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Papa Giovanni Paolo II"Il Grande"
Il feretro di Giovanni Paolo II esposto in San Pietro
Oggi la messa esequiale del papa. Il programma La messa esequiale rappresenta il momento centrale delle esequie
del Romano Pontefice, che si compongono di tre momenti fondamentali
o 'stazioni': la prima si compie nella Casa Pontificia ed e' rappresentata
dall'accertamento della morte e dall'esposizione della salma in un
luogo adatto (che per Giovanni Paolo II e' stata la Cappella Palatina);
la seconda si celebra nella basilica vaticana ed e' rappresentata
dalla traslazione della salma nella basilica, dalla messa esequiale
e dai Novendiali (i riti liturgici in suffragio del Papa, che durano
appunto nove giorni); infine la terza stazione, con la traslazione
del corpo nel luogo dellasepoltura e il rito della tumulazione. La
normativa sulle esequie del Pontefice e' stata rinnovata nel 1998
su indicazione di Giovanni Paolo II, che desiderava fosse sottolineato
con maggiore evidenza il carattere pasquale della morte del Pontefice
e fossero date norme precise per rendere piu' composta e ordinata
la partecipazione dei fedeli e dei pellegrini. Tutto il rituale e'
contenuto in 'Ordo Exsequiarum Romani Pontificis', approvato da Giovanni
Paolo II il 5 febbraio 1998 e promulgato per Rescritto d'Udienza da
monsignor Piero Marini il 25 marzo 1998. - Il precedente rito seguiva
le indicazioni del libro 'De funere Summi Pontificis', redatto in
seguito alla promulgazione della Costituzione Apostolica 'Romano Pontifici
eligendo' di Papa Paolo VI. Secondo questo rito furono celebrati i
funerali di Paolo VI e di Giovanni Paolo I. In seguito, con la pubblicazione
della Costituzione Apostolica 'Universi Dominici Gregis'di Papa Wojtyla,
il 22 febbraio del 1996, l'Ufficio delle celebrazioniliturgiche, su
indicazione dello stesso Papa, ha riveduto il rito, formulando la
normativa attuale. A stabilire il giorno della Messa esequiale e'
la Congregazione dei cardinali, ma esso deve obbligatoriamente cadere
tra il 4° e il 6° giorno dalla morte del Pontefice. La Congregazione
decide anche se il rito avverra' nella basilica o sul sagrato (come
e' stato disposto per venerdì, visto l'enorme afflusso di pellegrini).
Prima dell'inizio della funzione il corpo del Pontefice viene posto
in una cassa di cipresso, alla presenza del cardinale Camerlengo (Eduardo
Martinez Somalo), i cardinali capi rispettivamente dell'ordine dei
vescovi, dei presbiteri e dei diaconi (Joseph Ratzinger, Eugenio Sales
de Araujo, Jorge Arturo Medina Estevez), l'Arciprete della basilica
(Francesco Marchiano), il cardinale gia' Segretario di Stato (Angelo
Sodano), il Vicario di Roma(Camillo Ruini), il Sostituto della Segreteria
di Stato (Leonardo Sandri), il Prefetto della Casa Pontificia (James
M. Harvey), l'Elemosiniere del Santo Padre (Oscar Rizzato), rappresentanti
del capitolo vaticano, il segretario del Papa (Stanislao Dziwisz),
i familiari e infine altre persone eventualmente autorizzate dal Maestro
delle Celebrazioni Liturgiche Pontificie (Piero Marini). A questo
punto viene letto e sottoscritto dai presenti il 'Rogito', ossia il
documento che ricorda i principali avvenimenti e atti della vita del
Papa, documento che viene poi posto nella bara dentro un tubo di metallo.
