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Papa Benedetto XVIPapa Benedetto XVI con Pallio e anello del Pescatore
legge l'omelia
In quattrocento mila salutano l’insediamento di Papa Benedetto XVI C'erano oltre 400mila persone questa mattina a seguire la cerimonia di incoronazione di papa Benedetto XVI. In molti si sono accontentati di seguirla dalle immagini trasmesse dai maxischermi allestiti anche a piazza del Popolo e piazza Risorgimento, ma almeno 350mila erano invece li', tra piazza San Pietro e via della Conciliazione. In poco piu' di tre settimane i due emicicli compresi dal colonnato di San Pietro hanno visto l'orologio della storia completare un intero giro. Dagli ultimi giorni di vita alla morte, il 2 aprile, di Giovanni Paolo II, ai funerali del Pontefice l'8 aprile, dall'elezione di Benedetto XVI martedi' scorso, fino alla festa di oggi: un vortice di emozioni che e' passato attraverso la preoccupazione, la preghiera, il pianto, e poi l'attesa, l'applauso e la gioia. Anche oggi, in molti erano gia' in attesa dalle prime ore del mattino, pronti a riempire piazza San Pietro per la celebrazione delle 10. Una piazza allestita in modo festoso, con 20.000 fiori inviati dalla Regione Liguria (presente lo stesso neopresidente Claudio Burlando). L'immenso fiume di persone si era andato via via ingrossando man mano che dai due percorsi transennati (il primo da piazza Risorgimento a piazza Adriana e poi davanti al Palazzaccio, l'altro da corso Vittorio), si congiungevano lungo via della Conciliazione e poi verso il Vaticano. Ovunque, un tripudio di bandiere di ogni Paese: moltissimi i tricolori italiani e le bandiere biancogialle del Vaticano, ma soprattutto a spiccare erano quelle biancorosse della Polonia, ancora un omaggio a Karol Wojtyla, ma anche forte testimonianza di una grande fede che va oltre la cittadinanza. E, poi, naturalmente quelle della Germania di Joseph Ratzinger. Forse arrivati in numero inferiore alle previsioni, i tedeschi e in particolare i bavaresi non hanno comunque voluto mancare all'insediamento ufficiale del 'loro' papa. Il loro e' un entusiasmo forse inedito per questa piazza: non si riuniscono in grandi gruppi, sono per lo piu' con le proprie famiglie o con amici, spesso sono coppie di fidanzati. Composti, spesso raccolti in preghiera, lasciando ben poco spazio al 'colore'. Ma anche loro non possono trattenere i primi urli di gioia quando i maxischermi rimandano le immagini dall'interno della basilica, dove, dopo aver visitato la tomba di san Pietro, il Pontefice sta assistendo alla processione dei cardinali: pochi minuti ancora e Benedetto XVI varca la soglia e giunge sul sagrato dove lo attendono circa 40 delegazioni straniere. A quel punto la piazza esplode nel primo dei numerosi e lunghissimi applausi con i quali salutera' i momenti principali della cerimonia: ''BE-NE-DE-TTO, BE-NE-DE-TTO'', scandiscono in tantissimi all'unisono, e cosi' avviene quando il cardinale protodiacono gli impone il pallio, quando il cardinal Sodano gli consegna l'anello 'del Pescatore', e in tutti i passaggi principali dell'omelia. Ed e' quando Benedetto XVI termina l'orazione che scatta forse il saluto piu' lungo, un applauso durato diversi minuti mentre ancora la marea umana invoca il nome del papa: visibilmente colpito il papa si alza per un momento in piedi, con le mani unite verso il cielo in segno di saluto a tutti i presenti. Poi il momento tanto atteso: conclusa la Santa Messa, Benedetto XVI sale sulla camionetta bianca che a passo d'uomo lo porta tra la folla. Tutta la piazza ne attende il passaggio, oscillando come un corpo unico che si orienta in direzione del papa. Terminato il giro, il papa rientra in basilica, mentre la piazza comincia lentamente a svuotarsi. Sara' un lungo deflusso, ma ancora una volta la macchina organizzativa ha funzionato: il massiccio dispositivo di sicurezza che ha visto impegnati settemila uomini delle forze dell'ordine, lo 'scudo' aereo sulla Capitale e una nave della Marina davanti alle coste laziali non ha subito particolari sollecitazioni. L' afflusso e il deflusso di pellegrini e delegazioni internazionali da San Pietro si sono svolti senza alcun incidente. Tra piazza San Pietro e via della Conciliazione ci sono stati si' numerosi malori, ma tutti di lieve entita' e tutti risolti in breve tempo dai sanitari della Croce Rossa Italiana e del 118. ''Tutto - commenta alla fine il sindaco di Roma, Walter Veltroni - e' andato bene, come sempre''. Il Papa benedice la folla Il testo integrale della prima omelia di Papa Benedetto XVI ''Signori Cardinali, venerati Fratelli nell'episcopato e nel sacerdozio,
