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I cinema a Cosenza

Notizie sugli Spettacoli

 

Biagio Izzo martedì al Rendano

15/05 (Mogo) Ultimo incontro con la rassegna Comicità dell’associazione Area TeatroMusica, con lo spettacolo di Biagio Izzo. Il brillante attore comico mette in scena, al Teatro Rendano, ore 21.00, il suo ultimo spettacolo: “Tutto per Eva. Solo per Eva”. Biagio Izzo, ha iniziato la sua attività come attore teatrale, recitando accanto a Rosalia Maggio e Giacomo Rizzo in diverse commedie comiche, sempre al teatro è protagonista di “Ugo”, diretto da Patrik Rossi Castaldi.
Poi la svolta del cabaret; dove si fa notare, nel 1983, con il duo “Bibì e Cocò”. Quindi arriva in tv e partecipa a Macao, di Gianni Boncompagni, e Furore. E' poi la volta di Fantastica Italiana, Pausa Caffè e alcune puntate della soap Un posto al sole. Al cinema lavora con, fra gli altri, Carlo Vanzina, Neri Parenti e Vincenzo Salemme. Negli ultimi tempi è tornato al teatro con I veri figli di Filumena Marturano, per la regia di Enrico Maria Lamanna. “Tutto per Eva. Solo per Eva”, è uno spettacolo tutto da gustare che vede protagonisti, oltre a Biagio Izzo, Giorgio Carosi e il balletto di “Buona Domenica” (Canale 5), per l’occasione formato da Patrizia Silberheer, Elisabetta Persia, Brunella Germoglio. La regia è firmata da Claudio e Pino Insegno.

Grand Guignol, al Teatro dell'Acquario.

14/05 Stasera, ore 20.30, debutta lo spettacolo di Massimiliano Civica, tratto da tre testi del Teatro del Gran Guignol: l’Artiglio - Passa la ronda - Il ritorno In scena: Andrea Cosentino, Mirko Feliziani, Antonio Tagliarini, Daniele Timpano. Con il “Grand Guignol” Massimiliano Civica prosegue la riflessione sul teatro e sui suoi meccanismi, sull’arte attorale e sulla possibilità di una nuova regia critica. “Grand Guignol”, è un viaggio nella vasta produzione teatrale dell’unica compagnia italiana operante agli inizi del secolo scorso nel cosiddetto teatro grandguignolesco: la Compagnia Sainati, fondata da Alfredo Sainati e dalla moglie Bella Starace, I testi (tratti tutti dal repertorio francese) messi in scena da quella storica compagnia di Grand Guignol all'inizio del Novecento furono addirittura ottanta, il che dimostra la grande attenzione di pubblico verso quel genere di spettacolo. Proprio a quei testi Civica ha attinto, estrapolando tre storie - fosche vicende di donne vittime e carnefici - L’Artiglio, Passa la ronda e Il ritorno. Il titolo non deve trarre in inganno: nessuna ricerca di effettacci e atrocità esibite, proprie del genere trucido e sanguinario in voga nella Francia di fine ‘800. Qui, il regista ha invece optato per un teatro fatto di soli attori in cui tutto è ridotto all’essenzialità, del gesto e della parola. Replica domani alle ore 18,00.

Martedì 17 Biagio Izzo con “Tutto per Eva. Solo per Eva” al rendano conclude ‘Comicittà’

13/05 Si chiuderà martedì 17 maggio il fitto cartellone di appuntamenti della fortunata rassegna Comicittà, voluta da Sonia De Carlo, di Area TeatroMusica, che dallo scorso dicembre ha portato nella Città dei Bruzi un folto numero di attori comici di elevato spessore. Dopo il meglio dei protagonisti di Zelig Circus, da Franco Neri a Simone Schettino, passando per Dado, Dario Cassini e molti altri, ora è la volta di uno dei più brillanti attori comici del momento che vanta un curriculum di tutto rispetto: Biagio Izzo. Martedì 17 maggio sarà lui, al Teatro Rendano di Cosenza a regalarci fragorose risate con il suo spettacolo: “Tutto per Eva. Solo per Eva”.
A lui infatti, il compito di apporre la parola fine a questa importante rassegna, che tornerà di certo il prossimo autunno con altrettanti nomi illustri del mondo della comicità.
Biagio, che ha iniziato la sua attività nel cabaret prima di farsi notare, nel 1983, con il duo 'Bibì e Cocò, approdato al teatro, reditando accanto a Rosalia Maggio e Giacomo Rizzo in diverse commedie comiche, sempre al teatro è protagonista di 'Ugo', diretto da Patrik Rossi Castaldi. Quindi arriva in tv e partecipa a 'Macao', di Gianni Boncompagni, e 'Furore'. E' poi la volta di 'Fantastica Italiana' e 'Pausa Caffè'. E' protagonista di alcune puntate della soap 'Un posto al sole'. Al cinema lavora con Carlo Vanzina ('Anni '50'), Maurizio Ponzi ('Besame mucho'), Nino D'Angelo ('Il ragazzo della curva B') e Nini Grassia ('Annare') prima di iniziare la collaborazione professionale con Vincenzo Salemme ('L'amico del cuore', 'Amore a prima vista'). Negli ultimi tempi è tornato al teatro con 'I veri figli di Filumena Marturano', con la regia di Enrico Maria Lamanna. Al cinema le sue ultime interpretazioni sono in 'Bodyguards' di Neri Parenti, 'Blek Giek', di Enrico Caria e 'Merry Christmas', di Neri Parenti.
Uno spettacolo tutto da gustare quello di Biagio Izzo che arriva al Rendano di Cosenza con Giorgio Carosi, il balletto di buona domenica (canale 5) formato da Patrizia Silberheer, Elisabetta Persia, Brunella Germoglio e la pregevole regia a firma di Claudio e Pino Insegno.
Appuntamento, quindi, alla prossima stagione di cabaret con Comicittà e con l’attesa per l’immediatezza di altre rassegne che prossimamente prenderanno il via, come di consueto nel corso della stagione estiva, a firma di Area TeatroMusica che, naturalmente, è pronta ad offrire al pubblico calabrese ed ai turisti che vengono nella nostra regione, nuovi spettacoli con la garanzia di successo, professionalità e qualità che da anni contraddistingue l’operato di Enzo e Sonia De Carlo.

In quarantamila ieri sera per il ritorno a Crotone di Sergio Cammariere.

09/05 Piazza Pitagora e tutto il centro della Città gremiti fino all'inverosimile per il concerto "a casa" del nuovo chansonnier della canzone d'autore italiana. Un concerto speciale, in chiusura di tour, nel quadro di "Fatti di Musica 2005", la rassegna del "miglior live italiano" ideata ed organizzata da Ruggero Pegna. Davanti a quarantamila persone che hanno fatto un autentico tifo da stadio, Sergio Cammariere ha ritirato il prestigioso riconoscimento come "Miglior Autore Italiano" dell'anno per le musiche dell'album "Sul Sentiero". Grande commozione al ricordo dell' assegnazione del '98 a Fabrizio De Andrè, a cui Cammariere ha dedicato l'ultimo brano del concerto, accompagnato addirittura dalla Banda di Crotone, salita al completo sull' imponente palcoscenico.
I quarantamila presenti hanno potuto seguire l'evento davanti al gigantesco palco di trenta metri e per mezzo di due schermi giganti sistemati sui lati della Piazza.
“Sono commosso di ricevere questo prestigioso Premio e di riceverlo proprio qui dove sono nato. - ha ripetuto commosso Cammariere, che non è riuscito a trattenere le lacrime - Lo dedico alla mia città, al mio mare e a tutti i crotonesi di cui sento l’anima e l’affetto. In momenti come questi, più che mai, un pensiero va a mio padre, a mia madre, al mio produttore Biagio Pagano, da poco scomparso, a tutte le persone che mi sono vicine e ai miei musicisti. Ringrazio Ruggero Pegna che ha ideato un premio alla musica d’autore e l’amministrazione provinciale che ha consentito questa riunione”.
Il Premio di “Fatti di Musica” per il “Migliore Autore”, realizzato dal celebre maestro orafo Gerardo Sacco, è stato consegnato a metà concerto, dopo l'esecuzione del successo sanremese "Tutto quello che un uomo", seguito da cinque minuti di cori calcistici e, addirittura, bandiera della squadra del Crotone sul palco. A consegnarlo è stato il Presidente della Provincia di Crotone, Sergio Iritale. Il Rettore della Basilica Cattedrale, mons. Limina, ha anche omaggiato Cammariere del quadro della Madonna di Capocolonna a cui è stata dedicata la serata. Infine, Cammariere ha ricevuto la creazione in argento della "Colonna" di Capocolonna , a cui nell' ultimo album ha dedicato un pezzo, suonato in duetto al pianoforte con Olen Cesari al violino. Al termine numerosi bis, in un tripudio che è sembrato non voler finire mai, con tutti gli straordinari musicisti, Amedeo Ariano alla batteria, Luca Bulgarelli al contrabbasso, Fabrizio Bosso alla tromba, Daniele Di Bonaventura al bandoneon e Simone Haggiag alle percussioni, abbracciati come una squadra di calcio, a raccogliere l'interminabile ovazione finale.

Intervista con Mark Knopfler

09/05 Mark Knopfler, il leader dei Dire Straits, autentico mito della musica mondiale, in attesa di arrivare con la sua band a Reggio Calabria il 15 giugno, ha risposto telefonicamente ad alcune nostre domande.
D: Mark, da quando hai avuto l’incidente di moto, lo scorso marzo, sembri essere diventato incredibilmente prolifico… Hai scritto parecchie canzoni e poi hai registrato il nuovo album in California…
R: "Mi sono ritrovato a scrivere moltissimo. Tanto per cambiare ero a casa e non in giro, quindi l’incidente ha avuto anche un suo lato positivo. Adesso sono in formissima e non vedo l’ora di darmi da fare. A Reggio Calabria non sono mai stato. E' un punto del mondo che mi affascina!"
D: Hai lavorato con la band di sempre e hai co-prodotto il lavoro con Chuck Ainlay.
R: "Sì, è da circa dieci anni che io, Chuck e il gruppo stiamo insieme dunque ci capiamo al volo e abbiamo lo stesso senso dell’umorismo. Questo ci fa sentire bene e per me è importantissimo ritrovare lo stesso spirito ogni volta che ci riuniamo. Io suono loro il pezzo con la chitarra, poi ne parliamo un pochino, dopodiché ci diamo sotto."
D: La band è formata dai soliti noti: Richard Bennett alla chitarra, Jim Cox e Guy Fletcher all’organo e al piano, Glenn Worf al basso e Chad Cromwell alla batteria.
R: "Suoniamo tutti assieme e lasciamo che il suono pervada le stanze in modo che i ragazzi sentano ciò che fanno gli altri, respiriamo la stessa aria e ci sono un minimo di giuste sovrapposizioni. Il gruppo suona ed ascolta alla perfezione in modo da non dover fermare la registrazione. Registriamo diverse volte ma normalmente usiamo la prima prova. "D: Lo studio di registrazione ha giocato un ruolo fondamentale?
R: "Lo Shangri-La è uno studio vintage, anni ’60, a Malibu. Gente tipo Bob Dylan, Neil Young and The Band ci passavano parecchio tempo. Il proprietario ha fatto di tutto per preservarlo nello stato originale e mi ha invitato a registrare da lui. La vecchia California sembrava proprio aver molto a che fare con le cose che stavo già facendo e questa sensazione ha lasciato un segno evidente anche sul nostro lavoro. "
D: Non sei mai stato troppo entusiasta di spiegare i testi delle tue canzoni, vero?
R: " Be’, fino ad un certo punto. Mi piace il modo in cui David Hockney parla dei suoi dipinti ad esempio, ed io cerco di essere il più semplice e diretto possibile. Ma qualche volta trovo che più si cerca di spiegare il significato delle proprie canzoni, più queste si allontano da te. La gente le vuol far diventare qualcosa di proprio, qualcosa di personale, di privato, e giustamente così fanno. E’ una delle cose più interessanti che riguardano la canzone – si allontana da te e dopo un po’ diventa proprietà della gente. In ‘The Trawlerman’s Song’ ad esempio volevo che il protagonista venisse da ovunque volesse l’ascoltatore e quindi non mi va di rovinare tutto dicendo da dove ho preso l’idea."
D: E’ un album che ha avuto un grande successo in tutto il mondo, giudicato tra i tuoi più belli...
R: "E' più facile parlare di alcune canzoni rispetto ad altre. Nell’ album ci sono delle tematiche che le legano alcuni brani tra loro. Talvolta tento di guardare al presente ricordandomi il passato, perché è vero che i tempi cambiano ma la gente no. Ci sono moltissimi personaggi intriganti: amanti, lottatori, pescatori, truffatori, uomini di spettacolo, musicisti, ladri, politici, tuttora interessanti. Mi sono un po’ ritrovato negli anni ’60 ed ho anche subìto l’influenza dei tempi ancora precedenti, di quando ero piccolo, roba tipo Lonnie Donegan e gli Shadows."
D: Con la frase “mi hanno buttato giù a rivoltellate dal mio cavallo ma sono ancora in sella,” su ‘Everybody Pays’, ti riferisci all’incidente?
R: "Se sta bene a loro sta bene anche a me! Quando un ragazzino mi dice che vuol diventare musicista di professione lo guardo e penso ‘ok, perfetto’, ma so bene che prima o poi prenderà delle facciate. Quando si vola in alto ci si sente bene, ma quando si scende in basso, si arriva proprio rasoterra. In questo senso la musica si può anche paragonare allo sport visto che si tratta di un ambiente decisamente superadrenalinico. Sul pezzo che menzionavi c’è l’influenza di Hank (Marvin) nella mia chitarra, così come in ‘Our Shangri-La’, che parla di come si deve cercare di ottenere il meglio da ogni momento che si vive. Qui ed ora. Adoro il modo in cui Hank suona. Lui è la ragione per cui la mia prima chitarra doveva a tutti i costi essere rossa."
D: Oltre alla tua consueta creatività che ti ha permesso di comporre il tuo nuovo album, hai anche lavorato ad un album di duetti con Emmylou Harris...
R: "Sì, ogni tanto, in questi ultimi anni, siamo riusciti a ritrovarci in qualche strana e bizzarra session. Spero di riuscire a far pubblicare il disco prima che passi troppo tempo. E' stato piuttosto facile da realizzare, perché Emmy è straordinaria, dunque speriamo di completare presto anche questo lavoro."
D. Poiché hai dovuto posticipare molte date del tour a causa dell’incidente suppongo che non vedrai l’ora di rimetterti in pista.Dai lascia un saluto ai tuoi fans del Sud Italia...
R: "Non vedo l’ora di darmi da fare. Ho mancato un tour e non mi era mai successo prima. Suonare dal vivo è sempre stato uno dei punti fondamentali del mio lavoro. Sono uno dei pochi fortunati: sono felice quando scrivo, registro in studio, provo con gli altri e suono live e così il cerchio si chiude. In Italia ho i fans più calorosi del mondo. Mi hanno detto che la Calabria è una terra molto calda. Ci divertiremo sicuramente!"
Per l'unico concerto nell'estremo Sud del 15 giugno al Palasport di Reggio Calabria, informazioni ai siti www.ruggeropegna.it e www.ticketone.it.

La Famosa Invasione degli Orsi in Sicilia, invade di risate il teatro dell’Acquario.

09/05 (Mogo) Lo spettacolo tratto dal racconto di Dino Buzzati, per l’adattamento e la regia di Nicoleugenia Prezzavento, dipana il suo svolgersi di una catena a moltiplicarsi di trovate ingegnose, con continui cambi scena, fatti di funambolismi, esercizi acrobatici, danze, canzoni, sketch da cartoon o muppet; orsacchiotti di peluche, lenzuoli-fantasmi. Tante cose, per lo più “povere”, ma di grande efficacia e tante Arti (teatro di figura, d’ombra, acrobazie da circo e teatro di strada etc.etc.) messe insieme, con un punto di riferimento più marcato alla commedia dei Pupi drammatizzata per attori e teatro.
I tre attori protagonisti, Ilenia Rigliaco, Carmela Sanfilippo e Giuseppe Mirabella, mettono i panni di inservienti di un circo immaginato che ruota intorno alla Tenda (da ombrelloni a mare). Tenda che al modo dei cartelloni dei Cantastorie, girando su se stessa, ci dà i quadri delle varie scene.
La Sicilia in un tempo lontano quanto fantastico è contornata di vulcani e alte montagne. Su queste abitano gli Orsi.
Il re di questi è Re Leonzio; a cui cattivi cacciatori, rapiscono il figliolo Tonio.
Un inverno di freddo eccezionale, costringe gli Orsi a scendere nelle valli abitate dagli umani.
Lì regna incontrastato il cattivo Granduca, che ha, alla sua corte, il prof. De Ambrosis, mago, astrologo e quant’altro, che ha a sua disposizione solo gli ultimi due incantesimi da compiere.
Gli orsi invadono il territorio del Granduca e infuria la battaglia, che volge a favore degli orsi grazie al forzuto Orso Babbone. Quando gli umani la stanno per aver vinta la contesa, arriva lui, che scaglia contro il pubblico di “umani”, macigni di gommapiuma. Una delle parti più divertenti dello spettacolo con il coinvolgimento diretto dei bambini che hanno gradito molto. La battaglia è vinta e De Ambrosis si appresta ad omaggiare i nuovi padroni. colpo di scena: improvvisamente si fiondano sull’accampamento i giganteschi cinghiali di Molfetta, mandati lì dal Granduca, che si nasconde nella Fortezza. Pare tutto perso ma De Ambrosis fa l’incantesimo e i cinghiali si trasformano in palloncini e salgono in aria. Re Leonzio si mette, con tutte le sue forze, alla cerca del figliolo Tonio. Che dopo svariate vicissitudini trova nel Circo del Granduca. E’ la star delle acrobazie. I due si rincontrano ma il malvagio Granduca prima di morire crivellato dai colpi degli orsi, uccide Tonio. Ma qui la colombina della pace e dell’amore convince De Ambrosis ha fare l’ultimo suo incantesimo a favore di Tonio. Dopo non poche insistenze (anche da parte del pubblico), tutto si compie e Tonio è vivo e contento con il suo papà.