Nella cassa e' inoltre inserito un esemplare delle monete coniate
dallo stato vaticano durante il pontificato. Tuttavia, nel caso di
Giovanni Paolo II nel sepolcro non verrano poste monete ma alcune
delle medaglie commemorative del lungo pontificato di Papa Wojtyla
per evitare, ha spiegato nei giorni scorsimons. Marini, di mettere
sia lire che euro. I funerali trasmessi in diretta su di un grande schermo in Assindustria a Cosenza ''La comunita' degli imprenditori cosentini si unisce nella preghiera universale, ricordando l' opera e gli insegnamenti del Pontefice che piu' di tutti ha saputo parlare al cuore ed alle menti dei giovani''. Lo ha detto, in una dichiarazione, il presidente dell' Associazione degli industriali della provincia di Cosenza, Raffaele De Rango. ''Profondo e' il cordoglio di tutti noi - ha aggiunto De Rango - per la scomparsa del tanto amato Santo Padre Giovanni Paolo II''. I funerali del Papa, in programma domani, saranno trasmessi su schermo gigante nel salone di rappresentanza della sede dall' Associazione provinciale degli industriali, dove sara' anche osservato un minuto di silenzio. A Castrovillari maxischermo in Consiglio comunale Il comune di Castrovillari, in provincia di Cosenza, al fine di consentire
la piu' ampia partecipazione alle esequie di Giovanni Paolo II, allestira'
nella sala consiliare un maxischermo da cui i cittadini potranno seguire
la solenne cerimonia a partire dalle ore 10. Lo ha reso noto il sindaco,
Franco Blaiotta, il quale ricorda che gli operatori commerciali potranno
anche non aprire i propri esercizi dalle ore 10 alle ore 13 per esprimere
la loro partecipazione a questo momento che coinvolgera' venerdi'
8 aprile tutto il mondo. Fuda: “una perdita che non ha eguali begli ultimi decenni”. Schermo gigante nella Provincia di Reggio ''Ciascuno di noi ha vissuto il dolore personale di una perdita che
non ha eguali nella storia degli ultimi decenni''. Lo ha detto il
presidente dell' Amministrazione provinciale di Reggio Calabria, Pietro
Fuda, facendo riferimento alla morte di papa Giovanni Paolo II. Fuda
ha anche disposto che i dipendenti della Provincia possano seguire
domani i funerali di Giovanni Paolo II nella sala consiliare della
Provincia, dove e' stato installato uno schermo gigante che permettera'
di assistere alla diretta televisiva. ''Abbiamo deciso - ha detto
Fuda - di permettere ai dipendenti della Provincia di dare l'estremo
saluto ad un uomo che ha lasciato un segno indelebile ed importantissimo
negli animi di tutti, credenti e non credenti. Domani gli occhi del
mondo saranno puntati su Piazza San Pietro e la' saremo presenti tutti,
almeno idealmente, in un abbraccio mondiale''. Prima dell' inizio
della diretta televisiva dei funerali sara' osservato, come ultimo
saluto a Giovanni Paolo II, un minuto di silenzio. Il testamento del Papa Il Papa ha iniziato a scrivere il suo testamento pochi mesi dopo
la sua ascesa al soglio di Pietro e l'ha terminato durante il periodo
quaresimale del Giubileo del 2000. Il testo che è stato diffuso
oggi è piuttosto frammentario poiché stato stilato in
vari momenti storici assai differenti tra loro. Ecco il testo integrale
del testamento diGiovanni Paolo II.
Dorina Bianchi: “Roma esempio di accoglienza” ''Stanno facendo tutti al massimo il loro dovere: le forze dell'ordine,
volontari, protezione civile, cittadini, chiunque si sia trovato ad
affrontare questa emergenza. Grazie Roma''. E' quanto afferma in una
nota Dorina Bianchi, deputata della Margherita. ''In queste giornate
cosi' straordinariamente drammatiche - aggiunge - i romani dimostrano
tutto il loro senso di civilta' e sono un esempio di straordinaria
accoglienza. Un esempio che Roma sta dando a tutto il mondo. Questa
citta' ed i suoi cittadini meritano tutta la nostra ammirazione. E'
una grande lezione di civilta' e di amore''. I treni per il ritorno in Calabria partiranno da Roma Ostiense Partiranno dalla stazione di Roma Ostiense i treni straordinari per i fedeli recatisi a rendere omaggio alla salma del Pontefice che, da Roma, ritornano in Calabria. Lo rende noto un comunicato delle Ferrovie dello Stato nel quale si informa ''che per i treni ordinari rimangono invariate le stazioni di partenza previsti dall'orario ufficiale''. ''La decisione - e' spiegato nel comunicato - fa seguito alla richiesta della Protezione civile di sospendere il servizio nella stazione di Roma San Pietro per motivi di ordine pubblico e per garantire maggiore fluidita' degli eccezionali flussi di traffico ferroviario all' interno del nodo di Roma''. ''Data la grande richiesta, inoltre, e' possibile che non tutti potranno ripartire venerdi' sera da Roma; pertanto, i fedeli devono tenere anche conto della possibilita' di dover sostare a Roma e prendere poi il treno nella giornata di sabato. In tutte le stazioni, che rimarranno aperte per l' intera notte, si troveranno, comunque, punti di informazione e di ristoro''. Nella nota si precisa che ''Trenitalia sta distribuendo depliant con tutte le informazioni sugli orari dei treni in partenza dalle stazioni di Roma; a cura di RFI, invece, e' la distribuzione di pieghevoli illustrativi con informazioni dei punti dedicati ai servizi di emergenza''.
