HOME, Torna alla pagina Indice
Citta' di Cosenza , Torna alla pagina Indice
Dir.resp. Pippo Gatto
Home . Cronaca . Università . Sport . Politica . Link . Cultura . Spettacoli . Calcio . Forum . Meteo .
Hinterland
 Rende
 Castrolibero
 Castiglione
 Servizi on Line
 Segnala i problemi 
 Famacie di Turno 
 Gare e Appalti 
 Bandi e Concorsi 
 Cinema 
 Scrivi alla Redazione 


 
 Turismo
 I Monumenti
 Mappa dell'Hinterland
 Centro Storico
 Notizie per i visitatori
 Rubriche
 Alimentazione
 Ambiente
 Attualità/Cronaca
 Consumatori
 Cronaca Rosa e Gossip
 Cultura
 Diritti del Cittadino
 Economia e Finanza
 Innovazione e Tecnologia
 Politica e Sociale
 Servizi Speciali e Dossier
 Sindacati
 Spettacoli
 Sport
 Partecipativi
 Chat
 Forum
 Scienza
 Informatica
 Innovazione
 Scienza
 Associazioni
 Salute
 Prevenzione
 Sanità e Salute
 Scuola e Giovani
 Scuola
 Musica
 Università




Previsioni: Epson Meteo


Papa Giovanni Paolo II

"Il Grande"

ILa salma del Pontefice viene tumulata

Il più grande funerale della storia

Le esequie di Giovanni Paolo II passeranno alla storia come il piu' grande funerale di tutti i tempi. Per partecipazione e per copertura mediatica, l'estremo addio al Pontefice polacco non ha paragoni al mondo. Per numero di partecipanti, forse, puo' essere avvicinato solo ai funerali dell'ayatollah Khomeini nel giugno del 1989, quando a Teheran si radunarono tra i 2 e i 4 milioni di persone. Scoppiarono disordini che provocarono la morte di otto persone e 10 mila feriti. Il primo grande funerale dopo la fine della Seconda guerra mondiale si svolse il 30 gennaio 1948, quando oltre un milione di indu' partecipo' allo spargimento nelle acque del Gange delle ceneri di Gandhi, leader non violento ucciso da un estremista. Il 9 marzo 1953 piu' di un milione di persone partecipo' a Mosca alle esequie di Stalin morto quattro giorni prima. Nella ressa morirono 500 persone, schiacciate dalla folla. Il 25 novembre 1963 i funerali del presidente americano John Fitzgerald kennedy a Washington videro accorrere 800 mila persone. Il 18 settembre 1976 un milione di cinesi si riverso' a Pechino nella piazza Tien Anmen per l'ultimo saluto a Mao. La salma era rimasta esposta per otto giorni. Il 13 giugno 1984 si svolsero a Roma i funerali di Enrico Berlinguer. Per il segretario del Partito comunista italiano giunse un milione di persone.