Il cosentino Francesco Marino alla direzione di ”TamTam Riace - Incontri di Teatro, Arte, Musica”.

09/05 (Mogo) Campus estivo “Tam Tam Riace” è un momento di riflessione sul teatro, sull’arte e sulla musica. Un’occasione di vacanza e di studio a Riace , che si terrà dal 28 agosto 18 settembre di quest’anno. Il campus-festival vuole essere un' occasione di incontro, di scambi, di conoscenza e di formazione.
Le occasioni sono fornite dalle tre discipline: teatro, arte, musica, incontrate sotto varie forme: spettacoli, concerti, performances, laboratori e seminari. Il contesto è fornito dal borgo antico di Riace. I vicoli, le strade, le piazze, le case, i palazzi, diventeranno i luoghi delle manifestazioni e dei momenti di studio. Per tre settimane, da fine agosto a metà settembre tutto il paese sarà animato dalla presenza di insegnanti e allievi impegnati in seminari e laboratori delle tre arti. Far incontrare simultaneamente allievi, docenti, artisti e spettatori nello stesso luogo, un luogo di vacanza e di studio, per meglio conoscere e approfondire i molteplici rapporti fra le arti e le persone. Il campus itinerante nell'antico Borgo di Riace prevede, al mattino lezioni Yoga e poi laboratori di teatro fino alle 14. Dopo la pausa Break, i laboratori riprenderanno dalle 17 alle 21, in concomitanza con incontri fra pubblico e artisti e uno spazio dedicato ai bambini. Dalle 22.00, è previsto lo spazio per gli spettacoli, le performances, gli eventi. Francesco Marino, attualmente dirige cooperativa onlus “Les Enfants Terribles- teatro, formazione e ricerca”. Francesco Marino è noto attore, regista e insegnante. Si è diplomato nel 1982 alla scuola di teatro di Ugo Chiti. Come attore ha lavorato con diversi registi tra cui lo stesso Ugo Chiti, Glauco Mauri, Lorenzo Salvati, Giancarlo Sepe, Luca Ronconi. Ha collaborato a lungo con Maurizio Costanzo al teatro Parioli di Roma. Ha fondato e diretto la compagnia “ Opera Prima” attiva dal 1994 con cui ha rappresentato due suoi testi “Servi, Buffoni, Capitani e Ciarlatani” e “ Tragicomic”.

Delude l’esibizione di Tato Russo con “Napoli Hotel Execlsior” al Rendano

07/05 (Mogo) Deludente chiusura della stagione di prosa del Rendano. La spenta compagnia di Tato Russo ammorba il povero Raffaele Viviani e…il pubblico in sala. Lo spettacolo ha 14 anni e si vedono tutti. In un tentativo, emerito, di renderci un più sanguigno prodotto del grandissimo autore napoletano, Tato Russo con, “Napoli Hotel Excelsior”, finisce per invischiarsi fra le paludi del molto pressappoco. Il suo lavoro, innanzitutto è completamente spaccato a metà. Fra primo e secondo tempo, insomma fra i due atti unici c’è di mezzo il mare. Quadretti a immagini e caratteri-personaggi "Via Partenope". Riflessione sulle vicende umane “La musica dei ciechi”. Tato Russo, come dire assembla le due parti senza una visuale convincente di rappresentazione. Messinscena che si uniforma alla logica in ambedue i casi dello sketch di maniera.
E il problema è tutto lì, il manierismo. Le macchiette che Tato Russo porta in scena sono del tutto scontate, sono di quelle viste e riviste, che nulla aggiungono e nulla tolgono alla percezione del mondo della napoletanità di Viviani.
“Napoli Hotel Excelsior”, ci si viene presentato come un insieme di numeri da Cafè Sciantante, con belle canzoni che son parte dello spettacolo. Numeri: questo è il problema, fra l'altro pervasi da una comicità macchiettica che a volte si adagia a buffoneria. D'accatto.
Se c’è un dato caratterizzante di Viviani, quello, magari, che l’ha reso inviso a tanta critica che ancora oggi tentenna a riconoscergli la palma del più grande autore napoletano (come produzione di testi superiore anche ai De Filippo), è proprio il fatto ch’egli ha sempre dato della plebe napoletana, non filtrata da intenti voyeuristici o metaforici o addirittura moralistici. La plebe di Viviani è, grossolana, sciatta, dai sentimenti spesso primitivi, ma autentica. Lui, non ce ne dà mai un’ immagine edulcorata o simbolica. Per questo, i popolani sono protagonisti, vivi e fonte di valori (non tutti santi) genuini; alternativi a quelli falsi (e puliti) dei ricchi, dei potenti. Viviani sta ‘miezz ‘e vasci, sta dalla loro parte tentando anche una forma d’arte non conforme all’immagine patinata e macchietta che tanta cultura voleva dare, ai suoi tempi, del popolo napoletano. Per questo ci dà emozioni e la possibilità di una riflessione sulla condizione degli ultimi. Sempre.
Di tutto questo Viviani, in “Napoli Hotel Excelsior”, non resta nulla. O non emerge. Anche perché i ritmi sono lasciati all’estro del capocomico. Allora le battute s’ingolfano, diventano stantie, mancano per lo più di forza. Si va alla cerca della battuta da far emergere senza correità del contesto. I tempi si fanno dilatati e le parti, si nota soprattutto ne “La Musica dei Ciechi”, sono “dettate” e si alternano, con buona pace dell’insieme. Tato Russo indubbio protagonista e valido capocomico, non ha al suo fianco, un cast completamente alla sua altezza.
Inappagante proprio “La Musica dei Ciechi”, dove Tato Russo, né trova misura né passo giusto per darci un Ferdinando adeguato. Il Controbassista Ciecato, viene reso con mestiere, ma senza mai sfiorare le tinte dell’emozione e/o del paradosso simbolistico. Solo battute.

Torna oggi all’Acquario “Famiglie a Teatro”, rassegna di prosa per ragazzi

06/05 Ritorna all'Acquario la rassegna della prosa per ragazzi, Famiglie a Teatro. Questo pomeriggio, alle 18.00, la Compagnia Nave Argo debutta con, La famosa Invasione degli Orsi in Sicilia, dal racconto di Dino Buzzati Con Ilenia Rigliaco, Carmela Sanfilippo e Giuseppe Mirabella. Musiche originali Giuseppe Mirabella; scene e costumi Ilenia Rigliaco. Adattamento e regia Nicoleugenia Prezzavento. La Famosa Invasione degli Orsi in Sicilia è stata giustamente rivalutata negli ultimi anni come una delle più belle storie per bambini del Novecento italiano, nonché come un classico per un pubblico d’ogni età. Una storia sul coraggio, “sull’amicizia e la generosità, sulla necessità d’essere sé stessi e fare del proprio meglio, comunque vadano le cose, ma anche sulle debolezze (umane e non) e fragilità che stanno dietro anche ai più nobili tra i sentimenti. Una storia perfetta e gioiosa che avvince grazie all’incanto di innumerevoli trovate e sorprese, dell’avventura e del fiabesco, della magia e dell’intreccio, di un delicato e irresistibile umorismo”. Lo spettacolo è retto da tre strambi attori-narratori, “un po’ saltimbanchi e un po’ imbonitori da circo, a tessere la trama del racconto fra trasformismi a rotta di collo, gag da cartone animato, danze, acrobazie, pupazzi, canzoni e momenti di sincera commozione”
La replica domani pomeriggio sempre alle 18,00.

Mark Knopfler a giugno in Calabria. Nuovo colpo di Ruggero Pegna

05/05 E’ entrata nel vivo la fase finale dell’organizzazione dello storico evento musicale del 15 giugno al Palasport di Reggio Calabria con uno dei miti della musica mondiale, quel Mark Knopfler che con la band dei Dire Straits ha rivoluzionato la storia del rock e del blues, imprimendo originalità, nuove sonorità e contaminazioni di ogni tipo. Quando si parla di star internazionali del pop e del rock in Calabria la firma è quella del promoter Ruggero Pegna. Già nel 1987 gli Spandau Ballet, nell' 89 fece passare Carlos Santana da Lamezia Terme, poi Tina Turner nel ’90 a Catanzaro, nel ’91 portò a Reggio la prima europea del “Soul Cages Tour” di Sting, nel '97 i Simple Minds. Lo scorso anno, ancora lui per il concerto in mondovisione di Elton John dedicato a Gianni Versace ed ora, oramai imminente, il celeberrimo cantante-chitarrista scozzese con la sua splendida band.
Ruggero Pegna in attesa dell’ evento ha discusso con la stampa delle problematiche legate alla grande musica dal vivo in questa regione.
Nei giorni scorsi, anche nella sua nuova veste di dirigente nazionale dell’associazione degli organizzatori e produttori, ha rivolto un invito al sindaco di Reggio a rivedere gli affitti di Teatro e Palasport. Davvero avete intenzione di bloccare i grandi eventi musicali a Reggio se non verrà accolta questa richiesta?
“Da ottobre sarà così. Ovviamente non è una minaccia. E’ la naturale conseguenza dell’ impossibilità di bilanciare i costi di eventi così importanti. I dati parlano chiaro. Coincidono le valutazioni di tutti gli operatori regionali e nazionali. Con i biglietti venduti non si va a pareggio. Ogni persona di buon senso, senza che sia necessariamente un imprenditore, può tirare le somme.”
Lei, nei mesi scorsi, aveva detto che Reggio Calabria con il concerto di Elton John era entrato nei principali circuiti musicali del mondo, con la possibilità di ospitare una star mondiale all’anno. Ha cambiato idea?
“No. E’ la situazione che è cambiata, incomprensibilmente. Mi spiego. Le star mondiali del rock e del pop hanno costi non pagabili soltanto con i biglietti. Gli U2 incassano circa tremilioni di euro a concerto, sei volte di più di Elton John. Per avere gli U2 ci vuole uno stadio da 90.000 persone o, altrimenti, un contributo che integri l’incasso mancante. Così è stato per Elton John, ma così è anche per una produzione lirica, per i celebri direttori d’orchestra, per il grande balletto. Per lirica, classica, balletto, gli Enti pubblici coprono interamente i costi, per svariati miliardi di vecchie lire, senza che nessuno faccia alcun commento. Spesso si tratta di spettacoli per pochi appassionati. Per il pop ed il rock di questo livello, invece, si alzano polemiche gratuite, come lo scorso anno. Penso che sia un grave problema culturale, che penalizza innanzitutto il pubblico giovanile che ama la grande musica pop e rock, senza discutere dell’immagine e della comunicazione mondiale legata a questo tipo di eventi.”
Quindi questo di Mark Knopfler sarà, secondo lei, l’ultimo evento con una star mondiale a Reggio?
“Il discorso è semplicissimo. Per avere un Elton John, Mark Knopfler o Bruce Springsteen, ecc., almeno una volta all’ anno a Reggio, si erano create le condizioni: il più grande palasport calabrese, ottimi rapporti internazionali, efficienza organizzativa, tempestività, serietà, contributo comunale fino al pareggio dei costi. Venendo meno questo contributo è impossibile portare a Reggio artisti di questo calibro. “
Ma allora lei vorrebbe che il rischio d’impresa dell’organizzatore privato venisse coperto dal Comune?
“Questo è un discorso che fa chi vuole confondere le idee o fa finta di non capire. Il rischio legittimo dell’imprenditore musicale è quello che si faccia meno pubblico del previsto. Questo è, certamente, un problema di valutazioni imprenditoriali, di intuizioni o, purtroppo, di imprevisti metereologici o di altro tipo. Altra cosa è che, con il tutto esaurito, non si possa pagare neanche la metà dei costi. Questo caso non c’entra con il rischio dell’imprenditore. Se con il tutto esaurito non si arriva alla copertura dei costi, si ha una perdita certa, il cui onere non può essere a carico dell'imprenditore, ma delle Città che vogliono ambire ad un’immagine importante e che vogliono certi eventi. In assenza di condizioni di copertura dei costi con i biglietti d’ingresso, non c’è alternativa. Cosa, ripeto, che in Calabria accade regolarmente con la lirica o altri eventi cosiddetti “colti”, senza che nessuno sollevi polemiche. Per la Boheme si può spendere senza limiti, per Elton John o gli U2 no! E' un problema di politica culturale e di promozione, che contesto completamente e, ritengo, insieme a me, che contestino almeno tutti i giovani. Semplicissimo, credo.”
Come farà con Mark Knopfler?
“Innanzitutto confido nella maturità del pubblico reggino. Oramai ho confermato l’evento e non è mia consuetudine annullarli. Un tutto esaurito ridurrebbe i danni prodotti dal mancato contributo comunale. Penso che il mio sarà il biglietto pagato più caro, ma almeno constatare una grande risposta del pubblico ridurrà l’amarezza. Ho sempre rispettato il pubblico. E poi, certi eventi li organizzo perché amo alcuni artisti e la loro musica. Ho messo anche un biglietto accessibile. Spero che il pubblico mi dia la migliore risposta possibile.”
E poi?
“Poi nulla. Se questo ragionamento elementare non sarà capito Ruggero Pegna ed i suoi eventi resteranno momenti della mia vita e di chi vi ha partecipato. A quarantadue anni, tante vicissitudini, sento che comincia a mancarmi la combattività di sempre. La Calabria mi ha sinceramente stancato. A volte si parla di dare occupazione ai giovani calabresi. Io, da giovane calabrese, con ostinazione, da vent'anni ho dato lavoro a me ed a molto altri. Ora non capisco più perché continuare ad ostinarmi… O, forse, è solo che sto diventando vecchio!”

Napoli Hotel Excelsior di Viviani al Rendano

04/05 Ultimo appuntamento con la stagione di prosa del teatro Rendano. Questa sera, ore, 20.30, va in scena “Napoli Hotel Excelsior”, di Raffaele Viviani. Uno spettacolo, di e con Tato Russo, che vuole essere un riconoscimento al grandissimo autore partenopeo. “Napoli Hotel Excelsior” si articola in due atti unici. Il primo tempo presenta, "Via Partenope", Tutto si svolge davanti all’Excelsior, "immaginario luogo di favole, desiderato ed impenetrabile. In mezzo la scena e dividono veramente due mondi, dentro la società dei ricchi, dei nobili, dei potenti e fuori i cocchieri che aspettano i loro padroni, il pescatore sfortunato, il disperato che annega nell’alcool la sua esistenza, la marionetta, il mago, il ciarlatano". Secondo tempo con “La musica dei ciechi”. Trenta minuti per un capolavoro del teatro di tutti i tempi. Contrabassista cieco e gelosissimo di una moglie che crede, a torto, bella e infedele. Questa situazione lo porta a meditare sul senso della vita facendogli interrompere la scena, pizzicando le corde del suo strumento. Le scene sono di Umberto Bertacca. Elaborazione Musicale Antonio Sinagra; costumi di Giusi Giustino; coreografie di Aurelio Gatti. In scena con Tato Russo, fra gli altri : Toni Lama, Franco D’Amato, Massimo Sorrentino, Giulio Liguori, Antonio Romano, Rino Martino. Repliche: domani sera, 20.30. E poi, domenica, in pomeridiana ore 18.00.

Domenica concerto gratuito di Cammarierie a Crotone

03/05 E' stato assegnato a Sergio Cammariere il premio ''Migliore autore dell' anno''. Il riconoscimento sara' consegnato a Cammariere domenica prossima, 8 maggio, in occasione del concerto gratuito che terra' a Crotone, citta' natale del cantautore. Il concerto e' stato organizzato, nell' ambito della rassegna Fatti di musica 2005, dal promoter Ruggero Pegna con il contributo del presidente della Provincia di Crotone, Sergio Iritale. Cammariere si esibira' su un palcoscenico coperto lungo trenta metri ed alto dodici, con il supporto di due schermi giganti. Il musicista sara' accompagnato da una band composta da Luca Bulgarelli al contrabbasso, Amedeo Ariano alla batteria, Fabrizio Bosso alla tromba, Simone Haggiag alle percussioni, Olen Cesari al violino e Daniele Dibonaventura al bandoneon.