distinte Autorita' e Membri del Corpo diplomatico, carissimi Fratelli
e Sorelle! Per ben tre volte, in questi giorni cosi' intensi, il canto
delle litanie dei santi ci ha accompagnato: durante i funerali del
nostro Santo Padre Giovanni Paolo II; in occasione dell'ingresso dei
Cardinali in Conclave, ed anche oggi, quando le abbiamo nuovamente
cantate con l'invocazione: Tu illum adiuva - sostieni il nuovo successore
di San Pietro. Ogni volta in un modo del tutto particolare ho sentito
questo canto orante come una grande consolazione. Quanto ci siamo
sentiti abbandonati dopo la dipartita di Giovanni Paolo II! Il Papa
che per ben 26 anni e' stato nostro pastore e guida nel cammino attraverso
questo tempo. Egli varcava la soglia verso l'altra vita - entrando
nel mistero di Dio. Ma non compiva questo passo da solo. Chi crede,
non e' mai solo - non lo e' nella vita e neanche nella morte. In quel
momento noi abbiamo potuto invocare i santi di tutti i secoli - i
suoi amici, i suoi fratelli nella fede, sapendo che sarebbero stati
il corteo vivente che lo avrebbe accompagnato nell'aldila', fino alla
gloria di Dio. Noi sapevamo che il suo arrivo era atteso. Ora sappiamo
che egli e' fra i suoi ed e' veramente a casa sua. Di nuovo, siamo
stati consolati compiendo il solenne ingresso in conclave, per eleggere
colui che il Signore aveva scelto. Come potevamo riconoscere il suo
nome? Come potevano 115 Vescovi, provenienti da tutte le culture ed
i paesi, trovare colui al quale il Signore desiderava conferire la
missione di legare e sciogliere? Ancora una volta, noi lo sapevamo:
sapevamo che non siamo soli, che siamo circondati, condotti e guidati
dagli amici di Dio. Ed ora, in questo momento, io debole servitore
di Dio devo assumere questo compito inaudito, che realmente supera
ogni capacita' umana. Come posso fare questo? Come saro' in grado
di farlo? Voi tutti, cari amici, avete appena invocato l'intera schiera
dei santi, rappresentata da alcuni dei grandi nomi della storia di
Dio con gli uomini. In tal modo, anche in me si ravviva questa consapevolezza:
non sono solo. Non devo portare da solo cio' che in realta' non potrei
mai portare da solo. La schiera dei santi di Dio mi protegge, mi sostiene
e mi porta. E la Vostra preghiera, cari amici, la Vostra indulgenza,
il Vostro amore, la Vostra fede e la Vostra speranza mi accompagnano.
Infatti alla comunita' dei santi non appartengono solo le grandi figure
che ci hanno preceduto e di cui conosciamo i nomi''. ''Noi tutti siamo
la comunita' dei santi, noi battezzati nel nome del Padre, del Figlio
e dello Spirito Santo, noi che viviamo del dono della carne e del
sangue di Cristo, per mezzo del quale egli ci vuole trasformare e
renderci simili a se medesimo. Si', la Chiesa e' viva - questa e'
la meravigliosa esperienza di questi giorni. Proprio nei tristi giorni
della malattia e della morte del Papa questo si e' manifestato in
modo meraviglioso ai nostri occhi: che la Chiesa e' viva. E la Chiesa
e' giovane. Essa porta in se' il futuro del mondo e percio' mostra
anche a ciascuno di noi la via verso il futuro. La Chiesa e' viva
e noi lo vediamo: noi sperimentiamo la gioia che il Risorto ha promesso
ai suoi. La Chiesa e' viva - essa e' viva, perche' Cristo e' vivo,
perche' egli e' veramente risorto. Nel dolore, presente sul volto
del Santo Padre nei giorni di Pasqua, abbiamo contemplato il mistero
della passione di Cristo ed insieme toccato le sue ferite. Ma in tutti
questi giorni abbiamo anche potuto, in un senso profondo, toccare
il Risorto. Ci e' stato dato di sperimentare la gioia che egli ha
promesso, dopo un breve tempo di oscurita', come frutto della sua
resurrezione.La Chiesa e' viva - cosi' saluto con grande gioia e gratitudine
voi tutti, che siete qui radunati, venerati Confratelli Cardinali
e Vescovi, carissimi sacerdoti, diaconi, operatori pastorali, catechisti.