L’omelia del Cardinale Ratzinger ai funerali del Papa

'''Seguimi' dice il Signore risorto a Pietro, come sua ultima parola a questo discepolo, scelto per pascere le sue pecore''. Cosi' inizia l'omelia dei funerli di Giovanni Paolo II, letta dal card. Joseph Ratzinger, decano del collegio cardinalizio. Ecco il testo completo. '''Seguimi' - questa parola lapidaria di Cristo puo' essere considerata la chiave per comprendere il messaggio che viene dalla vita del nostro compianto ed amato Papa Giovanni Paolo II, le cui spoglie deponiamo oggi nella terra come seme di immortalita' - il cuore pieno di tristezza, ma anche di gioiosa speranza e di profonda gratitudine''. ''Questi sono i sentimenti del nostro animo, Fratelli e Sorelle in Cristo, presenti in Piazza S. Pietro, nelle strade adiacenti e in diversi altri luoghi della citta' di Roma, popolata in questi giorni da un'immensa folla silenziosa ed orante. Tutti saluto cordialmente. A nome anche del Collegio dei Cardinali desidero rivolgere il mio deferente pensiero ai Capi di Stato, di Governo e alle delegazioni dei vari Paesi. Saluto le Autorita' e i Rappresentanti delle Chiese e Comunita' cristiane, come pure delle diverse religioni. Saluto poi gli Arcivescovi, i Vescovi, i sacerdoti, i religiosi, le religiose e i fedeli tutti giunti da ogni Continente; in modo speciale i giovani, che Giovanni Paolo II amava definire futuro e speranza della Chiesa. Il mio saluto raggiunge, inoltre, quanti in ogni parte del mondo sono a noi uniti attraverso la radio e la televisione in questa corale partecipazione al solenne rito di commiato dall'amato Pontefice''. ''Seguimi - da giovane studente Karol Wojtyla a era entusiasta della letteratura, del teatro, della poesia. Lavorando in una fabbrica chimica, circondato e minacciato dal terrore nazista, ha sentito la voce del Signore: Seguimi! In questo contesto molto particolare comincio' a leggere libri di filosofia e di teologia, entro' poi nel seminario clandestino creato dal Cardinale Sapieha e dopo la guerra pote' completare i suoi studi nella facolta' teologica dell'Universita' Jaghellonica di Cracovia. Tante volte nelle sue lettere ai sacerdoti e nei suoi libri autobiografici ci ha parlato del suo sacerdozio, al quale fu ordinato il primo novembre 1946. In questi testi interpreta il suo sacerdozio in particolare a partire da tre parole del Signore. Innanzitutto questa: ''Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perche' andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga'' (Gv 15, 16). La seconda parola e': ''Il buon pastore offre la vita per le pecore'' (Gv 10, 11). E finalmente: ''Come il Padre ha amato me, cosi' anch'io ho amato voi. Rimanete nel mio amore'' (Gv 15, 9). In queste tre parole vediamo tutta l'anima del nostro Santo Padre. E' realmente andato ovunque ed instancabilmente per portare frutto, un frutto che rimane. ''Alzatevi, andiamo!'', e' il titolo del suo penultimo libro. ''Alzatevi, andiamo!'' - con queste parole ci ha risvegliato da una fede stanca, dal sonno dei discepoli di ieri e di oggi. ''Alzatevi, andiamo!'' dice anche oggi a noi. Il Santo Padre e' stato poi sacerdote fino in fondo, perche' ha offerto la sua vita a Dio per le sue pecore e per l'intera famiglia umana, in una donazione quotidiana al servizio della Chiesa e soprattutto nelle difficili prove degli ultimi mesi. Cosi' e' diventato una sola cosa con Cristo, il buon pastore che ama le sue pecore. E infine ''rimanete nel mio amore'': Il Papa che ha cercato l'incontro con tutti, che ha avuto una capacita' di perdono e di apertura del cuore per tutti, ci dice, anche oggi, con queste parole del Signore: Dimorando nell'amore di Cristo impariamo, alla scuola di Cristo, l'arte del vero amore''. ''Seguimi! Nel luglio 1958 comincia per il giovane sacerdote Karol Wojty'a una nuova tappa nel cammino con il Signore e dietro il Signore. Karol si era recato come di solito con un gruppo di giovani appassionati di canoa ai laghi Masuri per una vacanza da vivere insieme. Ma portava con se' una lettera che lo invitava a presentarsi al Primate di Polonia, Cardinale Wyszy½ski e poteva indovinare lo scopo dell'incontro: la sua nomina a Vescovo ausiliare di Cracovia''. ''Lasciare l'insegnamento accademico, lasciare questa stimolante comunione con i giovani, lasciare il grande agone intellettuale per conoscere ed interpretare il mistero della creatura uomo, per rendere presente nel mondo di oggi l'interpretazione cristiana del nostro essere - tutto cio' doveva apparirgli come un perdere se stesso, perdere proprio quanto era divenuto l'identita' umana di questo giovane sacerdote. Seguimi - Karol Wojty»a accetto', sentendo nella chiamata della Chiesa la voce di Cristo. E si e' poi reso conto di come e' vera la parola del Signore: ''Chi cerchera' di salvare la propria vita la perdera', chi invece l'avra' perduta la salvera'''.
''Il nostro Papa - lo sappiamo tutti - non ha mai voluto salvare la propria vita, tenerla per se'; ha voluto dare se stesso senza riserve, fino all'ultimo momento, per Cristo e cosi' anche per noi. Proprio in tal modo ha potuto sperimentare come tutto quanto aveva consegnato nelle mani del Signore e' ritornato in modo nuovo: l'amore alla parola, alla poesia, alle lettere fu una parte essenziale della sua missione pastorale e ha dato nuova freschezza, nuova attualita', nuova attrazione all'annuncio del Vangelo, proprio anche quando esso e' segno di contraddizione''. ''Seguimi! Nell'ottobre 1978 - prosegue l'omelia del card. Ratzinger - il Cardinale Wojtyla ode di nuovo la voce del Signore. Si rinnova il dialogo con Pietro riportato nel Vangelo di questa celebrazione: ''Simone di Giovanni, mi ami? Pasci le mie pecorelle!'' Alla domanda del Signore: Karol mi ami?, l'Arcivescovo di Cracovia rispose dal profondo del suo cuore: ''Signore, tu sai tutto: Tu sai che ti amo''. L'amore di Cristo fu la forza dominante nel nostro amato Santo Padre; chi lo ha visto pregare, chi lo ha sentito predicare, lo sa. E cosi', grazie a questo profondo radicamento in Cristo ha potuto portare un peso, che va oltre le forze puramente umane: Essere pastore del gregge di Cristo, della sua Chiesa universale. Non e' qui il momento di parlare dei singoli contenuti di questo Pontificato cosi' ricco. Vorrei solo leggere due passi della liturgia di oggi, nei quali appaiono elementi centrali del suo annuncio. Nella prima lettura dice San Pietro - e dice il Papa con San Pietro - a noi: ''In verita' sto rendendomi conto che Dio non fa preferenza di persone, ma chi lo teme e pratica la giustizia, a qualunque popolo appartenga, e' a lui accetto. Questa e' la parola che egli ha inviato ai figli d'Israele, recando la buona novella della pace, per mezzo di Gesu' Cristo, che e' Signore di tutti''. ''E, nella seconda lettura, San Paolo - e con San Paolo il nostro Papa defunto - ci esorta ad alta voce: ''Fratelli miei carissimi e tanto desiderati, mia gioia e mia corona, rimanete saldi nel Signore cosi' come avete imparato, carissimi''. ''Seguimi! Insieme al mandato di pascere il suo gregge, Cristo annuncio' a Pietro il suo martirio. Con questa parola conclusiva e riassuntiva del dialogo sull'amore e sul mandato di pastore universale, il Signore richiama un altro dialogo, tenuto nel contesto dell'ultima cena. Qui Gesu' aveva detto: ''Dove vado io voi non potete venire''. Disse Pietro: ''Signore, dove vai?''. Gli rispose Gesu': ''Dove io vado per ora tu non puoi seguirmi; mi seguirai piu' tardi''. ''Gesu' dalla cena va alla croce, va alla risurrezione - entra nel mistero pasquale; Pietro ancora non lo puo' seguire. Adesso - dopo la risurrezione - e' venuto questo momento, questo ''piu' tardi''. ''Pascendo il gregge di Cristo, Pietro entra nel mistero pasquale, va verso la croce e la risurrezione. Il Signore lo dice con queste parole, ''...quando eri piu' giovane... andavi dove volevi, ma quando sarai vecchio tenderai le tue mani, e un altro ti cingera' la veste e ti portera' dove tu non vuoi''. Nel primo periodo del suo pontificato il Santo Padre, ancora giovane e pieno di forze, sotto la guida di Cristo andava fino ai confini del mondo. Ma poi sempre piu' e' entrato nella comunione delle sofferenze di Cristo, sempre piu' ha compreso la verita' delle parole: ''Un altro ti cingera'...''. E proprio in questa comunione col Signore sofferente ha instancabilmente e con rinnovata intensita' annunciato il Vangelo, il mistero dell'amore che va fino alla fine''. ''Egli ha interpretato per noi il mistero pasquale come mistero della divina misericordia. Scrive nel suo ultimo libro: Il limite imposto al male ''e' in definitiva la divina misericordia'' (''Memoria e identita''', pag. 70). E riflettendo sull'attentato dice: ''Cristo, soffrendo per tutti noi,ha conferito un nuovo senso alla sofferenza; l'ha introdotta in una nuova dimensione, in un nuovo ordine: quello dell'amore... E' la sofferenza che brucia e consuma il male con la fiamma dell'amore e trae anche dal peccato una multiforme fioritura di bene'' (pag. 199). Animato da questa visione, il Papa ha sofferto ed amato in comunione con Cristo e percio' il messaggio della sua sofferenza e del suo silenzio e' stato cosi' eloquente e fecondo''. ''Divina Misericordia: Il Santo Padre ha trovato il riflesso piu' puro della misericordia di Dio nella Madre di Dio. Lui, che aveva perso in tenera eta' la mamma, tanto piu' ha amato la Madre divina. Ha sentito le parole del Signore crocifisso come dette proprio a lui personalmente: ''Ecco tua madre!''. Ed ha fatto come il discepolo prediletto: l'ha accolta nell'intimo del suo essere - Totus tuus. E dalla madre ha imparato a conformarsi a Cristo''. ''Per tutti noi rimane indimenticabile come in questa ultima domenica di Pasqua della sua vita, il Santo Padre, segnato dalla sofferenza, si e' affacciato ancora una volta alla finestra del Palazzo Apostolico ed un'ultima volta ha dato la benedizione ''Urbi et orbi''. ''Possiamo essere sicuri che il nostro amato Papa sta adesso alla finestra della casa del Padre, ci vede e ci benedice. Si', ci benedica, Santo Padre. Noi affidiamo la tua cara anima alla Madre di Dio, tua Madre, che ti ha guidato ogni giorno e ti guidera' adesso alla gloria eterna del Suo Figlio, Gesu' Cristo nostro Signore. Amen''.