Cauteruccio complesso al Rendano

03/05 Spettacolo complesso (intricato!) quello messo in scena, al Rendano, dalla Compagnia Krypton di Giancarlo Cauteruccio, nell’ambito della Rassegna di Teatro Contemporaneo Evoluzioni Sceniche. Ubu C’è, da Ubu Roi di Alfred Jarry, per la traduzione e adattamento di Giuliano Compagno (presta anche la voce ad Apollinaire) e la regia di Giancarlo Cauteruccio. Uno spettacolo, un Ubu, che Cauteruccio riduce in primordisalità mediatica (se si è buoni a farmi passare il termine) in cui la scena e la drammaturgia si riducono all’osso di fisicità, alle viste di una realtà in trascinamento dove eccitazione cieca e senza finalità, allucinazione e sregolatezza si invadono reciprocamente. Una messinscena dura, con i personaggi che sono persi,. Hanno perso, se non corporeità, anima tanto da essere simili a cartoni, muppet, marionette (alla fine Cauteruccio compare in video e svela il suo ruolo di Mangiafuoco). Un palcoscenico dove si spargon continuamente pose grottesche e raffigurative-allegoriche. Cauteruccio riprende l’idea di far rivivere Ubu in una classe di liceo immaginata dove Jarry curò la prima edizione del famoso testo.
E però ( dichiaratamente si rifà a Kantor) fa agire i suoi attori in una classe non luogo dove tutto avviene e nulla si compie.
Difficile rintracciare fili estetici o interpretativi ben distinti. Resta una gran coralità, che nella sua dichiarata sciatteria raggiunge momenti epici. Il tragicomico non è forse nella rappresentazione quanto nell’inveramento di Ubu del Delirio di Potere che oggi i Potenti del mondo hanno realizzato a cui oltre nulla c’è più se non il tragicomico ( come dice nella sua testimonianza Baudrillard), il non senso, dove non si può distinguere la rappresentazione dal fatto. Allora Parossismo, per Cauteruccio diviene, la chiave santa d’interpretazione di quanto tecnicamente succede sulla scena. Null’altro si può giustificare se non come intenzione teatrale. Il risultato? Di buona fattura ma lascia perplessi. Se la fase dichiarativa dell’atto scenico è soddisfacente poi però la scena viene ingolfata, (intervento di Baudrillard sulla dis/attualità di Ubu, Cauteruccio mangiafuoco, continui schizzi etc,etc. per non dire della lunghezza del testo). Il simbolismo a cui a piene mani sparge il regista è esteticamente intrigante ma al fondo finisce per spuntare all’odor del manierismo. Senza toccare la pancia del pubblico, nonostante, tentativi di colpirlo, senza riguardo, alle parti basse.
Fulvio Cauteruccio è un buon Padre Ubu (farsesco e di stile ‘O Pazzariello quanto basta) come Madre Ubu Alida Giardina, è all’altezza ( forse il suo monologo finale un po’ si perde). Gli altri ruoli sono affidati a Michele Andrei, Re Venceslao e Zar di tutte le Russie; a Roberto Visconti Capitano Bordure, Bugrelao e Pile. Con loro sulla scena tre allievi attori, Francesca Cipriani, Daniele Bartolini e Daniele Melissi.

All’Acquario inizia la rassegna teatrale“Maggio in Fiore”

02/05 (Mogo) Inizia la Rassegna "Maggio In Fiore" al teatro dell'Acquario, vetrina che vuole proporre il meglio della giovane produzione locale. Questa sera, ore 21.00, debutta la Compagnia La Barraca con "Silenzi" di Nuccia Pugliese che ne ha curato anche la regia. Lo spettacolo ha le sue fonti ispiratrici in scritti di A. Rimbaud,T. H. Eliot, R. M. Rilke, Pessoa, Neruda.
Silenzi, "nasce –dicono le note di regia - dalla convinzione, che la somma di percezioni visive e sonore, illustrano e costellano ( secondo il codice enigmatico e intermittente proprio dei sogni) una dimensione interiore che fa sentire l’individuo di “essere” al di qua ed anche al di là di ogni autocoscienza razionale (bambino in ascolto di una conchiglia, quiete amorosa di un elefante amico, volo e sogno di volo quando si diventa delfini)”
Cosicché per Nuccia Pugliese il lavoro scenico che ha prodotto lo spettacolo, ha come guida l’idea che “ quella dimensione, che chiameremo la residua Angelicità dell’essere uomini, costituisca la vera sostanza della macchina umana”. Dimensione da cui partire perché, “’unica e probabilmente ultima, ad essere realmente antagonista alla concezione dominante della vita come prestazione sociale governata dal consumo (di merci ma anche di emozioni, digeribili e indolori). Attori Rossana Micciulli, Francesco Liuzzi La compagnia con il progetto “Silenzi” è stata finalista al premio Scenario 2003. Replica domani sera alle 21.

Il Primo maggio all’Acquario con la “Storia di Salvatore Giuliano”

02/05 All'Acquario Primo Maggio ricordando l'eccidio di Portella della Ginestra. Nino Racco ha portato sulla scena il suo "Storia di Salvatore Giuliano". Una ricostruzione, che riprende l'antica costumanza dei cantastorie che fecero di Turiddu Giuliano, a volte un eroe, a volte un bandito, ma che in ogni modo, fu protagonista moderno delle vicende degli ultimi Cantastorie che, nel dopo guerra, percorrevano ancora le strade della Sicilia. Un mondo d'arte autenticamente popolare che come il Teatro dei Pupi è ormai passato alla storia. Nino Racco rivisita e rilegge in modo originale l'affabulazione del racconto Cantastoriato. Lo spettacolo-comunicazione di piazza che si fa oggetto di teatralità. Il risultato è avvincente e convincente. Racco usa il corpo come rafforzativo, come succulento succedaneo delle tabelle raffigurative con quadretti naif che il cantastorie utilizzava per esplicare le varie parti narrative. La cantata raggiunge una sua autonomia quasi sganciata dall'essere un rafforzativo d'attenzione per il pubblico di strada, per farsi interamente parte e ritmo della struttura narrativa adattata al teatro.
Racco come da tradizione, ci presenta la storia di Turiddu Giulianu, in scene per parti. La prima con Salvatore che si fa eroe contro le prepotenze degli agrari latifondisti, affamatori di povera gente e le angherie di prezzolati e ingiusti uomini di legge. E quindi il suo divenire un romantico bandito (e senza ipocrisie moralistiche, viene riconosciuto il consenso popolare anche al delitto). Poi ricostruita una seconda Fase del Bandito Giuliano in cui la popolazione l'ammanta dell'effige di un novello Robin Hood.
Per poi passare alla terza parte, con la sua conversione al Mis (movimento per l'indipendenza siciliana) e i gradi di capitano dell'Evis. Giuliano comincia a perdere l'aura per guadagnarsi l'immunità ma finirà per prestarsi alla torbida vicenda di Portella della Ginestra (la prima strage politica nell'Italia del dopoguerra). E poi lo scioglimento della Banda, la promessa della nuova vita negli Usa e la morte per mano del cugino e braccio destro Pisciotta.
Alla fine dello spettacolo proprio per l'occorrenza del Primo Maggio, Nino Racco ha continuato lo spettacolo con un extra, in cui ha letto l'eccidio popolare che il Bandito di Montelepre compì nel ‘47, nella magnifica e toccante ricostruzione di Ignazio Buttitta.

“Pane pagano”: Al Rendano è andato in scena il teatro della protesta possibile

01/05 (Mogo) Dopo gli anni della subordinazione totale del lirismo all’ideologia. E poi, ancora, dopo gli anni bui, della dichiarazione dell’impossibilità di coniugare il sostenibile “impegno” nel sociale e intellettuale, con ogni forma di produzione artistica. E’ possibile ancora dare vita a teatro ideologico e poetico, allo stesso tempo. Un teatro che riesca a coniugare, in modo non pedante, i contenuti dell’ Impegno, della Protesta, con le forme ricche e belle (anche se non della genia rivoluzionaria) come l' arte dell’assurdo, del significante alla parola e del movimento dichiarativo del corpo? In una dimensione che sia lieta ariosa e quindi ironica e autoironica, si possono trattare i grandi temi della presente umano e liberarsi dall’oppressione del Pensierounico e ipotecare il diritto alla parola sui grandi temi e questioni della nostra società senza confinarla a materia per specialisti e sociologi.
E' possibile ancora sperare o indursi alla Buona vita?
Vagabondi clown e liberipensatori affastellano la scena in questo “Pane Pagano” andato in scena al Teatro Rendano nell’ambito della Rassegna di Teatro Contemporaneo “Evoluzioni Sceniche” di cui è direttore Max Mazzotta.
Lo spettacolo realizzato dalla Fionda Teatro, e scritto e diretto da Elisabetta Pogliani e Paola Zecca, mantiene intatta la sua premessa d’essere “ un progetto di spettacolo e di pedagogia teatrale trasversale”. E brookianamente l’esigenza di un teatro necessario - fra la spinta all’Oltre, al divino e è la materia, la “scena popolare” intesa nella sua accezione pura. - si materializza. Appunto teatro della Protesta possibile, alla dittatura dell’ovvio della normalità borghese (pardon!), passando per “Michel Onfray, Nietzsche, Cioran e Baudrillard”, ma vagliati al teatro di figura e di movimento ( J. Lecuoq), alla lezione di Ionesco, Samuel Beckett peperò pure di Dario Fo dei giullari e dei clown.
Un viaggio – protagonisti 12 attori, fra professionisti e non - cavalcato dai mille valori, si anima uno scenario sul palcoscenico che si riempie e si svuota, che si idrata e disidrata. E riparte sempre con moto circolare al grido di Ripartiamo daccapo. Spazio diverte e dispera, dove gesti e parole diventano portatori di emozioni, di sensazioni, di umori, di ironie e di coscienza. Una drammatizzazione di immagini (drammatici parossistici, clowneschi, colloquiali), di poesia, di colore, un teatro di sensazioni, di monologhi e di dialoghi: una produzione di grande respiro, sicuramente suggestiva e dai forti connotati etico-politici e del tutto artistici. Uno sputo alla legge di normalità imposta, un anelito al diritto d’essere cinici, perché pietà (per l’uomo spalmato nell’essere cliente e telespettatore) l’è morta. L’impressione che un certo pedagogismo prenda la mano c’è. Il pubblico è rimasto divertito ed entusiasta.

Primo Maggio ricordando l'eccidio di Portella della Ginestra.

29/04 (Mogo) Il Piccolo Teatro Umano di Bovalino, stasera alle 20.30, presenta Storia di Salvatore Giuliano di e con Nino Racco. Il monologo in forma di Cuntu, ripercorre le vicende che videro protagonista il “bandito” Salvatore Giuliano. Ma in effetti, i mille racconti cantastoriati su Giuliano, ci dicono dell'impegno politico di questi grandi artisti di strada siciliani. “Ogni artista di questa tradizione ha avuto in repertorio la propria Storia di Turiddu Giulianu e l'ha cantata nelle piazze del sud Italia per tutti gli anni cinquanta e sessanta, evocando la vicenda del bandito di Montelepre, vero e proprio mito dell'immaginario collettivo del popolo meridionale”. “Queste versioni narrano, di solito, le gesta eroiche del bandito ribelle che si oppone ad un destino di miseria e ingiustizia, poi inseriscono Giuliano nel contesto storico-politico del secondo dopoguerra e infine evidenziano l'abbrutimento e la degenerazione delle azioni del fuorilegge divenuto strumento della mafia e dei poteri occulti”. La versione di Nino Racco è una miscellanea delle varie Cantate: a partire da, “La Vera Storia di Salvatore Giuliano”, scritta da Ignazio Buttitta e cantata da Vito Santangelo. A livello stilistico, le novità riguardano il racconto e il canto che diventano teatralmente protagonisti nell' interpretazione dell’attore Nino Racco. Replica domani alle 18,00.

Maurizio Vandelli il 3 maggio a Castrovillari per la festa della Madonna del castello

28/04 Maurizio Vandelli, leader storico dell' Equipe 84 concludera' il 3 maggio i festeggiamenti civili in onore della Madonna del Castello, patrona della citta' di Castrovillari, che prenderanno il via sabato prossimo. ''La manifestazione - e' detto in una nota del Comune di Castrovillari - prevede la processione di apertura dal Santuario della Madonna del Castello e la consegna delle chiavi della citta' da parte del sindaco Franco Blaiotta al vescovo di Cassano, mons. Domenico Graziani. Gli altri festeggiamenti civili si svolgeranno nelle piazze della citta' con una serie di concerti e con la consueta pesca di beneficenza''. ''Amministrazione, Comitato e Chiesa, in piena sinergia - ha sostenuto l' assessore Anna de Gaio - stanno collaborando per la riuscita della festa senza perdere il senso religioso. A tal proposito voglio ringraziare il Comitato della Madonna del Castello ed il solerte parroco del Santuario, don Carmine De Bartolo, che ci ha dato l' opportunita' di metterci a disposizione della citta' e della Chiesa anche in questo momento particolare dell' anno, tanto atteso dai castrovillaresi''.

Mark Knopfler e’ in arrivo a Reggio con la sua band!

27/04 Ormai è confermato ufficialmente: Mark Knopfler leader dei Dire Straits, autentico mito della musica mondiale, sarà con tutta la band in concerto il 15 giugno alle 21.30 al Palapentimele di Reggio Calabria, per l’unica data nell’estremo Sud del suo tour mondiale “Shangri-là 2005”. Dopo gli storici concerti di Spandau Ballet, Eighth Wonder, Carlos Santana, Tina Turner, Sting, Simple Minds ed Elton John dello scorso giugno, il promoter Ruggero Pegna sta predisponendo un altro evento storico ed irripetibile per la Calabria, con una stella del panorama musicale internazionale.
Insieme a Reggio, solo Milano, Venezia, Firenze e Roma. Per gli amanti calabresi e siciliani del grande rock internazionale l’ attesa è già cominciata da settimane. Già tremila i biglietti venduti tra i punti Ticketone e le prevendite abituali.
Mark Knopfler, nato a Glasgow, leader di un complesso dal successo planetario come i Dire Straits, con la sua straordinaria band proporrà i brani dell’ultimo album, ma anche capolavori indelebili come “Money for nothing”, “Walk of Life”, “Romeo and Juliet”, “Sultan of swing”. Tre ore circa di energia travolgente tra ritmi rockeggianti ed incalzanti, ma anche richiami al blues ed allo stesso tempo al folk, al country, al jazz. Uno stile colto, ma che non ha perso le caratteristiche vincenti dalle quali è nato: melodie semplici, orecchiabili ed allo stesso tempo raffinate. Una produzione ricchissima, curatissima nella qualità del suono, nel tocco morbido e nel timbro vocale caratteristico del miglior Mark Knopfler. Grandi ritmi, riff di chitarra non ostentati, nonostante la tecnica e la manualità, coinvolgenti momenti di estrazione blues che vanno ad incastonarsi perfettamente tra le pieghe delle melodie. Brani come "The Trawlersmans Song" dimostrano che il caro vecchio Mark non ha perso lo smalto nel suo songwriting, così come nei riff di "Bomb like that". Nel suo concerto risentiremo tutta la storia dei Dire Straits, in una perfetta fusione tra pop, blues e poesia. Viste le sue rare apparizioni dal vivo, quello di Reggio si preannuncia come un avvenimento musicale davvero unico. Ad impreziosire l’evento anche un concorso per i super apassionati. Tra tutti coloro che acquisteranno il biglietto sarà sorteggiata una chitarra Fender autografata che lo stesso Mark Knopfler consegnerà al vincitore durante il concerto. A Reggio, come nelle altre tappe italiane, saranno presentati tutti i fans club dell’artista del centro e nord Italia.

“Fatti di Musica” dona oltre 9 mila euro all’AIRC

26/04 Resi noti dal promoter Ruggero Pegna e dalla dottoressa Rosella Pellegrini Serra, presidente regionale dell’Airc Calabria, "Associazione per la Ricerca sul Cancro", i primi risultati dell’abbinamento di “Fatti di Musica 2005 – Musica è Vita”, stagione di spettacoli dedicata al sostegno della ricerca sul cancro, patrocinata dalla Provincia di Cosenza.
Come è noto, per ogni biglietto venduto degli eventi effettuati al Teatro Rendano di Cosenza è stato devoluto un euro all’ Airc. Dai dati resi noti, riportati dai tabulati Siae, gli spettatori degli spettacoli cosentini del Rosa Martirano Quartet, Sergio Cammariere, Circo di Cina, Ornella Vanoni e Gino Paoli, Pooh, sono stati 3.719. Pertanto l’ "Associazione per la Ricerca sul Cancro" ha introitato 3.719 euro, pari a più di settemilioni di vecchie lire!
A questa somma va ad aggiungersi l’importo di 5.500 euro raccolto in occasione della serata interamente dedicata al tema dei tumori femminili, con il concerto di Ornella Vanoni e Gino Paoli dell' 8 marzo al Teatro Cilea di Reggio Calabria, premiato come "miglior live teatrale dell'anno" con la creazione di Gerardo Sacco (vedi foto). Per tale concerto tutti gli utili sono stati devoluti all’ Airc.
“In tutto circa ventimilioni di vecchie lire – dice il promoter Ruggero Pegna – che rappresentano una parte dello sforzo di questa iniziativa, giunta alla diciannovesima edizione, di sostenere progetti umanitari importanti, abbinandoli a grandi eventi di spettacolo. La mia stagione – prosegue il promoter – si è sempre caratterizzata per il gemellaggio con il sociale. Non solo contributi economici, ma anche divulgazione e sensibilizzazione a favore di importanti campagne attraverso tutti i media che, normalmente, seguono questi eventi. Tutto ciò - conclude Pegna, con una frecciata polemica - pagando pure i teatri ai Comuni con affitti iperbolici, come è successo a Reggio Calabria!”
Prima di ogni spettacolo, con il parere positivo di tutti gli artisti coinvolti, è stato consentito a responsabili dell’ Airc di parlare al pubblico per qualche minuto, per spiegare gli obiettivi del lavoro dell’associazione. Si sono succeduti sul palcoscenico ricercatori, professori universitari, responsabili dell’Airc. “Un grazie – dice la Presidente Serra – va a Ruggero Pegna per aver scelto la nostra associazione per la sua stagione di spettacoli 2005. La ricerca ha bisogno di aiuto concreto e di comunicazione. Per queste due ragioni il valore dell’abbinamento è stato davvero rilevante! Un grazie anche a tutta la stampa che ha veicolato con grande sensibilità i nostri temi ed al pubblico che ha dimostrato, ancora una volta, generosità e comprensione verso chi nella vita è meno fortunato! Un euro a biglietto per noi si è trasformato in un contributo preziosissimo!”
Il gemellaggio tra musica e sociale portato avanti da Pegna quest'anno ha avuto anche altri frutti. In occasione dei concerti dei Pooh, dedicati al tema della ricerca emato-oncologico pediatrica, sono state incassate dall’ associazione “Gianmarco De Maria” di Cosenza le offerte raccolte con la campagna “Rock No War”. Infatti, in occasione dei concerti cosentini del 13 e 14 aprile, i Pooh hanno voluto devolvere l’incasso di “Rock No War”a sostegno della “Casa dei Cuccioli” di Cosenza, di cui è testimonial il batterista del gruppo, Stefano D’Orazio.
Ultima, ma non meno importante, la campagna abbinata allo spettacolo degli Acrobati del Circo di Cina del 3 marzo a Cosenza, a favore dei diritti umani in Cina. Per tale spettacolo sono state raccolte un centinaio di firme trasmesse al giornalista Aldo Forbice, conduttore di Zapping del GR1 della Rai, promotore della campagna contro le torture, la repressioni, le persecuzioni e la pena di morte in Cina.
Prossimi appuntamenti di "Fatti di Musica 2005" il 29 aprile con la prima nazionale del tour dei Matia Bazar al Teatro di Drapia, l'8 maggio il concerto di Sergio Cammariere a Crotone ed il 15 giugno, in chiusura della prima parte, il concerto di Mark Knopfler dei mitici Dire Straits al Palasport di Reggio Calabria. Per informazioni www.ruggeropegna.it