Saluto voi, religiosi e religiose, testimoni della trasfigurante presenza
di Dio. Saluto voi, fedeli laici, immersi nel grande spazio della
costruzione del Regno di Dio che si espande nel mondo, in ogni espressione
della vita''.
Il Papa davanti la tomba di San Pietro
Dodici persone gli prestano obbedienza Hanno ''prestato obbedienza al Papa'', secondo quanto prescrive il rito di insediamento, tre cardinali, un vescovo, un sacerdote, un diacono, un religioso, una suora, una famiglia e due ragazzi provenienti da varie parti del mondo. In realta' la manifestazione di obbedienza si e' trasformata in uno scambio cordiale. Benedetto XVI ha stretto a lungo le mani di un religioso africano e ha parlato a lungo con il sacerdote, mons. Enrico Pomili, che e' il parroco della parrocchia romana di Santa Maria consolatrice a Casalbertone, dove l'attuale Papa era cardinale titolare nei suoi primi anni a Roma. La suora e' madre Maria Sofia, delle benedettine. La coppia con figlio viene dalla Corea, i ragazzi dallo Sri Lanka e dal Congo. Il vescovo e' mons. Anrea Erba, della diocesi di Velletri-Segni. La coppai con il figlio coreani che prestano obbedienza
al Papa Alla fine della messa in giro con la papamobile nella piazza La messa di inizio pontificato di Benedetto XVI segna anche il ritorno dei bagni di folla in piazza San Pietro, attraversata con i veicoli a disposizione del Papa. L' ultima volta che Giovanni Paolo II aveva percorso a bordo della papamobile il tragitto che lo aveva portato a contatto diretto con i fedeli risale al 23 ottobre dello scorso anno, quando papa Wojtyla era stato acclamato da 40.000 scout che affollavano piazza San Pietro. Oggi Benedetto XVI, a bordo di una camionetta scoperta di colore bianco, ha attraversato quella piazza accolto da cori e applausi di una folla che, probabilmente, sentiva la mancanza di un incontri cosi' ravvicinati che la malattia di Giovanni Paolo II aveva reso impossibili. C'era del resto molta attesa per questo gesto di papa Benedetto XVI. Nei giorni scorsi era stato anche ventilato che il papa potesse avvicinarsi alla folla a piedi: un'ipotesi che anche gli aspetti organizzativi e di sicurezza avrebbero comunque sconsigliato. Quindi le incertezze sono rimaste solo ristrette al tipo di auto che avrebbe utilizzato. E la scelta e' caduta sulla 'campagnola' bianca a bordo della quale il papa e' salito quando la vettura e' giunta davanti al sagrato. In piedi per tutto il tragitto che ha attraversato piazza San Pietro, senza entrare in via della Conciliazione, il papa, sorridente, ha incessantemente benedetto la folla accalcata alle transenne sistemate per delimitare il percorso. Tantissime le foto. Molte scattate anche con i telefoni cellulari. E ancora di piu' gli applausi e le volte che il suo nome e' stato scandito come uno slogan: ''Be-ne-de-tto''. Con lui, a bordo dell' auto, altre quattro persone: l'autista con il suo secondo e, dietro al papa, seduti, il cerimoniere pontificio monsignor Piero Marini ed il segretario personale di Benedetto XVI, monsignor Georg. La folla ha come abbracciato quell' auto bianca, spostandosi - o meglio cercando di farlo - per essere il piu' vicino possibile al punto in cui si trovava il veicolo, infine seguito solo con lo sguardo quando ha fatto rientro passando sotto l'Arco delle Campane. Il Presidebte Ciampi con la Signora Franca vanno all'udienza
dei capi di Stato Dopo la messa il Papa ha incontrato i Capi di Stato Subito dopo la cerimonia religiosa ed il primo contatto diretto con la folla in piazza san Pietro, Benedetto XVI, affiancato dal segretario di Stato Angelo Sodano, ha avuto il primo diretto contatto con i capi di stato e di governo presenti al suo insediamento, che saranno i suoi interlocutori durante il pontificato. Sovrani e membri di famiglie reali cattoliche, presidenti e capi di governo alla guida di oltre 140 delegazioni hanno formato una lunga fila che si e' snodata per oltre un'ora all'interno della Basilica di S. Pietro, davanti al papa, al quale ciascuno e' stato presentato secondo il protocollo. Prima gli uomini, che