Il Cordoglio della FNSI al Cardinale Camerlengo Il Consiglio Nazionale della FNSI, riunitosi oggi, ha aperto i lavori con un momento di raccoglimento in memoria di Giovanni Paolo II, ricordato con sentimenti di rispetto e ammirazione dal presidente Franco Siddi e dal segretario generale Paolo Serventi Longhi. Al termine dei lavori il Consiglio ha sintetizzato in un messaggio di cordoglio i ''sentimenti di partecipazione al moto di commemorazione che coinvolge milioni di persone in tutto il mondo''. Il messaggio è stato trasmesso dal presidente Siddi, a nome di tutto il Consiglio, al Cardinale Camerlengo Eduardo Martinez Somàlo. ''I giornalisti italiani - si legge nel testo del messaggio - hanno sempre trovato nel magistero del Papa ancoraggi morali di rilevanza assoluta per la valorizzazione e il rispetto del bene informazione, come bene primario per le singole persone e per tutta la società. Ed è di speciale significato 'l'abbraccio' che Egli ha dedicato ai giornalisti nel Suo testamento''. ''Il Papa - prosegue il Consiglio Nazionale - incoraggia ancora, e sarà così anche domani, i giornalisti ad agire con una forte coscienza etica e a resistere a interessi particolari e ristretti. A istituzioni e poteri, ha detto più volte Giovanni Paolo II con appelli, messaggi e richiami di valore universale, è richiesto un atteggiamento di rispetto e di libertà, perché i giornalisti possano avere l'accesso pieno all'informazione e proporla, con rispetto delle persone umane, ai cittadini perché possano liberare tutte le loro energie di solidarietà e di pace, perché siano liberi di scegliere e di giudicare''. ''Giovanni Paolo II - si legge ancora nel messaggio - per i credenti propone un supplemento di riflessione e di coscienza, per tutti illumina una strada che può essere giustamente considerata a sostegno di un'opinione universale per il giornalismo: per un giornalismo indipendente, libero da pregiudizi nazionali, razziali e religiosi, autenticamente e pienamente informato, credibile, impostato sulla ricerca della verità condizione di libertà e di pace. Questi semi sono destinati a produrre germogli che il sindacato italiano dei giornalisti coltiva sul terreno proprio, laico, di un rigoroso impegno di promozione e tutela del lavoro professionale, della sua dignità e di tutti i suoi valori morali e materiali''. ''Il saluto al Papa Giovanni Paolo II - conclude il Consiglio Nazionale della Fnsi - è atto d'omaggio e di gratitudine, per una presenza viva che attraversa sensibilmente anche la nostra esperienza''. Alle sei l’apertura dei varchi I primi ad entrare in piazza San Pietro venerdì mattina per
partecipare ai funerali di Papa Giovanni Paolo II saranno i polacchi.
Una quindicina circa di connazionali di Papa Wojtyla si sono sistemati
in sacco a pelo davanti alle transenne più vicine alla piazza.
Passeranno la notte lì, in attesa che venga loro aperto il
varco: venerdì mattina alle 6, come deciso dagli addetti alla
sicurezza. Sugli schermi allestiti in via della Conciliazione continuano
a sfilare le immagini dei pellegrini in preghiera, dei fedeli che
salutano la salma del Pontefice, mentre scorrono in sottotitolo, in
italiano e in polacco, gli annunci sull'orario di apertura degli accessi
alla piazza. Saranno due: uno in via del Mascherino e uno all'altezza
di Ponte Vittorio. Un gruppo di fedeli, anche questi in maggioranza
polacchi, rimasto a dormire davanti alle transenne in via Paolo VI
arriverà alla piazza senza passare per i varchi di via del
Mascherino e ponte Vittorio. Una concessione fatta solo per loro,
in fondo guardati con maggiore riguardo e rispetto in quanto connazionali
di Papa Giovanni Paolo II e forse maggiormente colpiti dalla sua scomparsa.
