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Papa Giovanni Paolo II"Il Grande"
ILa salma del Pontefice viene tumulata
Il più grande funerale della storia Le esequie di Giovanni Paolo II passeranno alla storia come il piu'
grande funerale di tutti i tempi. Per partecipazione e per copertura
mediatica, l'estremo addio al Pontefice polacco non ha paragoni al
mondo. Per numero di partecipanti, forse, puo' essere avvicinato solo
ai funerali dell'ayatollah Khomeini nel giugno del 1989, quando a
Teheran si radunarono tra i 2 e i 4 milioni di persone. Scoppiarono
disordini che provocarono la morte di otto persone e 10 mila feriti.
Il primo grande funerale dopo la fine della Seconda guerra mondiale
si svolse il 30 gennaio 1948, quando oltre un milione di indu' partecipo'
allo spargimento nelle acque del Gange delle ceneri di Gandhi, leader
non violento ucciso da un estremista. Il 9 marzo 1953 piu' di un milione
di persone partecipo' a Mosca alle esequie di Stalin morto quattro
giorni prima. Nella ressa morirono 500 persone, schiacciate dalla
folla. Il 25 novembre 1963 i funerali del presidente americano John
Fitzgerald kennedy a Washington videro accorrere 800 mila persone.
Il 18 settembre 1976 un milione di cinesi si riverso' a Pechino nella
piazza Tien Anmen per l'ultimo saluto a Mao. La salma era rimasta
esposta per otto giorni. Il 13 giugno 1984 si svolsero a Roma i funerali
di Enrico Berlinguer. Per il segretario del Partito comunista italiano
giunse un milione di persone. L’omelia del Cardinale Ratzinger ai funerali del Papa '''Seguimi' dice il Signore risorto a Pietro, come sua ultima parola
a questo discepolo, scelto per pascere le sue pecore''. Cosi' inizia
l'omelia dei funerli di Giovanni Paolo II, letta dal card. Joseph
Ratzinger, decano del collegio cardinalizio. Ecco il testo completo.
'''Seguimi' - questa parola lapidaria di Cristo puo' essere considerata
la chiave per comprendere il messaggio che viene dalla vita del nostro
compianto ed amato Papa Giovanni Paolo II, le cui spoglie deponiamo
oggi nella terra come seme di immortalita' - il cuore pieno di tristezza,
ma anche di gioiosa speranza e di profonda gratitudine''. ''Questi
sono i sentimenti del nostro animo, Fratelli e Sorelle in Cristo,
presenti in Piazza S. Pietro, nelle strade adiacenti e in diversi
altri luoghi della citta' di Roma, popolata in questi giorni da un'immensa
folla silenziosa ed orante. Tutti saluto cordialmente. A nome anche
del Collegio dei Cardinali desidero rivolgere il mio deferente pensiero
ai Capi di Stato, di Governo e alle delegazioni dei vari Paesi. Saluto
le Autorita' e i Rappresentanti delle Chiese e Comunita' cristiane,
come pure delle diverse religioni. Saluto poi gli Arcivescovi, i Vescovi,
i sacerdoti, i religiosi, le religiose e i fedeli tutti giunti da
ogni Continente; in modo speciale i giovani, che Giovanni Paolo II
amava definire futuro e speranza della Chiesa. Il mio saluto raggiunge,
inoltre, quanti in ogni parte del mondo sono a noi uniti attraverso
la radio e la televisione in questa corale partecipazione al solenne
rito di commiato dall'amato Pontefice''. ''Seguimi - da giovane studente
Karol Wojtyla a era entusiasta della letteratura, del teatro, della
poesia. Lavorando in una fabbrica chimica, circondato e minacciato
dal terrore nazista, ha sentito la voce del Signore: Seguimi! In questo
contesto molto particolare comincio' a leggere libri di filosofia
e di teologia, entro' poi nel seminario clandestino creato dal Cardinale
Sapieha e dopo la guerra pote' completare i suoi studi nella facolta'
teologica dell'Universita' Jaghellonica di Cracovia. Tante volte nelle
sue lettere ai sacerdoti e nei suoi libri autobiografici ci ha parlato
del suo sacerdozio, al quale fu ordinato il primo novembre 1946. In
questi testi interpreta il suo sacerdozio in particolare a partire
da tre parole del Signore. Innanzitutto questa: ''Non voi avete scelto
me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perche' andiate e portiate
frutto e il vostro frutto rimanga'' (Gv 15, 16). La seconda parola
e': ''Il
buon pastore offre la vita per le pecore'' (Gv 10, 11). E finalmente:
''Come il Padre ha amato me, cosi' anch'io ho amato voi. Rimanete
nel mio amore'' (Gv 15, 9). In queste tre parole vediamo tutta l'anima
del nostro Santo Padre. E' realmente andato ovunque ed instancabilmente
per portare frutto, un frutto che rimane. ''Alzatevi, andiamo!'',
e' il titolo del suo penultimo libro. ''Alzatevi, andiamo!'' - con
queste parole ci ha risvegliato da una fede stanca, dal sonno dei
discepoli di ieri e di oggi. ''Alzatevi, andiamo!'' dice anche oggi
a noi. Il Santo Padre e' stato poi sacerdote fino in fondo, perche'
ha offerto la sua vita a Dio per le sue pecore e per l'intera famiglia
umana, in una donazione quotidiana al servizio della Chiesa e soprattutto
nelle difficili prove degli ultimi mesi. Cosi' e' diventato una sola
cosa con Cristo, il buon pastore che ama le sue pecore. E infine ''rimanete
nel mio amore'': Il Papa che ha cercato l'incontro con tutti, che
ha avuto una capacita' di perdono e di apertura del cuore per tutti,
ci dice, anche oggi, con queste parole del Signore: Dimorando nell'amore
di Cristo impariamo, alla scuola di Cristo, l'arte del vero amore''.