La bara del Papa con sullo sfondo tutti i leader mondiali

L’ultimo omaggio dei leader mondiali a Giovanni Paolo II

Tutti i grandi della Terra hanno assistito oggi alle esequie di Papa Giovanni Paolo II a San Pietro. Schierati in ordine alfabetico sul sagrato della basilica, hanno assistito alla cerimonia solenne, uniti nel ricordo del Pontefice e per un momento lontani da tensioni e frizioni diplomatiche. Ecco allora seduti non lontano il presidente americano George W. Bush - giunto due giorni fa a Roma con la moglie Laura, gli ex presidenti, il padre George Bush e Bill Clinton, ed il segretario di Stato Condoleezza Rice - e quello siriano Bashar Assad, protagonisti di uno scontro sulla questione del ritiro delle truppe dal Libano. Significativa anche la presenza del presidente iraniano, Mohammad Khatami, il cui Paese viene accusato da Washington di voler sviluppare un programma nucleare. Tra i primi ad arrivare il segretario generale delle Nazioni Unite Kofi Annan, seguito dal segretario generale della Nato Jaap de Hoop Scheffer. Dietro Bush, seduto sul lato esterno in seconda fila accanto alla first lady, il presidente francese Jacques Chirac e la moglie Bernardette. I due presidenti, che recentemente hanno ricucito lo strappo determinato dal'no' di Parigi all'intervento militare in Iraq, si sono stretti la mano.
Dagli Stati Uniti anche un nutrito gruppi di membri del Congresso, tra cui i senatori Ted Kennedy e John Kerry, quest'ultimo candidato democratico sconfitto da Bush alle presidenziali dello scorso 2 novembre. Tra le 200 delegazioni presenti a Piazza San Pietro, l'Unione europea era rappresentata da presidente e vice presidente della Commissione, Jose' Manuel Barroso e Franco Frattini, e dal presidente dell'Europarlamento, Josep Borrell. Tra i leader europei giunti nella capitale, il premier spagnolo Jose' Luis Rodriguez Zapatero, il cancelliere tedesco Gerhard Schroeder ed il capo di Stato Horst Koehler, il premier britannico Tony Blair insieme alla moglie Cherie, che sul capo aveva un velo neroin segno di lutto, come tutte le altre donne della delegazione straniera, e naturalmente il presidente polacco, Aleksander Kwasniewski, venuto a rendere omaggio al suo illustre connazionale. Assente il presidente russo, Vladimir Putin, a rappresentare Mosca vi era il primo ministro russo Mikhail Fradkov. Presenti anche il presidente portoghese Jorse Sampaio e quello dell'Ucraina, Viktor Yushenko. Il presidente svizzero Samuel Schmid, in particolare, si e' detto ''molto toccato'' e impressionato dalle reazioni della folla in piazza, che ha spesso applaudito. Al termine della funzione, il presidente della Confederazione elvetica ha reso visita alla Guardia svizzera pontificia, ringraziando le guardie per l'impegno. ''La Svizzera - ha detto - e' fiera di voi''. Alla messa solenne c'erano poi per Israele il presidente Moshe Katsav e il ministro degli Esteri Silvan Shalom. Secondo quanto riferito da fonti dello Stato ebraico, prima dell'inizio dei funerali, Katsav ha stretto per due volte la mano ad Assad e, a conclusione delle esequie, anche al presidente iraniano Mohammad Khatami, con il quale ha scambiato qualche parola in farsi.
Hanno poi partecipato il premier palestinese Abu Ala (Ahmed Queria), il presidente dell'Afghanistan Hamid Karzai ed il ministro per gli Affari religiosi pachistano, Mohammad Ejaz ul Haq, e in rappresentanza della Lega Araba, il segretario generale Amr Moussa. Presente anche il presidente dell'Algeria, Abdelaziz Boutelika. Tra i leader inquadrati dalle telecamere anche il presidente del Brasile, Luis Inacio Lula da Silva, che ha incontrato nella sede dell'ambasciata il presidente del Parlamento cubano, Ricardo Alarcon, e i presidenti dell'Austria, Heins Fisher e del Mozambico, Armando Emilio Guebuza. Alarco, a capo della delegazione cubana, si e' intrattenuto con cardinali e rappresentanti istituzionali di altri Paesi. Fonti del governo cubano hanno sottolineato che il presidente del Parlamento dell'Avana e' stato salutato ''in modo amabile'' dal cardinale francese Roger Etchegaray, che ha ricordato come ''il popolo cubano sia sempre nel suo cuore'' e tasmesso ad Alarcon un messaggio di saluto per il presidente cubano Fidel Castro, assente ai funerali.
Lech WalesaIeri il 'lider maximo' in un messaggio alla nazione trasmesso dalla televisione, aveva dato la sua interpretazione del potificato di Papa Wojtyla, sottolineando come ''la partecipazione del Pontefice alla lotta contro il socialismo fu molto attiva e militante, ma tuttavia non e' corretto attribuirgli la responsabilita' del crollo del campo socialista nell'ex Unione Sovietica''. Castro aveva ricordato che prima della storica visita del Papa a Cuba nel 1998, ''molti speravano nel crollo del socialismo cubano''. ''Ma il Papa non venne con l'intenzione di sconfiggere la rivoluzione'', aveva concluso il lider maximo cubano, affermando che Giovanni Paolo II e' stato fortemente critica degli abusi del capitalismo e della guerra all'Iraq ed ha definito ipocrita la presenza del presidente americano George Bush ai suoi funerali, ''un oltraggio - ha dichiarato - alla memoria di Giovanni Paolo II''. Per il Cile era presente il ministro degli Esteri, Ignacio Walker, che ha detto che il funerale ''e' stato un momento storico che abbiamo vissuto intensamente, di minuto in minuto, di secondo in secondo. Credo che sia l'incontro piu' grande e piu' eclettico per i partecipanti presenti della storia contemporanea''. Walker ha anche commentato commosso che la folla gli e' parsa ''in festa, tanto da darci l'impressione di non assistere a un funerale, ma a una messa di resurrezione: cosi' l'abbiamo sentita''. Tra i leader latinoamericani assenti il presidente del Venezuela, Hugo Chavez, che ha pero' partecipato questa mattina ad una messa nella cattedrale di Caracas in onore di Papa Giovanni Paolo II. Alla cerimonia hanno preso parte anche il vice presidente, Jose' Vincente Rangel, il presidente dell'Assemblea nazionale, Nicolas Maduro, oltre ai vertici militari, esponenti del governo e autorita' cittadine. Alle esequie anche il presidente di Taiwan Chen shui-bian, per la cui presenza Pechino ha deciso di non mandare nessuno per i funerali. Il portavoce del ministero degli esteri cinese, Qin Gang, ha oggi ribadito la ''forte insoddisfazione'' di Pechino nei confronti dell'Italia e del Vaticano per il visto concessoa Chen. Un quarto d'ora dopo la fine del solenne rito funebre, l'agenzia di stampa ufficiale 'Xinhua' torna a precisare le ragioni diPechino per non aver inviato alcuna delegazione stamane sul sagrato diPiazza San Pietro.
''Abbiamo espresso le condoglianze per la morte del Papa, ma non invieremo una delegazione ai funerali in considerazione della situazione attuale - ha dichiarato Qin - L'Italia deve andare avanti basandosi sullo stato complessivo delle relazioni fra Italia e Cina e adottare misure per evitare che eventi simili si ripetano in futuro''. -Molti anche i leader africani, dal presidente del Congo, Joseph Kabila, a quello della Nigeria, Olusegun Obasanjo. Ma gli occhi di molti erano puntati sul presidente dello Zimbabwe, Robert Mugabe, reduce da una vittoria alle legislative del 31 marzo contestata per presunti brogli e irregolarita' e che ha sfidato le sanzioni Ue presentandosi ai funerali e usufruendo di una 'calusola' del trattato con il Vaticano che vieta al governo italiano di prendere provvedimenti contro qualunque persona diretta nello Stato Pontificio.
Secondo quanto poi riferiscono fonti di Clarence House, Carlo d'Inghilterra ha stretto la mano a Mugabe, alzatosi per salutarlo. Il leader africano considera proprio il governo di Blair 'una minaccia' per lo Zimbabwe. Tra i sovrani spicca la presenza di Carlo d'Inghilterra, che ha rinviato di un giorno le nozze con Camilla Parker-Bowles, il Re di Spagna Juan Carlos, il Re Alberto e la Regina Paola di Belgio, la Regina Margherita di Danimarca con il principe consorte, Henrik, Re Abdallah di Giordania e la consorte Ranja, la regina Sonja di Norvegia e il Re Carlo Gustavo XVI di Svezia e la regina Sofia. Di fondamentale rilevanza, infine, la presenza delle autorita' religiose di tutto il mondo, a testimonianza dello spirito ecumenico e di dialogo interreligioso che ha caratterizzato il pontificato di Karol Wojtyla. A rappresentare la Chiesa ortodossa russa, il Patriarca Alessio II ha inviato a Roma il metropolita Kirill, capo del Dipartimento per le relazioni con l'estero. Alle esequie c'erano poi il Patriarca di Costantinopoli, Bartolomeo I, guida spirituale dei cristiani ortodossi, l'arcivescovo Christodoulos della Chiesa ortodossa greca, e il Patriarca dei cristiani maroniti, Nasrallah Sfeir. Per la chiesa anglicana, c'era l'arcivescovo di Canterbury, Rowan Williams.


 

Stretta di mano storica tra Walesa e il Presidente Polacco Kwasnieswki

Inattesa ma storica stretta di mano oggi in piazza San Pietro a Roma tra l'ex presidente polacco Lech Walesa e l'attuale presidente Alexander Kwasnieswki. Tra i due i rapporti erano tesi fin dal 1995, quando Kwasnieswki e' stato eletto presidente. Oggi, grazie a Papa Giovanni Paolo II, la stretta di mano. ''Ancora ieri questo sembrava impossibile - ha commentato Walesa - ma oggi con il presidente Kwasnieswki ci siamo scambiati il segno della pace. E' come dire che il Papa fa miracoli''. Secondo Walesa questa stretta di mano potrebbe essere ''il primo passo verso l'apertura. Ma per spalancare la porta - ha aggiunto in una dichiarazione all'agenzia polacca Pap - ci vuole ancora tempo, bisogna vedere sulla base di quali contenuti la porta puo' essere spalancata''. Tuttavia Walesa, fondatore di Solidarnosc e premio Nobel per la Pace 1983, ha aggiunto: ''Se ci siamo stretti la mano vuol dire che non c'e' alcun problema per incontrarci ancora e per cominciare a discutere''.