Sono comunque solo poche decine i pellegrini rimasti in via della
Conciliazione per la notte. Molti si sono già sistemati in
sacco a pelo, altri improvvisano una celebrazione eucaristica, con
tanto di altare, ceri e cori di preghiera. Le vie adiacenti a via
della Conciliazione, dove pure altri gruppi di pellegrini avevano
manifestato la volontà di trascorrere la nottata, sono state
sgomberate per motivi di sicurezza. Notte per aspettare, per pregare
e, per gli addetti ai lavori, per pulire le strade e preparare l'area
alla cerimonia di domani. Tre ore di preghiera, a partire dalle ore
10, per l'addio a Giovanni Paolo II, le cui spoglie verranno tumulate
al termine della celebrazione nelle Grotte Vaticane. I Papaboys ai potenti del mondo: “in ginocchio davanti al Santo Padre” "Davanti alla salma del Santo Padre ed a migliaia di fedeli,
il Presidente degli Stati Uniti d'America, non ha esitato ad inginocchiarsi,
visivamente commosso e raccolto in preghiera. Eppure, non e' lontano
il tempo in cui parvero cadere nel vuoto gli accorati appelli del
Papa, che ha gridato il suo 'No, alla guerra'. Oggi, vorremmo interpretare
la testimonianza di Bush, come un segno di sincero impegno a convertire
la logica delle armi nella realta' di una pace duratura ed estesa
a tutti i popoli della terra". E' quanto si legge in un comunicato
diffuso dall'ufficio stampa dei Papaboys. "Chiediamo ai potenti
del mondo, coloro che parteciperanno alle esequie di Papa Giovanni
Paolo II, di piegare tutti finalmente le ginocchia, affinche' si realizzi
cio' per cui il Santo Padre ha offerto la sua stessa vita, fino alla
fine, cio' per cui ci ha cercato nel mondo affidandoci il suo messaggio
di pace, dimostrando cosi' che la sua morte, benche' dolorosa, ha
segnato per l'umanita' un luminoso passaggio di vita in vita in un'autentica
riconciliazione universale. Inginocchiatevi quindi tutti davanti al
Papa! Davanti ad un uomo Santo che non avete voluto ascoltare proprio
nel giorno in cui la piazza, il suo popolo di giovani, e non solo,
lo eleggera' Santo. E se non avrete l'umilta' del gesto - conclude
la nota - non vergognatevi in seguito se sarete fischiati". Piazza San Pietro Vuota dopo quattro giorni Vuota, piena di commozione, con i lumini accesi per tutta la notte.
Piazza San Pietro dopo quattro giorni di grande folla si prepara ai
funerali del Santo Padre. C'e' un'aria di smobilitazione generale
dopo le lunghe code in via della Conciliazione per l'ultimo saluto
al Santo Padre che ormai tutti chiamano Giovanni Paolo il Grande.