''Seguimi! Nel luglio 1958 comincia per il giovane sacerdote Karol
Wojty'a una nuova tappa nel cammino con il Signore e dietro il Signore.
Karol si era recato come di solito con un gruppo di giovani appassionati
di canoa ai laghi Masuri per una vacanza da vivere insieme. Ma portava
con se' una lettera che lo invitava a presentarsi al Primate di Polonia,
Cardinale Wyszy½ski e poteva indovinare lo scopo dell'incontro:
la sua nomina a Vescovo ausiliare di Cracovia''. ''Lasciare l'insegnamento
accademico, lasciare questa stimolante comunione con i giovani, lasciare
il grande agone intellettuale per conoscere ed interpretare il mistero
della creatura uomo, per rendere presente nel mondo di oggi l'interpretazione
cristiana del nostro essere - tutto cio' doveva apparirgli come un
perdere se stesso, perdere proprio quanto era divenuto l'identita'
umana di questo giovane sacerdote. Seguimi - Karol Wojty»a accetto',
sentendo nella chiamata della Chiesa la voce di Cristo. E si e' poi
reso conto di come e' vera la parola del Signore: ''Chi cerchera'
di salvare la propria vita la perdera', chi invece l'avra' perduta
la salvera'''. La bara del Papa con sullo sfondo tutti i leader
mondiali
L’ultimo omaggio dei leader mondiali a Giovanni Paolo II Tutti
i grandi della Terra hanno assistito oggi alle esequie di Papa Giovanni
Paolo II a San Pietro. Schierati in ordine alfabetico sul sagrato
della basilica, hanno assistito alla cerimonia solenne, uniti nel
ricordo del Pontefice e per un momento lontani da tensioni e frizioni
diplomatiche. Ecco allora seduti non lontano il presidente americano
George W. Bush - giunto due giorni fa a Roma con la moglie Laura,
gli ex presidenti, il padre George Bush e Bill Clinton, ed il segretario
di Stato Condoleezza Rice - e quello siriano Bashar Assad, protagonisti
di uno scontro sulla questione del ritiro delle truppe dal Libano.
Significativa anche la presenza del presidente iraniano, Mohammad
Khatami, il cui Paese viene accusato da Washington di voler sviluppare
un programma nucleare. Tra i primi ad arrivare il segretario generale
delle Nazioni Unite Kofi Annan, seguito dal segretario generale della
Nato Jaap de Hoop Scheffer. Dietro Bush, seduto sul lato esterno in
seconda fila accanto alla first lady, il presidente francese Jacques
Chirac e la moglie Bernardette. I due presidenti, che recentemente
hanno ricucito lo strappo determinato dal'no' di Parigi all'intervento
militare in Iraq, si sono stretti la mano.
Stretta di mano storica tra Walesa e il Presidente Polacco Kwasnieswki Inattesa ma storica stretta di mano oggi in piazza San Pietro a Roma
tra l'ex presidente polacco Lech Walesa e l'attuale presidente Alexander
Kwasnieswki. Tra i due i rapporti erano tesi fin dal 1995, quando
Kwasnieswki e' stato eletto presidente. Oggi, grazie a Papa Giovanni
Paolo II, la stretta di mano. ''Ancora ieri questo sembrava impossibile
- ha commentato Walesa - ma oggi con il presidente Kwasnieswki ci
siamo scambiati il segno della pace. E' come dire che il Papa fa miracoli''.
