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Papa Giovanni Paolo II"Il Grande"
La gente di nuovo in fila per salutare il Papa nella
cripta
Di nuovo in fila per il Papa 13/04 A giudicare dalla folla di ben oltre mille persone che in pochi minuti si e' assiepata davanti alla barriera di metal detector prima dell'apertura delle Grotte vaticane, alle sette, per salutare la tomba Giovanni Paolo II, qualcuno ha pensato che nel corso della mattinata si sarebbe ripetuta l'invasione dei giorni successivi alla sua morte. Invece, il caos non si e' verificato anche se il flusso di pellegrini e turisti da tutto il mondo e' stato intenso per tutta la mattina e non si e' mai interrotto. L'attesa per l'ingresso non ha mai superato la mezz'ora. D'altronde, c'era chi e' giunto in San Pietro alle quattro del mattino dalla Spezia viaggiando tutta la notte o chi, e' il caso di cinque ragazzi polacchi, ha srotolato i sacchi a pelo di fronte alle transenne e ha riposato nell'attesa che si facesse l'ora per entrare. Molti dei fedeli giunti in Vaticano sarebbero stati accolti oggi nel corso dell'udienza del mercoledi'. Anche se il papa non c'e' piu', nessuno se l'e' sentita di venire meno all'impegno preso. Anzi, ne ha sentito piu' forte l'esigenza di rispettarlo. Cosi', un gruppo di cinquanta pellegrini della provincia di Sassari che oggi avrebbe dovuto ricevere la benedizione della 'coroncina d'oro' della Madonna direttamente dalle mani del Pontefice, ha affrontato lo stesso il duro e breve viaggio. E lo stesso hanno fatto due corpose orchestre polacche dalle sgargianti uniformi che avevano lo stesso appuntamento. Hanno portato lo stesso gli strumenti e si sono esibiti ai piedi dell'obelisco guardando fisso e con gli occhi lucidi la finestra dalla quale Wojtyla si affacciava per salutare la folla. ''E' per lui che suoniamo, e' per lui che preghiamo - ha spiegato una giovane musicista, riferendosi al pontefice defunto -, per noi oggi e' un onore esibirci qui per lui''. Le due orchestre sono giunte lunedi' a Roma in autobus, dopo un viaggio di circa 30 ore, e ripartiranno domani alla volta della Polonia. Oggi, insomma, in piazza San Pietro sono tornate a sventolare le tante bandiere dei colori della Polonia (bianco e rosso) listate a lutto e, grazie anche alla bella giornata, si e' affollata di tanti turisti. All'uscita non tutti sono soddisfatti. La perplessita' se non la delusione caratterizza i tanti che si aspettavano di potersi trattenere in raccoglimento davanti alla grande lastra di marmo bianca con sopra inciso il nome di Giovanni Paolo II. Invece, come era stato per la salma, a fedeli e visitatori non e' concesso che un rapido transito per permettere a tutti di salutare. Tutt'al piu' si puo' lasciare un'offerta negli appositi cestini o scattare una fotografia. A meno che non si faccia parte dei montanari polacchi di Zakopane, ai quali e' stato consentito di cantare per alcuni minuti sulla tomba. Il ritornello: ''Il nome di Giovanni Paolo II non svanira' mai ne' nelle montagne, ne' nelle valli''. Delusi anche i tanti giapponesi che non si attendevano tanta folla. Non ne capiscono il motivo e, soprattutto, non comprendono perche' i Musei vaticani siano aperti ma, all'interno, non si possa accedere alla Cappella Sistina, chiusa al pubblico per l'imminente conclave. Il segreto del conclave all’esame della congregazione dei cardinali L'osservanza del segreto su tutto cio' che attiene all'elezione del pontefice e' stata all'esame dei 140 cardinali che oggi hanno partecipato alla nona congregazione generale. E' quanto ha reso noto il portavoce vaticano, Joaquin Navarro Valls, spiegando che ''il cardinali si sono soffermati su alcuni articoli del capitolo IV della costituzione apostolica Universi Dominici Gregis''. L'assemblea dei porporati ha poi ''continuato lo scambio di idee sulla situazione della chiesa e del mondo''. Ecco la dichiarazione rilasciata dal direttore della sala stampa della Santa Sede, Joaquin Navarro-Valls, alla conclusione della nona Congregazione generale. ''E' iniziata questa mattina alle ore 9, nell'Aula