Stretta di mano e disgelo tra l’israeliano Katsav e il siriano Assad

E' stato quasi un summit delle Nazioni Unite il funerale di Giovanni Paolo II in Pizza San Pietro e, come previsto, non sono mancati gli incroci imbarazzanti tra leader di Paesi ostili, con positive sorprese. Il presidente israeliano, Moshe Katsav, non si e' sottratto alla stretta di mano con il collega siriano Bashar al-Assad e quello iraniano Mohammed Khatami, alla guida di due nemici dello Stato ebraico. Katsav ha raccontato di essersi voltato alla fila dietro e di aver salutato il leader di Damasco, formalmente ancora in guerra con Israele, scambiando con lui sorrisi e una stretta di mano. Un gesto poi ripetuto al momento dello scambio di un gesto di pace durante la messa, quando Assad stesso gli ha porto la mano. La stretta di mano e' stata prontamente smentita dalla tv siriana, forse per evitare problemi politici al presidente. Allo scambio del segno della pace il presidente israeliano, che ha un ruolo per lo piu' simbolico, ha anche scambiato qualche parola con Khatami, che il cerimoniale gli aveva messo accanto seguendo l'ordine alfabetico. "Mi ha allungato la mano e gliel'ho stretta dicendogli in farsi 'la mia pace sia con te'", ha raccontato Katsav. Il Capo dello Stato ebraico parla il farsi perche' originario dell'Iran e ha anche scherzato con Khatami sul fatto di essere nato nella sua stessa citta', Yatz. Un'altra stretta di mano imprevista e' stata quella tra Carlo d'Inghilterra e l'uomo forte dello Zimbabwe, Robert Mugabe. Nonostante i pessimi rapporti tra Londra e la sua ex colonia, il principe di Galles ha raccontato di esser stato "colto di sorpresa" da Mugabe che gli ha porto la mano. Era accaduta la stessa cosa lo scorso anno all'Onu quando un sorpreso ministro degli Esteri britannico Jack Straw strinse la mano al leader accusato da Londra di violare i diritti umani. Meno eclatante ma ugualmente significativa la stretta di mano del padre di Solidarnosc, Lech Walesa, sl suo successore alla presidenza della Polonia, l'ex comunista Aleksander Kwasniewski, di cui aveva detto una volta che non avesse il diritto morale di guidare il Paese. In un dibattito tv nel 1995 Walesa si era rifiutato di dare la mano al rivale ma stavolta non gliel'ha negata al momento dello scambo del segno della pace.

Il Vaticano ringrazia il Governo Italiano e la città di Roma

''La Santa Sede sente il dovere di ringraziare il governo italiano e la citta' di Roma per l'impegno e l'efficienza nell'accogliere i milioni di pellegrini giunti nella Capitale per porgere l'estremo saluto a Giovanni Paolo II e partecipare alle sue esequie''. E' quanto rende noto il direttore della sala stampa della Santa Sede Joaquin Navarro Valls. ''E' stato un evento eccezionale, eccezionalmente ben gestito -continua il portavoce vaticano- La Santa Sede desidera inoltre ricordare la disponibilita' e generosita' di tutte le persone coinvolte nell'organizzazione di un evento senza precedenti e imprevedibile nelle sue dimensioni''. Navarro Valls si fa portavoce anche del ''ringraziamento particolare che la Santa Sede tributa alle migliaia di volontari di tutta Italia che si sono prodigati con instancabile dedizione affiancandosi alla Protezione civile italiana e alle forze dell'ordine per assicurare un ordinato e tranquillo flusso dei pellegrini. Un plauso particolare va infine -conclude- a tutti i cittadini romani per la loro collaborazione e pazienza nel sopportare gli inevitabili disagi di questi giorni. Roma ha dato nuovamente prova della sua bimillenaria civilta' e del suo attaccamento al pontefice defunto''.

Imponente apparato di controllo e prevenzione per i funerali

In occasione del funerale del Santo Padre Giovanni Paolo II, la Polizia di Stato ha predisposto un massiccio apparato di prevenzione, per assicurare il sereno svolgimento della cerimonia. Per l'occasione la Polizia di Frontiera ha impiegato complessivamente 2700 unita', interessando servizi di controllo ai valichi di frontiera terrestre di Ventimiglia e Bardonecchia con la Francia, di Domodossola e Ponte Chiasso con la Svizzera, Del Brennero e di Tarvisio con l'Austria ed infine di Trieste e Gorizia con la Slovenia. E' stato anche predisposto un attento servizio di controllo presso gli scali aerei di Malpensa, Linate, Bergamo, Verona, Venezia, Bologna, Rimini, Firenze, Fiumicino, Ciampino e Napoli.Una intensa attivita' di controllo e di verifica e' stata effettuata anche ai porti di Venezia, Genova, Ancona, Civitavecchia, Bari e Brindisi. Complessivamente per fronteggiare i servizi di frontiera in occasione della cerimonia commemorativa sono state potenziate le aliquote di personale:275 unita' della Polizia di Frontiera distribuite presso i Presidi sensibili in termini di impatto;90 unita' del Reparto Prevenzione e Crimine per il potenziamento delle attivita' al confine con la Francia, Austria e Slovenia;110 unita' dei Reparti Mobili di supporto agli obiettivi piu'sensibili. Il Compartimento Polizia Stradale per il Lazio, giornalmente, ha assicurato i servizi di staffetta alle personalita' costituito da:280 operatori della Specialita' e 280 motocicli.Inoltre, per garantire un regolare afflusso dei pellegrini presso le aree di parcheggio e di sosta individuate, sono impiegate giornalmente: 52 pattuglie per operazioni di filtraggio dei Pullman in autostrada e presso le barriere autostradali,32 pattuglie di vigilanza sulle autostrade nel Lazio adducenti la Capitale, 14 pattuglie sul Grande Raccordo Anulare,20 pattuglie sulla viabilita' ordinaria regionale interessata dal transito delle personalita'. Per i servizi di assistenza e monitoraggio la Polizia Stradale ha impiegato ogni giorno 1.700 pattuglie di cui:700 in ambito autostradale, 1.000 sulla viabilita' ordinaria. In relazione all'afflusso di pellegrini dall'estero la Polizia Stradale ha attivato un monitoraggio, costante nelle 24 ore, dei veicoli in transito dai valichi di frontiera stradali, autostradali e portuali, mediante l'impiego di pattuglie di vigilanza. La Polizia Ferroviaria ha rinforzato i dispositivi di vigilanza nelle piu' importanti stazioni ferroviarie, quali Milano, Genova, Torino, Bologna, Firenze, Napoli e Reggio Calabria, costituenti snodi ferroviari di rilevante interesse sia per il traffico nazionale che internazionale. In particolare, nella capitale, sono stati inviate 60 unita' che hanno consentito di attivare piu' consistenti dispositivi di vigilanza nella Stazione Roma-Termini con 85 unita', di Roma-Ostiense con 70 unita', di Roma Tiburtina con 70 unita', di Roma-San Pietro con 10 unita' e di Tor Vergata con 24 unita'. L'impegno complessivo del Compartimento di Roma, maggiormente interessato anche agli spostamenti giornalieri da e per le varie zone in cui sono state allestite aree collettive di soggiorno, ha visto impegnati circa 600 operatori al giorno. Particolare attenzione,infine, e' stata rivolta alla rete informatica attraverso un costante monitoraggio effettuato dalla Polizia Postale.

 