Fino all'ultimo i fedeli hanno cercato, senza arrendersi, di entrare
a San Pietro e molti di loro che ancora camminano lungo via della
Conciliazione e ai lati esterni del colonnato, ci sono riusciti. Ai
lati estremi della piazza restano le pile di bottigliette che infaticabili
volontari della Protezione civile in questi giorni offrivano ai pellegrini
in coda. In oltre due milioni sono arrivati e per i funerali di domani
sono destinati a crescere ancora molto, soprattutto i polacchi. Si
comincia a pulire il sagrato della basilica dove domani si celebrera'
la cerimonia funebre e si cominciano a preparare i posti che ospiteranno
le delegazioni dei capi di Stato e i vescovi. Sara' un a notte di
silenzio e di lavoro prima dell'estremo saluto al pontefice. Dietro
alle transenne che ora circondano piazza San Pietro restano ancora
gruppi di suore, preti e tanti giovani che domani sperano di conquistare
un posto nella piazza per la cerimonia. Molti dei Papa-boys attendono
con i loro sacchi a pelo sul marciapiede sinistro di via della Conciliazione
pronti domani mattina alle 5, quando la piazza dovrebbe riaprire,
a cercare un posto nell'abbraccio del colonnato. La grande folla si
e' dileguata con la stessa tranquillita', ordine e pazienza che ha
contraddistinto in questi giorni le lunghe file a cui si sono sottoposti
i fedeli supportati dalla forza dei canti e delle preghiere che per
tutto il tempo hanno fatto da colonna sonora alla piazza. Domani ci
sara' con i suoi canti anche il primo tenore solista del teatro dell'Opera
di Tirana, Gezim, che, da quando il pontefice si e' ammalato, ha cantato
ogni giorno per lui. ''Canto per la sua anima - racconta - il giorno
dopo la morte di Giovanni Paolo II ho cantato piu' di novanta Ave
Maria''. Adesso sulla piazza ci sono soprattutto i volontari della
Protezione civile del Comune di Roma con i loro giubbotti gialli,
gli operatori della Croce rossa e tutte quelli che in questi giorni
hanno lavorato infaticabilmente per rendere accessibile l'ingresso
a San Pietro. E in questo momento a dominare e' il silenzio. Alle 22 chiuse le porte della Basilica di San Pietro Le porte della Basilica sono state chiuse poco dopo le 22 come era
stato deciso. Tutti i pellegrini che erano in fila da questa mattina
per rendere omaggio alla salma di Giovanni Paolo II sono riusciti
ad entrare, gli ultimi stanno continuando ad uscire. Le Forze dell'ordine
e i responsabili della sicurezza stanno sgombrando l'area di piazza
San Pietro, piazza Pio XII e le vie limitrofe sino all'inizio di via
della Conciliazione. Questa area venerdì mattina sarà
considerata come area di sicurezza e di emergenza. In via della Conciliazione,
invece, centinaia di pellegrini stanno preparandosi per affrontare
la lunga notte prima dei funerali in onore di Papa Wojtyla con sacchi
a pelo, materassini e viveri di fortuna. Via della Conciliazione sembra
un vero e proprio bivacco, ma tutto sembra sotto controllo. Oltre tre milioni di pellegrini attesi a Roma La grande paura e' passata. Cosi' come l'assedio bianco che milioni
di pellegrini hanno portato a San Pietro in questi giorni con una
dimostrazione di fede senza precedenti. Ora pero', prima di tirare
un bilancio, e un sospiro di sollievo, resta l'ultimo e piu' difficile
atto: i funerali di Giovanni Paolo II. ''L'evento di massa e la sfida
organizzativa piu' grandi e difficili della storia'' lo ha definito
il sindaco di Roma Valter Veltroni tanto per dare l'idea dell'ulteriore
prova che Roma si appresta ad affrontare. La macchina dell'organizzazione
messa in piedi dalla Protezione Civile, dal Comune e dalla Prefettura
di Roma ha retto. Anche se ieri, e' stato lo stesso commissario straordinario
Guido Bertolaso ad ammetterlo, ci sono state delle ''preoccupazioni''
e ''momenti critici'' che hanno di fatto obbligato alla chiusura anticipata
delle file per accedere alla basilica di San Pietro. ''La zona di
San Pietro era gia' satura ha spiegato e non potevamo rischiare che
vi si riversassero altre 200/300mila persone''. E, sempre ieri, ci
sono stati disagi, anche pesanti, sia per coloro che hanno trascorso
20 ore in fila per rendere omaggio al papa sia e per i romani, costretti
da giorni a districarsi tra divieti e misure di sicurezza mai viste
prima nonostante Roma abbia gia' ospitato eventi di natura mondiale.
Oggi invece, dice sempre Bertolaso, ''e' andata molto meglio''. ''Non
c'e' nessuna criticita' spiega e, anzi, e' stata una giornata serena
e tranquilla''. La decisione di chiudere la fila ieri sera alle 22
ha permesso infatti di ridurre l'afflusso di pellegrini nell'area
di San Pietro a tal punto che per tutta la giornata e' stato consentito
di mettersi comunque in coda ai gruppi che arrivano alla spicciolata.