All’Acquario “No alla pena di morte” è lo spettacolo per la festa della Liberazione

24/04 Oggi pomeriggio, ore 18.30, al Teatro dell'Acquario, il Centro Rat e la Comunità di Sant'Egidio presentano, "No alla pena di morte".Il programma della manifestazione prevede una serie di interventi tra cui la testimonianza di Tamara Chikunova, Presidente dell' Associazione in Uzbekistan, “Madri contro la pena di morte”; la proiezione di video sulla pena capitale; una lettura di poesie e lettere provenienti da condannati nel braccio della morte, a cura dell'Associazione “Ad Armando” e di Emilia Brandi nonché un breve concerto del Gruppo di musica popolare “Etnia Sud” di Bisignano e di Enzo Naccarato. In seguito ad una sua tragedia familiare Tamara Chikunova decise di fondare l’associazione pubblica “Madri Contro la Pena di Morte e la Tortura” assieme ad altre donne che come lei hanno perduto i propri figli con una esecuzione capitale e ad altre persone di diverse professioni e ceti sociali semplicemente contrarie alla pena di morte e determinate con coraggio a condividere con lei la stessa battaglia per la sua abolizione. Nel settembre 2003, Tamara Chikunova, con la sua organizzazione, fatta di donne miti, ma tenaci e determinate, ha inaugurato una campagna mediatica per il conseguimento di una moratoria della pena di morte nel suo Paese. Ha diffuso un appello per una sottoscrizione mondiale di questo suo progetto, della cui divulgazione, peraltro, la Comunità di Sant’Egidio è stata un canale privilegiato.

Grande interpretazione di Glauco Mauri al Rendano

23/04 (Mogo) Glauco Mauri al teatro Rendano illumina la Stagione di Prosa 2005 con una grande interpretazione de Il Bugiardo di Goldoni. Peccato, davvero, che, venerdì, al debutto ci fosse poco pubblico. Ma si sa: se non compari quotidianamente da De Filippi o Costanzo o non sei un Reality....Mauri è davvero un'icone del nostro buon teatro d'attore, ma con la Tv non ha negli ultimi tempi un buon rapporto.
Di sofisticato e inappuntabile equilibrio. Atto scenico, idea drammaturgica, rilettura, regia, scenografia, tutto si regge di proporzione fra le parti che, in ultima analisi, ne fa la cifra maggiore. Benedizione: sano e certo impianto teatrale. E piacevole. Senza smembrarlo ci dà un Goldoni fresco e godibile.
A cominciare dalla scenografia di Alessandro Camera: essenziale, immaginativa, dai tratti neoclassici, ariosi e colori azzurrogrigi. Felice la scelta dei piani scenici impilati e le quarte a scanalatura, come se il teatro divenisse un quadro in un quadro e a seguire. Scenografia dalle belle invenzioni come le mongolfierine che fanno salire sipari o le carrozzine-gondole elettriche su cui si muovono spesso i personaggi(Pantalone veste di occhiali e palandrana da auto fine ottocento). Maraviglia e assurdo, che ridisegnano, all’odierno, la realtà possibile del teatro goldoniano. In una condizione che dà sperdimento, ma allo stesso tempo rendono quel giusto distacco che fa leggere con dovizia e gusto la scena.
Mauri de Il Bugiardo ci riporta intatta tutta la sua originale ironia, che però viene fuggita, in parte, al solo divertissement per scavarne le dimensioni vitalistiche. Il Bugiardo allora non diventa un semplice negatore di verità: deplorevole e colpevole sotto l’egida (ma spesso solo formale) della morale comune, ma il facitore o facinoroso di verità altre.
In questo è perito e impeccabile Roberto Sturno – preciso, ami fuori le righe, sempre d’effetto- a darci un Lelio che ritorna Maschera e non personaggio. Capovolgendo Goldoni, forse. Maschera nel senso di Persona; con i suoi difetti (intatti) ma anche con le sue inquietudini e quindi i suoi, i tormenti esistenziali. Proteso nella lotta a non accettare il fato e cercare, alla vita, sempre il meglio, il nuovo. Della bugia ne fa quasi una religio, un modus vivendi, anzi, la costruzione di un mondo a parte della fantasia di cui è attore e autore. Con il beneplacito di Mauri, che ammicca al metateatrale. Alla fine Mauri ci dà del Bugiardo un’immagine di simpatica canaglia e fra tutti i personaggi senza dubbio il più vitalistico. Un poeta delle “spiritose invenzioni”. Certo condannabile, ma quanta noia il perbenismo che alligna intorno a Lelio.
Bravissimo (ma ci vorrebbero altri superlativi) a dare parte e umanità a Pantalone, onestuomo dei sentimenti che fino all’ultimo è combattuto fra l’affettività che lo spinge a non vedere le bugie del figlio e la morale ( mercantile, certo), sua e
comune. Alla fine sceglierà, non senza sofferenza interiore, di denunciare il figlio e quindi scegliere l’Onestà. Lelio come un poeta maledetto della più antica arte del mondo sarà costretto all’ esilio. Ma senza pentitismi.
Ottimo il cast di complemento con un Daniele Griggio-Brighella, dalla resa felice e particolarmente ispirato. E non è dispiaciuto, Giulio Pizzirani-Dottor Balanzoni per le sue invenzioni linguistiche. Una nota a parte per Natale Russo di grande effetto e carattere seppur per apparizioni minori e, per lo più, fugaci.

“Viva La Vita!” questa sera all’Acquario

22/04 (Mogo) Nuovo appuntamento con la stagione di prosa del Teatro dell'Acquario. Questa sera, ore, 20.30, la Compagnia del Teatro Potlach, mette in scena "Viva La Vita!". Spettacolo che vede la regia di Pino Di Buduo e la drammaturgia di Clelia Falletti. In scena, Nathalie Mentha. Pièce sulle donne del '900, s'interroga anche sul ruolo che assume l'attore nella creazione artistica. Difatti come da note di regia, "L'attore è un viaggiatore nello spazio e nel tempo e usa i personaggi e le storie per orientarsi. Vola con la mappa della memoria e della fantasia, ma i suoi piedi concretamente disegnano la terra. L'attore racconta la sua vita? Il poeta parla di sé con i suoi versi. Il pittore lo fa con i suoi colori. E l'attore?". La risposta sta nel sé. "Attraverso le tecniche incontro i personaggi, attraverso i personaggi parlo di me".Nathalie Mentha, unica protagonista sulla scena mette a confronto Frida Kahlo e Ingeborg Bachmann. Due donne che in un modo o nell'altro hanno segnato la storia della cultura del secolo scorso. ma, "Che cosa hanno in comune Frida Kahlo pittrice e Ingeborg Bachmann scrittrice?" si chiede Pino Di Buduo. " A Frida, il ferro di un tram impazzito spezzò la schiena ed il sogno, e decise di dipingere, aiutandosi con la bocca quando fu immobilizzata a letto; per Ingeberg la poesia appassionata e la lucida intelligenza furono il regalo distillato nel ferro e nel fuoco di una guerra mondiale".Replica domani pomeriggio alle 18.00

Da lunedì 25 al 28 la “Festa del Cinema” anche a Cosenza”. Ritira il tuo "bigliettone"

22/04 Inizierà lunedì prossimo 25 aprile e si concluderà giovedì 28 aprile la Festa del Cinema iniziativa nazionale promossa anche dalla Sezione Regionale dell’Anec Calabria. Per tutta la durata della manifestazione, chiunque si recherà al cinema ed acquisterà, a prezzo pieno, un normale biglietto, riceverà un “Bigliettone” che consentirà, alla stessa persona o ad un amico, di entrare successivamente in tutte le sale cinematografiche pagando ogni volta soltanto un euro e cinquanta. La Festa del Cinema è organizzata dall’Anica, insieme alle associazioni degli esercenti, Anec, Anem, Acec e ai distributori dell’Unidim, con il sostegno del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. L’iniziativa ha l’obiettivo di far rinascere l’interesse per il cinema fra gli spettatori che da tempo non frequentano il grande schermo. Nei prossimi giorni inoltre partirà la promozione del cinema d’estate con l’intento di prolungare la stagione cinematografica. Spalmare le uscite su 12 mesi consentirà da un lato di garantire ai film un maggiore sfruttamento e dall’altro di venire incontro alle aspettative degli esercenti che negli ultimi anni hanno investito molto per poter rimanere aperti anche d’estate. I film che usciranno da maggio a luglio sono 80 e non mancheranno davvero le grandi pellicole.

Glauco Mauri ne “Il Bugiardo” di Goldoni stasera di scena al Rendano

21/04 Glauco Mauri, fra i maggiori interpreti del teatro italiano, porta in scena, al Rendano, "Il Bugiardo" di Carlo Goldoni, nell'allestimento della Compagnia Glauco Mauro-Roberto Sturno. Questa sera, ore 20.30, il debutto e poi due repliche domani e domenica in pomeridiana (ore 16). Lo spettacolo è certamente uno degli appuntamenti più attesi della stagione teatrale proprio perché propone Glauco Mauri nella doppia veste d'interprete e regista.
La commedia goldoniana, fra le opere più rappresentate a teatro dell’autore veneziano, vede Glauco Mauri, impegnato a indagare la figura del Bugiardo, affidata all’interpretazione di Roberto Sturno, riconsegnandocelo in tutta la sua veste “leggera”, ma senza disdegnare lo scavo psicologico con tratto lirico nei meandri delle ragioni che fanno dell’interprete un bugiardo. Lelio, figlio di Pantalone, torna a Venezia da Napoli. Capita che Florindo, amante timido, faccia segretamente a Rosaura una serenata. Senza indugio Lelio, assistito dal servo Arlecchino, si fa avanti, attirando l'attenzione delle figlie del Dottore e attribuendosi il merito dell'omaggio canoro. Da questo momento in poi inizia un rutilante gioco di "spiritose invenzioni",
Con Glauco Mauri e Roberto Sturno sono in scena Giulio Pizzirani, Federica Bonani, Daniele Griggio, Leonardo Petrillo, Chiara Andreis, Cristina Arnone, Mino Manni, Nicola Bortolotti, Natale Russo.

Serata di buona musica con “I Solisti dell’Accademia”

20/04 Serata di buona musica da camera al Rendano con “I Solisti dell’Accademia”. Ospiti della Società dei Concerti, si sono esibiti in musiche di Mozart e Haydin, sotto la direzione del maestro Leonardo Quadrini. Il concerto è stato preceduto da una breve introduzione del maestro Luigi De Francesco che ha voluto innanzitutto dedicare la serata al nuovo Pontefice, Benedetto XVI, “Un obbligo, ma anche una particolare gioia, perché forse non tutti sanno che l'ex cardinale Ratzinger è amante della musica e suona il pianoforte". L'ensemble dei 17 musicisti che compongono la formazione d'archi, "I Solisti dell'Accademia", ha cominciato ad esibirsi proponendo "Una piccola Serenata Notturna" di A.W. Mozart. L'orchestra, diretta dal maestro Quadrini, ha dato, del capolavoro di Mozart, un’interpretazione molto delicata, colloquiale dove i tratti del notturno, sono emersi felicemente, sottacendo i tratti un po' forti che alcuno ama infliggere al fraseggio (soprattutto dell’Allegro). Ne è venuta fuori Una Piccola Serenata, assolutamente deliziosa con i Solisti che hanno brillato per armonia e compattezza.
Poi la prima parte, del concerto, ha visto l'esecuzione del Piano Concerto in Re magg. di Joseph Haydin. Al pianoforte Paolo Scibilia. E in più l’aggiunta di una piccola sezione di fiati. Cambio di registro un po’ repentino rispetto al precedente Mozart, ma senza dubbio di buon effetto. Scibilia è stato solista, preciso e intenso, di buona tecnica anche se (colpa dell’emozione?), non ha impresso quel pathos necessario, quel perdersi e dare corpo assoluto al Piano Concerto.
Seconda parte del concerto con ancora Mozart e due interpretazioni deliziose. Il Divertimento in Fa magg. Kv 136. E la bellissima Sinfonia in La magg. n.29.
Di quest’ ultima ne è stata data un’interpretazione molto ispirata e articolata, con momenti di ampio respiro nei registri e naturalezza nella forma. Adattandosi sempre, con estrema efficacia anche alle sfumature più minute della sinfonia.

Stasera al Rendano “I Solisti dell’Accademia” con musiche di Haydin e Mozart

19/04 Ritornano gli appuntamenti con la Società dei Concerti. Stasera, al teatro Rendano, ore 20.30, si esibisce l'orchestra da camera, I Solisti dell'Accademia. Concerto di musiche di Haydin e Mozart sotto la direzione del maestro Leonardo Quadrini. Inframmezzate dal concerto per pianoforte in re maggiore di Joseph Haydn, interpretato dal pianista Paolo Scibilia. Il programma di questo quarto appuntamento del cartellone 2005 della Società dei Concerti presenta un concerto, quello per pianoforte e orchestra in Re magg. di Haydn, e una sinfonia, una serenata e un divertimento di W. A. Mozart. Il primo brano in programma è la Piccola Serenata Notturna di Mozart, che “rappresenta la vetta più alta, il capolavoro del genere, è divenuto nel tempo, il simbolo del Notturno orchestrale. È una composizione breve, per soli archi”. Il secondo brano in programma è il Concerto per Pianoforte e Orchestra in Re magg. di Haydn, che “inizialmente dovette essere pensato e scritto per clavicembalo e orchestra, è certamente una pagina tra quelle più importanti di tutta la sua produzione”. Il terzo brano della serata è il Divertimento in Fa magg. KV 136 di Mozart, “un brano che insieme alle serenate e alle cassazioni, all’epoca rientrava nella produzione musicale d’intrattenimento, per feste e cerimonie varie”. Chi parteciperà al concerto potrà vincere due biglietti (trenta in totale) per il prossimo concerto della brava e bella violinista Katarzyna Duda.

Una felice sorpresa il Piaccainocchio all’Acquario

18/04 Grande prova d’attore di Roberto Corradino al Teatro dell’Acquario. Il suo Piaccainocchio è una felice sorpresa; pièce dai tratti irruenti e implicanti, che resta appiccicata all’anima anche dopo la chiusura del sipario. D'inconsueta e appassionante vigoria emotiva, l’interpretazione di Roberto Corradino, capace di trascinare lo spettatore in una “spirale” di emozioni forti e lucide. La sequela del dolore che sottende, senza velature alcune, alle eterne domande sull’essere e destino, sulla cruda solitudine dell’esistenza. Passando per la determinazione del transito collodiano da burattino a vita. Uno scorrimento fluente come di memoria per andare al di là degl' intrecci narrativi e salvare Pinocchio, dalla vita buona che gli promette Collodi e soprattutto dalla sua morale. Domande eterne, comunque, alle quali si può dare sollievo e non altro, pare dirci Corradino, tramite un procedimento di abbandono alla deriva dell’io che si libera, dai luoghi comuni, dal destino al consumo, alla buona educazione. Il suo ioPinocchio non combatte, non diventa Stato Nascente, non declina, contro la morale e i luoghi comuni vigenti, ma si crocifigge di alterità. Non resta che un flusso di dolore come coscienza assoluta, un continuo ritorno e avvilupparsi nella santa trinigenia di: l’essenza (il legno), l’umanità (il bambino), l’anima-lità (l’asinello). Un rincorrersi senza sbocco ideologico, ma vitalistico. In questo forse la ricerca, anzi la domanda ricorrente del Dio ch’è uomo o nell’uomo. Parafrasando il Bardo, Pinocchio è confinato dentro a un guscio di legno che è il suo spazio infinito.
Corradino nel modo più consono alle lezioni di De Bernardinis e Carmelo Bene, usa la parola di flusso fluido evocatrice di senso nella duplice acquisizione di verbo e significante. La parola interiore, la voce che si/e sdoppia con la sequenza drammaturgica che si libera di una sua razionale attuazione di riferimento, a favore dell'autonoma dipendenza del sentire scenico o meno che sia.
Corradino dialoga con il fantasma dell’opera collodiana, ripercorrendone i tratti-espisodi salienti, e però, riportando alla luce una voce-verbo che fa teatro senza condizione, come forma d'espressione, capacità di nesso, autenticità intromessasi, emozione, sintassi interiore del possibile. Scolpisce, a tratti, la parola come quando, Lucignolo che chiede aiuto: pare il Cristo dell’agonia fra le braccia di Maria. Cosicché il risultato artistico ed espressivo è, alla fine, di un’ emozione assoluta.

