Bush: “Ho chiesto scusa per
la morte di Calipari”
08/04 Il Presidente degli Stati Uniti George W. Bush, durante il
volo di ritorno negli Usa da Roma a bordo dell'Air Force One, ha confermato
di aver espresso ancora una volta il proprio rammarico per l'uccisione
da parte di un posto di blocco Usa del funzionario del Sismi Nicola
Calipari il 4 marzo scorso. "Ho espresso le mie scuse ancora
una volta e ho assicurato a Berlusconi che l'inchiesta sarà
condotta fino alla fine e in maniera trasparente", ha detto Bush
che ha partecipato oggi alle esequie solenni a piazza San Pietro del
papa Giovanni Paolo II. Il presidente americano ha minimizzato la
decisione italiana di ritirare prossimamente 300 soldati dall'Iraq,
affermando che la misura non è una conseguenza della morte
di Calipari. Berlusconi, ha detto Bush, "ha ribadito la sua posizione,
che mi aveva già espresso precedentemente, secondo cui noi
dobbiamo essere sicuri di aver terminato la nostra missione"
prima di effettuare un ritiro totale.
Preite invita la Sgrena a confronto davanti a PM
Un confronto davanti all' autorita' giudiziaria, oppure un incontro
riservato, ''per unire le forze a beneficio della verita'''. La proposta
e' rivolta a Giuliana Sgrena dall' ingegnere Gianluca Preite, l' uomo
che ha raccontato ai magistrati romani titolari dell' inchiesta sulla
morte di Nicola Calipari di aver intercettato, tramite web, una telefonata
nella quale una voce italiana dice di sparare sulla Toyota che stava
trasportando l' inviata del Manifesto all' aeroporto di Baghdad. L'invito
viene rivolto attraverso l' avvocato Carlo Taormina, legale dell'
esperto informatico. Preite, inoltre, giura pubblicamente di aver
riferito il vero ai magistrati. Sulla vicenda la procura ha aperto
due fascicoli processuali: uno per le presunte minacce ricevute da
Preite, l' altro per accesso abusivo in un sistema informatico e truffa
ai danni delle procure di Chieti e di Lecce che vede indagato lo stesso
ingegnere. ''Non comprendo - dichiara Taormina - l' atteggiamento
del Manifesto rispetto all' indagine in corso presso la procura di
Roma. La verita' dei fatti non si distrugge con la enigrazione gratuita
del dichiarante e avallando ciecamente versioni tutte da verificare.
Il mio cliente, anche in queste ore, e' vittima di minacce e imposizioni
sulle quali e' tornato a chiedere accertamenti all' autorita' giudiziaria''.
''Per il mio tramite - aggiunge il legale - vuole lanciare un messaggio
alla signora Sgrena, con la quale e' solidale e della quale e' assolutamente
consapevole trattarsi di persona che ha agito correttamente, affinche'
si apra ad un confronto lineare e capace di essere produttivo di un
accertamento penale corretto''. ''L' ingegnere Preite - conclude Taormina
- ha acquisito l' importante consapevolezza sui fatti che hanno colpito
la Sgrena e lo ha fatto per ordine delle autorita' istituzionali.
Non possono essere le battute o le accuse, che possono essere state
costruite per nascondere la verita', a far divenire falso cio' che
e' vero. Il mio assistito e' convinto che quanto da lui appreso, operando
in esecuzione di ordini ricevuti ed in rapporto con istituzioni regolarmente
ed integralmente retribuito, sia oggetto di conoscenza anche da parte
della signora Sgrena''.
Bush: “Via dall’Iraq solo dopo il compimento
della missione”
La coincidenza di vedute fra Roma e Washington a proposito dei tempi
del ritiro delle truppe dall'Iraq e' stata confermata stanotte dal
presidente degli Stati Uniti Gorge Bush, che ne ha parlato con i giornalisti
a bordo dell'aereo presidenziale che lo riportava in America dopo
la trasferta in Vaticano per il funerale di Giovanni Paolo II. Bush
ha risposto negativamente ad un giornalista che gli aveva chiesto
se, parlando con lui di Iraq, il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi
avesse collegato il suo accenno al ritiro di un primo contingente
di 300 uomini dall'Iraq all'uccisione di Nicola Calipari (un episodio,
quest'ultimo, per il quale il presidente americano ha "ancora
una volta espresso rammarico", con l'assicurazione che "le
indagini saranno condotte in modo trasparente"). "No - ha
risposto Bush parlando del suo colloquio con Berlusconi - lui ha ribadito
il suo impegno (come gia' in passato aveva fatto) al fatto che noi
dovremo essere certi di portare a compimento la missione. Lui sa quello
che che anch'io so - ha proseguito il presidente americano, passando
a parlare dell'allestimento di un apparato di polizia e di difesa
autonomo del nuovo Iraq - che quanto prima questo sara' compiuto,
tanto prima le nostre truppe potranno tornare acasa".
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