Il Papa ci sta lasciando. Mons.
Stanislao crede in un miracolo
02/04
''Le condizioni del Papa si sono stabilizzate sui parametri che sono
gia' stati resi noti. In questo momento Monsignor Ruini sta riposando
nelle sue stanze. Se non dovessero intervenire notizie straordinarie,
gia' dalle prime ore del mattino sara' impegnato in un fitto programma,
da stabilire momento per momento, di preghiere e messe''. A dichiararlo
e' stato il segretario particolare del Cardinale Camillo Ruini Don
Nicola. Il Direttore della Sala Stampa del Vaticano, Joaquin Navarro
Valls, aveva informato ieri sera che “le condizioni generali
e cardio-respiratorie del Santo Padre si sono ulteriormente aggravate”
e che “si registra un'ingravescente ipotensione arteriosa, mentre
il respiro è diventato superficiale”. “Si è
instaurato un quadro clinico di insufficienza cardio-circolatoria
e renale. I parametri biologici sono notevolmente compromessi”,
ha aggiunto Navarro-Valls. Il comunicato conclude affermando che "Giovanni
Paolo II con visibile partecipazione si associa alle preghiere di
coloro che lo assistono".
Mons. Stanislao crede in un possibile
miracolo
Pregare con la speranza che sia ancora possibile un miracolo per
la salute del pontefice. Questa appare la convinzione di mons.Stanislao
Dziwisz, segretario personale di papa Wojtyla. Stando almeno ad alcune
esortazioni rivolte attraverso alcuni sacerdoti polacchi che speravano
di poter portare personalmente il loro conforto al Papa. Dopo aver
spiegato che a causa delle condizioni di Karol Woityla la visita non
era possibile, monsignor Dziwisz, rispondendo alle ansiose domande
dei suoi interlocutori, ha detto: ''Pregate e chiedete che tutti preghino,
tutto e' sempre possibile...''.
Mons. Comastri
Sull’ultimo biglietto il Papa
ha scritto “Sono lieto, siatelo anche voi”
"Sono lieto, siatelo anche voi. Preghiamo insieme con letizia,
alla Vergine affido tutto lietamente". Sono queste le parole
che Giovanni Paolo II ha scritto su di un biglietto indirizzato ai
suoi collaboratori. Si tratta dell'ultimo biglietto scritto dal Papa
con grande fatica, aiutato dal suo segretario mons. Stanilslao.
In viaggio i cardinali dall’America
per il probabile Conclave
Numerosi cardinali hanno già annunciato il loro prossimo arrivo
a Roma, dopo le notizie sull'aggravamento delle condizioni di Giovanni
Paolo II. Il cardinale di Los Angeles, Roger Mahony, è partito
alle 5 del mattino italiane dalla città californiana per Roma,
dove "accompagnerà con le preghiere (il Papa) nel suo
ultimo viaggio". Anche il cardinale di Città del Messico,
Norberto Rivera, ha annunciato l'imminente partenza per Roma. Miguel
Obando, primate del Nicaragua, ha detto che sarà a Roma oggi
e pregherà per il Papa nella basilica di San Pietro. ''Vado
a Roma per partecipare a tutti gli atti che saranno predisposti in
Vaticano nei prossimi giorni'', ha detto Rivera Carrera, il quale
ha definito ''prive di fondamento'' le voci circolate con isnistenza
in Messico circa una sua possibile elezione sul trono di Pietro. ''Il
Papa e' ancora vivo e la sua morte e' nelle mani del Signore: potrebbe
essere questione di ore, di giorni o di mesi'', ha dichiarato il cardinale
prima di imbarcarsi su un volo dell'Air France diretto a Roma, via
Parigi. Il nunzio apostolico in Messico, Giuseppe Bertello, ha invece
annunciato la sua intenzione di rimanere ''per il momento'' a Citta'
del Messico. ''Attendo istruzioni dal Vaticano'', ha detto mons. Bertello.
I fedeli in fila per entrare in
San Pietro
Continuano incessanti le preghiere per Giovanni Paolo II. Questa
notte migliaia di giovani hanno sostato in piazza San Pietro anche
cantando e ritmando il nome del papa per fargli sentire la loro vicinanza.
