Rapporto trasparente omissis virtuali,
gli USA indagano
01/04 Sono molti gli interrogativi che si sono posti tutte le persone
che ieri sera, scaricata la versione pdf dal sito della Multi National
Force, firmata da tal Richard Thelin e impacchettata dal Word con
un Adobe PDF Maker 6.0, hanno visto che il file non era protetto ed
alla prima prova di un copia e incolla hanno rilevato subito la trasparenza
del documento censurato per modo di dire. La paura di avere qualcosa
che scotta per le mani è stata la prima reazione di chiunque
già sabato sera si leggeva tranquillamente l’intero documento
(diffuso senza protezione di sorta, lo ribadiamo) e che non sapeva
che pesci prendere. Tutti hanno aspettato il primo passo che puntualmente
è arrivato domenica verso mezzogiorno da un tranquillissimo
blogger della rete che ha dato la notizia. Ma la cosa che sorprende,
e fa sopratutto riflettere, come mai un documento così delicato
sia stato messo in rete con questa leggerezza. Probabilmente qualcuno
voleva che il documento venisse comunque letto. Una sorta di autorizzazione,
una scusa virtuale, una scappatoia per dire come il pasticcio ci sia
e sia bello ed evidente. Da entarmbe le parti. Troppe cose continuano
a non quadrare in questa faccenda. E toppo evidenti sono le marchiane
coperture che si vogliono dare ad un’azione di guerra che è
diventata un vero e proprio omicidio. Ma il rapporto italiano ancora
non è stato pubblicato ufficialmente e quello americano evidenzia
come l’improvvisazione non alberghi soltanto in Italia ma sta
in seno a coloro che in molti credevano indefettibili. Comandi che
non vengono passati, uno stato d’allerta per il passaggio di
Negroponte che non viene rimosso, e tanta, tanta, tantissima improvvisazione
che fa sembrare questa guerra ancora più ridicola e costruita
a tavolino solo per biechi interessi. In mezzo ci sta la vita di un
uomo, Nicola Calipari, morto per salvare la vita alla Sgrena. Fa ancora
più rabbia rileggere i particolari che i militari tentano inutilmente
di nascondere. Ma l’Italia è schierata al fianco degli
Stati Uniti e nel bene e nel male, non può far altro che sopportare
in silenzio, o quasi. Non ci sono altre indicazioni o risposte da
dare. Al di la di ogni polemica, è chiaro ogni ora che passa,
che questa guerra è inutile e non va più sostenuta.
Speriamo che questa volta lo capiscano tutti coloro che hanno il potere
di dire basta a questa inutile carneficina di vite umane.
Questo il documento originale
con gli omissis (in formato pdf)
Questo il documento integrale
senza le censure (in formato word)
Levato il link al documento ufficiale
incriminato
Sul sito della Multi-National force Iraq, il comando a guida Usa
che ieri ha pubblicato il rapporto americano sulla morte di Nicola
Calipari, non e' piu' possibile scaricare la relazione. Il testo era
pieno di omissis, ma con una semplice procedura informatica e' possibile
leggere anche le parti nascoste. Basta un normale copia incolla in
un qualunque editor di testo. Nel sito della Mnf-Iraq si puo' accedere
al comunicato che sintetizza il contenuto del rapporto, ma risulta
al momento impossibile accedere al testo integrale allegato della
relazione.
I Militari americani indagano sull’accaduto
I militari americani stanno indagando su quanto accaduto al rapporto
dell'inchiesta sull'uccisione di Nicola Calipari, che, pubblicato
sabato con numerosi omissis sul sito delle forza multinazionale in
Iraq, s'e' poi rivelato accessibile nella sua versione integrale,
si ignora se per una disfunzione tecnologica o per un errore nell'immissione
in rete. Sul sito del Comando Centrale degli Stati Uniti a Tampa,
come su quello della forza multinazionale, e' disponibile il comunicato
che annuncia la pubblicazione del rapporto e ne sintetizza le conclusioni,
ma non il documento integrale, che, sabato, non risultava raggiungibile
ne' dal sito del Pentagono ne' da quello del Comando Centrale. Che
i militari americani stiano cercando di stabilire che cosa sia accaduto
si ricava da indicazioni fornite, in queste ore, a media americani,
mentre domande in merito rivolte al Pentagono da giornalisti italiani
sono rimaste, finora, senza risposta.