Soddisfazione per “Indipendentemente Teatro 2005”

18/04 ''Siamo del tutto soddisfatti di come sia andato Indipendentemente 2005''. E' quanto ha detto il direttore artistico del festival, Dante De Rose. In otto giorni ci sono stati sette spettacoli che hanno spaziato nei generi piu' diversi - dalla danza, alla tradizione dei cantastorie, al teatro d' avanguardia - e che hanno registrato da un minimo di 120 spettatori fino ad un massimo di 250 spettatori in occasione della produzione del Teatro della Ginestra. ''Il dato degli spettatori - e' scritto in una nota - risulta ancora piu' rilevante se si considera il fatto che tutte le date hanno subito spostamenti anche di una settimana, a causa del lutto nazionale indetto per la scomparsa del Papa. Si deve considerare, inoltre, che nella stessa settimana del festival in citta' erano presenti altre programmazioni culturali presenti in citta'''. Al Cinema Italia hanno partecipato gli universitari di Arcavacata ed anche persone di eta' piu' elevata.

L’Alba del terzo millennio sabato 23 al Teatro Sybaris di Castrovillari

17/04 L’accademia degli Scettici, Piccola società cooperativa a r.l. va in scena sabato 23 aprile alle ore 21 al Teatro Sybaris con “L’alba del terzo millennio” una novità italiana di Pietro De Silva con Giuseppe Maradei e Rosario Rummolo per la Regia di Giuseppe Maradei. “Inchiodati” sulla croce e dimenticati. Dramma di solitudini, sotto l’occhio distratto del destino. Vittime sacrificali dell’incuria, della nevrastenia, della velocità dei tempi, della superficialità di una società, quella contemporanea, condannata ad una becera globalizzazione televisiva, in cui gli unici verbi degni di fede sono quelli del “correre”, dell’ “apparire” e del “facile arricchimento”. Dimenticati dai loro concittadini in un calvario finto e grottesco, vivono una realtà paradossale in un saliscendi di ilarità e amarezza. Uno spettacolo dal doppio volto, in cui, sotto l’ironia che lo pervade, dietro l’apparente menefreghismo e la rassegnata incomunicabilità, dietro una dolorosa e profonda solitudine, si nasconde il fervido desiderio di ritorno ad una dimensione più vivibile, ad un mondo più a misura d’uomo. Uno spettacolo che riesce a far sorridere e a generare, al tempo stesso, una profonda riflessione sulla presente condizione della nostra società.

Lettera aperta di Ruggero Pegna a Loiero

17/04 Il promoter Ruggero Pegna ha reso noto il testo di una lettera-aperta inviata al presidente eletto della Giunta regionale, Agazio Loiero, in cui esprime una serie di critiche alla Giunta regionale uscente per i criteri adottati nella scelta delle manifestazioni musicali e di spettacolo per le quali erogare finanziamenti pubblici, chiedendo in questo senso un' inversione di tendenza. ''Abbiamo fatto coro, spesso - afferma Pegna - con chi denunciava nell' amministrazione della Calabria metodi e scelte discutibili, clientelari, irrispettose delle professionalita' di questa regione, lesive degli interessi di calabresi capaci di costruire con sacrifici realta' competitive su scala nazionale, offensive delle dignita' di professionisti che si sono battuti per l' eccellenza di progetti per la crescita di questa terra, facendosi apprezzare ovunque per professionalita', serieta' e capacita'. Oggi la Calabria, in questo settore, e' incredibilmente tra le protagoniste della realta' nazionale. In questi anni abbiamo dimostrato di poter gareggiare nelle serie A dello spettacolo, anche con eventi trasmessi in mondovisione. Eppure, in questi anni, l' assessorato regionale preposto ha fatto di tutto per ignorare il nostro sforzo, avvalendosi per l' immagine, la direzione artistica e l'organizzazione di presunti eventi, costati centinaia di migliaia di euro, di personaggi incomprensibilmente approdati in Calabria, cui e' stato consentito di saccheggiare in lungo ed in largo i fondi dello spettacolo e del turismo destinati alla Calabria anche dalla Comunita' europea. Assenza di trasparenza e criteri incomprensibili per i bandi; parzialita', favoritismi, finanziamenti non commisurati agli eventi realizzati, alterazioni dei valori, delle regole e dei ruoli del mercato, soprusi. Manifestazioni di scarsissima qualita' e risonanza, costate in realta' pochissimo, hanno beneficiato di danaro pubblico a dismisura, in barba ad ogni logica del mercato. Abbiamo davvero visto di tutto e di piu'. Noi che abbiamo sempre creduto che lo spettacolo non sia un bazar per avventurieri, che abbiamo sempre lavorato seriamente, tra difficolta' di tutti i tipi, faticosamente, abbiamo dovuto assistere all' ignobile teatrino di personaggi, ben noti anche per lo scarso profilo morale. Abbiamo sofferto, ci abbiamo rimesso danaro, abbiamo impoverito le nostre aziende, ma non ridotto la voglia di lavorare, la qualita' dei nostri progetti, l' ambizione di rappresentare una Calabria positiva. Resistere ci e' costato moltissimo''. ''Oggi - conclude Pegna - abbiamo aziende indebolite finanziariamente, che rischiano di perdere competivita' in un mercato complesso, ma la certezza di ritrovare regole, trasparenza, rispetto, sensibilita' e comprensione, ci spinge dopo tanti anni, a rimetterci in discussione ed a ripartire ancora una volta, con lo slancio e l' entusiasmo di sempre, quegli ingredienti che, malgrado le tante umiliazioni, costituiscono la nostra forza dirompente, quella che nessuno fino ad oggi e' riuscito ad arginare''.

Piaccainocchio al teatro dell’Acquario

16/04 (Mogo) Oggi pomeriggio, ore 18.00, ultimo appuntamento al teatro dell'Acquario con “Piaccainocchio”. Lo spettacolo che ha debuttato, con successo, ieri sera, messo in scena dalla compagnia “Reggimento Carri Famiglia d'Arte”. Piaccainocchio, finalista al Premio Generazione Scenario 2003 – fra i più apprezzati dalla critica - è “una favola per adulti” con “sventramento scenico” di e con Roberto Corradino. Che resta di Pinocchio tolta la bugia del naso? Il monologo, di grande intensità emotiva, fa piazza pulita di, “fate e poi, niente volpi niente gatti ma soprattutto niente grilli per la testa e niente consigli, ma solo la bava della lumaca del capitolo ventinove a biascicare verità da rotocalco”. L’eterna storia di Collodi diventa così, “una “cosa di teatro”- concerto mentale, monologo o flusso di ipercoscienza - pensata e costruita su quel colpo di lama che salta, prima o dopo che Collodi/Lorenzini scrivesse il suo libretto di disinformazione pedagogica, abbandonando all’adultità-carne-ragazzo il burattino-guaio. A partire, sempre da lì, dal ventre della balena, Roberto Corradino, nel ragionar pensando per assolo voce, si chiede cosa ci sia oltre la storia conosciuta: il prima e il dopo, che s’invera nella storia stessa. E lì, si trova l'uomo con le sue eterne e insolvibilmete vitali domande, non ultima quella su origini e destini; che, forse, porta, inavvertitamente o meno che sia, a chiedersi del Dio interiore che governa le cose umane.

Beppe Grillo a Reggio il 21 unica tappa in Calabria

16/04 Il Palapentimele di Reggio Calabria è pronto ad accogliere il più esilarante spettacolo comico italiano, il nuovissimo “Beppegrillo.it”, scritto e modificato sera per sera, in base a quanto accade nella cronaca locale di ciascuna regione, da un Beppe Grillo sempre più scatenato.
"Sono un partigiano della terza guerra mondiale, quella dell'informazione", dice Grillo. Nello spettacolo si parlerà di tutto, con il supporto di tre enormi schermi, uno centrale e due laterali. “Entreremo nel web – dice Grillo - e tratteremo di satanismo, di consigli di amministrazione, della costituzione europea, dei farmaci, del capitalismo senza capitali di oggi, finto; delle elezioni fatte e da fare". Insomma ce ne sarà davvero per tutti, a cominciare dai politici calabresi: "E' bello - dice il comico - poter constatare la coerenza dei politici!"
"Per Ian Clarke, fondatore di Freenet, l'unico modo per assicurare la sopravvivenza della democrazia è avere la garanzia che il governo non controlli la possibilità dei cittadini di condividere informazioni e di comunicare", continua Beppe Grillo.
Insieme a questo nuovo spettacolo, che arriva a Reggio il 21 aprile per l’unica tappa in Calabria, è stato lanciato il blog www.beppegrillo.it, per consentire a chiunque di interagire con il comico su temi legati alle varie realtà locali, con segnalazioni di qualunque tipo.
Anche da Reggio Calabria stanno arrivando a Grillo indicazioni da parte di spettatori. I temi più ricorrenti di questa email sono il Ponte, la Salerno-Reggio, i politici locali, la burocrazia, le truffe di tutti i tipi.
Grillo, anche sulla base di questa posta elettronica, confezionerà il suo spettacolo su “misura” per la Città dello Stretto.
"Con tutti questi argomenti, se riesco a farvi divertire sarò bravissimo!", conclude Grillo.
“Mai – dice il promoter Ruggero Pegna – prima di questo show, il Palapentimele ha ospitato migliaia di persone per ridere tutte assieme in un travolgente spettacolo comico. Beppe Grillo – continua Pegna – ha trasformato un evento, normalmente da teatro, in un megashow in cui anche il pubblico farà da splendida cornice, con migliaia di presenze, come accade per le star del rock! Grillo, oramai, è un autentico fenomeno!”
Lo spettacolo durerà circa due ore, durante le quali il comico scenderà anche tra il pubblico, che sarà sistemato come in un grande teatro, con platea a sedere sul rettangolo di gioco, circondata dalle due tribune del palasport.

Domenica al Rendano la commedia musicale “Boccaperta”

15/04 Dopo il recente successo ottenuto nell’anteprima di Amantea, la commedia musicale “Boccaperta”, approda al teatro Rendano di Cosenza, domenica 17 Aprile alle 20.30.
Realizzato dall’associazione teatrale “… Ad Armando” e dalla parrocchia universitaria “San Paolo”, il musical, che percorre le fasi salienti della vita di San Giuseppe da Copertino, protettore degli studenti, è caratterizzato dall’alternanza di scene brillanti e momenti dolci e commoventi. Per gli artisti impegnati nella piece teatrale una grande soddisfazione: un tutto esaurito alla prima uscita ufficiale. Infatti, già da dieci giorni, sono terminati i biglietti a disposizione del pubblico. Più di 800 persone assisteranno all’opera scritta dal giovane Attilio Palermo e diretta da Paolo Mauro. Le musiche sono di Gianpiero Barbuto, mentre le coreografie di Daniela Martire. A solcare il mitico palcoscenico del Rendano saranno, per la maggior parte, studenti universitari alla loro primissima esperienza importante, ma che hanno dimostrato fin da subito un grande impegno e tanto entusiasmo nel proporsi al pubblico. Ad interpretare il ruolo del Santo di Copertino che “…va in estasi e che vola” , l’attore Marco Tiesi. Tra gli altri, Manuela Vollaro nel ruolo della matta del paese; Doriana Macrì nelle vesti della commovente madre di Giuseppe; la “diabolica” versione del diavolo proposta da Maria Gabriella Palange e Antonio Gelsomino, versione attempata di San Giuseppe. Del cast fanno parte anche Dany Barbuto, Rocco Costa, Carmelo Giordano, Maurizio Falcone, Annalisa Palange, Sara Grazioso, Maria Sonia Colloca, Benedetta Tocci, Anna Maria Gasparro, Giuseppe Spadea, Edoardo Trentinella, Ilaria Volpentesta. Il corpo di ballo è composto da Annarita D’Andrea, Beatrice Nano, Carolina Callà, Angela Saraceno e la piccola solista Giorgia Conte. Una prova importante, dunque, prima di partire per una lunga tournée in l'Italia, prevista per i prossimi mesi

Moni Ovadia ovvero l’ebreo errante

15/04 (Mogo) Moni Ovadia e la chitarra, la voglia di raccontare. Affianco all'ebreo errante, la Stage Orchestra. E' La Bottiglia Vuota, nuovo spettacolo di e con Moni Ovadia, presentato al Cinema-Teatro Garden di Rende, ospite dell'Associazione Jonica.
Ovadia questa volta si presenta in veste di sapiente, più che di saggio. Col suo monologo, contiene più che possibile le forme teatrali per dare sfogo al Nostoi della parola che è il reale significante dell'essere ebreo. Un viaggio com'ha precisato egli stesso, all'intorno dell'essere straniero, della parola come produzione di suono ( all'urlo al canto) che costruiscono senso alle cose. Moni Ovadia crea un rapporto con il pubblico che pur impregnato di intenti epici, più che lirici, sa di colto. Più di quanto possa apparire, pur confezionato nelle forme del colloquiale e dell’ inti-mistico. Dà corpo al monologo con una presa di posizione decisa: ridare alla parola lo spazio e il tempo che merita. Fuori quindi dal canone che vuole l’attore spettacolarizzare e consumare lo spazio e il tempo a sua disposizione. La parola che racconta; la parola che canta i salmi di Davide; che si sofferma su gag e storielle come d’uso proprio. La parola che riconosce il silenzio e che non ha l’assillo di coprire e colonizzare, magari senza costrutto, l’intero intorno. Moni Ovadia, in circa due ore di spettacolo, più che essere il saggio che dice (questo il limite forte) si fa sapiente, ci ammannisce con la sua conoscenza sulle origini delle parole o delle canzoni. Ci ha spiegato “Abracadabra” deriva dall’antico aramaico e vuol dire “mentre parlo, creo” e che Israele vuol dire Colui che ha lottato contro l’Eterno. O che la parola Dio non esiste e quindi non è concepibile sia nella lingua di Cristo, l’ aramaico, sia nell’ ebraico. Si concede di aneddoti, canzoni (scarne), storielle. Il Chassidismo, Davide, Abramo, soprattutto, con il suo dare del tu, a muso duro, a Dio. Le storielle su Gorbaciov che chiama Dio dall’America e spende un capitale e che fa la stessa chiamata da Israele è spende un’inezia perché la prima è un’ interurbana e la seconda una telefonata urbana. Tanta ironia e autoironia, però in una visione quasi enciclopedica e a schizzi di capitoli. Il corpo della sua visione dell’ebreo è quella costruita all’insegna della tolleranza, dell’integrazione con le culture dello Straniero che ci ricorda. Il quale sta soprattutto dentro di noi, come la dimensione della spiritualità e, in ultima analisi, di Dio.

L’orchestra da camera de“I solisti dell’Accademia” martedì 19 al Rendano

13/04 Nuovo appuntamento per la stagione 2005 da parte della Società dei Concerti di- Cosenza. Il 19 aprile alle 20.30 al Teatro Rendano concerto de “I SOLISTI DELL'ACCADEMIA - Orchestra da Camera”. Dopo gli applausi dei duemila e cinquecento spettatori che hanno fatto vibrare il Duomo per il Requiem di Mozart, la Società dei concerti di Cosenza presenta le musiche di Haydn e Mozart nel concerto dell'orchestra da camera "I solisti dell'accademia".
La direzione dell'organico è affidata alla bacchetta del maestro Leonardo Quadrini. All'interno dello spettacolo il concerto per pianoforte in re maggiore di Joseph Haydn, interpretato dal pianista Paolo Scibilia. Chi parteciperà all'evento potrà vincere due biglietti (trenta in totale) per il concerto della brava e bella violinista Katarzyna Duda. "Perché ogni nostro appuntamento... è un evento." dice il segretario della Società dei Concerti, Francesco Speradio. Per informazioni Liberia Musicale "Il Seme" - via N.Serra, 8 CS, tel 0984.481313 o Galleria d'arte "Le Muse" - Piazza S. Teresa, 8 CS tel 0984. 71412


Questa sera torna Moni Ovadia, al Garden

13/04 Ritorno sempre gradito di Moni Ovadia. Giovedì sera, alle ore 20.30, presso il Cine-Teatro Garden di Rende,l’Associazione Culturale Jonica, con il patrocinio del Comune di Rende, presenta, “La Bottiglia Vuota” di e con Moni Ovadia & Albert Florian Mihai alla fisarmonica; Marian Serban al Cymbalon; Janos Hasur al Violino e Mitika Ion Bosnea al Clarinetto. "La bottiglia vuota" è un monologo sul mondo khassidico. Il Khassidismo è una corrente d'ispirazione mistica nata, fra gli ebrei ortodossi dell'Est, nella prima metà del '700, che "ha introdotto nel pensiero e nella prassi ebraica una sorta di profondità/levità". Per grosse linee, può essere sintetizzato, come fa Elie Wiesel, così: "Ecco la sostanza della vita khassidica...essa esige che ciascuno partecipi alla vita degli altri e non lo lasci solo né nello sconforto, né nella gioia". vagamente astratta e a volte apparentemente non-sense, pur mantenendosi nel solco di una saggezza profondissima assolutamente fondamentale per capire lo spirito più acuto dell'umorismo ebraico. Nel suo nuovo spettacolo, Moni Ovadia “traccia la storia e le caratteristiche di questi khassid (il “santo” ebreo che conforma la sua vita all’amore divino), i Rebbe, guide spirituali del Khassidismo, attraverso aneddoti, storielle e canzoni tratte dal patrimonio culturale dell'ebraismo orientale in chiave semi-seria come è solito fare”.
A far da contrappunto al narrare dell’ebreo Moni Ovadia, si inserisce un quartetto di musicisti di diversa provenienza che esegue musiche di contaminazione zingara, slava e kletzmer.