E questa mattina, quando alle 7.00 sono stati aperti i portoni della
basilica vaticana, oltre un centinaio di fedeli erano gia' in fila
per entrarvi. Ieri sera oltre 70.000 persone hanno sostato in preghiera
in Piazza San Pietro che stamattina sta di nuovo riempendosi.
La Sala stampa vaticana chiusa fino
alle 9
La sala stampa vaticana è stata chiusa alle 6 per consentire
le pulizie ed' e' previsto che riapra alle 9. I giornalisti verranno
in ogni caso avvertiti qualora ci fossero sviluppi nelle condizioni
del Papa che rimangono gravissime.
Centinaia di fedeli a pregare nel
Santuario di San Francesco a Paola
Centinaia di fedeli sono radunati nel giardino del Santuario di San
Francesco di Paola, in provincia di Cosenza, per pregare per il Papa.
I monaci hanno lasciato aperte le porte del santuario dove il Santo
Padre era stato nel 1984, durante la prima delle sue visite in Calabria.
Nella cattedrale di Cosenza , alle 22, il vescovo Salvatore Nunnari
ha concluso la messa per Giovanni Paolo II. In questo momento si stanno
svolgendo "adorazioni silenziose", cioè preghiere
in silenzio senza messa, in alcune chiese di Cosenza, a Mendicino,
a Rogliano, e nelle quattro chiese di San Giovanni in Fiore, tutte
nel cosentino.
Il papa fu in Calabria nel 1984.
Si definì “Un calabrese in più”
Un legame speciale lega la Calabria al Papa, cementato dalla visita
compiuta il 5 e 6 ottobre del 1984, la prima del suo pontificato dedicata
interamente ad una regione. L' aggravarsi delle condizioni del Pontefice
ha dunque provocato in tutta la regione sentimenti di emozione, ma,
soprattutto, di apprensione. E molti calabresi si stanno riunendo
in preghiera per le condizioni di salute del Papa. Giovanni Paolo
II visito' tutta la Calabria ed in ogni localita' trovo' ad accoglierlo
migliaia e migliaia di persone che si strinsero intorno a lui. Una
dimostrazione di affetto che commosse il Pontefice e che lo spinse
a dire, il 6 ottobre 1984, dinnanzi ad una folla festante di 25 mila
persone raccolte nello stadio di Cosenza: ''la Calabria, da stasera,
ha un calabrese in piu'. Questa terra ha tanto posto nel mio cuore''.
Chi accerta la morte del Pontefice
E' tutto previsto per la morte di un pontefice. E lo e' anche per
Giovanni Paolo II, fin dal primo momento del decesso. E' stato lo
stesso papa Wojtyla, infatti, aggiornando nel 1996 le disposizioni
di Paolo VI per la morte del pontefice e per l'elezione del successore,
a scrivere la Costituzione Apostolica ''Universi Dominici Gregis''.
Si tratta di un documento che non lascia nessuna cosa al caso o all'abuso,
neppure nel breve tempo che intercorre tra la morte del papa e l'elezione
del successore. ''Appena ricevuta la notizia della morte del Sommo
Pontefice, - si legge al paragrafo 17 della Costituzione – il
Camerlengo di Santa Romana Chiesa deve accertare ufficialmente la
morte del Pontefice alla presenza del Maestro delle Celebrazioni Liturgiche
Pontificie, dei Prelati Chierici e del Segretario e Cancelliere della
stessa Camera Apostolica, il quale compilera' il documento o atto
autentico di morte. Il Camerlengo deve, inoltre, apporre i sigilli
allo studio e alla camera del medesimo Pontefice, disponendo che il
personale abitualmente dimorante nell'appartamento privato vi possa
restare fino a dopo la sepoltura del Papa, quando l'intero appartamento
pontificio sara' sigillato; comunicarne la morte al Cardinale Vicario
per l'Urbe, il quale ne dara' notizia al Popolo Romano con speciale
notificazione; e parimenti al Cardinale Arciprete della Basilica Vaticana;
prendere possesso del Palazzo Apostolico Vaticano e, personalmente
o per mezzo di un suo delegato, dei Palazzi del Laterano e di Castel
Gandolfo, ed esercitarne la custodia e il governo; stabilire, uditi
i Cardinali Capi dei tre Ordini, tutto cio' che concerne la sepoltura
del Pontefice, a meno che questi, da vivo, non abbia manifestato la
sua volonta' a tale riguardo; curare, a nome e col consenso del Collegio
dei Cardinali, tutto cio' che le circostanze consiglieranno per la
difesa dei diritti della Sede Apostolica e per una retta amministrazione
di questa. E' infatti compito del Camerlengo di Santa Romana Chiesa,
in periodo di Sede Vacante, di curare e amministrare i beni e i diritti
temporali della Santa Sede, con l'aiuto dei tre Cardinali Assistenti,
premesso, una volta per le questioni meno importanti, e tutte le volte
per quelle piu' gravi, il voto del Collegio dei Cardinali''. Attualmente
il cardinale Camerlengo e' lo spagnolo Eduardo martinez Somalo. I
prelati chierici che con lui devono accertare la morte del papa sono
tre: Kasteel Karel, Macculi Antonio e Ferrara Vincenzo, tutti monsignori.