Una decisione che ha in realta' una spiegazione chiara: ad arrivare
per ultimi sono stati soprattutto le migliaia di fedeli giunti dalla
Polonia e, in generale, gli stranieri, che si sono sobbarcati un lungo
e faticoso viaggio. E' sembrato dunque ''giusto e doveroso'', dopo
tre giorni in cui a rendere omaggio al papa sono stati in larga parte
i romani e gli italiani, dare anche ai connazionali di papa Wojtyla
la possibilita' di portargli l'ultimo saluto. Dalla Polonia sono giunti
in giornata a Roma 300mila polacchi e altri 8/900 pullman arriveranno
nella notte, tanto da trasformare la citta', sono sempre parole del
commissario straordinario ''in una piccola Cracovia''. A quelli che
nelle prime ore della giornata erano gia' nei pressi della capitale,
e' stato consentito di arrivare in San Pietro, gli altri andranno
nell'area di Tor Vergata. ''Abbiamo superato i due milioni di pellegrini,
secondo le stime che abbiamo ne sono in arrivo altri 500/600mila.
Credo che dopo la conclusione dei funerali potremmo tirare delle somme
importanti'' ha detto ancora Bertolaso sottolineando che quella di
domani sara' una giornata difficile, soprattutto nelle ore che precederanno
la funzione religiosa quando in San Pietro si riverseranno migliaia
di pellegrini e le delegazioni internazionali. ''Gli uomini delle
forze dell'ordine soprattutto dice il capo della Protezione Civile
avranno un grande onere nel garantire la sicurezza a tutti, ma tutto
il sistema dovra' continuare l'ottimo lavoro fatto finora. Abbiamo
messo in moto una macchina perfettamente funzionante e cosi deve continuare
ad essere''. Domani dunque la grande prova: per far si che tutto fili
liscio da giorni e' in moto una gigantesca macchina non solo organizzativa
ma anche e soprattutto di sicurezza, visto l'arrivo di duecento delegazioni
provenienti da tutto il mondo. La basilica di San Pietro sara' chiusa
questa sera alle 22: da allora e almeno fino all'alba di domani alla
zona potranno accedere solo coloro che dovranno ripulire il grande
spazio all'interno del colonnato e gli addetti alla sicurezza, cui
spetta un compito piu' arduo. Ai pellegrini ''quelli che gia' sono
nell'area della basilica perche' per gli altri non ci sara' spazio''
ha ribadito Bertolaso per evitare una inutile e pericolosa corsa all'ultimo
posto - sara' consentito l'accesso, fino alla saturazione di via della
Conciliazione, non prima delle sei. Due i varchi: uno a piazza Risorgimento,
l'altro su ponte Vittorio. Tutti gli altri dovranno accontentarsi
dei maxischermi nelle aree basilicali e nelle piazze. Il piano messo
a punto prevede infatti che gia' da stasera si fara' in modo di 'dirottare'
i fedeli in particolare verso San Giovanni, Circo Massimo e Tor Vergata.
Un trattamento 'di favore' sara' riservato a disabili, malati e ''a
tutti coloro a cui il papa e' sempre stato vicino'', che avranno uno
spazio riservato in piazza San Pietro. Un'altra preoccupazione e'
rappresentata dall'esodo alla conclusione delle esequie, quando tutti
insieme si sposteranno le duecento delegazioni internazioni, i 300mila
di piazza San Pietro e gli oltre due milioni sparsi nelle piazze di
Roma e a Tor Vergata. ''Bisognera' stare molto attenti ed essere allo
stesso tempo pazienti e' l'appello di Bertolaso abbiamo pianificato
i percorsi e i tempi, ma tutti coloro che saranno in strada devono
sapere che il deflusso puo' essere ancora piu' rischioso dell'afflusso''.