I Pooh questa sera al Rendano

13/04 I Pooh al Rendano per la seconda tappa calabrese del loro tour nazionale. Ospiti della rassegna "Fatti di Musica 2005" di Ruggero Pegna. Doppio appuntamento, oggi e domani, resosi necessario per soddisfare l'enorme richiesta dei tantissimi fan presenti nel nostro territorio provinciale e non solo. Stasera, ore 21.00, debuttano con lo spettacolo "Ascolta tour teatrale 2005". I sempre verdi, gli intramontabili: Roby Facchinetti, alle tastiere; Dodi Battaglia, alle chitarre; Stefano D'Orazio, alla batteria e Red Canzian, al basso, si concederanno ripercorrendo il loro lungo cammino musicale con molti dei loro "Cavalli di battaglia", tra i quali: Ascolta, Capita quando capita, Giorni infiniti, Lettera da Berlino Est, Rotolando respirando, Buona fortuna, Ultima notte di caccia, Viva, Io e te, Stelle, Cosa sarà di noi, La donna del mio amico. Giusto per citare qualcuna delle loro storiche hit. Gli eterni ragazzi continuano ad essere ineffabili protagonisti di, come sottolineato in via di presentazione, “un mistero che si rinnova ad ogni nuovo album e per ogni nuovo tour”. Come gli anni passati il loro tour fa parte della campagna d’ aiuto sociale, “Rock No War” quest’anno a favore dello Sri Lanka. La loro trasferta calabrese però è contrassegnata dalla solidarietà a favore della ricerca sul cancro dell' Airc, a cui verrà devoluto un euro per biglietto d’incasso. Nello spettacolo, che si preannuncia, come al solito, molto colorito, oltre agli greatest hits, I Pooh presenteranno anche le canzoni dell'ultimo album «Ascolta». Replica domani sera, sempre alle 21,00.

Sabato a Castrovillari di scena “L’ereditiera”

12/04 La farsa napoletana 'L'ereditiera' andra' in scena sabato sera nel teatro di Castrovillari. La manifestazione rientra nell'ambito di 'Inscenare 2004/2005', la nuova Stagione Teatrale Comunale del Sybaris del Protoconvento francescano. L'ereditiera di Annibale Ruccello e Lello Guida vede tra gli interpreti Monica Piseddu, Giovanni Ludeno, Arturo Cirillo, Rosario Giglio, Michelangelo Dalisi, Antonella Romano, e Salvatore Caruso. ''Con 'l'ereditiera' - e' scritto in una nota dell'Amministrazione comunale di Castrovillari - la Stagione teatrale comunale conosce uno dei momenti piu' alti e originali di un percorso sin qui salutato dall'apprezzamento generale di pubblico e critica. Al Sybaris l'appuntamento e' con l'allestimento prodotto dal Nuovo Teatro Nuovo di Napoli, questa straordinaria esperienza di teatro d'innovazione rivitalizzata dalla fortunata fioritura di una nuova generazione di autori di grande sensibilita'''

Domani sera i Pooh al Rendano

11/04 “Fatti di Musica 2005 – Musica è Vita”, XIX stagione di spettacoli di Ruggero Pegna, dedicata all’ Airc, a sostegno della ricerca sul cancro, da domani entra in un periodo ricco di appuntamenti, fino allo storico concerto di Mark Knopfler del 15 giugno a Reggio Calabria, a chiusura della prima parte di programma.
Pochissimi biglietti disponibili per i tre concerti calabresi dei Pooh, domani al Teatro Cilea di Reggio Calabria, il 13 ed il 14 al Teatro Rendano di Cosenza. I concerti del celebre quartetto saranno dedicati al tema della ricerca emato-oncologica pediatrica. Stefano D’Orazio, batterista del gruppo e testimonial dell’ “Associazione Gianmarco De Maria”, che porta il nome di un bambino malato scomparso, visiterà anche la “Casa dei Cuccioli” di Cosenza, struttura creata per l’assistenza a bambini gravemente malati, a cui saranno devoluti gli incassi delle date calabresi della consueta campagna dei Pooh “Rock No War”.
Cresce intanto l’attesa in tutta la regione per l’arrivo del ciclone Beppe Grillo, il 21 aprile al Palapentimele di Reggio con l’unico show previsto in questa regione. L’esilarante nuovo spettacolo si intitola “beppegrillo.it”. Come al solito il comico genovese attingerà notizie anche dalla cronaca regionale e locale, con spazio ai commenti delle ultime consultazioni elettorali. Le sorprese e le risate non mancheranno. Dopo Grillo, la carovana di “Fatti di Musica” si sposterà l’ 8 maggio a Crotone per il gran ritorno a casa di Sergio Cammariere, che terrà un concerto gratuito in piazza Pitagora davanti a decine di migliaia di persone.
Il 15 giugno, come anticipato, la prima parte di “Fatti di Musica 2005” si chiuderà al Palapentimele di Reggio Calabria con l’unico concerto al Sud di Mark Knopfler e tutta la sua mitica band dei Dire Straits. Per il celeberrimo musicista-cantante, che ha scritto pagine indelebili della musica mondiale, sono previste comitive da tutto il Meridione, in particolare da ogni angolo della Sicilia.
Le ultimissime arrivano da Drapia, dove inizia oggi al Teatro “La Pace” l’allestimento per le prove del tour dei Matia Bazar. Lo storico gruppo della musica leggera, reduce dall’ ennesimo cambio di vocalist allo scorso Sanremo, effettuerà in Calabria le prove generali del nuovo tour, per poi effettuare la prima nazionale al Teatro “La Pace” sabato 30 aprile. A Drapia il gruppo effettuerà anche la preparazione di tutta la promozione, con collegamenti con le maggiori trasmissioni televisive nazionali ed ampi servizi fotografici. E’ la prima volta che un celebre gruppo musicale italiano scende in “ritiro” in Calabria, con al seguito tecnici, discografici e giornalisti, per predisporre il proprio spettacolo. Ed a quanto pare il nuovo Teatro di Drapia ha già la lista d’attesa per analoghi periodi di prova di altri prestigiosi artisti.

L’Amleto di Fortebraccio Teatro rappresentato all’Acquario

11/04 Il senso del Teatro che può essere solo quello d’attore che da solo, in scena, si dà al fluidiforme sentire a cui dà voce e corpo senza, quasi, mediazione, del senso della parola. Così il recitante è corpo e colore alle pagine del bardo. Testo piegato al sentire di Roberto Latini, l’ Amleto, viene utilizzato per ri-vivere, al di là del testo, la tragedia umana del dolore di cui è pregno. Dolore che fuori contesto diventa opportunità.
La trasposizione di questo umano, quindi troppo attoriale, Amleto è andato in scena nello spettacolo “Per Ecuba, Amleto, neutro plurale” di Fortebraccio Teatro presso il teatro dell’Acquario. Un monologo senza declamazione. Roberto Latini, seguendo la lezione di Leo de Berardinis, ama fondere insieme un doppio registro, quello della voce come puro strumento teatrale e quello dei singulti vocali, quasi strumentali che si intrecciano ancora con la parola per aprirla a nuovi orizzonti, a nuove e altre suggestioni di senso.
Un incredibile e cangiante flusso vociante che modella la metamorfosi delle figure forgiate sulla scena: l'attore guida la sua voce e i suoi gesti come un posseduto, talmente estraniante da essere l’unica verità possibile in Teatro.
Roberto Latini si presenta, in un particolare gioco di luci, sulla scena dominata da un enorme oggetto entro cui tutto si svolge, fuori dal tempo e dallo spazio. Un oggetto di comune uso, un gioco, il cubo di Rubikin. Una compiutezza chiusa in se stessa che ha logica solo nell' emotivo del gioco. Gli intrecci narrativi dell’Amleto vengono scomposti come i tasselli del gioco di Rubrik ( che restano ancorati nel cubo e pur si scombinano), nulla è inventato perché tutto c’è già basta mettere a posto il rompicapo dei tasselli.
Libero da convenzioni (che non siano quelle deberdardisiane) Roberto Latini dà slancio alla creatività senza ostacoli per intessere una trama espressiva fatta - a passaggi successivi a spirale - di corpo, voce, creando l’evento teatrale.
Nello spazio teatrale il grande cubo, alla base del quale spunta Latini che dà inizio al suo mono-logo a partire dal dramma di Ecuba. Si muove in un teatrino per marionette, segnato da due mini tendine come sipari, mentre a lato scoppiettano pop-corn e le sue mani si muovono in un proscenio vaso d’acqua.
Quel che resta alla fine della notte è Amleto Lui il protagonista che finisce per incarnare il Dramma, nel senso letterale, perché è lui il fantasma dei personaggi che rappresenta sulla scena. Il cubo mano a mano si estende, si apre e le mani ( mi si scusi il pasticcio) di Latini si alternano, a dare il Tempo alla voce dei vari personaggi. Il fantasma del re, la madre, lo zio-re Claudio, Laerte, Ofelia e finanche Rosencrantz e Guildenstern che diventano Rosa e Gilda. La scena però si libera di razionalità drammaturgia e si libera in un “delirio”emozionale del riconoscersi scenico. Metateatralità che vive sulla proposizione che l’essere sia apparire e viceversa. D’effetto lo stacco pubblicitario - una serie di veri e propri spot - che Latini inserisce nella pièce (e consapevolmente la mortifica) per protesta al taglio dei fondi del Ministero.

Machebravo: alla Città dei Ragazzi il nuovo spettacolo di Antonio Amico

10/04 Machebravo: è questo il titolo del nuovo spettacolo per bambini di Antonio e Marzia Amico, accompagnati dal percussionista Tiziano Carfora, un travolgente show con storie, musica e fantasia. Duplice l'appuntamento a Cosenza: sabato 16 aprile alle ore 17 presso la Città dei Ragazzi di Via Panebianco e domenica 17 aprile presso la Comunità Bethel di Via Popilia (di fronte il Palasport). Antonio Amico è docente di tecniche dell'animazione, articolista ed autore di una serie di libri. Da sempre ha una grande sensibilità nei confronti del mondo dell'infanzia, che lo ha spinto a creare "La Fionda di Davide", un'associazione per la tutela del bambino. Insieme a lui lavora la moglie Marzia Amico, insegnante e animatrice d'infanzia, che ha collaborato con le principali compagnie italiane nel teatro di figura. In questo tour i due sono accompagnati da Tiziano Carfora, percussionista che ha collaborato con vari artisti e gruppi internazionali, partecipando a svariati festival, trasmissioni televisive e tour europei (compreso San Remo, Roxibar e per ultimo Sarabanda). Tiziano oggi ha approfondito la ricerca di strumenti etnici naturali e riciclati e realizza laboratori di propedeutica musicale.

Il 13 aprile arrivano i Pooh al Rendano

09/04 “Fatti di Musica 2005 – Musica è Vita”, XIX stagione di spettacoli di Ruggero Pegna, dedicata all’ Airc, a sostegno della ricerca sul cancro, da domani entra in un periodo ricco di appuntamenti, fino allo storico concerto di Mark Knopfler del 15 giugno a Reggio Calabria, in chiusura della prima parte della stagione. Ci si avvia al tutto esaurito per i tre concerti calabresi dei Pooh, il 12 al Teatro Cilea di Reggio Calabria, il 13 e 14 al Teatro Rendano di Cosenza. I concerti del celebre quartetto saranno dedicati al tema della ricerca emato-oncologica pediatrica. Stefano D’Orazio, batterista del gruppo e testimonial dell’ “Associazione Gianmarco De Maria”, che porta il nome di un bambino malato scomparso, visiterà anche la “Casa dei Cuccioli” di Cosenza, struttura creata per l’assistenza a bambini gravemente malati. Alcuni fans potranno acquisire l’opportunità di accedere ai camerini per autografi e foto ricordo. Il 21 aprile unico show al Palapentimele di Reggio per Beppe Grillo. L’esilarante nuovo spettacolo si intitola “beppegrillo.it”. Come al solito il comico genovese attingerà notizie anche dalla cronaca regionale e locale, per cui le sorprese non mancheranno. Come anticipato, il 15 giugno la prima parte di “Fatti di Musica 2005” si chiuderà al Palapentimele di Reggio Calabria con l’unico concerto al Sud di Mark Knopfler e tutta la sua mitica band dei Dire Straits. Intanto, da domani, inizia al Teatro “La Pace” di Drapia l’allestimento per le prove del tour dei Matia Bazar. Lo storico gruppo della musica leggera, reduce dall’ ennesimo cambio di vocalist allo scorso Sanremo, effettuerà in Calabria le prove generali del nuovo tour, per poi effettuare la prima nazionale al Teatro “La Pace” sabato 30 aprile. A Drapia il gruppo effettuerà anche la preparazione di tutta la promozione, con collegamenti con le maggiori trasmissioni televisive nazionali ed ampi servizi fotografici. E’ la prima volta che un celebre gruppo musicale italiano scende in “ritiro” in Calabria, con al seguito tecnici, discografici e giornalisti, per predisporre il proprio spettacolo. Ed a quanto pare il nuovo Teatro di Drapia ha già la lista d’attesa per analoghi periodi di prova di altri prestigiosi artisti.

Weekend al Teatro dell'Acquario con la compagnia Fortebraccio Teatro.

08/04 (Mogo) Debutta stasera, ore 20.30, "Per Ecuba-Amleto, neutro plurale". Ultimo lavoro di e con Roberto Latini. Musiche e aiuto regia di Gianluca Misiti; scena di Pierpaolo Fabrizio; luci e direzione tecnica di Max Mugnai; suono di Maurizio Palpaceli; costume di Lara De Angelis. Foto e immagini di Cristiano Col; grafica di Claudio Guerrieri. “Per Ecuba” è il secondo spettacolo del progetto “Radiovisioni” a cui ha dato vita il Fortebraccio Teatro, con la pièce sul mito di “Edipo nella riscrittura per voce, musica e immagini intitolata Buio Re- da Edipo a Edipo in radiovisione”. Il monologo di cui appunto è protagonista Latini (già allievo di Leo De Bernardinis), “punta al cuore dell’Amleto shakespiriano, in uno spettacolo costruito a partire dalla dimensione metateatrale del testo. Un solo attore in scena, in un percorso senza cura per la narrazione della tragedia che coglie un’occasione dall’ultimo monologo del II atto, sull’Essere o sul Sembrare. Mentre si è in scena”. Della tragedia, di tutti i personaggi non resta sul palcoscenico che il solo principe di Danimarca. E in lui si condensa il dramma capace di parlare anche ai nostri giorni. Roberto Latini, immerso nell’enorme scheletro di un enorme cubo di Rubik, si trasforma in un Amleto che vuole andare al di là degli intrecci narrativi.

Martirio affascina il Garden.

06/04 La seducente Maribel Quinones de Leòn Gutiérrez, più conosciuta in Spagna e nel mondo col nome d’arte Martirio non ha deluso le aspettative. Ospite della stagione concertistica dell’Associazione Culturale Jonica, ha dato vita ad uno spettacolo fatto di momenti estremamente sofisticati e coinvolgenti grazie alla grande tempra artistica dell’interprete. Il concerto è stato preceduto da un minuto di silenzio in raccoglimento per la scomparsa del Pontefice. Martirio, occhiali neri d’ordinanza, velata di braccia, con pettini spagnoli fra l’acconciatura, e fascino imperscrutabile, porta in scena i brani del suo album “Acoplados”, registrato insieme a Chano Dominguez . Sul palcoscenico il trio “Acoplados”, che ormai accompagna da tempo le esibizioni di Martirio, che vede, Haracio Fumero è al contrabbasso, Guillermo Mcgill alla batteria e Chano Dominguez, al piano. L’ andaluso è una delle realtà più interessanti del jazz spagnolo e non solo. Insieme a Martirio è stato capace di dare vita ad un sound particolare. Ma è lei la grande interprete, capace di dare corpo e anima a questo continuo coniugare, in modo interessante e suadente, la musica di tradizione spagnoleggiante con un jazz sofisticato ed elegante. Con modalità d’esecuzione melodiche e allo stesso tempo tirate e frementi, sorrette di continuo da un sentire molto vivo e preciso, di essenza e pur fisico, con accrescimenti melodici, scanditi e poi rotti con mtheley di armonie che richiamano i classici del jazz non ultimo Chick Corea. Jazz e copla (canto popolare spagnolo che ha trovato la sua più vivida interpretazione e riproduzione in America latina) in una fusion senza momenti di pausa. Martirio, coniuga, ricuce appella in un canto intenso pieno di pathos e poesia, riconduce la malinconia piena di passione struggente di motivi spagnoleggianti nell’alchimia contemporanea di impressioni e improvvisazioni jazz. Un' interpretazione quella di Martirio a tutto tondo che non si nega alla teatralità e così è capace di diventare anche ballerina di flamenco dagli abiti dai colori giallo-arancio-rosso. Martirio declama pensieri che accompagnano l’esibizione, spiega ciò che canta le storie d’amore sfortunate e malinconiche. E canta anche Vinicius de Moraes, Mara Valdes, Bola de Nieve. Lo spettacolo lo chiude con, un omaggio “O sole mio” e un flamenco sull’aria di “Maria Madalena”.

Alessandra Casali, al Teatro dell'Acquario, inscena un turbinio d'ilarità.

