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Papa Benedetto XVIPapa Benedetto legge saluta i giornalisti
La prima udienza pubblica del Papa è con i giornalisti 23/04 E' un successo la prima udienza pubblica di Benedetto XVI, concessa ai giornalisti ma aperta a sorpresa ad alcune scolaresche che si lanciano in cori da stadio. E il nuovo Papa si caratterizza subito per un suo stile, diverso da quello del grande predecessore, ma ugualmente capace di catturare attenzione e simpatia. Restano pero' un po' perplessi spagnoli e latinoamericani, perche' nel discorso e nei saluti lo spagnolo viene ignorato: il Papa parla in italiano, inglese, francese con un bell'accento, e nella sua ''lingua materna''. Le mani incrociate e sollevate, il sorriso incredulo e accattivante, la cordialita' spontanea dei modi e la capacita' di parlare in varie lingue, con ottimo accento e fluenza. Cosi' si presenta papa Ratzinger alle quattromila persone radunate nell'aula Paolo VI in Vaticano: in gran parte sono giornalisti, nelle prime file ci sono dipendenti vaticani e poco prima dell'arrivo del Papa entrano gruppi di studenti dalla Sardegna e da Vicenza. Nelle prime sedie Paolo Mieli, Carlo Rossella, Clemente Mimun, Fabrizio Del Noce, Fabio Cattaneo, Paolo Gambescia. Nelle sedie piu' indietro c'e' Lucia Annunziata. Benedetto XVI entra direttamente sul palco dell'aula, non percorre quindi il corridoio centrale e restano delusi quanti sperano di salutarlo da dietro le transenne. L'applauso che lo accoglie e' lungo ma compatibile con la cortesia; subito dopo cominciano degli assordanti cori da stadio a cura degli studenti, che agitano cappellini gialli e bianchi e scandiscono il nome del Papa. Questi prende posto nella grande sedia ai piedi della Resurrezione di Pericle Fazzini, a destra siede il prefetto della Casa pontificia mons. James Harvey e a sinistra il suo segretario mons. Georg Gaenswein incaricato di porgere gli occhiali al Pontefice prima del discorso e di ritirarli alla fine. Sul palco, nelle file a sinistra di papa Ratzinger, c'e' lo staff del Pontificio consiglio delle comunicazioni sociali, il cui presidente, mons. Foley, rivolge il saluto iniziale. Ce' anche il cardinale Ersilio Tonini, che si guadagno' la porpora con Wojtyla per il suo ruolo di buon comunicatore televisivo e l'ex segretario del Pontificio consiglio, mons. Pierfranco Pastore. Il Papa esordisce in italiano, ringraziando gli operatori dei media per l'impegno nelle ''diverse settimane in cui l'attenzione del mondo intero e' rimasta fissa sulla basilica, sulla piazza san Pietro e sul palazzo apostolico''. La ''copertura mondiale'' della morte del Pontefice e della scelta del successore, ''eventi ecclesiali di storica importanza'' e' stata possibile, ricorda, ''anche per vostro merito''. Un accenno alle potenzialita' dei mezzi di comunicazione di massa e ribadisce la volonta' della Chiesa di un ''dialogo aperto e sincero'' con gli operatori delle comunicazioni. Tale dialogo, vissuto da Giovanni Paolo II, papa Ratzinger desidera ''proseguire'' nella certezza di quanto i media possono fare per ''servire il bene comune''. Il Papa ricorda la ''responsabilita' etica'' di chi fa informazione e la necessita' della ''salvaguardia della centralita' della dignita' della persona''. Sviluppa questi concetti nelle diverse lingue, al momento di parlare in tedesco avvisa: ''passo adesso alla mia lingua