nuova del Sinodo in Vaticano, la nona Congregazione Generale dei Cardinali, alla quale hanno partecipato 140 porporati. I cardinali si sono soffermati su alcuni articoli del Capitolo IV della Costituzione Apostolica Universi Dominici gregis. L'assemblea ha continuato lo scambio di idee sulla situazione della Chiesa e del mondo''. Navarro-Valls ha ricordato che i cardinali hanno ricevuto poi le condoglianze del Corpo Diplomatico accreditato presso la Santa Sede: ''Dopo il discorso dell'ambasciatore della Repubblica di San Marino, S.E. Giovanni Galassi, decano del Corpo Diplomatico, il Card. Joseph Ratzinger, Decano del Collegio Cardinalizio, ha ringraziato i Capi Missione, chiedendo loro di farsi interpreti della gratitudine del Sacro Collegio presso le Autorita' e i Popoli che rappresentano. Con il Decano del Collegio Cardinalizio, Card. Joseph Ratzinger, erano a salutare il Corpo Diplomatico il Camerlengo, Card. Eduardo Martinez Somalo; il Vice Decano, Card. Angelo Sodano; il cardinale primo nell'Ordine dei Presbiteri, Eugenio Sales de Araujo e il Cardinale Protodiacono, Jorge Arturo Medina Estevez''. La recita del Regina Coeli ha concluso la riunione. Tutti giurano sul silenzio, dai medici agli addetti alle pulizie Si avvicina il conclave e si intensificano le trattative, gli accordi
e le discussioni tra i cardinali per trovare il candidato ideale per
diventare il prossimo papa: ma si affronta sempre piu' concretamente
anche il problema del ''segreto'', una delle caratteristiche piu'
famose dell'elezioni dei pontefici romani. Ma che questa volta e'
complicato dalla nuova disposizione della residenza dei porporati
elettori: non piu' chiusi e ''segregati'' negli angusti palazzi apostolici,
ma ospitati della Casa di Santa Marta, che dista qualche centinaia
di metri dalla Cappella Sistina. Per questo, saranno obbligati al
silenzio persone che finora non avevano questo obbligo: gli autisti
dei pulmini, gli ascensoristi, i cuochi e gli addetti alle pulizie
di Santa Marta. I cardinali, infatti, saranno trasportati fino al
cortile di San Damaso con gli automezzi, poi potranno salire fino
alla prima loggia con i due ascensori comunemente usati per il palazzo
apostolico. L'osservanza del segreto su tutto cio' che attiene all'elezione
del pontefice e' stata all'esame anche dei 140 cardinali che oggi
hanno partecipato alla nona congregazione generale. Il portavoce vaticano,
Joaquin Navarro Valls, ha spiegato che ''i cardinali si sono soffermati
su alcuni articoli del capitolo IV della costituzione apostolica Universi
Dominici Gregis''. L'assemblea dei porporati ha poi ''continuato lo
scambio di idee sulla situazione della chiesa e del mondo'', un modo
per cercare di comprendere quali sono le idee dei singoli e degli
''schieramenti''. Che sembrano essere sempre piu' delineati, con posizioni
piu' o meno rafforzate, ma che continuano ad essere interlocutorie,
come spesso avviene nel pre-conclave. Intanto l'ufficio delle celebrazioni
pontificie ha ''convocato'' per venerdi' alle 16.30, nella Sala Regia,
davanti alla Sistina, nell'aula della benedizione, gli 'Officiali
e addetti al conclave'': ''Tutti coloro che saranno addetti al prossimo
Conclave, sia ecclesiastici che laici, approvati dal Cardinale Camerlengo
e dai tre Cardinali Assistenti, a norma della Costituzione Apostolica
Universi Dominici Gregis, dovranno prestare e sottoscrivere il Giuramento
prescritto'', spiega l'Ufficio delle celebrazioni liturgiche. In base
a quanto prescritto dal capitolo 46 della Universi Dominici Gregis