04/04 Divertente e di successo questo "Sposami! Spettacolo comico teatralcircense" di e con Alessandra Casali. Spettacolo inserito nella rassegna Famiglie a Teatro, ha saputo "contaminare" gli stili propri del circo, con quelli del teatro e se si vuole della danza. Con tanta, tanta ironia e autoironia. Azzeccatissimo anche l'uso di un linguaggio fatto di un melting, che assomma i canoni fissi dei francesismi e gl'inglesismi alla page nel mondo di certi artisti ( i maestri di danza, ad esempio). Un linguaggio coniugato con ablazioni vocali glottosimpatiche che abbina all'eterna e internazionale gestualità dei mimi. Lisa Lamis è la nostra protagonista che, come caratteristica principale ha che scoppia energia da ogni poro della sua pelle. Aspetta l'innamorato suo, l'immaginato e immaginario, Richard. Ha pronto il l'abito (un tipo tait d'accatto) da sposo e il suo velo di un rosso confetta da laurea. E nell'attesa, nelle vane invocazioni sincopate e parlate aggrovigliate, tanto da far venire in mente l'esprimersi de La Linea di Osvaldo Cavàndoli (l'omino della pubblicità Lagostina), si dipana lo spettacolo. Sul palcoscenico si avvicendano ogni sorta di clowneria e fa compagnia a Lisa, un simpatico personaggio, Manù, l’immaginaria compagna che si fa appariscente nei movimenti della mano destra. Lisa mette le scarpette a punta della danza e il tutù. Si esibisce in Attitude, Balancé e sulle punte. Poi si ritorna al circo. Volano all’aria le palle che volteggiano prima a tre poi a cinque. Richard intanto, pur costantemente invocato, non viene. E Lisa sale sulla grande palla per la gioia di tutti i bambini. E ancora il monociclo. Qui improvvisa, la Casali, coinvolgendo due giovanotti del pubblico che l’aiutano a salire sull’attrezzo. E’ brava e divertono molto le sue gag con i due malcapitati che più di una volta mette sotto. Alla fine, lascia stare Richard e sposa Massimo, uno dei due ragazzi che l’hanno aiutata. Grandi applausi ed evviva generali.

Partecipata interpretazione della casa di pietra di Ziccarelli al Rendano

02/04 (Mogo) “La Casa di Pietra” di Vincenzo Ziccarelli, ha debuttato venerdì sera al Rendano, in un clima reso estremamente contrito dalla preoccupazione generale per le condizioni in cui versa, irreversibilmente, il Pontefice. Alla fine dello spettacolo lo stesso Gabriele Ferzetti pronuncia parole sentite di dolore e cordoglio che interpretano lo spirito comune di tutto il pubblico (in verità parcamente presente) in sala.
La messinscena del drammaturgo cosentino, a cui ha dato anima e voce un ispirato Gabriele Ferzetti, si contraddistingue per un doloroso interrogarsi sul senso della vita. Tre generazioni messe a confronto. La cultura contadina del nonno Giovanni, quella industrialista del figlio Francesco e quella, diciamo, post moderna del nipote Valeriano.
E con un velo di nostalgia Ziccarelli parteggia per il primo a cui non foss’altro riconosce una sanguignità o autenticità che gli altri due non hanno. Ma Giovanni è un perdente, senza scampo, lui ha lottato per un mondo più giusto e migliore, libero dalla fame e dalla costrizione di un lavoro servile. Ha buttato alle ortiche, però, la sua nuova coscienza, quando ha cercato il riscatto sociale nel rendere istruito il figlio. Francesco nell’istruzionismo di massa, è sì salito di posizione sociale, ma ha perso ogni legame con “la concretezza delle cose”, disconoscendo i valori del padre. Nei fatti si è solo consegnata la generazione dei figli a lor Signori. “ Abbiamo lottato per mandare i nostri figli ai piani superiori dove stavano i professionisti, senza accorgerci che questi invece se ne andavano nei sottoscala”. Una visione decisamente protopasoliniana. Il vecchio Giovanni – a cui Ziccarelli rende i panni propri dell’intellettuale incanutito, che quelli propri del saggio contadino – butta in faccia al figlio null'altro che il proprio fallimento. Del resto il figlio ha ormai irrimediabilmente assunto l’idea che la civiltà sia sinonimo di industrialismo o modernismo e che il resto sia solo incultura. Non ha occhi per poter vedere. Non riesce, così, a capire il padre che rifiuta la “civiltà” del consumo e non vuole scendere in città; non riesce a capire il figlio che la nega e l’incarna dandosi alle droghe. Giovanni drammaticamente lo sa e neanche tenta più di “redimerlo” sarebbe solo livore e fiato sprecato. Allora ecco il tentativo di avviare un discorso col nipote Valeriano. In questo dimostrando un vitalismo assoluto. Ma in verità la parte che segue all’uscita di scena di Francesco e l’incontro con Valeriano è, a mio parere, la parte meno decisiva del dramma. Il dialogo fra i due non gira, al di là delle buone intenzioni di Giovanni nel convincere Valeriano che la Vita E’ Bella. L’unica cosa che può davvero fare è quella di regalargli il suo passato, la saggezza di qualche aneddoto, la bella metafora sul popolo bue. Purtroppo la realtà è così complessa e forse compromessa che Giovanni non avrebbe che dire al nipote. E si va avanti in modo farraginoso balenando su luoghi comuni e topoi. Valeriano cade nella delusione d’amore, il nonno lo sprona a vivere contro la droga-morte e gli racconta, la sua ribellione alla dura vita dei campi, l’emigrazione, la solidarietà. Troppo semplice la conversione del povero Valeriano che trova la sua nuova guida. Ma a questo punto Ziccarelli, capisce che l’happyand sarebbe del tutto fuori luogo e Giovanni lascia la scena della vita in punta di piedi senza scena madre. Che non c’è più e forse mai più. Nel senso che viviamo in un mondo dove l’atto nobile, epico, valoroso che un tempo creava coscienza e fatti concreti, oggi può esistere solo come succedaneo mediatico e da reality. E qui finisce l’opera di Ziccarelli, perché veramente poco lascia il dialogo finale fra Valeriano e Luciana la ragazza figlia del fattore vicino di casa di Giovanni. Buoni sentimenti e voglia di vivere a senza degna giustificazione se non la Speranza. Ma, da come è impostato il dramma, risarebbe bisogno di ragionamento e non di santa Speranza. Infondo Ziccarelli non riesce (non vuole ?) scrollarsi dalle spalle quel certononsoche positivista che pur pare voglia inizialmente mettere alla gogna.

Questa sera all’Acquario “Sposami” di e con Alessandra Casali

02/04 Va in scena, oggi pomeriggio alle 18.00, al Teatro dell'Acquario: “Sposami!”. Spettacolo comico teatralcircense di e con Alessandra Casali. Ancora la rassegna Famiglie a Teatro, ci propone un divertentissimo spettacolo, che coniuga il circo al teatro alla danza. “Sposami! è un susseguirsi d’immagini colori visioni. Un insieme di quadri costruiti con comicità, ironia ed ironie in un vortice travolgente che mescola danza classica e giocoleria, numeri musicali e d'equilibrismo, acrobatica e mimo”. In scena l’unica protagonista e artefice è Lisa Lamis. Una clown a teatro, impegnata in un monologo che la rende “creatura animata da una particolare energia e da un personalissimo linguaggio fatto non di parole ma di suoni, curiosa, illusa ma non ingenua, in scena per usare le sue diverse capacità e metterle al servizio di un divertimento ed un pensiero collettivo. Lisa propone una sua visione del mondo, a volte semplice leggera, a volte pungente, cercando di conquistarsi uno spazio di libertà. Sempre con lei in scena un vestito da sposa e Manu', alter ego di Lisa, un personaggio che nasce e muore nel tempo del racconto dalla sua mano, e che è la sua mano; saranno le loro relazioni a scandire, gestire e provocare in maniera imprevedibile ed esilarante il ritmo degli eventi. E alla fine a ricordare a Lisa qual è il suo posto”. Il tecnico luci e audio è, G.Grasso. I costumi sono di, Giovanna Manunta. Replica domani pomeriggio sempre alle ore 18.

Questa sera al Rendano la “Casa di Pietra di Ziccarelli

01/04 (Mogo) Gabriele Ferzetti porta al Rendano “La Casa Di Pietra” di Vincenzo Ziccarelli. Debutta in città, stasera, ore 20.30, l'ultimo lavoro del drammaturgo cosentino. “Alla vigilia dei suoi novant’anni Giovanni , che vive in una vecchia casa di campagna, riceve la visita inaspettata del ragionier Francesco, suo figlio” Questi lo vorrebbe portare in città per festeggiargli il compleanno. La storia è quella dell’incontro tra un padre contadino e il figlio, scappato dalla campagna anni prima. Si confrontano così due culture, “ quella contadina, che resiste agli assalti del cemento armato e della confusa modernità, e quella cittadina: ricca, ma devastata dal consumismo e dal benessere senza scopo”. Sempre il ragioniere rifiuta di portare la moglie alla Casa di Pietra che vive come luogo d’arretratezza e “incivile”. Due generazioni e due culture a confronto. Intanto Valeriano, non visto assiste allo scontro fra padre e nonno. A lui non sfugge “il messaggio di sofferenza che nasce dalle parole del nonno: una sofferenza dura, discreta, dignitosa da cui trapela tuttavia il senso di solidarietà che permeava la civiltà contadina, a cui il mondo attuale, con tutte le sue vittorie, non ha saputo fornire una valida alternativa”. Il vecchio ed il nipote, finiscono per attrarsi inesorabilmente. “Lo sfiduciato studente universitario fuori corso afflitto dalla tossicomania, grazie al nonno, ritrova la voglia di vivere. E nel mentre affiora questo inaspettato avvenimento, si mette in moto l’ineluttabile gioco crudele degli “arrivi e partenze”. Difatti il nonno, “non visto”, rende l’anima a Dio”. Gli altri interpreti di questo allestimento, prodotto dal Teatro Cultura Produzioni, sono: Federico Grassi, Marco Alberghini e Anna Ferzetti, figlia di Gabriele. Le repliche domani allo stesso orario e domenica in pomeridiana con inizio alle 18.00. Mentre lunedì prossimo alle ore 18.30, la Fondazione Carical offre lo spettacolo a studenti e giovani.

Il 5 aprile lo spettacolo di Mana Chuma “Di terra e di sangue” al teatro Italia

31/05 Martedì 5 aprile alle 21 presso il Cine Teatro Italia si terrà lo spettacolo del Mana Chuma teatro di Reggio Calabria “Di terra e di sangue” di Massimo Barilla e Salvatore Arena, con Salvatore Arena; la regia è di Maria Maglietta. Lo spettacolo è stato organizzato dalla Camera del Lavoro di Cosenza nell’ambito del suo impegno di recupero della memoria e di celebrazione del centenario della nascita della CGIL. La scelta del Mana Chuma è anche un segno segno di una attenzione verso “i lavori” artistici e culturali e quelle tante professionalità che si sono formate e vivono in Calabria, nella speranza che possano affermarsi . La trama: All’alba del 16 Maggio del ’55, Salvatore Carnevale, giovane e irriducibile sindacalista, viene brutalmente assassinato sul sentiero che conduce alla cava di pietra, nel comune di Sciara, Palermo. Nell’arsura dell’aria, nelle pieghe della terra spaccata dal sole, nella mancanza di acqua e di un domani, saltano dagli alberi, dalle spighe e sono parole, sono grida di un bisogno antico e arcaico, che ritornano sempre. Come giro di mulo attorno a macina di pietra. La terra, chi lavora, se la porta dentro. Agli angoli degli occhi, sotto le unghie, annidata nelle narici e nei polmoni. E se occorresse la potrebbe assaggiare e subito riconoscerla dal sapore, dall’odore. Dire persino da dove viene, raccontarne la storia. Lo spettacolo è questo, un canto a più voci, interpretate da un solo attore-aedo. Il paesaggio scenico è una luce accecante, un sole siciliano che taglia nette le ombre e lascia le figure nitide come statue riportate alla luce dei monti antichi.
Nata a Reggio Calabria nella seconda metà degli anni novanta, Mana Chuma sceglie fin dal principio di confrontarsi soprattutto con l’identità culturale e storica del territorio meridionale. “Terribìlio di mare – Suggestioni teatrali da Horcynus Orca di Stefano D’Arrigo”(2001), “Il mondo offeso”(2002) – da Conversazione in Sicilia, “Histiria da surdatu”(2003) di Massimo Barilla (coproduzione Mana Chuma – Casa degli Alfieri – Astiteatro 25), “Spine”(2003) di Massimo Barilla e Salvatore Arena, finalista al Premio Ustica per il Teatro ’03, i lavori più recenti di un cammino di ricerca che si propone di creare spazi per l’incontro tra idee, artisti, esperienze e generazioni teatrali diverse.

Presentata la seconda edizione di IndipendenteMente teatro

31/03 È stata presentata questa mattina nel Salone di rappresentanza di Palazzo dei Bruzi la seconda edizione del festival IndipendenteMente Teatro organizzato dal Teatro della Ginestra di Cosenza. Alla conferenza stampa, moderata dal giornalista Alessandro Chidichimo, hanno partecipato il Sindaco di Cosenza, Eva Catizone, il Vice Presidente della Provincia Salvatore Perugini, il Presidente dei corsi di laurea in Scienze della Comunicazione e della Conoscenza e del Dams Daniele Gambarara.
“Questo è un altro giorno particolarmente significativo per le politiche culturali in città – ha detto il Sindaco nel suo intervento – mentre stanno per arrivare nuove statue da New York, il Principe Ruffo sta organizzando l’allestimento della mostra sul collezionismo dei Ruffo, qui inauguriamo la seconda edizione di IndipendenteMente teatro. Noi siamo da sempre convinti che lo sviluppo della nostra città sia legato indissolubilmente alle politiche culturali. Così come siamo convinti che accanto ad iniziative di carattere nazionale ci sia bisogno di attenzione anche verso ciò che riescono a produrre le risorse locali. In questo senso siamo stati lieti di partecipare al festival. Iniziative come questa, portata avanti da realtà artistiche del territorio, consentono al nostro teatro di avere momenti qualificativi e contribuiscono a fare di Cosenza un luogo dove le compagnie e gli artisti possono trovare cittadinanza piena”.
“Gli investimenti oggi non sono solo di carattere materiale ma anche immateriale – aveva esordito il Vice Presidente dell’Amministrazione Provinciale, Salvatore Perugini, all’inizio della conferenza stampa – la cultura e i giovani costituiscono una grandissima risorsa che abbiamo il dovere di valorizzare. Il nostro obiettivo è quello di costruire veri e propri distretti culturali e stiamo già lavorando in questo senso”.
“Dovremmo pensare ad una convenzione quadro tra le istituzioni – commenta il prof. Daniele Gambarara, Presidente dei corsi di laurea in Scienze della Comunicazione e della Conoscenza e in DAMS dell’Unical – e avremo bisogno anche della Regione e degli altri comuni, nella prospettiva di costruire un programma che tenga conto delle realtà presenti e della utilità di un calendario in cui in alcuni momenti dell’anno vengano scelte solo alcune iniziative, evitando manifestazioni concomitanti e rivolte allo stesso pubblico. Se innaffieremo il nostro giardino passando poi il rastrello con continuità otterremo ottimi frutti”.
Dante De Rose, direttore artistico del festival, ha infine illustrato la rassegna teatrale del 2005. “Quest’anno la scelta degli spettacoli ha privilegiato due direzioni poetiche precise, una mirata a percorrere le tracce di un antieroe moderno, l’altra incentrata sull’universo femminile e la condizione delle donne. Due forti visioni del mondo che si completano e si sostengono”.
La rassegna inizierà martedì 5 aprile con “Di terra e di sangue” della compagnia Mana Chuma Teatro di Reggio Calabria (per questo spettacolo ci sarà il patrocinio della Cgil di Cosenza); si proseguirà mercoledì 6 e giovedì 7 con Kitsch Hamlet di Scena Verticale, compagnia di Castrovillari fondata da Saverio La Ruina e Dario De Luca; Venerdì 8 aprile andrà in scena lo spettacolo “Nel segno di Paz” della compagnia Progetto Teatrale ZeRBe/Teatrovunque di Genova (incentrato su figure e storie tratte dai fumetti di Andrea Pazienza); Lunedì 11 aprile Marco Silani, attore teatrale e cinematografico di Cosenza, presenterà il monologo “L’ocitocico (a.v.d.)” costruito su un tesato di Luigi Vaccaro; Martedì 12 aprile sarà la volta di Nino Racco-Piccolo Teatro Umano di Bovalino (Rc) con “Donne nel mondo dei cantastorie. La storia della Baronessa di Carini”; mercoledì 13 “Psicosi della 4 e 48” di Sarah Kane e “Preludio” tratto dal Tito Andronico di Shakespeare, prodotto da Fattore K a cura di Cane (Roma); Giovedì 14 aprile andrà in scena “Lunae Vuci” di e con Grazia Bisurgi, Emilia Brandi, Teresa Bruno, Elisa Ianni Palarchio; l’ultimo spettacolo, prodotto dallo stesso Teatro della Ginestra, è previsto per venerdì 15 aprile e prevede due performance di danza: la prima ha per titolo “Curriculum, biografia in danza” di Dante De Rose, con Antonella Ciappetta; il secondo è “I prefer not to, a squid experience experiment”, un progetto di Ernesto Orrico, con Antonella Ciappetta e Luigi Chiarella.
Gli spettacoli di IndipendenteMente Teatro avranno inizio tutti alle ore 21,00 presso il Cinema Teatro Italia. Ma la parte prettamente teatrale non esaurisce il festival di Teatro della Ginestra che, quest’anno, inserisce nel programma anche due mostre ed una tavola rotonda.
Le mostre, che si svolgeranno dal 4 al 16 aprile nel foyer del Cinema Teatro Italia, sono: “Un anno di cattiveria, portfolio in forma di libro” di Bruno La Vergata, e la mostra fotografica “1995/2005 teatro in Calabria” di Raffaella Arena.
La tavola rotonda, invece, si svolgerà mercoledì 6 aprile alle ore 10,30 nella Sala Stampa dell’Aula Magna dell’Università della Calabria. Il tema è: “poetiche teatrali (non solo) in Calabria, discorsi liberi diretti”. Coordina Valentina Valentini. Sono previsti gli interventi di Vincenza Costantino, Fabrizio Deriu, Carlo Fanelli, Rocco Taliano Grasso; con la partecipazione di Antonello Intonante (Centro Rat), Massimo Barillà (Mana Chuma), Emilia Brandi, Massimo Costabile (Centro Rat), Dario De Luca (Scena Verticale), Dante De Rose (Teatro della Ginestra), Natale Filice (Porta Cenere), Saverio La Ruina (Scena verticale), Max Mazzotta (Libero teatro), Basilio Mugolino (eXperimenta), Manolo Muoio, Lindo Nudo (Teatro Rossosimona), Cataldo Perri, Nuccia Pugliese (La Barraca), Ernesto Orrico (Squid eXperience), Nino Racco (Piccolo Teatro Umano), Francesco Suriano (Teatri del Sud), Gaetano Tramontana (Spazio teatro), Dedalus.