Una rete di sicurezza davvero impeccabile

Sospiro di sollievo per il ministro dell' Interno, Giuseppe Pisanu, alla fine di una giornata passata al Viminale a monitorare un dispositivo per la sicurezza e l' ordine pubblico ''che non ha precedenti nella storia''. Oltre 200 capi di Stato e di Governo e 300.000 cittadini si sono infatti concentrati questa mattina a San Pietro per l' addio al Papa. La cerimonia si e' svolta tuttavia senza incidenti e molte delegazioni hanno gia' lasciato la Capitale. Solo un brivido - nel pomeriggio - ha tenuto per alcuni lunghissimi minuti col fiato sospeso: era stata segnalata una bomba a bordo di un aereo diretto a Ciampino. Due F-16 si sono immediatamente alzati in volo per intercettare il velivolo, che e' stato fatto atterrare a Pratica di Mare. L' allarme si e' poi rivelato infondato.
DA CIAMPI E BERLUSCONI COMPLIMENTI A PISANU - Alla fine, dunque, Pisanu ha incassato i complimenti del capo dello Stato, Carlo Azeglio Ciampi e del presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ''per l' impeccabile funzionamento delle imponenti misure di sicurezza e di ordine pubblico che hanno consentito la serena celebrazione'' della cerimonia. Apprezzamenti da estendere a polizia, carabinieri, finanzieri, forestali e vigili del fuoco, ''che hanno cosi' efficacemente operato in perfetta collaborazione con la Protezione civile ed il Comune di Roma''. Questi alti riconoscimenti, ha sottolineato il Viminale, ''giungono a conclusione di una settimana densa di grandi avvenimenti, che hanno impegnato come non mai il Ministero dell' Interno, sia per lo svolgimento di una importante tornata elettorale, sia per l' elevazione degli standard di sicurezza nella citta' di Roma e in tutto il territorio nazionale''.
15.000 UOMINI IMPEGNATI PER LA SICUREZZA - Per un avvenimento ''senza precedenti'' e' stata allestita una macchina della sicurezza e dell' ordine pubblico composta da circa 15.000 uomini, tra forze di polizia e militari. C' era infatti da garantire la sicurezza per le moltitudini di pellegrini che hanno affollato il Vaticano, ma anche per tutte le delegazioni estere che hanno partecipato ai funerali: tra queste, c' erano tantissime personalita' ad alto rischio, in testa il presidente degli Stati Uniti, George W. Bush. Alla protezione individuale dei capi di Stato e di Governo e degli altri 'big' si sono dedicati 1.500 specialisti del settore, che hanno preso in consegna i loro ''protetti'' dal momento dell' arrivo fino a quello della partenza.
PIAZZA SAN PIETRO PRESIDIATA - Fin dalla notte, tutti i varchi di ingresso a piazza San Pietro sono stati presidiati dalle forze dell' ordine, che hanno attuato controlli rigorosi. Sotto i metal detector sono stati fatti passare borse, zaini e marsupi. Nemmeno i vescovi celebranti sono stati risparmiati. Nell' intera area sono stati schierati - sia in divisa che in borghese - un migliaio di agenti. Tiratori scelti si sono appostati sui tetti degli edifici ed in altri posti strategici. Presenti anche unita' cinofile, vigili del fuoco in assetti Nbcr, mentre lungo il Tevere era appostato un motoscafo della polizia. Nessun incidente ha turbato la cerimonia ed il deflusso dei pellegrini e delle autorita' e' avvenuto in tutta tranquillita'.
ALLARME BOMBA SU AEREO - Per l' occasione, sulla Capitale e' stato attivato anche un vero e proprio scudo aereo, col divieto di sorvolo in un' area di 9 chilometri di raggio sopra piazza San Pietro. E proprio dal cielo e' arrivato l' unico grosso allarme della giornata. Fonti di intelligence hanno segnalato la presenza di una bomba su un velivolo executive proveniente da Belgrado e diretto a Ciampino. Immediatamente, intorno alle 15.30, si e' alzato in volo un F-16 dell' Aeronautica che ha intercettato l' aereo alle 16.16 a sud di Pescara e lo ha fatto atterrare all' aeroporto militare di Pratica di Mare. I controlli fatti poi a bordo hanno dato esito negativo. Stessa sorte per un altro allarme bomba, questa volta sull' aereo che doveva riportare in patria la delegazione di Serbia e Montenegro.

Il testo del rogito per la morte di Wojtyla

''Obitus, dopositio et tumulatio Joannis Pauli II Sanctae Memoriae''. E' questo l'inizio del ''Rogito per il pio transito di sua Santita' Giovanni Paolo II''. Ecco il testo completo. ''Nella luce di Cristo risorto dai morti, il 2 aprile dell'anno del Signore 2005, alle 21,37 della sera, mentre volgeva al termine il sabato, ed eravamo gia' entrati nel giorno del Signore, Ottava di Pasqua e Domenica della Divina Misericordia, l'amato Pastore della Chiesa, Giovanni Paolo II, e' passato da questo mondo al Padre. Tutta la Chiesa in preghiera ha accompagnato il suo transito, specialmente i giovani''. ''Giovanni Paolo II e' stato il 264/mo Papa. La sua memoria rimane nel cuore della Chiesa e dell'intera umanita'''. ''Karol Wojtyla, eletto Papa il 16 ottobre 1978, nacque a Wadowice, citta' a 50 km da Cracovia, il 18 maggio 1920 e fu battezzato due giorni piu' tardi nella Chiesa parrocchiale dal sacerdote Francesco Zak. A 9 anni ricevette la Prima Comunione e a 18 anni il sacramento della Cresima. Interrotti gli studi, perche' le forze di occupazione naziste avevano chiusa l'Universita', lavoro' in una cava e, in seguito, nella fabbrica chimica Solvay''. ''A partire dal 1942, sentendosi chiamato al sacerdozio, frequento' i corsi di formazione del seminario clandestino di Cracovia. Il primo novembre 1946 ricevette l'ordinazione sacerdotale dalle mani del Cardinale Adam Sapieha. Poi fu mandato a Roma, dove consegui' la licenza e il dottorato in teologia, con la tesi dal titolo Doctrina de fide apud Sanctum Ioannem a Cruce''. ''Ritorno' poi in Polonia, dove ebbe alcune mansioni pastorali ed insegno' le sacre discipline. Il 4 luglio 1958, il Papa Pio XII lo nomino' Vescovo Ausiliare di Cracovia. E da Paolo VI nel 1964 fu destinato alla stessa sede come Arcivescovo. Come tale intervenne al Concilio Vaticano II. Paolo VI lo creo' Cardinale il 26 giugno 1967''. ''Nel Conclave fu eletto Papa dai Cardinali il 16 ottobre 1978 e prese il nome di Giovanni Paolo II. Il 22 ottobre, Giorno del Signore, iniziava solennemente il suo ministero Petrino.Il pontificato di Giovanni Paolo II e' stato uno dei piu' lunghi della storia della Chiesa. In tale periodo, sotto vari aspetti, si sono visti molti mutamenti. Si annovera la caduta di taluni regimi, alla quale egli stesso contribui'. Allo scopo di annunciare il Vangelo compi' molti viaggi in varie nazioni.Giovanni Paolo II ha esercitato il ministero Petrino con instancabile spirito missionario, dedicando tutte le sue energie sospinto dalla sollicitudo omnium ecclesiarum e dalla carita' aperta all'umanita' intera. Piu' di ogni Predecessore ha incontrato il Popolo di Dio e i Responsabili delle Nazioni, nelle Celebrazioni, nelle Udienze generali e speciali e nelle Visite pastorali''. ''Il suo amore per i giovani lo ha spinto ad iniziare le Giornate Mondiali della Gioventu', convocando milioni di giovani in varie parti del mondo. Ha promosso con successo il dialogo con gli ebrei e con i rappresentanti delle altre religioni,convocandoli talvolta in incontri di preghiera per la pace, specialmente in Assisi''. ''Ha notevolmente allargato il Collegio dei Cardinali, creandone 231 (piu' uno in pectore). Ha convocato ben 15 Assemblee del Sinodo dei Vescovi, 7 generali ordinarie e 8 speciali. Ha eretto numerose Diocesi e Circoscrizioni, in particolare nell'est europeo''. ''Ha riformato i Codici di Diritto Canonico Occidentale ed Orientale, ha creato nuove Istituzioni e riordinato la Curia Romana. Come 'sacerdos magnus' ha esercitato il ministero liturgico nella Diocesi di Roma e in tutto l'orbe, in piena fedelta' al Concilio Vaticano II. Ha promosso in modo esemplare la vita e la spiritualita' liturgica e la preghiera contemplativa, specialmente l'adorazione eucaristica e la preghiera del santo Rosario''. ''Sotto la sua guida la Chiesa si e' avvicinata al terzo millennio e ha celebrato il Grande Giubileo del 2000, secondo le linee indicate con la Lettera apostolica Tertio millennio adveniente. Essa poi si e' affacciata al nuovo evo, ricevendone indicazioni nella Lettera apostolica Novo millennio ineunte, nella quale si mostrava ai fedeli il cammino del tempo futuro.Con l'Anno della Redenzione, l'Anno Mariano e l'Anno dell'Eucaristia, ha promosso il rinnovamento spirituale della Chiesa. Ha dato un impulso straordinario alle canonizzazioni e beatificazioni, per mostrare innumerevoli esempi della santita' di oggi, che fossero di incitamento agli uomini del nostro tempo. Ha proclamato Dottore della Chiesa santa Teresa di Gesu' Bambino''. ''Il magistero dottrinale di Giovanni Paolo II e' molto ricco. Custode del deposito della fede, egli si e' adoperato con sapienza e coraggio a promuovere la dottrina cattolica, teologica, morale e spirituale, e a contrastare durante tutto il suo Pontificato tendenze contrarie alla genuina tradizione della Chiesa. Tra i documenti principali si annoverano 14 Encicliche, 15 Esortazioni apostoliche, 11 Costituzioni apostoliche, 45 Lettere apostoliche, oltre alle Catechesi proposte nelle Udienze generali ed alle allocuzioni pronunciate in ogni parte del mondo. Con il suo insegnamento Giovanni Paolo II ha confermato e illuminato il Popolo di Dio sulla dottrina teologica (soprattutto nelle prime tre grandi Encicliche - Redemptor hominis, Dives in misericordia, Dominum et vivificantem), antropologica e sociale (Encicliche Laborem exercens, Sollicitudo rei socialis, Centesimus annus), morale (Encicliche Veritatis splendor, Evangelium vitae), ecumenica (Enciclica Ut unum sint), missiologica (Enciclica Redemptoris missio), mariologica (Enciclica Redemptoris Mater). ''Egli - prosegue il Rogito - ha promulgato il Catechismo della Chiesa Cattolica, alla luce della Tradizione,autorevolmente interpretata dal Concilio Vaticano II. Ha pubblicato anche alcuni volumi come privato Dottore.Il suo magistero e' culminato nell'Enciclica Ecclesia de Eucharistia e nella Lettera apostolica Mane nobiscum Domine, durante l'Anno dell'Eucaristia''. ''Giovanni Paolo II ha lasciato a tutti una testimonianza mirabile di pieta', di vita santa e di paternita' universale''. Il testo e' firmato dai testimoni delle celebrazioni e della tumulazione e termina con la scritta: ''CORPUS IOANNIS PAULI II P.M. VIXIT ANNOS LXXXIV, MENSES X DIES XV ECCLESIAE UNIVERSAE PRAEFUIT ANNOS XXVI MENSES V DIES XVII Semper in Christo vivas, Pater Sancte!''.