materna'' e si guadagna un applauso; lo stesso accade alla fine: ''finalmente, essendo a Roma, ritorniamo all'italiano'', dice mentre i ragazzi in fondo all'aula cominciano a fare un gran chiasso e invocare ''Benedetto, Benedetto''. Sono ammessi a salutarlo i membri del Pontificio consiglio per le comunicazioni sociali ma vengono esclusi i dipendenti della sala stampa. ''Grazie e arrivederci'', conclude il Papa, si alza in piedi e si trattiene a lungo a guardare le persone, molti tra il pubblico riflettono sul fatto che da anni non vedevano un papa in piedi e camminare. ''Anche in pubblico e' se stesso'', commenta il portavoce vaticano Joaquin Navarro Valls - e' molto umano e ha un pensiero profondo''. ''Certamente - aggiunge il portavoce per consolare i suoi connazionali - parlera' in spagnolo la prossima volta, oggi credo volesse fare una cosa breve''. Il papa entra nella sala Il saluto privato con i direttori dei media prima dell’udienza 23/04 I direttori dei media presenti all'udienza del Papa di questa
mattina sono stati ammessi, poco prima della fase pubblica dell'incontro,
a cinque minuti di colloquio con Benedetto XVI. Erano presenti Dino
Boffo, Paolo Mieli, Franco Bechis, Paolo Garimberti, Clemente Mimun,
Carlo Rossella, Paolo Gambescia, Fabrizio Del Noce e il direttore
generale della Rai Flavio Cattaneo. C'e' stato un cordiale scambio
di battute tra Paolo Mieli e il Papa, che lo scorso gennaio si erano
trovati insieme nella veste di conferenzieri durante la presentazione
a Roma dell'ultimo libro di Giovanni Paolo II, ''Memoria e identita'''.
Mimun, che ha radici ebraiche, ha sottolineato con il Papa che oggi
cade la pasqua ebraica. Fabrizio Del Noce si e' presentato come figlio
del defunto filosofo Augusto e papa Ratzinger ha replicato: ''Me lo
ricordo bene, mi difendeva sempre''. Hanno partecipato al breve incontro
con il Pontefice anche Salvatore Mazza, vaticanista di Avvenire e
presidente della Aigav, l'associazione dei vaticanisti, e Antonio
Pelayo, prete e giornalista, presidente della Stampa estera.
la sala gremita di giornalisti
Il discorso integrale di Benedetto XVI ai giornalisti Ecco il testo integrale del discorso tenuto da Benedetto XVI ai rappresentanti
dei mezzi della Comunicazione Sociale ricevuti in udienza questa mattina
nell'aula Paolo VI in Vaticano, ed enunciato dal Pontefice in italiano,
francese, inglese e tedesco:
I giornalisti attenti al discorso del Papa Il rito di intonizzazione che avverrà domenica Un rito di intronizzazione ricco di novità quello che è stato studiato per Benedetto XVI con cui domani inizierà ufficialmente il suo ministero petrino. Novità che riguardano sia il rito che i simboli scelti. È quanto spiega monsignor Crispino Valenziano, consultore dell'ufficio delle celebrazioni liturgiche, durante un breafing tenuto questa mattina. Un rito che è stato presentato al neo-eletto il 20 aprile alle 16,30 all'indomani della sua elezione. Le novità riguardano la sosta che il Papa farà, insieme ai cardinali e ai patriarchi delle Chiese Orientali, nel sepolcro di Pietro, il pallio utilizzato per Benedetto XVI (che per la prima volta sarà lungo due metri e sessanta e scenderà lungo la spalla sinistra per accentuarne il valore liturgico) e l'anello del pescatore, che insieme rappresenterà il sigillo papale. Di particolare rilevanza assumono anche i luoghi in cui si compiono le celebrazioni, ad indicare