dovranno giurare: Sabato lo stadio di Rosarno verrà intitolato a Papa Wojtyla Sabato prossimo, 16 aprile, si terra' la cerimonia d' intitolazione dello stadio comunale di Rosarno a Papa Giovanni Paolo II. L' intitolazione e' stata decisa dalla Giunta comunale, presieduta dal sindaco Giacomo Saccomanno. Nella delibera con cui e' stata decisa l' intitolazione si sottolinea ''l' unanime volonta' della popolazione rosarnese di rendere omaggio al Pontefice che con il suo instancabile magistero ha saputo parlare piu' di ogni altro personaggio al cuore dei giovani''. La cerimonia d' intitolazione si svolgera' in coincidenza con la disputa dell' incontro di calcio del campionato nazionale dilettanti Rosarnese-Sapri che coincide, tra l' altro, con il ritorno della squadra locale sul proprio terreno di gioco, completamente rinnovato grazie all'impianto di un modernissimo manto in erba sintetica''. Il sindaco Saccomanno e l' assessore allo Sport Rao, in una dichiarazione congiunta, hanno espresso ''la soddisfazione dell' Amministrazione comunale per questo duplice evento, che tende a mettere in risalto la figura di un Papa che continuera' a rappresentare un punto di riferimento incancellabile per i giovani ed a dare consistenza allo sforzo degli amministratori di dotare la citta' di quelle strutture indispensabili a favorire, nel miglior modo possibile, la pratica sportiva''. L'avvenimento sara' ripreso dalle telecamere di Rai Sport Satellite e trasmesso a partire dalle 14.30. Le fumate bianche non avranno orario A che ora sara' eletto il successore di Giovanni Paolo II? Se non
il giorno, i vaticanisti vorrebbero sapere almeno a che ora staccare
gli occhi dal comignolo della Sistina, sul quale catalizzeranno la
loro attenzione a partire da lunedi' pomeriggio alle 18, orario nel
quale prevedibilmente sara' conclusa la prima votazione. E cosi' nei
giorni successivi le fumate potrebbero arrivare una alla fine della
mattinata (dopo le due votazioni) e una al pomeriggio (dopo le altre
due). Salvo che il Papa non risultasse eletto alla prima del mattino
(e allora la fumata bianca arriverebbe forse alle 11) o alla prima
della sera (e allora si anticiperebbe magari alle 17). Ma questi orari
sono solo indicativi. I piu' anziani vaticanisti ricordano infatti
che nei precedenti Conclavi gli orari variavano molto e sottolineano
che la fumata bianca sara' prodotta dai cardinali solo dopo che l'eletto
avra' accettato l'elezione. Dunque tra il momento del voto e la fumata
potrebbe passare un po' piu' tempo di quanto non ci si aspetti, dipende
infatti dallo stato d'animo dell'eletto. E il ritardo della fumata
non necessariamente prelude all'eventuale colore bianco, e non solo
perche' l'eletto potrebbe non aver accettato ma piu' semplicemente
perche' una delle votazioni potrebbe iniziare in ritardo, magari perche'
la precedente ha dato qualche segnale preciso circa la volonta' degli
elettori. Ratzinger ai diplomatici: “Voi testimoni del suo impegno di pace” "Voi ambasciatori accreditati presso la Santa Sede siete stati
in questi anni diretti e privilegiati testimoni dell'impegno di Giovanni
Paolo II per la ricerca di soluzioni pacifiche e per il proseguimento
del dialogo". Lo ha detto il cardinale Joseph Ratzinger, Decano
del Collegio cardinalizio, nel discorso tenuto oggi nel corso dell'incontro
con i diplomatici, in occasione della presentazione delle condoglianze
da parte di questi per la scomparsa del Papa. Il Decano dei porporati
ha ricordato le innumerevoli volte i cui Wojtyla ha esortato i responsabili
delle nazioni a una attenzione sempre piu' concreta e costante per
le popolazioni piu' povere, piu' deboli, piu' disagiate. Ed ha anche
ricordato le innumerevoli volte in cui il Pontefice ha parlato della
grandezza e dell'importanza della vita umana. Ratzinger non ha mancato
di sottolineare che proprio la presenza numerosa questa mattina degli
ambasciatori e' "testimonianza dell'azione internazionale condotta
da Giovanni Paolo II", e in effetti relazioni diplomatiche sono
state avviate con numerosi Paesi proprio nel corso del Pontificato
wojtyliano. Un segno questo - ha detto ancora il Decano dei cardinali
- che testimonia "l'attenzione dei Paesi per l'azione della Chiesa
nel mondo intero". E le esortazioni del Papa per un impegno in
favore della persona umana "rappresentano per noi tutti un messaggio
e un appello: tutti dobbiamo essere in primo luogo al servizio della
pace e della solidarieta' tra le persone e tra i popoli, al servizio
degli uomini di tutti i contenenti, perche' ci sia una umanita' riconciliata
sulla terra e dove tutti siano disponibili gli uni con gli altri".