Secondo Walesa questa stretta di mano potrebbe essere ''il primo passo
verso l'apertura. Ma per spalancare la porta - ha aggiunto in una
dichiarazione all'agenzia polacca Pap - ci vuole ancora tempo, bisogna
vedere sulla base di quali contenuti la porta puo' essere spalancata''.
Tuttavia Walesa, fondatore di Solidarnosc e premio Nobel per la Pace
1983, ha aggiunto: ''Se ci siamo stretti la mano vuol dire che non
c'e' alcun problema per incontrarci ancora e per cominciare a discutere''.
Stretta di mano e disgelo tra l’israeliano Katsav e il siriano Assad E' stato quasi un summit delle Nazioni Unite il funerale di Giovanni
Paolo II in Pizza San Pietro e, come previsto, non sono mancati gli
incroci imbarazzanti tra leader di Paesi ostili, con positive sorprese.
Il presidente israeliano, Moshe Katsav, non si e' sottratto alla stretta
di mano con il collega siriano Bashar al-Assad e quello iraniano Mohammed
Khatami, alla guida di due nemici dello Stato ebraico. Katsav ha raccontato
di essersi voltato alla fila dietro e di aver salutato il leader di
Damasco, formalmente ancora in guerra con Israele, scambiando con
lui sorrisi e una stretta di mano. Un gesto poi ripetuto al momento
dello scambio di un gesto di pace durante la messa, quando Assad stesso
gli ha porto la mano. La stretta di mano e' stata prontamente smentita
dalla tv siriana, forse per evitare problemi politici al presidente.
Allo scambio del segno della pace il presidente israeliano, che ha
un ruolo per lo piu' simbolico, ha anche scambiato qualche parola
con Khatami, che il cerimoniale gli aveva messo accanto seguendo l'ordine
alfabetico. "Mi ha allungato la mano e gliel'ho stretta dicendogli
in farsi 'la mia pace sia con te'", ha raccontato Katsav. Il
Capo dello Stato ebraico parla il farsi perche' originario dell'Iran
e ha anche scherzato con Khatami sul fatto di essere nato nella sua
stessa citta', Yatz. Un'altra stretta di mano imprevista e' stata
quella tra Carlo d'Inghilterra e l'uomo forte dello Zimbabwe, Robert
Mugabe. Nonostante i pessimi rapporti tra Londra e la sua ex colonia,
il principe di Galles ha raccontato di esser stato "colto di
sorpresa" da Mugabe che gli ha porto la mano. Era accaduta la
stessa cosa lo scorso anno all'Onu quando un sorpreso ministro degli
Esteri britannico Jack Straw strinse la mano al leader accusato da
Londra di violare i diritti umani. Meno eclatante ma ugualmente significativa
la stretta di mano del padre di Solidarnosc, Lech Walesa, sl suo successore
alla presidenza della Polonia, l'ex comunista Aleksander Kwasniewski,
di cui aveva detto una volta che non avesse il diritto morale di guidare
il Paese. In un dibattito tv nel 1995 Walesa si era rifiutato di dare
la mano al rivale ma stavolta non gliel'ha negata al momento dello
scambo del segno della pace. Il Vaticano ringrazia il Governo Italiano e la città di Roma ''La Santa Sede sente il dovere di ringraziare il governo italiano e la citta' di Roma per l'impegno e l'efficienza nell'accogliere i milioni di pellegrini giunti nella Capitale per porgere l'estremo saluto a Giovanni Paolo II e partecipare alle sue esequie''. E' quanto rende noto il direttore della sala stampa della Santa Sede Joaquin Navarro Valls. ''E' stato un evento eccezionale, eccezionalmente ben gestito -continua il portavoce vaticano- La Santa Sede desidera inoltre ricordare la disponibilita' e generosita' di tutte le persone coinvolte nell'organizzazione di un evento senza precedenti e imprevedibile nelle sue dimensioni''. Navarro Valls si fa portavoce anche del ''ringraziamento particolare che la Santa Sede tributa alle migliaia di volontari di tutta Italia che si sono prodigati con instancabile dedizione affiancandosi alla Protezione civile italiana e alle forze dell'ordine per assicurare un ordinato e tranquillo flusso dei pellegrini. Un plauso particolare va infine -conclude- a tutti i cittadini romani per la loro collaborazione e pazienza nel sopportare gli inevitabili disagi di questi giorni. Roma ha dato nuovamente prova della sua bimillenaria civilta' e del suo attaccamento al pontefice defunto''. Imponente apparato di controllo e prevenzione per i funerali In occasione del funerale del Santo Padre Giovanni Paolo II, la Polizia