La partecipazione del Sindaco di Rende resa a Mons. Nunnari

Il Sindaco di Rende, On. Sandro Principe, in un telegramma inviato a S.E. Monsignor Salvatore Nunnari, ha espresso, a nome dell’Amministrazione Comunale, dell’intera città e suo personale, sentimenti di partecipazione vivissima al dolore della Chiesa universale per la scomparsa di Sua Santità Giovanni Paolo II.
“La scomparsa di Sua Santità Giovanni Paolo II il Grande – ha affermato il Primo Cittadino di Rende – lascia un vuoto incolmabile nel mondo ed in ognuno di noi.
La Sua vita ed il Suo magistero rappresentano un fulgido esempio di autentico amore per la pace, per la libertà, per l’uguaglianza tra i popoli e tra gli uomini, ed un insegnamento alto di tolleranza e reciproco rispetto fra le persone, prescindendo da ogni differenza di religione, di razza e di ceto sociale”.
“Sono certo – ha concluso Sandro Principe - che la Sua opera aiuterà l’umanità a vivere meglio”.
Sandro Principe, che fu ricevuto in udienza da Papa Wojtyla nel 1980, appena eletto giovanissimo Sindaco, insieme alla comunità parrocchiale della città e, una seconda volta, in occasione della canonizzazione del Beato Umile da Bisignano, ricorda con particolare commozione la visita in Calabria del Santo Pontefice, avvenuta nel 1984. In quella occasione Sua Santità si fermò a Rende per benedire personalmente la prima pietra del seminario arcivescovile, sorto su un terreno che il Comune donò alla Chiesa. La Pietra benedetta dal Pontefice è, attualmente, deposta nel giardino del seminario il cui auditorium è stato intitolato, già alcuni anni fa, proprio a Giovanni Paolo II.
Questa mattina,in occasione della celebrazione dei funerali del Santo Padre, alle ore 12,anche Rende si è fermata, tributando, commossa e mesta, l’ultimo affettuoso saluto a Giovanni Paolo II il grande.
Presso la Sede Municipale del Centro Storico, dove sventola la bandiera a mezz’asta in segno di lutto, il vice sindaco Emilio Chiappetta, ha sospeso il proprio lavoro e, simbolicamente, si è recato presso il Salone di Rappresentanza per osservare un minuto di silenzio e di raccoglimento in onore di Sua Santità il Pontefice. Nello stesso istante, in un silenzio surreale, tutti i dipendenti comunali si sono alzati dalle proprie scrivanie e si sono uniti, partecipi, al momento di raccoglimento e di cordoglio.

Il cordoglio di Chiaravalloti

''Il cordoglio piu' profondo mio personale, della Giunta regionale e della gente di Calabria'' per la morte del Sommo Pontefice Giovanni Paolo II e' stato espresso in un telegramma inviato all' arcivescovo di Catanzaro e Squillace, mons. Antonio Ciliberti, dal presidente uscente della Giunta, Giuseppe Chiaravalloti. Chiaravalloti tra l' altro ricorda ''che Giovanni Paolo II e' entrato nei nostri cuori, ha conquistato con il suo sorriso, le sue parole e i gesti semplici le nostre menti e ha abbracciato le nostre anime''. In un messaggio inviato al segretario di Stato, cardinale Angelo Sodano, in coincidenza con le esequie solenni a Roma, Chiaravalloti ha scritto che ''il Sommo Pontefice ha conquistato tutti gia' da vivo e l' intera sua vita ha segnato indiscutibilmente un esempio di generosita', saggezza, lungimiranza e perseveranza. Ci ha insegnato ad apprezzare le cose semplici, ha consolato le nostre sofferenze nei momenti piu' difficili, ha incoraggiato i giovani, ha richiamato i potenti al senso di responsabilita' sempre con la forza delle sue parole. Nell' ultimo saluto - ha scritto Chiaravalloti - tutta la nostra gratitudine e la riconoscenza all' uomo, al Padre Santo, alla Chiesa cattolica''. ''A Roma cosi' come nelle case, nelle chiese, nei luoghi di lavoro - ha sostenuto, Luigi Bulotta, responsabile settore comunicazione istituzionale della Regione - siamo uniti spiritualmente nella preghiera al Papa, per esprimere la nostra gratitudine, il nostro amore di figli, confidando ancora nella sua illuminata guida dall' alto dei cieli. Tantissimi i calabresi che hanno raggiunto Roma: affranti per la scomparsa del Papa che si e' fatto amare da tutti. Grande tra i grandi della terra con l' umilta', la saggezza, i dolci moniti di padre che ama i suoi figli, soprattutto i piu' deboli e sfortunati''. ''Ha fatto sentire davvero ognuno di noi simile all' altro - ha concluso Fausto Taverniti - senza distinzione di religione, di Stato, di appartenenza ideologica. Giovanni Paolo II ha sempre riconosciuto 'la ricchezza della diversita'' e il dialogo tra le differenti culture 'strumento indispensabile per realizzare la civilta''. Ai giovani che oggi cosi' numerosi hanno voluto riservargli l' ultimo saluto ha piu' volte ricordato che 'la pace e i giovani camminano insieme'. Quel suo monito 'aprite il cuore alla speranza...' non ci abbandoni mai''.

Tre minuti di silenzio al Comune di Castrovillari

I dipendenti del Comune di Castrovillari si sono fermati, a mezzogiorno in punto, per osservare tre minuti di silenzio in ricordo del Santo Padre in contemporanea con le esequie che si stavano svolgendo a Roma. Uffici fermi e attivita' sospesa al suono della campana della chiesa di San Francesco e di quello della sirena. ''Cosi' - e' detto in un comunicato - i dipendenti comunali di Castrovillari hanno voluto sottolineare un saluto che esprime il ringraziamento a chi e' stato sempre in prima fila a tutela del bene sacro della vita, della liberta', della dignita' di ciascuno''.