come vuole il cerimoniale si sono inginocchiati (almeno i cattolici, il principe di Edimburgo, per esempio, e' rimasto in piedi) davanti al pontefice, poi le loro mogli, tutte rigorosamente vestite di nero ( due soli abiti bianchi, privilegio riservato alle sovrane cattoliche: quello della regina di Spagna e della granduchessa di Lussemburgo) se si eccettuano alcune signore africane o asiatiche che hanno optato per abiti tradizionali. Con qualcuno l' incontro e' stato rapido, limitato a poche frasi probabilmente di circostanza e ad una stretta di mano. Con qualcun altro, come il principe di Monaco e con il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi che all'incontro ha portato anche la moglie Veronica ed il figlio Luigi, lo scambio di saluti e' stato un po' piu' lungo e all' apparenza meno formale. Alcune delegazioni, soprattutto africane o asiatiche, sono stati rappresentati da donne, molte in abiti tradizionali. Numerose le delegazioni di paesi arabi, Egitto, Marocco, Arabia saudita, Emirati Arabi Uniti, per citarne alcuni. I capi di Stato Una quarantina le delegazioni di tutto il mondo A pochi giorni dai funerali di Giovanni Paolo II che hanno riunito
in san Pietro le massime autorita' politiche del mondo, nel piazzale
antistante la basilica capi di stato e di governo di ogni parte del
mondo sono tornati oggi ad incontrarsi per il solenne formale inizio
del pontificato di Benedetto XVI. Sono almeno una quarantina le delegazioni
presenti, la meta' delle quali europee. Oltre a quella della Germania,
paese d' origine del nuovo papa (il presidente Horst Koehler ed il
cancelliere gerard Schroeder) ci sono le rappresentanze di Albania
(il ministro degli Esteri Kastriot Islami), Austria (il presidente
Heinz Fischer), Belgio, (il principe Filippo, erede al trono, con
la moglie Mathilde), Repubblica ceca (il presidente Vackav Klaus),
l' Estonia (i presidente Arnold Ruutle con il ministro degli Esteri
Umas Paet), Francia (il primo ministro Jean Pierre Raffarin accompagnato
dal ministro degli Esteri Michel Barnier), Grecia (il ministro per
l' educazione Marietta Giannakou), Regno Unito (il principe Carlo),
Italia (il presidente Carlo Azeglio Ciampi, il premier Silvio Berlusconi
e le massime autorita' dello Stato), Lettonia (il presidente Vaiora
Vike Freiberga), Lituania (il presidente Valdas Adamkus), Monaco (il
principe Alberto), Olanda (il principe Guglielmo Alesandro con il
premier Jan peter Balkenende), Polonia (il presidente Aleksander Kwasniewski
con il ministro degli esteri Adam Roffeld, Portogallo (il primo ministro
Jose Socrates), Spagna (il re Juan Carlos con la regina Sofia ed il
ministro degli Esteri Miguel Angel Moratinos), Slovacchia ( il presidente
Ivan Gasparovic e il premier Mikulas Dzurinda), Slovenia ( il presidente
Janez Drnovsek ed il premier Janet Jansa), Svizzera (il ministro delgli
Interni Pascal Couchepin) e infine Ungheria (il ministro degli Esteri
Ferenc Somogyi). L' Unione Europea e' rappresentata dal presidente
della Commissione Jose' Manuel Barroso, giunto tra i primi sera a
Roma. Numerose anche le delegazioni americane, da quella degli Usa,
guidata dal fratello del presidente, Jeb Bush, governatore della Florida,
a quelle di Argentina (il presidente Nestor Kirchner), Costa Rica
(il vice presidente Linneth Saborio), repubblica Dominicana (il presidente
Leonel Fernmandez), Guatemala ( a livello di vicepresidente), El salvador
(il presidente Tony Saca), Messico (il ministro degli Esteri Luis
ernesto Derbez), Paraguay (N.D.Frutos). Tra le delegazioni di paesi
arabi quella dell' Egitto, guidata dal sottosegretario all' ambiente
Maged George, e del Libano (il presidente Emile Lahoud con il premier
Najiib Mikati). Dall' Africa sono venuti tra gli altri il vice residente
dello Zimbabwe(il vicepresidente Joseph Wilfred Msika), che e' stato
il primo ad arrivare ieri mattina a Fiumicino,il presidente del Gabon
Bongo Ondinba, il vice presidente del Kenya. Assente la delegazione
della Cina, con la quale i rapporti della Santa Sede, che ha relazioni
diplomatiche con Taiwan, non sono facili.
