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Cronaca
Sgrena libera/Ucciso Calipari

 

La vedova Calipari si costituisce parte offesa nel procedimento aperto dalla Procura di Roma. La Sgrena dichiara: “Non sarò libera se non si saprà la verità”

03/06 Maria Rosa Villeco, vedova di Nicola Calipari, si e' costituita parte offesa nel procedimento avviato dalla procura di Roma, che ha aperto nelle scorse settimane un fascicolo sulla morte dell'agente del Sismi avvenuta a Baghdad il 4 marzo scorso. Lo ha reso noto il legale della signora Villeco, l'avvocato Franco Coppi, che ha assunto la tutela legale dei familiari del funzionario dei servizi di sicurezza ucciso dal fuoco 'amico' dei marines Usa durante il trasferimento della giornalista del Manifesto Giuliana Sgrena all'aeroporto della capitale irachena, dopo la sua liberazione. Calipari era a bordo della Toyota Corolla crivellata di proiettili ad un check point sulla Irish Route. L'auto e' sottoposta ad accertamenti balistici dai consulenti nominati dai pm Franco Ionta, Pietro Saviotti ed Erminio Amelio

La sgrena dichiara: “Non sarò libera se non si saprà la verità”

03/06 "Non mi sentiro' libera finche' ci saranno persone in ostaggio e finche' non si sapra' uno straccio di verita' sulla notte in cui mori' Calipari". Cosi' l'inviata del Manifesto, Giuliana Sgrena, rimasta lo scorso inverno per un mese in mano ai rapitori in Iraq torna a ribadire la necessita' di fare chiarezza sulla morte del funzionario del Sismi Nicola Calipari, a cui deve la sua liberazione. "Bisogna mobilitarsi perche' la verita' esca - ha detto la giornalista nel corso di un convegno in Campidoglio sulle inviate di guerra - non possiamo aver celebrato Calipari come un eroe e poi il giorno dopo dimenticarlo come se fosse morto per cause naturali". Giuliana Sgrena afferma di aver fiducia nella magistratura: "Non mi faccio illusioni, tutta la verita' non verra' mai fuori, ma gia' dall'esame della macchina i periti hanno visto che sono stati almeno in due a sparare e non uno solo come affermato dagli americani. Spero che qualcosa si venga a sapere, mi ha gia' sorpreso il fatto che i delegati italiani della Commissione Italia-Usa non abbiano accettato la versione americana e sia stata stilata una relazione molto diversa". Per Giuliana Sgrena, pero', "il governo non ha tratto le conseguenze che doveva trarre, perche' se lo avesse fatto la conseguenza logica sarebbe stata il ritiro delle truppe. Gli Stati Uniti ammettono di essere in guerra, l'Italia dice di aver mandato una missione militare di pace. C'e' un'evidente contraddizione".

In America la gente non sa nulla degli ostaggi italiani

03/06 ''In America la gente non sa nulla degli ostaggi italiani'': interpellata sul caso Sgrena-Calipari ha risposto cosi' Amy Goodman, giornalista statunitense del programma 'Democracy Now!' (Radio Pacifica) e autrice del libro 'Scacco al potere' presentato al Premio Ilaria Alpi, che ha diffuso una nota. Una metafora per dire che sicuramente li' non e' un argomento tematizzato sui media, anzi, la giornalista americana ha parlato di ''lacune'' dell' informazione statunitense sull' Iraq: ''I giornalisti - ha detto - devono decidere se essere uno scudo o una spada nei confronti del potere. I media sono oggi l'istituzione piu' potente del mondo - ha aggiunto - dobbiamo solo liberarli dal bavaglio messo loro dal Pentagono''. La giornalista lo ha detto, prosegue la nota, parlando della possibilita' di produrre un'informazione in favore della pace e dei diritti umani anche in un contesto di guerra, al seminario 'Riflettori sulla guerra per accendere la pace' promosso in collaborazione con la Tavola della Pace. ''In Iraq - ha aggiunto - i giornalisti 'embedded' hanno potuto seguire le truppe, mentre e' stato impossibile mostrare dagli ospedali le piu' tragiche ripercussioni della guerra. Non si vedono soldati morti, donne ferite, non si parla del numero delle vittime civili irachene. La Cnn - ha proseguito - dice di non voler mostrare immagini di 'cattivo gusto', per me invece e' la guerra con le sue vittime ad esserlo''. Della tendenza a schierarsi durante i conflitti ha parlato anche la regista indipendente egiziana Jehane Noujaim, autrice di 'Control Room' sul lavoro dei giornalisti di 'Al Jazeera' nei territori arabi: ''I media americani - ha rilevato - dicono che la diffusione di certe immagini puo' fomentare l'odio tra i popoli, ma in fondo l'odio e' la realta' della guerra''.

Il comune di Arnasco (in Liguria) dedica una paizza a Nicola Calipari

03/06 Il comune di Arnasco dedica una piazza a Nicola Calipari, il funzionario del Sismi ucciso nella sparatoria dopo la liberazione della giornalista Giuliana Sgrena lo scorso 4 marzo all’aeroporto di Baghdad. "E’ tra i costruttori di pace che ha donato la sua vita per salvarne un’altra. Sono onorato di partecipare all’inaugurazione di largo Calipari a nome di tutto il consiglio regionale", ha dichiarato il presidente del consesso regionale della Liguria Giacomo Ronzitti che portera' domani il saluto dell’assemblea ligure al comune di Arnasco.

 

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