il legame con l'apostolo Pietro e il suo martirio. Per questo la messa di inizio si tiene in san Pietro. La celebrazione, che durerà circa due ore, si concluderà con il Regina Coeli che verrà cantato dal neo-pontefice. MESSA DI INTRONIZZAZIONE Fu Paolo VI l'ultimo Papa che celebrò la messa di incoronazione, con la consegna della tiara. Dopo di lui si cercò qualcosa di innovativo, fino ad arrivare a Giovanni Paolo II che adottò il rituale dell'intronizzazione, in attuazione alla riforma liturgica del Concilio Vaticano II. Con Joseph Ratzinger si parla per la prima volta di "Rito pro ministero petrino del Sommo Pontefice". IMPORTANZA DEI LUOGHI I luoghi in cui si svolge il rito di intronizzazione sono estremamente importanti. La missione del Papa dovrebbe iniziare dalla Basilica di San Giovanni in Laterano, la cattedrale di Roma. Perché dunque l'avvio di pontificato si tiene a san Pietro? Non è una novità che i Papi inizino la loro missione proprio dalla basilica vaticana, per il particolare accostamento luogo-teologia, ad indicare che il servizio petrino inizia proprio dal luogo del martirio dell'apostolo Pietro. INIZIO DEL RITO: SOSTA AL SEPOLCRO DI PIETRO Il rito inizia con una sosta del pontefice alla sepoltura dell'apostolo Pietro, accompagnato dai cardinali. Successivamente, insieme ai patriarchi delle Chiese orientali, il Papa scenderà alla tomba di san Pietro per un momento di preghiera. Qui, infonderà l'incenso nel turibolo e nel Trophaeum apostolico. Intanto, due diaconi prendono la casella con il pallio e con l'anello del pescatore per portarli in processione sull'altare della celebrazione. Già da questa sera nel sepolcro saranno poggiati l'anello del pescatore e il pallio. Dalla loggia delle Benedizioni penderà un arazzo della pesca miracolosa che raffigura il dialogo di Gesù con Pietro. Il Vangelo sarà recitato in latino e in greco e, in seguito, il Papa non benedirà immediatamente l'assemblea. Infatti, Ratzinger riceverà prima l'anello del pescatore e il pallio. Con questi due simboli, infatti, si attua la sua funzione petrina. LA FORMULA DI INVESTITURA Sarà il protodiacono, Jorge Arturo Medina Estevez, lo stesso che, dalla loggia delle Benedizioni, ha annunciato al mondo l'elezione di Joseph Ratzinger, ad imporre al nuovo pontefice il sacro pallio, recitando la formula in latino: "Sia benedetto Dio, che ti ha scelto come pastore di tutta la Chiesa, affidandoti il ministero apostolico. Che tu possa risplendere gloriosamente durante lunghi anni di vita terrena, fino a quando, chiamato dal tuo Signore, sia rivestito di immortalità nell'ingresso del regno celeste". IL PALLIO Il pallio, che ha sostituito nel 1978 la tiara, è una fascia di lana bianca, lana di pecora e agnelli. Per Ratzinger si utilizzerà un nuovo pallio: una lunga striscia gli penderà sul lato sinistro, quasi fino ai piedi, con la parte terminale in seta nera. Il pallio è decorato con cinque croci di seta rossa, a rappresentare le piaghe del pastore, agnello crocifisso per le sue pecore. Fissano la sciarpa tre spilloni, simbolo dei chiodi delle piaghe. Già per la notte di Natale del 2000, Giovanni Paolo II indossò un pallio nuovo, di forma medievale. Ma fu solo per quella occasione. Per Ratzinger, il consultore dell'ufficio delle celebrazioni liturgiche afferma che "è il pallio più antico che siamo riusciti a trovare. È largo undici centimetri e lungo due metri e