Una veduta della Piazza San Pietro Lunedì la prima uscita ufficiale del Papa fuori dal Vaticano E' fissata per domani pomeriggio alla basilica di San Paolo fuori
le mura la prima uscita ufficiale dal Vaticano del Papa, che nei giorni
scorsi si e' limitato a due incursioni nella sua vecchia residenza
in piazza della Citta' Leonina, dove e' tornato, a sorpresa, anche
oggi pomeriggio. La visita di domani viene fatta per ''esprimere il
legame inseparabile della Chiesa di Roma con l'apostolo delle genti'',
cioe' san Paolo, oltre che con il ''pescatore di Galilea'', cioe'
san Pietro. E a San Paolo papa Ratzinger si rechera' prima di prendere
possesso, il 7 maggio, di san Giovanni in Laterano, la cattedrale
di Roma, la sua cattedrale, visto che il papa e' papa in quanto e'
vescovo di Roma. Nella basilica dove si custodisce il sepolcro di
Paolo, che secondo la tradizione fu martirizzato alle Tre fontane,
Benedetto XVI compira' un rito semplice incentrato sulla venerazione
del ''trofeo'' del santo, cioe' del segno del suo martirio per la
fede. Il rito prevede la recita di inni e la incensazione del sepolcro,
ed e' in programma che il Papa pronunci un discorso. La basilica di
San Paolo fuori le mura e' luogo ogni anno di una importante celebrazione
nel mese di gennaio, a conclusione della settimana per l'unita' dei
cristiani, istituita dopo le aperture conciliari verso le ''chiese
sorelle'', i cristiani di altre confessioni. A san Paolo si e' tenuta
durante il giubileo del 2000 una particolare cerimonia di apertura
della porta santa della basilica, alla quale, a fianco di papa Wojtyla,
parteciparono i maggiori esponenti delle chiese cristiane, protestanti,
ortodossi, anglicani. Inoltre nella basilica, nel gennaio del '59,
a pochi mesi dalla sua elezione, Giovanni XXIII annuncio' in un colpo
solo che avrebbe indetto un Concilio (il Vaticano II), riformato il
codice di diritto canonico e indetto il sinodo romano. Il gesto di
recarsi alla basilica di San Paolo conferma la particolare attenzione
al problema dell'ecumenismo che Benedetto XVI ha gia' proclamato nei
pochi giorni trascorsi dalla sua elezione: ne ha parlato nell'omelia
del 20 aprile davanti ai cardinali riuniti nella Clementina, considerata
il manifesto del pontificato, e l'ha ribadito oggi, quando ha fatto
nuovamente appello alla unita' da ricostruire tra i cristiani e si
e' impegnato a ''fare tutto il possibile per percorrere la strada
verso l'unita'''. Tra l'altro c'e' da osservare che la messa di inizio
pontificato viene indicata dal Vaticano - sia nei bollettini che nel
libretto predisposto dai cerimonieri, che sull'Osservatore romano,
- come ''inizio del ministero petrino del vescovo di Roma, Benedetto
XVI'', mentre la formula fin qui usata, e riportata dall'annuario
pontificio fino all'insediamento di papa Wojtyla, parlava di ''inizio
solenne del ministero di pastore universale della Chiesa''. La formulazione
odierna e' molto piu' attenta alla sensibilita' delle ''chiese sorelle''.