Dunque tutto e' pronto, anche se per scrivere la parola fine bisognera'
aspettare che l'ultimo pellegrino lasci Roma. Le delegazioni che hanno confermato la partecipazione alle esequie di Papa Giovanni Paolo II: LEADER POLITICI Roma accoglie un’altra Roma ma regge l’urto Un dato e' certo: sono oltre 2 milioni i pellegrini che hanno varcato
la soglia di San Pietro per rendere omaggio a papa Giovanni Paolo
II. Ma nessuno sa quanti sono quelli che sono in giro nelle strade
della capitale o che arriveranno nelle prossime ore per i funerali
del Papa. ''E' come se Roma avesse accolto un'altra Roma -ha detto
il sindaco Walter Veltroni- la citta' sta allargando se' stessa per
ospitare tanta gente quanto i suoi abitanti. E lo sta facendo con
efficienza e col cuore. Roma sta affrontando bene quello che e' senz'altro
l'evento di massa piu' grande della storia''. In queste ore quanti
si occupano della macchina dell' assistenza sottolineano che e' stato
come organizzare un nuovo Giubileo in 48 ore. Vigili urbani, uomini
delle municipalizzate, volontari della protezione civile. Solo la
citta' di Roma ha messo in campo un esercito di oltre ventimila addetti
che si sono affiancati al dispositivo del dipartimento della Protezione
civile Nazionale. ''Abbiamo un piano e un metodo che ci consente di
adattarlo alle esigenze che mutano di ora in ora'', dice il direttore
della Protezione civile comunale Patrizia Cologgi. Un piano che ha
consentito alle istituzioni di dire ''no, grazie'' all' offerta di
aiuto avanzata dalla Protezione civile europea che, anzi, ha inviato
un team di osservatori per capire come si gestiscono queste emergenze
in Italia. Al call center del comune di Roma sono arrivate, da sabato
scorso, circa 65mila telefonate, e ieri il sito internet del comune
di Roma ha fatto registrare oltre 80mila contatti. ''La situazione
e' sotto controllo'', ha detto Veltroni in quella che da tutti viene
considerata la prima giornata di respiro dopo le due durissime di
martedi' e mercoledi' e in attesa del bagno di folla di domani. Del
resto anche dal Vaticano era giunta l'indicazione che i giorni piu'
caldi sarebbero stati martedi', mercoledi' e venerdi'. Ieri notte
in duemila hanno dormito nei centri di accoglienza del comune di Roma:
580 alla Fiera di Roma, 170 in via Ippolito Nievo ed oltre 1.100 nello
spazio attrezzato in collaborazione con la Protezione Civile Nazionale,
a Tor Vergata. Qui ci si appresta a reggere l'urto delle migliaia
che non riusciranno ad arrivare a San Pietro. Per accoglierli pronte
350 tende, due gruppi elettrogeni da 250 chilovatt l'uno, 3 autobotti
da 10 mila litri e 4 da 6 mila litri, e 300 fontanelle, sei cucine
da campo e duemila bagni chimici. Stanotte la chiusura della fila
ha consentito di effettuare operazioni primarie come la pulizia delle
strade. Sono state raccolte circa 30 tonnellate di rifiuti a san Pietro.
Dal Centro operativo della Protezione civile di Roma sono partite
indicazioni per predisporre i 27 maxischermi in diverse aree di Roma
in modo da alleviare la pressione nella zona di San Pietro dove potranno
entrare non piu' di trecentomila persone. Intorno ai maxischermi e'
stata creata una vera e propria citta' dell'accoglienza con punti
per la distribuzione dell'acqua, corridoi di accesso e deflusso, trasporti,
bagni chimici e punti sanitari. ''Fino a oggi la nostra era una organizzazione
unica, concentrata a San Pietro, ora deve dividersi in tanti sottosistemi'',
sottolineano alla Protezione civile. Su queste zone convergeranno
gli ottomila volontari messi in campo che dalla prima notte dell'emergenza
hanno distribuito oltre due milioni di litri di acqua. Fra questi
anche duemila boy-scouts provenienti da tutta Italia. Per far fronte
alla ressa di questi giorni, Trambus e Atac hanno impiegato 550 autobus,
18 tram, 1.500 autisti e 300 tra agenti ispettivi e capolinea. L'Acea,
ha messo in campo 400 persone, 340 addetti dell'Ama lavorano con 120
mezzi. Nella tratta Termini - S.Pietro ci sono state frequenze anche
di 30 secondi. Fino a domenica sera Trenitalia ha potenziato il servizio
con 441 treni straordinari e 212mila posti aggiuntivi. Intanto Roma
si prepara a vivere il suo giorno piu' lungo: stasera le linee A e
B della metropolitana termineranno il servizio a mezzanotte. Il blocco
totale del traffico scattera' alle 2 e durera' fino alle 18. L'apertura
di piazza San Pietro avverra' alle 6. Saranno chiuse scuole e uffici
pubblici, e l'invito e' stato esteso anche a quelli privati. Nei distributori
di carburanti nella cintura del Gra funzioneranno solo i self service.
E mentre si parla di accoglienza si pensa gia' al deflusso: ''sara'
lento - assicurano dalla protezione civile - ma incessante''.
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