Per l’ex capo delle spie tedesche l’attentato a Wojtyla non fu ordito ne da bulgari ne da KGB Markus Wolf (82 anni), l'ex capo dei servizi di spionaggio della
vecchia Germania comunista (Ddr), ha smentito un qualsivoglia coinvolgimento
dei servizi segreti bulgari o sovietici nell'attentato del 13 maggio
1981 a papa Giovanni Paolo secondo. In dichiarazioni all'agenzia di
stampa tedesca Dpa, Wolf ha tenuto a sottolineare come ogni affermazione
sul coinvolgimento del Kgb nell'attentato al defunto pontefice non
sia suffragata da fatti concreti. L'ex capo dello spionaggio di Berlino
est ha voluto in tal modo smentire notizie apparse di recente su giornali
italiani, notizie che farebbero riferimento a sue presunte affermazioni.
Wolf ha detto di aver conosciuto ''abbastanza bene,compreso il suo
modo di pensare'' l'allora capo del Kgb sovietico Yuri Andropov (divenuto
in seguito capo del partito e dello stato sovietico). ''Naturalmente
non si puo' mai escludere del tutto che qualcuno in tale apparato
avesse potuto avere un simile interesse. Ma qualcosa come un attentato
al papa senza il consenso, senza l'approvazione del capo supremo,
nessuno avrebbe osato farlo, neanche un solo passo verso la sua attuazione.
Questo lo posso escludere'' - ha detto Wolf. Anche per cio' che concerne
presunti contatti con i ''partner bulgari'' in lui si e' sempre piu'
rafforzata l'impressione che ''i bulgari non avessero nulla a che
fare con l'attentato, e che inoltre non potessero avere alcun interesse
a una cosa simile''. Markus Wolf ha quindi definito una ''pura falsita'''
le affermazioni secondo cui lui avrebbe saputo del fatto che l'attentatore
del papa Ali Agca - attualmente in carcere in Turchia - fosse stato
addestrato in Bulgaria. ''Di questo non si e' mai parlato''. Ne' lui
(Wolf, ndr) ''si e' mai incontrato in modo cospirativo in una qualche
villa con i bulgari''. Nell'intervista alla Dpa, Markus Wolf ha inoltre
detto di non avere alcuna conoscenza, suffragata dai fatti, su possibili
complici di Ali Agca per l'attentato del maggio 1981 a papa Wojtyla.
''I documenti al riguardo presenti negli archivi della Stasi non dicono
nulla al riguardo. Ma anche per quanto ricordo io non vi sono mai
stati simili documenti, solo speculazioni che andavano anche verso
la pista americana o dei Lupi Grigi. Su questo noi non avevamo alcun
elemento. Anche i bulgari non sapevano nulla, in caso contrario avrebbero
utilizzato tali notizie. Io inoltre non ho mai sentito nulla su una
nuova pista''. Tutto il resto, per Wolf, sono solo speculazioni. L'elenco dei 115 i cardinali del conclave. Due sono malati Questa una lista - anche con provenienze regionali e per singole nazioni - dei 115 cardinali che parteciparanno al conclave per l'elezione del successore di Giovanni Paolo II. Il nuovo Papa sarà eletto da tutti i cardinali che hanno meno di 80 anni: si tratta di 117 porporati ma due di loro, il filippino Jaime Lachica Sin e il messicano Adolfo Antonio Suarez Rivera non potranno esser presenti per motivi di salute. Oltre ai cardinali elettori ve ne sono altri 66 che avendosuperato i limiti di età non hanno diritto di voto. EUROPA - 58 Francisco Alvarez Martinez, 79, Spagna AMERICA DEL SUD, 21 Geraldo Majella Agnelo, 71, Brasile AMERICA DEL NORD, 14 Stati Uniti, 11 Aloysius Matthew Ambrozic, 75, Canada Bernard Agre, 79, Costa d'Avorio Ignace Moussa I Dauod, 74, Siria AUSTRALIA, 2 George Pell, 63, Australia Totale: 117 cardinali provenienti da 52 Paesi Le altre notizie sul Papa 1 - 2 - 3- 4 - 5 - 6 - 7 - 8 - 9 - 10 - 11 - 12- 13 Le altre notizie di cronaca
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