intorno allo zero”
Duro commento anche da Marigia Maulucci, segretario confederale della
Cgil. ''Il Pil continua a orbitare intorno allo zero, decimale piu'
decimale meno, ben al di sotto dell'economia non solo statunitense
ma anche di quella dei nostri pur malandati competitori europei'',
afferma. Maulucci, nel commentare i dati diffusi dall'Istat, attacca
l'esecutivo, lamentando che ''solo un Governo irresponsabile puo'
interpretare il dato odierno come l'uscita dalla recessione, uscita
che andrebbe progettata e sostenuta piuttosto che annunciata''.
Ageletti (Uil) “Una buona notizia”
Il numero uno della Uil, Luigi Angeletti, sceglie una via piu' prudente.
Il sindacalista definisce ''ovviamente una buona notizia e un ottimo
dato'' la stima preliminare sul Pil, ma sottolinea che ''per salutare
l'uscita dalla recessione occorre attendere il prossimo trimestre.
Solo se l'incremento sara' confermato nel terzo trimestre -conclude
Angeletti- potremo dire che siamo fuori dalla recessione''.
Billè invita il Governo ad aprire un tavolo per la
ripresa
Per le categorie ha parlato il presidente di Confcommercio, Sergio
Bille', che invita il governo ad aprire un tavolo per sostenere la
ripresa. ''Anche se non sappiamo ancora quanto ci sia di realmente
strutturale nel balzo del Pil, ritengo -afferma Bille'- che sia estremamente
urgente poter cogliere al volo questa opportunita', approntando un
tavolo tecnico che consenta di mettere a punto, nel modo piu' concreto
possibile, misure di sostegno soprattutto sul versante del turismo''.
Note informative
I conti economici trimestrali adottano principi, definizioni e struttura
della contabilità annuale, con alcune particolarità
proprie dell'intervallo trimestrale cui è riferita l'analisi.
In Italia, come in quasi tutti i paesi che elaborano conti nazionali
trimestrali, la ridotta disponibilità di osservazioni dirette
a cadenza infrannuale rispetto a quelle utilizzate per la valutazione
degli aggregati annuali impone l'uso di metodi di stima basati su
indicatori, tratti da fonti Istat e, in misura minore, da altre fonti
amministrative. Tali metodi consistono nel ripartire per trimestre
i dati della contabilità annuale, in relazione all’andamento
degli indicatori di riferimento trimestrali (grezzi, depurati dalla
componente stagionale e corretti per tenere conto del diverso numero
di giorni lavorativi), nel rispetto del vincolo di coerenza annuale
(dato annuale corretto per il numero di giorni lavorativi e dato annuale
non corretto). La tecnica attualmente utilizzata dall'Istituto stima
gli ignoti valori trimestrali sulla base della stessa relazione econometrica
individuata relativamente ai dati annuali di contabilità nazionale
e ai valori pure annuali di opportuni indicatori di riferimento. Il
metodo viene utilizzato per la determinazione dei dati trimestrali,
sia allorché noto il valore annuale, sia quando l'informazione
annuale non è ancora disponibile. Esso è applicato separatamente
per ciascun aggregato significativo (per maggiori dettagli si veda:
Chow G., C.-Lin A. L., “Best Linear Unbiased Interpolation Distribution
and Extrapolation of Time Series by Related Series”, Review
of Economics and Statistics, November, 1971; Barbone, L.–Bodo,
G.–Visco, I.. “Costi e profitti nell’industria in
senso stretto: un’analisi su serie trimestrali, 1970-80”,
Bollettino della Banca d’Italia, gennaio-dicembre, 1981).
Le serie dei conti economici trimestrali sono elaborate e diffuse
dall'Istituto grezze, depurate dalla componente stagionale e corrette
per il numero di giorni lavorativi in milioni di euro e ai prezzi
del 1995. Le serie storiche dei conti economici trimestrali sono disponibili
a partire dal primo trimestre del 1980. I deflatori impliciti utilizzati
per le stime a prezzi costanti sono di tipo Paasche. Per la destagionalizzazione
e la correzione per il numero di giorni lavorativi è utilizzata
la procedura Tramo – Seats (per una sintetica presentazione
di questo metodo si veda Istat (1999), “La nuova strategia di
destagionalizzazione degli indicatori congiunturali”, Note rapide,
Anno 4, n. 3).
Lo schema contabile adottato è il Sec 95; i dati incorporano
i risultati della revisione delle stime annuali diffuse l’11
marzo 2005.
Ulteriori dettagli circa le tecniche di trimestralizzazione e gli
indicatori di riferimento utilizzati sono contenuti in Istat (1992),
''I conti economici trimestrali'', Note e relazioni, n, 1 e nella
letteratura ivi citata. Ulteriori dettagli circa la procedura di correzione
per il numero dei giorni lavorativi sono contenuti in: "Principali
caratteristiche della correzione per i giorni lavorativi dei Conti
Economici Trimestrali" disponibile sul sito dell’Istat.
Glossario
Variazione congiunturale: variazione percentuale
rispetto al trimestre precedente
Variazione tendenziale: variazione percentuale rispetto
allo stesso trimestre dell'anno precedente
Prodotto interno lordo ai prezzi di mercato (PIL):
risultato finale dell'attività produttiva delle unità
residenti. E' pari alla somma dei valori aggiunti ai prezzi di mercato
delle branche, diminuita dei servizi imputati del credito e aumentata
dell'IVA e delle imposte indirette sulle importazioni
Valore aggiunto ai prezzi di mercato: differenza
tra produzione totale e consumi intermedi di beni e servizi utilizzati
nel processo produttivo
Dati destagionalizzati: dati depurati delle fluttuazioni
stagionali dovute a fattori meteorologici, consuetudinari, legislativi,
ecc.
Crescita acquisita: crescita annuale che si otterrebbe
in presenza di una variazione congiunturale nulla nei restanti trimestri
dell’anno
(Tutte le tabelle e i dati presenti
nel dossier sono forniti da: Istat )