di Stato ha predisposto un massiccio apparato di prevenzione, per
assicurare il sereno svolgimento della cerimonia. Per l'occasione
la Polizia di Frontiera ha impiegato complessivamente 2700 unita',
interessando servizi di controllo ai valichi di frontiera terrestre
di Ventimiglia e Bardonecchia con la Francia, di Domodossola e Ponte
Chiasso con la Svizzera, Del Brennero e di Tarvisio con l'Austria
ed infine di Trieste e Gorizia con la Slovenia. E' stato anche predisposto
un attento servizio di controllo presso gli scali aerei di Malpensa,
Linate, Bergamo, Verona, Venezia, Bologna, Rimini, Firenze, Fiumicino,
Ciampino e Napoli.Una intensa attivita' di controllo e di verifica
e' stata effettuata anche ai porti di Venezia, Genova, Ancona, Civitavecchia,
Bari e Brindisi. Complessivamente per fronteggiare i servizi di frontiera
in occasione della cerimonia commemorativa sono state potenziate le
aliquote di personale:275 unita' della Polizia di Frontiera distribuite
presso i Presidi sensibili in termini di impatto;90 unita' del Reparto
Prevenzione e Crimine per il potenziamento delle attivita' al confine
con la Francia, Austria e Slovenia;110 unita' dei Reparti Mobili di
supporto agli obiettivi piu'sensibili. Il Compartimento Polizia Stradale
per il Lazio, giornalmente, ha assicurato i servizi di staffetta alle
personalita' costituito da:280 operatori della Specialita' e 280 motocicli.Inoltre,
per garantire un regolare afflusso dei pellegrini presso le aree di
parcheggio e di sosta individuate, sono impiegate giornalmente: 52
pattuglie per operazioni di filtraggio dei Pullman in autostrada e
presso le barriere autostradali,32 pattuglie di vigilanza sulle autostrade
nel Lazio adducenti la Capitale, 14 pattuglie sul Grande Raccordo
Anulare,20 pattuglie sulla viabilita' ordinaria regionale interessata
dal transito delle personalita'. Per i servizi di assistenza e monitoraggio
la Polizia Stradale ha impiegato ogni giorno 1.700 pattuglie di cui:700
in ambito autostradale, 1.000 sulla viabilita' ordinaria. In relazione
all'afflusso di pellegrini dall'estero la Polizia Stradale ha attivato
un monitoraggio, costante nelle 24 ore, dei veicoli in transito dai
valichi di frontiera stradali, autostradali e portuali, mediante l'impiego
di pattuglie di vigilanza. La Polizia Ferroviaria ha rinforzato i
dispositivi di vigilanza nelle piu' importanti stazioni ferroviarie,
quali Milano, Genova, Torino, Bologna, Firenze, Napoli e Reggio Calabria,
costituenti snodi ferroviari di rilevante interesse sia per il traffico
nazionale che internazionale. In particolare, nella capitale, sono
stati inviate 60 unita' che hanno consentito di attivare piu' consistenti
dispositivi di vigilanza nella Stazione Roma-Termini con 85 unita',
di Roma-Ostiense con 70 unita', di Roma Tiburtina con 70 unita', di
Roma-San Pietro con 10 unita' e di Tor Vergata con 24 unita'. L'impegno
complessivo del Compartimento di Roma, maggiormente interessato anche
agli spostamenti giornalieri da e per le varie zone in cui sono state
allestite aree collettive di soggiorno, ha visto impegnati circa 600
operatori al giorno. Particolare attenzione,infine, e' stata rivolta
alla rete informatica attraverso un costante monitoraggio effettuato
dalla Polizia Postale.
Una rete di sicurezza davvero impeccabile Sospiro di sollievo per il ministro dell' Interno, Giuseppe Pisanu,
alla fine di una giornata passata al Viminale a monitorare un dispositivo
per la sicurezza e l' ordine pubblico ''che non ha precedenti nella
storia''. Oltre 200 capi di Stato e di Governo e 300.000 cittadini
si sono infatti concentrati questa mattina a San Pietro per l' addio
al Papa. La cerimonia si e' svolta tuttavia senza incidenti e molte
delegazioni hanno gia' lasciato la Capitale. Solo un brivido - nel
pomeriggio - ha tenuto per alcuni lunghissimi minuti col fiato sospeso:
era stata segnalata una bomba a bordo di un aereo diretto a Ciampino.