Messe e proiezioni dei fnerali su maxischermi in Calabria

Messe e maxischermi, in Calabria, per partecipare a distanza ai funerali di Giovanni Paolo II. Così migliaia di persone hanno passato la mattinata nelle chiese oppure nei saloni predisposti per vedere in diretta la messa funebre in Vaticano. Nella cattedrale di Catanzaro, dopo la messa, i fedeli sono rimasti fra i banchi per assistere sul maxischermo alla cerimonia officiata dal cardinale Ratzinger. Stesso programma nella cattedrale di Cosenza, mentre gli studenti del liceo classico di Rende (CS) hanno seguito la funzione e i funerali nella chiesa S. Carlo Borromeo. Per il Papa hanno pregato anche i musulmani della moschea di Gizzeria (Catanzaro). A Cosenza l'Assindustria ha sistemato un schermo gigante nel salone di rappresentanza. Lo stesso hanno fatto il comune di Castrovillari (Cs) e la Provincia di Reggio Calabria nelle rispettive sale consiliari. Incalcolabili, infine, le serrande dei negozi abbassate e poi le scuole e gli uffici pubblici dove i funerali del Santo Padre sono stati seguiti in televisioni sistemate nelle stanze per l'occasione.A Cosenza, Catanzaro e Reggio molti negozi e centri comemrciali hanno chiuso dalle 10 alle 12 per lutto.

L’Italia si è fermata per rendere omaggio al Papa

L'Italia si e' fermata per rendere omaggio al Grande Papa. Milioni di italiani hanno assistito ai funerali nelle piazze, nelle chiese, negli stadi dove sono stati montati centinaia di maxischermi. In segno di lutto, in molte citta' le lezioni si sono fermate, i negozi hanno abbassato le saracinesche, le sirene delle grandi fabbriche hanno fischiato mentre le campane hanno suonato a morto.
- VALLE D'AOSTA. Un maxischermo nella Cattedrale di Aosta ha permesso a numerosi fedeli di seguire i funerali. Nei luoghi di lavoro, anche allo stabilimento siderurgico, e' stato osservato un minuto di silenzio.
- PIEMONTE. In molte citta' i negozi sono rimasti chiusi e le campane delle chiese hanno suonato a lungo. Maxischermi un po' dappertutto. A Torino i fedeli hanno assistito al rito nella basilica di Maria Ausiliatrice tenendo lumini accesi; in piazzetta Reale un gruppo di Focolarini ha esposto cartelli con la scritta 'Santo subito'. Ad Asti, il Duomo non e' riuscito a contenere tutte le persone.
- LOMBARDIA. Maxischermo in piazza Duomo a Milano come anche nello stadio di Como e nei teatri di Bergamo. A Varese, sotto la pioggia battente, centinaia di fedeli hanno affollato la piazza antistante la basilica di S. Vittore.
- TRENTINO ALTO ADIGE. Alle 12 le campane delle chiese hanno suonato con il rintocco funebre per 10 minuti. Un minuto di silenzio nei negozi. Anche cittadini polacchi hanno assistito a Bolzano ai funerali da un maxischermo. A Trento i negozi sono stati chiusi; in piazza Duomo e' stato allestito un maxischermo dal quale un migliaio di persone ha assistito ai funerali. Un minuto di silenzio anche dagli uomini delle forze dell'ordine.
- FRIULI VENEZIA GIULIA. Campane a martello, momenti di raccoglimento e proiezioni pubbliche hanno accompagnato le esequie. A Trieste, in Piazza Unita' d'Italia, pattuglie della polizia hanno suonato le sirene. A Udine, centinaia di persone hanno assistito dal maxischermo alla cerimonia funebre. Alla 'Electrolux' di Pordenone, stop delle attivita' per 15 minuti.
- VENETO. Una decina di maxischermi sono stati installati solo nella Basilica di San Marco dove si sono radunati oltre mille fedeli. Altri maxischermi sono stati collocali al municipio ed in altre chiese nonche' in altre citta' venete.
- LIGURIA. A Genova, molti negozi hanno abbassato le serrande; alcuni uffici hanno sospeso le attivita' e decine di maxischermi sono stati allestiti nelle chiese. Nel duomo genovese di San Lorenzo mille persone hanno seguito i funerali dal maxischermo montato sull'altare centrale e sui monitor delle navate minori.
- EMILIA ROMAGNA. Tremila persone in preghiera hanno assistito ai funerali in piazza Maggiore a Bologna. Sulla facciata di San Petronio un'enorme effige del Papa. Maxischermo anche nelle chiese a Ferrara e Modena.
- TOSCANA. Grande folla davanti ai maxischermi piazzati in tutte le citta'. A Pontedera le sirene della Piaggio hanno suonato alle 12. Un minuto di silenzio e' stato osservato dai giocatori del Siena che erano in allenamento. Tantissimi i fedeli nelle chiese; solo a Firenze erano 3 mila.
- MARCHE. Oltre mille giovani hanno partecipato a Loreto ad una messa. Due maxischermi ad Ancona, che dedichera' una piazza al Papa. Nel palazzo di Giustizia, le udienze sono state sospese per qualche minuto; alla Regione, i dipendenti hanno recitato il rosario.
- UMBRIA. Funerali seguiti dai maxischermi a Perugia da tanti cittadini e da tanti studenti. A Terni, operai delle Acciaierie si sono raccolti intorno alla croce in ferro che ricorda la visita del Papa. Maxischermo anche nel convento di Assisi e televisione accesa nel monastero delle Clarisse di Nocera Umbra.
- LAZIO. Migliaia di romani in preghiera per il Papa davanti ai maxischermi distribuiti in tutta la citta'. Maxischermi anche nelle altre province laziali; a Latina hanno assistito 1.500 persone.
- ABRUZZO. Maxischermi in enti pubblici e negozi con cartelli listati a lutto in vetrina. Un minuto di silenzio nei luoghi di lavoro. Messe di suffragio sono previste nelle diocesi.
- CAMPANIA. Nella basilica di Pompei i fedeli hanno recitato il rosario. A Napoli, in piazza Plebiscito, 15 mila persone hanno assistito ai funerali attraverso un maxischermo. Campane a lutto a Salerno. Nel santuario di Montevergine e' stato celebrato un rito solenne. Maxischermi anche ad Avellino e Caserta. Tv accese nelle scuole a Benevento.
- PUGLIA. Saracinesche dei negozi abbassate, messe nelle parrocchie, maxischermi allestiti in molti uffici pubblici. A Lecce sulla facciata del municipio e' stata affissa una gigantografia di Giovanni Paolo II.
- BASILICATA. Scuole parzialmente chiuse a Potenza; un minuto di silenzio in tutti gli uffici, pubblici e privati; maxischermi in piu' parte della citta'. Iniziative del genere anche a Matera.
- SICILIA. Messe funebri sono state celebrate nelle cattedrali di Palermo, Catania, Trapani e Messina. Maxischermi sono stati sistemati in piu' luoghi. Lezioni sospese nelle scuole e nelle universita'. Saracinesche dei negozi abbassate.
- SARDEGNA. Bandiere a mezz'asta negli uffici pubblici, serrande dei negozi abbassate, lezioni scolastiche sospese e maxischermi nelle principali citta' dell'isola. Alle 10, sono risuonate a Cagliari le sirene delle navi, accompagnate dal suono delle campane. A Oristano una targa in Piazza Roma ricordera' per sempre la storica visita del Papa di 20 anni fa, la prima di un Pontefice nella citta'.

Arrivano i miracoli di Wojtyla. I fedeli lo vogliono subito santo

Guarigioni inspiegabili e grazie particolari attribuite a Papa Wojtyla sono descritte in un dossier che in questi ultimi giorni va gonfiandosi a dismimisura nell'ufficio del Sostituto alla Segreteria di Stato, mons. Leonardo Sandri. Dopo il racconto della grazia concessa al prof. Francesco Crucitti, il chirurgo che lo opero' al Gemelli, risvegliato da uno stato di coma irreversibile per consentirgli di parlare un ultima volta con la moglie e i figli, arrivano ora notizie relative alla guarigione dal cancro di una signora gravemente malata, guarita inspiegabilmente due anni fa dopo aver partecipato ad una messa mattutina celebrata dal Papa defunto. Il card. Lozano Barragan, presidente del Pontifico Consiglio per la Pastorale della Salute, e' stato invece testimone diretto della guarigione, avvenuta in Messico, del figlio piu' piccolo di una famiglia della diocesi di Zacatenas. A 4 anni di eta' e' guarito da una leucemia che non aveva piu' speranza, quando nel 1990, in occasione della visita in Messico, il Papa lo bacio' in mezzo alla folla e gli sussurro' qualcosa all'orecchio. Sulla guarigione, la diocesi di Zacatenas dispone di documenti e si tiene pronta a fornire la propria testimonianza nel caso si aprisse il processo di beatificazione. Tuttavia in questi giorni a San Pietro sono stati molti ad aver voluto andare soprattutto per ringraziare il Papa delle grazie ricevute. Un militare indiano, Kados, che non poteva non venire qui e dire 'grazie a questo santo uomo'. Mentre una 37enne rumena racconta che quando e' iniziata l'agonia del Papa, ha pregato con grande intensita' e il giorno dopo ha trovato un datore di lavoro disposto ad offrirle un posto.

