Industria, cala del 2.5% la produzione
08/08-(Servizio di GiaCat)- La produzione industriale è in
calo nel mese di giugno. Nel semestre gennaio-giugno 2005 l'indice
e' diminuito dell'1,9%, rispetto al corrispondente periodo del 2004
( i giorni lavorativi sono stati 125 contro i 126 del primo semestre
2004). L'indice, corretto per i giorni lavorativi, ha registrato una
diminuzione del 3% (i giorni lavorativi sono stati 21 come quelli
di giugno 2004). E' quanto emerge dalle rilevazioni diffuse oggi dall'Istat.
Confrontando la media degli indici dei primi sei mesi del 2005 con
quella del corrispondente semestre del 2004, gli aumenti maggiori
riguardano i settori dell'estrazione di minerali (più 11,1
per cento), dell'energia, gas e acqua (più 1,6 per cento) e
delle raffinerie di petrolio (più 0,9 per cento). Le diminuzioni
più marcate hanno interessato i comparti delle pelli e calzature
(meno 10,8 per cento), degli apparecchi elettrici e di precisione
(meno 7,1 per cento) e dei mezzi di trasporto (meno 6,9 per cento).
Nel mese di giugno 2005 l'indice della produzione industriale corretto
per i giorni lavorativi ha registrato gli incrementi tendenziali più
marcati nei settori dell'estrazione di minerali (più 7,8 per
cento), delle raffinerie di petrolio (più 5,8 per cento), degli
alimentari, bevande e tabacco (più 3,3 per cento) e dell'energia,
gas e acqua (più 2,8 per cento). Le diminuzioni più
ampie hanno riguardato i settori delle pelli e calzature (meno 14,0
per cento), della gomma e materie plastiche (meno 9,0 per cento),
degli apparecchi elettrici e di precisione (meno 8,1 per cento) e
dei mezzi di trasporto (meno 7,7 per cento). L'indagine mensile sulla
produzione industriale è stata effettuata direttamente presso
un panel di circa 5.100 imprese che comunicano i dati relativi a poco
più di 10mila flussi mensili di produzione, definiti generalmente
in termini di quantità fisiche. In aggiunta ai dati, per la
stima degli andamenti produttivi di specifici settori industriali,
vengono utilizzate altre fonti statistiche. Tra di esse vi sono: l’indagine
sul bestiame macellato condotta dall’Istat; le informazioni
fornite dalla associazione di categoria della siderurgia e quelle
provenienti dagli Uffici nazionali minerari, idrocarburi e geotermia
del Ministero delle attività produttive; i dati della produzione
di energia elettrica rilevati dal GRTN (Gestore della Rete di Trasmissione
Nazionale). I Raggruppamenti Principali di Industrie sono: beni di
consumo durevoli, beni di consumo non durevoli, beni strumentali,
beni intermedi e energia.
Analisi per raggruppamenti principali di industrie
L’indice della produzione industriale corretto per i giorni
lavorativi ha presentato, nel confronto con giugno 2004, un’unica
variazione positiva del 5,0per cento per l’energia. Hanno, segnato
diminuzioni del 4,9 per cento i beni intermedi, del 4,7 per cento
i beni strumentali e del 2,3 per cento i beni di consumo (meno 2,4
per cento i beni durevoli, meno 2,2 per cento i beni non durevoli).
Gli indici destagionalizzati, depurati della componente stagionale,
dei raggruppamenti principali di industrie hanno presentato un aumento,
in termini congiunturali, dell’1,0 per cento per l’energia
e diminuzioni dell’1,7 per cento per i beni intermedi, dell’1,5
per cento per i beni di consumo (meno 1,5 per cento per i beni non
durevoli, meno 0,7 per cento per i beni durevoli), e dello 0,9 per
cento per i beni strumentali.
Analisi per settore di attività economica
La produzione industriale, nel mese di giugno 2005, ha registrato
gli incrementi tendenziali più marcati nei settori dell’estrazione
di minerali (più 7,8 per cento), delle raffinerie di petrolio
(più 5,8 per cento), degli alimentari, bevande e tabacco (più
3,3 per cento) e dell’energia, gas e acqua (più 2,8 per
cento). Le diminuzioni più ampie si registrano nei settori
delle pelli e calzature (meno 14,0 per cento), della gomma e materie
plastiche (meno 9,0 per cento), degli apparecchi elettrici e di precisione
(meno 8,1 per cento) e dei mezzi di trasporto (meno 7,7 per cento).