La Sgrena non commenta
Giuliana Sgrena preferisce non commentare i contenuti del rapporto
americano sull'uccisione di Nicola Calipari, dopo che sono saltati
gli 'omissis' del testo ed e' emersa, fra l'altro, l'identita' del
soldato che ha fatto fuoco contro il funzionario del Sismi che il
4 marzo stava accompagnando in Italia la giornalista del Manifesto.
Prima di rilasciare qualsiasi dichiarazione, Sgrena "aspetta
di conoscere la versione dei commissari italiani (che verra' pubblicata
domani alle 18, ndr) nonche' la perizia sulla macchina" su cui
viaggiava con gli agenti dei servizi attesa anch'essa in settimana,
come ha riferito il compagno dell'inviata, Pier Scolari
Di Pietro: “Gravi responsabilità
del Governo Italiano”
''Ora che abbiamo potuto leggere per intero la ricostruzione dei
fatti di quanto accaduto il giorno della liberazione di Giuliana Sgrena,
non possiamo esimerci dal giudicare e condannare il pressappochismo,
la superficialita' e la voglia di strafare delle autorita' e del governo
militare''. Lo sostiene il leader dell'Italia dei Valori Antonio Di
Pietro. ''Per far partire il convoglio che riportava a casa la giornalista
italiana, in una ora, hanno organizzato l'operazione - rimprovera
Di Pietro - in condizioni impossibili rispetto alle normali procedure
che per cautela avrebbe dovuto prevedere ed adottare. Evidentemente
il desiderio di pubblicita' anzi tempo ha prevalso sulle ragioni di
sicurezza e cio' ha portato alla morte dell'incolpevole Nicola Calidari,
che ha solo dovuto eseguire ordini superiori, rischiando e rimettendoci
la vita. Di tutto cio' il governo Berlusconi e le autorita' militari
di comando devono chiedere scusa ai parenti della vittima''.
Fioroni (DL) “La versione
integrale aumenta le perplessità”
''Non e' la prima volta, e non sara' l'ultima, che un blog riesce
a dare una straordinaria prova di liberta' di informazione e di democrazia
e a farsi beffe di omissis e segreti di Stato''. Lo osserva il deputato
della Margherita Giuseppe Fioroni. E a proposito del rapporto Usa
sulla morte di Calipari, Fioroni rileva che ''a leggerlo integralmente
aumentano le perplessita' e i dubbi su come si sia arrivati all'esito
paradossale di avere due versioni e nessun responsabile della morte
di un coraggioso servitore dello Stato, caduto mentre svolgeva il
proprio lavoro per l'Italia''. ''Se un paio di mosse informatiche
ha svelato quello che il Dipartimento di Stato americano voleva tenere
segreto - polemizza infine il parlamentare della Margherita - c'e'
da chiedersi della affidabilita' e della serieta' di una indagine
che non ha dato ancora la verita' che si deve alla memoria di Nicola
Calipari, alla sua famiglia, al lavoro di intelligence svolto dall'Italia''.