Due F-16 si sono immediatamente alzati in volo per intercettare il
velivolo, che e' stato fatto atterrare a Pratica di Mare. L' allarme
si e' poi rivelato infondato. Il testo del rogito per la morte di Wojtyla ''Obitus, dopositio et tumulatio Joannis Pauli II Sanctae Memoriae''. E' questo l'inizio del ''Rogito per il pio transito di sua Santita' Giovanni Paolo II''. Ecco il testo completo. ''Nella luce di Cristo risorto dai morti, il 2 aprile dell'anno del Signore 2005, alle 21,37 della sera, mentre volgeva al termine il sabato, ed eravamo gia' entrati nel giorno del Signore, Ottava di Pasqua e Domenica della Divina Misericordia, l'amato Pastore della Chiesa, Giovanni Paolo II, e' passato da questo mondo al Padre. Tutta la Chiesa in preghiera ha accompagnato il suo transito, specialmente i giovani''. ''Giovanni Paolo II e' stato il 264/mo Papa. La sua memoria rimane nel cuore della Chiesa e dell'intera umanita'''. ''Karol Wojtyla, eletto Papa il 16 ottobre 1978, nacque a Wadowice, citta' a 50 km da Cracovia, il 18 maggio 1920 e fu battezzato due giorni piu' tardi nella Chiesa parrocchiale dal sacerdote Francesco Zak. A 9 anni ricevette la Prima Comunione e a 18 anni il sacramento della Cresima. Interrotti gli studi, perche' le forze di occupazione naziste avevano chiusa l'Universita', lavoro' in una cava e, in seguito, nella fabbrica chimica Solvay''. ''A partire dal 1942, sentendosi chiamato al sacerdozio, frequento' i corsi di formazione del seminario clandestino di Cracovia. Il primo novembre 1946 ricevette l'ordinazione sacerdotale dalle mani del Cardinale Adam Sapieha. Poi fu mandato a Roma, dove consegui' la licenza e il dottorato in teologia, con la tesi dal titolo Doctrina de fide apud Sanctum Ioannem a Cruce''. ''Ritorno' poi in Polonia, dove ebbe alcune mansioni pastorali ed insegno' le sacre discipline. Il 4 luglio 1958, il Papa Pio XII lo nomino' Vescovo Ausiliare di Cracovia. E da Paolo VI nel 1964 fu destinato alla stessa sede come Arcivescovo. Come tale intervenne al Concilio Vaticano II. Paolo VI lo creo' Cardinale il 26 giugno 1967''. ''Nel Conclave fu eletto Papa dai Cardinali il 16 ottobre 1978 e prese il nome di Giovanni Paolo II. Il 22 ottobre, Giorno del Signore, iniziava solennemente il suo ministero Petrino.Il pontificato di Giovanni Paolo II e' stato uno dei piu' lunghi della storia della Chiesa. In tale periodo, sotto vari aspetti, si sono visti molti mutamenti. Si annovera la caduta di taluni regimi, alla quale egli stesso contribui'. Allo scopo di annunciare il Vangelo compi' molti viaggi in varie nazioni.Giovanni Paolo II ha esercitato il ministero Petrino con instancabile spirito missionario, dedicando tutte le sue energie sospinto dalla sollicitudo omnium ecclesiarum e dalla carita' aperta all'umanita' intera. Piu' di ogni Predecessore ha incontrato il Popolo di Dio e i Responsabili delle Nazioni, nelle Celebrazioni, nelle Udienze generali e speciali e nelle Visite pastorali''. ''Il suo amore per i giovani lo ha spinto ad iniziare le Giornate Mondiali della Gioventu', convocando milioni di giovani in varie parti del mondo. Ha promosso con successo il dialogo con gli ebrei e con i rappresentanti delle altre religioni,convocandoli talvolta in incontri di preghiera per la pace, specialmente in Assisi''. ''Ha notevolmente allargato il Collegio dei Cardinali, creandone 231 (piu' uno in pectore). Ha convocato ben 15 Assemblee del Sinodo dei Vescovi, 7 generali ordinarie e 8 speciali. Ha eretto numerose Diocesi e Circoscrizioni, in particolare nell'est europeo''. ''Ha riformato i Codici di Diritto Canonico Occidentale ed Orientale, ha creato nuove Istituzioni e riordinato la Curia Romana. Come 'sacerdos magnus' ha esercitato il ministero liturgico nella Diocesi di Roma e in tutto l'orbe, in piena fedelta' al Concilio Vaticano II. Ha promosso in modo esemplare la vita e la spiritualita' liturgica e la preghiera contemplativa, specialmente l'adorazione eucaristica e la preghiera del santo Rosario''. ''Sotto