Il cancelliere che dovra' compilare l'atto autentico di morte e' attualmente
l'avvocato Enrico Serafini. Vicecamerlengo e' mons.Paolo Sardi, uno
delle poche personalita' di curia che Giovanni Paolo II ha incontrato
ieri mattina dal letto della sua grave malattia.
Berlusconi: “Lascia un segno
importante nel mondo”
''Questo Papa lascia un segno importante nella storia, ha riportato
in primo piano la dignita' e i valori della persona umana. Ha rotto
il velo ipocrita delle ideologie ed e' riuscito con il presidente
degli Usa Reagan a sconfiggere il comunismo''. Lo sottolinea il presidente
del Consiglio Silvio Berlusconi in un'intervista a ''Il Messaggero''.
''E' una figura straordinaria, riconosciuta e amata da tutto il mondo.
Il Suo calvario fisico -afferma il premier- e' pari alla Sua grandezza
morale e spirituale''. Berlusconi si sofferma particolarmente sul
ruolo giocato da Giovanni Paolo II sulla scena internazionale, a partire
dal peso avuto nella caduta del comunismo insieme al presidente degli
Stati Uniti Ronald Reagan. Quest'ultimo ''con il suo programma di
investimenti in tecnologie militari -sottolinea il presidente del
Consiglio- fece emergere tutta la debolezza del sistema economico
sovietico che non fu capace di reggere il passo''. ''Il Papa invece
squarcio' il velo ipocrita dell'ideologia, rilanciando quei valori
di liberta' e di dignita' della persona che ilcomunismo aveva cancellato''.
Berlusconi ricorda anche come ''con l'enciclica Centesimus Annus Giovanni
Paolo II abbia indicato i valori positivi del mercato. Ma nel contempo
ha posto ai Paesi dell'Occidente dei nuovi traguardi di solidarieta',
di rispetto della persona umana, di sostegno ai poveri''. C'e' poi
il capitolo del mancato riconoscimento delle radici cristiane nella
Costituzione Ue: '' Fu la Francia a far cadere le ultime possibilita'
di inserire il riferimento'', ricorda Berlusconi, aggiungendo che
la Segreteria di Stato vaticana gli fece notare che ''era meglio non
inserire nulla piuttosto che un generico riferimento ai principi cristiani
vanificato da una sottolineatura cosi' esplicita della laicita', se
non del laicismo''. Il presidente del Consiglio ricorda anche ''la
grande considerazione di cui Giovanni Paolo II godeva in Russia da
parte del patriarca ortodosso Alessio II''. Infine spazio ai ricordi
personali. Il primo incontro come presidente del Consiglio nel 1994,
quando ''andai a trovarlo al Policlinico Gemelli''. Poi l'''emozione''
per la giornata interreligiosa di Assisi nel 2002 e la storica visita
del Pontefice in Parlamento. Infine un ultimo passaggio: ''Non molto
tempo fa Giovanni Paolo II accordo' un'udienza privata alla mia mamma
che ha per Lui un'ammirazione e una devozione fortissima, tanto che
ogni giorno recita tre rosari per il Santo Padre. Quando torno' dall'udienza
era molto commossa e mi disse che il Pontefice le aveva chisto: perche'
non e' venuta con suo figlio? Io invece avevo scelto di non andare
per un atto di riguardo, dato che l'invito era stato rivolto direttamente
a mia madre''.
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