Un miracolo dal Paraguay grazie a Wojtyla

Una donna di nome Maria Angelica Bedoya ha annunciato di esser disposta a testimoniare che Giovanni Paolo II opero' un miracolo nei confronti della figlia, in occasione della visita in Paraguay avvenuta nel maggio del 1988. La donna ha raccontato che sua figlia Angelica Maria, che allora aveva due anni, era gravemente ammalata di idrocefalia e che da due mesi non mangiava. Per questo motivo decise di recarsi con la piccola dal Papa durante la sua visita al Santuario della Vergine di Caacupe', 45 chilometri a est di Asuncion. ''Il Santo Padre - ha raccontato la donna - prego' e tocco' la testa di mia figlia che da quel momento comincio' a migliorare accettando cibo e bevande''. Oggi la figlia di Maria Angelica, dopo un intervento chirurgico perfettamente riuscito a San Paolo del Brasile, e' una bella giovane di 19 anni che ha lasciato alle spalle i gravi problemi di salute e segue con ottimo profitto i suoi studi.

Cifre e numeri delle esequie del Papa

Solenni e imponenti le esequie di Giovanni Paolo II, eletto 264/mo Papa il 16 ottobre 1978, nato a Wadovice il 18 maggio 1920 e morto il due aprile alle 21,37: ecco le cifre legate all' evento, alla partecipazione all'estremo addio, allo sforzo organizzativo e degli ultimi dettagli sepolcrali.
84 ANNI, 10 MESI, 15 GIORNI - la durata della vita di Wojtyla (dal rogito di morte).
26 ANNI, 5 MESI, 17 GIORNI - la durata del pontificato di Giovanni Paolo secondo (dallo stesso rogito).
300MILA FEDELI - In Piazza S. Pietro, alla messa funebre per Karol Wojtyla, chiuso in una semplice bara di cipresso.
800MILA FEDELI - Di ogni parte del mondo, si sono radunati attorno ai 29 maxischermi in vari punti della capitale.
400 DISABILI SUL SAGRATO - Provenienti dai cinque continenti, hanno assistito alla cerimonia vicino ai 'grandi' del mondo.
200 DELEGAZIONI STRANIERE - Tra loro 46 capi di Stato e 8 vice-capi, 17 premier, 3 principi ereditari, 13 responsabili di organizzazioni come l'Onu, rappresentata da Kofi Annan.
600 SACERDOTI - Hanno somministrato la comunione. Sul sagrato di S. Pietro il primo a riceverla e' stato il vecchio cardinale Andrzej Deskur, in sedia a rotelle, grande amico del Papa.
IN 150 CON LA TERRA DI WADOVICE - Sono arrivati dalla citta' natale del Papa i suoi affezionatissimi concittadini. Il sindaco Ewa Filipiak ha consegnato, a monsignor Stanislao Dziwisz, il cofanetto con una manciata di suolo natio che la tradizione polacca prevede sia gettato durante la sepoltura.
135 ORE E 10 MINUTI DI PREGHIERA - Una maratona spirituale senza precedenti ha accompagnato la morte del Pontefice, dalle 21,37 del due aprile fino al termine dei funerali alle 12,47. Accanto alle sue spoglie le preghiere sono state ''incessanti''.
10.10 e 12.37, PRIMO E ULTIMO APPLAUSO DALLA PIAZZA - Il primo si leva alle 10,10 quando il feretro viene deposto sul sagrato. L'ultimo dura quasi dieci minuti e scandisce alle 12,37 la conclusione della cerimonia pubblica. Per 13 volte, la folla interrompe l'omelia del cardinale Joseph Ratzinger sulla vita del Pontefice.
L'ULTIMO SMS DEL PAPA - Arriva durante il funerale il tradizionale messaggio di Mezzogiorno. ''L'intera Comunita' - esorta - sappia seguire Cristo con rinnovato slancio e testimoniarlo con il fervore della vita e delle opere''.
LA TUMULAZIONE TRA DUE REGINE - E' avvenuta alle 14,20. Sulla bara del Pontefice solo una croce e una targa di bronzo con inciso il nome. Papa Wojtyla riposa in una nicchia, vicino a Cristina di Svezia e di fronte a Carlotta di Cipro.
1.000 TRENI SPECIALI - Da domenica, hanno portato 800mila pellegrini nella capitale, 2.600 i macchinisti impegnati.
150.000 PASSEGGERI A FIUMICINO - Sono arrivati e ripartiti, negli ultimi due giorni, per l'ultimo saluto al Papa polacco.
700-800MILA BOTTIGLIETTE D'ACQUA - Distribuite durante il funerale, 300mila euro spesi per dare da bere ai pellegrini.
5 MILIONI DI EURO - Sono stati stanziati dal Campidoglio per questi giorni di emergenza. Il governo li rimborsera' e si fara' carico di molte spese logistiche, come quelle per la sicurezza.
8MILA VOLONTARI E 2MILA BOY-SCOUT - Hanno aiutato l'ottimo lavoro svolto dalle forze dell'ordine. Reclutati anche 4 disaster-manager, 340 spazzini e 1.500 autisti di bus.
4000 GIORNALISTI, FOTOGRAFI E CAMERAMAN - Gli operatori audiovisivi hanno seguito l'evento, con molte dirette.
2.20 x 1.20, LA LAPIDE PONTIFICIA DA CARRARA - Proviene dalle cave secolari di marmo e misura 2,20 metri per 1,20. Coprira' la tomba di Giovanni Paolo II, nelle grotte vaticane.

L’oscuramento della Cina

Dalle vecchie chiese di Pechino alle congregazioni segrete della campagna, i credenti cattolici cinesi stanno sottolineando il funerale del Papa Giovanni Paolo II, contro un ufficiale oscuramento della cerimonia da parte dei media cinesi. L'agenzia cinese Xinhua, ha riportato che i media cinesi non hanno prestato attenzione al funerale del Pontefice mentre la televisione di stato hanno dichiarato che avrebbe ignorato l'evento. ''Sospetto che i fedeli cinesi stiano pregando per il Papa durante le normali messe'' ha detto un membro della chiesa segreta di Baoding, a 150 km da Pechino. Ha aggiunto: ''E' un momento molto triste per noi, pensiamo che il Papa fosse un grande uomo''. Per la maggioranza dei gruppi cattolici sotterranei, il giorno passera' con una preghiera silenziosa, senza la partecipazione a grandi eventi organizzati. Nella chiesa di Xikai i fedeli si sono riuniti alle 16.00, ora locale, nello stesso momento un cui iniziavano a Roma i funerali del Pontefice, e' stato dichiarato in un report. Ma, a parte questo breve report, un nuovo oscuramento dei funerali del Papa e' stato ordinato dal sistema mediatico cinese. L'Associazione dei Giornalisti cinesi giustifica l'assenza di notizie sull'evento non come il risultato di una censura officiale. La giustificazione si troverebbe nell'adeguata considerazione del tipo di notizie adatte a ''vendersi sul mercato''. ''Ci sono pochi fedeli cattolici e quindi l'audience potenziale e' limitato''. ha dichiarato il direttore dell'Associazione nazionale dei giornalisti. Il governo Cinese ha interrotto le relazioni diplomatiche con il Vaticano nel 1951. La Santa Sede riconosce Taiwan, considerata dalla Cina come parte del suo territorio.

 

 

Le altre notizie sul Papa 1 - 2 - 3- 4 - 5 - 6 - 7 - 8

Le altre notizie di cronaca

Home . Cronaca . Università . Sport . Politica . Link . Cultura . Spettacoli . Calcio . Forum . Meteo .

Copyright © 2005-2011 Nuova Cosenza. Quotidiano di informazione. Reg. Trib. CS n.713 del 28/01/2004
Tutti i dati e le immagini presenti sul sito sono tutelati dalla legge sul copyright
Il loro uso e' consentito soltanto previa autorizzazione scritta dell'editore

ShinyStat

Per una migliore visualizzazione del portale si consiglia uan risoluzione di 800x600 punti