la sua guida la Chiesa si e' avvicinata al terzo millennio e ha celebrato il Grande Giubileo del 2000, secondo le linee indicate con la Lettera apostolica Tertio millennio adveniente. Essa poi si e' affacciata al nuovo evo, ricevendone indicazioni nella Lettera apostolica Novo millennio ineunte, nella quale si mostrava ai fedeli il cammino del tempo futuro.Con l'Anno della Redenzione, l'Anno Mariano e l'Anno dell'Eucaristia, ha promosso il rinnovamento spirituale della Chiesa. Ha dato un impulso straordinario alle canonizzazioni e beatificazioni, per mostrare innumerevoli esempi della santita' di oggi, che fossero di incitamento agli uomini del nostro tempo. Ha proclamato Dottore della Chiesa santa Teresa di Gesu' Bambino''. ''Il magistero dottrinale di Giovanni Paolo II e' molto ricco. Custode del deposito della fede, egli si e' adoperato con sapienza e coraggio a promuovere la dottrina cattolica, teologica, morale e spirituale, e a contrastare durante tutto il suo Pontificato tendenze contrarie alla genuina tradizione della Chiesa. Tra i documenti principali si annoverano 14 Encicliche, 15 Esortazioni apostoliche, 11 Costituzioni apostoliche, 45 Lettere apostoliche, oltre alle Catechesi proposte nelle Udienze generali ed alle allocuzioni pronunciate in ogni parte del mondo. Con il suo insegnamento Giovanni Paolo II ha confermato e illuminato il Popolo di Dio sulla dottrina teologica (soprattutto nelle prime tre grandi Encicliche - Redemptor hominis, Dives in misericordia, Dominum et vivificantem), antropologica e sociale (Encicliche Laborem exercens, Sollicitudo rei socialis, Centesimus annus), morale (Encicliche Veritatis splendor, Evangelium vitae), ecumenica (Enciclica Ut unum sint), missiologica (Enciclica Redemptoris missio), mariologica (Enciclica Redemptoris Mater). ''Egli - prosegue il Rogito - ha promulgato il Catechismo della Chiesa Cattolica, alla luce della Tradizione,autorevolmente interpretata dal Concilio Vaticano II. Ha pubblicato anche alcuni volumi come privato Dottore.Il suo magistero e' culminato nell'Enciclica Ecclesia de Eucharistia e nella Lettera apostolica Mane nobiscum Domine, durante l'Anno dell'Eucaristia''. ''Giovanni Paolo II ha lasciato a tutti una testimonianza mirabile di pieta', di vita santa e di paternita' universale''. Il testo e' firmato dai testimoni delle celebrazioni e della tumulazione e termina con la scritta: ''CORPUS IOANNIS PAULI II P.M. VIXIT ANNOS LXXXIV, MENSES X DIES XV ECCLESIAE UNIVERSAE PRAEFUIT ANNOS XXVI MENSES V DIES XVII Semper in Christo vivas, Pater Sancte!''.
La partecipazione del Sindaco di Rende resa a Mons. Nunnari Il Sindaco di Rende, On. Sandro Principe, in un telegramma inviato
a S.E. Monsignor Salvatore Nunnari, ha espresso, a nome dell’Amministrazione
Comunale, dell’intera città e suo personale, sentimenti
di partecipazione vivissima al dolore della Chiesa universale per
la scomparsa di Sua Santità Giovanni Paolo II. Il cordoglio di Chiaravalloti ''Il cordoglio piu' profondo mio personale, della Giunta regionale e della gente di Calabria'' per la morte del Sommo Pontefice Giovanni Paolo II e' stato espresso in un telegramma inviato all' arcivescovo di Catanzaro e Squillace, mons. Antonio Ciliberti, dal presidente uscente della Giunta, Giuseppe Chiaravalloti. Chiaravalloti tra l' altro ricorda ''che Giovanni Paolo II e' entrato nei nostri cuori, ha conquistato con il suo sorriso, le sue parole e i gesti semplici le nostre menti e ha abbracciato le nostre anime''. In un messaggio inviato al segretario di Stato, cardinale Angelo Sodano, in coincidenza con le esequie solenni a Roma, Chiaravalloti ha scritto che ''il Sommo Pontefice ha conquistato tutti gia' da vivo e l' intera sua vita ha segnato indiscutibilmente un esempio di generosita', saggezza, lungimiranza e perseveranza. Ci ha insegnato ad apprezzare le cose semplici, ha consolato le nostre sofferenze nei momenti piu' difficili, ha incoraggiato i giovani, ha richiamato i potenti al senso di