sessanta". L'ANELLO DEL PESCATORE Durante la messa di intronizzazione, il Papa verrà insignito anche dell'anello del pescatore, fabbricato in oro per ciascun nuovo pontefice, così detto perché la figura dell'impronta che rappresenta l'apostolo Pietro su una barca in atto di tirare le reti della pesca. Per Joseph Ratzinger, l'anello è stato prodotto dal vicepresidente dell'associazione degli orafi romani. Il 20 aprile, in mattinata, "l'abbiamo fatto vedere al Papa - ha detto Valenziano - gli è piaciuto e ha anche commentato: 'porto la misura 24, mi piace, perchè è il doppio di 12'". Di forma ovale, non più alto di due centimetri, l'anello ha inciso il nome del Papa. Sarà il vicedecano, il cardinale Angelo Sodano, ad infilare l'anello nella mano sinistra del neo-eletto. INDOSSERA' LA CASULA DI WOJTYLA Per la messa di domani Benedetto XVI indossera' una casula gia' usata da Giovanni Paolo II, in occasione di una messa di canonizzazione. Il paramento sacro e' stato realizzato dalle suore benedettine di Rosano ed e' ricamato con fili color oro antico, che risalteranno, ha detto mons. Valenziano, il bianco del pallio. Il calice sara' scelto tra quelli che sono presenti nella sagrestia papale della cappella Sistina. IL RITO DELL'OBBEDIENZA Cambia anche il rito dell'obbedienza, quello che in passato vedeva i cardinali inginocchiarsi davanti al nuovo pontefice. Saranno invece 12 persone, con il ricordo del numero degli apostoli, a portare il segno di rispetto al nuovo pontefice: tra queste, oltre ai rappresentanti del clero, anche laici come una coppia di sposi e due bambini cresimati. LA VISITA ALLA TOMBA DI SAN PAOLO Per ribadire il legame con i fondatori della chiesa, Benedetto XVI andra' anche alla basilica di San Paolo Fuori le Mura. Lunedi' andra' a rendere omaggio alla tomba dell'apostolo, leggendo l'introduzione della lettera di San Paolo ai Romani, anche a testimoniare il legame con la citta'. Un rito che veniva fatto anche in passato, ma che e' ora stato pensato quasi in simultanea con la celebrazione in San Pietro. L'INSEDIAMENTO IN SAN GIOVANNI IN LATERANO Il Laterano e' la cattedrale del vescovo di Roma, dedicata al Salvatore come tutte le cattedrali dei patriarchi. Il papa ci va per l'insediamento, li' viene ''incattedrato'', in quanto quella e' la sua sede. Prima la cerimonia avveniva in un giorno determinato della liturgia, ora ci andra' in un giorno dedicato a questo scopo con cerimonia ad hoc, incentrata sullo Spirito Santo. Ma ci sara' anche la novita' dell'insediamento con una formula: la cattedra cosmatesca di San Giovanni ha due ripiani e sette gradini. Il Papa salira' fino al primo ripiano e restera' fermo li': il vicario di Roma gli dira' di andare piu' in alto, per guardare piu' lontano non perche' e' superiore agli altri. Altre frasi saranno: ''Il tuo onore e' vero se non oscura l'onore dei tuoi fratelli. Dopo tutto tu sei il servo dei servi di Dio''. Anche a San Giovanni ci sara' il rito dell'obbedienza, che sara' fatto sempre da 12 persone. SANTA MARIA MAGGIORE Il Papa concludera' i riti di inizio pontificato con la visita alla
quarta basilica: tornando in vaticano da San Giovanni, passera' da
Santa Maria Maggiore, a venerare l'icona di Maria, ''Salus populi
romani''. Qui leggera' un antico testo di Germano di Costantinopoli,
patriarca orientale, con una particolare preghiera alla Madonna. Infine
il suo ritorno in Vaticano.
