Il Presidente Ciampi conferisce
la medaglia d’oro al Valor Militare a Calipari
Il Presidente Ciampi saluta la salma di Calipari Ciampino
22/03 Il presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, ha conferito,
''motu proprio'', al Capo Dipartimento del Servizio per le informazioni
e la sicurezza militare Nicola Calipari, la Medaglia d'oro al Valor
Militare alla memoria. Questa la motivazione: ''Capo Dipartimento
del Servizio per le informazioni e la sicurezza militare - gia' distintosi
per avere personalmente condotto molteplici, delicatissime azioni
in zona ad altissimo rischio - assumeva il comando dell'operazione
volta a liberare la giornalista GIuliana Sgrena, sequestrata da terroristi
in Iraq''. ''Prodigandosi con professionalita' e generosita', sempre
incurante del gravissimo rischio cui consapevolemente si esponeva,
animato da altissimo senso del dovere, riusciva a conseguire l'obiettivo
di restituire la liberta' alla vittima del sequestro, mettendola in
salvo''. ''Poco prima di raggiungere l'aeroporto di Bagdad, nel momento
in cui l'autovettura sulla quale viaggiava veniva fatta segno di colpi
d'arma da fuoco, con estremo slancio di altruismo, faceva scudo alla
connazionale con il suo corpo, rimanendo mortalmente colpito''. ''Altissima
testimonianza di nobili qualita' civili, di profondo senso dello Stato
e di eroiche virtu' militari, spinte fino al supremo sacrificio della
vita. Bagdad, 4 marzo 2005''. Lo rende noto un comunicato del Quirinale.
Sgrena: “Ora sia accertata
tutta la verità sulla morte di Calipari”
''Ho appreso con commozione la notizia del conferimento, da parte
del capo dello stato, della medaglia d'oro alla memoria di Nicola
Calipari. Il ricordo del suo sacrificio per salvare la mia vita -
ha proseguito l'inviata del ''Manifesto''- rimarra' per sempre nel
cuore mio e di tutti gli italiani. Ora sia accertata tutta la verita'
sulla sua morte''.
Scolari: “Passeremo la Pasqua
a casa”
''Pasqua la passeremo a casa. Questa mattina mi e' sembrato di capire
che la situazione e' in via di definitiva soluzione. Domani verra'
fatta una lastra di controllo finale e si spera che tutto sia finito''.
Cosi' dice Pier Scolari informando sulle condizioni di salute della
sua compagna Giuliana Sgrena, la giornalista del Manifesto ferita
in Iraq dai soldati americani. ''Spero -continua Scolari- che sia
cosi', ovviamente non si puo' mai dire, ma sono molte le probabilita'
di passare la Pasqua a casa''. Riferendosi al secondo intervento subito
dalla giornalista la scorsa settimana Scolari ha aggiunto che ''le
hanno semplicemente rimesso il drenaggio polmonare che era stato tolto
sperando che la cosa si potesse risolvere da sola, invece c'e' stato
bisogno di reinserirlo''.
La Sgrena a Liberation: “Sono
contenta ma non felice”
''Sono contenta, non felice'': lo ha detto Giuliana Sgrena in un'intervista
al quotidiano francese Liberation, che le dedica l'intera ultima pagina
di oggi. ''Sono contenta ma non felice - afferma l'ex ostaggio - la
sparatoria, la conclusione tragica e le polemiche che sono seguite
mi hanno impedito di analizzare a fondo il mio sequestro''. La giornalista
del Manifesto esprime qualche dubbio sul fatto di aver forse osato
troppo nella sua missione in Iraq: ''alla mia eta' - ammette - forse
non avrei dovuto osare''.
Scelli lascia e confessa: avrei
voluto dire a Calipari “Sei un grande”
''Mi e' molto mancata la possibilita' di restituire a Nicola Calipari
quel lungo e caloroso abbraccio che lui mi diede quando arrivammo
all'aeroporto con le due Simone dopo 7 ore di sequestro per riportarle
a casa. Lui mi abbraccio' e mi disse 'ho rischiato di perdere il posto
lasciandoti andare, ma sei un grande'. E' un grande dolore per me
non aver avuto la possibilita' di andare all'aeroporto a restituire
a Nicola l'abbraccio e potergli dire: sei un grande''. Lo ha dichiarato
Maurizio Scelli, commissario straordinario della Croce rossa italiana,che
annuncia che lascera' l'incarico. 'Chiudo questa esperienza - dice
in una conferenza stampa nella sede della Cri - la chiudo sperando
che questo piccolo uomo sia servito per fare della Croce rossa una
grande realta', non solo nazionale, ma anche internazionale'. L'addio
vero e proprio ci sara' fra alcuni mesi, quando cioe' tutti i volontari
avranno votato il nuovo presidente. Fino ad allora Scelli avra' il
ruolo di 'notaio dello svolgimento delle elezioni'. Ma, ammonisce
severo, 'la politica non pensi che un posto si libera', perche' la
Croce rossa, proprio grazie a queste elezioni, avra' finalmente un
presidente eletto dall'interno, lontano quindi da tutti i giochi politici
che l'avevano caratterizzata negli anni passati'. Scelli traccia quindi
un bilancio lusinghiero di questi due anni e mezzo della sua attivita',
a cominciare dal bilancio: nel 2002 era in 'rosso' di 67 milioni di
euro, oggi e' in attivo di otto milioni di euro. E ricorda i 114 mila
iracheni curati a Baghdad, i 140 bambini trasferiti in Italia per
le cure. Quindi annuncia che finalmente la Croce rossa e' stata restituita
ai trecentomila volontari e ai quattromila dipendenti. Poi ricorda
Fabrizio Quattrocchi e Enzo Baldoni, uccisi in Iraq, i martiri di
Nassiriya, Nicola Calipari che, quando vennero rilasciate la due Simone
lo abbraccio' e gli disse 'sei grande'. 'Avrei voluto restituirgli
quell'abbraccio', dice Scelli, dopo la liberazione di Giuliana Sgrena.
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