Venerdì “La casa di pietra” di Vincenzo Ziccarelli al Rendano

30/03 Il prossimo venerdi', per il consueto appuntamento con la prosa del teatro Rendano, lo spettacolo ''La casa di pietra'' di Vincenzo Ziccarelli e' in visione gratuita per gli abbonati del Teatro. ''Per l' alto contenuto morale e sociale - riferisce una nota del teatro - la visione dell' opera sara' offerta, il prossimo lunedi', dalla Fondazione Carical agli studenti e ai giovani''. ''Con la superba interpretazione - prosegue la nota - di Gabriele Ferzetti e la regia di un altro calabrese come Tonino Pulci, questo lavoro ci regala un affresco sociale di grande attualita'. Dalla rappresentazione emerge un condensato di passioni, di solidarieta' e di vitalita' che si rivelano attraverso lo scontro tra generazioni lacerate negli anni dai mutamenti improvvisi e dalle incomprensioni, poi ricomposte, in un supremo atto d' amore. La vicenda del passaggio dalla 'dura' civilta' contadina all' eta' del consumismo e del benessere, si snodano in un dialogo serrato che vede lo scontro fra un nonno, un padre e un figlio che, attraverso drammi e sofferenze, danno spessore e continuita' al fragile e precario divenire della vita''.

Dal 5 aprile torna il Festival del teatro Indipendente

30/03 Sara' presentato domani la seconda edizione di ''Indipendentemente Teatro Festival 2005- Uno sguardo sul nuovo teatro del sud'' che si svolgera' a Cosenza dal 5 al 15 aprile. All' incontro parteciperanno il sindaco di Cosenza Eva Catione; l' assessore alla cultura e vicepresidente della Provincia di Cosenza, Salvatore Perugini; il presidente del Corso di laurea in Filosofie e Scienze della comunicazione e della conoscenza e del Dams dell' Universita' della Calabria, Daniele Gambarara e Dante de Rose, direttore artistico del festival. La rassegna, che e' patrocinata dal Comune, dalla Provincia e dall' Unical si svolgera' dal 5 al 15 aprile al cinema teatro Italia di Cosenza e ospitera' otto compagnie per nove spettacoli. ''Indipendentemente teatro - e' detto in un comunicato - si propone come punto di riferimento per dare la possibilita' agli artisti impegnati nel teatro di avere uno spazio libero da circuiti meramente commerciali e creare nuovi incontri per il pubblico. Anche per questo oltre alle proposte calabresi ci saranno due ospiti extraregionali''. ''Quest' anno - ha detto il direttore artistico De Rose - la scelta degli spettacoli, oltre che la ricerca della qualita', ha privilegiato due direzioni poetiche precise: una mirata a percorrere le tracce di un (anti) eroe moderno, l' altra incentrata sull' universo femminile e la condizione delle donne. Due forti visioni del mondo che in qualche modo si sostengono''. Alla fine di ogni spettacolo, riporta il comunicato, gli spettatori potranno incontrare gli artisti e discutere con loro dello spettacolo. L'organizzazione, inoltre, regalera' un libro che parla di teatro a uno spettatore estratto a sorte. All' interno del festival inoltre ci sara' spazio per una mostra fotografica dal titolo ''1995/2005 Dieci anni di teatro in Calabria'', di Raffaella Arena e un' installazione di arti figurative curata da Bruno Lavergata. Prevista anche, il 6 aprile, una tavola rotonda dal titolo ''Poetiche teatrali in Calabria''.

Giovedì presentazione del Kaulonia Taranta Festival

29/03 Il programma primavera-estate del Kaulonia taranta festival 2005 sara' presentato giovedi' prossimo, 31 marzo, nel Municipio di Caulonia nel corso di una conferenza stampa. L' iniziativa, promossa dall' Universita' delle Arti performative, in collaborazione con l' Associazione Proskenion e l' Arlesiana chorus ensemble e con il contributo della Provincia di Reggio, sara' presentata dal consulente scientifico del festival, Luigi Lombardi Satriani; dai direttori artistici, Eugenio Bennato e Carlo Frasca'; dall' assessore provinciale alla Cultura, Ornella Milella, e dai consiglieri provinciali Franco Muscolo e Attilio Tucci. ''Le attivita' del Kaulonia taranta festival 2005 - e' detto in una nota del Comune di Reggio - coniugano l'esibizione dei suonatori popolari, da sempre elemento base di una manifestazione che si radica profondamente nella cultura del territorio, ad una serie di iniziative didattiche e di ricerca, necessarie per approfondire lo studio su un tema dagli ampi risvolti storici, antropologici e simbolici''.

Giorgio Mastrota a Civita per le Vallje

28/03 Giorgio Mastrota ha partecipato a Civita al tradizionale appuntamento con le vallje, tipica danza della tradizione albanofona. Il presentatore televisivo e' originario di Civita. Il padre, infatti, era un ''bottaio'' e svolgeva la sua attivita' proprio nella cittadina arberesche. Il rito delle vallje consiste in una danza popolare messa in scena da uomini e donne vestiti in costume tradizionale che, formando una catena, per mezzo di fazzoletti e guidati da due giovani flamurtare, sfilano per le vie del paese, eseguendo canti epici, rapsodie tradizionali e canti augurali e di sdegno, per lo piu' improvvisati. La Pasqua arbereshe e' stata caratterizzata quest' anno da un altro appuntamento con la storia e la tradizione. Il seicentesimo anniversario della nascita dell'eroe albanese Skanderberg, per ricordare il quale si e' svolto un convegno al quale hanno preso parte, Demetrio Emmanuele, presidente del circolo di cultura Placco; Alban Krajia, scrittore e giornalista, e Emdond Cali, docente di lingua albanese all' Universita' di Napoli, mediatore linguistico-culturale e poeta.

I nuovi appuntamenti di Pegna: Pooh, Beppe Grillo, Cammariere, Mark Knopfler, Paolo Conte, Bublè, Cortes

26/03 Nell’uovo di Pasqua del grande spettacolo in Calabria tante sorprese per gli amanti non solo della buona musica ma, anche, per i sostenitori delle iniziative di solidarietà. Confermati ieri in conferenza stampa dal promoter Ruggero Pegna alcuni prestigiosi appuntamenti di “Fatti di Musica 2005”, la diciannovesima stagione di spettacoli abbinata all’ Airc, a favore della ricerca sul cancro. Un euro a biglietto viene destinato all’ Airc Calabria.
Ormai imminenti i quattro concerti calabresi dei POOH. Il celebre quartetto con il fortunatissimo tour teatrale “Ascolta 205” si fermerà l’ 11 e 12 aprile al Teatro Cilea di Reggio Calabria ed il 13 e 14 aprile al Teatro Rendano di Cosenza. I Pooh dedicheranno questi concerti al tema della ricerca emato-oncologica pediatrica. Stefano D’Orazio, testimonial dell’ associazione Gianmarco De Maria, che porta il nome di un bambino scomparso, visiterà la “Casa dei Cuccioli” di Cosenza, a cui sarà devoluto l’incasso della speciale campagna dei Pooh “Rock No War”.
Il 21 aprile unico mehashow in Calabria per l’esilarante, irresistibile BEPPE GRILLO. Il ciclone di risate si abbatterà sul Palapentimele di Reggio, dove il comico genovese arriverà con il nuovo spettacolo ”BeppeGrillo.it”.
L’ 8 maggio gran ritorno nella sua Crotone per SERGIO CAMMARIERE che terrà, per volontà della Provincia, un concerto in Piazza Pitagora ad ingresso libero, al quale si prevede la partecipazione di oltre trentamila persone.
Intanto cresce l’attesa tra i tanti appassionati della grande musica internazionale per l’arrivo di MARK KNOPFLER con la sua mitica band, Dire Straits. In pratica, eccetto un musicista, tutta la storica formazione che ha regalato pagine di successi mondiali, da “Money for nothing” a “Romeo and Juliet”, passando per “Sailing to Philadelphia”, “Walk of Life”, “Sultans of Swing”. Non mancheranno i brani dell’ultimo album di Mark Knopfler, “Shangri-La”, in vetta alle classifiche di mezzo mondo, come l’hit single “Boom, like that”. Già tremila i biglietti venduti per l’appuntamento del 15 giugno al Palapentimele di Reggio, unica data al Sud. A giorni verrà reso noto il regolamento di un concorso che consentirà a tutti i possessori dei biglietti di partecipare all’estrazione di una storica chitarra del musicista scozzese. Il bando sarà pubblicato sui siti www.ticketone.it e www.ruggeropegna.it.
Nella conferenza stampa prepasquale Pegna ha anche confermato il ritorno in Calabria di PAOLO CONTE nella prima decade di ottobre: “Probabilmente i suoi concerti saranno inseriti in una stagione teatrale ufficiale. Per tale ragione i dettagli saranno resi noti prossimamente dai responsabili dei teatri interessati agli eventi. Mi sto adoperando per fare arrivare in Calabria anche la mostra di pittura dell’eclettico Maestro.” In conclusione Pegna conferma di aver chiuso le trattative per gli spettacoli estivi di Michael Bublè, Joaquin Cortes e di una stella internazionale di cui non è stato svelato il nome, definita “regina della musica mondiale”. Per chi ama la grande musica dal vivo non potevano arrivare migliori auguri!

Riepilogo appuntamenti (fino al 15 giugno):
POOH 11 e 12 aprile Teatro Cilea di Reggio Calabria
13 e 14 aprile Teatro Rendano di Cosenza

BEPPE GRILLO 21 aprile Palapentimele di Reggio Calabria

SERGIO CAMMARIERE 8 maggio Piazza Pitagora di Crotone - ingresso libero

MARK KNOPFLER 15 giugno Palapentimele di Reggio Calabria - unico al Sud

Danilo Rea e Roberto Gatto in concerto a Castrovillari

25/03 Il duo formato da Danilo Rea al pianoforte e Roberto Gatto alla batteria si esibira' sabato sera a Castrovillari nell' ambito della stagione promossa dall' Associazione culturale ''Novecento''. Insieme dal 1988, i due artisti proporranno un repertorio arricchito dalle improvvisazioni, dal jazz classico al pop, che rappresentano da sempre il loro marchio distintivo.

Musica punk nella notte di Pasqua a Cosenza

24/03 Due grandi ritorni nella notte di Pasqua. Nerds In Acid ed ex Kina (oggi “Frontiera”) in concerto nel centro sociale autogestito Gramna di contrada Caricchio, un luogo che li ha visti protagonisti più volte negli anni novanta. Le storiche band saranno di scena domenica 27 marzo a partire dalle ore 22. I cosentini N.I.A. punx, pionieri in Calabria nel loro genere, negli ultimi anni si sono esibiti raramente, richiamando sempre un variegato pubblico formato sia da nostalgici sia da giovanissimi. I Frontiera nascono dalle ceneri del mitico gruppo Hardcore valdostano, fondato da Sergio Milani.

Lo spettacolo di Cauteruccio e Voltarelli all’Acquario.

24/03 (Mogo) Va dritto dritto allo stomaco Cauteruccio con "Ico No Clast? A punk twist on Hamlet", il suo ultimo lavoro presentato al Teatro dell'Acquario. Sul testo di Giampaolo Spinato, Fulvio Cauteruccio prova a rileggere il fenomeno Punk, forse per parlarci di nichilismo o della potenza creatrice e vitalistica di si schiera contro ogni forma di omologazione. Allora l'icone del Punk inglese Sid Vicious diventa emblema amletico dell' essere o non essere esistenziale. Cosicché viene trasfigurato Sid nello stesso Amlet in una dichiarazione drammaturgia, dove vivere è mostrarsi. Vivere diventa lo sbroglio dell’assioma Ars versus Moralia. Cosicché Cauteruccio prova a dare il suo contributo sulla rilettura sul fenomeno Punk, sul fascino maledetto che ancora esercita, almeno per quanti non si sono adagiati sull'onda del pensiero unico dominante. Fenomeno quello Punk nato a metà degli anni '70, da una generazione di giovani cronicamente negativa e nichilista (No Future, il suo slogan di ferro). Con Anarchy in the Uk dei Sex Pistol ( Le Pistole di Sex), si affermava un genere, una trasposizione musicale che stravolgeva i canoni del rock'n'roll, che dopo la crisi mortale della beat generation, era diventato solo territorio di caccia di discografici. Il Punk era essenzialmente una forma grettamente anti-musicale, trasgressiva e provocatoria, suonata da convalidati incompetenti, un’ evoluta sonorità scomoda e fuori dal coro; del tutto disarmonica, maniacale, sgradevolmente monocorde, degenerante e felicemente volgare. Ma assolutamente vitalistica, originale e quindi autenticamente e imprescindibilmente artistica. Di tutto quanto questo, "Ico No Clast? A punk twist on Hamlet", dà, per titoli, sul palcoscenico, compietà.
Cauteruccio, - come al solito mattatore che incarna il re Claudio, Malcolm McLaren e la regina madre- lavora su piani a lui ormai consoni, proiezioni video, musica e teatro. Ne viene fuori un canto che prende allo stomaco come dicevo, scevro da un effetto tutto unitario (effetto forse non voluto), che alterna grandi momenti lirico-drammatici legati all’afflato della dissolutezza amletica, a più semplici trovate sceniche. Uno spettacolo poco trasgressivo nonostante i vari tentativi (nudi, provocazioni sonore e intellettuali) che ha una sua forma poetica di teatralità con richiami a Carmelo Bene ( quasi imitato nella voce fuori campo); nella decostruzione delle forme del “male” come impossibilità di accettare la normalità conclamata e comune, nel “bene” conclamato del teatro. Da ciò non si sfugge.
Felice l’interpretazione di Peppe Voltarelli, nel ruolo di Orazio e Johnny Rotten, vestito da Elvis. Bravi i due giovani attori non professionisti: Daniela Viola nel ruolo di Ofelia/Nancy e Gianni Del Vecchio come Amleto/Sid. Del Vecchio è stato nella parte azzeccatissimo, grezzo e mai professionale incarnando l’icone di Sid Vicious, come Cauteruccio immaginava.

Successo di pubblico per il Requiem di W.A.Mozart.

23/03 Nella suggestiva cornice del Duomo, per l’occasione stracolmo in ogni ordine di posto, la Società dei Concerti ha offerto alla cittadinanza il concerto di Pasqua. Protagonisti la Polis Sinfonica Orchestra e il Coro del Teatro dell’Opera Romena di Craiova, diretti dalla maestro Antonella Barbarossa. Alla fine nonostante il contenuto entusiasmo per il luogo e il rispetto della liturgia propria della Settimana Santa, orchestra e coro hanno dovuto concedere il bis del Dies Irae. Una serata densa di suggestioni dove la magia della melodia si è unita alla sacralità del luogo. Un concerto che ha visto l’esecuzione integrale dei dodici pezzi che compongono il Requiem più popolare e importante esistente dove a turno si alternano orchestra e coro e solisti. La messa da Requiem è una composizione di una bellezza profonda e sfolgorante che non ha eguali nella storia della musica sacra. E che probabilmente non ha uguali punti di raffronto e spesso viene eseguita come banco di prova imprescindibile per saggiare la preparazione di ogni buon coro.
Tre i pezzi che all’interno di questo cofanetto preziosissimo rappresentano le perle assolute, “Dies irae”, il “Kyrie”, il “Confutatis”. Tre movimenti mossi da un afflato impetuoso ancorché importante, e che finiscono inevitabilmente per celebrare la grandiosità divina, la sua ira e la sua misericordia. Il concerto della Società dei Concerti patrocinato dall’Amministrazione comunale, ci ha consegnato un Requiem di bell’ equilibrio, con un coro tenuto a consonanza con l’orchestra formata da allievi ed ex allievi della Scuola Superiore di Musica e Politecnico internazionale “Scientia et Ars”, ambedue di Vibo Valentia. Brava, in quest’opera di cesura, il maestro Antonella Barbarossa, che ha tenuto il tempo a modo senza sviare in scatti e, così facendo, riuscendo ad armonizzare anche alcune parti dell’orchestra come gli ottoni che non sono parsi decisamente all’altezza. Una serata alla fine che ha visto molti visi soddisfatti e i complimenti di tutti ai protagonisti.

 

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