Mercoledì a Cosenza la messa di ringraziamento per l’elezione del Pontefice La Chiesa di Cosenza-Bisignano rende lode al Signore per il dono
del nuovo Pontefice Benedetto XVI. Padre Salvatore Nunnari, Arcivescovo
Metropolita, presiederà mercoledì 27 aprile alle ore
19.00, nella Cattedrale di Cosenza, una solenne celebrazione eucaristica
di ringraziamento alla quale tutti sono invitati a partecipare. Lunedì la messa di ringraziamento a Catanzaro Una messa ''pro Pontifice'', per l' elezione di Papa Benedetto XVI,
sara' celebrata lunedi' 25 aprile nel Duomo di Catanzaro. La concelebrazione
sara' presieduta da mons. Antonio Ciliberti, arcivescovo metropolita
di Catanzaro-Squillace. La celebrazione che si terra' all' indomani
della messa che dara' il via al pontificato di Benedetto XVI e' stata
programmata ''per ringraziare il Signore - e' scritto in un comunicato
- del dono fatto alla sua Chiesa e per invocare lo Spirito Santo perche'
assista il nuovo pontefice nel suo ministero petrino''
Il Presidente Loiero presente alla messa di insediamento di Papa Benedetto XVI Il presidente della Giunta regionale, Agazio Loiero, partecipera'
domani alla messa di insediamento di Papa Benedetto XVI, primo atto
del nuovo pontificato. Si tratta della prima uscita ufficiale di Loiero
dopo l' insediamento nella carica di presidente della Regione. Alla
messa di Benedetto XVI parteciperanno circa 140 delegazioni internazionali,
tra le quali figurano, oltre a quella italiana con il presidente Carlo
Azeglio Ciampi, quella tedesca con il presidente Horst Koehler e il
cancelliere Gerard Schroeder, quella francese, con il primo ministro
Jean Pierre Raffarin, ed il ministro degli Esteri Michel Barnier,
quella spagnola con re Juan Carlos e la regina Sofia accompagnati
dal ministro degli Esteri Miguel Angel Moratinos, quella statunitense
con il governatore della Florida Jeb Bush. Inoltre e' annunciata la
presenza di almeno 300 autorita' italiane.
Il fratello del Papa, arrivato dalla Germania, allogia nell’ex casa di Ratzinger Il fratello di papa Benedetto XVI, Georg Ratzinger e' giunto nel
palazzo di piazza della Citta' leonina al numero 1, dove il papa abitava
quando era cardinale, e dove George alloggera' in questi giorni. Scortato
dalle forze dell'ordine italiane e' giunto da pochi minuti a Roma
a bordo di una'automobile di marca tedesca, per assistere alla cerimonia
di inizio del ministero petrino del nuovo pontefice che si terra'
domani. Insieme a lui c'era Ingrid, la collaboratrice del papa. Il trasloco
Avvenuto il trasloco della vecchia abitazione del Papa Mobili semplici e essenziali, praticamente spartani, tra cui un grosso
archivio in legno di quelli che si usavano prima dell'avvento dei
computer e dell'archiviazione elettronica. E scatoloni di cartone
come quelli che si vedono nei film americani, chiusi con il nastro
adesivo marrone. Il tutto e' stato scaricato dal quarto piano del
palazzo di piazza della Citta' leonina, al numero 1, dove il papa
viveva quando era cardinale. Con un camion che ha fatto vari viaggi
gli effetti personali del pontefice sono stati trasportati nella nuova
dimora, l'appartamento papale al terzo piano del palazzo apostolico
che da' su piazza San Pietro. Da li' Benedetto XVI si affaccera' per
benedire i fedeli riuniti la domenica per l'Angelus. Anche oggi piazza
della Citta' leonina e' stata affollata da curiosi, fotografi e cineoperatori,
che si sono accontentati di sbirciare le cose del Papa, non potendolo
vedere di persona. Questo pomeriggio infatti Benedetto XVI non e'
andato nel suo vecchio appartamento all'interno 8 del palazzo, dove
si era recato per due giorni di seguito dopo l'elezione, a preparare
discorsi e dare le istruzioni per l'imballaggio di oggetti, libri
e documenti. Probabilmente questa notte papa Ratzinger dormira' ancora
alla Casa Santa Marta, che lo ha ospitato nei giorni del conclave;
il trasloco nell'appartamento papale dovrebbe avvenire nei prossimi
giorni. La maggior parte dei fedeli, pur non sapendo cosa stesse accadendo,
e' accorsa numerosa con macchine fotografiche e telefonini. C'erano
anche molti turisti, che nel sabato di primavera affollano la citta'
e i dintorni del Vaticano. Dopo i due bagni di folla che nei giorni
scorsi papa Ratzinger si e' concesso entrando ed uscendo dal suo vecchio
appartamento qualcuno ancora spera di poterlo incontrare e magari
far baciare il proprio bambino. Invece le uniche cose visibili del
papa sono stati i suoi umili armadi, le librerie, i comodini e tanti
scatoloni di cartone. Intanto i negozi di souvenir hanno fatto rifornimento
di gadgets di Benedetto XVI che ora si affiancano, spesso in spazi
separati, a quelli di Giovanni Paolo II. Lungo via della Conciliazione,
intorno a piazza San Pietro e via di Porta angelica c'e' un fiorire
di foto di tutte le dimensioni, poster, rosari con l'immagine di papa
Ratzinger, segnalibri, cartoline, e persino bandiere della Germania.