La basilica di San Paolo, infine, e' retta dai monaci benedettini,
la cui spiritualita' e' particolarmente vicina a quella di papa Ratzinger. Il Presidente Loiero presente all’insediamento del Papa 24/04 Centinaia di persone provenienti dalla Calabria hanno partecipato stamane in Piazza San Pietro alla messa di insediamento di Papa Benedetto XVI. Alla celebrazione ha assistito anche il presidente della Regione Calabria, Agazio Loiero, secondo il quale ''era importante partecipare e ricevere la benedizione del Papa Bendetto XVI''. La gran parte dei calabresi sono giunti a Roma stamane in autobus. Da alcuni giorni, infatti, nelle parrocchie sono stati organizzati i gruppi per partecipare alla celebrazione. Numerosi sono stati anche coloro che si sono organizzati autonomamente e che si fermeranno a Roma anche domani per poi rientrare.
Un partiocalre del Pallio che raffigura la croce di
sangue e il chiodo di Cristo Mercoledì a Cosenza la messa di ringraziamento per l’elezione del Pontefice La Chiesa di Cosenza-Bisignano rende lode al Signore per il dono del nuovo Pontefice Benedetto XVI. Padre Salvatore Nunnari, Arcivescovo Metropolita, presiederà mercoledì 27 aprile alle ore 19.00, nella Cattedrale di Cosenza, una solenne celebrazione eucaristica di ringraziamento alla quale tutti sono invitati a partecipare.
Bertolaso: “Cinque milioni di persone in 21 giorni” ''Abbiamo visto passare nell' area di S.Pietro cinque milioni di
cittadini in 21 giorni e tutto ha funzionato per il meglio''. Lo ha
detto il capo della Protezione civile, Guido Bertolaso, facendo il
punto sulle sue tre settimane da commissario per il grande evento
rappresentato dai funerali di Giovanni Paolo II e dalle altre cerimonie,
che si sono concluse oggi con la prima messa di Papa Benedetto XVI.
''Ho appena inviato una nota a tutte le amministrazioni che hanno
lavorato con noi - ha spiegato Bertolaso - dal Comune di Roma, con
le sue aziende ad i vari ministeri (Interno, Difesa, Esteri), dalle
strutture sanitarie (Croce Rossa italiana, 118, associazioni) alle
societa' di telefonia mobile, all' Anas, Autostrade per l' Italia,
Trenitalia, Enac, Enav: sono oltre 40 enti che per 21 giorni abbiamo
riunito intorno ad un tavolo per organizzare al meglio gli eventi
ed io li ringrazio tutti per la straordinaria professionalita' che
hanno messo in campo e per il gioco di squadra attuato''. ''Oggi -
ha proseguito il capo della Protezione civile - archiviamo un' esperienza
iniziata il 3 aprile scorso, quando il Consiglio dei ministri mi diede
l' incarico di coordinare il grande evento rappresentato dai funerali
di Papa Wojtyla e dalle altre cerimonie che sono seguite''. Si e'
trattato, ha sottolineato, ''di un' esperienza pienamente soddisfacente:
con tutte le persone che hanno affollato la Capitale in queste tre
settimane c' e' stato un numero risibile di interventi sanitari, non
ci sono stati ritardi negli arrivi delle delegazioni internazionali,
la gestione del traffico aereo e' stata perfetta: tutto ha funzionato
con un sincronismo abbastanza sorprendente''. Per questo, ha aggiunto,
''voglio dare grande merito a Roma ed ai romani, che hanno svolto
un ruolo importantissimo, nonche' ai 15.000 volontari della Protezione
civile che sono arrivati da ogni regione d' Italia ed ai 20.000 uomini
delle forze dell' ordine che si sono alternati in questi giorni in
citta'''. Ma ci sono stati anche momenti difficili. Bertolaso ha citato,
in particolare, il giorno dell' esposizione della salma di Giovanni
Paolo II in Vaticano, quando c' e' stato un tentativo della folla
di sfondare le transenne. ''L' ottima riuscita dell' organizzazione
- ha poi rilevato il responsabile del Dipartimento - e' anche la migliore
risposta a chi sosteneva che la Protezione civile non puo' gestire
i grandi eventi''. Ed i complimenti, ha continuato, ''ci sono arrivati
da tante parti; il Comitato organizzatore della Giornata mondiale
della Gioventu' di Colonia ci ha chiesto collaborazione e consulenza:
i benefici per l' immagine dell' Italia credo che li vedremo anche
nei prossimi mesi con l' arrivo di turisti''. Bertolaso ha concluso
con un appello per i suoi uomini. ''Chiedero' - ha spiegato - una
maggiore stabilita' per il mio staff: si tratta di 500 persone che
lavorano giorno e notte ed il 30% e' composto di precari. Spero che
vengano indetti concorsi per assumerli''.
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