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Cronaca
Sgrena libera/Ucciso Calipari

 

Secondo indiscrezioni assolti i militari che spararono a Calipari. Farnesina e Usa smentiscono

La commissione mista di italiani e americani che sta tentando di accertare le circostanze in cui è stato ucciso l'agente del Sismi Nicola Calipari sarebbe già giunta a una conclusione che assolve di fatto i soldati americani che aprirono il fuoco. Lo riferisce l'agenzia Dow Jones, citando come fonte l'emittente Nbc. L'emittente sarebbe entrata in possesso di un rapporto preliminare, dal quale non emergerebbero nuove rivelazioni sull'incidente occorso lo scorso 4 marzo. Il rapporto, inoltre, scaricherebbe ogni responsabilità nei confronti dei soldati che hanno sparato contro la macchina che trasportava Calipari e la giornalista del Manifesto Giuliana Sgrena. Secondo l'emittente Nbc, la commissione avrebbe accertato che i soldati americani che presidiavano il posto di blocco avrebbero fatto dei segnali luminosi alla macchina sulla quale viaggiavano Nicola Calipari e Giuliana Sgrena, quest'ultima appena liberata dai suoi sequestratori. Il veicolo, che procedeva in direzione dell'aeroporto di Baghdad, non si sarebbe fermato e pertanto i soldati avrebbero sparato dei colpi di avvertimento. Dal momento che la vettura avrebbe proseguito sul suo cammino, i soldati avrebbero aperto il fuoco contro la macchina usando una mitragliatrice, i cui colpi uccisero Calipari e ferirono la Sgrena. Sempre secondo quanto dichiarato da Nbc, sarebbero passati solo quattro secondi dal primo segnale di avvertimento ai colpi che uccisero l'agente del Sismi, ma i soldati avrebbero agito correttamente, rispettando le regole di ingaggio. Inoltre, il rapporto preliminare citato dall'emittente rivelerebbe che Calipari decise di non coordinare i suoi spostamenti con le forze americane, per paura di pregiudicare la liberazione di Giuliana Sgrena. Il punto ancora da accertare sarebbe quello che riguarda la velocità alla quale procedeva il veicolo. Secondo gli americani, l'auto viaggiava a circa 80 chilometri all'ora, mentre per gli italiani sarebbe andata molto più piano.

Dipartimento di Stato USA: “Illazioni disinformate, inchiesta in corso”

14/04 “L'inchiesta sull'incidente costato la vita il 4 marzo a Nicola Calipari ''e' ancora in corso e si sta svolgendo con la attiva collaborazione di italiani ed americani. Non e' stata ancora raggiunta nessuna conclusione”. Chiunque affermi che vi sono gia' delle conclusioni'' nell'inchiesta sull'uccisione, il 4 marzo in Iraq, di Nicola Calipari ''e' male informato'': lo ha detto oggi Tom Casey, un portavoce del Dipartimento di Stato, nel corso di un briefing. Casey rja risposto a una domanda in proposito.

La Farnesina: “L’inchiesta non è ancora conclusa”

14/04 La commissione d'inchiesta Italia-Usa incaricata di accertare la verita' sulle circostanze che portarono alla morte di Nicola Calipari "non ha ancora concluso i suoi lavori". Lo dicono fonti della Farnesina, smentendo cosi' le indiscrezioni sulla relazione preliminare che scagionerebbe i militari Usa. "L'indagine continua", assicurano alla Farnesina "perche' le versioni date dai testimoni oculari sono contrastanti". L'inchiesta e' ostacolata dalla difficolta' ad avere riscontri oggettivi sul terreno perche' a suo tempo non tutto fu sigillato. E quindi "si deve continuare a indagare per vedere se si trovano riscontri oggettivi". Alla Farnesina fanno notare che le indiscrezioni filtrate possono rispondere a "una volonta' di speculazione politica o a tentativi di infuenzare l'inchiesta". "Ora i tempi si allungano: ci vorra' qualche settimana in piu', non certo mesi".

PM Ionta: “Aspettiamo l’esito positivo delle rogatorie”

''Aspettiamo l' esito positivo delle rogatorie per accertare compiutamente le modalita' dell' episodio e le eventuali responsabilita'''. Lo ha detto il sostituto procuratore Franco Ionta titolare, insieme con i colleghi Pietro Saviotti ed Erminio Amelio, dell' inchiesta sulla morte di Nicola Calipari. Nessun commento da parte del magistrato sulle anticipazioni della Nbc sul rapporto preliminare della commissione mista Italia-Usa che scagionerebbe i militari che fecero fuoco sull' auto sulla quale viaggiavano verso l' aeroporto di Baghdad Calipari, Giuliana Sgrena ed un altro agente del Sismi. per quell' episodio la procura di Roma procede per omicidio volontario e duplice tentato omicidio.

Grandi (DS) “Il Governo riferisca in Parlamento”

''Le notizie provenienti dagli Stati Uniti circa la responsabilita' della morte di Nicola Calipari durante la liberazione di Giuliana Sgrena sono incredibili''. Cosi' Alfiero Grandi, deputato della sinistra Ds, commenta le indiscrezioni riguardanti i primi risultati dell'inchiesta della commissione mista italo-americana sulla morte di Calipari. Secondo Grandi, queste notizie ''fanno rabbrividire non solo perche' tutti gli accertamenti di responsabilita' finiscono con l'assolvere sempre i militari americani, ma perche' in questo caso la morte eroica di Calipari nel difendere Giuliana Sgrena ha avuto testimonianze e dinamiche che non consentono di archiviare il caso come un incidente e per di piu' per responsabilita' della vittima''. ''Il Governo - conclude - deve mantenere l'impegno preso a fare piena luce e pretendere l'accertamento delle responsabilita'. Dovra' riferire al Parlamento su quanto sta avvenendo nell'accertamento delle responsabilita'''.

Sgrena alla CBS “Una bugia la prima ricostruzione fatta dagli USA”

E' una ''bugia'' la prima ricostruzione diffusa dal Pentagono immediatamente dopo la sparatoria dello scorso 4 marzo a un posto di blocco a Baghdad, nella quale perse la vita il funzionario del Sismi Nicola Calipari: lo ha detto Giuliana Sgrena in un'intervista alla rete tv americana Cbs, che l'ha trasmessa iera sera nel programma '60 Minutes'. L'intervista e' andata in onda nelle stesse ore in cui la Nbc da Baghdad ha sostenuto che un rapporto preliminare della commissione mista Usa-Italia sulla vicenda ha scagionato i soldati americani. Alla Sgrena e' stato chiesto di commentare il primo comunicato diffuso dalle forze armate Usa dopo l'uccisione di Calipari, nel quale si sosteneva che la vettura degli italiani viaggiava a velocita' troppo sostenuta e non ha risposto a segnali di avvertimento da parte dei militari al posto di blocco. ''Credo che sia una bugia'', ha detto la giornalista, secondo una sintesi dell'intervista pubblicata dalla Cbs sul proprio sito Internet. La Sgrena ha ricostruito nell'intervista cosa e' accaduto in quei momenti e la morte di Calipari, spiegando tra l'altro che a suo avviso gli americani sono stati tenuti informati sugli spostamenti dell'auto, perche' l'ufficiale alla guida durante il tragitto aveva chiamato ufficiali italiani e americani che si trovavano all'aeroporto. Nel corso dell'intervista a '60 Minutes', la giornalista italiana ha raccontato anche la propria detenzione, spiegando che cio' che piu' temeva era che le fosse riservata una morte per decapitazione.


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