La Procura di Roma acquisirà
il rapporto USA
Serve soltanto un passaggio formale, probabilmente per via diplomatica,
ma appare certo che la procura di Roma acquisira' nelle prossime ore
il rapporto Usa di 42 pagine dopo la conclusione dell'indagine amministrativa
sulla morte di Nicola Calipari compiuta dalla Commissione Usa. Insieme
con l'auto sulla quale viaggiava il funzionario del Sismi, l'esame
del rapporto viene ritenuto dagli investigatori il primo passo per
poter poi eventualmente sentire i due componenti italiani della Commissione
che non hanno controfirmato la relazione a patto che le loro motivazioni
non siano coperte da segreto militare. La procura, inoltre, avrebbe
appreso della possibilita', attraverso semplici procedure informatiche,
di leggere il dossier senza i numerosi omissis, dunque nella sua completezza,
compresi i nomi del militari coinvolti nella sparatoria. Il rapporto
acquisito dai magistrati sara', tuttavia, quello 'ufficiale', omissis
compresi. Durante la prossima settimana, inoltre, saranno formalizzati
gli incarichi ai consulenti tecnici, sia delle parti lese sia della
procura, propedeutici agli esami balistici, tecnici e eventualmente
biologici che dovranno esser compiuti sulla Toyota Corolla custodita
per ora in un hangar dell'aeroporto di Pratica di Mare e che sara'
trasferita in un laboratorio della polizia scientifica. I pm Franco
Ionta, Erminio Amelio e Pietro Saviotti, che hanno aperto un fascicolo
per omicidio volontario e tentato omicidio, dovrebbero infine ascoltare
Gianluca Preite, difeso dall'avvocato Carlo Taormina. Preite, un ingegnere
che sostiene di aver lavorato per i servizi di sicurezza italiani
anche durante la vicenda delle 'due Simone', spiego' nella scorse
settimana di aver intercettato telefonate sul web tra l'Iraq e Roma
durante l'operazione da cui scaturi' la liberazione della giornalista
de 'Il Manifesto', Giuliana Sgrena.
Dal Rapporto:
Problemi di Comunicazione con il checkpoint
Il dispositivo di sicurezza attuato dai militari Usa lungo la strada
per l'aeroporto di Baghdad - la sera del 4 marzo, quando venne ucciso
Nicola Calipari - aveva in particolare l' obiettivo di proteggere
gli spostamenti dell' ambasciatore Usa a Baghdad, John Negroponte.
Che raggiunse l'aeroporto in auto e torno' a Baghdad in elicottero.
Ma un problema agli apparati di comunicazione impedi' di informare
le pattuglie sul campo, che sono rimaste sempre in massima allerta.
E' quanto si ricava dal rapporto Usa, in uno dei tanti omissis che
sono stati svelati. Il sistema che ebbe dei problemi e' il cosiddetto
Voice Over Internet Protocol; l'alternativa era una radio Fm, che
pero' non venne usata.
Un attacco al giorno
Un attacco al giorno, da novembre a marzo, sulla Route Irish, la strada
in cui e' stato ucciso Nicola Calipari. E' quanto si legge nel rapporto
americano sulla morte del funzionario del Sismi, in uno dei paragrafi
anneriti ed oggi visibili. Dal primo novembre 2004 al 12 marzo 2005
ci sono stati 3.306 attacchi nell'area di Baghdad, di cui 2.400 contro
le Forze della coalizione. In particolare, lungo la Route Irish -
la strada per l'aeroporto di Baghdad - gli attacchi sono stati 135.
La densita' degli attacchi lungo la cosiddetta strada della morte,
e' stato - nel periodo in esame - di 11,25 ogni miglio; gli orari
preferiti le 10:00 e le 16:00, che corrispondono ai movimenti di veicoli
diretti a Camp Victory, la vicina base Usa.
I trucchi della guerriglia e le regole d’ingaggio
Nel dossier Usa, depurato dagli omissis, vengono smascherati molti
dei trucchi e delle tattiche della guerriglia irachena, ma anche svelate
le regole d'ingaggio dei soldati Usa. Cosi, ad esempio, nel paragrafo
intitolato ''Metodi d'attacco degli insorti'', si elencano i principali
metodi cui ricorrono i terroristi per i loro attentati lungo la famigerata
Route Irish che porta all'aeroporto di Baghdad: dagli ordigni esplosivi
nascosti nelle carcasse degli animali, a quelli occultati da finti
operai sotto l'asfalto; dalle autobomba piu' comuni, con il kamikaze
alla guida, ai ''veicoli suicidi multipli''. Il primo scoppia e, quando
arrivano i soccorsi, esplode il secondo, ancora piu' potente. La settimana
in cui e' stato ucciso Calipari ci sono state 166 incidenti provocati
da ordigni rudimentali, con 82 feriti. Le autobomba sono state 17.
Quattro pagine del rapporto cancellate, invece, riguardano le regole
di ingaggio delle pattuglie che esercitano posti di controllo di varia
natura.
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