L'investimento per procurarsi un ricordo del Papa accontenta tutte
le tasche: si parte da 0,40 euro.
Il tarsloco Tutto è pronto per l’arrivo dei pellegrini in San Pietro. Allestiti 4 maxischermi "La macchina è pronta a partire per questo nuovo arrivo
di pellegrini che giungeranno tra oggi e domani nella capitale per
la Santa Messa di Papa Benedetto XVI", lo ha dichiarato la dottoressa
Postiglione dirigente del Dipartimento della Protezione civile. Il
dirigente ha sottolineato che è tutto pronto per l'assistenza
sanitaria dei fedeli che tra oggi e domani affoleranno la capitale.
La Protezione civile userà le stesse modalità già
sperimentate per i funerali di Giovanni Paolo II. "Sono stati
predisposti dei punti per la distribuzione dell'acqua e dei punti
di informazione dove i pellegrini di lingua tedesca troveranno i volontari
provenienti da Bolzano per aiutarli in ogni situazione" ha continuato
la dottoressa Postiglione. Sono stati montati 4 quattro maxischermi
a via della Conciliazione e altri due in piazza Risorgimento e Castel
Sant'Angelo, per dare la possibilità ai fedeli di poter seguire
comunque la messa del Santo Padre. Roma quindi è pronta anche
questa volta ad ospitare gli oltre 500mila pellegrini che giungeranno
da ogni parte del mondo e d'Italia, ma in particolare dalla Germania.
Per questo motivo, sostiene la Protezione civile, tra gli oltre 2mila
volontari ci sono molti giovani provenienti dalle zone del nord-Italia
di lingua tedesca. La dottoressa Postiglione sottolinea tra le altre
cose che sono a disposizione tutti i parcheggi romani, tranne il parcheggio
adiacente lo stadio Olimpico, a causa della partita di calcio che
si disputerà domani allo stadio. Si mette in moto l’organizzazione dell’accoglienza E' pronta a rimettersi in moto a Roma la macchina dell'accoglienza
dei fedeli che domani parteciperanno in piazza San Pietro alla messa
di inizio pontificato di Benedetto XVI. L'apparato organizzativo,
messo a punto dal Comune di Roma e gia' sperimentato con successo
in occasione dei funerali di Giovanni Paolo II e di altri grandi eventi,
e' pronto a ripartire. ''Siamo pronti a questa ulteriore prova - ha
detto il direttore della protezione civile del Comune di Roma Patrizia
Cologgi - la nostra priorita' sara' agevolare in tutti i modi l'afflusso
dei fedeli che a piedi raggiungeranno l'area di San Pietro''. Accoglienza e sicurezza Tutto pronto a Roma per la messa che,domattina, segnera' l'inizio
ufficiale del pontificato di Benedetto XVI. Il maxi-dispositivo di
accoglienza e di sicurezza, messo a punto da Viminale, prefettura,
Campidoglio e Protezione civile in tre giorni fitti di vertici, incontri
e riunioni tecniche, e' definito in tutti i suoi dettagli, ma gli
organizzatori si dicono pronti a 'rimodularlo', praticamente in tempo
reale, laddove fosse necessario.
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