Confrontando la media degli indici dei primi sei mesi del 2005 con
quella del corrispondente semestre del 2004, gli aumenti maggiori
riguardano i settori dell’estrazione di minerali (più
11,1 per cento), dell’energia, gas e acqua (più 1,6 per
cento) e delle raffinerie di petrolio (più 0,9 per cento).
Le diminuzioni più rilevate hanno interessato i comparti delle
pelli e calzature (meno 10,8 per
cento), degli apparecchi elettrici e di precisione (meno 7,1 per cento)
e dei mezzi di trasporto (meno 6,9 per cento).
Le serie destagionalizzate
In aggiunta agli indici originali (cosiddetti “grezzi”)
vengono pubblicati gli indici corretti per tenere conto del diverso
numero di giorni lavorativi dei singoli mesi e dell’effetto
dovuto alle festività infrasettimanali e alla Pasqua le quali
possono comportare l’associazione di giorni di ferie. Con l’introduzione
della base 2000, la correzione viene operata con il metodo di regressione
(applicato utilizzando la procedura TRAMO), il quale individua l’effetto
dei giorni lavorativi e delle altre festività attraverso l’introduzione
di un set di regressori nel modello univariato che descrive l’andamento
della serie. Questo metodo comporta la revisione dei dati poiché
ogni informazione mensile che si aggiunge alla serie può determinare
nuove stime dei parametri di regressione. Nello specifico, gli effetti
relativi al numero dei giorni lavorativi e quelli connessi alle festività
infrasettimanali vengono ora colti da un unico regressore che li sintetizza;
ciò dovrebbe agevolare la lettura dei dati corretti. Resta
la possibilità che, l’effetto attribuito all’anno
bisestile e alla Pasqua determini, a parità di numero di giorni
lavorativi, una differenza nella variazione tendenziale calcolata
sulla serie grezza e su quella aggiustata. Va segnalato, inoltre,
che le serie di indici corretti per gli effetti di calendario tramite
il metodo dei regressori non presentano una media pari a 100 per l’anno
base (il 2000 nel caso specifico), in quanto l’effetto dovuto
ai giorni lavorativi non è a media nulla su base annuale. Gli
indici destagionalizzati, infine, sono ottenuti attraverso la procedura
TRAMO-SEATS (versione di giugno 1998). Come le altre procedure di
destagionalizzazione, anche TRAMO-SEATS si basa sull’ipotesi
che ogni serie storica a cadenza infrannuale sia rappresentabile come
una combinazione di diverse componenti, non osservabili direttamente.
TRAMO-SEATS, in particolare, utilizza un approccio “model based”,
cioè si fonda sull'identificazione di un modello statistico
rappresentativo del comportamento della serie storica da destagionalizzare.
Il modello permette di depurare la serie della componente stagionale.
Per procedere all'eliminazione della stagionalità, è
necessario, però, ipotizzare una modalità di scomposizione
della serie "grezza" nelle diverse componenti prima elencate.
Gli indici della produzione industriale vengono destagionalizzati
utilizzando una scomposizione di tipo additivo, per cui si ritiene
che le diverse componenti non osservabili si sommino tra di loro a
costituire il dato osservato. In particolare, con la diffusione dei
dati relativi al mese di febbraio 2005, sono state apportate alcune
modifiche ai modelli per la destagionalizzazione dell’indice
dell’energia, dell’indice relativo all’estrazione
di minerali e degli indici riguardanti alcune sottosezioni di attività
economica (fabbricazione di prodotti chimici e fibre sintetiche e
produzione di macchine e apparecchi meccanici). Va ricordato che gli
indici della produzione industriale vengono corretti e destagionalizzati
separatamente per ciascun settore di attività economica.
(Tutte le tabelle e i dati presenti
nel dossier sono forniti da: Istat )