responsabilita' sempre con la forza delle sue parole. Nell' ultimo saluto - ha scritto Chiaravalloti - tutta la nostra gratitudine e la riconoscenza all' uomo, al Padre Santo, alla Chiesa cattolica''. ''A Roma cosi' come nelle case, nelle chiese, nei luoghi di lavoro - ha sostenuto, Luigi Bulotta, responsabile settore comunicazione istituzionale della Regione - siamo uniti spiritualmente nella preghiera al Papa, per esprimere la nostra gratitudine, il nostro amore di figli, confidando ancora nella sua illuminata guida dall' alto dei cieli. Tantissimi i calabresi che hanno raggiunto Roma: affranti per la scomparsa del Papa che si e' fatto amare da tutti. Grande tra i grandi della terra con l' umilta', la saggezza, i dolci moniti di padre che ama i suoi figli, soprattutto i piu' deboli e sfortunati''. ''Ha fatto sentire davvero ognuno di noi simile all' altro - ha concluso Fausto Taverniti - senza distinzione di religione, di Stato, di appartenenza ideologica. Giovanni Paolo II ha sempre riconosciuto 'la ricchezza della diversita'' e il dialogo tra le differenti culture 'strumento indispensabile per realizzare la civilta''. Ai giovani che oggi cosi' numerosi hanno voluto riservargli l' ultimo saluto ha piu' volte ricordato che 'la pace e i giovani camminano insieme'. Quel suo monito 'aprite il cuore alla speranza...' non ci abbandoni mai''. Tre minuti di silenzio al Comune di Castrovillari I dipendenti del Comune di Castrovillari si sono fermati, a mezzogiorno
in punto, per osservare tre minuti di silenzio in ricordo del Santo
Padre in contemporanea con le esequie che si stavano svolgendo a Roma.
Uffici fermi e attivita' sospesa al suono della campana della chiesa
di San Francesco e di quello della sirena. ''Cosi' - e' detto in un
comunicato - i dipendenti comunali di Castrovillari hanno voluto sottolineare
un saluto che esprime il ringraziamento a chi e' stato sempre in prima
fila a tutela del bene sacro della vita, della liberta', della dignita'
di ciascuno''. Messe e proiezioni dei fnerali su maxischermi in Calabria Messe e maxischermi, in Calabria, per partecipare a distanza ai funerali
di Giovanni Paolo II. Così migliaia di persone hanno passato
la mattinata nelle chiese oppure nei saloni predisposti per vedere
in diretta la messa funebre in Vaticano. Nella cattedrale di Catanzaro,
dopo la messa, i fedeli sono rimasti fra i banchi per assistere sul
maxischermo alla cerimonia officiata dal cardinale Ratzinger. Stesso
programma nella cattedrale di Cosenza, mentre gli studenti del liceo
classico di Rende (CS) hanno seguito la funzione e i funerali nella
chiesa S. Carlo Borromeo. Per il Papa hanno pregato anche i musulmani
della moschea di Gizzeria (Catanzaro). A Cosenza l'Assindustria ha
sistemato un schermo gigante nel salone di rappresentanza. Lo stesso
hanno fatto il comune di Castrovillari (Cs) e la Provincia di Reggio
Calabria nelle rispettive sale consiliari. Incalcolabili, infine,
le serrande dei negozi abbassate e poi le scuole e gli uffici pubblici
dove i funerali del Santo Padre sono stati seguiti in televisioni
sistemate nelle stanze per l'occasione.A Cosenza, Catanzaro e Reggio
molti negozi e centri comemrciali hanno chiuso dalle 10 alle 12 per
lutto. L’Italia si è fermata per rendere omaggio al Papa L'Italia si e' fermata per rendere omaggio al Grande Papa. Milioni
di italiani hanno assistito ai funerali nelle piazze, nelle chiese,
negli stadi dove sono stati montati centinaia di maxischermi. In segno
di lutto, in molte citta' le lezioni si sono fermate, i negozi hanno
abbassato le saracinesche, le sirene delle grandi fabbriche hanno
fischiato mentre le campane hanno suonato a morto. Arrivano i miracoli di Wojtyla. I fedeli lo vogliono subito santo Guarigioni inspiegabili e grazie particolari attribuite a Papa Wojtyla
sono descritte in un dossier che in questi ultimi giorni va gonfiandosi
a dismimisura nell'ufficio del Sostituto alla Segreteria di Stato,
mons. Leonardo Sandri. Dopo il racconto della grazia concessa al prof.
