Ex Presidente Scalfaro: “Gli
USA non si sono scusati, è grave”
06/05 ''Non ho elementi per dire se la vicenda Calipari sia o meno
chiusa. So, pero', che anche parte della maggioranza ha sostenuto
che Bush dovrebbe chiedere scusa. Il presidente del Consiglio Berlusconi
ha escluso che nelle condotte dei militari americani ci sia stato
dolo ed ha parlato di colpa e la colpa e' sufficiente perche' si chieda
scusa. Le scuse, pero', non sono arrivate e questo e' un fatto grave''.Lo
ha detto l' ex Presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro, a
margine del XV congresso nazionale di Magistratura Democratica, a
Palermo. ''Per la tragedia del Cermis - ha aggiunto - gli americani
pagarono i danni ma questo caso e' molto diverso: in Iraq c' e' la
guerra''. Scalfaro ha ricordato il dissenso da lui espresso sulla
partecipazione dell' Italia alla guerra in Iraq. ''Posso io aderire
ad un'azione bellica ingiusta - ha spiegato - che (sostenendo una
nuova filosofia che e' quella di anticipare l'avversario con la guerra
preventiva) va contro il diritto internazionale e l' etica umana?
Posso sostenere che mando in missione umanitaria i miei soldati mentre
c'e' una guerra in corso?''. ''Rimango ostinato nel sostenere che
la politica dell' Italia - ha continuato - deve essere di amicizia
con gli Usa ma il nostro Paese deve sapere discernere. L' amicizia
non consente di dire 'siccome l' amico fa cosi' va bene anche per
me'. L' amicizia impone di dire: 'poiche' sono un tuo alleato fedele
ti devo dire che non possiamo seguirti su questa strada che e' sbagliata
sul piano etico'''.''Quando stringo alleanze - ha detto Scalfaro -
devo tener conto di quale trattamento giuridico il mio alleato applica
ai suoi uomini. Gli Stati Uniti non accettano di fare processare i
propri militari da autorita' giudiziarie straniere. Questo lo sapevamo:
ce lo aveva insegnato la vicenda del Cermis,dove giovani, nel tempo
libero dal servizio, hanno fatto un gioco che e' costato la vita a
venti persone''.
Sgrena “Se Berlusconi fosse
coerente ritirerebbe le truppe”
06/05 ''Se Berlusconi fosse coerente con la relazione dovrebbe ritirare
le truppe''. Lo ha sostenuto oggi Giuliana Sgrena nel corso di un'intervista
concessa a Paolo Mondani per Reporter andata in onda venerdì
sera alle 19 su EcoRadio. L'intervista raccoglie i commenti della
giornalista sull' inchiesta sull' omicidio Calipari e la relazione
alle Camere di Silvio Berlusconi. ''Ho poca speranza che la magistratura
italiana riesca a fare qualcosa - ha dichiarato la Sgrena - perche'
gli ostacoli frapposti dagli Usa alla ricerca della verita' sono cosi'
forti che impedivano qualsiasi ricerca seria: la mia testimonianza
e' stata completamente ignorata dagli americani anche se ho fatto
due deposizioni. L' obiettivo della commissione e' solo garantire
l'impunita' dei militari americani''. Giuliana Sgrena ha anche criticato
il discorso di Berlusconi alle Camere.
Questo il documento italiano
(in formato pdf)
Questo il documento americano
con gli omissis (in formato pdf)
Questo il documento americano
senza le censure (in formato word)
Riparava condizionatori l’uomo
che ha sparato a Calipari
06/05 Ha 35 anni e nella vita civile riparava condizionatori d'aria
il mitragliere che la sera 4 marzo ha aperto il fuoco al posto di
blocco 541 della Irish Route contro la Toyota Corolla che, con Andrea
Carpani al volante, portava Nicola Calipari e Giuliana Sgrena verso
l'aeroporto di Baghdad. Mario Lozano, il soldato scelto che ha sparato,
e' un newyorkese ispanico del Bronx. E' divorziato e ha due figlie,
di 12 e 15 anni. Di lui finora si sapeva pochissimo, ma oggi il quotidiano
'Newsday', che piu' di ogni altro a New York ha seguito la vicenda
Calipari, ha aperto alcuni squarci: come molti commilitoni del Primo
Battaglione, 69esimo fanteria, anche Lozano era tornato a casa in
licenza per due settimane alla fine di aprile. ''Ci aveva fatto vedere
foto che aveva scattato nella campagna irachena, foto di bambini.
Ha parlato del ruolo avuto dala sua unita' nella sparatoria? Non ricordo'',
ha detto a 'Newsday' Connie Gutierrez, la sorella dell'ex moglie del
soldato. Lozano e l'ex moglie Carolyn hanno avuto due figlie, che
oggi hanno 12 e 15 anni. ''Lui parla di loro come l'unica cosa che
lo aiuta a andare avanti in Iraq'', ha detto l'ex cognata. ''Resiste
come e' possibile. Ha due figlie e vuole tornare a casa per loro,
ma deve servire il paese'', ha aggiunto la donna: ''Per come vede
le cose, da quando e' arrivato la situazione e' migliorata appena
un poco, ma resta ancora molto pericolosa''. Lozano non e' il primo
soldato che si e' trovato di fronte alla drammatica decisione se aprire
il fuoco di fronte a una possibile minaccia. Secondo il rapporto italiano
il mitragliere ''si e' sentito minacciato ed ha detto di aver pensato
alle figlie nel mentre contava freneticamente i secondi, osservava
lo spazio percorso dalla vettura, svolgeva le operazioni matematiche
necessarie a calcolare la velocita' del veicolo che si avvicinava
inesorabile e urlava a squarciagola''. Sette secondi, durante i quali
il funzionario del Sismi Calipari e' rimasto ucciso, Sgrena ferita
dopo esser stata appena liberata, e che hanno creato un incidente
internazionale tra Italia e Stati Uniti. Sempre secondo il rapporto
italiano dopo la sparatoria il sergente Michael Brown, un altro newyorchese
e un ufficiale della polizia di New York, disse a Lozano di sedersi
al volante dell'Humvee: Brown, che aveva visto l'inseparabile amico,
testimone alle nozze e compagno d'armi nel 69esimo Chris Engeldrum
massacrato pochi mesi fa a Baghdad da un'esplosione, non voleva che
il mitragliere vedesse che cosa aveva fatto.
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