Francesco Crucitti, il chirurgo che lo opero' al Gemelli, risvegliato
da uno stato di coma irreversibile per consentirgli di parlare un
ultima volta con la moglie e i figli, arrivano ora notizie relative
alla guarigione dal cancro di una signora gravemente malata, guarita
inspiegabilmente due anni fa dopo aver partecipato ad una messa mattutina
celebrata dal Papa defunto. Il card. Lozano Barragan, presidente del
Pontifico Consiglio per la Pastorale della Salute, e' stato invece
testimone diretto della guarigione, avvenuta in Messico, del figlio
piu' piccolo di una famiglia della diocesi di Zacatenas. A 4 anni
di eta' e' guarito da una leucemia che non aveva piu' speranza, quando
nel 1990, in occasione della visita in Messico, il Papa lo bacio'
in mezzo alla folla e gli sussurro' qualcosa all'orecchio. Sulla guarigione,
la diocesi di Zacatenas dispone di documenti e si tiene pronta a fornire
la propria testimonianza nel caso si aprisse il processo di beatificazione.
Tuttavia in questi giorni a San Pietro sono stati molti ad aver voluto
andare soprattutto per ringraziare il Papa delle grazie ricevute.
Un militare indiano, Kados, che non poteva non venire qui e dire 'grazie
a questo santo uomo'. Mentre una 37enne rumena racconta che quando
e' iniziata l'agonia del Papa, ha pregato con grande intensita' e
il giorno dopo ha trovato un datore di lavoro disposto ad offrirle
un posto. Un miracolo dal Paraguay grazie a Wojtyla Una donna di nome Maria Angelica Bedoya ha annunciato di esser disposta
a testimoniare che Giovanni Paolo II opero' un miracolo nei confronti
della figlia, in occasione della visita in Paraguay avvenuta nel maggio
del 1988. La donna ha raccontato che sua figlia Angelica Maria, che
allora aveva due anni, era gravemente ammalata di idrocefalia e che
da due mesi non mangiava. Per questo motivo decise di recarsi con
la piccola dal Papa durante la sua visita al Santuario della Vergine
di Caacupe', 45 chilometri a est di Asuncion. ''Il Santo Padre - ha
raccontato la donna - prego' e tocco' la testa di mia figlia che da
quel momento comincio' a migliorare accettando cibo e bevande''. Oggi
la figlia di Maria Angelica, dopo un intervento chirurgico perfettamente
riuscito a San Paolo del Brasile, e' una bella giovane di 19 anni
che ha lasciato alle spalle i gravi problemi di salute e segue con
ottimo profitto i suoi studi. Cifre e numeri delle esequie del Papa Solenni e imponenti le esequie di Giovanni Paolo II, eletto 264/mo
Papa il 16 ottobre 1978, nato a Wadovice il 18 maggio 1920 e morto
il due aprile alle 21,37: ecco le cifre legate all' evento, alla partecipazione
all'estremo addio, allo sforzo organizzativo e degli ultimi dettagli
sepolcrali. L’oscuramento della Cina Dalle vecchie chiese di Pechino alle congregazioni segrete della
campagna, i credenti cattolici cinesi stanno sottolineando il funerale
del Papa Giovanni Paolo II, contro un ufficiale oscuramento della
cerimonia da parte dei media cinesi. L'agenzia cinese Xinhua, ha riportato
che i media cinesi non hanno prestato attenzione al funerale del Pontefice
mentre la televisione di stato hanno dichiarato che avrebbe ignorato
l'evento. ''Sospetto che i fedeli cinesi stiano pregando per il Papa
durante le normali messe'' ha detto un membro della chiesa segreta
di Baoding, a 150 km da Pechino. Ha aggiunto: ''E' un momento molto
triste per noi, pensiamo che il Papa fosse un grande uomo''. Per la
maggioranza dei gruppi cattolici sotterranei, il giorno passera' con
una preghiera silenziosa, senza la partecipazione a grandi eventi
organizzati. Nella chiesa di Xikai i fedeli si sono riuniti alle 16.00,
ora locale, nello stesso momento un cui iniziavano a Roma i funerali
del Pontefice, e' stato dichiarato in un report. Ma, a parte questo
breve report, un nuovo oscuramento dei funerali del Papa e' stato
ordinato dal sistema mediatico cinese. L'Associazione dei Giornalisti
cinesi giustifica l'assenza di notizie sull'evento non come il risultato
di una censura officiale. La giustificazione si troverebbe nell'adeguata
considerazione del tipo di notizie adatte a ''vendersi sul mercato''.
''Ci sono pochi fedeli cattolici e quindi l'audience potenziale e'
limitato''. ha dichiarato il direttore dell'Associazione nazionale
dei giornalisti. Il governo Cinese ha interrotto le relazioni diplomatiche
con il Vaticano nel 1951. La Santa Sede riconosce Taiwan, considerata
dalla Cina come parte del suo territorio.
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